Il calore che scioglie il dolore

Ai-kir (Paese del Fumo)

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    Dopo tre settimane di lavoro ero finalmente riuscita a prendermi un po' di tempo tutto per me. Mi ero presa tre giorni di vacanza, per recuperare in maniera adeguata le energie, visto che mi ero spompata con la combinazione di allenamenti intensi e di lavoro come raccoglitrice di agrumi. Non c'era niente di meglio che una gita alle terme per ciò di cui avevo bisogno, motivo per cui chiesi consiglio su quale stabilimento fosse il migliore della zona. Misaomaru, il mio capo, me ne indicò diversi, ma mi consigliò anche di non recarmi nel Paese delle Terme. Mancava poco più di una settimana a Natale e la folla di turisti che si accalcava di solito nelle località più conosciute faceva perdere tutta la magia e l'efficacia. La scelta ricadde invece su uno stabilimento del Paese del Fumo, più distante ma allo stesso tempo più appartato. Partii di prima mattina e raggiunsi la destinazione in serata.
    Da quel momento iniziò il mio soggiorno fatto di relax e cura di me stessa. Era una vera goduria per il corpo e l'anima. Zero pensieri, zero preoccupazioni, solo calma. Passai gran parte della mattinata immersa nell'acqua bollente, che mi ritemprò in maniera eccelsa. Mi sentii come rinascere.
    Il pranzo fu altrettanto piacevole, il cibo era buono e i proprietari rimasero a parlare amabilmente con me per un po'. Si respirava un'aria di calma assoluta, quasi irreale, come se il resto del mondo fosse chiuso fuori da laggiù e con esso tutti i problemi e lo stress. Dopo il lauto pasto mi allontanai un pochino dal piccolo villaggio. Non volevo disturbare gli abitanti con quello che avevo intenzione di fare. Mi misi infatti all'ombra di un pero, lungo il bordo del sentiero principale. Lì estrassi il mio violino e iniziai a suonare. Era davvero parecchio tempo che non lo facevo, almeno un paio di settimane. Fu estremamente piacevole riprendere in mano lo strumento, oltretutto senza la pressione di dovermi esercitare o dover provare qualcosa di nuovo. Suonare per il semplice gusto di suonare, non sempre riuscivo a concedermi questo piccolo lusso personale. Sarei rimasta quindi ancora un po' di tempo, un'oretta almeno, a godermi la pace della natura e della musica, poi magari sarei tornata alle terme. Avevo pagato per la giornata intera e l'idea di riimmergermi nelle acque bollenti mi titillava non poco.
     
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    Kiryan aveva fatto una "piccola" deviazione nel tornare dal paese del fulmine. Era stato costretto a prendere un traghetto, ma siccome detestava quei cosi maledetti era sceso nel paese alleato più vicino e se la stava facendo a piedi per tornare a casa. Per fortuna era piuttosto veloce e dormiva pochissimo, aveva molte speranze di fare in fretta.
    Nayra, poi, ancora gli parlava il minimo indispensabile. Era leggermente più amichevole di quando neanche gli stava più vicina di un metro, ma sentirle dire sì e no due parole continuava ad essere terribile per lui che ormai era diventato quasi dipendente dal costante chiacchierio della sua piccolina.
    Gli sembrava di essere tornato a quando fissava Marika di nascosto cercando di leggere la sua espressione, cercando di capire se avesse fame, sonno, paura. Se l'avevano punita quel giorno o se qualcuno si era preso gioco di lei. Nayra era sempre stata così diversa dalla bambina che lui aveva cresciuto e Kiryan non desiderava che tornasse ad acquisire i tratti che aveva avuto al tempo.

    Una musica attirò all'improvviso sia la sua attenzione che quella dello spiritello di chakra e Kiryan ne fu talmente attratto da seguirla senza pensarci troppo, anche se in effetti proveniva da un punto lungo il sentiero che stava percorrendo. Era in un paese neutrale, non aveva nessun motivo per non concedersi una piccola pausa prima di ripartire alla volta di Takumi. Solo quando vide la ragazza all'ombra di un albero si rese conto di non sapere bene cosa fare. Sarebbe stato brutto restare lì ad ascoltarla?
    Lui aveva sempre amato la musica e anche Nay sembrava trovarla piacevole: si era messa a danzare nell'aria come imitando una ballerina classica, compreso di salti e spaccate. Doveva essere tutto molto più facile senza un corpo vero e proprio.
    Non sapendo dove mettersi, dunque, il Takumiano rimase sul bordo del sentiero a poca distanza dalla suonatrice, ascoltando il suono del violino e guardando la danza improvvisata della sua piccolina.

    A te la scelta se vedere o meno Nay.
     
