Plants vs Zombies | Livello C

Partecipanti: Bort Kisaragi | Qm: Utino (Autogestita)

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    Voci inquietanti girano attorno ad una segheria, che secondo molti userebbe come manodopera dei taglialegna zombie. Compito della missione è smantellare questa azienda e assicurare alla giustizia il proprietario e tutti i complici vivi, mentre devono essere eliminati tutti coloro che non lo sono. Si dovrebbe trattare di creature non particolarmente adatte al combattimento, ma si raccomanda comunque attenzione.
    Tipo: eliminazione/cattura/contenimento
    [Richiesta appartenenza al gruppo Esercito della Vita]
     
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    Era da più di un mese che Bort si era iscritto all'Esercito della Vita, sulla spinta di quello strano sogno che aveva fatto. Non ricordava molto, a parte che finiva con lui e Izumi che diventavano una sorta di coppia fissa, in senso romantico. E quel viaggio onirico era stato così realistico. Era la seconda volta che succedeva, il ragazzone si chiese se il suo subconscio stesse cercando di dirgli qualcosa, ma dopo un po' si rispose che non doveva essere nulla di serio. I sogni sono sogni, punto, non hanno niente a che vedere con la realtà.
    In ogni caso, dopo tutto quel tempo in cui era iscritto senza aver fatto nulla, il Kisaragi decise che era il caso di partecipare attivamente al gruppo, altrimenti non avrebbe avuto molto senso esserci dentro. Quando andò all'ufficio del kage per la scelta della missione successiva chiese di poter essere assegnato ad un compito relativo all'Esercito della Vita. Gli fu detto di sì e gli fu indicato la sede distaccata del Paese del Suono, di cui lui non conosceva l'esistenza. Lì avrebbe potuto parlare con i responsabili del gruppo e prendere una missione per loro, avrebbe però dovuto fare rapporto al suo ritorno a Oto. Era pur sempre un rappresentante del villaggio, anche se non agiva direttamente per esso in quei momenti. Bort ringraziò e rassicurò il burocrate con cui aveva parlato. Nella vita di tutti i giorni amava scherzare e divertirsi, ma il lavoro era lavoro, punto.
    Senza perdere altro tempo si diresse nel luogo indicatogli. Era in un piccolo villaggio a un quarto d'ora di cammino da Oto, un luogo di passaggio per chi andava nella capitale del Suono e dunque ben dotato dal punto di vista di negozi e alberghi, nonostante le dimensioni ridotte del centro abitato. L'edificio che ospitava l'organizzazione era in pieno centro, una sorta di casa a due piani, con il simbolo in bella vista. Era tutto nuovo e lindo, il ragazzone scoprì in seguito che era stato inaugurato effettivamente pochi giorni prima. Una volta dentro si diresse subito ad un bancone dell'accettazione, dove lo reindirizzarono ad una bacheca poco più in là. Per essere una sorta di task force dedita alla lotta agli zombie hanno compiti fin troppo banali e semplici, si disse Bort, leggendo le varie proposte di missioni. Chiese informazioni ad una impiegata che si trovava lì vicino e questa gli spiegò che era normale, dato che nei Paesi dotati di villaggio ninja erano rari i compiti di un certo livello. Chiunque ci fosse dietro alla diffusione di questa piaga probabilmente non faceva avventurare troppo le sue creature in zone dove potevano essere neutralizzate più facilmente, il che sembrava un ragionamento sensato. Lo shinobi ringraziò e poi tornò alla lettura delle missioni disponibili. Solo una gli sembrava interessante. In sostanza pareva che una segheria del Paese dell'Artiglio stesse usando come manodopera non autorizzata dei non morti, cosa abbastanza inquietante, oltre che illegale. Parlò della sua scelta alla donna e lei rivelò che la sede distaccata locale avrebbe fornito un altro membro disponibile, così erano gli accordi. Bort annuì, tutto sommato gli faceva piacere non dover lavorare da solo.
    Partì poco dopo. L'appuntamento era per il giorno successivo a Tsume, la capitale. Il ragazzone si preparò a dovere, ritirò anche il Supervibrato che aveva dato nei giorni precedenti al padre del suo amico Jan, il suo fabbro di fiducia. Se l'era fatta ricoprire d'argento, il materiale perfetto per combattere contro i non morti. Dopo qualche ora di viaggio arrivò a destinazione. Il punto di incontro era una statua nella piazza centrale del villaggio, ma quando ci arrivò Bort non riuscì a trattenere il suo stupore. La persona che trovò davanti alla scultura era ben nota a lui. Una donna, pelle scura e fisico ben allenato. Due occhi viola, molto espressivi, una scollatura fin troppo accentuata e lo sguardo di chi aveva il mondo sotto controllo.
    Madoka?
    Era lei, la donna che si faceva chiamare "la strega", dato il suo aspetto molto particolare. La sorella di Astrid, una giovane neo-genin che era diventata ormai una cara amica di Bort. Per mesi lui e quella donna matura si erano girati attorno ed erano poi finiti a letto il giorno prima che lei partisse per andarsene via da Oto. Non era una persona qualunque per il ragazzone.
    Ahahahah, il mondo è proprio piccolo, caro bestione mio. Anche tu qui per i taglialegna zombie, dico bene?
     
