Wake me up

Specializzazione medica

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    Demone incendiario

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    Ottenimento della Specializzazione Medica di livello 6 (post 1)





    Agosto a Taki era sinonimo di afa, con la cappa che copriva costantemente il villaggio. La calura estiva era l'incentivo migliore per restare a casa, non uscire se non per il minimo indispensabile. Emma cercò di prendere soltanto missioni che si svolgevano all'interno delle mura del villaggio, aveva un piano per sfruttare in pieno il mese. Si era comprata, trovandoli con estrema fatica, due tomoni di fisiologia e biochimica estremamente avanzati. Li aveva recuperati a Oto, in un negozio di anticaglie, pagandoli a peso d'oro. Erano polverosi e per alcune cose parevano persino superati, ma avanzavano fino ad un livello di dettagli che fino a quel momento era stato fuori dalla portata di Emma.
    Dal giorno in cui riuscì ad averli lei poté iniziare un periodo di "studio matto e disperatissimo", per citare un poeta che la ragazza apprezzava particolarmente. Giorni e giorni passati sui libri, non appena terminava i suoi doveri da ninja. Lesse e rilesse ogni capitolo dei tomi, confrontando quello che vi era segnato con i testi su cui si era istruita fino ad allora. C'erano alcune contraddizioni e su alcune parti non si fidava al massimo, ma per il resto rimanevano ancora attuali e utili. Prese un sacco di appunti, si segnò tutto quello che le poteva servire, come nomi e formule.
    Si impegnò soprattutto ad acquisire nuove informazioni sui corpi morti, su cosa succedeva dopo il decesso agli esseri umani. Da un po' di tempo, soprattutto dopo uno strano sogno, aveva in mente un progetto piuttosto preciso e voleva vedere quanto fosse possibile metterlo in pratica. Cercò tutte le informazioni utili, andando a finire anche in campi un po' esterni a quelli battuti di solito, come la chimica inorganica o la teoria generale del chakra. Non le piacevano tantissimo, ma la aiutarono a gettare le fondamenta di quello che aveva in mente.
    L'aveva chiamata "Arte del Risveglio", ma in sostanza si trattava di tecniche di vera e propria negromanzia. Aveva riempito pagine e pagine di appunti, anche se li aveva camuffati con un semplice codice, in modo che anche se fossero stati trovati non sarebbe stato semplice risalire al reale contenuto. Aveva pensato che se il mondo intero si riuniva per combattere la piaga dei non morti lei avrebbe potuto trovare una certa soddisfazione mettendo i bastoni nelle ruote dei "buoni". Certo, quello che era riuscita a progettare non era granché, ma era sempre un punto di partenza. Pian piano sarebbe migliorata, anche se per il momento doveva farlo facendo estrema attenzione. Non voleva certo finire nei guai con il villaggio.
    Proprio per questo motivo gli esperimenti pratici li dovette andare a fare fuori dal Paese, quanto più lontano possibile dai suoi colleghi. Scelse la Zanna e scelse un luogo particolarmente isolato, una locanda abbastanza malfamata lontana dalla capitale. Con la Trasformazione aveva assunto l'aspetto di un omone, così da spingere gli altri a non romperle le scatole.
    Il giorno successivo al suo arrivo trovò una grotta e iniziò a provare le sue tecniche su degli scoiattoli che aveva cacciato nella foresta vicina. La preparazione teorica era stata estremamente accurata, aveva studiato qualche base di veterinaria solo per quello, anche se non era servito spingersi troppo addentro alla materia, visto che la tecnica era piuttosto semplice. Rianimare i tessuti grazie al chakra anche senza curarli, far muovere il corpo secondo una propria volontà e dare un barlume di intelligenza alla creatura. Questa era la parte più ardua e con minori risultati, ma furono comunque superiori alle attese. In poche ore Emma poté considerare padroneggiato il jutsu e passare a quello dopo, anche se aveva bisogno di una materia prima più rara: il cadavere di una persona.
    Recuperare corpi senza insospettire nessuno era difficile, motivo per cui scelse due dei clienti della locanda. Erano lì insieme, una coppia probabilmente, quindi di certo non sarebbero partite subito delle ricerche, per un giorno o due di assenza. Fu semplice cogliere entrambi in un momento in cui non c'era nessun altro attorno, lontani da qualsiasi insediamento. Prese lui alle spalle e con una coltellata ben piazzata al cervello non gli diede alcuna chance di difesa. Poi, con un'unica azione molto rapida e rapace, fece lo stesso con lei, senza darle la possibilità nemmeno di accorgersi di quello che era successo al suo compagno. Trascinò tutti e due i corpi nella sua grotta, facendo bene attenzione a che nessun animale fosse troppo interessato alla cosa. Passò ore e ore a fare esperimenti, non solo sull'Arte del Risveglio. A Taki non aveva mai avuto la possibilità di studiare così da vicino e con tale libertà due corpi, quindi poco importava che fossero morti, erano una miniera di informazioni pronta per essere scavata. Studiare le cose in questo modo era meno divertente che farlo comodamente a casa, sui libri di studiosi eruditi, però Emma dovette ammettere che aveva un suo fascino. Lei si era portata dietro un paio di taccuini e li riempì di note varie ed eventuali, sulle tecniche di resurrezione ma anche su qualsiasi questione medica potesse essere interessante. Si segnò qualche spunto per ulteriori indagini teoriche, ripromettendosi di continuare lo studio con maggiore veemenza una volta tornata a casa. E guadagnò una consapevolezza piuttosto precisa di quali fossero i limiti e le potenzialità delle sue tecniche dell'Arte del Risveglio.
    Stette quasi venti ore di fila - si prese delle pause brevi solo per i pasti - a fare esperimenti di vario tipo, poi decise che aveva lavorato abbastanza. Buttò quel che restava dei due corpi nella foresta, sperando che qualche animale banchettasse allegramente con loro in modo da cancellare qualsiasi prova. Era stata attentissima a non lasciarne, ma una garanzia in più faceva sempre bene. Una volta fatto ciò, aveva pagato il locandiere e fatto i bagagli. La giornata successiva se la sarebbe concessa di relax, in una stazione termale piuttosto famosa, poco distante da Tsume, la capitale dell'Artiglio. Poi sarebbe tornata a casa, finalmente. Aveva imparato tantissime cose in quei pochi giorni e non vedeva l'ora di continuare lo studio.




    -- Conoscenze, ottime: il ninja può vantare ottime conoscenze nel campo dell'anatomia, della biochimica, della fisiologia, del funzionamento del corpo umano in svariate situazione.


