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Esame Chuunin
Giorno: Mercoledì
Ore: 8.30
Tempo: Piovoso
Insegnante: Gorz
Allievo: Saruwatari Kamizurui
Campo di allenamento: D3
Note: Descrivi il tuo arrivo ed il campo di allenamento. Il sensei non è ancora presente.
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12.1 READY?!
Un rumore secco mi svegliò improvvisamente dal mio lieto sonno. Qualcuno stava bussando alla porta nervosamente, e la veemenza con cui lo faceva mi portò a pensare che il motivo della visita di questo sconosciuto fosse davvero importante e impellente. Staccai la sveglia, poi mi alzai pigramente dal mio giaciglio e lasciai entrare l'ospite, che si rivelò essere Keisuke, un mio collega ninja di Takumi. Era stato il primo ragazzo con cui avevo fatto amicizia e, nonostante fosse più piccolo di me di tre anni, avevamo legato davvero tanto.
-Finalmente è arrivato il gran giorno anche per te, Saru-chan!! Sei teso?-
Anche se aveva solo quattordici anni, quel ragazzo era diventato chuunin appena un mese dopo il mio arrivo, quindi teoricamente per adesso era un mio superiore.
-Naah... Dai, vieni dentro che ti offro qualcosa!-
Keisuke accettò e insieme entrammo a fare una specie di colazione. Il cibo non era il massimo, ma nessuno di noi due era abituato a curare più di tanto l'alimentazione. Durante il pasto si parlò del più e del meno, ma ad un certo punto mi venne naturale chiedere al mio ospite del suo esame chuunin. Avevo già sentito questa storia, ma riascoltarla nuovamente non mi avrebbe fatto di certo male. Durante il racconto ripetè più volte di quanto l'esame fosse più difficile delle sue aspettative e di quanto fosse sadico e bastardo il suo esaminatore. Per fortuna il nome del suo sensei era diverso dal mio, anche se probabilmente questo non voleva dire che io fossi salvo. Il mio sensei si chiamava Gorz e non lo avevo mai visto nè sentito nominare, quindi non sapevo ancora se la sorte mi avrebbe aiutato o meno.
Il discorso serio durò ben poco e in breve si tornò sulle abituali tematiche leggere. Stavamo ridendo e scherzando come al solito quando buttai l'occhio sul piccolo orologio, che mi faceva anche da sveglia. Erano le otto meno cinque e mancava poco più di mezz'ora all'esame. D'improvviso tutta la tensione che ero riuscito ad evitare in precedenza mi assalì, arrivando vicina a paralizzarmi. La mia faccia si era tinta di un bianco anormale e sentivo come se la mia anima volesse fuggire lontano. Per fortuna riuscii a mantenere quel briciolo di lucidità che mi consentì di continuare ad esprimermi con il linguaggio degli esseri umani.
-È ora... A-adesso d-devo andare...-
Keisuke si fece una grossa risata, e probabilmente ne aveva ben donde, visto lo spettacolo pietoso che offrivo. Poi, dopo aver visto il mio sguardo da cane bastonato, completò la sua affettuosa derisione con un tono canzonatorio, volto a farmi reagire.
-Su, su, adesso calmati Saru-chan, sennò quello manco ti guarda in faccia... Vabbè comunque anch'io adesso devo andare... Ci si vede stasera al solito locale, ok? Così se oggi è andata bene si festeggia con gli altri, mentre se va male, ti pigli una bella sbronzetta per dimenticare... Che ne dici?-
Lo guardai sorridendo. Quel fottuto moccioso era riuscito a tirarmi su e gli dovevo un grosso favore. Quindi lo ringraziai, a mio modo.
-Fottiti!! Non ci torno da sconfitto, stanne pur certo... Comunque sia ci si vede stasera. See you!!-
Dopo aver congedato il mio amico, mi preparai velocemente e in un paio di minuti fui pronto per uscire. Il cielo era scurissimo e persisteva la pioggia, che aveva egemonizzato quasi totalemente l'ultimo mese. Appena fuori di casa presi la strada per il campo di allenamento D3, un piccolo spazio libero nella periferia del villaggio. Ero stato solo una volta in quel posto, ma mi ricordavo abbastanza bene la strada, tant'è che ci misi molto poco ad arrivare. La mia mente era affollata da mille pensieri, che non riuscivo assolutamente ad ordinare. Erano troppi e troppo confusi. In questo stato di semi-alienazione mentale giunsi sul terreno che avrebbe ospitato il mio esame. Era in tutto e per tutto simile alle radure che di tanto in tanto interrompono il fitto della boscaglia del Paese del Fiume. L'unica differenza era la presenza, di tanto in tanto, di qualche attrezzo atto agli esercizi di vario tipo. C'erano diversi bersagli per l'allenamento con shuriken e kunai, ma anche alcuni di quegli oggetti che si trovano in tutte le palestre e che servono per aiutare negli esercizi fisici puri, come sollevamenti, flessioni o altre tipologie di cui non sapevo neanche l'esistenza. Dopo aver gettato una rapida occhiata al campo, mi sedetti su una panchina ai bordi del terreno. Mancavano ancora dieci minuti all'ora dell'appuntamento e il sensei non sembrava essere ancora arrivato, quindi non mi rimaneva che aspettare paziente.CITAZIONEStato Fisico:
Ok
Stato Mentale:
Leggermente confuso, ma comunque molto determinato
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Dalla stessa direzione cui provieni arriva l'esaminatore, Gorz.
