ἔρος καὶ θάνατος

Mini-evento: All you need is Love

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    Demone incendiario

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    Un matrimonio di due ricchioni provenienti da Oto, quale posto migliore per trovare dei regali per la mia amata? Gli sposi erano ninja, uno dei due addirittura guardia del kage, mentre tra gli invitati solo uno sembrava un combattente, un samurai o qualcosa del genere. Ero riuscita a infiltrarmi nel catering, non era stato difficile visto che avevano scelto proprio casa mia per venire a infilarsi l'anello al dito. Da quando avevo lasciato Taki per prendere domicilio nel Paese degli Uccelli le cose si erano fatte più semplici. Certo, meno protezione, ma ormai ero abbastanza furba da non averne più bisogno. Ci avevo guadagnato in maniera netta, ora nessuno mi controllava e mi rompeva le palle se facevo le cose a modo mio. Potevo ammazzare e fare zombie come mi pareva, bastava non essere troppo palese. Mi ero fatta anche un nome nel mercato nero, anche se nessuno sapeva chi ero per davvero, però i miei prodotti erano ben conosciuti. Ultimamente avevo abbassato il volume di vendite, ma del resto i prodotti migliori erano tutti per la mia piccola Yuya.
    Lei non sapeva niente, era tutto iniziato in una maniera che non mi permetteva di essere aperta con lei. Era stato divertente, mi ero trovata nel pieno di uno scontro con un ninja di alto livello, che era riuscito a risalire a me dai miei zombie. Era stata una battaglia dura, lui mi aveva ferito a morte, ma uno dei miei Abomini l'aveva seccato. Solo che a quel punto mi trovai senza energie ed ero quasi a terra. Ero riuscita a stabilizzare il taglio enorme che avevo in pancia, ma se non fosse arrivata lei non sarei sopravvissuta. Quando comparve quasi dal nulla io ero a terra boccheggiante, mentre l'Abominio era tutto intento a fare scempio del cadavere del mio assalitore. Il mostro la notò all'improvviso e le fu addosso con una furia indicibile. Yuya lo sterminò con grandiosa facilità e poi si diresse verso di me. Il suo sguardo era gelido, quegli enormi occhi verdi mi fissavano senza mostrare alcuna emozione. Fu un colpo di fulmine, anche se sul momento non me ne accorsi. Ero più che convinta che mi avrebbe dato il colpo di grazia, invece fece qualcosa che non mi aspettavo. Mi disse che sarebbe andato tutto bene e iniziò a curarmi. Mentre ero in bilico tra vita e morte la sua voce soave mi cullò e mi diede forza. Mi strappò dalle mani del tristo mietitore e mi tenne in questo mondo con le sue eccelse capacità. Una volta superata la parte peggiore della cura cercò anche di farmi parlare. Mi chiese il nome, mi chiese cosa fosse successo e se c'erano altri mostri nei dintorni. Ebbi la prontezza di inventarmi una storia al volo, mischiando verità e menzogne. Vivevo davvero da cacciatrice di taglie, ufficialmente, anche se i veri soldi li facevo rivedendo i cadaveri Risvegliati. Convinsi Yuya che ero stata attaccata anch'io dal non morto e che ero sopravvissuta solo grazie all'eroico gesto del ninja morto lì vicino a me.
    Una volta finita la cura non ebbi più alcuna ferita, ma avevo perso una marea di sangue quindi lei mi portò nell'ospedale più vicino. Mi ci trasportò tenendomi in braccio, come una bambina, ricordo quei minuti con profonda tenerezza. Una volta laggiù lei si impose sui medici e ottenne che ricevessi una trasfusione immediata. Rimase con me un giorno intero e si prese cura di me con enorme professionalità. Disse che avevo bisogno di riabilitazione, visto che una delle ferite aveva intaccato un nervo. Disse anche che si sarebbe occupata di me di persona. Io ero preda di sentimenti contrastanti, mi sentivo piccola piccola, le ero grata, ma anche mi sentivo pressata. Era una ninja, alla fin fine, quindi se avesse scoperto la verità sarebbe stata la fine per me. Oltretutto era così bella... forse fu quello il motivo maggiore per cui accettai le sue cure.
    Fui trasferita a Suna, dove lei abitava, e divenni sua paziente per oltre un mese. Quando finimmo mi accorsi di stare male all'idea di dirle addio e le chiesi di uscire. Lei non sembrò capire bene quello che intendevo, ma alla fine accettò. Fu una cena piacevole e ci trovammo bene in sintonia, anche se lei non sembrava provare la stessa attrazione che provavo io. All'epoca mi importava poco, ero convinta di poterla sedurre pian piano, quindi lavorai in maniera da garantirmi la possibilità di vederla ancora. Mi considerava solo una paziente, a quanto pareva ne aveva persa una importante, che seguiva da tantissimo, poco tempo prima, quindi occuparsi di me era stato un modo di riscattarsi. Mi raccontò della sua abilità di controllare marionette e combattere con esse e mi disse che era in grado di crearne alcune a partire da cadaveri. Le dissi che potevo fornirgliene io, visto che facevo la cacciatrice di taglie uccidevo abbastanza criminali che potevano tornarle utili. Le proposi di venire da me, se mai fosse successo, in modo che potessi mostrarle in prima persona quello che avevo da offrire. Lei sul momento non sembrò particolarmente interessata, ma non disse di no. Quando, però, mesi dopo le mostrai la mia mercanzia, lei parve cambiare idea. Accettò i miei regali e in poche settimane la rifornii di abbastanza cadaveri da riempire un rotolo intero, ciascuno con abilità interessanti e utili in battaglia. Parve molto grata di ciò, cosa che mi infervorò ancora di più. Forse se le avessi trovato il dono definitivo avrebbe capito cosa rappresentava per me, mi avrebbe accettata. Con quella tenue speranza nel cuore cercai di trovare un combattente dalla potenza adeguata ai miei sentimenti e fu proprio in quel momento che arrivò alle mie orecchie la notizia del matrimonio dei due otiani.
