It's been so long!

Aiko x Kichi

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    - Pensato Kichi

    - Urlato Kichi
    - Parlato Spirito Guardiano (nella mente di Kichi)

    "Mistakes Were Made"

    Era bello vedere le navi che levano gli ormeggi e vanno via. Era molto poetico.
    Ero lì, appoggiata alla banchisa a fissare il mare, una nave, per la precisione.
    Dov'ero? Nel Paese del Mare. Sentivo lo Spirito ridere a crepapelle nella mia testa. Si divertiva.
    Perché non ero a Suna? Per il motivo più logico per il quale volessi andarmene da quel deserto: nel deserto - appunto perché tale - non crescevano le foglie di tè. Perché mi serviva del tè, volevo sperimentare nuovi infusi di mia ideazione e, per non esuarire le scorte del Clan, avevo chiesto il permesso per comprarne un piccolo carico dai Kikuchi nel Tè a riportare a Suna.
    - NON POSSO CREDERCI! HAI-HAI LA TESTA BACATA! Disse lei, ansimando tra una risata e l'altra. Perché la ragazzina eterea stava ridendo? Ma ancora prima: perché ero nel Mare se i Kikuchi del Tè erano, appunto, nel Tè? Il motivo era semplice, nella mia borsa avevo le varie scorte di té che stavo portando a casa, ergo ero di ritorno dal Paese del Tè, tuttavia - e qui il motivo per cui lo Spirito stava ridendo - presa la nave al porto principale del paese, essa non era diretta a casa, infatti la sua direzione era il punto esatto ove mi trovavo.
    Una diramazione da me non prevista per caricare merci. Fin qui nulla di strano, ma...
    Il problema era che non me n'ero accorta e - invece di aspettare a bordo - tranquillamente me n'ero scesa pensando di essere arrivata, per poi rendermi conto che non erano le coste del Vento solo quando ormai potevo osservare da lontano la poppa del battello.
    Potevo raggiungere la nave correndo sull'acqua, sì... Era una possibilità, certo...
    Poi mi getterebbero via come passeggera clandestina... Quindi meglio evitare...
    - ... Mi tocca aspettare un giorno, non mi sembra ci siano altre navi per il Vento. Pensai.
    Fu così che mi ritrovai a vagare per il Paese del Mare, con abbastanza tè nella borsa da poter passare come una trafficante. Con me avevo Chūtsuki e Karane, con il loro aspetto da arma.
    Pensandoci bene, avrei potuto passare la giornata con loro...
    Forse non tutto il male vien per nuocere!
    - COME DIAVOLO HAI FATTO A DIMENTICARTI CHE ASPETTO HA CASA TUA?!
    Sospirai. Me lo avrebbe rinfacciato per ancora molto, lo sapevo...
     
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    L'incisione del disco stava procedendo bene, anche se non rapidissima. Ci stavamo mettendo estrema cura e stava venendo proprio come volevo io, ero molto soddisfatta del risultato. Gran parte delle mie energie, fisiche e mentali, erano dunque dedicate al lavoro, ma ero ovviamente anche molto concentrata nella cura di Draig, in uno stato sempre più avanzato della gravidanza. Ogni tanto mi prendevo anche un po' di tempo per allenarmi, anche se rispetto ad altri periodi c'era meno spazio per farlo. Ci ero riuscita leggermente di più negli ultimi due giorni, che avevo passato insieme a mia nipote Sae, venuta ancora una volta in visita. Cercava sempre una scusa per venirci a trovare e io ero sempre contentissima di ospitarla. Era venuta nel Mare per una missione e ne aveva approfittato per prendersi una mini-vacanza e stare dalle sue "ziette strambe". Però purtroppo il suo lavoro la reclamava sempre presto, motivo per cui quel giorno ero al molo. L'avevo accompagnata e l'avevo vista partire sulla solita nave, poi però non ero tornata subito a casa. Draig era ancora a lavoro e piuttosto che stare da sola preferii fare quattro passi in tranquillità. Non saprei dire quanto rimasi a camminare, ero assorta in vari pensieri e quindi le gambe quasi si mossero da sole. Alla fine tornai sui miei passi, per dirigermi verso casa, però lungo quel cammino notai per caso la presenza di qualcuno di familiare. Una ragazza giovane dai capelli argentati, ci misi giusto qualche istante a riconoscerla.
    Kichi! Da quanto tempo!
    Mi sembrava cresciuta dall'ultima volta che ci eravamo viste, ma forse era solo un'impressione. Ci eravamo sentite ogni tanto per lettera, ma di persona non ci incontravamo dalla prima battaglia contro Rokuro. Una vita fa.
    Come stai? Cosa ci fai di bello qui a Kaiyo?
     
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    - Parlato Aiko

    "It's been so long!"

