Mente sopraffina | Livello C

Partecipante: Aiko Netsushi | Qm: Templare_Bren

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    Hic iacet Arthurus, Rex quondam Rex futurus.

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    Multiquest Esplorativa!
    Livello: C
    Descrizione: Con la conclusione dei conflitti nelle varie zone del continente, i Paesi hanno impiegato in maniera diversa tutte le risorse prima impiegate nella corsa agli armamenti. Tra missioni diplomatiche nel continente Est, spedizioni di ricerca e contatti da paesi minori prima ignorati, un Nuovo Mondo si è aperto per i cittadini dei Villaggi Ninja!
    Purtroppo insieme al piacere della scoperta c'è anche la più noiosa raccolta di informazioni, vitale per un mondo di shinobi: ogni Villaggio ha inserito nella propria Bacheca Missioni un invito a tutti i suoi ninja nell'esplorare tali regioni il più possibile, offrendo ricompense in caso di conseguimenti geografici, biologici o diplomatici importanti.
    Vuoi scoprire nuove specie animali? Vuoi mettere alla prova la tua diplomazia varcando legalmente confini chiusi o la tua astuzia superandoli illegalmente? Vuoi trovare interessanti siti archeologici? Questa è la missione che fa per te!

    Primo post classico di introduzione, descrivi come sei alla ricerca di un lavoro nel Paese del Té, durante la ricerca senti delle dicerie sulla scoperta di nuovi Paesi, scrivimi ovviamente poi come ti informi su queste nuove scoperte!

    Per qualsiasi cosa rompimi pure le scatole in privato!
     
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    Appena uscita da casa di Draig, con mente e cuore ancora confusi, mi diressi da Jin e Fuu. Aspettai che finissero lezione, poi li salutai e ringraziai mille volte, per la gentilezza estrema che mi avevano mostrato. Prima di andare via spiegai alla donna che avevo perdonato, anche se solo in parte, la sua amica e dunque di non preoccuparsi di quello. Alla fine, dopo aver promesso ai due coniugi che sarei tornata di nuovo, finalmente ripartii.
    Visto che era passata ormai la metà di luglio non mancava poi molto al momento in cui il Maestro Egor sarebbe arrivato nel Paese del Mare, quindi poteva convenirmi dirigermi già laggiù, di modo da farmi trovare con un lavoro e una sistemazione decente quando sarebbe venuto il momento. Marciai dunque verso Port City, il posto da cui salpavano le navi da viaggio più grandi. In un paio d'ore ci arrivai e, visto che non era ancora l'una, mi misi a girarla un po'. L'atmosfera era piacevole, c'era una fibrillazione non da poco. A quanto pareva c'erano delle grosse novità nell'aria, lo intuii dai volti delle persone e dal loro parlottare tutto eccitato. Ovunque mi girassi c'era qualcuno con il volto radioso, non poteva essere un caso. Una volta al molo diedi un'occhiata agli orari e ai prezzi dei traghetti fino al Paese del Mare. Ce n'erano molti, a diversi orari della giornata, alcuni dei quali parecchio convenienti. Del resto era piena estate e quella era una delle destinazioni turistiche più famose in tutto il continente, era normale che l'offerta fosse ampia e variegata. Proprio perché esente da scadenze pressanti, decisi di farmi un altro giretto in città, ero troppo curiosa di capire cosa stesse succedendo. Cercai prima di tutto un ristorantino dove placare la fame che iniziava a farsi sentire pressante. Ne trovai quasi subito uno, in un vicoletto in centro. Scelsi un piatto molto particolare, "spaghetti allo scoglio", una pietanza proveniente da un lontano paese di mare. Era molto ricco e gustoso, fui decisamente soddisfatta da quella scelta un po' casuale. Alla fine chiesi ad una delle cameriere di fare i complimenti ai cuochi, raramente avevo avuto modo di assaggiare qualcosa di così buono. E visto che costei si rivelò estremamente gentile mi convinsi anche a chiederle se stava succedendo qualcosa di particolare in quei giorni.
    Ultimamente stanno girando sempre più voci sul Continente Orientale, un posto oltre l'oceano. Non si sa molto, ma visto che molti paiono interessati alla cosa sembra che si voglia organizzare una spedizione in questi posti.
    Mi chiesi se la zona in questione fosse quella da cui proveniva Draig. Lei non mi aveva saputo dire molto, visto che non aveva praticamente mai vissuto in quel luogo. Certo, sarebbe stato un grosso colpo di fortuna aver appreso una lingua appena prima di un viaggio nel luogo in cui essa era parlata, avrei potuto persino considerarlo un segno del destino. Chiesi se cercavano membri per quella spedizione, essere pagata per viaggiare sarebbe stata la quintessenza della mia vita, poter esplorare un luogo lontano mi eccitava assai. Sarebbe stato un bel modo di dimenticare la brutta esperienza appena passata. Purtroppo la donna non sapeva molto, quindi non riuscì a dirmi se erano richiesti altri membri o meno, anzi disse solo di aver sentito voci su questa presunta spedizione, della cui esistenza in sé non si pronunciava neanche così certa. La ringraziai accuratamente per la sua gentilezza, poi pagai e uscii dal locale. Mi diressi di nuovo verso il molo, cercando con lo sguardo qualcuno che potesse sembrare più informato sui fatti. Quando lo avrei trovato avrei chiesto lumi su questa voce. Partire alla scoperta di un Nuovo Mondo sarebbe stato fantastico.


