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Approvato! . -
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PROFESSORE
Come procedimento base in questi allenamenti cerco di mettere una parte in cui le anime si allenano effettivamente per abituarsi ai loro vecchi corpi (e in particolare alle innate), più una parte libera per dare più spessore al personaggio. In particolare in questo caso, visto che non avevo mai rivelato il passato del Professore se non in un dialogo veloce pieno di contraddizioni (che fingerò siano state volontarie ), ho cercato di dare un senso generale al tutto. E visto che mi ero accorto che la storia del Professore era un po' troppo simile in alcuni punti a quella di Orochimaru, ho voluto dargli un legame più esplicito xD.
Metto le tecniche che uso e l'anima che richiamo è qua sotto in spoiler.SPOILER (clicca per visualizzare)Musuko no Bunshin (Clone del Figlio)
Tipo: Ninjutsu
Livello: Proibito
Evoluzione del Clone dello Sposo, che ricrea in maniera ancora più simile i corpi posseduti in vita dalle anime racchiuse tramite il Matrimonio dell'Horna. Infatti sarà riprodotto alla perfezione l'aspetto fisico e verranno acquisite abilità più vicine a quelle precedentemente possedute. Questi cloni potranno utilizzare, al posto di quella del corpo originale (che non possiedono per niente) e con limitazioni molto pesanti sotto descritte, le abilità innate (devono essere segnate in scheda) che possedevano in vita e in alcuni casi specifici (ovvero solo quando sarà reso obbligatorio dalle abilità innate) anche gli elementi. Le statistiche saranno pari a quelle dell'utilizzatore, con un bonus di 20 al Punto forte ed un malus di 20 al Punti debole che possedeva l'anima contenuta nella copia (segnati entrambi in scheda).
[Tipologia di cloni: Superiori]
[La copia possiede le stesse armi dell'utilizzatore, identiche alle originali]
[Possono essere creati tanti cloni quante sono le anime raccolte col Matrimonio dell'Horna, esclusa però quella attiva.]
[I cloni conoscono tutte le jutsu dell'utilizzatore, ma non possono utilizzare quelle di un elemento se non lo possiedono]
[Le abilità innate dei cloni sono sempre solo al 1° livello e il consumo dell'innata e delle tecniche derivate sono il triplo rispetto alla norma]
[Nel caso un'anima possieda due o più abilità innate, solo la prima segnata (on-gdr la prima appresa) potrà essere utilizzata dal clone]
[Se un'abilità innata richiede un elemento primario, il clone lo possederà come elemento primario e l'elemento primario del corpo originale diventerà l'elemento secondario del clone. Se l'abilità innata richiede due elementi obbligatori, quelli diventeranno gli elementi del clone]
[Tutte le innate devono ricevere l'approvazione di uno staffer, che può decidere di porre dei limiti (anche totale) all'utilizzo dell'innata tramite questa tecnica, che dovranno essere riportate in scheda]
[Tecniche degli elementi posseduti solo dai cloni possono essere inserite in scheda e acquistate spendendo normalmente i p.a., però deve essere segnato che sono utilizzabili solo da questi cloni]
[Nel caso la copia venisse fatta scomparire volontariamente, il chakra rimastogli ritornerà al ninja. Per far scomparire la copia di propria volontà è necessario che essa rimanga immobile per mezzo turno. Inoltre non deve essere in una situazione agitata, per esempio in mezzo ad un combattimento.]
[La copia scompare in seguito a danni critici. Se viene abbattuta in questa maniera, il suo chakra rimanente non viene restituito al corpo originale (ma il chakra massimo sì)]
[L'utilizzatore può decidere di far sparire un suo clone senza preavviso, in tal caso il chakra non viene restituito al corpo originale]
[Se uno di questi cloni termina il chakra a propria disposizione, scomparirà immediatamente]
[I sensitivi sentiranno l'impronta di chakra dei cloni come leggermente diverso da quella dell'utilizzatore, un misto di quella del corpo originale e di quella che l'anima possedeva in vita]
[Sigilli: 3]
Consumo: il 5% del chakra totale per ogni copia (pagato dal corpo originale) e inoltre il chakra rimanente e massimo sono divisi esattamente tra i vari cloni (prima di effettuare il calcolo di cui sopra).
-post minimi: 1 + 1 per ogni anima
- voto minimo: 3 (post iniziale) + 2 (per ogni anima)
[In scheda deve essere segnato esplicitamente quali anime hanno già ottenuto l'approvazione per l'utilizzo di questa tecnica]
Shini no Mae (Ballo della Morte) (tecnica personale)
Tipo: Genjutsu
Livello C
Si dice che gli uomini, nel momento in cui stanno per morire, rivedano tutta la propria vita scorrere davanti ai propri occhi, come una sorta di film. Si tratta per lo più di una finzione narrativa, ma prendendo spunto da essa il Professor Madaraki ha creato un'illusione di basso livello, pensata per i principianti in questa arte. Se la vittima guarda le mani dell'utilizzatore che eseguono il sigillo, questa verrà strappata dal suo presente e vedrà un riassunto veloce della propria intera esistenza, creata dal cervello dello stesso (quindi in funzione dei propri ricordi). L'utilizzatore invece dovrà rimanere fermo sul posto per tutta la durata del genjutsu (mezzo turno, ovvero circa 5 secondi). Al termine di questa visione la vittima potrà provare un forte senso di paura e se tra i due ninja c'è una differenza di forza molto grande la pressione è in grado di far perdere i sensi alla vittima.
[L'illusione ha effetto se la vittima si trova entro 10 metri dall'utilizzatore, altrimenti vedrà il sigillo senza essere raggiunto dall'illusione]
[Sigilli: 1]
Stimolo: visivo
Mondo di attuazione: illusorio
Bersaglio: singolo
Immobilità: necessaria
Consumo: 40SPOILER (clicca per visualizzare)
Il suo vero nome è Madara Nara. Sadico, geniale e senza alcuno scrupolo. La sua missione è conquistarsi fama eterna tramite la paura, facendo abbattere una catastrofe mai vista prima sull'intera umanità. Disposto a tutto per questo, non teme nulla e non è intenzionato a cedere in nessun modo. La sua unica passione sono le passeggiate silenziose. Conosce alla perfezione il corpo di Rutja, essendone il creatore. Avendo quasi cento anni di età è molto esperto in numerosi campi, uno su tutti la lettura dei caratteri umani. Un suo pallino è la previdenza, la capacità di essere su un piano di pensiero superiore e di non lasciarsi sorprendere dagli eventi, ma di avere sempre un'alternativa. Prova una specie di lieve affetto paterno verso Maki e Rutja, ma ritiene questi sentimenti meno importanti del raggiungimento del suo obiettivo. Figlio di un Nara e di una Uchiha, possedeva le innate di entrambi i clan.Dati di quando era in vita
Voce
Punto di forza
Riflessi
Punto debole
Forza
Abilità Innata
Sharingan e
Controllo dell'OmbraAltezza
175 cm
Peso
62 kg
Theme personale
Questo è come aggiungerei il campo in scheda:Forza
35-20=15
Resistenza
60
Velocità
48
Agilità
50
Precisione
47
Riflessi
55+20=75
Chakra
Variabile (metà dell'originale)
ELEMENTO: Fuoco
Descrizione
Lo Sharingan non appare automaticamente alla nascita, ma tende invece a manifestarsi solo quando il portatore è soggetto a forti stress emotivi. Dopo la sua prima apparizione, il portatore può attivarlo o disattivarlo a suo piacimento convogliando una piccola dose di chakra negli occhi. Una volta attivo consuma chakra, per tale motivo chi se ne fa trapiantare uno (non potendo disattivarlo) è costretto a tenerlo coperto in modo da bloccare il consumo di chakra.
Abilità comune a tutti i livelli: I riflessi del ninja sono migliorati, capacità di contrastare e trasmettere i Genjutsu,capacità di copiare alcune tecniche,capacità di vedere fonti di chakra attribuendogli un colore
1° livello - Minimo Livello 2
- Capacità di vedere fonti di chakra a 5 metri di distanza e attraverso oggetti spessi 35cm.
- Capacità di trasmettere i Genjutsu di livello C tramite contatto visivo.
- Il ninja è in grado di prevedere un paio di secondi prima la traiettoria dei corpi in moto, sempre che i suoi Riflessi gli permettano di avere una visione chiara (quindi bisogna seguire lo schema che si trova in Fondamentali).
Riflessi: +10
- A patto che il livello dell'Uchiha (più eventuale specializzazione in genjutsu) sia almeno un livello superiore a quello del suo avversario (più eventuale specializzazione in genjutsu), egli potrà contrastare le illusioni di livello C spendendo una quantità di chakra pari a metà del costo della tecnica- si possono copiare tecniche di livello C a patto di avere e spendere 5 p.a. al momento in cui si vede la tecnica
Consumo: 5 per turno (necessario anche per le tecniche derivate)
Tecniche Derivate
Triplice Attacco del Mulino Sharingan (Sofuushasen no Tachi - Windmill Triple Blade)
Tipo: Doujutsu/Taijutsu
Attraverso questo complicato Taijutsu, un possessore di Sharingan è in grado di mettere in seria difficoltà il proprio avversario, e di porre i presupposti per molte combinazioni di tecniche.
La tecnica richiede almeno 10 metri di filo di nylon per ogni shuriken che viene lanciato, più altri 10 metri per il filo "guida". Il nylon deve essere legato precedentemente alle armi; il ninja lancia tanti shuriken fin quanti ne può possedere per grado. Affinchè il jutsu prosegua, è necessario che l'avversario tenti di schivare anche uno solo degli attacchi, qualunque altra difesa (eccetto il restare immobili) o subire i colpi di tutti gli shuriken, blocca la combinazione. In caso di schivata avversaria, infatti, l'Uchiha potrà sfruttare le sue capacità di preveggenza per guidare gli shuriken ancora in volo in modo da legare l'avversario e immobilizzarlo, l'unico modo di sfuggire all'immobilizzazione è bloccare gli shuriken o recidere i fili, tentativi ulteriori di schivata o il restare fermi porterà al venire legati.
Una volta ottenuto di legare l'avversario, l'Uchiha potrà lanciare un Uchiha Shuriken verso di lui, approfittando del suo impedimento.
In base al numero di shuriken che lo hanno immobilizzato, per l'avversario sarà più complesso liberarsi, sempre che ne abbia l'opportunità, inoltre contro un singolo tentativo di fuga l'uchiha potrà usare, la tecnica del Drago di Fuoco (se la possiede) anche senza comporre i sigilli necessari, ma pagandone comunque il costo.
Livello: C
Consumo: 25
Elemento Primario: Katon
Elemento Secondario: RaitonForza
21
Resistenza
36
Velocità
29
Agilità
30
Precisione
28
Riflessi
33+20=53
Chakra
Variabile (0/80)
Inoltre, ottenendo un clone con il Katon, otterrei pure questa tecnica:
Fiammella (Katon)
Livello D
Crea una piccola fiamma nel palmo della mano. Illumina fino a mezzo metro di distanza, può essere usata per bruciare del materiale infiammabile asciutto (legnetti secchi, carta...). Se messa a contatto con la pelle si spegne senza provocare danni.
