Addio

Mini-evento: la Notte degli Spiriti

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    Demone incendiario

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    Hinako e Bort erano stati insieme pochi mesi, una storiella d’amore primaverile, nata sottotraccia e che per un po’ rischiava di diventare più seria del previsto. Lei lo aveva lasciato abbastanza all’improvviso e lui non aveva mai realmente capito il perché, però era riuscito a digerire la cosa piuttosto in fretta. Certo, aveva aiutato in questo il fatto che fosse stato inviato in guerra poco dopo e che quindi avesse potuto concentrarsi sul lavoro, in ogni caso superò la tristezza della rottura in poco tempo. I due si incontrarono ancora un paio di volte e, a parte un po’ di comprensibile imbarazzo, si trovarono ancora ad andare abbastanza d’accordo. Finché un giorno arrivò al ragazzone una notizia assurda e inaspettata: Hinako era morta in missione. Non capì bene come era successo, non se la sentì neanche di chiedere in giro. Quando ci furono i funerali fu in dubbio a lungo se presentarsi o meno, in fondo per lei era solo un ex ragazzo, non era detto che tutti prendessero bene la sua presenza. Alla fine decise di andare e rimanere in fondo, scelta di cui fu contento. Gli sembrava giusto dedicarle il dovuto rispetto, un certo qual affetto ancora lo legava a lei e i ricordi del periodo passato insieme erano molto dolci e cari, per lui. Fu una cerimonia semplice ma sentita, lei era una ragazza simpatica e gioviale, era normale che avesse molti amici e colleghi che volessero onorarla.
    Come sempre la vita andò avanti e Bort dovette, volente o nolente, voltare pagina. Lui non era tipo da rimuginare troppo sul passato, ma comunque ogni tanto il pensiero tornava alla vicenda. Aveva già conosciuto colleghi poi caduti in servizio, ma lei era la prima persona davvero vicina a lui che perdeva la vita in missione, la cosa non poteva che avere un impatto sulla sua visione della carriera tanto amava.
    Il 31 ottobre fu una giornata come tante altre per il ragazzone, si era occupato di un esame genin il pomeriggio e poi si era allenato in un campo in centro città prima di tornare a casa. Dopo cena aveva guardato un po’ di televisione, poi era andato a letto. E da quel momento le cose iniziarono a farsi strane.