Mentre cammina e si avvicina a te, ti saluta con la mano esibendo un falso ed innocente sorriso, quasi non adatto al suo portamento fisico robusto che fa invece presupporre a tutt'altro tipo di persona.
Ciao... Saruwatari-san.
Ti parla con aria amichevole e contenuta, poi prosegue.
Non ci siamo mai conosciuti, quindi mi presento... sono Gorz, tuo maestro d'esame e Jonin del Villaggio, piacere.
Ed infine conclude, fermandosi di fronte a te e stringendoti la sua possente mano, in parte ricoperta dalle fasciature bianche.
Spero tu sia pronto, nonostante il brutto tempo.. -
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12.2 LA LIBERTÁ DI POTER FALLIRE
Arrivai dieci minuti in anticipo e mi misi ad aspettare su una piccola panchina, ai bordi del campo. Ma la mia attesa fu estremamente breve, dato che dopo un minuto circa scorsi una grossa figura provenire dallo stesso ingresso dal quale ero entrato.
-Ciao... Saruwatari-san.-
Un grosso sorriso irradiava il volto del giovane ninja, sorriso che però cozzava fortemente con l'aria da duro che lo permeava. Uno strano personaggio, quella fu la mia prima impressione, dovuta soprattutto alla capigliatura di quell'uomo. Lunghissime trecce scendevano giù dal suo capo, arrivando all'altezza dell'ombelico. Era poco più basso di me, ma come muscolatura era senza dubbio ben piazzato, tanto da poter spazzarmi via come un fuscello se avesse voluto.
-Non ci siamo mai conosciuti, quindi mi presento... sono Gorz, tuo maestro d'esame e Jonin del Villaggio, piacere.-
Mentre si stava avvicinando io mi alzai velocemente, pronto a dare al mio esaminatore il giusto saluto.
-Lieto di conoscerla Gorz-sensei!! Saruwatari Kamizurui al suo servizio!!-
Non appena fu di fronte a me ci stringemmo la mano. La sua stretta era terribilmente forte e forse intendeva intimorirmi con la sua potenza. Ma cascava male, perchè non appena egli aveva fatto la sua comparsa una sensazione tutta nuova era entrata in me, una sensazione mai provata prima. Il tumulto di pensieri, che prima mi confondeva e stordiva, aveva fatto posto ad una nuova scoperta. Questo esame era totalmente diverso dagli altri che avevo condotto in vita mia. In questo esame io potevo fallire, mi era concesso. Fino ad ora non avevo mai avuto questa opportunità. Mi sentivo davvero libero. Niente preoccupazioni, nessuna tensione. Potevo davvero dare tutto il meglio di me, dato che non avevo nulla da perdere e tutto da guadagnare. Ero davvero carico e non sarebbe certo stata la spavalderia dell'esaminatore a spaventarmi.
-Spero tu sia pronto, nonostante il brutto tempo.-
Risposi subito, senza esitazioni. Il mio tono di voce rifletteva la pace interiore, che per quel breve istante ero convinto di aver raggiunto.
-Certo che sono pronto, signore! Iniziamo pure quando vuole!!-CITAZIONEStato Fisico:
Ok
Stato Mentale:
Calmo e decisoSPOILER (click to view)Scusa il tremendo ritardo Ye.. -
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SPOILER (click to view)No, scusa il MIO tremendo ritardo
Gorz è una persona abbastanza seria, ma anche un po' finta-tonta, il che lo rende abbastanza buffo.
In realtà all'inizio non avevo bene in mente cosa farti fare, questa è la prima volta che dirigo un esame chuunin.
Esclama poi, lasciando la tua mano e portando la sua dietro la testa, in modo da grattarsi meccanicalmente la nuca.
Ricordo che al mio esame vi era una specie di caccia al tesoro, avevo un giorno di tempo per trovare e consegnare all'esaminatore un oggetto che ora mi sfugge. Ci sono riuscito in extremis, non ero molto bravo in giochetti del genere, logica e deduzione non sono mai stati il mio forte.
Accenna un sorriso, ma sembra forzato.
Comunque, il tuo esame consiste in questo: all'interno del campo vi sono tre personaggi da cercare, ognuno dei quali dovrà dare il suo consenso. Per ottenere il loro consenso dovrai sfidarli e sconfiggerli oppure impressionarli. Se tutti e tre acconsentiranno allora avrai superato l'esame. Se uno dei tre si dimostrerà contrario avrà il pieno diritto a bloccare lo scontro, e l'esame sarà ovviamente fallito.
