-
.Bort (45 punti) vs Kiria (52 punti)
Labirinto
Nonostante il nome non si tratta di un vero e proprio dedalo di muri, il campo è diviso solo da un piccolo numero di essi. Questi possono essere in qualsiasi materiale, a scelta dei partecipanti al momento della richiesta (il materiale è il TITANIO), e saranno alti tre metri e spessi mezzo. Questo campo è ottimo per scontri più ragionati e concede la possibilità di agguati e inganni vari. Gli spalti sono posti in maniera da concedere una buona visuale dall'alto agli spettatori, che quindi sono in grado di capire cosa succede in ogni momento.SPOILER (clicca per visualizzare)
-se la differenza tra i parametri è inferiore a 10 punti la quota sarà di 2.00 per entrambi i contendenti
. -
.
Dopo l'intensa battaglia contro Eira il ragazzone di Oto si trovò ben stanco, anche a livello mentale. Non era semplice combattere all'infinito, quindi dovette prendersi un paio di ore di pausa. Uscì dallo spazio dell'Arena e tornò a Gyokuro, dove si fece un po' di giri per il centro città. Si prese un gelato da mangiare e passeggiò senza pensare a niente. Fu rilassante per una volta tanto godersi del tempo di vacanza vera e propria, anche se alla fine i suoi piedi lo condussero naturalmente di nuovo all'Arena. O forse era solo il suo cattivo senso dell'orientamento. In ogni caso si appropinquò ai banchetti dell'iscrizione, osservando se ci fosse già qualche sfida aperta a cui unirsi. Nulla che lo ispirasse, purtroppo, quindi decise di aprirne una nuova lui. Sfogliò il catalogo dei campi di gioco e puntò dopo una breve cernita su quello Labirinto. Dopo un paio di battaglie molto fisiche e dure aveva voglia di qualcosa di più strategico. Quando ci fu da mettere la scelta sulla possibilità o meno di usare il Sigillo per aggiustare la propria potenza a seconda dell'avversario Bort decise di no. Aveva provato già due volte, quel pomeriggio, sentiva il bisogno di cambiare. Voleva combattere con tutta la sua forza.
Dovette aspettare un po' prima di avere il suo sfidante. Il nome, Kiria, non gli diceva niente, ma il cognome sì. Aveva combattuto solo una volta contro un Uchiha, anche se la volta che era successo costui si era impegnato in un tutti contro di lui e si era pure diminuito le capacità, arrivando a essere dolorosamente sconfitto. Un bravo ragazzo, tutto sommato, Bort sarebbe stato curioso di risfidarlo, questa volta a piena potenza. Doveva essere molto forte.
Una volta richiamato si preparò in poco tempo e poi fece il suo ingresso nell'Arena, accompagnato dalla presentazione dello speaker. Si era posizionato nell'estremità sinistra del campo di gioco, rimanendo a contatto con il bordo. Attese laggiù che la sua avversaria facesse il suo ingresso e che il match potesse iniziare.. -
.
Avevo deciso, ferma e inamovibile, che dovevo a Suna la mia vita. Al contempo, però, mi ero aggrappata ad essa con così tanta costanza e determinazione da non potermi permettere di morire per un concetto così astratto come "la patria" e "il villaggio" inteso come insieme pulsante e attivo di esseri viventi.
Vivevo in un limbo momentaneo in cui i valori da ragazzina si scontravano violenti con quelli di donna in erba, la mia vita da Konohana che stava cedendo il passo a quella da Suniana. In mezzo a questo continuo sballottolamento da una fazione virtuale all'altra, dalla solitudine alla famiglia, vi era un unico posto dove le sensazioni lasciavano spazio alle azioni e i pensieri si organizzavano con meticolosa precisione verso un unico obiettivo: l'arena.
Era stata una costante nella mia nuova vita. La mia passione verso quel luogo non derivava dalla semplice forza che si manifestava contro un individuo, tantomeno dal poter sfoggiare le mie capacità o tenermi allenata. A spingere i miei piedi verso l'arena era il costante senso di rinascita e scoperta che mi pervadevano a seguito di ogni scontro: lì avevo scoperto Amaterasu la prima volta ed Emma la seconda. Avevo capito che ero dotata di ben due poteri distruttivi: le fiamme nere, che quasi mi avevano terrorizzato per la potenza seguita da perdita di controllo sulla mia stessa creazione, e la mia testa. Quella, in particolare, sapeva essere molto cattiva.
Benché lo nascondessi, benché volessi credere con tutta me stessa di essere una brava persona, una persona pura, di fatto ero capace di grandissimi cattiverie. E questa scoperta, questa triste quanto spietata analisi di me stessa, era possibile solo all'interno dell'arena, in una sorta di diario animato in grado di scavarmi dentro.
Cosa avrei scoperto questa volta?
Come al solito, analizzai con fare distratto le sfide aperte. Una su tutte destò la mia attenzione: un labirinto!
L'entusiasmo mi travolse e compilai i moduli senza neanche curarmi troppo su chi fosse lo sfidante. Mi sarei pentita presto della leggerezza con cui avevo preso quella decisione.
Quando feci il mio ingresso dall'entrata destra del campo, lo speaker annunciò col solito, immancabile entusiasmo l'inizio dello scontro, presentando sia me sia Bort - era così che si chiamava il mio avversario.
Innanzi ai miei occhi, però, non vi era nient'alto che un seguirsi disordinato di un piccolo numero di muri apparentemente indistruttibili. Avevo bisogno di capire che tipo di avversario stavo per affrontare, quale storia stava per arricchirmi.
Avrei esposto il capo leggermente oltre il muro per memorizzare la struttura del campo oltre quell'ostacolo. Nascosta da esso, poi, avrei composto l'unico sigillo necessario ed evocare una copia; la nuova Kiria sarebbe andata in avanscoperta - i primi passi basati solo sul mio pensiero - per poi fermarsi a pochi passi da un secondo muro, guardandosi intorno. Io mi sarei esposta il meno possibile per cercare di assicurare la segretezza della mia posizione oltre quella barriera in titanio ma in modo sufficiente da osservare la mia copia col duplice obiettivo di controllarla e di verificare cosa le sarebbe accaduto. Per creare ulteriore confusione, qualora Bort stesse effettivamente osservando la copia - cosa di cui ne sarei stata comunque ignara - la copia avrebbe compiuto alcuni finti sigilli, per poi porre la mano sul pavimento, allontanandosi infine di un metro dalla zona toccata.
