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.Era passata oltre una settimana dalla sua nascita e ormai Ryuko era diventata il centro della nostra vita. Dormiva per la maggioranza del tempo, ma lo faceva in maniera discontinua, senza darci la certezza di quanto avrebbe riposato. Da sveglia era una macchina divoratrice di latte e quando non aveva la bocca attaccata al seno di Draig piangeva di continuo. I momenti di quiete erano pochi, ma erano dolcissimi, ripagavano tutti gli sforzi. La nostra bimba aveva degli occhi magnifici e uno sguardo curioso e malizioso. Viveva gran parte del tempo in simbiosi con mia moglie, ma pian piano avevamo imparato a conoscerci. Sguardi, carezze, sorrisi, era strano tenerla in braccio. Era minuscola, calda, viva. Era mia figlia, in più momenti mi sembrava difficile realizzare questa assurda verità.
L'organizzazione era ardua, ma riuscimmo a resistere. Per i primi giorni dopo il ritorno a casa preferimmo stare da sole, senza estranei né disturbi, per essere sicure di fare tutto per bene. Avevamo seguito corsi, letto libri, ascoltato pareri, ne conseguì che alla fine eravamo abbastanza pronte. Il dover essere sempre allerta e il sonno spesso interrotto ridussero notevolmente le nostre energie, ma entrambe avevamo intenzione di tenere duro. Una volta superati i primi ostacoli e organizzata la routine potemmo finalmente invitare amici e far loro conoscere la nuova arrivata. Fu così che ci fu concesso per le prime volte di staccare un attimo la spina. Piccole pause lontane da casa, ovviamente non entrambe allo stesso tempo. Passeggiate di mezz'ora circa, aria aperta, mente sgombra. Fu importante per ricaricare le pile. Quella mattina era il mio turno, per cui avevo lasciato Draig insieme a una coppia di suoi amici di vecchia data e mi ero permessa di allontanarmi un pochino. Quattro passi in tutta tranquillità, sul lungomare meno frequentato di Kaiyo. Arrivai ad una panchina dove mi ero seduta tante altre volte in passato e mi sistemai laggiù. Fissavo l'acqua, ascoltavo le onde, mi godevo un po' di pace.
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Dopo l'ultima terribile notizia, mi sentivo devastato dentro. La scia di morte che mi lasciavo indirettamente indietro si era allungata ulteriormente, caricando ulteriormente le mie spalle di una persona in più che per la mia inefficienza non era più tra noi.
Akira Musashi, una persona che reputavo come un fratello nonostante i pochi anni burrascosi passati assieme. Ancora non mi sembrava vero, dentro di me avevo ancora la speranza che fosse solo una bufala montata da qualcuno.
Eppure non avevo avuto più sue notizie da un anno circa, o forse più. Persino durante quel casino nel Paese del the pensavo e speravo che ci fosse il suo zampino, o perlomeno che si facesse vedere come valido aiuto; invece c'era solamente un maledettissimo silenzio, nessuno aveva idea di dove potesse essere, e in questo caso, come potesse essere morto.
Avevo bisogno di spazio, tranquillità, silenzio. Avevo bisogno di stare da solo per qualche ora in un posto dove nessuno poteva seguirmi o riconoscermi. Optai per il paese del mare, luogo in cui ero stato solo una volta nella mia vita, ai tempi di quando Livinho era all'interno del Blut. Sicuramente quel luogo mi avrebbe schiarito le idee.
E fu così che, verso il pomeriggio, arrivai nel paese del Mare, scegliendo accuratamente un lungomare che mi sembrava praticamente vuoto. Mi pareva si chiamasse Kaiyo, ma non ero assolutamente sicuro. E naturalmente avevo nascosto il mio coprifronte per evitare che qualsiasi persona mi riconoscesse come ninja.
Senza nemmeno togliermi i vestiti -calzari a parte-, andai ad immergermi in quell'acqua parecchio pulita, molto meno fredda delle acque umide di Kiri.
Sicuramente mi avrebbe fatto bene restare a mollo in maniera solitaria.. -
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La quiete era piacevole, ma venne spezzata quasi subito da un rumore strano. Qualcosa stava sguazzando a pochi passi dalla riva, appena più in là. Cercai l'origine del rumore con lo sguardo e alla fine la trovai. Si trattava di una figura umana, un maschio adulto dal fisico particolarmente possente. Aveva una bella chioma rossastra e una strana cicatrice che gli solcava il volto. Non potei fare a meno di pensare che fosse molto bello, ma il pensiero scivolò via dalla mente presto, con naturalezza. Aveva un aspetto curioso, motivo per cui mi avvicinai all'acqua, pur rimanendone fuori. Rivolsi un sorriso cordiale e tranquillo allo sconosciuto, avevo proprio voglia di fare quattro chiacchiere con qualcuno.
