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Melodia delle Lame 2, la vendetta

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    Il piccolo Kiryan ormai aveva un paio di settimane di vita ed era dunque venuto il momento di trascinarlo con noi per il suo primo viaggio. Impegni di lavoro mi richiamavano nel Paese del Tè e Draig aveva insistito per venire anche lei, motivo per cui avevamo organizzato le cose in maniera complessa e completa. Non potevamo lasciare nulla al caso, motivo per cui andai laggiù qualche giorno prima. Per fortuna il posto era vicino, quindi potei lasciare la mia famiglia sola per poco tempo, sufficiente a far reggere dei cloni che potessero aiutare negli aspetti più pratici. Io intanto prenotai un appartamento non troppo grande, poco distante da Port City, per una settimana. Dovetti anche darmi da fare per approntare la stanza del piccolo secondo le direttive del pediatra, oltre che di arredare quella di Ryuko. Aveva preso bene la nascita del fratellino, per ora, ma non volevamo si sentisse messa da parte in nessun modo.
    Una volta completati tutti i compiti era già tarda serata e sentendo Draig tramite clone decidemmo che sarebbe stato meglio effettuare lo spostamento tramite Rotolo la mattina successiva. Avevo quindi un bel po' di ore libere e non sapevo bene come riempirle. Stare in quella nuova casa da sola non mi andava, almeno per il momento, così iniziai a farmi una passeggiata. Era una zona che conoscevo abbastanza, ci avevo vissuto un bel po', ormai diverso tempo addietro, ed era anche il luogo in cui io e mia moglie ci eravamo conosciute. Poco più in là inoltre c'era il posto in cui avevo incontrato per la prima volta Natsuki e Kichi, quella collinetta sperduta ai lati del sentiero in cui ci eravamo trovate per puro caso. Quasi istintivamente mi mossi verso laggiù e nel giro di un'oretta fui nei pressi. Il sole era ancora caldo in cielo, mancava ancora un po' al tramonto. Magari avrei incontrato qualcuno, lì, mi dissi.
     
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    Parlato Kichi // Sussurrato Kichi || Pensato Kichi \\ Urlato Kichi
    Pensato Tia
    Ancora una volta mi ritrovai a passare sopra i cieli del Paese del Tè. Questa volta avevo una ragione bene precisa per farlo, dato che recentemente ero stata in grado di manipolare i principi della mia innata fino al punto da rendermi in grado di teletrasportarmi in giro per il mondo; il tutto grazie a un sigillo di mia creazione. L'idea era dirigermi alla magione del Tè per piazzare il secondo di quei sigilli. E quindi mi trovavo sulla lama di Inkogane, che voleva sparata nel cielo, senza ostruzioni di sorta... e mi stavo annoiando. Con Hebijeki al fianco e Chimazakura in mano, con l'ombrello aperto, mi ritrovai a far finta di fare equilibrismo a venti metri d'altezza. "Sai che il la tecnica è pensata per annullare la resistenza dell'aria e mantenerti in equilibrio sull'arma... non stai facendo davvero equilibrismo. Oltretutto, sei una Piuma, no? Se ci riesci su un filo, perché non dovresti riuscirci su una Zanbatō?" Commentò rudemente Tia. "Ti hanno mai detto che sei una rotura?" Fu il mio responso. Ok, non era vero equilibrismo, ma non c'era altro da fa- Acuii lo sguardo. "Quella non è Aiko?" Il mio senso percettivo indicava a cento metri da me, a terra, la traccia di Aiko. Ero ferma a mezz'aria, quando decisi di avvicinarmi, scendendo a soli diciassette metri per vedere meglio. Sorvolai la zona e... Non c'era dubbio, era Aiko! Non la vedevo da... Due secoli e mezzo, circa. Accelerai il volo, in modo da raggiungerla, per poi Rimpatriare la Zanbatō e lasciarmi cadere. Se i miei conti erano giusti, quasi certamente lo erano, sarei atterrata a un paio di metri da lei, da diciassette metri d'altezza ero certa di non farmi nulla. Mentre ero in caduta libera, richiamai la musicista, in modo che sapesse del mio arrivo. "Ciao Aiko!" Dissi, atterrando in piedi e poi a quattro zampe. Avevo la mantellina con me, quindi ero probabilmente apparsa come un proiettile verde in caduta. Appena a terra e rimessami in piedi, mi gettai verso di lei per cercare di abbracciarla. "Scusami se sono sparita, sono successe troppe cose, ultimamente." Le avrei detto, dopo mesi che non inviavo lettere.
    Percezione
    Non sarà possibile stimare con precisione la quantità di chakra posseduta da un'altra persona, ma si è comunque capaci di capire se ne possiede più o meno di un'altra, incluso il sensitivo stesso.
    Nel caso in cui l'emanazione di chakra di una tecnica sia inferiore alle 25 unità il raggio di percezione è dimezzato. Nel caso in cui la quantità di chakra di una persona sia pari o inferiore a 80 unità il raggio di percezione è dimezzato.

