Rokuro Kaitani

Partecipanti: Aiko Netsushi, Kichi Kikuchi e Yuya Chikamatsu

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    Rokuro Kaitani




    Piccolo ladruncolo seriale che visita spesso i mercati del Paese degli Uccelli, alleggerendoli delle loro merci. Non è particolarmente pericoloso, ma è molto sfuggente. Una gilda di mercanti ha deciso di apporre una taglia sulla sua testa, in modo che sia fermato e portato alle autorità.

    Taglia: 500 ryo


    Descrivete come trovate il manifesto e, se scegliete di partire già insieme, anche la motivazione di come vi incontrate o perché siete già riuniti. Usate anche più turni se vi occorrono (e apprezzate lo sforzo per aver cercato di realizzare un manifesto :addict:)

    Edited by Blind - 10/9/2016, 21:42
     
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    L'ULTIMA TAPPA



    Erano passate quasi due settimane dalla serata in cui avevo conosciuto Yuya all'oasi e stavo ancora attraversando il Paese degli Uccelli. Nel primo villaggio in cui mi ero fermata avevano bisogno di un aiuto per la vendemmia e avevo preso il lavoro, per accumulare un po' di denaro. Era importante cogliere qualsiasi occasione, anche nei periodi in cui non avevo necessità stringenti, proprio per evitare di ritrovarmici in un secondo momento. Non sempre sarei stata così fortunata, creare una piccola riserva per gli eventuali periodi negativi era la scelta migliore da fare.
    Il lavoro fu piuttosto intenso e faticoso, ma per fortuna abbastanza breve. Quei contadini erano persone semplici e gentili, fui contenta di aver fatto quella scelta e ripartii gioiosa per il mio viaggio.
    In tarda mattinata arrivai all'ultimo villaggio prima del confine con il Paese della Terra e mi fermai al mercato per fare un po' di provviste. Sul legno di una bancarella notai subito un foglio di carta dall'aspetto sgualcito e mi ci avvicinai. Era un avviso di taglia che era stato posto su di un ladruncolo della zona. Cinquecento ryo erano un bel gruzzolo, ma ancora più di quello mi avrebbe dato soddisfazione assicurare alla giustizia un criminale. Non aveva l'aspetto di una persona cattiva, ma i miei genitori mi avevano sempre insegnato che rubare era una delle peggiori azioni che un uomo possa compiere. Per questo non avevo mai avuto dubbi e mi ero sempre tenuta lontana da qualsiasi forma di furto, anche nei periodi più neri. Sottrarre l'altrui proprietà era come strappare parte della vita e del tempo alle proprie vittime. Malfattori del genere meritavano una giusta punizione. Purtroppo però non ero abbastanza abile da compiere un'impresa come quella da sola, quindi rinunciai subito all'idea. Una volta completate le compere decisi di riposarmi una mezz'oretta, quindi mi stesi su un prato poco distante dal centro abitato. Avrei ripreso il viaggio e probabilmente non avrei fatto più pause fino al raggiungimento della destinazione, quindi avevo bisogno di tutte le mie energie.


    Io ho apprezzato il mini-manifesto :sisi: . Magari ti ruberò il codice alla prossima caccia che apro come qm :asd: .
     
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    Io lo vorrei canon quel manifesto... È bellissimo!


    Il Chuunin le consegnò il manifesto: mostrava la foto di un uomo a dir poco paffuto, anche se non aveva l'aria del criminale. Se lo sarebbe immaginato più... aguzzo. Nel vicino (e non militarizzato) Paese degli Uccelli, Rokuro Kaitani stava compiendo piccole ma significative razzie nei mercati della nazione, suscitando in questo modo l'ira di diversi commercianti. Negli ultimi tempi era giunta qualche lamentela anche nell'ufficio del Kazekage e Marai, forse per mettere a tacere quella minuta ma squillante voce, forse per ingraziarsi il favore del Paese confinante da buon diplomatico manipolatore, aveva deciso di inviare una piccola squadra per mettere in stato di fermo il vile ladruncolo. Kuroshi si infilò un dito nell'ombelico mentre descriveva a Yuya la destinazione aggiungendo altri dettagli, più o meno rilevanti, sul ricercato. Pare che Kichi fosse stata assegnata a quella caccia, e da sola sarebbe anche bastata, ma per ulteriore sicurezza Marai aveva preferito affiancarle un ninja medico. Data la scarsa pericolosità dell'individuo cui sarebbero andate incontro, comunque, Yuya con la sua cultura di base sarebbe stata più che sufficiente. Alla ragazza piaceva pensare, però, che fosse stata selezionata proprio lei per mantenere la formazione YuRoKi, anche se Roku sembrava scomparso e Kuroshi non le avrebbe accompagnate stavolta.
    Dopo i dovuti saluti al caposquadra, che le rivelò la speranza di rivederla un giorno con le orecchiette da gatto, la kunoichi preparò tutto il necessario: armi, coprifronte, kit medico e la sua preziosa Marionetta. Uscì di casa dirigendosi al luogo stabilito per l'incontro: la Porta Nord del Villaggio della Sabbia. Fu la prima ad arrivare, ma la cosa non le fece storcere il naso: aspettò pazientemente la sua compagna e, una volta in sua presenza, si sarebbe inchinata come da educazione per salutarla.
    Buongiorno, Signorina Kikuchi. Spero che lei stia bene. Vogliamo incamminarci?
    Attese una conferma, dopodiché si affiancò alla collega e, insieme, varcarono il cancello di Suna.
     
