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.CITAZIONEIn modo totalmente casuale sia come tempo che come luogo vengono segnalate delle aggressioni notturne ai danni dei contadini della zona. Le persone raccontano di essere state attaccate alle spalle, di notte, da una presenza quasi impalpabile. Dopo essere state morse al collo si sono sentite leggermente indebolite, ma non appena si sono girate per capire cosa stava accadendo la presenza è totalmente sparita. Nessuno è ancora rimasto seriamente ferito, ma le persone iniziano ad avere paura ad uscire di notte.
Ricevi una missiva in cui ti viene affidata una missione: andare nel Paese del Té per indagare sulle recenti aggressioni notturne ai danni degli abitanti. L'ordine è di recarsi al villaggio dei pescatori appena superato il confine con Konoha e di trovare informazioni interrogando i contadini dei territori limitrofi, le prime vittime di questi attacchi.CITAZIONEnon penso di dovermi dilungare su cosa fare nel primo post xD
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Bort stava facendo una colazione faraonica, salsiccia "impancettata" come da miglior tradizione della famiglia Kisaragi, quando fu interrotto dal suono di qualcuno che bussava alla porta. Aprì e si trovò di fronte un ragazzino che aveva l'aria di avere una quindicina di anni scarsi. Gli comunicò che era stato convocato al palazzo del kage e che avrebbe dovuto farsi trovare lì entro mezz'ora. Una nuova missione era in arrivo, la prassi era solitamente quella. Una volta ringraziato il messaggero, Bort riprese a mangiare con più premura rispetto a prima e si sistemò un minimo. Poi uscì di casa e si diresse ad ampie falcate al luogo della convocazione. Fu un anziano burocrate a spiegargli tutti i dettagli del suo prossimo compito. Il ragazzo si sarebbe dovuto recare nel Paese del Tè, nella zona settentrionale. Gli consegnò anche una cartina, in modo che non rischiasse di perdersi, eventualità non certo remota se non avesse avuto quelle indicazioni. Una volta arrivato avrebbe dovuto cercare di ricavare informazioni dagli abitanti del posto a riguardo di degli strani attacchi che si erano susseguiti di notte da parte di ignoti. Stando ai dati fino ad allora in possesso non c'erano veri e propri feriti, cosa che confuse molto Bort. Se nessuno si era fatto male come potevano dire di essere stati assaliti? Probabilmente si era perso qualcosa, pensò, motivo per cui non fece domande, temendo di essere preso per stupido. Di conseguenza decise di partire subito, quindi ringraziò e salutò il burocrate, poi si catapultò a casa. Prese il suo grande zaino da viaggio, lo riempì di provviste e infine uscì da Oto. Andò avanti con passo convinto finché possibile, passò sia la prima che la seconda notte in locande trovate per caso sulla strada. La terza mattina, poco dopo l'alba, passò il confine del Paese del Fuoco e arrivò nei pressi della destinazione. Grazie alla cartina non aveva timore di smarrirsi, quindi andò a colpo sicuro verso il villaggio di pescatori. Una volta trovato questo grande centro abitato decise di passare subito a eseguire gli ordini senza indugi e si allontanò verso l'entroterra, cercando dei contadini a cui chiedere informazioni. Si sarebbe fermato alla prima fattoria o appezzamento di terra a vista, nella speranza di incontrare qualcuno che potesse avere qualche notizia di prima mano o almeno che lo indirizzasse dai testimoni diretti. Una volta individuate le persone a cui chiedere si sarebbe avvicinato con passo lento e sicuro e con un sorriso cordiale sul volto. Si sarebbe presentato e avrebbe domandato di riferirgli cosa sapessero degli incidenti. Non aveva mai eseguito compiti di ricerca di informazioni, ma sapeva che se voleva diventare un ninja a tutti gli effetti doveva provare di essere in grado di gestire compiti del genere.. -
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Il primo contadino che incontri è un uomo sulla cinquantina intento a zappare il campo e non sembra ben disposto a fermarsi per parlare. Di fatto non si ferma, continuando a lavorare mentre ti risponde.
Mh. So di cosa stai parlando, tanto allarme per nulla. Io lavoro giorno e notte per i miei campi, come tutti i veri lavoratori qui.
Solleva energicamente la zappa e la pianta a terra, facendola rimanere conficcata nel terriccio.
A volte capita di sentirsi stanchi dopo una giornata di duro lavoro, ma non vado a lamentarmi in taverna. Mi vergogno per quei poveretti che hanno avuto dei colpi di stanchezza lavorando fino a tardi. Anche io la scorsa notte mi sono sentito un po' fiacco, ma sai cosa ho fatto? Ho preso la mia zappa e ci ho dato dentro finché ho avuto energie in corpo! È questo che fa un vero uomo!