Consumo: 3 a turno
Nota: questa tecnica è utilizzabile solo dai Cloni del Figlio dotati dell'impronta di chakra Katon.. -
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Approvato . -
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MAKI
Tutti abbiamo rimpianti, alcuni di più, altri di meno. Tutti abbiamo fatto scelte che con il senno di poi si sarebbero rivelate sbagliate, tutti ripensando al passato cambieremmo qualcosa. E la morte non fa che amplificare questo fatto, portandoci a credere che le cose sarebbero potute andare differentemente.
Rutja utilizzò su di me, sul mio nuovo corpo, il genjutsu inventato dal Professore, che diede vita al mio passato, sbattendomelo in faccia. L'esame genin, quello ANBU, l'addio ad Airi, il primo incontro con Madaraki, il mio matrimonio e infine la mia morte in uno squallido sotterraneo del Paese della Pioggia. Eventi che avevo fatto di tutto per dimenticare, per lasciarmi alle spalle, ma che avevano lasciato tracce importanti dentro di me, spesso sotto forma di ferite inguaribili. Mi ritrovai in ginocchio, con difficoltà respiratorie, ma non volli cedere. Tirai un pugno tremendo al suolo, per sfogare la mia rabbia, poi cambiai obiettivo e colpii con tutta la foga che avevo il mostriciattolo che avevo davanti a me. Urlai il mio disappunto e rimasi poi a fissare in silenzio il suolo per qualche attimo.
M: Ancora una volta! Non morirò, cazzo!
Nuovamente l'illusione mi mostrò il mio percorso e le mie scelte, un'intera esistenza riassunta come il cervello irrazionalmente la vedeva. Come prima mi trovai quasi schiacciata dalla pressione fisica e dovetti urlare per rimare concentrata, attiva. Mi alzai piano, ma una delle gambe cedette, facendomi cadere e poi perdere la forma di clone. Fui richiamata di nuovo qualche secondo dopo, ma capii che questa volta c'era qualcosa di molto diverso. Sentivo il corpo molto meno instabile, più cazzuto, più mio. Partii all'improvviso e attaccai Rutja. L'organismo rispondeva in maniera quasi perfetta, era scattante e cattivo come un tempo. Colsi di sorpresa il ragno e dipinsi con uno schiaffo le mie dita sulla sua guancia. La mia potenza non era la stessa di un tempo, in fondo quel corpo era pur sempre quello di un clone, rispecchiava soprattutto le abilità del corpo originale, però questo non mi avrebbe fermato di certo. Incalzai il ragazzo, spingendolo ed evitando le sue goffe reazioni. Lo buttai a terra, poi gli urlai in faccia che ero viva, battendomi il petto con vigore. Poi gli diedi la mano e lo feci rialzare, infine eseguii un sigillo ed utilizzai la Trasformazione.
M: Andiamo, cazzo! Sono appena tornata in vita, non resterò tra quattro fottute pareti!
Quando il ragazzo mi chiese il perché della tecnica che avevo attivato lo insultai e gli spiegai che non era esattamente saggio che un morto camminasse tra i vivi con il suo aspetto passato. Almeno non in quella che un tempo era stata casa sua. Mi sorpresi che non fosse arrivato da solo ad una conclusione così ovvia, ogni volta Rutja dimostrava di saper scavare anche dopo avere toccato il fondo della stupidità.
Una volta fuori di casa potei respirare l'aria di Taki di nuovo con il mio corpo di donna. Era davvero un posto di merda, però era la mia patria e un po' le volevo bene. Ci recammo in uno dei tanti campi di allenamento, dove potei dare un po' sfogo alla mia voglia di azione, prendendomela con il ragnetto. Riprendere confidenza con un corpo nuovo non era semplice, mi faceva quasi strano avere di nuovo solo due braccia, oltre al non avere un'appendice sgonfia in mezzo alle gambe. Riuscivo a mantenere i movimenti fluidi, a essere ficcante come un tempo e la cosa mi divertiva ed eccitava. Ero di nuovo viva per davvero, non importa quanto fosse provvisoria la situazione, mi sentivo al settimo cielo. Rimasi a giocare con il mio nuovo contenitore per almeno un paio di ore, poi le ammaccature di Rutja iniziarono ad essere un po' troppe e anch'io stavo cominciando a sentirmi stanca. Nel percorso verso casa il ragazzo mi riportò una questione del Professore, che mi chiese dei miei elementi. In vita oltre al Raiton possedevo il Suiton, anche se non avevo mai amato eccessivamente utilizzare i ninjutsu elementari. Però il corpo del clone non funzionava come quello mio passato, possedevo il Vento esattamente come Rutja. Madaraki non mi chiese più niente, rimase in silenzio e capii che stava processando i dati a sua disposizione. Era sempre così, quando aveva nuovi elementi da studiare tutto il resto passava in secondo piano. Purtroppo non potei vederlo estraniarsi dal presente come faceva quando aveva un suo corpo fisico, era sempre divertente quando succedeva. Del resto lui era praticamente l'unico uomo che stimavo e riconoscevo, uno dei pochi che non pensava con i propri genitali ma puntava a qualcosa di più grande.
Mentre il ragazzo cenava, io rimasi in silenzio a pensare. Al mio passato, al mio futuro, a quella nuova situazione in cui mi trovavo. Avevo un'occasione irripetibile ed ero determinata a non lasciarmela sfuggire, però prima dovevo svolgere i miei compiti. Rutja venne a parlarmi e mi chiese della mia abilità innata, di raccontargli come l'avevo sbloccata. Era chiaramente Madaraki il vero autore delle domande, motivo per cui vi risposi senza esitazione. Non era una storia particolarmente esaltante, tutti i membri del clan Uehara si allenavano da quando erano in fasce, perché legati ancora ai tempi di quando erano gli unici a poter proteggere il Takikage, ormai molti decenni addietro. Io ero riuscita a padroneggiare gli Aghi Raiton ad appena sette anni, una delle più giovani ma non quella in assoluto più giovane. Quando raggiunsi quel successo mi fu applicato il Sigillo del Cane a Otto Zampe, ma esso divenne attivo solo diversi anni dopo, quando fui abbastanza forte. Di sicuro questo era stato molto importante, perché fu solo grazie a quello che Rutja - e quindi a suo modo il Professore e anch'io - fu in grado di sopravvivere ai fatti di Ame. Poco dopo lo sblocco dell'innata mi era stato fatto l'esame genin ed ero diventata una cagna dell'esercito. Madaraki mi chiese a questo punto se fossi in grado di rispolverare le abilità di un tempo, una richiesta che mi sorprese un po'.
M: Effettivamente al campo ho notato che ero in grado di pagare di meno le Raiton, proprio come quando ero viva. Certo, appena appena... insomma ai livelli di quando ero una novellina. Posso provarci!
Mi sforzai di richiamare alla memoria il metodo usato per creare gli Aghi Raiton, del resto anche in vita non li usavo da tanto tempo. Quando finalmente riuscii a recuperare in cassetti perduti i ricordi di quell'abilità basilare, mi misi all'opera per riprodurla praticamente. In pochi tentativi riuscii a raggiungere un risultato soddisfacente. Mi ricordai anche dell'abilità di ricoprire i denti del chakra denso per ottenere un morso potenziato e chiesi a Rutja di creare un clone per provarlo. Il risultato fu ottimo, per quel poco che poteva fare una tecnica così debole.
M: Ma è normale che faccia così fottutamente fatica a concentrare il chakra per queste tecniche? Insomma, ne avrò usato almeno il triplo se non di più...
Attraverso le parole del ragno il Professore mi rispose. Disse che anche lui aveva riscontrato questa difficoltà e che avrebbe tentato di risolvere il problema presto, ma che a suo avviso poteva essere qualcosa priva di soluzione. La sincronizzazione tra materiale genetico passato e un corpo provvisorio legato ad un altro organismo vivente non era cosa da poco, richiedeva costi superiori anche per ottenere le cose che un tempo erano normali. Con questa consapevolezza mi dedicai a tentare di ritrovare la tecnica successiva della mia abilità innata passata, quella delle Frecce Raiton. Non era tanto diversa nella realizzazione rispetto alla precedente, ma richiedeva una manipolazione del chakra di grado superiore. Ci provai un paio di volte, ma i fallimenti furono talmente netti da farmi pensare che forse non sarei mai riuscita a superare quel limite, visione che espresse anche Madaraki quando gli riferii il mio ragionamento. Non era un grosso problema, anzi conoscere i limiti di quella tecnica ci avrebbe concesso maggiori possibilità di saperla sfruttare al meglio.
M: Signore.. io devo chiedere un favore. Voglio uscire, ho bisogno di fare una cosa...
Rutja mi guardò stupito per qualche istante, poi vidi la sua espressione cambiare nettamente, segno che aveva attivato la Preghiera del Carcerato. Gli occhi del Professori erano seri e non lasciavano trasparire alcun dubbio.
P: Io ti conosco, Maki. Mi fido di te, so che non farai niente di rischioso. Vai pure.
Le frasi del mio superiore mi riempirono di orgoglio, furono il riconoscimento delle mie capacità. A volte potevo sembrare avventata, Rutja non smetteva mai di ripetermelo, però io avevo sempre tutto sotto controllo. Sempre. Sapevo cosa potevo e non potevo fare, era così che avevo sempre vissuto.
Uscii dall'appartamento, coprendomi il viso, e mi diressi nel centro della città. Il tramonto era appena passato, ma le strade erano ancora piene di gente che tornava alle proprie case dopo una giornata di lavoro. Tra la folla c'era anche lei, Airi. Stava accompagnando a casa i propri figli ed era bellissima come sempre, la maternità non aveva intaccato neanche una goccia del suo fiero splendore. Mi avvicinai con nonchalance e quando fui dietro di lei le sussurrai all'orecchio di trovarsi da sola dieci minuti dopo, in un vicolo lì vicino. Lei mi lanciò un'occhiata terrorizzata mentre si allontanava, probabilmente pensava ad una minaccia. Meglio così, mi dissi, altrimenti c'era il rischio che non volesse venire. Mi preparai e rimasi ad aspettarla nel luogo prescelto, con il cuore a mille.
A: Chi sei? Cosa vuoi da noi?!
La voce irosa e determinata della non più giovanissima donna annunciò il suo arrivo. Rimasi qualche istante a osservarla. Lei, l'unica donna che avevo mai amato davvero. Così determinata e inaffondabile, ma allo stesso tempo capace di una dolcezza smisurata. Avevo avuto altre compagne sia prima che dopo di lei, ma con nessun'altra avevo provato sentimenti così intensi. Mi tolsi con calma il cappello e la sciarpa che avevo usato per celare la mia identità, rivelandomi per chi ero davvero.
