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Controllo VIII

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    Demone incendiario

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    L'inizio dell'anno era stato pregno di novità, di scoperte, di miglioramenti. Avevo ripreso a lavorare alla UMI con maggiore costanza e questo limitò il tempo libero a mia disposizione, ma riuscii a trovare spesso momenti per allenarmi e potenziare le mie capacità. Come sempre in questi casi fui aiutata notevolmente dalle persone che avevo conosciuto nei miei tanti viaggi. Kuniyoshi era stato gentilissimo e mi aveva dato una mano con due abilità decisamente utilissime. La prima mi concedeva di fare sigilli con una mano sola, pagando un piccolo sovrapprezzo. Avere una mano libera poteva sempre servire, per un motivo o per un altro. La seconda cosa che mi aveva aiutato a imparare era una tecnica, un jutsu semplice ma potentissimo, un gigantesco muro di chakra non elementare. Ci avevo messo un po' a imparare a usarlo, ma le indicazioni chiare e ben organizzate del konohano mi avevano permesso di riuscirci senza eccessivi problemi.
    Nello stesso periodo avevo appreso due altre tecniche, da due insegnanti molto diversi. Uno di essi era un amico di vecchia data di Draig, che lavorava nelle forze di sicurezza del Paese del Mare. Una serata lo avevamo invitato a cena, in modo che potessi conoscerlo dopo tante volte che mia moglie me ne aveva parlato. Una persona squisita e molto responsabile. Tra le altre cose mi raccontò di una abilità strana, che permetteva di migliorare le proprie schivate attraverso l'uso del chakra. Era un taijutsu, lo capii dalla descrizione, ma era comunque molto interessante e chiesi se l'uomo potesse in qualche maniera insegnarmelo. L'apprendimento non fu difficile, era una tecnica molto lineare. Si trattava di concentrare l'energia nelle gambe e potenziare i muscoli per una schivata soltanto. Dopo una decina di tentativi riuscii a padroneggiarla alla perfezione.
    La seconda tecnica che mi fu insegnata fu un altro jutsu difensivo, questa volta di livello bassissimo e di elemento Fuuton. La maestra in questo caso fu Sae, mia nipote, che aveva appreso la Barriera di Vento da una collega più brava e aveva pensato potesse tornare utile anche a me. In effetti era così, non necessitando sigilli e avendo un consumo così basso poteva servire in più occasioni, nonostante la potenza limitatissima. A detta della giovanissima genin questa tecnica funzionava soprattutto per contrastare offensive Raiton, cosa che probabilmente mi sarebbe capitato di affrontare molto raramente, però comunque era una freccia in più al mio arco. Oltretutto fu davvero bello poter lavorare insieme a lei e permetterle di ripagarmi per le piccole lezioni che le avevo dato in passato, sulla nostra innata di famiglia. Era proprio una gran brava ragazzina, passare tempo con lei era sempre molto piacevole.
    Nello stesso periodo tentai anche di migliorare due derivate della mia innata, nello specifico Tsukigan e Cloni del Sole. Il tentativo fu un fallimento totale, ma portò alla creazione di altre due tecniche che richiamavano le leggende relative ai Sette Dei. Uno dei due, il Prodigio di Fuoco, venne giudicato estremamente sexy da Draig, la quale affermava che essa esaltasse le mie forme. A me sembrava esaltarne l'assenza, ma se piaceva a lei io non potevo lamentarmene, anche perché era una tecnica forte e pericolosa, l'aspetto estetico era secondario.
