Si Si Si

Artiglio

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    Demone incendiario

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    Takumi
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    Dopo la dura esperienza nel Paese della Neve ero tornata prontamente al Tempio e avevo continuato a lavorare e studiare. Il noviziato non era un'impresa semplice, richiedeva un impegno notevole. Per fortuna la domenica mi fu concessa come giorno libero, visto che mi stavo dimostrando molto motivata. Mi diressi dunque alla città portuale lì vicino e la mattinata la passai alle terme, come sempre in questi casi. Era davvero rigenerante concedermi un po' di relax, fu davvero necessario. Ormai stavo abituandomi a vivere nella minuscola cella che mi era stata concessa, ma il poco spazio e la scomodità del giaciglio mi opprimevano più di quanto fosse lecito. Tanto che avevo progettato un rotolo apposta, che mi concedesse di vivere e dormire in maniera un po' più degna. Un oggetto del genere mi sarebbe potuto tornare utile anche nei viaggi, pensavo. Per questo motivo il pomeriggio mi sarei occupata di recuperare tutto il materiale necessario e di creare il rotolo in questione, ma prima di allora volevo sfruttare quel poco che rimaneva del mattino.
    Erano le undici e mezza e avevo già scelto il posto dove pranzare. Avrei potuto fare una breve sessione di allenamento, mi ero vestita apposta in maniera più comoda, con un maglietta semplice e un paio di pantaloncini sportivi. Però prima di iniziare dovevo allontanarmi un pochino dal centro abitato, non volevo certo spaventare qualcuno con le mie palle di fuoco e con le altre tecniche strane. Con una passeggiata di un quarto d'ora raggiunsi una spiaggia abbandonata. Ricordava un po' quella su cui eravamo approdati, nel Paese delle Chiavi. Non c'era nessuno intorno, per il momento, per cui mi stesi un attimo per rilassarmi prima di iniziare il lavoro vero e proprio. Però pochissimo tempo dopo sentii in lontananza il rumore di qualcuno che stava raggiungendo quel posto. Non mi rialzai, gettai solo uno sguardo e cercai di capire chi fosse, per sicurezza. Chissà, magari avrei incontrato qualche persona interessante, il più grande peso che sentivo durante la mia permanenza al Tempio era il fatto che non potessi fare nuove conoscenze come ero ormai abituata a fare costantemente. Però una volta presi i voti avrei potuto aiutare meglio gli altri e questo mi dava la forza per sopportare.
     
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    Hic iacet Arthurus, Rex quondam Rex futurus.

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    Il Paese dell'Artiglio era un posto speciale per Kuniyoshi, era lì che aveva conosciuto Asuka, alla ricerca di qualcuno più esperto nel Chakra.
    "È passato un bel po' di tempo da allora, eh?" pensò il ragazzo mentre attraversava un sentiero, diretto verso una spiaggia di quel Paese, non per rilassarsi, ma per trovare un posto adatto per... quella cosa. In realtà l'Uchiha era ancora molto indeciso sulla cosa, sentiva che doveva ancora adempiere la sua missione personale prima di fare altri passi importanti.
    "Meglio portarsi avanti, comunque. No?"
    In realtà come località non gli piaceva nemmeno più di tanto, Kuniyoshi odiava il mare, però riconosceva che poteva essere comunque un ottimo luogo, sicuramente avrebbe fatto effetto.
    Arrivato dopo qualche minuto di cammino, rimase ai limi della spiaggia per qualche istante, era pieno giorno e faceva molto caldo, almeno per lui, quindi decise di togliersi il giubbotto da Chuunin e la maglia che indossava sotto, poi passò ai lunghi guanti. A torso nudo, fece respirare alla pelle la brezza marina, inspirò profondamente e poi andò avanti verso il mare, si fermò a qualche metro di distanza, gettò i vestiti che si era tolto a terra, slacciò la katana che aveva avuto in dono da Natsuki e si sedette.
    Poi si accorse della presenza di una donna, che lo osservava.
    "Porca miseria, mi sono concentrato talmente tanto sulle cacchiate che non l'ho vista" «Oh, emh... Salve, mica le creo fastidio, vero?» chiese, eventualmente se lo avesse richiesto si sarebbe rimesso i vestiti, pazienza se avrebbe sudato come un barbone. In ogni caso era da maleducati salutare senza presentarsi, si alzò nuovamente, si tolse la sabbia dai pantaloni dell'uniforme e le si avvicinò, tendendole la mano
    «Comunque io mi chiamo Kuniyoshi Shirokawa Uchiha, piacere di conoscerla!» il ragazzo le rivolse un grande sorriso, d'altronde conoscere altre persone era un bene, anche se non si sentiva molto a suo agio: non solo era a torso nudo davanti ad una ragazza, ma aveva anche il Sigillo di Chakra in bella mostra sul pettorale sinistro... insomma, rimettersi i vestiti di sua volontà poteva sembrare che fosse un tipo permaloso e insicuro, dal lato opposto probabilmente sarebbe passato per cafone.
    "Devo proprio chiedere a Kenichi come faccia in queste situazioni..."
     
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    Demone incendiario

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    Il nuovo arrivato era un giovane sulla ventina, con degli strani capelli grigi. Era arrivato con un giubbotto verde scuro, ma aveva iniziato sin da subito a spogliarsi. Probabilmente voleva farsi un bagno in santa pace, pensai. Mi notò soltanto quando ormai era rimasto a petto nudo.
    Oh, emh... Salve, mica le creo fastidio, vero?
    Feci cenno di no con la testa, per cercare di fargli capire che la cosa non mi creava particolari problemi. Ne avevo viste fin troppe di nudità nella mia vita, soprattutto maschili, ormai non mi creavano più particolari imbarazzi. Del resto i corpi umani erano tutti belli, gli Dei li avevano creati così perché lo fossero, quindi perché preoccuparsi di osservarne qualcuno senza veli artificiali?
    Comunque io mi chiamo Kuniyoshi Shirokawa Uchiha, piacere di conoscerla!
    Il ragazzo si era avvicinato con fare tranquillo e mi aveva porto la mano. Io mi stavo preparando ad alzarmi a mia volta per ricambiare il saluto, ma rimasi di sasso quando lui annunciò il suo nome. Lo avevo già sentito da qualche parte e non feci fatica alcuna a ricordare dove e da chi.
    Kuniyoshi? Oh, Natsuki mi ha parlato molto di lei!
    Mi tirai su in tutta fretta e strinsi la mano del ragazzo con fare eccitato. Ero così contenta di averlo incontrato, stando alle parole della kumiana sembrava una gran bella persona. E poi ero curiosa di verificare quel mio sospetto lasciato in sospeso dalla nostra ultima conversazione.
    Io sono Aiko Netsushi, molto piacere. Natsuki mi ha detto che lei è uno dei più grandi esperti di chakra al mondo, la avevo immaginata diverso.
    Mi accorsi solo dopo averla pronunciata di quanto fosse inopportuna quella frase, però del resto mi ero fatta un'idea su quel ragazzo del tutto opposta rispetto alla realtà. Me l'ero immaginato più giovane di qualche anno, un po' come Natsuki, ma soprattutto me l'ero immaginato più magro e meno muscoloso. Insomma, pensavo si trattasse più di uno studioso che di un soldato, ma col senno di poi la ragazza mi aveva detto che aveva un qualche particolare grado abbastanza alto, quindi non avrei dovuto sorprendermi del suo fisico curato.
    Ah, ecco... mi scusi. Se posso chiedere, cosa è venuto a fare di bello, qui nell'Artiglio? Lei è di Konoha, giusto? È venuto per farsi un ultimo scampolo di vacanza?
     
