La pelle dell'orso | Livello C

Partecipanti: ¬maxxx, GIIJlio | QM: Shirka

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  1. Shirka
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    CITAZIONE
    Un gruppo di briganti molto aggressivo ha cominciato ad attaccare sistematicamente le carovane in transito al confine fra il Paese del Suono e quello della Zanna. Inizialmente gli assalti sembravano privi di criterio e colpivano sia trasporti commerciali che civili, a volte addirittura senza portar via nulla, portando ad una scarsa considerazione da parte del Villaggio di Oto. Purtroppo però, durante l'ultima aggressione due membri di una delegazione commerciale sono rimasti uccisi ed un terzo è stato rapito. Ad ora non è stata inviata nessuna richiesta di riscatto e le autorità brancolano nel buio. Venite inviati dall'Amministrazione per investigare. Esiste uno schema dietro gli assalti? A cosa mirano realmente i banditi? Sta a voi scoprirlo.

    Piccolo post introduttivo. Descrivete la preparazione per il viaggio, come vi incontrate e qualsiasi altra cosa riteniate necessaria. Se avete domande fate pure un intermezzo in cui parlate con l'Amministratore che vi affida la Missione, vi risponderò nel prossimo post. Buon gioco!

    Edited by Uta. - 3/4/2018, 10:59
     
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    Da quando suo padre era stato ucciso, Izumi aveva sempre dedicato un’attenzione particolare nei confronti dei briganti e stronzi vari che attaccavano i commercianti nel Paese del Suono o lungo il suo confine. Quando era stato più giovane e ricco di rabbia aveva persino attaccato un paio di quei gruppi, finendo ogni volta in ospedale con qualche osso rotto. Era stato fortunato a non morire e ora se ne rendeva conto. Si era calmato solo da quando era entrato nel corpo dei ninja, durante quelle lezioni aveva capito che se voleva prendere quei tipi il modo migliore era diventare forte e poi schiacciarli con le sue mani. La rabbia era rimasta, ma ora era affiancata da una saggezza data dalla consapevolezza. Non era vera e propria vendetta, voleva solo che quei maledetti smettessero di attaccare dei bersagli così indifesi. Proprio per questo Izumi dedicava una particolare attenzione alle notizie di cronaca e alle varie missioni appese in bacheca: controllava sempre se ci fossero notizie legate a briganti e ogni volta che poteva cercava di intervenire. Forse era stato proprio a causa di questo suo interesse che era stato chiamato per indagare su un caso alquanto singolare. Da quello che aveva capito, quei tipi erano dei semplici amanti della violenza in sé che però si erano evoluti nell’ultimo attacco ed avevano ucciso e rapito. Era decisamente un caso schifoso, quindi era stato contento di poter intervenire.
    Come al solito Saki, sua sorella, non era stata esattamente entusiasta all’idea che lui prendesse in attenzione casi del genere. Probabilmente temeva che in preda alla rabbia avrebbe perso il controllo, era logico del resto. fortunatamente per Izumi però, la rabbia gli permetteva di essere più lucido ed efficiente. Non l’aveva mai disturbato durante una missione o uno scontro, aveva passato tutta la vita a tenerla a bada del resto.
    Non sapendo dove le ricerche l’avrebbero portato aveva deciso di portare con sé un po’ di tutto: le sue armi, provviste, vestiti di ricambio. Come se stesse per partire per una missione lunga e difficile, insomma. La cosa che in effetti lo entusiasmava di più era che avrebbe potuto utilizzare il proprio cervello per risolvere il caso e non per forza i muscoli, era decisamente un’ottima cosa e così forse finalmente i suoi superiori avrebbero riconosciuto in lui le caratteristiche adatte ad un Chuunin! Era una possibilità remota, però non era da abbandonare.

    Si era presentato ai confini del Villaggio subito dopo aver finito di prepararsi ed era rimasto lì in attesa del compagno di squadra che gli avevano affidato. Non sapeva come si chiamasse a dire il vero, avrebbe dovuto chiederlo, però era stato troppo impegnato a chiedere particolari sul caso in questione come: il tipo di merci trasportate dalle varie vittime, il numero esatto di attacchi, cosa avevano portato via quando l’avevano fatto, da quanto tempo quell’uomo era stato rapito e se per caso avevano una mappa dove poter tracciare i percorsi fatti da quei commercianti, in modo da individuare un possibile punto “preferito” dei briganti ed identificare la loro zona di caccia oltre che forse anche quella di residenza.
    Sperava che avrebbe scoperto di più sull’ultimo caso una volta sul luogo, dove si sarebbe potuto fare un’idea precisa di cosa poteva aver scatenato all’improvviso la rabbia di quei briganti. Non gli rimaneva che aspettare il proprio collega.



