I'm on a boat!

Allenamento per la specializzazione in Esperto di Rotoli

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    Demone incendiario

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    Dopo la strana avventura con Zen in quel luogo sconosciuto, mi preparai finalmente a salpare per il Paese del Mare, senza più imprevisti a frapporsi tra me e la mia meta. O almeno così pensavo, ma non avevo fatto i conti con i capricci della sorte. Mentre camminavo da sola lungo la banchina senza troppi pensieri, notai l’arrivo di una grossa nave che arrivava da ovest. Aveva uno stemma particolare sulle vele, una piovra enorme e nera. Mi avvicinai, incuriosita, al luogo in cui attraccò, nella speranza di vedere che tipo di persone sarebbero scese da una imbarcazione così particolare. Molti dei passeggeri erano perfettamente normali, ma uno di essi attrasse subito la mia attenzione, un vecchietto basso e dallo sguardo sveglio e tagliente.
    Maestro Egor?!
    Lui si avvicinò, sorpreso quanto me.
    Aiko! Ti vedo in forma, ottimo! Hai avuto un bel po’ di culo a trovarmi qui, sai? Già stavo pensando a come contattarti, non è la cosa più facile del mondo. Sono successi un po’ di casini, mio nipote s’è fatto venire un infarto e dunque devo tornare a casa. Vuoi venire con me?
    Oh, dei, mi dispiace! Sta bene adesso? Sì, io posso partire quando vuoi.
    L’uomo fece un cenno con la testa, per tranquillizzarmi sulle condizioni del suo parente. Evidentemente era fuori pericolo, anche se immaginai che quell’attacco cardiaco dovesse averlo lasciato non in piena forma, anzi. Del resto forse era proprio per quello che il mio maestro stava dirigendosi in tutta fretta da lui. Mi fece anche segno di seguirlo fino alla biglietteria, dove prenotammo una cabina per il primo viaggio verso il Paese dell’Artiglio, che sarebbe partito due ore dopo.
    Sono due giorni di viaggio. Se te la senti io sono disposto ad allenarti mentre siamo in mare, di sicuro non avrei niente da fare. E poi ci sono giusto un paio di cose che vorrei mostrarti. Che ne dici?


    Piccolo post introduttivo. Il resto non è ancora pronto, ma inizio a postare questo in modo da mettere fermo dove sta in questo momento quella disgraziata della mia pg.