    Quando si risvegliò era steso su un prato, che poi riconobbe essere quello di un campo di addestramento in periferia. Non ci andava da mesi, laggiù, del resto era dove lui e Hinako si allenavano e rilassavano insieme. Parecchio confuso, il ragazzone si alzò in piedi e partì alla ricerca di un senso logico alla sua presenza lì. Si sentiva decisamente strano e non riusciva a capire il perché. Dopo pochi passi vide una panchina e sopra di essa finalmente un essere umano. Si avvicinò con passo rapido, iniziava a sentirsi un po’ agitato, poi quando vide in faccia la persona seduta rimase di sasso.
    Hinako?
    I due occhi, smeraldi di un verde intenso, i capelli metà dello stesso colore e metà neri corvino, le labbra carnose e quell’espressione da ribelle sempre sul viso. Non c’erano dubbi, era proprio lei.
    A quanto pare sì. Tra tutti non mi aspettavo di vedere te, Bort. E dalla tua faccia deduco che sei confuso quanto me. Sono morta, vero?
    Il ragazzone cercò per qualche secondo di razionalizzare e di cercare una spiegazione logica a tutto quello, ma non ne trovò nessuna. Decise allora di rispondere alla domanda e disse di sì, anche se rivelò di non sapere poi molto.
    Immaginavo, con una ferita del genere era impossibile sopravvivere. Quindi questo - indicò i dintorni - sarebbe una specie di sogno o cosa?
    Bort osservò il campo, con aria pensierosa. Sembrava tutto così realistico, però ricordava anche di quello strano viaggio onirico avuto dopo la battaglia con Rin, mentre era in ospedale.
    Un tuo sogno o un mio sogno?
    Hinako rise fragorosamente di fronte a quella domanda piuttosto strana, ma tutto sommato legittima.
    Non saprei proprio. Per quanto mi riguarda potrebbe addirittura essere un sogno di entrambi. Io sto pensando, quindi so di esistere, per paragrafare quel tizio pensatore del passato. E tu sembri sapere cose che non so e hai le stesse reazione assurde del solito, quindi immagino sia tu per davvero. Sicuro di non essere morto anche tu?
    Il ragazzone ci pensò seriamente, ma era piuttosto sicuro di non essere morto. Il suo ultimo ricordo era di essersi coricato tranquillamente e dubitava che qualcosa gli fosse successo nel sonno. Si era fatto controllare da poco e non aveva malattie particolari e nessuno si sarebbe certo introdotto in casa sua per ucciderlo di notte, non aveva nemici di quel tipo.
    Capito. Boh, allora non saprei. Senti, a questo punto siediti, così non mi fai venire il torcicollo. Sarò pure un fantasma, ma il dolore a quanto pare lo sento. Ti va da bere?
    La ragazza tirò fuori dal sacchetto posto vicino a sé un paio di bottiglie di birra e ne porse una a Bort. Lui all’inizio tentò di rifiutare, ricordandole quanto non fosse in grado di reggere l’alcool, ma lei fu irremovibile.
    Sei in un sogno, puoi anche evitare di farti problemi del genere, no?
    La logica era inoppugnabile, quindi lui si sedette e prese la bottiglia. Iniziarono a bere in silenzio. Lei riassaporò la birra dopo quella che le era parsa un’eternità, essendo la sua bevanda preferita si sentì al settimo cielo. Lui invece non risentì dell’ubriachezza, anzi percepì appena una differenza rispetto a prima. I suoi sensi erano ovattati al massimo, cosa che in effetti era un buon indizio sul fatto che quello fosse un sogno.
    Alla fine sei venuto al mio funerale? Com’è stato?
    Dopo quasi un minuto di attesa lei ruppe il silenzio, per porre una domanda che lei stessa riteneva piuttosto stupida, ma che l’aveva incuriosita non poco.
    Sì, c’ero. È stato... beh, è stato un funerale, quindi erano tutti tristi. C’era un sacco di gente, molti non li conoscevo se non di vista. C’erano un po’ di colleghi e c’era anche un rappresentante del kage, insieme a una delle guardie. Il discorso l’ha fatto Shina, la tua amica, ha raccontato la storia di come vi siete conosciute e ha pianto tutto il tempo. È stato molto toccante.
    Hinako fece un sorriso amaro, poi bevve un sorso per celare la malinconia.
    La solita egocentrica e teatrale Shina, dunque. I miei?