    Raggio (chakra sprigionato): 125 metri
    Raggio (individui): 100 metri


    Hijutsu: Blade Surfer (Hijutsu: Hikō Ha) - (秘術: 飛行刃)
    Livello: B
    Tipo: Hijutsu/Ninjutsu

    Probabilmente è l'applicazione più funzionale dell'Esodo di Lame. Questa tecnica consiste semplicemente nello sfruttare la Manipolazione sulle proprie armi per viaggiare o levitare.
    [Costo Volo (Solo armi larghe): 30 all'ora]
    [Costo Levitazione: 10 a turno]
    [È possibile usare la modalità Volo unicamente fuori dal combattimento]
    [Nella modalità Volo ci si muoverà con una velocità pari a Velocità Utilizzatore +40]
    [Nella modalità Levitazione ci si può muovere con una velocità pari a Velocità Utilizzatore -20]
    [L'altezza massima raggiungibile in modalità Volo è 20 metri]
    [In modalità Levitazione l'altezza massima è 10 metri]
    [Necessita del livello 3 dell'innata Esodo di Lame]


    Edited by Ty27 - 22/8/2020, 15:51
     
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    Passare per quella zona del Paese del Tè riempiva sempre Natsuki di ricordi piacevoli. Già quel posto era in grado di rilassarla, essendo lontano da casa e ricco di persone gentili, ma poco lontano da lì c’era la collinetta dove aveva conosciuto Aiko. Quella che ormai non temeva più di definire “sorella”. Quel posto era quasi sacro per lei, anche per questo motivo aveva deciso che ci sarebbe tornata solo quando fosse stata meglio. In effetti rispetto a quando aveva pronunciato quelle parole, la ragazza aveva fatto dei grossi passi in avanti e non solo a livello di carriera. Era più stabile ed era diventata vagamente più egoista, ma in un modo sano. Non si era ancora ripresa del tutto e probabilmente non ce l’avrebbe mai fatta, ma dopo più di dieci anni, provare ad accettare i propri sentimenti era qualcosa di liberatorio oltre che spaventoso. Era contenta e così presa dai ricordi non aveva quasi fatto caso ad uno strano uccello in cielo che volava in lontananza di fronte a lei. All’inizio l’aveva scambiato per una cicogna o qualcosa del genere, ma ben presto si era resa conto che qualcosa non andava. Istintivamente aveva aumentato la velocità del proprio passo, fino a portarlo aduna corsa quando aveva visto quel volatile fare uno strano movimento. Sembrava che si stesse gettando di sotto e anche da quella distanza non sembrava una cicogna. Aveva aggrottato le sopracciglia ed aveva corso più velocemente possibile nella direzione dell’atterraggio di quella creatura. Possibile che fosse umana? Era comunque abbastanza in alto, doveva essere discretamente agile per riuscire ad atterrare sembra problemi.
    Natsuki si era fermata a circa venti metri, rallentando la propria corsa, da due figure femminili. Solo in quel momento si era accorta quanto fossero vicine a quella collinetta e soprattutto che una delle due donne sembrava Aiko. Si era dunque avvicinata con le sopracciglia aggrottate, osservando come una giovane dai capelli bianchi l’avesse assaltata per un abbraccio, pronta ad intervenire nel caso avesse visto la donna a disagio. Una volta abbastanza vicina aveva potuto confermare le loro identità e calmarsi leggermente. Okay era veramente la sua migliore amica e quella con lei aveva un’aria familiare. Natsuki si era dunque passata una mano tra i ciuffi neri che le ricadevano sul volto, spostandoli dietro le orecchie o almeno provandoci. Con quel caldo non ci aveva pensato due volte prima di legarli. Era vestita come sempre: abiti scuri e comodi, giubbotto da Jonin e le sue due spade più rappresentative legate all’obi. La Salvatrice, completamente bianca e Totsuka no Tsurugi, che invece era nera. Aveva un leggerissimo fiatone, ma l’aveva subito mascherato grazie alla propria compostezza. Innanzitutto era fondamentale fare una entrata in scena educata e composta.
    - Oh.- aveva brillantemente detto, osservando le due. Solo in quel momento si era ricordata dei buoni propositi. – Buongiorno Aiko, è sempre un enorme piacere rivederti.- aveva aggiunto apparentemente composta, ma con una sfumatura nel tono che faceva intuire quanto fosse affezzionata alla donna e le sue parole fossero vere. – Buongiorno anche a lei. Scusatemi nel caso vi abbia interrotte.- aveva fatto un inchino vero l’altra ragazza, quella che supponeva avesse fatto quel tuffo. Aveva un’aria familiare, ma non osava provare a fare ipotesi che avrebbero potuto offenderla.
     