    Mi picchiettai la fronte con il mio Gunsen. Perché a me? Avevo millemila cose da fare a casa!
    - Tipo: dormire, ingozzarti, dormire, farti un bagno, dormire, ingozzarti, ingozzarti...
    La cruda realtà espressa dalla bambina eterea mi pugnalava ad ogni parola.
    - Dai, non faccio solo questo durante la giornata... - Vero! Bevi anche té, ecco perché sei qui!
    Potevo tangere la crudeltà della bambina. Sospirai, appoggiata lì accanto al mare.
    Scostai la borsa, portandomela davanti e aprendola: entro c'erano tredici rotoli, dello stesso tipo di quelli che usavamo per fare scorta di materiali per la fucina dei genitori di Yukari.
    Ognuno di essi aveva abbastanza té da soddisfare gli abitanti del residence a Suna per un mese.
    - Ripetimi quanto è costato, ancora non ci credo. Ne presi uno e lo osservai.
    - Normalmente costa 2 Ryo al grammo. Visto che sono nostri parenti, 1 Ryo al grammo. - U--
    La bambina ebbe un tic all'occhio. - E perché non paghi tu, se lo bevi tutto tu? Non era vero.
    ... Non del tutto... Riposi nuovamente il rotolo e sospirai. - Cosa ci fai di bello qui a Kaiyo?
    Ridacchiai, fissando il mare. - Contrabbando té e fallisco nel farlo... Dissi, quasi sussurrando.
    Ci misi giusto due secondi a rendermi conto di ciò che ho detto. - Cioè, no, è tutto legale!
    Altri due secondi per rendermi conto che stavo parlando con una persona. Mi girai.
    Riconobbi quasi subito la chioma castana che adornava il rosso degli occhi. Immediatamente mi gettai per abbracciarla, facendo attenzione a non colpirla col manico della mia katana. - Aiko!
    Non la vedevo da molto, troppo, tempo. Nel frattempo erano successe e cambiate molte cose.
    Mi sembra che l'ultima lettera che le inviai fu nel dopoguerra dopo il duello con Yukari.
    - Faccio scorta di Té per il Clan... solo che al ritorno ho sbagliato porto... Eh... Eheh..
    Dissi, separandomi da lei. Mi portai una mano in fronte e mi coprii un occhio. Ridevo, nervosa.
    - Adesso mi tocca aspettare un giorno per tornare a Suna... Mio Zio impazzirà... Dissi.
    Ci misi qualche secondo per calmarmi: il danno era fatto. - Tu, invece, come mai al porto?


    Edited by Ty27 - 29/4/2019, 09:10
     
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    Contrabbando té e fallisco nel farlo...
    Kichi rispose quasi in automatico, come se stesse pensando ad altro e le sue labbra si fossero mosse da sole. Mi stupii particolarmente, non la ricordavo così con la testa tra le nuvole. Con lo stesso sguardo assente si precipitò a dire che era tutto legale, come se fosse possibile scambiare la battuta di prima per una confessione. Fu a quel punto che si girò a guardarmi, quasi si fosse accorta solo allora di stare parlando ad un'altra persona. Si protese in un abbraccio e la strinsi molto volentieri, era davvero da tanto che non ci vedevamo dal vivo.
    Faccio scorta di Té per il Clan... solo che al ritorno ho sbagliato porto... Eh... Eheh..
    Adesso mi tocca aspettare un giorno per tornare a Suna... Mio Zio impazzirà...

    La ricordavo decisamente meno con la testa fra le nuvole, ma trovai molto buffa questa versione di lei che non avevo avuto modo di conoscere prima. Pensai ad una possibile soluzione, ma per il momento la tenni per me, visto che lei mi fece una domanda.
    Tu, invece, come mai al porto?
    Cercai di ricordare mentalmente se le avevo parlato nelle lettere di Sae, ma dubitavo, anche perché loro erano di villaggi in teoria rivali. Per quanto non pensavo che accennare dettagli minimi fosse pericoloso alla fin fine era meglio tenermi quanto più possibile fuori da quel tipo di cose da ninja. Tenersi sul vago era la cosa migliore.
    Mia nipote era venuta a trovarci ed è ripartita poco fa. Abita lontano, lei, ma ultimamente riusciamo a vederci un po' più di frequente, per fortuna.
    Sorrisi gioviale, era davvero buffa la vita. Fino ad un anno prima mai avrei immaginato di ritrovarla e ora invece era una parte insostituibile della mia vita. Ero stata enormemente fortunata e sarei stata sempre grata agli Dei per questo.
    In ogni caso, se non sai dove andare oggi possiamo ospitarti volentieri. È molto piccola, ma abbiamo una stanza per gli ospiti, mi farebbe piacere rimanessi da noi.
    Speravo accettasse, ne sarei stata davvero contenta. Sapevo che Draig non si sarebbe arrabbiata, era anche una buona occasione per presentarle una delle mie amiche che avevo meno occasioni di vedere. Ero convinta che sarebbero andate d'accordo, anche se forse Draig l'avrebbe punzecchiata un po', all'inizio. Con alcuni era quello suo modo preferito di approcciarsi e sospettavo che sarebbe stato quello il destino di Kichi.
     
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    "Hospitality"

    La castana ricambiò l'abbraccio e fu costretta a sorbirsi le mie lamentele.
    - Mia nipote era venuta a trovarci ed è ripartita poco fa. Abita lontano, lei, ma ultimamente riusciamo a vederci un po' più di frequente, per fortuna. Rispose.
    Una nipote, non mi sembrava che me l'avesse mai fatto sapere. Ma posso immaginare non siano cose che vai a scrivere a qualcuno che, a conti fatti, è poco più che un estraneo.
    - Mi fa molto piacere, è importante tenersi in contatto con la famiglia. - Disse l'orfana.
    Altra pugnalata al cuore che evitai di manifestare apertamente.
    In ogni caso, pensai immediatamente come avrei potuto passare il tempo prima di partire.
    Avevo, sì, bisogno di un posto dove dormire, ma anche - cosa più importante - un modo per passarte il tempo. Poiché attendere era una noia mortale. Potevo fare un giro con Aiko, se non la disturbavo... - In ogni caso, se non sai dove andare oggi possiamo ospitarti volentieri. È molto piccola, ma abbiamo una stanza per gli ospiti, mi farebbe piacere rimanessi da noi.
    La sua proposta apparve... improvvisa. - Eh? Ecco... Non vorrei recare disturbo. Dissi.
    Cioè, la causa di tutto questo era mia, non era mia intenzione infastidire un nucleo familiare per un mio errore. Più che altro non volevo approfittarmi della sua gentilezza e della sua ospitalità.
    Presi fiato e feci scendere la mano, che prima avevo portato al braccio sinistro. Feci un inchino.
    - S-se non sono di troppo, accetto la tua offerta. Dissi.
    Avevo, dunque, l'obbligo morale di portare un regalo per ricambiare la generosità. - Oh, il té.
    Potevo regalare un rotolo di té. Non proprio il massimo del compenso, ma una scorta di té per un mese per un centinaio di persone era il minimo per ricambiare. - Sicura di poter sperperare così i soldi del Clan? - Sarebbe molto peggio se tornassi a casa e Zio venisse a sapere che mi hanno ospitato e non ho offerto nulla per ricambiare... La bambina mi diede ragione.
    Avrei lasciato che Aiko mi scortasse a casa sua, lì dove avrei dato uno dei tredici rotoli.
     
