La vendetta di Rokuro: il ritorno, Part tu, l'Epilogo | Livello B

Partecipanti: Aiko Netsushi | Qm: Utino

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    Dopo l'umiliazione del suo secondo arresto in poco tempo, Rokuro Kaitani ha deciso di smettere di ignorare i segnali sempre più chiari e di cambiare vita. Dopo essere evaso con facilità ha iniziato a coltivare le proprie abilità personali, aumentandole in poco tempo, e creato un gruppo criminale su cui fare affidamento. Mentre tutto era ancora in costruzione ha inviato una lettera, sfidando in maniera diretta quella che lui considera la sua nemesi, Aiko Netsushi. Ha inizio così un inseguimento reciproco in cui cacciatori e prede si confondono, una lotta senza esclusione di colpi tra giustizia e caos.

    CITAZIONE
    Descrivi pure quello che preferisci, è solo importante che tu inserisca la lettera e le reazioni ad essa. Per il resto hai carta bianca
     
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    Non fu come un fulmine a ciel sereno, fu peggio. Una piccola tempesta era appena passata, stavo contemplando l'arcobaleno con l'anima in estasi e mi piombò tra capo e collo questo problema, forse uno dei più grandi degli ultimi anni. Si presentò sotto forma di lettera, come sempre fu Bajirio a consegnarmi la corrispondenza che arrivava al Tempio per me. L'involucro fisico sembrava normale, nulla di speciale ad un primo sguardo. Siccome non pareva così importante non me ne preoccupai troppo e aprii la missiva solo in serata, quando ero potuta tornare nella mia cella. Quando lessi l'intestazione, contenente il nome del mittente, il sangue mi si gelò nelle vene. Rokuro Kaitani. Cosa voleva da me quel criminale?! Il testo seguente mi sembrò delirante, spiegava di come il nostro ultimo scontro, seguito dalla sua seconda cattura, lo avesse risvegliato, gli avesse fatto capire che stava sbagliando vita. Per un attimo sperai che queste parole volessero dire che si era pentito, ma subito dopo questa mia speranza fu distrutta. L'unico rimorso dell'uomo non era di coscienza, ma per la sua debolezza. Aveva capito che non doveva più essere un semplice ladro, un pesce piccolo, un lupo solitario. Aveva deciso che la sua esperienza lo qualificava come possibile capobranco. Nella lettera spiegava di come avesse affinato le sue abilità e di come avesse deciso di fondare un gruppo criminale. Non dava alcun dettaglio su questo fatto, né sulle dimensioni né sul tipo di organizzazione, ma essendo così giovane capii subito che non potesse essere qualcosa di troppo esteso o già efficace. Mi indicava come responsabile di questo suo disegno, avendo distrutto la sua vita precedente lo avevo costretto a evolversi per sopravvivere. Non capivo come potesse aver elaborato un pensiero così stupido e nefasto, ma in qualche modo riuscì a farmi sentire in colpa. Il testo finiva con una dichiarazione di sfida. Mi avrebbe dato la caccia, così diceva, perché convinto che io fossi la sua nemesi, e mi invitava a dargli la caccia a mia volta. "Tu non puoi sopportare le ingiustizie, ci conosciamo poco ma questo l'ho capito di già. Io non posso reggere la giustizia, la trovo insensata, limitante, contraria ai miei talenti e alla mia visione del mondo. Noi siamo opposti e dobbiamo combattere, è il nostro destino. Avrò finalmente la mia vendetta o sarai tu a ottenere la tua giustizia pulciosa e bacchettona? Prevarrà il caos o l'ordine, il bene o il male? Vieni a prendermi, Aiko Netsushi, o sarò io a prendere te." Sembrava un delirio paranoide e persecutorio, qualcosa che mi preoccupò terribilmente. Cosa potevo fare per liberarmi di lui? Dovevo davvero assecondare i suoi desideri e combatterlo? Lui aveva detto di non contattare le autorità o avrebbe trovato il modo di farmela pagare. Dovevo farcela da sola, pensai. Una volta finito di leggere rimasi a pensare, in un'angolo della cella, a piangere silenziosamente. Dopo poco però mi feci forza e decisi che era una questione che doveva essere affrontata di petto. Scesi giù e raggiunsi l'ufficio di Bajirio, il sacerdote capo del Tempio. Gli feci leggere la missiva e gli spiegai cosa avevo pensato di fare. Volevo allontanarmi da lì, perché gli altri sacerdoti non rischiassero di essere colpiti per colpa mia. Se questo avrebbe portato alla sospensione del mio noviziato o persino all'allontanamento dal culto avrei accettato questi provvedimenti, seppur a malincuore. Ci tenevo davvero tanto a diventare una sacerdotessa dei Sette, ma non potevo permettere che altri pagassero la follia di un mio nemico personale. Ad aver motivato questa decisione c'era pure il pensiero relativo a Draig, che era in cima alle mie preoccupazioni. Ci eravamo appena riunite, avevamo ristabilito il nostro idillio, avevamo trovato un equilibrio che dovevamo ancora sistematizzare in maniera esplicita, ci eravamo ripromesse che questa volta avrebbe funzionato tutto, che saremmo state insieme. Se le fosse successo qualcosa di male non sarei mai e poi mai riuscita a perdonarmelo. Dovevo proteggerla e per farlo dovevo allontanarmi temporaneamente. Bajirio conosceva, per sommi capi, anche la mia situazione con lei, motivo per cui immaginai che avrebbe capito che c'era anche quel motivo dietro alla mia scelta. Rimasi dunque in attesa di ascoltare il suo parere e di sapere cosa voleva che facessi. Io lo rispettavo dal profondo del cuore, era sempre stato molto comprensivo e gentile nei miei confronti, un suo consiglio avrebbe avuto molto valore per me. Era il mio padre spirituale, colui che mi aveva mostrato la via che portava agli dei. Gli dovevo tantissimo.
     
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    Sola, lontana da casa, braccata da nemici di cui nemmeno conosci il volto. Fortunatamente, almeno, sei più che abituata a vivere una vita nomade. I primi tempi saranno difficili, ma forse l'universo vuole dimostrarti che qualcosa andrà meglio. In un paesino ai confini dell'Artiglio è stata indetta una competizione canora e in palio c'è un bel premio in soldi: duecento ryo tondi tondi.

    CITAZIONE
    Decidi se partecipare o meno alla gara, contando che questi soldi ti farebbero davvero comodo ora che non hai più una fissa dimora. Il paesino è molto piccolo e la competizione una palese, semplicissima trovata dei paesani in occasione del periodo natalizio, perciò è improbabile che otterrai visibilità dalla questione.
     
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    Bajirio fu gentilissimo, mi rassicurò sul fatto che non avrebbe preso alcun provvedimento contro di me, che potevo considerare sostanzialmente “sospeso” il mio periodo di noviziato. Mi lasciò però il compito di comportarmi sempre secondo i dettami del nostro culto, di non fare niente contrario agli insegnamenti degli Dei. Lo ringraziai mille volte, lo abbracciai calorosamente, gli promisi che mi sarei comportata bene e che sarei ritornata appena mi fosse stato possibile. Lì era la mia vita, ormai. Una volta chiusa quella questione si poneva un altro problema, la mia relazione con Draig. Ormai lo sapevo che si trattava di qualcosa di serio, sparire senza spiegarle nulla era fuori questione. Andare da lei avrebbe potuto metterla in pericolo, motivo per cui scelsi di usare un approccio più indiretto. Le mandai una lettera attraverso un mio clone, che dotai dell’aspetto di un ragazzo sulla ventina. Draig all’inizio non credette alle parole del NichiBunshin, poi però la mia calligrafia la convinse. Provò a proporsi di risolvere lei stessa la questione e insistette a lungo, ma il clone fece il suo dovere e mantenne il punto. Non potevo lasciare che lei si facesse male per colpa mia. Le chiesi di aspettarmi, bluffai e dissi che ero sicura che ci avrei messo poco tempo. Fu struggente già per il clone e per fortuna avevo mandato lui, io non avrei retto in nessun modo la pressione del suo sguardo. Alla fine lei accettò, arrabbiata con me, visibilmente preoccupata e incapace di comprendere il mio comportamento. Speravo che questo non decretasse la fine della nostra storia, ma preferivo perderla piuttosto che saperla ferita o ancora peggio. Lei era troppo importante per me.
    Quando ricevetti i ricordi del mio clone messaggero io mi ero già allontanata dal Tempio senza guardarmi indietro. Avevo viaggiato per molto tempo da sola, ma l’idea di non poter contare su nessuno mi spaventava terribilmente. Avevo tanti amici, persone che probabilmente mi avrebbero aiutato volentieri, ma mi era impossibile contattarle, non senza ripercussioni almeno. Macinai terreno sotto i miei piedi in poco tempo, dovevo distanziarmi a sufficienza dalle persone a me care, in modo che non fossero coinvolte. Anche per il viaggio dovevo essere sicura di non correre rischi, quindi nel momento in cui ero sicura di non essere vista creavo un clone, con l’aspetto diverso dal mio ovviamente, e lasciavo lui a gestire il trasporto, mentre io invece mi rifugiavo all’interno del Rotolo Edificio. Laggiù lo spazio era poco, ma sufficiente a poter sfruttare il tempo in maniera proficua. La battaglia prevista da Rokuro pareva essere più simbolica che letterale, ma dovevo farmi trovare pronta anche nel caso si fosse arrivati ad uno scontro fisico. Mi esercitai spesso e a lungo nella Capoeira, l’arte marziale che mi era stata insegnata da Draig. Utilizzare qualcosa che proveniva da lei mi serviva anche dal punto di vista morale. Mentre affondavo calci al vuoto oppure mi muovevo con rapide mosse delle gambe la sentivo al mio fianco. Mi sentivo un po’ meno sola, in quei quattro metri di spigolo che in qualche occasione erano stati la nostra alcova segreta e che ora erano la mia prigione, l’unico posto al mondo davvero sicuro. Mi muovevo in silenzio, immaginando di dover schivare le tecniche o i pugni di Rokuro, oppure simulando eventuali offensive nei suoi confronti. Alternavo momenti di raro rancore con molti altri in cui prevaleva la paura o il desiderio di far trionfare la giustizia. Rimanere al chiuso, in spazi così stretti, per tante ore di fila era molto dura per me, ma sapevo che lo stavo facendo per un motivo più che valido. In poco tempo ritonificai i muscoli, cosa necessaria visto lo scarso tempo dedicato all’allenamento nell’ultimo periodo. Riacquistai l’agilità e la prontezza dei miei tempi migliori e mi sentii anche in forma maggiore rispetto al solito, ma forse questo era più un effetto placebo determinato dall’adrenalina. Dopo la prima sessione, più umorale, alternai maggiormente i metodi di allenamento. Lavorai sulla qualità del controllo del chakra, mantenendo attive in continuo tecniche dal basso consumo, soprattutto le Maikohoshi, in modo da avere una spesa limitata ma perenne di energie di bakground mentre facevo altre cose. Purtroppo quando si trattava di tecniche dalle dimensioni maggiori dovetti uscire dal mio rifugio, facendolo solo dopo aver eseguito la trasformazione e solo in luoghi in cui ero sicura di non essere vista. Stavo diventando molto più circospetta, quasi paranoica, e la cosa mi dispiaceva tanto perché era contraria al mio normale stile di vita, però in quei momenti era necessaria. Quindi nella calma e riservatezza di una piccola foresta, o di altri luoghi deserti, io, di solito travestita da ragazzino adolescente, mi esercitai nell’uso delle varie tecniche di Vampa, utilizzando gli alberi come ostacoli. Se avessi dovuto combattere contro Rokuro in mezzo a dei civili avrei dovuto assicurarmi di colpire lui e non loro. Mi allenai sulla precisione dei movimenti, sulla velocità di essi, sulla giusta combinazione di queste due caratteristiche. Le feci schizzare mentre ero ferma e poi mi allenai un po’ correndo e mischiandomi ad esse. Coordinare i miei movimenti con quelli di grande palle di fuoco semoventi non era semplice, nonostante fossi io a scegliere quelli di queste ultime. Immaginare quale fosse il modo migliore di prendere di sorpresa e sopraffare un nemico non era semplice per me, non abituata a ragionare in quel modo. Dovevo trovare soluzioni combattive più ardite, diversificare il mio stile di battaglia. Avevo la tendenza a rimanere immobile e far fare tutto alle mie tecniche, ma questo poteva essere un rischio in uno scontro in cui si mettevano in gioco le vite.
    Quando le mie energie si riducevano al minimo sindacale decidevo solitamente che era ora di interrompere l’allenamento e mi ritiravo nel mio antro segreto, nascosto nel Rotolo. Il mio clone lo recuperava e riprendeva quel mesto cammino solitario. Non propriamente il modo in cui pensavo di passare le festività natalizie.