    Ho messo le domande fatte all'amministratore nel narrato in modo da rendere il tutto più semplice a livello di role.
     
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    Gli incontri con Homuzu erano andati avanti e lei aveva fatto una proposta improvvisa a Bort. Visto che lui sembrava interessato al suo lavoro di detective gli aveva chiesto se volesse prendere lezioni da lei. Aveva già avuto un allievo, un ex ninja medico di nome Watusonu, e costui adesso si era messo in proprio come investigatore privato. L'esperienza dell'insegnamento le era piaciuta e avrebbe replicato volentieri, però Bort non era sicurissimo e si era preso un po' di tempo per pensare. Nel mentre, su suggerimento di lei, aveva deciso di prendere alcune missioni investigative, di quelle in cui poteva usare anche il cervello oltre che i muscoli. Non si sentiva all'altezza di divenire il nuovo assistito di Homuzu ma gli sarebbe piaciuto prendere qualche lezione qua e là. Forse mettersi alla prova gli avrebbe fatto capire quale era la cosa migliore da fare.
    La missione che aveva scelto per quel giorno, la prima di livello C della sua carriera, rispondeva proprio alle esigenze di Bort. Un gruppuscolo di criminali aveva attaccato più volte convogli senza fare vittime e a volte senza rubare alcunché, poi aveva commesso all'improvviso due omicidi e rapito una terza persona. Non era molto chiaro come e perché dal manifesto, però era convinto che avrebbe capito di più una volta ricevuti tutti i dati. Quando poté parlare con un burocrate del palazzo del kage chiese di essere assegnato a questa missione, richiesta che fu accettata con un minimo di titubanza. Dopo aver fornito dati sul punto di ritrovo l'uomo chiese se c'erano domande. Bort non si fece ripetere due volte la cosa e chiese tutto quello che gli venne in mente. La scena del crimine era in buono stato? C'erano rapporti sulle scene dei crimini precedenti? In base a cosa si era arrivati a individuare lo stesso gruppo come colpevole di tutti quegli attacchi? C'era un qualche collegamento tra tutte le vittime o venivano colpiti a casaccio? Inoltre disse di aver bisogno del maggior numero di dati sui due morti e soprattutto sulla persona rapita. Chi erano, cosa facevano, avevano dei nemici particolari che avrebbero potuto volere la loro morte? Il ragazzo aveva due ipotesi a riguardo di questo crimine: che i commercianti avessero tentato di reagire in maniera violenta, provocando l'ira e la ritorsione dei banditi, oppure che qualcuno avesse assoldato questi ultimi per colpire in maniera insospettabile quelle determinate persone, facendo passare il tutto per una rapina andata male. Erano ipotesi un po' campate in aria, slegate totalmente da qualsiasi indizio, però gli piacevano e avrebbe battuto entrambe le strade.
    Una volta ottenute le risposte dal burocrate corse a casa a effettuare gli ultimi preparativi. Uno scontro armato non era per niente escluso, anzi era piuttosto probabile, motivo per cui organizzò a dovere il suo inventario tra i rotoli da polso e lo zaino da viaggio. Si era portato anche la sua fida ascia, sperando che non fosse necessaria. Avrebbe preferito evitare scontri mortali, per il momento. Una volta finiti i preparativi si sarebbe diretto al punto di incontro prefissato, in attesa del resto della squadra. Il suo compagno era in anticipo rispetto a lui ed era una persona che già conosceva. Si trattava del ragazzo biondo che aveva sfidato qualche settimana prima. Era molto forte, Bort era rimasto molto colpito da lui, sapere di averlo al suo fianco gli fece piacere, cosa che rese palese con un'espressione gioiosa.
    Oh, sei tu. Ottimo! Andiamo?
    Se non ci fosse stato nessun altro da aspettare Bort avrebbe seguito il suo compagno, lasciando che fosse lui a fare strada. Non conosceva molto quella parte di Paese, molto distante dal posto dove aveva vissuto gli ultimi anni, quindi sperava che l'altro ninja potesse essere una guida migliore. Durante il viaggio il ragazzone avrebbe comunicato tutte le informazioni aggiuntive ottenute dal burocrate e avrebbe chiesto se anche Izumi conosceva qualcosa di più. Avere tutti i dati a disposizione era fondamentale per raggiungere la verità e risolvere il caso, ne era sicuro.
     