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    Bort trasalì visibilmente nel sentire la sua voce. La trovava dannatamente sensuale, non poteva farci nulla.
    Sì, la missione è quella. Fai parte dell'EdV? Astrid non me l'aveva detto.
    La donna si accigliò nel sentire l'acronimo, ma passò oltre in scioltezza.
    Mia sorella non sa tutto. Lei si è sistemata ed è tranquilla, quindi è già tanto se mi sente per controllare che sia ancora viva.
    "La strega" accompagnò la frase con una risatina. Bort faceva davvero fatica a capire il rapporto tra le due sorelle dai capelli azzurri, quindi non seppe come rispondere alla battuta della donna. Seguirono dunque alcuni secondi di silenzio imbarazzato, dopo i quali lui propose di fare strada, seguendo la mappa che gli era stata data. Durante il viaggio i due parlottarono un po'. Bort spiegò di essersi iscritto a seguito di un sogno in cui il mondo precipitava in una apocalisse zombie degna di un film di serie B. Se poteva fare qualcosa per evitare che succedesse lo stesso nel mondo reale doveva impegnarsi a dovere per farlo, si era detto.
    Io invece l'ho fatto per soldi, per lo più. Certo, mi fa piacere che i nemici siano dei mostri, mi dà meno problemi abbatterli, ma alla fine si tratta sempre e comunque di lavoro.
    La donna rispose con una discreta dose di noncuranza. Non era mai stata una che si faceva troppi problemi morali. Era una cacciatrice di taglie professionista, una di quelle che accettava qualsiasi commissione. Non doveva essere stato difficile per lei decidere che un gruppo del genere poteva essere una buona occasione di guadagno. Tutto sommato Bort non se la sentiva per niente di biasimarla. Bisogna pur campare di qualcosa, si disse, e questo lavoro è certamente più onorevole di altri.
    Il resto della camminata fu per lo più accompagnato da silenzio. Lei procedeva spavalda, lui cercava di seppellire l'imbarazzo e il disagio dietro la sua professionalità. Arrivarono in poco tempo al bosco dove avrebbe dovuto trovarsi la segheria in cui avrebbero svolto la missione. La vegetazione era florida, come del resto in gran parte di quel Paese, Bort apprezzava particolarmente quella natura incontaminata, per questo ci tornava volentieri quando ne aveva occasione. Non si fece distrarre da essa, però, visto che a breve sarebbero entrati nel vivo della missione. Predicò cautela alla sua compagna, invitandola ad un silenzio assoluto e a cura nei movimenti. Grazie al suo addestramento da ladro il ragazzone riuscì ad individuare un paio di trappole estremamente rudimentali, nel corso dell'infiltrazione. Erano talmente raffazzonate che chi le aveva fatte non doveva essere un professionista. Non fu difficile evitarle per il duo, che poté proseguire, anche se entrambi aumentarono la cautela visto che la destinazione sembrava sempre più vicina. Poi, all'improvviso, qualcosa attirò la loro attenzione. Un suono debole, lontano. Poi un altro e un altro ancora. Sordi, continui, entrambi i giovani ebbero la giusta intuizione: sembravano proprio i rumori di asce sbattute contro dei tronchi d'albero. Quatti quatti i due iniziarono ad avvicinarsi alla fonte di tali suoni. Si trattava di un terzetto di uomini, che sbattevano delle armi ritmicamente contro le piante, per cercare piano piano di abbatterli. Erano abbastanza alti, ma non avevano segni particolari. Nulla di particolarmente evidente guardandoli da dietro, almeno. Però si muovevano in maniera meccanica, fin troppo meccanica, parevano decisamente sospetti. Bort però riteneva quella una prova fin troppo debole per poterli considerare a priori degli zombie. Guardò la sua compagna di missione per un istante soltanto, poi le sussurrò.
    Ho un piano per scoprire se sono davvero non morti. Resta qui, se vedi che fanno qualcosa di strano coprimi le spalle.