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    - Parlato Kichi
    - Sussurrato Kichi
    - Pensato Kichi

    - Urlato Kichi
    - Parlato Spirito Guardiano (nella mente di Kichi)
    - Parlato Kuroshi
    - Parlato Yuya

    "Aeroplanini di Carta"

    - Non mi ritengo adatta all'incarico. Dissi senza battere ciglio.
    Ero nell'ufficio del Kazekage, con me c'era il sensei Kuroshi e le guardie del Kage. Non c'erano né Yuya, né Roku. - Eh? Fu la reazione dello Spirito. Kuroshi sembrava quasi sorpreso della mia risposta.
    - Ritengo ci siano Genin molto più competenti di me per queste situazioni. Con permesso.
    Dissi, inchinandomi e dirigendomi fuori. Aprii la porta e la richiusi al mio passaggio. - Perché hai rifiutato? Prima di tutto, cosa avevo rifiutato?

    Era mattina, come sempre ero al dojo nel residence. L'esercizio consisteva nel migliorare l'arte dello Iaijutsu.
    Da fermo, estrazione-passo, passo, taglio e rinfodero, eseguito nel minor tempo possibile e con la massima precisione.
    Il manichino mostrava tagli poco accurati sul collo, all'altezza dei reni e sui punti nevralgici degli arti e della spina dorsale.
    Il manichino veniva rattoppato ogni giorno, dopo gli allenamenti, i tagli erano ancora recenti. Indietreggiai dei due passi necessari all'esercizio e ritornai in posizione. Non c'era nessun altro nel dojo, o almeno credevo. Non appena estrassi la katana e compii il primo passo, tutta la mia concentrazione accumulata in tre ore di allenamento - grazie anche allo Spirito che stette amabilmente in silenzio ad ammirare i miei sforzi - venne deturpata da un unico suono. - Yoh! Presa di sorpresa, impressi più forza del dovuto al fendente, ottenendo di fatti il taglio netto del capo del manichino.
    Mi porsi le mani al capo, con uno sguardo sconvolto. - Ops... - C-cosa ho fatto?! - Certo che il tuo sensei ha la capacità innata di scegliere sempre il momento sbagliato per salutare, eh? Mi girai lentamente verso di lui, con ancora le mani al capo, l'espressione sconvolta e una lacrima penzolante. Mi poggiò una mano sulla spalla.
    - Dai, non è nulla, da quel che so, la tua famiglia se ne può permettere un altro. - Non c'entra nulla!
    Iniziò a spingermi fuori dal dojo, rinfoderandomi la katana e appoggiandola su una sedia. - Chūtsuki∼...
    Arrivati nel corridoio, continuò a spingermi fino all'ingresso. - Su, forza, mettiti gli stivaletti. Dobbiamo andare... Sentendolo mi voltai verso di lui. - A-andare dove? Lui mi poggiò la mano su capo, strofinando come si fa con i gatti, al che chiusi gli occhi. - Il Kazekage ha richiesto la tua presenza. Sobbalzai.

