In guerra e in amore...

Allenamento proibita

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    Quando finalmente riuscii a padroneggiare gli Occhi del Sole era già ottobre inoltrato. Mi mancava solo una tecnica tra quelle delle Luce dei Sette, la più difficile stando ai testi, l’Occhio della Guerra. Conoscevo ormai tutto della Dea da cui prendeva il nome quel doujutsu, ma non riuscii a impostare gli allenamenti su quella tecnica ancora per un po’ di tempo. Altri eventi occuparono il mio tempo, come la missione nel Paese della Zanna. Una volta concluso quello e dopo aver incontrato di nuovo Zen credevo che sarebbe potuto venire il momento adatto, ma prima di poterlo fare c’era un’altra persona con cui dovevo riunirmi. Un giorno come un altro, mentre ero in biblioteca a studiare da sola, Bajirio venne a chiamarmi e a dirmi che qualcuno aveva chiesto di me. Scesi alla porta del tempio e con mia grande sorpresa mi trovai di fronte a qualcuno che mai avrei pensato di rivedere. Draig. La ragazza che mi aveva insegnato la Capoeira e che mi aveva insegnato le basi della lingua barbara. La stessa con cui avevo avuto una relazione breve e intensa, ma che mi aveva nascosto, involontariamente a sua detta, la presenza di un marito consapevole dei suoi tradimenti. Una storia strana, che mi aveva lasciato qualche ferita. Una storia non chiusa, per lei, come mi fece capire sin da subito. La prima cosa che mi disse, dopo i saluti, fu che aveva lasciato suo marito e che si era trasferita nel Paese dell’Artiglio, per poter stare con me. Io ero stupita e un po’ preoccupata. Era tutto così improvviso e assurdo. Non capivo perché avesse preso una decisione del genere, domanda a cui lei rispose quasi con candore.
    Perché voglio stare con te e questo era l’unico modo per provarci. Quando ho scoperto che avevi scritto a Jin e Fuu ho cercato di recuperare il tuo indirizzo e sono partita immediatamente. Il divorzio lo avevo già ottenuto da qualche settimana. Adesso sono libera. I tuoi Dei non ti chiedono il voto di castità, vero? Io vorrei riprendere da dove ci eravamo interrotte, farmi perdonare sul serio. Io voglio stare con te, è l’unica cosa che desidero al mondo.
    Lei, i suoi modi, le sue parole, tutto quanto mi sconvolse e creò un turbinio di emozioni contrastanti in me. Le volevo ancora bene, non poco, ma la ferita che mi aveva fatto era ancora viva. Vederla lì, davanti ai miei occhi, accentuò entrambe le cose.
    Non so se potrò mai più fidarmi di te.
    La frase era stata lapidaria, anche se la voce era tentennante. Nonostante ciò vidi che le parole avevano colpito la donna, che però si ricompose subito, evidentemente preparata ad un’eventualità del genere.
    Allora lasciami provare. Mi troverò un lavoro e una casa nel posto più vicino a qui, ho visto che c’è una cittadina o qualcosa del genere non molto lontano. Ogni volta che avrai bisogno o voglia di vedermi io ci sarò. Se vorrai aiuto in allenamenti, siano essi di lingua, di ballo o di qualsiasi altra cosa, io ci sarò. Aspetterò tue notizie e non mollerò la presa finché non mi dirai di sì. O di no.
    La sua determinazione mi spiazzò. Da un lato mi lusingava, dall’altro mi faceva un po’ paura. Non sapevo proprio cosa dirle, non sapevo neanche cosa pensare. Alla fine dissi che ci volevo pensare ancora un po’ sopra, che le avrei fatto sapere qualcosa presto. Lei rispose con un sorriso ammiccante, che non prometteva niente di buono, prima di andarsene.
    Va bene, Non dimenticarlo, però: un drago ottiene sempre quello che vuole.
    Lo so. Però sono un drago anch’io, ricordi?



    Post di introduzione, che avevo scritto più di un mese fa e dimenticato da qualche parte. È solo una sorta di introduzione per l’allenamento della proibita, che inizierò prima o poi, ma mi serve soprattutto a spiegare il ritorno della png che avevo usato quest’estate. E a farmi trovare la voglia di prendere di petto questa cosa, che altrimenti mi blocco a vita la pg xD
     
