Queen of scrolls

Allenamento per la specializzazione in Esperto di Rotoli

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone incendiario

    Group
    Takumi
    Posts
    18,287
    Powanza
    +422
    Location
    Torino

    Status

    GUERRA E PACE



    Dopo la lunga pausa dovuta all'apprendimento della mia innata, avevo finalmente ripreso il mio peregrinare. Ci misi un po' a ritrovare l'entusiasmo, tale era stato lo shock per il finale di quella storia, ma quando riuscii a esibirmi di nuovo in un piccolo villaggio ritrovai la motivazione che si era affievolita. Mi mossi un po' per il Paese dell'Artiglio, una nazione tranquilla e pacifica, però poi mi ricordai delle notizie che avevo appreso poco prima di fuggire, ovvero di quanto una guerra fosse incombente al di là del confine. Non avevo mai conosciuto una guerra e non avevo intenzione di farlo proprio ora che avevo ritrovato la mia libertà. In guerra sapevo che le persone sono costrette a fare cose orribili, era per quello che i miei genitori erano fuggiti da Oto.
    Temendo di venire coinvolta mio malgrado, decisi di cercare un luogo più sicuro per evitare problemi. Non conoscevo granché quali fossero i paesi coinvolti in quel futuro conflitto, quindi la cosa migliore che mi venne in mente fu quella di scegliere il posto più lontano possibile dall'epicentro e provare a nascondermi laggiù fin quando si fosse rivelato necessario. Dopo aver fatto qualche domanda in giro, decisi che mi sarei recata nel Paese dell'Acqua, la nazione che sembrava più stabile al momento. Raggiunsi il più grande porto dello stato e mi iniziai a informare sui traghetti e sulle loro tariffe. Costavano cari, molto cari, mi avrebbero costretta a rinunciare a tutti i miei risparmi. Non potevo permettermi un rischio così grande, dovevo raccogliere ancora qualche soldo per avere un minimo di garanzia di sopravvivenza una volta raggiunta la mia destinazione. Scelsi dunque una piccola locanda lì vicino e chiesi al proprietario se potessi esibirmi lì, quella sera. Lui accettò, anche se sembrava stranito dalla mia proposta, probabilmente non si vedevano molti saltimbanchi da quelle parti. Passai il resto della giornata a prepararmi e quando fu il momento della verità, mi impegnai al massimo per creare un bello spettacolo. Il concerto andò abbastanza bene, anche se la clientela era poco numerosa e non molto prodiga, motivo per cui raccolsi meno di quanto sperassi all'inizio. Però attrassi l'attenzione del padrone, cosa di sicuro positiva. Mi propose di tornare anche il giorno seguente, affermando che probabilmente ci sarebbe stata più gente. Visti i pochi guadagni che avevo ottenuto non avevo altra scelta che accettare. L'uomo sembrava abbastanza gentile, mi concesse anche di restare a dormire lì ad un prezzo molto favorevole.
    Fu l'alba a svegliarmi e con calma andai a fare colazione, che l'oste mi aveva promesso essere compresa nel prezzo. Proprio mentre mangiavo, fui avvicinata da una giovane donna molto carina, dai lunghi capelli scuri. Si presentò come Hiromu Yamada, la figlia del padrone. Iniziammo a parlare per un po' e, dopo aver scoperto in questo modo del mio concerto della sera precedente, mi chiese se potessi farle sentire una canzone, dato che mentre suonavo era via per un impegno. Accettai volentieri e una volta terminato il pasto mi esibii in una breve ballata con il mio fido violino. Chiese il bis e lo concessi con gioia, poi al termine del secondo brano lei disse di aver apprezzato molto, ma di essere costretta a tornare al lavoro. Io la ringraziai per i complimenti e per l'attenzione, poi cercai di riporre il mio strumento nel rotolo da polso che mi aveva donato Ichiro. Come spesso accadeva, riscontrai diversi problemi nell'operazione. Nessuno mi aveva spiegato come si faceva, quindi ero riuscita ad imparare in modo decisamente approssimativo.
    Hai bisogno di aiuto?
    Mentre io trafficavo senza successo, Hiromu si era sistemata dietro il grosso bancone e aveva iniziato a servire i pochi viandanti che passavano. Dopo qualche minuto, visto che era un momento in cui non c'era alcun cliente nel locale, approfittai della gentilezza della ragazza per esporle la mia problematica.
    Sei fortunata, mio marito è un mercante e si occupa anche di rotoli, quindi qualcosa la conosco. Se sei qui in zona subito dopo pranzo, posso darti due dritte.