    Arrivati alla magione, come sempre, iniziai a provare un'ansia incredibile. Mi chiesi il motivo di tale convocazione, le possibilità potevano essere infinite: anche il degrado.- Dovresti smetterla di essere così ansiosa, sai...? Il sensei nel frattempo, forse notandomi tremare, poggiò nuovamente la sua mano sul mio capo, strofinandolo. Stranamente, quel gesto mi faceva rilassare.
    Arrivati davanti alla stanza del Kage, Kuroshi bussò alla porta, una, due, tre volte. Tre colpetti non troppo forti.
    Le porte si spalancarono e noi due entrammo. - Kichi, del Clan Kikuchi. Mi presentò.
    Vidi la figura del Kage intenta a squadrarmi attentamente per poi fare un cenno col capo verso Kuroshi, cenno ricambiato da quest'ultimo.
    - Vedi, ultimamente nel Paese degli uccelli stanno salendo reclami per quanto riguarda un individuo, tale Rokuro Kaitani. Il corvino mi porse un rotolino di carta, che aprii, trovando il ritratto del soggetto.
    - Per farci belli davanti al neutrale Paese degli Uccelli è stato deciso d'inviare qualcuno a porre fine a questi atti. Avrai capito che quel qualcuno sei tu. Guardai il Chuunin, con espressione preoccupata e sorpresa. - Cos-? Lui, senza darci troppo peso, continuò. - La partenza è prevista tra due ore al cancello Nord. Per mantenere un basso profilo, è stato deciso che la mia presenza - in quanto Chuunin - fosse d'ostacolo ai fini della missione.
    Rimasi in silenzio per qualche secondo, riflettendo su quelle parole. Inspirai ed emisi la mia sentenza.
    - Non mi ritengo adatta all'incarico. Dissi senza battere ciglio. - Eh? Fu la reazione dello Spirito. Kuroshi sembrava quasi sorpreso della mia risposta.
    - Ritengo ci siano Genin molto più competenti di me per queste situazioni. Con permesso.
    Dissi, inchinandomi e dirigendomi fuori. Aprii la porta e la richiusi al mio passaggio. - Perché hai rifiutato?
    - È come ho detto: ci sono decine, se non centinaia, di Genin più competenti di me. Inoltre, non sono un'assassina a pagamento. Qualche secondo dopo uscii Kuroshi che, dandomi una pacca alle spalle, accennò unicamente una frase: - Facciamoci un giro.

    Arrivammo ad una pasticceria, mi chiese se volessi qualcosa, ad un primo rifiuto insistette, quindi presi solamente un taiyaki. Ci sedemmo al tavolo. - Allora? Vuoi parlarmene? Smisi di rosicchiare il pesce di pastafrolla. Iniziando a fissare il Chuunin. - Non mi sento abbastanza affidabile per una missione in solitaria. Non potevo accettare. Sorseggiò il suo cappuccino. - A cosa è dovuta questa tua insicurezza? Non mi sembra di essermi mai lamentato di te. Rimasi a riflettere alle sue parole. - Nel team, sono il membro più inesperto ed inaffidabile, sono emotiva e non mi so controllare. Normalmente sarei solo d'intralcio, ma da sola non ho alcuna possibilità. Nel frattempo, Kuroshi finì la sua bevanda, si alzò e si avvicinò a me. - Tu vai all'incontro, prendila come un segno di fiducia, c'è un motivo per cui ti hanno assegnata a questa missione ed è su quel motivo che si sono fidati di te. Di nuovo, mi strofinò la testa.
    - Fidati di me. Disse, per poi andare.
    - ...

    Era arrivato l'orario prestabilito.
    Avevo addosso lo stesso outfit che portai a Kusa: una felpa col cappuccio simil-gatto, una gonnella e gli stivaletti.
    Chūtsuki al fianco, coprifronte al gomito sinistro e portarmi legato alla gamba destra, poco sotto la gonnella.
    Portavo il cappuccio della felpa al capo per ripararmi dal sole cocente, fissavo la sabbia, sbruffando leggermente.
    Sapevo che prima o poi sarebbe successo, ma non mi aspettavo che sarebbe capitato così presto: prima missione in singolo, eh?
    - Buongiorno, Signorina Kikuchi. Spero che lei stia bene. Vogliamo incamminarci?
    Alzai lo sguardo e vidi Kuroshi e Yuya ad attendermi al cancello. - Yuya...? Spostai lo sguardo su Kuroshi che mi fece un occhiolino. Scoppiai di gioia a ciò, annuendo alla Genin. - Andiamo!
     
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    Kichi si dimostrò molto entusiasta di vedere la sua compagna di squadra. Yuya, dal canto suo, sperava che non se la sarebbe presa vedendo che lei non avrebbe dimostrato la stessa euforia. Il viaggio verso il Paese degli Uccelli sarebbe stato quantomai lungo, anche se non paragonabile a quella volta in cui avevano dovuto percorrere tutto il confine con il Fiume per raggiungere il Paese dell'Erba. Per quanto le sarebbe stato possibile, la rossa avrebbe tentato di intrattenere una conversazione con Kichi. Non era più una chiacchierona da ormai troppo tempo e soprattutto, difficile dire se si sarebbe dimostrato un vantaggio in futuro, non aveva intenzione di condividere più del dovuto nemmeno con la sua compagna.
    I due giorni di cammino quasi ininterrotto (Yuya fu piuttosto insistente a riguardo) giunsero al termine con un chiaro segnale: la comparsa di vegetazione e la mitigazione del clima, decisamente più gradevole di quello caldo e secco dell'oceano di sabbia.
    Sostarono in un paio di villaggi per chiedere informazioni sul ricercato, ma nessuno seppe aiutarle: a quanto pare non erano ancora stati toccati dall'avida mano del malvivente. Procedettero dunque verso nord, giungendo ad un piccolo centro abitato al confine col Paese della Terra: l'aria sembrava piuttosto pacifica e Yuya aveva il sospetto che anche in quel luogo non sarebbero riuscite a cavare un ragno dal buco.
    Qualcosa attirò la sua attenzione, una figura familiare distesa in un prato. Non vedeva Aiko da un paio di settimane, si erano incontrate di notte vicino ad un'oasi e la ragazza l'aveva deliziata con le sue straordinarie doti musicali. Le sembrava educato e doveroso farle almeno un saluto.
    Signorina Kikuchi, venga con me. C'è una persona che vorrei salutare.
    Asserì: che la sua compaesana l'avesse seguita o meno, si sarebbe diretta con passo deciso verso la nomade dormiente, accovacciandosi e parlando con tono pacato per non causare un risveglio troppo brusco in Aiko.
    Buongiorno, Signorina Netsushi. È un piacere rivederla.
     