    Edited by GIIJlio - 11/8/2017, 14:41
     
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    Bene, raccontami un po’… hai fatto qualche progresso in questo anno? Hai utilizzato spesso le tue abilità?
    Dopo aver sistemate le sue cose, maestro Egor si rivolse subito a me, per iniziare la lezione. Io cercai di ripensare a quello che era successo da quando avevo lasciato il suo laboratorio. Non avevo creato spesso rotoli nuovi, ma un paio sì, ovvero il rotolo orchestrale e quello bibliotecario. Quando spiegai le prerogative di questi oggetti il maestro si disse impressionato, erano in effetti utili. Gli raccontai anche di quando avevo venduto un paio di rotoli del suono e di quando avevo regalato a due miei amici che vivevano lontani i rotoli comunicanti.
    Diciamo che un po’ hai usato le tue abilità, ne sono contento. Avevo timore che smettessi di fare pratica e ti arrugginissi troppo, lieto di sbagliarmi. Vediamo, la prima cosa che pensavo di insegnarti è il lucchetto. Tu sai cosa sono i lucchetti in generale, vero?
    Risposi di sì, anche se non capivo cosa potesse avere a che fare quella questione con i rotoli. L’uomo mi spiegò che in certi casi era assolutamente necessario accertare la sicurezza delle merci trasportate, impedendo l’estrazione dai rotoli degli oggetti a estranei. Bisognava ricoprire tutte le slot con una rete di sicurezza di chakra, che sarebbe scattata solo nel momento in cui il tentativo di estrazione veniva svolto dalla persona che aveva apposto tale sistema di protezione. Non era una abilità semplice da imparare, visto che comportava un sistema di riconoscimento del chakra, ma una volta appresa era comoda e duttile, mi disse il maestro.
    Forza, fai una prova!
    Un po’ sperduta, provai a iniziare a concentrare un po’ di chakra per coprire tutto il rotolo che mi era stato dato. Ero diventata brava nel farlo, però non capivo quale potesse essere il mio compito preciso, in questo caso. Feci fluire per un po’ a vuoto l’energia, prima di capire che non stavo facendo in sostanza niente. Dovetti chiedere ancora una volta al maestro, che cercò di farmi capire quale era il punto. Dovevo sentire ogni slot di immagazzinamento e creare una barriera che le contenesse tutte, Ci misi un po’ a far venir fuori con chiarezza un progetto del genere, mi sembrava oltremodo complicato, ma una volta avuta l’idea di base riuscii ad applicarmi a dovere. In pochi tentativi fui in grado di ideare e di applicare un effettivo sigillo sul sigillo stesso, una tecnica non proprio semplice anche solo concettualmente.
    Dovresti esserci, credo. Prova ad aprirla.
    Quel passaggio dimostrò che non avevo padroneggiato per niente tale abilità, visto che il rotolo rimase chiuso ermeticamente. Non rispondeva al mio chakra, quindi mi identificava come persona a cui impedire l’accesso.
    Quindi è da buttare adesso?
    Ero abbastanza spaventata da tale opzione, avevo timore di aver sprecato uno dei preziosi rotoli del maestro, ma per fortuna non era così. Lui riuscì con una abilità apposita e con ben pochi sforzi a “scassinare” il mio lucchetto.
    Sono anni che insegno, mi sono preso le mie precauzioni. Forza, fai un altro tentativo e non ti preoccupare del resto. Ho tutto sotto controllo.
    Ripartii dunque con l’allenamento, ma ebbi particolare difficoltà a capire come poter impostare il riconoscimento del chakra. Alla fine, dopo vari tentativi a vuoto, ebbi l’intuizione giusta. Porre una piccola quantità di energia sopra al sigillo, come prima barriera davanti al grande muro successivo. Questo chakra aveva proprio il compito di unirsi a quello immesso per l’estrazione, stabilendo se esso era il mio o quello di altri. Nel primo caso esso faceva passare l’energia immessa e la aiutava ad aprire la “serratura” del rotolo, in caso contrario non faceva scattare la ostacolava in maniera sufficiente a che essa si infrangesse contro la difesa imposta alle varie slot. Quando finalmente il primo sigillo completo fu pronto, provai a estrarre il contenuto del rotolo, riuscendoci senza problemi, però purtroppo ci riuscì anche il maestro, al solo secondo tentativo.
    Le tue difese sono deboli, non vanno bene così. Però immagino dipenda anche dal fatto che sei stanca, una pausa è d’uopo di certo. Vai a prendere un po’ d’aria, tra due ore ti rivoglio qui, più combattiva e concentrata di prima.
    Io seguii il consiglio del maestro Egor, sapevo che era molto abile a capire i bisogni dei suoi allievi senza che essi dovessero dire nulla. Uscii dalla cabina e feci una piccola passeggiata sul ponte. Sentii il vento caldo dell’estate sul volto, parlai con un po’ di persone, distesi la mente e scacciai la tensione. Quando tornai ero un’altra persona e il maestro lo capì anche solo dallo sguardo. Non mi disse nulla, mi indicò il rotolo su cui stavo lavorando prima e mi disse di fare un altro tentativo. Io mi concentrai un sacco sul compito, immaginai a fondo il muro che stavo costruendo e il piccolo lucchetto in cui doveva passare il chakra per il riconoscimento. Con le idee chiare era tutto più facile e infatti al primo tentativo le cose andarono molto bene, come mi confermò il mio mentore.
    Ottimo! Può essere ancora perfezionata, ma funziona già come dovrebbe. Oggi abbiamo ancora un po’ di tempo per raggiungere il meglio che puoi pretendere da te, così domani ripartiamo con un’altra cosa, ti va?