    Arte del Risveglio: Armata dei Rinati
    Tipo: Ninjutsu/Jujutsu
    Livello C
    Tecnica base di necromanzia, che permette il ritorno in vita di cadaveri. Dopo aver eseguito i sigilli l'utilizzatore fa fluire il proprio chakra in dieci metri di raggio. Qualsiasi corpo di essere umano morto si trovi in quest'area viene rianimato, anche se con regole molto precise.
    [Sigilli: 2]
    [I cadaveri rianimati sono considerati come fossero dei cloni fisici dell'utilizzatore, che quindi deve manipolarli]
    [Le statistiche di questi cadaveri sono pari al 50% di quelle dell'utilizzatore, indipendentemente da chi erano questi cadaveri in vita]
    [I cadaveri rianimati contano le ferite subite prima del Risveglio normalmente, ma non hanno bisogno degli organi interni o del sangue per sopravvivere, così come dei muscoli per muoversi (invece le ossa sì)]
    [I cadaveri rianimati possono subire fino a ferite lievi senza perdere vitalità, ma quando subiscono una ferita moderata o superiore il chakra al loro interno viene sbalzato fuori e tornano a essere cadaveri normali]
    [Non ci sono limiti di numero alle volte in cui un cadavere può essere rianimato]
    [I cadaveri rianimati non possono allontanarsi più di 30 metri dall'utilizzatore]
    [I sensitivi percepiscono questi cadaveri rianimati esattamente come fossero cloni dell'utilizzatore]
    Costo: 5 per ogni cadavere rianimato
    source

    Arte del Risveglio: Piuma di fenice
    Tipo: Ninjutsu/Jujutsu
    Livello B
    Tecnica di necromanzia leggermente più avanzata. Dopo aver eseguito i sigilli e toccato con una propria mano un cadavere, l'utilizzatore sarà in grado di rianimarlo e di accedere ad una minima parte delle sue abilità da vivo. Il cadavere rianimato agirà in maniera indipendente, ma avrà la personalità e le abilità dell'utilizzatore, quindi non sia avrà accesso alle conoscenze e memorie della persona del cui cadavere viene preso possesso.
    [Sigilli: 5]
    [I cadaveri rianimati sono considerati come fossero dei cloni superiori dell'utilizzatore]
    [Le statistiche di questi cadaveri sono pari al 60% di quelle dell'utilizzatore, con un bonus di 15 punti alla statistica più alta che aveva in vita (si contano le statistiche base e nel caso di pareggi si fa riferimento a chi muove il pg/png)]
    [I cadaveri rianimati contano le ferite subite prima del Risveglio normalmente, ma non hanno bisogno degli organi interni o del sangue per sopravvivere, così come dei muscoli per muoversi (invece le ossa sì)]
    [I cadaveri rianimati possono subire fino a ferite lievi e moderate senza perdere vitalità, ma quando subiscono una ferita grave il chakra al loro interno viene sbalzato fuori e tornano a essere cadaveri normali]
    [Non ci sono limiti di numero alle volte in cui un cadavere può essere rianimato]
    [I cadaveri rianimati possono rimanere attivi al massimo 24 ore]
    [I sensitivi percepiscono questi cadaveri rianimati con l'impronta di chakra che aveva in vita la persona rianimata]
    [I cadaveri rianimati possono usare tutti i jutsu e le abilità dell'utilizzatore]
    Costo: 30 per ogni cadavere rianimato (più eventualmente da 10 a 80 unità di chakra da fornirgli)

    Arte del Risveglio: Compagno animale
    Tipo: Ninjutsu/Jujutsu
    Livello C
    Tecnica di necromanzia molto basilare. Dopo i sigilli l'utilizzatore tocca il cadavere di un animale ed esso si rianima. Questo essere è autonomo e capisce il linguaggio umano, ma è in grado di comprendere soltanto ordini molto semplici.
    [Sigilli: 2]
    [Le statistiche di questi animali sono tutte pari a 5, indipendentemente dalla loro specie]
    [I cadaveri rianimati contano le ferite subite prima del Risveglio normalmente, ma non hanno bisogno degli organi interni o del sangue per sopravvivere, così come dei muscoli per muoversi (invece le ossa sì, a meno che non sia un invertebrato)]
    [Quando gli animali subiscono una ferita lieve o superiore il chakra al loro interno viene sbalzato fuori e tornano a essere cadaveri normali]
    [Non ci sono limiti di numero alle volte in cui un animale può essere rianimato]
    [Non si possono rianimare animali troppo grossi (al massimo un cane di grossa taglia)]
    [I sensitivi percepiscono questi animali rianimati come animali normali (quindi a seconda della loro taglia), ma con l'impronta di chakra dell'utilizzatore]
    Costo: 5 per ogni animale rianimato




     
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    Ottenimento della Specializzazione Medica di livello 6 (post 2)