     
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    Una volta avvertita la sua compagna Bort mise mano al suo rotolo da polso, estraendo il Supervibrato argentato. A quel punto attivò l'Armatura Raiton, una tecnica appresa da relativamente poco. Lui adorava quel jutsu, gli permetteva di aumentare la rapidità dei propri assalti senza esporsi al rischio di contrattacchi particolari, vista la protezione che forniva. Aveva un unico grosso difetto: costava molto chakra, quindi non poteva essere usata a sproposito.
    Solo una volta attivato quel potenziamento il ragazzone uscì allo scoperto e subito si gettò a capofitto contro il nemico, sfruttando l'aumento della rapidità concessogli dal chakra Fuuton, grazie a E sarai veloce come è veloce il vento. Sfrecciò come un treno e in meno di un secondo fu addosso ad uno dei due probabili zombie, ma non lo travolse in pieno. Aveva posizionato la spada in maniera che sfiorasse la guancia dell'uomo, ferendolo appena. Bort frenò a cinque metri di distanza, aiutandosi con il tronco di uno degli alberi, e si affrettò a osservare il risultato della sua azione. Un rumore leggero ruppe il silenzio che si era creato, come se una padella stesse friggendo qualcosa. Era la pelle dello zombie, che aveva reagito al'argento in modo violento. Egli era in ginocchio e aveva il volto sofferente, ma non si toccava la ferita, forse perché temeva di bruciarsi anche le mani. Nessuno dei due esseri emise un verso, nemmeno un gemito, si sentiva solo il frigolio della ferita. Poi in un istante ci furono tre rumori ravvicinati: un piccolo colpo sordo, altro sfrigolio e infine un tonfo. Madoka aveva colpito da dietro lo zombie sano, con due kunai ricoperti di Argento. Uno alla nuca, l'altro alla schiena, all'altezza del cuore. Uccisione istantanea. Bort approfittò del momento per dare il colpo di grazia all'altro nemico, decapitandolo con un gesto secco. Nessuno dei due aveva avuto modo di reagire, probabilmente nemmeno di capire cosa era successo, erano morti di nuovo e basta.
    I due cacciatori di zombie si avvicinarono ai corpi senza vita. Lei estrasse i suoi coltelli ed entrambi pulirono le armi sui vestiti delle loro vittime. Madoka recuperò anche le due accette e le infilò in un rotolo che poi ripose in tasca. Probabilmente le avrebbe vendute. Per una persona senza rendite fisse era importante non sprecare niente.
    Tanto interrogandoli non avremmo ottenuto nulla. - commentò la donna, quasi a giustificare la sua azione - Ora che si fa?
    Lui ci pensò qualche attimo, poi gli venne un'illuminazione. Avevano bisogno di infiltrarsi nella base nemica, nella segheria. Serviva un metodo per passare inosservati. Il posto migliore dove nascondere un albero è in una foresta, recitava un antico proverbio che era venuto in mente al volo a Bort. Se volevano infiltrarsi in un posto pieno di zombie la cosa migliore era travestirsi da zombie anche loro. E ne avevano proprio due esemplari davanti agli occhi, pronti per essere copiati.
    Sai usare la Trasformazione, vero?
    Per fortuna la risposta fu affermativa, cosa che accelerò non di poco la procedura successiva. In pochi attimi i due cacciatori si tramutarono in esatte copie dei cadaveri da loro uccisi. Si esercitarono qualche secondo sul passo meccanico da tenere quando avrebbero camminato sotto quelle mentite spoglie, poi nascosero i due corpi nella boscaglia e si rimisero in moto. La missione stava finalmente entrando nel vivo.