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    Mi fa molto piacere, è importante tenersi in contatto con la famiglia.
    Sorrisi. Per quanto potesse sembrare una banalità era vero, da persona che aveva perso e ritrovato la sua famiglia più di una volta lo potevo testimoniare più che mai.
    Eh? Ecco... Non vorrei recare disturbo.
    S-se non sono di troppo, accetto la tua offerta.

    La sua timidezza era un po' buffa, ma cercai di non farmi vedere divertita, non volevo indispettirla. La rassicurai: nessun disturbo, mi avrebbe fatto davvero piacere poterla ospitare. Iniziai dunque a farle strada verso casa nostra, per fortuna non troppo distante.
    Ti ho già parlato un pochino di Draig, vero? Lei è ormai quasi al settimo mese, ma è ancora bella attiva. Adesso è a lavoro, ma nel giro di poche ore dovrebbe tornare. Lei è... vulcanica, diciamo. Penso che andrete d'accordo.
    Dissi così con un sorriso un po' malizioso in volto. Ero molto curiosa di quanto probabilmente sarebbe successo da lì a poco.
    Non ci mettemmo molto ad arrivare, una volta lì le avrei chiesto di accomodarsi pure in salotto. Non avevamo messo a posto da molto, maniache della pulizia come eravamo, quindi fortunatamente l'ordine regnava sovrano. Non era particolarmente grande come casa, ma era accogliente, cosa che a noi interessava molto di più.
    A quel punto Kichi mi porse uno dei rotoli che si portava dietro, dicendo che voleva offrirmi del tè per ricambiare l'ospitalità. Ne fui parecchio stupita, ma allo stesso tempo mi sembrò un gesto molto carino.
    Grazie! Non c'era bisogno, ma ti ringrazio molto, a noi piace assai il tè e non si trova facilmente quello di oltremare, quaggiù. Magari quando torna Draig ne prendiamo una tazza tutte insieme, ti va?
    Era da una vita che non assaggiavo la bevanda che dava il nome al Paese, avendoci passato diverso tempo mi mancava quel sapore, anche se il tè del Mare non era per niente male.
    Allora, come stai? Qualche bella novità?
     
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    - Parlato Aiko

    "Netsushi's Home"