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  4. Shirka
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    I banditi hanno colpito in sei distinte occasioni. Il primo attacco è stato a due carri per il trasporto dei civili, hanno fatto fermare il convoglio, perquisito i passeggeri ed in meno di venti minuti se ne sono andati, senza spargimenti di sangue ne danni particolari. La seconda volta hanno attaccato alcuni mercanti di stoffe, c'è stato un breve scontro con le guardie di scorta - anche in questo caso senza vittime - a cui è seguito il furto di pochi rotoli dei quali però è stata omessa la natura. La terza volta hanno attaccato un trasporto armi diretto ad un villaggio del Paese della Zanna, hanno bruciato una delle carovane contenenti degli esplosivi, portando al danneggiamento delle altre due, sempre nessuna vittima. La quarta volta hanno attaccato nuovamente un trasporto civili, hanno perquisito tutti e portato via il bagaglio di un passeggero ed il denaro di tutti gli altri. La quinta volta è stata attaccata la carovana privata di un mercante di gemme di ritorno dalla Zanna, l'uomo è stato riempito di botte dopo aver messo fuori gioco la sua scorta, hanno portato via il carico. In tutti e cinque questi episodi gli attacchi sono stati incruenti ed orchestrati con cura, riducendo al minimo gli sprechi di tempo e senza grandi errori. Se esiste uno schema, però, l'Amministrazione non lo conosce e sottolinea come scoprirlo sia compito vostro.

    Il sesto attacco, quello all'origine della missione, ha visto coinvolto un trasporto diplomatico al cui interno, oltre agli esponenti di Oto, c'erano anche quelli del Paese della Neve e del Fuoco. Il funzionario è titubante a rivelare dettagli sulle tre vittime, appartenenti alla delegazione di Oto, ma alla fine ammette che i due morti erano dei Ninja in borghese affidati alla scorta di un'importante funzionario, incaricato di chiudere un delicato accordo con alcuni villaggi dell'entroterra della Zanna, per lo sfruttamento di certe miniere di cui però è sconosciuta la natura. Il rapito appartiene ad una famiglia politicamente molto rilevante nel panorama di Oto, che deve la sua importanza al possesso di alcuni nodi chiave per il commercio dell'intero paese. Quanto alla matrice comune degli attacchi, il collegamento è stato possibile grazie alle testimonianze delle vittime, univoche nel riportare l'aspetto degli aggressori: un gruppo di sei persone, in armatura leggera ed armati di lance e spade, con addosso una pelle d'orso la cui testa faceva da elmo.

    Gli attacchi hanno avuto lungo in punti diversi di una singola rotta commerciale che da un villaggio minore del Suono porta sino ad un ingresso sorvegliato al Paese della Zanna. Nessun attacco noto si è svolto al di fuori ma non è mai stato possibile capire con chiarezza da dove attaccassero i banditi ne dove andassero una volta concluse le aggressioni. Vi vengono fornite tutte le indicazioni per raggiungere la zona ed il funzionario si rende disponibile ad ulteriori domande.




    Se volete, potete fare eventuali altre domande + il viaggio + eventuali indagini sul post direttamente nel prossimo post!
     
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    Venire a sapere che sarebbe stato quel gigante il suo compagno di squadra aveva fatto provare ad Izumi dei sentimenti contrastanti. Da una parte conosceva abbastanza bene la sua attitudine e qualche sua tecnica, dall’altra quel tipo sembrava più forte che intelligente, come voleva lo stereotipo, e forse quello sarebbe stato un problema per quel tipo di missione. L’aveva salutato con un cenno del capo e poi aveva inclinato la testa verso destra, come a squadrarlo.
    - Spero che il tuo cervello sia direttamente proporzionale ai tuoi muscoli, ci servirà.- gli aveva detto con tono abbastanza serio, l’aveva fissato per qualche secondo poi, prima di bloccarsi come se un tremendo dubbio gli fosse improvvisamente tornato in mente -… sai cosa vuol dire “direttamente proporzionale”, vero?-

