A 2 a 2 finché non diventa uno solo

Cosa non si faceva per un po’ di soldi?
Izumi Usui era una persona molto semplice in realtà. Sentiva che c’era la possibilità di guadagnare? Accettava al volo la missione, anche se si trattava di un impiego che non era neanche al livello di una D come quella che stava svolgendo ora. Qualcuno avrebbe trovato umiliante controllare che tutto andasse per il meglio alla sagra dell’asparago. Ci aveva guadagnato qualche soldo e pure una certa quantità di prodotti a base di asparago in omaggio, per la gioia di sua sorella. Non era successo nulla di che in verità, giusto un paio di bambini cretini che si erano persi o un tizio che aveva bevuto troppo ed era svenuto. Diciamo che forse le cose più interessanti sarebbero accadute al torneo che avevano organizzato, ma la cosa non lo riguardava visto che il suo turno era finito e lui si era potuto iscrivere a suddetto evento sportivo. Ci avrebbe pensato qualche altro sfigato a sistemare tutto.
Era piuttosto entusiata all’idea di potersi sgranchire un po’ le gambe e le braccia. Aveva fatto dei progressi, soprattutto nel campo del chakra, quindi voleva mettere in pratica quanto imparato. Sarebbe stato divertente, ne era abbastanza convinto… anche perché chi mai si sarebbe potuto iscrivere al torneo della sagra dell’asparago? Solo cretini. Avrebbe vinto di sicuro! Non gli importava chi potesse essere il suo compagn-
- Shirokawa?-
Okay forse importava. Aveva letto sudando il cognome della tizia, figurandosi subito l’immagine di Kuloyoshi, nome ormai ufficiale, in testa. Erano tipo parenti? Era perseguitato dagli Shirokawa? Non lo sapeva, immaginava che l’avrebbe scoperto a breve. In ogni caso il fatto che fosse una femmina non lo preoccupava più di tanto. Conosceva più donne che uomini in grado di fargli il culo, quindi aveva ormai abbandonato quei pregiudizi, nonostante avesse ancora la tendenza a cercare di proteggerle.
Quando infine era salito sul ring la verità amara si era mostrata in tutto il suo splendore: la sua compagna era una cretina superficiale e contro aveva un Bort sempre più simile ad un portone – Bortone per gli amici – e un Oudo che di sicuro ne avrebbe approfittato per vendicarsi un po’ delle botte che si erano dati sull’ultima volta. Izumi aveva iniziato a sudare parecchio ed aveva ignorato qualsiasi frivolezza potesse dire quella tipa. Somigliava a Kuniyoshi, ma aveva un carattere completamente diverso apparentemente. Poteva solo sperare che avesse almeno la metà della sua forza, anche perché uno dei pochi uomini in grado di fargli il culo era davanti a lui.
- Sai fare robe con gli occhi rossi? Se tirali fuori perchè ci serviranno. Io uso le esplosioni, quindi stai attenta. Ho Doton e Fuuton e so fare un po’ di tutto. Hai il Rilascio? Quel tipo cesso ha un Genjutsu fastidiosissimo. Stai attenta a Bort, sa fare un po’ di tutto come me, solo meglio.- gli aveva detto velocemente. Avrebbero dovuto giocare di squadra per spuntarla, sarebbe stato complesso, avrebbe dovuto adattarsi a supportare il talento di Mei o cercare di sfruttarla per essere più efficace lui stesso. In ogni caso… che cazzo, a momenti mancava l’Hokage a combattere nel torneo dell’asparago.

Sinceramente? Non gli interessava di quei litigi da bambini con ancora le labbra sporche di latte. La tipa tutta tette e quel deficiente narcisista potevano anche andarsene da qualche parte ad accoppiarsi, ma in quel momento si trattava di uno scontro e quelle cose andavano lasciate a dopo. Aveva rivolto uno sguardo glaciale alla tizia, ordinandole di smetterla.