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    Mentre passeggiavo tranquilla, all'improvviso vidi con la coda dell'occhio qualcosa scendere giù dal cielo. Sembrava essere una persona, quindi subito fui presa dal timore che potesse essere un nemico. Feci un piccolo balzello all'indietro, attivando l'Occhio della Caccia, per essere più reattiva nel caso fosse stato davvero così. Con una mano sollevai la manica della camicetta azzurro chiaro, rivelando il Rotolo del Deserto. L'altra era pronta per eseguire eventuali sigilli, nel caso ci fosse stato bisogno.
    Ciao Aiko!
    La voce era familiare e il tono non ostile, quindi potei rilassarmi già un minimo così. Quando lei atterrò mi resi conto che si trattava di Kichi, la ninja di Suna che avevo incontrato proprio in quel luogo, ormai un bel po' di tempo addietro. Tirai giù la manica e spensi la mia tecnica, sorridendole mentre si avvicinava. Quando lei cercò l'abbraccio la strinsi con piacere. Non ci vedevamo da davvero tanto tempo, quasi un anno e mezzo, circa.
    Scusami se sono sparita, sono successe troppe cose, ultimamente.
    Sembrava stare bene, quando avevo sentito Zen mi aveva detto che aveva avuto qualche problema, ma che i medici lo avevano risolto. Non sapevo molto, ma immaginavo che ne avrei parlato meglio con lei, prima o poi. In ogni caso la cosa più importante era che le cose si fossero aggiustate.
    Non ti preoccupare, è stato un periodo pieno anche per me.
    Proprio in quel momento, senza lasciare spazio di continuare il discorso, comparve una Natsuki selvatica. Era sorpresa di quell'incontro, ma immaginai che lo fossimo tutte e tre. Davvero ci eravamo trovate per caso proprio laggiù?
    Buongiorno Aiko, è sempre un enorme piacere rivederti.
    Buongiorno anche a lei. Scusatemi nel caso vi abbia interrotte.

    Sorrisi, contenta di quell'incontro così casuale e bello. Mi avvicinai alla spadaccina di Kumo, sperando che anche l'altra ninja facesse lo stesso.
    Lo è sempre anche per me. E non interrompi nulla, io e Kichi ci siamo appena incontrate per caso. Sapete, stavo pensando proprio a voi due, poco fa. La collina dove ci eravamo conosciute è poco distante da qui. Se vi va di fare due passi potremmo andarci.
    I cattivi pensieri erano un ricordo lontano in quel momento, quindi mi andava di spremerlo al massimo. Non avevo idea di quando avrei avuto occasione di rivedere le due ragazze. In ogni caso le guardai con aria tranquilla, mi avrebbe fatto piacere tornare in quel posto, sapevo benissimo come arrivarci e mi pareva un'idea graziosa. Poi visto le ultime cose che ci eravamo dette io e Natsuki dopo il funerale aveva anche un ulteriore significato.
    E quindi come state? Cosa ci fate di bello qui?






    Deiana no Megumi - Karigan (Benedizione di Deiana - Occhio della Caccia)
    Livello C
    Tipo: ninjutsu/doujutsu/hijutsu
    La Dea della Luna ama sopra ogni altra cosa la caccia, la lotta tra due esseri per la sopravvivenza. Lo Tsukigan è il dono che Lei ha fatto agli umani del clan Netsushi per praticare questa arte con successo durante la notte, ma qualcosa di simile può essere applicato anche di giorno? Aiko ha trovato risposta creando questo jutsu, che riprende alcuni aspetti della tecnica su cui si basa. Concentrando una piccola quantità di chakra Shakuton negli occhi si aumenta leggermente la concentrazione del sangue in essi. Grazie a questo fatto le capacità dell'utilizzatore sono potenziate, portando ad una maggiore capacità di reagire agli stimoli visivi, che si concretizza con un +10 al proprio valore dei Riflessi. Questa tecnica può essere applicata solo di giorno e in situazione in cui non è troppo buio. Può essere tenuta attiva per un massimo di quattro turni consecutivi.
    [Sigilli: 0]
    [Durante l’esecuzione della tecnica gli occhi dell’utilizzatore avranno i colori invertiti, quindi la sclera diventerà rossa viva e l’iride bianca]
    [Questa tecnica non può essere usata in contemporanea allo Tsukigan o al malus dovuto all'accecamento termico determinato da questa tecnica]
    Consumo: 18
    Mantenimento: 9 a turno
     