    Tralasciando i modi squisiti di rapportarsi con gli altri di Izumi, i due si era messi in viaggio seguendo le informazioni che erano state loro fornite. Era stato proprio in quel momento che Bort gli aveva chiesto di fare strada, visto che non conosceva bene la zona e di condividere le informazioni raccolte. Quel suo modo di fare l’aveva sorpreso in positivo, per cui non aveva esitato a dirgli tutto quello che si era fatto spiegare da chi gli aveva affidato la missione. Il Chupamucca aveva fatto lo stesso, permettendo a quei due di avere un quadro discretamente completo della situazione. Era curioso trovarsi così bene a lavorare con quel tipo.
    - Ti sei fatto un’idea di questi tizi?- gli aveva domandato, scrutandolo con attenzione con le iridi rossastre. Lui aveva qualche teoria, quindi ci teneva a confrontarla con la sua che in effetti era abbastanza azzardata e complotti sta. Probabilmente sua sorella l’avrebbe preso in giro se l’avesse sentita, eppure a lui non sembrava del tutto priva di fondamento. - Ho il vago sospetto che sia un gruppo che c’è l’ha con i ninja. I primi attacchi li hanno utilizzati per studiare il nostro tempo di reazione in base ad i vari eventi, tendono ad alzare la gravità del tipo di crimine e di emergenza di volta in volta se ci fai caso. Le uniche due vittime inoltre sono state proprio dei ninja e non era mica la prima volta che avevano delle scaramucce. Potrebbero aver catturato quel tipo perché ora si sentono abbastanza pronti da affrontarci e il loro equipaggiamento effettivamente non mi fa ben sperare. Potremmo essere noi i loro prossimi obbiettivi, forse è una trappola.- gli aveva spiegato abbastanza velocemente, quasi come se i pensieri fluissero direttamente senza il filtro della ragione. Si era bloccato quando aveva finito e passato una mano tra gli ispidi capelli biondi. – Oppure sono dei semplici banditi che hanno cominciato dal basso e sono diventati sempre più bravi ed aggressivi ad ogni colpo, che si sono allenati per rapire quel tipo in modo efficiente. O boh, so con sicurezza solo che li voglio pestare.- aveva aggiunto giusto per fargli capire che non si era fissato solo ed esclusivamente sulla propria teoria, anche perché altrimenti non avrebbe mai chiesto un parere a Bort su tutta quella faccenda.
    In ogni caso aveva proposto di dirigersi come prima cosa sul luogo dell’ultima aggressione, in modo da provare a cercare degli indizi e farsi un’idea di cosa fosse successo esattamente con i propri occhi.

     
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    Certo, è la relazione che mantiene costante il rapporto tra due grandezze. Se cresce una cresce anche l'altra. Non credo che sia il mio caso, eh. Ho preso questa missione proprio per capire quanto sia portato o meno per le indagini. Me l'ha consigliato una mia amica che pensa che io abbia talento, ma sinceramente credo di essere molto più affine a prendere a pugni le cose piuttosto che a capirle.
    Bort aveva reagito così alla frecciatina di Izumi, si divertiva a rispondere in maniera seria e completa alle sue provocazioni. Quel ragazzo gli piaceva, sotto la scorza di rompiscatole sembrava esserci una persona sveglia e responsabile. Il viaggio procedeva tranquillo e lo scambio di informazioni fu proficuo. Insieme erano riusciti a raccogliere molti dati, abbastanza da poter formulare già alcune ipotesi. Izumi propose una lettura particolare, ovvero che il gruppo fosse particolarmente ostile ai ninja e di Oto. In effetti alcuni indizi sembravano puntare in quella direzione, per quanto Bort non fosse del tutto convinto.
    Potremmo essere noi i loro prossimi obbiettivi, forse è una trappola.
    La prospettiva non faceva impazzire Bort, che però si disse che sarebbero stati pronti, nel caso. Insieme erano una buona squadra, ne era convinto.
    Nel caso lascio a te il comando delle operazioni, mi sembra che dal punto di vista tattico tu sia messo molto meglio rispetto a me.
    Il commento era sincero, era rimasto impressionato dalle capacità che l'altro aveva mostrato durante il loro piccolo scontro. Dopo un attimo di pausa, che aveva inserito per dare modo a Izumi di aggiungere reazioni o frecciatine alla sua dichiarazione, Bort aveva deciso di tirare fuori anche le sue teorie.
    Io comunque avevo pensato un'altra cosa sul caso. E se si fossero fatti abbastanza un nome da accettare incarichi su misura da altri? Mi sembra che il tizio rapito sia una persona un po' particolare, dubito l'abbiano fatto a caso e se non hanno ancora richiesto riscatti non vedo nessuna possibile motivazione. La mia amica aveva detto qualcosa su casi del genere, era una roba tipo: "quando non si trova il movente ci sono due tattiche sempre efficaci. Chiedersi chi ci guadagna e seguire i soldi". Beh, nel nostro caso soldi non ce ne sono, ma sono in molti che potrebbero guadagnarci dalla scomparsa del tizio rapito. Tipo qualche commerciante concorrente o persino qualche paese straniero visto che il tizio era un punto chiave del nostro commercio. Ho il sospetto che non troveremo che un cadavere, ormai, sempre che troveremo qualcosa, però sarei ben lieto di sbagliarmi.
    Una volta arrivati sulla scena del delitto Bort avrebbe seguito eventuali indicazioni di Izumi, nel caso fossero mancate si sarebbe diretto alla ricerca di tracce fisiche e di elementi analizzabili, mentre in un secondo momento avrebbe cercato di capire se e come sarebbe stato possibile raggiungere dei testimoni diretti.
     
