Io sono puggggile!!!

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    Demone incendiario

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    Che potenza di percosse!!
    Bort si stava allenando da solo, tirando pugni ad avversari immaginari, in un campetto di Oto, quando una voce aveva attirato la sua attenzione. Un uomo sulla quarantina si era avvicinato alle sue spalle, iniziando un discorso senza che il ragazzone avesse chiesto nulla. Ultimamente era abbastanza una calamita per gente strana, se ne era reso conto e aveva accettato la cosa senza farsi troppi problemi.
    La forza scorre possente in te, ma lo stile con cui tiri pugni... da professionista posso dirti che è quantomeno deprecabile.
    Non capendo bene dove quel tizio volesse andare a parare Bort chiese lumi esplicitamente. L’uomo si presentò come Junko Megaro, pugile in pensione e agente sportivo.
    Le nostre competizioni non permettono la partecipazione di ninja, quindi non posso provare a reclutarti, però... il modo in cui scagli quei pugni, senza cura e precisione, è una bestemmia verso tutto quello in cui credo. Facciamo così: ti darò una dimostrazione. Adesso faremo un uno contro uno rapido, senza l’uso di chakra o tecniche, solo pugni. Se riesco a batterti tu dovrai seguire alcune mie lezioni.
    Bort accettò su due piedi. Era curioso di capire cosa fosse in grado di fare e oltretutto l’uomo si era offerto come insegnante gratis, perché non doveva approfittare della cosa?
    La battaglia fu rapida e si concluse con una vittoria piuttosto rapida dell’uomo. I colpi di Bort erano chiaramente più forti, ma l’altro aveva un gioco di gambe ottimo e riusciva a incassare i pugni altrui abbastanza bene da non andare al tappeto, mentre gli bastarono due ganci ben assestati per mandare KO l’otiano. Pur non avendo perso i sensi questi ci mise un bel po’ a tirarsi su, segno di quanto i pugni di Junko avessero colpito forte.
    Grande e grosso ma vai giù piuttosto facile, no? Sei fortunato, ti sarò di grande aiuto!
    L’uomo diede un indirizzo al ragazzone e gli disse di farsi trovare il giorno seguente, di primo pomeriggio, in quel luogo. Era un dojo molto grande, sull’insegna c’era una scritta piuttosto pacchiana: “il pugno che può distruggere il mondo”. A Bort piacque e così fu anche per quello che trovò all’interno. Vari ring, quasi tutti pieni di giovani intenti ad allenarsi insieme a dei tutor con dei grandi guanti. Junko accolse in prima persona il ninja e gli fece fare un giro del posto, poi scelse il più grande dei quadrati di gioco. I due salirono insieme e qui il maestro diede una dimostrazione pratica, invitando l’altro a osservare con estrema attenzione. La postura del corpo, la traiettoria da far compiere alle braccia, il modo di posizionare il peso sulle gambe e i gesti da far compiere a queste per dar maggior energia al movimento. Tirare un pugno con la massima efficacia non era un gesto semplice e banale come poteva sembrare, richiedeva una quantità di accorgimenti a cui Bort non aveva minimamente pensato. “La potenza è nulla senza il controllo”, ricordò Junko citando una vecchia pubblicità, ma la frase si applicava benissimo alla situazione del chuunin. Il maestro provò a far ripetere al giovane quanto aveva appena visto, ma con poco successo. Quando si trattava di tecniche era rapidissimo a imparare, ma su cose del genere