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    Paese tropicale. Caldo. Maledizioni borbottate sottovoce. Questo riassumeva perfettamente l’attuale stato d’animo di Izumi, intento a compiere quella scampagnata tutt’altro che piacevole. Era stato costretto ad alzare la maglia e farla passare dietro la testa, come se fosse stato uno di quei ballerini strani. Tuttavia sapeva bene che quello era l’unico modo per stare freschi ed essere pronto a rivestirsi subito in caso di necessità. Non sembrava badare più di tanto al proprio fisico non muscolosissimo, anche se chiaramente allenato, ma soprattutto non era minimamente preoccupato di mostrarsi mezzo nudo di fronte alla ragazza della squadra. Per quanto ragazza potesse essere definita. Sembrava più un fascio di nervi e incazzatura in grado di camminare.
    “Ma tanto ha il Byakugan.” aveva pensato rivolgendole un’occhiata annoiata. Se l’avesse voluto vedere come mamma l’aveva fatto le sarebbe bastato usare la sua abilità oculare, no? Da quello che sapeva permetteva di vedere attraverso i muri , quindi di certo dei vestiti non sarebbero stati un problema. Mentre che c’era aveva controllato anche che il ninja medico della squadra stesse bene, ma non sembrava stare peggio del solito per fortuna. Probabilmente gli ultimi incontri che avevano avuto l’avevano temprato abbastanza da permettergli di fare un giro per quelle foreste senza morire. Okay, forse stava esagerando visto che in fondo non sapeva molto del suo passato. Magari sarebbe solo svenuto.
    - Abbiamo quasi finito il giro credo.- aveva comunicato ai due ragazzi, cercando di evitare di ridere a quel pensiero così irriverente per lui. Avevano iniziato la mattina presto a controllare quelle terre, per assicurarsi che i ladri scacciati da poco dal Paese non avessero lasciato dietro nulla, ma soprattutto che non stessero organizzando delle nuove scorribande. Il loro ordine era solo di riferire in caso avessero trovato qualcosa, non ingaggiando uno scontro con quei briganti, però Izumi in cuor proprio sapeva che nel caso se li fosse trovati davanti non avrebbe esitato a provare a combatterli. Forse in fondo i suoi superiori facevano bene a non promuoverlo, un ragazzo che mette a rischio i suoi compagni per sentimenti egoisti non era adatto a fare il Chuunin… però lui non era uno di quelli, quindi il problema non sussisteva.
    - Andiamo per di qua, magari ci facciamo un bagno così. Tonno, ti piacciono i tuffi?- aveva aggiunto, indicando la linea del mare all’orizzonte con un sorrisetto. La spiaggia non sembrava troppo lontana ed infatti dopo un paio di minuti di cammino aveva finalmente potuto annusare a pieni polmoni l’aria ricca di salsedine e sentire i propri piedi affondare nella sabbia. Era stato tentato di levarsi le scarpe, ma per ora aveva evitato, limitandosi a controllare che Tsunayoshi ed Anzu fossero ancora con lui. Una volta appurato si era stiracchiato e aveva dato un’occhiata all’ambiente circostante. Era davvero un bel posto e sembrava che non fossero gli unici a pensarlo, c’erano due ragazzi intenti a civettare infatti. Li aveva guardati annoiato per un momento prima di decidere effettivamente di levarsi gli anfibi e le calze, si era goduto per un po’ la sensazione dei granellini di sabbia tra le dita e poi si era diretto verso il mare, con la chiara intenzione di rinfrescarsi.

     
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    «Kuniyoshi? Oh, Natsuki mi ha parlato molto di lei!»
    "Cosa?" il ragazzo rimase interdetto, non si aspettava una cosa del genere, sopratutto non capiva perché mai Natsuki avrebbe dovuto parlare di lui, non è che sia chissà cosa di speciale in fin dei conti. In ogni caso, la fanciulla sembrava decisamente contenta di aver incontrato l'Uchiha, tant'è che strinse la mano con entusiasmo.
    «Io sono Aiko Netsushi, molto piacere. Natsuki mi ha detto che lei è uno dei più grandi esperti di chakra al mondo, la avevo immaginata diverso.»
    «Piacere di conoscerti! Beh, non è che ci sia una classifica mondiale, però penso di sì, diciamo che le mie conoscenze in fatto di chakra superano quasi tutti i libri esistenti che parlano del tema... E non sei la prima a dirlo, effettivamente non assomiglio per nulla al classico Uchiha con capelli e occhi scuri!» già, il suo albinismo gli aveva causato non pochi problemi, sopratutto all'interno del Clan, però che ci vuoi fare... se si nasce tondi non si può morir quadrati.
    «Ah, ecco... mi scusi. Se posso chiedere, cosa è venuto a fare di bello, qui nell'Artiglio? Lei è di Konoha, giusto? È venuto per farsi un ultimo scampolo di vacanza?»
    «Mmmh in realtà non proprio. Sono alla ricerca di un posto adatto per... una persona speciale, purtroppo nessuno dei miei amici è esperto di luoghi belli e affascinanti, Natsuki compresa, quindi mi devo arrangiare da solo nel trovare una via. Tu che ne pensi di questo posto?» le chiese alla fine, guardando verso il mare «Personalmente non amo molto il mare, ma sarebbe ingiusto dire che non sia una bel panorama... Oh, ma vedo che hai degli abiti da allenamento! Ti ho disturbato? Se vuoi posso darti una mano, per farmi scusare!»
     