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    Parlato Kichi // Sussurrato Kichi || Pensato Kichi \\ Urlato Kichi
    Pensato Tia || Parlato Aiko || Parlato Ragazza della Luna
    Durante il volo ebbi modo di percepire un'emissione di chakra da parte della violinista. Che l'avessi spaventata? L'emissione non era consistente, quindi pensai a una forma di precauzione. "È anche vero che le sei atterrata accanto senza preavviso." Commentò Tia. "Dettagli." Una volta a terra, sembrò riconoscermi e non rifiutò l'abbraccio. "Non ti preoccupare, è stato un periodo pieno anche per me." Disse Aiko mentre ricambiava l'abbraccio. Era una bella sensazione. Sensazione che fu interrotta quando tornai a prestare attenzione a una traccia di chakra che non mi risultava familiare. Mi slegai dalla castana per fronteggiare la nuova arrivata. "Buongiorno Aiko, è sempre un enorme piacere rivederti. Buongiorno anche a lei. Scusatemi nel caso vi abbia interrotte." Disse. La osservai, con le labbra leggermente dischiuse. Capelli neri e una benda all'occhio. Mi era familiare... ma, come mi era capitato troppe volte recentemente, forse era un ricordo perso tra i mille scenari nei miei Occhi. Però stavo sudando freddo... l'istinto - e la percezione - mi diceva che dovevo stare attenta con lei. Quanto meno era necessario il massimo rispetto. Le osservai i fianchi, trovando due katana. Il coprifronte urlava "kunoichi", ovviamente. Ebbi un attimo di esitazione, bloccato immediatamente dalla presa di coscienza per cui il Tè è territorio neutrale. Trascinare Aiko in un pericolo solo perché due kunoichi si erano incontrate erano l'ultima cosa che volevo. Feci un inchino. "Piacere di conoscerLa." Dissi proprio mentre Aiko pronunciava il mio nome. "Sapete, stavo pensando proprio a voi due, poco fa. La collina dove ci eravamo conosciute è poco distante da qui. Se vi va di fare due passi potremmo andarci." Quindi ci eravamo effettivamente conosciute. "Ho... Ho il nome sulla punta della lingua... Mi ricordo che condivideva parte del nome della mia katana. Quindi Tsuki da Chūtsuki." Tsuki...
    Le due Sakura e Senbakiri erano aggiunte troppo recenti per essere loro, quindi l'unica katana rimasta era Chūtsuki. Fu la voce di Aiko a riportarmi alla realtà. "E quindi come state? Cosa ci fate di bello qui?" Chiese lei. Scrollai la testa. Katsuki... Yatsuki... "Scommettiamo che reciterò l'intero sillabario prima di trovare il nome?" Pensai mentre rispondevo alla domanda di Aiko. "Ah... umh... Andavo a trovare i miei parenti nel Tè. Resterò lì un paio di giorni per poi tornare a casa." Risposi, abbastanza tranquillamente. Meglio non accennare il Richiamo della Regina. Nel frattempo, mi sistemai la mantellina, il volo improvviso l'aveva scompigliata un po' come i capelli.
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    Non sarà possibile stimare con precisione la quantità di chakra posseduta da un'altra persona, ma si è comunque capaci di capire se ne possiede più o meno di un'altra, incluso il sensitivo stesso.
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    Il sorriso che Aiko le aveva rivolto, aveva rassicurato Natsuki, che si era fatta meno rigida. Aveva mosso un paio di passi verso di lei, andandole incontro, non sapendo bene come comportarsi. Sembrava felice di aver abbracciato l’altra ragazza, forse in futuro avrebbe dovuto provare anche lei a dare più dimostrazioni fisiche del proprio affetto? In ogni caso quello non era il momento, si sentiva abbastanza in soggezione a mostrare quel suo lato di fronte ad una persona con cui non aveva confidenza. L’aveva osservata mentre con tranquillità spiegava di non essere stata interrotta e che quella fosse Kichi. L’unico occhio sano di Natsuki era guizzato sulla sua figura, squadrandola da capo a piedi. Erano passati anni dall’ultima volta che si erano incontrate per bene. La sua figura era vaga nella memoria della Saetta non molto Saggia, ma ricordava dei capelli chiari in effetti. Quelli rimanevano impressi vista la loro rarità.
    - Oh.- aveva brillantemente commentato in proposito, mostrandosi come di nuovo ricca di capacità comunicative. – OH.- aveva aggiunto quando Aiko aveva proposto di fare una passeggiata in quel posto. Messa di fronte alla possibilità di dover tornare in quella collina, si era sentita improvvisamente nervosa. Un conto era fantasticare sulla cosa ed un altro farlo effettivamente. Aveva fissato un punto non ben precisato, prima di annuire in direzione della donna. Kichi non sembrava ricordarsi di lei, ma si era comunque comportata in modo cordiale rispondendo al suo inchino. Cosa sarebbe potuto andare storto?
    - Per me sarebbe un piacere accompagnarvi.- aveva infine detto, con un altro leggero inchino ed un tono gentil, con un vago sentore di nervosismo finale. Era sicura che Aiko avrebbe capito e non se ne sarebbe preoccupata, Kichi forse non l’avrebbe neanche notato, era difficile che degli sconosciuti riuscissero a leggere le varie sfumature del suo modo di parlare apparentemente sempre uguale. Anche perché di solito non avevano nulla da guadagnare facendolo. – Il mio nome è Kuga Natsuki, lieta di rivederla. Il suo cognome ha a che fare con il crisantemo, giusto? Ricordo che la sua eleganza mi aveva colpita.- aveva detto con fare cordiale. Era vero, aveva scordato il nome ed il cognome della ragazza, ma quel ricordo era rimasto aggrappato alla figura evanescente della ragazza un po’ strana di quel giorno. Aveva ascoltato le parole di Kichi riguardo i suoi impegni nel Paese del Tè, annuendo. Ogni tanto lanciava un’occhiata in direzione del luogo verso il quale erano dirette, sentendo il nervosismo aumentare. Fortunatamente era una cosa da nulla.
    - Missione.- aveva spiegato brevemente, annuendo come per sottolineare la cosa. – Ne ho approfittato per recarmi presso la sede centrale dell’Esercito della Vita.- era una cosa che faceva spesso del resto, nulla di eclatante. – Tutto bene in famiglia? Eravate in viaggio di piacere o lavoro?- aveva domandato con genuino interesse, per poi zittirsi in attesa di una risposta. Aveva adocchiato Kichi, non sapendo bene cosa dire o fare. Avrebbe dovuto cercare di parlare anche con lei? No, forse era meglio evitare di annoiarla con domande generiche e convenevoli. Di certo ogni cosa era meglio che ammette di essere una Saetta Timida oltre che Stupida.
     