E detto questo riprende in mano la zappa e riprende a lavorare indomito.. -
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Mh. So di cosa stai parlando, tanto allarme per nulla. Io lavoro giorno e notte per i miei campi, come tutti i veri lavoratori qui.
L'interlocutore di Bort era un uomo abbastanza anziano, a dir poco maldisposto. In un primo momento non si disturbò neanche ad interrompere la sua precedente occupazione, ovvero la zappatura del terreno. Poi piantò il suo strumento nella terra per poter dare una risposta più completa.
A volte capita di sentirsi stanchi dopo una giornata di duro lavoro, ma non vado a lamentarmi in taverna. Mi vergogno per quei poveretti che hanno avuto dei colpi di stanchezza lavorando fino a tardi. Anche io la scorsa notte mi sono sentito un po' fiacco, ma sai cosa ho fatto? Ho preso la mia zappa e ci ho dato dentro finché ho avuto energie in corpo! È questo che fa un vero uomo!
Bort scosse la testa in segno di approvazione. Era capitato anche a lui di dover superare se stesso, nei momenti più difficili della sua carriera agricola. Quando i soldi sono pochi e il lavoro tanto non ci si può certo fermare per un po' di stanchezza, anzi. Saper resistere alla fatica fa parte delle tante qualità che un contadino deve avere, forse la più importante.
Certo, capisco. Posso chiederle chi sono queste persone che si sono lamentate? Vorrei parlare con loro.. -
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Mh!
L'uomo tira una zappata per terra e tira lo strumento a sé, trascinando una cospicua quantità di terra.
Quindi ti interessano quegli inetti? Spero che sia per fargli una ramanzina! Dunque, se non ricordo male ne ho sentiti tre.
Il primo nullafacente si chiama Frank, la sua fattoria è circa due chilometri ad est da qui. Il secondo è Paul, la sua fattoria è nella stessa direzione, dopo quella di Frank. Poi c'è Angelo, è stato quello che si è lamentato di più tra tutti. Lui ha un piccolo allevamento a circa dieci chilometri a nord da qui. Ti conviene seguire la strada e le indicazioni, altrimenti non lo troverai.. -
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Quindi ti interessano quegli inetti? Spero che sia per fargli una ramanzina!
L'uomo introdusse il discorso così, prima di fornire indicazioni precise su dove andare.
Se le loro accuse si rivelassero infondate mi occuperò personalmente di sgridarli a dovere. Grazie mille per le indicazioni, arrivederci.
Dopo aver salutato il suo informatore Bort ritornò sul sentiero principale, mentre rifletteva sulla scelta a cui era chiamato. Meglio tentare di puntare alla vicinanza o all'importanza delle informazioni? Ci pensò finché gli fu possibile e alla fine optò per la seconda possibilità. Prese la strada verso nord, per arrivare dal signore chiamato Angelo. Come suggerito dal suo primo interlocutore, il genin avrebbe seguito il sentiero principale e non fatto deviazioni non indicate adeguatamente. Una volta arrivato nel piccolo allevamento avrebbe chiesto di poter parlare con l'uomo di cui si era fatto dire il nome. Una volta trovato gli avrebbe chiesto di dargli tutte le informazioni su questi famigerati attacchi notturni, in modo da acquisire un quadro di insieme della vicenda.. -
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Riesci a trovare la fattoria senza troppi problemi. Lì trovi Angelo chiuso in casa e prima di riuscire a farti aprire devi ripetere più volte chi sei e cosa ci fai lì. Se insisti alla fine apre la porta, si guarda attorno nervosamente e ti fa entrare di corsa per poi richiudere la porta velocemente. La casa all'interno è tutta in disordine: il tavolo è pieno di piatti sporchi come se nessuno pulisse da giorni, e in un angolo vedi un giaciglio fatto di paglia messa lì alla rinfusa dove probabilmente dorme l'uomo.
Sei pazzo a stare a zonzo fuori a quest'ora? Tra poco arriverà lui! Devi stare al riparo da lui! Lui arriva con la notte, lui è invisibile, ti prosciuga e ti lascia senza forze! Non esco più di notte da quando è arrivato lui. Se vuoi rimanere qui per stanotte decidi ora,
altrimenti vattene subito, non voglio che mi veda!
L'uomo sembra estremamente paranoico e lo vedi tremare vistosamente, chiaramente non è nel pieno delle sue facoltà mentali. Sul suo collo puoi notare dei lividi simili a dei succhiotti e sotto gli occhi ha delle enormi occhiaie, segno che non dorme, o almeno non riposa decentemente, da giorni.. -
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Il viaggio procedette tranquillo e Bort non ebbe problemi ad arrivare. Molto più difficoltoso fu convincere il proprietario della casa ad aprire. Dentro il caos regnava sovrano, come se nessuno avesse tempo di pulire da decenni. Un mucchio di paglia sembrava l'unica cosa su cui l'uomo potesse dormire e la cosa preoccupò il genin di Oto. Ma ciò che lo rese più teso fu la visione delle occhiaie di questo Angelo e il tremore che accompagnava i suoi movimenti. Doveva essere sull'orlo di un crollo nervoso, pensò.