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    Ad un certo punto, non avrei saputo dire quanto tempo era passato, sentii che qualcuno si stava avvicinando. Non mi mossi da lì, rimasi a suonare come se niente fosse. Alzai appena lo sguardo, per inquadrare chi fosse l'ultimo arrivato. Era un giovane uomo, molto alto e slanciato. Aveva dei bellissimi capelli, folti e neri, fu la prima cosa che notai in lui. Si avvicinò pian piano a me, ma il passo era tranquillo, non mi allarmò. Continuai a suonare, senza preoccupazioni, mantenendo il ragazzo all'interno dello sguardo periferico. Finché non notai una figura luminescente muoversi vicino a lui, come nell'atto di una folle ed aggraziata danza. Non cedetti allo stupore e non interruppi la musica. Cercai di osservare meglio, senza fissare in maniera diretta. Mi sembrò di poter intravedere una figura femminile, piccola e graziosa. Era come una fata, una minuscola fata di vento. Mi riempii di meraviglia e curiosità, dovevo assolutamente sapere chi erano. Però non volevo interrompere la magia, anzi volevo rinnovarla e elevarla ancora di più. A costo di correre alcuni rischi.
    Non interruppi la musica, ma eseguii tre note che erano fuori dalla partitura originale, improvvisando una frase in cui inserirle. Queste tre note mi erano necessarie per la loro diteggiatura, la quale sostituiva i sigilli canonicamente utilizzati dai ninja. Grazie a ciò evocai un Clone Ardente ad un paio di metri da me, ovvero su uno dei rami dell'albero alla cui ombra mi ero sistemata. Non era in bella vista, ma non era neanche troppo nascosto. E aveva anch'esso una copia di violino in mano, come per rendere chiaro quale fosse l'intento per il quale era stato chiamato. Del resto iniziò immediatamente a suonare, a creare la base di accompagnamento di cui avevo bisogno per il pezzo che avevo in mente di suonare. Erano accordi semplici, di evidente imitazione di chitarra. La melodia principale la facevo io, in maniera inizialmente piuttosto calma e ovattata, nel tentativo di essere evocativa di un'atmosfera idilliaca. In pochi istanti il ritmo sarebbe cambiato, più aggressivo e vivace, ma per allora avrei fatto già la mossa successiva. Un'altra volta un sigillo musicale, questa volta solo uno, poi una Maikohoshi avrebbe fatto la sua comparsa. Si sarebbe avvicinata, cercando di riprodurre il movimento di una danza a ritmo con la mia musica, alla fata luminosa. Nel momento in cui sarebbe arrivata nei pressi della strana creatura la canzone avrebbe preso un andamento diverso, più posato e quasi ampolloso. Avrei cercato di far muovere la sfera insieme alla piccola, a simulare un vero e proprio ballo tra le due. Ma all'improvviso avrei dato un'altra svolta al pezzo, acquisendo un ritmo molto più aggressivo, però allo stesso tempo scanzonato e ricco di gioia, in un crescendo di energia e vitalità, fino a giungere al climax, che determinò la fine improvvisa della musica. La sferetta di vampa, che sarebbe rimasta fino a quel momento a danzare con la fata, sarebbe dunque svanita nel nulla. Solo in quel momento avrei alzato del tutto lo sguardo, cercando di intercettare quello dei due nuovi arrivati e di comprendere il loro stato d'animo.

    Spec in controllo del chakra lv. 2:
    --Attivazione delle tecniche: -6

    Sigilli Musicali
    Livello C
    Tipo: Ninjutsu
    I ninja hanno imparato a controllare il chakra attraverso l'uso del posizionamento delle proprie mani in speciali “sigilli”, grazie ai quali sono in grado di attivare jutsu e abilità varie. Aiko Netsushi è riuscita a creare a sua volta una propria versione personale di questi sigilli, utilizzando la diteggiatura necessaria a suonare uno strumento musicale. In questo modo può utilizzare i suoi Sigilli Musicali al posto di quelli normali, pagando un costo aggiuntivo di chakra.
    [Ogni nota riprodotta (dalla diteggiatura, non è necessario che sia suonata effettivamente) dall'utilizzatore corrisponderà ad un sigillo dei 12 canonici]
    [Non è possibile usare questa tecnica con strumenti che non richiedano diteggiatura (ad esempio le percussioni)]
    [Se uno strumento potrebbe essere usato per fare accordi anche con una sola mano (ad esempio il pianoforte), dovranno essere usate entrambe in ogni caso affinché questa tecnica abbia successo]
    [Non è possibile utilizzare i sigilli musicali senza avere in mano lo strumento in questione (o vicino alle mani in casi come quelli del pianoforte)]
    [La velocità nella composizione dei sigilli sarà uguale tra il metodo normale e quello di questa tecnica, ovvero derivata dalla velocità dell'utilizzatore]
    [Non è possibile aumentare la velocità dei Sigilli Musicali attraverso tecniche di nessun tipo, a meno che non sia specificato esplicitamente]
    Costo: 1 ogni sigillo

    Shakuton: Hinobunshin (Arte della Vampa: Clone Ardente)
    Livello C
    Tecnica che unisce l'utilità all'estetica, dando un'ampia gamma di utilizzi alla sua creatrice. Dopo i sigilli viene concentrato il chakra dell'elemento Shakuton, dando vita a dei cloni corporei privi di chakra proprio. Questi sono un po' più leggeri rispetto all'originale, fatto che ne migliora l'Agilità, hanno una temperatura più elevata di qualche grado rispetto alle persone normali e inoltre l'utilizzatore può scegliere di apportare loro qualche modifica estetica con un costo aggiuntivo. In particolare si può rendere il loro aspetto diverso da quello dell'utilizzatore, anche se sarà impossibile essere troppo precisi con i dettagli al punto da replicare un'altra persona. Inoltre sarà possibile modificare anche la voce dei cloni, sia a livello di timbro vocalico che di range di note coperte (più qualitativamente che quantitativamente). Infine, con un'ulteriore spesa energetica, sarà possibile rendere le copie luminose (risulteranno colorate di un rosso acceso).
    [Sigilli: 3]
    [Tipologia: Fisici]
    [I cloni hanno statistiche pari al 50% di quelle dell'utilizzatore, ma hanno un bonus di 5 punti all'Agilità (aggiunto dopo il calcolo)]
    [Le copie svaniscono se ferite in maniera Lieve]
    [Possono essere generate copie fino a una distanza massima di 5 metri]
    [La copia possiede gli stessi oggetti dell'utilizzatore, ma la loro resistenza sarà il 40% di quella originale]
    Consumo: 10 a copia
    Consumo per il cambio di aspetto: 1 a copia
    Consumo per il cambio di voce: 1 a copia
    Consumo per rendere la copia luminosa: 3 a copia

    Shakuton: Maikohoshi (Arte della Vampa: Piccola Stella Danzante)
    Livello C
    Tipo: Hijutsu
    Variante della tecnica basilare dell'innata Shakuton, che crea delle sfere piccole, estremamente luminose, dense e veloci. Esse hanno raggio di 3 centimetri e una velocità maggiore rispetto a quella dell'utilizzatore di 15. A differenza delle altre tecniche derivate dalla Vampa, non sono in grado di far evaporare mai l'acqua, neanche quella naturale. In compenso sono in grado di provocare piccole ustioni a contatto e svaniscono non appena toccano qualsiasi oggetto.
    [Sigilli: 1]
    [Il numero massimo di Piccoli Stelle Danzanti controllabili contemporaneamente è 5 per ogni livello di innata sbloccato]
    [Le sfere hanno Forza pari a 1]
    Consumo: 5 (per sfera) a turno


    Chakra: 237/244
    -1: Sigilli Musicali x3
    -4: Clone Ardente
    -1: Sigilli Musicali
    -1: Maikohoshi


     
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    Kiryan rimase a guardare Nayra danzare osservando alternativamente lei e i movimenti delle mani della suonatrice sull'archetto e sul violino, incredibilmente affascinato dall'eleganza di quegl'ultimi.
    Si accorse della comparsa di un secondo suonatore -beh, suonatrice, essendo identica alla prima- soltanto quando cominciò a produrre anche lei la musica rendendo più complesso il pezzo. Kiryan avrebbe voluto essere più diffidente, ma la musica gli piaceva molto e non gli sembrava che il clone -se davvero si trattava di quello- fosse stato evocato con intenti ostili e dunque rimase ad ascoltare, tornando a preoccuparsi quando vide spuntare anche una sorta di piccola sfera di luce e rilassandosi di nuovo non appena si accorse che ignorava lui per danzare insieme a Nayra.

