La mano fantasma | Livello D

Quest autogestita per Bort Kisaragi

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    Dai tuoi incubi peggiori...e oltre. Mai stato nella testa di un folle?

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    Pare che poco fuori il villaggio di otoKagure ci sia una casa che sembra normale come tante altre, ma con una particolarità. Essa è la casa di un ladro, che per diletto ha fatto passare parola ad altri come lui. Egli andrà via in vacanza per tre giorni, e chiunque riuscirà a scassinare la sua porta di casa riceverà un premio al suo ritorno. Ad alcuni questa proposta puzza, ma chi sa che ci sia un fondo di verità...
     
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    Era una giornata come altre, Bort stava tornando a casa dall'ennesima semplice missione di scorta. Si fermò davanti alla buca delle lettere e iniziò a scorrere la posta, molto più numerosa del solito.
    Bolletta. Bolletta. Lettera da Aiko. Pubblicità. E questa? Cosa diavolo dovrebbe essere?
    Il giovane prese in mano una missiva dall'involucro totalmente bianco. La fissò per qualche istante, poi entrò in casa e la aprì. Era diretta a lui, c'era il suo nome nell'intestazione, mentre il nome del mittente era al fondo. "La mano fantasma", si firmava così la persona che gli aveva scritto. Il testo parlava di una sua casa, nella quale aveva invitato i migliori ladri che conosceva. Chiunque fosse riuscito a irrompere laggiù avrebbe ricevuto un premio. Non capiva bene perché fosse stato invitato anche lui, ma la proposta gli sembrava molto interessante. Si prese un po' di tempo, si fece una doccia e lesse il resto della posta, ma appena si sentì pronto si diresse dalla sua madre naturale, la sua maestra nell'arte dello scassinare. Non fu una sorpresa scoprire che anche lei aveva ricevuto la stessa lettera, quindi chiese informazioni a lei, che però si dimostrò ben poco contenta di questa cosa.
    Non voglio assolutamente partecipare. Non sono una ladra, non lo sono più da molto tempo. Non so come questo elemento sia arrivato a conoscenza del mio nome e del mio indirizzo e la cosa mi preoccupa assai. Questo personaggio, "La mano fantasma", non è una persona qualunque. Si dice che abbia aiutato le autorità, in passato, non si sa bene in cosa. In pratica sarebbe un ladro a fin di bene o qualcosa del genere, ma io credo poco a favole di questo tipo. Non so cos'abbia in mente, ma non prevedo niente di buono. Sei proprio sicuro di voler andare, Bort?
    Il ragazzo non aveva dubbi, era stato invitato e la cosa sembrava abbastanza interessante a suo avviso. Non sapeva cosa aspettarsi e questo lo eccitava ancora di più. Era proprio la vita che si aspettava quando aveva scelto di diventare ninja, non certo di dover accompagnare gente in giro per il mondo facendo da cane da guardia. Tornò a casa, preparò tutto il necessario, poi si gettò a capofitto fuori di casa. Il posto indicato nella cartina era ad un paio di chilometri da Oto. Il viaggio fu tranquillo, anche se colmo di trepidazione. Quando arrivò al posto indicato rimase di stucco. Non c'era nessuna casa e la cosa più vicina che poteva sembrare in qualche modo abitabile era una sorta di caverna. Quando lui si avvicinò, perplesso, notò la presenza di una porta blindata appena dopo l'entrata della