    Il sorriso sincero di Hiromu mi convinse ad accettare la sua proposta. Passai il resto della mattinata fuori e riuscii a procurarmi il pasto in modo alternativo, ma dopo esso tornai alla locanda, pronta ad apprendere finalmente a usare per davvero quell'aggeggio che fino ad allora mi era parso infernale.
    Non è difficile. Per prima cosa devi imparare a far scorrere il tuo chakra nell'oggetto che vuoi immagazzinare nel rotolo. Poi concentri la stessa quantità sulla superficie della carta e immagini di fare entrare il primo nel secondo, con un movimento veloce, quasi istantaneo. Non serve chissà quanto chakra, dipende un po' dalle dimensioni di ciò su cui stai lavorando. All'inizio ti conviene andare un po' a tentativi, ma tieni presente che la quantità è sempre la stessa, quindi una volta trovata tienila a mente. Forza, fai una prova!
    Una volta capito a grandi linee il procedimento, cercai di metterlo in pratica al meglio delle mie possibilità. Grazie a Ichiro avevo imparato ad avere un controllo maggiore del mio chakra, di conseguenza non fu difficile richiamare una dose non eccessiva di energia ed adagiarla sulla superficie dei due oggetti. Il risultato fu un ovvio fallimento, al che Hiromu mi fece notare che dovevo concentrare il chakra in tutto il violino, mentre solo per il rotolo potevo mantenere la concentrazione a livello superficiale. Una volta chiarito il malinteso, bastò solo un altro tentativo per raggiungere la perfetta comprensione del meccanismo, sia teorica che pratica.
    Impari molto in fretta. Forse posso provare a insegnarti anche una cosa un po' più complicata in tempo per stasera...
    Incuriosita, chiesi informazioni. In sostanza la giovane voleva insegnarmi a utilizzare i rotoli senza l'ausilio di chakra. Mi chiesi come fosse possibile fare qualcosa del genere, avevo provato più volte da sola e senza un uso accurato dell'energia psico-fisica era impossibile combinare qualcosa di buono. Doveva esserci un qualche trucco segreto per aggirare tale necessità e l'idea di venirne a conoscenza mi intrigava non poco. Accettai, ringraziando ampiamente Hiromu per la sua gentilezza.
    Figurati, mi fa piacere un po' di compagnia. È piuttosto raro incontrare viaggiatrici da queste parti, non ho molte chance di avere qualcuno con cui parlare con calma. Passando a questa abilità di cui ti ho detto... beh, non so spiegarti per bene la teoria che c'è dietro, quindi pensavo di riciclare ciò che mi aveva detto mio marito quando mi aveva insegnato tutto ciò. Tu sai cosa vuol dire “impastare il chakra”, giusto? Bene, quindi saprai anche che si può concentrarlo in parti del proprio corpo senza impastarlo, ma facendolo tornare in circolo dopo qualche attimo. Ci vuole un ottimo controllo del proprio sistema circolatorio per farlo, ma da quanto ho capito non è un grosso problema per te, vero? Questo è il procedimento di cui ti parlavo. Con il chakra che concentri puoi sbloccare il rotolo, per fare entrare o uscire qualcosa, senza dover impastare. Ovviamente mettere in pratica la cosa è meno semplice, ma puoi provare a vedere se ti riesce!
    Per prima cosa eseguii un paio di esercizi veloci di concentrazione del chakra, di quelli che mi aveva insegnato Ichiro. Ogni tanto li provavo ancora, seppur molto più raramente di quanto avrei dovuto per evitare di far arrugginire le capacità che avevo guadagnato. Dopo aver fatto fluire e circolare per un po' l'energia nel mio corpo, ne prelevai una parte e la deviai nella zona delle mani. Qui rimase per qualche istante, poi la feci scorrere di nuovo insieme a tutta l'altra. Una minima parte era stata impastata per errore, come una sorta di riflesso condizionato, ma a parte quello il tentativo era stato quasi un successo. Ritentai altre volte e mi furono necessari quattro tentativi prima di riuscire a fare un lavoro davvero perfetto. A questo punto dovetti soltanto applicare questa capacità che avevo acquisito al processo di inserimento degli oggetti nei rotoli. Non fu una cosa immediata, ebbi bisogno di un po' di pratica per trovare il giusto tempismo, ma non dubitai nemmeno un istante dell'esito finale, che come previsto fu un completo successo. Avevo acquisito una nuova abilità, con una facilità che stupiva me per prima.
    Sei molto portata, io avevo faticato molto a suo tempo. Ci avevo impiegato quasi una settimana per imparare le basi di ciò che tu hai padroneggiato in appena un paio d'ore. Sono un po' invidiosa, sai?