Poi riprende.
Ora ti chiederai quale sarà il mio ruolo. Beh... essenzialmente nessuno. No, scherzo. Mi limiterò ad osservarti, nulla di più, sentiti libero di fare ciò che vuoi. Io ho solamente la responsabilità di rapportare il tutto al Kage ad esame concluso.CITAZIONEAlcune direttive: i tre personaggi saranno alquanto bizzarri, ognuno dei quali avrà una personalità diversa con ideali diversi ed ognuno sarà assurdamente forte in determinate statistiche, ma tremendamente debole in altre.
Ecco le statistiche dei rispettivi personaggi (in ordine di incontro!!):CITAZIONEPERSONAGGIO 1 - Livello 4
Forza 43
Resistenza 23
Velocità 1
Agilità 4
Precisione 24
Riflessi 19
Chakra 200CITAZIONEPERSONAGGIO 2 - Livello 5
Forza 2
Resistenza 62
Velocità 21
Agilità 18
Precisione 1
Riflessi 22
Chakra 240CITAZIONEPERSONAGGIO 3 - Livello 6
Forza 21
Resistenza 2
Velocità 71
Agilità 19
Precisione 10
Riflessi 2
Chakra 280
Descrivi come e dove trovi il primo personaggio, ed ovviamente descrivilo (basandoti sulle statistiche magari, e se metti una sua immagine ancora meglio!), poi fermati.
Buon esame! Spero ti piaccia come idea e scusa ancora il ritardo
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12.3 IL PRIMO
Dopo avermi stretto la mano con vigore, adesso era il momento di introdurre le modalità di esame.
-In realtà all'inizio non avevo bene in mente cosa farti fare, questa è la prima volta che dirigo un esame chuunin.
Ricordo che al mio esame vi era una specie di caccia al tesoro, avevo un giorno di tempo per trovare e consegnare all'esaminatore un oggetto che ora mi sfugge. Ci sono riuscito in extremis, non ero molto bravo in giochetti del genere, logica e deduzione non sono mai stati il mio forte.
Comunque, il tuo esame consiste in questo: all'interno del campo vi sono tre personaggi da cercare, ognuno dei quali dovrà dare il suo consenso. Per ottenere il loro consenso dovrai sfidarli e sconfiggerli oppure impressionarli. Se tutti e tre acconsentiranno allora avrai superato l'esame. Se uno dei tre si dimostrerà contrario avrà il pieno diritto a bloccare lo scontro, e l'esame sarà ovviamente fallito.
Ora ti chiederai quale sarà il mio ruolo. Beh... essenzialmente nessuno. No, scherzo. Mi limiterò ad osservarti, nulla di più, sentiti libero di fare ciò che vuoi. Io ho solamente la responsabilità di rapportare il tutto al Kage ad esame concluso.-
Guardai un po' stupito il mio sensei. Come al solito avevo ciccato totalmente con le mie prime impressioni e quel tipo che sembrava un burbero energumeno, in realtà si stava dimostrando simpatico e affabile. Invece a riguardo dell'esame... Beh, non ero sicuro di avere capito in cosa consistesse veramente. Dovevo trovare tre persone e prenderle a calci? Saranno forti? Non sapevo bene come sarebbe andata, ma a giudicare dal discorso del sensei non si trattava solo di una prova di forza, ma bensì di un complesso metodo per capire le mie potenzialità anche in materia di logica e scaltrezza. Ma questo era poco più che una mia supposizione. Però quello che era certo era che tutto ciò non mi toccava più di tanto. La mia sicurezza non era minimamente scalfita da questa consegna non troppo chiara, quindi partii subito alla ricerca.
-Capito!! Allora io inzio!!-
Per prima cosa diedi una nuova occhiata attorno a me. Il suono della pioggia che cadeva copriva tutti i rumori più flebili, quindi per trovare i tre uomini nascosti potevo affidarmi solo sulla vista. E sull'intuito. Ma questo non fu necessario per il primo personaggio. Infatti, quasi immediatamente, scorsi qualcosa di innaturale dietro ad uno degli alberi. Una corda nera, più probabilmente una cintura, faceva capolino dietro al grosso tronco. La pianta era distante una decina di metri sulla mia sinistra, ma era difficile non notare quel pezzo di stoffa sventolare sotto la pioggia. Sul momento pensai di avvicinarmi di soppiatto per attaccare di sorpresa chiunque fosse lì dietro nascosto, ma poi vi rinunciai, per varie ragioni. Primo, anche se in missione sarebbe stata la scelta più ovvia, non ero sicuro che durante un esame la cosa sarebbe stata accettata. Secondo, se quella sventolante striscia nera fosse stata una trappola, cascarci in pieno mi sarebbe costato l'esame. Ma soprattutto era poco probabile che un eventuale avversario si facesse sorprendere da una tattica del genere. Quindi decisi che la cosa migliore fosse farlo uscire allo scoperto, per poi affrontarlo in campo aperto. Mi avvicinai di un paio di metri con calma. Tirai fuori dalla tasca un kunai, lo impugnai per poi lanciarlo in direzione del presunto nascondiglio dell'uomo. L'arma si conficcò sonoramente nella corteccia e subito dopo cercai di motivare l'uomo a venire fuori.