     
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    Ci misero pochi minuti a trovare un altro gruppetto di zombie, ma non vollero unirsi a loro subito. Non avevano idea se quegli esseri avessero un modo di comunicare, se avessero ordini ben precisi o funzionassero in automatico. L'idea migliore, per il momento, era aspettare che i non morti tornassero alla base, in modo da assaltarla senza rischi. Rimasero dunque in attesa, cosa che costrinse i due a diverse ore di immobilità molto noiosa. Quando il trio di mostri iniziò a muoversi, con il suo gruzzolo di tronchi tagliati, Bort e Madoka lo seguirono. In poco tempo altri zombie si unirono alla fiumana e nessuno fece caso ai due umani infiltrati. Arrivarono infine ad un grande capannone, dove tutti posarono accette e tronchi raccolti. Nessuno fece caso al fatto che due di loro non avessero nulla da posare, forse erano programmati per non avere interazioni particolari. Del resto erano in tutto una cinquantina, sarebbe stato complicato controllarli in maniera efficace e dettagliata.
    Dopo poco uno degli zombie chiuse il portone e il silenzio calò nella stanza, insieme ad un silenzio inquietante.
    E ora?
    La donna sussurrò appena, sperando che nessuno dei mostri facesse caso alla cosa. Visto come si erano comportati fino a quel momento sembrava abbastanza probabile e in effetti fu così. Bort ci pensò su qualche momento.
    Abbiamo raccolto abbastanza prove, secondo me. Eliminiamo gli zombie e cerchiamo i responsabili della segheria. Vieni con me.
    Il ragazzone attivò la Scintilla, per vederci un minimo, e prese per mano la sua compagna di missione, muovendosi in mezzo alla massa di zombie con attenzione. Erano fermi immobili, ma aveva timore di risvegliarli toccandoli. I due vivi arrivarono in poco tempo al muro finale dell'edificio e Bort chiese alla giovane di rimanere dietro di lui.
    Sicuro? Non conviene catturarli in qualche modo?
    Non riusciremmo a tenerli tutti, sarebbe un rischio. E poi la missione parlava di eliminazione. L'unico zombie buono è uno zombie morto. Morto per davvero però, che non cammina.
    Pasticci lessicali a parte Bort era particolarmente deciso, quindi lei non si oppose alla sua idea. Era anche curiosa di vedere cosa aveva in mente lui, visto che pareva convito di poter sterminare tutta quell'orda con poco sforzo. Lo vide compiere sigilli con una mano sola, per poter sfruttare ancora la luce della tecnica basilare Raiton, poi una grande massa d'acqua comparve dal nulla. Un boato terribile ruppe il silenzio nel momento in cui la tecnica colpì il lato opposto del capannone, scardinando la porta in ferro. Nessun lamento arrivò dai non morti, ma si sentì ancora una volta quello strano suono sfrigolante. La pallida luce del tardo pomeriggio illuminava parte della stanza e mostrava corpi ammassati nell'acqua, privi di vita. Le ferite erano sciolte come se il liquido fosse stato acido, ma si vedeva anche a occhio nudo che non era nulla di diverso dalla comune acqua. Madoka fissò il suo compagno, incuriosita, attenendosi una risposta.
    Sale. Avevo letto in un racconto che gli zombie lo temono e a quanto pare è davvero così. Questa tecnica spinge solo gli esseri umani normali senza ferirli, ma agli zombie fa questo effetto qui. Poi te la insegno, se vuoi, visto che sei iscritta all'EdV ti tornerebbe di sicuro utile.
    Lei rise, dicendo che poi ci avrebbe pensato, ma che sul momento era importante chiudere la missione. Insieme uscirono dal capannone e radunarono i cadaveri, ammassandoli con poca cura nell'edificio. Bort lasciò un suo clone superiore a guardia del tutto, nel caso i proprietari si fossero presentati prima che i due li avessero trovati da soli. Non fu necessario, ma una precauzione in più era sempre una buona scelta.
    Bene, ora dobbiamo trovare i capetti e farli parlare...

    Scintilla
    Crea uno scorrere continuo di corrente tra pollice ed indice della stessa mano. La luce generata dall'elettricità illumina come un torcia elettrica fino a 10 metri. Se si scontra con qualcosa si spegne senza provocare danni.
    [Sigilli: 0]
    Idrosolubilità: No
    Consumo: 3 a turno

    Vade Retro!
    Tipo: Ninjutsu Suiton
    Livello A
    Tecnica nata per contrastare zombie e affini, ma utile anche in generale. L'utilizzatore crea una grande onda di acqua salata, in grado di spingere chiunque incontri. Il sale presente è in grado di provocare molto dolore alle persone investite, se esse sono già ferite, ma l'effetto maggiore è sui corpi morti che si muovono in maniera innaturale, che rischiano di essere feriti in maniera anche molto consistente se presi dall'ondata.
    [Sigilli: 8]
    [L'onda è alta e larga 8 metri e ha 15 metri di gittata]
    [L'onda ha Forza di spinta pari a 90]
    [La Forza di spinta viene convertita in forza normale solo nel caso di corpi morti che si muovono in maniera innaturale]
    [Al termine della sua corsa la tecnica lascia una fonte d'acqua media]
    Consumo: 90