Ovviamente - almeno per il momento - nulla sarebbe successo.SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONETecnica della Moltiplicazione del Corpo (Bunshin no Jutsu)
Tipo: Ninjutsu
Una delle tre tecniche che ogni ninja impara durante il suo corso accademico; è la tecnica base che ogni Genin deve conoscere, perché può essere una via di salvezza. Questa Tecnica crea degli ologrammi, che non possono attaccare e se colpiti scompaiono perché non hanno massa fisica. Se usata correttamente questa tecnica può creare tantissime copie, confondendo l'avversario e creando una possibile via di fuga o un momento di stallo dove nascondersi ed elaborare una strategia.
[Tipologia di copie: olografiche]
[Le copie non sono fisiche, quindi scompaiono al minimo contatto senza arrecare danni]
[Le copie possono essere create a massimo 3 metri di distanza dall'utilizzatore]
[La copia possiede le stesse armi dell'utilizzatore, ovviamente solo olografiche]
[A partire dal livello 5, la tecnica può essere personalizzata sostituendo la classica nuvoletta di fumo con qualcos'altro di inoffensivo e puramente scenico (richiede approvazione da parte dello staff ed una volta ottenuto non si può più modificare)]
[Sigilli: 1]
Consumo: 5 a copia
--
. -
.
Bort non ebbe modo di vedere la sua avversaria e questo gli dispiacque, preferiva sempre almeno dare un'occhiata alle persone con cui doveva combattere. Tanto più che l'occasione sarebbe stata più difficile da trovare una volta iniziata la battaglia, dato che il cognome della avversaria dava a intendere che possedesse quel doujutsu da cui era stato messo in guardia, quando aveva combattuto contro Kuniyoshi.
Quando fu dato il via Bort decise sin da subito di dare un'impronta diversa allo scontro, di non indugiare in tatticismi e attendismi. Voleva acquisire informazioni, senza sarebbe stato in difficoltà a capire come agire. Per questo eseguì cinque sigilli sul posto e si tramutò in un gufetto. Non attese oltre e prese il volo, superando i muri divisori alla ricerca della sua avversaria. Ne trovò due, cosa che voleva dire che lei doveva aver usato una qualche tecnica di cloni. Data la mancanza di ombra pareva una copia olografica, ma questo non voleva dire per forza che fosse la Bunshin semplice. Se Kiria non lo avesse attaccato lui sarebbe atterrato sul muro più vicino, posizionandosi ad almeno tre metri dalle Uchiha. Sarebbe stato attento a non guardare il viso delle ragazze, non voleva che succedesse qualsiasi cosa fosse normale succedere con occhi come i loro. Non aveva bene idea di cosa aspettarsi dal nemico, per questo rimase in attesa per un po'. Se poi lei non lo avesse notato avrebbe pensato a come attaccare.. -
.
La mia copia, i suoi finti sigilli e l'altrettanto finto indietreggiare non destarono minimamente l'attenzione del mio avversario, poiché nulla avvenne. Non conoscendo allora l'uomo che mi sarei trovata ad affrontare, decisi ancora una volta di affidarmi ai miei occhi, che si tinsero di cremisi, tre tomoe a ruotare intorno alla pupilla color pece.
Fissai con inusuale attenzione la parete, utilizzando una delle abilità che quegli occhi mi donavano a cui ero effettivamente meno abituata, e che al contempo risultò essenziale in quello scontro: la possibilità di vedere il mio avversario non come un composto ignoto di carne e ossa e sangue, bensì come una luminosa fonte di chakra.SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONESharingan lv. 3
- Capacità di vedere fonti di chakra a 15 metri di distanza e attraverso oggetti spessi 100cm.
L'unica fonte di chakra del campo - che doveva essere Bort a meno di tecniche che mi avrebbero in quel momento colta impreparata - iniziò ad avvicinarsi. Trovai strano il movimento, perché pareva essere in grado di attraversare le pareti.
Si avvicinava, e ad ogni metro il mio cuore batteva più veloce. In un impercettibile movimento, le mani fecero per avvicinarsi come per compiere un sigillo: il fatto che attraversasse le pareti mi incuteva un senso di disagio e inferiorità in un campo come quello che trovavo difficile da gestire.
Poi arrivò.
E scoprii che il mio avversario - l'unica fonte di chakra del campo - era un gufo.
Finsi di non capire che era lui. Fissai il gufo con aria ammaliata e un buffo sorriso sul volto. Il gufo evitava con premura di guardarmi il volto, e ancora una volta pensai che celare il mio cognome mi avrebbe portato grandi vantaggi in scontri come quello.
Che strano, un gufo.
Sottolineai, rivolta alla mia copia. L'intento era duplice: far sentire il mio avversario protetto nel suo aspetto e allo stesso tempo in inferiorità numerica, da un lato.
Dall'altro, il dito che avevo puntato contro di lui e rientrante nel suo campo visivo (soprattutto se si considerava l'attenzione che impiegava nel non guardare il volto) era nient'altro che un vettore per la mia illusione.
Se la tattica avesse avuto successo, un vortice di fiori avrebbe circondato il gufo, causandogli una sensazione di soffocamento e un mondo sotto un nuovo colore: il blu.SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONEArte illusoria: Massimo taglio (Genjutsu: Kyouka Sai)
Tipo: Genjutsu
Potente tecnica illusoria che fa cadere dei petali di fiore sull'utilizzatore; non appena la vittima ne avverte il profumo cadrà nel genjutsu. Colui che subisce l'illusione vede attorno a sé un vortice di fiori che lo fa pian piano soffocare, si inizia a vedere tutto blu.
[L'odore parte dall'utilizzatore e si diffonde per 15 metri]
[I petali possono essere sostituiti con altri oggetti scenici, purché lo stimolo rimanga olfattivo]
[Dopo un turno dall'inizio della tecnica la vittima sviene]
[Sigilli: 6]
Stimolo: olfattivo
Mondo di attuazione: reale
Bersaglio: singolo
Immobilità: non necessaria
Consumo: 80SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONESpecializzazione genjutsu lv.7
--Illusione con un dito: si possono lanciare genjutsu di livello A. Costo: 30.
Speravo che la presenza di una seconda risorsa in campo potesse dare maggiore spessore alla mia farsa: ai suoi occhi, la seconda Kiria (che doveva aver notato lungo il suo tragitto che l'aveva portato a me) poteva esser stata l'artefice di tale azione. Una Kiria, quella olografica, di conseguenza apparentemente meno ingenua della Kiria che aveva raggiunto col suo svolazzare.
Al di là dell'esito della mia azione, sarei poi corsa via, raggiungendo circa undici metri di distanza dal punto in cui avevo visto il gufetto per nascondermi dietro una nuova parete del labirinto.
--
. -
.
Che strano, un gufo.