Sei pazzo a stare a zonzo fuori a quest'ora? Tra poco arriverà lui! Devi stare al riparo da lui! Lui arriva con la notte, lui è invisibile, ti prosciuga e ti lascia senza forze! Non esco più di notte da quando è arrivato lui. Se vuoi rimanere qui per stanotte decidi ora, altrimenti vattene subito, non voglio che mi veda!
I vistosi segni che notò sul collo dell'uomo, mentre egli parlava, inquietarono molto Bort. Cercò però di nascondere questo stato d'animo per far diminuire le preoccupazioni del suo interlocutore, sperando che questo lo portasse a collaborare ancora di più.
Non ti preoccupare, non ti vedrà. Hai visto quanto sono grosso? Se prova ad avvicinarsi a me gli tiro un cartone e lo mando al creatore. Penso che uscirò da qui, tra poco, travestito da te. Aspetterò che si avvicini e lo manderò KO. Hai qualche suggerimento per poter attuare questo piano? Sai come è fatto? In che modo ti attacca?. -
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L'uomo inizialmente è troppo scosso per capire quello che dici, ma dopo qualche secondo inizia a comprendere il piano e sembra piacergli.
Ah... sì, se prende te non prende me! Non so chi o cos'è, so solo che sopraggiunge di notte, mi aggredisce alle spalle e poi sento solo dolore al collo. Poi mi risveglio a terra privo di forze. Ora... ora vai! Se ti vede uscire di qui con il mio aspetto mi lascerà in pace!
Vai!
L'uomo non ci prova neanche a mantenere il contegno, vuole chiaramente che tu prenda il suo posto come vittima sacrificale.. -
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L'uomo ci mise qualche attimo a comprendere il significato delle parole di Bort, ma alla fine si disse più che favorevole a mandare un capro espiatorio al suo posto, come spiegò in maniera fastidiosamente esplicita.
Posso prendere una vanga? Così fingo di lavorare e sono più credibile...
Angelo accettò e diede al ragazzone l'oggetto richiesto. Aveva una fretta tremenda di toglierselo dai piedi e la speranza che subisse al posto suo la visita di quello strano "fantasma". L'impazienza di quell'uomo aveva un che di patologico, Bort immaginò che avrebbe avuto bisogno di cure serie, anche nel caso quella vicenda si risolvesse in maniera definitiva. Senza altri indugi il ninja di Oto eseguì la trasformazione, divenendo in tutto e per tutto identico al suo precedente interlocutore. Una volta fatto ciò uscì dalla casa e si diresse nei dintorni, cercando di replicare le movenze e le espressioni spiritate del proprietario del suo nuovo aspetto. Iniziò poi a zappare la terra, in maniera lenta ma volontariamente rumorosa, nella speranza che questo attraesse l'autore di quegli attacchi. Avrebbe mantenuto l'attenzione al massimo, sperando di essere scambiato per una vittima indifesa. Gli addestramenti di ladro tenutigli dalla madre lo avevano reso più abile a notare i dettagli o a reagire in tempo al pericolo, cosa che sperava gli potesse tornare utile anche in questo frangente.. -
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Passa un po' di tempo prima che il sole finisca di tramontare, ma alla fine vieni avvolto totalmente dalle tenebre. Per un po' di tempo non succede nulla. Ogni tanto avverti dei rumori in lontananza, ma niente di più allarmante di una lucertola che si nasconde dentro un cespuglio.
Dopo un paio d'ore avverti improvvisamente qualcosa.