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    La convalescenza di Anzu era durata davvero poco. Nel giro di una settimana aveva voluto alzarsi definitivamente dal lettino d’ospedale dove l’avevano relegata, aveva preso le poche cose che aveva con sé e si era subito diretta dal suo coordinatore di missioni per farsene dare una. Era passata da casa solo per un paio d’abiti e del cibo.
    Le era stata assegnata una ronda in gruppo. Un altro genin da Kumo, e uno di Oto. Non conosceva nessuno dei due, ma non se ne stupiva data la sua refrattarietà, per non dire completa estraneità, ad una vita sociale. L’informazione non le aveva fatto né caldo né freddo, inizialmente. Da sola o in compagnia quella missione le avrebbe fruttato qualcosa, qualche spicciolo che avrebbe potuto portare a casa. Avrebbe sopportato anche il peggiore dei compagni di squadra… tranne Izumi.
    Anzi, Baku. Aveva subito messo in chiaro quella cosa, non appena il gruppetto si era incontrato nel punto prestabilito. Il nomignolo certamente rispecchiava la persona: esagitato e fastidioso come poco altro. Durante la ronda aveva ignorato almeno l’80% di ciò che aveva detto, che non fosse strettamente legato al loro compito. Al restante 20% aveva risposto con occhiatacce. Non era propensa a rivolgere parola a sconosciuti normalmente, figuriamoci con persone che sapeva le sarebbero risultate antipatiche già dalla prima occhiata.
    Tsunayoshi, sembrava l’opposto dell’otiano. Già il fatto che non urlasse come un pazzo ogni volta che doveva trasmettere un’informazione a qualcun altro gli fece guadagnare qualche punto a suo favore. Anche a lui disse a malapena qualche parola, giusto un cenno e una presentazione, ma almeno non lo aggiunse subito alla sua lista nera, come Izumi, il cui nome svettava orgogliosamente in cima.
    Rispetto agli altri due, la ragazza camminava dietro di loro. A qualche passo di distanza e non di più, per non rimanere troppo indietro, ma abbastanza da non farsi coinvolgere nei loro discorsi. Li osservava in silenzio, quando non controllava i dintorni con una certa paranoia addosso, una sensazione fastidiosa e onnipresente che le faceva rizzare i peli della nuca ad ogni rumore fuori posto. Difficilmente l’avrebbe ammesso ad alta voce, ma era grata per la presenza del resto del gruppo. Non farsi prendere dal panico ad ogni sussurro del vento e ombra tra gli alberi le avrebbe reso lo svolgimento della missione decisamente più semplice.
    Alzò il capo quando Izumi propose, o meglio ordinò, una deviazione verso una piccola spiaggia dimenticata dai Kami poco lontana. Anzu si accigliò visibilmente, ma essendo il biondo il leader momentaneo di quel trio non poté ribattere più di tanto. Ficcò le mani nelle tasche dei pantaloni a metà polpaccio e calciò via una pietra, seguendoli.
    La spiaggia, in effetti, era invitante. L’acqua era limpida, la sabbia pulita, e l’intera zona era pressoché deserta, a parte un paio di figure lontane intente a chiacchierare. Anzu cercò un punto non troppo vicino al bagnasciuga e ci si sedette, a gambe incrociate. Non pensò neanche a sfilarsi la casacca grigia, rimanendo completamente vestita e attrezzata. Poggiò il gomito sulla gamba, reggendosi il capo con la mano, lanciando un’occhiata ai due genin.
    – Non metteteci troppo. –, disse solamente, prima di distogliere lo sguardo e osservare distrattamente gli altri due per qualche istante.
     
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    Demone incendiario

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    Piacere di conoscerti! Beh, non è che ci sia una classifica mondiale, però penso di sì, diciamo che le mie conoscenze in fatto di chakra superano quasi tutti i libri esistenti che parlano del tema... E non sei la prima a dirlo, effettivamente non assomiglio per nulla al classico Uchiha con capelli e occhi scuri!
    Era strano il suo commento, da quello che avevo capito da Natsuki gli Uchiha dovevano avere gli occhi rossi come me e la mia famiglia. Forse però mi stavo confondendo, mi dissi, cercando di non dare peso alla cosa.
    Puoi sempre iniziare a scrivere anche tu dei libri, con le tue scoperte.
    Risposi con una certa dose di ingenuità, col senno di poi avrei dovuto pensare al fatto che tali scoperte potevano essere considerabili delle sorta di segreti militari. Era normale che i ninja potessero volere tenere per sé informazioni di quel tipo, ma a me non veniva naturale fare pensieri del genere.
    Mmmh in realtà non proprio. Sono alla ricerca di un posto adatto per... una persona speciale, purtroppo nessuno dei miei amici è esperto di luoghi belli e affascinanti, Natsuki compresa, quindi mi devo arrangiare da solo nel trovare una via. Tu che ne pensi di questo posto?
    Personalmente non amo molto il mare, ma sarebbe ingiusto dire che non sia una bel panorama... Oh, ma vedo che hai degli abiti da allenamento! Ti ho disturbato? Se vuoi posso darti una mano, per farmi scusare!

    Rimasi un attimo stupita di fronte alla prima richiesta, voleva che gli consigliassi un posto ideale per un appuntamento, in pratica? E si era offerto anche di allenarmi, all'improvviso. Un po' troppe cose da processare, quindi cercai di calmarmi e rispondere ad una cosa alla volta.
    Ecco... sì, qui non è male, ma se vuole stare al mare in questo paese la costa orientale è decisamente più consigliabile. O direttamente il Paese del Mare, lì ci sono spiagge stupende. Se invece le interessa posso consigliarle due o tre posti un po' suggestivi per fare delle passeggiate in montagna, sempre qui nell'Artiglio. Altrimenti di posti romantici... beh, mi viene in mente quel villaggio molto caratteristico nel Paese dei Fagioli Rossi, ma se ben ricordo Konoha e Suna sono nemiche, quindi meglio di no. Altrimenti nel Tè un paio di posticini carini ne conosco e anche nel Paese degli Orsi, anche se lì c'è da scarpinare molto. Sennò c'è il Paese delle Terme, essendo molto molto turistico bisogna andare però in bassa stagione per non trovare troppo affollamento. Ah, se poi vi piacciono gli stabilimenti termali conosco diversi posti molto belli, io li adoro quindi so sempre dove trovarne. Quindi... beh, dipende un po' da quello che ha in mente e da quello che piace a questa "persona speciale".
    Risposi, abbozzando un sorriso. Tutto il discorso di prima sembrava una conferma del fatto che mi ero sbagliata di nuovo su lui e Natsuki, ma cercai comunque di fornire il mio supporto, per quello che potevo. Non ero esperta di posti adatti a vacanze romantiche, sempre che di quello si trattasse, ma avendo viaggiato molto alcuni luoghi in qualche modo "speciali" li conoscevo.
    Ah, comunque non c'è bisogno che si disturbi! Ecco... pensavo giusto di fare un allenamento veloce, nulla di impegnativo. Ah, però già che è qui posso farle una domanda? Sa, in questo periodo stavo cercando di imparare una tecnica, ma credo che mi manchino le basi. Cos'è un genjutsu di preciso? Come funzionano? Cioè, ho capito che sono roba illusoria, ma il libro da cui l'ho letto non spiegava di più. Ho provato a cercare altro, ma in biblioteca non si trova molto. Io stavo cercando di imparare una delle tecniche oculari che in antichità erano in possesso del mio clan, ma non sto riuscendo proprio. Ecco... lei ha per caso qualche consiglio da darmi?
    Mentre parlavamo mi accorsi con la coda dell'occhio che erano arrivate nella spiaggia altre persone, due ragazzi e una ragazza. Non prestai molta attenzione a loro, ero troppo interessata al discorso con Kuniyoshi.
     