    Fu un colpo magistrale, nessuno sospettò nulla e nessuno fu in grado di opporsi. Grazie ai miei studi di chimica avevo creato questo veleno insapore che, aggiunto a pietanze o bevande, uccideva nel giro di pochi minuti per arresto cardiaco. Mi bastò impregnare della sostanza tutti gli antipasti e i commensali caddero come mosche. Il resto degli impiegati del catering erano già stati uccisi e Risvegliati, in maniera che potessi avere tutto sotto controllo. A quel punto mi recai dagli sposi e posi la mia mano sulla loro fronte, per attivare i loro cervelli un'ultima volta e recuperare i loro ricordi. Scoprii che il biondone era innamorato in realtà del samurai e stava sposando il biondino più per non ferire i suoi sentimenti che per altro. Una storia patetica, degli amori deboli e stupidi, rispetto al mio, così puro e forte. Rubando le memorie del samurai scoprii che sua moglie, una musicista da quattro soldi e particolarmente lagnosa, doveva essere incinta di un paio di mesi, anche se non avevano avuto ancora conferma. Non recuperai i ricordi di lei, errore madornale, ero convinta di avere già tutto quello che mi serviva. Decisi che avrei tenuto i due sposi come regalo per la rossa di Suna, soprattutto quello grosso, mentre gli altri invitati li avrei usati per le mie cose. La musicista sarebbe diventata una delle tante "guardie" che tenevo per proteggere le mie attività, del resto aveva un po' di abilità combattive. Il samurai, che era fisicamente un gran figo, avrebbe svolto allo stesso modo quel ruolo, ma in più sarebbe diventato un mio giocattolo sessuale, uno dei membri del mio piccolo harem di Risvegliati. Yuya aveva l'esclusiva del mio cuore, ma una donna aveva pure delle esigenze fisiche da soddisfare.
    La mia amata rispose all'invito e disse che si sarebbe presentata nel giro di pochi giorni. Mi preparai a dovere, ma non a quello che accadde. Era mattina presto e mi svegliarono i rumori di vetri rotti. Mi misi in allarme e quando arrivai nel luogo da cui provenivano trovai proprio Yuya, che mi attaccò a vista. Aveva fatto delle indagini e a quanto pareva aveva scoperto tutto di me. Mi mise KO, ma ci mise troppo, riuscii ad attivare le mie guardie zombie. Riuscì ad abbattere le prime ondate senza problemi, quindi arrivò il momento degli ultimi arrivati. Il samurai la impegnò in uno scontro molto più combattuto ed equilibrato. Non era chiaro come sarebbe finito, ma tutto prese una piega diversa quando comparve l'ex moglie del Risvegliato. Quando la vide, Yuya sbiancò e si bloccò per un istante soltanto, chiamando il nome della donnina castana. Evidentemente si conoscevano e lei aveva avuto un piccolo shock a ritrovarsela davanti, in quello stato. Questo segnò la sua fine, la spada del samurai la trafisse e lei si ritrovò a terra, incapace di continuare a combattere. Mi avvicinai a lei, con estrema fatica. Io sarei sopravvissuta senza difficoltà, ma lei era in fin di vita. Però potevo salvarla. Appena mi vide iniziò a parlare, con la voce rotta dal dolore. Disse che l'avrei pagata, che non ero altro che un mostro.
    Io ti amo, Yuya. Sin dal primo momento che ti ho vista non ho desiderato altro che stare con te.
    Lei parve sinceramente sorpresa da quella dichiarazioni, la vicinanza della morta l'aveva resa un minimo più espressiva, forse. Le mie mani erano già su di lei, pronte per curare le sue ferite. Vidi la sua bocca incresparsi, con somma fatica.
    Io ti odio. Non saremo mai insieme. Nemmeno fossi l'ultimo essere umano sulla faccia della terra. Tu non sei in grado di provare sentimenti, fai solo schifo. Mi disgusti. Non ci sarà mai niente tra di noi.
    Le parole uscivano lente e questo, insieme al suo sguardo gelido, a quello stesso sguardo gelido che mi aveva fatto innamorare, mi ferirono da morire. Non concentrai più chakra curativo nelle mie mani, lo sostituii con il katon. Lei avrebbe continuato a parlare, quindi la strozzai, per farla star zitta. La mia tecnica l'avrebbe uccisa, non appena avrei terminato il contatto tra la mia mano e il suo collo, ma volevo che sentisse quello che avevo da dirle.
    Tu sarai mia. Presto o tardi lo sarai, ogni giorno che passerà lotterò solo per quello. Risveglierò il tuo cadavere solo quando sarò sicura di poter Risvegliare anche la tua anima e ti renderò mia schiava. Ce la farò, ti farò conservare i ricordi, ti farò conservare la tua personalità, ti farò conservare lo stesso disgusto che provi verso di me. Però mi amerai. Mi amerai con tutta te stessa e mi odierai e ti odierai e non riuscirai a opporti. Segnati le mie parole, Yuya. Adesso morirai, ma quando ci rivedremo tu sarai mia, per sempre. Il nostro amore sarà eterno e immortale. A presto, tesoro mio, buon riposo.



