Evil never dies | Livello A

Partecipanti: Matthew Amagai Calgara
Qm: GIIJlio

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    Noi non temiamo la morte, grazie al Sommo vi siamo superiori.
    Noi non amiamo nessuno, solo sangue e dolore ci rallegrano.
    Noi non desideriamo niente che non siano guerra e distruzione.
    Noi siamo terrore. Noi siamo orrore. Noi siamo la morte incarnata.
    Che il Sommo Jashin ci aiuti. Che il Sommo Jashin ci guidi.
    Perché ciò che è morto non muoia mai!

    Primo post del tutto libero. Descrivi quello che ti pare, può essere davvero qualsiasi cosa, basta che abbia senso. L'unica cosa che ti chiedo è che alla fine del tuo turno tu devi trovarti fuori dal tuo villaggio (o da qualsiasi altro villaggio). Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno e fammi un bel post.

    Edited by Blind - 29/1/2017, 16:23
     
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    Erano giorni, se non settimane che mi sentivo strano. Dopo un certo periodo di tempo, avevo iniziato nuovamente a far sogni strani, incubi, a sentir quella voce. Una voce di una ragazza nella mia testa, quella foresta avvolta dalla nebbia, la sete di sangue. Cosa diavolo mi stava succedendo?
    Molto stanco e spossato da tutto questo, giravo per il villaggio in cerca di fare qualcosa, che potesse scacciare quei pensieri ricorrenti.
    Che mal di testa! Pensai tra me e me, continuando a camminare.
    Sfortunatamente per me, non c'era poi molto da fare. Il jounin che di solito mi assegnava le missioni, non aveva da farmi lavorare, Cecilia non sembrava essere presente al villaggio ed il padre non voleva allenarmi, affermando di starmene al riposo, ancora.
    Ultimamente iniziai a riflettere su tutti gli avvenimenti nella mia vita. Al fatto che lentamente stavo cambiando, abbassando la guardia verso quelli del centro "area 69", addirittura iniziai a pensare che potessi migliorare, farmi degli amici, innamorarmi. Insomma stando a contatto con certe persone, in qualche modo il vero me stava mutando. Per certi versi era spaventoso, significava abbattere il muro dell'indifferenza, espormi, mostrar i miei sentimenti e questa cosa un po' mi terrorizzava.
    Potevo fare un elenco, forse, delle persone che si ostinavano a cercare il meglio in me, anche se onestamente io stesso non ne vedevo. Natsuki… Lei era una di quelle persone così solari, da abbagliarti, da vedere comunque il buono in te, in qualunque circostanza. Onestamente non capivo il perché di questo, di come si ostinasse con me. Poteva farsi tanti amici e dimenticarsi tranquillamente di me, infondo ero un suo nemico. Ma invece no, rimaneva sempre lì, a tendermi una mano, ad aiutarmi, ad incoraggiarmi. In sostanza era così testarda da volermi nella sua vita.
    Perché cerco di allontanare tutti per il loro bene e loro non fanno altro che tornare da me?
    Era un pensiero logico il mio, forse. Più cercavo di respingerli con tutte le mie forze, più alcune persone tornavano, anzi non se ne andavano proprio. Natsuki, Cecilia ed onestamente anche quell'idiota di Gurarsu. Volendo potevo metterci anche Rin, anche non lo vedevo da un po'.
    A quel punto un pensiero mi balenò nella mia mente. Cosa ne avrei fatto della mia vita? Era tutto così confusionario, precario. Stesso io non stavo capendo più nulla. Non avevo realmente uno scopo, un obbiettivo, persino io stavo mutando, con il tempo e le persone giuste.
    In ogni caso non avendo altro da fare decisi di andare ad allenarmi al campo di allenamento da solo. Non amavo particolarmente starmene con le mani in mano, quindi non avendo missioni o altro, era l'unica alternativa al riguardo.
    La giornata passò in fretta e finalmente il sole iniziò a tramontare. Quindi lasciai il campo di allenamento, per dirigermi a casa, farmi una buona doccia, ma soprattutto mangiare qualcosa, visto che ero tremendamente affamato.
    Meglio che me ne vado a dormire... Pensai tra me e me, visto che il sole poi era definitivamente tramontato, diventando praticamente buio.
    Però allo stesso tempo mi sentivo strano. Qualcosa sembrava attirare la mia attenzione, la voglia di uscire dal villaggio e cercare chissà cosa. Non saprei come dirlo sinceramente, ma sentivo come il bisogno di uscire dal villaggio in quel monento.
    Cosa fare a quel punto? Seguire il mio istinto e cercare di capire il perché avevo iniziato a desiderare di uscire fuori o andare realmente a dormire? Non riuscivo a pensare nulla, a dire nulla, dovevo uscire, dovevo uscire dal villaggio assolutamente, era la mia priorità.
    Per fortuna non sembrava esserci qualcuno e quelle poche persone che erano in giro, non sembravano avermi notato. Infondo era un ninja e potevo giustificare la mia presenza tra le strade cittadine in diversi modi. Il punto focale era come uscire e superare le guardie all'entrata?
    Probabilmente era un segno o forse un disegno astrale per seguire ciò che mi era stato detto. Stranamente al mio arrivo al confine dell'entrata, una delle guardie stava dormendo, mentre l'altra non sembrava nemmeno esserci. Un colpo di fortuna o cosa?
    Qualsiasi cosa fosse, non importava, perché cercai velocemente di uscire dal villaggio, dovevo uscire e continuare, qualsiasi cosa fosse.