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    Quindi questa Dea Saori la pensa così? Se costringi con la forza due nemici a smettere di combattere le cose come fanno a risolversi? Non si crea solo altra sopraffazione?
    No, ecco… io ti avevo raccontato la versione breve. Gli Dei lo sanno benissimo che ci sono conflitti non ricomponibili e guerre che devono essere combattute. Noi siamo umani, loro ci conoscono. Prendi l’esempio dell’ultima, quella che si è combattuta nella patria dei miei genitori, Oto. Lì era necessario un conflitto, pur di allontanare un governante malvagio e sacrilego, non era possibile rimandare oltre. Però la guerra non doveva essere così sanguinosa, avrebbe potuto esserlo di meno. Meno vittime innocenti, meno distruzioni, meno dolore. A volte la guerra è evitabile, a volte c’è speranza di portare la pace con la forza, altre volte invece si possono solo limitare quelli che i militari chiamano “danni collaterali”. La Somma Saori non ci ha donato questo potere con delle indicazioni precise. Ha voluto che odiassimo sofferenze e morti inutili e che lottassimo contro lo spargimento di sangue evitabile. Lei ci ha dato lo strumento e ci ha insegnato il valore morale della guerra e della pace. Ha sempre lasciato a noi l’applicazione. Purtroppo rispetto alle altre tecniche dei Sette questa era molto più difficile da apprendere, sono molto pochi i Netsushi che l’hanno padroneggiata. Di conseguenza ci sono pochissime notizie tramandate nei racconti dei santi e degli eroi del clan, pochi esempi da cui trarre ispirazione.
    Non capisco una cosa, però. Mettersi tra due combattenti… è terribilmente rischioso, potresti morire. Sei davvero disposta a così tanto per poter difendere la pace?
    La prospettiva della morte violenta non mi piaceva per niente, mi terrorizzava. I miei occhi probabilmente riflessero questi sentimenti, però fu solo un attimo, poi ritrovai la determinazione.
    Sì. Se posso fare qualcosa per fermare un conflitto, impedire del dolore, salvare delle vite… allora il mio compito in quanto sacerdotessa dei Sette sarà quello di fare tutto quello che è in mio potere. Anche a rischio della mia incolumità.
    Sei molto coraggiosa, Aiko. Hai preso sul serio i tuoi compiti più di quanto mi verrebbe da sperare. A volte vorrei che tu fossi più egoista, però non saresti più tu… e sai cosa provo per te.
    Per ora sono solo parole, bisognerà vedere se sarò in grado di metterle in pratica quando sarà il momento. Ti ringrazio dell’aiuto, Draig.
    Te l’ho già detto, per te ci sono sempre, ma non ho fatto niente per ora.
    Mi hai ascoltato e hai effettivamente cercato di capire. Provare a spiegare il significato di questa tecnica è il primo passo ed è la prima volta che ne parlo con qualcuno che non sia adepto come me. Qualcuno che non conosce i nostri doveri, gli ideali che ci muovono. Dover spiegare a parole qualcosa che ormai dai per scontato è più arduo di quel che sembra e anche molto proficuo. Non so quanto sia ti sia arrivato, ma ti assicuro che per me è stato estremamente importante. Grazie per essere stata al mio fianco in questo momento.
    Di niente.
    La ragazza condì le parole con una specie di leggera carezza ai miei capelli. Era un gesto per spezzare la tensione che si era creata tra di noi. La stavo tenendo sulle spine, lo sapevo. Mi dispiaceva un po’, ma sapevo che per recuperare la fiducia in lei avevo bisogno del tempo. Ritrovare una forma di normalità era la cosa migliore da fare e parlare con calma tra di noi funzionava. Dopo tante conversazioni tranquille le avevo appunto chiesto di poter parlare di quello che stavo studiando in quel momento, perché immaginavo potesse aiutarmi. Eravamo state un paio di ore insieme, le avevo spiegato il potere dei miei occhi e in particolare le avevo parlato dei Sensougan. Lei aveva capito i principi basilari della mia religione e per quanto fosse atea convinta si era dimostrata rispettosa di me e di quello in cui credevo. Apprezzavo molto questo aspetto del suo carattere. Rimanemmo ancora un po’ a parlare del più e del meno, poi ci salutammo e la lasciai tornare alla sua casa. Era già tardi, non volevo disturbarla di più. La mattina seguente avrei iniziato a fare sul serio, avevo bisogno anch'io di riposo.