- Invece di fare la cretina concentrati sullo scontro.- le aveva intimato. Purtroppo avrebbe avuto bisogno di tutto l’aiuto possibile perché contro di loro c’era Bort. Era forte, agile, resistente, pieno di tecniche. Per quanto lo riguardava era praticamente imbattibile, due o tre spanne sopra di lui. Forse la ragazza però sarebbe potuta essere una alleata valida a mantenere un certo livello di ossa non rotte. In particolare le sue capacità avevano subito attirato la sua attenzione. Indeboliva le persone? Un sorrisetto si era dipinto sul suo volto.
- Va bene, cercherò di supportarti. Il nostro obbiettivo è Bort, Oudo è solo una distrazione. Sii cattiva, sono belli resistenti ‘sti due.- le aveva detto velocemente ed a bassa voce. Il tempo per organizzarsi era quasi finito, ma voleva assicurarsi che la ragazza fosse consapevole del fatto che avrebbero avuto avversari tosti. Entrambi avevano incassato le sue esplosioni in modo piuttosto efficace, doveva stare attento e giocare d’astuzia. Doveva fare in modo che la ragazza arrivasse a scorreggiare la roba verde che diceva di avere in faccia a Bort, quel punto sarebbe stata una vittima perfetta. Sinceramente non sapeva se questo l’avrebbe reso più lento, meno agile o chissà cosa, non era stata molto chiara, ma gli bastava che lo indebolisse anche solo un pochino. Sì, poteva funzionare. Forse sarebbero riusciti a camminare sulle proprie gambe alla fine.

In ogni caso era ora di cominciare lo scontro. Tutti e quattro si erano avvicinati fino ad essere a circa dieci metri di distanza, poi avevano aspettato il via prima di aprire le danze. Bort e Oudo si erano mossi quasi in contemporanea: il primo aveva spezzato dei sigilli che avevano un’aria familiare, ma il secondo si era diretto verso la tipa con il solito cosetto elettrico in mano. Wow che originalità. La sua attenzione verso il tizio era rapidamente scemata, preferendo capire cosa avesse fatto Bort. Non era stata lanciata nessuna tecnica, quindi doveva dedurre che fosse uno dei suoi soliti potenziamenti. Sì, di sicuro. Non poteva perdere tempo e… poi il suo rivale aveva parlato, facendogli andare il sangue alla testa. L’aveva invitato a vendicarsi, doveva andare da lui e picchiarlo. Sì, sarebbe stato soddisfacente di certo. Sentiva tutto il proprio corpo fremere dalla voglia di andare a pestare quel deficiente, proprio a pugni fortissimi sulle gengive. Tuttavia non poteva picchiare Bort, l’ultima volta si era rotto il piede… aveva già testato quanto non fosse picchiabile. Però voleva fargli male, quello lo sapeva. Cosa diavolo gli stava succedendo? Di solito quando si arrabbiava non si sentiva così aggressivo, rimaneva lucido. Era la rabbia nei suoi confronti?
- Ma fottiti!- gli aveva urlato, tirando fuori degli shuriken dalla sacca. Era una mossa sbagliata, normalmente avrebbe cercato di distruggere Oudo per poi dedicarsi a Bort per avere solo un avversario. Ma sentiva tutta quella rabbia. No, doveva picchiare Bort in qualche modo, voleva farlo soffrire. Motivo per il quale aveva piegato il polso e lanciato quei quattro shuriken in modo che almeno uno di essi riuscisse a colpirlo. Due, diretti al suo petto e al suo volto, erano semplici, al contrario degli ultimi. Uno era nascosto nell’ombra dell’altro, con tanto di lame aumentate grazie a quella tecnica così semplice ma efficace. Aveva aumentato la lama di circa quindici centimetri, in modo da essere sicuro di non sbagliare. Non era nulla di che, lo sapeva, proprio per questo subito dopo il lancio aveva mantenuto la mano davanti a sé facendo qualche passo avanti e concentrando il chakra in modo da creare una illusione. Voleva che Bort si sentisse sopraffatto, soffocato, in modo da capire cosa significasse avere qualcuno molto più forte contro. Voleva distruggerlo sia fisicamente che mentalmente.