    Edited by tandah! - 3/7/2017, 17:00
     
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    Ti allontani parecchio dalle porte del villaggio, quando all’improvviso senti una presenza molto lontana. È una persona con circa tre quarti del tuo chakra o poco più, ma la senti distintamente, nonostante sia a oltre 500 metri da te. Dopo un istante solo però sparisce nel nulla. Come può essere possibile? Di chi si tratterà mai?
     
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    Quasi senza saperne il motivo continuavo ad avanzare verso l'ignoto. Volevo solo allontanarmi, senza alcun motivo particolare. La cosa strana era che era la prima volta che mi accadeva questo. Stavo tradendo il villaggio? No sarei tornato di certo, ma in quella sera dovevo uscire dal villaggio, attirato da chissà cosa o in cerca di qualsiasi cosa.
    Alla fine quanto mi ero allontanato? 100 metri? 500 metri? Non saprei dirlo con certezza, ma ero sufficientemente lontano dalle porte del villaggio.
    In ogni caso nel mentre che vagavo senza un apparente meta, iniziai ad avverti qualcosa. Il mio senso percettivo si attivò rivelando una non definita presenza di chakra, che sebbene sembrasse inferiore alla mia, era comunque percepibile.
    Come è possibile? E' oltre al mio limite percettivo. Quanto dista? 200 metri? No 300...anzi molto di più! Pensai allarmato. Stava forse usando qualche tecnica particolare che permetteva di emanare il chakra in qualche modo? Non mi era dato saperlo, l'unica cosa certa, era che quasi automaticamente iniziai a scattare verso quella presenza, cercando di capire cosa stesse succedendo. Sfortunatamente non appena avevo iniziato ad elaborar il tutto, tale presenza era cessata, quindi mi stoppai subito dopo.
    Cosa sta succedendo? Un nemico? Voglio attirarmi o cosa? Devo indagare...
    Non capendo pienamente cosa stesse succedendo, decisi di andare verso la zona la quale avevo percepito qualche secondo prima la presenza di chakra. Dovevo capire cosa stava succedendo, assolutamente.
     
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    Non appena arriva al limitare del tuo raggio di percezione torni a sentire la presenza di poco prima. Ma non è da sola, ce ne sono altre cinque, di cui un paio hanno anche abbastanza più chakra di quanto ne hai tu. Si avvicinano a gran velocità verso di te, è più che chiaro che ti stanno puntando. In poco tempo ti raggiungono e si fermano ad una decina di metri di distanza. A causa del buio notturno non riesci a distinguere bene i loro lineamenti.
    Arrenditi e non ti sarà fatto del male, Matthew!
     
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    Iniziai a dubitare di quel che avevo percepito. Cioè non ero di certo il tipo da dubitare delle mie capacità, ma come potevo aver avvertito una presenza di chakra oltre ai miei limiti e scomparire subito dopo? Ero forse vittima di un Genjutsu?
    No non penso... Almeno spero che non sua così... Pensai tra me e me, nel mentre che avanzavo, verso l'ultima posizione di quella fonte, percepita in precedenza.
    Avevo percorso al massimo un centinaio di metri, più o meno, quando ad un tratto quella strana sensazione, quel chakra che avevo sentito, iniziò ad essere presente nel mio sesto senso. Cavolo ma che diavolo stava succedendo? Prima c'era oltre ai miei limiti, poi scompariva ed ora ricompariva nel mio raggio percettivo?
    No rispetto a prima, non era la sola unica fonte di chakra. Non era solo, c'è ne erano altre cinque. Era forse un agguato? Erano i ninja di Ame che mi avevano scoperto? La mia attenzione era alta, estrassi subito la katana, pronto a difendermi nel caso in cui fossero arrivati abbastanza vicino da colpirmi in qualche modo.
    Sono incredibilmente veloci.. Di questo passo, non ci vorrà molto prima che mi circondano o attaccano.. Pensai tra me e me.
    Quelle sei persone in pochi istanti mi raggiunsero, pur mantenendo una distanza di circa dieci metri da me. Non riuscivo praticamente a vederli a causa del buio ed onestamente temevo che avessero intenzioni ostili nei miei confronti. Non gli avrei dato vinta, non mi sarei arreso e li avrei portati con me all'inferno se dovessi morire.
    Arrenditi e non ti sarà fatto del male, Matthew! Affermò uno di essi.
    Chi siete e cosa volete da me? Siete anbu di Ame o siete nemici? Risposi prontamente, cercando di capire con chi dovessi fare. In ogni caso avevo l'attenzione ben alta, pronto a difendermi in ogni caso.
    Sapete com'è, preferisco sapere con chi ho a che fare e con chi vuole uccidermi.... Aggiunsi poi ironicamente.
     
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    Lo scoprirai presto.
    A risponderti è la stessa persona di prima, con voce calma e sicura. Nel mentre uno degli altri presenti esegue una rapidissima serie di sigilli e un istante dopo una grande quantità di petali di fiore ti cadono addosso, emanando un profumo chiaro e distinguibile. L'aria è intrisa di chakra, lo percepisci in maniera chiara, ma se non stai attento rischi di essere preso da quella tecnica molto potente. Se così succede ti rimarrà poco tempo, prima di soffocare e perdere i sensi.

