Leccarsi le ferite

Yuya e Aiko

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone incendiario

    Group
    Takumi
    Posts
    18,287
    Powanza
    +422
    Location
    Torino

    Status
    Tambureggiai nervosamente sul tavolo del locale, mentre attendevo la ragazza di Suna. Ci eravamo accordate per lettera, ma era stata una comunicazione quanto mai secca, quasi arida. Conoscendo i modi della giovane non mi ero stupita, né me l'ero presa particolarmente. Le dovevo più di un favore e ormai avevo capito il suo modo di agire. Forse non mi avrebbe mai considerata un'amica vera e propria, ma su di lei potevo sempre contare e questo valeva di certo più di mille parole. Oltre a quanto dimostrato durante la battaglia contro Hana Izami si era pure offerta di ospitare me e Draig, quando io ero impegnata nella mia tremenda lotta contro Rokuro. Purtroppo non era stato possibile accettare, quando scoprii di questa proposta era ormai tutto finito e la normalità era tornata pian piano a far parte della mia vita. Era stata proprio la mia ragazza a parlarmene e avevo notato una certa stranezza in lei mentre mi raccontava della visita di Yuya a casa sua. Capii solo dopo che si trattava di gelosia, quando si mostrò parecchio indispettita dall'idea che incontrassi per davvero la suniana. Ci chiarimmo quasi subito, non fu difficile convincerla che non c'era niente tra noi, ma per la prima volta la vidi sinceramente gelosa e preoccupata, servirono le mie migliori rassicurazioni per placare i suoi timori sul nascere. Fu così che io e Yuya riuscimmo ad accordarci, anche se passò un po' fino al momento in cui effettivamente riuscimmo a stabilire un giorno adatto ad incontrarci. Mi aveva fatto una richiesta particolare e feci fatica a completarla, ma alla fine fu tutto pronto in tempo. L'appuntamento era per l'orario di pranzo, in una locanda poco distante dal villaggio dove ormai abitavo con la mia donna. Era in quel posto che avevo portato Zen per parlare un po' insieme, mi piaceva laggiù. Avevo chiesto a Yuya di venire lei perché mi sarebbe stato difficile allontanarmi per molto tempo e lei si era dimostrata gentile nel venirmi incontro. Le avrei offerto volentieri da mangiare, era il minimo che potessi fare per ringraziarla. Ero arrivata in pieno anticipo, un po' nervosa all'idea di rivederla dopo quasi un anno, dunque mi ero seduta al tavolo ad aspettare.
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone velatore

    Group
    Ame
    Posts
    5,715
    Powanza
    +157
    Location
    Un po' da qui e un po' da là

    Status
    Si era ritrovata sollevata nel ricevere quella lettera. L'ultima volta che aveva tentato di contattare Aiko, la sua coinquilina aveva detto che la donna si trovava in una situazione spinosa e pericolosa. Yuya aveva temuto l'arrivo di una comunicazione da parte loro, in realtà, ma quando aveva letto che la brutta faccenda si era risolta nel migliore dei modi si era tranquillizzata. Oltretutto, la musicista aveva anche provveduto a procurarle il rotolo che le aveva commissionato, chiedendo di poterlo consegnare di persona. Aveva rifiutato l'invito della rossa presso Suna, giustificandosi con l'impossibilità di allontanarsi per lunghi periodi da casa, mentre Yuya non aveva esitato nel concederle l'incontro presso il Paese dell'Artiglio. Aveva raggiunto la locanda che le era stata indicata in pieno orario, nonostante il tempo non fosse stato molto clemente durante il tragitto, ma aveva esitato un secondo prima di entrare. Nonostante adesso la Chikamatsu fosse più stabile, nonostante avesse chiaramente inviato segnali positivi, le due non si vedevano da tanto di quel tempo che Yuya faceva quasi fatica a ricordare i dettagli del viso di Aiko. Hana Izami era stata la loro ultima connessione diretta e sentiva di essersi lasciata alle spalle un debito, in quell'occasione.
    Entrò nel locale e individuò molto in fretta la donna: spiccava tra tutti gli altri, per qualche motivo. Le si avvicinò con passo leggero e rapido, salutandola con un profondo inchino.
    Buongiorno, Signorina Netsushi.
    Si accomodò nel posto di fronte a lei, slacciandosi dalla schiena il Rotolo delle Marionette e adagiandolo al proprio fianco. Non era cambiata di una virgola, o almeno poteva dirlo riguardo al suo aspetto esteriore: c'era una luce nuova nei suoi occhi, una fiamma difficile da notare, ma ben vivida per chi, come Yuya, era abituata a vedere fogli bianchi. Capì allora cosa risaltava nella musicista rispetto a tutti gli altri presenti e perché ci avesse messo così poco a localizzarla: Aiko Netsushi incarnava un complesso ossimoro di passione, potenza e delicatezza, un contrasto forte quasi al punto di stridere, ma sorprendentemente armonioso e bilanciato.
    Va tutto bene? Come sta la donna che abita con lei? Spero non abbiate più avuto problemi.
    Avviò la conversazione, attendendo la risposta ma senza stare con le mani in mano. Con la coda dell'occhio aveva notato un orologio che le aveva ricordato un appuntamento importante. Tirò fuori dal Kit Medico due piccoli flaconi di pastiglie e, dopo averne selezionate quattro, se le infilò in gola deglutendo rapidamente.
    Mi scusi.
    Si giustificò, mettendo via i contenitori.
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone incendiario

    Group
    Takumi
    Posts
    18,287
    Powanza
    +422
    Location
    Torino

    Status
    Spiai l'orologio presente in fondo alla sala più volte, in attesa dell'orario preciso. Sapevo che Yuya era molto affidabile, non avrebbe fatto ritardo. Infatti fu così, ma ci misi un po' a rendermene conto, visto che le cose erano diverse dalle mie attese.
    Buongiorno, Signorina Netsushi.
    Avevo visto una giovane donna dai capelli rossi avanzare, ma non ero stata sicura che fosse la suniana fino all'ultimo. Era... diversa. Aveva cambiato pettinatura, ma quello era il meno. Quella criniera cremisi era come sempre molto bella, ma lasciata così lunga aveva ancora più fascino. Però il cambiamento più radicale era quello dei suoi lineamenti, erano molto più maturi. Certo, non la vedevo da un anno, ma mi sembrava ben oltre il livello di crescita che si poteva osservare in un lasso di tempo così breve. E mi sembrava anche più alta, ma forse quella era soltanto una mia impressione.
    Ah. B-buongiorno, Yuya.
    Dopo un paio di secondi dal suo arrivo mi alzai di soprassalto, come se mi fossi resa conto che dovevo salutarla invece di osservarla e basta. Feci un piccolo inchino, poi le feci segno di sedersi e io feci altrettanto. Quella ragazza mi metteva sempre in difficoltà, non riuscivo a capirla e non sapevo come comportarmi con lei. Un mio problema in generale, ma che si faceva più forte nel suo caso.
    Va tutto bene? Come sta la donna che abita con lei? Spero non abbiate più avuto problemi.
    Domanda complessa, che poteva portare ad una risposta sbrigativa o ad una più completa. Non sapevo quanto fosse bene parlare di cose così complicate, non volevo rovesciare i miei problemi addosso alle altre persone, però mi fidavo di lei e pensavo che forse più di ogni altra persona al mondo avrebbe potuto capirmi. Prima che potessi aprire bocca, però, la giovane donna fece qualcosa che mi stupì enormemente. Tirò fuori delle pastiglie, ne trangugiò un buon numero, poi mise via i flaconcini. Cos'erano quelle cose? Perché aveva bisogno di medicine? Vedere una persona che comunque ritenevo a me cara doversi curare in quel modo mi spaventò un po', soprattutto perché non capivo il motivo che ci fosse dietro. Rimasi qualche secondo perplessa, a bocca aperta, senza sapere bene cosa dire, poi decisi di rispondere alle sue domande di prima. Chissà, magari condividendo qualcosa di così importante lei avrebbe accettato di farmi partecipe di quello che le stava accadendo...
    Draig sta bene. Mi ha detto di salutarti e mi ha chiesto se le informazioni che ti aveva dato l'ultima volta ti erano state utili. Noi... noi stiamo bene adesso. Immagino lei non ti abbia detto molto, ma ho passato un periodo molto duro. Un criminale mi ha preso di mira e ho dovuto in qualche modo... combatterlo, diciamo. Ti ricordi di Rokuro Kaitani? Aveva deciso di vendicarsi di me e ha cercato prima di farmi accusare di un crimine che non avevo commesso, mi ha fatto inseguire dai suoi uomini, poi mi ha rapito e infine ha cercato di uccidermi. Era un uomo terribile, ha fatto del male a persone a me molto care ed era un criminale incallito, ma adesso... adesso non farà più male a nessuno.
    Mi lasciai prendere un po' dal discorso, ma era un trauma ancora vivo in me, nonostante fosse passato un po' di tempo. Avevo tenuto lo sguardo basso durante le frasi finali, non sicura di come sentirmi a riguardo della vicenda. Da un lato ero fiera di essere riuscita a fermare quell'uomo, ma comunque mi pesava aver dovuto uccidere. Mi ero fatta forza dicendomi che era la cosa giusta da fare e considerato tutto lo pensavo ancora, ma avevo comunque strappato delle vite. L'idea mi faceva sempre tentennare un po', ma decisi di scacciare il pensiero, non era il momento per quel tipo di riflessioni.
    Tu invece? E-ecco, tu come stai, Yuya?
    Cercai di non fissarla troppo intensamente, non volevo essere la solita bamboccia impertinente e inopportuna, quindi cercai di trattenere la curiosità infinita che mi stava divorando. Speravo che lei volesse raccontarmi cosa le stava succedendo, ma non volevo forzare la mano. Nonostante le difficoltà a rapportarmi con lei ci tenevo molto a Yuya, era una brava persona e mi aveva aiutato più di una volta. Le volevo bene e speravo davvero di poterla aiutare in qualche modo, prima o poi.