-Trovato uno!! Vieni fuori, dai!!-
Lentamente lo sconosciuto si palesò. Le sue dimensioni erano assurdamente maestose, così la sua muscolatura, messa in evidenza dal petto nudo. La durezza dei lineamenti rendeva ancor più rocciosa l'immagine di quello sconosciuto. I suoi leggerissimi vestiti, nonostante la pioggia battente, non potevano che stupirmi, alimentando un inconscio e profondo rispetto per quell'uomo appena incontrato. Ai polsi teneva legati delle grosse catene, delle quali si liberò prima di prendere parola, facendole cadere con un grosso tonfo.
-Zennosuke Mononobe, al suo servizio. Non ci andrò leggero con lei, quindi la prego di dare il massimo, o si farà male...-
Mononobe... Conoscevo quel nome, era quello della famiglia che gestiva il più famoso Dojo di arti marziali del Paese. Mi ero ripromesso di farci un salto prima o poi, per fortificare la mia abilità nel Taijutsu, tuttora leggermente carente.
Avevo sentito parlare anche del primogenito, Zennosuke, un famigerato genin del villaggio, che puntando quasi esclusivamente sulla forza fisica si era dimostrato un pilastro per Takumi durante le sue missioni. Non potevo certo andarci leggero, soprattutto sapendo quanto il mio avversario fosse più esperto di me e più forte fisicamente.
-Lieto di fare la sua conoscenza, Mononobe-san. Ho sentito molto parlare di lei... Mi affido a lei per il mio esame...-
Detto questo aspettai la sua reazione. Non sapevo neanche a che tipo di prova mi avrebbe costretto, se uno scontro uno contro uno o qualcos'altro. Però sapevo di essere pronto a mettermi in gioco e questa era l'unica cosa importante.CITAZIONECITAZIONELa scheda del PNG è qui .
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Il tizio si avvicina con calma verso di te, tuonando ad ogni passo a causa dell'enorme robustezza del corpo. Quando ti è vicino ti porge amichevolmente la mano con apparente segno di rispetto. Non appena gliela stringerai, ti spingerà verso di sé per poi sferrarti un sinistro nello stomaco.
Il tuo corpo è così fragile!
Esclamerà subito dopo con sguardo serio.
E tu vorresti diventare un chuunin?
Avrebbe poi concluso seccato, aspettando eventualmente che tu ti riprenda dal colpo subito.SPOILER (click to view)Metterò alla prova il tuo buon senso! Vediamo come ti comporti in questa situazioneCITAZIONE
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12.4 FAIR PLAY
Scoperto il primo avversario ci fu un rapido giro di convenevoli. L'uomo sembrava un burbero bonario, insomma una persona che segue il clichè del "gigante buono" e ne fa il suo stile di vita. Con passo sicuro si avvicinò a me, dimostrando una lentezza che andava ben al di là dell'ordinario. Ad ogni passo sentivo come se la terra si muovesse sotto ai miei piedi e mi chiesi come facesse quel ninja a celare la sua presenza durante le sue missioni. Però, nonostante la sua scarsissima velocità, non avevo certo tempo di vagheggiare sulle capacità sul lavoro del mio opponente. Piuttosto avrei dovuto chiedermi come mai egli volesse avvicinarsi, però poi mi resi conto che probabilmente il regolamento dei dojo di arti marziali esigeva una stretta di mano prima di uno scontro. Un'abitudine decisamente assurda, visto il nostro status di shinobi, ma costui era il mio esaminatore, quindi era lui a dettare le regole. Per questo non ebbi altra scelta che aspettare che egli arrivasse per accettare la stretta di mano. Aspettare sì, ma non restare con le mani in mano. Senza battere ciglio feci scorrere il chakra nei miei palmi e attivai la mia innata. In fondo chi avrebbe mai notato quel piccolo vantaggio che mi prendevo...
