Scheggia di caos | Livello C

Ne aveva sentito parlare mesi prima, su una rivista specialistica. Una plastica innovativa, perfetta per le attrezzature mediche. Un ritrovato della scienza di Taki, scoperto dopo anni di ricerche e testato in poco tempo. Una ricetta segreta, non ancora divulgata ai media. Quando lesse l'articolo Emma si ritrovò a fantasticare di quanto una innovazione del genere le avrebbe fatto risparmiare soldi e tempo, sarebbe stata una manna dal cielo.
Passarono alcuni mesi dall'annuncio di tale scoperta a quando ci fu l'inaugurazione in pompa magna di una grande fabbrica dedicata proprio alla produzione della plastica speciale. Emma si era mischiata con la folla, ma non c'era niente di strano, erano moltissimi i civili e i ninja giunti per assistere a tale evento. Le autorità del villaggio, insieme ad un miliardario che doveva aver finanziato tutto, blaterarono per un po' di progresso, del futuro di Taki, di come questa invenzione avrebbe reso migliori le vite di tutti, avrebbe dato una svolta all'economia e alla società della Cascata. Emma annuiva convinta, ma in cuor suo sapeva che erano un mucchio di stronzate. Il riccone ci avrebbe guadagnato un sacco, le grandi corporazioni mediche avrebbe risparmiato molto e un po' di scansafatiche inutili sarebbero finalmente usciti dalla disoccupazione. Per tutti gli altri non sarebbero arrivate che briciole. Non che la cosa sorprendesse o irritasse la ragazza. Quello che le dava fastidio erano le ciance sulla gloria futura di Taki e su questo promesso futuro migliore. Non le piaceva l'idea, il suo villaggio era e doveva continuare ad essere il posto più debole e povero del continente. Era questione di principio, lei non poteva vivere in un posto bello, ero contro le regole. Doveva distruggere qualsiasi possibilità di futuro roseo.
Quando vide il taglio del nastro qualsiasi dubbio fu spazzato via, doveva assolutamente farlo. Come, però? Non aveva molte informazioni su quel posto e dal punto in cui si trovava, il piazzale antistante la fabbrica, la visuale non era ottima. Riusciva a notare un grande promontorio che circondava un lato e dall'altro una cascata, da cui probabilmente stavano recuperando energia idroelettrica in abbondanza. Forse quello poteva essere un punto debole, ma con così pochi dati era difficile dirlo. Doveva indagare, ma come farlo senza destare sospetti? Se fosse stata vista in giro avrebbero potuto collegarla ad un incidente capitato poco dopo, così come nel caso in cui avesse chiesto progetti o cose così. Doveva recuperare informazioni in maniera diversa. Qui entravano in gioco i suoi bimbi.
Dovette aspettare una settimanuccia prima di avere diritto a qualche giorno di permesso. Comprò biglietti ferroviari per una cittadina termale nel nord del Paese del Fuoco, ma in una stazione di cambio scese dal convoglio, dopo aver usato la Trasformazione di nascosto in bagno. Una volta assunta la nuova identità, quella di una turista sulla quarantina un po' grassoccia, iniziò a camminare per la zona. Era nel Paese dell'Artiglio, uno dei suoi posti preferiti per le scorribande rapide e gli esperimenti. Doveva cercare qualche casupola un po' fuori da centri abitati, oppure persone che fossero isolate e innocue. Aveva bisogno di due cadaveri e voleva recuperarli cercando di causare il minor trambusto possibile. Era importante fare questo primo passo, si era attrezzata più del solito proprio per essere pronta a tutto.