La frase di una delle due ragazze sorprese Bort, che non capì cosa intendesse. Difficilmente poteva considerare quel gufo un elemento naturale, la sua speranza era che lo scambiasse per un'evocazione o simili, ma purtroppo non fu così. Lei puntò il dito in avanti e lui non evitò di guardarlo, cadendo in pieno nella sua trappola. Un vortice petaloso lo circondò, dando il via ad un genjutsu che Bort aveva già subito almeno una volta e che quindi riconobbe come tale. Si lasciò cadere all'indietro in modo da finire dietro il muro e riprendere la sua forma umana senza essere visto. Una volta lì fece il sigillo del Rilascio, il quale gli fece sprecare più chakra di quanto avrebbe voluto. Schioccò la lingua in segno di disappunto, ma non si fece fermare da questo problema, anzi decise di partire di nuovo all'attacco. Doveva localizzare la sua avversaria senza esporsi nuovamente e magari sfruttare la posizione nascosta per preparare un'altra mossa. Creò dunque un clone superiore, uno di quelli più stupidi e semplici che fosse in grado di generare, mandandolo in avanscoperta. Una volta fatto quello compì i sigilli necessari a risvegliare il suo Sigillo del Tempo, trasformandosi in un Ariete umano, in modo da poter resistere meglio a eventuali colpi nemici.
Nel mentre il C(og)L(i)ONE sarebbe avanzato, scalando senza difficoltà i muri, incurante dei rischi, alla ricerca del suo obiettivo. Se fosse riuscito a trovare la ragazza l'avrebbe indicata esplicitamente con un dito, urlando con un tono di voce esagerato e ripetendo la frase sentita da Bort in precedenza nella speranza di risultare arguto e divertente.
Che strano, due gufi! Ahahahah
Durante la sua risata scomposta, la copia avrebbe anche estratto due bo-shuriken copiati dalla sua sacca copiata, lanciandone uno per ciascuna avversaria, puntando alla loro testa. Purtroppo quegli esseri potevano capire solo ordini semplici ed erano in grado di far casino anche con essi, quindi se il compito era trovare il nemico e nel caso attaccarlo, non era prevista la possibilità di scegliere un'offensiva che non rischiasse di lasciare cadaveri. Allo stesso modo non si sarebbe premunito di reggere un po' di messinscena per fingersi il corpo originale, quindi guardò la sua avversaria negli occhi senza problemi.
In tutto questo il corpo originale sarebbe rimasto dietro al suo nascondiglio, con occhi e orecchie tese nella speranza che il suo clone avesse successo.. -
.
Osservai l'inusuale gufo cadere oltre il muro con la coda dell'occhio, mentre la mia fuga mi portava lontano da lui.
Avrei poi guidato la copia in maniera distratta verso uno dei muri che separavano me e lui, nella consapevolezza che non sarebbe finita così facilmente, e qualunque cosa avrebbe deciso di fare l'omone per scatenare una giustificata furia, si sarebbe senza ombra di dubbio scatenata sulla prima Kiria che gli sarebbe capitata a tiro.
La frangia era ormai incollata alla fronte, madida di sudore, segno che quella battaglia appena iniziata, fatta di nascondigli e sotterfugi, mi stava costando più fatica di scontri ben più movimentati. Osservai nuovamente il muro dove avevo visto cadere il mio avversario: non sapevo cosa mi fossi persa mentre spostavo la copia: ora le fonti di chakra erano due.SPOILER (clicca per visualizzare)Sharingan lv. 3
- Capacità di vedere fonti di chakra a 15 metri di distanza e attraverso oggetti spessi 150cm.
Mi imposi respiri silenziosi e cercai persino di ordinare al mio cuore di battere con regolarità, quasi l'uomo che stava scalando i muri fosse una sorta di segugio sovraumano in grado di trovare e stanare tutte le Kiria che avevano osato tentare di rinchiuderlo in un'illusione. Per la Kiria oleografica non c'era scampo, e allora mi premurai di pensare ad una via di fuga. Avrei composto gli otto sigilli necessari ad evocare una copia fulminea, per ristabilire la parità numerica che sarebbe andata perduta da lì a pochi istanti.SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONEArte del Fulmine: Tecnica della Moltiplicazione Fulminea del Corpo (Raiton: Rai Kage Bunshin no Jutsu)
Tipo: Ninjutsu
Non è chiaro se la tecnica sia stata sviluppata prima da maghi e poi perfezionata dai ninja per essere performante in battaglia. Di certo è una jutsu utilizzata con parsimonia dagli shinobi strateghi, per evitare che il suo potere nascosto si diffonda troppo facilmente.
L'utilizzatore concentra un'elevata quantità di chakra e crea un proprio clone formato da elettricità pura. La copia è reale, non può eseguire tecniche, ma quando viene distrutta contrattacca ciò che l'ha colpita con una potente scarica elettrica.
[Tipologia di copie: Fisiche]
[La copia possiede le stesse armi dell'utilizzatore, la cui Resistenza è pari al 70% della Resistenza delle armi originali]
[La Forza della scarica è 90]
[Il raggio della scarica è 2m, oltre il quale non causerà più danni]
[La copia scompare in seguito a danni moderati]
[Sigilli: 8]
Idrosolubilità: Sì (solo nel momento dell'esplosione)
Consumo: 90
Subito dopo, avrei morso il pollice con una rapidità tale da causarmi più dolore di quanto avessi voluto per evocare Haru-kuroi. Nel frattempo, il classico rumore che seguiva la scomparsa della copia, oltre al rumore metallico di qualcosa che si scontrava contro il muro, mi avvertiva che Kiria-oleografica era stata fatta fuori. Era la prima volta per me che un ammasso così insignificante di chakra durasse così tanto in uno scontro.
Il corvo, abituato ad esser evocato in situazioni drammatiche in cui necessitavo di supporto per la fuga, mi pose subito l'ala, alla quale mi sarei aggrappata per salire su di esso e volare via, tentando di nascondermi quanto più possibile nel suo manto piumato per risultare non visibile dal basso.SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONEHaru-kuroi - Alanera
Delle dimensioni di un piccolo grifone (apertura alare di 10 metri), ha un’ossatura molto forte e resistente, può essere cavalcato. E’ molto fedele e parla la lingua degli umani.
Livello: 12
Consumo: 120
Nonostante avessi compiuto le mie azioni cercando di esser più silenziosa possibile, non sapevo se l'omone che mi stava dando la caccia, assassino già di una Kiria, avrebbe proseguito nella sua ricerca.
Il corvo avrebbe raggiunto circa quindici metri di altezza; dall'alto, avrei potuto osservare la mia nuova copia e sicuramente il Bort mandato in avanscoperta.