    Arte illusoria: Massimo taglio (Genjutsu: Kyouka Sai)
    Tipo: Genjutsu
    Potente tecnica illusoria che fa cadere dei petali di fiore sul nemico; non appena questo ne avverte il profumo cadrà nel genjutsu.
    Colui che subisce l'illusione vede attorno a sé un vortice di fiori che lo fa pian piano soffocare, si inizia a vedere tutto blu.
    [I petali possono essere sostituiti con altri oggetti scenici, purché lo stimolo rimanga olfattivo]
    [Dopo un turno dall'inizio della tecnica la vittima sviene]
    [Sigilli: 6]
    Stimolo: olfattivo
    Mondo di attuazione: reale
    Bersaglio: singolo
    Immobilità: non necessaria
    Consumo: 80
     
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    A quanto pare le cose non si stavano mettendo proprio bene. Non avevano la benché l'aria di essere pacifici, anzi dalla risposta di quel tizio, avevano tutt'altra intenzione.
    Nello stesso istante in cui quel tizio stava parlando, avvertì chiaramente che uno di quei tizi stava usando il proprio chakra. Stava forse preparando ad attaccarmi.
    Distratto dal quello che parlava, non riuscì prontamente ad anticipare chiunque stesse usando qualche tecnica ritrovandomi una grande quantità di petali che stavano circolando in aria pronti ad attaccarsi forse a me, iniziando a sentire uno strano odore.
    Accidenti mi vogliono far addormentare o cosa? Devo reagire altrimenti sarò spacciato! Pensai a quel punto.
    Non sapevo quanto tempo mi rimaneva prima che qualcosa potesse far effetto, quindi prima che fosse troppo tardi, tentai di eseguire i tre sigilli per la tecnica della cascata. Il mio obiettivo era crear una sorta di cascata che mi ricoprisse a360° rimanendo al centro semi vuoto, in maniera tale da rimanere in una bolla d'aria ed impedir forse di non farmi attaccar da quei petali e rimaner lontano l'odore dei petali. Poi? Forse sarei rimasto sguarnito, ma al momento la mia priorità era fermare quei petali in tutti i modi possibili.

    CITAZIONE
    Arte dell'Acqua: Tecnica della Cascata (Suiton: Takitsubo no Jutsu)
    Tipo: Ninjutsu
    Il grosso difetto delle ninjutsu acquatiche sta nel fatto che spesso richiedono fonti vicine per essere utilizzate senza prosciugare il chakra nella creazione artificiale, che richiede di per s� troppo tempo. Gli shinobi hanno quindi ideato una tecnica che rilascia una grande quantit� d'acqua, da utilizzare per tutte le altre.
    Con questa tecnica si � in grado di creare una sorgente d'acqua in grado di riempire aree ristrette come il letto di una cascata, delle piccole depressioni, il corso di un fiumiciattolo, e cos� via. In combattimento non � possibile mantenere la tecnica attiva per alimentare continuamente la sorgente e non � possibile creare pi� di una sorgente alla volta. Se la sorgente non viene alimentata, quindi spendendo solo il consumo di attivazione, si disperde dopo un po' di tempo.
    [La sorgente conta come Fonte Media (circa 750 litri)]
    [La temperatura della sorgente pu� essere decisa dall'utilizzatore]
    [Sigilli: 3]

    Livello: C
    Costo: 40 a turno

    CITAZIONE
    Chakra: 520/560
     
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    Il genjutsu si attiva non appena senti l’odore e tu dici di averlo sentito prima di utilizzare la tua tecnica. Ergo vieni preso, ergo a fine turno svieni xD. Però poco importa, in un modo o nell’altro i png ti avrebbero catturato, anche se avrei preferito avessi tentato di fare un po’ più di resistenza.

    CITAZIONE
    La cascata d’acqua non riesce a scacciare via l’odore, ma anche in tal caso sarebbe stato troppo tardi. Il vortice di petali si stringe sempre più attorno a te, soffocandoti. Dopo pochi secondi il respiro sembra mancarti definitivamente e perdi i sensi.
    Non funziona ancora! Come cazzo è possibile?! Avevate promesso che avrebbe funzionato!
    A risvegliarti non sono tanto le urla sgraziate di un uomo, quanto il dolore forte che provi in vari punti del busto. Sei legato ad una croce diagonale, mani e piedi fissate molto bene, le prime con delle manette speciali fatte apposta per fermare il tuo chakra. Sei del tutto nudo e ti sembra di essere esausto. Davanti a te, oltre all’urlatore, ci sono altre cinque persone, due femmine e tre maschi, che indossano camici da dottori. Se getti uno sguardo alle parti che ti dolgono puoi vedere come esse abbiano degli evidenti segni di coltellate. Da queste ferite cola una ingente quantità di sangue. Senti anche una risata femminile prorompente, per quanto questo suono abbia un volume molto basso.
    Oh, ti sei svegliato! Maledetta feccia, perché non funzioni?!
    L’uomo agita il coltello che ha in mano con fare nervoso, facendoti prima un taglio vistoso ma non troppo profondo sulla guancia, poi infilzandoti in maniera grave un paio di volte sulla spalla, poi su un braccio e infine su una coscia. Ad ogni affondo urla “cazzo” con aria spiritata.
    Fanculo, non serve a niente! Curatelo, prima che ci muoia!!
    I dottori si avvicinano in tutta fretta, iniziando ad applicare le mani curative per guarire le molte ferite che ti sono state inferte. All’improvviso, mentre questo sta accadendo, una voce femminile si rivolge a te. Non sembra essere di nessuno tra i presenti, se ti sforzi di osservare chi sia non trovi nessuno che ti sta parlando.
    Quindi? TI piace essere bucherellato come un formaggio stagionato? Essere ferito e non poter far niente? Ti piace?