    Tutto questo lavorare nei momenti liberi sulle mie abilità mi diede l'occasione di capire che ancora una volta si apriva davanti a me l'occasione di superare i miei limiti. Ne ebbi il forte sospetto per un po', ma non ne ebbi la conferma se non quando ebbi occasione di parlare con Napoleon. Lo avevo evocato per chiedergli consiglio su un testo di una canzone, ma dopo avermi illuminato su questo aspetto aveva voluto darmi un suggerimento. Mi aveva chiesto di provare a usare più chakra per il richiamo, in modo da provare a evocare un Pigasus più grande di lui. Lo feci e in questo modo ebbi possibilità di conoscere Hiroku, a sua detta uno dei grandi guerrieri della loro tribù. Era gigantesco, più di quanto mi aspettassi. Ed era un bonaccione, tutto al contrario di Napoleon. Non a caso non avevano scelto l'animale più potente come loro capo, la saggezza dei due maiali alati era ben differente.
    Rimasi a parlare un po' con Hiroku, che tra le altre cose mi spiegò le sue capacità combattive, decisamente notevoli. Scambiammo qualche chiacchiera, poi lo lasciai tornare nel suo mondo. Trovai invece Napoleon che faceva un piccolo comizio a mia moglie, dandogli consigli sulla scrittura. Draig in seguito mi rivelò di essere rimasta tremendamente stupita e affascinata dalla sconfinata cultura di quell'animale, ma già un po' lo immaginai vista l'espressione rapita che aveva mentre lo ascoltava.
    Comunque, Aiko... visto che ti sei dimostrata in grado di evocare Hiroku penso sia il momento giusto per insegnarti un'altra cosa. Con permesso, signorina Draig, le rubo sua moglie solo per qualche minuto.
    Lei accettò con un sorriso e il Pigasus si occupò di spiegarmi quello che voleva fare. C'era una abilità che richiedeva gli stessi sigilli dell'Evocazione e poteva concedere l'effetto opposto, ovvero trasferire noi umani nel mondo dei maiali alati. L'animale fu talmente bravo a spiegarmi che riuscii al primo tentativo. Fu molto meno strano del previsto, del resto ormai mi ero abituata a cambiare dimensione, con il Rotolo Edificio. Comparii nel mezzo di una pianura verdissima, circondata da piccoli boschetti. Non vedevo nessun posto dove i maiali alati potessero vivere, ma questo fu dovuto ad una scelta precisa di Napoleon.
    Benvenuta nella Spianata di Beroveso. Mi rincresce, ma non possiamo ospitarti qui in questo momento, ma se mai avrai bisogno di nasconderti o di difenderti puoi usare l'abilità che ti ho appena insegnato per rifugiarti da noi. E se un giorno fossi disposta a mettere la tua vita in gioco per ottenere un potere leggendario potrai rivolgerti al nostro caro eremita, sarà contento di metterti alla prova. Ma dubito sia questo il momento giusto, visto lo stato interessante della tua compagna, dico bene?
    Annuii convinta, aveva ragione senza ombra di dubbio. Osservai i dintorni, respirai l'aria. Aveva qualcosa di diverso, era proprio come un altro mondo. Chiusi gli occhi e feci scorrere il chakra in me. Non saprei bene dire perché lo feci, fu quasi un gesto istintivo. Mi sentii rinvigorita e in quell'istante, proprio in quell'istante, ebbi la certezza di avere uno dei classici spiragli aperti, quelli che mi avevano permesso pian piano di evolvermi. Era stato grazie a tutto quel lavoro, ma soprattutto grazie all'aiuto di chi mi era caro e vicino se avevo potuto farlo. Ringraziai di cuore Napoleon e lo salutai, così come fece lui. Poi usai di nuovo l'abilità che rappresentava la strada di casa e tornai nel nostro mondo, ma con un progetto nel cuore, quello di continuare a battermi finché non avessi raggiunto l'obiettivo. Potevo migliorare e l'avrei fatto.