Avrei guidato però la copia oltre di lui, evitando la figura mandata all'attacco grazie ad una vista dall'alto decisamente meno complessa e cercando di dirigere la Kiria-elettrica verso l'altro Bort, convinta che - esattamente come avevo fatto io - il mio avversario aveva deciso di ricorrere a qualche trucco per non esporsi. Se lo avesse trovato, avrebbe sguainato la katana e tentato un affondo. Haru-kuroi, al contrario, fissava il campo con attenzione, pronto ad evitare eventuali attacchi qualora gli fosse stato possibile farlo.
--CITAZIONEStatistiche Alanera
STATISTICHE ANIMALE
LIVELLO 12
Chakra: 345 Unità
Forza: 45
Resistenza: 45
Velocità: 46
Agilità: 46
Precisione: 44
Riflessi: 46
Edited by Kiria93 - 11/12/2020, 12:21. -
.
Il clone idiota riuscì a colpire il bersaglio, e questo era bene. Purtroppo si trattava solo di una copia olografica, e questo era male. Trovò dunque un'altra Kiria, e questo era bene, ma da dietro un muro spuntò anche un uccello tutto nero e grosso che prese il volo, e questo era male. L'incrocio dei due problemi richiedeva che il clone compisse una scelta rapida... e questo era decisamente male. Non stette a fare chissà quali pensieri, decise di lasciar perdere la ragazzina e di puntare sul grande pennuto. Cercò di balzare verso di esso, aggrappandosi ai suoi arti inferiori o a qualsiasi cosa glielo permettesse. Se non ci fosse riuscito sarebbe risalito sui muri e avrebbe continuato a balzare e sbracciarsi, incurante di eventuali impossibilità palesi. Il tutto urlando "Gufo nero!" e ridendo da solo. Sapeva riconoscere un corvo, ma voleva ricollegarsi ad ogni costo alla sua battuta di prima, nonostante non facesse ridere. L'inaffidabilità di quei cloni era davvero enorme.
Quando vide il volatile solcare il cielo il Bort originale decise di appiattirsi contro il muro del labirinto, sperando di non esser visto. Doveva capire come cercare di colpirlo senza farsi vedere, dato che sospettava che il pennuto fosse in realtà la sua avversaria trasformata con una qualche tecnica simile a quella che aveva usato lui. Poteva essere altro, come un'evocazione o una tecnica specifica mandata in avanscoperta, ma lui si sentiva di scommettere sulla prima opzione. Non ebbe possibilità di pianificare, però, poiché poco dopo vide Kiria spuntare da uno dei muri, pronta ad avventarsi su di lui. L'assalto fu rapido, ma Bort ebbe tempo di indietreggiare in direzione opposta e recuperare due Bo-shuriken dal suo rotolo da polso. A quel punto poté lanciare le armi, puntando al braccio destro e alla gamba sinistra. Se fosse riuscito a prendere abbastanza bene la sua avversaria avrebbe scoperto che si trattava di un clone, ma quella non sarebbe stata la sorpresa peggiore. La suniana si sarebbe trasformata in un grande fulmine, che a rigor di logica avrebbe potuto fare molto male al ragazzone, se non fosse stato per la sua risposta istintiva. Un sigillo con l'unica mano libera avrebbe dato il via alla difesa, con un ulteriore passo indietro per dare il tempo alla tecnica di attivarsi per bene. In quel modo Bort sarebbe diventato Vento, come risultato dei calcoli automatici del suo doujutsu. Questo avrebbe ridotto il danno subito a delle semplici bruciacchiature qua e là, nulla di troppo pesante. A quel punto però il ragazzone si sarebbe trovato senza molte tracce su cosa fare. La sua avversaria sembrava in grado di trovarlo facilmente, cosa da cui dedusse che forse potesse essere in grado di percepire il chakra. Una eventualità del genere lo avrebbe messo in serio svantaggio, ma contava comunque di riuscire a fare qualcosa anche in tale caso. Sarebbe dunque rimasto in attesa con i sensi in allerta, alla ricerca del corvo di prima o di eventuali altri cloni.. -
.
Bort doveva essere ubriaco o sotto effetto di droghe.
Riflettendoci, poteva aver utilizzato dei trucchetti polverosi bianchi per aumentare le proprie prestazioni in battaglia: il regolamento dell'arena, dopotutto, non lo vietava.
Fu l'istintiva spiegazione al fatto che l'omone, invece di seguire il suo bersaglio, decidesse di fiondarsi sul corvo, che evitò di poco la sua presa poiché già in volo quando egli aveva intrapreso la sua corsa verso il nuovo obiettivo. Con tenacia il mio avversario prese ad arrampicarsi sui muri del dedalo, urlando con il suo vocione "gufo nero" e ridendo di gusto alle sue stesse parole.
Speravo seriamente fosse sotto effetto di qualche droga (o ubriaco), poiché l'idea di affrontare un pazzo semplicemente mi disorientava: i pazzi sono imprevedibili.
Haru-kuroi parve essere molto infastidito dai suoi continui tentativi di raggiungerci, accorciando la distanza di sicurezza che aveva messo tra noi e il campo, poiché - di propria iniziativa - prese ad agitare energicamente le ali verso l'urlante Bort con l'obiettivo di generare una folata d'aria che privasse dell'equilibrio quell'ambigua figura con il chiaro volere di farla cadere, sbattendo magari la testa e liberandosi dell'ingombro.SPOILER (clicca per visualizzare)Daitoppa del Corvo
Tipo: Senjutsu/Ninjutsu
Versione avanzata del Daitoppa del Corvo, consiste nel generare una massa di aria in grado di spazzare via oggetti o persone. Colpisce in un raggio di 10 m di lunghezza e di larghezza pari all'apertura alare del corvo.
[La tecnica ha forza 90]
Consumo: 90
Mentre le mani cercavano di tenere salda la presa sul corvo, lo sguardo analizzava minuziosamente il campo alla ricerca del mio avversario: non mi andava di contestargli l'operato, iniziando una conversazione che avrebbe potuto svelare la mia posizione.
Al di là dell'esito della sua azione, il corvo prese nuovamente quota.
L'altezza ora mi dava il vantaggio di avere ora la visuale del campo piena, ma mi allontanava anche dal primo Bort che, a seguito dell'esplosione generata dalla prima copia, si era nascosto nuovamente. Non doveva esser andato lontano: a differenza del mio amato corvo, avevo prestato molta attenzione alla sua ricerca, desiderosa di approfittare di un suo passo falso. Bort non-urlante però era decisamente più cauto, per cui badò bene a tenersi fuori dalla portata visiva del corvo (e di conseguenza dalla mia).
