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.CITAZIONEUn pezzo - Livello C
"Il mio tesoro? Prendetelo pure se volete, cercatelo! Chissà se qualcuno di voi lo troverà!!!" Un anziano contrabbandiere ha dichiarato questo, poco prima di morire, scatenando un tam tam indicibile nella prigione di Oto. Le voci sono arrivate anche alle autorità del villaggio, ma sono troppo poco precise per poter essere usate. Si richiede una squadra che si occupi di recuperare informazioni affidabili ed eventualmente di trovare questo tesoro prima che finisca in altre mani.. -
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Lo chiamavano "Il re dei pirati", anche se in realtà non era un pirata. Era un contrabbandiere, uno di quelli che aveva vissuto una vita intera oltre il limite della legalità. Per più di vent'anni aveva viaggiato indisturbato in tutto il Golfo della Tormenta, portando di qua e di là merci e persone. Aveva contatti nel Paese del Ghiaccio, quel posto inospitale e lontano a nord del Continente. Aveva fatto fuggire laggiù più di un criminale ricercato e persino qualche oppositore politico di Orochimaru, ai tempi in cui il sannin leggendario spadroneggiava a Oto. Era stato arrestato proprio da costui la prima volta, quando aveva cinquant'anni, ma aveva scelto di mettersi al servizio del regime. Del resto era in grado di muoversi in maniera perfetta nel sottobosco criminale dell'intera regione, il suo apporto era comodo al potere, anche se nessuno dei due contraenti si fidava dell'altro. Dopo la morte di Orochimaru si era sottomesso alla nuova padrona del Suono, anche se ormai aveva perso gran parte delle sue capacità per colpa dell'età. Durante la guerra civile era stato arrestato e aveva barattato la sua vita con delle rivelazioni importanti fatte all'esercito filo-konohano e da allora in poi aveva vissuto in pace nel carcere di massima sicurezza del villaggio. Fino a che, sentendo la morte vicina, aveva voluto divertirsi alle spalle di tutti quanti. Aveva parlato di un suo tesoro, uno di cui si mormorava da sempre l'esistenza. Aveva dato indizi qua e là a compagni di cella e aveva detto ad altri dove aveva nascosto delle mappe. Le notizie si erano rimpallate per giorni, tra colpi bassi e stratagemmi per tenere fuori i rivali in questa caccia. Ovviamente i secondini non erano sordi ed erano riusciti a percepire stralci di conversazioni e informazioni parziali. Nel giro di poche ore gli ingranaggi del villaggio ninja si erano messi in moto e Bort si ritrovò nel palazzo del kage, insieme alla sua squadra, ad ascoltare un resoconto completo da uno dei tanti impiegati dell'edificio.
Il contrabbandiere, Kin, è morto ieri. Non sappiamo da quanto tempo queste informazioni stiano girando, c'è la possibilità che siano già trapelate fuori dal carcere in qualche maniera. Vi chiediamo di trovare la verità e scoprire se c'è davvero un tesoro. Nel caso recuperatelo e portatelo a Oto, dove dovrebbe trovarsi. Ci sono domande?
Bort chiese se c'era qualche metodo preferito o se aveva libertà di manovra. La seconda opzione, gli fu detto, nei limiti del buon senso. Conferì un attimo con i suoi compagni e poi tornò a rivolgersi al burocrate.
Vorrei potermi infiltrare nella prigione insieme a Itsuki. Io vorrei essere un detenuto e Itsuki potrebbe lavorare come secondino. Credo ci bastino giusto un giorno o due, potrei avere un piano. Si può fare? Vix e Markus possono cercare di trovare quante e quali informazioni sono trapelate fuori, ma penso che avere il controllo di ciò che si sa laggiù sia fondamentale. Potrebbe servirmi avere accesso ai file dei detenuti, sarebbe possibile arrangiare qualcosa del genere?. -
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Il villaggio riuscì a organizzare in poco tempo quanto chiesto da Bort, nel giro di poche ore i preparativi erano completati. Il ragazzone aveva pensato di far infiltrare un clone di Talea, all'inizio, poi si era spaventato all'idea dei danni che un se stesso più stupido avrebbe potuto fare cercando di mantenere un'identità fittizia. Meglio non rischiare, a costo di essere più lento nell'acquisizione di informazioni. Si era studiato a memoria tutte le documentazioni del caso e aveva anche immagazzinato tutti i dati fondamentali nella sua Nuvola. Non che ci fosse poi così molto di utile, ma meglio essere preparati al massimo.