La ricerca durò meno del previsto e alla prima occasione Emma trovò una situazione che sembrava esattamente quella di cui aveva bisogno, perfino troppo perfetta, quasi. Una casa isolata, circondata da campi a non finire, un posto in cui il rischio di essere vista era abbastanza prossima allo zero da convincerla senza indugio. Avvicinandosi notò che il piccolo edificio nascondeva sul retro una sorta di magazzino, il tutto circondato da una staccionata minuscola. Fece il giro da dietro, per vedere se ci fosse una qualche finestra da cui poter entrare di nascosto e vide addirittura una porta sul retro. Era come un invito a nozze! Balzò sopra la recinzione di legno con la stessa agilità dell'attore di quella vecchia pubblicità dell'olio che lei adorava così tanto da piccola. Si avvicinò di soppiatto e cercò di spiare l'interno. Nel momento in cui si accorse che gli abitanti erano solo due vecchietti decise di fare un lavoro quanto più pulito possibile, visto che la loro scomparsa avrebbe potuto destare molti meno sospetti di altre sparizioni.
Dopo aver studiato il movimento dei due, cercando sempre di rimanere fuori dai loro radar, la ragazza avrebbe atteso il momento in cui si fossero separati. A quel punto sarebbe andato dal primo e l'avrebbe aggredito alle spalle, con un semplice genjutsu di cui aveva capito l'importanza in situazioni del genere, la Tecnica del Sonno. Se fosse riuscita a fargli perdere i sensi in questa maniera sarebbe stato tutto più facile, in caso contrario avrebbe dovuto colpire alla nuca e sperare che bastasse. Sarebbe stata attenta a non far crollare il corpo a terra, essendo dei vecchietti poteva darsi che fossero fragili, non voleva che si rovinassero. Avrebbe tentato di riprodurre la procedura anche sul secondo coniuge, dopo di che avrebbe spostato i corpi in modo che non fosse visibile dall'esterno quello che stava per fare. Solo dopo essersi assicurata per l'ennesima volta di essere indisturbata avrebbe portato una mano sul collo della prima delle due vittime per strozzarla con rapidità e precisione. Quello era il modo per ridurre al minimo i danni al fisico del suo futuro zombie, per renderlo più facile da mimetizzare, anche. Ancora una volta avrebbe imitato la procedura pure per il secondo vecchietto, in modo da ridurre a zero il numero degli abitanti vivi della casa, galline escluse ovviamente. Aveva anche pensato di poter utilizzare questi animali come strumenti, ma non aveva trovato dei compiti semplici da far fare a loro, quindi aveva rinunciato.
Se tutto fosse andato come previsto Emma avrebbe eseguito una breve visita medica ai due cadaveri, curando eventuali ferite di entità non troppo grave. Solo dopo aver fatto ciò avrebbe attivato la Piuma di Fenice su entrambi i vecchietti, visto che in tre sarebbe stato più rapido eseguire il lavoro che aveva in mente. Si trattava di passare in rassegna tutta la casa, cercando ovunque qualsiasi cosa potesse essere utile. Ryo, cibo, vini, sigarette, medicine, borse e qualsiasi altra cosa di vagamente utile. La takiana e i suoi due zombie avrebbero esplorato tutto il piccolo edificio e anche il magazzino, poi però avrebbero cercato di rimettere tutto in perfetto ordine, come se niente fosse accaduto. A quel punto, di nuovo al riparo da occhi indiscreti, la ragazza avrebbe disattivato i due zombie e avrebbe riposto i cadaveri nelle bare speciali che aveva comprato da un artigiano del Paese degli Uccelli. Questi sarcofagi di legno sarebbero poi finiti dentro il rotolo di Emma ed esso nella sua tasca, in modo quindi che nessuno potesse sapere cosa contenessero. A quel punto, sempre facendo attenzione a non essere vista, la giovane ninja avrebbe mangiato qualcosa di rapido dalla dispensa dei due anziani e poi sarebbe uscita di casa. Una volta lontana dall'edificio avrebbe mutato di nuovo il suo aspetto, lasciando quello della turista quarantenne per assumere quelle di una cacciatrice di taglie sulla trentina. Solo una volta sul treno avrebbe ripreso il suo aspetto originale e a quel punto si sarebbe diretta verso la stazione termale per cui aveva i biglietti, visto che le cose sembravano andate meglio del previsto. Una volta terminata la sua vacanza di copertura sarebbe tornata indietro a Taki, pronta per progettare i passi successivi del suo piano.