    Qui la spiegazione del titolo, se interessasse a qualcuno (tanto nessuno avrebbe preso la citazione xD). In sostanza si allena per apprendere un sacco di cose, ovvero tutto quello che aggiungerò con il level up al 16 e questo dà una smossa alle sue abilità di controllo, ma è quando arriva nel mondo dei Pigasus, per quanto per una puntata velocissima, che qualcosa si sblocca definitivamente in lei, grazie a quel poco che riesce a percepire di chakra naturale. Il resto lo farà nei prossimi post.
     
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    Il mese successivo non fu dedicato ad allenamenti in vista di abilità nuove, il lavoro era molto e parecchio tempo era dedicato alla cura di Draig, a viziarla e ad assicurarmi che stesse sempre al meglio. Per questo raramente avevo a disposizione un'ora intera o più per dedicarmi alle abilità combattive. Spesso dovevo sfruttare pause di dieci o quindici minuti per fare qualche semplice esercizio di controllo oppure per attivare qualche tecnica e lasciarla in uso in sottofondo, mentre facevo altro. Mantenere jutsu mentre ero in altre faccende affaccendata era un buon modo di rafforzare il mio grado di padronanza della tecnica in questione, a sua volta passo fondamentale per il miglioramento del controllo del chakra. Ormai avevo raggiunto un livello davvero alto, più di quanto pensassi possibile anche solo un annetto prima. Grazie anche alla gita nel mondo dei Pigasus nel giro di una settimana mi accorsi di aver fatto il primo passetto di quei tre che classicamente componevano i miei miglioramento in quello specifico campo. La schematicità della progressione in quella capacità era sorprendente, ma allo stesso tempo era molto rassicurante. In ogni caso mi concentrai, come spesso avevo fatto in precedenza, sull'uso delle Maikohoshi. Era buffo come quelle tecniche, nate per lo più come elementi scenici per spettacolini di strada, avessero perso da tempo la loro funzione iniziale. Sin dall'incidente di Oto, quando quelle abilità furono scambiate per pericolose, da lì in poi non mi ero fidata tanto a mostrare che potevo creare e manipolare quelle piccole e veloci stellette di fuoco. Avevano però acquisito altri usi, visto che la loro rapidità e le dimensioni ridotte avevano degli evidenti vantaggi in battaglia, ma era durante gli allenamenti che esse splendevano di più in quanto a utilità. Del resto erano difficili da notare proprio per la loro scarsa grandezza, quindi potevo usarle di nascosto anche in zone in cui c'erano altre persone senza allarmarle. Erano inoltre facilmente regolabili dal punto di vista del consumo, visto che a seconda del numero di sfere poteva cambiare di molto la quantità di chakra necessaria. Il fatto poi che il loro mantenimento non fosse più difficile dell'attivazione, come accadeva per molte altre tecniche, permetteva di lavorare su tempi molto lunghi senza dover attivare e disattivare ogni volta la tecnica. Tanto più che richiedeva una dose di concentrazione non elevatissima, motivo per cui era la tecnica perfetta per essere tenuta viva anche mentre svolgevo altre attività. A lavoro mi capitava di tenerne attive fuori dalla finestra un paio per ore, senza perdere la concentrazione sulla musica neanche un minimo. Quando andavo a fare la spesa al mercato le Stelle Danzanti mi seguivano dall'alto, ad una mezza dozzina di metri da me, spesso un nugolo di tre o quattro di esse. Nessuno le notava, erano troppo piccole e troppo distanti per essere viste per bene. E soprattutto nessuno si sarebbe aspettato la presenza di piccole sferette di chakra in volo sopra le loro teste. Giusto un paio di volte qualcuno mi aveva lanciato occhiate stranite e aveva alzato lo sguardo su di me cercando qualcosa che non era in grado di trovare. Probabilmente si trattava di sensitivi di basso livello, mi dissi. In ogni caso tutto questo lavoro era solo preparazione degli esercizi più complessi, che svolgevo soltanto quando avevo abbastanza tempo da dedicarmici con tutta me stessa. Se in altre occasioni mi tenevo su un numero di stellette più basso, durante quegli allenamenti ne usavo cinque in contemporanea. Era il numero minimo per cui non avevo ancora reso il consumo energetico quasi nullo. Arrivata a quel punto pagavo ancora più di quanto ottenessi indietro con il Vigore, l'obiettivo era dunque fare in modo che non fosse più così. Provai e riprovai, senza grosse modifiche di metodo nel corso del tempo. Facevo giusto qualche pausa per attivare tecniche più dispendiose e difficili, in modo da non incancrenire il mio chakra. Continuai a battere con la solita testardaggine, finché non arrivarono quei miglioramenti per cui premevo. Ci misi quasi un mese solo per il secondo gradino, ma la pazienza non era un mio difetto e non mi pesò tale lentezza. A quel punto interruppi la pratica per dedicarmi ad un'altra opera, ovvero riuscire ad applicare quello specifico miglioramento a tutte le tecniche del mio repertorio. Non ci volle molto, i tempi erano più che maturi. Ora mancava solo l'ultimo passo per raggiungere l'obiettivo.
     
