Non mi interessa, tesoro. Questo sarà il primo Natale della piccola Ryuko, voglio poterlo passare insieme a te, non voglio vederti in TV in qualche programma inutile. Draig era tranquilla ma irremovibile e io mi trovavo decisamente in difficoltà in quella situazione. Lei non voleva sentire ragioni, raramente l'avevo vista impuntarsi così tanto su qualcosa. Aveva anche delle ottime ragioni, però purtroppo avevo dovuto accettare compromessi per ottenere di potermi assentare da lavoro per settimane intere e il presidente Nappa mi aveva chiesto di fare più ospitate televisive durante dicembre e di organizzare un tour nazionale nei mesi successivi. Era stato necessario per poter completare il mio addestramento con Sakura, non potevo fare altrimenti. Lo so, ti chiedo solo di non insistere troppo, stasera. Me ne occuperò io, te lo prometto, farò in modo di esserci. Stasera è la prima volta che Juan viene a cena da noi, voglio fargli una buona impressione. Tu lo conoscerai per la prima volta e ci sarà anche sua moglie, che non ho mai incontrato. Ci tengo molto. Come se potessi volerti mettere in difficoltà con il tuo capo... Fece una faccia fintamente offesa, poi mi fece promettere ancora una volta che avrei dato il massimo per avere il giorno di Natale libero. Mi interessava tantissimo esserci, avrei fatto davvero tutto il possibile. Bene, bene. Allora riprendiamo a lavorare, questa cena non si preparerà da sola! Aiutami a pulire il pesce, querida. Cinque ore dopo, puntuale come un orologio del Paese del Ferro, Juan Nappa e signora suonarono alla nostra porta. Lui era elegante come sempre, nonostante i suoi quarant'anni e il suo sguardo truce aveva un gran fascino. Quando gliene avevo parlato Draig mi aveva preso in giro, dicendo che se lo immaginava come una sorta di armadio in giacca e cravatta, considerati i miei gusti in fatto di uomini. Non aveva per niente torto. Sua moglie era una donna dai capelli corti, minuta e dallo sguardo vispo. Si presentò come Umiko Nappa. Ero molto curioso di conoscervi, Draig, ho sentito molto parlare di lei. Siete bella quanto dicono, capisco a chi si ispiri Aiko. Era strano vedere Juan, di solito così schietto e diretto a lavoro, quasi scortese, comportarsi da gentiluomo in quella maniera. Ci scambiammo un po' di convenevoli, Draig come al solito riuscì a imbarazzarmi volontariamente e amorevolmente. In poco tempo il tono si fece molto più amichevole e meno formale. I miei timori di una cena fredda e asettica si rivelarono del tutto infondati. Il primo era stato preparato da me, un semplice risotto, mentre Draig si era occupata del secondo, un Baccalà al pil-pil, una ricetta tipica che aveva imparata da poco. Chiaramente il mio piatto impallidiva a confronto del suo, ma poco importava. Era stata una serata davvero felice, poi all'improvviso comparve un argomento spinoso. So che avevo detto che non avremmo parlato di lavoro, ma ho ricevuto un'offerta questo pomeriggio. Non so se lo sapete, ma la mattina di Natale è tradizione che ci sia un concerto importantissimo nella piazza centrale di Kaiyo. Aiko è stata invitata e credo che sarebbe un'occasione davvero importante. Per lei e per noi. Visto che è una cosa importante volevo dirtelo il prima possibile. Pensaci e poi dimmi.
Congratulazioni! Ottieni una moneta di cioccolata! Se decidi di provare ad addentarla ti accorgi che sotto l'iniziale strato di morbida scioglievolezza, è molto più dura del previsto. Ripulendola troverai una moneta d'oro commemorativa dal valore di 100 ryo, a te decidere se tenerla per collezione o rivenderla! Ah! Occhio a non perdere qualche dente!