    Nay si divertiva moltissimo ignara di tutte le preoccupazioni del suo paranoico compagno. Danzava nell'aria cercando di seguire il ritmo ma lasciando che le sue gambe e le braccia facessero un po' quello che volevano. Non le importava di essere bella o aggraziata, le piaceva troppo giocare per preoccuparsi di quello che avrebbe pensato chi l'avesse guardata e poi sapeva che se avesse chiesto a Kiryan lui le avrebbe sicuramente detto che era bellissima. Ogni tanto sbirciava per assicurarsi che la stesse ancora guardando, perciò era sicura che il risultato sarebbe stato quello.
    Fu ancora più bello quando la canzone divenne più lenta ma si unì a lei un compagno di danze di tutto rispetto. Gli fece una specie di inchino e continuò a danzare con lui finché... finché non scomparve e con lui anche la musica.

    Nay piroettò a mezz'aria, ridendo divertita e schizzò da Kiryan, girandogli intorno un paio di volte con allegria. "Sono stata brava, Kir?" Domandò prima di ricordare che era ancora arrabbiata con lui. Oh, ve beh, poco male. Gli avrebbe rimesso il broncio subito dopo la risposta.
    "Bravissima." Rispose come previsto, facendola illuminare di gioia.

    Kiryan sospettava che Nay non fosse del tutto consapevole di aver ballato sulle note di una melodia meravigliosamente eseguita da una ragazza e la cosa gli fu confermata quando, guardando la violinista, le si fiondò vicino cinguettando allegramente un sacco di complimenti.
    "È stato bellissimo! Lei è proprio bravo! Mi è piaciuto tanto..."
    A quel punto, prima la piccolina che si rendesse conto di parlare con una femmina, anche Kiryan si avvicinò, accennando un inchino non appena fu abbastanza vicino.
    "Una musica davvero splendida, sono lieto di averla potuta ascoltare."
     
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    I due sconosciuti sembravano felici della mia esecuzione e ciò rallegrava anche me. Quando la musica terminò i due si scambiarono alcune battute, poi la fata si avvicinò a me con gran rapidità.
    È stato bellissimo! Lei è proprio bravo! Mi è piaciuto tanto...
    Fui sorpresa dal fatto che avesse usato il maschile, ma non diedi troppo peso alla cosa, probabilmente si trattava di una semplice svista. Più interessanti erano i modi usati da quello strano e grazioso essere. Si comportava esattamente come si sarebbe comportata una bambina umana, cosa che acuì la mia curiosità a riguardo della sua identità. Non capitava certo tutti i giorni di vedere una come lei.
    Grazie mille. Anche lei è stata bravissima, è davvero molto aggraziata.
    Risposi alle lusinghe con altre lusinghe, accompagnate da un sorriso sincero sul volto. Nel mentre il ragazzo si avvicinò con passo tranquillo a noi. Io mi alzai, in modo che non mi trovasse ancora seduta. Sarebbe stato scortese nei suoi confronti. Da vicino lui era ancora più alto di quanto non mi fosse sembrato in precedenza, forse arrivava anche ai due metri di statura. Ma ciò che attirò maggiormente la mia attenzione fu il coprifronte legato attorno al suo capo. Il simbolo apposto lì sopra era lo stesso che avevo visto al collo di Saruwatari, quindi il ragazzo doveva essere di Takumi.
    Una musica davvero splendida, sono lieto di averla potuta ascoltare.
    Ricambiai a specchio il piccolo inchino dello shinobi. Sembrava molto cortese, ma allo stesso tempo la sua figura emanava una certa dose di possenza. Mi piaceva già a pelle e oltretutto la sua compagna di viaggio aveva catalizzato abbastanza il mio interesse. Volevo saperne di più, volevo assolutamente scoprire quale fosse la loro storia. Ovviamente non mi sarei imposta, non era corretto nei loro confronti, per cui cercai di contenere la mia curiosità in modo che non fosse troppo urtante.
    Vi ringrazio, sono contenta che sia stato di vostro gradimento. Il mio nome è Aiko Netsushi, sono una musicista di strada. Posso chiedere il vostro nome, viandanti?

     
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    Nay, come sempre, fu assolutamente entusiasta di sentirsi fare un complimento e finse solo per un attimo una specie di falso imbarazzo. Con lei i complimenti erano sempre un modo sicuro di entrare nelle sue grazie e forse, solo forse, avrebbe finito per vedere la musicista come vedeva Natsuki: non esattamente un maschio, ma neanche esattamente una femmina. Qualcuno con cui usare il femminile ma abbastanza amichevole da non doversi nascondere in sua presenza.

    Vi ringrazio, sono contenta che sia stato di vostro gradimento. Il mio nome è Aiko Netsushi, sono una musicista di strada. Posso chiedere il vostro nome, viandanti?

    Aiko. Kiryan trovava che quel nome avesse un suono molto bello, ma ovviamente si guardò bene dal dirlo ad alta voce: sarebbe stato un eccessivo imbarazzo per lui e, probabilmente anche per lei.
    Rin le avrebbe detto subito che ha un bel nome. Pensò con una certa amarezza, immaginando il Sabakuyoru che sorrideva e diceva qualcosa come "Che bel nome!" ad alta voce e magari avvicinandosi un po' troppo, come suo solito.
    Gli mancava da morire, ma era terrorizzato all'idea del momento in cui si sarebbero incontrati di nuovo. Forse non avrebbe voluto vederlo, forse non si sarebbe neanche presentato all'appuntamento.