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    - Parlato Kichi
    - Sussurrato Kichi
    - Pensato Kichi

    - Urlato Kichi
    - Parlato Spirito Guardiano (nella mente di Kichi)
    - Parlato Colonnello (nella mente di Kichi)
    - Parlato Yuya

    "Arco Fortunato"

    È vero, Yuya non aveva mostrato alcuna reazione alla mia euforia, ma me lo aspettavo. Sembrava quasi apatica, ma a me bastava che restasse con me, da sola non avrei fatto nulla. Il viaggio fu... un viaggio? A dire il vero, avendo passato un anno come nomade con Mamma, Papà e Ringil, non mi faceva né caldo né freddo che Yuya avesse deciso di camminare per due giorni interi senza pause di lunga durata: ero abituata a cose più stressanti.
    - Tipo? - Ma tu te lo ricordi mio fratello da bambino? - Ah. Giusto... Nove parole che sentenziarono l'accordo.
    Per quanto normalmente avrei fatto di tutto per instaurare una conversazione, sapevo che tali cose mettevano a disagio Yuya, quindi evitai e compensai con la piccola vocetta che avevo in testa. - Intendi me? - No, intendo il Colonnello. - Chi? - Colonnello, come contatto Meryl? - Ma con chi parli?! - Kichi, devi guardare sul retro della scatola per il numero di CODEC. - E QUESTO CHI È?!?!
    Sta di fatto che, essendo che viveva nella mia mente, lo Spirito vedeva ciò che immaginavo e quindi vedeva davvero il "Colonnello". Ecco, ora moltiplicate cose così per due giorni di viaggio e avete capito come passavo il tempo. Sì, stavo cazzeggiando allegramente.
    Verso la fine del viaggio, passammo per alcuni villaggi.
    In uno di questi vi era anche una fiera in cui vendevano topi. Che se ne facevano io non lo so...
    Sta di fatto che in questi villaggi non parve essere passato il nostro ladruncolo. Nulla da fare, continuammo a vagabondare.
    Eravamo quasi al confine col Paese della Terra e sinceramente, lo sconfinare in un paese militarizzato che era alleato a Suna solo perché la temeva non era un'idea che mi attirava più di tanto.
    Beh, che dire si sarebbe dimostrato un altro viaggio pia- - Signorina Kikuchi, venga con me. C'è una persona che vorrei salutare. - Eh? Accennai. - Sia benedetta Inari, è finita... Sentii lo Spirito lamentarsi, in effetti, due giorni d'immaginazione repressa l'avevano fatta soffrire non poco...
    Ma chi voleva farmi salutare? La seguo e noto una figura a me fin troppo familiare. - Aiko? Accenno, per poi avvicinarmi. - Aiko! Dico, correndo verso di lei.


    Edited by Ty27 - 3/10/2016, 16:39
     
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    La pace che regnava sovrana nei dintorni moltiplicò la mia stanchezza e mi portò in poco tempo a cedere ad essa. Rimasi in dormi-veglia per un bel po', per quanto avessi cercato di mantenere i sensi accesi questo fu il massimo che fui in grado di ottenere. Per fortuna ciò si dimostrò sufficiente a evitare qualsiasi pericolo, visto che bastò il suono di passi abbastanza vicini a iniziare a svegliarmi. Pochi istanti dopo sentii una voce non molto lontana.
    Signorina Kikuchi, venga con me. C'è una persona che vorrei salutare.
    Aprii gli occhi e mi rialzai con calma, mentre il possessore della voce si fece vicino. Si trattava di Yuya, la giovane kunoichi che avevo incontrato nell'oasi prima di passare il confine. Vicino a lei c'era un'altra figura anch'essa già nota, ma ci misi un attimo a ricordarmi chi fosse. Kichi, la giovane apprendista spadaccina che avevo incontrato più di un mese prima, nel Paese del Tè.
    Buongiorno, Signorina Netsushi. È un piacere rivederla.
    Aiko? Aiko!
    Ancora un po' frastornata, mi misi in piedi e sorrisi a entrambe. Era una piacevole sorpresa averle incontrate per puro caso in quella maniera, non me lo sarei proprio aspettato.
    Buongiorno a voi. Sono contenta di rivedervi, non sapevo vi conosceste. Come state? Cosa vi porta qui? Lavoro?
     