    Il post riparte istantaneamente dalla fine di questo topic. Se ho scritto qualcosa che non ti torna o per qualsiasi cosa rompimi pure le scatole xD
     
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    Stavolta sai cosa cercare e, se prima ti era sfuggito, ora noti quasi subito una imbarcazione di modeste molto affollata, marinai robusti salgono e scendono caricando barili e casse, altri controllano le funi e altri ancora si prodigavano a pulire il ponte. Tuttavia, molti della folla erano semplicemente dei curiosi, avevano fatto cerchio intorno ad un uomo piuttosto bassino, dalla pelle abbronzata e da classici abiti da marinaio blu, metà del volto era coperta da lunga barba incolta bianca, l'altra metà era composta da rughe.
    «Fate largo, fate largo maledizione! Sì, tra poco apriremo gli arruolamenti per la spedizione, ma fatemi passare!» il piccolo nanerottolo si fa spazio a spallate tra la gente, e si dirige verso una piccola capanna di legno vicino al molo.
     
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    Una volta acquisite le informazioni basi la ricerca ebbe molto più successo. La nave che prima mi era sembrata un semplice mercantile in attesa pareva essere effettivamente preposta per qualcosa di diverso, di più eccitante. Robusti marinai si davano da fare per completare i preparativi. Non doveva mancare molto alla partenza, pensai. Mi avvicinai e vidi un grande capannello di uomini attorniare un uomo dalla pelle scura e dalla lunga barba bianca. Doveva essere il capitano, ne ero sicura.
    Fate largo, fate largo maledizione! Sì, tra poco apriremo gli arruolamenti per la spedizione, ma fatemi passare!
    Lui si diresse senza indugio verso una sorta di piccola capanna di legno, in cui si sistemò. Io mi misi in coda a quanti si diressero verso quel luogo, che sembrava il punto deputato al reclutamento di aiutanti. Non sapevo di chi avessero bisogno, ma io potevo adattarmi a tanti ruoli, lo avevo fatto più volte in quegli anni, per sopravvivere. Cercai di ripassare mentalmente quali fossero i punti su cui battere nell’eventuale colloquio. Conoscevo una lingua straniera, ero una viaggiatrice esperta e infaticabile, sapevo usare molto bene il chakra per auto-difesa, sapevo cucinare, ero sempre disponibile a sporcarmi le mani con lavori fisici se necessario. Questi e altri aspetti potevano e dovevano essere il punto forte della mia candidatura. Speravo solo che il capitano non avesse problemi con la presenza di donne nel suo equipaggio, quello sarebbe stato un ostacolo non valicabile.
     
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    La fila va avanti abbastanza lentamente, dopo una oretta buona è il tuo turno. L'ufficio è abbastanza claustrofobico, realizzato interamente con assi di legno, ci sono pochi mobili all'interno: una scrivania, due sedie, un'altra porta che va verso chissà dove e un baule in fondo alla stanza.
    «Benvenuta signorina, si accomodi.» ti indica la sedia davanti alla scrivania, ma non si preoccupa di alzarti e di accompagnarti a sedere «Dunque, io sono Pietro Gambadilegno, anche se la gamba di legno non ce l'ho più. La spedizione che stiamo organizzando è solo a fini esplorativi, non è un luogo pericoloso, però è abbastanza particolare. Ma prima parlami di te!»
    Ti lascia parlare, osservandoti perfino nell'anima, poi alla fine prende carta e penna e disegna.
    «Il Paese che andremo ad esplorare è molto particolare, devo accertarmi che tu sia la persona giusta: c'è un ruscello, sulla riva di sinistra ci sono tre lupi e tre pecore che devono raggiungere l'altra sponda tramite un piccolo battello che va avanti e indietro. Sul battello possono salire due animali contemporaneamente ma, arrivati alla sponda opposta, scenderanno entrambi. Se su una delle due rive restano più lupi che pecore, quest'ultime verranno mangiate. Come si fa a portare tutti e sei gli animali sull'altra riva? Considerando che il battello si muove se c'è almeno un animale a bordo.»