    Con il permesso del qm (a cui chiedo ancora scusa di aver rotto le balle mentre era in vacanza), ho fatto questa interruzione per un paio di post di allenamento solitario. Questo è il primo (l’allenamento effettivo è attorno alle 600 parole). Qui sotto metto un po’ delle cose usate:

    Shakuton: NichiBunshin (Arte della Vampa: Clone del Sole)
    Livello B
    Evoluzione degli Hino Bunshin. I cloni creati da questa tecnica tecnica saranno senzienti, autonomi e dotati di tutti i sensi. Queste copie nascono a partire da una sfera di puro chakra Shakuton, da cui si formerà prima la testa e poi il resto del corpo dei bunshin. Sarà possibile utilizzare come materiale anche una delle sfere di Vapore Assassino, riconvertite grazie ad una spesa di chakra adatta.
    Le copie sono in grado di sopravvivere a ferite lievi, ma spariscono in seguito a danni moderati. I cloni hanno una temperatura corporea più elevata di circa 10 gradi rispetto alle persone normali e inoltre l'utilizzatore può scegliere di apportare loro qualche modifica estetica con un costo aggiuntivo. In particolare si può rendere il loro aspetto diverso da quello dell'utilizzatore, anche se sarà impossibile essere troppo precisi con i dettagli al punto da replicare un'altra persona. Sarà inoltre possibile modificare anche la voce dei cloni, sia a livello di timbro vocalico che di range di note coperte. Infine, con un'ulteriore spesa energetica, sarà possibile rendere le copie luminose (risulteranno colorate di un rosso acceso).
    [Sigilli: 5]
    [Tipologia: Superiori]
    [I cloni hanno statistiche pari al 60% di quelle dell'utilizzatore, ma hanno un bonus di 10 punti all'Agilità (aggiunto dopo il calcolo)]
    [La copia possiede gli stessi oggetti dell'utilizzatore, ma la loro resistenza sarà il 50% di quella originale]
    [I cloni possono essere creati ad un massimo di 5 metri di distanza, ma questo limite viene meno se viene riconvertita una sfera presente già in precedenza in campo, allargandolo al raggio di controllo su queste altre tecniche]
    [I cloni conoscono tutte le jutsu dell'utilizzatore]
    [Le modifiche di aspetto dei cloni non avranno effetto sul loro carattere.]
    [Questi cloni rimangono attivi al massimo 24 ore, dopo le quali spariscono automaticamente senza ridare indietro il chakra all'utilizzatore]
    [Se un NichiBunshin termina il chakra a propria disposizione, scomparirà immediatamente]
    [I NichiBunshin non possono eseguire a loro volta questa tecnica]
    [L'utilizzatore può decidere di dotare queste copie di chakra, da 10 a 80 unità.]
    [L'utilizzatore può riassorbire i cloni per recuperare il chakra di cui li ha dotati.]
    Consumo: 30 a copia
    Consumo per riconvertire una sfera di Vapore Assassino: 15
    Consumo per il cambio di aspetto: 2 a copia
    Consumo per il cambio di voce: 2 a copia
    Consumo per rendere la copia luminosa: 6 a copia

    Rotolo Edificio
    Rotolo particolare, che contiene uno spazio vuoto di dimensioni variabili. I limiti di questo spazio sono delimitati da pareti scure di resistenza pari a 50 (distruggerle porta alla distruzione del rotolo e all’eiezione di tutto ciò che è all’interno). L’utilizzatore può entrare in questo spazio, portando con sé gli oggetti con cui è a contatto e persino persone e altri esseri viventi (devono essere consenzienti o privi di sensi), con limitazioni dettate dal tipo di rotolo usato. Per uscire l’utilizzatore deve pagare il consumo di evocazione mentre tocca il terreno o una parete. Non può essere lasciato incustodito all’interno del rotolo nessun oggetto, tranne semplici elementi di arredo (letti, armadi, ecc). Eventuali terze persone possono essere lasciate all’interno del rotolo senza l’utilizzatore e saranno in grado di uscire da sole, mentre non potranno essere “estratte” dall’esterno. Dall’esterno i percettori sentiranno le persone all’interno del rotolo come se fossero presenti proprio nel punto in cui esso si trova, mentre i percettori all’interno del rotolo non avranno una percezione del mondo esterno. Il tempo all’interno del rotolo scorre normalmente e il clima di esso è dettato da quello del posto in cui si trova il rotolo nel mondo reale. Se ci sono esseri viventi dentro al rotolo non sarà possibile inserirlo nella Rotoleria Dimensionale. Il consumo (sia di immagazzinamento che di estrazione) è pari a 20 per se stessi, 10 per ogni altra persona o essere vivente, 5 per ogni oggetto (esclusi quelli dell’equipaggiamento). Il consumo non può essere scontato con la specializzazione in Esperto di Rotoli.
    -Rotolo Monolocale: rotolo piccolo, contiene uno spazio pari ad un cubo con spigolo di 4 metri. Può contenere fino ad un massimo di due persone. Costo: 1 rotolo piccolo vuoto + 5 ryo x1

    Capoeira
    Tipo: Maijutsu/Taijutsu
    Livello A
    La capoeira è un’arte marziale, travestita inizialmente da danza rituale e poi diventata più utilizzata in questa sua seconda forma. Il danzatore esperto è in grado di apprenderla alla perfezione e, applicandola al combattimento, di riportarla al suo utilizzo originale. Sfruttando il proprio chakra durante l’esecuzione di alcune musiche rituali, il danzatore è in grado di combattere in maniera più elusiva e possente, riscontrando un bonus ad Agilità e Forza di 20 punti. Questa tecnica può essere usata per un massimo di 5 turni. Se l'ascolto della musica viene interrotto bruscamente (per esempio prima della fine programmata del brano), il danzatore avrà difficoltà a coordinarsi e riscontrerà un malus a tutte le proprie statistiche di 10 punti per lo stesso numero di turni in cui l’abilità è rimasta attiva. Questa tecnica può essere utilizzata anche in assenza della musica (o con musiche non specificamente adatte), ma in tal caso sia i bonus che i consumi saranno dimezzati.
    [Sigilli: 0]
    Consumo: 80
    Mantenimento: 40

    Shakuton: Maikohoshi (Arte della Vampa: Piccola Stella Danzante)
    Livello C
    Tipo: Hijutsu
    Variante della tecnica basilare dell'innata Shakuton, che crea delle sfere piccole, estremamente luminose, dense e veloci. Esse hanno raggio di 3 centimetri e una velocità maggiore rispetto a quella dell'utilizzatore di 15. A differenza delle altre tecniche derivate dalla Vampa, non sono in grado di far evaporare mai l'acqua, neanche quella naturale. In compenso sono in grado di provocare piccole ustioni a contatto e svaniscono non appena toccano qualsiasi oggetto.
    [Sigilli: 1]
    [Il numero massimo di Piccoli Stelle Danzanti controllabili contemporaneamente è 5 per ogni livello di innata sbloccato]
    [Il raggio massimo di manipolazione di questa tecnica è di 5 metri per ogni livello di innata sbloccato]
    [Le sfere hanno Forza pari a 1]
    Consumo: 5 (per sfera) a turno
     
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    Bajirio mi aveva chiesto di continuare ad essere un'adepta dei Sette anche durante quel periodo di fuga e lotta. Lo avrei fatto comunque, ma il suo monito mi aiutò a mantenere alto il morale e la concentrazione sullo spirito che volevo e dovevo dare alla mia vita. E mi ricordò che gli Dei avevano concesso a me, in quanto ultima erede del clan Netsushi, sette tecniche atte a riportare sulla terra la giustizia divina. Io le avevo apprese, vero, ma dire di aver imparato a usarle al meglio era decisamente un'altra cosa. Come primo passo decisi di occuparmi di migliorare l'utilizzo del Tsukigan, il doujutsu donato da Deiana, la Dea della Luna e della Caccia. Figlia del Sole, era stata lei ad aver insegnato agli uomini le modalità per cacciare prede, uccidere animali anche più forti di un singolo essere umano, sempre nel rispetto più totale della natura e delle sue prerogative. La caccia era sempre stata un'attività fondamentale dell'uomo, una lotta tra lui e il selvaggio per la sopravvivenza, una battaglia alla pari e di conseguenza sacra. Quella in cui ero stata coinvolta poteva essere chiamata caccia, ma non poteva essere considerata confacente ai principi di Deiana, uno dei due protagonisti era un criminale sacrilego, che io dovevo fermare e a cui dovevo far pagare una volta per tutte i propri crimini. Ero sicura che la Dea avrebbe approvato l'uso della sua tecnica per inchiodarlo, anche se non ero certa potesse servirmi per davvero. In ogni caso mi applicai per imparare bene quali erano le informazioni che potevo acquisire tramite essa. La visione termica era fantastica di notte, permetteva di muoversi con la stessa tranquillità e sicurezza che si avrebbe avuto di giorno. Era strano non poter vedere i colori e ogni tanto si poteva venire ingannati da elementi dotati di maggiore o minore calore del previsto. Un altro limite di questa tecnica era il dover stare molto attenta a usare altri jutsu di Vampa di alto livello, per non causarmi da sola un accecamento da fonte di calore. Bastava non attivare sfere di terzo livello del Vapore Assassino o gli Occhi della Passione, ma rimaneva comunque un limite di cui tenere conto. Mi produssi prima in un inseguimento di uno dei miei cloni del sole, reso più semplice dalla temperatura parecchio elevata del loro corpo, poi la sessione successiva mi dedicai a qualcosa di più complicato. Utilizzai la visione a infrarossi per la caccia alla selvaggina, per il motivo reale per cui il jutsu era stato creato. Questo oltre alle esigenze di miglioramento delle mie capacità di utilizzo rispose ad un altro dei miei bisogni, uno di quelli primari, la necessità di mettere qualcosa sotto i denti. Non divenni un'esperta cacciatrice, non sarebbe stato possibile in pochi giorni, ma divenni in grado di catturare piccoli animali in alcuni casi, per lo più conigli. Per la preparazione utilizzavo le Armi d'Aria, una tecnica che non mi capitava di utilizzare molto spesso, per fortuna. Non era semplice per una principiante come me, ma in qualche modo me la cavavo. Più semplice era la cottura, grazie all'abilità suggeritami da Maskirovka. Per qualche pasto me la cavai così, ma per la maggioranza degli altri mi affidavo alle provviste che avevo comperato con l'aspetto modificato e avevo immagazzinato nel Rotolo Dispensa. La vita da fuggitiva era molto difficile, ma non volevo perdermi d'animo. Avevo un obiettivo e in tutti i momenti non impiegati nel mantenimento delle funzioni fondamentali mi impegnai nel migliorare le mie abilità e nel cercare modalità per contrastare i folli piani di Rokuro. Cercai di migliorare la mia capacità di sfruttare l'Occhio della Vita e quello della Morte, due tecniche che sarebbero potute essere fondamentali nella raccolta delle informazioni. Le avevo padroneggiate benissimo​ entrambe, ma potevo comunque diventare più abile nel loro utilizzo in situazioni concitate, cosa che avrebbe potuto fare la differenza. Mi diedi anche da fare per ridurre al minimo i tempi di preparazione di quella che forse era l'unica tecnica veramente difensiva a mia disposizione, il Simulacro di Spine. Mezzo secondo di ritardo avrebbe potuto significare fallimento, era importante essere pronta al cento per cento per tutto ciò. Similmente feci per Passo Celeste e Sostituzione, altre due tecniche per cui il tempismo era fondamentale. Avvertii anche Butadon, Konbeya e Momohiro, i miei cari amici pigasus. Non avevo rinunciato a occuparmi di loro in questo periodo di latitanza, per quanto fosse difficile mi ero presa questo incarico. Gli animali sembrarono capire cosa gli stavo dicendo, anche se solo Konbeya sembrò effettivamente pronto all'azione, gli altri due maiali alati parevano avere meno attitudine a compiti complicati, soprattutto il cucciolino. In ogni caso li ringraziai a dovere con un po' di cibo e un bel po' di coccole, poi li lasciai tornare a casa, restando con la mia solitudine.
    Una delle altre tecniche su cui lavorai di più fu il Soragan, il doujutsu fornito all'uomo dal Dio del Cielo, il padre degli uomini e degli Dei. La applicavo soprattutto alle Maikohoshi, piccole e scattanti. Era importante saper calibrare i movimenti delle piccole sfere, per essere sicura di non sbattere contro gli ostacoli perdendo la possibilità di vedere i dintorni. Era altresì fondamentale capire come poter raccogliere una buona dose di informazioni senza espormi troppo, in modo che eventuali nemici non capissero che li stavo spiando. Muovere le stelle troppo in basso, lontano dagli occhi, voleva dire essere più difficilmente individuabile, ma anche carpire meno informazioni. Bisognava trovare un giusto equilibrio e dopo vari tentativi ci riuscii. Rimaneva però vivo uno dei principali problemi, ovvero lo scarso raggio d'azione delle mie sfere. Ci lavorai nei giorni successivi, arrivando a modellare una tecnica totalmente nuova, che chiamai delle Sfere da Ricognizione. Ne ideai e padroneggiai anche un paio di altre, anche se non essendo state provate in battaglia non sapevo bene quanto potessero essere utili. Speravo di non essere costretta a usarle, non essendo testate a dovere sarebbe stato rischioso. Non potevo permettermi cali di tensione o rischi inutili.