Emma era ancora nel pieno degli ultimi preparativi in cucina quando sentì la porta di ingresso chiudersi. Il cuore le saltò un paio di battiti, ma subito una voce dall'ingresso aiutò a comprendere cosa era successo. Purtroppo la coppia aveva un qualche figlio, anche se il fatto che avesse usato il verbo al singolare sembrava indicare che fosse da solo. La luce nella stanza in cui lei si trovava era accesa, quindi sperava che ciò avrebbe attratto il giovane. Si nascose dietro la porta o da qualche altra parte che le permettesse di non essere vista facilmente, poi avrebbe atteso l'arrivo della sua preda. Se fosse riuscita a porsi alle sue spalle, allora con un movimento repentino avrebbe provato ad attivare lo stesso genjutsu che aveva portato alla morte dei suoi genitori. Se ciò fosse riuscito avrebbe controllato che non ci fossero altri intrusi fuori dalla casa, poi avrebbe strangolato a dovere l'uomo. Nel caso tutto questo non fosse riuscito avrebbe dovuto usare metodi più diretti; avrebbe cercato comunque di fare in fretta, permettere che la sua vittima facesse rumore sarebbe stato deleterio. Visto che il suo nemico sembrava un civile, sarebbe probabilmente bastato usare i suoi kunai con attenzione e tutto si sarebbe risolto.
A quel punto Emma si sarebbe dovuta trovare con il terzo cadavere a sua disposizione, però purtroppo con solo due posti nei suoi rotoli per trasportarli via. Sarebbe stata d'uopo dunque una scelta e in questo un fattore sarebbe stato molto importante: il tipo di morte subito dal più giovane dei tre. Se il piano principale di Emma fosse riuscito ed egli fosse soffocato, allora lei avrebbe rinunciato a portarsi dietro uno dei due genitori, quello dei due che sembrava più invecchiato. In tale eventualità avrebbe dunque estratto la bara che lo conteneva, svuotandola del cadavere e inserendo al suo posto il corpo del figlio. Se invece quest'ultimo fosse rimasto ferito in maniera consistente prima di morire allora lo avrebbe lasciato perdere. In ogni caso Emma avrebbe usato la Piuma di Fenice sull'escluso, lasciandolo lì a guardia della magione per un po' di ore, poi avrebbe proseguito il piano. Cambio di aspetto, treno per le terme e a quel punto ritorno ai connotati normali. Solo quando il corpo originale fosse stato ben lontano dalla zona, impossibile da collegare all'accaduto, lo zombie sarebbe uscito di casa e avrebbe percorso vie per niente trafficate, cercando un buon posto per nascondersi. Una grotta abbastanza profonda oppure una bella scogliera da cui precipitare, insomma luoghi dove sarebbe stato più facile da trovare per degli animali piuttosto che per degli umani. Se la carcassa fosse stata mangiata lontana da occhi indiscreti allora sarebbe stato probabile che l'intera famiglia fosse data per dispersa, rendendo probabilmente le indagini più confuse e caotiche. Era importante chiudere la prima parte del piano in maniera precisa, in modo da poter passare oltre con più calma.

Dopo quel piccolo imprevisto le cose andarono perfettamente. Ci fu un lieve disguido con la camera di albergo, ma come compensazione diedero ad Emma una stanza più grande, quindi fu soltanto contenta della cosa. Passò dunque quei giorni in totale relax, prima di tornare a casa felice per passare ai punti successivi del piano. Preferì aspettare un po' di tempo, in modo che tutto filasse liscio e non ci potesse essere alcun sospetto. In questo modo passò un mesetto e mezzo, in cui la ragazza si occupò di altri progetti e imparò alcune tecniche nuove, tenendo però sempre in mente il suo piano malvagio. Attese paziente e, visto che non arrivavano notizie strane dal Paese dell'Artiglio e non erano spuntate complicazioni di qualsiasi tipo, decise che per fine agosto poteva rimettere in moto gli ingranaggi di quella macchinazione. Prese un weekend libero, prese i biglietti ferroviari per il Paese del Fuoco, poi si alzò di buon'ora e uscì dal villaggio. Non sarebbe dovuto essere difficile cavarsela con le guardie, aveva delle buone scuse per andarsene in giro, quindi cercò di giocarsela nel modo più tranquillo e sicuro possibile.