    Edited by Templare_Bren - 18/8/2017, 21:09
     
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    Ci mise quasi un'ora a venire il mio turno, la fila era piena e veniva smaltita con una certa calma. Io sfruttai quel tempo per ripassare le mie abilità con il chakra, riportare alla memoria tutto ciò che mi aveva insegnato Draig e provare a impostare un discorso sensato. Non vedevo l'ora che toccasse a me. Quando finalmente arrivò il momento mi ritrovai in un piccolo ufficio in legno, a dir poco disadorno.
    Benvenuta signorina, si accomodi.
    Seguendo il gesto dell'uomo che mi trovai di fronte mi sedetti su una delle due sedie. Nonostante sembrasse terribilmente spartana non era poi scomoda, cosa di cui mi rallegrai. Già ero fin troppo tesa di mio, altre distrazioni avrebbero potuto essermi fatali.
    Dunque, io sono Pietro Gambadilegno, anche se la gamba di legno non ce l'ho più. La spedizione che stiamo organizzando è solo a fini esplorativi, non è un luogo pericoloso, però è abbastanza particolare. Ma prima parlami di te!
    Molte cose mi incuriosirono di quelle parole. Prima di tutto il nome era davvero particolare, probabilmente doveva essere un soprannome. Per un attimo pensai di spiare il suo vero nome con l'Occhio della Morte, però poi desistetti, le priorità erano altre. Su tutte formulare un discorso di senso compiuto.
    Io sono Aiko Netsushi, ventinove anni, sono una specie di... "musicista randagia". Viaggio ormai da molti anni, di solito da sola. Ho girato gran parte di questo continente, credo di non esagerare se dico di essere ormai esperta in questo campo. Pur non essendo ninja conosco alcune tecniche e abilità con il chakra e le uso per autodifesa e per difendere le persone a me care, potrei essere la guardia del corpo di questa spedizione se volete. Conosco anche una lingua che dovrebbe essere del continente orientale. Mi è stata insegnata da una donna il cui padre era originario del Paese dei Vegetali, se ricordo bene. Non so se sia una lingua parlata nel luogo in cui siete diretti, non so neanche se sia nello stesso continente. In ogni caso la so parlare solo a livello proprio elementare, non so quanto sia utile, ma nel dubbio ve l'ho fatto sapere. Queste sono le mie referenze, spero siano abbastanza, ci terrei molto a partecipare.
    L'uomo mi aveva squadrato e fissato lungo tutto il discorso, ma cercai di farmi forza e di non tentennare. Per fortuna mi ero preparata le cose da dire, altrimenti sarei andata quasi di sicuro nel pallone. Cercai di mostrare tutta la mia determinazione, era importante fare una buona impressione dal punto di vista umano.
    Il Paese che andremo ad esplorare è molto particolare, devo accertarmi che tu sia la persona giusta: c'è un ruscello, sulla riva di sinistra ci sono tre lupi e tre pecore che devono raggiungere l'altra sponda tramite un piccolo battello che va avanti e indietro. Sul battello possono salire due animali contemporaneamente ma, arrivati alla sponda opposta, scenderanno entrambi. Se su una delle due rive restano più lupi che pecore, quest'ultime verranno mangiate. Come si fa a portare tutti e sei gli animali sull'altra riva?
    L'uomo fece un breve disegno su un foglio di carta, illustrando l'indovinello proprio mentre stava parlando. Mi chiesi per un attimo come mai stesse ponendomi quel quesito e arrivai alla conclusione che serviva qualcuno dotato di intuito e rapidità mentale. Due qualità non troppo sviluppate in me, ma neanche troppo carenti.
    Se rimangono lo stesso identico numero di pecore e lupi, le prime vengono mangiate lo stesso?
    Posi quella domanda prima di iniziare a rispondere, mi serviva essere sicura di questo fatto. Lui rispose di no e aggiunse anche che il battello non poteva viaggiare vuoto, scusandosi per non aver menzionato prima la cosa. Rimasi dunque a riflettere per un po', finché non trovai una soluzione che sembrava funzionare. Ricontrollai in silenzio che tutto funzionasse, poi quando fui pronta iniziai a parlare.
    Ecco... per prima cosa prendo una pecora e un lupo, li porto dall'altro lato. Prima di ripartire carico di nuovo la pecora e la porto sulla sponda sinistra. Carico quindi due lupi e li porto a destra. Li poso e ne carico indietro uno. Una volta scaricato carico due pecore e le porto dall'altro lato, arrivando ad avere due animali di ogni tipo a destra e uno di ogni tipo a sinistra. Prendo quindi da destra un lupo e una pecora e li porto a sinistra. Una volta scaricate prendo le due pecore rimaste, lasciando i due lupi da soli. Portandole dal lato opposto arrivo ad avere a destra tre pecore e un lupo. Prelevo quest'ultimo e lo riporto a sinistra. Una volta lì prelevo due dei lupi e li porto indietro a destra. Ricarico di nuovo un lupo e lo porto indietro, arrivando ad avere a sinistra solo più due lupi. Li carico di nuovo sul traghetto e faccio il tragitto finale, arrivando ad avere tutti e sei gli animali sul lato destro.
    Conclusi il mio ragionamento guardando l'uomo, speranzosa. Non mi pareva di aver tralasciato nessun dettaglio, anzi, ero stata il più possibile meticolosa, a costo di essere perfin troppo pedante.


    Edited by GIIJlio - 18/8/2017, 22:18
     
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    «Mhhhh....» Pietro Gambadilegno non ti stacca gli occhi di dosso mentre esponi il tuo ragionamento, quando concludi, abbassa il capo e osserva la sua stessa scrivania per qualche minuto, poi salta all'improvviso urlando come un forsennato «TUTTOOOOOOOOO GIUSTOOOOOOOOOOOOOOO!» dopo essersi reso conto di aver leggermente esagerato, si ricompone velocemente con lo sguardo basso.
    «Finalmente qualcuno con un po' di sale in zucca! Piacere di conoscerti, signorina Aiko, sei assunta!» il capitano si alza dalla sua sedia e ti viene vicino, dandoti una pacca sulla spalla «Benvenuta a bordo! Adesso ti spiego il perché dell'indovinello: il Paese che andremo a esplorare, secondo le mie fonti, è un posto pieno di indovinelli, alcuni molto più difficili di questo. Sarà una spedizione abbastanza breve, abbiamo il compito di stabilire legami commerciali con i residenti del posto, sempre che siano pacifici. Ovviamente al termine della spedizione sarai ricompensata a dovere! Se accetti, fatti trovare domani mattina sul molo, poco prima dell'alba, ricordati di portarti tutto ciò che ritieni necessario!»


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    Se hai altre domande da porre al capitano puoi farle, descrivi fino a quando arrivi al molo e poi si parteeeee verso l'avventura!
     