    Bort disse che li aveva visti di sfuggita in prima fila, ma non aveva avuto modo di avvicinarli o parlar loro, visto che alla fin fine non li aveva mai conosciuti davvero. Lui non seppe cosa aggiungere, era tutto molto strano, e lei preferì stare in silenzio per un po’, a riflettere.
    Come è successo?
    Il ragazzone pensò a lungo se fare quella domanda o meno, ma alla fine si convinse che non c’era niente di male nel chiedere.
    Missione di scorta semplice semplice, in tre per difendere un mercante ricco e stronzo. Ci circondano in otto, banditi straccioni. Gli facciamo il culo ma all’ultimo uno di loro mi piazza un kunai in gola. Un male cane, ti dirò. C’era una medica nella nostra squadra, ma la ferita era troppo grave per lei. Ho perso i sensi pensando che non ce l’avrei fatta e a quanto pare avevo ragione. Un modo di morire piuttosto di merda.
    Lei si mise a bere per tirarsi un po’ su. Bort non poteva concordare, potendo scegliere c’erano miriadi di modi migliori di andarsene. La ragazza non aveva certo un grande spirito di eroismo, quindi lui immaginava che avrebbe preferito quanto meno una fine più indolore. Lui disse che gli dispiaceva, ma lei scrollò la testa.
    Ehi, non ci si può fare niente. Almeno sono qui in questo sogno, immagino non a tutti sia concessa un’occasione del genere.
    La prima birra era finita, quindi Hinako ne tirò fuori un’altra, poi chiese a lui se voleva fare quattro passi in giro. Bort accettò e insieme iniziarono a fare una lunga passeggiata. Le strade del villaggio erano deserte e il sole in cielo pallido. Mentre camminavano si misero a chiacchierare del più e del meno. Partirono dalle compagne di missione del Barone Birra, ciascuno dei due ne aveva vista una nei mesi successivi alla rottura. Parlarono poi di conoscenze comuni, visto che erano colleghi non erano poche. Passando davanti ad un ristorante chiuso si trovarono a discutere su dove si potesse mangiare il ramen migliore in città. Si misero a ricordare alcuni episodi buffi capitati quando erano insieme. Si scambiarono informazioni e racconti sull'ultima guerra, a cui lei aveva anche partecipato, inviata nel Paese del Collo ma mai impegnata in combattimenti troppo aspri. Lui le chiese se aveva scoperto cosa c’era dopo la morte, ma lei non ricordava niente, purtroppo. Lei invece, con un cambio di argomento quanto mai ironico, domandò come finiva il suo telefilm preferito, visto che era mancata a sole due puntate dalla conclusione dell’ultima stagione. Bort, anche lui appassionato, si fece prendere dall'entusiasmo e raccontò per filo e per segno quel finale che gli era piaciuto particolarmente. Fece anche una sorta di imitazione raffazzonata del protagonista, che strappò una risata sincera alla ragazza. Erano come due vecchi amici che si ritrovavano dopo tanto tempo, era una sensazione strana ma piacevole.
    Posso chiederti perché mi hai lasciato?
    La frase gli uscì di getto, non ci pensò razionalmente. Lei alzò uno dei sopraccigli, stupita, non si aspettava certo una domanda del genere. Non allora, non in quella situazione e in quella forma.
    Voglio dire... avevo già accettato la cosa, al tempo, però non ho mai capito il reale motivo.
    La reazione un po’ scomposta del ragazzone le strappò un sorriso affettuoso. Distolse lo sguardo un attimo, fissando il vuoto per aiutare la riflessione. Ne avevano già parlato parecchio, quando era successo, ma nonostante il suo tentativo di essere diretta non era riuscita a comunicare quanto serviva.
    È complicato...
    Lui aspettò in silenzio, sapeva che lei ripeteva spesso quella frase quando voleva prendere tempo per formulare una risposta, era una specie di vezzo.
    Diciamo che siamo molto diversi, noi, come ti avevo detto l’altra volta. Io ero ancora un po’ piccola, ho a malapena vent’anni, tu sei già verso i venticinque, no? Avevo voglia di divertirmi, di cazzeggiare in giro, di stare con le amiche, avevo paura che fare sul serio con te mi avrebbe tolto tempo per me stessa. Avevo paura che pian piano mi sarei trasferita da te e poi non avrei saputo più tornare indietro. Era questione di sensazione, o diventava la storia della mia vita o si doveva interrompere prima che fosse troppo tardi. Ho scelto la seconda, tutto qui.