    "Il mio nome è Kiryan, piacere di conoscerla." Rispose alla domanda senza un attimo di esitazione nonostante il pensiero di Rin avesse appesantito di nuovo il suo umore dopo il piacevole risollevamento dato dalla musica di Aiko.
    Come sempre non diede nessun cognome: non ne aveva mai avuto uno e aveva assunto "Hyuga" quando era entrato a Takumi ma non lo aveva mai sentito realmente suo, era solo una parte del cambiamento che aveva fatto andando via da Ame.

    "Io mi chiamo Nayra, invece! Aiko è proprio bello come nome, mi piace un sacco! Sta bene coi capelli!" Asserì la piccolina galleggiando in aria. Lei aveva decisamente mantenuto un umore ottimo e sembrava molto contenta mentre sorrideva col solito modo allegro. Kiryan doveva ammettere di essere sollevato di vederla così, cominciava a non sopportare i bronci e i silenzi che erano le uniche cose che lei gli rivolgeva dall'incidente con Rin. Certo, probabilmente avrebbe ricominciato appena fossero rimasti di nuovo soli.
     
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    Il mio nome è Kiryan, piacere di conoscerla.
    Io mi chiamo Nayra, invece! Aiko è proprio bello come nome, mi piace un sacco! Sta bene coi capelli!
    Oh, grazie mille. Anche il tuo nome è molto bello, non lo avevo mai sentito prima.
    Ero molto contenta per quel complimento, il nome era una delle poche cose che mi rimanevano della mia famiglia e ne ero abbastanza fiera. Però quel discorso mi fece venire in mente subito un'altra idea. Concentrai il chakra nel mio occhio destro e attivai lo Shinigan. Lo diressi per prima cosa verso il ragazzo, che si rivelò chiamarsi in maniera diversa da quanto dichiaratomi, Ren Hyuga. La cosa non mi indispettì, Yuya mi aveva spiegato bene nel nostro primo incontro quanto le informazioni fossero fondamentali per i ninja. Probabilmente era stato quello il motivo del suo comportamento e dovevo accettare che fosse così. Ad interessarmi di più era in realtà un'altra cosa. Quando puntai la tecnica su Nayra non mi fu rivelato nessun nome. Non avevo prove, ma quello pareva un indizio solido sul fatto che quello strano essere non fosse umano. La prima opzione rimaneva che si trattasse di una fata, di una ninfa o di una qualche altra creature di cui si parlava nelle leggende. Avevo però un po' timore a dare voce ai miei dubbi e a porre la questione alla diretta interessata, non volevo essere troppo indiscreta su un argomento che poteva essere molto sensibile per lei. Decisi quindi di provare un altro spunto di conversazione.
    E come mai siete qui? Siete venuti anche voi per le terme o siete qui per lavoro?


    Shinigan (Occhio della morte)
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    Tipo: Ninjutsu
    Versione basilare di una tecnica segreta del clan Netsushi, che si tramanda di generazione in generazione e che permette di conoscere il vero nome delle persone. Si narra che anticamente essa fu insegnata al capofamiglia niente di meno che da uno Shinigami, un Dio della Morte. Si narra altresì che anticamente la tecnica fosse in grado di mostrare anche la data della morte delle persone, cosa che avrebbe causato la pazzia di più di un Netsushi, devastati dal conoscere il momento della morte dei propri cari.
    Concentrando una piccola dose di chakra nell'occhio destro, si potrà vedere il vero nome di tutte le persone che entrano nel campo visivo dell'utilizzatore. I caratteri sono posizionati davanti al corpo, all'altezza dello stomaco. Questo nome è sempre quello dato alla nascita e non cambierà neanche modificandolo legalmente. Nel caso in cui la persona non abbia ricevuto un nome al momento della nascita, verrà considerato come vero nome quello che gli viene dato per la prima volta. Se una persona non ha mai ricevuto un nome comparirà semplicemente la scritta “nessun nome”.
    Con la morte di una persona, sparisce anche il suo nome. Questo processo non è immediato, ma può prendere da un minuto fino a un giorno. Inoltra i cloni non sono riconosciuti come diversi dalle persone e quindi essi presentano il nome del loro creatore.
    [Questa tecnica non richiede sigilli]
    [Questa tecnica non può essere mantenuta attiva per più di tre turno di seguito]
    Consumo: 10 a turno.
     
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    Oh, grazie mille. Anche il tuo nome è molto bello, non lo avevo mai sentito prima.
    Nay esibì un delicato rossore sulle guance insieme all'ennesimo sorrisone deliziato. Kiryan si trovò a fissarla con più attenzione del dovuto, quasi cercando di dirottare verso di sé tutta quella varietà di emozioni.
    L'aveva già detto che gli mancava moltissimo il suo rapporto con la piccolina? Probabilmente sì, ma non riusciva proprio a fare a meno di pensarlo mentre la guardava comportarsi così normalmente nei confronti di Aiko senza tuttavia rivolgergli neanche uno sguardo più del dovuto. Sembrava essersi ripresa abbastanza dall'entusiasmo travolgente di prima per tornare ad ignorarlo.

    E come mai siete qui? Siete venuti anche voi per le terme o siete qui per lavoro?

    "Oh, a dire il vero nessuna delle due. Sono andato in visita ad un'amica di Kumo e nel tentativo di evitare di fare tutto il percorso via mare ho allungato leggermente la strada." Rispose con una buona dose di candida sincerità. Non che non fosse capace di mentire, anche se stava cominciando da poco ad affinare quella capacità, ma non vedeva alcun motivo per tenere nascoste certe cose. Dopotutto dubitava che chiunque potesse avere interesse nel fatto che aveva fatto visita ad una persona nel paese del fulmine.
    "In pratica ci siamo persi, come sempre." Aggiunse Nay con tono divertito. A lei piaceva quando si perdevano perché visitavano posti nuovi ed era bello vedere cose che non aveva mai visitato prima.
    "Più o meno, sì, ci siamo persi, ma conosco la giusta direzione. E lei? Mi è parso di capire che è qui per le terme, sono belle come dicono?" Lui non era mai stato alle terme. O in una piscina. In effetti la cosa più simile a delle terme che avesse mai visto era stato un laghetto in cui fare il bagno.
    "Che cosa sono delle terme? Sono un posto o una cosa? A che servono?" Domandò infatti Nay, curiosa, ovviamente rivolgendosi esclusivamente ad Aiko ed ignorando lui. Era incredibile come potesse essere allo stesso tempo incredibilmente rassicurante sentirla chiacchierare e snervante da morire perché nonostante tutto lo ignorava comunque. Prima ancora che lei finisse di porre le sue domande, Kiryan si distrasse involontariamente, perdendo il filo della conversazione per, probabilmente, diversi secondi durante i quali la sua mente vagò nel nulla. Non era la prima volta che gli accadeva di perdersi in quel modo: era stanchissimo e l'insonnia colpiva durissimo, impedendogli di riposare finché proprio non ce la faceva più e anche allora soltanto per il tempo strettamente indispensabile, la sua testa cominciava ad essere seriamente incasinata da quella veglia continua.
    Se nessuno avesse richiamato la sua attenzione si sarebbe riscosso da solo dopo qualche secondo perso a fissare nel vuoto, altrimenti si sarebbe accorto di essere interpellato dopo qualche tentativo.
     