    In questo post Aiko non si allena in senso stretto. Però quello che fa è ragionare sul senso stesso della tecnica (visto il tipo di tecnica sul suo significato etico-religioso, per lo più). Ne parla con una non credente, cerca di farle capire lo spirito dietro la sua invenzione e il suo utilizzo, inizia a ragionare su come comportarsi lei nei confronti di un possibile futuro utilizzo. Insomma, a me sembra poter essere considerabile un post tra quelli di ottenimento, in ogni caso visto che ne farò altri quattro di sicuro non sarebbe un problema enorme nel caso in cui il valutatore la pensasse diversamente xD

    La tecnica è questa:

    Sensougan (Occhi della Guerra)
    Tipo: Hijutsu/Ninjutsu/Doujutsu
    Livello Proibita
    Il conflitto richiede dolore, la violenza provoca disperazione. Questa tecnica è nata dal desiderio di porre un freno a tutto ciò, di trovare una soluzione pacifica. Si narra che esso fosse stato un dono della Dea della Guerra e della Pace al clan Netsushi, unico depositario della volontà divina e unico in grado di farla rispettare sulla Terra.
    L’utilizzatore chiude i propri occhi e concentra una grandissima quantità di chakra Shakuton in essi, che dopo poco tempo lascia esplodere in tutti i dintorni. Questo andrà a occupare una sfera del raggio di 50 metri, creando una zona di alta pressione. Chiunque (utilizzatore compreso) si trovi all’interno di questa sfera non potrà utilizzare il proprio chakra per nient’altro che non sia un’abilità o una tecnica derivata dalla propria innata o segreta del clan. Qualsiasi tentativo di utilizzare il chakra in altro modo fallirà, bloccato dalla cappa di energia che impedirà l’operazione di impastare correttamente (quindi non ci sarà spesa effettiva).
    [Se una persona tenta di utilizzare più di 200 unità di chakra in una emissione sola (per qualcosa che non sia derivato dalla propria innata) egli vi riuscirà e potrà rompere gli effetti di questa tecnica su di sé. Da quel momento alla seconda persona serviranno 150 unità di chakra per ottenere lo stesso, così come alla terza 100 e alla quarta 50. Se quattro persone riescono a uscire da questa tecnica, essa verrà annullata e non sarà più utilizzabile per 24 ore]
    [Dopo la chiusura degli occhi sono necessari 5 secondi/mezzo turno per l’attivazione della tecnica, tempo durante il quale potrà muoversi ma non attivare altre tecniche]
    [Questa tecnica non può essere utilizzata insieme ad altri Doujutsu]
    [Se l’utilizzatore si muove dalla propria posizione la cappa di energia si muoverà con egli, che rimarrà sempre al centro della sfera]
    [La temperatura dell’aria all’interno della sfera sarà aumentata di 25 gradi rispetto all’esterno]
    [Eventuali tecniche o abilità non derivate da innata già attivate prima dell’inizio di questa tecnica potranno rimanere attive fino alla fine del turno (a meno che siano prive di un consumo di mantenimento o a turno, come ad esempio i cloni, in tal caso rimarranno attive)]
    [L'escursione termica provocherà un malus a tutte le statistiche di tutte le persone coinvolte di 5 punti. Nel caso una persona abbia lo Hyoton il malus sarà raddoppiato, nel caso possegga lo Shakuton o l'Enton il malus sarà annullato]
    Consumo: 200
    Mantenimento: 100 a turno
     