Secondo il suo piano la distrazione degli shuriken sarebbe dovuta essere abbastanza grande da farlo cadere nel suo Genjutsu, in ogni caso quella mossa gli avrebbe permesso di prendere tempo. Ai lati del proprio campo visivo Mei stava facendo cose. Le aveva visto lanciare roba su Bort, si era finalmente decisa a fare qualcosa? Però era strano che non riuscisse a capire cosa stesse succedendo, sentiva come se i suoi sensi fossero ovattati. Era da quando Bort aveva parlato che si sentiva in quel modo… possibile che fosse una sua trappola? Non era da lui perdere la calma in quel modo.

Okay, tutto stava andando grandiosamente in merda. Tuttavia questa colpa non era a causa di Bort, ma per via di Oudo… no okay, forse era per colpa di Bort che non gli aveva permesso di attaccare Oudo. Insomma, di chiunque fosse la colpa, era di nuovo stato umiliato. Certo, gli aveva dato una certa goduria vedere come quel maledetto avesse dovuto usare una tecnica così dispendiosa per proteggersi. Era stato bellissimo, però se lo era potuto godere per poco. Perché? Perché era stato costretto ad inginocchiarsi da quel maledetto di Oudo! Di nuovo con quel Genjutsu! Non aveva però avuto il tempo di insultarlo perché il suo vero avversario aveva deciso di approfittarne, lanciandogli contro dei kunai o comunque robi che avevano quello scopo. Maledetto Bort!
Non poteva scappare usando tecniche Doton e non poteva neanche usare il suo scudo esplosivo perché avrebbe rischiato di coprirgli la vista ed era troppo debole per resistere ad un lancio di uno come lui. Oggettivamente quel coso era una specie di proiettile, l’avrebbe trapassato da parte a parte se l’avesse colpito. Era davvero una situazione assurda e non credeva che vi si sarebbe ritrovato così presto. Doveva adattarsi però, di conseguenza si sarebbe affidato alle proprie esplosioni, più istintive e malleabili. Izumi aveva dunque innanzitutto concentrato del chakra nella mano sinistra, dirigendo il palmo verso l’esterno, quando aveva rilasciato quella piccola esplosione, si era dunque mosso per cercare di levarsi dalla traiettoria, sfruttando pure le ginocchia. Non poteva fare molto altro purtroppo in quella posizione. Consapevole che non sarebbe bastato solo muoversi per schivare il colpo, o forse per estrema paranoia, aveva mosso il braccio in avanti facendo azionare il Temujin e concentrando dell’altro chakra esplosivo nella mano opposta a quella che aveva usato il Boom. Avrebbe rilasciato una esplosione istantanea ed abbastanza forte da proteggerlo forse, ma per quanto? Lo scudo non era bastato, troppo lento ad aprirsi per parare il colpo, ma se quello aveva intenzione di continuare a lanciargli cose era meglio tenerlo in quel modo.
Aveva lasciato che il kunai, o quello che era, fosse sbalzato via, per poi fissare Bort con un visto di rabbia e timore. Non gli piaceva quella posizione, era troppo in svantaggio. Non poteva continuare per sempre a schivare i suoi colpi. In effetti il gigante non aveva perso tempo ed aveva lanciato verso di lui un altro coso, con ancora più forza e che quasi non aveva visto. Questa volta Izumi non aveva avuto il tempo di usare nessuna tecnica che non fosse il Boom come prima. Anche stavolta aveva utilizzato la piccola esplosione per spostarsi di lato, inoltre aveva sfruttato il modo per mettere lo scudo nella traiettoria tra il coso pericoloso ed il proprio ginocchio. Era in effetti riuscito a schivare il colpo, ma solo in parte. L’aveva colpito troppo di striscio per riuscire a deviarlo in modo che non fosse pericoloso, di conseguenza era comunque riuscito a colpirlo al polpaccio, procurandogli una fantastica lacerazione, non troppo grave ma abbastanza dolorosa.
