Return of the revenge 2: Scorching Christmas Boogaloo

Hoe hoe hoe / Il miglior Natale possibile

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    Demone incendiario

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    Takumi
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    Ci sconfisse. Ci cambiò. Ci ruppe. Purtroppo per lui però ci unì, ci rese più forti e più spietate. Legato in quella gabbia, davanti al camino e all'albero di Natale, era dunque venuto per lui il momento di pagare il prezzo di tutto quello che ci aveva fatto.
    Era iniziato tutto tre anni prima, per me, anche se loro due si scambiavano colpi già da tempo. Eravamo appena tornate insieme e lei non mi aveva raccontato di lui se non qualche dettaglio vago. Soprattutto non mi aveva fatto capire quanto fosse forte e organizzato, forse non l'aveva capito lei stessa. Quando lui la sfidò lei ammise che il suo primo pensiero era stato quello di abbandonare tutto, nascondersi e provare a colpirlo di sorpresa, in modo che lui non potesse prendersela con i suoi cari. Decise però di non farlo e da quel momento cambiò tutto. Aiko ne parlò con me e insieme decidemmo, insieme partimmo, insieme lottammo. Io avevo giurato, qualche vita fa, di non diventare mai e poi mai una guerriera, ma per amore rinunciai ai miei propositi. Non ci eravamo scambiati che i primi timidi "ti amo", nessun "per sempre", nessuna idea su cosa saremmo dovute diventare. Per questo ci pensò lui, con la vita di clandestinità a cui ci costrinse. Entrambe tagliammo qualsiasi contatto con altre persone, rimanemmo sole. Non un modo di vivere sano, soprattutto visto che eravamo costantemente braccate. Ci potevamo fidare solo l'una dell'altra, chiunque altro poteva essere un suo scagnozzo o qualcuno che alla fine ci avrebbe vendute. L'esperienza ci insegnò ad essere paranoiche, visto che ad ogni angolo c'era un nemico, visto che le battaglie furono innumerevoli. Furono quasi tutte vittorie, ma quasi tutte sofferte, che ci lasciarono ferite e stanche. Fino a che non riuscimmo ad affrontarlo direttamente. Fu una sconfitta bruciante, terribile, che ci lasciò cicatrici visibili sul corpo, oltre che nell'anima. Era diventato troppo forte per noi e, anche se riuscimmo a fuggire per il rotto della cuffia, questo ci distrusse. Aiko ne uscì con ustioni visibili in varie parti del corpo, io con una spada nelle budella, ma le ferite peggiori erano quelle morali. Era invincibile, lo avevamo lasciato diventare troppo potente, e aveva qualche protezione in alto che faceva in modo che nessuno oltre a noi vedesse il pericolo che rappresentava davvero. Ci mettemmo un po' a recuperare fisicamente, ma a quel punto avevamo ormai capito che non potevamo continuare così. E allora decidemmo di partire, lontano. Fuggimmo a Oriente, dove non avrebbe potuto raggiungerci, ma una volta arrivate non ci arrendemmo. Dovevamo diventare più forti di lui, a qualsiasi costo. Io entrai in contatto con le mie radici e, sebbene non sarei mai stata in grado di diventare forte come lei, riuscii a fare in modo di non essere più un peso. Diventai una vera combattente, non una dilettante che cercava di stare dietro alla sua ragazza. Ma la trasformazione più grande fu quella di Aiko, che raggiunse livelli impensabili. Da sola portò la sua abilità innata verso nuovi orizzonti inesplorati, scoprì nuovi poteri, inventò miriadi di tecniche letali. Diventò una macchina da guerra, fredda con tutti tranne che con me. Il suo corpo era pieno di cicatrici, il suo animo era diventato spigoloso, ma tutto ciò la rendeva carismatica e sensuale come non mai. Per quanto fosse così diversa dalla ragazza innocente di cui mi ero innamorata, il nostro sentimento era più forte che mai. Abbastanza da permetterci di sfidare qualsiasi cosa, anche le forze primordiali della natura.
    La prima vittima della nostra crociata fu un Demone, un cane nero gigante che infestava un'isoletta sperduta del Paese del Mare. Un mostro che avrebbe spaventato qualsiasi intrepido guerriero, ma che non ebbe alcuna speranza contro Aiko. Lo sconfiggemmo e lei prese il suo potere per sé. A quel punto diventammo davvero inarrestabili. Giusto qualche mese per padroneggiare a dovere le nuove abilità e poi la caccia vera e propria partì. Passare da prede a predatori cambiò tutto quanto, in poco tempo riuscimmo a fare danni terribili nella sua organizzazione, nonostante essa si fosse rafforzata durante la nostra assenza dal Continente Occidentale. E fummo abbastanza convincenti da ottenere risposte sempre maggiori dagli scagnozzi che catturavamo, fino a che non riuscimmo ad avere tutte le informazioni che ci servivano. A quel punto non restava che aspettare il momento giusto per agire. Era pieno novembre, ma per un mesetto sparimmo dai radar, per poter osservare e prepararci al meglio. Tutto doveva essere perfetto.