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  7. Shirka
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    La strada è abbastanza larga da permettere il passaggio di un carro trainato da buoi pur lasciando spazio ad eventuali pedoni. Dal modo in cui appare ancora scavata in maniera netta dal fianco della bassa collina alla quale si accosta è possibile intuire come la sua costruzione sia ancora relativamente recente e per certo ad opera umana. Da un lato ha una foresta di alberi ad alto fusto, per lo più platani dal tronco poderoso, e dall'altro la collina declina in una larga valle ingombra chiusa dallo scorrere di un fiume il cui corso porta sino alla Zanna.

    Al momento del vostro arrivo è trascorsa meno di una settimana dall'ultimo attacco e questo vi permette di trovare una scena del delitto ancora in buone condizioni. Circa al centro della carreggiata ci sono due chiazze scure dove la polvere non è ancora riuscita a cancellare il sangue delle due vittime. A terra c'è un gran numero di frecce spezzate conficcate fra i solchi della carovana, della quale rimane soltanto una ruota incastrata fra il terreno ed una roccia. Ci sono anche altri resti, pezzi di stoffa strappata e qualche piastra metallica, probabilmente quanto è sfuggito al recupero dei carovanieri ed all'intervento degli sciacalli. Sul fianco della collina c'è un altro gruppo di solchi, più piccoli ma anche più concentrati, facile intuire appartengano agli aggressori, per capirne la direzione occorre però osservarli meglio.

    Quanto alla strada in sé, il punto esatto dell'attacco corrisponde con una curva oltre la quale è difficile guardare a causa della collina. Superandola e proseguendo di poco si trovano due grossi tronchi disposti in orizzontale e tenuti fermi da un gruppo di rocce massicce. Il confine con la Zanna si trova a poco meno di mezz'ora a piedi dalla vostra posizione.
     