Buongiorno. Lei non è di qui, dico bene?. -
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Buongiorno. Lei non è di qui, dico bene?
Mi voltai lentamente verso la ragazza che mi stava parlando, e non appena la vidi pensai subito ad una cosa: era difficile trovare in giro per il mondo ninja una perla di così rara bellezza. Il suo sorriso sembrava poter scaldare i cuori, la brezza marina sfiorava i suoi capelli che si muovevano ondeggiando, e il suo modo di presentarsi era fuori dalla normalità ninja. Probabilmente a occhio non lo era, non ai miei occhi almeno. Rispetto a lei, mi sentivo quasi un mostro, e di riflesso cercai di mettermi in modo tale da rendere meno visibile la parte cicatrizzata del mio viso.
Nonostrante il mio volermi rilassare, non potevo non rispondere ad una ragazza così, anche se mi sentivo piuttosto in imbarazzo.
Dice bene, vengo da parecchio lontano e mi ero recato qui per trovare ristoro spirituale. Ho infranto qualche regole balneare? Se è così mi scuso immediatamente, non volevo venire qui per disturbare o fare torti. Devo uscire?. -
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Lo sconosciuto si mostrò prima stupito dalla mia presenza e poi alquanto imbarazzato. Mi spiaceva averlo messo a disagio, temevo di essere stata troppo invadente. Si posizionò in maniera innaturale, probabilmente per nascondere la cicatrice, anche se non collegai subito le cose.
Dice bene, vengo da parecchio lontano e mi ero recato qui per trovare ristoro spirituale. Ho infranto qualche regole balneare? Se è così mi scuso immediatamente, non volevo venire qui per disturbare o fare torti. Devo uscire?
Mi dispiaceva aver dato l'impressione della sgridata, il mio intento era tutt'altro, motivo per cui risposi subito. Anche in maniera un po' preoccupata, inizialmente.
No, nessun disturbo e nessuna infrazione, anzi! Questa zona è meno trafficata, non ci sono tanti turisti, quindi è perfetta per rilassarsi. Mi sarei fatta anch'io una nuotata non dovessi tornare a casa tra poco...
Feci una piccola pausa, fissando per qualche secondo l'orizzonte lontano. Era proprio una giornata piacevole, sì.
Comunque io sono Aiko Netsushi, molto piacere. Dal suo accento direi che viene da Kiri o da quella zona, ho indovinato?
Sorrisi, divertita da quel mio piccolo giochetto che ogni tanto riproponevo. Era divertente cercare di scoprire la provenienza delle persone che conoscevo. Di solito rimanevano parecchio sorprese da questa mia abilità ed era un buon modo di rompere il ghiaccio.SPOILER (clicca per visualizzare)Esperta di accenti
Abilità personale livello 4
Nel continente occidentale si parla quasi solo una lingua, comune a tutte le nazioni, ma ciascuna di esse ha sviluppato nel tempo un accento proprio. Aiko Nestushi, avendo viaggiato in lungo e in largo e avendo incontrato persone di tutte le origini, ha sviluppato un orecchio parecchio attento a questo tipo di dettagli. Ascoltando una frase completa e abbastanza lunga, la ragazza è in grado di individuare la zona di origine dell'interlocutore (la frase deve essere sentita in maniera chiara e con calma). Eventuali anni trascorsi via ovviamente rendono più difficile decifrare l'accento, mentre tentativi di mascherarlo renderanno impossibile capirlo. Se l'utilizzatrice sente una persona straniera parlare la lingua comune la riconoscerà facilmente come tale e se conosce la lingua d'origine di tale persona potrà anche capire da dove viene. I dati che può dedurre Aiko sono determinati dal roler del pg che sta ascoltando o, nel caso di png, dal qm.. -
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No, nessun disturbo e nessuna infrazione, anzi! Questa zona è meno trafficata, non ci sono tanti turisti, quindi è perfetta per rilassarsi. Mi sarei fatta anch'io una nuotata non dovessi tornare a casa tra poco.