    Post 2/2. Tecniche utilizzate:

    Tsukigan (Occhio della Luna)
    Tipo: Doujutsu/Hijutsu/Ninjutsu
    Livello C
    La caccia era stata da sempre una delle attività principali degli uomini e anche del clan Netsushi, ovviamente. Si narra che, per ringraziarlo della sua devozione, la Dea della Luna e della Caccia avesse donato questa tecnica al capostipite del clan.
    L’utilizzatore concentra una piccola quantità di chakra Shakuton in entrambi gli occhi e grazie a ciò acquisisce una vista a infrarossi. In questo modo l’utilizzatore diventa incapace di distinguere i colori normalmente, ma la sua vista diventa sensibile alle fonti di calore. Ciò permette di vedere oggetti caldi nascosti da barriere che normalmente bloccano la luce solare (come fumo o nebbia) e oggetti mimetizzati nell’ambiente. In alcuni casi, oggetti particolarmente caldi lasciano un’impronta di calore anche dopo essere stati (o essersi) spostati. Inoltre la tecnica si rivela eccellente nei momenti in cui la luce solare è assente, come ad esempio di notte. Allo stesso tempo però questo rende difficilmente percepibili gli oggetti freddi ed espone l’utilizzatore ad accecamento da fonti di calore. Nel caso in cui una tecnica di elemento Katon, Shakuton, Enton, Yoton, Raiton, Ranton o Bakuton di livello A o superiore entri nel suo campo visivo egli subirà un malus di 15 punti ai propri Riflessi per due turni.
    [Sigilli: 0]
    [La tecnica può essere tenuta attiva per un massimo di 3 turni]
    [Durante l’esecuzione della tecnica gli occhi dell’utilizzatore avranno i colori invertiti, quindi la sclera diventerà rossa viva e l’iride bianca]
    Costo: 15
    Mantenimento: 5 a turno

    Soragan (Occhio del Cielo)
    Tipo: Hijutsu/Ninjutsu/Doujutsu
    Livello C
    La vera saggezza deriva dall’acuta osservazione del mondo, ma anche dalla comprensione di ciò che vi è oltre esso. Si narra che questa tecnica fosse stata concessa direttamente dal Re degli Dei, il Dio del Cielo, al capostipite del Clan Netsushi, perché potesse giungere finalmente alla vera conoscenza delle realtà ultime del mondo.
    Dopo aver eseguito un sigillo e chiuso uno dei propri occhi, l’utilizzatore farà comparire quest’ultimo su di una sfera di Vampa creata in precedenza. Questa sfera potrà dunque essere manipolata nel raggio normale concesso dal proprio livello di innata e grazie a ciò l’utilizzatore riceverà gli impulsi visivi che quell’occhio aggiuntivo determinerà al posto di quelli dell’occhio chiuso.
    [Sigilli: 1]
    [Durante l’esecuzione l’utilizzatore avrà qualche difficoltà a valutare le distanza con l’occhio ancora aperto, riscontrando un malus di 5 punti alla Precisione e ai Riflessi (che non si applicheranno agli impulsi visivi determinati da questa tecnica)]
    [È possibile utilizzare questa tecnica con entrambi gli occhi contemporaneamente]
    [Questa tecnica può essere combinata con altri doujutsu dei Sette (tranne il Sensougan), ma se essi richiedono l’uso di entrambi gli occhi così dovrà accadere anche se usati attraverso questa tecnica]
    [L’uso di un altro doujutsu mentre questa tecnica è attiva determinerà un consumo moltiplicato per una volta e mezza]
    [Se la sfera di Vampa colpirà o verrà colpita da qualcosa, scomparendo, questa tecnica si annullerà, imponendo all’utilizzatore un malus di 5 punti a Precisione e Riflessi (cumulativo nel caso si applicasse a entrambi gli occhi) per un turno]
    Costo: 5 a turno (a occhio)

    Questa tecnica invece la apprenderei se con l'exp di questo allenamento riesco ad arrivare a fare level up xD:

    Shakuton: KeiraDama (Arte della Vampa: Sfere da ricognizione)
    Tipo: Hijutsu
    Livello C
    Tramite questa tecnica l'utilizzatore crea delle sfere di Vampa dal raggio di 5 centimetri e che possono essere manipolate entro una distanza di 100 metri dall'utilizzatore. Queste sfere hanno Forza e Resistenza trascurabile e al minimo contatto con qualsiasi cosa spariscono. Se entrano a contatto con un essere vivente questi sentirà solo una lieve sensazione di calore.
    [Si possono avere attive contemporaneamente tante sfere quanti sono i livelli di innata sbloccati]
    [La Forza e la Resistenza di queste sfere non può essere aumentata in nessun modo]
    [Sigilli: 1]
    Consumo: 10 a sfera a turno
     
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    Demone incendiario

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    Nel mio peregrinare alla ricerca di informazioni arrivai verso il confine del Paese dell'Artiglio, ma non ero sicura se attraversarlo. Dovevo trovare il mio nemico, non potevo limitarmi a sfuggirgli, non era così che avrei risolto il problema. A sciogliere il mio dilemma arrivò una notizia in teoria molto positiva. I soldi iniziavano a essere non più tantissimi e rischiavo di ritrovarmi in seria difficoltà se non trovavo qualche fonte di guadagno. Avrei potuto vendere i miei rotoli o addirittura i miei strumenti, ma non lo avrei fatto se non costretta. Invece mi venne incontro una competizione festiva di canto, che si svolgeva in un piccolo paesino dei dintorni. Il premio erano duecento, succosi ryo. Mi servivano e mi sarebbe servito un sacco partecipare anche per il morale. Poter cantare, poter buttare fuori i miei sentimenti sublimandoli in musica, era il modo migliore per non impazzire, per rimanere ancora me stessa. Io volevo partecipare, ma c'era un solo problema. Tutto quanto mi sembrava una trappola, un invito troppo perfetto per non essere finto, costruito apposta per attirarmi e colpirmi. Non riuscivo a togliermi dalla testa quel pensiero, per quanto sospettassi potesse essere semplice paranoia. La cosa anche mi spaventava, quasi più del pensiero stesso della trappola. Perdere la mia naturalezza, ritornare ad aver paura del mondo intero, l'idea di ritrovarmi indietro nel tempo mi terrorizzava. Ma dovevo andare avanti, lo dovevo a Draig e a tutti i miei amici e conoscenti, oltre che a me stessa. Era una prova e la avrei superata, sarebbe stato un modo anche di dimostrarmi degna di essere serva dei Sette Dei. Nei momenti di maggiore oscurità la fede mi avrebbe mostrato il cammino, ne ero sicura.
    Mi avvinai con passo convinto al villaggio in questione, cercando il posto più vicino dove fermarmi. Avevo abbastanza tempo prima della fine delle iscrizioni, quindi potevo prendere le giuste precauzioni. Mi ero trovata una locanda, non troppo distante dal posto in questione, e lì mi ero ritirata in una stanza. Ero uscita dal Rotolo ed avevo sciolto la Trasformazione, per la prima volta dopo parecchio tempo. Dormii poco, ero troppo tesa e preoccupata. Ormai mi ero abituata all'insonnia, cosa che mi rendeva sempre più paranoica. Non sarei durata a lungo ancora, anche per questo dovevo cercare di risolvere al più presto la questione. La mattina, all'alba, feci gli ultimi preparativi. Creai un NichiBunshin e poi mi trasformai nell'alter ego con cui avevo preso la stanza, un ragazzotto dai capelli ricci. Il clone se ne sarebbe andato di nascosto, mentre io rimanevo lì in attesa delle sue informazioni. Era il modo migliore per confondere il nemico, se fosse stato sulle mie tracce in quel momento. La copia uscì dalla finestra, sfruttando la sua agilità fuori dalla norma. Si diresse verso il villaggio dove si sarebbe tenuta la gara, alla ricerca di notizie interessanti e, speravo, risolutive. Per la prima volta dopo tempo Aiko Netsushi usciva allo scoperto, si mostrava con il suo volto in pubblico. Speravo che potesse funzionare come contro-trappola e magari fornirmi le giuste indicazioni su cosa dovessi aspettarmi dal nemico. Quella che stavo combattendo era anche una battaglia psicologica, dovevo riprendermi dallo stato di scacco in cui ero stata messa e iniziare a mettere a segno qualche punto.