A: Ma... Maki? Tu... tu eri morta....
I suoi occhi si riempirono di lacrime e il suo volto si deformò in una smorfia di dolore e paura. Come quella volta che mi aveva detto che i suoi genitori le avevano impedito di vedere ancora quella amica su cui giravano voci insistenti di “devianza”, o come quella volta che mi rivelò di come fosse stata costretta a sposarsi per zittire chi stava cercando di coinvolgere anche lei in quelle voci. Ma soprattutto come quando rifiutai di fuggire insieme a lei, per vivere da sole noi due. Non riuscii a fare questo grande passo, neanche per lei, la mia vita era in quel posto, a fare quel lavoro, rinunciarci sarebbe stato negare tutta me stessa. Non ero riuscita a farlo, nemmeno per Airi. Rimpiansi a lungo quella scelta, finché non incontrai Madaraki, che mi diede un nuovo modo e un nuovo motivo per vivere. Anche se non potei mai dimenticarmi di lei e di ciò a cui avevo rinunciato.
M: “Niente può fermarti”... me lo dicevi sempre, ricordi? A quanto pare anche la morte non è abbastanza per fermarmi...
Sorrisi ammiccante e lei colse la mia citazione, avendo finalmente la certezza che ero davvero io. Mi si gettò addosso e mi strinse a sé piangendo. Io feci lo stesso, colma di felicità, poi le diedi un bacio appassionato.
M: Ho bisogno di un giorno con te. Fosse anche l'ultimo insieme...
Airi rimase qualche istante a pensarci, poi con la voce tremante mi disse che poteva organizzarsi per il giorno seguente. Al solito posto, disse, in quello che per lungo tempo era stato il nostro piccolo covo segreto.
M: Farò in modo di esserci...
Ci salutammo, un po' imbarazzate. Io tornai a casa e chiesi al ragno di indire una riunione di condominio solo per me e il Professore. Io e lui soltanto, era l'unico di cui mi potevo fidare. Gli spiegai tutto e lui mi concesse una giornata di totale libertà.
P: Non posso prometterti che non sarà l'ultima. Anzi, è probabile che lo sarà. Sono tempi difficili per noi, lo sono sempre stati in fondo. Le scelte che abbiamo fatto... quelli come noi non possono tornare indietro su di esse e tu lo sai. Io mi fido di te, Maki.
Non avrei saputo trovare parole migliori per descrivere la situazione e quello che sentivo. Il Professore, con quei pochi dati che aveva ricevuto dai ricordi del mio clone, aveva capito tutto alla perfezione. Lo ringraziai con tutto il cuore, era proprio per quello che lui era il mio capo e io lo avrei ripagato al meglio delle mie abilità. Era quello il mio destino, il frutto delle decisioni che avevo preso lungo la mia intera vita. Non volevo e non potevo rinnegarle, per nessun motivo.
Il mattino successivo ripresi la forma di clone. Rutja doveva svolgere una missione di livello D, non avrebbe sofferto di certo del chakra dimezzato. Io mi diressi fuori dal villaggio, in una zona rurale poco distante. Airi aveva preso una stanza in una piccola locanda e aveva lasciato la finestra aperta, da cui entrai anch'io. Era così che facevamo tanti anni addietro, per evitare di venire scoperte.
Fu un tuffo nel passato, ci amammo e parlammo senza preoccupazioni o paure. Mi raccontò dei suoi figli, le uniche gioie di una vita dura, ma io non potei dirle niente su di me. Lei ci era abituata, ai tempi le tenevo tanti segreti per poter comunque ottemperare ai miei doveri da ANBU e lei lo aveva accettato.
A: Lo sai cosa dicevano del tuo matrimonio? Che eri finalmente guarita e che ti eri convertita... se non fossi stata sconvolta dalla tua morte avrei trovato queste ridicolaggini anche divertenti. I tuoi non erano gente da costringerti a sposarti, l'hai fatto per facciata?
Risposi di sì e le raccontai dell'impotenza di mio marito, che non poteva e non voleva consumare con me. Grazie al cielo, aggiunsi, scatenando le risate di entrambe. Era bello come la complicità di un tempo fosse tornata in un attimo. Passammo tutta la giornata insieme, poi tutte e due capimmo che saremmo dovute tornare ognuna alla propria vita.
A: Ci sarà un'altra volta?
M: Non lo so, non dipende solo da me. È... complicato. Io ti amerò per sempre, ricordatelo. Addio.
La donna ripeté le stesse identiche parole, poi ci scambiammo un ultimo bacio e io me ne andai. Uscii dalla finestra e atterrai nel cortile posteriore. Non mi voltai indietro, ero sicura che Airi fosse alla finestra, a guardarmi in lacrime. Rimasi immobile, in maniera da poter scomparire. Immaginai lo stupore di Rutja nel ritrovarsi tutto quel chakra all'improvviso, immaginai la sua sorpresa nello scoprire come noialtre “facevamo le nostre cose”. Ero sicura che non avrebbe capito, che avrebbe fatto domande del cazzo. Non poteva capire, nessuno poteva capire il mio insaziabile desiderio di azione e di distruzione, che dominava su qualsiasi altra cosa in me. Un istinto superiore, che mi spingeva a gettare sempre il cuore oltre l'ostacolo, pur di avere la soddisfazione della sete di avventura e di altrui dolore. Solo il Professore lo aveva compreso, solo con lui potevo esprimerlo appieno. Era con lui che dovevo stare, rimanere con Airi avrebbe distrutto entrambe, in un modo o nell'altro. Non possiamo cambiare chi siamo, non possiamo cambiare i nostri bisogni e le nostre ossessioni, ma non è giusto affogare le persone che amiamo sotto il peso di essi. Non se le amiamo davvero. Il rimpianto non sarebbe mai passato, questo lo sapevo, ma il mondo è sempre stato crudele e nessuno può avere tutto, di certo non le persone malate e contorte come me. Lo avevo accettato da tempo ed ero sempre pronta a pagare il prezzo delle mie scelte.
Metto le tecniche che uso e l'anima che richiamo è qua sotto in spoiler.SPOILER (clicca per visualizzare)Musuko no Bunshin (Clone del Figlio)
Tipo: Ninjutsu
Livello: Proibito
Evoluzione del Clone dello Sposo, che ricrea in maniera ancora più simile i corpi posseduti in vita dalle anime racchiuse tramite il Matrimonio dell'Horna. Infatti sarà riprodotto alla perfezione l'aspetto fisico e verranno acquisite abilità più vicine a quelle precedentemente possedute. Questi cloni potranno utilizzare, al posto di quella del corpo originale (che non possiedono per niente) e con limitazioni molto pesanti sotto descritte, le abilità innate (devono essere segnate in scheda) che possedevano in vita e in alcuni casi specifici (ovvero solo quando sarà reso obbligatorio dalle abilità innate) anche gli elementi. Le statistiche saranno pari a quelle dell'utilizzatore, con un bonus di 20 al Punto forte ed un malus di 20 al Punti debole che possedeva l'anima contenuta nella copia (segnati entrambi in scheda).
[Tipologia di cloni: Superiori]
[La copia possiede le stesse armi dell'utilizzatore, identiche alle originali]
[Possono essere creati tanti cloni quante sono le anime raccolte col Matrimonio dell'Horna, esclusa però quella attiva.]
[I cloni conoscono tutte le jutsu dell'utilizzatore, ma non possono utilizzare quelle di un elemento se non lo possiedono]
[Le abilità innate dei cloni sono sempre solo al 1° livello e il consumo dell'innata e delle tecniche derivate sono il triplo rispetto alla norma]
[Nel caso un'anima possieda due o più abilità innate, solo la prima segnata (on-gdr la prima appresa) potrà essere utilizzata dal clone]
[Se un'abilità innata richiede un elemento primario, il clone lo possederà come elemento primario e l'elemento primario del corpo originale diventerà l'elemento secondario del clone. Se l'abilità innata richiede due elementi obbligatori, quelli diventeranno gli elementi del clone]
[Tutte le innate devono ricevere l'approvazione di uno staffer, che può decidere di porre dei limiti (anche totale) all'utilizzo dell'innata tramite questa tecnica, che dovranno essere riportate in scheda]
[Tecniche degli elementi posseduti solo dai cloni possono essere inserite in scheda e acquistate spendendo normalmente i p.a., però deve essere segnato che sono utilizzabili solo da questi cloni]
[Nel caso la copia venisse fatta scomparire volontariamente, il chakra rimastogli ritornerà al ninja. Per far scomparire la copia di propria volontà è necessario che essa rimanga immobile per mezzo turno. Inoltre non deve essere in una situazione agitata, per esempio in mezzo ad un combattimento.]
[La copia scompare in seguito a danni critici. Se viene abbattuta in questa maniera, il suo chakra rimanente non viene restituito al corpo originale (ma il chakra massimo sì)]
[L'utilizzatore può decidere di far sparire un suo clone senza preavviso, in tal caso il chakra non viene restituito al corpo originale]
[Se uno di questi cloni termina il chakra a propria disposizione, scomparirà immediatamente]
[I sensitivi sentiranno l'impronta di chakra dei cloni come leggermente diverso da quella dell'utilizzatore, un misto di quella del corpo originale e di quella che l'anima possedeva in vita]
[Sigilli: 3]
Consumo: il 5% del chakra totale per ogni copia (pagato dal corpo originale) e inoltre il chakra rimanente e massimo sono divisi esattamente tra i vari cloni (prima di effettuare il calcolo di cui sopra).
-post minimi: 1 + 1 per ogni anima
- voto minimo: 3 (post iniziale) + 2 (per ogni anima)
[In scheda deve essere segnato esplicitamente quali anime hanno già ottenuto l'approvazione per l'utilizzo di questa tecnica]
Shini no Mae (Ballo della Morte) (tecnica personale)
Tipo: Genjutsu
Livello C
Si dice che gli uomini, nel momento in cui stanno per morire, rivedano tutta la propria vita scorrere davanti ai propri occhi, come una sorta di film. Si tratta per lo più di una finzione narrativa, ma prendendo spunto da essa il Professor Madaraki ha creato un'illusione di basso livello, pensata per i principianti in questa arte. Se la vittima guarda le mani dell'utilizzatore che eseguono il sigillo, questa verrà strappata dal suo presente e vedrà un riassunto veloce della propria intera esistenza, creata dal cervello dello stesso (quindi in funzione dei propri ricordi). L'utilizzatore invece dovrà rimanere fermo sul posto per tutta la durata del genjutsu (mezzo turno, ovvero circa 5 secondi). Al termine di questa visione la vittima potrà provare un forte senso di paura e se tra i due ninja c'è una differenza di forza molto grande la pressione è in grado di far perdere i sensi alla vittima.