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    Sia io che Draig passammo la mattina seguente a lavorare duramente, ma nel pomeriggio ci ritrovammo e fu il momento di partire con l’allenamento vero e proprio. Ci sistemammo in una radura poco distante dal tempio, dove non avremmo dato fastidio agli altri adepti. Il primo passo della tecnica era concentrare il chakra negli occhi, dopo averli chiusi, e poi rilasciarlo in modo che esso si diffondesse nei dintorni, in modo da dare vita agli effetti reali del jutsu. Di conseguenza il passaggio preliminare era capire quanta energia avrei dovuto utilizzare. Su questo punto i libri del clan non mi venivano molto incontro, erano troppo vaghi. Parlavano di "una quantità enorme di chakra", ma non specificavano più di così e io non avevo idea di come considerare un concetto così vago. Quella utilizzata per il Tayogan mi sembrava già una grande mole di energia, aumentare a partire da quella mi pareva una scelta poco saggia, ma fu comunque la strada che decisi di intraprendere. Una volta e un quarto fu il primo tentativo, che si risolse in un nulla di fatto. In effetti era la stessa quantità utilizzata per il Netsugan, il fallimento era preventivabile. Non era abbastanza, dovevo aumentare, per quanto all'inizio mi potesse sembrare strano. L'energia racchiusa negli occhi in quel modo avrebbe dovuto espandersi in un secondo momento, già solo questo poteva rendere chiaro quanto fosse importante trovare la soluzione all'enigma preliminare. Il fatto che il mio corpo fosse chiaro nelle risposte era un bene e mi permetteva di evitare dubbi. Chiusi dunque gli occhi di nuovo e in questo caso utilizzai una volta e un terzo del chakra necessario agli Occhi del Sole. Di nuovo niente. Riuscii a fare un ultimo tentativo, in cui per sbaglio non aumentai la spesa complessiva. Non ci fu un ulteriore esperimento, non mi bastavano le energie, in pochi secondi ero arrivata quasi a secco senza concludere nulla. Mi sedetti vicino a Draig, che aveva aspettato lì senza dire nulla, quindi iniziammo a parlare del più e del meno per tre ore filate. La sua presenza era grandiosa, ero davvero contenta che fosse lì con me. Avevo bisogno assoluto di recuperare e quando fui pronta lei mi aiutò a rialzarmi e a riprendere da dove avevo interrotto. Provai con una volta e mezza e provai con una volta e due terzi, ma in entrambi i casi sentii chiaro e tondo il fallimento. Mi sembrava di non essere troppo lontana dalla soluzione, ma non era proprio così. Tanto più che la rinnovata spesa di chakra mi costrinse a interrompere gli allenamenti in maniera definitiva. Accompagnai Draig al villaggio, comperai alcune cose e poi fui di ritorno al tempio, dove potei suonare un po’, nel chiuso del mio Rotolo Edificio, prima di andare a dormire. La giornata successiva iniziò allo stesso modo: mattino di studio, preghiere e lavori manuali con Bajirio e gli altri adepti, mentre il pomeriggio era libero, perfetto per allenarmi. Draig mi accompagnò di nuovo, felice come me di poter passare del tempo insieme. Ancora una volta feci due rapidi tentativi di trovare la giusta quantità, aumentando di poco la spesa rispetto a quella utilizzata il giorno precedente. Come al solito mi ritrovai quindi in meno di un minuto con le mie riserve ridotte all’osso, al punto da essere costretta a del riposo forzato. Di nuovo mi sedetti vicino a Draig per recuperare le energie, ma questa volta la stanchezza ebbe la meglio su di me e mi addormentai. Quando mi risvegliai ero appoggiata alla sua spalla, mentre lei mi accarezzava i capelli in maniera discreta e calma, Un dolce risveglio, di sicuro, anche se ci rese entrambe parecchio imbarazzate. I due tentativi successivi furono disturbati dalla mancanza di concentrazione, che mi costrinse a rimandare al giorno successivo. Fu al terzo tentativo del terzo giorno che intravidi la giusta soluzione. La spesa che avevo compiuto era quasi doppia rispetto a quella richiesta dall’Occhio del Sole, una quantità in effetti enorme. Bastò togliere il “quasi”, arrivando ad un raddoppio preciso, per completare il processo. Quando lo feci ebbi la chiara e netta sensazione che la tecnica stesse nascendo, che fosse quasi pronta. In realtà non successe nulla, però ero certa che il passo preliminare fosse compiuto e questo era già sufficiente per il momento.
    Ero sicura che ce l’avresti fatta. E ora?


    Non avendo mai utilizzato tecniche così dispendiose ho pensato che un post dedicato esclusivamente al calcolo della giusta spesa fosse adeguato. Spero non sia troppo una rottura da valutare xD. Ah, forse si intuirà, ma il consumo dell'Occhio del Sole è 100 tondo.
     