Era tarda mattinata quando, con un aspetto diverso dal suo normale, Bort fu portato alla sua cella. In passato era stato solo una volta in carcere, una nottata trascorsa a calmarsi dopo una sbornia molesta, in quel di Taki, ormai diversi anni prima. Si ritrovò in un ambiente degradato, ma essendo abituato ai film di azione di serie B si aspettava persin peggio. La realtà era sempre meno eroica e più banale. Appena fu dietro le sbarre si accertò che i secondini si allontanassero, poi si andò a presentare al suo compagno di prigionia.
Tu sei "Il gelido", dico bene? Sono Mario Atsushi, sono uno nuovo...
Il suo tono era circospetto, il volume basso. Aveva scelto come aspetto quello di un giovincello abbronzato, per fingersi un ragazzo di origine del Paese del Mare. Abbassò ancora più la voce e sussurrò al suo compagno che lo mandava Tsubame. L'uomo sgranò gli occhi, non aspettandosi una frase del genere. Lui si chiamava Ashamaru Gyan, soprannominato "Il gelido" in quanto originario di Yuki, era il detenuto che più di tutti aveva attirato l'attenzione di Bort. Era l'unico percettore, almeno l'unico di cui si conosceva questa capacità, quasi tutti gli altri prigionieri non avevano abilità combattive degne di nota. Ashamaru aveva quarant'anni e da una vita faceva il palo o lo scout per minuscoli gruppi criminali del Paese, ma da alcuni anni si era unito ad un'organizzazione più grande, che rappresentava una piccola spina nel fianco di Oto, che non era ancora riuscito a schiacciarla. Erano arrivati a conoscere però i nomi di alcuni pezzi grossi, tra cui appunto quello citato da Bort. Era una mossa azzardata, ma dopo poco fu chiaro quanto potesse pagare. L'uomo infatti iniziò da scettico, chiese come potesse essere riuscito ad arrivare fino a lui subito, ma il finto Mario rispose prontamente che avevano oliato un po' gli ingranaggi, trovato qualcuno di compiacente. La domanda successiva fu sul motivo di tale mossa azzardata da parte dell'organizzazione.
Qualcosa bolle in pentola qui, qualcosa di grosso. Da fuori non abbiamo capito molto, ma hanno mandato me per provare a capirci qualcosa e a passare info fuori. Se riesco già stasera. Tu sai di cosa sto parlando?
Ashamaru rimase qualche secondo a riflettere, poi iniziò a parlare, anche lui sottovoce. Fece un riassunto della vicenda, rispiegando a Bort quello che sapeva già, ma aggiunse anche piccoli dettagli importanti. Per esempio il fatto che in quei giorni stavano girando delle mappe, alcune vere e alcune false secondo l'uomo. La voce che circolava più insistentemente era che quelle originali dovessero essere tre, ma che ne fossero spuntate fuori almeno il doppio in totale. Alcune in qualche maniera erano pure uscite dalla prigione, disse lui. Quella era una pessima notizia per la missione, ma Bort non si perse d'animo.
Male. Dobbiamo avvertire subito il nostro contatto.
Rovistò un attimo nei suoi capelli, che con la Trasformazione aveva mantenuto molto simili ai suoi normali, solo tinti di nero. Tirò fuori un pezzo di carta, dicendo che era riuscito a fare in modo che lo lasciassero passare. Non aveva ovviamente una penna, ma si fece sanguinare il dito, per usare il sangue come inchiostro.
Abbiamo poco tempo, dimmi tutto quello che sai. Deve essere secco per l'ora di pranzo, a mensa lo passerò alla guardia che sta con noi. Mi serve anche che tu tenga d'occhio la situazione. Posso contare su di te?