Feci un sospiro di sollievo. Non ero certo andato in quel luogo per creare problemi e incomprensioni. Era giusto l'ultima cosa che voleva in quel frangente.
Comunque io sono Aiko Netsushi, molto piacere. Dal suo accento direi che viene da Kiri o da quella zona, ho indovinato?
La fissai per qualche secondo, esterrefatto. Ero sicuro di aver nascosto il mio coprifronte, e non avevo dato nessun indizio sulla mia provenienza. Aveva tirato a indovinare e aveva azzeccato per pura fortuna? era l'unica cosa che mi veniva in mente. Riconoscere il luogo di appartenenza dalla sola parlata era davvero una impresa straordinaria. Forse pure troppo.
Beh...ammetto di essere sorpreso, e' la prima volta che riconosco un Kiriano solo da poche parole. Comunque...
Tornai a riva mentre parlavo, e mi diressi con calma verso di lei per stringerle la mano con gentilezza.
Mi chiamo Jack Kaguya. Molto piacere, Aiko. Vivi in queste zone? Mi sembra un bel posto, molto tranquillo. Un piccolo paradiso.. -
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L'uomo palesò il suo stupore anche a parole, mentre si avvicinava a riva con calma. Porse la sua mano, mentre si presentava, e io gliela strinsi.
Mi chiamo Jack Kaguya. Molto piacere, Aiko. Vivi in queste zone? Mi sembra un bel posto, molto tranquillo. Un piccolo paradiso.
Mi lasciai sfuggire un'espressione molto interessata quando sentii il nome. Era una persona che conoscevo di fama, anche se probabilmente non nel modo in cui era conosciuta da gran parte dei suoi colleghi. Decisi comunque di rispondere alla sua domanda prima, sarebbe stato scortese non farlo.
Il piacere è mio. Sì, vivo qua vicino, mi sono trasferita da meno di un anno, ma posso dire che è davvero magnifico.
Indicai la direzione dove si trovava la nostra casa, un po' più nell'entroterra. Decisi poi che sarei potuta passare a dare del tu a Jack, sembrava una persona alla mano, per quanto da quello che sapevo doveva essere un ninja importante di qualche tipo.
Jack Kaguya... sei il maestro di Natsuki, vero? Lei è una mia cara amica, mi ha detto che le hai insegnato molte cose e che sei una brava persona. Ero molto curioso di incontrarti, devo dire. Non pensavo che sarebbe successo così, totalmente per caso.
Ridacchiai, divertita dalle coincidenze della vita. Erano passati anni da quando la mia amica mi aveva parlato di Jack e forse proprio perché all'epoca mi aveva detto molto poco la mia curiosità era rimasta latente. Chissà che tipo era.. -
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La ragazza fece una faccia che mi parve interessata, ma c'ero talmente abituato oramai che non diedi più di tanto peso alla cosa.
Il piacere è mio. Sì, vivo qua vicino, mi sono trasferita da meno di un anno, ma posso dire che è davvero magnifico
Guardando nella posizione da lei indicata, non potei che convenire. Quel posto, nella sua interezza, pareva davvero un piccolo angolo di paradiso; speravo che fosse durato per sempre.
Jack Kaguya... sei il maestro di Natsuki, vero? Lei è una mia cara amica, mi ha detto che le hai insegnato molte cose e che sei una brava persona. Ero molto curioso di incontrarti, devo dire. Non pensavo che sarebbe successo così, totalmente per caso.
Al nome di Natsuki mi girai immediatamente verso la ragazza di nome Aiko, lievemente stupito dal fatto che Natsuki avesse parlato di me in questo modo. Doveva fidarsi davvero tanto se le aveva detto queste cose. Un po' imbarazzato, mi grattai la testa guardando altrove, i complimenti mi mettevano sempre in agitazione.
Beh...si, diciamo che gli ho insegnato qualcosa, ma non mi sento un maestro. E poi lei era già brava di suo, su certi aspetti mi ha già superato. Ho semplicemente aiutato a credere in sé stessa, il resto l'ha fatto da sola. E anche lei la incontrai per caso all'inizio. Le cose migliori cominciano sempre per caso
Non sapevo più dove stavo andando a parare, era difficile accettare un complimento sincero per me, abituato a trattare con brutti ceffi, gente fuori di testa e demoni. Tornai a guardarla cercando di sviare.