La mia mossa successiva, di conseguenza, durò un attimo: chiusi gli occhi, confluendo maggiore chakra che andava a scorrere nelle pupille, costringendo le tre tomoe ad unirsi in un caleidoscopico disegno, mentre Haru-kuroi si avvicinava in volo al luogo da cui aveva sentito l'esplosione senza perdere quota, mantenendo una distanza che doveva essere di poco inferiore ai venti metri. Erano le evocazioni di famiglia dopotutto: loro sapevano che avevamo altri modi per vedere.SPOILER (clicca per visualizzare)4° livello {Mangekyou Sharingan}
- Capacità di vedere fonti di chakra a 20 metri di distanza e attraverso oggetti spessi 150cm.
- Capacità di trasmettere i Genjutsu di livello S tramite contatto visivo.
- Il ninja è in grado di prevedere un paio di secondi prima la traiettoria dei corpi in moto, sempre che i suoi Riflessi gli permettano di avere una visione chiara (quindi bisogna seguire lo schema che si trova in Fondamentali).
Precisione: +20
Riflessi: +20
Trovato.
Il corvo si era posizionato oltre in muro: Bort non vedeva me, io non vedevo lui - se non il suo ammasso di chakra.
L'avversario pareva non avere intenzione di agire, forse intenzionato a lavorare ad una strategia. Avrei dunque approfittato della sua esitazione per compiere una serie rapida di sigilli, portando le mani alla bocca per soffiarvi dentro il chakra che aveva irrorato i polmoni, mentre il gigantesco corvo si posizionava in modo da evitare di essere alla portata del colpo.SPOILER (clicca per visualizzare)Arte del Fuoco: Palla di Fuoco Suprema (Katon: Gouryuuka no Jutsu)
Tipo: Ninjutsu
Dopo centinaia di anni la piccola palla di fuoco si è evoluta in una forma di katon ben più potente e temuta. La palla di fuoco suprema è il risultato di un incessante via vai di conflitti e lotte di potere, che l’hanno resa per quella che è: una tecnica creata per fare danni.
L’utilizzatore impasta il chakra trattenendolo tra il torace e la gola, dopo ciò mettendo una mano davanti alla bocca soffia emettendo una palla di fuoco.
Si potrà quindi effettuare la tecnica in due modi: Lanciafiamme o Esplosione.
La palla di fuoco (esplosione) sarà come una bomba e trovarsi nelle vicinanze equivale a venir colpiti dall'onda d'urto e dalle fiamme.
Il getto di fuoco (lanciafiamme) è utile negli scontri ravvicinati. Nessuna esplosione, ma avvolgerà l'avversario nelle fiamme incenerendolo.
[La palla di fuoco è pari a 3 metri di diametro, percorre massimo 30 metri per poi esplodere in automatico e ha forza 100, il raggio dell'esplosione è 5m]
[Il getto di fuoco è ampio 10 metri, percorre al massimo 20 metri e ha Forza 90]
[Se non si specifica l'effetto sarà il getto di fuoco]
[Sigilli: 8]
Consumo: 95
La palla di fuoco avrebbe superato il muro per andare a colpire il punto in cui era Bort, per andare a generare un'esplosione violenta. Avrei poi nuovamente controllato il campo per analizzare la reazione del mio avversario ad una simile tecnica, pronta a difendermi sebbene la stanchezza fosse sempre più debilitante.
--
--CITAZIONEStatistiche Alanera
STATISTICHE ANIMALE
LIVELLO 12
Chakra: 255 Unità
[345-90 Daitoppa del Corvo]
Forza: 45
Resistenza: 45
Velocità: 46
Agilità: 46
Precisione: 44
Riflessi: 46
. -
.
Seppure inframezzato da schiamazzi e sciocchezze, il clone fece il suo dovere. Riuscì a tenersi aggrappato al corvo fino a che egli non utilizzò una qualche tecnica, la quale lo spazzò a terra con violenza. L'impatto fu sufficiente a farlo morire, al che i suoi ricordi passarono al corpo originale di Bort. A questo punto lui acquisì un'idea sufficientemente precisa di dove si trovasse lei, insieme alla sua evocazione, quindi decise di uscire allo scoperto e non nascondersi più. Si allontanò dal muro quanto bastava per avere una visuale della sua avversaria, stando sempre attento però a non guardarla in punti critici. Visti i precedenti, agli occhi si erano aggiunte anche le mani come possibili tramite di illusioni, quindi il ragazzone cercò di concentrarsi in particolare su altre parti del corpo, come il busto o le gambe. Un aiuto era fornito dall'evocazione, che gli dava un punto in cui guardare senza sentirsi in pericolo. In questo modo però lui non fu in grado di vedere i sigilli, dunque si accorse che una tecnica stava correndo verso di lui con un istante di ritardo. Era Fuoco, quindi il treno di pensieri fu rapido: disattivare la tecnica Fuuton, poi attivare il Muro d'Acqua. La prima azione fu quasi istantanea, l'altra invece richiedeva dei sigilli. Il fatto che fosse una strana palla di fiamme ad andargli incontro faceva supporre all'otiano che servisse più di un solo muro, ma quel singolo sigillo in più poteva fare la differenza tra attivare la tecnica in tempo o meno. Per questo motivo dopo il terzo posizionamento delle mani impastò e rilasciò il chakra, preparandosi all'impatto. Non ebbe tempo nemmeno di usare l'abilità di Incassare, visto che l'esplosione lo colse appena dopo che il muro fu creato. L'impatto non fu abbastanza potente da sbalzarlo indietro, ma peggiorò le ustioni provocate dalla precedente deflagrazione. Nulla di eccessivamente grave, ma avrebbero potuto avere ripercussioni sul proseguimento della battaglia.
Bort sarebbe dunque riemerso dall'esplosione in piedi, con i vestiti in gran parte bruciacchiati e in alcune zone addirittura inceneriti, ma con un sorriso divertito sul volto. Non avrebbe perso altro tempo e avrebbe estratto tre Bo-Shuriken dal rotolo da polso da cui non aveva ancora preso niente. Ne lanciò subito due, trattenendo il terzo per un secondo in più. Avrebbe dunque concentrato il chakra nel dito che reggeva quest'arma e sfruttato il dolore provocato dalla bruciatura che piagava questa parte del suo corpo come tramite per un taijutsu molto specifico. Avrebbe prestato la massima attenzione a qualsiasi movimento del pennuto, cercando di individuare come questi avrebbe tentato di schivare le due armi. A quel punto avrebbe usato tali informazioni per scagliare l'ultimo dardo, con precisione e ferocia potenziate dalla tecnica. I bersagli dei primi due colpi erano petto e ala destra, mentre quello dell'ultimo era il muso dell'animale. Aveva cercato un punto del corpo che potesse essere non letale, ma allo stesso tempo garantisse che la ferita fosse sufficiente a far tornare l'uccello nel suo mondo. In questo modo avrebbe potuto privare la ragazza del suo mezzo di trasporto e magari garantirsi qualche secondo di caduta libera da parte di lei, un'occasione che avrebbe cercato di sfruttare in qualche maniera, se fosse capitata.. -
.