Edited by GIIJlio - 30/5/2020, 09:53. -
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Lo scambio di informazioni con Itsuki andò alla perfezione, anche meglio di quanto Bort si aspettasse. Dal ragazzo che si fingeva secondino ottenne non solo il nome di uno dei detenuti che si diceva insistentemente avesse qualcosa per le mani, ma addirittura una prima mappa vera e propria. L'avevano recuperata alcune guardie il giorno precedente ed era stato difficile convincerle a cederla, nonostante i documenti che attestavano la realtà della missione. Itsuki aveva dovuto farsi forza e imporsi, a dispetto del suo carattere solito, ma alla fine c'era riuscito. Era un bravo ragazzo e sembrava ben promettente. La carta era tutta stropicciata, ma ancora perfettamente leggibile. Sopra essa erano segnate delle strade, con alcuni punti di riferimento come il celebre ex laboratorio 5 o un negozio di dolci piuttosto famoso della zona. Era Oto, non c'erano dubbi. Un grande punto si trovava nel mezzo di una delle vie, Bort era abbastanza certo che qualsiasi cosa fosse indicata dalla mappa si trovava in quel luogo preciso. Memorizzò tutto nella Nuvola, insieme al nome che gli era stato riferito. Di fronte allo stupore del suo complice sensitivo Bort non mentì, disse che sapeva immagazzinare informazioni in maniera che non andassero perse, ma aggiunse anche che Tsubame lo aveva scelto apposta per quella sua abilità speciale. "Il gelido" annuì, quel mix di verità e bugie funzionò a dovere. Chiese quale sarebbe stata la mossa successiva. Il finto Mario si fece dunque rivelare quali fossero tutti i dati in possesso del giovane su eventuali persone in possesso di altre mappe e su come si svolgevano le cose durante l'ora d'aria.
I capi mi hanno dato un giorno, quindi ci giocheremo tutto in quel momento, dimmi tutti i dettagli.
Ashamaru fu prodigo di informazioni su quali fossero le fazioni presenti all'interno del carcere e come si posizionassero durante l'ora d'aria. Il ragazzone si appuntò mentalmente tutto, prestando particolare attenzione ad un dato. C'era un particolare detenuto che aveva un ruolo riconosciuto da tutti, ovvero procurava cose. Non era ben chiaro come, alcune dovevano per forza venire dall'esterno, probabilmente c'era connivenza da parte dei secondini. Forse era un metodo studiato dall'alto per cercare di mantenere in qualche maniera l'ordine, venne da pensare a Bort. A cui venne anche un'altra idea. I due rimasero dunque nella cella a rifinire il piano, fino a che non arrivò il momento decisivo.
Il cortile era molto ampio, anche se perfettamente sorvegliato dalle guardie. Come riferito da Ashamaru i detenuti si riunivano in gruppi con posizioni predefinite e con pochi cani sciolti che si muovevano liberamente. "Il gelido" era uno di questi, di solito, motivo per cui gli altri detenuti si sorpresero a vederlo con un giovincello abbronzato. I primi minuti furono di studio, nel cortile si respirava una calma quasi irreale. Poi, quando fu certo che non ci fossero casini immediati, Bort e il suo complice poterono recarsi da Ratta Aika, il carcerato capace di procurare qualsiasi cosa a chiunque. Capelli fulvi, baffi fin troppo folti e uno sguardo tagliente, sembrava un uomo eccessivamente sicuro di sé. Non aveva nessuno intorno, non aveva bisogno di protezione. Tutti sapevano che non andava toccato, era una delle regole non scritte, farlo voleva dire semplicemente farsi nemico il carcere intero. Era come una condanna a morte.
Oh, un po' di carne fresca! E si direbbe un amico del nostro caro Gelido. Cosa ti porta qui? Di cosa hai bisogno?
So che hai una mappa.
Bort rispose di getto, senza scomporsi. Non lo sapeva, non ne era certo, ma aveva il forte sospetto. Era un bluff.
Forse. Dipende da chi lo chiede. Conosco il Gelido, ma non conosco te. Chi sei?
Bort non diede la sua identità fittizia, disse solo che lo mandava l'organizzazione e fece di nuovo il nome di Tsubame. L'uomo cambiò decisamente espressione e pochi istanti dopo tirò fuori da una tasca un pezzo di carta richiuso in piegature semplici.
Parliamo di pagamenti. Io ho una politica piuttosto restrittiva: nessun anticipo. E vale per tutti. Cosa avete da offrire?
Bort ridacchiò e scambiò un breve sguardo di intesa con Ashamaru. Immaginava si sarebbe arrivato a quello. Chiese all'altro detenuto di dare un'occhiata ravvicinata alla sua mano sinistra, con cui fece tre rapidi sigilli, dando via ad un genjutsu. Era uno di quelli che aveva sviluppato di recente, in sostanza intrappolava la vittima in un mondo illusorio in cui viveva dei propri sogni erotici. Quando Bort interruppe la tecnica, dopo una ventina di secondi, riferì che quello poteva essere un servizio continuo, fatto a pagamento della mappa. Avrebbe potuto offrirlo ai vari altri detenuti e i compensi sarebbero tutti spettati ad Aika.