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    Kichi si dimostrò piuttosto entusiasta nel vedere la musicista: si conoscevano? Osservò con una punta di ammirazione la sua bambinesca allegria, che non aveva perso nonostante ormai avesse più o meno la stessa età di Yuya. Aiko non si dimostrò poi molto sorpresa dal loro arrivo: probabilmente le aveva sentite parlare e aveva riconosciuto le loro voci.
    Buongiorno a voi. Sono contenta di rivedervi, non sapevo vi conosceste. Come state? Cosa vi porta qui? Lavoro?
    Yuya afferrò il manifesto del ricercato dalla tasca usata anche come porta armi in dotazione ad ogni ninja. Lo srotolò di fronte ad Aiko, in modo che lei potesse vedere chiaramente il viso di Rokuro. Si era dimostrata degna della sua fiducia, perciò non aveva più molte riserve a raccontarle i fatti propri. Purché non si andasse troppo nel personale, ovviamente.
    Stiamo cercando quest'uomo, hanno richiesto l'aiuto dei ninja di Suna per assicurarlo alla giustizia. Purtroppo, per ora, le nostre ricerche non hanno dato grandi risultati.
    A dirla tutta, c'era un altro motivo per cui Yuya aveva deciso di palesare alla violinista i motivi della loro presenza nel Paese. Sentiva nostalgia di fare parte di una squadra intera, siccome Roku sembrava sparito, e soprattutto conosceva le abilità in combattimento di Aiko. Riteneva soprattutto in virtù di quest'ultima voce che ricevere un aiuto da parte sua non avrebbe potuto che giovare alla riuscita della caccia.
    Vorrei essere un po' sfrontata, se me lo permette. So che lei ha bisogno di soldi e, sapendo dal nostro incontro di cosa lei sia capace, mi sentirei molto più tranquilla ad averla al nostro fianco. Se le promettessi di lasciarle una sostanziosa parte della ricompensa, diciamo il 40%, le andrebbe di unirsi a noi?
     
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    "Le tre Grazie"

    Buongiorno a voi. Sono contenta di rivedervi, non sapevo vi conosceste. Come state? Cosa vi porta qui? Lavoro? Le sorrisi gioiosamente. - Siamo compagne di squadra! Io sto bene, tu invece? Le chiesi, senza spegnere quel sorrisetto accattivante che avevo.
    Ero davvero felice di rivederla e a quanto pare conosceva Yuya, il che poteva solo rendermi felice.
    D'altro canto Yuya, ligia al dovere e col suo solito fare serioso espose alla nomade violinista-tuttofare in cosa consistesse il nostro lavoro.
    - Stiamo cercando quest'uomo, hanno richiesto l'aiuto dei ninja di Suna per assicurarlo alla giustizia. Purtroppo, per ora, le nostre ricerche non hanno dato grandi risultati.
    Annuii alle sue parole, il compito era piuttosto semplice, ma dato che eravamo delle semplici Neo-Genin era meglio andare in due e ringrazio ancora Kuro-sensei per questo.
    - Vorrei essere un po' sfrontata, se me lo permette. - Eh?! Non nascosi la mia sorpresa a quella frase. - Ma è Yuya o una sua sosia?! - Santa Inari, non credevo che sarebbe mai successo: effettivamente può nevicare anche all'Inferno! Questo ne è la prova!
    La guardai incredula.
    - So che lei ha bisogno di soldi e, sapendo dal nostro incontro di cosa lei sia capace, mi sentirei molto più tranquilla ad averla al nostro fianco. Se le promettessi di lasciarle una sostanziosa parte della ricompensa, diciamo il 40%, le andrebbe di unirsi a noi?
    Le stava effettivamente proponendo una collaborazione?
    È stato Walter Heryul l'ultima volta ma anche oggi, grazie alla "sfrontatezza" Yuya, nevicherà per la seconda volta a Suna!
    - Voglio fare... ufufufu... voglio fare un pupazzo di neve!
    La voglia incredibile di neve...
    Per il resto, rimasi ad alternare il mio sguardo alle due, in attesa della risposta della castana.
     
