Il buono, l'ingenua e la cattiva | Livello C

Partecipanti: Emma, Lilje, Gin Farset
Qm: Revan

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone perturbatore di anime

    Group
    Kumo
    Posts
    8,895
    Powanza
    +28

    Status
    CITAZIONE
    "Haha, Paese del Mare. Intorno alle tre del mattino, un violento tsunami ha colpito la costa, investendo in pieno lo stabilimento balneare 'Sonrisas'. A un paio d'ore di cammino da Kaiyo, capitale del Paese, lo stabilimento - meta turistica favorita da abitanti di tutto il continente - ospitava decine di ospiti in villeggiatura. Sembra non esserci stata nessuna vittima, sebbene ci sia qualche ferito, principalmente tra i dipendenti dello stabilimento. L'onda anomala ha comunque causato diversi danni alle proprietà, abbattendo alcuni edifici e danneggiando tutto il resto. Le autorità stanno indagando sulla causa dello tsunami totalmente imprevisto, che non è ancora stata individuata."

    Questa è la notizia di apertura comparsa su diversi telegiornali nazionali così come su alcuni giornali esteri. Se all'estero però l'attenzione verso l'evento è scarsa, nel Paese del Mare è sulla bocca di tutti. C'è chi è preoccupato che lo tsunami sia solo l'inizio di una serie di catastrofi naturali e chi invece sostiene che sia stato troppo debole per essere considerato una minaccia, c'è chi si mobilita preoccupato per la sorte dei turisti e chi invece è preoccupato per i propri investimenti sull'isola, preoccupato che l'evento possa indebolire il turismo su cui si basa un po' tutto il Paese. Tra questi svetta sicuramente Miguel Morales, proprietario dello stabilimento balneare 'Sonrisas', assediato dai suoi clienti che chiedono risarcimenti e indennizzi vari. Proprio lui ha diffuso la notizia di aver bisogno di aiuto per recuperare il recuperabile dallo stabilimento e limitare i danni. Sebbene la richiesta sia stranamente ignorata dagli isolani, è stata aperta a chiunque, ninja o non ninja, abbia intenzione di dare una mano - e guadagnare qualcosa nel processo.

    Eccoci qui! Lascio il primo post molto aperto; scrivete pure come i vostri personaggi ricevono la notizia e decidono di intervenire. Se volete più dettagli o informazioni più accurate non avete che da chiedere.
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone incendiario

    Group
    Takumi
    Posts
    18,287
    Powanza
    +422
    Location
    Torino

    Status

    Quest





    Faceva caldo nel Paese del Mare, più di quanto Emma si aspettasse. Come faceva la gente che viveva lì a non dare di matto dopo due giorni di afa terribile? La ragazza era lì per una missione, che prevedeva la cattura di un criminale da quattro soldi che aveva fatto una serie di furti sempre più audaci in un villaggio a poca distanza dalla capitale. Si aspettava una sfida interessante, invece quel disgraziato aveva commesso dozzine di errori e se non l'aveva beccato nessuno prima secondo Emma era solo perché quella gente sembrava un branco di ritardati. Perché aveva dovuto farsi un viaggio enorme dall'altro lato dell'universo per qualcosa di così stupido? Fece rapporto in un ufficio della capitale, con la mente già proiettata oltre. Aveva una giornata intera prima della partenza del traghetto che l'avrebbe riportata sul continente, voleva sfogarsi. Non aveva potuto infierire più di tanto sul ladruncolo, quindi provava un certo senso di insoddisfazione. Voleva distruggere qualcosa o qualcuno, ma non sapeva bene cosa o come. Demolire roba impunemente era difficile, le autorità sapevano che c'era una ninja laggiù quindi se fossero state usate abilità strane magari avrebbero pensato a lei. Avrebbe potuto buttare giù qualcuno da una scogliera o cose così, in tal maniera sarebbe stato praticamente impossibile collegarla al delitto. Però cercare il luogo e la vittima giusta sembravano questioni lunghe, lei voleva qualcosa di più semplice e diretto. E poi se avesse iniziato a uccidere gente a caso ogni volta avrebbe finito per annoiarsi, no?
    Per fortuna venne in aiuto della sua fantasia un annuncio appeso nell'ufficio. Era una sorta di comunicato stampato alla bell'e meglio, in cui il proprietario di uno stabilimento balneare chiedeva volontari per lavori pratici, visto che lo tsunami che aveva colpito quella zona d'isola aveva fatto danni alla sua proprietà. Emma aveva sentito quella notizia mentre era nel villaggio di prima a svolgere la sua missione, da ciò che aveva capito c'erano stati un po' di feriti e nessun morto, ma chiaramente in una zona turistica come quella i danni alle proprietà erano una questione urgente, in piena estate. Il foglio parlava di un compenso, cosa interessante, ed era indirizzato sia a ninja che ad altri volenterosi, quindi il coprifronte avrebbe potuto darle accesso privilegiato a quel compito. Era una chance succosa, avrebbe potuto trovare il modo di divertirsi molto. Distruggere cose di nascosto, ripararle in malo modo così da fare in modo che crollassero dopo poco in testa alla gente, accusare qualche turista ignaro di essere uno sciacallo e rovinargli per sempre la vita. In pochi istanti le vennero in mente tante idee, per quanto non fosse in grado di essere sicura della loro effettiva praticabilità. E poi, anche non fosse riuscita a far qualcosa di orribile, si sarebbe comunque fatta un po' di soldi. Quelli non nuocevano mai, accumulandone avrebbe potuto comprare qualche giocattolo divertente, con cui fare disastri in seguito.
    Ormai decisa, si fece indicare la posizione di questo luogo da un funzionario che incontrò lì vicino, poi si mise in marcia. In un paio di ore arrivò a destinazione, pronta a parlare con qualche responsabile per farsi dire in cosa consisteva il compito che le sarebbe stato richiesto. Era molto curiosa di capire cosa avrebbe dovuto fare e chi avrebbe trovato come compagno di "missione".




     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    I could be bounded in a nutshell and count myself a king of infinite space.