    Emma si risvegliò di soprassalto. Aveva il respiro pesante e una strana sensazione che le premeva sul petto. Muovendosi sentì il rumore delle lattine cadere dal letto. Si era ubriacata come se non ci fosse un domani, per il puro gusto di fare qualcosa di stupido e sbagliato. Una sbronza solitaria sembrava divertente e in effetti lo era stata, anche se la parte migliore era venuta dopo aver chiuso gli occhi. Aveva fatto un altro di quei sogni assurdi e iper-realistici, anche se questa volta ricordava ancora meno dettagli. I volti dei vari protagonisti erano davvero tanto sfocati, così come nomi e storie. Ricordava vagamente la vicenda generale e un paio di tecniche strane che la se stessa del sogno aveva usato e da cui ancora una volta lei poteva prendere spunto. Era però un'altra la cosa che ricordava con più vividezza: due grandi, gelidi e bellissimi occhi verdi.

     
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    Re dei demoni

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    Che sia il fuoco della passione o il tepore di un affetto sincero a scaldarlo, questo Rubino rosso è sempre caldo al tatto. Potrebbe essere un dono di un ammiratore segreto o della persona amata, un oggetto comparso dal nulla o ottenuto da una persona speciale o generato dal sentimento più forte che l'animo umano è in grado di provare. Poco importa, ciò che importa è ciò che ne farai: puoi tenerlo vicino al tuo cuore, o cederlo a qualcuno di interessato per 142 ryo.

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