    Il ritorno del viaggio a Est segnò il passaggio verso una nuova fase degli allenamenti. Studiando e lavorando sui cadaveri Emma si era resa conto che la sua esecuzione delle Mani Curative era migliorata nettamente, in quanto a pulizia e precisione. Che ci fosse margine per una evoluzione della sua conoscenza in materia? Ormai abituata a fare tutto da autodidatta, la ragazza si ritagliò del tempo per dedicarsi all'esplorazione di tale eventualità.
    Il primo passaggio, come sempre per lei, fu quello teorico. Si procurò tutti i testi che trovò, in realtà molto pochi, sulle tecniche magiche di cura. Si trattava di una abilità di cui i ninja erano molto gelosi, padroneggiata ai massimi livelli era qualcosa di enorme, motivo per cui la conoscenza era poco diffusa. Trovò un testo che era propedeutico all'apprendimento, in quanto dava dei dati aggiuntivi a chi stava apprendendo da maestri poco efficaci, o almeno così diceva l'intestazione. In realtà c'erano solo alcune dritte, ma per la maggioranza del tempo si trattava di indicazioni su cosa chiedere ai propri insegnanti. Sembrava quasi che tutti considerassero impossibile o indesiderabile che qualcuno apprendesse le Mani Curative da autodidatta. Come se fosse sbagliato. Quando il pensiero balenò nella testa di Emma le si illuminò il viso con un sorriso gioioso, tanto che le persone che erano vicino a lei in biblioteca in quel momento la guardarono con aria stranita.
    Dal momento in cui tornò a casa si dedicò dunque a smentire quello che il mondo sembrava pensare a riguardo della questione. Tra i testi che aveva consultato ce n'era uno da cui era riuscita a dedurre indirettamente quali fossero i miglioramenti che era lecito attendersi: spendere meno energie, metterci meno tempo, curare ferite più gravi. Questo sarebbe stato il suo mantra per gli allenamenti negli anni a venire, si disse.
    Bisognava procedere con ordine, quindi il primo aspetto era la spesa in chakra. Per potersi allenare scelse casa sua come location e si avvalse dell'ausilio di un kunai, con cui si ferì ripetutamente la coscia in maniera lieve lieve. Ogni volta che lo faceva iniziava poi a concentrarsi al massimo per stendere le energie curative sulla ferita. Fermare il sanguinamento, riunire i lembi, rigenerare i tessuti rotti... ormai era diventato di una semplicità disarmante, quasi automatico. Questo però rendeva più complicato migliorare l'abilità, quindi dovette proprio metterci un impegno sovrumano a trovare spazio di manovra. Dopo la prima giornata di mancati progressi però ebbe un'intuizione. Il chakra si annidava in ciascun tessuto umano, anche in quelli distrutti. Poteva richiamare quello presente nelle zone colpite, unendolo a quello speso normalmente, per pagare la tecnica. Teoria interessante, ma sbagliata. Però fu grazie a questo fallimento che la giovane trovò la risposta giusta. Proprio mentre faceva un tentativo, chiamando a sé il chakra della coscia colpita, concentrò meno energia e la dispose con precisione su tutta la zona, ottenendo un processo più lento ma altrettanto efficace. Con altre due prove capì che la sua idea era sbagliata, ma che stava comunque avendo una sorta di successo, quindi doveva isolare l'aspetto giusto della pratica. Ci riuscì poco dopo, andando a esclusione. La perizia con cui distendeva l'energia sulla ferita aumentava l'efficacia della tecnica e, di conseguenza, diminuiva i suoi requisiti. Bastava dunque metterci più cura nel curare, concluse con un gioco di parole orribile che le piacque assai.
    Emma verificò subito che il miglioramento nel controllo del chakra curativo si fosse riflesso anche sulla maniera con cui trattava le ferite di media intensità. Se ne procurò una e tentò di farla sparire immediatamente. Si accorse in maniera chiara che il consumo era diminuito, seppur di poco, ma si rese conto di un'altra cosa fondamentale. La nuova disposizione dell'energia magica dava una maggiore potenza al flusso rigenerativo. Facendo leva su questo poteva fare in modo di diminuire i tempi del trattamento. Nel giro dei due giorni successivi Emma riuscì a ottenere il passaggio da mezzo minuto a venti secondi circa. Questo era un miglioramento netto anche a livello di consumi, curare ferite di media intensità smetteva di essere un salasso terribile come prima e iniziava a essere fattibile per davvero.
    L'ultimo passaggio fu quello che impiegò più tempo, ma anche quello meno complicato, in qualche maniera. Grazie alla maggiore potenza del flusso rigenerativo, acquisita con i due step precedenti, si trattò solo di andare a tentativi per capire quale fosse il meccanismo giusto per sbloccare la cura delle ferite gravi. All'inizio lasciò perdere momentaneamente l'autolesionismo, non essendo sicura di non riscontrare conseguenze di lunga durata. Utilizzò per lo più "volontari" esterni, ovvero i nemici incontrati durante le missioni, come già successo in passato. Una volta immobilizzati si occupava di curare le ferite che spesso aveva provocato lei stessa. In questo modo però non poteva allenarsi con la giusta intensità, quindi un giorno si prese un permesso e si iscrisse ad un torneucolo ospitato da una fiera di paese, a qualche kilometro di distanza da Taki. C'erano solo due ninja tra gli iscritti, oltre a lei, quindi gran parte degli altri erano semplici civili. Vinse il primo scontro senza sprecare chakra e ferendo in maniera consistente il suo avversario, che si arrese. Poté quindi offrirsi di curarlo, fingendo gentilezza, e fare la pratica di cui aveva bisogno. Stessa cosa successe con il secondo match, che avvenne con un'ora di ritardo, quindi senza il recupero di energie adeguato. Arrivò dunque al terzo incontro, la finale, spompatissima, arrendendosi quasi subito. Poco le importava, però, era molto soddisfatta dell'esercizio che aveva svolto sulle Mani Curative.
    Dal giorno successivo infatti si sentì abbastanza sicura dei progressi fatti da iniziare a provare su se stessa. Faceva malissimo pugnalarsi così forte, oppure ustionarsi con le proprie tecniche, ma nel giro di mezzo minuto tornava come nuova. In meno di una settimana stabilizzò l'abilità e poté dirla padroneggiata per davvero.





    -- Mani curative (2): Non è ancora possibile usare questa tecnica in combattimento.

    Tabelle per le mani curative:

    Turni necessari per curare una ferita:

    Livello
    Ferita12345
    Lieve11111
    Moderata32111
    GraveX3211
    CriticaXX321
    MortaleXXX32


    Consumo a turno:
    Livello
    Ferita12345
    Lieve3025201510
    Moderata4035302520
    Grave-45403530
    Critica--504540
    Mortale---5550


    Nota: se una ferita viene curata per un numero inferiore di turni rispetto a quelli necessari alla guarigione completa, la guarigione sarà soltanto parziale e verranno diminuiti i gradi della ferita in maniera direttamente proporzionale ai turni per cui è stata curata. Ad esempio se una ferita Grave viene curata da un Mani Curative (2) per due turni invece che per tre, diminuirà di due gradi invece che tre, quindi diventerà una Lieve. In caso di numeri non interi si arrotonda per difetto.