Misi per prima la mano sinistra nella tasca dell'argilla, prelevando un po' di materiale ed estraendola subito. Poi ripetei lo stesso movimento, cammuffandolo questa volta con un altro processo, ovvero togliermi gli occhiali da sole e riporli nella tasca adiacente. In questo modo avevo già incoccato le mie frecce, di modo da essere più che pronto a lanciarle non appena si fosse espletata quell'idiotissima formalità della stretta di mano. Ebbi tempo di fare tutto ciò e me ne avanzò pure, vista la inumana lentezza di quel pachidermico genin nel percorrere la decina di metri che ci separava. Appena fummo vicini ci scambiammo un piccolo inchino e quasi contemparaneamente ci porgemmo le mani destre, per poi stringercele. La mia mente era concentratissima, visto che avevo intenzione di attaccare non appena le nostre mani si fossero staccate. Ma questa volta non andò per niente come avevo progettato. Infatti con un gesto preciso e potente l'uomo mi spinse a sè. Nonostante fosse un gesto a tradimento, la mia reazione fu pronta e sostanzialmente efficace. Non appena capii l'azione nemica partii il mio contrattacco, che consistette semplicemente in uno sputo, veloce e infallibile, che raggiunse rapidamente l'occhio di Zennosuke. Non fu certo un'azione eccellente, ma ebbe il pregio di ridurre la visuale del mio avversario. Per il resto non fu certo questa prima controffensiva a neutralizzare l'attacco avversario. Infatti avevo intuito che il vero obbittivo del mio nemico era sferrare un colpo con la mano libera e lo capii semplicemente perchè pochi secondi prima avevo avuto la stessa identica idea, che poi abbandonai per ovvi motivi. Comunque sia, immaginando che il pericolo potesse arrivare alla fiancata destra del mio corpo, cercai disperatamente di sfuggirvi. Nel momento in cui mi ero accorto della spinta il mio equilibrio era ormai irrimediabilmente compromesso. Il piede sinistro stava per abbandonare il suolo, per seguire per inerzia il braccio trascinato via, mentre il destro toccava ancora terra, ma era questione di attimi perchè anch'esso seguisse il suo pari. Ma furono proprio quegli attimi a salvarmi. Con uno scordinatissimo scatto feci muovere repentinamente i muscoli della caviglia, provando a sospingere il mio corpo verso la mia sinistra. L'effetto non fu esattamente quello desiderato, visto che mi piegai in malo modo, appeso per la mano destra al mio avversario. Anche se egli avesse lasciato la presa, io non avrei fatto altrettato, visto che era solo la nostra stretta di mano ad impedirmi di crollare fragorosamente al suolo. L'attacco del mio avversario lo vidi direttamente, vista l'assurda posa in cui mi trovavo, poggiato con la spalla sinistra sul petto nemico, mentre ero appeso come un impiccato al cappio provvidenziale formato da quella enorme mano. Il pugno, portato con vigore sovrumano, scosse l'aria ad una ventina di centimetri a sinistra dal mio petto, per poi spegnersi nel nulla. Ero riuscito a scamparla per un pelo questa volta, ma non c'è dubbio che mi trovassi in una situazione estremamente svantaggiata. Però mi resi subito conto di come proprio quella posizione assurda si potesse facilmente rivelare una enorme occasione per me. Il nemico era dotato di riflesso poco pronti ed una velocità che aveva del ridicolo, quindi l'essere molto ravvicinati poteva giocare a mio favore. Non c'era tempo da perdere. Mossi la mia mano sinistra verso la tasca, alla quale era già molto prossima, per estrarne un semplice kunai. Poi con un gesto molto rapido avrei portato l'arma all'altezza del cuore del gigantesco uomo e ne avrei infilzato solo l'immediata punta, quei pochi millimetri per fare capire al nemico che facevo sul serio.
-Mi dispiace amico, è finita... Fammi passare, non voglio farti male... O perlomeno permettimi un combattimento alla pari, senza colpi bassi...-CITAZIONECITAZIONEOT:
Scusa nuovamente il ritardo... Buon senso? Non credo che il mio post possa essere catalogato così, ma poco importa . Non mi pare, ma spero di non esser stato troppo lamer o simili .
OT
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SPOILER (click to view)Scusa il ritardo!
Nel sentire il pugno infrangersi nell'aria, l'energumero irrora l'altra mano di chakra raiton che ancora è aggrapata alla tua, cercando di stordirti leggermente e slanciarti via con un possente pugno elettrico.CITAZIONEPugno elettrico (Thunder up)
Tipo: Ninjutsu
Concentrando il chakra nel pugno e sprigionando il chakra nel momento in cui si colpisce il nemico si aggiunge al danno conseguente al colpo una leggera scossa elettrica.
Consumo: 20
Mi hai sputato in un occhio, che schifo!