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    Oh, a dire il vero nessuna delle due. Sono andato in visita ad un'amica di Kumo e nel tentativo di evitare di fare tutto il percorso via mare ho allungato leggermente la strada.
    In pratica ci siamo persi, come sempre.
    Più o meno, sì, ci siamo persi, ma conosco la giusta direzione. E lei? Mi è parso di capire che è qui per le terme, sono belle come dicono?
    Che cosa sono delle terme? Sono un posto o una cosa? A che servono?
    Osservai con curiosità quel piccolo siparietto, ma non riuscii a ottenere molte informazioni. Erano entrambi molto carini, ma sembrava esserci qualcosa fuori posto, anche se non fui in grado di capire bene cosa.
    Se avete bisogno di indicazioni posso darvele, non fatevi problemi a chiedere. Comunque le terme sono... diciamo che sono delle sorta di grandi vasche piene d'acqua bollente. Servono per rilassarsi e per ritrovare le proprie energie. Ieri ero arrivata qui che ero distrutta, ora invece mi sento come rinata. Se avete una mezz'ora di tempo ve le consiglio, mi sembrate abbastanza-
    Avevo risposto tenendo lo sguardo fisso sulla fata, ma quando mi girai verso il ragazzo costui aveva gli occhi persi nel nulla, in maniera del tutto innaturale. Fui in un attimo presa dal panico, era una situazione improvvisa per cui non ero per niente pronta.
    Oddio! Co-cosa succede? Kiren-san?! Kiren-san?
    Mi sarei girata un attimo verso la fata, con faccia implorante, nella speranza che costei sapesse dirmi qualcosa di più. Per fortuna quando riportai lo sguardo al giovane questi sembrava essersi abbastanza ripreso. Rimanevo però comunque terribilmente preoccupata, non era un problema che andava sottovalutato.
    Lei non sta bene, Kiryan-san. Lei ha bisogno di riposo, altrimenti... la prego, si riposi un po'.
     
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    Nayra staa già per partire con una tirata su quanto le sarebbe piaciuto visitare le terme quando Aiko assunse un'aria molto preoccupata guardando Kir. Lo fece anche lei e notò che sembrava essersi incantato fissando un punto imprecisato in lontananza. Nay avrebbe potuto richiamarlo facilmente, ma non lo fece perché non era ancora del tutto certa di averlo perdonato per quello che, lo sapeva, aveva meditato di fare subito dopo averla convinta a restare con Natsuki.
    Oddio! Co-cosa succede? Kiren-san?! Kiren-san?
    Che strano modo di chiamare Kir!
    "Kiren?" Domandò infatti, ignorando lo sguardo stranissimo che la musicista le aveva rivolto.
    A dimostrazione che non c'era bisogno di allarmarsi tanto, Kiryan si svegliò dalla trance con una specie di scossone, come se si fosse reso conto di essere stato chiamato soltanto in quel momento e avesse dovuto tirarsi fuori letteralmente a forza dal torpore.

    Lei non sta bene, Kiryan-san. Lei ha bisogno di riposo, altrimenti... la prego, si riposi un po'.

    Se fosse riuscito a riposarsi molto probabilmente non sarebbe arrivato a quel punto prima di farlo. Non lo disse, ovviamente, perché suonava antipatico persino nella sua testa e non voleva essere duro con Aiko, lei era stata molto gentile e delicata nel suo approccio ed era soltanto la seconda volta in cui riusciva a parlare con qualcuno senza essere eccessivamente a disagio.
    "Non si preoccupi, devo solo recuperare qualche notte di sonno. Lo farò non appena arriverò a casa." O molto probabilmente no, però se tutto fosse andato come previsto entro breve sarebbe crollato quasi letteralmente svenuto per qualche ora e dopo sarebbe stato meglio per un po'.
    "Ma che vuol dire "Kiren"? Sembra uno strano miscuglio fra il nome di Kir e quello di Rin! No, non avrebbe lo stesso suono. Sarebbe Rinkir. Eppure ero convinta che fosse simile." Nay continuò ad insistere sul nome che Aiko aveva usato.
    Kiryan si incupì non appena il nome di Rin aleggiò fra loro, anche se la piccolina lo aveva usato quasi involontariamente alimentò in lui il carico di tensione che continuava a crescere da quando aveva deciso che avrebbe provato ad incontrarlo di nuovo.
    Non che credesse di avere possibilità in merito, non poteva sperarci.
    "Kiren?" Kiryan alzò un sopracciglio e la sua espressione si fece meno cupa. Probabilmente se la sua testa non fosse stata ancora ad Ame con Rin avrebbe assunto un'aria divertita. Finalmente aveva capito che mentre era distratto la loro interlocutrice lo aveva chiamato col nome sbagliato e Nay si era fissata su quello. Non sapendo come distogliere l'attenzione della piccolina da quell'errore senza mettere in imbarazzo Aiko cercò di cambiare argomento, anche perché se c'era qualcosa di cui non voleva parlare era proprio Rin e i loro due nomi messi assieme a quel modo lo turbavano parecchio. "Non essere insistente, Nay" Tentativo di cambiare argomento: fallito miseramente. In compenso Nay lo ignorò. Di nuovo.
    "Kirin! Ecco perché mi sembravano uguali. Però non lo sono lo stesso, vero?"
    Perché diamine la sua dolce piccolina non poteva semplicemente smetterla di nominare Rin in quel modo? Come se non fosse già abbastanza il pensiero fisso che forse lo avrebbe incontrato a breve!
     