Finalmente Bort uscì allo scoperto.
"Un fauno" fu il primo pensiero che mi balenò per la testa nello scoprire il suo aspetto così atipico, per poi evolvere in una più concreta considerazione che dovesse trattarsi di una tecnica. La volontà di stargli lontano fu rafforzata da questa considerazione: essere incornata da una persona era qualcosa a cui decisamente non ero pronta.
Il ragazzone si difese con velocità, sdoganando definitivamente dalla mia testa il binomio grosso-lento. Tuttavia la sua azione non fu sufficiente ad uscire illeso dall'offensiva, cosicché oltre la coltre di nebbia generata dal contatto tra le fiamme e l'acqua emerse la sua figura possente segnata da ustioni intravedibili tra gli squarci di indumenti.
Mi dispiacque: ero abituata a giocare con la testa delle persone e le illusioni non lasciavano segni. Il dolore psicologico era qualcosa che mi era stato insegnato sin da bambina, mentre quello fisico mi sembrava sempre una tortura fuoriluogo, persino negli scontri.
Sentii il bisogno di scusarmi, ma non ne ebbi il tempo. Quanta tenacia.
Vidi il mio avversario estrarre delle armi da lancio dal rotolo che aveva al polso. Haru-kuroi prese immediatamente ad agitarsi, perdendo quota e costringendomi a rafforzare la presa. Mi trovai così incapace di compiere subito dei sigilli per considerare qualunque tipo di difesa che tentasse di precedere l'offensiva avversaria.
Nuovamente lo sbattere frenetico delle ali di Haru-kuruoi avrebbe generato una folata di vento in grado di spazzare via le armi lanciate.SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONEDaitoppa del Corvo
Tipo: Senjutsu/Ninjutsu
Versione avanzata del Daitoppa del Corvo, consiste nel generare una massa di aria in grado di spazzare via oggetti o persone. Colpisce in un raggio di 10 m di lunghezza e di larghezza pari all'apertura alare del corvo.
[La tecnica ha forza 90]
Consumo: 90
Ciò che il corvo non poteva sapere, ciò che persino io non avevo previsto era che solo due delle tre armi estratte erano state lanciate nel medesimo istante. Osservai Bort con disappuntò stringere a sé la terza arma studiando il pennuto che si difendeva.
Iniziai a compiere i sigilli, sebbene consapevole che oramai era tardi per mettere in piedi una difesa in grado di salvarci. Dovevo fare altro.
La terza arma ci raggiunse con una precisione che trovai decisamente maggiore rispetto ai primi due lanci. Forse aveva finto, forse ero troppo stanca da poter valutare le mosse del mio avversario.
"Mi dispiace" fu il pensiero che il corvo rivolse a me ed io a lui. Poi l'animale gracchiò un'ultima volta con rabbia verso Bort, colpito in pieno muso da quell'infima offensiva, prima di scomparire nell'istante in cui spezzai l'ultimo sigillo.
Sarei dunque caduta nel vuoto, circondata da piume nere, lo sguardo fisso sul mio corpo per non cadere nella mia stessa illusione. Bort era rimasto ancora nel raggio d'azione delle mie tecniche durante il lancio delle sue armi. Sperai che le piume potessero essere confuse con quelle del corvo che aveva brutalmente ferito con il suo imbroglio.
Mi venne da ridere: era così scenica quella caduta. Sembravo un angelo che disordinato tentava di non morire nella caduta?SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONEArte Illusoria: Tecnica del Sonno delle Piume (Genjutsu: Nemurihane)
Tipo: genjutsu
Chi è vittima di questa illusione cade in un sonno profondo subito dopo aver visto delle piume. E' una tecnica per addormentare molte persone alla volta.
[Le piume cadono in un'area di 20 metri di fronte, o di dietro o con al centro l'utilizzatore (che subirà l'illusione se le guarda)]
[Le piume trasmettono l'illusione solo se le vittime si trovano dentro l'area di influenza, altrimenti le potranno vedere senza venire colpite]
[Le piume addormentano dopo mezzo turno da quando sono state viste e scompaiono alla fine del turno di attivazione]
[Le piume possono essere sostituite con altri oggetti scenici]
[Sigilli: 7]
Stimolo: visivo
Mondo di attuazione: reale
Bersaglio: Area
Immobilità: non necessaria
Livello: A
Costo: 80
D'istinto, tentai di proteggermi dalla caduta con le braccia.
Fu il rumore sordo di qualcosa che si rompe ad allarmarmi. Il dolore arrivò solo dopo, un lampo che partì dalle braccia per attraversare l'intero corpo. Il sapore amaro del terreno mi causò un conato di vomito che trattenni a stento. Tossendo, feci leva su tutte le forze residue anche solo per girarmi supina.
Non ebbi il coraggio di guardare le braccia. Non tentai neppure di muoverle, tant'ero terrorizzata all'idea di scoprirmi incapace di qualunque gesto le coinvolgesse. Forse stavano continuando a rompersi come il vetro in seguito ad una crepa, perché il dolore ora diventava insopportabile, un crescendo di mini-crac che si propagavano negli arti.
Il dedalo di muri forse mi avrebbe dato tempo prima che Bort venisse ad infierire sul mio stato. Forse si sarebbe addormentato prima di raggiungermi. Quanto avrei voluto dormire anch'io.
Sarei rimasta lì, capace solo di aspettare, lo sguardo che cercava oltre i muri la sua posizione. Se avesse deciso di attaccare di nuovo, avrei provato a difendermi come un vermiciattolo che non voleva saperne di morire. Stesa sul terreno, il corpo sfinito incapace persino di far leva sugli addominali per tirarmi su.
"Ti prego Bort, addormentati. Giuro che farò lo stesso".
--
. -
.
Il corvo spazzò via i primi proiettili di Bort, ma il terzo lo prese in pieno, facendolo tornare da dove era venuto. Come del resto prevedibile la scena fece sentire un po' in colpa il ragazzone, non gli piaceva per niente fare del male agli animali, però era effettivamente la mossa migliore in tale frangente. Soppresse le sue emozioni, visto che la sua avversaria ora era in caduta libera. Purtroppo per lui però questo non rappresentò un'occasione, visto che lei terminò la composizione dei sigilli e si preparò per qualche tecnica. Bort non sapeva di cosa potesse trattarsi e predispose tutto il necessario per un nuovo Muro d'Acqua, anche se al momento decisivo non rilasciò il chakra visto che non si palesò nessuna offensiva nemica. Nessuno spreco di energie, ma perse il momento.