    Il livello di spec che punto ad ottenere sarebbe questo:

    Livello 4
    --L'agilità aumenta di 2
    --lucchetto: apponendo un piccolo sigillo di chakra sui propri rotoli, è possibile creare un meccanismo di difesa, che impedisce a tutte le altre persone di prelevare gli oggetti contenuti in esso. Il costo della creazione del sigillo è di due unità di chakra per il numero di slot contenute nel rotolo, mentre quello di evocazione risulta essere di un'unità di chakra per ogni slot (questo costo aggiuntivo non beneficia dell'abilità “evocare migliorato”).
    --altrui lucchetto: apponendo un piccolo sigillo con il proprio chakra e con quello di un'altra persona su di un rotolo, è possibile creare un meccanismo di difesa che impedisce a chi non è questa seconda persona di prelevare gli oggetti contenuti in esso. Il costo della creazione del sigillo è di due unità di chakra per il numero di slot contenute nel rotolo (diviso equamente tra le due persone che partecipano al processo), mentre quello di evocazione risulta maggiorato di un'unità di chakra per ogni slot rispetto al consumo normale.
     
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    La mattina seguente mi svegliai di buon’ora, ben prima del mio maestro. Uscii a fare di nuovo due passi sul ponte, per osservare il mare in silenzio. Quando finalmente fu tempo di rientrare potemmo iniziare senza indugi il nostro allenamento.
    L’abilità di oggi è in pratica quella di ieri, però applicata anche ad altri. Crei un sigillo insieme ad una seconda persona e da quel momento in poi solo essa può prelevare dal rotolo. Visto che non abbiamo altri con cui lavorare ovviamente sarò io questa persona in questione. Sei pronta?
    Annuii con aria determinata, al che ricevetti un’altra dose di spiegazioni. In pratica avrei dovuto far concentrare all’utente finale un po’ di chakra e fare io la stessa identica operazione. Le due energie si sarebbero unite e io avrei potuto creare il sigillo usandole come ingrediente. La spiegazione era chiara, metterla in pratica risultò più difficile. Lui sapeva il giusto dosaggio, ma trovare un equilibrio era già un primo ostacolo che mi bloccò per un paio di tentativi. Subito dopo, poi, incappai in un altro problema, questa volta molto più complesso. Non era per niente semplice lavorare con del chakra che in parte non era mio. Era innaturale, anche se si trattava di quantità così piccole. Dopo diversi tentativi infruttuosi capii che non potevo manipolare l’energia del maestro, era semplicemente impossibile, ma dovevo in qualche modo aggirare l’ostacolo. Alla fine riuscii a comprendere il modo. Dovevo in sostanza “adagiare” il chakra esterno sul mio e lavorare solo con esso. Il sigillo doveva prendere forza dall’energia dell’utente finale, mentre dalla mia si sarebbe generato il meccanismo di riconoscimento. Il lucchetto era mio, il muro era altrui, per riprendere la metafora che avevo usato il giorno prima. In questa maniera riuscii a completare il primo tentativo, che il maestro mise subito alla prova. Lui riuscì a recuperare il contenuto del rotolo, ma quando fece provare me ci riuscii anch’io al secondo tentativo.
    No, non ci siamo ancora. Devi essere più precisa con il riconoscimento, non puoi dare al cliente un servizio incompleto. Più concentrata, su!
    Seguii le indicazioni del maestro e alla seconda occasione andai meglio, anche se ne servirono altre quattro o cinque per ottenere risultati davvero buoni. Alla fine mi ritrovai parecchio stanca, anche se più mentalmente che fisicamente.
    Bene, con questa direi che più o meno ti ho insegnato quello che volevo insegnarti. Abbiamo ancora un po’ di ore, oggi pomeriggio. Hai qualche dubbio o qualcosa di cui vuoi parlarmi?
    Quella domanda mi prese di sorpresa, anche perché in effetti avevo proprio una cosa che volevo chiedergli. Non ero sicura che fosse il caso, quindi rimasi qualche istante a riflettere, poi mi convinsi da sola.
    Ecco… sì, ci sarebbe un mio progettino che volevo mostrarle. Un rotolo di mia invenzione, non ancora pronto ma quasi. In pratica lo userei per immagazzinare chakra, così da averne a disposizione in un secondo momento. Non so se è fattibile, però, finora ci ho lavorato solo in astratto.
    L’uomo mi lanciò un’occhiata molto perplessa e quando gli chiesi lumi lui mi disse che in tanti altri ci avevano provato, ma nessuno era riuscito a trovare un modo di fare qualcosa del genere. Mi disse che sarebbe stata la scoperta del secolo, se fosse riuscita, ma disse anche che dubitava fortemente della fattibilità di qualcosa del genere. Io gli porsi comunque il foglio dove avevo preso appunti e lui diede un’occhiata con sguardo ancora scettico. Che sparì dopo pochi secondi, sostituito da occhi sgranati al massimo, segno di sorpresa.