[L'illusione ha effetto se la vittima si trova entro 10 metri dall'utilizzatore, altrimenti vedrà il sigillo senza essere raggiunto dall'illusione]
[Sigilli: 1]
Stimolo: visivo
Mondo di attuazione: illusorio
Bersaglio: singolo
Immobilità: necessaria
Consumo: 40SPOILER (clicca per visualizzare)
Violenta, rozza e mascolina, i suoi hobby preferiti sono torturare e uccidere. Ha capacità recitative notevoli ed è solita nascondere il suo carattere nei momenti di necessità, per esempio con i superiori. È dotata inoltre di un'ottima memoria e di capacità di apprendimento notevoli. Le sue passioni, oltre alla lotta, sono l'alcool e le belle donne. Nutre nei confronti del professore enorme riconoscenza, mentre considera Rutja un povero fesso, ma anche un alleato necessario.Dati di quando era in vita
Voce
Punto di forza
Velocità
Punto debole
Resistenza
Abilità Innata
Manipolazione delle Lance del Fulmine
Altezza
176 cm
Peso
66 kg
Theme personale
Forza
35
Resistenza
60-20=40
Velocità
48+20=68
Agilità
50
Precisione
47
Riflessi
55
Chakra
Variabile (metà dell'originale)
In tempi lontani, quando Taki era ancora un piccolo villaggio quasi del tutto privo di potenziale bellico, il clan Uehara era una delle famiglie più note e potenti e tra i suoi membri erano reclutate tutte le guardie personali del kage. Con l'apertura a clan e abilità innate stranieri, la famiglia ha perso tutto il proprio potere, le cui uniche vestigia sono il prestigio che essa ha tra le persone meno giovani del villaggio. La tecnica segreta del clan permette di manipolare a piacere armi di chakra Raiton dalla densità superiore rispetto alla norma di questo elemento e dal colore tendente al verde.
-Il ninja ha una notevole affinità all'elemento Raiton, le cui tecniche (escluse quelle derivate da questa innata) otterranno una riduzione del consumo di una unità di chakra, mentre le tecniche di altri elementi avranno un consumo maggiorato di due unità.
TECNICHE DERIVATE
Aghi del tuono
Tipo: Hijutsu
Il ninja crea dei sottili cilindri di chakra solido, di un paio di millimetri di diametro e di 5 centimetri di lunghezza. Non essendo appuntiti, questi non possono provocare danni da taglio, ma a contatto con la pelle umana provocano piccole ustioni (con forza 15). L'utilizzatore può direzionare telepaticamente questi aghi, purché essi non siano più lontani di 20 metri da sé.
[Sigilli: 1]
[È possibile controllare al massimo 5 aghi per ogni livello di innata sbloccato]
Consumo: 10 per ago a turno
Fulmindenti
Tipo: Ninjutsu/Hijutsu
Livello: C
Il ninja ricopre del tutto la propria arcata dentaria con chakra Raiton ad alta densità. Quando morde qualcosa ai danni normali vanno aggiunti ulteriori ferite da folgorazione, sempre basate sulla Forza. Fintanto che la tecnica è attiva, il ninja ha un bonus di 5 punti alla Resistenza dei propri denti.
[Sigilli: 0]
Consumo: 25 a turnoForza
21
Resistenza
36
Velocità
29+20=49
Agilità
30
Precisione
28
Riflessi
33
Chakra
Variabile (0/80)
. -
.
Approvato! . -
.
YAMATO
P: Ragazzo, proprio non riesco a capirti... condividiamo questo corpo da ormai molto tempo, ma non mi è chiaro cosa tu voglia. Di solito lo capisco al volo, ma con te proprio no. Perché aiuti Rutja? Sei uno dei membri più produttivi di questo gruppo, ma non capisco i tuoi motivi. Non condividi i suoi ideali e lui non condivide i tuoi, sempre che ne sia rimasta traccia dentro di te. Non chiedi vantaggi personali e non ti esponi se non per dare consigli validi. Prova a spiegarci.
Era la prima volta che venivo affrontato di petto su quell'argomento, che pure doveva essere centrale in una relazione del genere. Se non l'avevano mai fatto forse era perché non volevano sapere la risposta, ritenendola rischiosa. In ogni caso io ci avevo riflettuto a lungo, davvero a lungo, del resto il tempo libero non mancava in una forma di vita come quella, in cui le necessità primarie erano adempiute da altri. Alla fine ero riuscito ad arrivare ad una risposta e ora per la prima volta la esponevo ad alta voce.
Y: Perché questa è la mia natura. Io sono così, dopo tanto tempo l'ho capito. Io sono intelligente, so di esserlo, ma necessito di qualcuno che mi guidi, che mi permetta di non sprecare le mie qualità. I miei ideali, quello in cui credo, quello che voglio... tutto questo passa in secondo piano. Senza una guida non sono niente, senza un leader mi sento perso. Lo sono stato per poco e ricordo con orrore quel periodo. Odiavo Boris, eppure l'ho seguito per così tanto tempo, finendo quasi per apprezzarlo. Voi... io non vi odio. Non condivido i vostri ideali, ma li trovo meno disgustosi di quelli di Boris. Io vi seguirò e vi servirò, perché è l'unica cosa che so e che posso fare...
Madaraki ascoltò tutto il mio monologo con attenzione e rimase in silenzio anche per qualche attimo dopo che era finito, poi sorrise.
P: Capisco. Come pensavo ci possiamo fidare di te. Possiamo tornare a casa, lì riceverai il tuo premio.
Quest'ultima frase mi fece capire quale fosse il significato di tutto ciò, la questione girava attorno alla tecnica del Clone del Figlio. Avevo sentito molti pensieri di Rutja a riguardo, quindi avevo compreso quanto la libertà che essa concedesse rendesse necessario prendere delle precauzioni. Non pensavo però che si sarebbe arrivato a tanto, ma evidentemente Madaraki aveva calcolato ogni cosa con precisione assoluta. Aveva guidato Rutja in una spiaggia deserta del Paese della Cascata, in modo da ridurre il rischio di presenze non gradite, si era fatto evocare come Clone dello Sposo, combinando le abilità di questa tecnica con quella del Prigioniero del Carcerato. In questo modo poteva comunicare telepaticamente con il corpo originale del ragazzo, sfruttando la possibilità di costui di sentire i miei pensieri in tempo reale, per verificare che non mentissi e non nascondessi nulla. Così poté svolgere l'interrogatorio perfetto di cui aveva bisogno e fu in grado di obbligarmi ad una risposta definitiva su di me. Ero sinceramente impressionato dall'abilità dell'uomo di non lasciare nulla al caso e di avere ogni cosa sotto il proprio controllo, non era per niente male avere un capo del genere.
Una volta chiarito questo punto e dopo essere tornati a casa, iniziarono i preparativi per armonizzare la mia anima con il corpo dei cloni. Subito dopo essere stato evocato fui bersagliato con un'illusione che mi fece rivivere un riassunto di tutto ciò che avevo vissuto in pochi istanti. L'incontro con il mio mentore, la sua morte, il giorno in cui ritrovai Boris e quello in cui morimmo. Ripercorrendola mi accorsi che non era stata granché, la mia vita. Un perenne correre dietro all'altrui volontà, però solo in questa maniera ero in grado di andare avanti. E anche in quella nuova forma era sempre così.
Caddi a terra, stremato, ma mi rialzai subito dopo. Non volevo cedere, avrebbe voluto dire rimandare di troppo tempo l'ottenimento dei risultati sperati. Così mi feci forza e richiesi di subire ancora una volta il Ballo della Morte, per solidificare ancor più il legame tra anima e corpo. Questa volta si ridussero fatica e dolore e riuscii a mantenere la forma di clone. Fu necessaria una terza ripetizione per essere sicuri di aver raggiunto la stabilità necessaria. A questo punto Rutja mi chiese il permesso di attaccarmi, poi lo fece. Io non mi mossi di un centimetro e il pugno che mi diede caricato a piena potenza non mi fece nemmeno un graffio, anzi fu lui a farsi male. Il mio corpo era di nuovo quello roccioso di un tempo, fui sorpreso dalla fierezza con cui constatai questo fatto. Le botte dei ragazzini più grandi mi avevano temprato a sufficienza durante la mia infanzia e se ero diventato così robusto lo dovevo anche a loro, avevo sempre pensato. In quella nuova forma molto dipendeva dalle abilità del giovane Rutja, ma la possanza di quel corpo era comunque fuori dal comune, grazie all'influsso dei miei dati genetici. Certo, a rimetterci era stata la velocità, che sentivo essere calata sensibilmente, ma anche questa era una peculiarità del mio corpo precedente. Era impressionante constatare i punti di contatto tra la passata esistenza e quella presente, da questo punto di vista il lavoro di Madaraki non meritava altro che lodi enormi.
Y: Immagino che adesso vorrai che provi ad utilizzare l'innata, giusto?
Era ancora mattina e dalla piccola finestra del nostro appartamento entrava un bel po' di luce, assolutamente necessaria per testare le capacità del mio clan. Provai a concentrare il chakra in quantità massiccia, per contrastare le difficoltà che mi erano state preannunciate da Madaraki nel colloquio preparatorio. Dopo un singolo tentativo fallimentare, riuscii a far muovere a mio piacimento l'ombra che si trovava ai miei piedi, grazie ad una piccola serie di sigilli. Purtroppo la libertà di movimento era limitata a pochi metri di distanza da me, molti meno di quanti ne riuscissi a gestire in passato. Anche questo mi era stato anticipato, quindi non feci fatica ad accettarlo, del resto sembrava già miracoloso poter riavere indietro l'abilità che tanto avevo faticato ad ottenere. Da giovane mi ero spaccato la schiena da solo, perché non vi era nessuno a guidarmi. Avevo impiegato quasi due anni a imparare quello che i membri del clan imparano in qualche settimana, ma alla fine il Bastardo Nara aveva ottenuto le sue abilità ed era diventato uno shinobi di Ame, nonostante nessuno ci avesse creduto e mi avesse sostenuto. Ripensandoci ora, a distanza di così tanto tempo, non rimpiangevo per niente quel successo. Sarà stato pure il primo passo verso una vita non propriamente piacevole, ma di certo l'alternativa che mi avrebbe aspettato non sarebbe stata tanto migliore. Con ogni probabilità in tal caso sarei morto già da tempo, in maniera definitiva magari. Certo, innocente, ma pur sempre morto, forse pure solo come un cane. A confronto aiutare da fantasma uno scienziato pazzo a raggiungere i suoi scopi malvagi non era così male.
Y: Resta fermo dove sei per qualche istante.