In ogni caso non penso sia saggio che la gente sappia che mi hai conosciuto, o che io sia il Sensei di Natsuki. La politica è una cosa noiosa ma severa
Sperai che leggesse tra le righe, ma mi sembrava una ragazza intelligente.
d'altra parte, se mai tu dovessi avere bisogno di aiuto, basterà fare il mio nome a Kiri. Non sembra, ma non sono molte le persone che hanno il coraggio di venire a Kiri chiedendo di me. E non mi tiro mai indietro davanti a una richiesta di aiuto. Perché io sono Jack Kaguya, e se posso, voglio cercare di essere il faro di speranza per tutti. Lo so, sembra una frase molto romanzata, ma...sono fatto così. Aiuto amici e nemici. -
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Beh...si, diciamo che gli ho insegnato qualcosa, ma non mi sento un maestro. E poi lei era già brava di suo, su certi aspetti mi ha già superato. Ho semplicemente aiutato a credere in sé stessa, il resto l'ha fatto da sola. E anche lei la incontrai per caso all'inizio. Le cose migliori cominciano sempre per caso.
Sorrisi. Era anche più modesto di quanto pensassi. Mi piaceva sentir parlare così della mia amica, sapevo che era molto forte e affidabile. Ero contenta avesse incontrato qualcuno che la potesse valorizzare ed ero contenta di poterlo conoscere anch'io. Mi incuriosiva sempre di più quell'uomo.
In ogni caso non penso sia saggio che la gente sappia che mi hai conosciuto, o che io sia il Sensei di Natsuki. La politica è una cosa noiosa ma severa.
Annuii con sguardo convinto. Sapevo che loro due erano di nazioni nemiche, quindi non avrei certo detto ad altri del fatto che avessero un rapporto del genere. Ne sapevo troppo poco delle questioni ninja per arrischiarmi a dire qualcosa che avrebbe potuto mettere in pericolo la mia amica.
d'altra parte, se mai tu dovessi avere bisogno di aiuto, basterà fare il mio nome a Kiri. Non sembra, ma non sono molte le persone che hanno il coraggio di venire a Kiri chiedendo di me. E non mi tiro mai indietro davanti a una richiesta di aiuto. Perché io sono Jack Kaguya, e se posso, voglio cercare di essere il faro di speranza per tutti. Lo so, sembra una frase molto romanzata, ma...sono fatto così. Aiuto amici e nemici
Era un personaggio davvero particolare, un po' teatrale nel suo modo di parlare, ma non avevo alcun motivo per dubitare che stesse dicendo la verità. Del resto Natsuki mi aveva detto che era molto magnanimo.
Ti ringrazio. Sono felice che ci siano persone come te tra le fila degli eserciti ninja. Il passato, le alleanze, la politica... tante cose vi dividono, però è importante riuscire a considerarvi ancora tutti umani. Visto quello che è successo nel Tè, di questi tempi è ancora più importante. Anche tu eri lì a combattere?. -
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La ragazza parve apprezzare le mie parole, e il suo sguardo così intenso quasi mi fece scordare della mia faccia.
Ti ringrazio. Sono felice che ci siano persone come te tra le fila degli eserciti ninja. Il passato, le alleanze, la politica... tante cose vi dividono, però è importante riuscire a considerarvi ancora tutti umani. Visto quello che è successo nel Tè, di questi tempi è ancora più importante. Anche tu eri lì a combattere?
Quasi, per l'appunto. Le sue parole mi fecero rabbuiare un poco, ricordare non era affatto piacevole, era ancora un tasto dolente per me, che ero stato colpito fisicamente da quella vicenda. Ovviamente non era colpa sua, non era colpa di nessuno. Era successo e basta; nonostante l'esperienza, dopo anni prima o poi si sbaglia sul campo, e si pagano le conseguenze.
Feci un respiro profondo, chiudendo gli occhi un paio di secondi, per poi riaprirli e cominciare a parlare.
Brutta storia, nel paese del The. Abbiamo fatto del nostro meglio, ma purtroppo il meglio non è mai abbastanza. Certo, abbiamo eliminato i problemi alla radice, ma ad un prezzo abbastanza alto. Io ero lì, e sono tutto sommato felice che molti non abbiamo assistito. Ma spesso non basta. Ho sentito che attualmente noi kiriani non siamo ben visti nel paese del The, ma almemo la maggior parte di loro sono ancora vivi, e questo basta.
Feci una pausa, girandomi un poco per guardare il mare. Se ella sapesse tutta la verità, avrebbe ancora il coraggio di definirci umani?