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    Il passaggio successivo era rilasciare tutta l’energia accumulata verso i dintorni. Sapevo che ci sarei riuscita soltanto in maniera grossolana all’inizio, ma anche quello era uno step fondamentale. Ancora una volta mi presi il pomeriggio libero per allenarmi su questo dettaglio e mi venne incontro Draig, aiutandomi in maniera diretta. Io concentravo il chakra negli occhi, la giusta quantità, poi lo eiettavo tutto fuori all’improvviso. Questo si trasformava in un’ondata d’aria calda che invadeva tutti i dintorni. I primi tentativi furono ben poco caldi e arrivarono ben poco lontano, come mi fece notare con precisione Draig. Già ad una dozzina di metri da me l’effetto svaniva del tutto, ma il problema maggiore era un altro. Dovevo arrivare ad innalzare la temperatura percepita di parecchio, ma era già tanto se la ragazza barbara si accorgeva di un lieve venticello tiepido che durava un attimo soltanto. Stavo sbagliando qualcosa di grosso e ci misi un paio di giorni a capire cosa. Istintivamente rilasciavo una parte consistente di chakra Shakuton e un’altra altrettanto grande di energia non elementale, come ancora di salvezza. Era come se mi fossi convinta che se avessi impastato chakra di Vampa al cento per cento, in una quantità così elevata, avrei creato una palla di fuoco gigante che avrebbe fatto una marea di danni. Gli scritti però parlavano chiaro e di certo per ottenere uno sbalzo termico così grosso non potevo pensare di lavorare solo con una parte piccola del materiale della mia innata. Dovevo buttare fuori tutto e dare il massimo come mai avevo fatto prima di allora. Ci misi qualche tentativo a superare il blocco mentale che mi ero autoimposta, ma alla fine ebbi la meglio anche su questo problema e i risultati iniziarono a vedersi sin da subito. Passai in un istante da essere avanzata di un millesimo nel mio percorso, su questo specifico problema, a ritrovarmi con tre quarti del lavoro già completato.
    O’r diwedd! Ci siamo!
    Per qualche giorno Draig mi fece da guida, valutando i miei progressi da sola grazie alla sola percezione soggettiva del calore. Per quanto fossi riuscita a compiere un passo in avanti così grande non era comunque abbastanza per dire di aver superato completamente quella prova. Alla fine, quando mancava poco al traguardo e i miglioramenti iniziavano a diventare più leggeri volta per volta, dovemmo acquistare un termometro per misurare le variazioni di temperatura. Da allora iniziarono un paio di estenuanti giorni di lotta contro me stessa, per guadagnare “la yard più lunga”, come recitava il titolo di un vecchio film. Mi mancava sempre di meno e migliorare la mia concentrazione, così come la qualità del controllo del chakra, diveniva più difficile. Però, prima di passare al livello successivo, volevo essere sicura di aver raggiunto la perfezione totale in questo campo. E alla fine ci arrivai.
    Venticinque!!
    Il numero urlato da Draig era quello dell’aumento di temperatura netto provocato dalla mia tecnica, proprio la quantità riportata nell’antico libro che parlava del mio clan. Il grido di gioia fu accompagnato anche da un gesto più pratico, visto che la donna mi abbracciò stretta e insieme iniziammo a saltare esultando. Mi accorsi subito di quello che stava succedendo, ma ero troppo contenta per formalizzarmi, avevo sputato sangue per raggiungere quel risultato. Quando ci staccammo lei mi guardò con gli occhi lucidi, sinceramente felice per me. Quelle due perle marroncine mi ipnotizzarono e in un istante ruppero le mie ultime resistenze. I miei sentimenti sbriciolarono gli argini ed eruppero fuori, sotto forma di lacrime. Gioia, paura, fiducia, affetto, amore... tutto condensato in pochi millilitri di liquido salato. Draig sembrò capire il loro significato, era molto più consapevole di me su certi argomenti. Appoggiò una mano sulla mia guancia e rimase qualche secondo ad osservarmi. Ero davvero un disastro, col viso sporco di lacrime e sudore, ma lei non sembrava minimamente turbata da ciò. Mi sorrise e poi iniziò ad avvicinare la sua bocca a me. Io chiusi gli occhi, come avevo fatto già innumerevoli volte in quegli ultimi giorni, ma questa volta con un fine diverso. Ci baciammo, appassionatamente, e da quel momento le cose cambiarono un’altra volta tra di noi.
     