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    Metà febbraio coincise con la fine di un grande progetto che mi aveva occupato circa sei mesi. La colonna sonora de "Il gioco di troni" era davvero concluso. Quando assistetti all'incisione dell'ultimo pezzo per poco non mi venne da piangere per la commozione. Era probabilmente il progetto artistico più importante a cui avevo partecipato e ne ero molto fiera. Fu anche importante a livello economico, mi permise di sentire molto meno pressanti le rate del mutuo, visto che così eravamo riuscite a mettere da parte un po' di denaro per ogni evenienza.
    Dopo questa scadenza rispettata Juan, molto soddisfatto del mio lavoro, mi diede una settimana libera. Fu una vera fortuna, perché coincise con un'opportunità che fu concessa a Draig. Le fu infatti chiesto di recarsi sull'isola Jiro, dove avrebbe dovuto incontrare uno scrittore di fama internazionale. Lui parlava appena la lingua Comune, essendo cresciuto in un villaggio molto piccolo, quindi i suoi testi passavano sempre per le mani di traduttori. Visto che era mancato l'uomo che si occupava dei suoi libri avevano chiesto proprio a mia moglie se se la sentisse di prendersi un incarico così difficile. Lo scrittore, di nome Luìs, aveva chiesto di poter parlare direttamente con lei, se avesse accettato. Cosa che Draig fece con immenso entusiasmo, era un'ammiratrice dell'uomo. Le piacevano così tanto i suoi libri che era riuscita a convincere persino me a leggerne un paio, cosa che facevo molto raramente. Erano molto toccanti, doveva essere un animo sensibile. In ogni caso, visto il periodo libero dal lavoro e visto il suo stato interessante, riuscii a convincerla a lasciare che la accompagnassi. Ne fu davvero felice, così come ero io, del resto era come una sorta di piccola vacanza, la prima da quando ci eravamo trasferite. Una volta scese dal traghetto prendemmo alloggio in un alberghetto a un centinaio di metri dal piccolo villaggio dove viveva Luìs. Draig aveva appuntamento con lui nel primo pomeriggio e mi aveva avvertito che a quanto pareva spesso costui teneva i traduttori che doveva valutare anche numerose ore. Le raccomandai di non strafare, mentre usciva per raggiungere lo scrittore, lei sorrise e disse semplicemente di sì, prima di salutarmi con una delle sue solite frasi allusive.
    Tu continua a martellare con i tuoi allenamenti, che quando torno voglio martellarti io.
    Con uno sprone in più mi apprestai dunque a passare le ore successive con esercizi mirati. Volevo fare il famoso passo successivo con il controllo del chakra, come avevo spiegato durante il viaggio alla mia amata. Le avevo spiegato anche il metodo con cui volevo ottenere ciò e vista l'infelice scelta di parole probabilmente mi avrebbe preso in giro fino alla fine dei tempi. Non che mi dispiacesse, visto il modo affettuoso con cui lo faceva.
    Per prima cosa eseguii un po' di riscaldamento, ovvero quei classici esercizi di circolazione e controllo che ripetevo con regolarità sin dai tempi dell'addestramento di Ichiro. Mi aiutava a sciogliere il fisico e la mente, oltre che a riprendere confidenza con la mia energia interiore, se non l'avevo usata da un po' di tempo. Una volta trovata la giusta calma e concentrazione non restava che iniziare con la pratica vera e propria. Ancora una volta la materia prima su cui lavorai erano le Maikohoshi e ancora una volta iniziai con cinque sferette. Dopo averle evocate le iniziai a far vorticare attorno a me con rapidità. Le feci scorrazzare un po' per la stanza di albergo, in modo da dover stare molto attenta a misurare i loro movimenti con perizia. Ci riuscii senza difficoltà e concentrandomi mi resi conto che il consumo di questa tecnica era ancora pari alla quantità di chakra che recuperavo con il Vigore. Dovevo dimezzare questo costo, l'obiettivo finale era quello. Per questo motivo continuai l'allenamento lavorando su altre tecniche, ma mentre lo facevo mantenni sempre attive le Piccole Stelle Danzanti, vicine a me e sempre in movimento. Come jutsu successivo mi concentrai sul Vapore Assassino, partendo dal primo livello, ovviamente. Anche per lui il consumo era pari a quanto recuperavo col Vigore, però c'era una particolarità. La tecnica infatti aveva un costo di mantenimento diverso da quello di attivazione, come spesso accadeva con tecniche multi-turno, e su quello era molto più difficile lavorare per avere sconti. Di conseguenza una volta attivata dovevo disattivarla