era tutto il contrario. Ci vollero decine di tentativi perché lui imparasse le basi più immediate, ottenendo come risultato l’aumento della potenza dei propri pugni, anche se solo di un briciolo. Le due ore di lezione furono occupate tutte in questa maniera, dunque Bort dovette tornare tre giorni dopo per la seconda parte. Questa era dedicata ad un altro dei fondamentali del pugilato, il gioco di gambe. Junko spiegò come il ragazzone si fosse dimostrato più agile del previsto, nel loro piccolo scontro di prova, ma che questa sua abilità aveva un limite evidente. Bort era stato allenato a schivare e contrastare soprattutto attacchi portati da lontano, si era dimostrato molto meno abile a evitare colpi nel corpo a corpo. Il maestro si diede da fare per spiegare quale fosse il modo giusto di posizionarsi con il corpo e soprattutto con le gambe, che dovevano essere molleggiate e pronte a reagire. Era importante riuscire a evitare i colpi nemici senza sbilanciarsi, anzi si doveva cercare di sfruttare l’impeto altrui per aumentare le proprie chance di andare a segno. Era questione di centimetri e di attimi di secondo, ma potevano fare una differenza enorme. Bort imparò la teoria piuttosto bene, anche se ebbe qualche difficoltà a riprodurre quanto appreso. Si trattava di movimenti altamente formalizzati e allo stesso tempo molto situazionali. Il ragazzone ne imparò diversi pian piano, anche se gli era difficile capire quando era più giusto applicare questo o quell’altro.
    Con l’esperienza capirai meglio, non ti preoccupare. Dai, abbiamo ancora un quarto d’ora, ti mostro quello che volevo farti imparare settimana prossima.
    La lezione successiva sarebbe stata dedicata ad una mossa speciale, il “fintare”. Junko la mostrò e la spiegò, era semplicemente la concentrazione di una piccola quantità di chakra in uno dei pugni, che serviva come esca per poi lanciare l’attacco vero con l’altra mano. Per quanto apparisse molto semplice come abilità non era proprio così, visto che bisognava riuscire a irradiare un senso di minaccia da quel pugno e farlo arrivare a tutti i nemici nei dintorni. Sembrava un processo simile a quello del “manifestare l’aura”, un’abilità di cui aveva sentito parlare e in cui aveva iniziato a esercitarsi, senza successo per il momento. Il ragazzone, dopo aver osservato un paio di volte le modalità di attivazione dal suo maestro, provò in prima persona. Concentrò una discreta quantità di chakra nella mano, lo fece roteare ad altissima velocità per qualche secondo e infine lo espulse nei dintorni, non in maniera esplosiva ma comunque facendolo espandere nell’area in pochissimi istanti. L’effetto finale fu quello sperato.
    Ma come? Ma cosa?
    Junko rimase terribilmente stupito e evitò solo per un soffio il pugno tirato con l’altra mano. L’esecuzione non era stata perfetta al cento per cento, per esempio la concentrazione che impiegò nella finta rese il colpo reale più lento del dovuto, però era comunque qualcosa di ottimo per essere il primo tentativo. Nel giro di dieci minuti perfezionarono l’abilità, che divenne parte dunque del repertorio di Bort, causando il grande stupore del suo maestro, che ormai si era abituato alla lentezza di comprendonio di quell’allievo.
    Non saprei, quando si tratta di chakra mi viene tutto più facile, non devo neanche pensarci. È come se fosse naturale, non so se mi spiego.