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    L'uomo si prese il suo tempo, fin troppo ai miei occhi impazienti, per valutare la mia risposta, poi si mise a urlare tutto contento. Era parecchio strano, ma tutto sommato non mi dispiaceva.
    Finalmente qualcuno con un po' di sale in zucca! Piacere di conoscerti, signorina Aiko, sei assunta!
    Rimasi stupita dalla prima frase, che sottintendeva che nessuno prima di me fosse riuscito a risolvere l'indovinello. Insomma, non era impossibile, richiedeva soltanto pazienza e un po' di intuito. O forse mi stavo solo sottovalutando, come al solito, forse se ero riuscita dove altri avevano fallito voleva dire che poi tanto stupida non ero. In ogni caso gioii e porsi la mano all'uomo.
    La ringrazio dell'opportunità! Il piacere è tutto mio!
    L'uomo non mi strinse la mano, ma mi diede una sonora pacca sulla spalla. Evidentemente era quello il tipo di saluto che preferiva, del resto sembrava essere più adatto ad un tipo rude come lui.
    Benvenuta a bordo! Adesso ti spiego il perché dell'indovinello: il Paese che andremo a esplorare, secondo le mie fonti, è un posto pieno di indovinelli, alcuni molto più difficili di questo. Sarà una spedizione abbastanza breve, abbiamo il compito di stabilire legami commerciali con i residenti del posto, sempre che siano pacifici. Ovviamente al termine della spedizione sarai ricompensata a dovere! Se accetti, fatti trovare domani mattina sul molo, poco prima dell'alba, ricordati di portarti tutto ciò che ritieni necessario!
    Registrai tutti i dati possibili, sul compito, sul tipo di paese, sulla durata. Non capivo bene se mi avevano assunto come mente del gruppo, speravo non fosse così, però in ogni caso l'importante era che fossi entrata a far parte della missione. Era molto importante per me, ci tenevo per davvero.
    Accetto senza alcun dubbio, grazie ancora per la fiducia! A domani, signore!
    Salutai con un inchino l'uomo, con l'entusiasmo alle stelle. Poi uscii dal piccolo ufficio e andai a cercarmi un posto dove dormire per la notte. Feci una lunga passeggiata, arrivai fino alla periferia di quella città portuale. Lì trovai un piccolo localino che aveva anche qualche camera affittabile. Per fortuna ne aveva una libera, nonostante il periodo dell'anno, qualcuno aveva disdetto all'ultimo. Una volta prenotata la camera potei farmi un giretto per il mercato, comprare tutto ciò di cui avevo bisogno. Feci un po' di provviste, riempiendo il Rotolo Dispensa, e mi adoperai per ricaricare al massimo anche il Rotolo dell'Acqua, anche se quest'ultimo dubitavo fosse necessario più di tanto. Comperai anche una giacchetta anti-vento, immaginando potesse essere utile durante la navigazione. Una volta completate queste piccole faccende ritornai alla mia camera, dove mi riposai a lungo e bene. Fremevo all'idea di partire per un'avventura del genere, ma riuscii a trovare il sonno senza troppe difficoltà, per fortuna. Mi sarebbero servite tutte le energie di cui disponevo.
    La mattina seguente mi svegliai di buona lena, quasi all'alba. Mi feci una rapida doccia, il bagno collegato alla stanza non era granché. Feci una colazione sostanziosa, pagai il tutto e poi mi misi in partenza. In poco tempo raggiunsi il molo, in anticipo rispetto all'orario convenuto. Indossavo una maglietta di cotone, non troppo pesante, un paio di pantaloni lunghi di tela e un paio di scarpe comode e solide. Non ero mai stata un marinaio prima di allora, ma mi sembrava l'abbigliamento perfetto per dimostrare che ero disposta a sporcarmi le mani e occuparmi del lavoro manuale. Certo, non sapevo bene cosa dovessi fare, ma ero sempre disposta a imparare qualcosa di nuovo.
     
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    Al tuo arrivo, noti che i marinai e il resto dell'equipaggio fosse già al lavoro: tra ormeggi, funi, casse, barili e quant'altro, ognuno era indaffaratissimo, sul ponte della nave riesci a scorgere il capitano mentre urla ordini a destra e a sinistra, dopo qualche minuto di scorge sul molo, ti saluta da lontano e ti invita a salire.
    << Mi raccomando, signorina! Salga usando prima il piede destro, che quello sinistro porta sfiga!>>
    Una volta salita, Pietro chiama a raccolta tutto l'equipaggio per fare un discorso, tu sei al suo fianco << Ciuuurma! Come ben vedete, questa giovane e graziosa fanciulla ci accompagnerà nel misterioso Paese delle Chiavi! Sa suonare, sa menare le mani ed è sicuramente più intelligenti di voi, quindi fatela sentire a casa sua, e per ringraziarla per la sua compagnia, insegnatele ad essere un lupo di mare. Ora tutti ai propri posti, SI SALPA!>>
    Le parole del Capitano vengono sommerse dall'urlo di gioia dei suoi uomini, molti battono i pugni sui barili, altri battono le mani, altri ancora sbattono i piedi sul ponte della nave, ma ognuno di loro si avvicina a te per darti il benvenuto con una grossa e vigorosa pacca sulla spalla, e si offrono di aiutarti a salire i tuoi bagagli.
    Sono trenta in tutto su quella nave, tutti diversi: nani, grossi, mingherlini, strambi... insomma, ognuno con una personalità particolare, comunque ti si avvicina anche la seconda personalità più importante della nave, un uomo abbastanza tarchiato con capelli grigi e grosse basette, il volto temprato dalle interperie pieno di rughe.
    << Benvenuta a bordo, Aiko! Io sono Mastro Gibs, primo ufficiale del Capitano! Probabilmente avrai sentito delle storie su di me, se no posso raccontartele, questo è uno dei pochi momenti in cui sono sobrio, dovresti approfittarne!>> il resto dell'equipaggio, a sentire quelle parole, fecero partire una pernacchia, tutti all'unisono.
    << Oh, andate tutti al diavolo.>> risponde di rimando, per poi allontanarsi e avvicinarsi al timone.