Dopo essermi assicurato l'immobilismo di Rutja, lo catturai con la mia ombra. Gli feci riprodurre alcuni miei movimenti, giusto per verificare la tenuta della tecnica. Purtroppo la stabilità del Controllo dell'Ombra era minimo e dopo una decina di secondi l'inibizione si ruppe, lasciando di nuovo libero il ragazzo-ragno. Oltre alla debolezza del jutsu, un problema serio era il costo elevato in chakra a cui mi costringeva, ben poca utilità avrei potuto trarre da quell'innata. Rutja mi fece lavorare ancora per un po' su di essa, sulla velocità, sul controllo e sulla capacità di fare movimenti complessi con l'ombra. Una volta terminata la sessione, potemmo fare un paio di ore di pausa. Al termine di esse, mi trasformai in un suo clone normale e insieme uscimmo di casa, per andare ad allenarci in un campetto poco distante. Quello era l'ultimo giorno tra quelli che il ninja di Taki aveva preso di vacanza dal suo lavoro, quindi dovevamo sfruttarlo a dovere. Non facemmo nulla di particolare, solo un po' di esercizi fisici di riscaldamento e poi un piccolo incontro amichevole. Con la lentezza che caratterizzava quel corpo provvisorio ero particolarmente esposto all'uso di armi da taglio, mentre nel combattimento a mani nude riuscivo ad essere molto più efficace. Un altro problema che dovetti riscontrare fu la discreta lentezza dei ninjutsu, cosa che riduceva di molto l'utilità di tali abilità. Insomma, come punto debole era effettivamente notevole, ma potevo altresì contare su una resistenza fuori dal comune, quindi in eventuali scontri mi toccava semplicemente tentare di deviare l'andamento del match verso ciò che mi tornava utile.
Una volta terminata la battaglia simulata, il ragazzo mi si avvinò, serio in volto.
Il Professore dice ti concede del tempo libero in questa forma. Fai ciò che preferisci, basta che torni entro la notte.
Dopo aver detto ciò, si allontanò verso casa, immaginai per riposare. Ciò che mi offrivano era un po' di libertà, ma avrebbero potuto controllare i miei ricordi, quindi era un modo di mettermi alla prova. Io lo sapevo e il Professore era di sicuro conscio di questo. Era il modo migliore per farmi prendere consapevolezza di cosa potevo e non potevo fare in questa forma, probabilmente.
Io rimasi interdetto, non sapevo cosa farmene del tempo libero. Mi misi a camminare senza meta per un po', cercando di capire cosa mi sarebbe piaciuto fare, ma non trovavo nulla. Non avevo interessi, hobby o quant'altro. Non mi dispiaceva leggere e quando Rutja lo faceva mi univo volentieri, ma se avessi dovuto scegliere un libro e iniziare a farlo io, probabilmente non avrei trovato la voglia. Tanto più che avevo poco tempo a disposizione, non potevo permettermi chissà quale libertà di azione. Per questo mi andai a sedere con calma su una panchina al limitare del parco, dalla parte opposta rispetto a quella dove era andato il corpo che mi aveva generato. Rimasi a riflettere su me stesso, su cosa avrei fatto in futuro, soprattutto se davvero il Professore fosse riuscito a farci rinascere tutti.
B: Hey, tu cei Ruggia, vero?
All'improvviso irruppe sulla scena una bambina sconosciuta, sembrava non avere più di quattro anni e pronunciava le parole ancora in maniera molto infantile. Aveva un sorriso gioioso sulle labbra, ancora non capivo come Rutja potesse avere così successo sulle giovanissime, visto il suo aspetto. Al di là di Aya, che era un caso “speciale”, il ragazzo era riuscito in qualche maniera ad entrare in contatto normale con la bambina dai capelli rossi, quella che era cresciuta in maniera inspiegabile e che stando alle notizie più recenti era addirittura diventata Mizukage, e con l'altra ragazzina Uchiha chiamata Kiria, colei che aveva guidato la sua squadra durante la Guerra. Per non parlare degli altri esempi meno eclatanti. Doveva esserci qualcosa nella sua figura che lo rendeva simpatico alle giovanissime, mentre di norma la maggior parte dei maschi e delle donne di età più avanzata avevano reazioni opposte, tra la paura e il disgusto solitamente. In ogni caso questa sua strana predisposizione mi metteva nei guai, perché io ero sempre stato una frana con i bambini. Ingenui, curiosi, diretti. Mi mettevano sempre in difficoltà e successe anche in questo caso. Mentre io rimasi in silenzio, la piccola mi raccontò, a parole sue, di come avesse visto il mostro-ragno fare esercizi in quel parco e di come molti la divertissero, specialmente quando usava le bocce da combattimento per fare giocoleria. Io non sapevo cosa rispondere, ma per fortuna arrivò in mio soccorso la madre della piccola, che la richiamò a sé. Fino ad allora non ero riuscito a far sparire il clone che mi conteneva, troppa era la pressione che mi metteva addosso la presenza della bimba, ma proprio nel momento in cui si allontanò riuscii a trovare la calma necessaria. Forse le due sarebbero state sorprese o addirittura infastidite dalla mia sparizione, però non avrei retto più di così. Nascondermi, come sempre, era la cosa che più desideravo fare e la sistemazione dentro Rutja era molto comoda per questo. Tutto sommato potevo dirmi soddisfatto della situazione, la cosa che più mi preoccupava era quel possibile e ignoto futuro, una volta libero da quelle catene e spedito tra le fauci del mondo esterno. Dovevo trovare modo di prepararmi, dovevo trovare un senso a quella possibile nuova esistenza prima che fosse troppo tardi.
Mi sono ricordato solo stasera di questo allenamento che avevo scritto un sacco di tempo fa -.- Nel frattempo ho fatto level up, ma visto che questa ruolata ormai l'ho ambientata che ero a livello 12 non aveva senso considerarmi di un livello sopra xD.
Metto le tecniche che uso e l'anima che richiamo è qua sotto in spoiler.SPOILER (clicca per visualizzare)Musuko no Bunshin (Clone del Figlio)
Tipo: Ninjutsu
Livello: Proibito
Evoluzione del Clone dello Sposo, che ricrea in maniera ancora più simile i corpi posseduti in vita dalle anime racchiuse tramite il Matrimonio dell'Horna. Infatti sarà riprodotto alla perfezione l'aspetto fisico e verranno acquisite abilità più vicine a quelle precedentemente possedute. Questi cloni potranno utilizzare, al posto di quella del corpo originale (che non possiedono per niente) e con limitazioni molto pesanti sotto descritte, le abilità innate (devono essere segnate in scheda) che possedevano in vita e in alcuni casi specifici (ovvero solo quando sarà reso obbligatorio dalle abilità innate) anche gli elementi. Le statistiche saranno pari a quelle dell'utilizzatore, con un bonus di 20 al Punto forte ed un malus di 20 al Punti debole che possedeva l'anima contenuta nella copia (segnati entrambi in scheda).
[Tipologia di cloni: Superiori]
[La copia possiede le stesse armi dell'utilizzatore, identiche alle originali]
[Possono essere creati tanti cloni quante sono le anime raccolte col Matrimonio dell'Horna, esclusa però quella attiva.]
[I cloni conoscono tutte le jutsu dell'utilizzatore, ma non possono utilizzare quelle di un elemento se non lo possiedono]
[Le abilità innate dei cloni sono sempre solo al 1° livello e il consumo dell'innata e delle tecniche derivate sono il triplo rispetto alla norma]
[Nel caso un'anima possieda due o più abilità innate, solo la prima segnata (on-gdr la prima appresa) potrà essere utilizzata dal clone]
[Se un'abilità innata richiede un elemento primario, il clone lo possederà come elemento primario e l'elemento primario del corpo originale diventerà l'elemento secondario del clone. Se l'abilità innata richiede due elementi obbligatori, quelli diventeranno gli elementi del clone]
[Tutte le innate devono ricevere l'approvazione di uno staffer, che può decidere di porre dei limiti (anche totale) all'utilizzo dell'innata tramite questa tecnica, che dovranno essere riportate in scheda]
[Tecniche degli elementi posseduti solo dai cloni possono essere inserite in scheda e acquistate spendendo normalmente i p.a., però deve essere segnato che sono utilizzabili solo da questi cloni]
[Nel caso la copia venisse fatta scomparire volontariamente, il chakra rimastogli ritornerà al ninja. Per far scomparire la copia di propria volontà è necessario che essa rimanga immobile per mezzo turno. Inoltre non deve essere in una situazione agitata, per esempio in mezzo ad un combattimento.]
[La copia scompare in seguito a danni critici. Se viene abbattuta in questa maniera, il suo chakra rimanente non viene restituito al corpo originale (ma il chakra massimo sì)]
[L'utilizzatore può decidere di far sparire un suo clone senza preavviso, in tal caso il chakra non viene restituito al corpo originale]
[Se uno di questi cloni termina il chakra a propria disposizione, scomparirà immediatamente]
[I sensitivi sentiranno l'impronta di chakra dei cloni come leggermente diverso da quella dell'utilizzatore, un misto di quella del corpo originale e di quella che l'anima possedeva in vita]
[Sigilli: 3]
Consumo: il 5% del chakra totale per ogni copia (pagato dal corpo originale) e inoltre il chakra rimanente e massimo sono divisi esattamente tra i vari cloni (prima di effettuare il calcolo di cui sopra).
-post minimi: 1 + 1 per ogni anima
- voto minimo: 3 (post iniziale) + 2 (per ogni anima)
[In scheda deve essere segnato esplicitamente quali anime hanno già ottenuto l'approvazione per l'utilizzo di questa tecnica]
Shini no Mae (Ballo della Morte)
Tipo: Genjutsu
Livello C
Si dice che gli uomini, nel momento in cui stanno per morire, rivedano tutta la propria vita scorrere davanti ai propri occhi, come una sorta di film. Si tratta per lo più di una finzione narrativa, ma prendendo spunto da essa il Professor Madaraki ha creato un'illusione di basso livello, pensata per i principianti in questa arte. Se la vittima guarda le mani dell'utilizzatore che eseguono il sigillo, questa verrà strappata dal suo presente e vedrà un riassunto veloce della propria intera esistenza, creata dal cervello dello stesso (quindi in funzione dei propri ricordi). L'utilizzatore invece dovrà rimanere fermo sul posto per tutta la durata del genjutsu (mezzo turno, ovvero circa 5 secondi). Al termine di questa visione la vittima potrà provare un forte senso di paura e se tra i due ninja c'è una differenza di forza molto grande la pressione è in grado di far perdere i sensi alla vittima.
[L'illusione ha effetto se la vittima si trova entro 10 metri dall'utilizzatore, altrimenti vedrà il sigillo senza essere raggiunto dall'illusione]
[Sigilli: 1]
Stimolo: visivo
Mondo di attuazione: illusorio
Bersaglio: singolo
Immobilità: necessaria
Consumo: 40SPOILER (clicca per visualizzare)
Dall'animo semplice e cordiale, amava fingere di essere un idiota, visto che ne aveva l'aspetto. Disilluso sulla giustizia terrena e sulla bontà del sistema dei villaggi, è convinto che ogni azione sia lecita per il proprio benessere. Non ama gli eccessi e cerca soprattutto la possibilità di stare in pace. Un tempo giovane promessa di Ame, fu l'allievo prediletto del padre di Rutja. Dalla mente agile e vivace, è molto abile nell'ideare tattiche di combattimento e nel valutare le varie situazioni a cui va incontro, riuscendo sempre a trovare soluzioni logiche.Dati di quando era in vita
Voce
Punto di forza
Resistenza
Punto debole
Velocità
Abilità Innata
Controllo dell'Ombra
Altezza
189 cm
Peso
85 kg
Theme personale
Forza
35
Resistenza
60+20=80
Velocità
48-20=28
Agilità
50
Precisione
47
Riflessi
55
Chakra
Variabile (metà dell'originale)
- L'ombra può allungarsi e stringersi frontalmente e in linea retta rispetto all'esecutore, senza possibilità di curvarsi.