    Pugile

    Portare un pugno può sembrare facile, ma per farlo come si deve c'è bisogno di una tecnica notevole. Certe persone hanno portato questo stile di combattimento ad un livello superiore, riuscendo ad impiegare il chakra per aiutare la propria abilità senza tuttavia ricorrere ad un brutale potenziamento delle proprie capacità.

    Livello 1
    -Forza e Agilità aumentano di 2
    -Fintare: L'utilizzatore concentra intorno al pugno del chakra che irradia un forte intento minaccioso in grado di essere percepito anche dai non sensitivi (i non sensitivi percepiscono la minaccia, non il chakra in sé). In questo modo attira l'attenzione del nemico sul colpo preparato con quel pugno per poi far partire il vero attacco.
    Costo: 25


     
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    Hic iacet Arthurus, Rex quondam Rex futurus.

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    Demone incendiario

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    Passarono sei mesi prima che fu possibile ripartire con gli allenamenti di pugilato. Junko era stato via quasi sempre in quel periodo, doveva seguire i suoi allievi principali in una tournée nel Paese dell'Artiglio. Quando ebbe di nuovo tempo il maestro si recò dunque da Bort e gli chiese se era interessato a riprendere quelle lezioncine che avevano fatto in primavera. Il ragazzone accettò, era un buon modo di destarsi da quel torpore da cui sentiva di essere stato preso negli ultimi mesi. Organizzarono incontri di un'ora circa due volte a settimana.
    La prima lezione fu dedicata principalmente a recuperare quelle conoscenze acquisite in passato e ormai un po' arrugginite. Di seguito Junko iniziò a fare lezioni teoriche su quale fosse la mossa più giusta in ciascuna situazione. La distanza era il discrimine più importante, quello che doveva considerare il ragazzone. La sua altezza rendeva preferibili per lui i colpi in linea, che potevano essere portati anche da una distanza maggiore, in modo da sfruttare la presumibile differenza di gittata. Tra le persone con cui si sarebbe trovato a combattere in ben pochi potevano vantare braccia lunghe come quelle di Bort, tanto valeva sfruttare questo fatto.
    Il primo tipo di pugno su cui si concentrarono fu il diretto, un colpo che sacrificava un po' dell'eleganza per avere una potenza maggiore. Non si trattava di un gesto tecnico propriamente semplice, per quanto potesse sembrare naturale ad un primo sguardo. Per renderlo efficace serviva una corretta torsione del bacino e del busto, attuate in due momenti diversi e con due angolature diverse. Il movimento in avanti della spalla e di seguito del braccio aumentavano a dismisura l'accelerazione e di conseguenza la forza di impatto. Questo però richiedeva una buona coordinazione, ogni componente doveva essere in equilibrio e della giusta durata. Pochi millesimi di secondo facevano la differenza tra successo e fallimento. Per questo motivo servivano prove su prove per raggiungere risultati decenti. Alla fine in due settimane raggiunsero l'obiettivo prefissato e nel mentre iniziarono anche a lavorare sul pugno successivo.
    Il jab venne più naturale al ragazzone, che però ne faceva una versione imperfetta. Nel corso delle settimane successivi i due limarono questi difetti, lavorando sulla forma. Il busto doveva roteare leggermente, mentre il polso doveva muoversi in modo da percorrere un angolo di circa novanta gradi. Il pugno doveva finire perpendicolare al corpo, circa, e farlo nel punto di massima estensione del braccio debole. Facile a dirsi, meno a farsi, ma per fortuna la perseveranza del maestro ebbe la meglio sull'imperizia cronica di Bort.
    Va bene. La lezione è quasi finita, ti faccio vedere una cosa rapida e poi ci riaggiorniamo dopodomani.
    L'ex pugile spiegò di come in quella disciplina fosse assolutamente necessario ridurre l'entità dei colpi nemici, del resto non sempre si poteva schivare o mandare KO il nemico subito. La capacità di incassare era dunque fondamentale e, sebbene ci fossero tecniche sportive in grado di aiutare in questo campo, gli atleti avevano sviluppato un'abilità che sfruttava il chakra per limitare i danni subiti. Dopo aver mostrato una volta di cosa si trattava il maestro congedò l'allievo, ma quanto visto rimase fisso in testa al ragazzone per un po'. Il pomeriggio seguente aveva qualche ora libera, visto che aveva completato la lezione in Accademia presto. Si prese dunque un pochino di tempo per allenarsi e per farlo evocò un clone della Talea con sé. Si mise poi in posizione di guardia e lasciò che la sua stessa tecnica lo prendesse a pugni furiosamente. Ad ogni colpo cercava di utilizzare una buona dose di chakra per potenziare i suoi muscoli, di modo da incassare meglio. I risultati faticarono ad arrivare, finché non decise di modificare la strategia d'azione. Doveva cercare di unire il dispendio di energia ad un gesto tecnico simile a quello che aveva visto fare al maestro. Irrigidire i muscoli, tenderli al massimo e solo allora impastare il chakra. Nel giro di un paio di tentativi l'apprendimento fu completato con successo e i danni limitati di molto. Nonostante ciò tutta quella serie di piccole ferite faceva un male cane, tanto che il ragazzone fu costretto a prendere un antidolorifico pesante per riuscire ad andare a dormire. Quando, il giorno seguente, il chuunin presentò il suo successo a Junko ottenne una reazione decisamente diversa dalle sue attese.
    Ma tu sei scemo nella testa! In quale universo farsi prendere a pugni da un clone è un buon allenamento?!
    Bort cercò di ribattere dicendo che aveva funzionato, ma il maestro non accettò repliche. Gli mollò una pomata lenitiva e poi lo cacciò via dal dojo. Poche cose gli davano sui nervi come l'indisciplina e la stupidità, difetti che Bort aveva appena dimostrato di possedere.