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    Dopo la lunga pausa dettata dagli eventi di Rokuro tornare agli allenamenti sul Sensougan fu davvero fantastico, fu come riabbracciare una normalità che mi era mancata terribilmente. Ci misi un po' a superare il senso di stranezza e in qualche modo a riscoprirmi del tutto umana; la routine mi aiutò più di quanto avrei mai pensato.
    Per i primi giorni Draig non poté essere al mio fianco, stra-impegnata com’era con il suo lavoro, e questo mi spaventò molto. Forse per tale motivo ci impiegai più tempo del dovuto a ritrovare le conquiste che avevo raggiunto con tanto sudore. La giusta quantità di chakra, le modalità corrette di concentrarlo ed espellerlo, la regolazione della temperatura della cupola. Ripercorrere quei passi da sola mi diede l'ennesima conferma dell'importanza di quella donna per il mio equilibrio psicofisico e per la mia capacità di essere produttiva. Per fortuna dopo un po’ Draig riuscì a liberarsi più spesso e a passare più tempo con me, tra le altre cose aiutandomi proprio con l'Occhio della Guerra. In poco tempo riuscii a padroneggiare un altro tassello della tecnica, ovvero il corretto raggio d'azione. Ancora una volta il metodo che adottai fu il semplice metodo delle “prove ed errori”. Continuai a inanellare tentativi, uno dietro l’altro, controllando i risultati e cercando di aumentare la concentrazione in modo da limare i difetti presenti. Quando era con me era Draig a occuparsi dell’aspetto della verifica, controllando i limiti della cappa di energia e in qualche maniera misurando i miei progressi. Quando invece non potevo contare sul suo aiuto me la cavavo con i miei cloni, anche se questi avevano molte difficoltà in più. Infatti, vista la loro temperatura corporea più elevata, faticavano a notare lo sbalzo termico che invece era chiaro ed evidente a qualsiasi altro essere umano. Per fortuna con tempo e concentrazione riuscivano a darmi il feedback di cui avevo bisogno, cosa che mi permise di proseguire abbastanza velocemente. L’obiettivo finale era di ben cinquanta metri di raggio, una gittata particolarmente ampia, ma del resto se la tecnica avesse coinvolto meno spazio sarebbe stato semplicissimo evitare di venire coinvolti e quindi si sarebbe perso tutto il senso della questione. Quando partii a concentrarmi su quell’aspetto del jutsu ero ben lontano dalla meta, visto che non andavo molto oltre la ventina di metri massimi di raggio. Inoltre la cappa non aveva la corretta forma a cupola, era irregolarissima e di conseguenza in alcune direzioni era molto profonda mentre in altre non raggiungeva che pochi passi da me. Il passo prioritario fu quindi quello di aggiustare la struttura dell’emanazione di chakra, in modo che fosse precisa e curata. Ci misi poco, per fortuna il controllo dell’energia era uno dei miei punti di forza e in questo caso aiutò tantissimo. Da quel momento in poi fu una battaglia di logoramento, giorno dopo giorno, metro dopo metro. Alla fine, dopo innumerevoli tentativi sempre migliori, raggiunsi i tanto agognati cinquanta metri. Avevo reso più forte e stabile l’esecuzione della tecnica e sentivo ormai di essere vicina a farla del tutto mia. Mancavano solo gli ultimi aspetti, però quelli più importanti. E per essi non potevo contare solo sull’appoggio della mia ragazza, avrei dovuto chiedere aiuto a qualcun altro. Ero riuscita a farmi tanti amici ninja, nel corso dei miei viaggi, forse qualcuno tra questi mi avrebbe supportato ancora una volta.


    Post di passaggio, mi serviva per reintrodurre gli allenamenti e farle riprendere il discorso (e le conquiste già raggiunte). Inoltre chiude anche il discorso gittata, che mi sembrava mediamente importante visto quanto è ampia in questa tecnica.
     