Io ero un essere ormai mezzo lupo con un demone tartaruga in corpo.
Drey era un mezzo gatto che aveva fatto un patto con un dio della morte.
Walter era uno shinobi con due demoni nascosti.
Annie era la schiava di un dio che adorava torturare la gente sessualmente.
Di umano avevamo solo l'aspetto. Almeno per ora.
Le allenze politiche, i giochi di potere...tutto può cambiare da un giorno con l'altro. Nel passato sono stato alleato di Konoha. Nel passato sono stato nemico del mio stesso popolo. Quello che conta davvero, però, è qui dentro
Battei un paio di volte la mano all'altezza del cuore.
Finché avrai a cuore i tuoi amici, finché stringerai alleanze sincere e non solo per mero interesse personale, allora avrei sempre un aiuto su cui contare. La politica passa, le amicizie no. Questo è il mio credo
Parole sincere di un uomo vissuto, sono quasi commosso da questa tua apertura, anche se questa tua visione è abbastanza atipica e non credo accettata da molte persone
Lo ben so. Probabilmente se Annie scoprisse tutte queste cose mi farebbe giustiziare. Ma finché sarò in vota, mi comporterò come ritengo giusto.
Tornai a guardare la ragazza.
E tu? Hai già trovato il tuo credo, la tua strada? Non bisogna essere necessariamente shinobi per averne una. -
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Brutta storia, nel paese del The. Abbiamo fatto del nostro meglio, ma purtroppo il meglio non è mai abbastanza. Certo, abbiamo eliminato i problemi alla radice, ma ad un prezzo abbastanza alto. Io ero lì, e sono tutto sommato felice che molti non abbiamo assistito. Ma spesso non basta. Ho sentito che attualmente noi kiriani non siamo ben visti nel paese del The, ma almemo la maggior parte di loro sono ancora vivi, e questo basta.
L'uomo si rabbuiò totalmente quando citai l'argomento e mi spiacque terribilmente. Scelse comunque di non tacere e ne fui contenta, mi interessava il suo parere. Dopo la prima parte di discorso si voltò verso il mare e aspettò qualche istante. Sentivo che aveva altro da dire, quindi non lo interruppi.
Le allenze politiche, i giochi di potere...tutto può cambiare da un giorno con l'altro. Nel passato sono stato alleato di Konoha. Nel passato sono stato nemico del mio stesso popolo. Quello che conta davvero, però, è qui dentro. - disse indicando il suo petto - Finché avrai a cuore i tuoi amici, finché stringerai alleanze sincere e non solo per mero interesse personale, allora avrei sempre un aiuto su cui contare. La politica passa, le amicizie no. Questo è il mio credo.
E tu? Hai già trovato il tuo credo, la tua strada? Non bisogna essere necessariamente shinobi per averne una.
Sorrisi, aveva messo tanta carne al fuoco e tutte cose che mi interessavano particolarmente. Cercai di trovare le parole giuste, mentre lo guardavo dritto negli occhi con lo sguardo serio.
C'ero anch'io nel Paese del Tè, non ho combattuto con voi, ma il mio piccolo ho provato a farlo. Ho aiutato dei ninja a entrare in una specie di laboratorio clandestino. Ho visto cadaveri riempire stanze intere. Uomini, donne e bambini. Ho combattuto contro corpi morti rianimati contro la loro volontà, mostri ormai non più umani. Popolano ancora i miei incubi, i loro occhi, il loro sangue... non li scorderò finché ho vita. Quei giorni siamo arrivati tutti tardi, però voi siete riusciti a salvare tante persone e dovete esserne fieri. Non ho idea di cosa pensano le persone laggiù, penso che il dolore li abbia resi ciechi e penso che la storia vi renderà il giusto onore, presto o tardi. Va raccontata la vostra storia, andrebbe raccontata senza tenere segreti, ma posso capire perché non lo si fa. Proteggere chi non c'era dalla verità può essere utile, anche se credo che sarebbe meglio che tutti sapessero.
Mi interruppi giusto per due secondi, per riprendere il filo del discorso che stavo rischiando di perdere.