    Manette debilitanti
    Manette speciali, costruite in Acciaio ma con inserzioni di un minerale rarissimo, capace di smorzare le energie della persona catturata con esse. Fintanto che le manette stringono i polsi della vittima, essa non potrà utilizzare in nessun modo il proprio chakra e avrà ridotte le proprie statistiche a 5 (tranne il chakra). Una volta liberato l'effetto perdura ancora per circa un minuto (6 turni), poi svanisce. Non esistono chiavi per aprirle, in quanto vengono tenute chiuse da uno speciale sigillo che solo chi le ha apposte può disattivare. Questi oggetti sono estremamente rari, quindi vanno trattati con molta cura e non è possibile possederne più di un paio per ninja.
     
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    Si avrei potuto, ma in quel momento non mi veniva in mente niente di meglio, ipotizzando che nulla poteva servire per non farmi catturare xD


    Purtroppo il debole tentativo di difesa, dall'aggressione di ipotetici nemici non aveva funzionato. La cascata d'acqua era stata inutile, tant'è che i petali e l'odore erano sempre più pressanti, facendomi sentire pesante, spaesato, con possibili vertigini. Mi sentivo spaesato e senza possibilità di fuga. Non avevo nemmeno più forza di dire o fare qualcosa. L'aria iniziava a farsi pesante, dove i polmoni non ricevevano più l'ossigeno necessario per espandersi completamente, iniziando a fare respiri più grossi, per prendere più aria possibile, ma non era possibile. Di secondo in secondo l'aria era sempre meno, così come la forza e tutto il resto. Il tutto durò diversi secondi, prima di effettivamente perdere conoscenza.
    Non sapevo per quanto tempo ero stato privato di conoscenza, ma alla fine mi svegliati, anche se onestamente il risveglio era molto più doloroso e traumatico possibile.
    Non funziona ancora! Come cazzo è possibile?! Avevate promesso che avrebbe funzionato!
    Il problema di base, non erano state le urle, ma l'ennesima ferita che un tizio mi aveva inferto, provocandomi bruciore e dolore, verso la zona del corpo colpita. Aprì poco i miei occhi per pochi istanti, non capendo ancora cosa stesse succedendo, troppo impegnato ad aver mal di testa ed all'enorme dolore e bruciore, provenire in tutto il petto. Solo pochi secondi dopo realizzai di essere stato legato mani e piedi e non avevo la forza di fare nulla, ne di urlare e ne di dimenarmi, forse nemmeno parlarmi.
    Mi sentivo stanco, esausto e ferito; non capendo del tutto cosa mi stesse succedendo. Non riuscivo a pensare a nulla, se non al dolore ed alla mancanza di forza e forse volontà.
    Davanti a me, dopo aver messo a fuoco la mia vista, vidi diverse persone, per un totale di 6 presenze di chakra.
    Per qualche istante non avevo il coraggio di vedere, come era stato ridotto il mio corpo, ma dovevo vedere. Dovevo vedere cosa mi stavano facendo. Quel che vidi era uno spettacolo orribile, persino per uno come me. Il mio addome era ricoperto di ferite da coltellate, come se mi stessero torturando ed il dolore provocato da tali ferite era enorme; verso in basso invece vi era tutto il sangue che era uscito dal mio corpo ed altre ferite più o meno fresche che continuavano a sanguinare.
    Oh, ti sei svegliato! Maledetta feccia, perché non funzioni?! Aggiunse poi il mio aguzzino, agitando in maniera nervosa il coltello, avvicinandosi a me in maniera minacciosa, facendomi un taglio lieve e vistoso sulla guancia, per poi penetrarmi con quell'arma su varie parti del corpo: Spalla, braccio e coscia. Un dolore così intenso non l'avevo mai provato. Non avevo nemmeno la forza di urlare per le ferite che mi stava infliggendo. Faceva tutto dannatamente male, così male che mi sembrava di svenire dal dolore.
    Non potevo permettere di perdere nuovamente conoscenza, dovevo rimanere sveglio e in allerta per vedere cosa mi stavano facendo, anche se era traumatizzante e terribilmente doloroso.
    Volevo sapere chi fossero quei tizi, cosa mi stavano facendo e dove mi trovassi, ma non avevo forza nemmeno di far uscire un qualsiasi suono dalla mia bocca. Era tutto così incasinato, così doloroso, sembrava quasi che volessero qualcosa da me, ma non sapevo cosa.
    Era forse giunta la mia ora? Stavo morendo? No mi volevano in vita per qualcosa, altrimenti mi avrebbero già ucciso. Solo pensando a cosa volessero da me, riuscivo a mantenere la concentrazione adatta per non svenire da tutto quel dolore che mi stavano facendo.
    Fanculo, non serve a niente! Curatelo, prima che ci muoia!!
    I dottori o meglio quelli che indossavano dei camici da dottore, si avvicinavano velocemente a me ed in pochi secondi, stavano utilizzando il proprio chakra per fare qualcosa, quindi trattandosi di medici ninja (ninja forse), stavano trattando le mie ferite, curandomi forse quelle più gravi, non permettendomi di morire.
    Quindi? TI piace essere bucherellato come un formaggio stagionato? Essere ferito e non poter far niente? Ti piace?
    Una voce femminile mi stava parlando in tutta questa brutta storia. Non avevo risposto subito, cercando debolmente, con lo sguardo, qualunque persone potesse aver parlato con me in quel momento, non trovando in apparenza nessuno che potesse averlo fatto. Che stessi impazzendo? Probabile, ma forse in quel momento quella voce, poteva essere la mia unica ancora di salvezza da non perdere completamente la lucidità e non permettermi di svenire. Anche senza motivo sembrava che volessi rispondergli, anche solo nella mia testa, quasi come se cercassi una qualche rassicurazione, una speranza, che man mano diventava sempre più debole.
    NO. Non voglio essere ferito... Ma... Ma non so cosa fare. Non ho la forza nemmeno di rimanere lucido, cosa dovrei fare?
     