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    Le due ragazze non sembravano essersi riconosciute, cosa che mi stupì un po'. Effettivamente ero solo io che davo così tanto peso all'incontro con gente sconosciuta, forse, immaginavo che gli altri non si ricordassero di tutta la gente con cui avevano parlato anche solo poche volte. La mia memoria era tutt'altro che perfetta, ma su cose come quella non avevo mai avuto problemi.
    Per me sarebbe un piacere accompagnarvi.
    Kichi non aveva risposto alla mia proposta, mentre Natsuki aveva avuto un qualche secondo di dubbio, poi si era convinta e aveva accettato. Forse non era così pronta come pensavo, per un attimo temetti, ma ormai il dado era tratto, tornare indietro sarebbe stato deleterio. Feci cenno di seguirmi e mi incamminai, con passo lento e tranquillo.
    Quando chiesi il motivo delle loro visite la ragazza di Suna mi disse che era laggiù per visitare dei parenti che vivevano in quel Paese. Già una volta aveva citato il fatto che una branca del suo clan o qualcosa del genere vivesse nel Tè, anche se non avevo capito dove di preciso. La Saetta Saggia rivelò invece di essere arrivata lì in seguito ad una missione, ma di voler rimanere ancora per visitare il quartier generale dell'Esercito della Vita. Mi faceva sempre piacere sapere che una persona forte e affidabile come lei si occupasse di lavori per quell'organizzazione, ce n'era sempre un gran bisogno.
    Tutto bene in famiglia? Eravate in viaggio di piacere o lavoro?
    Stanche ma tutto bene. Il piccolo Kiryan ci fa trottare sempre, ma nelle prime settimane è più che normale. Purtroppo ora non sono qui, altrimenti vi avrei presentato il nuovo arrivato volentieri. Trasporto tutti qui domani, con il Rotolo Portale. Vi ho mai parlato del Rotolo Portale?
    Se mi avessero risposto di no e si fossero dimostrate interessate avrei descritto loro quell'oggetto, spiegando in poche parole funzionamento e limiti del suo teletrasporto. Era un'invenzione di cui ero molto fiera e che tornava di sicuro comoda in occasioni come quella.
    Comunque sono qui per lavoro. Tra pochi giorni ci sarà la premiazione per il Disco di Madreperla, una cosa abbastanza importante quaggiù e... beh, il mio ultimo disco è tra i candidati. Sono un po' nervosa, sarebbe un riconoscimento importante per me. Draig ha voluto ad ogni costo esserci. Purtroppo il teatro è già tutto pieno, altrimenti vi avrei invitate volentieri...
    Cercai di dissimulare la tensione e l'imbarazzo che stavo provando, ma non ero sicura di riuscirci a dovere. Parlarne non aiutava più di tanto, ma in ogni caso non era una sensazione poi così sgradevole. Era un punto importante della mia vita, era normale che fossi nervosa a riguardo. Soprattutto viste le poche ore di sonno che il nostro piccolo diavolo ci concedeva.
     