    Ha… ha senso! È abbastanza complesso, ma ha senso. Questo fa… quello invece… mannaggia. Dobbiamo provarci, Aiko. SI. PUÒ. FARE!!
    Risi a quella citazione improbabile, l’aria spiritata dell’uomo era perfettamente a tema. Speravo solo che il nostro esperimento finisse in maniera migliore rispetto a quello dell’opera satirica da cui era tratta la frase appena recitata dal maestro. Radunammo dunque il necessario e partimmo con il lavoro. Il maestro mi aiutò a completare i punti ancora mancanti e a limare i difetti visibili. Rimanemmo ore ad aggeggiare sul mio piccolo quadernetto di appunti, saltammo persino pranzo tanto eravamo eccitati per la possibile scoperta. Alla fine ci concedemmo di mangiare qualcosa solo quando avemmo una bozza completa e approvata da entrambi. Dopo il veloce pasto fu l’ora di mettere alla prova la creazione. Il maestro insistette perché fossi io a occuparmi della compilazione del sigillo. Per quei primi tentativi avevamo deciso di lavorare su dei rotoli piccoli, i meno costosi, per limitare i costi dell’esperimento. Io ci misi tutta la calma e precisione di cui ero capace e in una mezz’ora completai l’opera. Ero molto tesa quando tentai di concentrare il chakra dentro il rotolo ed eruppi in un’esultanza scomposta quando scoprii che il sigillo funzionava. Guardai il maestro, sorrideva e scuoteva la testa, non riusciva a credere ai suoi occhi. Ero incredula anch’io, ma sapevo di dover verificare che funzionasse anche l’altra parte di utilizzo, prima di gioire troppo. Poi ci sarebbero state comunque altre operazioni da fare, temevo potesse esserci qualche limite di utilizzabilità, magari non sarebbe stato possibile “dare” il proprio chakra ad altri tramite questo mezzo. Però questi erano dubbi che avrei chiarito in un secondo momento, ora dovevo verificare che il mio capolavoro funzionasse davvero. Misi una mano sul sigillo e concentrai la giusta dose di energia. Successe tutto in un istante, non capii bene cosa successe. Provai un forte dolore alla fronte e poi alla nuca e mi ritrovai a terra senza riuscire a comprendere niente, visto che persi i sensi subito. Quando riaprii gli occhi ero in un lettino, mi doleva il capo come non mai. La luce dalla finestra era quella della sera, dovevano essere passate un sacco di ore. Vicino a me c’era il maestro che, non appena si accorse che mi ero svegliata, mi abbracciò con impeto.
    Aiko, meno male! Il dottore ha detto che non ti sei fatta niente, ma continuavi a non svegliarti! Mi hai fatto prendere un colpo!
    Dopo aver assicurato l’uomo sulle mie condizioni decenti di salute gli chiesi di spiegarmi l’accaduto. In sostanza il rotolo non funzionava a dovere, aveva creato un’onda d’urto pazzesca, dovuta alla troppa compressione del chakra. Purtroppo la nostra teoria era stata ingenua, non era possibile fare una cosa del genere, di sicuro non in quel modo.
    Dobbiamo cestinare quel progetto, c’è già fin troppa violenza al mondo e il rotolo grande… se qualcosa del genere finisse nelle mani sbagliate… tremo al solo pensiero. Aiko, la creatrice sei tu e se pensi che ti possa essere utile ti consiglio di tenerlo il rotolo che abbiamo fatto. Dovrebbe essere ricaricabile all’infinito, anche se ovviamente produrrebbe sempre lo stesso risultato. Però un prodotto del genere non va assolutamente commercializzato, sei d’accordo?
    Annuii semplicemente, ancora un po’ confusa. Ne avremmo parlato più tardi, prima dovevo riprendermi un po’. Per fortuna bastò un’altra dose di riposo e per le undici di sera mi fu permesso di tornare in cabina. Avevo preso una botta non troppo forte, ma essendo stata alla nuca mi aveva disturbato assai. Una volta tornata dal maestro potemmo discutere con calma. Avevo avuto modo di pensarci e in effetti sarebbe potuto tornarmi utile tenere il rotolo così come era. Una forma di difesa veloce, efficace e, anche se autolesionista, inaspettata per eventuali nemici. Ricaricai il rotolo di chakra, ci misi un lucchetto per impedire che fosse usato da altri, poi lo riposi nella Rotoleria. Di seguito mi feci dare gli appunti su cui avevamo lavorato io e il maestro e insieme a lui cancellammo tutto. Avevo involontariamente creato un’arma parecchio pericolosa, non sarebbe mai e poi mai dovuta finire in mani sbagliate, su questo eravamo del tutto d’accordo.