Senti un rumore più forte dei precedenti alle tue spalle. Se ti giri riesci a vedere un'ombra che vola a mezz'aria, facendo rapidamente su e giù. Ti svolazza attorno cercando di uscire dal tuo campo visivo, ma è molto più lenta di te. Se riesci a mantenere lo sguardo fisso sull'ombra riesci a capire che si tratta di un pipistrello di grossa taglia, e sembra voler puntare proprio te.. -
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All'ennesimo rumore inutile Bort iniziò a pentirsi della sua tattica e a pensare che forse il primo contadino aveva ragione e quell'Angelo si era inventato tutto. Certo, quei marchi sul collo non sembravano autoprodotti, ma non era possibile escludere una eventuale truffa di qualche tipo. Per soldi si poteva fingere attacchi da esseri sconosciuti e ferirsi in maniera fittizia per comprovare le proprie affermazioni. Per fortuna il ragazzone non era tanto avvezzo alla resa, quindi continuò la sua recita, finché un rumore parecchio grosso non attrasse la sua attenzione. Quando si girò vide un'ombra svolazzante, non proprio quello che l'otiano si aspettava potesse spuntare fuori. Non sembrava troppo veloce e dopo pochi istanti che lo fissava capì che si trattava di una sorta di pipistrello. Bort non era esperto di zoologia, ma le dimensioni dell'animale gli sembravano un po' esagerate. Non stette comunque a interrogarsi più di tanto, anzi mantenne il sangue freddo e riuscì a fingere di non essere in grado di farlo. Fin dal primo istante in cui notò l'ombra iniziò a tremare, mimando la paura viscerale di Angelo di cui era stato testimone poco prima. Sperava che la bestia non cogliesse la sua concentrazione e credesse invece alla sua messa in scena. Questa si stava avvicinando, quindi lui voleva sembrare una preda fino a che non fosse stato troppo tardi per il pipistrello. Infatti non appena le distanze tra i due sarebbero state ridotte a circa cinque metri Bort evocò un'Arma d'Acqua, nello specifico uno schiacciamosche gigante, una paletta lunga quasi tre metri. Il ragazzone vibrò la sua arma contro il povero animale, sperando di sbatterlo a terra e colpirlo abbastanza forte da farlo svenire. Si era convinto che colpevole degli attacchi era una qualche strana colonia di pipistrelli che era comparsa in quella zona per qualche motivo sconosciuto. Catturarne un esemplare era il modo migliore di comprovare la sua tesi.. -
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Il grosso pipistrello cade in pieno nella trappola e si avvicina a te, convinto di avere la cena servita. Non si aspetta minimamente l'evocazione del gigantesco schiacciamosche e quando si accorge di cosa sta per succedere è ormai troppo tardi. L'arma d'acqua lo prende in pieno e lo schianta a terra in malo modo. Il pipistrelo rimane qualche secondo immobile, come morto, poi viene totalmente avvolto da una piccola nube di fumo.
Quando la nuvola si dirada al posto del pipistrello vedi una bambina dai lunghi capelli biondi con dei grossi lacrimoni agli occhi. Si sta reggendo le gambe e appena riesce a riprendere confidenza con il suo corpo tira un grosso respiro e scoppia a piangere.
BUAAAAAAAAHHHHH CATTIVOOOO! Mi hai fatto malissimo, cattivo! Sigh, sob.
La bambina piange senza ritegno e si lascia cadere a terra dimenandosi.
Mi fanno male le gambe! Sigh! Non riesco ad alzarmi! Sob!
Sembra che il colpo l'abbia ferita in modo abbastanza grave e ad una prima occhiata le gambe sembrano davvero fuori uso. Forse si è rotta un osso o due.. -
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Il colpo andò a segno e il pipistrello fu scaraventato a terra con forza. Subito dopo si creò una piccola nuvoletta di fumo e da essa comparve una bambina già in lacrime. Bort ne rimase come pietrificato, non capendo più cosa stava succedendo.
BUAAAAAAAAHHHHH CATTIVOOOO! Mi hai fatto malissimo, cattivo! Sigh, sob.
Mi fanno male le gambe! Sigh! Non riesco ad alzarmi! Sob!
Le parole della giovanissima diedero la conferma al ragazzo, lei e il pipistrello erano lo stesso essere. La cosa poteva voler dire che lei era responsabile degli attacchi, cosa che lasciava perplesso il ninja di Oto. Quella a cui aveva assistito non era la Trasformazione, altrimenti l'animale non sarebbe riuscito a volare. E quindi? La soluzione non sembrava essere alla portata della mente del ragazzone, che decise di chiedere alla diretta interessata. Non prima di aver tentato di guadagnare la sua fiducia. Mantenne l'aspetto di Angelo e dipinse sul suo viso un'espressione dispiaciuta, in realtà non del tutto falsa visto che un pochino si sentiva in colpa di averla ferita. Certo, sembrava la più probabile indiziata di quel crimine, ma rimaneva comunque una bambina, forse.
Caspita, mi dispiace, scusami tanto. Una mia amica è una bravissima medica, lei ti curerà senza problemi e tornerai come nuova. Ti porterò da lei in un attimo, però prima ho bisogno di sapere una cosa. Sei stata tu a mordere le persone sul collo? Come mai?. -
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La ragazzina sembra calmarsi un po' quando capisce che non hai intenzione di farle ancora del male, ma continua a singhiozzare per il dolore.
Sì, sono stata io a morderti... sigh. Non volevo farti del male, ma avevo fame! Il tuo chakra è il più buono che ho trovato in zona, per questo vengo sempre qui...
Mentre parla la bambina sembra considerare quello che sta dicendo perfettamente normale.
Posso... puoi darmi da mangiare? È da due giorni che non mangio, ho tanta fame. Sigh..
Attacchi notturni (Paese del Té) | Livello DPartecipanti: Giulio |