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    - Quindi alla fine era tutta una farsa quella coi ninjutsu, eh?- l’aveva preso in giro Izumi con un sorrisetto soddisfatto sul volto. In realtà in cuor suo tremava al pensiero di essersi quasi beccato uno di quei grossi pugni, però cercava di non darlo a vedere troppo. Ci teneva a mantenere un’aria superiore e figa, anche perché quel tipo sembrava piuttosto semplice da aggirare, si faceva pure prendere in giro dalle sue amiche. Immaginava già le grosse risate della tipa che gli aveva consigliato quel genere di missione. Aveva allargato il ghigno quando quello gli aveva lasciato il comando in caso di scontri ed aveva sbattuto il pugno sul palmo aperto. Avrebbe voluto farlo esplodere, però era meglio conservare il chakra.
    - Ho solo più tecniche stronze… e non vedo di provarle senza dovermi trattenere.- gli aveva comunicato. Il fatto che poi lui non è che si trattenesse molto durante gli scontri, come testimoniava il colpo alla spalla che si era beccato lo stesso gigantone, al momento non era una cosa contemplata. Fortunatamente l’altro aveva spostato il discorso su cose più serie, esponendo la propria teoria e facendo per un attimo chiudere Izumi in una fase riflessiva aggravata. Aveva iniziato a sudare mentre rifletteva e dava un’occhiata al suo compagno di squadra di tanto intanto. Ma quindi aveva davvero cervello ed intuito? Forse stava solo dicendo cose a caso? Non andava bene quella cosa. Come osava distruggere il suo stereotipo!
    - Potrebbe essere. Non lo so. Spero per il tipo di no, cazzo.- aveva fatto riprendendo finalmente a parlare e a passarsi una mano tra i capelli. Odiava quella gentaglia schifosa e anche se sembrava ovvio che non fossero quelli che avevano ucciso suo padre, non poteva fare a meno di sentirsi sempre più arrabbiato e nervoso. Il che era un bene visto che tendeva ad essere più motivato quando era alterato. La presenza di Bort, inoltre, lo teneva abbastanza a bada da trovare un giusto equilibrio della sua psiche. Forse sarebbe riuscito a trovare qualcosa allora.
    Una volta arrivato sul posto si era subito messo all’opera, osservando per bene la strada innanzitutto in cerca di qualche indizio. Aveva osservato prima la zona dove si era abbattuta la carovana, facendo una smorfia. Le frecce potevano essere un grosso problema in effetti, se presi ala sprovvista. Aveva ignorato le macchie di sangue, limitandosi a guardarle per un secondo e poi aveva continuato a muoversi sulla scena del crimine. Il percorso era abbastanza largo ma con dei lati piuttosto scoperti. Poteva essere difficile notare dei nemici nascosti nella boscaglia o che attaccavano dall’alto di una collina. Si era diretto per prima cosa verso quest’ultima, notando le tracce e cercando di esaminarle. Aveva provato a capire la profondità e se per caso essa fosse maggiore da un lato, cosa che gli avrebbe forse fatto intuire la direzione.
    - Ohi coso, diamo un’occhiata qui.- aveva richiamato così il suo compagno, chiaramente spingendolo a fargli dare un’occhiata. Finito di esaminare quelle tracce aveva continuato a seguire la collina fino a che non erano arrivati nei pressi di quegli strani tronchi tenuti da delle rocce. Si era guardato intorno strizzando gli occhi ed osservando la vallata. Si era poi voltato verso la strada ed infine verso i tronchi. – Secondo te potrebbero aver usato roba del genere per bloccare la strada ed assalire quei tipi?- aveva domandato guardandosi di nuovo intorno, come alla ricerca di segni che potessero fare intuire dei tronchi o delle rocce trascinate. Conoscendosi era solo una pista falsa, però era meglio controllare. Non gli sembrava affatto una roba naturale del resto, era chiaramente fatta dall’uomo.
    - Credo che questi tipi conoscano la zona meglio di quanto pensassi.- aveva borbottato scendendo dal’altura e recandosi verso il lato del percorso che portava alla zona boschiva. Aveva cercato anche lì dei segni o delle impronte, anche minimi, giusto per levarsi un dubbio.

     
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    Izumi continuò a punzecchiare, ma Bort non diede particolari soddisfazioni al biondino, era troppo concentrato sulla missione per trovare risposte argute. Vedeva il suo compagno di squadra un po' nervoso, ma lo interpretò come un segno positivo, come un eccesso di motivazione che avrebbe portato di certo vantaggi allo svolgimento del compito. Questa sua opinione fu rafforzata dalla reattività dimostrata nel momento in cui arrivarono sul luogo del delitto. In generale il ragazzone trovò tutto quanto molto più in buono stato di quanto si sarebbe aspettato. La prima cosa che gli saltò all'occhio furono due macchie rosse, a cui si avvicinò subito, scoprendo che si trattava di sangue. Immaginò che doveva essere lì che erano spirate le due povere vittime. La zona era costellata di frecce spezzate, segnale che tra i nemici doveva esserci almeno un arciere se non addirittura numerosi. Non era una buona notizia per Bort, per quanto stesse cercando di abituarsi anche al combattimento a distanza era nel corpo a corpo che era in grado di dare il meglio. C'erano numerosi indizi in giro, tra cui una enorme ruota nel mezzo dei solchi del carro. C'erano anche alcuni pezzi di stoffa, ma il ragazzone li giudicò inutili, visto che probabilmente erano delle vittime. Se avessero avuto un segugio forse avrebbero potuto sperare di sfruttarlo per avere indicazioni sull'ubicazione del rapito, ma senza esso non sarebbe servito a nulla.
    A questo punto Bort si guardò con più attenzione intorno, per cercare la zona da cui dovevano essere provenuti gli aggressori. Il luogo sembrava perfetto per un agguato, abbastanza aperti nel brevi e pieni di nascondigli poco distanti. Proprio in uno di questi due versanti si trovavano dei segni strani, che il ragazzone non ebbe il tempo di valutare visto che sentì la voce del suo compagno di squadra.
    Ohi coso, diamo un’occhiata qui.
    Izumi lo richiamò poco più in là, invitandolo a osservare un grande mucchio di tronchi tenuti fermi da pietre. Decisamente innaturale.
    Secondo te potrebbero aver usato roba del genere per bloccare la strada ed assalire quei tipi?
    Più che probabile, è l'unica ragione che mi viene in mente per una struttura del genere.
    Il biondino era partito alla ricerca di qualche traccia. Bort rimase al suo fianco, aguzzando anche lui lo sguardo. Non sapeva bene cosa aspettarsi, ma era chiaro che quella costruzione improvvisata non poteva essere spuntata da sola in un istante.
    Credo che questi tipi conoscano la zona meglio di quanto pensassi.
    Mmm, è tipo la loro zona di caccia. Non mi sorprenderebbe la conoscessero come le loro tasche. Dobbiamo tenere gli occhi iper-aperti, potrebbero tenderci un agguato ogni istante.
    Dopo un po', se non avessero trovato tracce particolari, Bort si sarebbe ricordato di quello che aveva intravisto poco prima.
    Aspetta, c'erano dei segni strani sul versante. Tipo solchi o cose del genere. Magari hanno trasportato i tronchi con dei carri e li hanno lasciati lì, proseguendo poi a piedi. Nel caso forse potremmo avvicinarci al covo, così.
     