    Questo allenamento è quasi contemporaneo all'inizio dell'evento. Il livello che andrei a ottenere è questo:

    Esperto di rotoli

    I rotoli sono oggetti misteriosi, che utilizzano particolari tecniche spazio-temporali per rinchiudere cose diverse in dimensioni alternative. La loro esistenza ha affascinato da tempo gli uomini, militari e non, ma la conoscenza dell'arte che è alla base della loro creazione è rimasta sempre in pochissime mani. Ma chi raggiunge un grado di familiarità elevatissimo con questi strumenti può arrivare a comprenderla e a riprodurla efficacemente.

    Livello 1
    --L'agilità aumenta di 2
    --evocare migliorato: estrarre qualsiasi tipo di oggetto da un rotolo non costa chakra (a meno che non sia specificato diversamente).
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    I could be bounded in a nutshell and count myself a king of infinite space.

    Group
    Mizukage
    Posts
    5,823
    Powanza
    +128

    Status
    Approvato!
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone incendiario

    Group
    Takumi
    Posts
    18,287
    Powanza
    +422
    Location
    Torino

    Status

    VITA DA MAGAZZINO



    Il concerto andò alla grande e riuscii a guadagnare abbastanza per il biglietto per Kiri. Passai la notte alla locanda, poi la mattina seguente mi recai al molo, accompagnata da Hiromu. Per puro caso suo marito sarebbe arrivato proprio in quel momento e dovetti ringraziare la sorte per questa coincidenza. Infatti quell'uomo giunse poco prima che potessi pagare per il viaggio e mi diede un buonissimo motivo per non farlo.
    Voci sempre più insistenti parlano di un conflitto alle porte anche laggiù. Pare che il kage sia stato ucciso qualche mese fa, in circostanze che non sono state divulgate, e ora si dice che stia per compiersi una resa dei conti interna per la conquista del potere. Non è detto che scoppi una vera e propria guerra, però... diciamo che non è il momento migliore per visitare Kiri, soprattutto se quello che si cerca è la pace. Te lo sconsiglio caldamente, Aiko-san.
    Sousuke, questo era il suo nome, era un trentacinquenne di bell'aspetto e dallo sguardo furbo. Insieme a lui c'erano un paio di facchini, che trascinavano dei sacchi pieni di oggetti sconosciuti. Quando gli chiesi cosa mi consigliasse di fare, lui ci pensò un attimo, poi mi rispose con tono calmo e sincero.
    Ti consiglio Kumo o Konoha. I grandi villaggi difficilmente saranno coinvolti in attacchi diretti e questi due sono quelli più vicini. Altrimenti... beh, volendo, restare qui non è una cattiva opzione. È vero che siamo vicini al Paese del Suono, ma la nostra nazione è piccola, neutrale e poco appetibile sia economicamente che strategicamente. Nessuno verrà a disturbarci... e se ti interessa potrei pure offrirti un lavoro temporaneo. La donna che mi aiutava al negozio ha lasciato il suo posto, stavo giusto cercando qualcuno per sostituirla. Cosa ne dici?
    Rimasi qualche secondo a pensarci, poi Hiromu mi ribadì che le sembrava una buona idea e finii per accettare. Anche una come me aveva bisogno di stabilità, in tempi così bui. Mi accodai quindi all'uomo, che rimase solo una giornata nel villaggio dove viveva sua moglie, visto che la mattina seguente era già in viaggio per il luogo in cui teneva bottega. Era a diverse ore di cammino dal porto, in un minuscolo villaggio lungo una delle strade principali che attraversavano il Paese dell'Artiglio. Si trattava di un edificio abbastanza grande, con un piano terra che ospitava il negozio vero e proprio, una cantina che fungeva da magazzino e un piano superiore in cui c'erano le camere dei dipendenti, ovvero un paio di guardie oltre a me e Sousuke.
