Venari Strigas | Autogestita Livello C

Partecipanti: Bort Kisaragi
Qm: Elenis

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    I could be bounded in a nutshell and count myself a king of infinite space.

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    Un gruppo di tre donne ha preso possesso di un tempietto del Paese della Zanna. Stando ai racconti dei sacerdoti si sono autoproclamate streghe e sono in possesso di abilità magiche - probabilmente ninjutsu o affini - anche se non si sono dimostrate troppo aggressive o pericolose. Il gruppo di religiosi desidera però tornare nella propria casa e ha chiesto l'intervento ufficiale di un ninja per risolvere la questione. La richiesta però ha anche una condizione particolare, ovvero bisogna catturare o scacciare il gruppo di tre donne senza ucciderle.

    Eccoti la quest, per qualsiasi cosa sai dove trovarmi. Buon lavoro!
     
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    Streghe... essendo passato Halloween da poco Bort si chiese se qualcuno non si fosse lasciato un po' troppo impressionare da quella strana festa, vista la missione che gli era stata affidata. Un gruppo di donne si era infiltrata in un tempio in alta montagna e aveva cacciato i sacerdoti, senza però far loro del male. Chissà, magari avevano scelto di proclamarsi streghe per spaventare i poveri vecchi e non essere più disturbate. L'effetto però era stato che questi avevano contattato Oto per commissionare una missione, quindi la loro speranza era stata di sicuro disattesa.
    Una volta congedato il genin che gli aveva portato l'incarico, Bort rientrò in casa e rilesse con calma le indicazioni. Non conosceva granché il Paese della Zanna e in particolare non i suoi templi. Avrebbe potuto chiedere aiuto ad Aiko, ma aveva sentito che si era da poco trasferita e quindi non era più nell'Artiglio. Purtroppo la conoscenza del territorio sembrava un punto focale della missione, ma in qualche modo se la sarebbe cavata. Magari i clienti avrebbero saputo dirgli di più.
    Una volta preparato l'equipaggiamento, il ragazzone uscì di casa e passò a salutare i suoi genitori. Non li vedeva da un po' di tempo e decise che era il caso di fare una visita rapida da loro prima di partire. Un quarto d'ora dopo era già fuori dal villaggio, sul sentiero orientale. Il viaggio durò poco, in tarda serata era già arrivato nel tempio dove i sacerdoti si erano rifugiati.
    Buonasera, signor ninja. La ringraziamo per la sua tempestività. Purtroppo il nostro piccolo eremo sopravvive in gran parte grazie all'autoproduzione e se gli orti non vengono lavorati per troppo tempo rischia di andare in rovina il raccolto. Non possiamo permettercelo, per questo abbiamo fretta.
    Bort annuì, dicendo che era a totale disposizione degli uomini. Si trattava di otto persone, cinque molto anziani e altri tre che non superavano i trent'anni. A parlare fu solo uno del primo gruppo, che si presentò come Yosipu e che si dimostrò calmo e disponibile.
    Posso partire anche subito, magari mangio giusto qualcosa prima della missione. Da quello che ho capito il posto è su un cucuzzolo di una montagna. Potrebbe essere utile fare anche solo una ricognizione notturna, per capire cosa aspettarmi, la cartina che mi è stata fornita ovviamente non permette di avere un'idea della zona.
    L'anziano anticipò qualcosa, spiegando che un sentiero non molto ampio ma ben tenuto portava al tempio da Nord, mentre gli altri lati erano circondati da boschi piuttosto fitti. Disse anche che il terreno era ripido e di prepararsi a dovere. A quel punto intervenne uno dei sacerdoti che vivevano nel grande tempio dove erano tutti ospiti, che offrì del cibo a Bort. Lui accettò e gli fu portata una bella scodella di zuppa calda. Non certo una pietanza da ristorante stellato, ma era calda, buona e nutriente. Il ragazzone ringraziò tutti quanti e poi uscì dall'edificio, pronto alla ricognizione decisa in precedenza.
    Il sole era ormai calato da diverse ore, ma la luna concedeva quel minimo di visibilità di cui il chuunin aveva bisogno. Prese il sentiero che sapeva essere la via più veloce per arrivare alle pendici della montagna su cui si ergeva quella sorta di eremo. In quaranta minuti di marcia tranquilla ci arrivò e si preparò alla risalita. Il rilievo era in effetti più alto di quello che si aspettasse, ma non si fece troppo intimorire. Per un po' della strada si tenne sul sentiero principale, poi decise che era meglio inoltrarsi nel boschetto per non perdere l'elemento sorpresa. Lì chiaramente la luce lunare filtrava molto di meno, motivo per cui dovette attivare la Scintilla a più riprese. Aveva sbloccato da poco quella tecnica, era stata la prima Raiton che imparò, e ne aveva scoperto l'immensa utilità in situazione del genere. Fu così che riuscì ad avanzare su quel terreno impervio e instabile, scivolando solo poche volte, mai in maniera violenta. Dopo venti minuti di scalata se ne prese cinque di pausa, recuperando le energie su un piccolo tronco tagliato, poi si rimise in marcia. Dieci minuti dopo iniziò a intravedere la costruzione dal fitto della boscaglia e poco dopo arrivò a destinazione. Senza uscire allo scoperto si mise a osservare l'edificio. Era piuttosto piccolo, soprattutto se confrontato con quello in cui i sacerdoti si erano rifugiati o quello in cui viveva Aiko. Era alto come una casa a due piani, anche meno, e non sembrava molto più lungo di così. Ma prima che il ragazzone potesse capire come continuare l'esplorazione qualcosa di imprevisto lo sorprese. Una figura umana iniziò ad avvicinarsi, con passo lento. Aveva le mani alzate sopra la testa e poco dopo Bort identificò forme che sembravano femminili. Nel giro di pochi secondi arrivò a portata di vista del chuunin otiano, che le puntò addosso la Scintilla per capire chi fosse. L'aveva già vista da qualche parte, era una ragazza dalla carnagione un po' scura e con dei capelli di un azzurro chiarissimo. A quel punto iniziò a sussurrare, evidentemente per non farsi sentire da nessun altro.
    Tu sei il tizio del Paese del Tè. Immagino tu sia qui per le streghe, dico bene? Io posso aiutarti.