    Group
    Mizukage
    Posts
    5,823
    Powanza
    +128

    Status
    Shang non era a letto.
    Lilje si svegliò non appena la consapevolezza la raggiunse, come se la mancanza di contatto avesse accesso qualcosa nella sua testa che era impossibile da ignorare. Era sempre così negli ultimi tempi, poteva dormire quel poco che riusciva soltanto se Shang l'abbracciava. A volte non prendeva sonno finché lui non stringeva abbastanza da farla sentire costretta, quasi fino a farle male, quasi fino ad essere scomodo.
    All'inizio aveva creduto che fossero il rumore e l'ondeggiare del mare a cullarla, ma pian piano si era resa conto di essersi sbagliata.
    Scese dal letto in tutta fretta e uscì dalla stanza per cercare Shang, gettando un'occhiata in ogni stanza. L'alba non era ancora iniziata, ma il cielo non aveva più la tonalità cupa che caratterizzava la notte fonda e qualche uccellino aveva già iniziato a farsi sentire. Strano che Shang fosse sveglio a quell'ora, soprattutto strano che si fosse alzato prima che lei si svegliasse.
    Lo cercò per tutta la casa, ma lui non era lì. L'ansia la prese quasi immediatamente, ma non fece in tempo a decidere di fare qualcosa in particolare che la porta d'ingresso si aprì e Shang rientrò. Aveva una tuta morbida e i capelli scompigliati dal sonno, ma era più che decisamente sveglio. Sveglio e preoccupato.
    Le spiegò che era stato svegliato da una piccola scossa di terremoto e che aveva mandato qualcuno a controllare. Da poco Lilje aveva scoperto che Shang aveva contatti anche nel paese del mare, seppure non tanti come altrove, e quei contatti gli avevano detto che uno tsunami si era abbattuto su una costa a poca distanza da lì, distruggendo uno stabilimento balneare.
    Sembrava preoccupato che potesse capitare di nuovo e coinvolgere la casa in cui stavano e le disse che sarebbe uscito non appena avesse fatto mattina per fare chissà che cosa.
    Era uscita con lui per accompagnarlo, ma ben presto si erano imbattuti nella richiesta dello stabilimento di dare una mano e Lilje si era mostrata interessata, perciò Shang l'aveva incoraggiata ad andare.
    Era strano dividersi da lui, anche se ultimamente era successo diverse volte, ma aveva voglia di sentirsi utile aiutando chi ne aveva bisogno perciò lasciò che Shang l'accompagnasse allo stabilimento e una volta arrivata cercò di capire a chi avrebbe dovuto rivolgersi, restando a dondolarsi da un piede all'altro con un po' di indecisione.
    Almeno aveva con sé il suo taccuino così poteva comunicare.
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone perturbatore di anime

    Group
    Suna
    Posts
    15,356
    Powanza
    -267

    Status
    Erano passati diversi mesi dalla sua prova di cucina nel Paese del Mare e le trattative col ristorante erano andate bene, per cui ogni tanto Gin si ritrovava a fare avanti indietro tra lì e Kiri per lavoro. Nelle ultime settimane c'era stato un carico particolarmente grande a causa dell'arrivo dell'estate e del flusso turistico tipico di quella zona, quindi per il kiriano erano state settimane particolarmente impegnative. Nonostante la sua specialità fosse il ramen il fatto che questo piatto fosse particolarmente caldo lo rendeva poco richiesto in quel periodo, quindi dovette imparare rapidamente a preparare la maggior parte di quanto presente nel menù del ristorante in modo da poter affiancare il loro chef nel modo più completo possibile. Scoprì che l'utilizzo delle lame di vento per preparare gli ingredienti non era sostenibile sul lungo termine, soprattutto la sera con i turni che duravano fino a mezzanotte, quindi ridusse drasticamente il loro utilizzo, limitandosi a creare un coltello da cucina usa e getta solo quando procurarsene uno vero pulito avrebbe richiesto troppo tempo. Allo stesso modo non poteva più usare la fiamma della sua mano destra -le poche volte che riusciva a controllarla- per riscaldare il cibo dovendo smistarsi in più preparazioni quasi contemporaneamente.
    Un pomeriggio, dopo un turno particolarmente sfiancante, si ritrovò come di consueto in cucina con lo chef a pulire gli strumenti di lavoro prima di poter staccare e tornare negli alloggi. Erano particolarmente puntigliosi nel voler lavare i coltelli personalmente a mano, in modo da accertarsi che non perdessero il filo. Era l'ultimo pasto prima di tornare a Kiri dopo una settimana di lavoro lì e come "premio" avrebbe portato al chiosco un paio di casse di "cose interessanti". Non sapeva di preciso di cosa si trattasse, ma il suo capo sembrava ansioso di riceverle. Probabilmente erano ingredienti esotici difficili da reperire o qualche strumento particolare per migliorare il locale, o almeno questo era quello che pensava Gin.
    In sottofondo il telegiornale scorreva le notizie per tenergli compagnia, ad un volume non tanto alto da impedire di parlarsi ma al volume minimo per capire cosa stesse dicendo. Fu proprio mentre stava per mettere via l'ultimo sfilettatore che il giornalista annunciò come notizia dell'ultim'ora l'abbattersi di un violento tsunami su di uno stabilimento balneare del paese. Il proprietario, messo in forte difficoltà dall'avvenimento, cercava aiuto retribuito per rimettere a nuovo la sua proprietà in tempo per non perdersi la stagione estiva; cosa che sarebbe stata con tutta probabilità una disgrazia persino peggiore dello tsunami stesso. Lo chef si limitò a commentare la disgrazia augurandosi che non capitasse anche a loro qualcosa di simile, ma Gin iniziò a fare due conti. Fino a quel momento aveva partecipato in modo più o meno attivo a due guerre in cui aveva più o meno rischiato di morire in modo incredibilmente stupido ed altrettanto violento. Cosa sarebbe mai potuto andare storto se invece di andare in guerra fosse andato in un posto dove una guerra climatica si era già abbattuta?
    Kin: Tutto, letteralmente tutto stupido bambino coglio-
    Gin per sua fortuna non ricordava l'unica volta in cui aveva visto un villaggio ridotto in condizioni critiche dagli eventi, che paradossalmente era esattamente il motivo per cui aveva iniziato a soffrire di quella forma di amnesia selettiva. Per questo motivo reputò una buona idea fare qualche soldo extra andando ad aiutare delle persone in difficoltà.
    Non impiegò molto ad organizzare la spedizione delle casse senza di lui, alla fine non sarebbe stato comunque lui a trasportarle ed in ogni caso dopo ogni viaggio aveva un paio di giorni di riposo per riposare, quindi trattenersi un po' di più non sarebbe stato un problema. Partì non appena terminarono le operazioni di pulizia in modo da arrivare sul posto di buon'ora. Avrebbe cercato lo stabilimento e chiesto se c'era ancora bisogno di aiuto, anche se si aspettava che ci sarebbe stata parecchia gente interessata all'offerta. Magari una volta arrivato lì avrebbe scoperto che nel frattempo avevano già messo a posto tutto.
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone perturbatore di anime