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    Devi essere più determinato, ragazzo, altrimenti... morirai qui.
    La voce inizia a ridere freneticamente, mentre tu pian piano perdi i sensi. Quando ti risvegli sei in una piccolissima cella, incatenato a terra e sempre del tutto nudo. Dopo un bel po' una persona apre il portone in ferro ed entra. Si tratta di una dottoressa abbastanza giovane, ti visita alla veloce e controlla le tue condizioni generali. A parte il sentirti uno straccio non provi più particolare dolore e le ferite sembrano del tutto rimarginate, anche se alcune di esse hanno lasciato cicatrici vistose, evidente segno che i dottori che ti hanno curato non sono proprio i migliori nel loro campo.
    Come si sente, Calgara-san? Vogliamo riprovare?
    Qualsiasi sia la tua risposta lei decide di continuare il suo esperimento. Estrae un coltello dalla sua tasca e ti incide la guancia abbastanza in profondità, stupendosi del fatto che dal taglio esce una gran quantità di sangue.
    Ancora niente. Eppure il dosaggio dovrebbe essere giusto. Mi tocca provare ad alzarlo.
    La donna tira fuori da un'altra tasca un flaconcino di medicinali, ne prende due pastiglie e te le infila in gola, volente o nolente. Il sapore non è granché, ma è l'ultimo dei tuoi problemi in quel momento. Anche perché dopo pochi secondi il tuo corpo inizia a bruciare terribilmente, tutto quanto. Un dolore indicibile si impadronisce di ogni tua fibra muscolare, il sangue circola ad un ritmo insostenibile, la testa sembra voler scoppiare da un momento all'altro.
    La lascio, Calgara-san, ci vediamo più tardi.
    La dottoressa gira i tacchi ed esce dalla cella, chiudendo a chiave il portone blindato. Rimani dunque lì, con la compagnia esclusiva di quel terribile dolore.
    Ti senti pronto, Matthew-chan? Ti senti pronto a rinunciare a tutto e ad accettarmi? Lo vuoi il potere? La vuoi la vendetta? Li vuoi uccidere tutti?

    Manette debilitanti
    Manette speciali, costruite in Acciaio ma con inserzioni di un minerale rarissimo, capace di smorzare le energie della persona catturata con esse. Fintanto che le manette stringono i polsi della vittima, essa non potrà utilizzare in nessun modo il proprio chakra e avrà ridotte le proprie statistiche a 5 (tranne il chakra). Una volta liberato l'effetto perdura ancora per circa un minuto (6 turni), poi svanisce. Non esistono chiavi per aprirle, in quanto vengono tenute chiuse da uno speciale sigillo che solo chi le ha apposte può disattivare. Questi oggetti sono estremamente rari, quindi vanno trattati con molta cura e non è possibile possederne più di un paio per ninja.