     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone velatore

    Group
    Ame
    Posts
    5,715
    Powanza
    +157
    Location
    Un po' da qui e un po' da là

    Status
    Il Signor Kaitani?
    Esordì sorpresa, ma con lo stesso tono con cui chiunque legge la lista della spesa. Non sentiva il nome di Rokuro da quando l’avevano mandato in prigione molto tempo addietro, forse un paio d’anni. Non in una gabbia abbastanza sicura, evidentemente. Si esibì in un cenno prolungato, quasi una riverenza nei confronti di Aiko.
    Mi rammarico per l’accaduto. Non avrei mai pensato che un delinquente della sua risma sarebbe stato in grado di causare tanti guai. Avrei dovuto occuparmi di lui più adeguatamente, al tempo. La prego di perdonare la mia ingenuità.
    Si scusò, incolpandosi forse un po’ ingiustamente per l’accaduto. Sicuramente, se avesse saputo quale problema attanagliava Aiko e l’altra donna, non avrebbe perso tempo con i gemelli e avrebbe dato loro un aiuto concreto anziché limitarsi ad offrire riparo.
    Non si penta di quel che ha fatto. Avrebbe potuto nuocere a molti altri. Non sarà stata la cosa più facile, ma è stata quella più giusta.
    Avanzò, nell’ingenuo tentativo di rincuorarla, con la testa nuovamente dritta e gli occhi verdi puntati in quelli della musicista. Per quel che sapeva di Aiko, ripudiava l’omicidio se non come ultimissima spiaggia. Era certa che avesse privato della vita quell’uomo per un buon motivo, ma le pareva anche evidente che la donna provasse ancora qualche rimorso a riguardo. Un sentimento che non riusciva a comprendere completamente: quando decideva di uccidere qualcuno, solitamente non provava niente né prima né dopo. Non era sicura fosse un bene, ma la aiutava ad andare fino in fondo. Solo con Hana Izami non ci era riuscita, ma perché aveva pianificato di peggio. Cosa che, tuttavia, il governo non le aveva permesso.
    Ringrazi ancora la Signorina Draig da parte mia.
    Disse poi, dirottando completamente la conversazione per alleggerire i toni.
    È stata veramente d’aiuto, è una persona molto gentile e cortese.

    Tu invece? E-ecco, tu come stai, Yuya?
    Aprì istintivamente la bocca, pronta a rispondere con la solita frase di circostanza. “Sto bene, grazie.”, ma Aiko se lo meritava davvero? Si conoscevano da parecchio tempo, ormai, ed era stata una delle poche persone che le avesse dimostrato di potersi fidare davvero. Sempre buona, sempre alla giusta distanza, sempre corretta: non aveva esitato a rimproverarla quand’era stato il momento. Una persona così genuina era quello che più si allontanava dai Chikamatsu ed era proprio quello che l’aveva convinta, ad esempio, ad aprire il proprio cuore ad Annie. Non se n’era pentita, tutt’altro, quindi magari avrebbe potuto fare un passo avanti anche stavolta. Richiuse le labbra, poggiando entrambe le mani sul tavolo ed abbassando per un momento lo sguardo.
    Sto bene.
    Disse, con tono un po’ meno controllato di prima, che lasciava intravedere un poco di decisione.
    Ho trovato un equilibrio, adesso, ma devo ammettere che ho vissuto dei momenti difficili.
    Si aggiustò le maniche, lunghe abbastanza da coprirle una parte di palmo. Era un piccolo gesto che le dava sicurezza, metteva ordine.
    Non voglio inondarla con i miei problemi, ma le devo almeno delle spiegazioni. Conosce il mio clan, i Chikamatsu? Sono abbastanza importanti a Suna, sufficientemente ricchi e influenti da potersi permettere di fare il bello e il cattivo tempo con i membri della famiglia.
    Spiegò ad Aiko come il clan educasse i suoi membri, come premesse affinché diventassero ninja eccellenti, come professassero anche ai bambini più giovani i cosiddetti precetti di Monzaemon sulla perfezione dell’eternità e su quanto fosse riprovevole la vita “a termine”. Specificò che anche il suo essere impassibile era dovuto a loro.
    Non ho mai conosciuto i miei genitori, ho sempre avuto solo mia nonna e mio fratello, ma solo di quest’ultimo posso parlare come persona a me vicina.
    Le raccontò di Zeshin, di come l’avesse accudita nonostante i Chikamatsu trattassero i due fratelli come immondizia, come qualcosa di rotto e sporco da maltrattare a piacimento. L’aveva riempita d’amore per tutto il loro periodo insieme ed era solamente grazie a lui se Yuya conosceva il significato di quel sentimento.
    Era una delle mie prime missioni. Avevo quattordici anni. Accompagnavo Zeshin assieme ad altri due shinobi. Inseguivamo i nemici, ma ci hanno teso un’imboscata e mio fratello ci è finito in mezzo. È morto tra le mie braccia e non ho potuto fare niente per evitarlo. È per questo che ho deciso di diventare medico. Conosce la Mizukage? Annie Kaguya?
    Le narrò sommariamente di come Usagi l’avesse mandata da Annie quasi come scherzo e di come fosse stato facile per la Kiriana superare ogni difesa di Yuya. L’aveva accolta in casa sua, prima come allieva e poi come amica e la Suniana aveva amato i suoi bambini come fossero propri. Sembrava aver ritrovato la serenità, poi aveva conosciuto una persona.
    Waotaka è sempre stato amichevole con me, in effetti. Forse l’unico in tutto il clan, a parte Zeshin. È sempre stato un bambino timido, insicuro e un po’ fifone. O almeno, lo era con me. Col senno di poi, immagino fosse perché ha sempre provato qualcosa per me. Abbiamo trascorso molto tempo insieme, negli ultimi due anni. Più di quanto ci sia stato effettivamente concesso. Ci siamo innamorati, lui per primo. Era mio cugino, in teoria, perciò abbiamo dovuto mantenere la nostra relazione segreta. Lui, poi, era un Chikamatsu e io... io ero Yuya. Nessuno avrebbe mai approvato, sua madre prima di tutti.
    La sua maschera impassibile venne rotta da una singola lacrima che scese lungo la guancia e le bagnò il collo. Mantenne in tutto e per tutto la sua armatura, ma non riuscì a fermare la seconda goccia.
    È stata la prima ed unica persona con cui abbia avuto dell’intimità, ma non sono mai riuscita a... a dirgli che l’amavo. Avevo paura, per me e per lui, anche se era Wao a dire sempre che era un codardo perché non riusciva ad affrontare il clan per come mi trattava. Forse è per questo che... è stata sicuramente colpa mia. Avrei dovuto dirgli che lo amavo, così non avrebbe... l’ho trovato nella sua vasca da bagno, con le braccia tagliate profondamente. “Codardo”, aveva scritto sul muro con il suo stesso sangue. Ero diventata un bravo medico, allora, ma non ho di nuovo potuto fare nulla. Era già morto.
    Rimase in silenzio per un po’, poi decise che asciugarsi le lacrime era comunque meglio che rimanere immobile come una marionetta senza fili.
    Mi scusi, ho perso il controllo. In ogni caso, questo è avvenuto poco prima che incontrassi lei e il Signor Imana. È anche il motivo per cui sono stata così fredda. Ho cominciato ad avere qualche problema e mi sono comportata in maniera deplorevole. Vi chiedo ancora perdono per la Yuya che avete visto quel giorno.
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone incendiario

    Group
    Takumi
    Posts
    18,287
    Powanza
    +422
    Location
    Torino