    Pugile

    Livello 2
    -Forza e Agilità aumentano di 2
    --Incassare: tramite il costante esercizio il ninja ottiene un controllo pressoché perfetto sui propri muscoli, potendoli potenziare con l'uso del chakra in modo da aumentare momentaneamente la propria Resistenza di 10 punti; usare questa abilità comporta però una diminuzione temporanea di Agilità e Velocità di 2 punti ciascuna. Bonus e malus durano per l'intero turno
    Consumo: 10



     
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    Honor is dead. But i'll see what i can do.

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    Demone incendiario

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    Encefalopatia traumatica cronica. Conosciuta anche come Sindrome da demenza pugilistica. Era passato ormai più di un anno dal litigio tra Bort e Junko Megaro, l'uomo che lo aveva introdotto al pugilato. Non era stato nulla di così serio, però i due non si erano mai più visti e il ragazzone non aveva dunque saputo niente della malattia del suo maestro, quando essa si era formata. L'uomo presentava tutti i sintomi e, dopo aver spintonato via la sua fidanzata, mandandola all'ospedale, aveva scritto una lettera di scuse a tutti quanti e si era tolto la vita. Non riusciva a sopportare l'idea di stare perdendo controllo su se stesso e sulle sue azioni.
    La notizia aveva avuto risalto in tutta Oto, visto che un telegiornale aveva fatto un servizio a riguardo. Bort lo aveva scoperto proprio così. Fu un fulmine a ciel sereno, un colpo al cuore. Non aveva mai avuto modo di legare particolarmente con Junko, ma nonostante ciò sentiva un debito di gratitudine per quello che l'uomo gli aveva insegnato e un forte senso di colpa per il modo in cui lui si era comportato. Non riusciva a fare pace con questi sentimenti e, dopo averne parlato più volte con Ringo, la sua fidanzata, decise di recarsi al dojo dell'uomo, "il pugno che può distruggere il mondo”. Qui trovò il vice di Junko, che ormai aveva preso in carico le cose. A lui porse le sue scuse ufficiali e a lui chiese se ci potesse essere qualcosa che poteva fare per loro.
    Mi ricordo di te, Junko me ne aveva parlato. Sul momento era furioso, ma non portava alcun tipo di rancore nei tuoi confronti. Sapeva già della sua malattia, anche se non aveva ancora quasi nessun sintomo, quello che ha voluto provare a fare era stato evitare che tu finissi come lui. Diciamo che hai fatto il peggior tipo di errore nel peggior momento, per lui. Per quanto riguarda quello che puoi fare... bisogna dire che qui non ce la passiamo male, per quanto sia doloroso dirlo la morte di Junko ci ha fatto pubblicità. Ci sono state molte iscrizioni e non ci farebbero male nuovi fondi. Se tu avessi qualche soldo da parte e voglia di imbarcarti in una nuova avventura potrebbe essere un'idea diventare socio di minoranza, no?
    Il ragazzone fu colto di sorpresa dalla proposta e chiese tempo per pensarci. Ne parlò anche con Ringo. Le finanze gli permettevano un investimento di questo tipo, che oltretutto sembrava destinato a ripagarsi da solo. Rimaneva un rischio, ma pareva essere un rischio calcolato. Dopo un po' di riflessione Bort accettò la proposta. Nei giorni successivi visitò anche la sede e parlò più volte con quello che a questo punto era diventato una sorta di socio. Si chiamava Mikeru Somo ed aveva una quarantina di anni. Allenatore da una vita, era stato lui che aveva portato al successo Junko come pugile, si erano trovati bene proprio per la vicinanza di età.
    Se vuoi ti posso anche dare una lezione o due, di tanto in tanto, sempre che tu mi prometta che non farai di nuovo follie.