Una volta fuori camminò per qualche ora e poi andò alla ricerca di un posto calmo, lontano da tutto e tutti. Certo, era in un Paese al cui interno si trovava un villaggio ninja, ma erano anche le prime ore del mattino e lei scelse un piccolo boschetto isolato dove infrattarsi. Camminò per un po', in modo da essere lontana dai sentieri normali, poi cercò di accertarsi che non l'avesse seguita nessuno. Se avesse avuto questa certezza avrebbe proceduto con il piano. Avrebbe tirato fuori dal rotolo le due bare, poi avrebbe Risvegliato i due cadaveri con la Piuma di Fenice. Una volta fatto ciò avrebbe rimesso via le bare e aspettato laggiù per un po', mentre i due zombie se ne andavano via. Li aveva dotati di un bel po' di chakra, sia perché fossero pronti in caso di necessità, sia perché avessero una quantità di energia adatta a quello che avrebbero finto di essere. Ne avrebbero investito subito una piccola parte per usare la Trasformazione, in modo da assumere l'aspetto di due uomini ben vestiti e dall'aria distinta, travestimento adatto alla loro futura identità fittizia. Una volta passata mezz'ora circa dalla loro partenza, Emma sarebbe uscita dal boschetto e si sarebbe diretta alla stazione ferroviaria più vicina, da cui avrebbe preso il treno per lo stabilimento termale dell'ultima volta. Si era trovata molto bene laggiù ed era convinta fosse molto furbo utilizzare lo stesso alibi per crimini compiuti in zone così diverse.
I due non morti, invece, si sarebbero diretti alla fabbrica, armati soltanto di un paio di bloc notes e di penne. Si sarebbero dati una sciacquata e una messa in ordine al primo ruscello disponibile, poi avrebbero cercato di avvicinarsi al loro obiettivo con aria tranquilla. Una volta arrivati dalle guardie si sarebbero presentati come due giornalisti di una piccola testata locale, interessati a fare un servizio sulla fabbrica e quindi a fare un giro della stessa. Avrebbero usato il nome di un giornale realmente esistente, uno scelto accuratamente da Emma considerando vari fattori: il fatto che fosse reale e fosse un minimo noto, senza però esserlo in maniera estrema; il fatto che fosse di Taki, in modo che non si frapponessero ostacoli di sicurezza nazionale; il fatto che non avesse mai fatto articoli approfonditi sull'argomento, in modo che non ci potesse esser stato alcun contatto precedente tra le due realtà. La ragazza aveva studiato abbastanza dettagli per preparare questa cosa, a questo punto le serviva reperire informazioni più dirette e quello le sembrava il metodo migliore.

L'infiltrazione dei due non morti avvenne con successo, nonostante lo stupore iniziale dei lavoratori essi furono creduti. Vennero fatti attendere e fu pure offerto loro qualcosa di caldo da bere, anche se rifiutarono con una scusa. Non dovettero aspettare troppo, anche se la prima persona a seguirli si lamentò del poco preavviso e delle tante cose da sistemare per poter garantire una visita adeguata. Ne seguì un tour degli uffici, con tanto di panegirico alle qualità dell'azienda. Uno dei due zombie si finse particolarmente interessato e prese appunti con cura, per sembrare più professionale, mentre l'altro fece qualche domanda di circostanza e di poca importanza per il reale obiettivo delle creature di Emma. Questa prima parte della visita si stava svolgendo in un edificio separato, più piccolo della fabbrica stessa. Fu qui che i due non morti individuarono un primo punto chiave, ovvero la presenza di alcuni schermi che proiettavano le immagini di quello che sembrava l'interno delle varie parti del complesso. Di sicuro un cardine del sistema di sicurezza, si dissero, appuntandosi solo mentalmente la cosa.