     
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    Tra le varie falle che Emma aveva notato nelle tecniche dell'Arte del Risveglio, durante i suoi esperimenti nella grotta del Paese dell'Artiglio, una risaltava in maniera quanto mai evidente. I corpi che doveva usare come materie prime erano per forza di cose fallati, rovinati da ciò che aveva causato la morte della persona. Poteva usare cadaveri di persone mancate per colpa di una malattia o di semplice vecchiaia, ma sembrava più difficile recuperare cose del genere. Difficile e rischioso. Un'altra alternativa poteva essere il veleno, ma per quanto avesse esplorato quel campo Emma capì che sarebbe stato arduo usare sistematicamente quel metodo. Il villaggio permetteva l'acquisto legale di veleni, ma per quelli dalle alte proprietà mortifere era richiesto un grado maggiore di quello che la ragazza possedeva. E costavano carissimo. Avrebbe potuto provare a sintetizzarsi da sola i suoi veleni, ma questo avrebbe richiesto una conoscenza di chimica enorme. Per quanto le piacesse la materia non poteva investire così tanto tempo e energie nello studio di essa, non senza dover rinunciare ad altre cose, che rimanevano al momento una sua priorità. Restava dunque il metodo più basilare, quello manuale. I corpi Risvegliati erano in grado di muoversi anche con ferite molto profonde, purché non fossero in zone che compromettevano appunto la mobilità. Danni alla zona cerebrale o al cuore non impedivano allo zombie di camminare o combattere, ma eventuali ferite agli arti compromettevano la mobilità in maniera concreta. Pessima, pessima notizia per Emma. Per questo lei aveva provato più volte ad applicare tecniche di cura alle sue creazioni, ma senza alcun tipo di successo. Del resto questo era conforme con qualcosa che aveva studiato in precedenza: i corpi morti rigettavano il chakra medico, che non riusciva ad agire su essi. O meglio, ci riusciva solo nei primi momenti dopo la morte, quando alcuni tessuti non avevano ancora iniziato la necrosi. Le Mani Curative stimolavano la rigenerazione cellulare, accelerandola terribilmente, ma non riuscivano a farla partire quando essa era zero. Un difetto totalmente trascurabile per qualunque altro medico, un problema abbastanza serio per una come Emma. Mentre studiava e si esercitava sul miglioramento delle Mani Curative, la ragazza si scervellò per capire come potesse superare il problema. Finché non le venne l'intuizione giusta.
    Così come il chakra magico animava i cadaveri in generale, doveva usarlo nel piccolo per riattivare le cellule, una per una, per ripristinare anche solo temporaneamente le loro capacità rigenerative. Solo così sarebbe riuscita a forzare la propria energia magica nel corpo ormai deceduto, per aiutarlo a ripristinarsi. Una volta avuta l'intuizione corretta, la ragazza passò alla fase di progettazione vera e propria. Prese un taccuino e inizio ad appuntarsi tutti i dati che le venivano in mente. Come sempre fu piuttosto confusionaria in questa fase preliminare, ma non si preoccupò troppo, era necessario avanzare per gradi. Una volta riunite le idee principali poté fare ordine e iniziare a capire come approcciare l'abilità dal punto di vista pratico. Doveva incalare la sua energia negativa nel corpo morto, sincronizzarla con esso, renderlo terreno fertile per il suo chakra curativo. Purtroppo serviva mettere in conto del tempo per questa procedura, così come pareva necessaria la presenza di sigilli per aiutare l'aggiustamento energetica. All'inizio ne programmò ben cinque, per andare sul sicuro, con la consapevolezza che sarebbe scesa man mano che prendeva confidenza con l'abilità. Sperava di poter arrivare a zero, ma purtroppo questa si rivelò una previsione troppo ottimista.
    La quantità di chakra necessaria alla creazione della sincronizzazione era abbastanza poca, all'incirca la stessa che veniva utilizzata per la Sostituzione. Fu proprio mentre ragionava su questo aspetto che la giovane si accorse di una potenzialità nascosta di questa abilità. Aveva infatti ipotizzato di poter utilizzare essa anche su zombie creati da altre persone, anche in maniera diversa dall'Arte del Risveglio. Non ebbe mai modo di verificare questa sua idea, ma si sentiva abbastanza sicura a riguardo.
    Una volta completata la progettazione teorica, rimase solo un aspetto fondamentale: la pratica. Per la natura stessa di ciò su cui si stava allenando, Emma non poteva restare nel villaggio o in generale in qualche luogo rintracciabile, doveva nascondersi. Prese qualche giorno di vacanza e scelse qualche posto isolato. Trovò una bella caverna, nel Paese degli Orsi, poi si dedicò a trovare qualche vittima prescelta. Non fu difficile, le bastò adescare un omuncolo in una sorta di locanda non molto distante dalla capitale, utilizzando la Trasformazione per assumere un aspetto fittizio. Mentre erano nascosti nella boscaglia, la ragazza decise di fare un ultimo regalo allo sconosciuto, una fellatio finemente eseguita, poi quando ebbe finito lo pugnalò al cuore con un'arma d'acqua. Non ci fu alcuna resistenza, la parte più difficile fu trasportare il corpo morto nella grotta.
    Le ore successive furono caratterizzate da ricerche febbrili e da reiterati tentativi di mettere in pratica l'abilità teorizzata. Con pazienza Emma verificò che pian piano tutti i pezzi andassero al loro posto. Ci vollero parecchie ore e una gran quantità di chakra per riuscire a padroneggiare al massimo quella capacità, ma alla fine ce la fece. Gettò il cadavere nel primo crepaccio disponibile, dopo averlo deturpato con la sua innata perché non fosse riconoscibile. Le precauzioni non erano mai troppe. Poi tornò a casa, contenta. Le sue creature ora erano un po' meno vulnerabili.



    Incanalare energia negativa
    Abilità personale
    Uno dei grandi difetti di rianimare cadaveri e farli combattere è che la materia prima sovente è distrutta o fallata. Le cure magiche dei ninja medici non funzionano con i cadaveri non più freschi, ma, dopo una lunga serie di studi appositi, Emma è riuscita a trovare una soluzione. Eseguendo un sigillo e sincronizzando il chakra con un cadavere rianimato (in qualsiasi maniera) si può rendere in grado di eseguire tecniche di cura come le Mani Curative, a piena efficacia e senza ulteriori difficoltà. Questa operazione impiega un secondo circa e costa 5 unità di chakra se lo zombie è stato rianimato dall'utilizzatrice, 15 se è stato rianimato da altri, dopo di che sarà possibile usare le Mani Curative con i consumi e i tempi determinati dal livello di specializzazione posseduto.
    [Richiede almeno il livello 6 in specializzazione medica]




     
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    Allenamento per specializzazione in Chimico livello 1