    Oltre all'abilità "Altrui Lucchetto" la pg si allena anche inventando e creando il rotolo qui sotto. Ho già preso un rotolo bianco piccolo al mercato, quando sarà il momento di modificare in scheda aggiungerò il rotolo bomba a mano e scalerò i soldi.

    Rotolo esplosivo
    Rotolo molto simile alle cartebomba, che non contiene oggetti, bensì energia. Concentrandovi all’interno una gran quantità di chakra, si può immagazzinarlo per un utilizzo successivo. Vista la compressione a cui è costretto, una volta rilasciato questo esploderà in maniera fragorosa, in una rumorosa onda d’urto, che provoca danni da impatto a tutto ciò che viene colpito. L'onda d'urto si diffonderà come semisfera (180°) a partire dal lato di rotolo su cui è imposto il sigillo da attivare. Il costo di concentrazione è pari al doppio della Forza della deflagrazione che si otterrà, il costo di estrazione è pari proprio a questa Forza. La quantità massima di chakra accumulabile e il raggio di azione delle onde d’urto sono dettate dai vari formati di questo rotolo. L’utilizzatore ovviamente non è immune a tali colpi, quindi ne rimarrà sempre coinvolto, mentre il rotolo resisterà alla propria esplosione, rimanendo dunque riutilizzabile. Sia il consumo di concentrazione che quello di estrazione non possono essere scontati dalla Specializzazione in Esperto in Rotoli.
    -Rotolo “Bomba a mano”: può accumulare fino a 80 unità di chakra e il raggio dell’onda d’urto sarà di due metri. Costo: 1 rotolo piccolo + 35 ryo
    -Rotolo “Granata”: può accumulare fino a 160 unità di chakra e il raggio dell’onda d’urto sarà di quattro metri. Costo: 1 rotolo medio + 110 ryo
    -Rotolo “Fine del Mondo”: può accumulare fino a 240 unità di chakra e il raggio dell’onda d’urto sarà di otto metri. Costo: 1 rotolo grande + 220 ryo
     
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