     
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    Bort era un po' dubbioso, aveva visto quella ragazza solo una volta. In quell'occasione era stata una "nemica", era la guardia del corpo del Barone Birra, ma il fatto che si presentasse con le mani alzate era un segnale di pace che non poteva ignorare. Oltretutto gli era sembrata una combattente valida e onorevole, era quasi certo non fosse persona da inganni troppo malevoli. Le chiese di spiegare, ma lei suggerì che entrambi si allontanassero di qualche metro, in modo da non rischiare di essere beccati. Si inoltrarono nel fitto della boscaglia, fino ad arrivare ad una piccola radura dove c'era posto a sedere per entrambi. Lui non le aveva staccato gli occhi di dosso, si fidava ma non era ancora certo di poter lasciar cadere le difese. Il ragazzone si era presentato e così aveva fatto anche lei, si chiamava Astrid.
    Mia sorella è lì dentro, è una delle streghe. Sapevo che doveva arrivare un ninja, quindi non me la sentivo di restare con le mani in mano.
    La rivelazione improvvisa lasciò un attimo perplesso Bort, che non sapeva bene cosa aspettarsi da lì in poi. Rimase in attesa che fosse lei a riprendere il discorso.
    Lei non è una persona cattiva, ma quando si convince di una cosa è impossibile fermarla. Non so cosa l'ha spinta ad agire, in questo caso, ma so che tutta la scena che hanno fatto era solo per spaventare un po' i tizi. Ho sentito solo voci, ma da quello che ho capito non hanno fatto male a nessuno, giusto?
    Bort rifletté un attimo su cosa dire. Dalle parole della ragazza sembrava trasparire un affetto sincero verso la sua consanguinea e sembrava volerla davvero aiutare.
    Giusto. Il mio compito però è farle sloggiare, per quanto non voglia ferirle in nessun modo potrei essere costretto a usare le maniere forti, se non saranno d'accordo ad andarsene.
    Per questo posso aiutarti! La conosco, so cosa dirle e so anche come combatterla, fosse necessario. E ho abilità utili.
    Il ragazzone era ancora dubbioso, l'idea di collaborare con una civile non lo convinceva fino in fondo, gli sembrava una mancanza di professionalità. Da ninja doveva prendersi le sue responsabilità, però era anche vero che lei sembrava cosciente del suo ruolo di supporto. Lui si fece raccontare quali fossero queste capacità a cui faceva riferimento e rimase abbastanza stupito. Lei era una percettrice, anche se di livello non troppo alto era già in grado di distinguere le aure delle persone. Inoltre era in grado di usare un'abilità oculare di cui non specificò il nome, che permetteva di vedere lontano e meglio tutto quanto. Bort non capì bene, ma sembrava effettivamente di chiaro interesse. E poi, da quanto lui ricordava, la ragazza conosceva anche dei ninjutsu, osservazione che fece ad alta voce.
    Sì, l'altra volta me lo avevi rispedito in faccia. Non era stato molto piacevole. In ogni caso se te lo stai chiedendo conosco queste abilità perché nostro padre era ninja di Kumo. Io ho vissuto gran parte della vita con lui, anche se non mi piaceva il villaggio. Mia sorella ha vissuto gran parte del tempo con nostra madre, era una cacciatrice del Paese del Ghiaccio, non so se lo conosci. Comunque stava qui, in questo paese, poi è morta pochi anni fa. Lei non conosce ninjutsu e non ha il mio doujutsu, ma ha una sua innata strana. Poi ti spiegherò bene, ma devi stare molto attento.
    Erano effettivamente dati molto intriganti e davano l'impressione di poter fare la differenza. Il ragazzone rivelò il suo piano di fare una ricognizione veloce e poi assaltare il tempio nei giorni seguenti. Chiese quindi cosa avesse notato osservando la struttura e lei disse che aveva sentito tre presenze nell'edificio, abbastanza lontane l'una dall'altra, come se fossero in stanze diverse. Nessuno sembrava aver notato la sua presenza, visto che non si erano mosse. Da quanto aveva visto però il portone era chiuso da un grande lucchetto, mentre le finestre erano chiuse in maniera ermetica.
    I lucchetti non sono un problema per me. Aspettare domani non ha senso, a questo punto. Sei pronta a fare irruzione ora?