    Il campanellino di Chūtsuki sballonzolò e suonò per tutto il tragitto. Era un suono particolare, acuto ma non fastidioso. A quanto pareva ad Aiko non dava fastidiola mia presenza, quindi decise di accompagnarmi a casa sua; e mentre il campanello stimpellava ad ogni mio passo, il mio Gunsen, Karane, sventolava un po' d'aria sul mio viso. Sapevo bene che il caldo del Mare non reggevs il confronto con quello del Vento, per quanto bella fosse la giornata - incidenti di percorso esclusi. Il problema, però, non era il caldo in sé, quanto più l'umidità: ecco, quella non la sopportavo. Ormai mi ero più o meno abituata alla siccità Suniana - adattata mia, però...
    Un cambio un po' drastico, visto come quello che consideravo il mio clima ideale - quello del Té - era così vicino. - Ti ho già parlato un pochino di Draig, vero? Spostai la mia attenzione sulla mia ospite. Se ricordavo benedalle lettere ricevute, Draig doveva essere la moglie.
    - Lei è ormai quasi al settimo mese, ma è ancora bella attiva. Adesso è a lavoro, ma nel giro di poche ore dovrebbe tornare. Settimo mese? - Vuol dire che hanno scritto la lettera?!
    Il pensiero andò immediatamente lì. Oddio, felicità! Lo Spirito sembrava volesse dire qualcosa. - N-non funziona così, Kichi... Cioè... La bambina non sembrava capire qualcosa. Rinunciò.
    - Io e te dobbiamo fare un discorsetto, ma non è il momento adatto... Non capivo: discorso?
    Tutto ciò avvenne in meno di un secondo. - Dannati privatisti iperprotetti... Sussurrò.
    - Lei è... vulcanica, diciamo. Penso che andrete d'accordo. Continuò Aiko.
    Ancora un po' confusa dall'atteggiamento dello Spirito, sorrisi chiudendo gli occhi e inclinando un po' la testa di lato. - Non vedo l'ora di conoscerla! Risposi.
    Finalmente raggiungemmo la casa. - Dev'essere bello avere una casa tutta per sé! Pensai.
    - Come mai? - Tanto per cominciare, non ci sono Sensitivi che sanno tutto ciò che fai a tutte le ore del giorno... Senza fare nomi, Misaki... La bambina ridacchiò.
    - Dev'essere davvero bello vivere da sé. Dissi, un po' tra me e me.. - Oh, il Té! Ricordai.
    Appena messo piede nella casetta, aprii immediatamente la borsa e ne estrassi uno dei rotoli.
    - Non è molto, ma voglio offrirti un rotolo di té. Dissi porgendoglielo.
    - Grazie! Non c'era bisogno, ma ti ringrazio molto, a noi piace assai il tè e non si trova facilmente quello di oltremare, quaggiù. Magari quando torna Draig ne prendiamo una tazza tutte insieme, ti va? Annuii. - Beh... penso che non avrà questo problema per un po'...
    Forse era esagerata la quantità, ma non avevo altro che potessi offrire attualmente.
    - Allora ci penso io a prepararlo! Ero effettivamente fiera della mia conoscenza in merito al té.
    - Posso garantire io per la qualità: le piantagioni sono dei miei parenti nel Paese del Té!
    Dissi.- Allora, come stai? Qualche bella novità? Mi chiese la violinista.
    Novità, eh? Cos'era successo di recente? - Beh, come ti avevo scritto, di recente ho litigato con la mia migliore amica e ci siamo rappacificate. Dissi, per poi indicarmi il braccio destro. - Nel giro di due settimane di litigio: tagli su tutto il corpo, il braccio destro rotto, tre costole fratturate e la spina dorsale danneggiata. Lei stava morendo dissangua-- Mi fermai a metà.
    - Beh, non è l'argomento migliore di cui parlare... Potevo scommetterci tutto quanto: per lei, probabilmente, erano follie. Tuttvia, era l'unico modo in cui potevamo risolvere.
    - Parlando di cose piacevoli... Mi fermai un attimo. Cosa potevo dire?!
    - Beh... Al Clan si è aggiunto un nuovo adepto, ma non so quanto interessante sia...
    Sempre meglio del parlare del fatto che mi stavo ammazzando con la mia migliore amica.
    - Tu, invece? Sembra che stai diventando sempre più famosa! Commentai, in merito ai suoi successi. Sapevo del concerto tenuto per gli sfollati del Té. Beh, tenevo a quel paese e queste cose le venivo a sapere, tra i Kikuchi del Té e le voci di camerata. Era davvero bello vedere come la donna davanti a me si fosse impegnata così tanto per quella causa.
    Rinfoderai Karane vicino a Chūtsuki.
     
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    Allora ci penso io a prepararlo!
    Posso garantire io per la qualità: le piantagioni sono dei miei parenti nel Paese del Té!

    Sorrisi e accettai, probabilmente essendo piante particolari richiedevano una cura maggiore nell'infusione. Avremmo dovuto imparare a farle anche noi, per goderne al meglio. La ringraziai, poi finalmente ci potemmo accomodare e iniziare a parlare.
    Beh, come ti avevo scritto, di recente ho litigato con la mia migliore amica e ci siamo rappacificate.
    Nel giro di due settimane di litigio: tagli su tutto il corpo, il braccio destro rotto, tre costole fratturate e la spina dorsale danneggiata. Lei stava morendo dissangua-
    Beh, non è l'argomento migliore di cui parlare...

    Rimasi parecchio stupita e probabilmente non riuscii a nascondere un po' di preoccupazione a sentirla parlare così. I ninja erano davvero strani, mi dissi.
    Non sei la prima che mi dice che si è chiarita con qualcuno di importante con uno scontro a piena potenza. Immagino sia utile per strappare via tutte le maschere e le esitazioni, qualcosa del genere. La cosa importante è che non abbiate avuto conseguenze permanenti e che siate riuscite a chiarirvi. Amiche del genere sono per sempre.
    Sorrisi, cercando di tirarle su il morale. Avevo avuto molte amiche, nella mia vita, ma con poche avevo instaurato un legame così intimo, probabilmente perché il mio continuo peregrinare aveva reso sempre i contatti difficili e frammentari. Ultimamente un rapporto così forte lo avevo sviluppato con ben due ragazze, con Natsuki e Yuya, ed ero davvero contenta di poterle contare tra le cose più care che avevo al mondo. Se avessi dovuto combattere con loro per risolvere dei nostri problemi, se avessi dovuto rompermi ossa e rischiare di morire dissanguata... beh, probabilmente lo avrei fatto, anche se mi sembrava un metodo molto lontano da me, da noi.
    Parlando di cose piacevoli...
    Beh... Al Clan si è aggiunto un nuovo adepto, ma non so quanto interessante sia...

    Gli insegnerai tu? Il vostro è un clan di spadaccini, vero? Mi sono sempre chiesta quanto possa essere arduo il percorso per imparare quell'arte. Sai, anche mia nipote sta diventando una spadaccina, ormai mi sembra anche abbastanza brava, per quel poco che ci capisco io.
    Ridacchiai, pensando a quanto il giudizio di una non esperta come me potesse essere intrinsecamente sbagliato. Di certo gli insegnamenti che le avevo impartito sullo Shakuton e sulle varie tecniche derivate le erano stati molto utili, nella sua professione di ninja. Ero davvero contenta di essere riuscita ad aiutarla, anche se non ero in grado di capire quanto e a che livello in generale fosse.
    Tu, invece? Sembra che stai diventando sempre più famosa!
    A quanto pare sì, anche se mi fa davvero strano. Sta capitando sempre più spesso che mi fermino per strada e mi chiamino con il mio nome d'arte e io non so mai come comportarmi con i fan. Spero non diventi mai troppo invadente, la cosa. Tra l'altro proprio in questo periodo sto incidendo il mio secondo disco, non manca molto. Non so se riuscirò a fare un tour subito, visto il bimbo in arrivo, ma mi piacerebbe prima o poi fare concerti anche a Suna e in altri villaggi. Da quello che ho capito il clima è un po' più disteso rispetto a prima dello scoppio della guerra, no?
     