entro una manciata di secondi, per non moltiplicare la spesa di chakra a dismisura. Se volevo lavorare su tempi lunghi era più che necessario fare economia di energie. Proprio questo pensiero mi portò a ricordarmi di un'abilità che avevo sviluppato qualche mese addietro, un'abilità basata sul moltiplicare il risparmio sacrificando la potenza delle tecniche. La avevo chiamata Controllo Migliorato, ma non l'avevo usata quasi mai. Ora poteva tornare utile, nel corso dei miei allenamenti. La utilizzai per abbassare di quel minimo il consumo del primo livello di Vapore Assassino e constatai che era effettivamente semplice. Decisi dunque di passare al secondo livello, che presentava difficoltà ben maggiori. Il risparmio che ero riuscita ad accumulare era di poco inferiore alla metà del consumo totale della tecnica, quindi massimizzando quanto era possibile recuperare dal Controllo Migliorato arrivavo a pagare davvero poco la tecnica. Il consumo era circa il doppio di quanto recuperavo con il Vigore, anche se così facendo avevo ridotto al minimo anche la potenza disidratatrice. Poi ovviamente il mantenimento aveva un impatto tutto diverso, quindi di nuovo non potevo tenerla attiva più di una decina di secondi. Decisi dunque di puntare a qualcosa di diverso, che potessi lasciare attiva per diverso tempo. Feci una cernita tra le varie tecniche del mio repertorio, dovendo però escludere quelle che non potevano essere usate in uno spazio ristretto come quello di una camera d'albergo. Alla fine scelsi il Rasengan, che già una volta mi aveva aiutato in maniera decisiva negli allenamenti per il controllo. Usando quello Migliorato ridussi al minimo il consumo, creando una sfera di una trentina di centimetri ma dalla potenza distruttiva quasi ridicola. La mantenni attiva sul mio palmo, visto che non mi costava quasi niente, ma volli comunque sforzarmi di andare avanti ancora. Avevo una sola mano libera, ma quello non era più un problema, grazie a Kuniyoshi. Eseguii i Sigilli ad una Mano e tramite essi creai un Clone del Sole, con il consumo ridotto al minimo grazie al Controllo Migliorato. Ne feci un altro e mi resi conto che qualcosa si stava smuovendo. Fu una sensazione strana, da un lato sentivo il mio chakra in preda ad un fervore notevole, dall'altro lo sentivo più stabile, mi sembrava come se ne avessi la piena padronanza, più ancora del solito. Usai ancora i Sigilli ad una Mano e creai numerose sfere di Vampa, di vario tipo, pagandole tutte in un modo o nell'altro il minimo. Mi ritrovai in pochi istanti con una dozzina di sferette che si muovevano come ossesse nei pochi metri quadri della stanza, ma non era ancora abbastanza. Attivai anche quanti più doujutsu possibili, tra quelli che costavano poco, ma potevo fare di più. Scambiai i miei occhi con un paio di sfere, le orecchie con altre, il naso con un'altra ancora. Attivai anche la Tecnica dell'Uomo che Cammina e mi misi in testa una musica che potevo sentire solo io. A quel punto mi alzai in piedi e iniziai una danza sfrenata, in preda ad una sensazione di onnipotenza. Avevo tantissime tecniche attive e, per quanto il consumo complessivo fosse comunque basso, la cosa era stressante da morire per la mia mente. Non durò molto, anche perché dopo una quindicina di secondi prestai attenzione ad una cosa che era rimasta laterale per tutto questo tempo, ovvero le Maikohoshi. Le stavo pagando il minimo! Esultai con un piccolo ma acuto urlo di gioia, insolito per la me stessa normale, ma trascinata dal ritmo e dallo stress fu una reazione naturale. Di seguito disattivai una per una tutte le mille tecniche che avevo in uso, lasciando solo le Piccole Stelle Danzanti a roteare attorno a me. Le feci sparire un secondo dopo, scoprendo solo in quel momento di avere un po' di fiatone. Mi presi un minutino per riprendere le energie, poi creai di nuovo un quintetto di stelline e ancora una volta il consumo era il minimo. Spensi la tecnica e poi riattivai il primo livello di Vapore Assassino, ritrovando il medesimo risultato. Riprovai con il secondo livello e grazie al Controllo Migliorato arrivai a pagare per l'attivazione la stessa quantità che recuperavo con il Vigore. Ce l'avevo fatta per davvero, un successo su tutta la linea! Spensi il jutsu e mi diressi verso il letto. Ero stanca morta, mi ero spremuta ben bene. Mi misi giù, prendendo sonno con un piccolo sorriso sul volto, al pensiero dell'amorevole sgridata che mi avrebbe fatto Draig al suo ritorno.