    Group
    Kumo
    Posts
    8,895
    Powanza
    +28

    Status
    CITAZIONE
    Vi mettete tutti e tre in marcia di buonora e siete quindi tra i primi ad aver risposto alla chiamata. Lo stabilimento è piuttosto famoso e conosciuto. Ha aperto da relativamente poco (un paio d'anni) e ha riscosso un enorme successo e grandi guadagni, attirando le attenzioni di molti, nel bene e nel male. Non fate quindi alcuna fatica a trovare indicazioni su come raggiungerlo. La strada che, eventualmente, vi viene descritta, è un grande percorso lastricato di pietra circondato quasi perennemente da palme e flora tipica. La strada arriva fino alla cima di una bassa scogliera che fa da barriera naturale attorno alla spiaggia. Quest'ultima è piuttosto vasta, diversi chilometri, e comprende tutte le strutture dello stabilimento: un hotel, un bar/ristorante, diverse cabine oltre che a tutte le strutture ricreative come campi da gioco, parchi gioco per bimbi, pedane per l'animazione e cose del genere.
    Il primo ostacolo lo incontrate proprio in cima a suddetta scogliera: un grande cancello e delle mura più che altro decorative delimitano il confine con la zona. Né le mura, né lo spiazzo davanti ad esse così come la vegetazione che le circonda sembrano aver risentito dell'onda di tsunami. Il cancello è presidiato da due persone, un uomo e una donna, entrambi abbastanza alti e ben piazzati; indossano delle magliette bianche con il logo dello stabilimento, dei cappelli a tesa larga, bianchi anch'essi, così come i pantaloncini e le scarpe da ginnastica che completano quella che è palesemente una divisa. I due hanno la pelle scurita dal sole e un'aria distrutta completa di occhiaie e schiena quasi curva, ma mantengono un'aria poco accomodante. Il motivo lo intuite immediatamente: la zona è quasi assediata da un manipolo di giornalisti che cerca di entrare o di ottenere informazioni, incontrando il loro silenzio assoluto. La maggior parte sembra aver rinunciato e si stanno dedicando ad intervistare delle figure che, dal contesto, potete intuire siano clienti della struttura. Ogni tanto arriva qualche nuovo giornalista che cerca di entrare e si ripete il teatrino delle due guardie che glielo impediscono.
    Le figure più rumorose nello spiazzo sono due: una vecchia signora grassa che racconta drammaticamente la sua versione dei fatti infarcita di inutili dettagli a un gran numero di giornalisti e quella di una giovanissima ragazza che viene perlopiù ignorata da tutti.
    La signora grassa indossa un abito doposole, un cappello di paglia e una collana di perle e strizza tra le braccia paffute una borsetta e un animaletto al guinzaglio che non si capisce bene se sia un cagnolino, uno strano roditore con le orecchie sproporzionatamente grandi, un gattino deformato, o uno strano incrocio tra i tre. Presenta una orribile e poco uniforme abbronzatura, compresa la forma di dei grandi occhiali da sole sul volto.
    Se vi fermate ad ascoltare la sua versione, la donna racconta a chiunque stia a sentirla di aver sentito un forte rumore come di acqua che si sollevava - sapete, ha il sonno molto molto leggero - e quindi di essersi spaventata ed essere corsa alla finestra per guardare - dopo aver cercato di calmare Pallina, che poverina è molto impressionabile - e quindi di aver visto una gigantesca onda alta diversi metri dirigersi verso la spiaggia - per fortuna era notte, c'era solo da immaginarsi cosa sarebbe successo con tutti i bambini durante il giorno, insomma, nessuno pensa ai bambini? - e quindi finalmente abbattersi sullo stabilimento. L'hotel è ancora in piedi fortunatamente, era di pietra resistente come di consueto sull'isola di Haha ma sono stati evacuati - che stress per Pallina! - per mettere al sicuro la zona.
    La ragazza invece sembra piuttosto giovane, tra i 18 e i 20 anni, indossa una canotta azzurra e dei pantaloncini bianchi e oltre ad un cappellino bianco che poco nasconde la sua treccia di capelli rossi porta una grossa borsa a tracolla.
    La ragazza cerca invece di raccontare ai pochi che la ascoltano che non può essersi trattato di uno tsunami, che c'è qualcosa di strano, che un vero tsunami avrebbe superato la scogliera e distrutto la vegetazione lì intorno. Insiste che ci sia qualcosa che non va, che viene tenuto nascosto. I più gentili la stanno ad ascoltare per qualche secondo, fingono di prendere appunti e poi si allontanano. Altri la ignorano e basta. Qualcuno la manda direttamente a quel paese invitandola a mettersi un cappellino di carta stagnola e andare a scocciare qualcun altro.
    C'è qualche altro cliente dell'albergo nelle vicinanze, ma tutti sembrano ripetere la stessa versione della signora, al massimo con qualche dettaglio diverso dovuto alla loro prospettiva.

    Arrivate pure nell'ordine che preferite, interagite tra voi se volete. Se vi serve qualche altro dettaglio o chiarimento chiedete pure!
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone incendiario

    Group
    Takumi
    Posts
    18,287
    Powanza
    +422
    Location
    Torino

    Status

    Quest





    Emma non aveva mai sentito di quel posto, ma a quanto pareva era uno dei più noti del Paese, quindi non fece fatica a trovare indicazioni. Ci volle poco tempo, ma quando arrivò fu sorpresa nel vedere i cancelli presi da assalto da gente. Era quasi sicura di essersi messa in cammino presto, quindi come aveva fatto tutta quella gente ad arrivare prima di lei? Se non altro aveva il suo fido coprifronte, che gli avrebbe aperto la via e fatto sorpassare tutta quella calca di signor nessuno, si disse.
    Mentre si avvicinava, la ragazza di Taki si appuntò mentalmente il fatto che l'onda anomala pareva aver preso in pieno solo lo stabilimento, dato che le mura di delimitazione parevano del tutto intatte, così come gli alberi appena fuori. Era quanto meno bizzarro, ma per il momento il dato rimase lì, sospeso. Più interessante per lei fu notare che la folla vista in lontananza era composta quasi esclusivamente dal cosiddetto "circo mediatico". Giornalisti sgomitavano e cercavano di strappare informazioni o possibilità di entrare a due guardioni abbronzati e con la divisa dello stabilimento. Senza successo, l'unica cosa che ottenevano erano sguardi torvi, del resto i due avevano due occhiaie terribili, a completamento di un aspetto sfatto, probabilmente dovuto all'incidente della notte. Gran parte dei cronisti pareva aver desistito dai tentativi di entrare e aveva iniziato ad assediare quelli che sembravano in tutto e per tutto dei clienti. Alcuni di costoro sembravano essere ben contenti di stare al centro dell'attenzione. Emma si avvicinò pian piano a quelli che parlavano a volume più alto, cercando di origliare in maniera discreta.
    Una signora anziana e piuttosto paffuta, vestita in maniera dozzinale, stava tediando un gruppo di poveri giornalisti con un racconto sconclusionato. A chi interessa del tuo dannato toporagno che ti ostini a chiamare cane? La sintesi, megera, la sintesi. Questo pensò Emma, ma sospettò che non fosse l'unica ad essere annoiata da tutti quei dettagli non necessari e commenti stereotipati. Cose degne di nota? Non molte, forse il rumore che ha preannunciato l'ondata. Gli tsunami fanno tanto rumore in anticipo? In realtà Emma non lo sapeva, poteva anche essere.
    Quando capì che il racconto non andava da nessuna parte la giovane di Taki passò oltre, arrivando vicino ad una ragazza che sembrava avere più o meno la sua età. Ripeteva che non poteva essere stato un evento naturale, dato che aveva colpito solo una parte di spiaggia, senza oltrepassare la scogliera e lasciando del tutto intatti i dintorni dello stabilimento. Non aveva tutti i torti, però i giornalisti la presero a male parole e la sbeffeggiarono. Meglio così, si disse la kunoichi di Taki, se quei polli non avevano fiuto per le notizie avrebbero permesso più facilmente a lei e agli altri un lavoro privo di scocciature. Magari avrebbe potuto manipolarli per divertirsi un po', ma a quello ci avrebbe pensato in un secondo momento. Per il momento si limitò ad avvicinarsi ai due guardioni, rivolgendosi a loro con un tono di voce basso e tranquillo. Non voleva attirare l'attenzione dei giornalisti.
    Sono qui per la richiesta d'aiuto. Sono una ninja, quindi posso essere molto utile. Posso parlare con il capo?