    La fine dell'estate era stata portatrice di novità, una evidente a tutti e una di importanza ben maggiore per Emma. La prima era il fatto che la giovane si era trovata un nuovo ragazzo e che questa volta aveva deciso di frequentarlo alla luce del sole. Era un collega, un ninja di Taki anche lui, quindi avrebbe avuto poco senso nasconderlo. Un tipo tranquillo, bello muscoloso ma abbastanza timido. La cosa divertente era che conosceva una tecnica Doton che concedeva la creazione di cloni superiori, il che permise a lei di fare un esperimento che aveva in mente da molto tempo: diventare nido di numerosi uccelli allo stesso tempo. Le copie permisero di farlo senza dover coinvolgere mezza popolazione di Taki, cosa che irrimediabilmente avrebbe fatto girare voci che lei voleva evitare. In questa maniera, invece, la piccola sperimentazione poté essere portata avanti senza destare l'attenzione di nessuno. E il risultato fu un successo notevole per entrambi.
    In parallelo a questo piacere più fisico, Emma si dedicò alla ricerca di uno decisamente più intellettuale. Aveva bisogno di una piccola boccata di aria fresca, nel suo studio. Aveva ormai esplorato qualsiasi campo possibile della medicina teorica, mentre migliorare l'aspetto pratico delle arti curative dei ninja era particolarmente ostico per lei. Scelse dunque un ambito di studi quasi nuovo e provò a buttarvisi a capofitto. Se nei periodi precedenti aveva appreso le basi della biochimica, ora voleva provare a tentare di approfondire la materia nel complesso.
    Aveva divorato in poco tempo tutti i testi delle basi di chimica, arrivando ad avere una conoscenza decente dell'argomento. Il tempo libero dalle missioni e dal sesso non era molto, ma lei era capace di leggere libri con una velocità sorprendente. In pochi giorni riuscì a soddisfare la sua curiosità, che però si spostò con agilità verso altri lidi. La teoria soggiacente ai comportamenti dei composti le interessava molto di meno rispetto a quella che spiegava come funzionavano i corpi umani, ma c'era un punto di contatto molto interessante che prima lei non aveva individuato. Il mondo era pieno di sostanze in grado di influenzare gli esseri umani, tra veleni, droghe, tonici o altre bevande affini. Dentro i testi che aveva letto non c'erano chiavi d'accesso così dirette, ma approfondendo alcuni argomenti sarebbe stata in grado di produrre degli intugli fatti in casa per i suoi obiettivi?
    Con grande energia si dedicò a recuperare testi di botanica, di zoologia, di geologia. Recuperò per vie traverse persino un tomo polveroso sulla produzione di pesticidi, che dovette strapagare vista la sua rarità. Si ingozzò di pagine e pagine stracolme di nomi e sostanze. Alcuni riportavano utilizzi commerciali attuali, altri la maniera in cui tradizioni diverse impiegavano tali prodotti. La svolta arrivò quando lei riuscì a mettere le mani su un paio di libri di erboristeria, che diedero un nuovo impulso alla sua ricerca. A quel punto l'estasi teorica però aveva bisogno di un corrispettivo impegno pratico, cosa che però richiedeva tempo. C'era solo un grande ostacolo alla realizzazione di questo progetto ed Emma se ne sbarazzò senza esitazioni. Non fu difficile trovare una scusa per scaricare il suo ragazzo, dato che costui aveva l'emotività di un'ameba e lei riuscì a farlo mantenendo la sua facciata. Una volta libera da costrizioni sentimentali, la giovane poté dedicarsi ai suoi nuovi esperimenti.
    Recuperare gli ingredienti fu il primo ostacolo e fu uno dei più ostici. Per alcune cose dovette fare scampagnate per i dintorni del villaggio, girando con i libri aperti come un'ebete. Per altre sostanze invece poté contare sui mercati normali, visto che si trattava di materie prime usate anche per altre cose, principalmente. Per esempio, la ragazza sospettava che il caffè potesse essere uno dei tanti ingredienti dei tonici per il chakra e i suoi esperimenti le diedero ragione. Ne aveva usati pochi in vita sua e non aveva macchinari adeguati per fare un analisi chimica dettagliata, quindi dovette andare a tentativi. Più di una volta si ritrovò a sputare i suoi intrugli, disgustata, e in un caso andò molto vicina ad essere ricoverata per intossicazione alimentare. Dopo una settimana di prove riuscì però a creare un piccolo tonico di chakra funzionante, per quanto fosse più debole di quelli che nei negozi specializzati venivano venduti come "di livello 1". La ragazza lavorò ancora, giocando sulla concentrazione dei vari ingredienti, e alla fine riuscì a raggiungere la qualità dei prodotti industriali. Certo, ci aveva messo parecchio ed i materiali arrivavano a costarle praticamente quanto comprare un prodotto finito, ma se un giorno fosse riuscita a fare lo stesso anche con qualcosa di più complicato sarebbe potuto essere molto interessante.
    Mentre si compiaceva di quella piccola quantità di chakra recuperato, segno del suo grande successo, ad Emma venne un dubbio. I suoi zombie potevano recuperare energie con i tonici normali? Si prodigò dunque a verificare questo dubbio, anche se la cosa richiese più tempo, visto che doveva recuperare un cadavere su cui fare esperimenti.
    Prima di riuscire a farlo la ragazza dunque iniziò ad esplorare il magico mondo dei veleni. Purtroppo non fu in grado di capire molto di un paio di libri che era riuscita a comprare, troppo avanzati per lei, ma non si fece prendere dal panico. Lavorò sull'Essenza di Trementina, un derivato vegetale che alcuni usavano come solvente per vernici, ma che poteva anche essere usato come agente nocivo per le persone. Con un gran numero di esperimenti caserecci lei riuscì a riprodurlo da sola, isolando il principio attivo a partire dalla resina dell'albero e creando un composto efficace. Studiò anche l'apitossina, il veleno prodotto da questi insetti, grazie al fatto di averne trovato un esemplare morto in casa. Ne riuscì a isolare, seppur con fatica, il principio attivo e a quel punto ebbe una malsana idea, che avrebbe dato una svolta ai suoi esperimenti. Aggiunse una goccia d'acqua infusa con un poco del chakra corrotto tipico dell'Arte del Risveglio. Riuscì a creare un'unica pastiglietta in questo modo e volle provare a fare un paio di esperimenti simili con i tonici del chakra, anche se non poté provare subito i risultati, dovette attendere la prima vacanza a sua disposizione. Come sempre comprò biglietti del treno che falsassero i suoi movimenti, usò la Trasformazione e scelse come luogo per compiere le sue scorribande posti minuscoli dimenticati dagli dei. Questa volta toccò ad una capanna di un pescatore solitario del Paese dell'Artiglio, un uomo anziano che aveva perduto da tempo moglie e figli. Lo uccise con un colpo di kunai alla tempia, morte rapida e poco dolorosa. Una forma di cortesia visto che l'esperimento sembrava poter essere importante. Purtroppo la casa era priva di qualsiasi cosa di valore, quindi Emma non fu in grado di portare refurtive aggiuntive oltre alla prova che cercava. Rianimò dunque l'uomo e diede il via all'esperimento. Gli fece sprecare chakra e quando provò a recuperarlo con un tonico normale la cosa fallì, come da previsioni. Quello che invece era meno scontato era il successo che avvenne quando lo zombie prese il Tonico Corrotto. Sull'onda emotiva di ciò la ragazza fece ingerire il veleno di apitossina al Risvegliato e a sorpresa uno dei piccoli tagli che il pescatore aveva riportato cadendo a terra si rimarginò. Vittoria completa.






    Chimico
    C'è chi preferisce lo studio all'allenamento ma non per questo compie meno sforzi o risulta meno letale in combattimento, i ninja che studiano la chimica spesso riescono a creare potenti tossine o tonici miracolosi; si dedicano allo studio del corpo umano, della zoologia e della biologia per poter sfruttare le sostanze presenti in natura o sintetizzarne di proprie così da avere sempre un vantaggio esterno.
    Nota: per ottenere gli ingredienti necessari ad autoprodurre tonici, veleni, antidoti e droghe è necessaria una quest (nella quale si possono ottenere anche ingredienti diversi e/o in maggiore quantità) e una role approvata dallo staff per produrli. Si può fare anche una quest singola per ottenere gli ingredienti e produrre un'unica role. In entrambi questi casi non si spenderanno soldi per la produzione. Alternativamente si possono acquistare cose a prezzo pieno al mercato ma considerarli autoprodotti comunque (in questo caso non sono richieste role).