Nellla mattinata successiva alla cena con Juan le trattative tra me e Draig furono serrate, anche se sempre amorevoli. Lei non pensò neanche lontanamente di chiedermi di rinunciare al concerto, anzi ne fu entusiasta quanto me. Si preoccupò invece di cercare di farmi pagare il massimo prezzo possibile per questa concessione, anche se entrambe sapevamo me l'avrebbe fatta comunque. Fu un giochetto divertente, lo vissi così. Ovviamente lei stravinse, ottenendo il massimo possibile. Avrei preparato una cena sontuosa tutta da sola e l'avrei offerta a lei e Ryuko. Inoltre avrei fatto in modo di essere a casa immediatamente dopo il concerto, per fare pranzetto intimo anche in famiglia. Avrei infine organizzato una cena, questa volta chiaramente con la sua collaborazione, per tutti quanti i nostri amici. Scegliemmo la domenica prima di Natale come data per questo evento e ci occupammo di farlo sapere a chiunque. Avevamo anche un piccolo annuncio da fare per allora. Purtroppo difficilmente i nostri amici che abitavano dal Mare sarebbero potuti venire, ma noi ci avremmo provato lo stesso. Le settimane precedenti le festività furono occupate in questa maniera, dunque. Prove continue e impegnative per il concerto, organizzazione della festona con i nostri amici, studio per il menu da offrire alle donne della mia vita la sera di Natale. Mi impegnai molto su ciascuno di questi fronti, dando il massimo e ritrovandomi spesso con poche energie alla sera, anche perché la nostra cucciola ne richiedeva molte per il suo accudimento. Eppure ogni volta mi addormentavo con un sorrisone sul volto, abbracciata a mia moglie. Non avrei mai pensato che un periodo così stancante potesse lasciarmi così tanto felice e ne ero profondamente grata agli Dei.
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Il palco era nel buio più totale quando il sipario si sollevò. Io e gli altri musicisti avevamo già preso posto, anche se gli spettatori non potevano vederci. Il silenzio era assoluto, quindi aspettai quei due secondi per essere sicura che non ci fossero contrordini, poi partii. Poche note di pizzicato, ripetute con calma e concentrazione, da sola. Ero ancora nascosta, quindi sapevo che il pubblico stava fremendo per capire chi stava suonando e che cosa. Quella piccola introduzione era una mia aggiunta personale ad un pezzo famosissimo e serviva proprio a mettere un po' di suspence nei cuori degli ascoltatori. Dopo un paio di ripetizioni iniziarono ad accompagnarmi un violoncellista e delle semplici percussioni, prima che partisse uno xilofono, a cui era demandato il compito di riprodurre per la prima volta il tema principale del pezzo. A quel punto probabilmente tutti la riconobbero, era "Canto delle campane", una delle musiche natalizie più classiche e amate. Quello era un arrangiamento composto da me e da altri amici e colleghi. In particolare era stato fondamentale il supporto di Mada, il tastierista che già aveva scritto insieme a me Shiberya, una delle canzoni più sperimentali presenti nel mio secondo disco. Era lui a suonare lo xilofono, ma la sua mano all'interno della composizione si sentiva ancora di più in una parte successiva del pezzo. Poche battute dopo il mio violino prese il sopravvento e irruppe, sovrastando il suono metallico per prendersi la ribalta. Riprodussi con arcate energiche il tema principale e mentre lo feci lo spettacolo vero e proprio. Un corpo di danza entrò in scena, sei ballerine con dei vestiti talmente brillanti che furono l'unica cosa visibile per il pubblico, per il momento. Erano aggraziate e poetiche, le avevo osservate con ammirazione e un pelo di invidia durante le prove, ma ora che si faceva sul serio non volli distrarmi e mantenni il focus sul mio violino, sulla mia parte. Mi era stata assegnata la possibilità di esibirmi per prima, di aprire uno degli spettacoli più prestigiosi del Paese, non potevo essere meno che perfetta. Dopo che il mio violino e lo xilofono ebbero giocato un po', scambiandosi il ruolo di protagonista e comprimario, entrò in campo un altro importantissimo accompagnatore: la batteria. L'energia che aggiunse quella parte fu magnifica, era proprio in essa che Mada aveva dato il meglio di sé, aggiungendo qualcosa che io non avrei mai saputo fare da sola. Non ancora, almeno. La batteria rimase attiva per qualche battuta, a rendere il ritmo frenetico, poi ci fu un breve ritorno ad una atmosfera più sognante e quieta, solo per poi fare esplodere l'energia ancora una volta. Questo fu il momento in cui le luci si accesero, dando libera visione del palco e di noi musicisti, oltre che delle splendide ballerine davanti a noi. L'ultima parte del brano fu praticamente un lungo assolo di violino, che mi ero permessa di aggiungere per rendere più mio il pezzo. Quando la musica