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    "Netsushi's Home"

    Aiko sembrava visibilmente preoccupata. D'altronde era una questione al limite dell'incredibile.
    - Non sei la prima che mi dice che si è chiarita con qualcuno di importante con uno scontro a piena potenza. Immagino sia utile per strappare via tutte le maschere e le esitazioni, qualcosa del genere. Disse la violinista. Poteva darsi: molte cose erano cambiate da quel giorno fuori le mura. Era certo che ora ci osservavamo con occhi diversi. Nessun astio, nessun rimorso.
    Le cose non sarebbero mai più tornate come prima, ma meglio di così non potevano andare.
    - La cosa importante è che non abbiate avuto conseguenze permanenti e che siate riuscite a chiarirvi. Amiche del genere sono per sempre. Lo speravo: non volevo perderla di nuovo.
    - Era qualcosa dalla cui non potevamo tornare indietro. O non avremmo mai incrociato le spade pronte a ucciderci... Sussurrai l'ultima parte. Non era il migliore degli argomenti di cui parlare, mi ripeto. Purtroppo, ciò mi aveva incupito lo sguardo per qualche secondo. Presi fiato.
    - Calma, Kichi... Giusto, dovevo distendere i nervi. - Sembrava quasi che stessi per aggredire qualcuno. Sospirai massaggiando la tempia destra. Dovevo calmare l'intento bellico straripato.
    - Sì, scusa. Per un attimo ho rivisto la scena. - Ormai è tutto passato. E adesso ti aspetta a casa per té e pasticcini, lo sai. - Giusto... Voglio andare da qualche parte con lei... Pensai.
    Certe volte lo Spirito era fastidioso come poche cose.
    Altre volte, come questa, era ciò di cui avevo più bisogno.
    Davvero non sapevo cosa avrei potuto fare senza di lei. - Gli insegnerai tu? Il vostro è un clan di spadaccini, vero? Chiese la castana. Inclinai la testa, sorridendo. - Mi sono sempre chiesta quanto possa essere arduo il percorso per imparare quell'arte. Sai, anche mia nipote sta diventando una spadaccina, ormai mi sembra anche abbastanza brava, per quel poco che ci capisco io. Quindi la nipote era una spadaccina, interessante. - Hmm... Non proprio. Dissi.
    - Nonostante sia l'arma principale, abbiamo tecniche per quasi tutte le armi, oltre a ninjutsu, taijutsu vari. E anche qualche genjutsu. Yukari, l'amica con cui avevo litigato, usa spada che lunga almeno due volte me, ma sa usare bene il Suiton ed è bravissima con i taijutsu, ad esempio. Dopotutto, l'unica volta che mi aveva colpito quel giorno fu con un pugno... e fu abbastanza potente che, senza protezioni, mi avrebbe potuto uccidere sul colpo.
    - Per quanto riguarda la difficoltà... Mi fermai a pensare alle parole più adatte per descriverla.
    - Io presi in mano la mia prima arma a sette anni, circa. Ne ho quasi venti e sono appena a metà. Sorrisi a ciò. - È qualcosa che t'impegna tutta la vita, giorno, notte: devi dedicarti ad essa. Ma quando l'hai fatto, diventa naturale tendere a migliorati sempre di più. Conclusi.
    A quanto pareva, la Netsushi iniziava ad assaporare le cnseguenze del successo. I fan tendevano, quasi sempre a intrufolarsi nella vita di chi adulano, era risaputo. - Tra l'altro proprio in questo periodo sto incidendo il mio secondo disco, non manca molto. Questa era una novità!
    - Non vedo l'ora di sentirlo! Dissi. A quanto pareva, c'era la possibilità che Aiko venisse in tour a Suna. - Da quello che ho capito il clima è un po' più disteso rispetto a prima dello scoppio della guerra, no? Chiese. Lo status a Suna. - Hmm... Politicamente non ti so dire, i Kikuchi non se ne interessano minimamente. In quanto al lato bellico, sembra di sì. Resta il fatto che siamo in una specie di guerra di deterrenza con il GAC, ma direi di sì. Risposi.
    - Nel caso, sarei felice di assistere al concerto e, se hai bisogno, il Clan può ospitarti senza alcun problema. Estesi in anticipo la mia offerta d'ospitalità, se mai ce ne fosse stato bisogno.
     
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    Era qualcosa dalla cui non potevamo tornare indietro.
    La frase fu detta con tono serio e sguardo pensieroso, seguita addirittura da parole sussurrate che non riuscii a sentire bene. Era chiaramente un argomento delicato. Non sapendo bene come reagire misi una mano sulla sua spalla e strinsi brevemente, con un sorriso che voleva essere incoraggiante in volto. Avevo sempre paura di dire la cosa sbagliata, ma gesti come quelli sembravano poter essere universali e speravo potessero servire anche alla suniana.
    Per quanto riguarda la difficoltà...
    Io presi in mano la mia prima arma a sette anni, circa. Ne ho quasi venti e sono appena a metà.
    È qualcosa che t'impegna tutta la vita, giorno, notte: devi dedicarti ad essa. Ma quando l'hai fatto, diventa naturale tendere a migliorati sempre di più.