    I primi giorni sulla nave sono tranquilli: sono tutti gentili e pazienti con te, e ti chiamano più volte per mostrarti come si fanno determinate legature o come si chiamano determinati strumenti, quasi ogni sera fanno baldoria e spesso ti inneggiano, tutta brava gente.
    Al quarto giorno, tuttavia, il Capitano ti manda a chiamare, entrando nella sua cabina puoi notare come sia molto più grossa del suo ufficio, e decisamente decorata meglio << Vedi, Aiko, abbiamo un problema: sembra che stiamo girando in tondo, infatti è come se siamo ritornati al punto di partenza. Ieri, un paio dei miei uomini, ha recuperato dal mare questo pezzo di carta, era in una bottiglia di vetro. Il problema è che... noi non sappiamo leggere, potresti farmi il favore di leggere ad alta voce?>>
    Il fogliettino non è un granché, però parole e figure sono ancora perfettamente leggibili.
    "Il Paese delle chiavi è su una rotta che non conduce ad altri villaggi. Vi aspetto li!"
    Di seguito, un piccolo disegnino:



    Perdonami, ma non posso modificare l'immagine come vorrei :asd: immaginala come se fosse tutto sull'acqua, e che le strade siano delle rotte che le navi seguono :sisi: sentiti libero di descrivere pure i giorni di viaggio, spero di averti fatto capire lo spirito degli uomini!
     
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    Il capitano mi accolse con gioia, mentre dietro di lui i marinai erano già in pieno fermento per stare dietro agli ordini dell'uomo. Egli mi invitò a salire solo con il piede destro, come già sapevo gli uomini di mare erano molto superstiziosi. Del resto quando la tua vita non è del tutto nelle tue stesse mani è comprensibile volersi affidare alla sorte o agli dei.
    Ciuuurma! Come ben vedete, questa giovane e graziosa fanciulla ci accompagnerà nel misterioso Paese delle Chiavi! Sa suonare, sa menare le mani ed è sicuramente più intelligenti di voi, quindi fatela sentire a casa sua, e per ringraziarla per la sua compagnia, insegnatele ad essere un lupo di mare. Ora tutti ai propri posti, SI SALPA!
    Il capitano riunì tutti quanti sul ponte e fece questo piccolo discorso di presentazione. "Sa menare le mani" non era propriamente la descrizione che avrei usato, ma mi dava un tono pericoloso, mi fece sorridere. Per il resto ringraziai l'uomo e feci un breve saluto a tutti i membri della ciurma, che mi ricambiarono con una sorta di applauso disordinato ed esuberante. Mi sarebbe piaciuto lavorare lì, ne ero sicura. Tutti quanti vennero poi a salutarmi, quasi tutti con una virile pacca sulla spalla. Alcuni si offrirono anche di aiutarmi con i miei bagagli e si stupirono molto quando dissi loro che non ne avevo, visto che tutto quello di cui avevo bisogno era sistemato nella mia Rotoleria Dimensionale. Uno di loro chiese anche una spiegazione di quella parola, ma quando ci provai ottenni soltanto altri sguardi di stupore.
    Nel corso della navigazione ebbi modo di conoscere più o meno tutta la ciurma, una trentina in tutto. Erano gentili e casinisti, mi trattarono in maniera perfetta, da loro pari, e non ebbi nulla di cui lamentarmi. Mi spiegarono il lavoro con pazienza e precisione, fu molto interessante poter imparare da persone che sembravano così esperte ed entusiaste. In più occasioni mi tennero compagnia, facendo baldoria con me, ma cercai sempre di non bere troppo, visto che non ero brava a reggere l'alcool. Una sera suonai anche qualcosa per loro, un canto di mare e di naufragio che Kenji mi aveva insegnato, e che fu molto apprezzato dagli uomini.
    Al quarto giorno di viaggio fui chiamata all'improvviso dal capitano, che mi fece portare nella sua cabina, molto più bella di quelle degli altri. Sembrava preoccupato, a buon ragione scoprii poco dopo.
    Vedi, Aiko, abbiamo un problema: sembra che stiamo girando in tondo, infatti è come se siamo ritornati al punto di partenza. Ieri, un paio dei miei uomini, ha recuperato dal mare questo pezzo di carta, era in una bottiglia di vetro. Il problema è che... noi non sappiamo leggere, potresti farmi il favore di leggere ad alta voce?
    Fui stupita di una mancanza così grande da parte di un capitano e pensai anche che avrei potuto offrirmi di insegnare a qualcuno della ciurma, se avesse voluto. Non tradussi in voce quel pensiero, non ancora, la priorità al momento era capire cosa dicesse il messaggio.
    Il Paese delle chiavi è su una rotta che non conduce ad altri villaggi. Vi aspetto li!
    Dopo aver letto il messaggio diedi un'occhiata approfondita al disegnino e rimasi qualche istante a riflettere. Poi mi misi a seguire le varie linee con la mano e infine diedi ad alta voce la soluzione che avevo trovato.
    Non sono sicura di aver capito cosa vuol dire, ma la risposta giusta dovrebbe essere il percorso che parte da destra. Sia quello di sinistra che quello centrale conducono a due o più disegnini di "villaggi", quello a destra invece ne tocca solo uno. Ci sono tre rotte che possiamo prendere? Se sì dobbiamo procedere per quella più a destra. Credo che convenga parlare con mastro Gibs di questo.
     
