Parco della Vittoria

Bort vs Anzu

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    La routine da ninja si rivelò molto più tranquilla rispetto alle attese di Bort. Le missioni, quelle che gli venivano assegnate, erano semplici e quasi sempre molto corte. Decisamente non quello che lui si aspettava, ma non trovava male la cosa. Oltretutto gli era stato detto che, con il tempo, le missioni sarebbero potute diventare più complesse e interessanti, soprattutto se lui fosse salito di grado. Purtroppo era un po' presto per provare a diventare chuunin, quindi per i primi tempi non poteva fare altro che risolvere il maggior numero di missioni e sperare che i piani alti si accorgessero della sua bravura. Lui aveva fiducia nelle sue qualità, era convinto di potercela fare, presto o tardi.
    Quel giorno Bort aveva appena terminato un'altra missione, un po' più impegnativa del solito. Aveva dovuto inseguire un ladro che aveva colpito più volte in un paesello nel nord della nazione e aveva faticato non poco a scovarlo e soprattutto a catturarlo. Ad aggiungere difficoltà difficoltà fu anche il fatto che questo inseguimento avvenne in piena notte. Bort aveva dovuto appostarsi a lungo e poi correre dietro al colpevole per un minutino buono. Alla fine lo aveva colpito con un pugno alla schiena, dopodiché lo aveva immobilizzato con una di quelle manette di primo prezzo che si portava sempre dietro dopo l'esame genin. Il viaggio di ritorno aveva occupato le restanti ore della nottata e verso l'alba arrivò ad Oto e infine al palazzo del kage, dove fece rapporto. Una volta svolte le pratiche ufficiali relative all'arresto, il ragazzone poté uscire dall'edificio. Non aveva voglia di tornare a casa e volle provare a ignorare la stanchezza. Aveva un po' di tempo libero, voleva sfruttarlo per allenarsi, visto che nell'ultimo periodo non ci era riuscito quasi mai. Si diresse verso un piccolo parco pubblico e si parcheggiò su una panchina, per prendersi due minuti prima di iniziare. Non passarono neanche due secondi e Bort si addormentò come un ghiro, seduto in una posizione piuttosto scomoda e con la bocca orribilmente spalancata. Si risvegliò quasi tre ore dopo, un po' intontito e indolenzito. Era molto dispiaciuto di aver perso tutto quel tempo e avrebbe voluto recuperarlo al più presto. Si alzò e si sgranchì un po' sia gambe che braccia. Poi iniziò a guardarsi intorno, per capire se e come poteva allenarsi laggiù.
     
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    Oto era molto diversa da come le era stata descritta da bambina da suo padre. Certo, era abbastanza sicura che ai tempi nelle sue parole ci fosse un po’ di più del generico pregiudizio nei confronti del villaggio del Suono, ma non credeva fino a questo punto. O questo, oppure avevano semplicemente rimodernato nel corso degli anni.
    Ad ogni modo Anzu non era arrivata fin lì per giudicare il loro buon gusto architettonico. Era dovuta partire fin troppo presto da Kumo per consegnare dei documenti in mattinata al kage di Oto, di fatto non concedendosi il lusso di un pisolino anche solo per un paio d’ore. Partenza alle 5? Alle 2 ancora niente sonno? Tanto valeva rimanere alzati per tutta la notte. Era arrivata a destinazione di cattivo umore, irritata e coi nervi a fior di pelle. Qualcuno avrebbe dovuto appenderle al collo un cartello con su scritto ‘attenzione, morde’. A momenti l’avrebbe fatto lei stessa anche solo per evitare interazioni non richieste.
    Ma non era solo la mancanza di sonno a tormentarla. Da quando aveva messo piede nel villaggio del Suono aveva inconsciamente iniziato a guardarsi intorno circospetta, muovendosi cauta e sempre in guardia tra la folla, sia armata di documenti – e in quel caso poteva anche risultare un comportamento legittimo – che per la strada del ritorno, verso i confini del villaggio. Probabilmente un occhio esterno avrebbe potuto etichettarla come la solita razzista, e in effetti fu quello che percepì da alcune occhiate: aveva perso il conto degli sguardi sfiduciosi, feriti, o ancora rassegnati e mortificati che avevano incrociato il suo per le strade semi-affollate. Per quanto potesse darle fastidio quella lettura scorretta del suo comportamento, sarebbe stato inutile, e una perdita di tempo, provare a dissipare in quel momento i dubbi di decine di persone. Si sarebbero dimenticati di lei e della sua presunta xenofobia prima o poi.
    Il motivo della sua cautela era molto più semplice, in realtà: stava cercando di non incrociare Izumi. O, nel caso peggiore, di accorgersene in tempo per deviare il suo cammino e ritrovarsi al sicuro. Incontrarlo avrebbe quasi sicuramente voluto dire botte, com’era ormai regolare prassi tra loro due. Normalmente non sarebbe fuggita via da un’opportunità del genere, ma in quel momento non aveva voglia di rischiare un’altra ustione incredibilmente lenta a guarire, né onestamente fremeva all’idea di farsi trapanare i timpani dalle sue urla. La sua priorità era tornare a casa il prima possibile. Magari prima che le sue gambe cedessero del tutto.
    In via del tutto eccezionale si fermò di fronte alla prima bancarella che vendeva dolci, scambiando qualche ryo con un paio di quelli che, a detta del commerciante, erano pietanze originarie del posto, il fiore all’occhiello della confetteria Otiana. Anzu non diede loro neanche uno sguardo, consumandone uno in un sol boccone mentre riprendeva a camminare. La pasta era chiaramente di riso, e concentrandosi avrebbe forse potuto trovare tracce di mandorla, ma concentrata com’era sull’assimilazione di zuccheri non ci fece caso. Era fin troppo morbido e pastoso, ci mise un bel po’ a farlo fuori del tutto, e poté chiaramente sentire parte delle forze ritornarle in corpo dopo qualche minuto. Niente a che vedere con i vantaggi di una dormita come si deve, ma si sarebbe accontentata per il momento.
    Quando, svoltato l’angolo, si imbatté nella visione quasi angelica di una panchina libera in un piccolo parco spoglio, Anzu fece un altro strappo alla regola che tanto rigidamente si era imposta dopo aver svolto le prime missioni fuori dal proprio paese: ‘non perdere tempo’. Era semplice e chiara, eppure così facile da aggirare in casi come quello. Si convinse che se non avesse riposato qualche minuto non avrebbe potuto completare il viaggio di ritorno senza seri rallentamenti o, in casi più estremi, senza incidenti di sorta. Col senno di poi le avrebbe fatto solo bene. in più il parco era praticamente vuoto: a parte un gigante, che Anzu ebbe cura di tenere a distanza anche solo per non subire la pugnalata all’orgoglio dettata dall’abissale differenza di altezza, non c’era nessuno. Scelse la panchina di fronte a quella del biondo colossale, lasciandovisi cadere con un tonfo e un sospiro. Allentò il nodo del coprifronte intorno al collo, come qualcun altro avrebbe fatto con la propria cravatta, poggiando un braccio alla sommità dello schienale e poi addentando il secondo dolce, senza troppe cerimonie.
     
