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CITAZIONE Un bambino del Paese degli Uccelli è scomparso da giorni. I suoi genitori hanno richiesto una missione di livello D e tu sei stato il prescelto. Vieni inviato da solo ad indagare in un villaggio a pochi chilometri di distanza dalla capitale. Una volta arrivato sul posto ti trovi a parlare con una coppia scontrosa e arrogante, che non sembra preoccupata per la salute del figlio bensì arrabbiata per la sua assenza. I due ti indicano il posto dove hanno perso le tracce di loro figlio, un bosco poco distante dal villaggio in cui vivono.
Ti ho lasciato abbastanza mano libera per il primo post, se hai qualche domanda sai dove trovarmi ^^
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La missione mi era stata recapitata via lettera, a quanto pare un bambino del Paese degli Uccelli era sparito ormai da diversi giorni e i suoi genitori avevano richiesto una missione di livello D per ritrovarlo: quest'ultima era stata assegnata proprio a me.
Non avevo molto altro da fare per fortuna e partii immediatamente, la mia destinazione non era troppo lontana e così non ci fu neanche bisogno di prepararmi per il viaggio che fu, anche se breve, piuttosto noioso: molti meno uccelli di quanto mi aspettassi.
Il villaggio che dovevo raggiungere era a poca distanza dalla capitale e mi parve piuttosto scialbo, case il più semplici possibile e gente un po' annoiata. Chiedendo un po' in giro riuscii alla fine a farmi indirizzare dai genitori del bimbo scomparso.
La coppia era intenta ad armeggiare su una finestra della, suppongo, propria casa e mi avvicinai cortesemente.
"Uh... mi scusi, sono qui per una missione su un bambino scomparso per conto di Ame, siete voi i richiedenti?" Cercai di essere il più rispettoso possibile e allo stesso tempo chiaro, il tema mi sembrava abbastanza delicato.
"Era ora che vi faceste vivi!-sbottò la donna non appena finii di parlare-quel discolaccio non torna da giorni ormai, ci siamo dovuti ridurre a ingaggiare voi!"
"Sarà meglio che siano soldi ben spesi!-rincarò l'uomo-ci aspettavamo un vero ninja e ci hanno mandato poco più che un ragazzino, tanto valeva aspettare che nostro figlio ubbidisse e si decidesse a farsi vivo.
Non mi sembravano granchè preoccupati per il loro bambino, ma ignorai le invettive e gli chiesi dove l'avessero visto l'ultima volta o se sapessero dove potesse trovarsi.
"Non ti preoccupare, per fortuna tua quello lo sappiamo o stavamo freschi! Era nei pressi del bosco quando ha deciso di giocare al disertore, in quella direzione. Non è per niente lontano, anche uno scemo dovrebbe riuscire ad arrivarci se capace di spostarsi in linea retta." Indicò con un vago gesto della mano una zona boschiva poco distante dal villaggio.
"Grazie dell'indicazione!" ""Sì, sì, ma muoviti."
Mi diressi al bosco con passo spedito, con genitori così ora ero sinceramente proccupato per il bambino.
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Come da accordi ho convertito la ruolata in una quest di livello D.
CITAZIONE Avanzando nel bosco, la cui vegetazione è ricca e variopinta, dopo poco trovi un bivio. Da un lato ci sono dei cartelli che ti intimano di stare alla larga e di non avanzare oltre, mentre l'altro lato è sgombro. Da quale parte andare? |
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Avevo sempre adorato i boschi, e questo qui non era affatto da meno: incredibilmente suggestivi e perfetti per stare un po' da soli, oltre alla possibilità di incontrare qualche animale.
Questo qui non era da meno, ovunque mi girassi c'erano piante stupende e tutte differenti e coloratissime, sembrava di trovarsi a una festa in maschera; il bonus più importante era poi che lì non pioveva, come avrebbe invece fatto nel mio umido paese.
Pensando alla missione che stavo compiendo, mi resi conto di essere stato un po' precipitoso. Avrei dovuto chiedere più informazioni sia sul bambino che sul bosco, anche se quella coppia così permalosa avrebbe potuto semplicemente mandarmi al diavolo, valeva la pena tentare di ottenere informazioni utili.
Rimuginando, mi imbattei in un bivio.
"Ah-hah! Un classico!"
Uno dei sentieri era presentato con dei cartelli che avvertivano (o minacciavano?) di stare alla larga, l'altro sentiero era libero e apparentemente sicuro.
Ovviamente, scelsi il bivio con i cartelli poichè mi sembrò più probabile che un bambino si perdesse vagando in territori pericolosi, piuttosto che nel sentiero sicuro. Magari se non avessi trovato nulla di nulla sarei anche potuto tornare indietro.
Imboccai quindi la strada sotto i cartelli, rizzando i miei sensi ben attento a cogliere qualunque pericolo si fosse presentato.