Una volta completato il giro degli uffici la comitiva si spostò nella fabbrica vera e propria. Ci fu anche un cambio di guide, ad accogliere i due fu un uomo alto e ben piazzato, per quanto non giovanissimo. Che avesse abilità combattive? Purtroppo non era dato saperlo, per il momento le due spie non avevano notato guardie o altri operatori simili.
Per il tour fu consegnato ai due finti giornalisti un caschetto ciascuno, dei tappi per le orecchie, mascherine adeguate e un camice protettivo. La cosa era piuttosto ironica, considerando che loro erano lì per trovare delle falle nella sicurezza da sfruttare per distruggere tutto, ma accettarono comunque quegli oggetti e seguirono le indicazioni per indossarli. Da quel momento iniziò il giro vero e proprio, che portò il gruppetto a visitare le zone in cui i macchinari erano impegnati nel loro rumoroso lavoro. Purtroppo poterono vederli solo da lontano, ma del resto il sabotaggio che avevano in mente era meno sottile, quindi non avevano bisogno di dati tecnici chissà quanto accurati. In mezzo al bollore l'uomo spiegò ai due infiltrati non morti alcuni dettagli, mentre uno di essi continuava a prendere appunti con molta accuratezza. Poi finalmente si passò a zone con un clima più vivibile, ovvero i laboratori. Gli zombie dovettero trattenersi un minimo, essendo parti di Emma a livello intellettivo erano sorte delle domande scientifiche che sarebbero state poco adeguate alla copertura che si erano dati. Di seguito visitarono la sala della riscelta, il luogo dove si effettuava un controllo finale dei prodotti. La cosa più interessante di questo posto, però, era il fatto che all'interno di questo piccolo locale non c'era alcuna telecamera. Era l'unica stanza dell'edificio in cui la sorveglianza era assente. I due zombie non avevano ben chiaro il motivo, ma quello che sapevano era che se avessero voluto fare qualcosa quella era l'occasione giusta. Due operai e una guida, probabilmente non un ostacolo ostico per due cloni di una ninja. Con l'Orrido Pasto avrebbero potuto recuperare il chakra, ma comunque decisero di non agire. Erano lì solo per recuperare informazioni, erano troppo deboli per fare danni seri. A quello ci avrebbero pensato gli Abomini, dovevano attenersi al piano originale.
Di lì a poco la visita terminò. Di fronte alla richiesta su come fosse andata la visita uno dei due zombie recitò la parte del professionista tranquillo, mentre l'altro si mostrò molto eccitato e soddisfatto. Lodò l'ospitalità e l'accuratezza di tutti i dipendenti, cercando poi di approfittare della captatio benevolentiae per acquisire altre informazioni. Fece un paio di domande sul funzionamento di alcune cose, dettagli che sarebbero potuti essere interessanti per un giornalista, ma mise in mezzo una terza richiesta, questa volta molto più utile per un sabotatore. Chiese lumi sulla sicurezza dell'edificio, in maniera semplice e senza dire nulla di compromettente. Questo purtroppo limitò i risultati, visto che l'uomo rimase sul vago, vantandosi però di quanto il sistema di controllo fosse di prim'ordine, insuperabile. I due non avevano avuto modo di confermare la cosa, ma nemmeno del suo contrario. Registrarono i dati e basta. Il passaggio successivo fu una domanda da parte dell'uomo a cui i due si erano preparati. Era normale aspettarsi che loro fossero impazienti di vedere i frutti di quella visita e che quindi chiedessero quando sarebbe uscito l'articolo.
Guardi, sarò sincero, i tempi sono più lunghi di quanto probabilmente vi aspettiate. Tra la stesura della bozza, le revisioni, le impaginazioni e tutto il resto... beh, credo che prima di una settimana non ci sia speranza venga pubblicato. Forse anche due. Il nostro giornale si fregia della sua correttezza e precisione, oltre che della capacità di andare a fondo le questioni. E questo articolo, non ci sono dubbi a riguardo, sarà un lavoro da prima pagina, ci puntiamo grosso. Credo sia sempre giusto supportare gli sforzi della nostra nazione, noi di Taki ogni tanto abbiamo la tendenza a screditarci troppo, ma questa fabbrica può essere davvero una svolta a livello morale. Non so se mi spiego. Beh, tutto per dire che il nostro obiettivo rimane un'alta qualità del prodotto, quindi potrebbe richiedere tempi maggiori di altri.