     
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    La squadra improvvisata si diresse dunque verso l'ingresso del tempio, con passo sicuro ma attento. La giovane cercò di prestare particolare attenzione alla sua percezione e condivise informazioni costanti al gigante biondo sulla posizione delle tre presenze all'interno dell'edificio. Per gran parte del periodo di avvicinamento queste rimasero ferme, ma all'improvviso Astrid notò del movimento rapido e innegabilmente sospetto.
    Una di loro deve essere percettrice, credo stia per avvicinarsi.
    La previsione della ex kumiana si rivelò corretta, perché qualche istante una figura lontana uscì da una delle finestre con un balzo molto agile, andando a nascondersi tra le fronde di un albero distante pochi metri dal tempio. Astrid propose di avanzare oltre, ignorandola, ma Bort preferì affrontarla direttamente. Se si era sentita abbastanza fiduciosa da uscire dall'edificio invece di avvertire le altre due voleva dire che probabilmente doveva avere un po' di capacità combattive.
    E poi è sempre meglio non lasciarsi nemici alle spalle, potrebbero colpirti a tenaglia nel momento in cui sei impegnato con altri combattimenti.
    Seguendo l'idea dell'otiano i due si avvicinarono dunque all'albero in questione e, quando capì di essere stata scoperta, la prima strega uscì allo scoperto, lasciandosi cadere giù. Era una donna sulla ventina, con un vestitino leggerissimo, quasi inesistente. Bort si chiese come facesse a non morire di freddo, in una notte come quella. La sua mano era illuminata da una Fiammella, usata per avere un po' di visibilità. Questo permise ai due invasori di vedere il volto della giovane, aveva dei lineamenti molto dolci, quasi infantili. A colpire l'otiano furono i due occhi, di un azzurro così vivo come non gli era mai capitato di vedere. La sua compagna fu invece attirata da un'altra cosa.
    Lei è Arena, la migliore amica di mia sorella, è una cacciatrice di taglie. Non so come combatte.
    L'idea che non fosse contemplata la possibilità di risolvere a parole la questione non piacque molto a Bort, ma la sua compagna aveva ragione. L'avversaria, infatti, decise di partire all'attacco per prima. Spense la Fiammella ed eseguì una breve serie di sigilli. Due cloni comparvero davanti a lei e iniziarono a dirigersi con rabbia verso Bort e Astrid. Lei si impegnò in un combattimento alla pari con il bunshin, avendo nel giro di una decina di secondi la meglio. Il chuunin invece preferì un approccio più indiretto, ma dal maggiore valore simbolico. Non appena il clone fu vicino lo afferrò per il collo e lo tirò su. Aveva notato perfettamente, anche nella penombra di quella serata, che i movimenti della copia erano particolarmente lenti e prevedibili, quindi aveva deciso di provare una sua tecnica che aveva sviluppato da poco. Il nome derivava da un detto suniano che non riusciva a pronunciare per bene, però in sostanza era pensato come metodo per contrastare quei jutsu che creavano cloni. Nel giro di pochi secondi, infatti, la donna che Bort teneva su per il collo si trasformò in una copia esatta di lui, la quale poi si lasciò cadere a terra per poi poter essere usata dal ragazzone. A quanto pareva era una copia fisica di basso livello, questo si riuscì a desumere dal consumo pagato. Nel mentre che ciò accadeva Arena non rimase con le mani in mano, bensì tentò di lanciare un paio di kunai a entrambi i suoi avversari, ma nessuno dei due fu particolarmente sorpreso e le schivate furono semplici.
    Me ne occupo io, la chiudo in fretta. Resta qui.
    Bort era convinto di avere la situazione in pugno, quell'avversaria sembrava senza dubbio alla sua portata e non voleva né perdere tempo né rischiare di perdere l'effetto sorpresa, visto che lei almeno in apparenza non aveva avvertito le sue compagne. Sfruttò il clone appena rubato, dirigendolo verso l'avversaria in maniera che fungesse da esca. Lei reagì lanciando una tecnica Katon di basso livello, che lo prese in pieno, abbattendolo. Il corpo originale invece aveva fatto un gran balzo nel momento in cui aveva visto il ninjutsu comparire, cosa gli permise di placcare la povera "strega". Una volta sopra di lei, il ragazzone prese la sua testa con una mano e la fece sbattere con forza contro il terreno. Arena non ebbe scampo, il colpo alla nuca non la ferì più di tanto ma le fece perdere i sensi, come nei piani di lui. La prima battaglia si era chiusa in fretta.