Per quanto riguarda la mia strada, dovrei averla trovata definitivamente da poco. Ho trentuno anni, quindi era anche ora. - feci un brevissimo risolino, per stemperare la tensione di prima e trovare un tono più calmo - Ho una famiglia, una casa, un lavoro stabile, sto finalmente diventando un'adulta. Però una delle cose più importanti è che ho anche capito cosa fare dei miei poteri. Io sono una guerriera, ormai non posso più negarlo. Odio la guerra, odio la violenza, ma sono in grado di esercitarla, purtroppo. E questo mi mette di fronte a certe responsabilità, perché io voglio lasciare a mia figlia un mondo migliore di questo. Senza combattere battaglie più grosse di me, chiaramente, ma se vedo un'ingiustizia o un criminale non posso più tremare e fuggire come un tempo e questo per me è un cambio grosso. Non posso nascondermi dietro agli altri, ma devo aiutarli per quello che posso, quando ne sono in grado. Noi umani non siamo perfetti, tutt'altro, ma il mondo che gli Dei ci hanno lasciato è magnifico e io voglio fare la mia piccola parte per proteggerlo. Immagino che questa sia la mia via.
Sorrisi, un po' imbarazzata. Avevo svuotato tutta me stessa, avevo cercato di mostrarmi per quella che ero, ma non ero sicura che l'uomo potesse capire cosa dicevo.
Scusami, eri venuto qui per non rilassarti e ti ho tirato in mezzo ad un discorso ultra-serio. Purtroppo è un argomento che mi interessa molto e sull'ultima cosa... non ne ho parlato con molte persone. Oltre a mia moglie credo di averlo detto solo a Natsuki e Kuniyoshi... ah, tra l'altro, tu lo conosci Kuniyoshi?. -
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Le sue parole sapevano di vissuto. Anche lei aveva combattuto. Anche lei aveva visto. Anche lei non avrebbe dimenticato. Nessuno si meritava di vedere certi scempi, ma dal mio punto di vista, persone come lei o come kichi non si meritavano di vedere gli orrori della guerra. Non se lo meritavano.
Anche io molti anni fa pensavo che fosse ingiusto tenere dei segreti alla propria gente, ma con il tempo ho capito che la gente non vuole soffrire, e non vuole stare con la preoccupazione tutto il tempo: siamo noi shinobi a doverci fare carico di questo fardello, è uno dei nostri doveri in quanto garanti della sicurezza altrui. Un leggero sospiro malinconico uscì dalle mie labbra, mentre Aiko continuava a parlare. Sembrava una ragazza forte, che aveva capito cosa voleva fare della sua vita e che era pronta a lottare per difendere le sue idee e la sua famiglia. Non potevo che ammirarla per i suoi obiettivi.
Tuttavia, con la sua ultima frase, i miei occhi si sgranarono per qualche secondo, prima di scoppiare a ridere. Kuniyoshi, un nome oramai ricorrente.
Hahahahahaha! Scusami, scusami, non sto ridendo delle tue parole!
Ci misi qualche secondo a calmarmi, ma appena lo feci giustificai la mia risata con un sorriso.
Il mondo è davvero piccolo. Certo che conosco anche lui, ho avuto modo di allenarlo e di insegnargli alcune cose interessanti. Un ragazzo dal cuore d'oro, ma a volte parecchio testardo
Feci una pausa per prendere il respiro, quel nome nonostante tutto mi aveva messo di buon umore.
La prima volta che incontrai entrambi erano molto diversi da come sono ora. Natsuki era una ragazza senza sicurezze e molto spaventata dai combattimenti. Kuniyoshi invece era un ragazzo intransigente e ligio solo al dovere, non c'era spazio per i sentimenti per lui. Tuttavia insieme abbiamo affrontato un percorso per diventare shinobi migliori e persone migliori, imparando qualcosa l'uno dall'altro. Dovendo combattere, riusciamo a completare le debolezze altrui con la nostra forza. E insieme, cerchiamo di combattere per un mondo migliore, proprio come te. Loro due sono un ottimo punto di riferimento, se mi è concesso l'ardire.
Le diedi una carezza sulla testa, era sposata ma se la meritava lo stesso. E poi era un gesto innocuo senza secondi fini.
Solo su una cosa non sono d'accordo. Hai detto "va raccontata la vostra storia". La vostra storia? Perché parli come se non l'avessi vissuta? Questa è anche la tua storia. La storia di una guerriera. Non dimenticarlo. Però lascia a noi le battaglie grosse, se no ci fai licenziare
Conclusi con una battuta quella lunga e triste discussione. Probabilmente sarebbe dovuta andare via a breve, proprio perché aveva una famiglia che la stava aspettando.
Faremo di tutto per portare a tua figlia un futuro migliore. Parola di un sannin.
Because I'm here!Aiko e Jack |