    Annuii impressionata. Fui sorpresa prima di tutto a sentire la sua età, le avrei dato almeno tre o quattro anni di meno, cosa buffa detta da me. Oltretutto era molto bello sentirla parlare della dedizione necessaria per quella strada, era una ragazza molto determinata e speravo che anche Sae riuscisse a esserlo. Era sulla buona via, ma a volte è difficile mantenersi stabili.
    Capisco. Immagino sia qualcosa di simile per me e il controllo del chakra. Mi è entrato dentro e penso sia così anche per te e le armi, no? Pensa, spesso mi capita, quando sono agitata, preoccupata oppure ho problemi per la testa, di fare degli esercizi di controllo per calmarmi. E funziona. Lo fai anche tu?
    Sorrisi. Mi sentivo un po' stupida a chiederlo, ma ero curiosa di sapere se ero l'unica a fare qualcosa del genere o se era normale anche tra i ninja.
    Hmm... Politicamente non ti so dire, i Kikuchi non se ne interessano minimamente. In quanto al lato bellico, sembra di sì. Resta il fatto che siamo in una specie di guerra di deterrenza con il GAC, ma direi di sì.
    Nel caso, sarei felice di assistere al concerto e, se hai bisogno, il Clan può ospitarti senza alcun problema.

    Un'analisi molto completa, non avevo pensato al fatto che anche toni più distesi potessero essere solo un'altra forma di un confronto bipolare pienamente attivo. Non ci capivo niente di politica e non ero brava a leggere messaggi nascosti o sottintesi, motivo per cui la sua risposta mi aveva stupito. Aveva senso, però, quindi non dissi altro, ringraziai soltanto per l'offerta di ospitalità. In realtà già Yuya me ne aveva offerto e in generale mi dispiaceva pesare sugli altri. In ogni caso fui interrotta in quel momento dall'arrivo di qualcuno. Un piccolo serpentello di roccia spuntò da una delle stanze vicine e iniziò ad arrampicarsi sul divano su cui era appoggiata Kichi. Si avvicinò con circospezione a lei, cercando di spiare come fosse disposta nei suoi confronti.
    Oh, guarda chi c'è... ti presento StenOrn, il nostro animaletto di casa. Non ho ancora capito bene di che specie è e che tipo di organismo è, per dire non ha bisogno di mangiare, però è simpatico e di compagnia. Vive con noi da un paio di anni, mi è stato donato quando ho partecipato ad una spedizione nel Paese delle Chiavi, nel Continente Orientale. Un viaggio davvero strano, con un souvenir davvero strano.
    Ridacchiai tutta contenta, mentre osservavo come il serpentello interagiva con la nostra ospite. Non usciva spesso dai nascondigli quando c'era gente.
    Tu hai degli animali domestici a Suna?


    StenOrm
    Piccolo serpente di pietra animato, dono degli abitanti del Paese delle Chiavi. Lungo circa 60 cm e con un sottile corno sulla testa. Essendo inorganico non ha bisogno di nutrimento particolare, anche se ogni tanto mastica alcuni sassi per rafforzarsi. Ha un carattere sveglio e affettuoso, gli piace arrotolarsi sulle caviglie o appollaiarsi sulle spalle delle persone a cui tiene. Dorme gran parte del giorno e non ha alcuna abilità combattiva.
     
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    - Parlato Kichi
    - Sussurrato Kichi
    - Pensato Kichi

    - Urlato Kichi
    - Parlato Spirito Guardiano (nella mente di Kichi)
    - Parlato Aiko

    "Serpenti di Roccia!"