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    Un istante dopo che il ragazzone si fu alzato, una giovane arrivò ad occupare la panchina di fronte a quella appena abbandonata. Il coprifronte, allentato dopo poco, segnava che lei era originaria di Kumo, un luogo che Bort non conosceva per niente. Ne aveva sentito parlare qualche volta, ma mai in maniera dettagliata. La cosa importante, però, era che la ragazza fosse un'alleata, cosa tutto sommato abbastanza ovvia visto che si trovava nel pieno della capitale del Paese del Suono. Il neo-otiano spiò la straniera per qualche istante, con la coda dell'occhio. Istintivamente la trovava molto interessante. Capelli biondi, occhi chiarissimi, lineamenti severi e fisico longilineo ma abbastanza muscoloso. Una bellezza selvaggia, gli venne naturale definirla, ma il suo interesse in realtà era rivolto ad un altro aspetto. Sembrava una combattente di valore, qualcuno contro cui valesse la pena confrontarsi. Il suo desiderio di una sfida si scontrò con il suo imbarazzo. Non sapeva bene come ci si aspettava che si comportassero i ninja tra di loro, non aveva alcuna idea di come avvicinare una collega senza sembra un pazzo o un cafone. La lotta fu però impari, prevalse la curiosità per quella possibile battaglia sul timore di fare brutte figure. Si avvicinò dunque alla ragazza con passo lento ma sicuro, sfoderando quello che nelle sue intenzioni doveva essere un sorriso cordiale.
    La disturbo, signorina? Io voglio allenarmi, le interesserebbe farmi da sparring partner, quando ha finito di mangiare?
     
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    Anzu cercò in tutti i modi di ignorare le occhiate che l’altro iniziò a rivolgerle non appena si sedette alla panchina. L’ultima cosa che voleva era attaccare briga con qualcuno proprio mentre stava mangiando. Tenne a freno il bisogno di ricambiare l’occhiata con una delle sue, ben più malevole, e addentò il dolcetto indifferente. Se cercava rogna, avrebbe dovuto trovarla da qualche altra parte. Se ne convinse man mano lei stessa, per assicurarsi di non cedere alla tentazione, ma soprattutto alla curiosità: chissà quanto in alto avrebbe dovuto saltare per riuscire a mollargli un pugno in faccia.
    Il secondo dolce, gustato con calma, le risultò più piacevole. Emise un altro sospiro, grata per il rush di zuccheri che prese a scorrerle in corpo. Smise per un attimo di fare caso al gigante di fronte a lei, di fatto distraendosi per via di un singolo dolcetto, e dovette scontrarsi con le conseguenze del suo gesto non appena posò di nuovo lo sguardo su di lui: era più vicino, e svettava così tanto da bloccarle il sole con la spalla. Non la testa, la spalla.
    Provò un fugace moto d’odio per quel tizio. Stupida e infantile invidia, senza dubbio. Nacque e si spense nel giro di un attimo, ma non poté negare la sua esistenza a un certo punto. Smise di mangiare e incontrò gli occhi dell’uomo, fronte corrugata e sguardo circospetto. Non era entusiasta di che piega stavano prendendo le cose. Sembrava volesse dirle qualcosa, e quel sorriso traballante non aiutava la sua causa. L’avrebbe definito forzato. Non aveva idea di cosa volesse da lei quel tipo, e normalmente se ne sarebbe semplicemente andata senza dargli il tempo di dire o fare alcunché, ma quella volta si trattava di una questione di principio. Avrebbe finito di mangiare in pace, che l’altro lo volesse o meno.
    Rilassò l’espressione, abbassando lo sguardo. L’altro prese a parlare, fin troppo educato rispetto all’idea che si era fatta lei. Le propose di allenarsi con lui, solo se avesse voluto, e ovviamente dopo che avesse finito di mangiare. Quel poco che rimaneva di buono ad Anzu si sentì vagamente in colpa per averlo giudicato solo dalle apparenze – era quello che il resto del mondo faceva anche con lei d’altronde –; il resto era già proiettato verso l’imminente sparring. Non aveva mai avuto un avversario di quelle dimensioni, sarebbe stato interessante. Forse anche educativo.
    Fece sparire l’ultimo pezzo di dolce in un boccone, ripulendosi le mani fatte di farina di riso tra di loro, e infine si alzò dalla panchina. Lo aggirò da sinistra, per avere un po’ più spazio di manovra, e fece qualche esercizio di stretching per non iniziare a muscoli freddi. Contava sul fatto che bastasse come ‘sì’: aveva ancora la bocca impastata di riso e non aveva voglia di parlare.
     
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    La ragazza non rispose, semplicemente trangugiò ciò che restava del cibo in tutta fretta. Bort non riuscì a capire per niente i pensieri di lei, cosa che lo lasciò sulle spine. Una volta completato quella sorta di pasto, lei si alzò, aggirando l'otiano. Si allontanò di qualche passo, lasciando lui di sasso, sempre più confuso. Quando la vide iniziare a fare esercizi di riscaldamento capì che aveva accettato la sua offerta e si sentì un po' stupido a essere stato così cerimonioso. Immaginò che forse le cose potevano essere molto più semplici di quanto avesse temuto. In fondo un allenamento tornava utile a chiunque, no?
    Il giovane iniziò a imitare la sua futura sfidante, eseguendo un po' di stretching per recuperare del tutto la mobilità degli arti. Era stato fermo immobile per qualche ora, ma ora si sentiva in piena forza, pronto per una battaglia amichevole. Diede un'altra occhiata sfuggente alla kumiana. Era abbastanza bassa, almeno mezzo metro in più rispetto a lui. Questo poteva essere un fattore importante, anche perché lui sapeva di essere molto lento e sospettava che invece lei dovesse essere rapida e sfuggente. Sembrava una combattente esperta, quindi aveva messo in conto una sconfitta, anche netta forse. Però voleva comunque provarci, gli sembrava un buon modo di migliorarsi. Quando gli sembrò il momento adatto ad iniziare si allontanò da lei di circa sette metri, ponendosi poi in posizione di guardia. Fece infine un cenno alla ragazza, invitandola ad iniziare. Non era tanto cavalleria quanto desiderio di vedere come lei aveva intenzione di impostare lo scontro. Era di sicuro più esperta di lui, quindi decise che almeno inizialmente avrebbe lasciato che fosse lei a stabilire il ritmo.
     