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  10. Shirka
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    I vostri sospetti riguardo lo sbarramento vengono confermati, grossi solchi lungo il versante della collina indicano che i tronchi sono stati portati giù da lì - mancano però impronte di animali, quindi è plausibile li abbiano portati a mano - mentre altri segni arcuati evidenziano le manovre necessarie per porli in una posizione tale da bloccare la strada. Per le rocce il discorso è uguale, ma sono state trasportate dall'altro lato della carreggiata, quindi dalla distesa pianeggiante. La grandezza degli ostacoli può indicare la presenza di almeno cinque persone oppure di una molto ma molto forte.

    Per quanto riguarda la sezione del versante in corrispondenza del luogo dell'attacco vero e proprio, la posizione delle impronte indica che gli aggressori venivano dall'alto, quindi dalla parte boscosa di quel maledetto tratto di strada. Il tempo, questa volta, rende complicato comprendere il numero delle persone coinvolte ma tutte le impronte conducono nella foresta. Lì il declivio si addolcisce e rende molto più semplice muoversi. Anche se molto ridotti quanto ad evidenza potete notare dei corridoi, dove la terra è battuta e la vegetazione è danneggiata.

    Le impronte conducono sino ad una radura dove i segni della presenza umana divengono inequivocabili, anche soltanto grazie alla presenza dei resti di una bassa tenda da bivacco in legno morbido e cuoio grezzo. Vi sono anche delle altre impronte, la cui natura è difficile da stabilire ad una prima occhiata. In un punto al limitare della zona c'è poi un cumulo di terra smossa, lungo un metro e mezzo e largo la metà. Deve coprire un buco piuttosto fondo perché a spostare il terriccio col piede non si capisce cosa vi sia sotto.

    Scavare potrebbe essere una scelta efficiente, ma qualcosa attira la vostra attenzione. Fra gli alberi, ad una decina di metri di distanza. Qualcosa si è mosso. I vostro sguardo da Ninja coglie in quel genere di movimenti una velocità ed una dinamica tali da escludere un normale abitante dei boschi. Potrebbe essere una persona... Oppure una bestia ben più pericolosa di un cervo!




    Immaginate una range di Velocità fra 25 e 50, per i movimenti della figura in coda al post.
     