    Da domani inizierai subito. Per i primi giorni dovrai occuparti di fare un grande inventario di tutti i nuovi oggetti che ho portato dal mio viaggio. Io dovrò fare una commissione importante fuori, quindi non sarò presente. So che è brutto dirlo e Hiromu mi ha fatto capire che di te ci si può fidare, ma purtroppo sono costretto a fare il capo cattivo e dirti che ci saranno le guardie a osservarti, quindi non devi cercare di rubare o cose simili. So che non lo farai, ma siccome in passato è già successo mi vedo costretto a mettere le mani avanti prima. Ah, ovviamente le guardie ci sono anche per rispondere a tuoi eventuali dubbi, tipo sul nome delle armi. Immagino tu non sia espertissima e ci sono un paio di rarità che ho portato da fuori che sono poco conosciute ai non addetti ai lavori. Tu non farti problemi a chiedere, loro sono abituati. In ogni caso prima di partire ti mostrerò tutta la documentazione, così siamo sicuri di fare un lavoro fatto bene. Adesso conviene andare a dormire, è un po' tardi e domani sarà una lunga giornata per tutti. Buona notte, Aiko-san!
    Il lavoro effettivo si dimostrò molto simile alle previsioni. Il magazzino era enorme e conteneva una quantità spropositata di armi, quasi tutte rinchiuse in un numero elevatissimo di rotoli. Questi a loro volta erano divisi in base al tipo di contenuto e numerati accuratamente, per essere segnati in un grande e polveroso registro. In sostanza dovevo controllare che quanto era segnato fosse corretto e dovevo aggiungere le novità portate dal capo. Per diverse ore dovetti quindi estrarre gli oggetti dai rotoli e segnare su un foglio nome e numero. Una pratica estremamente monotona, quasi alienante, ma che mi permise se non altro di migliorare le mie abilità nell'evocare dai rotoli. Oltre a completare l'operazione senza utilizzare chakra, stavo riducendo sempre più i tempi che mi toccava impiegare in ciò. Di conseguenza acquisii in poco tempo un ritmo favoloso, che stupì le stesse guardie. Alla fine della giornata avevo fatto una cernita accurata di almeno un terzo del magazzino, mentre era previsto che dovessi impiegare cinque giornate per farlo tutto. Fui sorpresa anch'io di quanto fossi riuscita ad adattarmi bene ad un lavoro così meccanico. Il mattino seguente ripresi da dove avevo iniziato, prendendomela leggermente più comoda, visto che iniziavo a sentire un po' di stanchezza e non volevo strafare. Le guardie rimasero lì a guardarmi per tutto il tempo, dato che il negozio era chiuso per quella settimana erano pagate praticamente solo per quello, fatto di cui si lamentarono loro in primis.
    Volendo potreste aiutarmi. Non sarebbe vostro compito, ma almeno è un po' meno noioso che stare a non far niente, immagino. E poi se si lavora in tre potremmo impiegarci meno tempo. Il capo di sicuro sarà contento, no?
    La coppia di uomini sembrò un attimo titubante, poi accettò. Il più giovane era poco più che adolescente e più avanti mi avrebbe confessato di stare risparmiando soldi per trasferirsi a Konoha, dove aveva intenzione di arruolarsi. Il più anziano invece era stato un ninja parecchio tempo addietro, ma era riuscito a ottenere un congedo definitivo, caso più unico che raro, per andare a vivere in campagna con la sua novella sposa.
    Però io non sono capace di usare i rotoli...
    La confessione di John Akitsuki, il più giovane dei due, mi prese contropiede. Mi offrii di insegnargli pian piano le basi, mentre procedevamo, per non perdere troppo tempo. Ci dividemmo i compiti in maniera da far funzionare tutto al meglio. Haru Turonuco, l'altra guardia, si occupava di segnare i nomi e i numeri degli oggetti censiti sui fogli del registro. In questa maniera poteva continuare a tenermi d'occhio durante il lavoro, cosa che fece, come disse lui stesso, non per cattiveria ma per esplicito volere del capo. Io mi occupavo di estrarre dai rotoli e di comunicarne i contenuti, cosa che facevo con sempre più rapidità e facilità. Infine John cercava di imitarmi, seguendo le istruzioni che gli davo mano a mano. All'inizio rallentò il nostro lavoro e dovette interrompersi dopo ben poco, in quanto stava finendo il chakra. Durante la pausa pranzo cercai di spiegargli il metodo per utilizzare i rotoli senza sprecare