Esclama subito dopo, rendendo quel suo aspetto possente e quel suo imprevisto atteggiamento effeminato a dir poco imbarazzanti.SPOILER (click to view). -
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12.5 99%
Con un colpo di reni in extremis avevo evitato il primo pugno avversario e mi stavo apprestando a contrabattere con un kunai. Mi sentivo abbastanza sicuro di poter portare a termine la mia offensiva, vista la lentezza del gigantesco omaccione a cui ero aggrappato in quel momento, ma mi sbagliavo di grosso. Infatti proprio mentre stavo per impugnare la mia arma con la mano sinistra, sentii qualcosa che mi preannunciò l'imminente attacco. La mia stabilità era garantita solo dalla mia mano destra che era abbrancata alla corrispettiva nemica e fu proprio quest'unico punto di contatto ad avvertirmi del pericolo. Infatti l'arto nemico era stato improvvisamente irrorato di chakra e non di una tipologia qualsiasi, ma bensì di elemento Raiton, ovvero quello che più temevo. E fu proprio la debolezza della mia innata a quell'elemento a fungere da sirena d'allarme, venendo disattivata dall'improvviso flusso di chakra. La vicinanza tra i nostri corpi e la mia assoluta instabilità rendeva praticamente impossibile scansarmi e avevo circa un secondo o poco più per cercare di fare qualcosa, quindi non c'era assolutamente tempo per pensare. Reagii d'istinto, lasciando il mio appiglio per cercare di parare in qualche modo il colpo. Il mio corpo iniziò a cadere piano, mentre cercavo di frapporre il mio braccio destro tra me e il mio avversario. Lento e inesorabile arrivò infine il colpo, portato verso l'esterno, puntando al mio fianco sinistro. Il mio scordinato tentativo tentativo di copertura ebbe il suo imperfetto effetto, vista la brevità del movimento che feci. Infatti, prima di poter raggiungere il mio busto, il pugno del nemico si abbattè sulla parte superiore del mio avambraccio e, sebbene non fu in grado di frenare la corsa nemica, ne ridusse decisamente l'intensità. L'impatto con il mio arto fu fortissimo ed esso fu trascinato addosso all'anca, fungendo quasi da cuscinetto. Certamente anche il secondo scontro non fu di poca portata, visto che a seguito di questi fui sbalzato lontano. Lo stato di caduta libera in cui già mi trovavo rese quasi perfettamente orizzontale il moto iniziale del mio corpo. Caddi a circa tre metri di distanza dal nemico, ma per via di alcuni rimbalzi irregolari fui sbalzato ancora un paio di metri più in là. Il mio corpo sembrava a pezzi e per un attimo mi sembrò di non essere in grado di respirare. Sentii Zennosuke lamentarsi con voce femminea in lontananza, ma non riuscii bene a cogliere le sue parole, forse perchè il mio fisico stava ancora risentendo del botta ricevuta. Ci volle appena un mezzo secondo per riuscire ad aver la meglio sul dolore e riacqusitare pienamente le mie facoltà mentali. Da ogni singolo punto del mio corpo provenivano fitte preoccupanti ed ero sicuro che l'intero braccio destro fosse fuori gioco.
-Merda, merda!! Posso davvero farcela con un solo braccio? Sempre che non abbia altre parti inutilizzabili... Beh, c'è poco da fare, finchè avrò anche solo un briciolo di forza in corpo dovrò lottare. E affanculo il resto!-
Portai la mano sinistra vicina alla destra, la quale era ancora in grado di muoversi abbastanza, nonostante fosse collegata ad un arto quasi morto e nonostante la leggera scossa subita. La velocità dei miei sigilli era leggermente più bassa del solito, ma riuscii comunque a completarli.CITAZIONEClone di terra
Tipo: Ninjutsu
Utilizzando la terra nei paraggi si crea un clone fatto di terra. Il clone ha una consistenza fisica e può quindi attaccare l'avversario, ma non avendo chakra non può eseguire nessuna tecnica. Quando riceve una ferita moderata la copia ritrorna ad essere terra (le ferite leggere le può subire senza morire). Per poter essere utilizzata questa tecnica necessita di terra nei paraggi.
Consumo: 10
Davanti a me comparvero due cloni di terra, il cui scopo era sia difensivo che offensivo. Con estrema fatica mi rialzai in piedi. Avevo male dappertutto e la respirazione era per il momento abbastanza rallentata, quindi correre troppo intensamente sarebe stato semplicemente un suicidio. Non potendomi occupare del mio braccio rotto, lasciai che penzolasse senza vita di fianco al mio busto. Non era certo una scelta salutare, ma non vidi alternative. Estrassi la mia spada dal fodero, impugnandola con la mano sinistra, quella debole. A questo punto le mie azioni sarebbero state semplicemente conseguenza di quelle del mio compatriota. Se egli si fosse lanciato all'attacco avrei cercato di usare le copie come scudo, mentre in caso contrario le avrei usate per lanciare un attacco kamikaze, seguendole ad una breve distanza. In entrambi i casi la mia intenzione era quella di sfruttare la lentezza dimostrata dal nemico per crearmi un apertura con l'utilizzo dei cloni e quindi per puntare la spada contro il nemico, in modo da costringerlo alla resa oppure per ferirlo direttamente con la mia arma. Avrei potuto anche trapassare i miei cloni per attaccare da un punto cieco. La mia tattica era scolpita nella mia mente, adesso non mi restava che capire il comportamento del mio nemico e comportarmi di conseguenza.