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    Stirò i muscoli di gambe e braccia con vari esercizi, consapevole di avere l’attenzione dell’altro su di sé. Probabile era che la stesse studiando, per cercare di capire che razza di persona avesse appena invitato ad uno scontro. Lei non si fece problemi a ricambiare il favore, tentando di carpire più informazioni possibili su di lui già solo dal tipo di stretching che svolse. Alcuni indizi erano più ovvietà che altro: la sua statura, ad esempio, avrebbe posto un problema di certo non trascurabile. Si ritrovò a pensare di non avere la più pallida idea di come comportarsi con un avversario che praticamente era il doppio di lei, semplicemente perché non le era mai capitato di ritrovarsi qualcuno del genere davanti. C’era una prima volta per tutto, ma la sua sarebbe stata tanto illuminante quanto ostica.
    Non appena il riscaldamento finì per entrambi, il gigante si allontanò più di quanto fosse necessario, almeno per i suoi standard. Non nascose il suo fastidio quando lo vide arretrare: un déjà-vu rivissuto fin troppe volte. Le rivolse pure un cenno chiarissimo, con il quale la invitava a fare la prima mossa; costringendola ad avanzare per prima, si sarebbe assicurato abbastanza tempo per interpretare la sua offensiva e comportarsi di conseguenza. Non poteva biasimare quella scelta, ma sicuramente non le andò a genio. Iniziava ad avvertire uno svantaggio più chiaro del solito, qualcosa che l’avrebbe costretta necessariamente ad ingegnarsi. O ad avanzare a testa bassa verso la sua probabile disfatta. Credeva di potersi permettere di provare la giusta quantità di timore nei confronti dei pugni di quell’uomo. Se l’avesse presa, le avrebbe fatto male. Probabilmente più di quanto fosse abituata a sopportare.
    Quasi preparandosi a quel fatto inevitabile, sospirò e si mise in guardia. Non si sarebbe tirata indietro, non a quel punto. Nonostante tutti i contro che il suo cervello avesse potuto trovare, la sua curiosità avrebbe vinto su tutto, quindi non stese neanche a discutere sul da farsi. Si preparò, piazzando le braccia parallele di fronte a volto e parte superiore del torso, gomiti stretti e dita semi-chiuse, pronte a passare da pugno a palmo aperto a presa d’emergenza in un istante. Piazzò il piede sinistro in avanti, divaricando leggermente le gambe e iniziando a molleggiare sulle punte, piegando le ginocchia. Lo studiò da oltre la protezione fornita dalle sue braccia, mortalmente concentrata, senza dare il minimo indizio su ciò che avrebbe voluto fare fino all’ultimo momento, quando scattò nella sua direzione: sfruttò tutta la velocità che il suo corpo, non alterato dal chakra, le fornì, per provare a invadere lo spazio personale del suo avversario. Ruotò il busto e caricò il braccio destro come se stesse per piazzargli un pugno nell’addome, ma all’ultimo momento deviò la traiettoria e inclinò il busto all’indietro per portare in avanti la gamba destra, ruotando sull’altro piede rimasto ancorato al terreno. Puntò al ginocchio sinistro del gigante con la base del proprio stinco, mantenendo la mezza guardia e il busto, appunto, il più lontano possibile dalla presa dell’altro. Che riuscisse a colpirlo o meno avrebbe tentato di arretrare immediatamente, sfruttando il movimento appena compiuto, facendo atterrare la gamba destra e compiendo un mezzo passo all’indietro per rimanere fuori dal raggio d’azione del suo avversario.
    Fino a che non si fosse fatta un’idea migliore di chi aveva di fronte, avrebbe potuto contare solamente sul ‘toccata e fuga’.

    Anzu Yamazaki
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    Potenziamenti:
    Taijutsu lvl 2: +2 a tutte le stat tranne chakra

    Armi:
    120/120
    Ferite:

    Stato Fisico:
    Ok

    Stato Mentale:
    Concentrata

     
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    Dopo il gesto del suo avversario, la ragazza di Kumo si prese qualche istante prima di partire a razzo verso di lui. La differenza di velocità c'era, ma era meno netta di quanto lui avesse temuto. Appena la vide muoversi cercò di portare le mani su, davanti al petto. Ebbe un istante soltanto per decidere la sua mossa, ovvero se tentare una difesa o prepararsi per un attacco più significativo, accentando di venire colpito dalla nemica. Lei stava caricando a mani nude, aveva timore che lo mettesse in difficoltà con una presa o qualcosa del genere, ma sentiva che il colpo difficilmente sarebbe risultato decisivo in qualche modo. Questo semplice passaggio mentale lo portò alla conclusione che poteva permettersi un'assenza di difesa elementale, quindi non appena poté iniziare i sigilli scelse quelli per la sua unica tecnica Fuuton. Prima che potesse terminare la donna gli fu addosso e fintò un pugno al busto. Lui cadde nella finta e tentò di porre il proprio gomito davanti all'eventuale colpo, in maniera da limitare i danni e magari procurarne anche a lei. Tutto ciò non accadde, visto che cambiò mossa all'ultimo e calciò il ginocchio di Bort, che avvertì il colpo in pieno. La giovane, subito dopo, si allontanò di qualche passo, ma nel mentre la tecnica dell'otiano era pronta per essere lanciata. Lui sparò tre sfere di vuoto, due alle gambe, all'altezza delle cosce. La terza partì un mezzo secondo dopo le prime, diretta in pieno petto. Qualsiasi fosse l'esito di questa mossa Bort si sarebbe allontanato di qualche metro, in modo da ricomporre i sette metri predisposti poco prima. Nel farlo si sarebbe accorto di quanto la sua mobilità, già non eccelsa, fosse stata in minima parte compromessa. Quella kunoichi colpiva duro, cosa che gli fece piacere. Avrebbe imparato molto da quello scontro, ne era sicuro.


    separatore



    Arte del Vento: Sfera del vuoto (Fuuton: Shinkuugyoku)
    Fuuton è probabilmente il primo elemento a essere stato manipolato con il chakra, di conseguenza questa potrebbe essere non solo la tecnica più antica della sua stirpe, ma anche la prima in assoluto a essere stata inventata. Il suo nome non è mai stato cambiato nel corso del tempo e il vuoto sembrerebbe essere una sua costante, dal vuoto potrebbe aver avuto origine il chakra e forse questa tecnica incarna tale credenza.
    L’utilizzatore impasta del chakra forzando i suoi polmoni a produrre una buona quantità d'aria da portare nella bocca. Questo processo permette di creare fino a cinque proiettili d'aria pressurizzata e quasi trasparenti che possono essere sputati in diverse direzioni. Se lanciati in massa possono rivelarsi utili per tenere impegnati anche più avversari alla volta.
    [I proiettili misurano 10 centimetri di diametro]
    [I proiettili percorrono massimo 10 metri per poi dissolversi]
    [Forza dei proiettili: 10]
    [Sigilli: Topo, serpente, cavallo, cane]
    Consumo: 5 a proiettile


    Bort Kisaragi
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    4
    30
    15
    13
    11+4
    13
    12+4

    Post:
    1

    Potenziamenti:
    Spec in ladro lv. 2

    Armi:
    -1 coltello tribale nel fodero
    -2 kunai in tasca
    -6 bo-shuriken in tasca
    -1 Ono a casa
    -1 grande zaino da viaggio a casa