energia, utilizzando le parole che Hiromu aveva usato con me e che avevano funzionato così bene. Non successe lo stesso con il ragazzo e il pomeriggio il problema si ripresentò, riducendo a zero l'aiuto che egli seppe darmi. Ma nonostante le distrazioni e il tempo impiegato in altro, ero riuscita a far procedere il lavoro con la stessa velocità del giorno precedente. Fu la sera stessa che John venne a parlarmi, rivelandomi il suo sogno e la sua volontà sul futuro. Gli ero sembrata molto forte e per questo mi chiese di prenderlo come allievo. Il suo collega, Haru, si era rifiutato, dato che non si ricordava quasi niente delle basi.
    Va bene, quel poco che so te lo insegno volentieri. Non so quanto possa esserti utile... però ci proviamo! Ci potremmo trovare dopo l'orario di lavoro, un'oretta a sera. Come ti sembra?
    Lui fu entusiasta della cosa e dal giorno seguente, per tutto il mese a venire, gli diedi delle piccole lezioni serali. Soprattutto sul controllo del chakra, ma anche sulle tre tecniche basilari e sull'utilizzo dei rotoli. Questo esercizio in particolare mi fu molto utile, perché per spiegare al ragazzo il funzionamento di questi oggetti dovetti capirli meglio, dando delle basi teoriche alla mia conoscenza pratica della materia. Insegnando si impara, questa fu la scoperta principale che ottenni.
    Il dì successivo alla mia “chiacchierata” con John ripresi e terminai il lavoro di inventario, con due giorni di anticipo e perfettamente in tempo per il ritorno di Sousuke, che non si aspettava proprio un risvolto del genere. Ne fu contento, così poté riaprire il negozio prima del previsto. Da quel momento in poi rimasi dietro il bancone come semplice commessa, spesso insieme a Sousuke stesso per poter servire più di un cliente alla volta. Questi erano abbastanza numerosi per un Paese così poco popolato e in teoria non militarizzato, superavano di certo le mie aspettative. Ce n'erano di varie tipologie, molti erano semplici cacciatori, altri cacciatori di taglie, altri avevano un'aria losca che suggeriva molto sulla loro reale occupazione. Ricevevamo spesso avvisi di taglie e similari dal governo centrale, quindi non ci era permesso vendere le armi solo a coloro che erano colpiti da tali provvedimenti, oltre che agli shinobi stranieri che si presentavano a noi come tali. Io dovevo anche occuparmi di controllare che l'esposizione fosse sempre ben fornita e rinfoltirla in caso contrario. Tutto procedette senza intoppi per un bel po', finché Sousuke non mi vide mentre estrassi per sbaglio un'arma diversa da quella richiesta, perché avevo sbagliato a leggere il numero del rotolo. Un istante soltanto dopo averla tirato fuori, rimisi dentro l'arma con un gesto fulmineo. Quando ebbi finito di servire il cliente, visto che era l'orario giusto per chiudere il negozio per la pausa pranzo, Sousuke mi si avvicinò, con aria tremendamente sorpresa.
    Allora è vero quanto diceva Hiromu, hai davvero talento per questa cosa qui. Quel movimento... non era mica tanto normale, sai? Non sono in molti a specializzarsi nell'uso di rotoli, ma... sembra che tu l'abbia fatto involontariamente. Ascolta, voglio provare a insegnarti una cosa. Si tratta di un trucco che ho imparato molto tempo fa e che, non te lo nascondo, è ben poco utile nella vita quotidiana. Però non si sa mai. E poi sono proprio curioso di vedere se sei brava come sembri...
    Non mi feci scrupoli ad accettare. Apprendere cose nuove era da sempre una delle cose che più mi rendeva felice, un modo di appagare la mia eterna curiosità del mondo.
    L'uomo iniziò a spiegarmi che pagando una piccola somma di chakra, era possibile percepire il contenuto del rotolo anche senza operare un'estrazione vera e propria. In questo modo si poteva ottenere solo un'idea molto base di ciò che vi era all'interno, ma per farlo era necessaria una profondissima sensibilità e assuefazione all'uso dei rotoli. Pochi vantaggi, molti prerequisiti, in effetti non era la cosa più interessante da imparare.