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    Siamo compagne di squadra! Io sto bene, tu invece?
    La frase di Kichi mi stupì alquanto, era di certo una coincidenza particolare che due persone che avevo conosciuto in circostanze così differenti facessero parte della medesima formazione militare. Il caso sapeva essere piuttosto beffardo, a volte, ma in quell'occasione la sorpresa era stata positiva.
    Bene, grazie. Stavo per partire per il Paese della Terra, ancora poco e non mi avreste trovata.
    Mentre rispondevo, Yuya estrasse un piccolo foglio, su cui era stampato l'avviso di taglia che avevo visto in mattinata. La persona ritratta era la stessa, altra coincidenza stupefacente. Avessi avuto vent'anni di meno forse avrei preso tutto quello come un segno del Destino, ma le tante esperienze passate mi avevano dimostrato più volte dell'inconsistenza di un concetto del genere.
    Stiamo cercando quest'uomo, hanno richiesto l'aiuto dei ninja di Suna per assicurarlo alla giustizia. Purtroppo, per ora, le nostre ricerche non hanno dato grandi risultati.
    Siete fortunate, ho visto il medesimo avviso nel villaggio qui vicino. Immagino che lì potrebbero avere le informazioni di cui avete bisogno.
    Indicai con il braccio la direzione da cui ero arrivata, convinta che lì potessero trovare alcune tracce. Speravo con tutto il cuore che le due ragazze potessero catturare quel mascalzone presto.
    Vorrei essere un po' sfrontata, se me lo permette. So che lei ha bisogno di soldi e, sapendo dal nostro incontro di cosa lei sia capace, mi sentirei molto più tranquilla ad averla al nostro fianco. Se le promettessi di lasciarle una sostanziosa parte della ricompensa, diciamo il 40%, le andrebbe di unirsi a noi?
    L'improvvisa proposta della ragazza mi lasciò senza parole per più di un attimo. Ero felicissima della possibilità di partecipare a quella missione, soprattutto a fianco di due compagne che sapevo essere affidabili, però... c'era qualcosa che mi bloccava e non riuscivo a capire bene cosa. Dopo aver tentennato per qualche istante decisi di iniziare a rispondere, sperando che le parole mi venissero sul momento.
    Ehm, ecco... non sapete quanto mi farebbe piacere venire, però... non è un problema per voi? Insomma, potete farlo davvero? Se... se potete davvero, allora mi unisco. Non so quanto io possa esservi utile, però dovrei riuscire a non essere un peso. Dovrete magari darmi una mano per capire come funziona la cosa, ciò che dobbiamo fare di preciso, però penso in qualche modo di riuscire a cavarmela... spero. Ah, ovviamente non posso accettare il quaranta percento. Se davvero potete dividere i soldi della ricompensa allora chiedo per me non più di un terzo del totale, non sarebbe corretto altrimenti...
    Feci una piccola pausa, poi fissai negli occhi le due ragazze, un po' incerta.
    Davvero mi volete con voi? Sicure?
    Se avessero ribadito le loro intenzioni avrei potuto azzerare ogni dubbio rimanente. Del resto non vedevo l'ora di rendermi utile e di assicurare alla giustizia un mascalzone senza ritegno come pareva essere quel Rokuro. In tal caso avrei proposto alle mie due novelle compagne di squadra di raggiungere il piccolo villaggio in cui ero stata poco prima, per chiedere informazioni alle persone del mercato.
     
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    Ehm, ecco... non sapete quanto mi farebbe piacere venire, però... non è un problema per voi? Insomma, potete farlo davvero? Se... se potete davvero, allora mi unisco. Non so quanto io possa esservi utile, però dovrei riuscire a non essere un peso. Dovrete magari darmi una mano per capire come funziona la cosa, ciò che dobbiamo fare di preciso, però penso in qualche modo di riuscire a cavarmela... spero. Ah, ovviamente non posso accettare il quaranta percento. Se davvero potete dividere i soldi della ricompensa allora chiedo per me non più di un terzo del totale, non sarebbe corretto altrimenti...
    Della ricompensa parleremo una volta catturato il fuggitivo, vi va?
    Disse Yuya senza fare una piega. Quella risposta voleva essere anche una conferma dell'accettazione dell'aiuto di Aiko.
    Davvero mi volete con voi? Sicure?
    Sicure. Sarà un piacere lavorare con lei.
    Yuya accettò di buon grado la proposta della violinista di tornare al villaggio in cui aveva trovato manifesti della taglia, concordando che fosse una buona idea. Si diresse così insieme alle sue compagne verso il mercato del piccolo centro abitato, in cui avrebbero quasi sicuramente trovato qualche informazione.