    Livello 1
    -Produzione (1): grazie alle proprie conoscenze, il Chimico è in grado di produrre veleni leggeri e tonici di livello 1, sia uguali a quelli del mercato sia personali (i cui effetti e principi attivi possono essere diversi da quelli di regolamento ma che dovranno comunque avere un costo che il chimico dovrà pagare per averli. A questi veleni si applica lo sconto della spec.)




     
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    Allenamento per ottenimento abilità personale







    Gli studi per fare il salto di qualità con la sua Arte del Risveglio impegnarono duramente Emma, la quale dovette fare mille verifiche e supposizioni prima di arrivare alla prima bozza di tecnica. Certo, se avesse avuto successo avrebbe superato la grande difficoltà che aveva riscontrato nelle sue creazioni, ovvero l'obbligo di dover reperire un cadavere intero per poter usare anche il Jujutsu più semplice. Gli Abomini, era questo il nome che aveva scelto, sarebbero potuti nascere dal nulla. Il chakra corruttore avrebbe creato tessuti morti, un po' come facevano gli altri ninja con quelli vivi dei loro cloni. Era meno semplice del previsto, ma nel giro di un paio di settimane fu in grado di completare il progetto, in teoria. Scelse di allenarsi comunque lontano dagli occhi indiscreti dei suoi colleghi e ancora di più da qualsiasi percettore del chakra. Questa volta scelse il Paese del Mare e giunse sotto mentite spoglie su un'isola di quelle minori e lontane dalla capitale. Lontana da chiunque, a dirla tutta.
    La takiana eseguì i suoi esperimenti di nascosto e, già al secondo tentativo, qualcosa di mostruoso venne fuori. Il corpo era ancora meno umano di quanto lei avesse preventivato e la mente... nei suoi progetti doveva essere lucida, una copia perfetta della sua, ma sin da subito si intuì che non era così. Partì in quarta e la scienziata fu in grado di formulare ipotesi solo a posteriori. Quel mostro era in grado di agire con razionalità, ma con un unico obiettivo: il massimo livello di distruzione e morte. Inutile dire che questa cosa le piacque da morire. Non poteva controllarli, ma poteva liberarli e poi divertirsi a vedere quanti danni avevano fatto.
    La tecnica era solida e aveva una sua decisa utilità, ma Emma individuò subito un difetto. Il mostro centellinava il suo chakra e non lo usava se non in situazioni in cui era necessario, ma nel momento in cui lo faceva veniva fuori la difficoltà maggiore. Le sue riserve erano molto molto limitate. Mentre andava a fare stragi di cervi, l'Abominio aveva dovuto usare la Palla di Fuoco Suprema, per non venire schiacciato dalla loro fuga, ma così facendo si era quasi azzerato il chakra disponibile. Questo voleva dire che alla prima battaglia un minimo seria quei poveri mostri sarebbero stati depotenziati al massimo, anche in caso di vittoria. Visti gli sforzi richiesti era un limite che sembrava fin troppo stringente. Come fare per superarlo?
    Emma tornò a casa provando sia soddisfazione che fastidio. Voleva trovare una soluzione che rendesse tutto migliore, una chiave per ridare chakra ai suoi bambini immondi. Aveva trovato una via con quei tonici, tempo addietro, ma la quantità che potevano fornire era minima e non era più riuscita a trovare delle forme che potessero potenziare le sue pillole. Delusa dalla mancanza di idee, tentò di ritornare su qualcosa di solido, per vedere quanto spazio di manovra avesse. Prese un libro di anatomia, un tomo incentrato solo sul sistema circolatorio del chakra. Era uno dei suoi preferiti, quasi mille pagine scritte da uno dei maggiori luminari di tutti i tempi, Aki Yukimitsu. Gli zombie di Emma dovevano molto a quel libro, era stato grazie ad esso che lei aveva ideato alcuni dei metodi principali per donare e dunque far utilizzare l'energia ai Risvegliati. Il sistema circolatorio dei suoi non morti era tutto sommato quasi identico a quello dei vivi, ma questo forniva poco aiuto ad Emma. Continuò a sfogliare quelle pagine, quasi più per consolarsi che per reale speranza di trovare qualcosa di utile. Era molto legata a quel testo, era stato uno dei primi che aveva comprato con i suoi soldi. Andò avanti pigramente, fino a che non le venne un lampo, guardando una delle tante immagini. Il capitolo era uno dei primi, quello in cui venivano spiegati punti di contatto e differenze tra il sistema circolatorio del sangue e quello del chakra. Forse la divergenza più evidente era la natura del tutto involontaria del primo, mentre il secondo poteva essere comandato in qualche modo. Però se non allenato, come avveniva tra tutte le persone che non imparavano mai a usare le arti ninja, quel sistema rimaneva autonomo e autoregolato. Era stato proprio quello scrittore, vissuto ormai un secolo addietro, a scoprire molti dei funzionamenti fino ad allora nascosti del chakra in individui non abili al suo uso militare. C'era una ghiandola, che si trovava curiosamente attaccata al cuore delle persone, incaricata di produrre un singolo ormone, il quale si occupava di spronare alcuni organuli cellulari presenti in tutto il corpo di produrre chakra. Era un meccanismo che permetteva l'accumulo lento e continuo dell'energia nelle Porte, il centro cardine di tutto quanto il sistema. Quel corpuscolo, chiamato non a caso Ghiandola di Yukimitsu, era alla base della creazione di chakra ed era quello che gli allenamenti dei ninja andavano a potenziare all'inverosimile. Oltretutto era difficilissima da notare, solo al microscopio era possibile individuarla, anche perché in ogni persona poteva essere collocato in posizione diversa, per quanto sempre nel cuore.
    Emma capì subito di aver trovato un possibile punto di svolta. Purtroppo, ancora una volta, non poteva fare tentativi a ripetizione, quindi dovette prima di tutto studiare a fondo la questione dal punto di vista teorico. Si rilesse tutto quello che aveva a disposizione, passando in rassegna la sua gran libreria. Visto che non era sufficiente passò interi pomeriggi in biblioteca, cercando di studiare ogni possibile riga scritta da esseri umani sulla Ghiandola di Yukimitsu. Gran parte delle nozioni le conosceva già, ma entrando in profondità su un argomento così limitato ebbe la possibilità di apprendere molte cose nuove. Era eccitante da morire per una come lei.
    La sua teoria, ancora tutta da provare, era che ingerendo il cuore di un corpo morto di fresco e sincronizzando il chakra tramite l'Arte del Risveglio, la Ghiandola di Yukimitsu potesse stimolare il corpo di uno zombie, in modo che producesse altra energia. Proprio per questo prese alcuni testi sul cannibalismo, un argomento che non aveva mai esplorato in vita sua. Ogni tanto prese anche qualche libro esterno a questa ricerca, giusto per mischiare le carte e assicurarsi che nessuno potesse in qualche maniera collegare le cose. Purtroppo questa parte di indagine non portò grandi risultati, visto che i testi si concentravano sugli aspetti antropologici e non su quelli fisiologici dell'antropofagia. Era stata comunque una lettura meno noiosa delle attese, però poco proficua.