Emma si era preparata quel discorso e lo zombie più professionale riuscì a ripeterlo con apparente convinzione e cura. Era importante dare alla sua menzogna un tempo adeguato per non essere scoperta, in caso contrario sarebbero potuti sorgere sospetti e questo avrebbe potuto portare ad un rafforzamento dei sistemi di sicurezza. Era importante non lasciare una falla di questo tipo nel piano.
Con quest'ultimo scambio di battute si concluse il giro e i due finti giornalisti furono accompagnati fuori dall'edificio. Rimasero comunque nei paraggi e, di nascosto, si impegnarono a cercare di osservare da fuori se ci fossero dei punti deboli nella sicurezza. La posizione della fabbrica non era delle più favorevoli, motivo per cui la coppia cercò un qualche passaggio che potesse condurre in maniera facilitata all'edificio con gli uffici. Sia che avessero trovato qualcosa di interessante, sia che fossero rimasti a bocca asciutta, dopo un periodo di tempo non troppo grande i due zombie sarebbero comunque andati via, in modo da non destare sospetti. E, come era già successo in precedenza al terzo membro della famiglia, fu quello il momento in cui i corpi dovevano sparire. Certo, era più semplice insabbiare le prove di un omicidio quando esse stesse potevano nascondersi con cura, su questo Emma poteva contare su un vantaggio considerevole rispetto agli altri serial killer. I non morti quindi passarono un paio di ore a camminare in direzione opposta rispetto a Taki, addentrandosi poi in qualche posto lontano da centri abitati, alla ricerca di una grotta o qualcosa del genere dove potersi riaddormentare in un riposo eterno e, nella speranza di Emma, indisturbato. Sarebbe stato perfetto se quei corpi non fossero stati mai ritrovati per decenni, se quella famiglia fosse potuta essere divisa per sempre dal crimine della ragazza, così insensato e perfettamente sbagliato.
I ricordi delle sue creature la raggiunsero mentre era sul treno e lei poté passare tutto il tempo che le serviva a rifinire il suo piano definitivo. Aveva poco tempo, se voleva essere sicura di fare tutto bene, motivo per cui si rilassò a dovere alle terme solo per una giornatina, prima di riprendere la via del ritorno. Questa volta scese ad una fermata diversa, un pochino più vicina al suo obiettivo. Dopo essersi assicurata di non essere seguita, avrebbe preso un qualche sentiero verso sud, alla ricerca di una zona a concentrazione umana pari a zero. Si sarebbe anche infrattata in qualche boschetto pur di ridurre al minimo le chance di lasciare testimoni. Era nel territorio di una nazione ninja, doveva essere perfetta se non voleva farsi incastrare. Per questo motivo cercò di essere sicura che non ci fosse nessuno nel raggio di almeno un paio di ettometri, solo allora avrebbe dato vita all'ingranaggio fondamentale di quella missione. Avrebbe eseguito i sigilli e fatto nascere dal nulla due creature orrende, due Abomini, i suoi figli prediletti. Li avrebbe dotati di quanto più chakra possibile, cosa che l'avrebbe lasciata con poche forze nel suo corpo originale. Aveva poca importanza, quegli esseri potevano essere distruttivi e terribili come non mai.
Mi piace l'odore di putrefazione alla mattina. Profuma di caos.