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    Devi essere più determinato, ragazzo, altrimenti... morirai qui.
    Di nuovo quella voce. Una voce femminile sembrava rispondere a ciò che dicevo nella mia mente. Una risata malefica, frenetica udì nuovamente. In quel momento non riuscì a rispondere, non sapevo realmente cosa dire. Questo perché forse stavo abbandonando la speranza? Ero imprigionato con delle manette del cavolo, senza poter usare il chakra e mi sentivo debole. Come poteva la determinazione a farmi uscire da quella situazione? Ma soprattutto era davvero giusto rimanere vivo? Insomma, non avevo nessuno su cui puntare, ogni persona che si avvicinava me, moriva o semplicemente mi feriva. Ero completamente solo e questa situazione ne era la prova. Era così giusto lottare per sopravvivere e non morire qui?
    In ogni caso, non ebbi poi così tanto tempo per poterla rispondere, perché non appena la risata di quella misteriosa donna cessò, mi sentivo ancora più stanco, talmente stanco da perdere i sensi.
    Non riuscivo a quantificare bene il tempo che trascorsi privo di sensi, ma in ogni caso dopo un po' mi svegliai, trovandomi da solo, nudo ed incatenato.
    Alla fine dopo altro tempo trascorso in solitaria, sembrava che effettivamente qualcuno aprì il portone di ferro di quella piccola stanza/prigione, una dottoressa che sembrava volersi sincerare delle mie condizioni. Non sentivo troppo dolore effettivamente, a parte la stanchezza e la spossatezza, ma non potevo vedere se effettivamente vedere se qualcuno mi aveva curato o meno.
    Come si sente, Calgara-san? Vogliamo riprovare?
    Alla domanda della dottoressa, non riuscivo a rispondere, non volevo rispondere. Rimasi con il capo debolmente abbassato verso il suolo, volgendo di tanto in tanto uno sguardo di pochi secondi verso la dottoressa, continuando a rimanere in silenzio.
    Una delle poche volte che effettuai quel gesto, notai che la dottoressa estrarre un coltello dalla sua tasca. Era chiaro che volesse ferirmi ancora. Stava succedendo ancora? Volevano ancora ferirmi? Volevano fare esperimenti sul mio corpo? Perché?
    Un piccolo flashback in quel momento mi entrò nella testa. Uno di quei ricordi orribili che avevo in testa, di quando ero nell'area 69, dove tutti medici ed gli addetti ai lavori facevano esperimenti su di me, su di noi.
    Che senso ha vivere così? Sono stanco di essere considerato un oggetto per sperimentazioni, sono stanco di vivere così,
    da miserabile.
    Pensai debolmente tra me e me, nel mentre in cui la donna, con il coltello incise sulla mia guancia un taglio netto e profondo, provocando l'ennesima ferita, l'ennesima sensazione di dolore e sofferenza, facendomi fuoriuscire una grande quantità di sangue, colandomi dal volto fino ad arrivar per terra.
    Ancora niente. Eppure il dosaggio dovrebbe essere giusto. Mi tocca provare ad alzarlo.
    Cosa doveva funzionare? Cosa intendeva per dosaggio? Non lo sapevo, almeno fin a quando questa qui, non prendeva da una delle sue tasche un flaconcino forse di medicinali o qualcosa di simile. Certo oltre a tutto questo, dovevano anche drogarmi o cosa?
    Non potevo resistere e ne tanto meno cercare di opporre resistenza in alcun modo, permettendo quasi con facilità che mi facessero ingoiare due di quella roba. Subito dopo accadde qualcosa che era ben peggiore rispetto a tutto ciò che avevo subito fino a quel momento. Rapidamente sentì un forte dolore, un forte bruciore in tutto il mio corpo. Un dolore così forte, che non avevo mai avvertito prima d'ora, un bruciore così forte che mi stesse uccidendo lentamente, come se mi stesse facendo perdere i sensi. Anche se mi stavo arrendendo alla mia ipotetica sorte, continuavo a lottare per non perdere conoscenza. Volevo rimanere cosciente, anche se mi avrebbero ferito ancora.
    La lascio, Calgara-san, ci vediamo più tardi. Aggiunse la donna, uscendo finalmente dalla cella e chiudendosi il portone della prigione alle spalle, rimanendo solo con forte dolore e stanchezza, mai sentiti fino a quel momento.
    Ti senti pronto, Matthew-chan? Ti senti pronto a rinunciare a tutto e ad accettarmi? Lo vuoi il potere? La vuoi la vendetta? Li vuoi uccidere tutti?
    Di cosa diavolo stava parlando? Accettarla, rinunciare a tutto? Non capivo, continuavo a non capire tutto quanto. Ero talmente confuso che lì per lì non sapevo cosa rispondere.
    Era forse l'ancora di salvezza? Potevo fidarmi di lei? Infondo mi stava proponendo una via di fuga. Era forse giunto il momento di cambiare?
    Non avevo nessuno in vita che volesse il mio ritorno. Natsuki, probabilmente non avrebbe mai provato quel che potevo mai provare io, Cecilia? Nemmeno a lei importerebbe. La mia famiglia era tutta morta, quelli del laboratorio con me idem. Ero solo. Non mi restava altro nella mia vita, se non la solitudine, il dolore, l'odio.
    Mi ero illuso che potessi cambiare, che magari nella mia vita potesse esserci qualcosa come la fiducia in qualcuno, voler bene al prossimo, ad amare. Ma infondo ora dove mi ha portato tutto questo? In una prigione a farmi torturare, da solo, senza che nessuno possa aiutarmi, perché nessuno sapeva di me.
    Non lo so. Ho provato a seguire la via dell'oscurità, ma non mi ha portato nulla di buono. Ho provato a cambiare a cercare di farmi degli amici, ad innamorarmi, ma mi sono ritrovato peggio di prima. Cosa dovrei fare? Risposi quasi come se stessi urlando disperato, nei confronti di quella specie di voce femminile.
    Se rinunciassi a tutto, non soffrirei più? Non proverei più solitudine e dolore? SE ti accettassi, otterrei il potere necessario per vendicarmi di chi ha ferito? Aggiunsi poi, Io...Io VOGLIO IL POTERE PER DISTRUGGERE TUTTO QUESTO FOTTUTO MONDO DI MERDA! Sono stanco di essere così. Se mi prometti tutto questo, accetterò te, il mio destino, qualsiasi cosa mi farai e qualsiasi cosa tu sia. FA di me ciò che vuoi. Aggiunsi poi, come se volessi arrendermi a quella voce.
     