    Era la sera di Natale, dal cielo del Paese del Tè cadeva una lieve neve che rendeva tutto più magico. Con movimenti rapidi e furtivi ci infiltrammo nella tenuta del nostro obiettivo. Credeva fosse il posto più sicuro in cui stare, ma noi lo avevamo trovato. Poche guardie cercavano di garantire la sicurezza, ma non facemmo fatica a ucciderle silenziosamente. Riuscimmo a entrare dentro, era un villone enorme, la casa delle vacanze del suo impero del crimine, costruita con soldi macchiati di sangue. Fummo in grado di arrivare indisturbate nel grande salone, dove c'erano solo lui e la sua donna, un'attricetta per niente talentuosa sulla trentina. Io mi occupai di bloccare lei, mentre Aiko aggredì lui con spietata efficienza. Fu uno scontro rapido, ma lui riuscì a non renderlo troppo scontato, non fosse stato per il potere del Demone probabilmente il risultato sarebbe stato molto in bilico.
    Quanto tempo, Rokuro! Spero tu sia contento di vedermi.
    Lo vidi grugnire qualcosa, troppo stordito per rispondere concretamente. Quel suo viso tozzo, quella sua pancia così pronunciata... ogni volta mi stupivo di quanto un personaggio dall'aspetto così ridicolo potesse essere altrettanto pericoloso. Ora però era sconfitto, rinchiuso dietro delle sbarre di sabbia. Ai polsi aveva dei congegni che avevamo ottenuto con estrema fatica al mercato nero, erano in grado di bloccare il chakra e rendere i nemici poco più di bambocci indifesi. Proprio quello di cui avevamo bisogno.
    Sai, durante questi anni abbiamo cercato tutti i modi per poterti battere, poi abbiamo capito. Dovevamo diventare come te, superarti nelle tue abilità migliori. Per esempio quella di raccogliere informazioni. Così ti abbiamo trovato nell'unico giorno in cui credi davvero, che per te ha importanza. E abbiamo trovato l'unica persona a cui tieni veramente. Sei viscido, sei uno sfruttatore senza scrupoli, però l'amore... l'amore può colpire anche quelli come te, dico bene?
    Non l'avevo mai vista così. Sicura, autorevole, crudele. Era splendida, emanava potenza e sensualità. Avrei dato la vita per lei. Anche Rokuro fu colpito dallo spettacolo, la sua facciata di imperturbabilità si ruppe clamorosamente quando capì cosa intendeva la mia amata. Iniziò a pregare, dicendo che la sua donna non aveva fatto niente, che era innocente. Delle lacrime spuntarono dai suoi occhi. Patetico!
    Innocente? Non credo proprio. Ha scelto di stare con te. Sa cosa sei, quindi la sua decisione è consapevole. E ha delle conseguenze. Oggi, in questo giorno di festa, lei diventerà il mio regalo di Natale perfetto per te. Tramite lei proverai il giusto dolore, assaggerai quello che hai fatto provare agli altri. Ora soffrite!
    Io tenevo la donna piagnucolante per i capelli, non era in grado di reagire in nessun modo. La lasciai andare solo quando Aiko prese il suo collo e la tirò su. Soffiò un po' di fuoco, che raggiunse il volto della povera vittima, la quale iniziò a urlare con tutto il fiato che aveva in gola. Le sue grida si mischiarono a quelle di Rokuro che invocava pietà, in una sinfonia di terrore e rivalsa che suonava così dolce alle mie orecchie. Niente avrebbe potuto essere meglio di quel suono sgraziato e orribile!
    Purtroppo durò poco, giusto un delizioso minutino, poi la morte sopraggiunse e con essa il silenzio. Aiko fece cadere il cadavere fumante a terra, ai piedi dell'abete esposto lì in sala, poi assunse un'aria trionfante e si rivolse al suo prigioniero.
    Buon Natale, pezzo di merda.
    Io mi andai a prendere un bacio lungo e appassionato, mentre i patetici singhiozzi del nostro nemico ci facevano da colonna sonora. Era tutto magnifico, non avrei saputo immaginarlo meglio. Le porsi un bicchiere e insieme brindammo con quel vino che prima stavano bevendo le nostre due vittime. Poi, mentre noi ci guardavamo negli occhi contente di avercela fatta, Rokuro scoppiò in una risata disperata, isterica.
    Credete di aver vinto, ma sono io ad aver trionfato. Giustizia è sconfitta, onore è morto e voi siete diventati dei mostri, puttane. Avete perso, voi...
    Non lo lasciai finire. Mi avvicinai a lui e mi abbassai per avere il volto fisso davanti al suo, sorridendo in maniera crudele.
    Forse un tempo le tue parole ci avrebbero ferite, ma ormai non più. Ci hai tolto tutto, ma noi sopravvivremo e tu no. Questa è l'unica cosa che conta.
    Aiko si avvicinò a me, mi mise una mano sulla spalla e poi si rivolse a lui con tono gelido e occhi fissi.
    Ora passeremo tutta la notte a torturarti e tu cedrai. Sei troppo debole, lo sai anche tu. Ci dirai il nome di tutte le persone con cui hai collaborato, dalla prima all'ultima. Tutti quelli che ti hanno coperto, aiutato, pagato o che tu hai pagato. Poi morirai e noi passeremo il resto della nostra vita a vendicarci di tutte queste persone, a distruggere qualsiasi cosa tu abbia costruito, qualsiasi cosa per cui tu abbia lottato. Ma a te tutto ciò non interessa, non lo vedrai. Quello che ti deve importare è solo questo Natale di sangue e dolore. Facci divertire, Rokuro, su.