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    Pensato Tia || Parlato Aiko || Parlato Natsuki
    Mi sentii analizzare dall'occhio della mora. Metteva un po' in soggezione, a dire il vero. Due versi da parte della spadaccina. "Per me sarebbe un piacere accompagnarvi." Disse lei; apparentemente, senza cambiare tono. La cosa mi ricordava vagamente Yuya, ma scacciai il pensiero mentre cercavo di ricordare il suo nome. "Luna... luna..." Niente. Ero vagamente intimorita da lei, ma non ricordavo il motivo e attivare gli Occhi Mnemonici così a caso, senza preavviso era una possibilità i cui unici finali che vedevo erano solo morti atroci o Aiko trascinata in un vortice di follia bellica. Fortunatamente fu la ragazza stessa a risolvermi i dubbi atroci che giravano per la mia testa. "Il mio nome è Kuga Natsuki, lieta di rivederla." Ebbi un momento di realizzazione interna, mista a un sentore d'idiozia e vergogna. Natsuki! Come avevo fatto a dimenticarmi di Natsuki?! Improvvisamente realizzai anche com'era stato il nostro primo incontro e desiderai sotterrarmi.
    Inspirai ed espirai lentamente, calmandomi. "Il suo cognome ha a che fare con il crisantemo, giusto? Ricordo che la sua eleganza mi aveva colpita." Disse. Beh... ne fui leggermente fiera, ma dovevo rispondere. "Ah... Ah... Sì. Il mio nome è Kichi Kikuchi, il piacere è mio." Dissi, facendo un altro inchino, più profondo. "Chiedo scusa per non averla riconosciuta, ma a causa di un incidente ho i ricordi di qualche anno fa un po' sfocati." Dissi per giustificarmi. Natsuki spiegò il suo trovarsi lì per via dell'Esercito della Vita, oltre a ciò Aiko iniziò poi a parlare dei suoi motivi, ma una parola mi fece bloccare. "Il... piccolo Kiryan?" Dissi tra me e me, cadendo dalle nuvole. Chi diamine era "il piccolo Kiryan"? Il figlio di Aiko? Ma non si chiamava Ryuko? E non era una "piccola"? Magari il suo viso non lo ricordavo alla perfezione, ma il nome Ryuko sì; ricordavo anche di averle mandato un peluche di uno-due metri durante un Natale, quindi ero certa si chiamasse così. "Aiko ha avuto un altro figlio? E io non ne sapevo nulla? Per di giunta non ho dato né felicitazioni né nulla?" Andai leggermente nel panico e iniziai a chiedermi se fossi fuoriposto lì. Natsuki sembrava avere un rapporto molto più stretto con Aiko rispetto al mio. Da sotto la mantellina mi strofinai il braccio sinistro. Dea, adesso sì che mi vergognavo... Riuscii giusto a sentire qualcosa in merito al disco di madreperla e a dire giusto un: "Congratulazioni e buona fortuna." mentre rimuginavo su quanto mi fossi persa e su quanto mi sentissi spaesata e imbarazzata. Diamine... mi sarei dovuta prendere del tempo per fare un resoconto di tutto e tutti...
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    - Non si preoccupi, nemmeno io l’avevo riconosciuta. È normale dopo tutto questo tempo. Mi dispiace per il vostro incidente, spero non sia stato nulla di grave.- aveva detto con gentilezza verso Kichi. Le era sembrata vagamente imbarazzata, come comprensibile. Non ricordava bene l’incontro, solo i gamberoni di Aiko ed il fatto che fosse sembrata interessata alla sua prima spada. Non si poteva dire lo stesso ora, non le era sembrato che si soffermasse più di tanto sulle due spade che aveva al fianco. In ogni caso per ora era una conversazione come un’altra, tranquilla e discreta.
    Natsuki aveva seguito attentamente la spiegazione di Aiko, annuendo soddisfatta e permettendosi un sorrisetto. Ora che aveva a che fare quasi settimanalmente con bambini neonati, sentiva una gran voglia di incontrare il piccolo Kiryan. La paura di romperli anche solo sfiorandoli, era quasi passata. Continuava a sentirsi tesa, ma era molto più disinvolta. Era particolarmente brava nel cambio dei pannolini, a quanto pareva. Forse era grazie al suo metodo meticoloso? O forse semplicemente era un modo per assicurarsi che se ne occupasse lei, chi poteva dirlo. In ogni caso c’erano dubbi più grandi, visto che a quanto pareva Kichi non sapeva dell’ultimo nato. La ragazza si era permessa un piccolo sospiro, lasciando che Aiko potesse parlare del proprio pargoletto. Lei ne aveva approfittato invece per ripassare quanto sapeva sui rotoli di Aiko. Ne ricordava vari musicali per esempio, forse una volta aveva accennato a dei rotoli per comunicare, ma nient’altro che lei ricordasse.
    - Non credo. È una tua nuova invenzione?- aveva domandato incuriosita alla donna, riguardo questo Rotolo Portale. La spiegazione era stata piuttosto semplice, faceva quello che diceva il nome. Questo le ricordava il progetto che aveva in mente e che le frullava in testa da qualche giorno, ma al momento non ne aveva fatto parola. Voleva che fosse una sorpresa. Il fatto che il resto della famiglia arrivasse lì il giorno dopo, le aveva fatto prendere in considerazione l’idea di rimanere nel Paese del Tè un po’ di più. Quell’idea di era fatta sempre più decisa, nel momento in cui Aiko aveva spiegato della premiazione del Disco in Madreperla. Doveva essere nervosa, nonostante cercasse di mostrarsi uguale a sempre, c’era qualcosa di diverso. Forse però si sbagliava, magari era solo emozionata all’idea di ricevere il premio. Perché sì per Natsuki era scontato che avrebbe vinto lei.
    - E’ una notizia fantastica.- aveva detto con sincera contentezza nello sguardo e nella voce. – Ci sono molti altri candidati? In ogni caso sono sicura che andrà bene, sei un’artista fantastica. Riesci a fare apprezzare un po’ di musica anche ad una persona come me. Puoi toccare il cuore di tutti con la tua arte.- era una frase un po’ pomposa da dire forse, ma Natsuki sentiva il petto pieno di orgoglio nei confronti della sua amica. Si meritava la possibilità di vincere un premio così importante per lei. – Non preoccuparti per il teatro, festeggeremo dopo questo risultato, a prescindere che tu vinca o meno è comunque un traguardo. Dobbiamo fare incontrare i piccoli, del resto!- si era permessa un vago sorriso incoraggiante nel dire quelle parole, per poi sistemarsi una ciocca di capelli dietro l’orecchio e lanciare un’occhiata in direzione di Kichi. Non aveva detto molto e sembrava chiusa in una timidezza che sentiva particolarmente vicina. L’aveva osservata un momento prima di provare a parlarle.
    - Ha già incontrato Ryuko? È una bambina dolcissima.- non era proprio la cosa migliore da chiedere ad una ragazza con problemi di memoria, ma Natsuki non era così sveglia da capirlo, quello era un modo per aiutare da suo punto di vista.
     