    Il ruolo di socio di minoranza di Bort non richiedeva quasi nessun impegno, Mikeru e un paio di altri suoi colleghi si occupavano di tutto. Nel corso dei mesi il jonin diede qualche suggerimento o idea, alcuni dei quali anche validi e che furono ascoltati dagli uomini. In cambio ottenne, oltre alla parte concordata di ricavi, anche quelle piccole lezioni che l'ex allenatore gli aveva promesso. Era un uomo molto severo, ma questo era sempre positivo quando si trattava di Bort. Lui era sempre stato una testa dura, quando non c'era il chakra di mezzo.
    Il primo passo da fare fu, ancora una volta, riprendere le cose apprese in precedenza. Tutti i movimenti, le nozioni, doverono essere ripetute come da zero. Bort aveva rimosso tutta la parte teorica, anche se il suo corpo aveva memorizzato alcuni degli aspetti pratici della cosa. Riprendere però il motivo dietro quelle movenze non era semplice, il cervello del ragazzone tendeva a lasciare svanire tutte quelle informazioni tutto sommato secondarie.
    Una volta superato quell'ostacolo i due poterono iniziare con le lezioni vere e proprie. Due volte a settimana, due ore al giorno, Bort si faceva trovare su uno dei ring e riceveva le indicazioni chiare di Mikeru, cercando di replicarle. Ben presto il ragazzone si rese conto di una cosa strana. Gli insegnamenti del suo nuovo maestro erano abbastanza diversi da quelli di Junko. Quando gli chiese spiegazioni il suo maestro ridacchiò forte.
    Beh, mi sembra anche normale. Ogni pugile ha il suo stile e, a dirla tutta, penso sia anche evidente il motivo per cui noi due in particolare eravamo differenti. Penso che te lo ricordi com'era di fisico lui... asciutto, longilineo. I suoi pugni erano ben pesati, ma non erano quelli il suo punto di forza. Era agile, aveva i piedi delicati, in certi momenti sembrava quasi una danza. Io avevo uno stile diverso, più potente, più brutale. Se prendermi un pugno nemico mi assicurava andare a segno con uno dei miei io non mi tiravo indietro nemmeno per sogno, per capirci. Pian piano troverai anche il tuo personale, di stile, ma apprendere il mio potrebbe esserti utile, secondo me.
    Bort annuì e si mise ancora più sotto con gli esercizi. Nel giro di un mese riuscì a padroneggiare a sufficienza il tipo di combattimento prediletto da Mikeru. Era fatto da movimenti aggressivi, volti a spingere l'avversario alle corde, a dominare il ritmo del match. Unendo questo tipo di stile a quello di Junko Bort ebbe a disposizione una idea un po' più a tutto tondo delle basi del pugilato.
    Molto bene, te la sei cavata, alla fin fine. A questo punto vediamo se riesci a sorprendermi davvero. Hai detto che con il chakra te la cavi mille volte meglio, ma vista la fatica che hai fatto finora stento assai a crederci. Se riesci entro oggi a padroneggiare l'abilità che ti spiego ora ti offro cena, stasera.
    Il suo orgoglio sarebbe stato sufficiente, ma una volta tirato in ballo il cibo la determinazione di Bort aumentò a dismisura. Il maestro spiegò in maniera vaga cosa si intendeva per Pugno Perforante, ovvero concentrare chakra in un colpo per aiutarlo a raggiungere il punto debole del nemico. Con direttive così poco approfondite in molti avrebbero protestato, ma Bort si portò la mano al mento, per grattarsi il pizzetto per qualche attimo. Poi tirò un pugno improvviso al suo maestro, mettendoci il minimo della forza, ma concentrando una discreta quantità di chakra.
    Così?
    Tra una bestemmia e l'altra per il dolore e la sorpresa, Junko dovette ammettere che l'abilità era stata eseguita in maniera quasi perfetta, nonostante il ragazzone ne avesse sentito parlare solo mezza volta e in maniera vaga. Nel giro di un'ora tutti i minimi difetti furono limati e il Pugno Perforante padroneggiato.
    Maledetto bestione, quando dicevi che sei fatto strano era solo un eufemismo, vero? Spero ti vada bene quel ristorante all you can eat vicino alla stazione, che stasera voglio abbuffarmi come se non ci fosse un domani e non voglio spendere capitali per il tuo grosso culo.