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    «Puoi sempre iniziare a scrivere anche tu dei libri, con le tue scoperte.» beh, non aveva tutti i torti, prima o poi Kuniyoshi l'avrebbe fatto, ma non si sentiva ancora adatto a scrivere delle sue invenzioni, poi il ragazzo ascoltò attentamente tutti i consigli della ragazza, annotandosi mentalmente tutto: magari dopo la sessione di allenamento, se le andava, le avrebbe chiesto di più.
    Poi Aiko partì con una serie di domande sui genjutsu, non era propriamente il campo dove l'Uchiha era specializzato, ma ci sapeva fare.
    «Fammi tutte le domande che vuoi, e fermami quando non capisci qualcosa, d'accordo? Partiamo dai genjutsu: sono tecniche illusorie che si attivano indirizzando il proprio chakra al cervello dell'avversario attraverso uno o più stimoli, possono essere visivi, uditivi, olfattivi e tattili... insomma, i classici cinque sensi. Le tecniche illusiore si dividono in due grandi branche, quelle a mondo reale, dove la vittima vedrà l'illusione nel nostro mondo fisico, e quelle a mondo illusorio, che intrappolano la vittima nella loro stessa testa. Tutto chiaro fin qui? Guarda, te ne mostro uno» composi lentamente tre sigilli con una sola mano per un genjutsu che non usavo quasi mai, la mimetizzazione illusoria, in cinque secondi sarei diventato invisibile partendo dallo stomaco, dopo che la tecnica fu attivata, mi spostai alle spalle di Aiko e sciolsi l'illusione.
    «Quella che hai visto era un genjutsu a mondo reale con stimolo visivo: guardandomi, mi hai permesso di mandarti il chakra al cervello e quindi farti credere che fossi sparito quando, in realtà, ero completamente visibile. I genjutsu a mondo illusorio sono più difficili da usare, tant'è che molto spesso richiedono la totale immobilità vista la concentrazione necessaria, vorrei fartene vedere uno ma non conosco genjutsu "leggeri", quelli che ho possono farti rivivere un trauma passato o torturarti, quindi preferisco evitare. Poi c'è una particolare classe di genjutsu, quelli ad attivazione oculare.» attivai lo Sharingan e glielo mostrai aprendo quanto più e possibile gli occhi «Noi Uchiha possiamo sviluppare questo particolare occhio rosso chiamato Sharingan, che permette di attivare qualsiasi genjutsu con il semplice incrocio di sguardi. In realtà i nostri occhi hanno anche altri poteri, e più è potente e sviluppato lo Sharingan, più poteri si hanno, fino ad arrivare a tecniche Proibite. Ora, personalmente non conosco il tuo Clan né la sua abilità oculare, ma se ti può far piacere appena torno a Konoha farò qualche ricerca. Ti è tutto chiaro? Vuoi altre spiegazioni?»


    Arte Illusoria: Mimetizzazione Illusoria (Genjutsu: Kishibari no Jutsu)
    Tipo: Genjutsu
    Questa tecnica funziona su tutti coloro che stanno guardando l'utilizzatore nel momento in cui usa questa tecnica. Agli occhi di chi la subisce l'utilizzatore della tecnica svanirà nel nulla, partendo dalla pancia e finendo alle estremità del corpo, in una specie di turbine invisibile. La tecnica ci mette mezzo turno ad attuarsi, durante il quale l'utilizzatore non si può muovere, pena la fine del genjutsu. Durante l'invisibilità l'utilizzatore potrà muoversi liberamente ed usare qualsiasi jutsu, comprese altre eventuali illusioni. Gli attacchi fisici portati a termine con armi o ninjutsu saranno visibili all'avversario non appena verranno utilizzati.
    [Sigilli: 3]
    Stimolo: visivo
    Mondo di attuazione: reale
    Bersaglio: multiplo
    Immobilità: necessaria finché la tecnica non è completata
    Consumo: 40 a turno
     
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  9. Dae-su
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    Dopo la mia visita alla rupe ero ancora lì che bazzicavo per il paese dell'artiglio. Non avevo uno scopo preciso, gironzolavo per le spiagge riflettendo sugli enigmi della vita. Uno fra tutti mi faceva arrovellare: Quale era il modo migliore per provocare sofferenza a un generico individuo? Più precisamente a cosa bisognava puntare? Dolore fisico, psicologico o una combinazione di entrambi? Effettivamente, costatai, probabilmente dipendeva da persona a persona. A me, ad esempio, del mio corpo fregava poco, il dolore fisico non mi impensieriva più di tanto. L'umiliazione mi suscitava vero disagio, sopratutto se provocata da qualcosa che reputavo inferiore.
    Perché cazzo quei ricordi mi assalivano? Quando la mia mente non era occupata altrimenti le immagini delle mie sconfitte mi si riproponevano con odiosa e tormentosa costanza. Quand'è che avrei capito di essere inferiore? Quand'è che le mie convinzioni si sarebbero arrese all'evidenza? Probabilmente mai, anzi probabilmente sarebbero state proprio loro a portarmi a una triste, inutile e insignificante dipartita.
    Non potevo fare altro che digrignare i denti, stringere i pugni e sospirare sognando un mondo in cui i ninja erano stati massacrati tutti da me.
    E così mi ritrovavo a passeggiare sul bagnasciuga. Niente felpa quel giorno, faceva ancora caldo. Indossavo una canottiera e dei bermuda, ovviamente entrambi neri. Dovevo stare attento, il sole era bello forte, rischiavo di scottare la mia pelle chiara.
    Decisi che avrei cercato un posto all'ombra in cui riposare. Avanzai un altro centinaio di metri prima di vedere in lontananza un'area boschiva.
    Una pineta, forse.
    Quando spostai lo sguardo dall'entroterra alla spiaggia notai qualcosa: Un ragazzo biondo dai capelli arruffati si stava dirigendo verso il mare. Era chiaro il suo intento di farsi un bagno.
    Non è possibile!
    Un brivido mi percorse la schiena. Mi fremettero i pugni, gli stessi pugni che lo avevano colpito. Desideravano ardentemente farlo ancora.
    Mi diressi come un treno nel punto in cui si stava dirigendo il mio fottuto compaesano. Notai che c'era anche altra gente nella spiaggia, ma era come se avessi i paraocchi. Non me ne fregava niente di nessuno, ora lui era la sola cosa importante.
    Ehi verme!
    Sbraitai furioso continuando a camminare. Mi sarei fermato a cinque metri da lui.
    Prima mi sono sbattuto quella cagna di tua madre sai? Ha gridato come una troia prima che le aprissi il culo!
    Lo dissi in tono beffardo e iroso. I miei occhi si erano assottigliati tanto da formare due lineette di puro odio mentre la mia bocca era piegata in un ghigno di superiorità.
    Avevo saltato i preliminari ed ero andato subito sul pesante. Effettivamente provavo un tale odio che se avessi avuto le zanne gli sarei saltato subito alla gola senza tanti convenevoli.
     