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    Le due ragazze non si erano riconosciute, in effetti, ma furono cortesi tra di loro e si scambiarono convenevoli.
    Chiedo scusa per non averla riconosciuta, ma a causa di un incidente ho i ricordi di qualche anno fa un po' sfocati.
    Mi rattristai a sentirla parlare così, avevo timore potesse essere una cosa seria e con ripercussioni forti. Natsuki si disse dispiaciuta per l'accaduto e mi unii anch'io con una frase simile. Mi presi un secondo di pausa, riflettendo se farlo sul serio, poi decisi che potevo buttarmi. Ero troppo curiosa di capire, speravo oltretutto di poter aiutare in qualche modo, anche solo offrendo conforto. Con Natsuki era servito, mi pareva.
    Posso... posso chiederti cos’è successo? Se non ti va di parlarne non ti preoccupare... ecco, io chiedo soltanto.
    Ero un po' insicura, avevo sempre paura di fare la cosa sbagliata. Non avrei insistito, qualsiasi fosse stata la decisione di Kichi. Volevo sapere, ma avevo imparato che a volte le persone preferivano tenere i propri guai per se stessi. Pure io ogni tanto lo facevo, del resto.
    Kichi sembrò sorpresa quando nominai il nuovo arrivato e parve chiedere informazioni. Mi sembrava strano che non sapesse nulla, ma del resto non ci scambiavamo lettere da un bel po'.
    Il nostro secondo figlio. Ha solo un paio di settimane, quindi per il momento non interagisce molto. È ancora minuscolo e carino, anche se un gran casinista. Sembra che avrà sia gli occhi che i capelli rossi.
    Sorrisi, tutta contenta del nostro mostriciattolo appena nato. Per il momento non faceva altro che mangiare, dormire e altri bisogni corporali vari, ma presto avrebbe iniziato a mostrare qualche piccolo sprazzo di quello che sarebbe stato e non vedevamo l'ora.
    E’ una notizia fantastica.
    Ci sono molti altri candidati? In ogni caso sono sicura che andrà bene, sei un’artista fantastica. Riesci a fare apprezzare un po’ di musica anche ad una persona come me. Puoi toccare il cuore di tutti con la tua arte.

    Arrossii vistosamente, era un complimento molto bello e che toccava uno dei miei nervi scoperti, oltre a venire da una persona cara come lei.
    Siamo in quattro candidati, ma il presidente Nappa dice che sono la favorita. Io ci spero, sarebbe un riconoscimento di tutti i miei sforzi.
    Sorrisi, sempre più in imbarazzo. Era strano parlare della mia carriera con le mie amiche che venivano da un mondo così diverso come quello dei ninja. Per loro la vita doveva essere così differente che cianciare di canzoni e premiazioni poteva sembrare stupido, per quanto fossi conscia dell'importanza anche del mio lavoro e dell'arte in generale.
    Non preoccuparti per il teatro, festeggeremo dopo questo risultato, a prescindere che tu vinca o meno è comunque un traguardo. Dobbiamo fare incontrare i piccoli, del resto!
    Annuii, dicendo che sarei stata molto contenta di farlo. Ryuko stava diventando grandicella e volevo che zia Natsuki fosse una presenza importante nella sua vita. E mi avrebbe fatto piacere anche incrementare i rapporti con Kichi, mi era sempre sembrata una ragazza carina e simpatica, quindi sarei stata contenta avesse legato di più anche con Draig e i nostri bimbi.
    Ha già incontrato Ryuko? È una bambina dolcissima.
    Un moto di orgoglio materno mi colse quando sentii quella frase e probabilmente non riuscii a nasconderlo. Non che ci fosse niente di male, ero fiera dell'essere fiera della mia bimba, solo che ero anche imbarazzata di quei complimenti. Del resto le lodi alla mia piccola stella erano un colpo basso, un modo semplice di farmi contenta.
     
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    Parlato Kichi // Sussurrato Kichi || Pensato Kichi \\ Urlato Kichi
    Pensato Tia || Parlato Aiko || Parlato Natsuki
    "Non si preoccupi, nemmeno io l’avevo riconosciuta. È normale dopo tutto questo tempo. Mi dispiace per il vostro incidente, spero non sia stato nulla di grave." Disse la Kuga. Non risposi: lamentarmene non avrebbe portato a nulla se non allo spalmare sale sulla ferita e, onestamente, non avevo intenzione di fare una scenata tragica. "Posso... posso chiederti cos’è successo? Se non ti va di parlarne non ti preoccupare... ecco, io chiedo soltanto." Chiese Aiko, giustamente preoccupata. Parlargliene, eh? Inspirai. "Più che non volerne parlare è solo una storia fin troppo lunga da spiegare. L'importante che sono ancora viva, no?" Chiesi retoricamente, mentre inclinavo la testa di lato. No, non era il migliore degli argomenti di cui parlare, specie perché per parlarne avrei dovuto spiegare la storia del mio clan e... sinceramente non avevo ancora intenzione di divulgare apertamente il mio secondo cognome. "Detto ciò, non era mia intenzione buttare questa conversazione su questi toni cupi... ecco... Non stavamo festeggiando Aiko?" Dissi, indicandola con la mano, facendola fuoriuscire dalla mantellina. Il che mi fece ricordare altri argomenti appena discussi. "Il piccolo Kiryan, eh?" Sussurrai tra me e me. "Beh, quel che è certo è che adesso ho un altro motivo per venirti a trovare a casa tua." Dissi tutta euforica all'idea di vedere - e così ricordare - il visetto della piccola Ryuko e conoscere il nuovo arrivato. Onestamente potevo capire l'orgoglio materno che la violinista mostrava chiaramente al sentir tessere le lodi dei suoi figli. Per lo meno ci provavo: nei ricordi di Mino non avevo trovato nulla di simile, non che lei avesse avuto alcun modo di provarlo. Per lei Seison non era altro che un altro possibile evocatore. Mi venne da sospirare, ma mi trattenni. "È proprio vero che col senno di poi si riesce a valutare diversamente una situazione." Più rivedevo quella vita più capivo perché quello che dovrebbe essere mio nonno era arrivato a imprigionare e giustiziare la sua stessa madre, ma stavo divagando e a farmene rendere conto ci penso proprio Natsuki. "Ha già incontrato Ryuko? È una bambina dolcissima." - "Eh?" Sussultai, riprendendomi dai miei pensieri. "Ah... Beh... Non ricordo il suo viso, ma ricordo chiaramente di averla incontrata quando ho dormito a casa di Aiko. Ricordo anche di averle spedito per regalo di Natale un peluche enorme... anche se non ricordo che animale era." Dissi. Forse era un maiale? Un orso? Mi sembrava che avessi chiesto ad Aiko che animale piacesse alla piccola Netsushi... o in qualche modo era uscito fuori dentro le nostre varie lettere. Feci schioccare le dita: un'idea geniale. "Devo assicurarmi di comprarne uno anche per il nuovo arrivato, così non sarà invidioso! Che ne dite?" Proposi alle due, cercando un parere onesto. Forse un secondo peluche di uno-due metri era eccessivo? "Chissà che animale potrà piacergli..." Pensai.
    Percezione
    Non sarà possibile stimare con precisione la quantità di chakra posseduta da un'altra persona, ma si è comunque capaci di capire se ne possiede più o meno di un'altra, incluso il sensitivo stesso.
    Nel caso in cui l'emanazione di chakra di una tecnica sia inferiore alle 25 unità il raggio di percezione è dimezzato. Nel caso in cui la quantità di chakra di una persona sia pari o inferiore a 80 unità il raggio di percezione è dimezzato.