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CITAZIONE Dopo un po' il sentiero ti porta ad una sorta di palude. L'odore è forte e sgradevole, c'è anche un proliferare di insetti che rende il posto ancora più inospitale. Dopo poco senti un rumore fortissimo provenire dalle tue spalle, da poco distante. Sembra come il suono di qualcosa che sbatte ripetutamente, quasi ossessivamente, contro del legno. |
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Purtroppo non potei godere a lungo di quel bosco adorabile, dopo un po' il sentiero che avevo imboccato mi portò in un luogo molto simile a una palude.
L'aria era appestata da un violento puzzo di marciume che sembrava trasudare da ogni cosa. L'aria puzzava di marcio, l'acqua puzzava di marcio, gli alberi puzzavano di marcio, anche i raggi di sole solitari che penetravano dal fogliame sembravano puzzare maledettamente di marcio.
Il fetore era accompagnato egregiamente da una nebbia granulosa: miriadi di insetti svolazzavano per la palude, sfrecciandoti tra i capelli e attaccandosi alla pelle. Ovunque guardassi, gli insetti facevano sembrare tutto uscito da un televisore con problemi di ricezione. A dispetto del nome, nel Paese degli Uccelli sembrava che gli insetti avessero una vita davvero facile. Mi impegnai a tenere la bocca chiusa, poichè il pensiero che uno di quegli affarini ci finisse dentro mi faceva non poco ribrezzo.
Le imprecazioni che mi stavo accontentando di lanciare col pensiero furono però interrotte da un fortissimo rumore provenire dalle mie spalle. Rimasi in ascolto per qualche secondo, ma sembrava non finire mai: a ogni botta ne seguiva inesorabilmente un'altra, sembrava qualcosa che sbattesse contro del legno, magari un falegname o cose del genere? Possibile? In quel posto dimenticato da Dio?
Mi decisi a girarmi per conoscere quindi quel povero mentecatto.
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CITAZIONE Voltandoti non vedi nulla, il rumore proviene da una zona coperta dagli alberi. Devi avvicinarti un altro po' per riuscire a vedere il colpevole. Si tratta di un essere strano, qualcosa di mai visto. Quando si accorge che lo hai notato continua a sbattere il bastone che ha in mano contro l'albero più vicino, con una forza tremenda. |
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Scusa il ritardo, il pc mi sta dando un po' di casini
Niente, coperto dagli alberi. "E va bene, vediamo un po'"
Mi avvicinai lentamente alla fonte del rumore, infilandomi fra le piante, per trovarmi faccia a faccia con la cosa che produceva il rumore.
Era una specie di donnina molto bassa e decisamente troppo larga, e indossava i vestiti con cui ci si immagina la tipica vecchia di paese, anche se piuttosto rovinati.
Quando si accorse che l'avevo notata (o notato?) sembrò non interessarsene minimamente e continuò a sbattere il ramo che stringeva contro un albero lì accanto.
La cosa che mi stranì fu il suo volto: sembrava indossare una maschera di stoffa con due buchi per gli occhi, i quali parevano soltanto due intense lucine, mentre la bocca era troppo realistica e presentava perfino dei denti.
Colpiva quell'albero in maniera tremenda per la sua stazza, tanto da far cadere una pioggia di foglie e rametti secchi a formare una macchia scricchiolante tutt'intorno alla pianta.
"Buonasera, se non le è di troppo disturbo potrei chiederle una mano ad uscire da questa palude? Mi sono malauguratamente perso e lei è l'unica persona che ho incontrato in due ore."
Facendole (o facendogli?) la mia richiesta mi sarei lentamente avvicinato all'albero, cercando di scorgere su di esso la risposta alle botte di cui lo stava riempiendo.
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CITAZIONE Majo, capendo di non averti spaventato, smette di battere il bastone sull'albero e ti ascolta. Rimane pochi istanti a riflettere, dopodiché si muove ad alta velocità (31) passando dietro di te e fermandosi a 5 metri da dove sei. Ti fa dunque cenno di seguirlo con il bastone, anche se la sua espressione non rende chiaro ciò che pensa. Se decidi di seguirlo inizia a camminare in avanti, facendo attenzione a mantenere il suo passo leggermente più rapido del tuo, in modo che tu non possa raggiungerlo ma che non lo perdessi di vista. La palude è parecchio ampia e Majo si trova perfettamente a suo agio in essa. Cammina veloce, passando tra i molti cartelli che invitano ad andare via da lì. Alla fine noti in lontananza una casetta in legno, che l'essere ti indica con il bastone, come a dirti che devi entrare laggiù. |
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L'omino (o donnina?) tarchiato smise di picchiare quel povero albero e riflettè per qualche secondo, poi mi schizzò accanto e, fermo a 5 metri da me, mi fece cenno di seguirlo. Allora che fosse un ninja anche lui? Chi avrebbe immaginato che sotto quella forma troppo bassa e troppo larga ci fosse una tale velocità? Dal conto mio continuavo a dare occhiate fugaci all'albero, cercando ancora di scorgere il motivo delle percosse, ma acconsentii comunque a seguire quell'ometto (o donnetta?).
Si diresse sicuro di sè verso una direzione, muovendosi sempre un po' più rapido di me ma sicuramente trattenendosi, visto lo scatto precedente.