Aveva emesso un grugnito mentre si ritrovava a… potersi muovere? La testa di Izumi si era fatta improvvisamente più leggera. Non si sentiva più obbligato a dover stare a terra, né sentiva quell’odio nei confronti di Bort come prima. Okay, voleva ancora rompergli il culo, ma non a quei livelli. Era davvero un Genjutsu? Doveva continua a schiaffeggiarsi ogni volta che quel tizio gli diceva qualcosa a quanto pareva. In ogni caso ora in cima alla propria lista non era Bort, ma quel maledetto di Oudo. Era stanco di prostrarsi a lui e voleva disintegrarlo. Ascoltando i sentimenti negativi di Izumi, il chakra esplosivo aveva iniziato a concentrarsi nel suo braccio destro caricandosi come una molla. Era una esplosione abbastanza forte, quella che il maledetto aveva schivato la volta scorsa. Anche se fosse riuscita a schivarla forse sarebbe stata in grado di fare un po’ di male persino a Bort e quello non gli sarebbe dispiaciuto. In ogni caso come prima cosa doveva muoversi, ed era quello che aveva fatto.
Izumi Usui, non appena libero, aveva rotolato in direzione di Mei ed Oudo, cercando quindi di mettere meno peso possibile sulla gamba ferita, anche nel momento in cui si era dovuto alzare. Rimaneva chinato, in modo da sfruttare al meglio la copertura dei due ragazzi. Il chakra continuava ad essere accumulato e lui aveva sfruttato la copertura dei due ragazzi per poter rendere un attimo di respiro. Erano tutti in qualche modo feriti tranne Bort, ovviamente. Oudo stava ancora perdendo tempo in chiacchiere ma Mei continuava a tenerlo stretto, forse non voleva che usasse la sostituzione o che il suo compagno la usasse su di lui. Nel caso fosse stato davvero quello il motivo le avrebbe fatto i complimenti una volta finito tutto ciò, in ogni caso era una situazione critica. Lei era ancora costretta a terra e non poteva allontanarsi da Oudo in quelle condizioni, altrimenti sarebbe stata alla mercé di Bort. Quest’ultimo avrebbe sacrificato il compagno pur di colpirli? Qualunque sarebbe stata la risposta, lui aveva comunque la propria esplosione quasi pronta che avrebbe potuto frapporre tra loro e quasi ogni pericolo.
Il suo obbiettivo primario, però, era un altro. Quel maledetto, al quale non aveva ancora trovato un soprannome, continuava a parlare e a sentirsi superiore. I suoi Genjutsu per ora non era tutti legati alla bocca? Forse era il caso di impedirglielo. Nel caso che tutto fosse andato liscio e l’esplosione fosse stata ancora utilizzabile, Izumi avrebbe approfittato della vena teatrale del proprio avversario per interromperlo con una bella esplosione direttamente sul mento. Ovviamente per farlo avrebbe cercato di mettersi in modo da non colpire anche Mei con quel colpo, coprendola con il braccio o con lo scudo stesso. In ogni caso dopo aver tirato quel pugno si sarebbe allontanato di circa tre metri pur zoppicando, continuando a sfruttare Oudo e la ragazza come copertura. Quella nebbiolina verde della quale aveva parlato quest’ultima avrebbe potuto fregarlo e non ci teneva in quel frangente. Muovendosi all’indietro avrebbe cercato di spezzare al volo un sigillo, in modo da utilizzare il Rilascio su di lei. Non aveva più la mobilità di prima, quindi doveva essere cauto ed aiutare la propria compagna il più possibile.