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    Demone incendiario

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    Fammi tutte le domande che vuoi, e fermami quando non capisci qualcosa, d'accordo? Partiamo dai genjutsu: sono tecniche illusorie che si attivano indirizzando il proprio chakra al cervello dell'avversario attraverso uno o più stimoli, possono essere visivi, uditivi, olfattivi e tattili... insomma, i classici cinque sensi. Le tecniche illusiore si dividono in due grandi branche, quelle a mondo reale, dove la vittima vedrà l'illusione nel nostro mondo fisico, e quelle a mondo illusorio, che intrappolano la vittima nella loro stessa testa. Tutto chiaro fin qui? Guarda, te ne mostro uno
    Ascoltai tutto con attenzione. Mi faceva strano l'idea di inviare la mia energia nel cervello altrui, mi sembrava un'invasione della privacy. Poi però mi resi conto che si trattava di tecniche da usare in combattimento, quindi quello sarebbe stato il meno. Oltretutto il doujutsu che volevo imparare io sembrava piuttosto pesantuccio, da quel poco che avevo capito. Molto interessante era poi la spiegazione su mondo illusorio e mondo reale. Più volte il testo da cui prendevo informazioni parlava di "mondo reale" e fino a quel momento non capivo cosa potesse mai voler dire un'espressione del genere. Ero stata davvero fortunata a incontrare qualcuno che riuscisse a spiegarmelo così bene.
    Il ragazzo, dopo aver eseguito un paio di sigilli, scomparve dalla mia vista. Non c'era più neanche la minima traccia di lui, era davvero assurdo. Una tecnica del genere sembrava utilissima.
    Quella che hai visto era un genjutsu a mondo reale con stimolo visivo: guardandomi, mi hai permesso di mandarti il chakra al cervello e quindi farti credere che fossi sparito quando, in realtà, ero completamente visibile. I genjutsu a mondo illusorio sono più difficili da usare, tant'è che molto spesso richiedono la totale immobilità vista la concentrazione necessaria, vorrei fartene vedere uno ma non conosco genjutsu "leggeri", quelli che ho possono farti rivivere un trauma passato o torturarti, quindi preferisco evitare. Poi c'è una particolare classe di genjutsu, quelli ad attivazione oculare.
    Il ragazzo riprese a parlare dopo che si era posizionato alle mie spalle, rendendosi visibile di nuovo. Ero davvero impressionata dalla sua abilità. Poi attivò una qualche tecnica oculare, cambiando il colore dei suoi occhi. Sorrisi nel vederli diventare rossi e nel vedere delle tomoe formarsi al posto delle pupille. Finalmente capivo le parole di Natsuki e quella sua battuta finale.
    Noi Uchiha possiamo sviluppare questo particolare occhio rosso chiamato Sharingan, che permette di attivare qualsiasi genjutsu con il semplice incrocio di sguardi. In realtà i nostri occhi hanno anche altri poteri, e più è potente e sviluppato lo Sharingan, più poteri si hanno, fino ad arrivare a tecniche Proibite. Ora, personalmente non conosco il tuo Clan né la sua abilità oculare, ma se ti può far piacere appena torno a Konoha farò qualche ricerca. Ti è tutto chiaro? Vuoi altre spiegazioni?
    Tutto chiaro, anzi chiarissimo. Lei è davvero bravo a spiegare le cose, ha molti allievi, vero? Avevo parecchi dubbi, ma devo dire che me li ha già tolti tutti, credo. Quindi posso solo ringraziarla di cuore. E non si preoccupi, non c'è bisogno di fare ricerche. Non troverebbe molte informazioni, oltretutto, il mio clan è molto piccolo al giorno d'oggi e si trova solo a Oto da quel che ho capito. Però da poco ho scoperto che in realtà siamo originari di queste parti e...
    Feci un attimo di pausa, titubante se continuare il discorso. Alla fin fine lui mi aveva parlato del suo clan e dei suoi poteri, mi sembrava giusto fare lo stesso anch'io.
    Beh, per farla breve i Sette Dei hanno concesso ai miei antenati sette tecniche oculari, che però quando il clan è fuggito dall'Artiglio sono andate perdute del tutto. Io ne ho imparate cinque, per il momento, mi mancano le due più difficili. Gliele mostrerei anche, ma quasi tutte coinvolgono la mia innata, lo Shakuton, e creare delle piccole palle di fuoco all'improvviso potrebbe spaventare quei ragazzi, temo. Però se ha qualche domanda chieda pure, mi fa piacere parlare di queste cose, anche se le ho appena scoperte anch'io.
    Aspettai una sua risposta, ma prima che potesse arrivare sentii un urlo alle mie spalle. Non era dei ragazzi di prima, era un'altra persona.
    Ehi verme!
    Mi girai e vidi che il nuovo arrivato si stava avvicinando con energia agli altri, anche se non capivo bene cosa potesse avere in mente. Si fermò a poca distanza da loro e iniziò a parlare, ma eravamo troppo lontani per capire. Feci un cenno preoccupato a Kuniyoshi, non volevo che succedessero guai, non davanti ai miei occhi. In quanto futura sacerdotessa dei Sette era mio dovere difendere pace e concordia, quando potevo.
     