grotta. Sembrava di acciaio e c'era un bel lucchetto su di essa. Chi l'aveva piazzata lì doveva essere un fabbro molto abile, Bort lo intuì al primo sguardo pur non essendo un esperto. Non ebbe dubbi di sorta, creò subito dei grimaldelli di chakra e si mise all'opera. Ci mise quasi mezzo minuto, ma alla fine ebbe la meglio sulla serratura del lucchetto. Una volta aperto quello la porta si spalancò senza difficoltà. Il ragazzo la superò e si ritrovò in un lungo corridoio, al termine del quale c'era una piccola porticina, questa volta non chiusa a chiave. Lui la aprì e si introdusse nella stanza successiva, una sorta di sala improvvisata. Questo ambiente, al contrario di quello precedente, era illuminato in maniera buona da candele di vario tipo. Lo spazio era anche arredato, seppure in maniera semplice. Un tavolino, qualche sedia. Su una di esse c'era una donna sulla ventina. Capelli biondi, fascetta nera sulla fronte e cappotto invernale. Gli occhi, fieri come raramente capita di vedere, erano fissi su Bort.
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    Sei "la mano fantasma"?
    Non sei un buon osservatore. Ci sono molti indizi sul fatto che io non posso essere la creatrice di questa caccia al tesoro, bensì un'altra partecipante, come te. Spero ti asterrai in futuro da esprimere idee così stupide, odio spiegare banalità. Ciò che ti interessa è sul tavolo, dagli un'occhiata.
    Bort non si fece abbattere dalle parole della donna, aveva parlato senza pensare ma non era successo niente di che a suo avviso. Più interessante era capire cosa ci fosse sopra il tavolo, motivo per cui si avvicinò senza indugi. Un altro foglio, non molto grande. Alle due estremità c'erano dei calcoli, di difficoltà medio-alta. Elevamenti a potenza, uso corretto dell'ordine delle operazioni e altri strumenti matematici basilari. Bort se la cavava abbastanza bene con i numeri, dovendo gestire una proprietà non aveva potuto farne a meno. Risolse in poco tempo quelle piccole espressioni, ritrovandosi con due numeri. Cosa farne? Gettò uno sguardo alla bionda, che gli rispose con una punta di fastidio.
    Ci ho messo un nanosecondo a risolverlo, se non sei in grado di arrivarci da solo non meriti di andare avanti.
    Il ragazzo non capì il motivo di queste parole, ma iniziò a pensarci. Si guardò intorno, quella sorta di covo non aveva molti spunti, ma in effetti trovò dopo pochi attimi qualcosa che saltasse all'occhio. Appesa ad una delle pareti c'era una cartina. Si avvicinò per esaminarla e scoprì che rappresentava l'intera nazione. Osservando con cura notò che le coordinate erano segnate con delle linee verticali e orizzontali, le seconde numerate mentre le prime segnate con i caratteri dell'alfabeto. Fece un rapido calcolo e poi mosse il dito sulla mappa, finché non trovò il punto da lui ritenuto di maggiore interesse.
    Ho convertito il primo numero in lettera. Era cinque, quindi la "E". Combinandolo con il secondo numero viene E quindici. Osservando l'intersezione tra queste due linee c'è un punto di interesse poco distante, un piccolo villaggio. Se questa è una caccia al tesoro come ha suggerito lei poco fa, ne deduco che il prossimo indizio potrebbe trovarsi o nel punto di intersezione preciso o ancora più probabilmente in uno degli edifici di tale villaggio. Dico bene?
     