-Tutte le speranze che ho, me le gioco in questo scambio... E al dopo si penserà in un secondo momento...-CITAZIONECITAZIONENon chiederò mai abbastanza scusa per questo enorme ritardo...
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Tutto qui ragazzo? Sai solo sputare in faccia agli avversari?
Ti dice, schiacciando il pugno nel palmo dell'altra mano e rimanendo fermo immobile, quasi a voler sminuirti.
Sembra si stia annoiando e pare tu lo abbia stupito solamente in negativo; dovresti cercare di ribaltare la situazione se non vuoi finire peggio di come sei messo ora, per non contare che hai altri due avversari dopo di lui.CITAZIONEChakra: 180/200SPOILER (click to view)sei andato molto bene. -
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12.6 MANOVRA A TENAGLIA
Dopo aver creato dei cloni, essermi alzato faticosamente ed aver sguainato la spada, aspettai la reazione di Zennosuke, per poi agire di conseguenza. Ma l'uomo scelse un atteggiamento passivo, restando immobile con lo sguardo fisso verso di me. I suoi occhi riflettevano solo delusione e noia e il suo pensiero ne veniva fuori cristallino. Io non ero all'altezza. Era questa la sentenza su di me.
-Tutto qui ragazzo? Sai solo sputare in faccia agli avversari?-
Sentii un sussulto d'odio scuotere le mie membra, ma ben presto impulso di ben diversa natura si fece largo. Per la rabbia avevo puntato la mia katana verso il distante erede dei Mononobe, in uno scatto di teatralità a cui ero ormai avvezzo, ma questo movimento improvviso provocò una piccola oscillazione del braccio destro ferito, con ovvie conseguenze. Un indescribile dolore pervase tutto il mio corpo e per un attimo mi sembrò che il mio cuore si fosse fermato. Dovevo trovare subito una soluzione, perchè un ulteriore movimento dell'avambraccio mi avrebbe paralizzato dal dolore. Non ebbi bisogno di una lunga ricerca, poichè la prima cosa che mi venne in mente sembrava essere perfetta. Avevo solo bisogno di un aiutante e di un po' di tempo, ma mentre del primo già disponevo, il secondo avrei dovuto conquistarmelo. Quindi dopo appena pochi secondi dalla sua dichiarazione risposi a tono, cercando di raccimolare abbastanza tempo.
-Oh, bene, bene. L'avevo sottovalutata, Mononobe-san. Pensavo lei fosse uno di quei stronzetti fissati con l'etichetta, ma a quanto pare mi sbagliavo. Adesso le mostro tutto quello che ho. La prego, osservi con cura perchè non ci andrò leggero. Ma prima, se mi concede due secondi devo fasciarmi il braccio, visto che me lo ha rotto...-
Mi forzai a mantenere sempre un sorriso beffardo sulle mie labbra, per reggere il mio bluff. Sapevo bene quanto tutta la mia tattica non fosse altro che un enorme azzardo. Però ora il punto più importante era porre un rimedio provvisorio al problema del braccio destro. Mentre ancora stavo finendo di parlare diressi uno dei due cloni verso di me, mentre l'altro rimase come difesa per eventuali attacchi a sorpresa. Appena terminata la mia frase, lasciai cadere la spada a terra e poi morsicai la manica sinistra della mia giacchetta, mantenendo sempre lo sguardo sul mio avversario. Dopo aver sfilato in fretta la mano passai a quella opposta, accompagnando con perizia il vestito con la mancina. Poi passai la giacchetta alla copia, che iniziò la procedura per una improvvisata fasciatura. In pochi secondi avrebbe legato l'avambraccio destro al mio petto, fissando il tutto con un resistente nodo al vestito che passava dietro la mia schiena. Il procedimento durò pochi secondi, durante i quali non staccai gli occhi dal mio avversario, di modo da poter reagire tempestivamente nel caso in cui egli si fosse stancato di aspettare.
-Bene, grazie per la pazienza, ora arrivo!-
Il braccio era stretto al petto all'altezza del cuore, ma la mano aveva ancora abbastanza libertà di movimento da poter essere usata per i sigilli. Senza indugiare raccolsi la katana da terra e poi diedi inizio all'offensiva.
Partimmo scaglionati. Per primo scattò il clone che mi aveva aiutato con la ferita, iniziando un moto arcuato che lo avrebbe portato ad attaccare dalla destra. Lasciai passare due secondi prima di partire io stesso, ovviamente non andando al massimo viste le piccole difficoltà respiratorie. Mezzo secondo dopo l'avvio della mia corsa, si sarebbe messo in moto il secondo clone, con una traittoria simile ma opposta a quella del primo. Quindi sarebbe stato proprio la prima copia a raggiungere l'avversario alla sua destra, e non appena si fosse trovato a circa due metri da Zennosuke si sarebbe lanciato verso di lui con l'intento di bloccare, o anche solo limitare i suoi movimenti. Circa un secondo dopo sarebbe arrivato da sinistra il secondo clone che avrebbe portato un offensiva più pacata, cercando di parare i pesanti colpi che il nemico gli avrebbe portato e di mantenergli occupate entrambe le sue mani, anche con prese suicide. Io sarei giunto all'incirca due secondi dopo l'inizio dell'attacco a sinistra, completando l'accerchiamento. Se tutto fosse andato come previsto mi sarebbe bastato mezzo secondo di spazio per poter mandare il mio affondo, ovvero una stoccata portata a pochi millimetri dal collo del maestoso shinobi, di modo da obbligarlo alla resa. Nel caso in cui egli fosse riuscito a parare o deviare il colpo sarei stato fatalmente scoperto, ma quella tattica era l'unica a darmi abbastanza prospettive di successo.