- L'ombra può allungarsi e restringersi fino a un limite massimo di 10 metri di lunghezza dell'ombra stessa.
- Per manipolare l'ombra occorre comporre 3 sigilli e mantenere l'ultimo, se le mani si separano l'ombra torna normale
Consumo: 5 per Turno
Tecniche DerivateCITAZIONETecnica del controllo dell'ombra (Kagemane no Jutsu - Shadow Copy Technique)
Tipo: Hijutsu/Ninjutsu
Conosciuta in passato come Tecnica dell'allacciamento delle ombre, questa tecnica lega la propria ombra a quella dell'avversario, obbligandolo a copiare i propri movimenti. Dopo aver manipolato la propria ombra facendo in modo che entri in contatto con quella del bersaglio, il ninja dispone di un determinato lasso di tempo per controllare i suoi movimenti.
[Sigilli: 3]
[Al 1° Livello si può controllare massimo 1 persona, per massimo 1 turno]
[Al 2° Livello si possono controllare massimo 3 persone, per massimo 3 turni]
[Al 3° Livello si possono controllare massimo 5 persone, per massimo 5 turni]
[Al 4° Livello si possono controllare massimo 7 persone, per massimo 7 turni]
[Nota: in caso si intrappolino più persone, il numero massimo di turni per cui si possono controllare è pari al numero di turni del proprio livello diviso il numero di persone controllate (arrotondato per difetto)]
[Per liberarsi, se la vittima è di livello inferiore al ninja deve pagare un costo in chakra triplo al costo della tecnica]
[Per liberarsi, se la vittima è di livello pari al ninja deve pagare un costo in chakra doppio al costo della tecnica]
[Per liberarsi, se la vittima è di livello superiore al ninja deve pagare un costo in chakra pari al costo della tecnica]
Consumo: 30 (a turno, a persona)Forza
21
Resistenza
36+20=56
Velocità
29
Agilità
30
Precisione
28
Riflessi
33
Chakra
Variabile (0/80)
. -
.
Approvato! . -
.
AYA
P: Sei disposta a truffare per lui? Sei disposta ad uccidere? Persino innocenti? Questo ti sto chiedendo.
Le risposte evasive che avevo dato non bastavano a Madaraki, che mise tutte le carte scoperte e cercò di incalzarmi il più possibile. Eravamo soli in quel momento, io e lui, sotto forma di proiezioni mentali. Una Riunione di Condominio singola, in cui l'uomo a capo di tutto si voleva sincerare di quanto fossi in grado di aiutarli. Sotto forma di Clone dello Sposo avevo sempre fatto del mio meglio, ma in qualche rara occasione avevo tentennato troppo, fatto che non era sfuggito all'attenzione dell'uomo che tirava le redini dell'intera squadra.
A: Io... non posso più tornare indietro. Ho già commesso troppi peccati, non posso fare finta che non sia così. Io farò quello che mi chiedete. Qualsiasi cosa.
L'uomo mi scrutò a lungo, cercando di non farsi sfuggire nessuna mia espressione. Visto che la tecnica in quel momento attiva riproduceva i corpi avuti in vita, seppur solo come proiezione olografico-illusoria, mi ritrovavo esposta in tutta la mia debolezza. Una pessima mentitrice e un ottimo segugio, non c'era alcuna speranza di nascondergli alcunché. E proprio per questo mi trovavo nella situazione che mi coglieva sempre nei momenti di stress, ovvero sull'orlo delle lacrime. Però ero sincera, sapevo di esserlo.
P: Non mi hai ancora convinto. Domani... domani ti concederò una giornata intera per riflettere. Non seguiremo la turnazione normale, chiederò a Rutja di evocare te. Non ti chiedo altro che di pensare attentamente a quello che intendi fare. Abbandonare del tutto la propria umanità non è una scelta facile per chi ha sempre vissuto una vita normale. Per farlo devi esserne sicura, dopo non ci sarà davvero possibilità di tornare indietro, finiresti schiacciata dal rimorso. Va bene?
La premura con cui l'uomo mi spiegò tutto quanto mi lasciò senza parole. Era un profondo conoscitore delle persone e della loro psiche, forse proprio il suo essere in qualche maniera “inumano” lo portava a capire meglio il funzionamento degli altri. Se lui mi aveva vista incerta probabilmente aveva ragione lui, nonostante io la pensassi diversamente. Mi fidavo di più di lui che di me stessa, alla fin fine.
La mattina dopo arrivò in fretta e Rutja mi evocò appena sveglio. Aveva una missione da fare, una di quelle semplici, motivo per cui potevo concentrarmi su quello che il Professore mi aveva chiesto la serata precedente, mi disse il ragazzo. Io accettai il consiglio e cercai di riflettere il più possibile, pensando a tutti gli scenari esistenti. Se non fossi riuscita a fare questo passo o se Madaraki avesse deciso che non ero pronta a farlo, allora avrei perso la possibilità di essere piazzata all'interno di un Clone del Figlio, avrei perso un'occasione di essere utile all'uomo che amavo e probabilmente avrei perso molte possibilità di stare insieme a lui anche solo per poco tempo. La posta in palio era tanta, ma il prezzo da pagare forse ancora più grande.
Il mio filosofeggiare alla ricerca di una risposta definitiva non procedeva per niente. I pensieri erano sempre gli stessi, i dubbi e le domande rimanevano, la motivazione non si affievoliva. Credevo di essere giunta ad un punto morto, finché non mi arrivò un assist enorme da parte di Rutja. Nel corso della missione qualcosa era andato storto e lui si era dovuto trovare ad affrontare un ladruncolo di bassa lega che aveva deciso di farsi avanti proprio in quel momento. Il mio amato ebbe la meglio in pochi istanti, ma subito dopo dovette decidere in un secondo cosa fare del nemico. Soppesò con una velocità disarmante i pro e i contro delle due opzioni maggiori: ucciderlo o catturarlo. La seconda presentava difficoltà logistiche, visto che nella colluttazione l'uomo era rimasto ferito. Lasciarlo in vita avrebbe voluto dire sprecare tempo e forse chakra. D'altra parte l'omicidio era sempre rischioso, dato che il confine tra la violenza giustificata dall'autorità e quella considerata eccessiva era sempre troppo sottile. Rutja valutò se avrebbero potuto chiedergli conto di quella morte e decise che non era così. Valutò se ci fossero altre possibili conseguenze spiacevoli a quell'azione e si convinse di nuovo di no. Tutto questo in pochissimi istanti. Era diventato bravo in questo, Madaraki doveva aver insistito molto sulla capacità di decidere in fretta in situazioni del genere. Però quello mi colpì più profondamente fu un altro aspetto, più pregnante nel dirimere il mio personale dilemma. Infatti notai che nei pensieri di Rutja non c'era stato neanche un accenno alla questione morale, non si chiese per niente se l'azione che avrebbe compiuto sarebbe stata corretta o nefanda secondo un qualsiasi senso di giustizia. Non gli era passato per la testa nemmeno per un istante, non aveva dato alcun peso a nient'altro che non fosse la visione del nostro gruppo. Lui non amava la violenza, non era come quella pazza di Maki, questo lo avevo accertato da tempo ascoltando continuamente i suoi pensieri. Però ormai non aveva più neanche la benché minima remora a fare qualsiasi cosa fosse necessario o anche solo un minimo utile. Non aveva più alcuna concezione di giusto e sbagliato, da quel punto di vista lui era riuscito a gettare via la sua umanità, come aveva sempre detto di voler fare. Io non sarei mai riuscita a essere così, non potevo non interrogarmi sulla moralità delle mie azioni. Non potevo essere “inumana” come lui, però potevo essere davvero umana. Potevo capire la differenza tra il bene e il male e scegliere il secondo coscientemente in caso di necessità. Sentivo di poterlo fare, di poter agire in vista di qualcosa di superiore, di poter accettare di fare qualsiasi cosa per amore. Cosa ci sarebbe stato di più umano di questo?
Dopo l'imprevisto di cui sopra, la missione terminò in fretta e nel primo pomeriggio potemmo già tornare a casa. Io chiesi a Rutja di mettermi in contatto con il Professore il prima possibile e lui lo fece. Comunicai quindi al padrone del mio amato la decisione che avevo raggiunto, spiegandone il ragionamento soggiacente con tutta la determinazione che ero in grado di mettere in campo.
P: Capisco...
L'uomo rimase qualche secondo immobile, a pensare. Io non indietreggiai di un passo, la questione era ormai troppo importante per poter cedere.
P: Ho deciso. Ti concederò una chance. Ormai siamo diventati celeri nella sincronizzazione dei corpi, potrai provare a raggiungere il giusto risultato nelle poche ore che rimangono di oggi e in tutti i momenti liberi di Rutja. Entro questa settimana dovresti riuscire a completare il processo. Una volta che ce la farai, ti sottoporrò ad una prova. Allora mi dimostrerai se la mia fiducia è ben riposta e capiremo quanto potrai aiutarci in quella tua nuova forma. Ti è tutto chiaro? Comunica a Rutja la mia decisione, digli di fare cambio con me.
Spiegai al ragazzo tutto quanto e lui mi spense, salvo evocarmi di nuovo poco dopo, ovviamente sotto forma di clone. Era una sensazione strana ritrovare dopo più di un anno il mio corpo, ormai ero perfettamente abituata a quello di Rutja e tutto mi sembrava quasi fuori posto. Il numero di braccia, l'altezza e il sesso, era tutto diverso. Inoltre sentivo un leggero dolore in tutte le membra, come se qualcosa fosse fuori posto. Facevo fatica a respirare per bene, ma cercai di nasconderlo al mio compagno.
A: Iniziamo?
Il ragazzo sembrava preoccupato, però dopo qualche istante decise di partire con la prima procedura. Fece qualche sigillo e poi mi colpì con l'illusione che mostrava un riassunto della vita della vittima. In pochi istanti rividi i momenti chiave della mia esistenza, che erano quasi tutti incentrati su Rutja e sulla mia monomaniacale passione per lui. Non avevo rimpianti, sapevo che non sarebbe potuta andare diversamente.