    Ué guagliò, bell’ stu clon’
    Tipo: ninjutsu non elementare
    Livello A
    Tecnica nata per contrastare le tecniche di cloni e guadagnare informazioni. L’utilizzatore tiene una sua mano carica di chakra a contatto con un bunshin per 5 secondi (o mezzo turno) e in questo modo ne prende possesso. In pochi istanti il clone prenderà l’aspetto dell’utilizzatore di questa tecnica e le sue statistiche saranno modellate secondo quelle dell’utilizzatore di questa tecnica (a seconda del livello del clone).
    [Questa tecnica funziona su tutti i cloni che non siano di tipo olografico o di livello proibito]
    [Eventuali caratteristiche speciali dei cloni (come la capacità di esplodere della Moltiplicazione Fulminea del Corpo) saranno mantenuti, ma se l’utilizzatore non sa quali sono e come usarle non scoprirà queste informazioni in automatico]
    [Mentre tiene la mano sul clone l’utilizzatore non può attivare altre tecniche]
    [I cloni superiori proveranno una viva sensazione di fastidio mentre l’utilizzatore sta usando questa tecnica su di loro]
    [Eventuali cloni di livello proibito o semplici corpi originali non subiranno alcun effetto dalla tecnica tranne questa sensazione di fastidio]
    [Se i cloni possiedono chakra proprio questo passerà al nuovo clone dell'utilizzatore, mantenendo sia il chakra massimo che quello rimanente]
    [Un clone superiore rubato in questa maniera restituisce i suoi ricordi al creatore originale e il nuovo clone dell’utilizzatore di questa tecnica non avrà ricordi precedenti alla sua conversione]
    Consumo: una volta e mezzo il consumo di creazione del clone su cui si applica


     
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    Bort creò un clone superiore e gli diede l'incarico di sorvegliare Arena, che nel frattempo era stata ammanettata a dovere. Di seguito il ragazzone ritornò da Astrid, che l'aveva aspettata pazientemente. Lei disse di non aver notato alcun movimento sospetto all'interno dell'edificio, con la sua percezione. Insieme arrivarono davanti alla porta principale e quando furono lì Bort notò il lucchetto di cui aveva parlato la ragazza. Analizzandolo per bene con l'ausilio della Scintilla il ragazzone si rese conto di una cosa molto particolare. Era una serratura che non era in grado di scassinare, uno dei pochi al mondo da quello che sapeva. Sua madre l'aveva istruito su tutte le possibili combinazioni conosciute, ma quel lucchetto aveva qualcosa di strano, sembrava come venire da un altro continente. Poteva essere distrutto facilmente, certo, del resto il Ferro ormai non costituiva più un ostacolo per Bort e la sua forza. Prese in considerazione tutte le alternative possibili, ma usare lo Spostamento Sotterraneo non sembrava una grande idea, visto che poi avrebbe dovuto rompere il pavimento. Anche bucare una delle pareti poteva essere controproducente, rischiava di mettere a rischio la stabilità dell'intera costruzione.
    La finestra! Possiamo entrare dalla finestra che la tizia di prima ha lasciato aperta. Tu sai sai camminare in verticale?
    Astrid rispose che sapeva di cosa stava parlando il ragazzone, ma che non aveva mai imparato a farlo, visto che non aveva ricevuto una vera e propria educazione militare ufficiale, oltre a quella data dal padre.
    Ti porto io in braccio, allora. Tanto sei leggera e lassù è poco alto.
    La frase un po' troppo diretta di Bort imbarazzò la ragazza, per quanto fosse indipendente e attiva non era mai stata troppo a suo agio con gli uomini. Tentennò qualche istante, ma alla fine accettò, visto che sembrava il metodo più rapido e sicuro di aiutare sua sorella.