    Però può essere un buon test per capire se puoi procedere ancora più a fondo in questo campo. Forza, prova tu!
    Come preventivabile, faticai moltissimo a capire in che direzione muovermi per quell'impresa, viste le indicazioni così vaghe. Sembrava quasi fosse più una questione di intuito e basta, quasi l'iniziazione a una religione misterica, che quindi necessitava solo di fedeltà e istinto. Con un po' di sana arroganza, per i primi tentativi provai semplicemente a far correre il chakra lungo i sigilli che costituivano la porta d'accesso dei rotoli, ma questo non produceva i risultati sperati, visto che portava a una semplice estrazione. Dato che la reiterazione semplice risultava inefficace, dovetti usare il cervello per cercare una soluzione al rompicapo, ma non riuscii a trovarla nel poco tempo che mi era concesso dalla pausa pranzo. Durante il resto della giornata il mio pensiero tornò spesso su quell'argomento, immaginando possibili scenari che conducevano a una comprensione del contenuto del rotolo senza la sua apertura. Finché un mattino ebbi l'intuizione giusta. Il procedimento per far entrare oggetti e quello per farli uscire era leggermente diverso, quindi potevo sfruttare questa diversità per tentare qualcosa di illogico. Usare il chakra per fare entrare qualcosa che non esisteva all'interno del rotolo, penetrarne la leggera corazza senza introdurvi alcunché all'interno. Feci subito una prova, ma qualcosa andò storto e non successe niente. Testardamente reiterai il tentativo, riuscendo solo la terza volta ad avere qualche risultato. Mi sembrò quasi di riuscire a tastare l'oggetto, anche solo per un istante, però c'era qualcosa di profondamente diverso dal normale tatto. Non riuscii a capire niente della forma di questa cosa, né capii consistenza, tipo di superficie o qualsiasi altra caratteristica. L'unica cosa che riuscii a comprendere erano le dimensioni, piccole. Mi precipitai da Sousuke, anche se non era ancora ora di iniziare a lavorare. Lui fu sorpreso dall'orario in un primo momento, poi dalle mie parole. Non si aspettava che ci arrivassi così in fretta, disse, aggiungendo che la percezione sarebbe migliorata un po', ma non certo al punto da arrivare a comprendere ciò che invece io mi aspettavo facesse. Concluse spiegandomi che per riuscire a padroneggiare alla perfezione quell'abilità non serviva altro che provarci più volte, con costanza. Seguii le parole del mio datore di lavoro e durante la giornata tentai più volte di cimentarmi in quell'impresa, sfruttando i momenti di pausa dal lavoro e anche tutti quegli istanti in cui non ero sorvegliata, durante esso. Entro la serata capii che il livello di abilità in quel campo che avevo raggiunto probabilmente non sarebbe aumentato più, cosa che mi confermò il mio maestro, quando gli posi la questione. Ero diventata in grado di intuire la grandezza del contenuto del rotolo, non in maniera precisa, ma molto vagamente, e allo stesso tempo di sapere con certezza assoluta se questo era un'arma o meno. Inoltre, concentrandomi sull'intero rotolo, potevo scoprire oltre a questi dati anche il numero totale degli oggetti in questione. Ciò era l'aspetto forse più utile dell'abilità, visto che voleva dire poter scoprire quanto spazio residuo avesse un determinato rotolo, senza dover estrarre tutto, per quanto questa seconda opzione fosse meno dispendiosa in termini di chakra. Infatti, la nuova abilità non poteva essere utilizzata senza impastare la propria energia, fatto che ebbi modo di confermare in prima persona con diversi tentativi improduttivi.
    Mi hai proprio sorpreso, Aiko-san. In così poco tempo hai quasi raggiunto il mio livello. Io... difficilmente potrei insegnarti altro. Per quel poco che ho imparato a conoscerti, fare la commessa di un'armeria non è quello che desideri fare, non sarei riuscito in ogni caso a trattenerti molto di più, immagino. Se vuoi posso presentarti il mio maestro, ti potrebbe interessare?