     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone perturbatore di anime

    Group
    Suna
    Posts
    15,356
    Powanza
    -267

    Status
    La strada per raggiungere lo stabilimento faceva ben intuire che quel posto non doveva essere costato poco al proprietario. Lastricata di pietre e circondata da un'elegante vegetazione, conduceva in cima alla scogliera che stabiliva i confini della gigantesca spiaggia. Era un posto perfetto per godersi il mare in condizioni normali, una sorta di enorme rifugio naturale.
    Chissà se una volta messo tutto a posto il proprietario ci permetterà di rimanere un po'. Sicuramente sarà già pieno di gente che ci spera.
    La situazione non era esattamente come se l'aspettava Gin. C'era effettivamente una grossa calca sul posto, ma erano principalmente giornalisti intenti a trovare una storia da raccontare e non, come si sarebbe aspettato il ragazzo, per aiutare a mettere a posto. Evidentemente la paga da giornalista era migliore dell'offerta che stava facendo il ristoratore, o almeno questo intese il cuoco. L'onda di giornalisti sta venendo tenuta a bada da due tizi a guardia di un cancello che, insieme alle mura, delimitava lo stabilimento. Gin non riusciva a capire bene la situazione. Poteva andare a disturbare i due tizi al cancello? Oppure doveva fare la fila? C'era molta più ressa e confusione di quanto si aspettasse e per un momento fu tentato di mollare tutto ed andarsene, convinto di non poter fare nulla, quando un paio di persone attirarono la sua attenzione. La prima era vestita in modo molto diverso dai giornalisti attorno a lei, dall'abbronzatura fatta male e dal modo in cui stava cercando di raccontare gli eventi sembrava fosse una cliente dello stabilimento. La sua storia era continuamente interrotta dalle sue stesse digressioni, motivo per cui Gin non riusciva a seguirla ed iniziò a trovarla seriamente irritante, ma sembrava che i giornalisti fossero quasi ipnotizzati da lei, altra cosa che non riusciva a comprendere. L'altra persona che aveva attirato la sua attenzione, al contrario della signora, non aveva una grande calca attorno a sé, ma cercava ugualmente di raccontare una sua versione secondo la quale l'onda doveva essere stata prodotta artificialmente. Per qualche motivo nessuno pareva dare peso alle sue parole e fu persino insultata più o meno velatamente da qualcuno dei presenti.
    Un ninja abbastanza forte riuscirebbe a creare un effetto del genere senza particolare sforzo. Anche se l'acqua non è il mio elemento queste cose le so pure io che non sono del mestiere.
    Gin ripensò ai suoi allenamenti per riuscire a padroneggiare l'arte del fuoco prima di andare in guerra. Allenamenti falliti e parzialmente incompiuti, ma che avevano lasciato impresse nella sua mente alcune immagini di ciò che poteva essere possibile creare col chakra. Erano principalmente il motivo per cui non usava quasi mai il chakra katon, per paura di non riuscire a controllarlo.
    Si allontanò da entrambe, non volendo rischiare di attirare l'attenzione a sua volta. Non avrebbe sopportato né ricevere le attenzioni della signora né gli insulti della ragazza. Più che altro aveva paura che venire ripreso in primo piano facesse pessima pubblicità alla sua attività, dopotutto lui era lì solo per il "lavoro part-time". Si avvicinò al cancello e notò che prima di lui già un'altra ragazza stava parlando con le due guardie. Sentì solo la seconda parte, ma riuscì a capire che si trattava di una ninja e che era lì per dare una mano come lui.
    Una kunoichi. Effettivamente i ninja hanno più possibilità di aiutare rispetto ad un civile, in realtà pensavo che ce ne fossero già parecchi a giro.
    Gin si avvicinò a sua volta, chinando la testa davanti alle due guardie ed alla ragazza.
    Buongiorno, anch'io sono qui per aiutare. Mi chiamo Gin, ho sentito dell'annuncio mentre lavoravo non lontano da qui.
    Guardò le persone davanti a sé. La ragazza aveva i capelli neri con la parte anteriore tinta di rosso - o forse il contrario - che le conferiva un aspetto decisamente appariscente per essere una ninja; al contrario i due tizi al cancello, un uomo ed una donna, nonostante avessero una divisa completamente bianca studiata per il lavoro in ambienti caldi come la spiaggia, avevano delle profonde occhiaie, segno che probabilmente erano ben oltre le otto ore lavorative consecutive.
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    I could be bounded in a nutshell and count myself a king of infinite space.

    Group
    Mizukage
    Posts
    5,823
    Powanza
    +128

    Status
    Lilje si trovò a disagio non appena si rese conto di essere da sola e circondata di gente che non conosceva. Il suo respiro accelerò immediatamente e ci vollero diversi secondi per convincerlo a tornare normale, secondi che utilizzò per ascoltare e guardarsi intorno cercando di distrarre la propria attenzione dal vortice di pensieri cupi che aveva già cominciato a cercare di trascinarla a fondo. Come il fatto che poteva cercare uno spacciatore. Rapinare qualcuno nella confusione, prendere abbastanza soldi per la Dama...
    "NOK!" si rimproverò nella sua lingua. Basta. Basta, doveva necessariamente costringersi a concentrarsi su altro.

    Due persone erano piuttosto rumorose e la sua attenzione venne immediatamente catturata da loro, le loro voci continuavano ad arrivarle addosso come sassolini su gambe e braccia. Una continuava a dire che lo tsunami non poteva essere stato un fenomeno naturale perché la vegetazione era intatta e Lilje cercò di dare un bello sguardo tentando di immaginare come avesse colpito l'onda anomala per poter fare quei danni senza arrivare lì.
    L'altra era una signora molto in carne che sembrava estremamente preoccupata per i problemi che la situazione aveva creato alla sua cagnolina e Lilje si trovò a compatirla cercando di immaginare quanto dovesse essere stato difficile calmare la povera creaturina se era tanto impressionabile come diceva. Di certo non sarebbe stato facile convincere Kuai ad avvicinarsi di nuovo al mare dopo aver vissuto una situazione del genere, ma la cagnolina in questione sembrava aver superato il trauma perciò Lilje pensava che la donna avesse fatto un buon lavoro.
    Ah. Kuai le mancava. Elsker le mancava.
    Forse era il momento di tornare a casa. Forse poteva riuscire ad affrontare di nuovo la routine?
    Accantonando il pensiero, almeno per il momento, si avvicinò alle due guardie e notò di non essere la sola ad averlo fatto. Prima di lei c'erano già una ragazza dai capelli stupendi e un corpo bellissimo e un ragazzo biondo. Non sentì che cosa avessero detto, ma scribacchiò sul suo fidato taccuino e lo allungò alla guardia più vicina.
    "Salve. Vorrei aiutare." Si era fatta insegnare da Shang come scrivere quelle tre parole e si vergognava a cercare di aggiungere altro per paura che la sua grammatica scorretta fosse vista di cattivo occhio. Già che ancora da sopra il velo che le copriva il volto si poteva chiaramente vedere che aveva profonde occhiaie scure sotto gli occhi. I vestiti avevano quasi smesso di penderle addosso, ma ancora non aveva ripreso abbastanza peso e si vedeva che era fin troppo magra.
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone perturbatore di anime