Le piume nere che erano comparse attorno alla ragazza proprio in quegli istanti diedero da pensare al ragazzone. Che fosse una qualche tecnica per attutire la caduta? Il modo in cui lei stava precipitando sgraziatamente sembrava indicare tutt'altro, quindi cos'altro rimaneva? Non erano partite all'attacco, come all'inizio aveva temuto, dunque poteva trattarsi di uno stimolo di un genjutsu? Bort lo riteneva poco probabile, ma decise che provare ad attivare il Rilascio sarebbe stata una precauzione comunque utile. E lo fu, dato che il chakra si disperse davvero, anche in discreta quantità. Qualsiasi cosa fosse doveva essere una tecnica non da poco, pensò, per quanto non notasse alcuna differenza pratica. E ora c'era un altro problema: il tempo stava per scadere. Le sue riserve di chakra erano molto ridotte, il Combattente astrale stava terminando la sua naturale durata e il nemico era ancora nascosto. Aveva visto più o meno dove stava cadendo, ma non aveva idea di come fosse atterrata e di quale fosse il suo stato, sia a livello di energie che di eventuali ferite. Doveva giocarsi gran parte delle sue carte in un solo momento e decise dunque di partire all'attacco senza ulteriori remore. Iniziò a correre verso il muro più vicino e a fare sigilli nel mentre. Prima dell'arrivo rilasciò il chakra, un'altra bella ondata, trasformando il suo corpo ancora una volta. Squame ricoprirono la pelle, una coda del tutto inutile partì dal suo didietro e i tratti somatici si fecero più simili a quelli di una specie di dinosauro. Unendo questi effetti a quelli della tecnica precedente Bort ormai era diventato una chimera con tratti da caprone e da lucertola. Da bravo bambinone aveva inventato un nome per quella forma e non vedeva l'ora di usarlo, anche se c'era comunque una qualche utilità tattica dietro la scelta del jutsu attivato. Si sarebbe esposto molto, a breve, quindi la cosa giusta era unire attacco e difesa in un'unica mossa.
Una volta assunto questo nuovo aspetto mostruoso, Bort sarebbe stato talmente alto da fare capolino dal muro in maniera netta. Avrebbe quindi cercato di fare leva con le braccia per issarsi su. Una volta libero da titubanze si scoprì divertito dalla situazione, quasi euforico, ma era comunque convinto di avere ancora la situazione sotto controllo, motivo per cui creò un clone superiore al volo. Visto che l'avversaria pareva far uso volentieri di genjutsu la superiorità numerica poteva essere indispensabile. Certo, lei avrebbe potuto usare un'illusione ad area, ma nel caso di altri tipi di tecniche la copia avrebbe potuto aiutare il ragazzone. A quel punto lui si mise a cercare Kiria, facendo attenzione a non guardarla comunque negli occhi, per ogni evenienza. Avrebbe cercato di mantenere lo sguardo su ventre o ancora meglio sulle gambe, parti del corpo da cui dubitava potesse lanciare dei genjutsu. Nel caso in cui l'avesse trovata avrebbe cercato di avvicinarsi il più veloce possibile, sempre correndo sulle mura, visto che pareva l'unico modo di avere un po' di visibilità. Il clone si sarebbe mosso per un'altra via, in modo da spuntare da un fianco diverso, cercando di disporsi in modo che i due Bort fossero ai due lati opposti di una ipotetica retta che avesse come centro la posizione della suniana. Non avrebbe avuto importanza che fossero equidistanti rispetto a lei, né in generale quanto fossero lontani dalla kunoichi. Anche perché non appena il ragazzone avesse visto lo stato per nulla ottimale in cui lei si trovava avrebbe deciso di fare una piccola modifica alla tattica che aveva ideato. Essendo Kiria distesa a terra, per quanto non priva di sensi, la sua capacità di opporsi avrebbe dovuto essere limitata. Lui non aveva il quadro intero della situazione, visto che si stava impegnando a non far entrare nel suo campo visivo gli occhi nemici, ma si era fatto un'idea piuttosto chiara. Certo, poteva trattarsi di una trappola, impossibile non metterlo in conto, ma visto che quello che stavano combattendo era comunque solo uno scontro amichevole era giusto mantenere una buona dose di umanità, nonostante l'aspetto assunto. E poi quale occasione migliore di un ultimatum per dare sfoggio del nome che aveva ideato?
Le consiglio di arrendersi subito, signorina Kiria, perché Goatzilla è qui! E fa male...
Il tono sarebbe stato euforico, esaltato, anche se la voce probabilmente avrebbe risentito della trasformazione, diventando più cavernosa. Nel caso in cui lui non avesse ricevuto una risposta affermativa alla sua proposta entro un singolo secondo sarebbe dunque partito all'attacco. Con un balzo sarebbe calato giù, cercando di atterrare a circa mezzo metro dalla kunoichi, per poi tentare di colpirla con del chakra elettrico che avrebbe caricato durante il breve spostamento. Contava su un Pugno Stordente di Goatzilla per metterla del tutto KO e avrebbe mirato al busto per cercare di rendere più efficace la mossa. Se per qualche motivo tutto questo fosse fallito si sarebbe ritrovato in guai seri, però sperava di essersi esposto meno di quanto aveva fatto contro Eira e di essere in grado di provare a recuperare anche se le cose fossero andate male. Anche quello sarebbe stato un bell'esercizio.. -
.
E così Bort era uscito dall'illusione.
Non sapevo in cosa avessi sbagliato - credevo di averla resa credibile, con le piume di corvo uguali a quelle del corvo colpito, dannazione -, ma ebbi subito consapevolezza del suo esserne fuori.
Avrei sprecato altro chakra per provare a trascinarlo nuovamente tra le braccia di Morfeo.CITAZIONESpecializzazione genjutsu livello 9
--Illusione duratura: se l'avversario riesce a sottrarsi ad un'illusione che lo affliggeva tramite il rilascio, sarà possibile riattivarla immediatamente, senza comporre altri sigilli, pagando il costo della tecnica+40, basando i presupposti per far credere all'avversario di essere uscito dal genjutsu, mentre in realtà vi è ancora dentro.
Non sapevo se avesse avuto altri modi per uscirne: il fatto di essere ancora assonnato dopo il rilascio avrebbe potuto giocare a mio favore, e magari io avrei pure perso, ma lui si sarebbe addormentato come un bambino.
