Super Bowl

Le voci erano girate in fretta e a Bort lo aveva riferito Jan, il figlio dell'armaiolo. Il ragazzone era allenato ogni tanto con lui, lo aveva aiutato a diventare più pratico con le armi leggere. Erano rimasti amici, anche se non riuscivano a sentirsi tanto spesso, più per questioni di lavoro. In ogni caso, durante la loro ultima uscita era venuto fuori l'argomento: a pochi chilometri dal confine con l'Artiglio aveva aperto questa nuova locanda di cui tutti parlavano. Si chiamava "La super-scodella" ed era diventata celebre in poco tempo per le porzioni extra a prezzi non eccessivamente elevati. Jan ci era andato una volta e la qualità del riso era oltretutto buona.
Devi provarlo. Fidati, piacerà anche a te.
Bort si segnò mentalmente nome e posizione di questo locale, in attesa di trovare la giusta occasione. Che arrivò presto, un paio di mattine dopo. A quanto gli era stato detto il luogo non era troppo distante, ma lui partì comunque un po' in anticipo, visto che non aveva indicazioni poi così precise. Non fu una cattiva idea, perché alle undici era ancora perso per strada. Non riusciva proprio a trovarlo. Al secondo giro a vuoto decise di sedersi un attimo su una panchina che trovò a lato del sentiero principale, per cercare di recuperare le energie e fare mente locale su quale potesse essere il suo errore. Chiese anche indicazioni ad un passante, ma costui non seppe rispondere alle sue domande. Quindi, quando il ragazzone sentì altri passi in lontananza, si chiese se la persona in arrivo potesse avere dargli le giuste dritte per trovare la retta via. Stava proprio iniziando ad avere una certa fame.

Il nuovo arrivato era un ragazzo dall'aspetto piuttosto giovane, anche se aveva una strana ciocca di capelli bianchi in testa. Aveva uno sguardo tranquillo e rilassato, però la giacchetta che indossava lasciava in bella vista un gran numero di cicatrici. Bort sospettò potesse trattarsi di un ninja, probabilmente in vacanza visto che non c'era traccia del coprifronte. Il giovane fece un cenno di saluto al chuunin di Oto, con l'apparente intenzione di continuare il suo cammino. Bort ricambiò il gesto, ma si alzò in piedi subito dopo, per chiedere informazioni.
Buongiorno. Scusi il disturbo, per caso sa dove si trova "la Super-scodella"? È tutta la mattina che cerco di arrivarci, ma devo essermi perso.

Bort fu davvero fortunato, visto che anche l'altro viandante era diretto allo stesso locale. Evidentemente la fama di quel posto era maggiore di quanto si aspettasse il ragazzone. Il giovane chiamato Kurokami si offrì addirittura di accompagnarlo.
Grazie mille. Io sono Bort Kisaragi, molto piacere.
Una stretta di mano completò le presentazioni, dopo di che i due iniziarono il cammino, con Kurokami in testa.
Questi sentieri possono essere insidiosi, è facile perdersi in queste zone
Il ragazzone cercò di giustificarsi dicendo che lui veniva da tutt'altra zona del Paese, il nord, quindi conosceva molto meno quelle parti. Certo, perdersi a casa sua era piuttosto imbarazzante per un ninja, però cercò di non dare troppo peso alla cosa. E quando il suo accompagnatore espresse la speranza di trovare del buon cibo nella locanda dove stavano andando, Bort disse che gliela aveva consigliata un suo collega di cui si fidava parecchio per questi argomenti.
Alla fine, dopo diversi minuti di camminata, raggiunsero la destinazione. Non era un edificio grande, ma sembrava tranquillo e accogliente. Prometteva bene, pensò Bort.
Grazie ancora. Posso darti del tu, Kurokami? Se ti va posso farti compagnia, a pranzo. Mangiare è più bello se si ha qualcuno con cui farlo. Naturalmente offro io, eh.

Come dice sempre miop zio: “ Non rifuitare mai del cibo, soprattutto se e’ offerto con gentilezza”
Bort sorrise e fece un cenno di assenso, mentre entrambi entrarono nel locale. Un ambiente accogliente, nonostante ci fosse una marea di gente. Non molti ristoranti riuscivano a mantenere la propria identità dopo avere il successo, pensò il ragazzone.
Il servizio fu adeguatamente veloce ed efficiente, nonostante la calca, quindi poterono sedersi ad un tavolo per due e ordinare senza dover aspettare troppo.
Allora dimmi, cosa fai nella vita di tutti i giorni? Io per ora sono in vacanza in un hotel qui vicino.
Sono un ninja di Oto, ormai da un anno e mezzo, circa. Anche tu ninja, vero? Vieni da lontano?
Disse sorseggiando un po' dell'acqua versata dal suo compagno di pasto. Aveva proprio l'aspetto del ninja, c'era poco da dire. Ed essendo fuori servizio, a quanto aveva capito, non c'era neanche il dubbio fosse lì per fare qualcosa di strano. Del resto se fosse stato in missione di spionaggio avrebbe cercato di nascondersi in qualche modo, no?