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    Urla il tuo dolore! Lancia la tua maledizione ad alta voce! Questo mondo non ti vuole, ma noi sì. E vogliamo che tu distrugga tutto, che tu uccida, che tu dia sfogo a tutti i tuoi più bassi istinti! Jashin ti darà il suo potere, se ti dimostrerai degno, e io ti darò il mio. Ma è una strada senza ritorno. Non avrai più obiettivi se non il sangue dei tuoi nemici, la tua unica patria sarà la battaglia, la tua unica gioia la morte altrui. Tu urlalo al mondo intero, fagli sapere che stai arrivando! Fagli sapere cosa farai ai figli di puttana che ti hanno ferito, a quelli che ti hanno illuso, ai vermi che vivono le loro vite inutili ignorando il tuo dolore. Urlalo forte! Con tutte le tue energie. Con tutto il tuo cuore. Con tutta la tua fottutissima furia!
     
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    Urla il tuo dolore! Lancia la tua maledizione ad alta voce! Questo mondo non ti vuole, ma noi sì. E vogliamo che tu distrugga tutto, che tu uccida, che tu dia sfogo a tutti i tuoi più bassi istinti! Jashin ti darà il suo potere, se ti dimostrerai degno, ed io ti darò il mio. Ma è una strada senza ritorno. Non avrai più obiettivi se non il sangue dei tuoi nemici, la tua unica patria sarà la battaglia, la tua unica gioia la morte altrui. Tu urlalo al mondo intero, fagli sapere che stai arrivando! Fagli sapere cosa farai ai figli di puttana che ti hanno ferito, a quelli che ti hanno illuso, ai vermi che vivono le loro vite inutili ignorando il tuo dolore. Urlalo forte! Con tutte le tue energie. Con tutto il tuo cuore. Con tutta la tua fottutissima furia!
    In quel momento mi bloccai. Non sapevo cosa fare o cosa dire o cosa pensare. Era come se il tempo si fosse fermato, in quel momento.
    Il dolore e la fatica che provavo, non erano nulla in confronto alla confusione che albergava la mia mente.
    Non stavo capendo più nulla, né di quel che stava dicendo quella voce, né della situazione in cui mi ero cacciato.
    Era l'unica cosa che in quel momento era capace di mantenermi abbastanza lucido da non impazzire. Ascoltarla e decidere di abbandonarmi o resistere alla sua voce ammaliante?
    La mia intera vita era sempre stata costernata di dolore, solitudine sofferenza. Ricordavo ancora che da piccolo nell'area 69, dove tutto aveva avuto inizio, noi bambini eravamo soggetti ad ogni tipo di sperimentazione, tortura come i Genjutsu, potenti raiton, accoltellate e percosse varie.
    Senza parlare delle vivisezioni, l'espianto degli organi di chi non c'è la faceva, di chi collassava davanti ai miei occhi. Il mio disperato tentativo di proteggere Ryo e jellal (i miei fratelli), offrendomi spesso al posto loro, per le "sedute terapeutiche", anche se era inutile.
    Quante volte ho visto amici e compagni di prigionia morire, impazzire e diventare veri e propri mostri? Tantissime volte. Ho visto persino il giorno in cui la mente di Jellal aveva ceduto.
    Alla fine cedetti e scappai, dopo che loro due erano stati mandati chissà dove, dopo che ne avevo abbastanza di quella vita, dopo che una piccola luce di speranza aveva contaminato il mio cuore nero, fatto di disperazione e rabbia.
    Alla fine dopo giorni, settimane di viaggio, vivendo di stenti e di elemosina ero giunto ad Ame. Ero stato accolto dagli Amagai, ma anche quello era durato troppo poco. Presto il mio passato era venuto a galla ed io ero stato tenuto a distanza da tutti, etichettato come mostro, come non degno di essere un ninja del villaggio. La mia unica ancora di salvezza era Cecilia.
    Con il tempo però e conoscendo le persone giuste (natsuki, Gurarsu, Rin, Haruko) forse avevo iniziato ad intravvedere un destino diverso da quello in cui mi vedevo.
    Nonostante li tenevo a distanza, nonostante mi comportavo come il solito, tenendo tutti a distanza, sembrava che a loro non importassero, in particolar modo Natsuki.
    Quella ragazza testarda di Kumo, che riusciva a sopportarmi come pochi. Una testarda che riusciva ad essere se stessa ed influenzar la mia vita in qualche modo, anche solo facendomi la predica.
    Poco a poco persino io stavo cambiando. Iniziai a forse a capire che potevo essere diverso, che potevo essere migliore.
    Fallì anche questo tentativo di migliorarmi. Aprì nuovamente il mio cuore a qualcuno ad una persona che non mi sarei mai aspettato in verità, cercando di fidarmi di nuovo in un essere umano, di fidarmi di qualcun altro che non fosse Cecilia. Ma nuovamente fui smentito, venendo ferito ancora e spingendomi infondo al baratro dell'oscurità.
    A cosa serve a combattere l'oscurità se vincerà sempre?
    Nulla di tutto questo aveva senso. Se davvero qualcuno gli fosse importato di me, non sarei di certo in questa situazione. Era probabile che fossi già da diverse ore prigioniero di chissà chi e probabilmente nessuno si fosse accorto della mia scomparsa.
    A nessuno importa di me. Sono solo un agnello sacrificale.
    Alla fine si riduceva tutto a questo. Stavo lentamente abbandonando la speranza di cambiare il mio percorso, cercando di dar credito ancora per una volta a Natsuki, cercano di percorrere il sentiero della luce, ma non ci riuscivo.
    Non merito di certo vivere una vita felice affianco di qualcuno. Non uno con il cuore nero come il mio.
    Non lo meritavo. Non meritavo per nulla di avere degli amici o presunti tali, non meritavo che la mia vita fosse diversa, non meritavo per niente di essere migliore. Come poteva uno come me, che pur di scappare da quel centro, aveva lasciato morire i suoi amici e la sua famiglia? Avevo abbandonato tutto e tutti, non meritavo la salvezza o redenzione.
    Se non posso essere felice, che senso ha lottare contro tutto questo?
    In qualche modo vi era ancora un barlume di speranza in me, che qualcuno mi trovasse e mi salvasse dal baratro dell'oscurità in cui mi stavo immergendo, forse per sempre.
    Mi sentivo stupido in quel momento, nello sperare che qualcuno di sua conoscenza potesse salvarlo da tutta quella storia.
    Sorrisi all'idea di com'ero stato ingenuo, nel riporre la fiducia nel genere umano.
    Sempre il solito... Ho sbagliato. Come al solito ho sperato in qualcosa di inesistente.
    Cosa mi rimaneva dunque? Avevo riposto più volte la mia fiducia, alle più svariate persone in questo mondo ed ero sempre stato ferito.
    Avevo cercato per tutto questo tempo di indossare varie maschere, per nascondere il mio vero io, avevo cercato di creare un muro tra me e le mie maschere, con il mondo intero, ma alla fine per un motivo o per un altro ogni maschera lentamente si era frantumata, era caduta a pezzi.
    Se...Se tutto questo non è servivo a nulla, non ho più motivo di esitare. Il genere umano non cambierà mai. Io...Io voglio essere liberato da questo fardello. Voglio essere il vero me stesso.
    Ero stato uno sciocco a dimenticarlo per tutto questo tempo. Ero stato sciocco nel credere che la mia maledizione non esistesse. Si sono una persona maledetta, non per volontà divine o altro, semplicemente perché la mia stessa esistenza è una maledizione, un'anomalia.
    In quel momento sapevo cosa dovevo fare. Ero stanco di essere così, volevo cambiare, dovevo cambiare.
    Volevo liberarmi da tutto questo, volevo essere migliore, abbandonando ogni sofferenza e solitudine, mostrano realmente chi io fossi.
    Se dovevo essere soggiogato da divinità, se queste potevano darmi il potere che tanto desideravo e sprofondando nella più nera oscurità, così sia. Mi stavo finalmente arrendendo al destino e diventando ciò a cui ero destinato a diventare.
    Ero ferito, stanco e nonostante non avessi forse la voce per parlare, non m'importava, dovevo sforzarmi e fare come mi era stato chiesto di fare.
    SE QUESTO MONDO NON MI VUOLE, NON MI IMPORTA! IO UCCIDERO' TUTTI! DISTUGGERO' OGNI COSA! Urlai inizialmente con tutto il fiato che possedevo. Non m'importava se le corde vocali iniziavano a bruciare, non m'importava più di nulla.
    CHIUNQUE INTRALCERA' IL MIO CAMMINO, VERRA' DISTRUTTO! OGNI ESSERE VIVENTE DOVRA' AVERE PAURA DI ME, DI JASHIN E DI CHIUNQUE MI SEGUIRA! Aggiunsi poi urlando.
    Chi importava davvero di me? Nessuno. Tutti mi hanno ferito, tutti hanno fatto in modo di portarmi in questa situazione e nessuno poteva negarlo.
    VOI TUTTI AVETE FATTO INCAZZARE LA PERSONA SBAGLIATA! PRENDERO' LE VOSTRE FOTTUTE VITE, LE FARO' MIE! FANCULO TUTTO, IO SONO MATTHEW AMAGAI, COLUI CHE PORTERA' DISTRUZIONE E PAURA! Dissi infine, furiosamente, dimenandomi come non mai. Il dolore, la fatica tutto non me ne fregava, ero come se fossi in trance in quel momento.
    Stavo sputando fuori ogni cosa, cercando di fare come mi era stato detto. L'unica cosa che potevo provare in quel momento era curiosità. Curiosità su dove mi avrebbe portato.
    DAMMI QUESTO FOTTUTO POTERE, PER UCCIDERE QUESTI PEZZI DI MERDA!
     