    Raggio (chakra sprigionato): 125 metri
    Raggio (individui): 100 metri


    XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX


    Edited by Ty27 - 17/10/2020, 10:47
     
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    Quando Aiko aveva chiesto a Kichi cosa fosse successo, istintivamente Natsuki le aveva guardate un po’ in preda al panico. Era di troppo? Forse avrebbero voluto parlarne da sole, del resto la sua amica sembrava avere un talento impareggiabile nel fare sfogare le persone. Lo aveva fatto con lei, ma anche con Kyrian per esempio. Era la loro luce in mezzo alla tempesta. Aveva fatto un leggero sospiro, guardando le due di sottecchi. Poteva permetterselo, per una volta era lei la più alta tra i presenti. Evento più unico che raro. Tuttavia la sua preoccupazione era stata infondata, sembrava che Kichi non avesse intenzione di iniziare a parlare della questione. Era abbastanza sicura che fosse in parte colpa della propria presenza, ma non sembrava pesarle più di tanto, quindi si era limitata ad abbassare il capo ed annuire dispiaciuta. Era incuriosita da cosa potesse esserle accaduto e per un attimo era stata tentata di fare qualche domanda generica in proposito, ma alla fine la propria educazione aveva avuto la meglio, come sempre del resto.
    - Spero che la causa del suo incidente non possa essere più motivo di preoccupazione.- si era limitata a dire, con fare contrito. Non osava immaginare la tecnica o l’incidente mortale che aveva portato quella ragazza a perdere la memoria, aveva i brividi al solo pensiero di provare qualcosa di simile sulla propria pelle. Per quanto sarebbe stato meraviglioso cancellare alcuni eventi nefasti dalla propria vita, avrebbe corso il rischio di dimenticare il volto delle persone a lei care.
    In ogni caso, sembrava che l’argomento fosse di nuovo ricaduto sui piccoli di Aiko. Istintivamente un leggero sorriso si era dipinto sul volto di Natsuki, mentre cercava di immaginare questo piccolo esserino dai capelli e gli occhi rossi, mentre dava filo da torcere alle sue mamme.
    - Somiglia a qualcuna di voi in modo particolare?- aveva domandato, incuriosita. I suoi colori erano un perfetto miscuglio tra le due, chissà se anche i suoi tratti lo sarebbero stati. Sembrava che la donna fosse felice di parlare dei suoi bambini, non era sfuggito nemmeno a Natsuki la sua reazione positiva al complimento per Ryuko. Kichi si era proposta di fare un bel regalo a Kyrian, cosa che aveva fatto pensare alla ragazza alle decine di cappellini e calzette di lana che aveva realizzato. In effetti a breve sarebbero serviti al piccolo.
    - Potrebbe essere una splendida occasione, sia per festeggiare la sua nascita che la vittoria della madre.- aveva detto, alludendo alla possibilità di vincere di Aiko. Se persino il signor Nappa aveva detto che era la favorita, voleva dire che era quasi assicurato. – Avevo visto un panda che suonava i piatti, in un negozietto vicino la locanda, magari potrebbe fargli piacere. Di sicuro ci sarà qualcosa anche per Ryuko, non vorrei che si sentisse trascurata.- aveva riflettuto ad alta voce, rendendo partecipe le altre del proprio cattivo gusto. Aveva dunque dato un’occhiata a Kichi, chiedendosi se fosse il caso di proporsi per aiutarla, ma non era riuscita a spiccicare parola. Non era ancora così tanto aperta, purtroppo.
     
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11 replies since 22/8/2020, 11:25   219 views
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