Terminata la visione, caddi sulle ginocchia, per riprendere fiato. Mi sentivo soffocare sempre di più e ad un certo punto non fui più in grado di rimanere attiva. Sparii nel nulla, ma poco dopo fui evocata di nuovo. Questa volta era diminuita molto la sensazione di debolezza e le difficoltà di respiro, era come se sentissi il corpo più mio. La routine fu ripetuta ancora, ma in questo caso riuscii a reggere il genjutsu senza eccessivi problemi. Avevo un po' di fiatone, ma sapevo di non stare correndo alcun rischio di fare la fine di prima. Però l'ultima immagine del riassunto mi aveva lasciato una certa nostalgia, la scena del mio bacio con Rutja nel momento in cui il mio cuore stava per fare i suoi ultimi battiti. Era stata l'apoteosi della mia vita e rivederla una seconda volta mi lasciava colma del desiderio di averne subito una terza.
A: Ancora... ancora una volta...
Il ragazzo palesò la sua scarsa contentezza di fronte alla mia richiesta, non sembrava aver capito le mie motivazioni. Ero sicura che Madaraki lo avesse fatto, ma non mi importava, tutto quello che volevo era assistere all'ennesimo replay del momento più bello della mia intera esistenza. Una volta ottenuto questo, fui abbastanza pronta per affrontare gli esercizi di sincronizzazione dell'anima. Per prima cosa mi fece testare la mia Forza fisica, per vedere se davvero era migliorata quanto dovuto. Dopo qualche attimo di esitazione, riuscii a sollevare senza alcun fastidio il letto di Rutja, che pesava quasi cento chili. Per riuscire a fare lo stesso, il ragazzo doveva impegnarsi a fondo e concentrarsi estremamente solo in quello. La facilità con cui mi esibii nell'azione fu un chiaro segno di quanto in quel preciso parametro superavo di gran lunga le abilità del corpo originale. Facemmo altre brevi prove, per verificare che riuscissi a mantenere alta sia la forza esplosiva che quella intensiva, in modo da verificare che non ci fossero crepe nella mia abilità migliore.
Il punto successivo dell'allenamento fu verificare gli elementi che avevo a mia disposizione. Come previsto da Madaraki, non riuscii a eseguire nessuna tecnica di Fulmine o di Vento, il clone in cui mi trovavo non aveva quelle impronte, bensì quelle che avevo avuto durante la mia vita precedente. Verificai di poter utilizzare il Fuoco in poco tempo, era come se dentro al mio corpo fosse già stata memorizzata la capacità di utilizzare la Fiammella. Diverso fu il caso del Suiton, visto che dovetti reimparare da zero ad utilizzare la tecnica più basilare di tale arte, ovvero quella del Rivolo. Mi misi a fare prove sul lavandino del bagno, per non inzaccherare tutta la casa, e andai avanti quasi mezz'ora prima di essere riuscita a padroneggiare a dovere la creazione di piccole quantità d'acqua. A quel punto però avevo già sperperato gran parte del mio chakra e vista l'ora tarda non avrebbe avuto senso continuare oltre. Madaraki propose di terminare lì l'allenamento, ma mi chiese anche di rimanere sotto forma di clone ancora per alcune ore, in modo da migliorare la stabilità di quel corpo provvisorio. Accettai molto molto volentieri, l'idea di passare del tempo insieme a Rutja senza doverci per forza allenare era davvero allettante. Ovviamente non successe niente di che, ma per me rimase comunque un momento prezioso, da ricordare.
Il passo successivo era l'innata, ma data la particolare natura del Futton non potevo esercitarmi tra le mura dell'appartamento, avrei rischiato di rovinare gli oggetti presenti, soprattutto quelli in tessuto. Non mi sarei perdonata se avessi distrutto le lenzuola di Rutja. Dovevo esercitarmi all'aria aperta e, per evitare domande e sospetti, fuori dalle mura del villaggio. Per questo motivo dovetti attendere un paio di giorni prima di essere richiamata. Il ragazzo mi creò mentre si trovava a diversi chilometri da Taki, anche se ancora dentro la nostra nazione. Mi diede il compito di allenarmi il più possibile e così io feci, dopo che lui si era allontanato. Riuscii con fatica a ricordarmi come si mischiavano i due chakra di Acqua e Fuoco e riuscii a ricordarmi il giusto impasto necessario alla creazione del mio gas. Rutja mi aveva comprato dei piccoli pezzi di cuoio, che utilizzai per verificare che l'acidità del vapore fosse sufficiente. Dopo un primo tentativo a vuoto, riuscii nell'impresa e al quarto tentativo avevo già riguadagnato il controllo assoluto del processo. Fui fiera di me. Il passo successivo fu padroneggiare di nuovo le Sfere di Vapore, cosa che feci in scioltezza dopo sole due prove. Fu tutto sommato piuttosto semplice, soprattutto a confronto con la mia prima volta, quando dovetti faticare sette camicie per riuscire a controllare l'innata. Forse era stato proprio il lungo lavoro che avevo dovuto svolgere in quell'occasione a rendere più agevole quel secondo processo, pensai. In ogni caso, visto che avevo completato i compiti come una brava bambina, mi misi ferma e aspettai di scomparire. In questo modo il mio chakra e i miei ricordi sarebbero volati da Rutja, che forse mi avrebbe richiamato subito. Così fu, il ragazzo organizzò subito una Riunione di Condominio, a cui partecipavano anche il suo padrone e la sua ex moglie.
P: Bene... è ora di stabilire i termini della tua prova. Ciò che ti chiedo è qualcosa di semplice e difficile allo stesso tempo. Ciò che ti chiedo è di uccidere una persona, un innocente, totalmente a caso e senza una motivazione. Ti dirigerai in un luogo molto distante da Taki, fuori dalla nazione. Sceglierai un piccolo villaggio appartato, ne troverai di sicuro più di uno. Una volta lì ucciderai a sangue freddo la prima donna sotto i vent'anni che troverai. La prima, non la seconda o la terza, non avrai possibilità di scegliere. La prima che incontri, tu la uccidi. Davanti a tutti i testimoni che ci saranno, in qualsiasi modo tu deciderai necessario. Non mi importa niente di come, quando e perché. Ciò che mi interessa è che tu riesca a seguire alla lettera le mie indicazioni. Ti è chiaro il concetto?
Rimasi basita, non mi aspettavo qualcosa di così crudele e arbitrario. Una sconosciuta, una persona di cui non sapevo assolutamente niente, magari piena di sogni e belle speranze. Però ormai avevo deciso, ero convinta che niente mi avrebbe fatto tentennare. Annuii, cercando di nascondere il terrore che provavo.
M: Una volta fatto questo passo non ci sarà ritorno. Diventerai una di noi. Un mostro. C'è chi lo è fin dalla nascita, come me e il capo, c'è chi lo diventa con il tempo, come Rutja. Ma una volta che lo sei diventata, niente al mondo potrà farti tornare umana. Questa è la scelta che hai davanti a te e questo è l'ultimo momento che hai per restare come sei. Sei davvero sicura di quello che fai?
Annuii ancora una volta, senza aggiungere altro. Non trovavo le parole giuste per esprimere come mi sentivo, ma tutto il discorso della donna mi aveva reso ancora più certa della mia decisione. Era l'unica cosa che potevo fare.
P: Presto o tardi ti richiameremo, cerca di essere pronta, dovrai dimostrarti degna della nostra fiducia.
Quello fu l'ultimo atto della Riunione, che poi fu disattivata, riconsegnandomi al solito nulla.
Mi risvegliai in un clone, due giorni dopo. Ci trovavamo nel Paese della Pioggia, all'interno di un piccolo boschetto. Rutja iniziò subito a parlare, per darmi indicazioni, ma la sua voce era più acuta del normale. Era evidente che era Madaraki al comando in quel momento, era facile capirlo per una come me. Mi ordinò di allontanarmi di molto, di raggiungere il Paese del Fumo o quello degli Orsi. Solo dopo aver fatto ciò avrei potuto iniziare a cercare il mio obiettivo. Mi chiese di utilizzare sin da subito la tecnica della Trasformazione e di fuggire appena dopo l'atto, stando ben attenta a non far capire agli eventuali testimoni la mia vera natura di clone, per annullare qualsiasi rischio. Infine mi diede ventiquattro ore di tempo e mi augurò buona fortuna, poi si avviò verso casa.
Io, prima di rientrare nella via principale, eseguii l'Henge. Cambiai il mio aspetto con quello di un ragazzino, però non uno qualsiasi. Scelsi l'immagine che più era rimasta impressa nel mio cuore, quella di Rutja la prima volta che lo avevo visto. Lui, un adolescente sporco e scapestrato, senza alcuna pretesa se non quella di finire in prigione. Io all'epoca era una bambina come tante altre, non pensavo che un incontro del genere mi avrebbe cambiato la vita. Ora che stavo per compiere quel fondamentale passo volevo dare un giusto tributo al momento in cui tutto quanto era iniziato. Mi sembrava significativo e io ero troppo romantica per non pensare a qualcosa di quel tipo.