    Group
    Kumo
    Posts
    8,895
    Powanza
    +28

    Status
    CITAZIONE
    L'arrivo di Emma sembra insospettire visibilmente le due guardie, in particolare l'uomo che la scruta da capo a piedi e si smuove dalla sua posizione marmorea come se avesse l'intenzione di scacciarla. Si interrompe immediatamente, però, in parte per un pizzicotto ricevuto dalla sua compagna e in parte per la spiegazione ricevuta immediatamente.
    «Finalmente!» si lascia sfuggire, lasciandosi andare in un sospiro molto poco professionale proprio mentre arriva anche Gin, accolto con un gran sorriso proprio dall'omaccione. Di stampo molto più professionale è la sua compagna, che scruta i due come a volerli esaminare con lo sguardo pur rimanendo nella sua postazione. L'arrivo di Lilje agita leggermente l'uomo, che fissa con occhi stretti dal sospetto sia lei che il suo taccuino, probabilmente scambiato per uno strumento da giornalista. È la donna a prenderlo e a leggere quello che la ragazza ha scritto, annuendo con fare accomodante e restituendoglielo o comunque lasciandolo andare.
    «Andate pure.» vi invita la donna, senza farvi ulteriori questioni. Fa un gesto all'altro, che si prepara ad aprire il portone per voi. «Il capo dovrebbe stare al bar. Seguite il sentiero verso destra.»
    «Dentro ci sono altre guardie. Se scopriamo che siete giornalisti vi buttiamo fuori. È già successo ad altri.» vi avvisa "minacciosamente" l'uomo, sebbene non risulti particolarmente inquietante. In particolare si fissa su Lilje e sul suo taccuino, ma sembra non osare nulla sotto lo sguardo torvo della collega.
    Infine decide di aprirvi il portone, scostandolo del poco che serve per farvi passare, mentre la sua collega si prepara a fronteggiare i giornalisti, che si sono allertati come un branco di marmotte al sentire il suono del portone aperto. Mentre il portone si chiude alle vostre spalle - sempre che decidiate di entrare subito - potete notare l'uomo che si indica gli occhi e poi Lilje, come a volerla avvisare che la tiene d'occhio, per poi ricevere un calcio sugli stinchi dalla collega che lo invita ad un po' di delicatezza, dato che siete i primi ad offrire davvero aiuto. Col portone chiuso potete comunque sentire le proteste dei giornalisti per qualche minuto, prima che i due riescano a calmarli in un modo o nell'altro.

    Dall'altra parte del portone vi ritrovate su un sentiero che scende dolcemente dalla scogliera e verso una spiaggia con qualche tornante protetto da ringhiere di legno. Potete notare già da subito come le ringhiere siano danneggiate probabilmente dall'acqua, anche se solo fino a un certo punto. In lontananza, la spiaggia è un po' caotica, con vari oggetti appartenenti allo stabilimento buttati alla rinfusa sulla sabbia, che sembra quasi una discarica di sedie a sdraio, ombrelloni e simili ma anche di detriti trasportati dall'acqua stessa, compresa qualche palma sradicata e addirittura un carretto di legno semi-distrutto. Per la spiaggia notate una manciata di altri dipendenti in divisa bianca che stanno proprio ripulendo la zona raccogliendo i cocci. Potete notare ancora più lontano due edifici: uno grande e alto, sulla sinistra e uno sulla destra, più basso ma più largo, entrambi in pietra e apparentemente intatti. Se scendete lungo il sentiero, una volta arrivati in spiaggia notate un palo di legno storto, palesemente sradicato dall'acqua e raddrizzato alla buona da qualcuno. Su di esso ci sono diverse indicazioni. Verso destra, vi suggerisce il cartello, ci sono il bar, delle piste da ballo e un palco per degli spettacoli; verso sinistra invece le indicazioni per l'hotel, le spiagge controllate, gli scivoli e così via. Entrambe le direzioni presentano le tracce di quello che doveva essere stato un sentiero di assi di legno di cui è rimasto ben poco. Qualche dipendente vi lancia qualche occhiata ma sembrano tutti troppo stanchi e disinteressati per venirvi a dare fastidio.

    Dovrebbe essere l'ultimo post di introduzione! Nessuno vi mette fretta quindi potete decidere se e quando andare dove o anche rimanere indietro a parlare tra di voi
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone incendiario

    Group
    Takumi
    Posts
    18,287
    Powanza
    +422
    Location
    Torino

    Status

    Quest





    All'inizio la guardia maschio si dimostrò particolarmente sospettosa, ma alla fine non fece troppe storie, anzi dopo le spiegazioni si lasciò andare ad un sorrisone inquietante. Dietro Emma si unirono poco dopo un ragazzino smilzo e dall'aria innocente, seguito da una giovane con i capelli azzurri e vestiti un po' esotici. La takiana non osservò i due con chissà quale attenzione, sul momento, era preoccupata prima di farsi accettare per quel lavoro. Si stupì quando capì che erano lì per il medesimo motivo. Lui lo disse a voce, mentre invece lei lo scrisse su un taccuino. Non c'erano molte opzioni sul perché lei lo avesse fatto, o almeno non ne vennero in mente altre a Emma, doveva essere per forza muta. Visto che sembrò reagire alle parole degli altri non pareva essere sorda.
    Andate pure.
    Il capo dovrebbe stare al bar. Seguite il sentiero verso destra.

    Emma annuì alle parole della donna e anche alle ultime raccomandazioni del suo collega maschio.
    Dentro ci sono altre guardie. Se scopriamo che siete giornalisti vi buttiamo fuori. È già successo ad altri.
    La genin si appuntò mentalmente di spifferare tutto quanto, non appena uscita. Avrebbe raccontato ciò che avrebbe visto a qualche giornalista compiacente, magari condendo la verità con qualche balla ben piazzata. Avrebbe potuto rivolgersi a più testate, facendo raccontare a ciascuna di loro una versione differente, contrastante. Con un po' di fortuna sarebbe riuscita a rovinare sia la reputazione dello stabilimento che la carriera dei giornalisti. Sì, sarebbe stato decisamente divertente.
    Il duo aprì il portone e fece entrare i tre aiutanti, chiudendolo poco dopo per evitare l'afflusso di giornalisti. Emma vide che in quel momento il guardiano di prima fece dei gesti verso la ragazza muta, come a farle capire che la teneva d'occhio. Si prese anche un calcio per questo, la sua collega sembrava avere qualche rotella in più, se non altro.
    Che stronzo! Lascialo perdere, vah...
    Si rivolse così alla giovane dai capelli azzurri, sorridendole con aria cortese. Creare un buon rapporto era positivo ai fini del lavoro e niente fortificava una relazione tra degli sconosciuti come un nemico in comune.
    Comunque io mi chiamo Emma. Voi siete? Come mai avete scelto di venire ad aiutare?
    Dopo le presentazioni avrebbe fatto strada agli altri due, sembravano persino più timidi di lei e in quanto ninja le sembrò quasi un obbligo. Il sentiero che presero scendeva pian piano verso il mare, attorniato da un paio di ringhiere in legno un po' malridotte. Da lì si vedeva già la spiaggia, un cumulo di immondizia varia spostata a casaccio dall'acqua. Una serie di uomini in divisa da staff stava iniziando a mettere a posto la zona, con lentezza. Emma diede un'occhiata alle varie zone dello stabilimento, anche se la cosa che le interessava di più era identificare il bar. Dopo poco trovò un palo con delle indicazioni e avrebbe cercato di seguirle per arrivare a parlare con il capo, sempre che gli altri due non avessero avuto altre idee. La priorità per il momento era quella, secondo lei.