    Mi risvegliai all'improvviso, stanca e sudata. Ero abbracciata a Draig, nella posizione a "cucchiaio grande". Appoggiai la fronte al suo collo, cercando un sostegno per capire cosa diavolo era successo. Era stato un sogno, uno di quegli incubi terribilmente realistici che in passato mi avevano tormentato. In questo caso io e Draig eravamo diventate degli esseri umani orribili, assetati di sangue e votati solo ed esclusivamente alla vendetta. Strinsi ancora di più il mio abbraccio, per trovare sostegno nella mia compagna di vita. Era stato strano vedere le cose dal suo punto di vista, sentire i suoi pensieri, così come lo era stato vedere quella me stessa dall'atteggiamento marziale e crudele, ricoperta di cicatrici e ustioni, ma dal carisma comunque così forte. Sarei mai potuta diventare davvero come quella? Mi faceva paura il pensiero, ma sentii che la risposta era negativa. O meglio, lo era di sicuro ora, arrivata a quel punto della mia vita. Il lieve profumo della mia amata mi rasserenava e sapevo che poco più in là c'erano anche gli altri miei due tesori, che ronfavano tranquillamente. La stanza era ancora del tutto buia, mancavano diverse ore al mattino, per cui chiusi gli occhi e cercai di riaddormentarmi. Ryuko era eccitatissima da giorni per la festa in arrivo e per il piccolo Kir sarebbe stato il primo Natale in assoluto. Dovevo cercare di riposarmi ancora un po', ci eravamo preparate così tanto, volevo che fosse una celebrazione magnifica per noi quattro. Non avrei ceduto alla paura o ai cattivi ricordi. L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio.


     
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    Re dei demoni

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    Da uno dei peggiori gironi dell'inferno!

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    Le feste sono passate e con esse tutto il trambusto derivato. Nuove esperienze o vecchi ritorni? Qualsiasi tipo di cambiamento abbia portato questo Natale, sopra l'albero trovi una sorpresa: una decorazione nuova, una striscia dorata. Se la leggi troverai scritto che si tratta di un buono sconto del 50% per un acquisto di tonici/veleni e antidoti. Questo acquisto può essere di qualsiasi tipo e può essere fatto ignorando i requisiti di grado. Il coupon non ha data di scadenza.
     
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