    Shakuton: NichiBunshin (Arte della Vampa: Clone del Sole)
    Livello B
    Evoluzione degli Hino Bunshin. I cloni creati da questa tecnica tecnica saranno senzienti, autonomi e dotati di tutti i sensi. Queste copie nascono a partire da una sfera di puro chakra Shakuton, da cui si formerà prima la testa e poi il resto del corpo dei bunshin. Sarà possibile utilizzare come materiale anche una delle sfere di Vapore Assassino, riconvertite grazie ad una spesa di chakra adatta.
    Le copie sono in grado di sopravvivere a ferite lievi, ma spariscono in seguito a danni moderati. I cloni hanno una temperatura corporea più elevata di circa 10 gradi rispetto alle persone normali e inoltre l'utilizzatore può scegliere di apportare loro qualche modifica estetica con un costo aggiuntivo. In particolare si può rendere il loro aspetto diverso da quello dell'utilizzatore, anche se sarà impossibile essere troppo precisi con i dettagli al punto da replicare un'altra persona. Sarà inoltre possibile modificare anche la voce dei cloni, sia a livello di timbro vocalico che di range di note coperte. Infine, con un'ulteriore spesa energetica, sarà possibile rendere le copie luminose (risulteranno colorate di un rosso acceso).
    [Sigilli: 5]
    [Tipologia: Superiori]
    [I cloni hanno statistiche pari al 60% di quelle dell'utilizzatore, ma hanno un bonus di 10 punti all'Agilità (aggiunto dopo il calcolo)]
    [La copia possiede gli stessi oggetti dell'utilizzatore, ma la loro resistenza sarà il 50% di quella originale]
    [I cloni possono essere creati ad un massimo di 5 metri di distanza, ma questo limite viene meno se viene riconvertita una sfera presente già in precedenza in campo, allargandolo al raggio di controllo su queste altre tecniche]
    [I cloni conoscono tutte le jutsu dell'utilizzatore]
    [Le modifiche di aspetto dei cloni non avranno effetto sul loro carattere.]
    [Questi cloni rimangono attivi al massimo 24 ore, dopo le quali spariscono automaticamente senza ridare indietro il chakra all'utilizzatore]
    [Se un NichiBunshin termina il chakra a propria disposizione, scomparirà immediatamente]
    [I NichiBunshin non possono eseguire a loro volta questa tecnica]
    [L'utilizzatore può decidere di dotare queste copie di chakra, da 10 a 80 unità.]
    [L'utilizzatore può riassorbire i cloni per recuperare il chakra di cui li ha dotati.]
    Consumo: 30 a copia
    Consumo per riconvertire una sfera di Vapore Assassino: 15
    Consumo per il cambio di aspetto: 2 a copia
    Consumo per il cambio di voce: 2 a copia
    Consumo per rendere la copia luminosa: 6 a copia

    Tecnica della Trasformazione (Henge no Jutsu)
    Tipo: Ninjutsu
    Una delle tre tecniche che ogni ninja impara durante il suo corso accademico; con questa tecnica si cambia il proprio aspetto, prendendo le sembianze di un altro essere vivente od oggetto.
    [Si possono copiare le sembianze di corpi di categoria Media o Grande]
    [Non si possono compiere azioni che non si sarebbero potute compiere normalmente]
    [Non si possono compiere azioni che la cosa in cui ci si è trasformati non potrebbe fare]
    [La Trasformazione è tanto più accurata quanto si ha presente la cosa in cui trasformarsi (questo comprende anche la voce)]
    [Sigilli: 1]
    Consumo: 5


    Aiko
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    11
    25
    38
    40
    62+8
    35
    48

    Post:
    1

    Potenziamenti:
    Spec in Controllo del Chakra 5
    Spec in Esperto di Rotoli 4

    Armi:
    //
    352/448
    -95: Nichibunshin con 80 di chakra in dotazione
    -1: Trasformazione


    (
    Ferite:

    Stato Fisico:
    Leggermente Stanca (78%)

    Stato Mentale:
    Tesa e molto preoccupata



    Statistiche copia
    Forza 15
    Resistenza 23
    Velocità 24
    Agilità 42+10
    Precisione 21
    Riflessi 29
    Chakra 80/80
     
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    Un po' da qui e un po' da là

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    Il tuo clone torna a tarda serata con molte informazioni, ma nessuna molto rilevante: la gara si terrà il giorno successivo, i partecipanti possono scegliere un nome d'arte con cui essere presentati, hanno tre minuti per esibirsi e possono essere solisti o un gruppo. Si è raccolta parecchia gente dai villaggi vicini e c'è anche qualche straniero, ma non ha incontrato o sentito di nessun individuo sospetto. Un paio di ninja sono di ronda presso il paesino, vengono da Konoha. Scegli pure come comportarti, hai 24 ore prima dell'inizio della competizione. Se decidi di partecipare, descrivi la tua performance con il livello di dettaglio che preferisci, ma fermati alla conclusione del tuo turno, quando dovrai scendere dal palco e attendere che i tuoi avversari eseguano i loro show.
     
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    Demone incendiario

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    Viaggiare con la mia faccia normale era davvero strano, un piacevole ritorno. Anche se ero solo un clone, ormai ci eravamo abituate a viaggiare sempre in clandestinità, senza lasciare alcuna traccia, quindi tornare ad essere davvero Aiko era bello. Purtroppo non fui in grado di scordare i nostri problemi, anzi avevo la mente completamente immersa in essi. Dovevo riuscire ad acquisire informazioni, a capire se si trattava di una trappola o meno, capire se potevo tendere una contro-trappola ai miei nemici. Avevo le idee chiare e gli occhi ben aperti, il fallimento sarebbe stato molto pericoloso.
    Il villaggio dove si teneva la competizione era piuttosto piccolo ma altrettanto caratteristico. Il periodo festivo era nel pieno e gli abitanti erano in fibrillazione. Non mi feci coinvolgere dall'atmosfera che si respirava, per quanto fosse invitante, e rimasi sull'attenti. In più momenti attivai l'Occhio della Morte, ma non ottenni mai il risultato in cui più speravo, ovvero il nome di Rokuro. Cercai di memorizzare quanti più nomi e volti possibili e in questo senso mi sembrò di essere in grado di ricordare molte cose, per deformazione personale. Appena possibile parlai con gli organizzatori, che mi spiegarono il regolamento del torneo. Era qualcosa di molto leggero, non troppo ufficiale, mi piaceva lo spirito da cui era pervaso. Decisi di iscrivermi e nonostante la possibilità di usare nomi d'arte, cosa che solitamente facevo, mi segnai proprio come Aiko Netsushi. Spiegai loro che di solito utilizzavo cloni per suonare con me e costoro non sembravano aver molto chiaro cosa stessi dicendo, ma mi dissero che essendo consentita l'iscrizione di gruppi musicali non c'era alcun problema. Ringraziai molto per la cortesia, anche se prestai molta attenzione ai nomi e ai volti di queste persone. Potevano essere complici del mio nemico, anche se sembravano abbastanza gentili da non esserlo. Non ero brava a essere sospettosa, quindi non mi era facile leggere tra le righe indizi su possibili traditori. Sembravano tutte persone in buona fede, ma avevo la tendenza a vedere il bene in tutti a prescindere, era un mio difetto che ogni tanto mi si ritorceva contro. Passai le ore successive a passeggiare con calma per quella zona. Parlai con un sacco di persone, presentandomi e sentendo le loro storie, proprio come mi faceva sempre piacere fare. Non mi godetti fino in fondo queste conversazioni, purtroppo, ma fu comunque in parte piacevole. Oltre a molti abitanti del posto c'erano alcune persone dei villaggi vicini e c'erano persino un paio di ninja konohani. Quando potei mi presentai con il mio nome, spiegando di come fossi una delle partecipanti del concorso di canto. Speravo che la voce potesse girare un po', però allo stesso tempo cercai di non forzare troppo le cose, di essere abbastanza naturale. Una volta terminate le cose da fare decisi di tornare dal mio corpo originale, perché potesse scegliere in piena libertà come comportarsi. Cercai un angolo nascosto, in cui non mi vedesse nessuno, e poi sparii nel nulla.




    Non ero intenta in nessuna attività particolare quando mi arrivarono i ricordi della mia copia. Tante informazioni da digerire, ci misi un attimo a decidere il da farsi. Cercai di memorizzare tutto quello che lei aveva memorizzato, tutte le persone incontrate. Dopo ciò mi occupai delle questioni artistiche, dell'esibizione vera e propria, su cui il clone aveva delegato del tutto a me. Non ci misi molto a scegliere cosa e come suonare, a farmi un piano d'azione. Mi spiacque l'idea di non poter fare in prima persona tutto ciò, per quanto sarebbe pur sempre stata una parte di me. Conclusi tutti i dettagli in poco tempo e non mi restò molto altro da progettare. Mangiai qualcosa di spartano e mi misi a letto, passando la solita nottata di sonno imperfetto, non abbastanza ristoratore. Per questo motivo mi svegliai di nuovo stanca mentalmente, ma come sempre determinata al massimo. Creai il Nichibunshin che mi avrebbe rappresentato e lo lasciai andare. Uscì nuovamente dalla finestra, stando bene attenta a non farsi scoprire in nessun modo. Controllò velocemente che non ci fosse nessuno nei dintorni e poi si avviò verso il villaggio. Io la osservai dietro ai vetri e come prima cosa mi venne augurarle buona fortuna. Poi sentii che questo non era abbastanza e unii le mani in una preghiera. Come già altre volte mi sentii impotente e mi rivolsi agli Dei, perché osservassero l'umiltà della loro serva e le concedessero la protezione di cui aveva bisogno. Di cui avevamo profondamente bisogno.



    Shinigan (Occhio della morte) (tecnica personale)
    Livello C
    Tipo: Ninjutsu
    Doujutsu più basilare tra i Sette del clan Netsushi, l’unico a essere tramandato di generazione in generazioni a tutti i suoi membri. Si narra che anticamente essa fosse stata insegnata al capofamiglia niente di meno che dal Dio della Morte. Si narra altresì che anticamente la tecnica fosse in grado di mostrare, oltre al loro nome reale, anche la data della morte delle persone, cosa che avrebbe causato la pazzia di più di un Netsushi, devastati dal conoscere il momento della morte dei propri cari.
    Concentrando una piccola dose di chakra nell'occhio destro, si potrà vedere il vero nome di tutte le persone che entrano nel campo visivo dell'utilizzatore. I caratteri sono posizionati davanti al corpo, all'altezza dello stomaco. Questo nome è sempre quello dato alla nascita e non cambierà neanche modificandolo legalmente. Nel caso in cui la persona non abbia ricevuto un nome al momento della nascita, verrà considerato come vero nome quello che gli viene dato per la prima volta. Se una persona non ha mai ricevuto un nome comparirà semplicemente la scritta “nessun nome”.
    Nel caso la tecnica sia utilizzata su una persona il cui nome è stato dato in una lingua con un alfabeto diverso da quello conosciuto dall’utilizzatore, egli vedrà il nome di questa persona nell’alfabeto di origine di quel nome, anche se esso è sconosciuto all’utilizzatore. Se la tecnica viene utilizzata su una persona il cui nome proviene da una lingua che è esclusivamente orale, l’utilizzatore vedrà il nome in questione come un disegnino stilizzato che rappresenta il significato del nome.
    Con la morte di una persona, sparisce anche il suo nome. Questo processo non è immediato, ma può prendere da un minuto fino a un giorno. Inoltra i cloni non sono riconosciuti come diversi dalle persone e quindi essi presentano il nome del loro creatore.
    [Questa tecnica non richiede sigilli]
    [Questa tecnica non può essere mantenuta attiva per più di tre turno di seguito]
    Consumo: 10 a turno

    Shakuton: NichiBunshin (Arte della Vampa: Clone del Sole)
    Livello B
    Evoluzione degli Hino Bunshin. I cloni creati da questa tecnica tecnica saranno senzienti, autonomi e dotati di tutti i sensi. Queste copie nascono a partire da una sfera di puro chakra Shakuton, da cui si formerà prima la testa e poi il resto del corpo dei bunshin. Sarà possibile utilizzare come materiale anche una delle sfere di Vapore Assassino, riconvertite grazie ad una spesa di chakra adatta.
    Le copie sono in grado di sopravvivere a ferite lievi, ma spariscono in seguito a danni moderati. I cloni hanno una temperatura corporea più elevata di circa 10 gradi rispetto alle persone normali e inoltre l'utilizzatore può scegliere di apportare loro qualche modifica estetica con un costo aggiuntivo. In particolare si può rendere il loro aspetto diverso da quello dell'utilizzatore, anche se sarà impossibile essere troppo precisi con i dettagli al punto da replicare un'altra persona. Sarà inoltre possibile modificare anche la voce dei cloni, sia a livello di timbro vocalico che di range di note coperte. Infine, con un'ulteriore spesa energetica, sarà possibile rendere le copie luminose (risulteranno colorate di un rosso acceso).
    [Sigilli: 5]
    [Tipologia: Superiori]
    [I cloni hanno statistiche pari al 60% di quelle dell'utilizzatore, ma hanno un bonus di 10 punti all'Agilità (aggiunto dopo il calcolo)]
    [La copia possiede gli stessi oggetti dell'utilizzatore, ma la loro resistenza sarà il 50% di quella originale]
    [I cloni possono essere creati ad un massimo di 5 metri di distanza, ma questo limite viene meno se viene riconvertita una sfera presente già in precedenza in campo, allargandolo al raggio di controllo su queste altre tecniche]
    [I cloni conoscono tutte le jutsu dell'utilizzatore]
    [Le modifiche di aspetto dei cloni non avranno effetto sul loro carattere.]
    [Questi cloni rimangono attivi al massimo 24 ore, dopo le quali spariscono automaticamente senza ridare indietro il chakra all'utilizzatore]
    [Se un NichiBunshin termina il chakra a propria disposizione, scomparirà immediatamente]
    [I NichiBunshin non possono eseguire a loro volta questa tecnica]
    [L'utilizzatore può decidere di dotare queste copie di chakra, da 10 a 80 unità.]
    [L'utilizzatore può riassorbire i cloni per recuperare il chakra di cui li ha dotati.]
    Consumo: 30 a copia
    Consumo per riconvertire una sfera di Vapore Assassino: 15
    Consumo per il cambio di aspetto: 2 a copia
    Consumo per il cambio di voce: 2 a copia
    Consumo per rendere la copia luminosa: 6 a copia