    Pugile

    Portare un pugno può sembrare facile, ma per farlo come si deve c'è bisogno di una tecnica notevole. Certe persone hanno portato questo stile di combattimento ad un livello superiore, riuscendo ad impiegare il chakra per aiutare la propria abilità senza tuttavia ricorrere ad un brutale potenziamento delle proprie capacità.

    Livello 3
    -Forza e Agilità aumentano di 2
    -Pugno Perforante: grazie alla capacità di colpire esattamente il punto più vulnerabile della parte del corpo del nemico che si sta bersagliando, il pugno sarà accusato dall'avversario con un impatto maggiore.
    [Il colpo considera la resistenza avversaria come se avesse 10 punti in meno]
    Costo: 15


     
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    Purtroppo, però, sono costretto ad approvare
     
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    Si chiamava Adriana, veniva dal Paese del Mare anche se viveva a Oto ormai da una decina di anni. Si era fidanzata da circa sei mesi con un pugile professionista e voleva fargli una sorpresa, per questo stava prendendo lezioni in gran segreto nel dojo di cui Bort era ormai socio. Lei era una ballerina, in realtà, aveva un fisico asciutto e scattante, voleva imparare le basi dello sport del suo ragazzo per potersi allenare con lui, le sembrava romantico. Il jonin si era ritrovato più volte a parlare con lei durante le pause, mentre anche lui stava prendendo lezione da Mikeru, la trovava simpatica. Dopo un po' lui e Ringo avevano anche organizzato una cena con questo fidanzato di cui aveva tanto sentito parlare, un tal Roco, un bestione molto più basso di Bort ma muscoloso quasi quanto lui. I quattro erano andati ben d'accordo sin da subito e la serata fu piacevole.
    Un paio di giorni dopo Bort andò al dojo con un'idea ben precisa in testa. Per fortuna lei era lì, quindi prese un attimo da parte Adriana, per parlarle. Nell'ultimo periodo si era accorto di essersi concentrato troppo su allenamenti e missioni, di aver trascurato la povera Ringo e gli sembrava che lei non la stesse prendendo al meglio, anche se cercava di nasconderlo.
    Vorrei fare un po' come hai fatto tu, mi sembra che abbia funzionato nel tuo caso. Per questo volevo chiederti un grande favore. Mi insegneresti il flamenco?
    Lei fu stupita dalla richiesta, ma aveva senso. In questo modo lui poteva cercare di sviluppare abilità utili sia per la sua vita di coppia che come strumento bellico, visto che Adriana conosceva anche l'applicazione al combattimento di tale ballo. In cambio il ragazzone offrì una sua tecnica alla donna, il Pedro Punch, che avrebbe aiutato la ragazza a tenere accalappiato il suo fidanzato. Lei accettò.