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    Altro tempo era passato e molte cose erano cambiate, sia in guerra che in amore. Dopo gli eventi del Paese del Tè il mio rapporto con Draig era stato a pochi passi dal punto di rottura ma si era infine rafforzato fino a divenire indistruttibile. Tutte le esperienze e i traumi che avevo vissuto in prima persona mi avevano portato a rinsaldare le mie convinzioni e a rinnovare i miei voti. La guerra era passata, ma aveva lasciato segni indelebili in ognuno di noi, in tutte le persone coinvolte. Le ferite spesso faticano a rimarginarsi, l'odio crea inevitabilmente altro odio. Da molti avevo sentito l'impressione che questa sarebbe stato in qualche un "ultimo" conflitto, una guerra definitiva, ma io non mi illudevo per niente a riguardo. La violenza sarebbe tornata subito e non era detto che non sarebbe stata persino più intensa. I mostri innaturali e sacrileghi che avevo visto con i miei occhi urlavano ancora nei miei incubi e non mi permettevano di dimenticare quello di cui era capace l'uomo. In quanto futura sacerdotessa non potevo permettere che tutto ciò continuasse, non se potevo fare qualcosa per intervenire. Fu quindi quando le cose a casa si calmarono, quando Draig raggiunse un suo piccolo, fragile, ma prezioso equilibrio, che potei riprendere un discorso interrotto da un bel po'. Non mi allenavo per padroneggiare il Sensougan da diverso tempo, ogni tanto avevo cercato di utilizzare la versione incompleta della tecnica per non perdere i successi già conseguiti, cosa grazie a cui non fui costretta a ripartire da zero. Il punto finale su cui lavorare era l'effetto fondamentale della tecnica, ovvero affaticare tutte le persone coinvolte nella zona di calore e impedire loro di utilizzare chakra per qualsiasi tecnica o abilità che non fosse derivata da un'innata. I primi esperimenti li feci con Draig, ma chiaramente c'era poco che potessimo fare insieme. Lei non era una combattente, la sua abilità nel concentrare e usare il chakra era molto ridotta, era troppo facile disturbare il suo sistema circolatorio. Oltretutto lei non possedeva alcuna abilità innata, quindi era impossibile provare se l'effetto della tecnica fosse giusto oppure se fosse un qualche tipo di errore. Il depotenziamento fisico funzionava bene, ma mi parve che potesse essere migliorato e infatti le poche altre volte che lavorai con la mia ragazza mi concentrai principalmente su questo aspetto. Il blocco alle tecniche lo allenai con qualsiasi ninja o combattente riuscii a contattare e convincere ad aiutarmi. Yuya fu una delle prime, si offrì volentieri. Eravamo diventate ormai amiche, in qualche modo, ma non avevo potuto confidarmi con lei su quello che mi stava accadendo, sapevo che avrebbe aperto ferite troppo fresche e dolorose. Riuscimmo ad allenarci insieme e grazie al supporto scoprii una cosa importante. Non erano solo le abilità innate a essere immuni al Sensougan, anche alcune tecniche segrete di clan potevano essere utilizzate normalmente. Non avevo ancora capito bene come funzionava il suo "marionettismo", ma lei riusciva a usarlo senza alcuna difficoltà anche quando io attivavo il mio doujutsu, mentre tutti gli altri modi di spendere chakra erano bloccati. Questo divieto era debole e lei riuscì a spezzarlo più volte durante la nostra breve sessione, ma il suo fu comunque un aiuto fondamentale per il quale la ringraziai tantissimo.
    Un altro che mi aiutò molto fu Kuniyoshi, quel ragazzo aveva una pazienza immensa. Sopportò la ripetitività dell'allenamento senza problemi e anzi si dimostrò abbastanza interessato dalla mia tecnica. Riusciva ad attivare solo la sua abilità oculare, tutto il resto gli veniva bloccato, quindi insieme lavorammo su un punto fondamentale, ovvero quanto sarebbe riuscita a reggere la cupola di calore. La tecnica non aveva una vera e propria resistenza e nei testi veniva detto che si sarebbe rotta solo a fronte di una "enorme spesa di chakra". Intuii che si trattava di una quantità simile a quella che dovevo usare io per attivare l'Occhio della Guerra e il ragionamento si rivelò giusto, anche se ebbi bisogno di diverso tempo e prove per accertarmene. Kuniyoshi continuò a provare a utilizzare tecniche diverse, distruggendo il mio doujutsu ogni volta ma ogni volta con un po' di fatica in più. Alla fine la questione si stabilizzò e il konohano decretò che gli serviva utilizzare tecniche di livello S come il Pugno del Terremoto. Non capii bene come funzionasse la tecnica citata dal giovane, ma capii solo di aver completato un'altro passaggio della mia impresa. Un giorno avrei trovato il modo di ripagare la sua gentilezza, mi dissi.
    Un grande aiuto lo trovai anche da qualcuno di abbastanza inatteso. Rincontrai quasi per caso Walter, il ninja di Suna che avevo conosciuto nel Paese del Tè più di un anno addietro, era in visita nella zona dove vivevo io per un motivo che non riuscii a capire. Siccome mi stavo allenando nel momento in cui ci incontrammo, dopo un po' di convenevoli gli chiesi spudoratamente se volesse aiutarmi anche solo per qualche attimo. Mi aspettavo una risposta negativa ma mi sbagliai. Quel ragazzo aveva sempre un che di misterioso ai miei occhi, non riuscivo a capirlo fino in fondo, come se nascondesse un segreto di cui non osavo chiedere. Gli spiegai in cosa consisteva la mia tecnica e poi la attivai, chiedendogli di confermarmi che il risultato fosse quello sperato. La sua risposta mi sorprese, in quanto tutto ciò che non era innata gli era preclusa come previsto, ma il ragazzo si trovò in una situazione di affanno superiore a quanto accadeva di solito. Quando lo capii sospesi subito la tecnica e andai verso di lui, che però si era già ripreso a dovere, per fortuna. Chiesi scusa, ma il giovane sembrò non curarsi troppo del problema appena avuto e anzi disse che era piuttosto naturale, visto che lui aveva il chakra gelido o qualcosa del genere. Io non capii molto, ma immaginai che avesse a che fare con la sua innata, visto che essa coinvolgeva acqua e ghiaccio, entrambi nemici naturali del calore. Da questa esperienza dedussi dati piuttosto importanti, anche se non certi, motivo per cui non chiesi al giovane Walter di replicare la cosa una volta di più. Lo ringraziai più volte e lasciai che riprendesse la sua strada.