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    Una volta esposta la sua soluzione, Bort attese il responso della donna. Era fiducioso a riguardo della sua intuizione, cosa che era più che evidente dal suo sguardo. Lei si prese qualche attimo per osservarlo, poi gli rispose.
    Ottimo lavoro. Il compito era semplice, ma l'hai svolto con precisione e la cosa mi è gradita. Dal coprifronte intuisco che sei un ninja di Oto, dal modo in cui ti muovi in territorio sconosciuto deduco che lo sei da poco. Due, tre mesi al massimo. Dal modo di parlare e dal fisico deduco che sei un contadino, che ha deciso di cambiare vita. La parlantina e l'abilità con i calcoli non sono quelli di un semplice zappatore, quindi immagino che tu fossi un proprietario terriero. Non ho notato nessun segno di riconoscimento di clan famosi, nel tuo vestiario, ma mentre eri controluce ho notato distintamente che porti delle lenti a contatto colorate, quindi posso supporre che tu possegga un doujutsu segreto che vuoi tenere nascosto. Data la stazza e la struttura muscolare immagino che il tuo punto di forza sia la potenza fisica. Dato che sei stato invitato a questa prova e che hai superato il primo ostacolo immagino tu abbia delle conoscenze da scassinatore. Tu sei?
    Bort non fece trasparire il suo enorme stupore per la mole di ottime intuizioni che la donna aveva inanellato senza difficoltà, dopo solo pochi minuti di osservazione. Il particolare delle lenti a contatto era poi sbalorditivo, si chiese come avesse fatto a notarlo e in particolare a capire che si trattava di lenti colorate e non normali. In ogni caso si presentò con nome e grado e poi chiese a lei di fare lo stesso. Gli sembrava una persona davvero molto interessante, era curioso di capire chi fosse.
    Il mio nome è Homuzu. Mi piace definirmi "consulente investigativa", un termine da me stessa coniato. Aiuto le autorità con casi particolarmente difficili, sfruttando le mie abilità fuori norma di osservatrice e deduttrice. Piacere di conoscerti, Bort. Adesso possiamo andare?
    Il ragazzo scosse la testa. Non aveva capito molto di quanto detto da lei, ma gli sembrava una tipa a posto. Lei gli spiegò che il creatore del gioco li aveva fatti arrivare da porte differenti, per evitare che si incontrassero, e che aveva sistemato un altro foglio oltre a quello che lui aveva letto. Lei lo tirò fuori dalla tasca e glielo porse. “La mano fantasma” dava loro il benvenuto e li invitava a collaborare per ottenere il successo, visto che il premio finale era previsto per due persone. Lei spiegò che prima di impegnarsi in un lavoro di squadra voleva verificare quanto Bort fosse capace e motivato, rivelandosi soddisfatta del risultato. I due uscirono da quello strano covo e iniziarono a dirigersi con passo rapido verso il punto indicato dalla cartina sul muro, che lei aveva prelevato senza troppi indugi. Ci misero quasi un’ora di cammino, lui fece fatica a starle dietro ma in qualche modo riuscì a non perdersela. Arrivati nel punto esatto di intersezione non trovarono nulla, come preventivato, quindi raggiunsero in un attimo il villaggio più vicino. Laggiù fu lei a prendere l’iniziativa, interrogando dei passanti e sfruttando il coprifronte di Bort per evitare dubbi o renitenze. Chiese se ci fossero edifici inutilizzati o sospetti all’interno del centro abitato o poco al di fuori di esso, una domanda stranamente specifica. Lei riteneva che il creatore del gioco non potesse usare case abitate, altrimenti ci sarebbe stato il rischio che gli indovinelli fossero scoperti o rovinati. La risposta dei villici fu affermativa, in effetti c’era qualcosa che rispondeva alle caratteristiche elencate. Appena fuori c’era un vecchio mulino derelitto, abbandonato dopo la costruzione di uno nuovo. Homuzu non ebbe dubbi, doveva essere quello il posto. I due lo raggiunsero in poco tempo e trovarono di nuovo una porta blindata ad attenderli. Non certo una cosa comune, per un edificio abbandonato, a maggior ragione se ad essa si accompagnavano due lucchetti belli grossi.
    Uno a testa. Forza, ragazzone!
    La giovane dimostrò abilità superiori a quelle di Bort, concludendo la sua parte in circa metà del tempo. Entrando lei utilizzò la Scintilla, la tecnica più basilare del Raiton, per illuminare i dintorni e arrivare fino alle finestre. Una volta aperte le spesse e polverose tende la visibilità divenne ottima. Il tenue sole serale raggiungeva il pavimento legnoso e restituiva tutto il disordine e la polvere di quel luogo. Ma non era l’unica cosa che si trovava per terra, c’era qualcos’altro. Il corpo di un uomo, girato di spalle. Bort non era sicuro di cosa pensare, ma Homuzu sembrava piuttosto certa.
    È il tuo primo cadavere, ragazzone? Questa storia è appena diventata più complicata e pericolosa del previsto...