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    Quel gigante dall’aria non troppo sveglia aveva concordato con lui, segno interessante che Izumi aveva accolto con un annuire svelto. Aveva poi iniziato a guardarsi intorno sospettoso, ancora più di prima, quando Bort aveva suggerito che avrebbero potuto subire un attacco da un momento all’altro. Tutto quello che avevano ipotizzato era sembrato plausibile: non c’era stato nulla di casuale in quell’attacco, era stato ben organizzato, sia dal punto di vista della progettazione che da quello pratico. Il fatto che non si fossero premurati di coprire le loro tracce, inoltre, continuava a disturbarlo ed alimentare il suo naturale senso di paranoia.
    - Questi stronzi sono tantissimi o fortissimi. O entrambe le cose, ovviamente.- aveva borbottato irritato, mettendo per un po’ il broncio e continuando a cercare tracce. Quella che avevano trovato, seppur un po’ rovinata, portava verso il bosco, apparentemente. Si era limitato a fare un sospiro e poi aveva fatto un silenzioso cenno al proprio compagno di camminare con lui. Era inutile separarsi se uno fosse rimasto più indietro rispetto all’altro si sarebbero ritrovati scoperti, soprattutto se quel gruppo era davvero numeroso. Camminare almeno non era difficile, sembrava che addirittura avessero creato dei sentieri tra la vegetazione. C’era un percorso particolare, quindi. Quella strada li avrebbe condotti al loro covo?
    Non così lontano, ma ad un loro possibile accampamento sì. Era difficile non notare la presenza di una tenta piuttosto bassa. Il ragazzo l’aveva osservata con attenzione, anche solo per farsi un’idea di quanto fosse grande e quante persone potesse ospitare, prima di concentrarsi su uno strano mucchio di terra, le impronte sembravano difficili da decifrare del resto. Aveva cominciato a girargli intorno, per poi grattarsi confuso la testa bionda.
    - Cosa è sto coso?- aveva sbottato irritato. Quella faccenda si stava facendo sempre più strana e la cosa iniziava a puzzargli. La puzza era aumentata quando con la coda dell’occhio aveva notato qualcosa muoversi tra gli alberi fin troppo velocemente per i suoi gusti. Il suo cervello aveva elaborato velocemente le informazioni: quella creatura si muoveva veloce, forse anche più di lui, inoltre forse sarebbe stata avvantaggiata in quel territorio che non conosceva. Tuttavia poteva anche trattarsi di un indizio e non poteva prendere sotto gamba questa possibilità. Doveva almeno controllare.
    - Pensa a quel coso!- aveva intimato al proprio compagno di squadra, chiaramente riferendosi al mucchio di terriccio. Dal canto suo era troppo impegnato a spezzare tre sigilli in modo da provare a modellare una parte di quella terra a propria immagine e somiglianza. Un altro Izumi si era messo di fianco all’originale ed aveva subito iniziato a correre nella direzione nella quale aveva intravisto quella figura. Aveva lasciato che fosse la copia a stare un po’ più indietro, come se volesse proteggerla, era una cosa che faceva spesso per confondere; di solito le persone usavano quel genere di tecnica per proteggersi del resto, quindi avrebbero assunto una posizione arretrata rispetto ai loro cloni, non viceversa.
    - CAZZO VUOI?!- aveva urlato, cercando di mantenersi vigile ed attivo. Pronto a difendersi da qualunque cosa avrebbe potuto cercare di zittirlo.


    CITAZIONE
    Clone di terra (Doton Bunshin no Jutsu)
    Tipo: Ninjutsu
    La solidità della terra ha permesso agli shinobi di sviluppare facilmente tutto ciò di cui avevano bisogno, comprese anche delle repliche di se stessi.
    L'utilizzatore, tramite la terra nei paraggi o espellendola dalla bocca, crea un clone fatto di terra. Il clone ha una consistenza fisica e può quindi attaccare l'avversario, ma non avendo chakra non può eseguire nessuna tecnica. Quando riceve una ferita moderata la copia ritorna a essere terra.
    [Tipo copie: fisiche]
    [La copia non scompare in seguito a ferite lievi]
    [La copia possiede le stesse armi dell'utilizzatore, resistenti come la roccia]
    [Possono essere generate copie fino a una distanza massima di 5 metri]
    [Sigilli: 3]
    Consumo: 10 (20 in caso di terra artificiale)

    (Consumo con Controllo del chakra: 1 (5 in caso di terra artificiale))

    CITAZIONE
    Statistiche Copie

    Forza 11
    Resistenza 12
    Velocità 13
    Agilità 13
    Precisione 14
    Riflessi 15

    Izumi Usui
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    7
    22
    23
    25
    26
    28
    30

    Post:
    1/10
    (in caso di combattimento con conteggio di post limitati)

    Potenziamenti:
    Controllo del chakra V: - 15 Costo attivazione tecniche, - 5 Costo mantenimento tecniche, - 5 Costo abilità
    Potenziamento del chakra II: + 20 Chakra

    Armi:
    - Shuriken x10 nella sacca
    - Rotolo da polso (con 5 Kunai dentro)
    - Kusarigama
    331/332
    - 1 Clone di Terra


    Ferite:


    Stato Fisico:
    99.69% del chakra -> Okay

    Stato Mentale:
    Esagitato e preoccupato

     
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10 replies since 8/12/2017, 14:59   184 views
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