Mi piace. Se le cose vanno bene tra tre giorni avrai la tua mappa, se vanno benissimo tra due. Adesso inizierò a spargere la voce. Questo tipo di servizio potrebbe essere utilissimo in questo posto. Evidentemente Tsubame sa scegliere sempre con cura i suoi sottoposti.
Bort sorrise, ringraziò e si allontanò. Quando furono a qualche metro di distanza dall'uomo, lui porse la mano verso il Gelido, che gli passò con fare circospetto un pezzo di carta. Era la mappa. L'aveva scambiata con una falsa creata al volo in cella, sfruttando il fatto che Aika non vedesse nulla a causa del genjutsu. Era stato un rischio, ma un rischio calcolato. E aveva funzionato. Ora avevano due mappe e sapevano da chi andare per la terza.. -
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Kamil Kurosaki era stato un genin di Oto ai tempi di Orochiyu, uno di quelli che non aveva mai fatto passi avanti nella carriera ufficiale, ma che nell'ombra si muoveva perfettamente a suo agio. Aveva contatti con importanti criminali del Paese ed era più interessato a farsi soldi con mazzette che a servire la Somma Serpe. Per questo nel momento della guerra civile si era defilato, decidendo che non aveva senso lasciarsi coinvolgere nelle fazioni e rischiare la vita per una parte piuttosto che un'altra. Aveva disertato e aveva sfruttato il contesto propizio per dare vita ad un'organizzazione criminale che per un annetto era prosperata amabilmente in una nazione dall'esercito indebolito. Poi Oto si era stabilizzata e nel giro di poco tempo gruppi come quello di Kamil erano stati abbattuti o comunque ridimensionati. Lui era stato catturato ormai diversi anni prima e marciva in prigione da un po', ma all'interno di essa era diventato un pezzo grosso. Bort aveva letto il file che lo riguardava, quindi non si sorprese a vederlo circondato da un gran numero di altri detenuti, un po' come un principe con i suoi cortigiani.
Kamil, sono qui per patteggiare! Mi manda Tsubame con un accordo vantaggioso per entrambi. Ho sentito che hai una mappa, ne abbiamo una anche noi. Propongo uno scambio, così ne avremo due entrambi e potremo andare oltre in questa gara. Cosa ne dici?
Il finto Mario tirò fuori il pezzo di carta che stava proponendo di usare come scambio. L'uomo, non molto alto ma di sicuro ben piazzato, si tolse di tasca la controparte e la sventolò per un secondo soltanto, prima di riporla via. Si avvicinò con passo lento al ragazzone e gli sorrise. I suoi occhi verde chiaro brillavano, dando alla figura del detenuto un'aria profondamente inquietante.
Sempre spudorati, voialtri. Una volta ho provato a fare un patto con Tsubame e per poco non me la mette in culo. Kamil non dimentica.
L'ultima frase fu accompagnata dall'attacco. L'uomo aveva fatto uscire un coltellino dalla sua manica e aveva sfruttato la vicinanza per lanciare un affondo rapido e improvviso. Si vedeva che i suoi movimenti non erano di un novizio, nonostante l'Esquivar no jutsu Bort fu preso, anche se solo di striscio. Un graffio si formò sulla sua pelle e il ragazzone dovette stare attento a non far svanire la sua Trasformazione. Kamil fece però un grosso errore e continuò ad attaccare, ma a quel punto il jonin aveva ripreso la sua posizione di guardia. Non si aspettava che il suo avversario lo attaccasse all'improvviso in quella maniera, non si aspettava che fosse armato, ma già dal secondo assalto le cose cambiarono. L'uomo non era un cattivo combattente, ma non poteva certo competere con le capacità di Bort. Mirò alla gamba destra, non voleva ucciderlo, solo dargli una lezione, ma il ragazzone utilizzò ancora una volta il suo taijutsu preferito per schivare e un istante dopo lanciò il suo singolo attacco per chiudere lo scontro. Un Mega-Pugno Stordente che proiettò il criminale contro la rete protettiva alla velocità della luce. Poteva pur essere molto più abile del resto dei detenuti, ma non poteva niente contro un jonin di Oto nel pieno della sua carriera. A quel punto, pur non avendo capito molto di quello che era successo, tutta la "corte" di principe Kamil fu addosso a quel grosso nemico abbronzato che aveva