    Non citò tante delle piccole cose che l’avevano indotta a quella scelta, solo quella più importante. A volte tirarsi indietro è la scelta giusta, si era detta, e tutto sommato non si era pentita di quello che aveva fatto, anche se aveva sofferto pure lei per la separazione. Lui rimase in silenzio, non mostrando alcuna emozione. Da un lato era sollevato dall’aver finalmente compreso il motivo reale della rottura, dall’altro si sentiva in colpa per aver appesantito l’atmosfera.
    Senti... ti va se lo facciamo un’ultima volta?
    Lui inizialmente non capì, poi quando vide il sorriso malizioso di lei comprese e si imbarazzò terribilmente. Si sentiva abbastanza a disagio all’idea, sia per il fatto che si erano lasciati ma soprattutto per quello che lei in realtà era morta.
    Certo, in effetti è molto strano, però... mi sono divertita un sacco a bere e parlare con te e penso che sarebbe bello fare quell’altra cosa tanto piacevole che facevamo insieme. Non so quanto tempo mi resta, un ultimo ballo in onore dei vecchi tempi ci sta, no?
    Lui non era molto convinto, ma gli sembrava decisamente brutto rifiutarla, vista la sua situazione. E poi, guardando il suo volto ammiccante, l’attrazione c’era ancora, viva come un tempo. Si diressero verso casa di Bort, nonostante apparentemente non ci fosse nessuno volevano comunque la giusta intimità. Erano entrambi tesi e imbarazzati, ma dopo qualche bacio si sciolsero un po’. Lui aveva ancora tutti i sensi ovattati, quindi fu strano pure fisicamente, ma per lei fu una boccata d’aria fresca. Quando la passione del momento si concluse si ritrovarono abbracciati a letto, Hinako appoggiava la testa sul petto di lui, come le piaceva fare quando stavano insieme. Bort era stremato, non tanto dall’ultima attività quanto da quella lunga esperienza onirica. Sembravano passate ore, quasi giorni. Chiuse gli occhi, preparandosi a lasciare quel sogno. Lei invece rimase sveglia ancora un po’, a riflettere. Era davvero contenta di aver avuto quell’ultima occasione, avrebbe voluto durasse di più ma poteva dirsi comunque soddisfatta. Certo, le faceva strano aver passato gli ultimi momenti della sua vita spirituale con quell’uomo, ma, sebbene non fosse stato l’amore della sua vita, era stato quello che più vi si era avvicinato, per quanto fosse durata poco la loro storia. Si prese qualche attimo per assaporare quello che la vita aveva da offrire. Il respiro di un’altra persona stretta a sé, il calore delle coperte sulla sua pelle nuda e il contatto con il petto vigoroso del ragazzone. Una lacrima scese dai suoi occhi, proprio mentre essi si chiudevano, conducendola al mondo a cui apparteneva davvero, il mondo dei morti.
    Bort si svegliò all’improvviso. Era nel suo letto, ma ovviamente vicino a lui non c’era Hinako. Aveva una gran confusione in testa, ma era convintissimo che quella con cui aveva parlato non potesse essere un prodotto della sua mente. Per averne conferma chiese appena poté ad una conoscenza comune dettagli sulla morte della giovane ed ebbe la stessa risposta che le era stata data dallo spirito che gli aveva fatto visita quella notte. Lei gli aveva rivelato informazioni che lui non aveva prima, non poteva essersi inventato tutto, si disse. Era tutto ancora molto, troppo strano, ma almeno una certezza l’aveva. Ovviamente non poteva raccontarlo in giro, lo avrebbero preso per pazzo. Aveva appena fatto sesso onirico con il fantasma della sua ex, chi gli avrebbe mai creduto? Ma non importava, tutto quello a cui riusciva a pensare era che era stato in grado di dare il suo ultimo saluto ad una persona molto cara. Anche se la vita li aveva separati già due volte lei sarebbe rimasta sempre nel cuore di Bort e quello non sarebbe cambiato mai.

     
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    Da uno dei peggiori gironi dell'inferno!

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    Oltre al profumo sulle lenzuola la visita di Hinako ti ha portato anche una nuova consapevolezza che ti fa sentire più stabile. Ottieni 33 exp
     
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1 replies since 3/11/2018, 10:21   91 views
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