-Vada come vada...-CITAZIONE
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.|Ye|. .
User deleted
SPOILER (clicca per visualizzare)ti giuro che mi ero completamente dimenticato! .-.
Neanche per idea!!
Il tipo si fionda verso di te con velocità da far invidia alle lumache. Ti avrebbe sganciato un destro potentissimo in viso.
Sottovalutare e chiedere tempo è da sciocchi!!
Era ridicolo vederlo parlare di tempo mentre andava a quella velocità, però non aveva certo tutti i torti.CITAZIONEChakra: 180/200
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.CITAZIONEStasera crepo dal sonno, quindi non ce la faccio a postare. Con ogni probabilità dovrei riuscirci domani pomeriggio o sera. Intanto ti linko la scheda del terzo e ultimo esaminatore. Spero che possa andare bene...
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12.7 BIG GAMBLE
Il mio braccio destro era irrimediabilmente rotto, quindi avrei avuto bisogno di tempo per farmi una qualche fasciatura di fortuna. E non avevo altro modo per ottenerlo se non chiederlo direttamente al mio esaminatore.
-Neanche per idea!!-
La sua risposta non lasciava adito a dubbio alcuno. E iniziò a correre in mia direzione con la assurda lentezza che lo caratterizzava.
-Sottovalutare e chiedere tempo è da sciocchi!!-
Di questo passo sarebbe arrivato a me in una ventina di secondi. Io avevo la mia spada nella mano sinistra e davanti a me si trovavano i miei due cloni, i quali avrebbero potuto intercettare il tipo se avessi voluto.
-Bastardo fino in fondo, eh? Per adesso dovrò resistere senza fasciatura... Bene, ora cosa posso fare? Ho tantissime opzioni per batterlo, ma devo cercare qualcosa che non mi faccia spendere troppo chakra. In fondo è solo il primo e gli altri potrebbero essere ben più forti. L'unica è rischiare il tutto per tutto...-
Decisi che i due cloni mi sarebbero dovuti tornare utili dopo, quindi li feci allontanare di qualche metro esternamente. Ormai avevo ben chiaro in mente quale sarebbe stata la tattica che avrei messo in atto. Evitare l'affondo avversario e sfruttare l'inconsistenza dei riflessi nemici per lanciare un fulmineo contrattacco. Rimasi fermo immobile ad aspettare l'arrivo di Zennosuke. L'uomo giunse finalmente al mio cospetto. Tutti i miei muscoli erano pronti all'azione.
-È ora di mettere la parola fine a questo scontro!!-
Non appena arrivò a poco meno di un metro da me, l'uomo caricò un micidiale pugno con la mano destra, palesandomi il tipo di attacco da cui avrei dovuto difendermi. Abbassai le mie ginocchia, piegando la rispettive gambe come una molla. Non appena Zennosuke iniziò a dirigere il suo diretto verso il mio viso, abbassai la mia testa, facendo poi scattare la gamba sinistra piegata in un veloce passo diretto in avanti e alla mia destra. Il pugno del mio connazionale passò ad una ventina di centimetro dal suo obiettivo, colpendo solo l'aria. Mentre compivo questo rapido scatto in avanti, il braccio destro dondolò in avanti, provocando un'alluvione di dolore in tutto il mio corpo. Però non potevo farmi distrarre da questo, perchè avevo un'unica chance di completare il mio contrattacco. Non appena il passo evasivo fu completato, portai la mia mano sinistra in alto. Questa era ancora equipaggiata con la mia spada, che avrebbe raggiunto in un paio di secondi il collo del Mononobe, baciando con il filo della lama la carotide dell'uomo. Dovevo mantenere l'attenzione altissima, soprattutto verso il braccio sinistro dell'uomo e le sue gambe.
-Fermo o muori...-
Avrei minacciato il nemico con calma e inespressività. Ovviamente ucciderlo era fuori discussione, però nessuno mi avrebe impedito di fargli qualche bella ferita di un certo livello. In fondo lui mi aveva rotto un braccio, quindi sul momento provavo un certo qual risentimento nei suoi confronti.CITAZIONECITAZIONEScusa il ritardo.
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Esame Chuunin per Saruwatari KamizuruiCampo: D3 | Sensei: Gorz |