    La procedura fu veloce ed efficace, in pochi attimi furono all'altezza della finestra. Da lì riuscirono a entrare e si ritrovarono in una piccola cella con un materasso dall'aspetto non proprio comodo. Il ragazzone trovò una lanterna spenta e l'accese grazie alla Fiammella, di modo da avere una visuale migliore. Era tutto così frugale, Bort si stupì molto, anche se poi si rese conto che era normale attendersi qualcosa del genere da un gruppo di sacerdoti estremamente pii come quelli che aveva avuto modo di conoscere. La conferma di quanto fosse spartano quel luogo aumentò i suoi dubbi: per quale motivo le streghe avevano preso possesso del tempio?
    Mia sorella! Si sta muovendo! Si sta avvicinando.
    I sussurri di Astrid erano terrorizzati, il ragazzone non capì bene il perché. Probabilmente non poteva, non conoscendo i trascorsi tra le due. In ogni caso propose di rimanere celati, per tendere un'imboscata alla nuova arrivata e cercare di fermarla senza combattere. La giovane non si dimostrò molto ottimista a riguardo, ma accettò.
    Suvvia, è inutile che vi nascondiate, vi ho sentiti.
    Pochi secondi dopo una voce suadente ruppe il silenzio del tempietto. Era accompagnata da alcuni passi e proveniva da circa una dozzina di metri di distanza. Bort ebbe la conferma che l'effetto sorpresa era saltato, quindi decise di uscire allo scoperto. Uscì dalla cella, arrivando in un piccolo corridoio. Astrid lo seguì, portandosi dietro la lanterna. Quando però arrivarono nel nuovo ambiente i due vennero accolti da qualcosa di inatteso. Una pioggia di gocce innaturalmente grandi cadeva dal soffitto verso terra. Bort aveva già subito una tecnica del genere, ma con uno stimolo diverso, quindi non la riconobbe. Andando a esclusione capì però che si trattava di un genjutsu, cosa che lo portò ad eseguire il Rilascio immediatamente. Si rese inoltre conto che doveva avvertire Astrid, ma quando lo fece costei si ritrovò spaesata, visto che non conosceva il ninjutsu fondamentale per contrastare le illusioni. Pochi istanti dopo cadde al suolo, priva di sensi, lasciando rotolare in avanti il lucernario.
    Bene, bene, bene. Chi abbiamo qui? La piccola Astrid e il suo nuovo principe azzurro?
    Davanti a Bort si presentò una donna sulla trentina, terribilmente simile alla giovane con cui aveva collaborato fino a quel momento. Il suo aspetto sembrava in tutto e per tutto stregonesco, i capelli ricci e azzurrissimi, i grandi occhi spiritati. La pelle era scura e la scollatura molto generosa lasciava intravedere un seno prosperoso. All'orecchio aveva un gioiello dalla forma di una goccia e sulle labbra, molto carnose, era dipinto un sorriso divertito.
    Cara ragazza, lei, ma non appena un uomo le sventola il cazzo davanti agli occhi non capisce più niente. Sentiamo, cosa le hai detto?
    Non era un discorso che ci si sarebbe aspettati da una sorella maggiore, ma ormai aveva intuito che quelle due non avevano rapporti molto canonici. Bort cercò di rimanere sull'attenti, quella donna emanava un senso di pericolo estremo, anche se era altrettanto ammaliante.
    Non le ho detto niente. Io sono qui perché inviato dai sacerdoti. Lei si è offerta di aiutarmi perché voleva tirarti fuori dai guai. La tua compagna è stata sconfitta, arrenditi ora o sarò costretto a usare la forza anche con te.
    Lei ridacchiò in maniera scomposta per un secondo, poi lo fissò con aria maliziosa.
    Mpf, Astrid è sempre stata più bella che intelligente, a sedici anni è già convinta di aver capito come gira il mondo. I sacerdoti invece possono fottersi, bastardi bigotti. Per quanto riguarda noi due...
    Un ghigno spaventoso si fece largo sul volto della "strega".
    Scelgo la violenza!

