Bravely second

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    Demone incendiario

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    Era stata un'estate davvero strana. Unica, a modo suo. I miei problemi erano passati in secondo piano man mano che si avvicinava il momento del parto, non potevo non stare al fianco della mia donna con tutta me stessa. Le mie paranoie potevano aspettare, Draig aveva bisogno di me. La seconda gravidanza era andata decisamente meglio della prima, i problemi di salute non si erano mai ripresentati e lei era riuscita anche a gestire molto meglio la tempesta ormonale in cui si trovava il suo corpo. Era fragile come non mai, eppure riusciva a non darlo a vedere. Per questo avevo ridotto al minimo attività lavorativa e allenamenti, passavo con gioia ogni momento possibile con lei e Ryuko. Spiegare del nuovo arrivo alla nostra cucciola si era dimostrato un po' complesso, era ancora troppo piccola per certi concetti, però alla fine sembrò comprendere. Arrivò addirittura a imparare il nome che avevamo scelto e a ripeterlo in modo un po' storpiato. Era una gran chiacchierona, ormai non sembrava volersi fermare più.
    Alla fine il giorno arrivò, più o meno in linea con la data che ci aspettavamo. 11 agosto 220, era passato da poco mezzogiorno e stavo iniziando a preparare un bel pranzettino semplice. Draig mi chiamò a gran voce e dal suo tono già intuii che le si erano rotte le acque. Eravamo preparatissime, con cloni e rotoli facemmo in modo che non dovesse compiere alcuno sforzo. In men che non si dica era in ospedale, pronta al ricovero. Il travaglio fu lungo diverse ore e molto spossante per mia moglie, che però sembrò riuscire a tenere botta alla grande. Quando entrammo in sala parto fu come entrare di nuovo in quella bolla che mi aveva inglobato durante la nascita di Ryuko. Lucidità zero, però questa volta riuscii a essere utile in maniera meccanica. Tenni le mani della mia donna tra le mie, i miei occhi piantati nei suoi e continuai a ripetere a macchinetta quelle indicazioni pratiche che avevamo studiato al corso pre-parto. Poi tutto arrivò al culmine: un pianto improvviso, le ostetriche in fermento, ma in quegli istanti non riuscii a staccare lo sguardo da Draig. Aveva i capelli tutti sfatti per lo sforzo, il suo viso era inondato di sudore e aveva un'espressione distrutta. Era la cosa più bella che avessi visto in vita mia, pensai sul momento. Lei sorrise, probabilmente divertita dal mio sguardo imbambolato.
    Ce l'abbiamo fatta anche questa volta, visto?
    Annuii, improvvisamente piangendo di gioia. Era tutto molto confuso, ero stanca e impaurita, ma cercai di mantenere una facciata di sicurezza per lei. Le diedi un bacio sulla fronte e rimasi poi a fissarla senza dire nulla. Eravamo entrambe senza fiato, anche se per motivi diversi.
    Oh, eccolo... il nostro piccolo K'yan. Ma ciao...
    Finalmente arrivò la nostra bestiolina spaurita. Era un esserino minuscolo, sembrava ancora più piccolo di Ryuko, ma forse era solo un'impressione. Sul momento fu difficile capire di che colore avesse capelli e occhi, ma nel giro di qualche giorno avemmo la conferma che erano rossi entrambi. Draig se l'era preso tra le braccia e lo aveva chiamato usando la storpiatura con cui ripeteva il nome la sua sorellina, in quel momento a casa con un clone. Io aspettai che il nuovo arrivato smettesse di piangere, volevo avere l'esclusiva in quel momento solenne. Gli diedi un bacetto sulla fronte e feci le presentazioni ufficiali.
    Ciao. Noi siamo le tue mamme e presto conoscerai anche la tua sorellina. Benvenuto in famiglia, Kiryan Netsushi.

     
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