Al di là dell'esito, mi sentii privata di altre energie. Ero sul punto di morire perché come una stupida non avevo considerato l'idea di cadere, ed ero troppo fragile per resistere. Risi rumorosamente ed ebbi la certezza che qualcosa ad altezza del torace si fosse rotto. Mi sentivo fatta di vetro, e più i passi rumorosi di Bort diventavano vicini più ridevo, e più ridevo più soffrivo.
Il corpo mi implorava di smettere di ridere, mandava segnali d'allarme sotto forma di fitte di dolore, ma la testa lo ignorava, convertendo quel dolore in risate vuote che eceggiavano nell'arena.
Ed ecco Bort fare la sua comparsa nel mio campo visivo. Era diverso da come l'avevo visto io, una mostruosa creatura lucertolosa gigantesca che si muoveva al contrario. No, ero io che lo stavo guardando a testa in giù. Risi di nuovo. Uccidimi pure fottuto Bort, perché se non lo fai tu lo farà Drey quando scoprirà cosa farò dopo, o domani o appena sarò di nuovo così.
Le consiglio di arrendersi subito, signorina Kiria, perché Goatzilla è qui! E fa male...
Oh caspita, mi arrendo.
Il tono piatto con cui replicai a quell'enorme umanoide mi fece ridere di nuovo. "Oh caspita". Rotolai su me stessa alla ricerca della posizione che mi avrebbe consentito di tirarmi su facendo il minor sforzo possibile sugli addominali. Non volevo esser raccolta da sconosciuti come escrementi di cane.
La prossima volta le basta molto meno, tipo una stretta di mano. Non volevo costringerla ad un simile sforzo.
Ero divenuta d'un tratto profondamente seria, e non riuscivo neppure a ricordare perché stessi ridendo, semmai ci fosse stata una ragione per farlo. Forse qualcosa che avevo detto. Cos'è che avevo detto?
Mi tirai su, ma subito si rivelò una pessima idea. La vista si annebbiò e la testa girava tanto, costringendomi ad accovacciarmi di nuovo. Il chakra negli occhi bruciava. Perché avevo ancora lo sharingan?
Il ritorno al dorato degli occhi fu una liberazione. Mi tirai su di nuovo, ignorando il qualcosa-di-rotto che continuava a palesare la sua presenza con pugni dolorosi che provenivano da dentro e le braccia che cadevano penzoloni lungo il corpo. Camminavo come uno zombie, ma almeno camminavo.
Arrivederla signor Bort.
--
. -
.
Il torpore svanì non appena Bort attivò il Rilascio, segno evidente che doveva essere il prodotto di un genjutsu; però tornò subito dopo. In fondo aveva utilizzato una quantità immensa di chakra oltre che di energie mentali, non era troppo strano che fosse stanco, anche se la sensazione era leggermente diversa dal solito. Poco importava, lo scontro era agli sgoccioli, poteva portarlo a compimento e poi fare i conti con quel sonno innaturale, si disse.
La risata lontana dell'avversaria inquietò l'otiano, che però si mantenne fedele al suo piano. Non poteva certo rinunciare al debutto internazionale di Goatzilla, del resto. Le frasi che lo annunciarono avrebbero dovuto essere possenti e fiere, invece furono sbiascicate come se le avesse pronunciate un ubriacone. Bort non riuscì nemmeno a concludere il suo piccolo discorso programmatico, fatto di minacce vaghe e citazioni di cattivo gusto. Il nome della bestia da lui inventato fu l'ultima cosa che fu in grado di dire, prima che il suo corpo smettesse di funzionare in maniera corretta. Morfeo accolse lo spirito, mentre il suo contenitore fisico si afflosciò su se stesso, prima di crollare giù dalla posizione soprelevata in cui si trovava, fino ad essere invece ai piedi di Kiria. L'otiano non riuscì a sentire la risposta di lei, sempre che ce ne fosse stata una, ma ciò si poteva dire anche dell'altro Bort, quello rimasto attivo poco più in là. Questi fu però in grado di sentire la frase seguente, quella pronunciata dalla suniana mentre si rimetteva in una posizione eretta o quasi.
La prossima volta le basta molto meno, tipo una stretta di mano. Non volevo costringerla ad un simile sforzo.
Anche il secondo Bort scese giù dal muro, per portarsi alla stessa altitudine di Kiria, anche se lo fece atterrando a qualche metro di distanza da lei, nella speranza di non sembrare una minaccia. Avrebbe usato altri strumenti per quel fine, tipo il sorriso, la mano tesa verso di lei e soprattutto la frase pronunciata in quel momento.
Siamo ancora in tempo, direi. Lui è fuori gioco, lei sembra ferita e io sono solo un clone. La chiudiamo qui, vero?
Se il suo corpo originale fosse stato ancora sveglio forse la copia si sarebbe sentita in dovere di continuare fino all'ultimo, per cercare di strappare una vittoria di qualche tipo. Non sembrava una cosa tanto semplice, la giovane donna aveva mandato KO Bort da sdraiata in un angolo, non era ben chiaro con quale diavoleria, quindi non avrebbe dovuto avere particolari difficoltà a fare lo stesso con un povero clone, tanto più senza alcuna dotazione di chakra. Certo, prima avrebbe potuto provare a sgusciare alle sue spalle e colpirla a tradimento, ma a che pro? Non era detto che funzionasse, ma anche nel caso fosse successo non avrebbe cambiato nulla. Vittoria e sconfitta avevano importanza per il Bort originale, ma a lui non gliene fregava un cazzo di niente. Uno dei vantaggi dell'essere un clone nato e vissuto interamente all'interno di uno scontro amichevole.
Sia che la ragazza avesse accettato la sua stretta di mano, sia che l'avesse ignorata, la Talea si sarebbe offerta di aiutare Kiria negli spostamenti, visto che parevano difficoltosi per lei. Del resto il suo creatore stavano sonnecchiando tranquillo, quindi lui avrebbe potuto dare una mano senza problemi alla ragazza. In caso di risposta affermativa avrebbe capito come fare, se offrendole solo una spalla per reggerla mentre camminava da sola oppure se trasportarla direttamente in braccio. Era molto difficile che la giovane fosse favorevole e il clone si sarebbe attenuto alle sue disposizioni, qualsiasi esse fossero. Nel momento del saluto finale, poi, la copia si sarebbe presa un attimo per dire qualcosa di significativo, seppure le sue abilità cognitive ridotte rendessero più difficoltoso il compito.
È stato uno scontro impegnativo e interessante, sono sicuro che lui si sia divertito assai. E le faccio i complimenti da parte sua. Arrivederci, signorina Kiria..
Che occhi belli che haiBort vs Kiria |