     
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    La dichiarazione di guerra della donna fu seguita dall'estrazione di due piccole spade. La situazione si faceva complicata, cosa che spinse Bort ad attivare la Corsa del Vento, come precauzione. Una volta tirate fuori le katane, la donna però si mise a ballare sul posto.
    Che c'è, bel maschione? Non ti piace combattere contro le donne? Parto io, allora.
    La titubanza di Bort non era dettata dal sesso della sua avversaria, quanto dal suo modo strano di agire e dalla consapevolezza di dover trovare un modo di fermarla senza farle troppo male. Astrid lo aveva messo in guardia su una strana innata, ma non sapeva proprio cosa aspettarsi. E le spade erano una difficoltà in più a cui non si sentiva pronto.
    Fu lei dunque a prendere l'iniziativa, avanzando senza interrompere il ballo. Quando lui fu a portata di spada la ragazza di origine nordica lanciò un fendente con una delle due armi, che Bort schivò senza problemi. Questo movimento era però solo una finta, che permise a lei di esibirsi in una stoccata davvero ben portata. Per riuscire a non venire colpito il ragazzone dovette usare lo Esquivar no jutsu e solo così riuscì a salvarsi. Memore dello scontro contro la ragazza dagli occhi verdi nella Zanna, Bort capì che non poteva stare troppo sulla difensiva, se non voleva ritrovarsi senza chakra alla fine della battaglia. Con un sigillo si ricoprì la mano mancina di chakra Suiton e partì all'attacco. Lei non si era fermata un secondo, continuava a ballare. Era una danza molto elegante, il pensiero sfiorò il cervello del ragazzone senza interromperlo dalla concentrazione sullo scontro in corso. E infatti quando vide arrivare il fendente con la spada sinistra riuscì ad attivare in anticipo un bello Scudo Circolare, che respinse senza problemi il colpo. Il tempismo di questa difesa e lo stupore che essa provocò nella donna permise a Bort di sfruttare l'apertura concessa. Il Pugno Acquatico caricato precedentemente si infranse sul piatto dell'altra spada, spezzandone di netto la lama. Il chuunin si rese conto di avere a che fare con una combattente non del suo livello quando si accorse della lentezza con cui lei reagiva, nonostante i movimenti erano estremamente pericolosi le sue difese erano carenti. Una volta colpita la katana la donna si distrasse per quel centesimo di secondo che permise a Bort di colpire con un pugno la mano ancora armata, cosa che causò la caduta della spada. Questo secondo colpo era stato portato non al massimo della potenza, proprio perché l'obiettivo non era ferire il nemico, quanto privarlo del suo principale punto di minaccia. A quel punto la resistenza della donna era stata del tutto scardinata e lui poté mettere a segno la mossa decisiva. Le prese una mano e la portò dietro la schiena, poi con uno sgambetto l'atterrò. In pochi istanti lei fu del tutto ammanettata, senza riuscire a reagire in altra maniera che con qualche improperio nella lingua del Paese del Ghiaccio. Quando tutto fu finito la donna scoppiò a ridere per pochi attimi.
    Ayako! Vieni fuori, dai. Questo bestione ha spaccato una spada di ferro con un pugno, nascondersi non ha senso. Non possiamo più difenderti, arrenditi e basta.
    La frase rimbombò nel silenzio di quel corridoio e non si udì risposta per qualche attimo. Prima di partire alla ricerca della terza strega, colei a cui probabilmente si era rivolta la sorella di Astrid, il chuunin di Oto pensò di aspettare qualche attimo, nella speranza che il consiglio della donna fosse seguito. Non fu così, dopo qualche secondo di attesa uscì allo scoperto una ragazza molto giovane, pareva sulla quindicina di anni. Indossava un vestito corto blu, dello stesso colore dei suoi capelli, e aveva due katane già estratte in mano. Lo sguardo era timoroso, ma anche quello di chi non aveva nulla da perdere.
    Non posso arrendermi. Non voglio andarmene da qui.
    Dopo aver pronunciato queste parole lei sembrò ancora più decisa e si mise in posizione di guardia. Dal modo in cui teneva le spade Bort capì che non era del tutto impreparata nell'uso di queste armi, ma sentì di voler comunque concludere la battaglia il prima possibile. Fece un sigillo e attivò "E non è nemmeno la mia forma finale". Il genjutsu catturò subito la giovanissima, che vide dunque il suo nemico trasformarsi in un orco alto quasi tre metri, con tanto di zanne, corna e similari. Lei iniziò a tremare come una foglia, lasciò cadere persino le sue spade, talmente era terrorizzata. Sul suo volto fecero la comparsa delle lacrime, ma non riuscì a reagire alla visione di un mostro del genere. Prima che l'otiano potesse dire alcunché la paura primordiale ebbe la meglio della vittima dell'illusione, che ebbe un mancamento. Bort riuscì ad arrivare in tempo da lei e impedire che cadesse a terra in maniera violenta, quindi si disse soddisfatto dell'esito di quella battaglia. Era riuscito a catturare tutte e tre le streghe, la percezione di Astrid gli aveva assicurato che non ci fossero altri individui nell'edificio. Una volta ammanettata anche l'ultima avversaria, Bort creò un paio di cloni superiori, che si caricarono in spalle come sacchi di patate le due giovani sconfitte, mentre lui stesso prese in braccio Astrid. Tutti e tre scesero giù e, insieme all'ultima copia con l'altra prigioniera, iniziarono la discesa verso la valle.
    Durante questo tragitto Bort ebbe modo di parlare con l'unica delle sue compagne di viaggio che non aveva perso i sensi, la sorella di Astrid. Lei si chiamava Madoka, nome di origine continentale, come aveva voluto il padre delle due ragazze, prima di farsi convincere a fare diversamente con la secondogenita.
    Mi spieghi il senso di occupare un tempio del genere? Non riesco proprio a capirlo.