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    Mastro Gibbs viene chiamato in fretta e furia, raggiunge la cabina con il fiatone «Eccomi!». Il Capitano Gambadilegno gli spiega la situazione e riferisce il tuo pensiero, il primo ufficiale si gratta i basettoni e poi si piega ad osservare le mappe marittime del capitano.
    «Quella più a destra dici? Mh...» lo vedi armeggiare anche con una specie di compasso strano, con la matita traccia delle linee e, dopo almeno cinque minuti di riflessione, annuisce entusiasta.
    «Vado subito a segnalare queste coordinate al timoniere, Capitano!» e subito corre a correggere la rotta, il Capitano ti ringranzia e, se non hai domande, ti congeda.
    Il viaggio prosegue senza intoppi fin quando, un bel giorno soleggiato, qualcuno dall'albero maestro non grida "TERRAAAAA" se ti affacci puoi vedere anche tu, in lontananza, quel che sembra una spiaggia.
    Tutti sono in fermento, talmente tanto che praticamente quasi nessuno ti considera più, e visto che non c'è un porto la nave è costretta a fermarsi al largo per poi attraccare con delle scialuppe, tu sarai nella prima scialuppa insieme al capitano e a Mastro Gibbs.
    La spiaggia è enorme, qua e là puoi trovare delle stelle marine, conchiglie e pezzi di legno, ma non c'è molto altro.
    «Aiko, hai il permesso di esplorare liberamente la zona, noi saremo impegnati a scaricare la nave. Non ti allontanare troppo!».
    Non hai molte strade che puoi scegliere: puoi andare verso destra o verso sinistra, stando sulla spiaggia, o puoi inoltrati nella vegetazione procedendo verso l'interno dell'isola.
     
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    Né il capitano né il suo primo ufficiale contestarono la mia idea, anzi verificarono subito come applicare le mie indicazioni nella pratica. Gli bastò poco per arrivare ad una soluzione, evidentemente erano molto esperti come navigatori, cosa di cui non avevo mai avuto modo di dubitare. E i risultati si fecero vedere, dato che dall'albero principale uno dei giorni successivi arrivò l'urlo che tutti aspettavano. Finalmente era stata avvistata la terra. Da quel momento gli uomini iniziarono a muoversi freneticamente per preparare tutto e io mi ritrovai nel mezzo, non sapendo cosa fare per aiutarli. Per fortuna riuscirono a fare tutto con estrema precisione e professionalità. L'assenza di un porto, né naturale né tanto meno artificiale, costrinse l'equipaggio a lasciare la nave un po' più al largo. Calarono le scialuppe e si misero in moto per raggiungere la riva. Io ero stata messa nella prima di queste barchette, insieme a Bruno e Gibbs.
    Aiko, hai il permesso di esplorare liberamente la zona, noi saremo impegnati a scaricare la nave. Non ti allontanare troppo!
    Quando arrivammo sulla spiaggia notai che essa si stendeva a perdita d'occhio. Pareva per lo più deserta, senza particolari oggetti o tracce recenti. Non riuscii a notare segni della presenza umana, era come se avessimo scelto l'angolo più desolato di quel paese. Visti gli ordini che mi erano stati dati cercai di capire quale fosse il modo migliore di prendere informazioni sui dintorni senza allontanarmi. La soluzione più logica era utilizzare i miei fidi cloni, in modo da coprire il maggiore spazio contemporaneamente. Ne iniziai a creare uno, dandogli la minima quantità di chakra e lo mandai a destra, a percorrere la spiaggia fino a che non avrebbe incontrato qualcosa di interessante. Creai dunque un altro NichiBunshin, mandandolo nella direzione opposta con le stesse indicazioni. Ripetei infine per una terza volta i sigilli e creai una nuova copia di me stessa, questa volta dotata di un pochino di chakra in più. Lei si sarebbe addentrata nell'interno, infiltrandosi nella vegetazione alla ricerca di qualcosa o qualcuno. Tutte e tre le altre me avevano indicazioni, nel caso in cui avessero trovato delle persone o degli edifici, di provare a prendere contatto con qualsiasi essere umano. Non sapendo bene quale lingua parlassero gli indigeni avrebbero dovuto provare prima con la nostra e poi eventualmente con quella che mi era stata insegnata da Draig. Sperando in qualche modo di riuscire a comunicare, altrimenti le cose si sarebbero potute complicare un bel po'. Una volta inviati i cloni a fare il lavoro esplorativo vero e proprio, sarei tornata dal capitano. Gli avrei spiegato in breve cosa avevo fatto e chiesto se potevo aiutare con lo scarico della nave. Mi dispiaceva stare con le mani in mano.