     
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    Bort si avvicinò al corpo e lo fece rotolare sulla schiena. L'espressione del volto era terrorizzata, la faccia tutta rossa, le mani invece erano avvolte attorno al collo, non c'erano dubbi che fosse morto. La donna si avvicinò e mise mano al petto della vittima, trovandovi un kunai infilzato abbastanza in profondità. Lo estrasse e annusò la punta.
    Veleno di Mamba nero, altrimenti conosciuto come vipera dei sette passi. Non un bel modo di andarsene. Chiunque l'abbia fatto doveva odiare particolarmente quest'uomo, oltre che essere un esperto assoluto di veleni.
    Bort guardò velocemente i dintorni. A parte il cadavere tutto il resto era in preda al caos, ma non qualcosa di riconducibile ad una colluttazione o simili.
    Il colpevole è la "mano fantasma", non ci sono altre spiegazioni. Ha attirato qui questo tizio e l'ha colpito mentre non poteva difendersi. Poi ha fatto in modo che arrivassimo poco dopo a scoprire il cadavere. Immagino che sia proprio questo l'indovinello, anche se non saprei come o dove.
    Sono colpita, non pensavo arrivassi a tanto da solo. Io però ho già risolto tutto, ci danno indizi fin troppo evidenti. Osserva con cura l'anello di questo kunai. La parte superiore della zona interna. Vedi quel simbolo?
    Bort si impegnò al massimo per visualizzare quello di cui la donna parlava, era davvero minuscola. Una piccola stelletta era scavata nel metallo, fungeva da firma di un importantissimo fabbro del Paese del Suono, Hiro Hoshino. La sua officina era tra le più prestigiose e quindi più costose della nazione, si trovava a pochi chilometri da lì.
    Adesso diamo un'ultima occhiata a tutto quanto l'edificio, ma dubito troveremo indizi di nessun tipo. I nostri assassini sono molto cauti, dei veri professionisti. Forza, seguimi.
    La donna fece fare a Bort un tour del mulino abbandonato, senza raggiungere risultati specifici. Il carnefice doveva essere stato appostato in qualche punto rialzato, da cui avere una discreta visuale, ma appena compiuto il suo delitto doveva essersi allontanato richiudendo i lucchetti dietro di sé, questa era la conclusione di Homuzu. Aveva passato poco tempo lì e non aveva lasciato nessuna traccia. Una volta stabilità l'inutilità di ulteriori indagini, la donna tirò fuori dalla sua tasca un bloc notes e una matita, dopodiché eseguì un veloce ma precisissimo ritratto della vittima. Bort rimase sorpreso dal tratto sicuro e realistico della bionda, ogni secondo che passava sembrava poter tirare fuori una qualche nuova abilità sorprendente.
    Una volta fuori chiusero con cura i lucchetti e, su suggerimento di lui, si recarono al villaggio avvisando di non toccare assolutamente il mulino, visto che era al centro delle indagini delle forze armate di Oto ed era molto pericoloso. Non esattamente la realtà, ma neanche una menzogna. Appena possibile Bort avrebbe fatto rapporto su tutto, anche se questo avrebbe voluto dire beccarsi una ramanzina o addirittura una sospensione. Quando aveva accettato di far parte di quel gioco non avrebbe mai pensato di finire in un guaio del genere.
    Non ci misero molto ad arrivare al posto. Un’officina davvero molto grande e piena di gente indaffarata. Homuzu insistette sin da subito per parlare con il proprietario, sfruttando il coprifronte del suo accompagnatore come strumento di pressione. Alla fine ottenne quello che voleva e i due furono portati da un uomo sulla cinquantina. Questi era all’opera su un grande spadone, uno strumento di sicuro di gran pregio e dunque costoso. Lui chiese di poter fare in fretta, visto che doveva lavorare, ma Homuzu non si fece intimorire e alzò la pressione. Mostrò il disegno del cadavere che aveva fatto e chiese all’uomo se lo conoscesse. Questi cercò di svicolare, senza negare ma senza dare dati concreti.
    Credo che le convenga molto di più parlare a noi, da soli, piuttosto che costringermi a chiedere ai miei superiori di cercare i punti di contatto tra un cadavere fumante e la vostra ditta. Considerato che l’esercito di Oto è il vostro migliore cliente si potrebbe creare una situazione decisamente spiacevole, non crede?
    Bort, preso dalla tensione, improvvisò, spingendo la situazione al limite. L’uomo fu colpito in maniera evidente, sapeva che provocare il villaggio sarebbe stato davvero rischioso, motivo per cui si assicurò che nessun altro ascoltasse e poi iniziò a parlare. Aveva già visto quell’uomo, era il colpevole di un crimine ai suoi danni. Uno dei suoi impiegati aveva rubato delle armi e intendeva contrabbandarle all’estero, all’insaputa del capo. Il morto si doveva occupare del trasporto e della vendita della refurtiva, ma il piano era stato scoperto dal proprietario, che aveva cacciato il malvivente in maniera rumorosa e licenziato il dipendente. Dato che era figlio di un suo vecchio amico aveva fatto in modo che la voce non si diffondesse, perché né la ditta né il ragazzo avessero ripercussioni. Quell’azienda era frutto di duro lavoro e dedizione, uno scandalo avrebbe rischiato di creare danni enormi.
    Se davvero non avete niente a che fare con il delitto riusciremo a dimostrarlo a breve. Adesso ci serve assolutamente parlare con questo ragazzo, è un testimone chiave.
    L’uomo titubò, ma alla fine diede l’indirizzo a Homuzu. La squadra improvvisata si diresse subito verso il luogo indicato, senza perdere tempo. Arrivarono in pochi minuti, trovando un ragazzo che stava proprio in quei momenti rientrando in casa. La donna ripeté ad alta voce il nome riferitole, chiedendo se fosse lui. La risposta fu positiva.
    Voi siete gli uomini mandati dalla Mano Fantasma? Vi stavo aspettando. Entrate pure.
     