    Scusate se il post è poverissimo, ma non avevo granché da dire e non volevo bloccarvi oltre
     
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    Legenda:

    - Parlato Kichi
    - Sussurrato Kichi
    - Pensato Kichi

    - Urlato Kichi
    - Parlato Spirito Guardiano (nella mente di Kichi)
    - Parlato Yuya
    - Parlato Aiko

    "Free for All"

    - Bene, grazie. Stavo per partire per il Paese della Terra, ancora poco e non mi avreste trovata.
    Continuai a sorriderle. - Vuol dire che siamo state fortunate ad incontrarti!

    - Ehm, ecco... non sapete quanto mi farebbe piacere venire, però... non è un problema per voi? Insomma, potete farlo davvero? Se... se potete davvero, allora mi unisco. Non so quanto io possa esservi utile, però dovrei riuscire a non essere un peso. Dovrete magari darmi una mano per capire come funziona la cosa, ciò che dobbiamo fare di preciso, però penso in qualche modo di riuscire a cavarmela... spero. Ah, ovviamente non posso accettare il quaranta percento. Se davvero potete dividere i soldi della ricompensa allora chiedo per me non più di un terzo del totale, non sarebbe corretto altrimenti...
    Mi portai le mani dietro la testa osservandola con perplessità. - Perché non potremmo portarti? Andiamo a catturare un criminale da quattro soldi... mica a conquistare Konoha o a distruggere un'organizzazione di Mukenin. - Della ricompensa parleremo una volta catturato il fuggitivo, vi va? Aggiunse Yuya.
    Per me potevano anche tenersi loro la ricompensa, mi bastava la loro compagnia.
    Anche se... mi sarei ancora una volta riconfermata come la più debole? Non era il caso di pensarci.
    - Davvero mi volete con voi? Sicure? - Inizi a farmi credere che non ci vuoi attorno. Ovvio che ti vogliamo! - Sicure. Sarà un piacere lavorare con lei. Aggiunse Yuya. Io annuii di rimando.
    La proposta della nomade violinista era interessante, ovviamente era un buon punto di partenza quindi non persi tempo e stetti dietro alle mie senpai.
    - Dovresti mostrare un po' più di spirito d'iniziativa... - Scuuusa se non sono il tipo autoritario...
    Lo spirito stette in silenzio per un po'.
    - Sappiamo entrambe che stai mentendo... - Sono cambiate molte cose da quando feci fuggire Ringil... non tornerò quella di prima. - Amen...
    Rimase in silenzio per il resto del viaggio.

    Scusate il ritardissimo TT_TT

     
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    Demone scorza

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    Un gruppo di tre uomini, tutti armati di forconi, corre freneticamente in mezzo alla strada del Paese. Non è chiarissimo il motivo, ma dalle urla si odono piuttosto bene dei coloriti insulti rivolti verso un certo “Rokuro”.
    I tre cercano di farsi largo tra i passanti incitando la loro carica in questo modo: «Fate spazio! Il ladro è tornato!»
    Dalla gente si alza un certo vociferare e i più informati, o i locali del posto, capiscono perfettamente il motivo di tanta fretta.
    «È da un bel po' che i nostri mercati vengono bersagliati da quel tipaccio, spero che riescano a prenderlo questa volta...»
    «Hai ragione, sarebbe proprio ora.»
    «Io ho sentito che è un tipo elusivo, non sarà facile.»
    Nel mentre gli uomini si sono allontanati, diretti con tutta probabilità al mercato, dove è stato avvistato un certo ladro.






    L'ultimo colpo non era andato liscio come i precedenti, avevo fatto alzare troppo la guardia dei mercanti e avevo finito col cadere in una trappola da quattro soldi. Come se non bastasse ero certo che i rinforzi nemici fossero in arrivo e dovevo trovare un modo per svignarmela...
    «Non mi avrete, canaglie!»
    Con la refurtiva sottobraccio – un antico vaso che era stato portato in salvo da una rovina – e le gambe in spalla cercai di aprirmi una via di fuga, gli zucconi che avevo davanti erano delle nullità e con qualche finta riuscii a superarli. Purtroppo però non feci neanche una decina di metri che il percorso mi venne sbarrato da altri tre uomini armati di forconi.
    Stanno diventando più tenaci, devo ammetterlo...
    Divaricai le gambe preparandomi ad un altro paio di finte.
    Vediamo quanto tempo riuscite a farmi perdere.