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    Mi dispiaceva un po' andare in missione, senza i miei compagni di team. Ero stato assegnato in una missione dove comprendeva una ragazza di un altro team che non conoscevo ed un ninja di Oto. Mi faceva sempre piacere conoscere persone nuove, soprattutto quando si trattava di compaesani. Visto che la popolazione di Kumo era molto alta, mi risultava difficile conoscere tutti i ninja del villaggio, anche se si trattava di Genin.
    Si chiamava Anzu ed onestamente non riuscivo a collocarla perfettamente. Sempre sulle sue, un tipo di persona che si poteva arrabbiare facilmente. Per certi versi durante la missione ero abbastanza teso, non tanto per la presenza di Baku (che ovviamente era stato un piacere ritrovarmelo in missione e come caposquadra), ma perché non riuscivo a trattare con lei.
    Oltre al fatto che si trattava di una ragazza che non conoscevo e mi imbarazzavo anche solo incrociare il suo sguardo, temevo anche di dire qualcosa di sbagliato e di farla arrabbiare.
    - Abbiamo quasi finito il giro credo.- Affermò Baku, durante il tragitto di perlustrazione della zona, controllando se ci fossero banditi o se avessero lasciato qualcosa dietro.
    In ogni caso, visto che la situazione sembrava parecchio tranquilla, durante il tragitto sembrava di aver intravisto il mare.
    Non ero l'unico ad averlo notato, visto che Baku, al di la del suo borbottare e dire sciocchezze, più o meno simpatiche, sembrava apprezzare particolarmente la cosa.
    - Andiamo per di qua, magari ci facciamo un bagno così. Tonno, ti piacciono i tuffi?-
    Non mi piace stare sotto il sole particolarmente, ma se a te piace, non ci sono problemi! Risposi sorridendo.
    Certamente non l'aveva chiesto nel migliori dei modi, ma era interessante vedere come un tipo del genere si fosse entusiasmato per una cosa del genere. Certo avevo forse frainteso le sue reazioni, ma mi piaceva pensarla così.
    In tutto questo Anzu non aveva ancora parlato o meglio se ne stava come al solito sulle sue. Mi dispiaceva al quanto di questa cosa.
    Speravo di poter far amicizia anche con lei o che si aprisse con noi.
    Non aiutava nemmeno forse la presenza del ninja di oto, ma prima o poi avrei voluto risolvere la cosa. Non mi piaceva far rimanere le cose così.
    In ogni caso la spiaggia ed il mare non erano molto distanti, infatti sarebbe bastato solo un piccolo tragitto di alcuni minuti prima di stare con i piedi la sabbia della spiaggia ed a quanto pare anche Anzu ci aveva seguito.
    – Non metteteci troppo. –
    Quest'ultima però non sembrava così convinta di poter bagnarsi o per lo meno avvicinarsi con sufficienza al bagnasciuga o tanto meno svestirsi visto il caldo che faceva.
    Sicura che non vuoi avvicinarti di più? E' un peccato con questo caldo!
    Risposi accucciandomi verso di lei, visto che nel frattempo si era sistemata sulla sabbia.
    Avrei atteso una sua risposta, per poi svestirmi. O meglio mi sarei limitato a levarmi la giacca nera, contornata di rossa e con il coprifronte cucito sulla manica sinistr,a rimanendo con la canotta nera. Faceva caldo ed ancora di più sulla spiaggia, quindi svestirmi un po' mi dava un po' di sollievo.
    Il tutto non durò poi molto, quando un ragazzo iniziò a sbraitare furiosamente.
    Subito dopo si avvicinò in maniera minacciosa a me ed a Baku (dopo essermi svestito mi ero avvicinato a lui). Insultandolo anche pesantemente, nominando la sua povera madre.
    Tu.. Dissi solamente, assottigliando lo sguardo. Ero ancora arrabbiato a dispetto di tutto, per quel che aveva fatto, sia per il quadro distrutto, sia il pugno alle parti bassi.
    Non avevo il benché minimo piacere a trovarmelo davanti e da come parlava, sembrava conoscere anche Baku.
    Baku, conosci anche tu questo qui? Domandai al ninja di oto, indicando la presenza sgradevole di Gaki.
    In lontananza invece, vidi altre due persone, un uomo ed una donna. Forse erano una coppia o forse no. L'unica cosa che potevo dire era che la figura femminile mi sembrava familiare, ma a quella distanza non sapevo dirlo con certezza.
    Speravo vivamente di non coinvolgere o che Anzu non si sarebbe arrabbiata fin troppo ed iniziar un nuovo casino.

    Edited by tandah! - 7/9/2017, 22:59
     
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    Izumi si era limitato a far ruotare gli occhi quando Tsunayoshi aveva risposto in modo così servile. Era così passivo che quasi provava pena per lui. L’altra invece si limitava ad odiarlo da lontano, senza disturbarlo, quindi andava tutto bene. Quando aveva raccomandato ad entrambi di non metterci troppo, lui non si era minimamente preoccupato di risponderle, limitandosi a fare un cenno con la mano. Una volta arrivata sul bagnasciuga si era chinato ed era entrato in acqua fino a metà coscia, incurante di bagnare i vestiti. A quel punto aveva immerso la testa per qualche secondo e poi l’aveva tirato fuori con soddisfazione, si era goduto la sensazione delle gocce fresche sul suo butto accaldato e poi aveva iniziato a sciacquarsi con calma lanciando giusto un’occhiata in direzione di quei due tizi. Gli era parso di vedere che uno dei due si fosse come teletrasportato, ma forse era a causa del sale che gli era entrato negli occhi, anche perché la tipa gli sembrava di conoscerla.
    I suoi dubbi sulla qualità della propria vista, però, si erano dissipati quando aveva visto una figura piuttosto bassa avvicinarsi a gran velocità. Istintivamente aveva assottigliato lo sguardo e si era mosso per venirgli incontro, mentre quello lo chiamava “verme” per attirare ancora di più la sua attenzione. Una volta fuori dall’acqua si era passato una mano tra i capelli ed aveva fatto un sorrisetto divertito. Davvero non trovava insulti più fantasiosi? Che poppante. Si era avvicinato anche il Tonno, ora più svestito, al quale aveva appena rivolto un’occhiata. Non voleva distrarsi, sapeva quanto potesse essere pericoloso quel tipo se gli avesse permesso di avvicinarsi.
    Aveva fatto per dire qualcosa a Tsunayoshi e Anzu, ma le parole di Gaki l’avevano fatto bloccare con uno sguardo strano. Quella persona aveva appena insultato sua madre, aveva appena definito sua madre una “cagna” ed aveva detto di averla fatta urlare. Aveva davvero insultato sua madre. In quel momento aveva sentito il chakra iniziare a scoppiettargli sotto la pelle, perfettamente in linea con il suo sangue ribollente. Voleva fare male a quel tizio. Non sapeva nulla di lui, di sua madre e di quello che aveva passato. Poteva insultarlo quanto voleva, ma non doveva toccare lei, non gli aveva fatto niente. Gli avrebbe fatto passare le pene dell’inferno per quello. Letteralmente.
    Aveva velocemente spezzato un sigillo e concentrato il chakra sopra di sé, creando una specie di vortice contenente tanti piccoli teschi. In teoria ci sarebbero dovute essere foglie, ma Izumi era famoso per quel suo cattivo gusto. Non si preoccupava minimamente di colpire Tsuna o Anzu, il primo era accanto a lui e la seconda seduta troppo lontano… però quel tale era perfettamente nel suo raggio d’azione. Nel caso avesse fissato il vortice anche per un solo istante, il suo avversario si sarebbe ritrovato vittima di un Genjutsu abbastanza crudele, ma che lui credeva fermamente si meritasse. A giudicare dal tono del ragazzo di Kumo, tra l’altro, poteva intuire come avesse dato fastidio pure a lui in passato. Non gli aveva detto nulla però, troppo impegnato ad assicurarsi che quel maledetto passasse le pene dell’inferno nel modo più minuzioso possibile. Peccato, gli sarebbe piaciuto sapere cosa stava vedendo.