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    Non si preoccupi, devo solo recuperare qualche notte di sonno. Lo farò non appena arriverò a casa.
    Qualche? La situazione sembrava essere peggiore di quella che inizialmente avevo pensato, dovevo trovare il modo di insistere. Se avesse continuato così si sarebbe fatto ammazzare, non potevo lasciarlo andare via in quelle condizioni. Però lui sembrava infastidito dalla mia richiesta e non volevo essere troppo invadente. Cosa dovevo fare?
    Ma che vuol dire "Kiren"? Sembra uno strano miscuglio fra il nome di Kir e quello di Rin! No, non avrebbe lo stesso suono. Sarebbe Rinkir. Eppure ero convinta che fosse simile.
    Le parole della fata mi fecero venire un dubbio atroce. Nella furia del momento avevo per caso unito il nome falso che il ragazzo mi aveva dato con quello vero fornitomi dall'Occhio della Morte? Sarebbe stato un errore tremendo, se ne sarebbe accorto di sicuro e mi avrebbe fatto storie. Insomma, avevo rivelato solo una volta della mia tecnica segreta ad un ninja e me l'ero cavata soltanto perché la persona in questione era Yuya. Lei era stata gentilissima e non mi aveva accusato o attaccato. Certo, oltre che per il suo personale carattere, questo era stato probabilmente dovuto al fatto che avesse avuto modo appena prima di chiarire qualsiasi possibile dubbio su di me, cosa che Ren non aveva avuto modo di fare nella nostra brevissima chiacchierata. L'avrebbe presa male, malissimo, ne ero sicura.
    Kiren?
    A sorpresa invece lo sguardo del ragazzo si rasserenò. La cosa non mi tranquillizzò troppo, ma almeno per un il momento il disastro sembrava evitato.
    Non essere insistente, Nay
    Ringraziai mentalmente l'accortezza del ragazzo, che decise di evitare un argomento spinoso, ma Nayra non era dello stesso avviso.
    Kirin! Ecco perché mi sembravano uguali. Però non lo sono lo stesso, vero?
    Cattiva fata! Cattiva, cattiva! Cosa faccio? Cosa dico?
    Dopo un primo momento di panico, feci un piccolo ma profondo respiro chiarificatore e decisi di tentare di glissare l'argomento nella maniera più agile possibile. Alla fin fine ce n'era un altro ben più importante da affrontare
    Eee-ecco... si è trattato solo di un errore, ero agitata e ho pronunciato male il nome, tutto qui. Chiedo scusa. Però se posso permettermi credo ancora che lei necessiti di un poco di riposo. Anche molto poco, dieci minuti qui sotto all'albero. Se vuole mi allontano, così non vi disturbo. Però credo che... ho paura che se si mette in cammino così possa svenire o essere attaccato. Non me lo perdonerei.
     
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    Kiryan notò il disagio della sua interlocutrice e di certo non poteva essere soltanto perché si era distratto mentre parlava con lei, probabilmente era colpa di Nayra che continuava ad insistere con quello stupidissimo errore sul suo nome. Dannazione, scommetteva che se avesse insistito ancora perché la piccolina smettesse di importunare la povera Aiko questa avrebbe insistito ancora di più soltanto per farlo arrabbiare.

    Eee-ecco... si è trattato solo di un errore, ero agitata e ho pronunciato male il nome, tutto qui. Chiedo scusa. Però se posso permettermi credo ancora che lei necessiti di un poco di riposo. Anche molto poco, dieci minuti qui sotto all'albero. Se vuole mi allontano, così non vi disturbo. Però credo che... ho paura che se si mette in cammino così possa svenire o essere attaccato. Non me lo perdonerei.

    Ma che avevano tutti con la fissazione col riposo? Aveva passato un paio d'ore a casa di Natsuki fingendo di dormire per non darle dispiacere e persino quella ragazza, che neanche aveva mai visto prima, era già pronta a rimboccargli le coperte.
    Se non altro sapeva di avere un aspetto orribile e di nascondere davvero molto male quanto si sentiva da schifo o Aiko non si sarebbe accorta che qualcosa non andava. Natsuki se ne sarebbe accorta comunque, invece, le era crollato davanti in modo vergognoso.
    "Non si preoccupi per il nome, davvero, anch'io a volte ho qualche difficoltà. Pensi che ho chiamato mio..." fratello "un mio amico col nome sbagliato per un bel po'." quell'ultima parte della frase lo fece rabbuiare di nuovo perché, che cavolo, ogni cosa lo riportava a Rin quel giorno.
    Se solo Nay avesse smesso di rammentarlo in continuazione...!
    "Per quanto riguarda il riposo... mi siederò sotto questo albero per qualche tempo, se la farà sentire meglio, ma non c'è alcuna possibilità che mi addormenti, perciò se vuole può restare a conversare con me. Non che sia un gran chiacchierone, a dire il vero, penso che avrebbe trovato molto più divertente la presenza di Rin." Una lobotomia, ecco che cosa gli serviva. O una botta in testa. "Rin sarebbe l'amico di cui parlavo prima" aggiunse a beneficio della povera Aiko, che ormai aveva sentito quel nome più spesso di quello degli altri due. Sperava che non fosse troppo evidente che ogni volta che sortiva fuori il nome di Rin il suo umore precipitava immediatamente.
    "Kir!" Nay sobbalzò in aria all'improvviso, folgorata da un'idea e lui si voltò verso di lei, sperando che avesse deciso di smetterla di ignorarlo. Lei fece una smorfia, accorgendosi dell'errore, ma non si tirò indietro e passò lo sguardo fra lui ed Aiko, decisamente eccitata. "Potremmo andare alle terme, no? Aiko ha detto che dopo era riposatissima! Non potete chiacchierare lì? Io vorrei TANTO vederle!"
     