osato attaccare il loro capo. Alcuni di loro erano più lenti degli studenti di accademia, altri poco più forti, Bort non dovette nemmeno attivare tecniche per avere la meglio di loro, anzi dovette stare attento a non colpirli troppo forte per non ucciderli. Calci sulle ginocchia, gomitate sulla nuca e cose di questo tipo piovvero addosso ai criminali in pochi attimi, una tempesta che lasciò dietro di sé una dozzina di uomini doloranti o svenuti. Il finto Mario si prodigò per recuperare la mappa dalla tasca dell'ex ninja e pochi secondi dopo venne raggiunto dai secondini, con Itsuki in prima fila. Venne manganellato fino a essere giù a terra e portato via di peso, così come "il Gelido", che per tutto questo tempo era rimasto dietro di lui, a qualche metro di distanza. Certo, Bort dovette fingere di essere colpito e battuto e la sua concentrazione era rivolta tutta a mantenere l'aspetto di giovincello abbronzato in mezzo a quel fiorire di mazzate che gli arrivò addosso. Sentì gli ululati degli altri detenuti e l'arrivo dei pochi infermieri della struttura. Tutto parve organizzato al meglio, il che fu reso possibile solo dalla premeditazione del tutto. Il piano del ragazzone era andato alla perfezione, liscio come l'olio. Pochi minuti dopo era in una cella di isolamento, un'ora dopo era fuori dalla prigione, con tutto quello di cui aveva bisogno. Mario Atsushi sparì nel nulla, "il Gelido" avrebbe avuto diverse brutte sorprese di lì a poco. A quel punto l'intero team si ritrovò in un bar vicino al palazzo del kage, per fare il punto della situazione. La missione era vicina al suo culmine, ormai.. -
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La squadra si ritrovò in una classe vuota dell'Accademia che Vix aveva prenotato, era il posto perfetto per mettere insieme tutti i dati e capire cosa fare di lì in poi, lontani da orecchie indiscrete. Mentre Bort e Izuki erano a lavorare in prigione gli altri due membri della squadra si erano dati molto da fare. In particolare Markus aveva dato fondo alle sue vecchie conoscenze per scoprire dove si trovava una delle mappe, riuscendo addirittura a recuperarla. Vix aveva avuto meno successo con la ricerca, ma una volta unitosi al rosso era riuscito a trovare una teoria che pareva sensata sulla chiave del codice.
L'autore doveva avere perfettamente in mente il punto disegnato sulla mappa e lì doveva trovarsi qualcosa di significativo. Seguendo le indicazioni e pensando ai dati che ci avevate fatto arrivare dal gabbio abbiamo cercato, ma la mappa conduceva esattamente ad un tombino e non si trovava nulla sotto esso. Per un attimo avevo temuto fosse un falso, poi ho guardato meglio. Tra le varie incisioni sul ferro c'erano varie parole, ma un unico numero. E se fosse quella la chiave?
Bort annuì, sembrava avere decisamente senso. Non avendo altre prospettive, decise che l'unica cosa da fare era cercare di verificare le altre tre mappe in loro possesso. Dovevano sperare di avere avuto fortuna e che tra le loro quattro ci fossero le tre originali, solo così avrebbero potuto chiudere i giochi. La mappa rubata ad Aika conduceva ad un negozio di cappelli, da cui poterono recuperare il numero civico, quella recuperata dai secondini invece si rivelò un buco nell'acqua, visto che portava ad un incrocio di Oto in cui non c'era assolutamente nulla. Restava l'ultimo pezzo di carta, quello sottratto a Kamil. Tutto sembrava indicare che il punto indicato da esso fosse un semplice lampione a lato di un parchetto pubblico, ma non c'era alcun numero sopra esso, o meglio non in un posto facilmente accessibile. Ci volle un colpo di genio di Itsuki per capire che forse ciò che cercavano poteva essere abbastanza in alto. Il caposquadra si trasformò in gufo con la sua tecnica e riuscì a raggiungere la cima dell'oggetto, non senza essersi guadagnato diverse occhiate curiose o indispettite dei passanti. La procedura però ebbe successo, nei pressi della punta si trovava il numero di matricola di tale lampione. Una volta letto scese giù e tornò umano.
Abbiamo il terzo dato. E forse so come usarli, forza, andiamo in biblioteca!