    CITAZIONE
    Illusione Demoniaca: Visione dell'Inferno (Magen: Narakumi no Jutsu)
    Tipo: Genjutsu
    L'utilizzatore spezza il sigillo necessario a generare un leggero vortice di foglie sopra la sua testa. Non appena la vittima designata lo guarda ne viene come ipnotizzata; il genjutsu ha così effetto e il bersaglio viene avvolto, illusoriamente, dal vortice stesso.
    L'illusione fa prima cadere il bersaglio in uno stato confusionale e poi lo induce a immaginare di vedere una scena traumatica. Gli effetti dell'illusione e le stesse immagini proiettate nella mente dell'obiettivo non sono controllabili da colui che sfrutta la tecnica. Inoltre se tra i due ninja c'è un divario di forza molto grande questa tecnica è capace di lasciare l'avversario privo di sensi. L'utilizzatore deve rimanere fermo e controllare lo stato del genjutsu mentre questo è attivo.
    [L'utilizzatore non è a conoscenza di ciò che vede la vittima]
    [L'illusione ha effetto se la vittima si trova entro 10 metri dall'utilizzatore, altrimenti vedrà il vortice roteare senza essere raggiunto dall'illusione]
    [Le foglie possono essere sostituite con altri oggetti scenici]
    [Sigilli: 1]
    Stimolo: visivo
    Mondo di attuazione: illusorio
    Bersaglio: singolo
    Immobilità: necessaria
    Consumo: 40

    Consumo con Controllo del chakra: 28

    Izumi Usui
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    4
    12
    15
    15
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    16

    Post:
    1/10
    (in caso di combattimento con conteggio di post limitati)

    Potenziamenti:
    Controllo del chakra lvl 4: - 12 Costo attivazione tecniche, - 4 Costo mantenimento tecniche

    Armi:
    - Kunai (x5)
    160/188
    - 28 Visione d'inferno

    Ferite:
    ///

    Stato Fisico:
    85.10% del chakra -> Okay

    Stato Mentale:
    Incavolato

     
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    Demone perturbatore di anime

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    Una volta trovato il suo posto sulla sabbia, Anzu difficilmente si sarebbe mossa. Poggiò l’altra mano libera sul ginocchio, iniziando a picchiettare sull’articolazione con due dita senza neanche farci caso. Aveva lanciato un altro sguardo ai due individui lontani da loro, giusto per assicurarsi che non potessero diventare improvvisamente un fastidio o peggio, una qualche minaccia: corrugò la fronte perplessa quando vide uno dei due, il ragazzo, sparire nel nulla, credendo per un attimo di aver avuto un’allucinazione, ma quando lo vide comparire alle spalle dell’altra roteò gli occhi e sbuffò, voltando il capo. Tornò a fissare di fronte a sé, senza fare caso alla figura di Baku intento a fare il bel sirenetto, distogliendo l’attenzione dal bagnasciuga solo quando Tsunayoshi le si sedette accanto. Gli lanciò un’occhiata laterale, senza muovere il capo semi-costretto nella posizione già assunta per via della mano che lo sorreggeva, e dopo averlo ascoltato fece spallucce.
    – Io sto bene. –, rispose solamente, senza alcuna particolare inclinazione nel tono di voce. Non le interessava particolarmente tuffarsi in acqua, o anche solo bagnarsi i piedi, ma sembrava disposta ad aspettare qualche minuto affinché gli altri due si potessero concedere quel piccolo lusso. Solo qualche minuto, però.
    Rimase sola, quando Tsunayoshi raggiunse Baku. La mano che prima era poggiata sul ginocchio prese a distrarsi con la sabbia, raccogliendone un pugno e lasciandola scivolare via dalle fessure tra le dita di volta in volta, per una decina di volte. Smise quando un altro ragazzo, questa volta tutto in nero, spuntò dal nulla e iniziò a marciare verso i suoi compagni di squadra con puro odio e furia stampati in volto. Sicuramente annunciava nulla di buono.
    Con un solo movimento Anzu tornò in piedi, sbattendo le mani sui pantaloni per far cadere la sabbia di troppo, e fece qualche passo verso di loro, senza però avvicinarsi più del necessario. Rimase a un sette/otto metri da loro, e si limitò ad osservarli. Voleva capire che stesse succedendo, come prima cosa. Tsunayoshi e Baku sembravano aver già fatto la conoscenza dell’altro, evidentemente in circostanze non del tutto piacevoli, o almeno fu quello ciò che lei arrivò a capire prima che lo sconosciuto iniziasse a sbraitare profanità riguardo la madre di Baku. In poche parole quel tipo tracciò una linea limite, poi la superò di gran lunga con un balzo e voltandosi verso di essa gli rivolse pure un bel dito medio.
    Pur non avendo a sua volta un bel rapporto con la madre, probabilmente anche lei per principio avrebbe reagito a quel modo. Solo forse con un pugno alla gola, e non un genjutsu. Evidentemente doveva aver colpito nel segno: Baku era stranamente silenzioso, e la mossa con la quale aveva iniziato lo scontro non era da sottovalutare. Voleva farlo soffrire.
    Non dovette allontanarsi né chiudere gli occhi per evitare di essere inclusa nell’illusione, dato che era più che a distanza di sicurezza. incrociò le braccia al petto e, scacciando un ciuffo dei capelli legati dal volto con uno scatto del capo, decise di rimanere in stand-by per il momento. Se il tipo si fosse liberato troppo in fretta dal genjutsu, rivelandosi più pericoloso di come a una prima occhiata avesse ritenuto lei stessa, probabilmente si sarebbe unita per evitare di dover spiegare ai suoi superiori di Kumo perché avesse perso per strada i suoi due compagni di squadra.
    Ma per il momento le bastava guardare.
     
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    Kuniyoshi fu molto soddisfatto della spiegazione che aveva dato ad Aiko, ascoltò poi attentamente la ragazza quando iniziò a parlare delle sette abilità oculari del suo Clan, rimase abbastanza sorpreso, anche perché credeva che gli unici Clan che avessero abilità oculari fossero gli Hyuuga e gli Uchiha.
    "C'è sempre da imparare alla fine!"
    << Non ho mai incontrato un utilizzatore dello Shakuton! Da quel che so praticamente disidrata le persone, giusto? Questo la rende particolarmente efficace contro chiunque con possieda il Suiton...>> ero partito con i miei classici ragionamenti che, però, fu interrotto da una espressione abbastanza colorita provenire dal gruppetto appena giunto sulla spiaggia, il tempo di girarsi per vedere un tizio vestito di nero che andava praticamente a rompere le scatole ai tre ragazzi di prima.
    Aiko lanciò a Kuniyoshi uno sguardo preoccupato, evidentemente non voleva che in quel posto scoppiassero casini << Ok, ci penso io.>> si avvicinò velocemente ai due che stavano litigando, quello con i capelli biondi aveva appena lanciato ...Illusione d'inferno con i teschietti? Non ne era sicuro, però aveva fatto qualcosa al ragazzo che voleva dar fastidio, cento a uno che uno che una volta finita l'eventuale illusione si sarebbero presi a mazzate, meglio prevenire.
    L'Uchiha si posizionò proprio al loro fianco, abbastanza vicino da poter bloccare eventuali pugni e tecniche, appoggiò entrambi le mani sui fianchi e fissò entrambi << Non è il caso di turbare la quiete di questo posto. Sciogli l'illusione e calmati.>> avrebbe detto al tipo biondo se il ragazzo in nero fosse caduto effettivamente sotto una illusione, se poi non gli avrebbe dato ascolto, Kuniyoshi avrebbe appoggiato una mano sulla spalla del ragazzo per passargli del chakra e spezzare quel circolo anomalo all'interno del suo sistema circolatorio.
    << Qual è il problema?>>