    145/160
    1° turno
    -15: Sfera del vuoto x3

    Ferite:
    -Ferita Moderata: contusione abbastanza forte al ginocchio

    Stato Fisico:
    Ok (90%)

    Stato Mentale:
    Concentrato e divertito


     
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    La sua gamba si infranse contro il ginocchio del gigante, non atterrandolo ma facendogli sicuramente qualche danno. Anzu fu lesta a fare un passo indietro, riuscendo però a recuperare poco meno di due metri di distanza prima che i sigilli precedentemente svolti dal suo avversario si concludessero in due proiettili d’aria. La ragazza provò a schivarli ruotando di lato, portando per sicurezza le braccia al volto, ma tra la vicinanza tra i due e la discreta velocità dei colpi non riuscì a schivarli in tempo. le due sfere si abbatterono sui muscoli delle sue cosce, che per quanto resistenti e allenate subirono una bella botta. Anzi, due. Il terzo proiettile le sfiorò la spalla, andando ad infrangersi dietro di lei. Il momentum datole dalla schivata già in atto le permise di evitare una terza botta ben più importante al petto. Si rese conto di aver trattenuto il respiro e tornò a far lavorare i polmoni immediatamente, esibendosi in uno sbuffo incredulo quando l’altro provò a distanziarsi da lei, con l’intenzione di ecuperare ciò che lei aveva faticosamente guadagnato un attimo prima. Strappandoglielo letteralmente dalle mani. Non era decisamente il tipo di sparring al quale era abituata lei, che pur aveva parlato di toccata e fuga un attimo prima. Aveva intenzione di reagire e allontanarsi fino a quando uno dei due non si fosse stancato? O prima o poi avrebbe finalmente preso l’iniziativa, usando quei pugni e quella stazza che in quel momento la ragazza si ritrovava ad invidiare, anche solo lievemente? Che spreco.
    Schioccò la lingua e fece strisciare il piede destro sul terriccio del parco, usando entrambe le mani per tirare fuori dai loro comodi scompartimenti due kunai, che lanciò con un movimento fulmineo addosso al tipo senza dargli il tempo di recuperarli del tutto, quei metri. I piccoli pugnali volarono contro i fianchi del suo avversario, e lei corse loro dietro. Non avrebbe dato né a lui né a se stessa un attimo di tregua. Le cosce doloranti la rallentarono solo di poco, permettendole anzi di rimanere al passo dei kunai che aveva lanciato, usandoli come diversivo e distrazione per il gigante che aveva contro. Che avessero colpito o meno Anzu avrebbe provato a chiudere nuovamente le distanze tra di loro, curvandosi poi in avanti e piegando le ginocchia per farsi ancora più bassa, e quindi tecnicamente più difficile da afferrare: con il braccio sinistro a farle da guardia, puntò al fianco destro con il pugno libero, cercando di piazzare un massimo di tre pugni veloci in corrispondenza delle ultime costole. Più in alto di così non sarebbe arrivata, non senza un aiuto.

    Anzu Yamazaki
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    3
    13 +2
    12 +2
    11 +2
    14 +2
    11 +2
    13 +2

    Post:
    2/4

    Potenziamenti:
    Taijutsu lvl 2: +2 a tutte le stat tranne chakra

    Armi:
    - 2 kunai lanciati
    120/120
    Ferite:
    - Moderata alla coscia sinistra
    - Moderata alla coscia destra
    Stato Fisico:
    Ok

    Stato Mentale:
    Concentrata, irritata

     
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    La giovane fu colpita da due dei tre colpi, ma non sembrò riportare ferite troppo consistenti, come del resto lecito aspettarsi dato il tipo di tecnica utilizzata. Lei non si fece intimorire dal colpo messo a segno dall'otiano e partì subito al contrattacco. Prima che lui potesse completare la sua opera di allontanamento lei portò le mani alle tasche, probabilmente per impugnare qualche arma. Ciò voleva dire che la ragazza aveva intenzione di portare subito lo scontro su un livello superiore e questo non dispiacque per niente a Bort. Non sapendo se aspettarsi il lancio di proiettili o il corpo a corpo con mano armata, entrambe eventualità pericolose, il neo-genin iniziò a eseguire altri sigilli, questa volta nel tentativo di creare una difesa sufficiente. Quando lei scagliò i kunai lui era già a buon punto nella sua opera e riuscì a creare un muro idrico che frappose tra sé e la sua avversaria. Lui si era preventivamente incurvato, per diminuire la sua statura di quella quindicina di centimetri che altrimenti sarebbero spuntati sopra la struttura del ninjutsu Suiton. Non appena la barriera fu eretta, il ragazzo utilizzò un altro sigillo, l'unico necessario alla creazione di semplici bunshin. Ne creò due, uno alla sua destra e uno alle sue spalle. I tre partirono all'unisono, in tre direzioni diverse. Il vero Bort e il primo clone si diressero rispettivamente a sinistra e a destra della barriera d'acqua, correndo a tutta birra mentre estraevano dalla tasca un kunai. Il terzo clone invece fece invece dei grandi passi in retromarcia, simili a quelli che il ragazzo aveva effettuato sin dall'inizio della battaglia. Sapeva che questo diversivo sarebbe durato un attimo appena, c'erano modi di individuare subito la vera natura delle copie olografiche. Sperava che quei pochi istanti gli fossero sufficienti a individuare la posizione della ragazza e a colpirla con l'arma precedentemente estratta. Non era sicuro di dove si trovasse lei, la barriera d'acqua aveva funzionato da ostacolo anche alla propria visibilità, quindi doveva sperare che lei non si fosse allontanata troppo o si fosse mimetizzata in qualche modo. Le aveva dato poco tempo, ma un ninja abile avrebbe potuto essere in grado di sfruttarlo in maniera proficua. Sia l'originale che la copia avrebbero lanciato i rispettivi kunai, anche se ovviamente solo quello del primo sarebbe stato in grado di procurare ferite alla kumiana. Direzione preferenziale del tiro era il braccio destro della giovane, mentre la copia avrebbe mirato a quello sinistro. Bort non era per niente sicuro che la sua tattica potesse essere in qualche modo efficace, l'aveva ideata tempo addietro ma mai applicata in uno scontro reale. Era curioso di scoprirne l'esito, del resto le battaglie amichevoli servivano anche a quello, a realizzare quanto piani sensati sulla carta si rivelassero tali o meno nel momento della verità, senza il rischio di pagare con la vita un eventuale fallimento.