terminò applausi convinti invasero l'aria. La scommessa era vinta, il brano era piaciuto. Feci un profondo inchino di ringraziamento e indicai gli altri strumentisti, che avevano fatto tutti un eccellente lavoro, soprattutto il batterista. Dopo questa apertura energica cambiai un po' tono, proponendo "Fortunata", una canzone più riflessiva e in alcuni punti quasi tetra, ma che portava con sé un messaggio di speranza e gioia di vivere che mi sembrava perfetto per uno spettacolo di Natale. Di seguito eseguii "Jiro", la mia canzone più famosa, quella che un po' tutti aspettavano. Chiusi la mia parte di concerto con l'allegria scanzonata di "Non ho radici", poi ringraziai il pubblico e lasciai spazio ai tanti altri meravigliosi artisti che si esibirono dopo di me. Tornai in scena verso la fine, come violinista pura in accompagnamento, quando la mia amica Morgan cantò "Sogna ancora", il pezzo che avevo scritto per lei e che era diventato ormai uno dei suoi classici. Fu proprio lei a chiudere il concerto con i suoi brani più famosi. Dopo quasi tre ore di musica dei più svariati generi il tradizionale spettacolo di Natale, trasmesso in diretta dalla piazza centrale di Kaiyo, si concluse con un gran successo. Passai i minuti successivi alla fine dello spettacolo a ringraziare tutti, a salutare colleghi e amici, a porgere auguri e a ringraziare ancora una volta tutti. Ero emozionatissima e al settimo cielo, ma non vedevo l'ora ormai di tornare a casa. Una volta nel mio camerino creai un NichiBunshin, poi estrassi il Rotolo Portale dalla Rotoleria Dimensionale. Grazie a ciò riuscii a tornare in un lampo a casa, mentre la copia sarebbe rimasta viva il tempo per rimettere via il rotolo, poi sarebbe scomparsa. Sei andata alla grande, querida! Hai fame? Di là è tutto pronto. Draig mi accolse con un bel bacio, passandomi la nostra piccola perché potessi salutare anche lei. Dopo un po' di smancerie con le due più grandi gioie della mia vita, tutte e tre raggiungemmo la cucina, dove potemmo mangiare con calma. Non vedo l'ora di scoprire cosa hai organizzato per stasera. La cena di domenica è stata bellissima. Annuii, sorridendo maliziosamente. Non risposi alla prima frase, sarebbe stata una bella sorpresa. Già. Non mi aspettavo riuscissero a venire così in tanti. Sorrisi, ripensando all'immensa tavolata. Natsuki e Yuya erano riuscite a venire, ero davvero contenta che le mie due più care amiche fossero con me per quella festa. La comitiva Kumiana era stata a sorpresa la più numerosa, visto che si erano unite anche mia nipote Sae e la giovane Makoto, con le sue due donnole e un carico di selvaggina da cucinare. Era riuscito a venire anche Zen, come al solito energico e gioviale, ma purtroppo Kichi era impegnata in quei giorni e non ci fu. Stessa cosa Gin, del resto per i cuochi quello era un periodo molto intenso. Rin era riuscito a venire e ne ero estremamente felice, gli dovevo tanto e lo consideravo un amico prezioso, uno dei migliori. Con lui ovviamente c'era anche la piccola Nayra, carina come sempre. Ai due chiesi se potevano poi portare un nostro pensiero di Natale a Touka e al villaggio, per ringraziarli ancora una volta. Era riuscita a venire anche Lilje, che aveva scelto di ritardare di un giorno la sua partenza per tornare nel Paese dell'Erba, pur di poterci essere. Persino ninja molto importanti come Jack o Kuniyoshi erano riusciti ad esserci ed ero veramente grata a loro per avermi concesso quell'onore. Purtroppo altri come Saruwatari e Bort non erano potuti venire, ma avremmo trovato altri modi per incontrarli, presto o tardi. C'erano poi un bel po' di colleghi musicisti, tra cui Morgan e perfino il presidente Nappa, oltre ovviamente al Nemico, quel lontano parente che così tanto aveva fatto per la mia carriera. I sacerdoti del Tempio nell'Artiglio non erano potuti venire, ma avevo fatto in modo che ricevessero un bel regalo. Infine molti degli amici di Draig avevano risposto alla chiamata, quindi in totale quella che avrebbe dovuta essere una cena intima si era trasformata in una tavolata di più di venti persone. Chiaramente era stata un po' dispersiva e la preparazione che richiese fu molto maggiore di quanto ci aspettavamo. Di buona parte se ne occupò mia moglie, io cercai di aiutare per quanto potevo e più di un ospite si offrì di dare una mano. Come camerieri scegliemmo i miei cloni, anche se la cosa si rivelò un po' strana per gli invitati. Non quanto il motivo principale di quella cena, però. C'era infatti un grande annuncio che volevamo fare, per il quale volevamo avere tutti i nostri cari vicini. Verso la fine della cena richiamammo l'attenzione di tutti e Draig prese la parola, pronta a sganciare la bomba. Sono incinta. Avremo un altro bambino.
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