Mentre i suoi uomini erano tutti intenti nella caccia al tesoro, infatti, Bort si era portato avanti e aveva ragionato su quale potesse essere il senso di tutto ciò, intuendo la chiave nascosta. Aveva trovato qualcosa del genere in uno dei rari libri di avventura che aveva letto in passato, sembravano in tutto e per tutto coordinate. Spiegò ai tre genin la sua idea e tutti la trovarono geniale. Una volta arrivati a destinazione si occuparono dunque di procurarsi una cartina del continente. Nessuno di loro sapeva niente di calcolo combinatorio, ma riuscirono a individuare senza problemi le sei permutazioni possibili con quei tre numeri. Molte non parevano per niente realistiche, solo una pareva essere papabile. Indirizzava in una zona collinare a pochi kilometri da Oto e questo rendeva sensato il fatto che ci fosse il dato sull'altitudine.
Non sono sicuro sia questo, non abbiamo neanche certezza che i tre dati che abbiamo trovato siano quelli giusti, ma rimane la nostra opzione migliore. Forza, mettiamoci in cammino, lascio due cloni a mettere a posto tutto e a riconsegnare le carte al bancone, non abbiamo tempo da perdere.
Nemmeno dieci minuti ed erano già fuori da Oto, in un paio di ore iniziarono a scarpinare per salire sulla cresta collinare indicata dalle tre coordinate. Su suggerimento di Markus il jonin evocò un gufo, Brov', che aiutasse il quartetto con la sua visione dall'alto. La parte difficile fu far comprendere al povero animale cosa stessero cercando visto che non lo sapevano loro stessi, ma dopo un po' di discussione riuscirono a far capire il punto, qualsiasi cosa di sospetto poteva essere la cosa giusta. L'aiuto del pennuto risultò decisivo, fu lui che individuò prima degli altri grazie al volo una piccola fessura nel costone, abbastanza distante dal sentiero principale. A occhio erano all'altitudine giusta, purtroppo non avendo un altimetro non potevano calcolarla alla perfezione, ma sembrava poter essere nell'ordine di grandezza corretto. Questo squarcio della roccia sembrava perfettamente naturale e se il gruppo non avesse saputo che lì doveva trovarsi qualcosa non avrebbe sospettato per niente. Quel Kin si era impegnato davvero tanto, chissà quante risate si stava facendo dall'oltretomba, venne da pensare a Bort.
Una volta dentro il caposquadra attivò la Scintilla, mentre Markus la Fiammella, in questo modo poterono dividersi in tre gruppi: il ragazzone insieme a Itsuki, Vix insieme al rosso e il gufo da solo. La formazione naturale era in realtà composta solo da un'unica sala, ampia diversi metri. Nascosta dietro una grande stalattite si trovava una grande cassa, attorno a cui c'erano tre rotoli molto grandi. I ninja la trovarono quasi all'unisono e quindi Bort creò quattro copie di Talea. Con tutto quel ben di Dio era meglio avere le mani libere e potersi difendere in caso di necessità, pensò, motivo per cui demandò ai cloni superiori il trasporto. Chakra ne aveva, del resto, ormai poteva farsi meno problemi da quel punto di vista.
Chissà cosa c'è dentro...
Lo sguardo di Vix era come spesso accadeva assorto, quasi sognante, Bort avrebbe messo la mano sul fuoco che il giovane biondino non stava suggerendo di aprire e spiare. Era un'innocua curiosità, per quanto andasse tarpata sin da subito. Si fidava dei suoi compagni di squadra, ma era meglio lasciare tutto sigillato per sicurezza. Aveva inoltre il timore, visto il lavoro dell'uomo responsabile di tutta quella strana caccia al tesoro, che dentro i rotoli potessero esserci delle droghe e Bort non voleva assolutamente che i ragazzi si trovassero esposti a qualcosa del genere, del resto erano usciti da poco dalla riabilitazione, non era molto sano che si trovassero sotto stress sull'argomento. Non così presto, almeno.
Se volete lo chiederemo una volta tornati. Dal suono che fa la cassa direi che qui abbiamo molte monete, ma non mi sorprenderebbe scoprirne di false. Nei rotoli non saprei, magari armi di contrabbando. Insomma, tutte cose che staranno meglio nelle mani del villaggio che di qualche criminale svalvolato. Forza, torniamo a casa. Siete stati bravissimi, ragazzi.. -
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Mission accomplished!
Bort riceve:
-20 exp
-150 ryo
Itsuki riceve 15 exp, Markus e Vix 10 exp a testa.
Edited by Uta. - 8/8/2020, 16:12.