    La donna sbeffeggiò per qualche attimo il ragazzone, però quando questi non reagì si decise a dire la verità, convinta potesse essere altrettanto divertente. Partì dall'inizio della storia, ovvero dal fatto che lei e Arena vivevano principalmente come cacciatrici di taglie, lì nell'Artiglio. Si facevano chiamare "le streghe", ma erano ancora alle prime armi e poco conosciute. Pochi mesi addietro avevano collaborato per una ricerca con questa ragazza, Ayako, che si era dimostrata una spadaccina niente male, tra le altre cose. Erano rimaste in qualche maniera in contatto, finché non era stata lei a chiamarle, la settimana prima degli ultimi avvenimenti. Suo fratello era un novizio all'eremo ed era appena morto per una malattia, nonostante la giovane età. Lei aveva deciso che voleva seguire il suo esempio, per stare almeno spiritualmente con lui, visto che le mancava terribilmente. Si era recata dai sacerdoti che le avevano rifiutato questa possibilità, perché la legge divina impediva che donne diventassero sacerdotesse. Il loro Dio, di cui Madoka non seppe riferire il nome, impediva la partecipazione femminile al culto, in quanto ritenuta sacrilega. La ragazza aveva chiesto a loro due cosa potevano fare e alla fine il trio aveva deciso di assaltare il tempio e occuparlo.
    Ok, ma perché? Continua a sfuggirmi il senso.
    La donna scrollò le spalle e disse che si era convinta che bastassero un paio di giorni nel posto in cui era sepolto il fratello per elaborare meglio il lutto, ma Ayako si era dimostrata più testarda del previsto. La giovane originaria del Nord iniziò dunque a motteggiare Bort, chiamandolo crudele per avere strappato una povera bambina al sepolcro del suo amato fratello.
    Tu ci scherzi, ma forse una soluzione per far contenta anche lei ce l'ho. Vedrai.
    La donna rise e si professò curiosa, ma il resto del cammino procedette in silenzio. Alla fine arrivarono al tempio dove erano riparati i sacerdoti dell'eremo. Bort aveva chiesto di poter avere a disposizione una stanza, dove poter sistemare le tre "prigioniere", cosa che gli fu concessa. Lasciò i cloni superiori a fare da guardia e chiese udienza con Yosef, il capo dei sacerdoti. Rimase a parlare e contrattare con lui per un bel po', poi ritornò nella stanza dove le giovani erano state sistemate. Arena non si era ancora svegliata, mentre Ayako sì. Madoka si era impegnata a calmarla, sul momento, mentre il clone le aveva spiegato che quella che era stata usata contro lei era solo un'illusione e che non poteva trasformarsi davvero in un mostro. Per questo motivo quando il corpo originale arrivò da lei la trovò ovviamente a disagio, ma comunque non disperata quanto temeva potesse essere.
    Ho trovato un accordo con i sacerdoti. Se vorrai potrai trasferirti sull'eremo, però non potrai prendere i voti. Sarai la perpetua di Yosef, il più anziano, quello con cui avevi parlato l'altra volta. Da quello che ho potuto vedere è un uomo parecchio severo, però è ragionevole e generoso.
    La ragazza si mostrò molto confusa, ma sembrò altrettanto felice. Madoka, stupita, chiese lumi su cosa fosse una perpetua, visto che in effetti non era per niente un termine di uso comune.
    In teoria è la donna di servizio di un sacerdote. So di alcuni monasteri che hanno figure del genere, in sostanza persone che si occupano di fare le faccende domestiche al posti degli uomini di culto. Yosef si era opposto, perché non ha bisogno di una cosa di questo tipo, ma in realtà quello che Ayako andrebbe a fare sarebbe diverso. Loro sono autonomi, ma un paio di braccia giovani in più fanno sempre bene, quindi il grosso sarebbe aiutare nei campi e fare alcuni lavori pesanti al posto dei più anziani. E saresti anche una sorta di guardia del corpo, visto che gli ho spiegato che sai combattere. Quindi ufficialmente saresti solo una perpetua, cosa che non è vietata dalla loro religione, però in sostanza vivresti con i sacerdoti senza particolari distinzioni di compito, a parte non avere i voti. Se è quello che vuoi, la tua occasione è questa.
    La ragazza accettò con i lucciconi agli occhi. Era al settimo cielo e ringraziò più volte Bort. Lui a quel punto slegò tutte e tre le giovani, scusandosi anzi di essersi dimenticato di farlo prima. La futura perpetua si lanciò a dare un abbraccio al gigante di Oto, provocandogli un po' di imbarazzo. Il ragazzone le spiegò che il sacerdote aveva accettato ma aveva molte indicazioni da darle a riguardo della vita al tempio, quindi le fu dato il permesso di incontrarlo subito.
    Sono sorpresa, lo ammetto, non mi aspettavo una stronzata del genere. Mi è piaciuta. Di noi invece cosa ne sarà?
    Bort fu colto alla sprovvista dalla domanda, ma dopo averci pensato un attimo disse che non gli era stata fatta alcuna richiesta in merito, quindi le due streghette erano liberissime di andare per la loro strada. Era abbastanza certo fossero due tipe a posto, quindi non avrebbero causato altri guai, si disse. Aspettarono dunque il risveglio delle ultime due svenute, poi rimasero a parlare un po', spiegando loro come si era risolta la situazione. Astrid era estremamente contenta che tutto fosse andato per il meglio e non si fece troppo innervosire dalla sorella, che la stuzzicava in continuazione. Arena invece pareva parecchio risentita, del resto le faceva ancora male la testa, però non disse nulla di sconveniente. Alla fine la più giovane delle sorelle si unì alle due "streghe", per il momento, e quindi il trio se ne andò, nonostante fosse notte inoltrata. Non prima però di aver salutato adeguatamente Bort, soprattutto le due giovani dai capelli azzurri. Si augurarono entrambe di rivederlo presto, così come fece lui. Al chuunin invece fu concesso di dormire al tempio, così la mattina seguente poté tornare a Oto, per fare rapporto sulla missione appena conclusa.