    Statistiche copia
    Forza 15
    Resistenza 23
    Velocità 24
    Agilità 42+10
    Precisione 21
    Riflessi 29
    Chakra 80/80
     
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    Io e il Clone Ardente creato appena prima avanzammo sul palco, con passo più sicuro di quanto lo fosse il nostro stato d'animo. Ci posizionammo al centro della scena, lui con in mano la chitarra, mentre io impugnavo il microfono che mi era stato donato e il mio nuovo tamburello, a cui avrei affidato il sobrio accompagnamento della melodia principale. Presi fiato per qualche istante, prendendomi il timido applauso di incoraggiamento del pubblico. Nessuno mi conosceva, ne ero convinta, nessuno sapeva chi ero e cosa stavo passando, ma mi fece piacere sentire il supporto di quegli sconosciuti. Mi girai un istante verso l'altra me stessa e le feci un cenno di intesa, per quanto non fosse per niente necessario. La chitarrista iniziò quindi con alcuni semplici accordi, che diedero il via al pezzo, un breve intro prima della partenza della parte vocale. L'arrangiamento che avevo scelto era molto semplice, spoglio. Non era una canzone che dava sfoggio di particolare virtuosismo, anche nel cantato, ma era perfetto per racchiudere i miei sentimenti straripanti e mostrare, speravo, tutta la mia espressività da tempo inespressa.
    Occhi da orientale,
    che raccontano emozioni

    Le prime parole erano già fondamentali per far capire il soggetto e il campo tematico di quella canzone. Non era la migliore del mio repertorio, forse, ma era proprio quella di cui avevo bisogno in quel periodo. La aveva scritta il mio corpo originale, in quei giorni di solitudine e latitanza. Nel testo aveva cercato di infondere le proprie emozioni, la malinconia che la pervadeva. Erano parole che esprimevano tutta la nostra devozione nei confronti di Draig e di quello che potevamo essere se le cose fossero andate bene. Partivo da uno degli aspetti più belli di lei, quei suoi occhi che erano i protagonisti incontrastati sia del suo volto che di conseguenza della canzone. Erano dolci, espressivi, specchio della sua anima, capaci di ridarmi calma e "pienezza" con un solo sguardo. In essi mi perdevo e su essi avevo voluto concentrarmi nel comporre un testo dedicato al nostro amore.
    Più di cinquecento notti
    già mi sono innamorata
    di una bocca appena aperta
    e di un respiro senza fiato

    Il sogno del futuro insieme a lei era troppo invitante, un faro di speranza in mezzo all'oscurità in cui mi trovavo. Era poco il tempo che avevamo passato insieme, troppo poco, però il sentimento era uno dei più forti che avevo mai provato in vita mia. La sua bocca era divina, capace di raggiungere la mia vera essenza e di rendermi viva come nient'altro, mi trasmetteva forza. Mi appellai proprio ad essa, sovente, la riportai alla memoria. Le sue labbra, la sua voce, i suoi baci, il solo ricordo mi dava vigore, di tanto in tanto, anche se capitava pure che fosse esso ad affossarmi. Nelle tenebre del Rotolo Edificio, che per poco sono state il nido della nostra passione, più volte avevo chiamato il suo nome, nella speranza che tutto tornasse come prima. E nel dolce sogno che era quella canzone lo facevo di nuovo, indirettamente ma molto più forte.
    Ma tu dormi ancora un po'
    non svegliarti ancora, no

    Sogna, Draig, sogna con me! Quella sorta di ritornello era un'invocazione, oltre che un pensiero che era tornato tante volte quando l'avevo vista riposare. Era così bella quando lo faceva. Lei, sempre così attiva, forte, solare, finalmente in pace, libera. Il suono leggero del suo respiro regolare, il contatto del suo volto sulla mia spalla, su cui amava appoggiarsi. Erano sensazioni semplicemente fantastiche, di cui non ero mai sazia.
    Ma tu dormi ancora un po'
    ancora non so...
    guardarti anch'io nel modo giusto

    Nonostante la forza dei miei sentimenti non riuscivo ancora a non considerarmi indegna di lei, del suo amore, di quanto me ne dava, di quanto faceva per me. Sentivo di non essere abbastanza per lei, di averla fatta soffrire ingiustamente e di non essere capace di non farla soffrire in futuro. Erano i miei soliti problemi, il mio solito senso di inadeguatezza, ma era accresciuto da ciò che provavo per lei. Mi faceva male, soprattutto ora che non avevo lei a calmarmi, che non potevo lasciarmi illudere dalle sue parole e inebriare dal suo corpo. Era doloroso, ma riuscivo a sublimare tutto quanto in qualcosa di positivo, in un ringraziamento per tutto quello che lei aveva fatto per me e per quello che rappresentava. Un ringraziamento che forse non avrebbe mai ascoltato, ma che volevo urlare a squarciagola.
    Sono occhi di ambra lucida
    fra palpebre di viole
    sguardo limpido di aprile
    come quando esce il sole

    Quando arrivai a cantare questo verso chiusi i miei occhi e vidi i suoi. Erano lì, vivi, di fronte a me, attivi come non mai, gentili. Non erano la prima cosa che avevo notato di lei, ma una volta scoperta la loro bellezza ne ero rimasta rapita. Erano tutto quello di cui c'era bisogno per capirla, la sua capacità di spazzare via le preoccupazioni dagli altri passava proprio dalla forza del suo sguardo, dal magnetismo esercitato da quelle piccole, meravigliose, sferette marroncine. Mi riconquistavano ogni volta e vederle di nuovo lì, davanti a me, improvvisamente, mi portò sull'orlo delle lacrime. Dovetti riaprire gli occhi, per non lasciarmi trasportare del tutto, ma ormai essi erano diventati lucidi. Avrei resistito fino alla fine?
    Ed io sarò la nuvola
    che ti terrà nascosta
    perché gli altri non si accorgano
    di averti persa...

    Questa frase era quella da cui ero partita, era quella su cui avevo imbastito la melodia perché era troppo importante e dovevo usarla. E nonostante tutto il pezzo fosse una preghiera e una dedica a Draig, estremamente personale, questa frase non era mia, era sua. Era lei ad averla detta a me. Era stato durante un pomeriggio con lei, eravamo nel Rotolo Edificio e le avevo fatto sentire una mia canzone, che avevo composto nel periodo della nostra piccola avventura estiva. Era molto orecchiabile, ero convinta che potesse piacere a molti nonostante fosse autoreferenziale, però lei mi disse che sarei potuta addirittura diventare famosa con essa. Ne era sicura, lo disse come fosse un'ovvietà. Mi sentii lusingata, ma risposi anche che non ero certa di voler diventare una star di qualsiasi tipo. Non con quella canzone, almeno, era troppo personale, ritenevo. Lei mi guardò con dolcezza per qualche secondo, poi mi disse che ero già una stella, senza dubbio, e che lei sarebbe stata la mia nuvola. Poi pronunciò quella frase, con tono divertito e sguardo amorevole. Era il suo modo di dirmi che mi avrebbe protetta e lo trovai talmente poetico e dolce che non potei far altro che gettarmi tra le sue braccia, piangendo di commozione. Le promisi che avrei fatto lo stesso. Lei era il mio sole, non volevo tenerla solo per me, ma volevo difenderla dalle difficoltà del mondo. Lei aveva un carattere forte, era gioviale e gentile, era una persona speciale, ma spesso a ragazze come lei succedono cose brutte e volevo che lei non dovesse mai più soffrire. Ripetere la sua frase in una canzone come quella aveva proprio il significato di ri-affermare il mio voto, la mia promessa. Se lei mi avesse voluto di nuovo, dopo la fine di tutta quella storia, avrei fatto di tutto per farla felice.
    Ho paura di sfiorarti e rovinare tutto.
    Nel ripetere il ritornello diedi maggiore importanza a questa frase, rispetto alla volta precedente. Le mie paure, le mie fisime, continuavano sempre a infestare il nostro rapporto, nonostante il modo in cui lei mi rassicurava ogni volta. Il mio terrore di distruggere quello che eravamo, la magia che ci univa, con una singola parola o gesto fuori posto ritornava spesso, a volte nei momenti più inopportuni. Era come se temessi che un contatto troppo forte, fisico o spirituale che fosse, potesse svegliarci e farci scoprire che quello non era stato altro che un sogno, una illusione da sciocche. Eravamo ancora all'inizio e la forza dei miei sentimenti rendeva quella mia paura ancora più potente. Ma c'era ancora altro. Quella canzone, in quel preciso momento, rappresentava anche altro per me. Il richiamarmi a lei in un periodo così buio era un ottimo modo di mantenere salda la mia volontà e sana la mia mente, ma mi faceva comunque paura. Se lei diventava la mia unica ancora di salvezza rischiavo di far degenerare i miei sentimenti, di trasformare l'amore in necessità, in dipendenza. Non potevo permettermi di farlo, non potevo permettermi di rovinare il nostro, ancora ipotetico, futuro. Per questo avevo paura di toccare troppo spesso il pensiero, di farlo diventare un'ossessione. Era un equilibrio fragile e il terrore di spezzarlo era sempre vivo. Quella frase serviva a quello, era un campanello di allarme per evitare di trasformare la canzone in qualcosa di diverso da quello che era. Era una dichiarazione di devozione, non una richiesta di aiuto. Non potevo caricarla di una responsabilità così grande, sarebbe stato ingiusto per lei. E per noi.
    Nei tuoi occhi...
    innocenti...
    disarmanti...
    devastanti...

    La loro potenza era unica, mi aprivano come una scatoletta ed ero grata di ciò. Il fatto stesso di guardarci dava significato al nostro stare insieme. Erano i suoi occhi che stabilivano il ritmo del tempo che passavamo insieme, che comunicavano e provocavano in me gioia, desiderio, dolcezza e mille altre sfumature. Dovevo loro tutto.
    Quei tuoi occhi,
    che ho davanti,
    tienli chiusi
    ancora pochi istanti

    Un'altra volta chiusi gli occhi, per connettermi a lei ed evocare il suo ricordo. Lo sentii vicino e questa volta mi diede più forza che mai, che utilizzai per il verso successivo. Riaprii gli occhi, sempre più lucidi ma anche più convinti di prima, quasi spiritati.
    Occhi da orientale che raccontano emozioni,
    io cos'altro posso fare?
    Io posso scrivere canzoni!