Emma sarebbe rimasta ferma sul posto, con un tonico a portata di mano in caso di emergenza, mentre le due creature immonde avrebbero fatto una piccola pattuglia nei dintorni per verificare che non ci fossero sorprese sgradite e per eliminare qualsiasi minaccia. La speranza era di non averne bisogno, ma una precauzione in più era sempre meglio. A quel punto, se tutto fosse andato come doveva, i due mostri si sarebbero diretti di corsa verso la fabbrica, cercando di non passare dalle vie normali. Per una coppia di orride bestie i boschi sarebbero stati più sicuri, gli animali si sarebbero di sicuro tenuti alla larga da qualcosa di così innaturale. Per eventuali attraversamenti di strade avrebbero fatto estrema cautela a non farsi vedere da nessuno, il loro aspetto terrificante avrebbe attirato subito l'attenzione in caso contrario. Se fossero riusciti ad arrivare fino al complesso si sarebbero fermati a distanza di sicurezza, per controllare la situazione e cercare il modo migliore di dare il via all'assalto. La loro mente era votata solo al caos, ma per poterlo spargere a dovere era necessario essere cauti e meticolosi, Emma era stata chiara in questo al momento della progettazione. Solo così si poteva massimizzare la distruzione e la sofferenza, entrambi aspetti che quei mostri senz'anima anelavano più di qualsiasi altra cosa.
In tutto questo, la creatrice sarebbe rimasta per un po' di tempo ferma in attesa. Poi, una volta che gli zombie fossero stati abbastanza lontani, si sarebbe messa in moto con calma e nonchalance. Si sarebbe recata nel paesello più vicino e avrebbe cercato un luogo di ristoro molto frequentato, per poter fare colazione con calma e aspettare lì i risultati della sua malvagità.

Aspettare il momento giusto richiese tempo, poi con il favore delle tenebre la strada divenne libera per i due Abomini. Non essendoci quasi nessuno, così pareva almeno, la distruzione sarebbe potuta procedere indisturbata, per quanto ciò avrebbe limitato la possibilità di recupero del chakra con l'Orrido Pasto. Uno scatto repentino portò la coppia di mostri davanti ad una porta chiusa, ma bastarono alcune spallate per averla vinta su questa tenue barriera. Purtroppo a quel punto accadde la cosa che entrambi speravano non accadesse: una sirena iniziò a risuonare in lontananza, segno che l'allarme era scattato. Poco male, i mostri avrebbero fatto il loro lavoro in fretta e lasciato cenere prima dell'arrivo dei soccorsi, o almeno questo era il piano. Si fecero largo per i corridoi, cercando qualsiasi oggetto potesse essere usato come arma impropria. La divisione dei compiti avvenne a quel punto, uno dei due si diresse da quel sistema di sicurezza che avevano intravisto, l'altro avrebbe cercato rapidamente una fonte d'acqua, per esempio un bagno, sarebbe potuta tornare utile per le tecniche Suiton. Se avesse trovato dei rubinetti li avrebbe aperti, tappando il buco, in modo che il liquido potesse invadere i dintorni. Avrebbe anche preparato qualche bacinella o qualche contenitore, se ne avesse trovato qualcuno.
Una volta che la bestia immonda si fosse trovata di fronte al pannello di controllo avrebbe cercato rapidamente un modo di disattivare l'allarme, per quanto non fosse molto ottimista di trovarlo così facilmente. Se l'impresa si fosse rivelata troppo ardua, allora avrebbe semplicemente creato una lancia d'acqua e avrebbe distrutto tutto quanto, nella speranza piuttosto minima che questo potesse in qualche modo limitare l'efficacia del sistema di sicurezza. Non prima però di avere osservato dai monitor per vedere se e quante persone sarebbero giunte negli uffici. In quel modo avrebbe potuto decidere se era più sensato tentare di tender loro una trappola o se era meglio scappare. Avrebbe comunicato al suo omologo il risultato della sua scoperta. Questi, invece, dopo aver sistemato la questione dell'acqua, avrebbe cercato gli armadi con i documenti, a cui avrebbe dato fuoco con la Fiammella. Voleva appiccare almeno un paio di incendi, cosicché una volta andati via per devastare l'edificio successivo le fiamme avessero potuto rovinare tutti gli uffici. Mesi di pratiche, documenti e lavoro ridotti in cenere in pochi istanti, il solo pensiero faceva fremere quelle creature nate dal caos. Ma prima di preoccuparsi di ciò dovevano prepararsi per l'arrivo della security. Si sarebbero appostati per sfruttare a dovere i corridoi e, possibilmente, le fonti d'acqua. Se fossero riusciti a cogliere di sorpresa i difensori di quel luogo avrebbero potuto sconfiggerli senza sprecare troppe energie o correre rischi eccessivi. In questo modo sarebbero potuti passare al piatto principale, la fabbrica vera e propria.