    A quel punto la teoria aveva dato tutto quello che Emma poteva desiderare, restava da affidarsi alla pratica. Dovette ancora una volta scegliere uno dei paesi secondari, dove i suoi danni sarebbero rimasti quasi sicuramente impuniti. Prese come sempre mille precauzioni e con uno scambio al volo prese un treno che la condusse, ancora una volta camuffata, nel Paese della Zanna. Il lavoro che doveva fare rendeva più importante la scelta della sue cavie, questa volta, visto che aveva bisogno di più persone per poter fare i test necessari. Non poteva però attaccare villaggi interi, troppo il rischio di attirare attenzioni indesiderate. Andò alla ricerca di un'abitazione isolata e occupata da un po' di gente. Le ci volle mezza giornata di cammino, ma alla fine incontrò una piccola fattoria, in cui abitava una famigliola di contadini. Erano a cena insieme, attorno ad un grande tavolo. Emma li vide dalla finestra e decise di provare un approccio semplice. Bussò alla porta e il padre arrivò ad aprire pochi istanti dopo. Emma, che aveva l'aspetto di un giovane dall'aria stanca ma perbene, non perse tempo. Un kunai in pieno petto, preciso e mortale. L'uomo cadde all'indietro, senza fare rumore, gli occhi sgranati per lo stupore. Lei entrò e si portò all'uscio della stanza in cui si trovavano tutti. Oltre ad una donna adulta c'erano tre figli, il più piccolo sulla decina di anni, il più grande quasi maggiorenne. Emma prese la mira con cura e in pochi attimi tutti furono pugnalati in piena testa. Uno dei figli sopravvisse abbastanza per lanciare un singolo grido, gli altri perirono subito. Una volta portato dentro il primo cadavere e trasportati tutti nella parte più interna della casa, lontani dalle finestre, poterono iniziare gli esperimenti veri e propri. Chiaramente non poteva creare un Abominio, avrebbe dato vita ad un caos che al momento non era necessario. Meglio procedere con la dovuta cautela, motivo per cui scelse la Piuma di Fenice. Risvegliò il padre, le pareva più poetico così e oltretutto visto che il suo cuore era distrutto era quello che più probabilmente sarebbe stato inutile come cibo.
    Il primo tentativo fu un disastro. L'uomo sprecò chakra con un paio di tecnica, prima di potersi dare alla pratica di cannibalismo. Fece già fatica a recuperare il cuore dal petto di quella che un tempo era stata sua moglie e non fu in grado di mangiarlo interamente, cosa che rese nullo qualsiasi tentativo di sincronizzazione del chakra. Questo non era previsto dagli studi di Emma, ma sembrava una variabile di cui poteva essere facile tenere conto.
    Quando lo zombie affondò le mani nella carne della propria ex progenie alla takiana si illuminò il cuore, era così bello dissacrare un legame così puro come quello tra padre e figlio. Il mostro riuscì a inghiottire in un sol boccone l'intero organo e a quel punto concentrò il chakra corruttore dentro di sé. Ci volle un po' di tempo, come del resto preventivato, ma l'effetto fu inferiore alle attese. Aveva recuperato una quantità di energie più o meno pari a quelle che gli sarebbero servite per un Esquivar no Jutsu, ma i suoi studi dicevano che il risultato avrebbe dovuto essere poco meno del doppio. Purtroppo non aveva idea di cosa fosse andato storto e per avere qualche chance di scoprirlo doveva recuperare i ricordi dello zombie, motivo per cui gli diede un sonoro calcione sulle gengive. Per poco non vomitò nel rivivere la sensazione di mangiare un cuore umano e si beò di quella sensazione di puro disgusto. Una volta studiato, attraverso le memorie del corpo Risvegliato, Emma diede vita di nuovo al suo non morto. Ci aveva riflettuto qualche minuto, mentre sorseggiava un bicchiere di vinello che aveva rubato dalla dispensa, e aveva trovato la soluzione. Non si trattava soltanto di concentrare chakra dell'Arte del Risveglio, si trattava di circondare il cuore con esso, corrompendolo in ogni sua cellula. In questo modo la Ghiandola di Yukimitsu poteva svolgere il suo ruolo alla perfezione. Compreso il meccanismo, il tentativo seguente ebbe successo e così anche l'ultimo, eseguito per puro scrupolo. Una volta derubati di cuore tutti i figli, lo zombie si ritrovò pieno di energie, ma privo di scopo particolare. Per essere sicura di non lasciare alcun tipo di indizio eseguì la Piuma di Fenice anche sugli altri familiari, cosa che fu possibile visto che hai risvegliati non servivano organi interni. Insieme aiutarono Emma a ripulire un minimo il disastro. Poi, una volta compiuta questa opera, si misero in cammino, seguendo un sentiero che la ragazza di Taki si era studiata in anticipo. Conduceva al mare, in una decina di minuti, proprio ad una di quelle scogliere alte e profonde tipiche della zona. La famiglia di non morti si gettò da laggiù, precipitando verso l'acqua. I ricordi che arrivarono a Emma si fermarono lì, l'impatto era stato sufficiente a far perdere il controllo del chakra corruttore. Probabilmente sarebbero finiti a fondo e qualche pesce se li sarebbe mangiati, pensò lei. Il tramonto era già passato e lei era in cammino verso la sua prossima meta, una stazione ad un paio di ore di viaggio da laggiù. Sapeva della presenza di un treno notturno, che avrebbe potuto prendere per tornare a casa. Non si aspettava di finire così in fretta, era proprio felice come una pasqua.






    Arte del Risveglio: Orrido pasto
    Abilità personale
    Questa abilità può essere usata solo dai Risvegliati, ovvero gli zombie creati da Emma. Per poterla attivare la creatura dovrà mangiare il cuore di un'altra persona, azione che richiede un turno intero e che permetterà ad essa di assorbire anche alcuni elementi chiave del sistema circolatorio del chakra. In questo modo potrà recuperare le proprie energie, in misura differente a seconda della potenza della vittima. Nel caso essa sia di livello pari o inferiore a quello del creatore dello zombie la quantità di chakra recuperato sarà un massimo di 50 unità, nel caso sia superiore al livello del creatore sarà un massimo di 100 unità, mentre nel caso in cui sia superiore al doppio del livello del creatore sarà un massimo di 150. Il ripristino di chakra sarà immediato, ma per compiersi il cuore della vittima dovrà essere ingerito per intero. Questa abilità non può essere attivata se il cuore della vittima è danneggiato in qualsiasi modo o se il cadavere da cui viene prelevato era morto da più di due ore.