    separatore



    Arte dell'Acqua: Muro acquatico (Suiton: Suijinheki)
    Tipo: Ninjutsu
    L'acqua è un elemento misterioso che si pone a metà tra terra e fuoco: buono per attaccare e buono per difendere.
    L'utilizzatore crea un muro d'acqua dalla bocca che protegge dalle Katon, dalle armi da lancio o dagli attacchi di Taijutsu più semplici. Solitamente assume l'aspetto di una barriera che si posiziona di fronte al ninja, ma può essere esteso cilindricamente a 360° con una protezione inferiore. Dura solo per un attacco, poi bisogna rievocarlo. Spendendo il relativo chakra è possibile creare due o più muri d'acqua per aumentare ancora di più la protezione, ma tale abilità è applicabile soltanto dai ninja più esperti.
    [Il muro 360° ha Resistenza 10]
    [Il muro ha Resistenza 20]
    [Ogni muro aggiuntivo ha Resistenza +30 (+15 se è a 360°)]
    [Il Muro è alto 2 metri, largo 1 e spesso 30 cm]
    [max 2 muri: livello 10]
    [max 3 muri: livello 20]
    [Fonte Richiesta: Media]
    [Sigilli: Tigre, serpente, topo (1 muro) + serpente (2 muri) + tigre (3 muri)]
    Consumo (per muro): 20 se in prossimità d'acqua sufficiente, 25 se non c'è

    Tecnica della Moltiplicazione del Corpo (Bunshin no Jutsu)
    Tipo: Ninjutsu
    Una delle tre tecniche che ogni ninja impara durante il suo corso accademico; è la tecnica base che ogni Genin deve conoscere, perché può essere una via di salvezza. Questa Tecnica crea degli ologrammi, che non possono attaccare e se colpiti scompaiono perché non hanno massa fisica. Se usata correttamente questa tecnica può creare tantissime copie, confondendo l'avversario e creando una possibile via di fuga o un momento di stallo dove nascondersi ed elaborare una strategia.
    [Tipologia di copie: olografiche]
    [Le copie non sono fisiche, quindi scompaiono al minimo contatto senza arrecare danni]
    [Le copie possono essere create a massimo 3 metri di distanza dall'utilizzatore]
    [La copia possiede le stesse armi dell'utilizzatore, ovviamente solo olografiche]
    [A partire dal livello 5, la tecnica può essere personalizzata sostituendo la classica nuvoletta di fumo con qualcos'altro di inoffensivo e puramente scenico (richiede approvazione da parte dello staff ed una volta ottenuto non si può più modificare)]
    [Sigilli: 1]
    Consumo: 5 a copia


    Bort Kisaragi
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    4
    30
    15
    13
    11+4
    13
    12+4

    Post:
    2

    Potenziamenti:
    Spec in ladro lv. 2

    Armi:
    -1 kunai estratto ed eventualmente lanciato
    -1 coltello tribale nel fodero
    -1 kunai in tasca
    -6 bo-shuriken in tasca
    -1 Ono a casa
    -1 grande zaino da viaggio a casa

    110/160
    (1° turno
    -15: Sfera del vuoto x3)

    2° turno
    -25: Muro d'acqua
    -10: Moltiplicazione x 2

    Ferite:
    -Ferita Moderata: contusione abbastanza forte al ginocchio

    Stato Fisico:
    Leggermente stanco (68%)

    Stato Mentale:
    Concentrato e divertito


     
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    Quando Anzu vide un muro d’acqua ergersi tra lei e il gigante, quasi le venne da ridere. I suoi kunai si scontrarono con la parete a difesa del suo avversario e lei dovette rinunciare a gran parte della sua offensiva, fermando di botto la sua avanzata. Si diede appena il tempo per uno schiocco irritato della lingua contro il palato, prima di reagire alla strategia dell’otiano: non appena vide due sagome sbucare da entrambi i lati del muro lei reagì istintivamente avviluppando le proprie gambe con chakra raiton, dandosi una bella spinta all’indietro per avere un millesimo di secondo di reazione in più. Era ovvio che l’altro avesse creato delle copie, almeno una ma probabilmente due. Ne ebbe la conferma non appena il muro iniziò a disfarsi, rivelando un terzo gigante dietro di esso. Si mise in guardia, pronta ad un attacco frontale di tutti e tre, ma dovette cambiare radicalmente strategia quando due dei tre, quelli che si stavano avvicinando a lei, estrassero delle armi. Non ebbe il tempo di capire con una sola occhiata chi fosse vero e chi no, o se fossero entrambi una distrazione per l’altro di fronte a lei, quindi decise semplicemente di schivarli entrambi. Complice la nuova e comoda velocità acquisita grazie alla sua armatura Raiton parziale, aspettò solamente che i due colossi lanciassero le proprie armi per scartare violentemente all’indietro di almeno un metro, per essere sicura che i kunai incontrassero solamente aria. Uno dei due, al contatto con l’altra arma, scomparve, mentre l’altro continuò la sua avanzata per un altro po’ prima di perdere velocità e infrangersi a terra. Anzu non perse tempo a seguire la traiettoria dell’unico kunai reale, e senza dubitare per un attimo del proprio istinto partì nuovamente alla carica in direzione dello shinobi alla sua destra, mantenendo attivo e sfrigolante il chakra nelle sue gambe per un boost di velocità che le avrebbe fatto comodo per non dare il tempo all’altro di sottrarsi nuovamente al suo attacco. Dato che il suo cervello non era capace di ideare grandi piani o strategie, si accontentò di un’altra offensiva basilare: se fosse riuscita ad azzerare le distanze tra lei e il suo avversario, avrebbe provato a far atterrare il proprio pugno destro dritto sullo stomaco dell’altro, un gancio nudo e crudo. Forse anche un po’ instabile, dato che non volle rallentare né tantomeno fermarsi per assumere una posizione più corretta e ottimale per un colpo del genere. Contò sulla pura forza bruta e sulla carica datale dall’armatura Raiton per bilanciare il tutto.

    CITAZIONE
    Armatura Raiton Parziale
    Livello C
    Tipo: Ninjutsu
    Versione minore dell'armatura Raiton, pensata dal professor Madaraki per essere appresa anche da shinobi di livello inferiore. In sostanza si riveste di chakra Raiton una coppia di arti - inferiore o superiore a scelta - ed esclusivamente per essa si potrà avere un bonus di 10 punti al parametro della velocità. Inoltre, passando una zona irrorata dal chakra di questa tecnica sul punto colpito, sarà possibile curare delle piccole ferite, solo se esse sono state frutto di danni da elettricità (piccole bruciature e shock). In nessun modo è possibile applicare questa tecnica su più di una coppia di arti contemporaneamente e non si potrà usarla in ogni caso per più di tre turni.
    Idrosolubilità: no
    Costo: 15 a turno

    Anzu Yamazaki
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    3
    13 +2
    12 +2
    11 +2
    14 +2
    11 +2
    13 +2

    Post:
    3/4

    Potenziamenti:
    Taijutsu lvl 2: +2 a tutte le stat tranne chakra

    Armi:
    - 2 kunai lanciati
    105/120
    -15 Armatura Raiton Parziale
    Ferite:
    - Moderata alla coscia sinistra
    - Moderata alla coscia destra
    Stato Fisico:
    Ok