    Le lezioni si tennero a casa della giovane, un grande appartamento che aveva un piccolo terrazzino all'ultimo piano, dove c'era abbastanza spazio per le dimostrazioni pratiche. La prima cosa che Adriana fece fu dare sfoggio delle sue abilità, per mostrare quale sarebbe stato l'obiettivo finale. Era un ballo rapido e scattante, ma che portava in sé un equilibrio e un'eleganza notevoli. Bort osservò ammirato e cercò di tenere a mente tutto quanto, come fonte di ispirazione. La giornata fu dedicata, poi, all'apprendimento dei passi base del ballo. Ce n'erano tanti, molti dei quali simili. Bort iniziò a memorizzarne, ma gli fu necessario portarsi degli schemini a casa e lavorarci nel tempo libero per un po'.
    Dalla lezione successiva iniziarono con il lavoro pratico. Il ragazzone cercava di seguire le indicazioni specifiche della donna, imparando ad eseguire uno per uno tutti i passi base. Ci volle una vita per ciascuno di essi, ma Adriana si dimostrò molto paziente. Fece vedere ogni volta la giusta posizione dei piedi e quando lui, puntualmente, non riusciva a ripeterla, glieli spostò di peso. Alla fine di una settimana intensa il primo piccolo obiettivo poteva dirsi tutto sommato raggiunto. Il passaggio successivo era quello di unire i singoli passi, in modo da creare qualcosa di più complesso e gradevole. Anche in questo caso ci fu un grosso scoglio da superare: Bort tendeva a mettere uno dietro l'altro quei posizionamenti, senza lasciarsi andare in nessun modo. Risultava dunque meccanico, asettico, inguardabile. Ci volle tutta l'insistenza di Adriana per riuscire a sbloccarlo. A lui sembrava assurdo, ma tutti quei movimenti secchi ed energici dovevano essere incasellati con armonia, sciogliendo il corpo e non irrigidendolo. Pian piano lei riuscì a far entrare questo concetto nella zucca del ragazzone, senza perdere il suo aplomb.
    Mentre le lezioni sul ballo in sé procedevano con discreta lentezza, meno tragica fu la situazione quando si passò agli aspetti più militari della questione. Quel ballo era meno adatto ad essere usato in combinazione con le armi, ma si dimostrava molto più utile nel corpo a corpo a mani nude. In particolare aveva ottime applicazioni difensive, visto che molti movimenti facilitavano schivate minime o parate. Per assurdo l'allenamento aumentò anche la capacità di Bort di incassare colpi naturalmente, cosa del tutto inattesa.
    Perfetto. Visto che te la sei cavata così bene direi di passare all'ultima fase di questo corso di base. Lo sai che ci sono alcuni passi di ballo che possono essere usati al posto dei sigilli delle tecniche di voi ninja?
    Bort era molto sorpreso, non sapeva che lei sapesse usare ninjutsu. In realtà la sua era una conoscenza più che superficiale, era in grado di eseguire le tre tecniche base e il Muro d'Acqua, ma tutte quante in modo proprio solo abbozzato e non ottimale. In ogni caso questo le permise di passare le informazioni su quello che poteva servire al ragazzone. Dodici sigilli equivaleva a dodici passi specifici da imparare, ma questa volta ci mise di meno a memorizzare tutto, anche perché si aiutò con la sua tecnica della Nuvola per non rischiare di perdere l'informazione. Purtroppo ben presto lui si accorse di un grosso limite dell'abilità, visto che poteva applicarsi solo alle tecniche più basilari. Il ragazzone non ne capì bene il motivo, forse era troppo difficile concentrare il chakra in quella maniera. Una volta appresa quell'ultima parte Bort poté dirsi soddisfatto e ringraziò molte volte la sua maestra.
    Oh, figurati. Anzi, grazie a te, la tecnica che mi hai insegnato sembra fighissima, non vedo l'ora di mostrare a Roco quanto sono potenti le mie percosse. Chissà che non si decida a sposarmi, così...
    La frase era per lo più una battuta, ma a sorpresa si tramutò in realtà giusto un paio di mesi dopo. Il giorno stesso in cui lei aveva provato su di lui il Pedro Punch lui si era eccitato a tal punto che lei era rimasta incinta e ora sembravano felicemente indirizzati verso una vita familiare. Una storia strana.
    Dal canto suo invece Bort riuscì anche nel suo intento primario. Ringo fu molto contenta delle nuove abilità del ragazzone e insieme andarono più volte a ballare, anche se lei continuò a prenderlo un po' in giro. Ancora una volta gli venivano meglio le parti femminili di quelle maschili.

    Danzatrice

    La danza è un'arte meravigliosa che richiede armonia e coordinazione, ma per qualcuno non è abbastanza e sente la necessità di trasformarla in più di una semplice arte. Queste persone hanno sviluppato delle tecniche di danza che permettono di combattere ballando, racchiudendo alcuni tipi di arte marziale già ideati -come la Capoeira- e altri totalmente nuovi in uno stile completamente nuovo.

    Livello 3
    - Agilità e Resistenza aumentano di 2
    - Sigilli Danzanti: Durante la danza sarà possibile sostituire ad i sigilli dei passi di danza (che occuperanno lo stesso lasso di tempo che avrebbero richiesto i sigilli normali) così da non dover interrompere il ballo per far partire delle tecniche.
    [I sigilli danzanti hanno un supplemento di costo di +2 ad ogni sigillo. Ogni sigillo richiede tutto il corpo per essere eseguito danzando]
    [Si potranno eseguire in questa maniera al massimo tecniche di livello C]


     
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