    Ottenibile con un post da 1000 parole minime




     
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    Allenamento per specializzazione in Chimico livello 2






    La fine dell'inverno accompagnò la crescita notevole della passione di Emma per la chimica. Per diversi mesi aveva abbandonato quel tipo di studi, vi ci era tornata quasi per caso. Di recente aveva preso, raramente, a fumare una droga leggera che riusciva a recuperare tramite un suo collega che aveva contatti con gli spacciatori della città. Non lo faceva spesso, non voleva assuefarsi a tale vizio, voleva solo poter crocettare anche quella casella nel suo elenco di errori e malefatte. Oltretutto quella sostanza la faceva stare decisamente bene, era un rilassante e la faceva sentire come se avesse tutte le possibilità del mondo. Tutto era sotto controllo, tutto raggiungibile. Durava poco, ma era una bella sensazione, seguita da sensazioni più brutte quando l'effetto psicotropo terminava. Entrambe le cose piacevano da morire ad Emma, per i due motivi opposti.
    A partire da questo passatempo saltuario la ragazza decise di provare a indagare il funzionamento scientifico di tali sostanze. Purtroppo riuscì a procurarsi testi che parlavano della cosa solo ad un livello piuttosto basilare, anche se il fatto che lo facessero più dal punto di vista chimico rispetto a quello neurologico, come inizialmente si aspettava lei, fu la chiave per la prosecuzione degli studi. Delusa, infatti, si buttò a capofitto nel tentativo di aggirare il problema e raggiungere una comprensione della materia maggiore, in modo da accedere in un secondo momento alle nozioni richieste. Riprese le letture che aveva lasciato un po' da parte negli ultimi mesi, continuando il percorso di comprensione teorica della chimica molecolare e delle branche della scienza che venivano poi utilizzate nella produzione di sostanze nocive o benefiche. Questa volta la ragazza si concentrò totalmente sulle prime, le interessavano molto di più. Imparò a memoria una grandissima quantità di nomi e indicazioni, il possesso di nozioni non era mai stato un problema per lei, anzi le piaceva l'idea di sapere quante più cose possibili.
    Dopo un giro di approfondimento generale, la giovane scelse un argomento specifico di interesse e vi si tuffò a capofitto. Si interessò dei vari stati della materia e di come avvenissero i passaggi tra essi. Conosceva la base della questione, del resto era stato necessario quando aveva fatto biochimica negli anni passati, ma non era mai arrivata ad una piena comprensione di tutto quello che voleva dire. Sviscerare questo tipo di argomenti richiese intere settimane di studio accanito, tra biblioteche del villaggio e mercatini di libri, alla ricerca di qualche tomo che desse una prospettiva nuova. Arrivò infine alla piena conoscenza di quello specifico campo, cosa che la aiutò a rendersi conto di una possibile applicazione pratica dei suoi studi. Tutti i veleni avevano un tipo di somministrazione, a seconda del quale cambiava notevolmente qualsiasi possibilità di utilizzo. Per alcuni era davvero difficile programmare l'intossicazione della vittima, per altri si creava il rischio di colpirsi da soli, altri ancora rischiavano di essere difficilmente controllabili in quanto si diffondevano nell'aria in maniera poco controllata. In pochi utilizzavano questi strumenti infidi, ma ognuno di essi aveva uno stile diverso, tutto suo. Andando ad agire sulle proprietà e sullo stato della materia sarebbe stato possibile cambiare il metodo di somministrazione di un veleno? Emma iniziò a indagare partendo da tale quesito e nel giro di qualche settimana arrivò ad una risposta affermativa. Era riuscita a tracciare delle ipotesi di lavoro per almeno tre diversi tipi di sostanza nociva, purtroppo solo per quelli dalla struttura più semplice. Ne confutò due con la pratica, ma il terzo esperimento andò a buon fine e riuscì a cambiare la polvere di Belladonna in un liquido che avesse una concentrazione adatta per mantenere la stessa efficacia. Lo spalmò su un kunai e si tagliò, facendo entrare in circolo la sostanza. Il malessere che si protrasse per l'ora successiva fu il segno del successo dell'opera. Restava però una vittoria isolata, quindi per altre settimane tutto il tempo libero dalle missioni fu dedicato a studiare il metodo per rendere la procedura sempre funzionante ed equilibrata. Lavorò soprattutto sul veleno di apitossina, la sua creazione personale, ma anche su altre sostanze di semplice comprensione. Era ancora alle basi di quel campo e si sentiva motivata a proseguire. Se lo studio della medicina era arrivato ad un punto morto, visto che lei non riusciva a interessarsi troppo alle sue abilità pratiche, una materia come la chimica che si prestava molto all'indagine teorica sembrava un bel campo in cui buttarsi a capofitto.






    Chimico
    C'è chi preferisce lo studio all'allenamento ma non per questo compie meno sforzi o risulta meno letale in combattimento, i ninja che studiano la chimica spesso riescono a creare potenti tossine o tonici miracolosi; si dedicano allo studio del corpo umano, della zoologia e della biologia per poter sfruttare le sostanze presenti in natura o sintetizzarne di proprie così da avere sempre un vantaggio esterno.
    Nota: per ottenere gli ingredienti necessari ad autoprodurre tonici, veleni, antidoti e droghe è necessaria una quest (nella quale si possono ottenere anche ingredienti diversi e/o in maggiore quantità) e una role approvata dallo staff per produrli. Si può fare anche una quest singola per ottenere gli ingredienti e produrre un'unica role. In entrambi questi casi non si spenderanno soldi per la produzione. Alternativamente si possono acquistare cose a prezzo pieno al mercato ma considerarli autoprodotti comunque (in questo caso non sono richieste role).

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    - Somministrazione (1): usando le proprie capacità, il Chimico è in grado di cambiare le proprietà di un veleno leggero per cambiarne il metodo di somministrazione (ingestione, inalazione contatto con la pelle, con gli occhi o con ferite aperte).
    [Andrà fatto in un post a parte di almeno 300 parole per ogni veleno posseduto di cui si vuole cambiare il metodo di somministrazione oppure pagare un sovrapprezzo del 20% sul veleno. Il cambio dovrà essere segnalato in scheda]





     
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    Demone incendiario

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    Dai tuoi incubi peggiori...e oltre. Mai stato nella testa di un folle?

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