     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone perturbatore di anime

    Group
    Suna
    Posts
    15,356
    Powanza
    -267

    Status
    Assieme a Gin ed alla ragazza dai capelli bicolore si aggiunse un'altra ragazza dall'aspetto particolare. Scrisse qualcosa sulla carta e lo mostrò alle guardie. Gin riuscì di sfuggita a leggere il messaggio e guardò incuriosito la nuova arrivata. Aveva un velo che le copriva parte del volto e già questo era abbastanza strano per lui, il fatto che comunicasse scrivendo significava che non voleva o che non poteva parlare?
    Una delle due guardie non sembrò prendere bene il suo arrivo e la guardò con sospetto per tutto il tempo. A quanto pareva aveva il sospetto che fosse in realtà una giornalista, seppure non ne avesse per niente l'aspetto. Probabilmente il tizio era talmente assonnato che per lui qualsiasi persona portasse carta e penna diventava automaticamente un giornalista. Gin rimase in silenzio dato che la situazione parve sistemarsi grazie all'intervento dell'altra guardia, una donna più lucida ed assennata che li lasciò passare indicandogli la direzione da prendere. A Gin sembrò di vedere i due bisticciare prima che le porte si chiudessero, ma non ne era totalmente sicuro.
    Che stronzo! Lascialo perdere, vah...
    Gin si girò di scatto verso la ragazza occhialuta che aveva pronunciato quelle parole così taglienti. Con un faccino così carino non si aspettava di certo una reazione talmente aspra. Per di più nello stesso momento in cui esibiva un sorriso così carino e rassicurante.
    Comunque io mi chiamo Emma. Voi siete? Come mai avete scelto di venire ad aiutare?
    Il ragazzo si ricompose e passò a presentarsi a sua volta con un leggero inchino.
    Io sono Gin, piacere di conoscervi. Stavo tornando a Kiri ma ho ancora un po' di tempo prima di partire, quindi ho pensato di rendermi utile.
    Avrebbe ceduto quindi la parola -parlata o scritta che fosse- alla nuova arrivata per poi proseguire insieme a loro. Emma sembrava aver preso la leadership e a Gin andava più che bene, sembrava quella più sicura di sé tra i tre. Il sentiero proseguiva discendendo verso la spiaggia e più si avvicinavano al mare più i segni della devastazione erano evidenti. il sentiero sulla spiaggia era stato quasi cancellato, lasciando solo dei pezzi di legno sparpagliati qua e là. Lo staff si stava già occupando di recuperare alcuni detriti ed era evidente che avevano bisogno di una mano. Un palo di legno si stagliava stoicamente verso il cielo, indicando la direzione delle mete principali della località. Le guardie avevano detto che dovevano andare verso il bar e se il cartello indicava la direzione corretta dovevano andare a destra.
    Lei è una Kunoichi, giusto? È qui in missione?
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    I could be bounded in a nutshell and count myself a king of infinite space.

    Group
    Mizukage
    Posts
    5,823
    Powanza
    +128

    Status
    L'uomo alla porta la fissava con sospetto e Lilje si sentiva terribilmente a disagio davanti a quello sguardo indagatore. Il suo aspetto era forse così terribile da farlo sospettare che fosse una ladra? Forse pensava che fosse andata lì per fare sciacallaggio.
    Non sapendo cosa fare a causa dell'imbarazzo rimase semplicemente lì a fissarlo spaurita finché l'altra non diede a tutti il permesso di proseguire. Quando azzardò un'occhiata indietro mentre passava il cancello, però, si rese conto che il tipo le stava facendo dei gesti con le mani. Per un attimo si chiese se fosse la lingua dei segni del continente: aveva per caso frainteso e cercava di comunicare con lei avendo capito il suo mutismo? Ma no, si rese conto subito dopo, stava solo cercando di dirle che l'avrebbe tenuta d'occhio.
    Abbattuta, seguì gli altri due all'interno decisa a raggiungere il bar. Forse anche il capo avrebbe creduto che fosse lì per rubare e non l'avrebbe lasciata aiutare. Forse avrebbe dovuto chiedere a Shang di accompagnarla, ma lui era occupato e lei aveva pensato che le avrebbe fatto bene dedicarsi ad aiutare gli altri per distrarsi un po'.

    Che stronzo! Lascialo perdere, vah...

    Lilje alzò sulla ragazza uno sguardo spaurito e abbattuto e si accorse che lei gli stava rivolgendo un sorriso gentile. Aveva i capelli strani, mezzi rossi e mezzi neri, e un volto molto affascinante. Lilje si trovò a raddrizzare un po' la schiena davanti a quell'incoraggiamento.

    Comunque io mi chiamo Emma. Voi siete? Come mai avete scelto di venire ad aiutare?
    Io sono Gin, piacere di conoscervi. Stavo tornando a Kiri ma ho ancora un po' di tempo prima di partire, quindi ho pensato di rendermi utile.

    "Io sono Lilje." scrisse sul foglio in tutta fretta "voglio aiutare perché sento che dispiace per loro."
    Cercò di spiegare, sentendo di non essersi espressa bene. "Giuro che non rubo! Non so perché a lui non piacevo." Aggiunse in un impeto, soprattutto verso il ragazzino che non si era espresso sul giudizio della guardia. E se anche lui avesse pensato che voleva fare qualcosa di losco? Sperava di no!
    In ogni caso seguì subito gli altri due nel percorso che li avrebbe portati al bar: anche lei era d'accordo che l'idea migliore fosse per prima cosa parlare col capo ed essere indirizzati dove c'era più bisogno. Cercò comunque di dare un'occhiata in giro cercando di capire come avrebbe potuto dare una mano in seguito. Anche se non sembrava era piuttosto forte, magari avrebbe potuto aiutare a spostare un po' di rottami.