Il primo mostro riuscì a trovare una fonte d'acqua, anche se purtroppo senza bacinelle era difficile trovare il modo di sfruttarla a dovere. Intasando il lavandino l'Abominio fece in modo che si creasse una pozza in lenta crescita, ma sospettava che con ogni probabilità non gli sarebbe tornata utile. Passò dunque a cercare tutti i documenti possibili, in modo da farne una catasta e darli alle fiamme. Essendo abbastanza lontani dal bagno non avrebbero dovuto sopravvivere, pensava.
Nel mentre il secondo figlio del caos di Emma stava studiando quella sorta di pannello di controllo. Dai monitor aveva potuto vedere due uomini accorrere verso quell'edificio, mentre altri due dirigersi alla fabbrica vera e propria. Erano armati in maniera fin troppo semplice, cosa che poteva essere un indizio del fatto che non fossero per niente preparati dal punto di vista militare, almeno non per quello che gli stava per succedere.
Una volta ottenute le informazioni era dunque il momento di far tacere quel dannato allarme, ma ad un primo sguardo il mostro capì subito che sarebbe servito un codice. L'opzione più furba forse sarebbe stata andare a tentativi per disarmare la sirena, ma l'impulso distruttivo dell'Abominio era troppo potente per poter anche solo pensare di fare un lavoro di fino di questo tipo. Meglio puntare al totale annichilimento di quel marchingegno, cosa per cui serviva uno strumento adeguato. Visto che il compagno aveva trovato una fonte d'acqua il secondo Risvegliato andò a rifornirsi nel bagno, in modo da creare una bella lancia Suiton. Come un fulmine tornò dunque alla sua postazione e la colpì con veemenza più e più volte, così da renderla inutilizzabile. Purtroppo ciò non frenò quel rumore molesto, come la creatura aveva sperato. Dedicò dunque il poco tempo rimasto alla ricerca della fonte di tale disturbo, ma non aveva molte speranze di riuscirci.
Il momento decisivo era vicino, era ora dell'agguato. I due mostri trovarono un bell'ufficio da cui poter avere una buona visuale sull'ingresso. Si nascosero in un punto da cui poter spiare i movimenti delle guardie senza essere visti, grazie ad una finestra che dava su quella zona. Uno dei due mostri sarebbe rimasto dunque di guardia, cercando di sporgersi il meno possibile, in modo da essere meno identificabile, mentre il secondo sarebbe rimasto in attesa nella stanza. Non appena avesse avvistato gli uomini avvicinarsi, la sentinella avrebbe iniziato a eseguire dei sigilli, così da essere pronto poi a scaricare una Palla di Fuoco Suprema non appena essi fossero stati abbastanza vicini. L'idea era coglierli di sorpresa ed eliminare entrambi in un colpo solo, quindi nel caso si fossero accorti del cecchino egli avrebbe tentato un approccio diverso. Se i due fossero sopravvissuti avrebbe cercato o di colpirli con dei kunai Suiton alla testa o di assaltarli in corpo a corpo, a seconda di quale fosse stata la loro reazione. Nel caso in cui invece fossero finiti KO la prima preoccupazione sarebbe stata capire se la tecnica di Fuoco aveva messo a rischio la stabilità dell'edificio. In caso contrario i due mostri sarebbero usciti dall'ufficio e sarebbero andati a controllare i cadaveri, nella speranza di poter mangiare il loro cuore, se fosse stato abbastanza intatto. Una volta fatto ciò sarebbero passati alla seconda parte del piano, ovvero cercare di avvicinarsi di soppiatto alla fabbrica vera e propria per distruggerla il più possibile.