    Ancora altri amici mi aiutarono a completare la tecnica, ma una delle ultime informazioni fondamentali la ottenni da un'altra aiutante. Si trattava di Sae, la mia nipote ritrovata dopo tantissimo tempo. La giovane era riuscita a diventare genin di Kumo come sognava e stava affrontando con entusiasmo la vita da ninja. Lei e i suoi genitori adottivi erano venuti a trovarmi e li accolsi con molto piacere. Erano i giorni in cui stavo lavorando agli ultimi dettagli della tecnica che mi avrebbe permesso di ingravidare Draig, ma mi presi volentieri una pausa da quell'impresa per accoglierli. Gli Onizuka furono gentilissimi come sempre e si trovarono bene con la mia ragazza, anche se si dimostrarono un po' sorpresi dalla nostra relazione. La giovanissima invece mi chiese più volte di potersi allenare con me e io la accontentai volentieri. Era migliorata moltissimo, aveva talento, ma le mie abilità erano ancora abbastanza superiori. Quando le raccontai della tecnica della nostra innata che stavo completando volle assolutamente vederla. Ne rimase estasiata, anche se mi disse che non riscontrava alcun affaticamento. Mi sorpresi e pensai che ciò fosse dovuto ad un errore nell'esecuzione, ma anche la seconda volta che provai non le successe nulla. Incuriosita, volli fare una prova mentre c'erano sia lei che Draig nei paraggi e la seconda mi confermò che l'effetto era quello solito mentre Sae continuò a dire che non provava fatica né la minima difficoltà a muoversi.
    Ha il sangue caliente come il tuo, Aiko, è normale che un pochino di calore in più non la scalfisca minimamente.
    Quella di Draig era una battuta, ma probabilmente c'era del vero in quello che diceva. Condividevamo la stessa innata, probabilmente ciò la rendeva resistente ad una tecnica del genere. Mi chiesi se eventuali altre innate basate sul fuoco o sul calore avrebbero garantito l'immunità a quell'indebolimento, ma non c'era risposta a quella domanda. In ogni caso grazie alla breve ma molto bella visita di Sae e dei suoi genitori riuscii a mettere l'ultimo tassello per l'ottenimento della tanto agognata tecnica. Non saprei dire il giorno preciso in cui ne ebbi la certezza, probabilmente fu dopo che io e Draig concepimmo, anche solo per il fatto che ciò aveva acquisito priorità assoluta sul resto. Con quel passo avevo finalmente finito di apprendere tutti i doujutsu denominati "Luce dei Sette", tutte le abilità oculari che il mio clan si era passato per secoli e che infine erano scomparse nel nulla, dimenticate. Avevo ritrovato le mie radici, quelle che nel disco cantavo di non avere, avevo ritrovato il collegamento con il mio passato e un'ispirazione forte per il futuro. Ma quella non era l'unica grande notizia che giunse in quei giorni così densi e non appena lo venni a sapere corsi dalla mia donna ad annunciarlo.
    Draig, ho parlato con Bajirio. Mi ha detto che ormai è un anno che sono al tempio e ho dimostrato di essere degna del titolo, quindi il dodici di questo mese otterrò finalmente i voti! Draig, sarò sacerdotessa!
    Lei mi abbracciò, condivise la gioia con me, sapeva quanto ci tenevo, era un passaggio importante della mia vita. E a quel punto non seppi più trattenermi e feci quello che progettavo di fare da un bel po' di tempo. Presi la mano della mia ragazza e poggiai il mio ginocchio a terra. Non ebbi neanche tempo di aprire bocca e fare la mia proposta, lei capì al volo e mi placcò, gettandomi a terra.
    SÌ!!
    Avrei chiesto a Bajirio di celebrare il nostro matrimonio e di farlo solo con noi due, senza invitati o testimoni. In nessun posto del mondo avrebbe avuto valore legale, ma la cosa non importava, lo facevamo soltanto per noi. Il futuro era incerto, le difficoltà sarebbero state tantissime, ma noi eravamo insieme. Per sempre.
     
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    Introduzione: "Non so se potrò mai più fidarmi di te." Lol, sì, sei proprio una dura dal cuore di pietra.
    Post 1: 1/3. Il post in sé andava benissimo, ma è stato praticamente tutto dialogo e di lunghezza media. Sono d'accordo che sia stato coerente con la tecnica e per questo l'ho considerato valido, ma non mi sono sentito di dare di più perché era molto lontano da una qualsiasi forma di apprendimento, teorica o pratica che fosse.
    Post 2: 3/3
    Post 3: 3/3 (lo yuri vale da solo un punto)
    Post 4: 2/3. L'ho trovato un po' cortino, anche se indubbiamente corretto nella quantità di contenuti
    Post 5: 3/3. Di gran lunga il migliore, mi è piaciuto molto come tu abbia usato le tue conoscenze per farti aiutare sui vari fronti del jutsu.

    Il voto finale è 12.
    Proibita ottenuta.
     
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6 replies since 28/11/2017, 11:41   160 views
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