Cercando di stargli dietro inciampavo in ogni singola radice o fossetta che incontravamo, mentre lui (o lei?) sembrava conoscere quel posto come se fosse il salotto in cui riceveva gli ospiti. Eppure a me sembrava tutto uguale, non c'era niente che non fosse o verde o marrone, pur di varie tonalità.
Alla fine mi indicò col suo fido bastone una casetta di legno molto pittoresca, sicuramente volendo che ci entrassi: qualunque fossero le sue intenzioni, dato che dall'espressione non traspariva mai nulla, io non l'avrei certo contraddetto, e mi avvicinai con l'intenzione di entrare con un modesto "Permesso?"
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CITAZIONE Ma chi diavolo è adesso? Cosa volete da me, maledetti?! Forza, entrate pure, tanto sembra che tutti smanino per rompermi le scatole!
Appena dentro puoi notare un uomo sulla quarantina seduto ad un tavolo con un libro in mano. In un angolo della stanza c'è invece un bambino, che sta giocando rumorosamente con un pupazzo di qualche tipo.
Oh, un ninja. Quindi sei qui per recuperare questo discolaccio, giusto?! Forza, andatevene tutti e due, così posso starmene un po' in pace! |
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Il mio ingresso non sembrò fare molto piacere al padrone di casa, che mi esortò seccamente ad entrare non prima di avermi maledetto.
Era un uomo sui 40 anni, e dovevo aver interrotto la sua lettura: aveva in mano un libro ed era comodamente seduto a un tavolo, mentre un bambino, seduto a terra in un angolo della stanza faceva rumore giocando con un qualche pupazzo.
Mi dispiaceva un po' averlo infastidito, ma mi parve che il bambino fornisse già abbastanza fastidio con quei rumori quindi non mi crucciai troppo.
"Buonasera, spero di non disturb-" - "Oh, un ninja. Quindi sei qui per recuperare questo discolaccio, giusto?! Forza, andatevene tutti e due, così posso starmene un po' in pace!"
Niente mezzi termini, insomma.
"... Beh, in effetti sì, cercavo proprio un bambino scomparso... sta bene? O è successo qualche inconveniente durante questi giorni?"
Parlando mi sarei avvicinato al bambino con l'intento di comunicargli che ero venuto a recuperarlo per riportarlo dai suoi amorevoli genitori.
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CITAZIONE Mi ha rotto le scatole per un sacco di tempo, sta fin troppo bene lui! Non ha saputo dirmi dove abita, altrimenti lo avrei riportato io stesso a quegli sventurati che lo hanno messo al mondo.
Quando ti avvicini al bambino noti che è tranquillissimo e quando gli dici che sei lì per riportarlo a casa si innervosisce un po', iniziando a fare i capricci.
GNOOOO, NON VOGLIO!! VOGLIO STARE ANCORA A GIOCARE DALLO ZIETTO QUAGGIÙ!! |
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"Mi ha rotto le scatole per un sacco di tempo, sta fin troppo bene lui! Non ha saputo dirmi dove abita, altrimenti lo avrei riportato io stesso a quegli sventurati che lo hanno messo al mondo."
Con genitori come quelli, forse sarebbe stato molto meglio che il bambino rimanesse lì con quel tipo, ma avevo una missione, anche se semplice: che figura avrei fatto fare al mio villaggio?
"Allora piccino, sei pronto per tornare a casa?"
Povero ingenuo che ero stato, il marmocchio cominciò subito a fare il capriccioso.
GNOOOO, NON VOGLIO!! VOGLIO STARE ANCORA A GIOCARE DALLO ZIETTO QUAGGIÙ!!
Un attimo prima sembrava così tranquillo e spensierato, immaginavo già il tornare indietro tenendolo per la manina, indicandogli di fare attenzione per non inciampare fra le radici.
"Sono giorni che sei qui, ormai. I tuoi genitori erano così preoccupati che hanno chiesto aiuto a me. Potrai tornare qui un'altra volta, se farai il bravo. Su, come ti chiami?"
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CITAZIONE Il bambino non ti risponde, ma smette di piangere quando sente la promessa di poter tornare in futuro.
Hey, ragazzaccio, cosa ti metti a fare promesse senza sentire il diretto interessato?!
L'anziano sembra parecchio indispettito, però poi lui e il bambino si scambiano uno sguardo fugace ma significativo.
E va bene. Tra sette giorni mi farò trovare al limitare della foresta. Quello è posto pericoloso, non certo per bambocci come lui.
In questo modo potremo fare anche un'altra lezione di lettura, non è serio che un ragazzino vada in giro e non sappia leggere nemmeno i cartelli di pericolo. Siamo d'accordo? Allora forza, ragazzino, vai a prepararti!
Il bambino annuisce con la testa e si allontana un attimo nell'altra stanza, mentre l'anziano si avvicina a te e ti affronta in maniera diretta.
Lo accompagni tu, giusto? Te la senti? Tra l'altro non ti sei mica presentato, eh. Chi sei, ragazzo? |
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18 replies since 9/10/2017, 20:55 247 views
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