    Il nostro era un rapporto particolare, forse proprio perché ancora all'inizio. Chiacchieravamo molto, sempre, ma non parlavamo quasi mai di esso, non esprimevamo a parole quello che sentivamo. Lei lo faceva attraverso il suo sguardo, la sua mimica, la sua espressività corporea che era semplicemente perfetta. Quello che sentiva, quello che voleva, era tutto chiaro e cristallino. E io invece? Ogni volta che provavo a dire qualcosa di importante, di significativo, mi sentivo una sempliciotta, una sciocca che parla con parole stupide, inutili. Sentivo di non riuscire a far passare ciò che volevo e questo ogni tanto era davvero frustrante. Ma con la musica era diverso. Sentivo di essere in grado di comunicare davvero, tramite essa. Tutto ciò che volevo dire riusciva ad assumere il valore che volevo dargli, diventavo capace di raggiungere gli altri e in particolare le persone a cui tenevo. Draig mi aveva sentita poche volte cantare, ma ero sicura che avrebbe capito cosa volevo dirle con questa canzone. Perché io l'avevo scritta per lei e anche se non poteva ascoltarla speravo che prima o poi l'avrebbe fatto, che le sarebbe arrivata in qualche modo. Era la mia dichiarazione d'amore, più potente di quanto avrei mai potuto fare con le semplici parole.
    Se potesse questa musica
    cancellare l'universo
    forse ti potrei guardare
    e non sentirmi così persa!

    Più volte avrei voluto distruggere tutto il resto e rimanere solo noi due. Era per quello che mi piaceva stare con lei nel Rotolo Edificio, perché non c'era nient'altro oltre a noi. Solo noi. Insieme. Io avevo sempre adorato il mondo, anche nei momenti più bui della mia vita, ma poter stare con lei da sole era inebriante, fantastico, incommensurabilmente bello. E, come per altri versi, anche in questo caso le parole assumevano un ulteriore valore in questo periodo di solitudine. Cancellare l'universo voleva dire distruggere tutti quegli ostacoli che ci tenevano lontane, che ci impedivano di essere quello che volevamo essere. L'impulso a fare qualsiasi cosa per tornare da lei era fortissimo, ma sapevo che non me lo sarei concesso, che non mi sarei perdonata se avessi fatto le cose in maniera sbagliata per fretta e avidità. Il fatto che le volessi così bene significava anche che volevo essere la persona migliore possibile, quella che lei meritava di avere al suo fianco.
    Nei tuoi occhi...
    Durante tutti gli ultimi versi feci fare al clone dei piccoli cori di supporto, ripetendo alcune frasi chiave del testo, per rafforzare la transizione in corso. La potenza della musica pian piano scemava, sfumava sempre più, volgendo verso il termine della canzone.
    Tienli chiusi,
    ancora pochi istanti

    Come prima chiusi gli occhi, ad accompagnare questo passaggio. Però ripetere le ultime parole nel finale dava loro l'ennesimo significato ulteriore rispetto a quello letterale. Quei pochi istanti per cui stavo implorando non erano solo quelli dello splendido riposo della mia amata, erano proprio quelli che chiedevo a lei. Non voglio andarmene, voglio stare con te ancora un po'! Non voglio perderti! Mentre il clone si occupava di fare le piccole frasi musicali che fungevano da outro la mia mente si prodigava in quella preghiera improvvisata e impossibile. Non fui più in grado di trattenermi e le palpebre non bloccarono i lacrimoni che scesero giù sulle mie gote, prepotenti. Mi girai verso il clone, in modo da rendere meno evidente al pubblico il mio crollo. Porsi la mano e mi feci passare la chitarra, poi lo lasciai scomparire nel nulla. Riaprii gli occhi, ormai inondati, alla ricerca della via per scendere dal palco. Ero un po' confusa, incapace di capire cosa fare perché travolta da sentimenti contrastanti. Ed ero solo un clone, io, chissà come avrebbe reagito la povera Aiko originale, al chiuso nella sua stanzina di albergo, una volta ricevuti i miei ricordi. Il mio pensiero andò a lei, al nostro dolore, alla nostra speranza, e a Draig, la protagonista indiscussa di entrambe.
     
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    Spero che tutti leggano questo post e imparino la profondità con cui si può interpretare un personaggio.
    (Mi ci includo, sono contento e fiero di averlo fatto.)

    CITAZIONE
    Il pubblico è in visibilio, senza mezzi termini. La folla accoglie la tua discesa dal palco con un grido lungo e coordinato, in cui si mischiano cento voci diverse a creare una disfonia quasi armoniosa. I presentatori lasciano che la folla si sfoghi, ma ad un certo punto sono costretti a portare avanti la competizione, loro malgrado. Un gesto quasi inutile, visto che ormai è chiaro a chiunque nel raggio di un chilometro chi sia la vincitrice del concorso.
    Quando ormai tutta l'attenzione è tornata sul palco, un uomo ti si avvicina. È alto, molto più alto di te e prima ancora che tu possa vederlo in viso si è già prodigato in un plateale inchino.
    Un'esibizione encomiabile. Devo farle i miei più sinceri complimenti, Signorina Netsushi.
    La sua voce ha qualcosa di strano. Sembra quasi metallica, distante; c'è qualcosa di vagamente inumano in essa. Quando torna in posizione eretta, mostra finalmente il suo volto: una maschera bianca, simile ad un teschio, gli ricopre per intero la testa, lasciando visibili solo i suoi occhi, piccoli e bianchi. Il bastone sottile e il lungo abito nero che lo ricopre fino ai piedi slanciano ulteriormente la sua figura, facendolo sembrare ancora più imponente di quanto non sia in realtà. Il suo sorriso, così finto e largo, trasmette una sensazione opprimente.
    Spero che il mio aspetto non la turbi. Il mio viso non è nelle condizioni di essere mostrato, al momento, e questa è stata la soluzione migliore che io abbia potuto trovare.
    Accompagna le parole a gesti frenetici delle mani che, seppur disordinati e rapidi, sembrano possedere una sorta di senso, di significato. Nonostante l'apparenza inquietante, sembra sinceramente cortese.
    Permette un suggerimento da una persona con la vista più lunga del corpo?
    Domanda molto educatamente, mantenendo una rispettosa distanza con il tono di voce.
     
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    Gli applausi accompagnarono la mia uscita dal palco e giunsero inattesi, soprattutto per la loro intensità. Mi girai, con gli occhi ancora inondati, e mi stupii di tanto calore. Feci un profondo inchino, anche per celare in parte quei lacrimoni di commozione che non volevano smettere di scendere. Sentivo di non meritare così tanto, ma presi tutto quello che mi stava venendo dato. Ne avevo bisogno, ne avevo troppo bisogno. Dopo qualche secondo mi asciugai gli occhi e portai il microfono alla bocca.
    Grazie. Grazie a tutti.
    Questa volta riuscii a mantenere un po' di contegno e uscii dal palco, mentre ancora gli applausi riempivano l'aria e di conseguenza il mio cuore. Consegnai il microfono ad uno degli organizzatori, che mi lanciò un'occhiata impressionata e stupita. Io cercai di non darci troppo peso, anche se un po' di fierezza la acquistai. Mi allontanai di qualche metro, avevo bisogno di stare da sola mentre aspettavo che la competizione andasse avanti. Sentii che i presentatori stavano iniziando a passare oltre, quindi mi girai per vedere cosa stava succedendo. Ebbi tempo appena di posare i miei strumenti musicali a terra, poi vidi che qualcuno si stava avvicinando a me con passo deciso, un uomo davvero imponente. Indossava una sorta di abito elegante e portava un bastone piuttosto particolare. Si esibì subito in un grande e profondo inchino, mentre si complimentava per la mia canzone di poco prima. La sua voce era strana, non sembrava quasi umana, come fosse artificiale. Si rialzò qualche istante dopo, mostrandomi finalmente il viso. O almeno così speravo, perché in realtà questo era coperto da una grande maschera. Era bianchissima, sembrava quasi un teschio, anche se aveva alcune parti un po' rovinate. Su tutto ciò era disegnato un grande sorriso innaturale, a rendere ancora più strana quella figura. Era davvero inquietante e riuscii a mantenere un po' di sangue freddo solo perché sapevo di essere un clone. Non avrebbe potuto farmi niente, non sapeva dove era il mio corpo originale e se avesse tentato di farmi qualcosa sarei riuscita a farlo sapere a lei, in modo che potesse fuggire. Nonostante mi stesse montando una paura esagerata riuscii a non dare di matto, anzi mi mantenni concentrata sulle parole che disse subito dopo.
    Spero che il mio aspetto non la turbi. Il mio viso non è nelle condizioni di essere mostrato, al momento, e questa è stata la soluzione migliore che io abbia potuto trovare.
    Non dissi nulla, non sapevo proprio cosa dire. Era una situazione molto tesa, sentivo che avrei dovuto stare molto attenta a qualsiasi mia azione o parola. Aspettai che fosse lui a fare la mossa successiva.
    Permette un suggerimento da una persona con la vista più lunga del corpo?
    La frase era formulata in maniera molto strana, stava suggerendo qualcosa di specifico. Avere la vista lunga voleva dire saper leggere gli inganni altrui e io in quella occasione, contrariamente al mio solito, stavo effettivamente mettendo in atto uno stratagemma molto particolare. Lui aveva detto di riuscire a vederci lontano, quindi stava per caso insinuando di essere in grado di individuare la reale me stessa. Una cosa del genere sarebbe stata disastrosa, avrebbe voluto dire essere del tutto nelle mani del nemico, pronta per essere abbattuta. Ma prima per darmi per spacciata avevo bisogno di capire quanto la mia lettura fosse corretta e quanto sapeva l'uomo. Sempre che quello fosse davvero un uomo, pareva più un demonio. Attivai i due doujutsu che avevo appreso per primi, affidandomi agli Dei di cui ero serva fedele e stando ben attenta a cercare di carpire quante più informazioni da quell'essere inquietante. Per prima cosa cercai di scoprire il suo nome, sempre che ne avesse uno, prestando attenzione a ricordare se lo avessi già letto da qualche parte. Di seguito avrei risposto alla domanda e lo avrei fissato negli occhi mentre parlava. La maschera copriva tutta la sua mimica facciale, ma non celava le sue pupille e io avevo bisogno solo di esse. O almeno speravo che ciò bastasse.
    La ascolto, signore. Sono... ecco, sono sempre felice di seguire consigli di persone ben disposte.


    Shinigan (Occhio della morte)
    Livello C
    Tipo: Ninjutsu
    Doujutsu più basilare tra i Sette del clan Netsushi, l’unico a essere tramandato di generazione in generazioni a tutti i suoi membri. Si narra che anticamente essa fosse stata insegnata al capofamiglia niente di meno che dal Dio della Morte. Si narra altresì che anticamente la tecnica fosse in grado di mostrare, oltre al loro nome reale, anche la data della morte delle persone, cosa che avrebbe causato la pazzia di più di un Netsushi, devastati dal conoscere il momento della morte dei propri cari.
    Concentrando una piccola dose di chakra nell'occhio destro, si potrà vedere il vero nome di tutte le persone che entrano nel campo visivo dell'utilizzatore. I caratteri sono posizionati davanti al corpo, all'altezza dello stomaco. Questo nome è sempre quello dato alla nascita e non cambierà neanche modificandolo legalmente. Nel caso in cui la persona non abbia ricevuto un nome al momento della nascita, verrà considerato come vero nome quello che gli viene dato per la prima volta. Se una persona non ha mai ricevuto un nome comparirà semplicemente la scritta “nessun nome”.
    Nel caso la tecnica sia utilizzata su una persona il cui nome è stato dato in una lingua con un alfabeto diverso da quello conosciuto dall’utilizzatore, egli vedrà il nome di questa persona nell’alfabeto di origine di quel nome, anche se esso è sconosciuto all’utilizzatore. Se la tecnica viene utilizzata su una persona il cui nome proviene da una lingua che è esclusivamente orale, l’utilizzatore vedrà il nome in questione come un disegnino stilizzato che rappresenta il significato del nome.
    Con la morte di una persona, sparisce anche il suo nome. Questo processo non è immediato, ma può prendere da un minuto fino a un giorno. Inoltra i cloni non sono riconosciuti come diversi dalle persone e quindi essi presentano il nome del loro creatore.
    [Questa tecnica non richiede sigilli]
    [Questa tecnica non può essere mantenuta attiva per più di tre turno di seguito]
    Consumo: 10 a turno