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    Il ragazzo si aspettava la visita dei due, cosa che scatenò la curiosità di Homuzu. Prima che lei potesse fare domande lui consegnò a Bort un piccolo rotolo. Il genin lo lesse e vi trovò una serie di calcoli di matematica abbastanza avanzata. Nulla di impossibile per le capacità del ninja, in realtà. Verificato questo la consulente decise di lasciare a lui la risoluzione delle equazioni, in modo da potersi concentrare su un interrogatorio al testimone che aveva davanti a sé. Mise subito in chiaro che intendeva chiedergli informazioni sulla Mano Fantasma, cosa che innervosì il giovane ex truffatore.
    Era una donna attorno alla cinquantina, dai vistosi capelli rosa, ma con la parte inferiore del viso coperta da una bandana. Mi ha fatto domande precise sul mio complice, Tomu, l'uomo di cui mi avete mostrato il disegno. Sapeva già di lui e mi ha fatto capire che se non le avessi dato quello che voleva mi avrebbe ucciso sul posto. Aveva delle armi e anche se non mi ha minacciato in maniera fisica non ho avuto dubbi che avrebbe potuto fare quello che voleva con me. Me la stavo facendo sotto e ho detto tutto quello che sapevo su Tomu. Immagino l'abbia già ucciso, giusto? Mi dispiace per lui, sia chiaro, ma mi aveva tradito già una volta. Ho dovuto scegliere tra me e lui e non ho dubitato neanche un secondo. È tutto? Non voglio avere a che fare nient'altro con questa storia. Ho fatto un errore ma l'ho già pagato, adesso voglio solo poter ripartire.
    Homuzu non si fece impietosire e incalzò ancora un po', chiedendo tra le altre cose cosa gli era stato detto sulle persone che sarebbero venuto.
    Niente. Mi ha detto che sarebbe venuto qualcuno e che avrebbe fatto il suo nome, così quando vi ho visto ho pensato che foste voi. Mi ha dato un rotolo e mi ha ordinato di consegnarlo a questo qualcuno, senza fare domande. Non mi ha detto di fare silenzio, altrimenti non vi avrei detto nulla. Quella tizia è una con cui non bisogna scherzare, prendetelo come un consiglio personale.
    Mentre i due parlavano Bort si impegnò nel calcolo. Erano tre equazioni di secondo grado, ma la prima di queste aveva delta negativo, quindi non aveva soluzioni tra i numeri reali. Gli altri risultati erano entrambi otto. Il genin consegnò il foglio con i calcoli risolti alla donna e si fece passare la cartina di prima. Non essendoci altri dati era sicuro che quella fosse l'unica cosa a cui poter collegare i numeri trovati. Homuzu confermò la correttezza di questi, così come quella dell'intuizione successiva. Ormai erano vicini alla conclusione di quella storia, di questo erano convinti entrambi.
    Bort ammonì un'ultima volta il ragazzo di rigare dritto d'ora in poi, dopo di che il duo si congedò e si mise in cammino per il punto successivo di quella strana caccia al tesoro. Il punto di intersezione tra la linea H e quella otto era nel pieno di un bosco, ma non essendoci centri abitati nelle prossimità era quasi certo che i due dovessero cercare comunque laggiù. La ricerca durò un po', visto che il luogo esatto era mimetizzato nella vegetazione. L'indizio chiave fu il ritrovamento del kanji di "impossibile" vergato su uno degli alberi, evidente riferimento alla terza equazione di prima. Homuzu concentrò dunque le indagini nelle prossimità e dopo poco individuò una sorta di edificio. Era basso, nascosto da grossi arbusti, forse senza la dritta non lo avrebbero trovato. Bort tirò fuori dal suo zaino l'Ono e lo utilizzò per farsi strada tra la vegetazione. Quella piccola casa non aveva nessuna finestra e c'era un'unica porta, in acciaio rinforzato. Su di essa era piazzato un singolo lucchetto in ferro, che però era molto più grosso del normale e aveva addirittura sei serrature. Le dimensioni elevate di questo lucchetto fecero supporre a Homuzu che ciascuna serratura non avesse i soliti cinque pistoncini, ma ne avesse di più. Un "multicombinazione a profilo arrotondato", lo chiamò, affermando che era uno dei più difficili da scassinare anche per una mano esperta.
    Insomma, ci costerebbe un sacco di tempo. Decisamente no, adesso facciamo le cose a modo mio, sono stanco di correre avanti e indietro come un burattino. Stai indietro, Homuzu!
    Bort si mise sottobraccio l'ascia e fece un sigillo. Attorno alla lama si creò una patina di chakra suiton, che trasformò l'arma da tagliente in contundente. Mentre caricava il colpo, il genin concentrò altra energia nei propri muscoli delle braccia, per aumentare la propria forza di impatto. Quando lo strato d'acqua che attorniava l'ascia cozzò contro il lucchetto, il suo anello di metallo venne obliterato, nonostante fosse di ben sette centimetri e mezzo di diametro, una mostruosità rispetto ai lucchetti normali. L'oggetto, privato del suo appiglio alla porta, cadde a terra inerme, liberando la strada ai due.
    Notevole. Ammetto di sottovalutare troppo il potere della forza bruta. Entriamo.
    Una volta varcato l'uscio i due si trovarono in una sorta di magazzino. La visibilità non era granché, ma abbastanza per poter comprendere il contenuto di quel posto. Una marea di sacchi contenenti una qualche polvere bianca.
    Non credo proprio sia farina, immagino sia droga di qualche tipo. Ce ne sarà almeno una dozzina di chili, se non di più. E ci sono pure un paio di cassoni adatti al trasporto, ci ha lasciato proprio la pappa pronta. Tu hai trovato qualcosa?
    La donna stava leggendo un foglio di carta, che aveva trovato per terra. Finì in un istante, poi lo porse a lui.
    È da parte della Mano Fantasma. Leggi!