In poco tempo raggiunsi il confine con il Paese degli Uccelli, che superai senza difficoltà. Non affrettai troppo il passo, sapevo che una volta uscita da questa nazione avrei dovuto compiere la mia missione, quindi fu un modo di tergiversare in maniera minima. Però nonostante questo raggiunsi in fretta il Paese degli Orsi e da lì in poi capii che il mio destino era scritto. Continuai a camminare per il sentiero principale, sperando di non incontrare nessuna possibile vittima. Se il primo gruppo in cui mi imbattei era composto solo da uomini, il secondo purtroppo comprendeva una giovane madre e sua figlia adolescente. Non riuscii a capire bene che età avesse quest'ultima, ma di sicuro non più di vent'anni. Era lei la sfortunata, bionda e magra, sembrava una brava ragazza. Un sorriso complice le ravvivava il viso, rivolto alla povera genitrice. Non sapeva cosa le sarebbe successo di lì a poco, sembrava del tutto inerme e innocente. E io dovevo ucciderla. Per quale motivo? Per amore. Alla domanda che mi venne normale pormi risposi con sicurezza estrema. Portai in fretta la mano alla spada e poi scattai verso di lei. Immaginai che non fosse in grado di seguirmi, né di capire quello che stava succedendo. Lo sperai con tutto il cuore, le avrebbe reso meno dolorosa la dipartita. Per fortuna fu così. La katana andò a infilarsi nella cavità orale della giovine, trapassandole il cervello e uccidendola sul colpo. Travolsi il suo corpo e lo spinsi in avanti di qualche metro. Si svolse tutto in qualche millesimo di secondo, impedendo una qualsiasi reazione a chiunque. Mi ritrovai addosso al suo cadavere fresco, con grossi schizzi di sangue addosso a me. Rimasi un istante ipnotizzati dai suoi occhi vitrei, poi sentii un urlo poco distante da me, che mi rimise in moto. Trattenni la nausea e mia alzai in piedi. Estrassi la spada dal suo cranio, provocando un rumore vomitevole che per poco non spezzò tutto il mio impeto. Mi feci forza e iniziai a correre con tutte le mie energie verso un boschetto poco distante. Mentre mi allontanavo vidi la madre avvicinarsi con volto disperato a ciò che restava di sua figlia. Le lacrime presero il sopravvento e appena fui abbastanza lontana da non essere più a rischio mi lasciai cadere a terra. Piansi per una decina di secondi, poi mi resi conto che sarebbe stato rischioso rimanere laggiù e che dovevo tornare da Rutja. Non c'era nessuno in giro, era il momento adatto a sparire, però ero troppo agitata per farlo normalmente. Avevo appena ucciso una persona e lo avevo fatto in maniera crudele e insensata. Ormai la scelta estrema era stata compiuta, proprio come mi aveva detto esplicitamente Maki. Quando chiudi una porta si apre un portone, recita un proverbio popolare, ma nel mio caso non si trattava d'altro che di quello dell'Inferno. Portai un kunai alla mia gola e recisi in maniera brusca la carotide. Era uno spreco di chakra, ma era l'unico modo che avevo. I miei ricordi sarebbero volati dal mio amato, a raccontargli la storia di ciò che era accaduto. Madaraki, quel maledetto, lui probabilmente avrebbe compreso tutto quanto, mentre Rutja quasi di sicuro no. Ma non importava, non mi interessava essere capita. Tutto quello che volevo era amore, anche in una forma sporca e imperfetta. Per raggiungere questo obbiettivo ero disposta a qualsiasi cosa. Qualsiasi.SPOILER (clicca per visualizzare)Musuko no Bunshin (Clone del Figlio)
Tipo: Ninjutsu
Livello: Proibito
Evoluzione del Clone dello Sposo, che ricrea in maniera ancora più simile i corpi posseduti in vita dalle anime racchiuse tramite il Matrimonio dell'Horna. Infatti sarà riprodotto alla perfezione l'aspetto fisico e verranno acquisite abilità più vicine a quelle precedentemente possedute. Questi cloni potranno utilizzare, al posto di quella del corpo originale (che non possiedono per niente) e con limitazioni molto pesanti sotto descritte, le abilità innate (devono essere segnate in scheda) che possedevano in vita e in alcuni casi specifici (ovvero solo quando sarà reso obbligatorio dalle abilità innate) anche gli elementi. Le statistiche saranno pari a quelle dell'utilizzatore, con un bonus di 20 al Punto forte ed un malus di 20 al Punti debole che possedeva l'anima contenuta nella copia (segnati entrambi in scheda).
[Tipologia di cloni: Superiori]
[La copia possiede le stesse armi dell'utilizzatore, identiche alle originali]
[Possono essere creati tanti cloni quante sono le anime raccolte col Matrimonio dell'Horna, esclusa però quella attiva.]
[I cloni conoscono tutte le jutsu dell'utilizzatore, ma non possono utilizzare quelle di un elemento se non lo possiedono]
[Le abilità innate dei cloni sono sempre solo al 1° livello e il consumo dell'innata e delle tecniche derivate sono il triplo rispetto alla norma]
[Nel caso un'anima possieda due o più abilità innate, solo la prima segnata (on-gdr la prima appresa) potrà essere utilizzata dal clone]
[Se un'abilità innata richiede un elemento primario, il clone lo possederà come elemento primario e l'elemento primario del corpo originale diventerà l'elemento secondario del clone. Se l'abilità innata richiede due elementi obbligatori, quelli diventeranno gli elementi del clone]
[Tutte le innate devono ricevere l'approvazione di uno staffer, che può decidere di porre dei limiti (anche totale) all'utilizzo dell'innata tramite questa tecnica, che dovranno essere riportate in scheda]
[Tecniche degli elementi posseduti solo dai cloni possono essere inserite in scheda e acquistate spendendo normalmente i p.a., però deve essere segnato che sono utilizzabili solo da questi cloni]
[Nel caso la copia venisse fatta scomparire volontariamente, il chakra rimastogli ritornerà al ninja. Per far scomparire la copia di propria volontà è necessario che essa rimanga immobile per mezzo turno. Inoltre non deve essere in una situazione agitata, per esempio in mezzo ad un combattimento.]
[La copia scompare in seguito a danni critici. Se viene abbattuta in questa maniera, il suo chakra rimanente non viene restituito al corpo originale (ma il chakra massimo sì)]
[L'utilizzatore può decidere di far sparire un suo clone senza preavviso, in tal caso il chakra non viene restituito al corpo originale]
[Se uno di questi cloni termina il chakra a propria disposizione, scomparirà immediatamente]
[I sensitivi sentiranno l'impronta di chakra dei cloni come leggermente diverso da quella dell'utilizzatore, un misto di quella del corpo originale e di quella che l'anima possedeva in vita]
[Sigilli: 3]
Consumo: il 5% del chakra totale per ogni copia (pagato dal corpo originale) e inoltre il chakra rimanente e massimo sono divisi esattamente tra i vari cloni (prima di effettuare il calcolo di cui sopra).
-post minimi: 1 + 1 per ogni anima
- voto minimo: 3 (post iniziale) + 2 (per ogni anima)
[In scheda deve essere segnato esplicitamente quali anime hanno già ottenuto l'approvazione per l'utilizzo di questa tecnica]
Shini no Mae (Ballo della Morte)
Tipo: Genjutsu
Livello C
Si dice che gli uomini, nel momento in cui stanno per morire, rivedano tutta la propria vita scorrere davanti ai propri occhi, come una sorta di film. Si tratta per lo più di una finzione narrativa, ma prendendo spunto da essa il Professor Madaraki ha creato un'illusione di basso livello, pensata per i principianti in questa arte. Se la vittima guarda le mani dell'utilizzatore che eseguono il sigillo, questa verrà strappata dal suo presente e vedrà un riassunto veloce della propria intera esistenza, creata dal cervello dello stesso (quindi in funzione dei propri ricordi). L'utilizzatore invece dovrà rimanere fermo sul posto per tutta la durata del genjutsu (mezzo turno, ovvero circa 5 secondi). Al termine di questa visione la vittima potrà provare un forte senso di paura e se tra i due ninja c'è una differenza di forza molto grande la pressione è in grado di far perdere i sensi alla vittima.
[L'illusione ha effetto se la vittima si trova entro 10 metri dall'utilizzatore, altrimenti vedrà il sigillo senza essere raggiunto dall'illusione]
[Sigilli: 1]
Stimolo: visivo
Mondo di attuazione: illusorio
Bersaglio: singolo
Immobilità: necessaria
Consumo: 40
Riunione di condominio
Tipo: Ninjutsu
Livello C
Tecnica collaterale al Matrimonio dell'Horna, che permette a tutte le anime raccolte nel corpo dell'utilizzatore di parlare tra di loro contemporaneamente. Durante l'esecuzione di questa tecnica, l'utilizzatore deve rimanere perfettamente immobile. Questo colloquio può durare anche molto a lungo, ma ciò rischia di prosciugare il chakra dell'utilizzatore. Durante il colloquio le varie anime si sentiranno come se fossero di nuovo all'interno dei loro vecchi corpi e si percepiranno così tra di loro. È possibile infine un utilizzo parziale della tecnica, facendo partecipare una parte delle anime, da cui volendo può essere escluso persino l'utilizzatore della tecnica.
[Sigilli:4]
Costo: 10 a turnoSPOILER (clicca per visualizzare)
Ragazzina esuberante e gentile, anche se tendente alla malinconia. È ossessionata da Rutja, verso cui prova un amore smodato che spesso la priva della dovuta razionalità. Tende ogni tanto a fare doppi sensi, totalmente involontari. Nonostante la taglia minuta, in vita possedeva una Forza sorprendente.Dati di quando era in vita
Voce
Punto di forza
Forza
Punto debole
Resistenza
Abilità Innata
Futton
Altezza
162 cm
Peso
54 kg
Theme personale
Micheal Danna/Devotchka - We're gonna make it (Little Miss Sunshine OST)
Forza
35+20=55
Resistenza
60-20=40
Velocità
48
Agilità
50
Precisione
47
Riflessi
55
Chakra
Variabile (metà dell'originale)
Katon&Suiton
Questa innata è stata sviluppata per la prima volta a Kiri, divenendo famosa grazie ad una Mizukage che ne faceva uso. L'utilizzatore è in grado di creare, unendo il chakra di natura Katon con quello di natura Suiton, un vapore acido dalle proprietà altamente corrosive. Questa sostanza gassosa è di difficile utilizzo in spazi aperti, mentre può essere letale in ambienti chiusi. Il vapore acido è in grado di corrodere con facilità la lava, anche quella creata attraverso lo Yoton, ma è facilmente congelabile tramite le tecniche del Chakra Gelido. Essendo la composizione del Vapore diversa da individuo a individuo, l'utilizzatore di questa abilità innata è perfettamente immune agli effetti del proprio gas nocivo, però non lo è nei confronti di quello di altri utilizzatori del Futton.
-L'utilizzatore è in grado di creare una nebbia acida dell'ampiezza di mezzo metro cubo al massimo ogni turno. Finché essa rimane a distanza massima di 10 metri dall'utilizzatore manterrà le sue proprietà, al di fuori di questo raggio ritornerà ad essere semplice vapore acqueo. Vista la sua scarsa concentrazione, basta un lieve vento per spostare la nebbia acida. L'utilizzatore non è ancora in grado di manipolare il vapore e quindi una volta creato non può modificarne la posizione.
-A questo livello l'utilizzatore non è ancora in grado di controllare l'acidità del proprio vapore, che quindi è ancora di livello incompleto. Il vapore è in grado di corrodere oggetti di Resistenza pari o inferiore a quella del Cuoio in due turni. A contatto con la pelle umana, il vapore crea semplicemente delle irritazioni, mentre l'ingestione di grandi quantità di questo gas possono provocare senso di stanchezza e conati di vomito.
Consumo: 5 per Turno
Tecniche DerivateCITAZIONESfere di vapore
Tipo: Hijutsu/Ninjutsu
Tecnica di base, che permette di lanciare sull'avversario delle piccole sfere di Vapore condensato. Queste, una volta colpito un oggetto solido, ritornano al loro stato gassoso e rimanendo nei dintorni del punto di impatto. Se colpito in pieno, una persona riscontrerà ferite da ustione di livello Lieve/Moderato.
[Il numero massimo di sfere creabili in una volta è 4]
[La tecnica non richiede sigilli]
Livello: C
Consumo: 15 a sferaForza
21+20=41
Resistenza
36
Velocità
29
Agilità
30
Precisione
28
Riflessi
33
Chakra
Variabile (0/80)
Oltre al clone otterrei anche:
Rivolo (Suiton)
Crea un piccolo rivolo d'acqua potabile che scende dalla mano.
[È possibile creare al massimo 50 centilitri di acqua a turno]
Consumo: 1 a centilitro
Nota: questa tecnica è utilizzabile solo dai Cloni del Figlio dotati dell'impronta di chakra Suiton.. -
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Approvato! .