    Shakuton: NichiBunshin (Arte della Vampa: Clone del Sole)
    Livello B
    Evoluzione degli Hino Bunshin. I cloni creati da questa tecnica tecnica saranno senzienti, autonomi e dotati di tutti i sensi. Queste copie nascono a partire da una sfera di puro chakra Shakuton, da cui si formerà prima la testa e poi il resto del corpo dei bunshin. Sarà possibile utilizzare come materiale anche una delle sfere di Vapore Assassino, riconvertite grazie ad una spesa di chakra adatta.
    Le copie sono in grado di sopravvivere a ferite lievi, ma spariscono in seguito a danni moderati. I cloni hanno una temperatura corporea più elevata di circa 10 gradi rispetto alle persone normali e inoltre l'utilizzatore può scegliere di apportare loro qualche modifica estetica con un costo aggiuntivo. In particolare si può rendere il loro aspetto diverso da quello dell'utilizzatore, anche se sarà impossibile essere troppo precisi con i dettagli al punto da replicare un'altra persona. Sarà inoltre possibile modificare anche la voce dei cloni, sia a livello di timbro vocalico che di range di note coperte. Infine, con un'ulteriore spesa energetica, sarà possibile rendere le copie luminose (risulteranno colorate di un rosso acceso).
    [Sigilli: 5]
    [Tipologia: Superiori]
    [I cloni hanno statistiche pari al 60% di quelle dell'utilizzatore, ma hanno un bonus di 10 punti all'Agilità (aggiunto dopo il calcolo)]
    [La copia possiede gli stessi oggetti dell'utilizzatore, ma la loro resistenza sarà il 50% di quella originale]
    [I cloni possono essere creati ad un massimo di 5 metri di distanza, ma questo limite viene meno se viene riconvertita una sfera presente già in precedenza in campo, allargandolo al raggio di controllo su queste altre tecniche]
    [I cloni conoscono tutte le jutsu dell'utilizzatore]
    [Le modifiche di aspetto dei cloni non avranno effetto sul loro carattere.]
    [Questi cloni rimangono attivi al massimo 24 ore, dopo le quali spariscono automaticamente senza ridare indietro il chakra all'utilizzatore]
    [Se un NichiBunshin termina il chakra a propria disposizione, scomparirà immediatamente]
    [I NichiBunshin non possono eseguire a loro volta questa tecnica]
    [L'utilizzatore può decidere di dotare queste copie di chakra, da 10 a 80 unità.]
    [L'utilizzatore può riassorbire i cloni per recuperare il chakra di cui li ha dotati.]
    Consumo: 30 a copia
    Consumo per riconvertire una sfera di Vapore Assassino: 15
    Consumo per il cambio di aspetto: 2 a copia
    Consumo per il cambio di voce: 2 a copia
    Consumo per rendere la copia luminosa: 6 a copia


    274/368 (75%)
    -28: NichiBunshin con 10 di chakra
    -28: NichiBunshin con 10 di chakra
    -38: NichiBunshin con 20 di chakra
     
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    Direzione Foresta:

    Inizi ad inoltrati senza difficoltà in una foresta abbastanza fitta, ricca di vegetazione e di fastidiosi moscerini, i raggi del sole filtra attraverso le fitte chiome degli alberi andando a creare dei bei gochi di luce. Dopo almeno un quarto d'ora di cammino, ti ritrovi davanti un grande portore di pietra finemente lavorata sulla quale è scolpita, al centro, la figura di un serpente arrotolato su sè stesso. Ai lati, un intensa e altissima rete di rovi ti impedisce di aggirare l'ostacolo, ma riesci a trovare una tavola di pietra sulla quale è scritto qualcosa in una lingua che non conosci, ma a piè pagina trovi due disegnini: una in cui il portone si apriva, e l'altra dove il serpente esce dalla porta.

    Direzione spiaggia - destra

    Cammini per un bel po' sul lungomare, trovando qualche conchiglia e, a volte, delle stelle marine, ma in lontananza vedi una piccola casetta e, vicino, diverse impalcature in legno che circondano quel che ti sembra lo scafo di una piccola nave. Man mano che ti avvicini, senti il rumore di martelli e seghe che lavorano fino a quando non scorgi un vecchietto gracilino che osserva attentamente un'asse di legno.

    Direzione spiaggia - sinistra

    Anche qui non sembra esserci nulla di rilevante sulla spiaggia, dopo diversi minuti di cammino tuttavia noti un gruppetto di bambini che giocano e che, quando ti scorgono, corrono tutti via verso la foresta, nascondendosi.



    Non mi ricordo se conosci la lingua delle chiavi, nel caso dimmelo che modifico :asd:
     
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    La vegetazione di quel bosco era davvero lussureggiante ed ero sicura di aver individuato almeno un paio di specie di piante che non avevo mai visto nel nostro continente. Pur essendo solo un clone ero al settimo cielo per quello spettacolo, ero sicura che anche il mio corpo originale avrebbe apprezzato la visione quando i miei ricordi le sarebbero arrivati. Andai il più possibile in linea retta, sperando in questo modo di non perdermi. Non essendoci dei veri e propri sentieri dovetti andare molto a occhio e fidarmi del mio senso dell'orientamento, che per fortuna era sufficientemente buono. Dopo poco tempo arrivai a trovare qualcosa di interessante. Un grande portone di quella che sembrava pietra, circondato da rovi talmente fitti da non permettere il passaggio. Quel manufatto pareva piuttosto antico, ma la lavorazione era davvero ottima, così come la cura dei dettagli decorativi. Nel bel mezzo di tutto ciò era posizionato una sorta di bassorilievo, che raffigurava un serpente tutto arrotolato su se stesso, come se stesse cercando di difendersi da un qualche pericolo, mi venne da pensare. Provai a spingere la porta, ma era chiusa, quindi dovetti darmi da fare per tentare di risolvere quella situazione. Osservai i dintorni e dopo poco notai la presenza di una tavoletta di pietra. La presi e la osservai. Su di essa erano incise tante parole, scritte nell'alfabeto che mi aveva insegnato Draig, però non riuscii a riconoscere neanche una singola parola. Doveva trattarsi di una lingua diversa da quella che conoscevo già, mi venne da pensare. Per fortuna c'erano anche due illustrazioni, che mi diedero qualche chance di capire cosa dovevo fare. Nella prima il portone si apriva senza difficoltà, nella seconda il serpente usciva dalla porta. Non ero sicura di cosa ciò potesse significare, ma volli comunque fare qualche tentativo. Per prima cosa avrei provato a tirare verso di me il serpente, partendo dalla testa e in un secondo tentativo partendo dalla coda. Se ciò non avesse portato da nessuna parte avrei provato a spingerlo verso la porta, sperando che attivasse un qualche bottone segreto. Ultimo tentativo sarebbe stato quello di concentrare una piccola quantità di chakra all'interno di quel serpente, convinta che magari questo avrebbe potuto dare vita a meccanismi speciali di cui non sapevo niente. Se tutto questo non avesse funzionato avrei cercato altri dati sulla tavoletta o nei dintorni. La Aiko originale mi aveva affidato un compito e volevo dare il massimo per completarlo.