    separatore



    Pugno acquatico
    Tipo: Ninjutsu
    Il risultato dell'alterazione delle proprietà del chakra acquatico applicata alla tecnica del pugno di chakra. Attorno alla mano il chakra si trasforma in acqua, che prende la forma di una sfera dal diametro di circa quindici centimetri. Se il pugno va a segno, l'avversario riceverà un colpo abbastanza pesante nel punto colpito. Una volta colpito l'avversario la tecnica si scioglierà automaticamente, e l'acqua andrà a bagnare chi ha ricevuto il pugno. Nel caso si stia impugnando un'arma con la mano con la quale si sta utilizzando la tecnica, l'acqua ricoprirà l'arma con uno spessore di circa due centimetri. L'arma, al contrario di ciò che si potrebbe pensare, non diventerà più tagliente, anzi, per quanto affilata potesse essere diventerà un'arma contundente. Un colpo assestato con un'arma sulla quale è stata usata questa tecnica avrà lo stesso effetto del pugno nudo (con l'eccezione che dopo l'utilizzo della tecnica rimarrà sempre l'arma di metallo per potersi difendere/attaccare). Se l'arma viene lanciata (kunai, shuriken, ecc...) l'acqua seguirà l'arma per un massimo di dieci metri, poi la tecnica si scioglierà. La tecnica ha una durata massima di tre turni.
    [Il pugno -o l'arma- ricoperto dalla tecnica riceverà un bonus alla forza come se fosse un'arma contundente (leggera nel caso del pugno) di resistenza 50]
    [Sigilli:1]
    Livello: B
    Costo: 30 a turno

    Ho i pugni nelle mani
    Tipo: Taijutsu
    Livello C
    Semplice potenziamento muscolare, che dona una forza maggiore nelle braccia. Contrariamente a quanto può far pensare il nome, questa tecnica non è solo utile per scagliare pugni, ma per qualsiasi cosa coinvolga gli arti superiori (sollevare o scagliare oggetti, per esempio).
    [+15 di forza a braccia e mani per tutta la durata della tecnica]
    [La tecnica può essere tenuta attiva per un massimo di 3 turni consecutivi]
    [Sigilli: 0]
    Consumo: 30
    Mantenimento: 15 a turno

    Ono (ferro)
    Ascia bipenne con il manico lungo 180 cm e un corpo metallico largo 2 metri. Viene usata in battaglia per sbaragliare le forze nemiche e tranciare le cavalcature, ma richiede una grande forza per essere brandita.