    Status
    Mi rammarico per l’accaduto. Non avrei mai pensato che un delinquente della sua risma sarebbe stato in grado di causare tanti guai. Avrei dovuto occuparmi di lui più adeguatamente, al tempo. La prego di perdonare la mia ingenuità.
    Feci cenno di no con la testa, non accettando il suo modo di incolparsi dell'accaduto. Nessuno sarebbe stato in grado di prevedere quello che era successo. Rokuro aveva cercato di farmi sentire in colpa durante la battaglia, probabilmente sperava di sfruttare la cosa per farmi tentennare e uccidermi, ma non ci era riuscito.
    Giustizia vuol dire dare ai criminali la giusta pena per i loro delitti. Un ladro è soltanto un ladro, il fatto che in futuro diventerà altro non dipende da noi ma dalla sua indole. Quel giorno non abbiamo sbagliato.
    Annuii con il capo quando lei ringraziò indirettamente Draig, le avrei riferito. Arrossii brevemente quando Yuya definì la mia ragazza "gentile e cortese". Lei era sempre attiva e diretta, al punto da poter sembrare quasi sgarbata o superficiale, ma in realtà aveva un cuore d'oro. Era anche per quello che mi ero innamorata di lei, che gli altri lo notassero mi faceva un piacere immenso.
    Sto bene.
    La giovane suniana aveva tentennato per un po' prima di rispondere, segno che c'era qualcosa sotto, qualcosa che le dava da pensare terribilmente.
    Ho trovato un equilibrio, adesso, ma devo ammettere che ho vissuto dei momenti difficili
    All'improvviso uno spiraglio, quasi insperato a quel punto. Yuya sembrò voler mettere da parte, temporaneamente, la sua armatura, per parlare liberamente. Rimasi in religioso silenzio, attendendo il proseguimento del discorso. Non sapevo fino a che punto si sarebbe esposta, ma sapevo che avrei rispettato qualsiasi sua scelta. Ormai la conoscevo da un po', sapevo quanto era irregolare questo suo comportamento rispetto al solito.
    Non voglio inondarla con i miei problemi, ma le devo almeno delle spiegazioni. Conosce il mio clan, i Chikamatsu?
    Fece cenno di no con la testa, ero stata solo due volte a Suna, entrambe le volte per poco tempo. Inoltre cercavo di tenermi sempre alla larga dalle questioni dei ninja, motivo per cui non avevo mai sentito quel cognome se non nel momento in cui avevo conosciuto Yuya. Da come lo descrisse la ragazza sembravano estremamente potenti e arroganti, l'idea di scontrarmi con persone del genere mi intimoriva assai. Lei mi raccontò di come il clan modellasse i suoi membri come creta, quasi come una forza invisibile volta solo all'autoperpetuazione, disumana. Li privava dei propri sentimenti, li trasformava in bambole vuote. Inorridii in silenzio all'idea di dover sopprimere la mia interiorità e provai grande dolore per la giovane davanti a me e per tutti quelli che avevano dovuto subire lo stesso trattamento. Era un privazione della libertà, non solo attuato nel presente ma che si stendeva nel futuro di queste persone, coinvolgendo tutta la loro vita. Era terribile, il contrario di tutto quello in cui avevo sempre creduto. Reprimere le emozioni era rinnegare la propria umanità, ai miei occhi, quindi oltre che crudele era pure blasfemo. Gli Dei ci avevano donato i sentimenti perché era giusto e naturale che li avessimo, seguire le proprie inclinazioni e passioni con gioia e moderazione era qualcosa di santo.
    Non ho mai conosciuto i miei genitori, ho sempre avuto solo mia nonna e mio fratello, ma solo di quest’ultimo posso parlare come persona a me vicina.
    Continuai ad ascoltare con interesse, sarei stata molto curiosa di conoscere questo giovane. Sapevo il valore dell'amore fraterno, è un rapporto quasi impossibile da spiegare a parole. Fui contenta di sentire che Yuya aveva avuto qualcuno di simile nella sua vita, anche se intuii sin da subito che qualcosa doveva essere successo a costui. Non immaginavo che lei avesse dovuto subire il trauma di vederlo morire tra le sue braccia, era qualcosa di infinitamente doloroso. Faticai a non scoppiare in lacrime, sia per la tristezza che per la commozione. Doveva essere una gran persona questo Zeshin, riuscivo a immaginarmelo soddisfatto per essere riuscito a salvarle la vita con i suoi ultimi sforzi. Era stata quell'esperienza traumatica a spingerla ad apprendere le arti mediche, ero davvero fiera di come avesse reagito ad un dolore così grande, usandolo come spunto per migliorare se stessa e aiutare le altre persone.
    Conosce la Mizukage? Annie Kaguya?
    Ancora una volta mossi la testa con valore negativo, avevo solo sentito il nome ma non conoscevo niente di costei. Yuya mi raccontò di come una sua collega l'avesse proposta come allieva di questa donna. Era stata lei la prima a farle abbassare le barriere, rendendola parte della sua vita e coinvolgendola in quella che sembrava una quotidianità normale e quindi di inestimabile valore per una persona come Yuya. Un esempio di famiglia amorevole, delle persone care vicine, ero sicura che le avevano e le avrebbero continuato a fare benissimo.
    In qualche modo però anche questo equilibrio era stato spezzato dall’arrivo di qualcosa di inaspettato: l’amore. Yuya era innegabilmente una bella ragazza, ero sicura di non essere l’unica a pensarlo, quindi non era una sorpresa che avesse attirato attenzioni di ragazzi. Parlò di questo Waotoka, un suo parente non troppo lontano. Erano cresciuti insieme e pian piano il loro rapporto era diventato sempre più stretto, più speciale, fino a che in qualche modo non si erano capiti e uniti in una sorta di relazione clandestina. Sembrava una storia dolce, molto dolce, ma avevo un brutto presentimento, che mi fu confermato quando vidi qualcosa di particolare. Il volto della ragazza rimase impassibile, ma una singola lacrima scese sulla sua guancia. Era una visione strana, in qualche modo dolorosa.
    È stata la prima ed unica persona con cui abbia avuto dell’intimità, ma non sono mai riuscita a... a dirgli che l’amavo.
    L’uso del passato anticipò l’ormai ovvia conclusione e mi lasciai sfuggire un paio di lacrime anch’io. Ero la solita stupida bamboccia che non riusciva neanche a rispettare il dolore altrui, ma non potevo farci nulla, faceva troppo male. Troppo. Era successo anche a me, probabilmente attorno alla sua età, e il mondo mi era crollato sotto i piedi. Ma la situazione non era come l’avevo vissuta io, era molto peggio. Waotoka si era suicidato e lo aveva fatto per lei. Non riuscivo neanche ad immaginare la quantità di disperazione che doveva aver provato Yuya. Feci un paio di respiri affannati, con il volto colmo di paura e dispiacere, nel tentativo di non scoppiare in un pianto inondante. Non dovevo, non era giusto nei suoi confronti.
    Mi scusi, ho perso il controllo. In ogni caso, questo è avvenuto poco prima che incontrassi lei e il Signor Imana. È anche il motivo per cui sono stata così fredda. Ho cominciato ad avere qualche problema e mi sono comportata in maniera deplorevole. Vi chiedo ancora perdono per la Yuya che avete visto quel giorno.
    Si asciugò le poche lacrime che aveva versato prima di pronunciare queste parole. Mi colpirono, mi fecero male, mi fecero capire quanto ero stata stupida e maligna. Le avevo risposto male, l’avevo incolpata, le avevo lanciato frecciatine e l’avevo rimproverata. Deplorevole, davvero deplorevole. Avrei voluto chiederle scusa, ma sentivo che non avrebbe capito, aveva vissuto quel giorno in maniera molto diversa da come l’avevo vissuta io, pensai. Non era la cosa giusta fare, potevo fare qualcos’altro, potevo fare di meglio. Mossi in avanti la mia mano e cercai di porla sulla sua. Un contatto fisico diretto ma non troppo invasivo, facile da interrompere nel caso fosse stato ritenuto eccessivo. La conoscevo, sapevo che avrebbe potuto trovarlo fastidioso, ma volevo in qualche modo esserci per lei, in maniera più concreta. E non m’importava per niente il fatto che fossimo in un luogo pubblico, in quel momento c’eravamo solo io e lei.
    Tu sei una brava persona, Yuya... una splendida persona. Non scordarlo mai. E anche quel giorno lo sei stata, avresti avuto il diritto di odiare il mondo e dare di matto, ma hai continuato per la via dei ninja. Mi hai salvato, quel giorno, hai combattuto un fantasma del mio passato e l'hai sconfitto. Le hai pure salvato la vita, perché pagasse per i suoi crimini e non fuggisse con la morte. Sei una professionista con i fiocchi, da esterna posso dirtelo senza dubbio.
    Cercai di tenere un tono serio e sicuro, senza però alzare troppo la voce. Provai anche a fissarla negli occhi con i miei, ormai lucidissimi e pronti per diventare delle piccole fontane rosse.
    Forse fino ad oggi ti conoscevo poco nel profondo, ma alcune cose ero riuscita a capirle anch'io, nonostante tutta la mia idiozia. Sei una persona forte e premurosa, non servono parole per comunicarlo, non importa se parli poco, non importa se il tuo volto è una statua scolpita dai membri del clan. Il tuo cuore è solo tuo e viene fuori in ogni cosa che fai, è con le azioni che tu parli di solito, più che con qualsiasi altra cosa. E se l'ho capito io l'avrà capito anche Waotoka, ne sono sicura. Potrai non averlo detto ma lui lo sapeva che lo amavi. Lo sapeva. Quando una persona ti ama lo capisci, anche se non lo dice a parole. Non incolpare te stessa, non è per colpa tua che è finita così, è colpa delle persone che lo hanno costretto a quella scelta. Non sei stata tu. E sono sicura che lui non vorrebbe che tu vivessi nel rimorso, non vorrebbe che il suo fantasma ti perseguitasse in eterno.
    Lacrime amare iniziarono a scendere verso la fine delle mie frasi, ormai non ce la facevo più a tenere dentro tutto quel dolore. Se lei me lo avesse permesso, se non ero stata scacciata prima e se la cosa sembrava non dispiacerle troppo, avrei provato a stringerle la mano, a tenerla nella mia. Per farle forza, per farmi forza.
    Dire addio alle persone amate è la cosa più dura possibile, lo so. Non c'è niente di più terribile. Ma è nei ricordi dolci e in quelli amari che sta la ricchezza del guardare al passato, non nei rimorsi. Si può passare una vita intera senza riuscire a superare il dolore, purtroppo è possibile anche quello, ma io non voglio che tu soffra ancora, non lo meriti. Tu meriti di meglio, tu meriti di essere felice. Io sono solo una scema, ma vorrei provare ad aiutarti, a esserti vicina. Io vorrei essere tua amica, Yuya.
    Tutto quel lungo monologo era stato solo istinto, senza nessuna pianificazione, ma mi pentii subito di quelle ultime frasi, le sentii come egoiste, come se stessi sfruttando il suo dolore per ottenere un vantaggio per me. Non era così, riuscii a scacciare quasi subito il pensiero, ma fece comunque male. Rimasi lì a guardarla, con il viso rigato di lacrime ed espressione implorante. Era importante per me e speravo potesse esserlo anche per lei.
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone velatore