    Edited by GIIJlio - 7/1/2020, 13:12
     
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    La seconda parte di ricerca fu più faticosa, non avevano proprio alcun indizio su dove andare e il sole stava ormai tramontando. Per oltre un'ora i due cacciatori di zombie girarono a vuoto, senza idee su dove andare. Quel bosco sembrava un vero e proprio labirinto. Questo poteva essere un gran problema, visto che dopo la notte i responsabili avrebbero potuto accorgersi dell'assenza dei loro impiegati e tentare la fuga. Purtroppo questo scenario peggiore rischiava di realizzarsi davvero, visto che quando finalmente trovarono la segheria vera e propria, con tanto di presunti uffici, era tutto chiuso. Il piano di Bort rivelò tutta la sua debolezza, ma lui non si fece demoralizzare ed elaborò in fretta una nuova tattica. Si sarebbero nascosti in punti strategici e avrebbero aspettato l'inizio della attività produttive per catturare tutti i responsabili. Era un rischio, visto che non sapevano se i responsabili avessero modo di conoscere la situazione dei loro zombie e da dove passassero per arrivare a lavoro. Per fortuna andò tutto bene.
    La notte passò rapida, i due compagni di missioni fecero dei turni di veglia quindi non arrivarono troppo stanchi al momento clou. Allo scoccare delle sei in punto un uomo entrò in quello che sembrava l'ufficio, fischiettando. Bort e Madoka aspettarono un paio di minuti e poi irruppero. La stanza era molto più grande del previsto, si estendeva verso destra e aveva una grande porta che a rigor di logica conduceva al cuore della segheria.
    Sei in arresto! Non opporre resistenza e non ti sarà fatto del male.
    Appena i due invasori furono nell'ufficio l'uomo, un quarantenne dall'aspetto serio e rilassato, si alzò in piedi. Aveva un fischietto legato attorno al collo, a mo' di collana. Lo prese e vi soffiò con tutto il fiato che aveva in corpo. Due porte si aprirono, una sulla destra e una sulla sinistra. Erano delle sorta di armadi a muro, mimetizzati perfettamente con esso, e contenevano qualcosa che nessuno si sarebbe aspettato: zombie. Erano diversi da quelli usati come taglialegna, avevano fisici più prestanti, anche se più corrotti dalla putrefazione, e impugnavano tutti delle armi. L'uomo doveva aver pagato, oltre che per i lavoratori, anche per alcune guardie del corpo.
    Io prendo quelli di destra!
    Quella fu l'unica comunicazione di cui c'era bisogno, Bort partì come un razzo verso i tre nemici che c'erano dal suo lato. Sfruttando lo sprint datogli dall'Armatura Raiton fu addosso al primo non morto, che colpì con un Mega Pedro Punch. Il cranio fu disintegrato e il corpo della bestia si spiaccicò contro un muro.
    Con l'altra mano il ragazzone estrasse il Supervibrato argentato dal rotolo e lo scagliò come un'arma da lancio in piena fronte del secondo zombie. Questi lanciò un grido disumano mentre cadeva a terra e Bort gli fu addosso con un balzo, per riprendere possesso della sua spada. Mentre la impugnava, il terzo non morto lo attaccò con le sue lame, roteandole in maniera capace. I suoi movimenti erano misurati e precisi, era il più abile tra tutto il gruppo, ma era comunque troppo lento per il ragazzone. Lui decise che schivare sarebbe stato uno spreco di tempo e di energie, quindi parò il colpo con un braccio. La sua Armatura elettrica lo protesse a dovere e questo scontro creò un'apertura decisiva nella difesa del mostro. Con un fendente diagonale Bort separò il corpo dello zombie in due parti, all'altezza del petto. Cadde al suolo, urlando e bruciando per qualche istante, prima di perdere quella forma di grottesca di vita che lo muoveva.
    Una volta eliminata la sua parte di nemici in un lampo, Bort si voltò per capire come se la stesse cavando Madoka. Anche dal suo lato gli avversari erano tre, ma solo uno di essi era stato sconfitto. Giaceva a terra puntellato di kunai argentati, mentre i due suoi compagni erano ancora nel pieno della lotta. Sfruttando due spade la donna stava reggendo il colpo, anche se con un po' di difficoltà. Probabilmente se l'avesse lasciata da sola se la sarebbe cavata in qualche modo, ma Bort non voleva né correre rischi né perdere tempo. Per questo partì nuovamente all'attacco.