    La forza del colpo con l'ascia è pari a 75. 30 di base, più 15 per il tai, +20 perché l'ascia diventa contundente e più dieci perché la sfera d'acqua che lo circonda è di resistenza 50. Di conseguenza spaccherebbe 15 cm di ferro, il doppio di quanto è grande l'anello del lucchetto che distrugge. Le info su quest'ultimo le ho prese al volo da questa pagina wikipedia.
    Qui sotto metto le stat:

    Livello 4
    Forza 30
    Resistenza 15
    Velocità 13
    Agilità 11+6
    Precisione 13
    Riflessi 12+6
    Chakra 100/160



     
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    Il foglio era molto chiaro e diretto. Quella lì presente era droga, come prevedibile, ma aveva una particolarità. Era tagliata talmente male, con sostanze di così bassa qualità, da risultare non solo tossica, ma anche letale. Il gruppo criminale colpevole di quel veleno, capeggiato dall’uomo di cui avevamo trovato il cadavere, era stato sgominato dalla Mano Fantasma. Lei in persona affidava loro le prove, in modo che fossero consegnate alle autorità di Oto. Il premio menzionato nella lettera iniziale era proprio quello, anche se un’eventuale ricompensa degli agenti in questione sarebbe toccato al villaggio.
    In pratica ci fa fare il lavoro sporco e non vuole neanche pagarci. Qui dice che lo fa solo per assicurarsi che nessuno si faccia male, ma se fosse così avrebbe potuto organizzarsi diversamente. Insomma, mi sembra poco furbo coinvolgere altre persone. A meno che...
    Homuzu ascoltò, incuriosita. Bort impiegò qualche istante a elaborare tutto il suo pensiero, che alla fine espresse in maniera diretta.
    Beh, ormai ho pochi dubbi, l’intenzione della tizia non era farci partecipare ad una caccia al tesoro a caso. Credo che lei volesse minacciarci, farci capire che sa chi siamo e che può colpirci quando vuole. O forse vuole offrirci lavoro. Magari vuole osservare come ci comportiamo con questa roba che ci ha dato.
    Buona analisi, ero arrivata anch’io a conclusioni simili. Unico grosso errore è il pronome da te usato e in particolare il suo numero. Ho buone ragioni di sospettare che il singolare sia improprio, visto che ci troviamo di fronte ad un gruppo. Prima di questa vicenda era solo una teoria embrionale, adesso ha basi più solide. Avevo già lavorato altre due volte a casi che coinvolgevano la Mano, in tutti e due i casi testimoni riferivano di questa fantomatica donna dai capelli rosa. Un aspetto un po’ troppo vistoso per una ladra così sfuggente. Credo che quello sia l’aspetto che prendono quando devono comunicare con l’esterno, un’immagine fittizia per eludere le indagini. Il range di abilità e conoscenze di cui hanno dato sfoggio è troppo ampio per una persona sola e la conoscenza di fatti e persone troppo precisa e dettagliata. Anche le altre volte a venire colpiti erano stati criminali giovani, goffi e per niente radicati nel territorio. Il che mi fa sospettare che la Mano Fantasma non sia una ladra nobile quanto invece un gruppo organizzato legato agli interessi criminali dei maggiori cartelli. Delle specie di Forze dell’Ordine dei malviventi. Anzi, ancora meglio, delle “Forze del Disordine” impegnate nel mantenere lo status quo del mondo dell’illegalità.
    Figo! In pratica ci hanno usati e messi alla prova. Se sono organizzati come dici potrebbero avere già degli informatori nell’esercito. Però credo che la cosa giusta sia fare rapporto su tutto quanto, facendo arrivare al villaggio cadavere e droga e raccontando la tua teoria sulla Mano. È un po’ una mossa a rischio, ma mi piace. E poi se hai ragione non mi va di stare al loro gioco.
    Parole sante, ragazzone. Sono convinta abbiano contattato te per avere un altro ninja regolare sotto il loro controllo. Magari pensano di poterti obbligare a fare come vogliono con la storia di tua madre. O forse hanno altri piani, è presto per dirlo. Per quanto riguarda me probabilmente hanno scoperto che indago su di loro e hanno pensato di minacciarmi abbastanza da farmi tirare indietro. Un comportamento del genere per me è come una dichiarazione di guerra. E io non mi tiro mai indietro da sfide di questo tipo. Il mio ingegno avrà la meglio sulla loro tracotanza, presto o tardi!