    Ikigan (Occhio della vita)
    Livello B
    Tipo: Ninjutsu
    Doujutsu abbastanza basilare dei Sette del clan Netsushi, conosciuto al giorno d’oggi da pochi dei suoi membri. La leggenda narra che anticamente essa fu insegnata al capofamiglia direttamente dalla Dea della Vita, in cambio dell'alleanza tra il clan e la divinità. Concentrando una piccola dose di chakra nell'occhio sinistro l'utilizzatore è in grado di distinguere le menzogne. Ogni qual volta l'utilizzatore udirà una frase detta da una persona che sta guardando negli occhi, mentre la tecnica è attiva, la pupilla di questa si colorerà di una tonalità diversa. In caso di menzogna la pupilla si tingerà di nero, in caso di mezza verità o di informazioni celate di proposito la pupilla si tingerà di grigio, mentre nel caso di verità piena la pupilla diverrà bianca. Questi dati si riferiscono ovviamente alle intenzioni dell'interlocutore, non al valore assoluto delle sue parole (una persona convinta di stare dicendo la verità sarà colorata di bianco, anche nel caso in cui le informazioni da lui date siano sbagliate).
    [Questa tecnica non richiede sigilli]
    [L'utilizzatore deve mantenere lo sguardo fisso negli della persona su cui vuole usare questa tecnica, pena il suo fallimento]
    [Questa tecnica non può essere mantenuta attiva per più di cinque turno di seguito]
    Consumo: 30 a turno


    Statistiche copia
    Forza 15
    Resistenza 23
    Velocità 24
    Agilità 42+10
    Precisione 21
    Riflessi 29
    Chakra 62/80
    (-1: Rotoleria Dimensionale)
    (-1: Clone Ardente)
    -1: Occhio della Morte
    -15: Occhio della Vita
     
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    Lieto di sentirlo.
    Risponde il tuo interlocutore con un sorriso, anche se... beh, non può fare altrimenti. Mentre continua a gesticolare, un nome appare di fronte a lui.

    แขกผู้เข้าพักวิรัตน์ดุสิต


    Si ricordi una cosa molto importante: per far uscire le formiche al Sole bisogna bruciare il formicaio, ma la cosa non funziona se esso è già vuoto.
    La voce meccanica ha quasi un tono profetico, ma non hai tempo di chiedere delucidazioni sul messaggio criptico: inizi a sentire un senso di oppressione, di piccolezza e impotenza, e tutto il tuo corpo si tende a voler scappare. Sei costretta a distogliere lo sguardo dall'uomo per un momento e quando lo fai la sensazione scompare di colpo. Scompare così com'è svanito lui. Lui e la sua pupilla di un candore invidiabile.

    Signorina Netsushi!
    Ti raggiunge subito un altro grido, stavolta dalla voce più umana e rassicurante. Si tratta di un uomo paffutello, con enormi mustacchi e una strana tuba sulla testa. Il suo aspetto buffo è un toccasana per le tue preoccupazioni.
    Signorina, salve. Verrò subito al sodo: il mio nome è Josuhu Aburahamu e sono un produttore discografico. Ho sentito la sua voce, il suo swing, il suo savoir faire... ci sa fare, bella mia. Creda a me, io ho lavorato con grandi artisti.
    Si vanta, stringendosi il colletto della giacca; sembra sapere quello che dice.
    Vorrei un appuntamento, le dispiace? Posso lasciarle il mio biglietto da visita?
     
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    Il nome carpito dal mio doujutsu era un insieme di segni mai visti prima. Non assomigliava all'alfabeto della lingua di Draig né di quella del Paese delle Chiavi. Mi venne addirittura da domandarmi se fossero segni umani o meno ed ero davvero spaventata dalla seconda opzione.
    Si ricordi una cosa molto importante: per far uscire le formiche al Sole bisogna bruciare il formicaio, ma la cosa non funziona se esso è già vuoto.
    Sentii fortissimo il peso di queste parole, ma percepii anche qualcos'altro, qualcosa di sconosciuto e devastante. Non riuscii a tenere alto lo sguardo e dovetti distoglierlo, anche se solo per un attimo. Tanto bastò all'altro per scomparire nel nulla. Ero sempre più terrorizzata, incapace di capire cosa stava succedendo. Una volta superato lo shock iniziale mi dedicai pochi attimi a capire cosa potesse significare la profezia di quello strano essere. Era un invito ad abbandonare l'albergo dove alloggiavo, per evitare che fosse raso al suolo, visto che ero stata scoperta? No, c'era dell'altro. Se io ero la formica, qual era il mio formicaio? Due erano le risposte che potei darmi ed entrambe erano raccapriccianti. Draig e il Tempio, le persone a me care, erano quelle le cose che mi avrebbero attirato allo scoperto senza fallo e senza esitazione da parte mia. La sola idea mi portò sull'orlo di un pianto isterico, ma riuscii a mantenere la calma.
    Sei un clone, scema! Sei una macchina creata per risolvere problemi, non sei Aiko. Devo essere razionale! Oh, Dei, cosa dovrei fare?
    La riflessione fu rapida, dovevo assolutamente passare tutte le informazioni all'originale e lasciare che fosse lei a decidere la mossa successiva. Era fondamentale che non fossi io a scegliere, di solito eravamo noi cloni ad essere la parte più lucida di Aiko, ma in questo caso ero troppo sconvolta dagli eventi. A lei sarebbero arrivati solo ricordi, non sarebbe stata la stessa cosa. Dovevo dunque rimettere gli strumenti musicali nel Rotolo Orchestrale, ma prima che potessi farlo vidi che qualcun'altro si stava avvicinando. Era un uomo, gridò per attirare la mia attenzione.
    Signorina, salve. Verrò subito al sodo: il mio nome è Josuhu Aburahamu e sono un produttore discografico. Ho sentito la sua voce, il suo swing, il suo savoir faire... ci sa fare, bella mia. Creda a me, io ho lavorato con grandi artisti.
    L'uomo grassottello iniziò a parlare rapidamente, prima che potessi rispondere in qualsiasi modo. Avevo ancora attivati i due doujutsu di prima e tramite essi verificai che l'uomo non mentiva, né sul nome nè su tutto il resto. I suoi complimenti erano sinceri e mi riempirono ancora una volta il cuore. La mia breve vita da clone si stava rivelando una montagna russa di emozioni e fui contenta che almeno un po' di quelle positive sarebbero passate alla povera Aiko.
    Vorrei un appuntamento, le dispiace? Posso lasciarle il mio biglietto da visita?
    Fui commossa da quella opportunità, così inattesa e splendida, al punto che di nuovo fui ad un passo dalle lacrime. Fissai l'uomo con sguardo emozionato e cercai di rispondergli nel modo migliore possibile, profondendomi in vari inchini in più parti del discorso.
    La ringrazio infinitamente, signor Aburahamu. Non ho parole per farle capire quanto sono grata di ciò che mi ha detto. Purtroppo al momento ho problemi familiari che richiedono la mia attenzione e non sono in grado di prendere un appuntamento. Sono infinitamente spiacente e le chiedo di perdonare la mia fretta. Però se lei vuole darmi il suo biglietto da visita le giuro che... le giuro che farò di tutto per lavorare con lei, sarebbe un onore assoluto per me. Mi scusi ancora e la ringrazio ancora per questa grandissima opportunità, le prometto che farò di tutto per esserne all'altezza, quando sarà il momento.
    L'uomo non sembrò troppo contento delle mie parole, ma sembrò anche capire. Mi diede il suo biglietto da visita, molto professionale ad una prima occhiata, poi si congedò educatamente.
    La ringrazio ancora. A presto.
    Lo salutai con la speranza che le mie parole fossero profetiche. Avevo vinto la battaglia contro le lacrime questa volta e mi diedi da fare per vincere anche quella contro il tempo. Aprii la Rotoleria Dimensionale e recuperai il Rotolo Biblioteca e quello Orchestrale. Riposi prima il biglietto da visita poi i miei due strumenti, infine chiusi la tecnica. Dopo aver fatto ciò verificai che non ci fosse nessuno vicino a me, poi mi tirai un poderoso pugno sulla guancia. La forza fisica non era mai stato il mio punto migliore, ma neanche la resistenza, quindi l'impatto fu sufficiente a farmi perdere la forma di clone nel minor tempo possibile e a far tornare i miei ricordi alla Aiko originale.


    Rotoleria Dimensionale
    Tipo: Ninjutsu
    Livello C
    Versione di Aiko Netsushi di una tecnica personale di Walter Heryul. Essa consiste nel creare un piccolo portale verso un'altra dimensione parallela, a cui ha accesso solo l'utilizzatore e dentro cui possono essere riposti solo e soltanto dei rotoli.
    Per attivare il portale basta pensare al rotolo che si desidera prelevare e allungare il braccio (o le braccia nel caso di rotoli grandi) per prenderlo.
    [Il portale che si forma è grande quanto il rotolo che si può prelevare, ma mai più piccolo del braccio dell'utilizzatore]
    [Il portale non può essere attraversato da persone, animali o altri esseri viventi]
    [Il portale non può essere utilizzato per assorbire tecniche, in caso venisse colpito da un jutsu o da un'arma si rompe interrompendo il collegamento con l'altra dimensione]
    [Se l'utilizzatore dà la sua approvazione, il portale può essere usato anche da altre persone]
    [Questa tecnica non può essere utilizzata in situazioni concitate, come ad esempio uno scontro]
    Consumo: 5 a turno

    --evocare migliorato: estrarre qualsiasi tipo di oggetto da un rotolo non costa chakra (a meno che non sia specificato diversamente).

    Rotolo biblioteca
    Un semplice rotolo in grado di contenere solo ed esclusivamente fogli. Essi possono essere di qualunque tipo, normali, pentagrammati o persino interi libri o rotoli (purché questi ultimi siano rigorosamente vuoti). Ogni slot può contenere un libro o un rotolo bianco, mentre nel caso di fogli sparsi non possono essere più di 10 per ogni slot. Il costo di evocazione è pari a 10 unità di chakra per ogni slot utilizzata.
    -Medio: un rotolo medio, che dispone di 50 slot.

    Statistiche copia
    Forza 15
    Resistenza 23
    Velocità 24
    Agilità 42+10
    Precisione 21
    Riflessi 29
    Chakra 46/80
    (-1: Rotoleria Dimensionale)
    (-1: Clone Ardente)
    (-1: Occhio della Morte)
    (-15: Occhio della Vita)
    -1: Occhio della Morte
    -15: Occhio della Vita
    -1: Rotoleria Dimensionale





    Stavo riposando sul letto dell'albergo quando mi arrivarono i ricordi del mio clone. Fu come essere investiti da un treno in corsa, troppe cose tutte insieme. Il concerto era stato splendido ed era piaciuto anche al pubblico, ero stata avvicinata da un essere spaventoso che mi aveva minacciosamente fatto capire che stavo correndo un rischio enorme e infine un produttore discografico o qualcosa del genere mi aveva proposto una collaborazione. Tante novità, tante emozioni. Le lacrime non incontrarono alcuna resistenza da parte mia e lasciai che scendessero mentre stringevo il cuscino. Non mi concessi più di due secondi, poi mi tirai uno schiaffetto di incoraggiamento sulle guance e mi rimisi in piedi. Non c'era tempo da perdere, quindi seppure in preda ad un pianto isterico mi diedi da fare al massimo della velocità. Creai un clone con il mio aspetto normale e lo mandai verso il villaggio dove si teneva il concorso. Non avevo molto tempo, dovevo fare in fretta per non essere esclusa dalla eventuale premiazione. La copia partì e si mise a correre con tutta se stessa. Il posto non era lontanissimo, ma non eravamo sicure di farcela in tempo. Se ce l'avesse fatta il clone avrebbe potuto ritirare il premio e intascarlo nel Rotolo Salvadanaio, in modo che i soldi passassero direttamente a me. Ormai ero quasi sicura che non ci fosse una trappola dietro a quella manifestazione, quindi avevo dotato il clone di poco chakra, che sarebbe dovuto bastare a completare la missione che le avevo affidato.
    Appena dopo la partenza del primo NichiBunshin ne creai un secondo questa volta dotato di molta maggiore energia e con l'aspetto che avevo assunto per prendere la stanza, ovvero quello di un ragazzotto senza segni particolari. Dopo aver fatto ciò aprii la Rotoleria Dimensionale per prelevare due rotoli, quello Salvadanaio da cui recuperai un po' di soldi che diedi al clone e quello Edificio, in cui mi ci infilai senza attendere oltre. Una volta entrata avrei lasciato alla mia copia il dovere di procedere e mi sarei concentrata sul recuperare le energie spese in questo modo. Feci un respiro profondi, poi mi produssi in un paio di sigilli e mi assicurai di guardarli per bene, in modo da attivare su me stessa la Tecnica dell'Uomo che Cammina. I trenta secondi successivi li passai a ballare, quasi sul posto visto il poco spazio a mia disposizione, sul ritmo di una musica elaborata, potente ed espressiva. Mi lasciai trasportare e danzai ad occhi chiusi, svuotando la testa da ogni altro pensiero. Questo mi aiutò a recuperare preziose energie fisiche, tramite la mia abilità personale, ma anche mentali. Avevo bisogno di calma e anche solo per poco tempo la ritrovai. Una volta finito il ballo mi sedetti sul letto di nuovo, pensierosa. Dovevo capire come comportarmi con il suggerimento dell'essere inquietante e cosa fare una volta raggiunti i miei cari. Ero confusa e spaventata, ma anche determinata al massimo, come sempre in quel periodo.