    Edited by Elenis9 - 2/9/2019, 23:46
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone perturbatore di anime

    Group
    Kumo
    Posts
    8,895
    Powanza
    +28

    Status
    CITAZIONE
    Prendete quindi il sentiero che va a destra. Le assi non sono esattamente stabili e se non state attenti rischiate di inciampare, ma nulla vi mette in un reale rischio. Di lì a breve il sentiero si fa stabile e proseguite tranquillamente fino ad un edificio con una grande insegna che vi conferma essere il bar. Costruito in pietra in architettura tipica dell'isola, l'edificio sembra essere intoccato dall'acqua, che non ha nemmeno toccato la terrazza laterale puntata dritta verso il mare, sebbene tavoli e sedie siano stati impilati accatastati in maniera ordinata in un angolo. L'interno, se decidete di entrare, è un po' più caotico e sembra essere stato temporaneamente adibito a magazzino. La maggior parte dello spazio è occupato da oggetti vari, quelli rimasti ancora interi, potete intuire, che sono stati portati lì per fare inventario. Due persone si stanno occupando proprio di questo. Uno di loro sembra sulla trentina, con la divisa bianca che avete già visto e una piccola fascia rossa sul braccio che recita la scritta "Manager"; pallido, pieno di lentiggini e con un grande cespuglio di capelli color ricci e a malapena tenuti a bada da un cappellino che cerca di tenerne il più possibile all'interno. L'altro invece, più vecchio, sulla cinquantina, con la pelle abbrustolita dal sole, non indossa nessuna divisa ma un paio di bermuda e una camicia azzurra con un motivo a fiori bianchi, aperta sul petto a mostrare una peluria molto folta; i suoi capelli sono bianchi e lunghi fino a sotto le spalle, nonostante la pelata sulla testa; le sue braccia pelose sono decorate una da tre o quattro bracciali di cui almeno uno dorato, l'altra da un grosso orologio.
    Vi notano entrambi e interrompono quello che fanno, se e quando entrate. Vi si avvicinano ed è l'uomo in divisa a parlare per primo, con pronuncia impeccabile e un tono professionale. L'altro, inizialmente resta un po' indietro ma si irrigidisce visibilmente quando posa lo sguardo su Lilje. Per qualche istante potreste vederlo guardarsi intorno come se si aspettasse di vedere qualcun altro, ma non vedendo nessuno si rilassa visibilmente.
    «Come possiamo aiutarvi, signori? Se siete clienti in cerca di rimborsi vi avvisiamo che non abbiamo ancora iniziato i lavori di recu-»
    Viene interrotto brutalmente dall'altro, che con un'esuberanza fastidiosa vi parla con voce molto alta.
    «Shcinobi!» dice con un enorme sorriso palesemente falso e un accento molto marcato, indicando il coprifronte di Emma. «Mi presento, anche se sicuramente mi conoscete già! Sono Miguel Morales, il proprietario di questo piccolo angolo di paradiso! Vi stavamo aspettando! Tengo un lavoro per voi! Siete qua per aiutarci, no?» propone, andando dritto al punto.
    Fa un cenno all'altro di continuare col lavoro d'inventario, poi vi invita a seguirlo fuori. Se glielo lasciate fare, prende sottobraccio le ragazze del gruppo, guidandole nuovamente sulla parte di sentiero ancora intera.
    «Ci serve recuperare le cose dei clienti dall'albergo!» dice, indicando in lontananza verso un edificio tanto grande da essere visibile da lì. «Ci hanno detto che è pericoloso entrare che potrebbe essere pericolante, ma i clienti mi stanno attaccati al collo come sanguisughe! Recuperate la roba per noi?»
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone incendiario

    Group
    Takumi
    Posts
    18,287
    Powanza
    +422
    Location
    Torino

    Status

    Quest





    I due compagni della takiana si presentarono dopo di lei, rispettivamente come Gin e Lilje. La giovane si chiese come mai l'uomo la avesse trattata male - evidentemente non aveva colto la correlazione tra il taccuino e i giornalisti -, assicurando di non essere una ladra. Il modo in cui si agitò fece sì che Emma le credesse, ma la domanda lasciava spazio ad una piccola bugia. Probabilmente senza conseguenze, ma non costava nulla tentare.
    Credo ce l'abbia con gli stranieri. Ho incontrato molte persone che mi hanno trattato male perché ho un nome non tipico del continente, purtroppo temo che tu debba fare molta attenzione a queste cose.
    Finse un tono preoccupato e dispiaciuto, come a dimostrare che ci teneva particolarmente alla ragazza appena conosciuta. In effetti non le dispiaceva, a pelle, ma quella era un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire.
    Mentre camminavano, il giovane di Kiri chiese ad Emma se fosse una kunoichi e se fosse lì per missione. Questa volta decise di non mentire, non del tutto almeno.
    Sì, vengo da Taki, quel posto tutto a nord, non so se conoscete. Ero qui per missione, ma l'ho finita e quando ho sentito la notizia ho pensato di venire ad aiutare. Conosco l'Arte Medica, quindi magari se ci sono feriti posso dare una mano, anche se sono alle prime armi.
    Con un po' di fortuna il trio riuscì a raggiungere il bar citato dalle due guardie, anche se doverono prestare molta attenzione al sentiero, molto accidentato. Una volta arrivati si trovarono di fronte ad un edificio abbastanza in buone condizioni, praticamente l'acqua non era arrivata laggiù. Non quello che ci si aspetterebbe dato l'incidente che è avvenuto tutto intorno, pensò Emma, sempre più sospettosa. Dentro c'era più caos, tanti oggetti presi da fuori e riuniti in una sorta di magazzino improvvisato. A occuparsi di ciò due uomini, uno sulla trentina, con una fascia al braccio che lo identificava come manager, l'altro più anziano. Il primo era pallidissimo e in ordine, il secondo sembrava praticamente nero dall'abbronzatura e vestito in maniera terribilmente pacchiana. Camicia con scollatura abnorme, petto villico come non mai e paccottiglia sbrilluccicosa alle braccia. Era così trash che Emma lo trovava addirittura sexy, in qualche modo.
    Come possiamo aiutarvi, signori? Se siete clienti in cerca di rimborsi vi avvisiamo che non abbiamo ancora iniziato i lavori di recu-
    Fu l'uomo ordinato a parlare per primo, quando notò l'allegra compagnia arrivare. Emma pensò che sarebbe stato divertente fingere di essere una cliente e farsi rimborsare fior di quattrini, ma era troppo tardi per farlo in quel momento. Dopo magari avrebbe potuto prendere possesso dell'identità di qualcuno con la trasformazione e... no, troppe complicazioni, ricercare i dati per sostenere la menzogna avrebbe richiesto troppo tempo, concluse la giovane di Taki cassando la sua stessa idea.
    Shcinobi!
    Mi presento, anche se sicuramente mi conoscete già! Sono Miguel Morales, il proprietario di questo piccolo angolo di paradiso! Vi stavamo aspettando! Tengo un lavoro per voi! Siete qua per aiutarci, no?

    L'uomo lanciò un urlo e un sorrisone fintissimo al gruppo di ragazzi, incaricando il suo sottoposto di continuare le operazioni pratiche senza di lui. La takiana fece cenno di sì con la testa, per rispondere alla domanda di lui, e si presentò soltanto con nome e villaggio di provenienza. Poi Miguel fece strada ai tre, provando a prendere sottobraccio sia Emma che la sua compagna muta. La takiana glielo fece fare, stupita e divertita da quell'atteggiamento strampalato, anche se cercò di non darlo troppo a vedere e di fingere indifferenza. Chissà, magari avrebbe potuto fotterlo prima letteralmente e poi figurativamente, pensò. Sì, quello sarebbe stato molto divertente.
    Ci serve recuperare le cose dei clienti dall'albergo!
    Ci hanno detto che è pericoloso entrare che potrebbe essere pericolante, ma i clienti mi stanno attaccati al collo come sanguisughe! Recuperate la roba per noi?