    Post 3/3

    Con l'ottavo livello il miglioramento del consumo passa da 21 a 24 (lasciando tutti gli altri parametri uguali), quindi gran parte si gioca sul fatto di ridurre al minimo le tecniche da 25 di consumo (quindi 5 Maikohoshi che costano 5 o il primo livello di Vapore Assassino che costa 25). Una parte del post è giocato su questa abilità:

    Controllo migliorato
    Abilità personale
    Grazie alle sue alte capacità di controllo del chakra Aiko Netsushi è in grado di spendere meno nell'esecuzione di determinate tecniche, scegliendo di sacrificare le prestazioni. Il massimo di sconto ottenibile è pari a quello concesso normalmente dal proprio livello di specializzazione in Controllo del chakra. L'effetto varia a seconda del tipo di tecnica a cui si applica questa abilità:
    -tecniche con Forza/Resistenza fissa --> Per ogni 2 unità di chakra scontate il parametro di Forza/Resistenza della tecnica diminuisce di 3 punti
    -tecniche che creano cloni --> Per ogni unità di chakra scontata tutti i parametri del clone diminuiscono di 1.
    Tutti i peggioramenti vanno calcolati per eccesso. Questa abilità non può essere applicata a tecniche che esulano da queste categorie. Non si può applicare uno sconto fino a fare scendere a 0 il parametro di una tecnica o di un clone. Se una tecnica ha sia Forza che Resistenza la diminuzione va ripartita tra i due parametri (arrotondata sempre per eccesso). Se una tecnica crea un clone che poi esplode con un parametro di Forza il peggioramento va applicato sia al parametro di Forza che ai parametri del clone. Il mantenimento ha come sconto massimo quello concesso dalla specializzazione, ma il peggioramento rimane quello calcolato nel primo turno di attivazione dell'abilità.
     
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    "Martellamento" approvato
     