    Stato Mentale:
    Concentrata, irritata

     
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    Finalmente la ragazza tirava fuori tutta la sua reale rapidità, pensò Bort. Non aveva notato la tecnica attivata da lei, di norma non era un cattivo osservatore ma nel pieno dello scontro si era perso vari dettagli chiave. L'otiano la vide scattare all'indietro, riuscendo a evitare i kunai lanciati poco prima. I cloni divennero quindi inutili in fretta, anche perché la giovane di Kumo individuò in fretta il corpo originale, come del resto prevedibile. Lei ripartì di nuovo in avanti con uno scatto repentino, riducendo le distanze in ben poco tempo. Il ragazzo era più che convinto che fosse troppo tardi per tentare di eseguire il sigillo necessario alla Sostituzione. Era meglio ripetere l'esperienza di prima, ovvero scegliere di non difendersi per avere maggiori chance di colpire con una controffensiva. A questo punto era il momento di tirare fuori la sua arma migliore, la più adatta a quella situazione. Il neo-genin concentrò il chakra nei muscoli degli arti superiori, attivando una delle sue tecniche preferite. Aveva deciso di nominarla come una battuta chiave di un vecchio film su un pugile in lotta soprattutto contro l'avanzare dell'età. "Ho i pugni nelle mani", urlava l'uomo sia durante la giovinezza che nel momento in cui riprendeva i guantoni per combattere un'ultima volta. Adorava quel personaggio, proprio per spirito di emulazione nei confronti della sua tenacia aveva deciso di lasciare così il nome della tecnica, nonostante avesse scoperto che le potenzialità di questa andassero ben oltre al semplice tirare pugni. Però si adattava bene anche a quel tipo di azione ed era proprio per questo che l'aveva attivata, quella mattina. Aveva intuito che la sua avversaria volesse colpirlo in qualche modo e decise di tentare un contrattacco contemporaneo o quasi all'attacco nemico. Il suo colpo era un semplice gancio diretto alla spalla della ragazza non in uso in quel momento. La differenza di velocità era in effetti discreta, ma lo era anche quella tra la lunghezza dei rispettivi arti. Se fosse riuscito a prenderla questo l'avrebbe dovuta proiettare un po' più lontano, ma se lei invece avesse evitato il colpo lui si sarebbe trovato scoperto e avrebbe cercato di guadagnare almeno un paio di metri di distanza il prima possibile. La ferita subita non era troppo pesante, ma gli aveva quasi spezzato il fiato e gli aveva fatto capire che lo scontro stava volgendo verso la fine.


    separatore



    Ho i pugni nelle mani
    Tipo: Taijutsu
    Livello C
    Semplice potenziamento muscolare, che dona una forza maggiore nelle braccia. Contrariamente a quanto può far pensare il nome, questa tecnica non è solo utile per scagliare pugni, ma per qualsiasi cosa coinvolga gli arti superiori (sollevare o scagliare oggetti, per esempio).
    [+15 di forza a braccia e mani per tutta la durata della tecnica]
    [La tecnica può essere tenuta attiva per un massimo di 3 turni consecutivi]
    [Sigilli: 0]
    Consumo: 30
    Mantenimento: 15 a turno

    Il pugno ha forza 45


    Bort Kisaragi
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    4
    30
    15
    13
    11+4
    13
    12+4

    Post:
    3

    Potenziamenti:
    Spec in ladro lv. 2

    Armi:
    -1 kunai lanciato
    -1 coltello tribale nel fodero
    -1 kunai in tasca
    -6 bo-shuriken in tasca
    -1 Ono a casa
    -1 grande zaino da viaggio a casa

    80/160
    (1° turno
    -15: Sfera del vuoto x3)

    (2° turno
    -25: Muro d'acqua
    -10: Moltiplicazione x 2)

    3° turno
    -30: Ho i pugni nelle mani


    Ferite:
    -Ferita Moderata: contusione abbastanza forte al ginocchio
    -Ferita Moderata: contusione abbastanza forte al busto (all'altezza dello stomaco)

    Stato Fisico:
    Stanco (50%)

    Stato Mentale:
    Concentrato, divertito, ma un po' stanco



    Scusa scusa scusa scusa scusa. Avevo ritrovato l'agendina rossa su cui avevo scritto il post, però siccome è andato a prenderla il mio referente di servizio che è stato male subito dopo sono riuscito a recuperarla solo oggi.

     
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    Col senno di poi, preferire la potenza alla stabilità non era stata un’idea eccellente. Né una scelta ponderata, in effetti, ma era stata la sua scelta e ne avrebbe affrontato le conseguenze, nel bene o nel male. soprattutto nel male.
    Almeno era riuscita a colpirlo di nuovo, per la seconda volta in tutto. Avrebbe rifatto quella scelta ancora e ancora solamente per quell’istante di gratificazione personale. Dopo averlo visto sfuggire ripetutamente alle sue offensive come un furetto un po’ troppo cresciuto, forse per lei era finalmente arrivato il momento della riscossa… oppure no.
    Lo colpì, sì, ma così facendo diede la possibilità all’altro di fare lo stesso con lei. aveva completamente invaso i suoi spazi, e adesso la sagoma massiccia dell’uomo era l’unica cosa che riusciva a vedere. Le si era parato davanti come un muro impossibile da buttare giù, un muro con delle braccia e dei pugni in grado di farle molto male. Il suo, di destro, si era appena allontanato dallo stomaco del biondo quando con la coda dell’occhio Anzu notò quello del suo avversario muoversi verso di lei, facendole suonare numerosi campanelli d’allarme in testa: se l’avesse presa in pieno le avrebbe fatto male. Era abbastanza sicura di ciò, anche solo fermandosi alla differenza di mole tra i due, senza contare possibili potenziamenti o assi nella manica. Un semplice pugno da parte di quel tipo sarebbe bastato per farla volare via senza se e senza ma.
    Quindi Anzu fece l’unica cosa che le rimaneva da fare, ovvero provare a schivarlo. Dalla sua c’era il boost in velocità regalatole dal chakra elettrico alle sue gambe, ancora attivo e guizzante lungo i suoi muscoli. Non era sicura che sarebbe bastato ad evitarlo del tutto, quindi avrebbe puntato a ridurre i danni, anche di poco, facendosi prendere di striscio. Anche volendo, d’altronde, non avrebbe avuto né l’equilibrio adatto né il tempo necessario per nient’altro di più elaborato o, semplicemente, di più efficace.
    Prima che il pugno si sfondasse contro la sua spalla, menomandola probabilmente fino alla fine dello scontro, Anzu fece uno scatto all’indietro e verso destra, cercando di allontanarsi il più possibile dal colpo. Come previsto, il braccio terribilmente lungo dell’otiano la raggiunse comunque solamente stendendosi, ma non al massimo della potenza... almeno sperava. Venne spinta indietro di qualche metro, atterrando malamente sui propri piedi. Dovettero arrangiarsi da soli per ritrovare un po’ di stabilità, perché in quel momento tutte le attenzioni di Anzu, nel bene o nel male, erano rivolte alla propria spalla sinistra, retta con la mano destra. Non era sicura che fosse rotta, ma sicuramente il dolore era quello: pulsava come una dannata e le offuscava la ragione, impedendole fisicamente di concentrarsi su altro che non fosse lei. Aveva provato qualcosa di simile non tanto tempo prima, in una situazione che preferiva non ricordare. Il regalino di un altro gigante, poi. Ecco la beffa, in coppia al danno.
    La ragazza strinse i denti, provando a lasciare la presa della spalla per capire se avrebbe potuto continuare in quello stato oppure no. Almeno non le scivolò via dall’articolazione, cosa che le fece sperare in bene. Non era lussata, almeno. Non poteva usarla, ma non l’aveva persa per strada. In più, aveva ancora tutte e due le gambe. Decise di sfruttare quelle per il prossimo attacco, probabilmente l’ultimo a giudicare dalle loro condizioni, tornando addosso al biondo senza dare a se stessa un attimo di respiro. Fece in corsa un paio di metri prima di darsi una spinta verso l’alto con le gambe a breve distanza dall’avversario, con l’intenzione di raggiungerlo e, gambe permettendo, superarlo di poco in altezza. Era consapevole di non essere al massimo della forma, ma in quel momento il massimo non le serviva. Tese la gamba destra, caricandola di altro chakra oltre a quello elettrico dell’armatura parziale, per tentare di assestare un Dropkick alla spalla sinistra del biondo e restituire il favore, anche solo in parte. Che lo mancasse o lo colpisse avrebbe sfruttato qualunque punto del corpo dell’otiano raggiungibile per poggiarci il piede e darsi una spinta all’indietro, nel tentativo di allontanarsi in tempo.