    Corsa del vento
    Tipo:ninjutsu
    Livello:B
    Descrizione:immettendo una quantità accentuata di Chakra Fuuton, l'utilizzatore della tecnica aumenta la velocità e l'agilità di +10 ciascuno
    Consumo:40
    Mantenimento:20
    Durata massima: 5 turni
    Sigilli: 5

    Esquivar no jutsu
    Tipo: Taijutsu
    Livello B
    Tecnica molto semplice, sviluppata in un lontano passato da uno dei medici più famosi del Paese del Mare.
    L’utilizzatore concentra il chakra nelle sue gambe ed esegue una schivata rapida e improvvisa. Grazie all’energia utilizzata è possibile che egli riesca a evitare attacchi che altrimenti l’avrebbero colpito inesorabilmente.
    [Durante il movimento l’utilizzatore avrà un bonus di 20 punti all’agilità]
    [Il movimento potenziato da una tecnica è sempre uno soltanto, anche se ovviamente potrà schivare più attacchi con questo se essi sono concentrati nello stesso luogo allo stesso momento]
    Consumo: 30

    Pugno acquatico
    Tipo: Ninjutsu
    Il risultato dell'alterazione delle proprietà del chakra acquatico applicata alla tecnica del pugno di chakra. Attorno alla mano il chakra si trasforma in acqua, che prende la forma di una sfera dal diametro di circa quindici centimetri. Se il pugno va a segno, l'avversario riceverà un colpo abbastanza pesante nel punto colpito. Una volta colpito l'avversario la tecnica si scioglierà automaticamente, e l'acqua andrà a bagnare chi ha ricevuto il pugno. Nel caso si stia impugnando un'arma con la mano con la quale si sta utilizzando la tecnica, l'acqua ricoprirà l'arma con uno spessore di circa due centimetri. L'arma, al contrario di ciò che si potrebbe pensare, non diventerà più tagliente, anzi, per quanto affilata potesse essere diventerà un'arma contundente. Un colpo assestato con un'arma sulla quale è stata usata questa tecnica avrà lo stesso effetto del pugno nudo (con l'eccezione che dopo l'utilizzo della tecnica rimarrà sempre l'arma di metallo per potersi difendere/attaccare). Se l'arma viene lanciata (kunai, shuriken, ecc...) l'acqua seguirà l'arma per un massimo di dieci metri, poi la tecnica si scioglierà. La tecnica ha una durata massima di tre turni.
    [Il pugno -o l'arma- ricoperto dalla tecnica riceverà un bonus alla forza come se fosse un'arma contundente (leggera nel caso del pugno) di resistenza 50]
    [Sigilli:1]
    Livello: B
    Costo: 30 a turno

    Arte del Fulmine: Scudo circolare (Raiton: Bouru)
    Tipo: Ninjutsu
    L'inventore di questa tecnica era uno shinobi che si faceva soprannominare "il Cavaliere" per la sua possente armatura che lo faceva sembrare tale. Il suo scopo di vita era quello di proteggere con tutte le sue forze il debole signore del paese che a qul tempo governava su una prestigiosa terra. Così dovette ingegnarsi per ideare con il chakra delle tecniche difensive, pur avendo in natura un elemento poco idoneo.
    Con il chakra elettrico il ninja crea davanti a sé uno scudo elettrico circolare.
    [Sigilli: 0]
    [Lo scudo misura 2 metri di altezza per 2 metri di lunghezza]
    [Lo scudo ha Resistenza 30]
    [Se lo scudo arriva a contatto col nemico infligge una scarica di Forza 10]
    Idrosolubilità: Sì
    Consumo: 30

    E non è nemmeno la mia forma finale
    Livello C
    Tipo: Genjutsu
    La trasformazione su vari livelli è un topos classico di fumetti e film d'azione. Questa tecnica ricalca tale stereotipo. L'utilizzatore esegue i propri sigilli e cerca di intrappolare in un'illusione una o più persone. Se catturate con successo, le vittime vedranno l'utilizzatore cambiare di aspetto radicalmente, divenendo più grande, muscoloso e brutto. Inoltre verranno aggiunti alcuni dettagli specifici al corpo dell'utilizzatore, quali corna, lunghi artigli o denti aguzzi. Questo provocherà un forte timore nelle vittime, che vedranno calare il proprio parametro di Agilità di 5 punti. Se questa tecnica viene usata in contemporanea ad una tecnica o abilità che modifica già il corpo dell'utilizzatore in maniera mostruosa (ad esempio il Segno Maledetto, ma non la semplice Trasformazione), l'effetto finale sarà amplificato e il malus dunque raddoppiato.
    [Sigilli: 2]
    [Stimolo: Visivo (sigilli)]
    [Mondo di attuazione: Reale]
    [Bersaglio: Multiplo]
    [Immobilità: non necessaria]
    Consumo: 10 a persona
    Mantenimento: 5 a persona a turno



     
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