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    Mi svegliai qualche ora dopo, scossa dall'arrivo di un dolce invasore del letto. Draig aveva il visino stanchissimo e si era appoggiata sulla mia spalla, mettendosi prona. Io le accarezzai i capelli con mano lieve come non mai e le intravidi un sorriso colorarle il volto. Non ci fu bisogno di salutarci in altro modo, anche perché evidentemente lei era pervasa da un gran sonno, come del resto ero anch'io. La strinsi piano a me e ci addormentammo insieme. Passarono poche ore e ci risvegliammo entrambe. Rimanemmo a coccolarci e a raccontarci le rispettive novità ancora un bel po', nonostante iniziasse a essere quasi tardi. Io ero contenta dei miei miglioramenti, ma lei era semplicemente folle di gioia per l'incontro con Luìs. Mi parlò di lui, incuriosendomi molto, ma anche delle numerose richieste che le fece. Avevano parlato anche di tante altre cose e lui le aveva dato preziosi consigli per migliorare la sua scrittura. Draig era al settimo cielo, avrebbe imparato tantissimo da quella esperienza.
    Dopo un po' decidemmo di uscire, per fare cena in un ristorantino lì vicino, poi dopo mangiato facemmo una passeggiata sul bagnasciuga della spiaggia. Era bello stare senza alcuna preoccupazione, poter camminare mano nella mano senza timore di dare nell'occhio, essere naturali. Fu così che decidemmo di restare ancora qualche giorno in vacanza laggiù, era tutto troppo piacevole per non approfittarne. Mia moglie si procurò di mandare una lettera alla sua casa editrice, in cui avvertiva del successo dell'incontro con Luìs e chiedeva di poter rimanere un paio di giorni in più a Jiro. Del resto non era previsto che rientrasse a lavoro nel giro di tre giorni, quindi non avrebbe dovuto essere un problema. Una volta espletate le faccende pratiche potemmo goderci il meritato riposo e farci quella vacanza di cui sentivamo un gran bisogno entrambe.
    Oltre alle tante passeggiate, al relax e alle coccole, che abbondarono piacevolmente, quella fu l'occasione anche di iniziare un progetto che era nelle nostre intenzioni da tempo e che non avevamo mai avuto occasione di lanciare. Draig aveva sempre voluto insegnarmi la lingua del Paese del Mare e io ero entusiasta di imparare di nuovo da lei, ma visti i mesi impegnativi che avevamo avuto non eravamo mai riuscite a mettere in pratica l'idea. Tutto era partito perché sull'isola lei comunicava con gran parte delle persone in quell'idioma, quindi doveva farmi da interprete per qualsiasi cosa. Quella lingua era davvero magnifica e poi sentirla parlare da lei era così sensuale. Accortasi di questa mia fascinazione Draig iniziò a dirmi alcune parole da ricordare, poi iniziò anche a farmi qualche frasetta. Mi spiegava il significato di ciascuna parola, poi le univa tutte per dare il messaggio richiesto. In quel poco tempo del soggiorno a Jiro imparai le frasi di uso più comune, come salutare, chiedere come stesse una persona o indicazioni per la spiaggia più vicina. Mia moglie mi fece fare anche una prova di fuoco, chiedendomi di rivolgere queste domande a qualche locale per vederne gli effetti. Il risultato fu che loro strabuzzarono gli occhi e in due casi su tre non riuscirono nemmeno a capire cosa stessi dicendo. Capii allora perché lei ridacchiasse ogni volta che sentiva quello che dicevo, la mia pronuncia era ancora piuttosto tremenda. Le lezioni successive al nostro rientro a casa, irregolari dati gli impegni di entrambe, furono dedicate a questo aspetto. C'erano tanti tanti suoni diversi da quelli della lingua comune, non era semplice riuscire a memorizzare quali lettere dovessero essere pronunciate in maniera molto diversa da come ero abituata a dirle. Per esempio la C aveva tre possibili rese, contro le due del comune. Quando era seguita da E oppure I prendeva un suono che non ero in grado all'inizio di fare, così diverso dai nostri. Ci misi un po' a impararlo. La Z era resa allo stesso modo, quindi almeno su quella mi trovai avvantaggiata. Altra lettera strana era la Y, che poteva essere pronunciata con un suono molto simile a "gl" se seguita da vocale, mentre come una I normale se seguita da consonante o se a fine di parola. Anche nel caso di doppia L si doveva fare quel suono vicino al nostro "gl", ma la cosa mi metteva davvero in confusione. Questa volta fu Draig a dover "martellare" e fu così che riuscì a farmi entrare in testa quella cosa. C'erano molte altre difficoltà che dovetti affrontare, come la lettera "jota", che non esisteva in comune. Capii solo quando affrontammo la questione il motivo per cui i locali pronunciassero in maniera così diversa da noi il nome della loro isola, Jiro. Con lo studio del fonema Ñ e della resa invece della coppia GN finalmente potemmo chiudere quella lunga parentesi, che mi era costata un bel po' di tempo e fatica. Nel mentre era andata avanti l'espansione del mio vocabolario, per esempio appresi i numeri, gli animali e i colori, così come del frasario di cui disponevo. Certo, ero ancora molto limitata nella conversazione, ma mi sentivo in grado di cavarmela quel minimo da non risultare così disastrosa e incomprensibile. E sentivo che poteva essere solo il primo passo di un'impresa che avrei voluto continuare.
    Gracias, mi amor. Gracias por todo.



    -Primo post: Conoscenze base. Si impareranno le frasi di uso più comune e si sarà in grado di comunicare in maniera vaga. Le frasi risulteranno al limite della correttezza grammaticale ed è possibile fare molti errori con concetti astratti o parole ricercate. Comprendere la lingua risulterà difficile e potrebbero essere presenti molte lacune nelle frasi dell'interlocutore. Parole minime necessarie: 500
     
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    I could be bounded in a nutshell and count myself a king of infinite space.

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