    Group
    Ame
    Posts
    5,715
    Powanza
    +157
    Location
    Un po' da qui e un po' da là

    Status
    Lasciò che Aiko le prendesse la mano. Forse troppo avventatamente, forse si era lasciata andare in maniera eccessiva, ma fu rincuorante sentire il calore delle dita di lei. Era la terza persona con cui si permetteva tanta leggerezza; sperava che ne valesse la pena come in passato. Il suo giudizio di solito non sbagliava e in generale la musicista aveva mostrato un cuore caldo e generoso, pieno d'amore da donare. Era degna della sua fiducia, ma poteva dire lo stesso al contrario?
    Mi hai salvato, quel giorno, hai combattuto un fantasma del mio passato e l'hai sconfitto. Le hai pure salvato la vita, perché pagasse per i suoi crimini e non fuggisse con la morte. Sei una professionista con i fiocchi, da esterna posso dirtelo senza dubbio.
    Rimase in silenzio, mantenendo un viso impassibile. Non avrebbe mai osato dirle la verità sul motivo per cui aveva evitato la morte ad Hana Izami, non ora che l'altra sembrava averla completamente accettata. Era quello che succedeva sempre quando qualcuno le entrava nel cuore: lo stringeva a sé con tutte le sue forze in modo che non se ne andasse mai via. Lasciò che Aiko andasse avanti, senza interromperla e senza spezzarsi, nemmeno di fronte alle sue lacrime. Era piuttosto brava, in quello, ma non era per mancanza di empatia che si stava frenando: l'ultima frase le aveva lasciato l'amaro in bocca.
    È pericoloso essere mia amica.
    Le rispose, per quanto egoisticamente desiderasse evitare tutto il discorso che si sarebbe generato rispondendo con un semplice "sì".
    Tutto quello che amo muore.
    Commentò, abbassando per un momento lo sguardo.
    Tutto tranne Annie, suppongo, ma lei è un caso particolare.
    Alzò ancora gli occhi, fissandoli dritti in quelli di Aiko.
    Voglio essere sua amica, Signorina... Aiko. Voglio anche però che lei ci pensi bene prima di accettare: la parte più oscura della mia storia ancora non la conosce.
    Yuya prese di nuovo la parola per lungo tempo. Raccontò ad Aiko tutto quello che era successo dopo la morte di Wao. Aveva scoperto di essere incinta, ma naturalmente aveva dovuto nascondere il bambino. Il clan non avrebbe mai approvato una cosa del genere e non osava nemmeno immaginare quali provvedimenti avrebbe preso. Si fece più paranoica, mentre la sua testa cominciava ad andare in frantumi. Wao e Zeshin iniziarono a comparire sempre più spesso nella sua vita quotidiana, come se fossero ancora vivi e reali. Cominciò a perdere il senso della propria identità, convincendosi di essere Annie Kaguya e di poter guarire chiunque, qualsiasi cosa. Di tanto in tanto questa situazione si attenuava, ma quel limbo era addirittura peggio: era arrivata a tagliarsi la gola, quasi ammazzandosi, solo per dimostrare alla sua Maestra quanto fosse diventata brava nell'Arte Medica. Quando si era diretta a Kiri, tempo dopo, aveva piantato un kunai nella pancia del compagno della Mizukage solamente perché aveva in braccio Julia, la bambina che credeva essere propria. Di ritorno a Suna, esasperata e al limite della sopportazione, aveva tentato di utilizzare le proprie stesse mani per abortire. Non voleva che nascesse, non nel mondo che circondava Yuya. Non se lo meritava.
    Erano stati Wao e Zeshin a fermarla: almeno, era quello che lei aveva visto in quel momento. Un uomo l'aveva attaccata quella stessa notte, uno di cui non aveva scoperto l'identità fino all'ultimo secondo. Era riuscita a colpirle la pancia, terminando apparentemente il lavoro che lei stessa aveva iniziato, ma la rossa aveva guarito quella ferita con un'avanzata tecnica medica. Aveva ucciso quell'uomo nel pieno di una crisi psicotica e aveva scoperto far parte del clan Chikamatsu. Annie l'aveva ritrovata piangente sul suo cadavere.
    Iniziò a piangere, con voce rotta, quando dovette spiegare ad Aiko che alla fine era stata lei ad uccidere la propria bambina. Incoscientemente, attivare quella tecnica aveva provato il suo corpo e, anziché salvare il feto, ne aveva causato il decesso. La Mizukage stessa aveva operato il raschiamento, dividendola per sempre dalla sua piccola luce. Pochi giorni dopo, avrebbe scoperto tramite esami di soffrire di schizofrenia, spiegandosi così anche le allucinazioni che l'avevano accompagnata in quel periodo di sofferenza.
    Le pillole servono a ridurre al minimo i sintomi della malattia, ma talvolta sono ancora un poco instabile. Non pericolosa, ma come vede è comunque un enorme rischio avere a che fare con me.
    Non avrebbe voluto, ma lasciò scivolare indietro le mani, allontanandole da Aiko. Sempre che non l'avesse già fatto lei. Di certo, non avrebbe voluto rivederla mai più dopo tutto quello che le aveva raccontato.
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone incendiario

    Group
    Takumi
    Posts
    18,287
    Powanza
    +422
    Location
    Torino