    La passeggiata lungo la spiaggia fu davvero gradevole e la apprezzai particolarmente. Il paesaggio era molto bello, selvaggio al punto giusto. Dopo poco notai la presenza in lontananza di una sorta di piccola casa, attorniata da strutture in legno che non riuscii a identificare subito. Una volta giunta più vicino riuscii a capire che si trattava di qualche tipo di impalcatura, al cui interno si trovava l'embrione di una nave in costruzione. I rumori del lavoro si diffusero nei dintorni man mano che riducevo le distanze e alla fine scorsi anche un essere umano. Si trattava di un anziano dall'aspetto gracile e fragile, che fissava con aria assorta un'asse di legno. Quando fui a una decina di metri da lui alzai le mani e iniziai a parlargli.
    Vengo in pace, signore. Capisce la mia lingua?
    A meno che l'uomo non mi avesse dato un'improbabile risposta positiva, avrei tentato subito un altro approccio diverso.
    Rwy'n fenyw, dim peryglus. Dwi'n tramor o'r môr. Yr iaith hon, y gwyddoch chi chi?
    Quello che provai a dire era stato "sono una donna, non sono pericolosa. Sono una straniera che viene dal mare. Questo linguaggio, tu lo conosci?". Ero sicura di avere sbagliato l'ordine delle frasi, era una cosa che non avevamo mai imparato fino in fondo. Ed ero convinta anche di aver scelto dei termini poco funzionali, soprattutto nell'ultima parte, però purtroppo il mio lessico era abbastanza limitato. Del resto con solo un paio di settimane di lezione si poteva pretendere davvero poco. Se anche l'approccio con la lingua di Draig avesse fallito avrei provato a spiegare a gesti che non avevo intenzioni ostili e che venivo da oltre il mare.





    La piacevole camminata sulla spiaggia impiegò qualche minuto a dimostrarsi anche produttiva. Rumori di esseri umani anticiparono ciò che notai poco dopo, ovvero la presenza di alcuni bambini che sembravano giocare all'aria aperta. Non feci in tempo ad avvicinarmi a loro che subito scapparono a nascondersi. Mi spiaceva averli spaventati, quindi provai a calmarli, sperando che fossero ancora nei dintorni e potessero sentirmi.
    Io sono un'amica. Rwy'n ffrind
    Non sapevo quale lingua potessero parlare, quindi provai sia con la mia che con quella di Draig. Dubitavo che loro potessero comprendere l'idioma del nostro continente, quindi speravo che quello insegnatomi dalla giovane originaria del Paese dei Vegetali fosse lo stesso di quei ragazzini. E sperai anche che il mio terribile accento straniero non li spaventasse, in tal caso.


    N. B. le copie hanno Forza 13, se serve.

    <fieldset>Lingua barbara


    <fieldset>Conoscenze base

    Si impareranno le frasi di uso più comune e si sarà in grado di comunicare in maniera vaga. Le frasi risulteranno al limite della correttezza grammaticale ed è possibile fare molti errori con concetti astratti o parole ricercate. Comprendere la lingua risulterà difficile e potrebbero essere presenti molte lacune nelle frasi dell'interlocutore. Parole minime necessarie: 450
     
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    1° Aiko:

    I primi tentativi nell'aprire il portone non portano a nessun risultato. Quando immetti il chakra, però, succede qualcosa di inaspettato: davanti ai tuoi occhi il serpente si anima, il suo sibilio ti perfora i timpani e, in meno di un attimo, si getta su di te, mordendoti, senza via di scampo, il braccio.
    Dopo l'attacco, il serpente ritorna nella sua posizione originaria, tornando pietra. Il morso del rettile ti fa molto male, e riesci a percepire dentro di te una sostanza che si sta espandendo ad alta velocità, come se avessi fuoco liquido nelle vene.

    Il morso ti ha procurato un danno moderato al braccio, a fine turno la copia scompare a causa del veleno.


    2° Aiko

    Il vecchietto si volta verso di te con aria scocciata per poi cambiare espressione quando ti mette a fuoco, con gli occhi curiosi ti scruta dalla testa ai piedi.
    <<abbastanza.>> Ti risponde con uno strano accento, è evidente che non è abituato ad usare la tua lingua.
    <<così siete arrivare, vero?>> ti dice mentre ritorna a concentrarsi sull'asse di legno, lo vedi afferrare uno strumento per poi iniziare a levigare la tavola <<cosa volere una bella fanciulla da vecchio come me?>>

    3° Aiko

    Appena vieni scorta dai ragazzini, questi si impauriscono ed iniziano ad urlare frasi e parole che non riesci a capire, poi scappano ancora verso ovest. Non avresti difficoltà a seguirli.



    Perdonami per l'enorme e ingiustificato ritardo.
     
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