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    Non si preoccupi per il nome, davvero, anch'io a volte ho qualche difficoltà. Pensi che ho chiamato mio... un mio amico col nome sbagliato per un bel po'.
    Alla fine sembrava essersi bevuto la mia piccola bugia bianca. Mi sentii un po’ in colpa, forse avrei dovuto dirgli tutto, proprio come avevo fatto con Yuya. Però di certo non in quel momento, le priorità erano altre.
    Per quanto riguarda il riposo... mi siederò sotto questo albero per qualche tempo, se la farà sentire meglio, ma non c'è alcuna possibilità che mi addormenti, perciò se vuole può restare a conversare con me. Non che sia un gran chiacchierone, a dire il vero, penso che avrebbe trovato molto più divertente la presenza di Rin.
    Rin sarebbe l'amico di cui parlavo prima

    All’ennesima occasione capii che doveva essere qualcosa legato a questa persona ad affossare ogni volta il morale di Ren. Avevano litigato? O forse lui viveva lontano e gli mancava? O forse… cacciai dalla mente la terza opzione a cui avevo pensato. Era troppo crudele e speravo assolutamente che non fosse così. Perdere una persona cara era sempre una sofferenza enorme, che non avrei augurato a nessuno.
    E-ecco-
    Kir!
    Non sapevo bene cosa dire per spezzare quegli attimi di tensione, ma per fortuna irruppe la fata, con tutta la sua esuberanza.
    Potremmo andare alle terme, no? Aiko ha detto che dopo era riposatissima! Non potete chiacchierare lì? Io vorrei TANTO vederle!
    Tentennai solo un attimo, poi decisi di prendere la palla al balzo e sfruttare l'impeto di Nayra.
    Io… credo che sia una buona idea. Nello stabilimento qui vicino c’è solo una grande vasca unica e… non vorrei sembrare impudica, ma vorrei che ci fosse qualcuno con lei, temo davvero che possa svenire visto come è ridotto e sarebbe molto pericoloso. Certo, sempre che lei non abbia problemi, altrimenti posso provare a chiedere al titolare, anche se non so se può farlo. Credo che anche solo una mezz’ora le farebbe davvero bene e sarei contenta se la piccola Nayra riuscisse a vedere per la prima volta le terme.
    Lo avevo fatto davvero, avevo invitato davvero un uomo appena conosciuto alle terme. Ero io stessa stranita, eppure sentivo che era la cosa giusta da fare. Lui era grande e grosso eppure sembrava così indifeso. Ero quasi sicura fosse una persona gentile e cortese, per quanto mi paresse leggermente distaccato. Ma forse era solo la sua stanchezza. In ogni caso sentivo di doverlo proteggere, anche e soprattutto da se stesso, persino a costo di qualche rischio.
     
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    Se già Kiryan aveva una grossa difficoltà a negare a Nayra qualcosa, specialmente visto che era la prima volta che gli chiedeva qualcosa che non fosse perché si era lasciato staccare un paio di pezzi da Rin, non riuscì più a dire di no quando anche Aiko cominciò a perorare la causa delle terme.
    Fosse stato per lui avrebbe decisamente rinunciato alla possibilità di esibire una nudità quasi totale; primo perché il suo corpo non era certo un bello spettacolo tutto ricoperto di cicatrici e sicuramente segnato negativamente dal suo scarso interesse per il cibo dell'ultimo periodo, anche se Nathan si era impegnato molto in quel senso e non doveva aver perso molto peso; secondo perché trovava davvero molto imbarazzante l'idea di condividere una tale intimità con qualcuno.
    Non che pensasse che per lei fosse una cosa tanto intima, dopotutto era come andare al mare. Però lui non era mai stato al mare, in piscina o in qualsiasi altro luogo in cui era normale non indossare vestiti e l'unica volta in cui era stato sorpreso per sbaglio solo con l'intimo si era scusato per tutto il tempo.

    Io… credo che sia una buona idea. Nello stabilimento qui vicino c’è solo una grande vasca unica e… non vorrei sembrare impudica, ma vorrei che ci fosse qualcuno con lei, temo davvero che possa svenire visto come è ridotto e sarebbe molto pericoloso. Certo, sempre che lei non abbia problemi, altrimenti posso provare a chiedere al titolare, anche se non so se può farlo. Credo che anche solo una mezz’ora le farebbe davvero bene e sarei contenta se la piccola Nayra riuscisse a vedere per la prima volta le terme.

    "Ti preeeeeego, Kir! Sarò più buona se dirai di sì, lo prometto."

    Kiryan si piantò i denti nel labbro inferiore nel suo abituale tic nervoso. Dannazione, si sentiva come un topo in gabbia e non aveva niente in cui scavare alla ricerca di una via di fuga. Nay lo fissò col suo sguardo irresistibile e Kiryan seppe che quella promessa di essere più buona era una specie di invito a far pace, anche se non lo sembrava. Avrebbe davvero smesso di torturarlo col silenzio?
    Allentò il morso nel momento in cui sentì il sapere metallico del sangue e cercò di far sì che Aiko non potesse vedere che si era ferito: sebbene non ne comprendesse la ragione gli sembrava di averla turbata già abbastanza senza che scoprisse che l'insonnia non era il suo problema principale o forse lo era. A dire il vero non sapeva bene se il masochismo fosse peggiore del non riuscire a chiudere occhio, ma probabilmente l'indecisione era dovuta al fatto che la maledizione era quasi sempre sazia, vista la quantità di dolore che si procurava, mentre l'insonnia lo stava facendo diventare scemo.

    "...va bene." disse infine lanciando a Nay un lungo sguardo. Avrebbe voluto strapparle una promessa più chiara di quella che gli aveva fatto, ma quando lei cominciò ad esultare e gli stampò una specie di velocissimo bacio sulla guancia Kiryan perse per un attimo il filo del discorso e si limitò ad essere grato per quella dimostrazione. Anche senza guardarsi ad uno specchio sapeva che la sua espressione si era addolcita distendendo i lineamenti severi del viso e rendendolo meno rigido e cupo di quanto non fosse stato fino a quel momento.
    Forse Nay non aveva capito quanto il suo comportamento lo avesse ferito, forse non si era accorta che era stata lei tanto quanto Rin a dargli il colpo di grazia. "Non voglio che si senta obbligata a venire con noi, le prometto che non sto per cadere svenuto. Se però gradisce davvero la nostra compagnia allora sarò lieto di godere della sua ancora per un po'."