    Sfruttò la vicinanza tra i due nemici superstiti per lanciare una doppia offensiva. Si scagliò con uno scatto su quello che aveva già ingaggiato Madoka, colpendolo sul braccio e disarmandolo grazie ad una sua tecnica nuova di zecca, lo Spogliare. Mentre faceva questo vibrò anche un fendente di spada al secondo zombie, tagliandogli di netto una gamba. A quel punto la coppia di mostri era inerme e i due cacciatori ebbero vita agevole a dar loro il colpo di grazia.
    Il silenzio calò sulla stanza e l'uomo capì di non aver alcuna chance di salvarsi. Si consegnò senza battere ciglio e Bort lo ammanettò per bene. Non fu difficile per il ragazzone, con un corpo come il suo, spaventare il prigioniero a sufficienza, quindi la confessione arrivò rapida e completa. Aveva comprato quei lavoratori inumani perché era pieno di debiti, non era più in grado di permettersi dipendenti normali. In questo modo la produzione era ripresa alla grande ed era riuscito a pagare tutti i creditori, anche se aveva dovuto accettare di cedere una quota importante di guadagno agli intermediari dell'acquisto, un gruppo criminale piuttosto noto, in zona. Questo era tutto quello che sapeva e che avrebbe poi dovuto ripetere alle autorità dell'Esercito della Vita. Quello che realmente premeva in quel momento a Bort e Madoka era un'altra cosa. L'uomo aveva rivelato, infatti, la presenza di altri operai della segheria, anche loro non morti. Andavano eliminati senza indugio, così sentenziò il ragazzone.
    I due compagni di missione passarono i minuti successivi a decapitare zombie, ma mentre lo facevano questi ultimi continuavano a lavorare come se niente fosse. Era disturbante dover liquidare degli esseri che continuavano a lavorare placidamente senza prestare attenzione a chi li stava sterminando.
    Bort lasciò infine una piccola squadra di cloni a presidiare sia la segheria che il magazzino, in modo che nessuno potesse inquinare le prove acquisite. Lui e Madoka andarono a fare rapporto al quartier generale dell'Esercito della Vita, dove consegnarono il loro prigioniero. Lì vennero a sapere che sarebbero stati inviati dei gruppi di indagine per recuperare le prove e smaltire definitivamente tutto ciò che non serviva, compresi i corpi dei poveri uomini diventati poi zombie. Bort si azzardò anche a chiedere cosa ne sarebbe stato della fabbrica e gli venne risposto che con ogni probabilità sarebbe stata sequestrata dal Paese dell'Artiglio. Con un po' di fortuna sarebbe stata rimessa in funzione nel giro di qualche mese, sperava il ragazzone, del resto sembrava poter essere una azienda perfettamente funzionante, in altre condizioni.
    Una volta finito questo ultimo atto pratico, il lavoro della squadra poteva dirsi concluso in maniera ufficiale.
    Allora ci rivedremo presto, bestione mio. Salutami mia sorella e stammi bene.
    Una pacca in pieno petto accompagnò quell'arrivederci da parte della donna. Bort riuscì a rispondere senza farsi prendere dal panico, senza lasciarsi paralizzare troppo dal fascino di lei. A parte i primi minuti, quando la sorpresa dell'incontro lo aveva terrorizzato, era riuscito a gestire abbastanza bene la situazione. Di certo non avrebbe raccontato la cosa a Ringo, non voleva spaventarla inutilmente. Del resto non era successo proprio niente, solo un po' di imbarazzo tra due ex amanti, nulla più.
    Mentre prendeva finalmente la via di casa, il ragazzone cercò di scacciare quei pensieri, facendo il punto della situazione su cosa dire quando sarebbe stato il momento di fare rapporto a Oto. I suoi superiori probabilmente si sarebbero accontentati di un resoconto per sommi capi, ma nessuna informazione era mai di troppo, si disse il chuunin. Anche quel tipo di precisione era parte del suo essere ninja, tanto quanto le tecniche dai nomi assurdi o la sua voglia di migliorarsi continuamente.

     
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    Leggera e divertente, mi è piaciuto leggerla e mi ha quasi invogliato a far entrare un pg nell'EdV xD

    Bort riceve 20 exp e 150 ryo.
     
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6 replies since 6/10/2019, 21:20   106 views
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