    Sentendo la mano della violinista sulla spalla, forzai un leggero sorriso, prima di rigettarmi nei miei pensieri. Oramai era tutto passato, m faceva sempre piacere entirsi quella mano addosso.
    Annuii al paragone col Controllo del proprio chakra. - Beata te. Dissi. - Io faccio abbastanza schifo a controllare il mio chakra e alle volte impazzisce. Ecco perché preferisco le armi.
    Ridacchiai leggermente della mia inettitudine. Era abbastanza risaputo tra i miei parenti. Tuttavia, un po' grazie allo Spirito, un po' per la costanza degli allenamenti, un po' per il Senso Percettivo, sentivo che la situazione stava migliorando leggermente. Non era eccellente, ma...
    - Pensa, spesso mi capita, quando sono agitata, preoccupata oppure ho problemi per la testa, di fare degli esercizi di controllo per calmarmi. E funziona. Lo fai anche tu? Chiese.
    Dovevo dirglielo? Potevo dirglielo? Chiusi gli occhi e arrossii leggermente imbarazzata.
    - Non ridere, ma quando sono nervosa dialogo con le mie armi. È molto rilassante. Dissi.
    Certo, non le dissi che - a dirla tutta - mi rispondevano anche: certe cose era meglio tenersele.
    - Oltre a ciò... ammetto che no, non mi è mai capitato di sfogarmi allenandomi. Dissi.
    Prima che incontrassi lo Spirito avevo... altri metodi per farlo, dopotutto... Ma acqua passata.
    - Dea, questo dialogo mi sta facendo riflettere troppo... Pensai. Sentii lo Spirito sbadigliare.
    Le spiegai, riassumendo, la situazione politico-bellica che si respirava a Suna.
    Lei rispose alla mia offerta di ospitalità ringraziando, ma non potei continuare, poiché il mio senso percettivo reagì allo spostamento di una traccia di chakra. Non ero in grado di capire con precisione dove fosse, ma sapevo essere in direzione delle stanze. - Un animale? Pensai.
    Il fatto che non mi fossi accorta della sua presenza indicava che la stessa era meno evidente rispetto ad un essere umano. Fu allora che mi accorsi di una piccola figura serpentoidale che strisciava in mia direzione. - Non corri via spaventata? - Non è un ragno, non ne ho motivo!
    Mi dispiaceva per Aiko, ma se fosse comparso un ragno, nulla mi avrebbe fermato dal tirare un Zukokku in mezzo alla casa, mandando all'Inferno la bestia demoniaca.
    Non essendo un ragno, lo trovavo anche carino. Era lì che col suo corpo roccioso cercava di salire sul divano. - È un'analogia della vita, ci sforziamo per cose alle quali non siamo portati e ci facciamo del male! Delirio a parte, il serpentello mi raggiunse. Bravo piccolo, fatti accarezzare la testolina. Cercai di portare con lentezza due dita sulla sua testolina per accarezzarlo. Perché non mi chiedevo come mai un serpente di roccia era "vivo"?
    Inutile ricordare che le mie armi lo possono essere col mio chakra: ne ho viste di cose strane, ormai non mi sorprende quasi nulla. - [...] ti presento StenOrn, il nostro animaletto di casa.
    - Perché cani e gatti sono per la plebaglia, giustamente. - Non ho ancora capito bene di che specie è e che tipo di organismo è, per dire non ha bisogno di mangiare, però è simpatico e di compagnia. Vive con noi da un paio di anni, mi è stato donato quando ho partecipato ad una spedizione nel Paese delle Chiavi, nel Continente Orientale. Un viaggio davvero strano, con un souvenir davvero strano. Spiegò la violinista. - Beh... Ha del chakra nel suo corpo, quindi immagino sia comunuqe un essere vivente. Avendocelo vicino, riuscivo tranquillamente a percepirne la traccia di chakra, quindi doveva esserlo per forza di cose.
    - È davvero particolare, in effetti. Conclusi. - Tu hai degli animali domestici a Suna?
    - Ho un Genin di Kiri. Dissi con sguardo ed espressione piatti. Restai in silenzio per qualche secondo, a fissarla, immobile. - No, non sto scherzando. Finché non prende mano con lo stile del Clan lo considereremo tale. O almeno così ha detto mia cugina. Spiegai.
    - In quanto ad animali effettivi... no? Ero un po' incerta. Potevo considerare le mie armi, almeno quelle con forma animale, come tali? Le evocazioni contavano? - Direi di no. Cioè, il deserto non è il luogo più ospitale per gli animali e non avrei comunque tempo per dargli le dovute attenzioni. Però mi piacerebbe avere un gatto. Spiegai. Avevo già il mio da fare con la manutenzione delle armi, gli allenamenti. - E il poltrire. E il poltrire, sì.
     
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    Se vuoi posso insegnarti qualche piccolo esercizio di controllo. Nulla di speciale o difficile, ma può aiutarti ad avere meno problemi, secondo me.
    Le feci questa proposta quando lei disse di non essere molto brava con la gestione delle energie. Mi faceva piacere diffondere un po' di quella conoscenza che avevo appreso nel corso degli anni, magari non sarebbe riuscita a ridurre il consumo delle tecniche come facevo io, ma almeno si sarebbe sentita più sicura nell'uso del chakra, mi dissi.
    Non ridere, ma quando sono nervosa dialogo con le mie armi. È molto rilassante.
    Oltre a ciò... ammetto che no, non mi è mai capitato di sfogarmi allenandomi.

    Immagino che ognuno abbia il suo modo di calmarsi. Devi avere un rapporto molto forte con le tue armi.
    Dissi questa frase con tono curioso. Per me erano solo strumenti di morte, ma ormai sapevo che non era così per tutti, che per alcuni erano il mezzo giusto per proteggere gli altri. Mi chiesi se anche Natsuki avesse un legame del genere con le sue spade.
    Beh... Ha del chakra nel suo corpo, quindi immagino sia comunuqe un essere vivente.
    È davvero particolare, in effetti.

    La ragazza non fu particolarmente stupita dalla comparsa del mio serpentello di roccia, anzi. Probabilmente in quanto ninja era abituata a cose anche più strane, mi dissi. Lo accarezzò un po' e lui parve gradire. La sua espressività era molto ridotta, ma ormai avevo imparato a interpretarlo per bene, in fondo era tanto che era con noi.
    Ho un Genin di Kiri.
    La guardai un po' stupita, di fronte a quella affermazione. Era una battuta, giusto? Detta con espressione così seria non ne ero sicura.
    No, non sto scherzando. Finché non prende mano con lo stile del Clan lo considereremo tale. O almeno così ha detto mia cugina.
    Ok, era una battuta. Per un attimo immaginai questa cugina di cui parlava scherzare con lei e Kichi prenderla sul serio offrendo una lettiera a questo povero ragazzo o portandolo al guinzaglio al parco cittadino. Ridacchiai al pensiero, senza dire nulla.
    In quanto ad animali effettivi... no?
    Direi di no. Cioè, il deserto non è il luogo più ospitale per gli animali e non avrei comunque tempo per dargli le dovute attenzioni. Però mi piacerebbe avere un gatto.

    I gatti sono molto belli, ma richiedono parecchie attenzioni. Come anche i cani e in generale tutti gli animali. Tranne appunto i serpenti di roccia che non hanno bisogno di mangiare o di bere.
    Sorrisi divertita, mentre StenOrm si allontanava dalla suniana, dopo essersi preso una buona dose di coccole. Aveva intenzione di scalarmi e piazzarsi sulla mia spalla, una posizione che gli piaceva particolarmente.
    Riguardo all'altra cosa che hai detto... un mio amico è un genin di Kiri e mi aveva scritto poco tempo fa che sarebbe andato a Suna ad allenarsi per un po', ma non mi aveva detto dettagli. Per caso il vostro nuovo adepto si chiama Zen?
     