    Avrebbe voluto chiederle perché si preoccupava tanto per uno sconosciuto o avvertirla di quanto il suo corpo fosse orribile da guardare, ma non sapendo come mettere in mezzo gli argomenti si limitò a stare in silenzio e seguirla nello stabilimento di cui aveva parlato.
    Una volta arrivati gli venne fornito il necessario e indicato lo spogliatoio e in qualche modo si ritrovò ad indossare un asciugamano intorno alla vita mentre entrava nella piscina termale. Vasca. Quel che era.
    Era talmente imbarazzato che si guardò soltanto i piedi ed esitò per un bel po' prima di decidere di sbirciare per vedere se era solo oppure Aiko era già arrivata o se c'erano altre persone.
    Nudo in quel modo imbarazzante era impossibile nascondere la fitta rete di cicatrici che gli coprivano schiena e braccia e spiccavano chiare sulla pelle pallida, era impossibile nascondere la grossa cicatrice che partendo da un fianco gli attraversava l'addome e spariva sotto l'asciugamano ed era ancora più difficile nascondere la ferita rossa e fresca che la intercettava da un lato. Era irritata e slabbrata perché era stata riaperta più volte: Kiryan aveva voluto punirsi col dolore e non aveva lasciato che il segno della falce che Rin aveva usato su di lui sparisse dalla sua pelle. Se c'era una ferita che gli aveva fatto davvero male era stata quella. Non quella alla gamba, seppur la sua insistenza nel non curarla a dovere facesse sì che oltre alla linea che correva sullo stinco e sul piede la sua gamba fosse leggermente più rigida del normale, non il segno della pelle strappata dalla spalla, no. Il graffio, appena abbastanza profondo da sanguinare, era stato quello che l'aveva davvero distrutto.

    In ogni caso in quel momento si sentiva come se qualcuno gli avesse appeso il cartellino "carne da macello" in bella vista e tutti potessero vederlo ed era decisamente un'esperienza spiacevole. Tanto che avrebbe proprio voluto fuggire e rimettersi i vestiti e l'unica cosa che lo fermava era la possibilità di far pace con Nay. Cos'era un po' di imbarazzo di fronte al perdono della sua piccolina?
    Si piantò di nuovo i denti nel labbro inferiore e sperò soltanto di essere capace di sopportarlo per la fatidica mezz'ora.

    Sono andata un po' avanti, ma se non ti va modifico togliendo la parte dall'arrivo allo stabilimento termele senza problemi!"
     
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    Ti preeeeeego, Kir! Sarò più buona se dirai di sì, lo prometto.
    La frase della fata e la reazione di lui mi fecero intuire che i due dovevano aver avuto qualche litigio, ma soprattutto mi fecero intuire un po’ meglio la relazione che intercorreva tra loro. Nayra si comportava in tutto e per tutto come una bambina di una decina d’anni o poco meno e Ren sembrava essere una sorta di figura paterna per lei. Oppure un fratello maggiore, visto la giovinezza di lui. Magari l’aveva trovata da qualche parte e in qualche modo e da allora la aveva cresciuta da solo. Sembrava plausibile come teoria, anche se era tutt’altro che certa. E oltretutto non mi forniva indizi sulla reale natura della fata.
    ...va bene.
    Alla fine aveva accettato, anche se si vedeva che era a malincuore. Non importava, era di sicuro meglio così. A ciò seguì un dolce bacetto della fata al ragazzo, che si rasserenò notevolmente. Forse parte delle sue preoccupazioni erano legate a quell’ipotetico litigio, pensai. Del resto fare da padre/fratello ad un essere sovrannaturale non pareva questione da poco.
    Non voglio che si senta obbligata a venire con noi, le prometto che non sto per cadere svenuto. Se però gradisce davvero la nostra compagnia allora sarò lieto di godere della sua ancora per un po'.
    Mi farebbe molto piacere, grazie mille!
    Capivo che c’era qualcosa che non andava giù a Ren, ma pensai che si trattasse di fastidio per la deviazione rispetto ai propri piani originari o forse di un po’ di sano imbarazzo. Di sicuro nulla di preoccupante, mi dissi.
    Guidai i due verso il luogo in cui mi ero rilassata la mattina e una volta dentro mi diressi al camerino femminile. Mi preparai con calma e poi mi indirizzai verso la vasca. Ren era già lì, a mollo. Io mi immersi fino all’altezza del ventre, che era coperto da un asciugamano sistemato proprio per non lasciare in bella mostra i seni e la zona pubica. Mi avvicinai a lui con passo lento, mentre osservavo estasiata i dintorni. Non c’era nessun altro avventore, la pace era assoluta. E il lieve vapore che si alzava dal pelo dell’acqua rendeva l’atmosfera ancor più suggestiva. Ero così contenta di essere lì, in quel momento, che tutti i dubbi e le paure scivolarono via in un attimo. E poi all’improvviso ci fu il dramma. Quando ero circa a cinque metri da lui lo guardai per la prima volta con un po’ di attenzione e notai quello che prima non potevo notare. Il suo corpo era martoriato, la carne macerata in più punti. Vecchie cicatrici, ferite evidentemente recenti e non ancora rimarginate, tagli vari. Era troppo, più di quanto un uomo avrebbe potuto e dovuto sopportare. Solo a immaginare il dolore che doveva aver provato mi sentii mancare il respiro e i miei occhi si inondarono. Rimorso e paura fecero a gara per accaparrarsi il monopolio della mia mente e io non ebbi altra alternativa che la fuga. Che si palesò in modo del tutto incompleto. Mi voltai di scatto, per non fargli vedere il mio pianto, cosa che temevo avrebbe potuto offenderlo. E proprio per evitare questo un istante dopo mi immersi totalmente. Nessuno può vederti piangere sott’acqua, mi venne da pensare. Il calore era tale che non sarei riuscita a rimanere laggiù a lungo, ma avevo bisogno di un posto dove nascondermi e disprezzarmi.
    Stupida! Presuntuosa! Meschina! Sempre a giocare con la vita degli altri e a fare l’eroina tragica che tenta di salvare tutti dall’alto del suo piedistallo! Non conosco il suo dolore, non avevo alcun diritto di... di provare a sistemare cose che non mi competono e su cui non posso fare niente. È stupido! Sono una stupida!
    E ora come faccio? Come posso guardarlo in faccia ora? Come posso chiedergli scusa? Cosa dovrei fare?

     
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