    Emma rimase un attimo perplessa, osservando l'edificio lontano che l'uomo indicò. Non si capiva granché da laggiù, ma la parola "pericolante" non le piaceva molto.
    Quanto è messo male quel posto? Siamo venuti per aiutare, ma Lilje e Gin sono civili e io sono fuori servizio, in teoria. Non rischia di finirci in testa tutto quanto a metà lavoro, vero?
    Non usò un tono minaccioso, anzi finse quanta più gentilezza possibile. Allo stesso tempo però fissò l'uomo negli occhi. Non sembrava un gran bugiardo, lei era convinta di poterlo con le spalle al muro, con un po' di fortuna.



     
    Top
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone perturbatore di anime

    Group
    Suna
    Posts
    15,356
    Powanza
    -267

    Status
    La seconda ragazza si presentò utilizzando ancora una volta dei fogli di carta per comunicare.
    Forse è muta?
    Sembrava la spiegazione più logica, ma gli sembrò scortese chiedere. Magari era un qualche suo vincolo, dagli abiti non gli sembrava del posto ed il suo modo di scrivere un po' sgrammaticato sembrava confermare quell'ipotesi. Forse proveniva da un qualche paese dove vigevano stringenti regole sul silenzio? Preferì non indagare sul momento per evitare di urtare la sensibilità della ragazza che pareva essere già stata messa a dura prova. A riprova di questo Lilje si apprestò a scrivere che lei non era una ladra, sfoggiando il foglio soprattutto verso Gin. Il ragazzo, improvvisamente sotto pressione, alzò le mani aperte coi palmi rivolti verso la ragazza come a segno di resa.
    Ti credo! Ti credo!
    Emma dette la sua versione dei fatti, accreditando ad un presunto razzismo quel comportamento ostile, dicendosi vittima di trattamenti simili. Gin non ne fu convintissimo, ma non aveva neanche prove sufficienti a confutare la tesi della ragazza.
    Ah... mi dispiace che ci siano persone così. Magari il tizio al cancello era solo stanco, credo che siano lì da quando c'è stato lo tsunami, quando si è stanchi si perde la pazienza più facilmente. Stai tranquilla.
    Cercò di rassicurare la ragazza, sperando di farla sentire un po' più a suo agio in quel gruppo improvvisato.
    Emma confermò successivamente il fatto di essere una kunoichi, aggiungendo di essere specializzata nelle arti mediche. Gin sperava vivamente che non ce ne fosse bisogno, ma allo stesso tempo era sollevato nel sapere che c'era qualcuno capace di curare eventuali feriti.

    Una volta arrivati al bar, seppure un po' a fatica a causa del sentiero mezzo distrutto, trovarono al suo interno due persone. Entrambi cessarono immediatamente ogni attività e si avvicinarono ai tre. Il più giovane dei due, a giudicare dalla fascia al suo braccio, doveva essere il manager del posto e la divisa bianca, già vista addosso ad altre persone, confermava il fatto che lavorasse lì. Si rivolse cordialmente ai nuovi arrivati scambiandoli per dei clienti, intento ad avvisarli che i rimborsi non potevano ancora avere luogo. Gin avrebbe voluto risolvere immediatamente quel malinteso, ma l'altro uomo, visibilmente più anziano, interruppe il manager con una vitalità inaspettata. A quanto pareva lui aveva capito fin da subito che loro tre non erano affatto dei clienti insoddisfatti ma che erano giunti fin lì per aiutarli coi lavori, o almeno il coprifronte di Emma sembrava avergli dato lo spunto per arrivare a quella conclusione. Fu persino un po' troppo esuberante, prendendo sotto braccio Emma e tentando di fare lo stesso con Lilje. Gin non sapeva bene come reagire a quel tipo di comportamento tenuto da una persona che, in teoria, in quel momento era il loro datore di lavoro. O cliente? Forse dipendeva dai punti di vista.
    A quanto pareva aveva bisogno, in modo abbastanza urgente, che qualcuno recuperasse gli averi dei suoi clienti rimasti nell'edificio danneggiato. Gin stava già per accettare l'incarico quando Emma si dimostrò perplessa dell'incarico. Temeva per l'incolumità di Gin e Lilje ed era più che comprensibile dato che ai suoi occhi erano semplici civili, ma Gin ci tenne a rassicurarla a tal proposito.
    Non vi preoccupate per me. Non sono un ninja, ma un paio di trucchetti li conosco.
    Sollevò la mano destra e fece comparire una piccola lama di vento, quella che usava solitamente per cucinare, tra le sue dita. Mantenne la lama solo per qualche secondo, il tempo di farla vedere, poi la fece dissolvere rilasciando l'aria contenuta dal chakra.
    E poi se l'edificio è rimasto in piedi dopo lo tsunami non penso che cadrà proprio adesso. Posso andare avanti io a vedere se è sicuro. Se qualcosa dovesse andare storto lei è una ninja medica, quindi sono comunque al sicuro.
    Pronunciò l'ultima frase con un tono per metà scherzoso e per metà serio. Gin aveva erroneamente interpretato le frasi di Emma come una sorta di paura nell'entrare nell'edificio pericolante ed allo stesso tempo non voleva mettere Lilje, chiaramente già in difficoltà, nella condizione di trovarsi costretta a correre rischi contro la propria volontà. Offrirsi volontario gli sembrò la scelta migliore, dopotutto se la kunoichi era davvero una ninja medica anche se si fosse fatto male alla fine avrebbe potuto davvero curarlo, no?
    Probabilmente sono arrivate entrambe qui pensando di dover solo pulire la spiaggia dai detriti o qualcosa di simile, non mi sembra giusto chiedergli di correre rischi inutili. Io dovrei riuscire a cavarmela.

    Arte del Vento: Arma d'aria (Fuuton: Shinkuujin)
    Tipo: Ninjutsu
    La silenziosità che induceva gli assassini a creare armi semi invisibili manipolando il vento con il chakra ha diffuso questa tecnica sempre più fortemente nelle terre ninja.
    Condensando l'aria attorno alla mano si crea una massa ventosa talmente densa da assumere una consistenza solida. L'arma è quasi invisibile a occhio nudo e guardandola si vede solo una leggera distorsione della luce. Può causare ingenti danni da taglio, ma trattandosi soltanto di una massa concentrata d'aria non è molto adatta alle parate o per confrontarsi con armi bianche.
    [La taglia delle armi segue la stessa logica delle comuni armi bianche]
    [Le armi create causano sempre danni da taglio]
    [Le armi scompaiono dopo circa 10 secondi che hanno perso contatto con l'utilizzatore]
    [Le armi hanno Resistenza 5]
    Consumo: 10 (piccola) 20 (media) 30 (grande) [se ne possono creare anche due]
    Mantenimento: 5/10/15 ad arma
     
    Top
    .
30 replies since 8/7/2019, 21:19   533 views
  Share  
.
UP