    Shakuton: NichiBunshin (Arte della Vampa: Clone del Sole)
    Livello B
    Evoluzione degli Hino Bunshin. I cloni creati da questa tecnica tecnica saranno senzienti, autonomi e dotati di tutti i sensi. Queste copie nascono a partire da una sfera di puro chakra Shakuton, da cui si formerà prima la testa e poi il resto del corpo dei bunshin. Sarà possibile utilizzare come materiale anche una delle sfere di Vapore Assassino, riconvertite grazie ad una spesa di chakra adatta.
    Le copie sono in grado di sopravvivere a ferite lievi, ma spariscono in seguito a danni moderati. I cloni hanno una temperatura corporea più elevata di circa 10 gradi rispetto alle persone normali e inoltre l'utilizzatore può scegliere di apportare loro qualche modifica estetica con un costo aggiuntivo. In particolare si può rendere il loro aspetto diverso da quello dell'utilizzatore, anche se sarà impossibile essere troppo precisi con i dettagli al punto da replicare un'altra persona. Sarà inoltre possibile modificare anche la voce dei cloni, sia a livello di timbro vocalico che di range di note coperte. Infine, con un'ulteriore spesa energetica, sarà possibile rendere le copie luminose (risulteranno colorate di un rosso acceso).
    [Sigilli: 5]
    [Tipologia: Superiori]
    [I cloni hanno statistiche pari al 60% di quelle dell'utilizzatore, ma hanno un bonus di 10 punti all'Agilità (aggiunto dopo il calcolo)]
    [La copia possiede gli stessi oggetti dell'utilizzatore, ma la loro resistenza sarà il 50% di quella originale]
    [I cloni possono essere creati ad un massimo di 5 metri di distanza, ma questo limite viene meno se viene riconvertita una sfera presente già in precedenza in campo, allargandolo al raggio di controllo su queste altre tecniche]
    [I cloni conoscono tutte le jutsu dell'utilizzatore]
    [Le modifiche di aspetto dei cloni non avranno effetto sul loro carattere.]
    [Questi cloni rimangono attivi al massimo 24 ore, dopo le quali spariscono automaticamente senza ridare indietro il chakra all'utilizzatore]
    [Se un NichiBunshin termina il chakra a propria disposizione, scomparirà immediatamente]
    [I NichiBunshin non possono eseguire a loro volta questa tecnica]
    [L'utilizzatore può decidere di dotare queste copie di chakra, da 10 a 80 unità.]
    [L'utilizzatore può riassorbire i cloni per recuperare il chakra di cui li ha dotati.]
    Consumo: 30 a copia
    Consumo per riconvertire una sfera di Vapore Assassino: 15
    Consumo per il cambio di aspetto: 2 a copia
    Consumo per il cambio di voce: 2 a copia
    Consumo per rendere la copia luminosa: 6 a copia

    Rotolo Salvadanaio
    Un semplice rotolo in grado di contenere solo banconote e monete. Diversamente dagli altri rotoli non ha slot interne, ma il denaro viene accumulato tutto insieme. Pagando 5 unità di chakra (che non sarà scontato dalla Specializzazione in Esperto di Rotoli) sarà possibile far comparire sul rotolo un resoconto sulla quantità di denaro attualmente accumulata. Il costo di evocazione è pari a 1 unità di chakra per ogni 100 ryo.
    -Rotolo portafogli: un rotolo piccolo, che può ospitare fino a 500 ryo.

    Rotolo Edificio
    Rotolo particolare, che contiene uno spazio vuoto di dimensioni variabili. I limiti di questo spazio sono delimitati da pareti scure di resistenza pari a 50 (distruggerle porta alla distruzione del rotolo e all’eiezione di tutto ciò che è all’interno). L’utilizzatore può entrare in questo spazio, portando con sé gli oggetti con cui è a contatto e persino persone e altri esseri viventi (devono essere consenzienti o privi di sensi), con limitazioni dettate dal tipo di rotolo usato. Per uscire l’utilizzatore deve pagare il consumo di evocazione mentre tocca il terreno o una parete. Non può essere lasciato incustodito all’interno del rotolo nessun oggetto, tranne semplici elementi di arredo (letti, armadi, ecc). Eventuali terze persone possono essere lasciate all’interno del rotolo senza l’utilizzatore e saranno in grado di uscire da sole, mentre non potranno essere “estratte” dall’esterno. Dall’esterno i percettori sentiranno le persone all’interno del rotolo come se fossero presenti proprio nel punto in cui esso si trova, mentre i percettori all’interno del rotolo non avranno una percezione del mondo esterno. Il tempo all’interno del rotolo scorre normalmente e il clima di esso è dettato da quello del posto in cui si trova il rotolo nel mondo reale. Se ci sono esseri viventi dentro al rotolo non sarà possibile inserirlo nella Rotoleria Dimensionale. Il consumo (sia di immagazzinamento che di estrazione) è pari a 20 per se stessi, 10 per ogni altra persona o essere vivente, 5 per ogni oggetto (esclusi quelli dell’equipaggiamento). Il consumo non può essere scontato con la specializzazione in Esperto di Rotoli.
    -Rotolo Monolocale: rotolo piccolo, contiene uno spazio pari ad un cubo con spigolo di 4 metri. Può contenere fino ad un massimo di due persone. Costo: 1 rotolo piccolo vuoto + 5 ryo x1

    Aruku Hito no Jutsu (Tecnica dell'Uomo che Cammina)
    Livello C
    Tipo: Genjutsu
    Illusione molto lieve, nata per essere utilizzata sull'utilizzatore stesso. La persona che ne è vittima infatti sentirà una musica a scelta dell'utilizzatore, che verrà riprodotta direttamente nel cervello della vittima per un massimo di 3 turni. L'udito della vittima non percepirà nient'altro che questa musica, fintanto che la tecnica è attiva. La qualità della musica illusoria è discreta ma non eccelsa.
    [Non si può usare questa tecnica su più persone contemporaneamente]
    [Sigilli:2]
    [Stimolo: Visivo (sigilli)]
    [Mondo di attuazione: reale]
    [Immobilità: non necessaria]
    [Bersaglio: singolo]
    Consumo: 10 a turno

    Hesychastic Rhythm
    Tipo: Abilità Personale
    Esicastica è quella musica in grado di produrre uno stato di ebbrezza e di pace dei sensi. Ascoltando una musica dal ritmo possente e magniloquente, il danzatore è in grado di farsi suggestionare e di raggiungere uno stato di elevazione dell’anima tale da fargli recuperare energie. Dopo un primo turno di danza, l’utilizzatore inizierà a recuperare 40 unità di chakra a ogni turno successivo, per un massimo di 120 unità. Durante questa danza non si può fare nessun altra azione e non sarà possibile usarla in situazioni concitate. Se l'ascolto della musica viene interrotto bruscamente (per esempio prima della fine programmata del brano), il danzatore si troverà in uno stato di forte shock e riscontrerà un malus a tutte le proprie statistiche di 20 punti per quattro turni. Il chakra recuperato viene considerato come se fosse chakra recuperato da tonici.


    Aiko
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    11
    25
    38
    40
    62+8
    35
    48

    Post:
    1

    Potenziamenti:
    Spec in Controllo del Chakra 5
    Spec in Esperto di Rotoli 4

    Armi:
    //
    389/448
    -35: Nichibunshin con 20 di chakra in dotazione
    -95: Nichibunshin con 80 di chakra in dotazione
    -1: Rotoleria Dimensionale
    -5: Ingresso in Rotolo Edificio
    -3: Tecnica dell'Uomo che cammina (3 turni)
    +80: Hesychastic Rhythm (3 turni)

    (
    Ferite:

    Stato Fisico:
    Ok (86%)

    Stato Mentale:
    Preoccupata, pensierosa e tenace
    Chakra dai tonici: 80/448 - 18%Corruzione demone: 0/100Chakra naturale: 0/448 - 0%






    La Aiko originale si rifugiò subito nel Rotolo Edificio, lasciandomi sola. Io aspettai qualche secondo, visto che conoscevo le sue intenzioni, poi mi infilai il rotolo al polso e uscii dalla stanza, dirigendomi verso il bancone. Qui pagai il proprietario per la stanza, spendendo un po' dei pochi soldi che ci restavano. Ringraziai per l'ospitalità e mi scusai della fretta, poi uscii dall'albergo e mi incamminai con notevole premura. Avevo solo ventiquattr'ore per raggiungere la mia prima destinazione, ovvero casa di Draig. Dovevo verificare che stesse bene, era il posto con meno probabilità di essere stato preso di mira e che era più semplice controllare. La distanza non era enorme, ma dovevo essere rapida. Avrei continuato a viaggiare incurante del buio notturno e di qualsiasi ostacolo. Una volta arrivata quasi a destinazione avrei assunto l'aspetto che aveva il clone che le aveva consegnato il messaggio di quando ce ne eravamo andate. Era una prima forma di precauzione, nel caso qualcuno avesse voluto tentare di farsi passare per Draig. Lei mi avrebbe riconosciuto subito, ne ero sicura. Una volta arrivata a destinazione avrei osservato con cura i dintorni dell'abitazione e se non avessi notato nulla di sospetto avrei bussato, tesissima per quel rincontro nonostante fossi solo un clone.

    Statistiche copia
    Forza 15
    Resistenza 23
    Velocità 24
    Agilità 42+10
    Precisione 21
    Riflessi 29
    Chakra 79/80
    -1: Trasformazione


    Edited by GIIJlio - 21/1/2018, 19:41
     
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    Il biglietto da visita contiene un indirizzo preciso in un villaggio del Paese della Neve.


    Arrivi più che in tempo a ritirare il premio che, naturalmente, hai vinto tu. Vieni accolta dall'ennesimo applauso che si prolunga fino alla tua scomparsa.


    Mentre cammini in direzione della casa di Draig, non puoi fare a meno di sentire tutti gli occhi del mondo puntati su di te. Alcuni passanti ti guardano, in effetti, come se riuscissero a scorgere il tuo vero aspetto dietro la Trasformazione. Quando raggiungi il piccolo centro abitato, un bambino mal nascosto dietro un barile scappa in un vicolo, svanendo come se mai fosse stato lì. Una venditrice di pane, in lontananza, sembra averti adocchiata, ma prosegue nello strillare a destra e a manca nel tentativo di vendere il contenuto della sua cesta di vimini.
    Passa un lunghissimo periodo di tempo senza alcuna risposta. Alla fine la panettiera ti raggiunge e ti offre una baguette.
    Stai cercando Draig?
    Ti domanda, con un sorriso tutt'altro che rassicurante.
     
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