    Edited by Templare_Bren - 8/9/2017, 16:32
     
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  15. Dae-su
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    User deleted


    Ma bene, a quanto pare avevo toccato un punto dolente di quel bamboccio. Ne fui lieto, avevo catturato subito il suo "interesse". Se avessi avuto delle maniche me le sarei tirate fin sopra il gomito. Un'altra occasione di sfogare la rabbia, un'occasione per rimediare alle svariate sconfitte subite. Notai che c'era anche quell'altro tipo, il mammone con la madre puttana pittrice. Voltai il mio sguardo verso di lui e il mio ghigno si allargò notevolmente.
    Giorno Matsuko. Cos'è quello sguardo, hai le tue cose?
    Dato che più indietro c'era anche una ragazza bionda, brutta come la fame, alzai la voce abbastanza da farmi sentire anche da lei.
    Comunque il biondino minchione pareva essersi bloccato, aveva un'espressione del cazzo stampata sul volto.
    Avanti, cosa aspetti!
    Qualcosa alla fine fece. Mosse le mani alla maniera dei ninja, stava per usare il chakra! Mi misi prontamente in una posizione di guardia alzando le braccia a coprire petto e volto. Stavolta non ci furono né onde d'urto né esplosioni, soltanto dei piccoli teschi bianchi iniziarono a volteggiare sopra il cranio dello shinobi.
    Pensi di spaventarmi con un simile gioco di prestigio?
    Sui miei occhi calò il sipario.

    -------------------------------------------------------------------

    Scoprii di trovarmi in un corridoio scarsamente illuminato da delle torce. Come ero arrivato lì? Perché stavo correndo? Ma sopratutto perchè sentivo una tale stretta al petto? Paura, terrore puro. Sapevo che qualcosa si muoveva alle mie spalle, inoltre quel qualcosa desiderava raggiungermi. Quindi stavo scappando. Notai che le torce si spegnevano dopo il mio passaggio. Se mi guardavo indietro non riuscivo a scorgere alcun ché nelle tenebre che avanzavano inesorabili.
    Mi dava un certo sollievo camminare alla luce delle torce. Sentivo nel profondo che finché quell'oscurità non mi avesse raggiunto avrei potuto farcela. E infatti riuscii a guadagnare terreno, anzi, le torce smisero si spegnersi. Non avevo neanche più la sensazione che qualcuno mi stesse inseguendo.
    Fatti una decina di metri mi fermai ansimante, mi sentivo davvero fuori pericolo e volevo riprendere fiato.
    Quella sensazione fece nuovamente capolino, più intensa. Il mio cuore ricominciò a battere all'impazzata. Ora anche davanti a me la luce delle torce svaniva, così come alle mie spalle. La morsa al cuore si fece più stringente. Afferrai la carne del petto come a proteggere ciò che c'era dietro. Rimase un solo quadratino illuminato da una torcia, là ero io. Mi ero rannicchiato contro una parete nascondendo il volto fra le ginocchia.
    La sensazione divenne suono, dei passi. Due figure vennero come rigettate dalle tenebre. Da un lato un tipo biondo, ben vestito, mi guardava maliziosamente. Dall'altro lato una figura dalla criniera candida mi fissava con sufficienza.
    Il biondo tirò fuori un copri-fronte senza fascia con sopra il simbolo di Oto. L'altro intanto mi si era fatto vicino, ora sorrideva.
    Mi mise una mano fra i capelli e tirò finché non fui nuovamente eretto. Io non riuscivo a reagire, ero completamente immobilizzato dalla paura. Sempre il candido mi bloccò le braccia in una morsa di ferro.
    Mentre il biondino si avvicinava girò il copri-fronte in modo che potessi vederne il retro. Capii perchè mancava la fascia per legarselo al capo. Per fissare la placca alla fronte avevano predisposto una bella manciata di chiodi, belli spessi.
    Iniziò a spingere la placca contro la mia fronte. Sentivo distintamente le punte forarmi la testa e sfiorare il cranio. Non riuscivo a urlare, dannazione perchè non reagivo? Era come se fossi uno spettatore di me stesso.
    I chiodi non erano ancora entrati del tutto quando sentii il biondo smettere di spingere. Nonostante il sangue che mi colava sugli occhi riuscii a osservarlo mentre tirava indietro il braccio. La stretta alle braccia si fece più forte. Il colpo partii. Il suo palmo impattò vigorosamente sulla placca metallica che si inserii perfettamente e precisamente nel mio cranio.

    -------------------------------------------------------------------



    Spalancai gli occhi alla luce del sole. Avevo le braccia mollemente lungo i fianchi e mi sentivo parecchio stordito. Cos'era stato quello? Stavo diventando pazzo? Era stato un sogno? Non pazzo ma narcolettico dunque? Oppure un'allucinazione? Eppure non mi ero drogato quel giorno. Fatto sta che riconobbi subito i miei due torturatori. La mia rabbia montò, ma cercai comunque di ragionare lucidamente.
    Il biondino aveva fatto i soliti giochi di prestigio con le mani, poi quei teschietti gli erano spuntati sulla testa. Io li avevo visti e da lì era partito tutto. Non potevo esserne sicuro ma avevo tutta la sensazione che fosse stata opera sua.
    Comunque non potei non notare il tizio che si era avvicinato.
    << Qual è il problema?>>
    Che cazzo vuoi eh? Fatti gli affaracci tuoi e vattene!
    Gli dissi in malo modo guardandolo con astio. Non avevo ancora capito bene quello che mi era successo ma mi girava la testa e avevo la nausea. Una sola cosa mi era chiara: Quel biondino avrebbe dovuto subire le pene dell'inferno per quello scherzetto del cazzo.
    Mi rivolsi a lui con uno sguardo e un tono carico di rabbia.
    Lo so che sei stato tu pezzo di merda.
    Gli ringhiai contro.
    Perché non mi affronti sul serio invece di ricorrere a questi mezzucci?


    Ovviamente volevo solo dire che quello che Gaki dice, pensa o narra non rispecchia affatto il mio pensiero. Insomma è lui lo psicopatico non io XD
     
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29 replies since 5/9/2017, 14:35   524 views
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