    Status
    È pericoloso essere mia amica.
    Quella frase quasi mi spezzò, per un attimo fui terrorizzata all'idea che lei mi avesse rifiutata. Non era così, non ero io il problema, ma fece comunque un po' male. Lei però non lasciò le mie mani, segno che provava affetto per me e che la mia presenza lì era accettata. Non me ne sarei andata, avrei fatto tutto il possibile per aiutarla.
    Tutto quello che amo muore.
    Una frase terribile da dire, ma potevo capire il motivo di essa. Era capitato anche a me in passato di pensare qualcosa di simile, ma ero riuscita a scacciare questi fantasmi, per lo più grazie al supporto e all'amore di altre persone. Magari sarei potuta essere a fare lo stesso per lei, pregai di esserne in grado. Ero ancora una stupida bambina troppo cresciuta ma a furia di sbagliare ed essere aiutata dagli altri qualcosa l'avevo imparata anch'io. Forse ce l'avrei fatta, con l'aiuto degli Dei, lei meritava qualcuno in grado di alleviare le sue pene.
    Voglio essere sua amica, Signorina... Aiko. Voglio anche però che lei ci pensi bene prima di accettare: la parte più oscura della mia storia ancora non la conosce.
    La prima frase mi scaldò il cuore, aumentò la mia determinazione. La seconda mi preoccupò, ma sentii di essere pronta al peggio. Non lo ero, ovviamente, non potevo aspettarmi certo un orrore del genere. Era rimasta incinta del suo amante ormai defunto, aveva nascosto il fatto e aveva iniziato ad avere visioni dei suoi cari perduti. Avevo parlato di fantasmi delle persone scomparse e non immaginavo che la cosa fosse letteralmente successa, mi sentii una stupida e un'insensibile per quella sfortunata scelta di parole. Ne seguirono eventi che non riuscii a comprendere fino in fondo, aveva perso la sua identità, aveva ferito persone a lei vicine per il suo distacco dalla realtà, si era quasi uccisa per affermarsi a se stessa e agli altri. Era arrivata anche ad un passo dall'abortire con le sue mani, in maniera violenta, pur di non far soffrire il bambino. Non l'avrei incolpata fosse andata fino in fondo, in una situazione del genere era comprensibile, ma per fortuna le sue visioni l'avevano interrotta. Però qualcosa di ancora più orribile le era successa appena dopo, qualcuno aveva tentato di ucciderla. L'avevano colpita proprio alla pancia, non ebbi dubbi sul fatto che la cosa doveva essere stata volontaria. Mostruoso, inumano! Yuya aveva avuto la meglio su questo assalitore, che si era dimostrato essere un membro del suo stesso clan, ad aumentare ancor più l'orrore. La voce della ragazza si increspò, interrotta da singhiozzi sempre più forti, quando mi raccontò di come la tecnica medica che le aveva salvato la vita l'aveva invece tolta al povero feto, che non aveva retto lo sforzo del fisico della madre. Capii che lei si incolpava per questa scelta e ancora una volta non riuscii a reggere la commozione. Piansi con lei, piansi per la morte di quell'innocente, piansi per il crimine che Yuya aveva subito, piansi per la sua sofferenza, piansi perché vedevo la rottura del suo solito autocontrollo e sapevo che aveva un significato che non poteva essere sottovalutato. Avrei voluto abbracciarla, ma non ne ebbi il coraggio. L'avrebbe vissuta come un'invasione personale, temetti.
    La giovane mi raccontò anche che aveva scoperto, poco dopo, di soffrire di schizofrenia. Non conoscevo quella malattia se non di nome e avevo l'errata convinzione che fosse qualcosa di simile ad uno sdoppiamento della personalità, della coscienza o di qualcosa di simile. Non conoscevo i dettagli, ma immaginavo fosse qualcosa di davvero difficile da gestire, per fortuna stava prendendo quelle medicine, che a quanto pareva erano efficaci. Speravo che potessero rendere la sua vita un po' più semplice, un po' meno dolorosa.
    ma come vede è comunque un enorme rischio avere a che fare con me.
    Fu a questo punto, accompagnando questa frase, che la ragazza allontanò le sue mani dalle mie. Non voleva ferirmi, ormai era più che evidente, aveva paura che potessi soffrire per colpa della vicinanza a lei. Un pensiero molto altruista, ma che chiaramente non potevo accettare, non mi sarei certo fatta fermare da così poco. Mi asciugai le lacrime e iniziai a parlare, determinata come non mai.
    Mostri. Tutti quelli che ti hanno fatto soffrire così non sono altro che mostri e tu non ne hai colpa. Una famiglia che cerca di uccidere un proprio membro senza alcun motivo è... è... sbagliato.
    Impiegai qualche secondo a trovare quella parola, me ne veniva solo altre, più forti ma meno significative. Quella era la parola giusta.
    Una situazione del genere è orribile e mi dispiace davvero tanto. Saresti stata un’ottima madre e sono sicura che lo sarai, se avrai un’altra occasione di diventarla. Devi però cercare di liberarti. Sai che per me la libertà è tutto e ti conosco abbastanza da capire che non apprezzeresti il mio tipo di libertà, però devi cercare di trovarne uno tutto tuo. Devi liberarti di loro, di quelli che ti vogliono impassibile, sofferente o morta. Del tuo clan o di chi per loro. Ti hanno privato di quello che avevi di più caro, non devi permettere che succeda di nuovo. Tu sei forte, io lo so, non importa quanto possano sembrare inamovibili o imbattibili, sono umani anche loro. Non conosco molto le cose da ninja, ma da quello che ho capito è un sistema a gradi, tipo. Ci deve essere un qualche modo per farti diventare intoccabile per il bene del villaggio o cose del genere. Loro non dovranno essere in grado di farti del male, non voglio che succeda. E forse un giorno sarai in grado di evitare che altri soffrano come hai sofferto tu, impedirai a quei mostri di ferire altre persone come purtroppo hanno ferito te. Tu sei preziosa, un essere umano unico e loro non ti possiedono. Puoi cambiare le cose, io credo in te.
    Porsi in avanti una mano e cercai di accarezzarle una guancia, con affetto e senza malizia. Un istante soltanto, poi avrei riportato le mani davanti a me, a riposo.
    E non ti preoccupare, non morirò, non posso farlo ancora. Troppe persone ne soffrirebbero e non voglio, troppe persone mi hanno aiutato e fatto del bene, non voglio andarmene senza averle ricambiate. Tu sei una di queste, Yuya, io sono solo una povera scema, ma se posso aiutarti in qualche modo lo faccio più che volentieri, perché ci tengo a te.
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone velatore

    Group
    Ame
    Posts
    5,715
    Powanza
    +157
    Location
    Un po' da qui e un po' da là

    Status
    Ormai privata delle sue barriere, era difficile per Yuya pensare razionalmente. Tutto il dolore che continuava a trascinarsi dietro era uscito di colpo e in una volta sola e non era per nulla semplice per lei lasciarsi trascinare da tutte quelle emozioni. Credeva di essere riuscita a soggiogare qualunque sofferenza, invece le sue ferite erano ancora fresche e fin troppo presenti. Aiko non era stata molto d’aiuto in questo senso: il suo forte coinvolgimento non aveva fatto altro che fomentare il pianto di Yuya, la quale si era scioccamente portata la mano sulla pancia, come una sorta di gesto rituale che la illudeva di poter sentire ancora la propria preziosa bambina. Maternage. Che parola stupida che si era inventata per nominare quella particolare serie di eventi che scaturivano ogni volta che si trovava a stretto contatto con una donna in gravidanza. Ne aveva abusato nei primi tempi, dilatando poi la frequenza con cui ne faceva uso quando aveva iniziato ad interrogarsi sulla bontà delle proprie intenzioni. Era più egoista fingere di avere un legame speciale con tutti quei bambini non suoi o invidiare le madri che potevano tenerli tra le braccia? Tutto sommato, pensava ancora che la sua piccola non sarebbe mai stata felice con lei, che era meglio per lei restare con il padre.
    Il tocco di Aiko sulla guancia la risvegliò da tutti questi pensieri.
    Non c’è nulla che lei possa fare per aiutarmi, temo. Non senza correre più rischi di quanti ne concederei. Grazie, comunque.
    Rispose al termine del discorso della musicista. Tutto quel discorso sulla libertà, sul lasciarsi alle spalle i Chikamatsu aveva nutrito quel pensiero di farla finita con il clan che le ronzava nella testa da un po’ di tempo. Forse non avrebbe mai trovato il modo e il tempo adatti, ma di sicuro Aiko aveva dato una grossa spinta verso un radicale cambiamento della sua vita.
    Parlare di tutto questo con lei oggi è stato un enorme aiuto. Mi sento più leggera.
    Aggiunse poco dopo, asciugandosi le lacrime con una manica e spostando la mano libera sopra quella che ancora la musicista teneva sulla sua guancia. Era calda, più di quanto si sarebbe aspettata, e le dava un senso di grande ottimismo, quasi cullante.
    Credo di aver monopolizzato fin troppo la discussione. Mi dispiace averle portato solo brutte notizie. Mi parli di lei, come procede la sua carriera da musicista? Ho sentito che ha suonato in un festival di recente, sbaglio?
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone incendiario

    Group
    Takumi
    Posts
    18,287
    Powanza
    +422
    Location
    Torino