    Una volta che i due si furono chiariti fu il momento di passare i fatti. Misero la droga nei cassoni, uno un po’ più pieno per lui e uno un pochino più leggero per lei. Trasportarono tutto quanto nel mulino abbandonato del villaggio precedente e poi chiusero tutto con attenzione. A questo punto fu il momento di tornare a Oto per fare rapporto.
    Alla Mano non interessa farci passare per idioti o incastrarci, le prove non verranno nascoste o inquinate.
    Homuzu concordò e entrambi si diressero con passo sicuro verso il villaggio. Qui il ragazzo chiese di poter parlare con qualcuno vicino al Kokage e fu mandato da un anziano burocrate dall’aria molto seria. Come da accordi la giovane detective non partecipò all’incontro, per non insospettire nessuno e perché non sarebbe stata una procedura corretta. Non per questo fu nascosto il suo coinvolgimento, che anzi fu una delle prime cose dichiarate.
    Io e la signorina Homuzu Sheroku, insieme probabilmente ad altre persone, abbiamo ricevuto questa lettera, stamani. Era un invito a partecipare ad un gioco a premi dedicato a persone con abilità di scassinamento. Abbiamo deciso di partecipare, per motivi diversi. Il mittente era la Mano Fantasma, immagino che questo nome non sia nuovo per voi. Ben presto abbiamo capito che la vicenda era ben diversa da come ci era stata presentata inizialmente.
    Bort descrisse molto velocemente il primo enigma e l’arrivo al mulino. Parlò del cadavere e delle cause della morte individuate dalla sua compagna. Saltò quasi del tutto il passaggio dal fabbro e dal testimone, in modo da non metterli nei guai, e arrivò dritto al covo nel mezzo del bosco. Porse la seconda lettera al burocrate e gli spiegò cosa avevano trovato laggiù. Disse chiaramente che la droga era stata posizionata nel mulino, insieme al cadavere e chiese che venisse recuperata, di modo che fosse distrutta.
    Abbiamo inoltre raccolto qualche informazione sulla Mano Fantasma, nel corso delle indagini. Homuzu aveva già lavorato su casi che la coinvolgevano e ha sviluppato una teoria. La Mano si presenta come una singola persona, una ladra, ma sospetta che sia un gruppo di persone, di criminali legati alle organizzazioni più potenti del sottobosco illegale della nazione, che punta a mantenere lo status quo e a impedire imprese improvvisate o innovative da parte di altri criminali esterni. Sospetta che questo gruppo stia sfruttando le autorità per ottenere giustizia contro i propri concorrenti, in sostanza. Purtroppo queste sono congetture comprovate solo da prove circostanziali e sospetti non verificabili, ma credo che sia importante che siano comunicate alle alte sfere del villaggio, soprattutto visto l’attivismo dimostrato dalla Mano Fantasma nell’ultimo periodo.
    L’anziano uomo ascoltò con cura tutto quanto, prendendo nota dei dati su un quadernino e leggendo con attenzione le prove fornitegli. Poi si rivolse al neo-genin con aria solenne e sguardo serio.
    Verificheremo tutto quanto e recupereremo sia il cadavere che la droga, se saranno ancora laggiù. In tal caso entrambi riceverete un compenso per il vostro lavoro. Lascia che però ti dia un avvertimento chiaro e forte, Kisaragi-san. Non seguire mai più indagini private di questo tipo senza avvertire i tuoi superiori. Lo ripeto un’altra volta: mai più! Visto che sei quasi nuovo non prenderemo provvedimenti, la prossima volta non succederà lo stesso. Chiaro?
    Il ragazzo annuì e si disse dispiaciuto per il suo errore. Fu quindi congedato e poté incontrarsi con Homuzu, alla quale spiegò quanto successo nel palazzo del kage. Rimasero a parlare per un po’, dopodiché si lasciarono, con la promessa di incontrarsi ancora per parlare della Mano Fantasma. A quel punto Bort poté finalmente tornare a casa. Era già arrivata la sera ed era affamatissimo e stanchissimo. Trangugiò un po’ di roba tra quella che aveva in dispensa e poi si addormentò sul divano. Era ben soddisfatto di quella giornata e di quella avventura, era proprio quello che voleva fare nella sua carriera da ninja!
     
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    Edited by ZioJk - 7/12/2017, 14:57
     
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