     
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    Demone velatore

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    Non fu troppo difficile individuare il loro obiettivo: una volta giunte nel paesino limitrofo incontrarono un gruppetto di uomini sul piede di guerra, armati di forcone e palesemente incazzati proprio con Rokuro. Yuya trovò un po' sciocco da parte del malvivente continuare a colpire ripetutamente lo stesso mercato, ma tutto sommato ne fu sollevata, quest'imprudenza avrebbe di molto facilitato la loro ricerca.
    Seguiamoli.
    Propose la rossa, accodandosi al rabbioso trio ma mantenendo da essi una certa distanza, sufficiente da non insospettire nessuno ma non tanta da non riuscire più ad ascoltare eventuali discorsi riguardo il ladro.
    Fortunatamente, la sua intuizione fu giusta, poiché dopo poco tempo si ritrovarono proprio il ricercato di fronte. Sembrava quasi voluto che lui si fosse diretto verso la loro posizione. Fece un cenno con la testa alle sue compagne ed andò a nascondersi poco lontano, dietro alcune casse e barili, prestando attenzione alle mosse di Rokuro senza dare troppo nell'occhio: era ancora troppo presto per intervenire a suo parere. Data la situazione era evidente che il malfattore avrebbe avuto i sensi al massimo dell'allerta e perciò, forse, sarebbe stato meglio seguirlo ed attendere che abbassasse la guardia per organizzare l'attacco. Avrebbe approfittato di quel momento per raccogliere informazioni sul conto dell'uomo: eventuali capacità atletiche degne di nota o abilità ninja nascoste non dovevano per nessun motivo coglierle di sorpresa se e quando avessero dovuto trovarsi contro di lui.
    E poi, nel caso l'uomo le avesse dato le spalle durante la fuga, avrebbe sempre potuto piazzargli un kunai al fondo della schiena e paralizzarlo.
     
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    Demone incendiario

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    Fate spazio! Il ladro è tornato!
    Appena fummo all'interno del villaggio ci accolse questa ottima notizia. Non c'era dubbio alcuno sul fatto che si trattasse proprio di quel Rokuro, la scelta delle parole lo rendeva più che evidente. Era un'occasione enorme per noi.
    Un gruppo di tre persone, armate di forconi e di cattive intenzioni, si staccò dalla piccola folla per dirigersi verso il mercato, immaginai nella speranza di intrappolare il malfattore.
    Seguiamoli.
    Annuii semplicemente, ero del tutto d'accordo con Yuya. Con molta accortezza la ragazza dettò i tempi della nostra avanzata, mantenendo la giusta distanza dai villici arrabbiati. Era importante proteggere l'effetto sorpresa, nel caso in cui il ladro fosse riuscito a eludere l'intervento dei tre uomini. Se ciò fosse avvenuto dovevamo essere pronte a sfruttare l'occasione giusta. Per questo, subito dopo esserci messe in moto, eseguii un singolo sigillo e creai una Piccola Stella Danzante. Questa si sarebbe posizionata dietro la mia schiena e mi avrebbe seguita, nascondendosi alla vista di chiunque fosse davanti a me. Avrebbe continuato a muoversi in maniera circolare alle mie spalle, per mantenere la sua velocità intatta.
    Nel momento in cui ci trovammo di fronte al ladro, per quanto abbastanza più indietro rispetto agli uomini armati di forconi, Yuya fece un cenno col capo e si andò a nascondere a lato della strada. Capendo le sue intenzioni, feci anch'io lo stesso, però dal lato opposto rispetto a lei. Nel farlo sarei stata ben attenta a non mostrare neanche per un istante la piccola sfera di vampa al ladruncolo. Difficilmente sarebbe stato il colpo decisivo, ma speravo che la sua rapidità potesse costituire un'insidia non da poco per il delinquente, dando magari la possibilità alle mie più esperte compagne di squadra di catturare con meno problemi il loro obiettivo. In fondo se mi avevano voluta con loro era mio dovere essere utile in qualche modo.

    Shakuton: Maikohoshi (Arte della Vampa: Piccola Stella Danzante)
    Livello C
    Tipo: Hijutsu
    Variante della tecnica basilare dell'innata Shakuton, che crea delle sfere piccole, estremamente luminose, dense e veloci. Esse hanno raggio di 3 centimetri e una velocità maggiore rispetto a quella dell'utilizzatore di 15. A differenza delle altre tecniche derivate dalla Vampa, non sono in grado di far evaporare mai l'acqua, neanche quella naturale. In compenso sono in grado di provocare piccole ustioni a contatto e svaniscono non appena toccano qualsiasi oggetto.
    [Sigilli: 1]
    [Il numero massimo di Piccoli Stelle Danzanti controllabili contemporaneamente è 5 per ogni livello di innata sbloccato]
    [Le sfere hanno Forza pari a 1]
    Consumo: 5 (per sfera) a turno






    Il titolo del post è in russo, si legge "Vot vor" e vuol dire "ecco il ladro!". Già che è una delle prime cose che abbiamo imparato a lezione mi sembrava doveroso usarlo nel primo post in cui compariva il ladro :asd: .

    Chakra: 158/160
    -2: Maikohoshi

    La sfera ha velocità 32.
     
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40 replies since 9/9/2016, 20:21   707 views
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