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    - Parlato Aiko

    "Surprises!"

    - Se vuoi posso insegnarti qualche piccolo esercizio di controllo. Nulla di speciale o difficile, ma può aiutarti ad avere meno problemi, secondo me. Propose lei. - A dire il vero, penso sia qualcosa di genetico, ma perché no? Magari miglioro un po'. Stando a quanto mi aveva spiegato Misaki, mio padre le aveva detto che la mia linea genetica era propensa allo sviluppo del senso percettivo, ma è fin da bambina che ho avuto problemi ad impastare il chakra.
    La presenza dello Spirito alleviava un po' la difficoltà, ma comunque non era mai facile.
    - Decisamente meglio le armi, sì. Pensai. - Immagino che ognuno abbia il suo modo di calmarsi. Devi avere un rapporto molto forte con le tue armi. Disse lei. Io annuii solamente, sorridendo. Oh, lei non immaginava i drammi di un'Evocatrice, tra il costante dubbio di essere pazzi e l'effettiva conferma di non esserlo, quando usi chakra per dare forma a ciò che si nasconde nelle armi. C'era da dire che io con le armi ci facevo ogni genere di attività e--
    - Ho appena realizzato di non avere amiche oltre alle mie armi! Mia Dea, che cosa triste.
    C'era da deprimersi sul serio, ma cercai di mantenermi composta anche se volevo piangere...
    Nel frattempo Aiko sembrava divertita da qualcosa. - I gatti sono molto belli, ma richiedono parecchie attenzioni. Come anche i cani e in generale tutti gli animali. Tranne appunto i serpenti di roccia che non hanno bisogno di mangiare o di bere. Annuii comprens iva.
    Nel frattempo, il serpentello si allontanò dame, per portarsi sulla spalla di Aiko.
    - Riguardo all'altra cosa che hai detto... un mio amico è un genin di Kiri e mi aveva scritto poco tempo fa che sarebbe andato a Suna ad allenarsi per un po', ma non mi aveva detto dettagli. Per caso il vostro nuovo adepto si chiama Zen? Inclinai la testa, sorpresa.
    - Sì, conosci Zen? Questa è una sorpresa. Dissi. Mi portai con le gambe conserte.
    - L'ho incontrato per caso a Suna, a suo dire voleva trascorrere le vacanze lì... nel deserto. In uno dei posti più inospitali di questo mondo. Dissi. Tuttora non capivo il perché.
    - Come vi siete conosciuti? Le chiesi.
     
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    La mia intuizione si rivelò corretta, causando la sorpresa di Kichi, oltre che la mia.
    L'ho incontrato per caso a Suna, a suo dire voleva trascorrere le vacanze lì... nel deserto. In uno dei posti più inospitali di questo mondo.
    Ridacchiai, divertita da quell'aneddoto. Sì, come persona era davvero particolare, ormai lo conoscevo abbastanza e potevo dirlo con certezza. In senso positivo, ovviamente, era un bravo ragazzo e un buon amico. Ero contenta di essere riuscita a mantenere i rapporti.
    Come vi siete conosciuti?
    Mi feci pensierosa di fronte a quella domanda, dovetti rifletterci qualche attimo. E mentre lo facevo grattai leggermente la zona sotto la bocca di StenOrm, un tipo di coccola che adorava davvero tanto. Probabilmente stava facendo una faccia bella goduta, anche se non riuscivo a vederla.
    Mmm, era nel Paese del Tè, quindi direi che sarà stato circa tre anni fa. Lavoravo lì in zona e avevo una giornata libera, quindi volevo allenarmi un po'. Ci siamo trovati per caso, quindi abbiamo deciso di allenarci insieme, siccome sembrava una persona carina mi sono fidata e devo dire che ho fatto bene. Poi dopo quel giorno siamo rimasti in contatto e qualche volta gli ho dato anche delle piccole lezioni di musica, per aiutarlo con la sua abilità innata. È davvero un bravo ragazzo.
    Come sta andando come allievo?
     
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    "Disciple..."

    A quanto pareva anche Aiko era a conoscenza dell'eccentricità di Zen, lo dimostrò la sua risata quando descrissi l'incontro che portò la sua aggiunta al Clan. Alla mia domanda fece per pensarci sopra: lo conosceva da così tanto? - Mmm, era nel Paese del Tè, quindi direi che sarà stato circa tre anni fa. Inclinai la testa, sorpresa. Pressocché da quanto lo conoscevo io.
    A quanto pareva i due si erano incontrati, conosciuti e subito si sono allenati uno contro l'altro.
    - Azz, questi son peggio del tuo Clan! Disse la Bambina, ridendosela. Annuii alle sue parole.
    - Anch'io l'ho conosciuto circa tre anni fa. Ero a Kiri stordita dai fumi dell'influenza a vagare per la nebbia Kiriana. Lo vidi comparire da un vicolo. Dissi. - Breve e spaventoso.
    Lì per lì era l'opzione migliore: non lo conoscevo e poteva essere chiunque. Nella peggiore delle ipotesi avrei dovuto difendermi infebbricciata com'ero. - Mi sono scusata e sono fuggita via.
    Restai un secondo in silenzio. - Non è stato il migliore dei primi incontri, no. Conclusi.
    - Come sta andando come allievo? Eccola: la domanda che non volevo sentire.
    Scossi la testa. - È un caso disperato e ancora da migliorare... Da migliorare tanto... Risposi.
     
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