    Status
    Non c’è nulla che lei possa fare per aiutarmi, temo. Non senza correre più rischi di quanti ne concederei. Grazie, comunque.
    Quelle parole, improvvise, mi fecero un po' male. Capivo cosa voleva dire, ma mi sembrò comunque che mi facessero tornare ad uno stadio precedente, alla solita bambina inutile che non era in grado di fare niente di utile e doveva essere sempre protetta dagli altri. Lo sapevo che non era quello che voleva dire e sapevo che Yuya mi rispettava, ma per un attimo non seppi come reagire. Fui quasi sul punto di allontanare la mano dal viso della suniana, non tanto offesa quanto dispiaciuta per la mia solita inettitudine, però lei scacciò via quei cattivi pensieri prima con le parole e poi con un gesto incredibile.
    Parlare di tutto questo con lei oggi è stato un enorme aiuto. Mi sento più leggera.
    La ragazza si asciugò le lacrime e poi pose una mano sopra la mia. Non solo aveva accettato il mio contatto fisico, come già successo poco prima, ma lo aveva cercato lei in prima persona. Questo fatto mi scaldò il cuore, mi fece capire che i miei sforzi erano serviti a qualcosa, che in qualche maniera l'avevo raggiunta. Chiusi per un istante soltanto i miei occhi, poi li riaprii di colpo, più determinata che mai.
    Ti prego, dammi del tu se te la senti, mi farebbe molto piacere. E sì, lo so che è poco quello che posso fare nella pratica, non essendo ninja non capisco bene le vostre cose e sarei un peso e basta. Però proprio perché sono fuori da queste questioni credo di essere la persona giusta per ascoltarti. Quando vorrai confidarti o anche solo fare qualche parola in tranquillità cercami pure, perché io sono tua amica e lo sarò qualunque cosa accada.
    La sua mano era calda e morbida, spostai la mia e la strinsi con delicatezza ma decisione. Avrei quindi cercato di muovere entrambe, appoggiandole sul tavolo. Avevo intenzione di lasciarle unite per un po' e in questo modo non ci saremmo affaticate per la posizione scomoda. Mi piaceva quel contatto fisico, era come la rappresentazione della forza del legame che avevamo formato durante quella discussione. Era un'amicizia davvero forte, almeno così l'avevo vissuta io, forse più di qualsiasi altra mai avuta in precedenza. E ne ero fiera, lei era una così brava persona che non poteva che farmi un gran piacere avere a che fare con lei.
    Credo di aver monopolizzato fin troppo la discussione. Mi dispiace averle portato solo brutte notizie. Mi parli di lei, come procede la sua carriera da musicista? Ho sentito che ha suonato in un festival di recente, sbaglio?
    Sorrisi, un po' imbarazzata. Era necessario un cambio di argomento, in effetti, per rifiatare dopo una discussione così impegnativa e importante.
    Ecco... diciamo che finalmente ho una carriera, ufficialmente. Avevo partecipato ad un concorso più che altro come esca per Rokuro Kaitani e avendo vinto ho attirato l'interesse di un discografico. Ho pubblicato il mio primo disco ufficiale poco fa.
    Mentre dicevo queste parole la mia espressione probabilmente fece trapelare tutta la soddisfazione che provavo per quel traguardo. La fatica, gli sforzi e tutte le mie esperienze sia artistiche che personali avevano portato a quel primo successo.
    Ecco, per ora è solo un inizio, dubito che il disco sia mai uscito dal Paese della Neve, però sono comunque molto contenta. Ho lavorato molto per arrivarci. Però ora non so bene cosa farò, mi sto concentrando sulla ricostruzione del Tempio e sul finire i miei studi. Quando finalmente potrò prendere i voti potrei rimettermi in cammino, magari insieme a Draig. Mi piacerebbe fare un po' di concerti e provare a vivere solo con la musica, ma non so se ce la farò. Vedremo.
    Feci un sorriso un po' incerto, il futuro era tutt'altro che definito, però da un po' di tempo le cose stavano pian piano mettendosi tutte al loro posto. Proprio per questo ritenevo importante aiutare chi passava momenti meno fortunati, come io ero stata aiutata nei periodi più bui della mia vita.
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone velatore

    Group
    Ame
    Posts
    5,715
    Powanza
    +157
    Location
    Un po' da qui e un po' da là

    Status
    Ti prego, dammi del tu se te la senti, mi farebbe molto piacere. E sì, lo so che è poco quello che posso fare nella pratica, non essendo ninja non capisco bene le vostre cose e sarei un peso e basta. Però proprio perché sono fuori da queste questioni credo di essere la persona giusta per ascoltarti. Quando vorrai confidarti o anche solo fare qualche parola in tranquillità cercami pure, perché io sono tua amica e lo sarò qualunque cosa accada.
    Lo farò. Ci proverò, almeno.
    Rispose lei, rispondendo timidamente alla stretta di mano dell'altra. Non era ancora molto brava e a suo agio con quelle cose, perciò non era sicura di quanto potersi spingersi in là. Se non altro, non era ancora impazzita tentando di baciarla com'era successo con Annie. Nonostante Aiko fosse una bella donna e tutto il resto, ma proprio non poteva. Anche se il tocco della sua mano era tanto piacevole. Si sentì più sicura quando il discorso tornò prettamente sul piano verbale, con ottime notizie da parte della musicista.
    Sono felice di saperlo, è sicuramente un risultato enorme. Non esitate a contattarmi se vi servisse ospitalità a Suna per un po' di tempo: il mio clan non sarà sicuramente felice di avervi in casa, ma io sì e comunque loro sono troppo legati alle buone maniere per cacciarvi o sfiorarvi anche solo con un dito. L'atmosfera non sarà delle più rosee, ma vivrete in un ambiente ricco, confortevole e sicuro. Se proprio non riusciste, poi, ho alcuni ami-
    Esitò, pensando a Kyoma, Kichi e Tomoe. L'ultima era in una camera d'ospedale, al primo non avrebbe mai osato chiedere questo favore e l'ultima... da quanto tempo non si vedevano? Doveva rimediare a questa sua mancanza.
    Ho diverse conoscenze che potrebbero fornirvi un'abitazione temporanea, gratuita o a costo minimo. Basta una parola. Per quanto riguarda il disco... pensa che sarebbe possibile averne una copia? Mi piacerebbe ascoltarlo. Posso anche comprarlo, se serve.
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone incendiario

    Group
    Takumi
    Posts
    18,287
    Powanza
    +422
    Location
    Torino

    Status
    Yuya disse che avrebbe provato a darmi del tu, ma già al primo tentativo non ci riuscì. Non gliene feci una colpa, era difficile per una come lei comportarsi in maniera meno ingessata, immaginavo. Oltretutto lei mi invitò a casa sua e mi chiese di poter avere il mio disco, cose che mi emozionarono e fecero passare in secondo piano quell'insignificante questione di forma.
    Certo. Ti farò inviare una copia molto volentieri. Spero ti piaccia.
    Feci un sorriso un po' imbarazzato e quasi preoccupato. Sarei stata contentissima che la mia amica potesse ascoltare la mia arte, ma allo stesso tempo temevo che i temi trattati potessero riaprire le sue ferite. "Musica senza catene" per una donna come lei, incatenata dalle circostanze, poteva essere un titolo odioso. Il continuo riferimento a viaggi e libertà probabilmente sarebbero stati fastidiosi per lei, il fatto che parlassi più volte gioiosamente di amore avrebbe potuto farle rivivere il dolore della perdita. C'era poi "Stella", un brano dedicato alla maternità e alla crescita dei figli, un trauma così vivo in lei. Per fortuna non era un tema esplicito, sperai che non capisse il messaggio complessivo o che quantomeno non la facesse soffrire. A concludere il tutto c'era "Come finirà", una canzone che parlava in maniera inequivocabile di morte. Io speravo davvero tanto che potesse farle bene un testo come quello, che potesse rincuorarla e darle la forza di andare avanti. Riponevo tutte le mie speranze in quel pezzo, ci avevo messo il mio cuore e speravo potesse raggiungere proprio persone come Yuya, per cui la vita era particolarmente dura.
    E ti ringrazio per l'offerta di ospitalità, mi farebbe estremamente piacere, però purtroppo devo declinare. Nell'ultimo periodo mi sono allenata molto e ho sbloccato le potenzialità del mio chakra. Credo di avere una riserva molto ampia al momento, paragonabile a quella di un ninja di discreta abilità. Chiaramente non ho le competenze combattive di un professionista, ma temo che i sensitivi mi percepirebbero come una minaccia e questo metterebbe a rischio la mia ma anche la tua posizione. Non posso permettere una cosa del genere. Al momento viaggiare nei territori degli stati ninja è un azzardo per me, entrare in un villaggio mi è direttamente precluso. Però mi piacerebbe molto incontrare i tuoi amici e se riusciamo magari poi organizziamo per vederci un po' più spesso. Ah, tra l'altro...
    A quel punto lasciai la mano della ragazza con un gesto naturale, perché avevo bisogno del mio arto. Diressi entrambe le braccia verso un punto vuoto di fianco a me e proprio lì si aprì un piccolo varco dimensionale, da cui prelevai il rotolo che mi aveva commissionato la suniana, per poi porgerlo proprio a lei.
    Dopo pranzo magari lo proviamo, perché purtroppo non avevo modo di farlo io in prima persona. Il progetto era davvero molto preciso e ben fatto, per quanto la creazione fosse lunga e costosa il risultato finale è molto più performante rispetto ai rotoli delle marionette classici che avevo studiato durante il mio apprendistato. Mi ha davvero stupito. Spero ti piaccia e ti sia utile. Non conosco molto sulle marionette, ma immagino che avere la possibilità di scelta tra quelle in tuo possesso sia fondamentale in battaglia, no?