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    Ahahahahah, bello! Bello, mi piace! Lo avrai, il potere, lo avrai presto! Abbi pazienza, Matthew-chan.
    Dopo lo sfogo e lo sforzo derivato le forze ti vengono pian piano a mancare, finché non perdi di nuovo i sensi.
    Matthew! Matt! Svegliati per favore!
    Quando apri gli occhi trovi qualcun'altro nella stanza, qualcuno di decisamente inatteso. Cecilia è lì, insieme a due altri giovanissimi ragazzi che non conosci. Ti fissa negli occhi, cercando di capire come stai. Non sei più incatenato, mentre eri privo di sensi lei ti ha liberato grazie al suo fido martello da guerra, ma ancora ti senti totalmente intorpidito.
    Oh, dannazione, mi dispiace che ti abbiano fatto tutto questo! Quando ho saputo che eri sparito mi sono imposta e mi sono fatta affidare una squadra di ricerca! Adesso però dobbiamo scappare, ci siamo infiltrati e non ci hanno ancora scoperti! Riesci a reggerti in piedi? Sei pronto ad andare?

    Da descrizione delle manette per un minuto (6 turni) da quando sei stato liberato (cioè partendo da questo post) avrai tutte le stat ridotte a 5 e non potrai usare il chakra.
     
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