    CITAZIONE
    Armatura Raiton Parziale
    Livello C
    Tipo: Ninjutsu
    Versione minore dell'armatura Raiton, pensata dal professor Madaraki per essere appresa anche da shinobi di livello inferiore. In sostanza si riveste di chakra Raiton una coppia di arti - inferiore o superiore a scelta - ed esclusivamente per essa si potrà avere un bonus di 10 punti al parametro della velocità. Inoltre, passando una zona irrorata dal chakra di questa tecnica sul punto colpito, sarà possibile curare delle piccole ferite, solo se esse sono state frutto di danni da elettricità (piccole bruciature e shock). In nessun modo è possibile applicare questa tecnica su più di una coppia di arti contemporaneamente e non si potrà usarla in ogni caso per più di tre turni.
    Idrosolubilità: no
    Costo: 15 a turno

    Velocità totale: 23

    CITAZIONE
    Dropkick (Kakoukiko)
    Tipo: Taijutsu
    In apparenza sembra un semplice calcio diretto verso il nemico, ma richiede un buono sforzo fisico e una discreta concentrazione di chakra. La sua particolarità sta nel fatto che è forte e che è in grado di generare una piccola esplosione al momento di colpire, udibile anche a innumerevoli metri di distanza, che si rivela utile non tanto per infliggere maggiori danni al nemico quando per attirare l'attenzione di esterni.
    [+10 alla forza]
    Consumo: 20

    Forza totale del colpo: 25

    Anzu Yamazaki
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    3
    13 +2
    12 +2
    11 +2
    14 +2
    11 +2
    13 +2

    Post:
    4

    Potenziamenti:
    Taijutsu lvl 2: +2 a tutte le stat tranne chakra

    Armi:
    - 2 kunai lanciati
    70/120
    (-15 Armatura Raiton Parziale)
    -15 Armatura Raiton Parziale
    -20 Dropkick
    Ferite:
    - Moderata alla coscia sinistra
    - Moderata alla coscia destra
    - Moderata/Grave alla spalla sinistra

    Stato Fisico:
    Stanca

    Stato Mentale:
    Concentrata, dolorante

     
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    Demone incendiario

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    Entrambi i colpi andarono a segno, ma non fu esattamente uno scambio equivalente. La giovane fu colpita più duramente del ragazzo, nonostante lei fosse riuscita ad attutire in parte l'impatto indietreggiando. Lui non si sentì particolarmente in colpa a vederla dolorante, era una combattente molto tosta e il rispetto che stava provando per lei lo portò a non considerarla nemmeno per un attimo come una vittima. Quello era un uno contro uno alla pari e il dolore era ovviamente una parte di esso. Inoltre qualsiasi ferita sarebbe potuta essere curata in poco tempo in ospedale, quindi non c'era troppo da preoccuparsi secondo lui, bastava non esagerare in maniera rischiosa e le cose sarebbero andate bene per tutti. Questo rapido pensiero fu confortato dal fatto che lei non stette a piangersi addosso, anzi volle ripartire subito all'attacco. Percorse di gran carriera un paio di metri, prima di spiccare un balzo. Bort intuì che non sarebbe riuscito a replicare la tattica di prima, non l'avrebbe colta di sorpresa due volte nello stesso modo, quindi dovette pensare ad un'alternativa in tutta fretta. Non aveva ancora usato la Sostituzione e quello sembrava un ottimo momento per farlo, soprattutto visto che mentre univa le mani udì un fortissimo rumore provenire dalla ragazza. Non c'era tempo da perdere, qualsiasi cosa lei stesse facendo non prometteva per niente bene per lui. Concentrò in fretta e furia il chakra e si scambiò con l'unico oggetto della cui presenza in campo era certo, il kunai lanciato dalla kumiana poco prima. Era distante cinque metri, non troppo ma abbastanza da permettergli di non essere preso dal calcio volante nemico. Una volta trovatosi nella nuova posizione Bort eseguì pochi altri sigilli e lanciò due Sfere di Vuoto, cercando di colpire le il petto e la spalla "sana" della kunoichi. In questo modo sperava di convincerla a desistere e a dargli la vittoria, anche se inconsciamente lui desiderava poter continuare ancora un po' quella battaglia così divertente. Purtroppo era talmente stanco che la parte razionale gli urlava chiaro e tondo che non avrebbe retto molto oltre, però quello che avrebbe fatto nel caso in cui la ragazza non si fosse arresa restava un mistero anche per lui. In ogni caso, una volta lanciata la propria tecnica Fuuton, il genin di Oto si sarebbe allontanato di qualche metro, fino ad arrivare ad una distanza dalla sua avversaria di almeno otto metri.


    separatore



    Tecnica della Sostituzione (Kawarimi no Jutsu)
    Tipo: Ninjutsu
    Una delle tre tecniche che ogni ninja impara durante il suo corso accademico; questo jutsu permette di scambiarsi di posto con un oggetto o un essere vivente.
    [Lo scambio non funziona su creature evocate, ninja di pari livello o superiore o su corpi troppo grandi]
    [La tecnica non funziona se fra l'utilizzatore e il corpo da scambiare esistono degli ostacoli fisici]
    [Il raggio massimo di azione della tecnica è di 10 metri]
    [Può essere utilizzata solo una volta negli scontri di arena e una volta al giorno in missioni o quest]
    [Sigilli: 1]
    Consumo: 5