    Rotoleria Dimensionale
    Tipo: Ninjutsu
    Livello C
    Versione di Aiko Netsushi di una tecnica personale di Walter Heryul. Essa consiste nel creare un piccolo portale verso un'altra dimensione parallela, a cui ha accesso solo l'utilizzatore e dentro cui possono essere riposti solo e soltanto dei rotoli.
    Per attivare il portale basta pensare al rotolo che si desidera prelevare e allungare il braccio (o le braccia nel caso di rotoli grandi) per prenderlo.
    [Il portale che si forma è grande quanto il rotolo che si può prelevare, ma mai più piccolo del braccio dell'utilizzatore]
    [Il portale non può essere attraversato da persone, animali o altri esseri viventi]
    [Il portale non può essere utilizzato per assorbire tecniche, in caso venisse colpito da un jutsu o da un'arma si rompe interrompendo il collegamento con l'altra dimensione]
    [Se l'utilizzatore dà la sua approvazione, il portale può essere usato anche da altre persone]
    [Questa tecnica non può essere utilizzata in situazioni concitate, come ad esempio uno scontro]
    Consumo: 5 a turno
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone velatore

    Group
    Ame
    Posts
    5,715
    Powanza
    +157
    Location
    Un po' da qui e un po' da là

    Status
    Sono impaziente di ascoltarlo.
    Rispose semplicemente, cercando di abbozzare un sorriso cortese e amichevole che le riuscì particolarmente male, risultando più che altro una fraintendibile smorfia. Aiko non parve darci troppo peso, fortunatamente, e anzi le spiegò di non poterla venire a trovare per via del suo chakra diventato ormai troppo grande per poter essere ignorato dai sensitivi. Yuya non credeva che questo fosse un impedimento all’ingresso nella Sabbia: se anche le guardie l’avessero fermata, le sarebbe bastato dire la verità per non correre alcun rischio. Inoltre, la musicista aveva già collaborato con Suna in un paio di occasioni, seppur non direttamente: Yuya aveva descritto chiaramente la sua presenza durante le cacce di Rokuro e Hana nei suoi rapporti.
    Insisto per la offerta, Sig- Aiko. Sarei in grado di garantire per lei senza che questo rappresenti un rischio per nessuno. In ogni caso, questo non rappresenta certo un obbligo.
    Disse, approfittando dell’interruzione dell’altra e percependo il vuoto che le lasciò il contatto rimosso della mano. Iniziava ad abituarcisi e di tutte le sensazioni era rimasto solo l’accogliente piacere. La vide infilare le mani nel... nulla? Anzi, in una specie di buco nello spazio. Era sicura di aver già visto qualcosa del genere, ma non riuscì comunque a non rimanerne stupita. Da quel bizzarro foro la musicista estrasse un grosso rotolo, delle dimensioni analoghe a quello che la Chikamatsu si portava sempre dietro. Quasi si era dimenticata di averne fatto richiesta. Aiko sembrava molto entusiasta di averci potuto lavorare e Yuya era certa che avesse fatto un lavoro impeccabile.
    La ringrazio ancora per averci dedicato del tempo. Sono sicuro che... tu abbia creato qualcosa di eccezionale.
    Commentò, sforzandosi all’ultimo di raggiungere la confidenza promessa.
    Sì, è fondamentale poter scegliere la Marionetta da estrarre. Non... preoccuparti, comunque. Conosco metodi di inserimento particolari che mi permettono di farlo. È parte dell’eredità culturale del clan. Una cosa buona, ogni tanto.
    La ringraziò ancora diverse volte prima di chiederle se volesse assistere al primo collaudo. Si sarebbe spostata con lei in un luogo più appartato, se avesse accettato. In caso contrario, avrebbe atteso di tornare a Suna.
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone incendiario

    Group
    Takumi
    Posts
    18,287
    Powanza
    +422
    Location
    Torino

    Status
    Allora approfitterò della tua ospitalità.
    Sorrisi, contenta della sua insistenza. Forse se mi avesse accompagnata all'ingresso e avesse comunicato ai suoi superiori la mia presenza non ci sarebbero stati problemi. Non ne ero sicura, ma essendo una cosa lontana nel tempo potevamo organizzarci nel momento in cui sarebbe successo.
    Magari potrei venire con Draig, lei non è mai stata in un villaggio ninja, sono sicura che le interesserebbe. Sarei contenta vi conosceste meglio. Sai mica se ci sono dei teatri o qualche altro posto adatto per concerti, a Suna? Non mi dispiacerebbe provare a suonare in una città così grande.
    Mi fermai subito, per evitare di partire in quarta come spesso mi accadeva. Non volevo travolgere la povera Yuya con i miei deliri, ero sicura che mi avrebbe trovata stupida ed era meglio evitare visto che ci eravamo appena avvicinate.
    Sì, è fondamentale poter scegliere la Marionetta da estrarre. Non... preoccuparti, comunque. Conosco metodi di inserimento particolari che mi permettono di farlo. È parte dell’eredità culturale del clan. Una cosa buona, ogni tanto.
    Sorrisi, intenerita dal modo in cui lei tentava duramente di darmi del tu. Ci provava e ci riusciva, anche se ogni volta doveva fermarsi e forzarsi a farlo. Non le veniva naturale, ma il fatto che lo facesse per me mi scaldò il cuore, era il segno che ci teneva per davvero alla nostra amicizia.
    Lei a quel punto propose di provare insieme il suo nuovo rotolo, così da vedere come funzionava. Era una buona idea, nel caso ci fossero aggiustamenti tecnici da fare o dovessi darle qualche suggerimento sull'estrazione.
    Certo, volentieri. Pago e arrivo da te.
    Come da intenzioni iniziali volevo offrire alla ragazza quello che avevamo consumato. In realtà avevamo preso solo da bere, non avevamo ancora mangiato, ma non avrei comunque accettato obiezioni, mi sembrava giusto pagare io visto che le avevo chiesto di venire da me. Una volta fatto questo saremmo uscite dal locale e mentre cercavamo un luogo adatto avrei fatto una proposta alla suniana.
    Senti, mi è venuta in mente un'idea. Ti va se ci alleniamo un po' insieme? Come ti ho detto mi sono allenata molto in questo periodo, ho sbloccato sempre più abilità e potenziato il mio fisico. Non sono una guerriera e non lo sarò mai, non voglio diventarla, però... Rokuro ha fatto esplodere il tempio, mi ha rapita e ha minacciato la mia donna. Non voglio più che qualcuno possa fare del male alle persone a me care o possa compiere crimini impunemente davanti ai miei occhi. E-ecco, il tuo aiuto mi farebbe molto comodo e spero di poterti essere utile anch'io, per migliorare le tue capacità. Non so, ti andrebbe una cosa del genere?
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone velatore

    Group
    Ame
    Posts
    5,715
    Powanza
    +157
    Location
    Un po' da qui e un po' da là

    Status
    Sarei più che felice di offrire alla Signorina Draig un giro turistico del Villaggio con ciò che più l'aggraderebbe.
    Rispose di getto, soddisfatta che la risposta non fosse più, quantomeno, un "no" secco. Le domande successive le richiesero un po' più di riflessione.
    Abbiamo diversi teatri e anche un'arena dove, in occasioni molto speciali, hanno tenuto delle esibizioni che riproducevano la battaglia navale. Forse riuscirebbe ad ottenere un permesso. Se invece preferisce qualcosa di più intimo, conosco anche molti locali più piccoli che spesso offrono serate di musica dal vivo. Grazie al clan ho contatti indiretti anche con alcuni di essi: in qualche modo dovremmo riuscire a combinare qualcosa.
    Sebbene non le andasse particolarmente a genio il ruolo di parassita, Yuya non fece storie quando Aiko decise di offrire le bevande. Qualcosa le diceva che la musicista avrebbe ritenuto più offensivo il contrario. Fu sorpresa dalla richiesta di allenamento: Aiko non pareva proprio una ragazza da fare a botte, nonostante non osasse mettere in dubbio le sue capacità. Non era sicura di voler accettare anche perché il suo stile di combattimento le lasciava poche alternative alle armi per l'offensiva e, sebbene fosse assolutamente certa di poter guarire qualsivoglia lacerazione avesse causato alla donna, era restia ad utilizzare un kunai su di lei. Decise di lasciare a lei la scelta, propendendo alla fine per il "sì": nel peggiore dei casi avrebbero potuto impostare il combattimento in modo differente dal semplice combattimento.
    Mi sarebbe indubbiamente utile e mi farebbe piacere potermi confrontare di nuovo con l-te, in modo da mostrarti anche i miei miglioramenti. Purtroppo, devo avvisarti di non avere possibilità d'attacco molto diverse dalle armi ninja o le stesse Marionette: cercherei comunque di non arrecarti ferite eccessivamente dolorose, ma se hai paura che possa farti male posso fare a meno di usarle del tutto. Oppure puoi proporre tu qualcosa di diverso dal semplice combattimento uno contro uno: sono a completa disposizione.
    Avrebbe lasciato ad Aiko tutto il tempo per pensare, mentre localizzava finalmente il posto perfetto per i loro scopi: una piccola radura attraversata da un torrente poco profondo le cui acque scorrevano calme verso occidente. La macchia d'alberi delimitava uno spazio irregolare, più lungo che largo, ma con una decina di metri abbondanti per muoversi in ambo i sensi. Se alla musicista fosse piaciuto lo scenario, Yuya avrebbe iniziato a collaudare il suo nuovo rotolo. Estraendo una alla volta tutte le Marionette, le avrebbe poi immagazzinate nuovamente dentro la creazione di Aiko, seguendo poi con un paio di tentativi di estrazione.
    È perfetto. Grazie mille.
    Rispose, al termine delle prove. Trovava straordinaria l'abilità con cui la Netsushi era riuscita ad assecondare tutte le sue richieste partendo da una semplice, per quanto dettagliata, bozza scritta su un pezzo di carta. Chissà che in futuro non le avrebbe commissionato altri lavori simili.
    Eccellente. Quando vuole, io sono pronta.
    Aggiunse poi, riferendosi al loro famoso allenamento.
     