    Arte del Vento: Sfera del vuoto (Fuuton: Shinkuugyoku)
    Fuuton è probabilmente il primo elemento a essere stato manipolato con il chakra, di conseguenza questa potrebbe essere non solo la tecnica più antica della sua stirpe, ma anche la prima in assoluto a essere stata inventata. Il suo nome non è mai stato cambiato nel corso del tempo e il vuoto sembrerebbe essere una sua costante, dal vuoto potrebbe aver avuto origine il chakra e forse questa tecnica incarna tale credenza.
    L’utilizzatore impasta del chakra forzando i suoi polmoni a produrre una buona quantità d'aria da portare nella bocca. Questo processo permette di creare fino a cinque proiettili d'aria pressurizzata e quasi trasparenti che possono essere sputati in diverse direzioni. Se lanciati in massa possono rivelarsi utili per tenere impegnati anche più avversari alla volta.
    [I proiettili misurano 10 centimetri di diametro]
    [I proiettili percorrono massimo 10 metri per poi dissolversi]
    [Forza dei proiettili: 10]
    [Sigilli: Topo, serpente, cavallo, cane]
    Consumo: 5 a proiettile



    Bort Kisaragi
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    4
    30
    15
    13
    11+4
    13
    12+4

    Post:
    4

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    Spec in ladro lv. 2

    Armi:
    -1 kunai lanciato
    -1 coltello tribale nel fodero
    -1 kunai in tasca
    -6 bo-shuriken in tasca
    -1 Ono a casa
    -1 grande zaino da viaggio a casa

    65/160
    1° turno
    -15: Sfera del vuoto x3

    2° turno
    -25: Muro d'acqua
    -10: Moltiplicazione x 2

    3° turno
    -30: Ho i pugni nelle mani

    4° turno
    -5: Sostituzione
    -10: Sfera del vuoto x2

    Ferite:
    -Ferita Moderata: contusione abbastanza forte al ginocchio
    -Ferita Moderata: contusione abbastanza forte al busto (all'altezza dello stomaco)

    Stato Fisico:
    Stanco (40,6%)

    Stato Mentale:
    Stanco ma felice


     
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    Quando il gigante le sparì davanti in una nuvoletta di fumo, lasciando al suo posto proprio il suo kunai, Anzu dovette trattenere tra i denti un’imprecazione. Ebbe il tempo di atterrare in maniera quantomeno decente, ma non quello di studiare una contromossa efficace nei confronti delle sfere d’aria che l’avversario le aveva prontamente lanciato da una distanza di sicurezza. Schioccò la lingua e, sia per istinto che perché ispirata proprio dall’otiano, compose il singolo sigillo della sostituzione dopo aver adocchiato un altro kunai lasciato in campo, non suo ma del biondo. Non era il suo normale modus-operandi, ma neanche quello tra l’altro rientrava nelle normali sessioni di sparring. Non secondo la sua esperienza.
    Riapparve già abbastanza lontana dal suo avversario, ma l’altro pensò bene di aumentare a sua volta i metri tra di loro, rendendole un riavvicinamento sì possibile, ma non consigliato. Non nelle sue condizioni, sicuramente. La spalla destra era completamente inutile e l’avrebbe solo rallentata, e le gambe iniziavano a chiedere a gran voce una pausa. In effetti non aveva smesso di correre per tutto lo scontro, per un motivo o per un altro.
    L’altro si era fermato a sua volta, forse perché in attesa della sua imminente resa, o intento a recuperare le forze per un altro attacco. Qualunque fosse la sua ragione, Anzu aveva superato di molto il suo limite di sopportazione: dopo aver studiato la distanza posta tra di loro alzò le braccia al cielo, con un sospiro frustrato, e sciolse la guardia per poi raggiungere il suo kunai e rinfoderarlo velocemente. La sua prossima tappa era chiaramente la panchina dove aveva lasciato la sua misera sacca da viaggio, con l’intento di recuperare le sue cose e filare via.
    Fortunatamente per entrambi, la sua totale assenza di orgoglio unita al suo istinto di autoconservazione non le rendevano difficile gettare la spugna quando le sembrava più il caso.

    Anzu Yamazaki
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
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    Potenziamenti:
    Taijutsu lvl 2: +2 a tutte le stat tranne chakra

    Armi:
    - 2 kunai lanciati
    65/120
    (-15 Armatura Raiton Parziale)
    (-15 Armatura Raiton Parziale)
    (-20 Dropkick)
    -5 Sostituzione
    Ferite:
    - Moderata alla coscia sinistra
    - Moderata alla coscia destra
    - Moderata/Grave alla spalla sinistra

    Stato Fisico:
    Stanca

    Stato Mentale:
    Dolorante

     
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    Hic iacet Arthurus, Rex quondam Rex futurus.

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    Valutazione Incontro
    Anzu Yamazaki VS Bort Kisaragi



    Note: la valutazione si basa su una scala di un punteggio da 1 a TOT determinato dall'aspetto in questione. Chi ottiene in totale più punti vince. L'exp è proporzionata alla percentuale dei punti, non è data a caso.

    Qualità scrittura

    Anzu Yamazaki: 9/10
    Scrittura ottima, se non fosse per dei piccoli refusi avresti il risultato pieno.
    Bort Kisaragi: 9/10
    Anche tu, davvero ottimi post, però ogni tanto si incontrato dei piccolissimi errori di distrazione.

    Qualità azioni, originalità
    Anzu Yamazaki: 5/6
    Ottime azioni, ben descritte, però avresti dovuto sfruttare qualche ninjutsu in più.
    Bort Kisaragi: 6/6
    Strategia difensiva attuata ottimamente, niente da dire!
    Interpretazione
    Anzu Yamazaki: 6/6
    Non conosco molto bene i vostri PG, ma mi sembra tutto ok.
    Bort Kisaragi: 6/6
    Non conosco molto bene i vostri PG, ma mi sembra tutto ok.
    Interpretazione del regolamento e del combattimento
    Anzu Yamazaki: 6/6
    Nessun problema qui. Forse qualche azioni al limite, però tutto ok
    Bort Kisaragi: 6/6
    Yeap, anche per te qualche azione mi sembrava al limite, ma va bene!
    Lealtà
    Anzu Yamazaki: 10/10
    Nessun problema qui.
    Bort Kisaragi: 10/10
    Nessun problema qui.
    Situazione finale tra gli sfidanti
    Anzu Yamazaki: 1/2
    Stai messa male, quasi al limite della stanchezza.
    Bort Kisaragi: 1/2
    Stai messo leggermente meglio e pure tu quasi al limite della stanchezza.

    Totale
    Anzu Yamazaki (lvl.3): 37/40(92.5%) - 14 Exp
    Bort Kisaragi (lvl.4): 38/40(95%) - 11 Exp

    Vince Bort Kisaragi.




     
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17 replies since 1/11/2017, 23:57   297 views
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