    Top
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone incendiario

    Group
    Takumi
    Posts
    18,287
    Powanza
    +422
    Location
    Torino

    Status
    Yuya mi stupì con la descrizione accurata dei vari tipi di palchi che avrei potuto incontrare durante la mia fantomatica gita a Suna. Fui quasi commossa dalla precisione con cui mi rispose, mi prendeva sul serio anche quando partivo in quarta con le mie fantasie assurde, ne fui felice. Così come fui intimamente attratta dall'idea di suonare in una enorme arena, magari proprio durante uno spettacolo acquatico monumentale a commento della mia musica o come parte di un tutt'uno programmato insieme a qualche regista importante. Rinsavii in un secondo, rendendomi conto che non sarei mai riuscita a ottenere ma neanche a gestire una cosa del genere, ma il pensiero stesso bastò a saziarmi almeno in parte. Del resto dovevo ancora capire come sarebbe funzionato per i concerti, ora che ero sotto contratto, ne dovevo parlare con il mio produttore presto.
    Fui presa sul serio anche poco dopo, quando proposi l'allenamento comune. Ero contenta di sentire il rispetto contenuto nelle parole di Yuya, il fatto che provenissero da una professionista e un'amica come lei le rendeva ancora più significative. Non mancavano le difficoltà, certo, la ragazza di Suna le evidenziò chiaramente.
    In realtà non ho proposte alternative, temo. I miei allenamenti sono lenti e lunghi, tendo a concentrarmi sulla resistenza e la precisione nell'uso del chakra. Tutte cose che per voi professionisti immagino siano terribilmente noiose e basilari. Quindi a me uno scontro amichevole va più che bene, mi fido di te. Usa pure tutte le tue armi, io farò tutto quello che posso per metterti in difficoltà.
    Dopo aver dichiarato le mie intenzioni osservai mentre Yuya collaudava il suo nuovo rotolo, con lo sguardo soddisfatto di chi vede il proprio lavoro riconosciuto e valorizzato. Ero sicura che nelle sue mani quell'oggetto sarebbe potuto diventare decisivo e questo mi bastava per considerarmi ripagata del mio lavoro. Quello e i suoi ringraziamenti, ovviamente.
    Di niente. Se avrai ancora bisogno del mio aiuto per qualcosa del genere sai dove trovarmi.
    Sorrisi, fiera della mia opera. Pochi attimi dopo la ragazza si dichiarò pronta, a quel punto decisi di fare l'unico preparativo che mi pareva necessario, ovvero pormi in una posizione di partenza buona. Mi spostai fino ad arrivare a sei metri di distanza da Yuya e durante quel breve tratto diedi un'occhiata al campo di battaglia, una prassi che di solito trascuravo ma che volli provare ad applicare per una volta. C'era un corso d'acqua che attraversava quella piccola radura, talmente minuscolo da non rappresentare un ostacolo ma da essere un buon punto per bagnare eventuali zone disidratate dalla vampa. Lo spazio di manovra non era particolarmente ampio ma neanche troppo stretto. In caso di necessità avrei potuto anche usare quegli alberi che delimitavano la zona, ma dubitavo di essere in grado di farlo efficacemente. Una volta registrati questi pochi dati potevo dirmi anch'io pronta. Feci un cenno con la testa alla mia avversaria e in questo modo diedi il la alla battaglia. La mia prima mossa fu quella di unire le mani per fare alcuni sigilli, tre in totale. Un piccolo velo di chakra Shakuton ricoprì il mio corpo, andandosi a concentrare in particolare sui miei piedi, che vennero colorati di un verde acceso. Erano gli Stivali della Gatta con gli Stivali, quella tecnica che avevo creato ripensando ad un sogno un po' troppo realistico, uniti al calore aggiuntivo dell'Altofuoco per avere un effetto ancora più decisivo. Ne avevo bisogno se volevo anche solo sperare di confrontarmi alla pari con una ninja così abile come Yuya. Una volta potenziati i miei movimenti feci un paio di passi all'indietro, per recuperare altri metri dalla mia avversaria e avere più spazio di reazione ad una sua eventuale offensiva. Mentre lo facevo eseguii un'altra serie di sigilli, questa volta cinque. In questo modo creai una copia olografica dalle capacità molto particolari. Stetti bene attenta a che non fosse bersagliata mentre era vicina a dove mi trovavo io e la feci avanzare con passo rapido e sicuro verso la suniana. Una volta vicina avrebbe cercato di agguantarla, facendo attivare il suo potere speciale. Infatti al primo contatto la copia sarebbe esplosa, affumicando tutto ciò che si trovava nei suoi pressi. Non era una tecnica troppo potente, sapevo di poterla usare con Yuya senza timore di farle troppo male. Mi sembrava un buon modo di iniziare uno scontro amichevole, quasi come una dichiarazione di apertura su come avevo intenzione di comportarmi con lei. Era probabile che Yuya decidesse di attaccare il mio clone, ma speravo che l'agilità di quest'ultimo gli permettesse di schivare i suoi tentativi e di raggiungerla. In ogni caso sarei rimasta in attesa di vedere il comportamento della mia avversaria, pronta a reagire di conseguenza.


    Controllo del Chakra - Livello 6

    --Attivazione delle tecniche: 18
    --Mantenimenti: 8
    --Abilità: 5

    Shakuton: Nagagutsu o haita neko no Nagagutsu (Arte della Vampa: Stivali della Gatta con gli Stivali)
    Livello B
    Tipo: Ninjutsu/Hijutsu
    Tecnica ispirata ad un sogno avuto dalla creatrice. L'utilizzatore ricopre il proprio corpo di un sottile strato di chakra di Vampa e in particolare i propri piedi di una dose maggiore di energia (questa particolare parte del corpo risulterà colorata di rosso). Grazie alle proprietà tipiche dello Shakuton l'utilizzatore sarà quindi in grado di muoversi con maggiore destrezza, cosa che si concretizza con un aumento di 20 punti del parametro di Agilità. Questa tecnica può essere combinata con il Nobi (Altofuoco), in tal caso invece dell'aumento di Forza l'altra tecnica aumenta il bonus all'Agilità di 10 punti (tutte le altre caratteristiche di quella tecnica rimangono invariate).
    [Sigilli: 0]
    [Numero massimo di turni consecutivi: 5]
    Consumo: 40
    Mantenimento: 20 a turno

    Shakuton: Nobi (Arte della Vampa: Altofuoco)
    Livello B
    Tipo: Hijutsu
    Tecnica segreta del clan Netsushi, applicabile a qualsiasi altra tecnica derivata dall'innata Shakuton. Grazie ad alcuni sigilli aggiuntivi (anche quando l'altra tecnica non ne richiede) e ad una quantità di chakra ulteriore è possibile rendere un'altra tecnica molto più calda e quindi un po' più potente. La Forza (o Resistenza) di questa tecnica sarà aumentata di 20 e il colore del chakra di vampa invece che rosso sarà di un verde molto acceso.
    [Una volta applicato l'Altofuoco ad una tecnica è obbligatorio applicarlo anche a eventuali turni di mantenimento]
    [Sigilli aggiuntivi: 3]
    Consumo aggiuntivo: 30
    Consumo di mantenimento aggiuntivo: 15 a turno

    Shakuton: Kajōsatsu no Jisatsu Bunshin (Arte della Vampa: Clone Suicida di Vapore Assassino)
    Livello B
    Tipo: Hijutsu
    Tecnica copiata da un jutsu originale di Zen Imana. L'utilizzatore creerà una immagine di se stesso impregnata di chakra Shakuton fin quasi al sovraccarico. La copia di per sé non ha un fine utile, ma non appena viene sfiorata, anziché sparire in una nuvola di fumo, esplode dall'interno, rilasciando il chakra accumulato in una grossa esplosione. Questa è in grado di disidratare con forza 40 chiunque si trovi nel raggio d'azione della tecnica.
    [Tipologia di copie: Olografiche]
    [Il raggio dell'esplosione è 2 metri]
    [Sigilli: 5]
    Consumo: 45

    -- Vigore (1): il ninja recupera 2 unità di chakra ad ogni turno


    Statistiche Clone Suicida

    Forza 17
    Resistenza 26
    Velocità 29
    Agilità 46
    Precisione 27
    Riflessi 32


    Aiko
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    13
    29
    43
    48
    107
    69+8+20+10

    45
    53

    Post:
    1

    Potenziamenti:
    Esperto di rotoli lv. 4
    Controllo del chakra lv. 6
    Potenziamento del chakra lv. 3

    Armi:

    519/578
    -22: Stivali della Gatta con gli Stivali
    -12: Altofuoco
    -27: Clone Suicida di Vapore Assassino
    +2: Vigore

    Ferite:

    Stato Fisico:
    Ok (89%)

    Stato Mentale:
    Concentrata


     
    Top
    .
28 replies since 26/4/2018, 00:04   351 views
  Share  
.
UP