    Questo allenamento si svolge in sostanza nello stesso identico periodo coperto dall'evento. Il livello che andrei a ottenere è questo:

    Esperto di rotoli

    I rotoli sono oggetti misteriosi, che utilizzano particolari tecniche spazio-temporali per rinchiudere cose diverse in dimensioni alternative. La loro esistenza ha affascinato da tempo gli uomini, militari e non, ma la conoscenza dell'arte che è alla base della loro creazione è rimasta sempre in pochissime mani. Ma chi raggiunge un grado di familiarità elevatissimo con questi strumenti può arrivare a comprenderla e a riprodurla efficacemente.

    Livello 2
    --L'agilità aumenta di 2
    --sentire da fuori: passando la propria mano su un rotolo, sarà possibile capire a grandi linee cosa esso contiene. Si potrà capire così il numero di oggetti, la loro dimensione, se sono armi o sono un'altra tipologia di oggetti. Il costo di tale operazione è di una unità di chakra per il numero di slot contenute nel rotolo.
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Suna
    Posts
    13,310
    Powanza
    +9,049
    Location
    Nel terzo pianeta del Sistema Solare della galassia detta Via Lattea

    Status
    Approvato
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone incendiario

    Group
    Takumi
    Posts
    18,287
    Powanza
    +422
    Location
    Torino

    Status

    WELCOME TO THE JUNGLE



    Passò quasi un mese dal momento della proposta di Sousuke a quello della sua applicazione, fatto dovuto al contratto che ufficialmente mi legava all'armeria, ma anche alla situazione internazionale. Infatti il conflitto oltre il confine del Paese del Suono era stato rapido, anche se tutte le fonti concordavano nel dire che tale velocità era stata accompagnata da una sanguinarietà con pochi pari. Per questo Kumo aveva a lungo sorvegliato in maniera più consistente le frontiere del proprio stato, luogo in cui risiedeva il maestro di Sousuke. Quando la guerra civile di Oto terminò, il mio datore di lavoro organizzò il viaggio e potei dire addio a quel luogo in cui avevo trovato ospitalità in un periodo particolarmente buio. Prima di partire salutai John Akitsuki, promettendogli di rivederci in futuro, magari a Konoha.
    Il viaggio durò poco tempo, la dimora del mio futuro maestro si trovava non molto distante dal confine. Mentre marciavamo, Sousuke mi avvertì più volte sulla natura “un po' particolare” dell'uomo che avrei incontrato, al punto da incuriosirmi e inquietarmi allo stesso tempo. La tipologia della casa a cui fui condotta acuì ancor più la mia impazienza, visto che era una capanna minuscola, pareva non essere più grande di una mezza dozzina di metri quadri e alta appena un metro e mezzo.
    Bene, ti lascio qui. Avevo già avvertito il Maestro con largo anticipo, quindi immagino ti abbia preparato una sorta di “benvenuto” come è solito fare. Adesso io e miei uomini andiamo a fare le nostre cose, passerò tra qualche giorno a vedere come stai, così saluto anche il Maestro. Buona fortuna!
    Salutai e ringraziai Sousuke, era stato molto gentile e disponibile. Una volta che lui fu via, aprii la porticina e mi infilai nella stanza su cui dava. Era poco più di uno sgabuzzino, questa era l'impressione che dava. L'unica cosa presente laggiù era una sorta di botola, quindi capii che dovevo aprirla. Ad aspettarmi c'era una lunga scala che scendeva verso il basso, immersa nel più totale buio. Utilizzai la Fiammella per illuminare un po' il cunicolo, di cui non si scorgeva la fine, dopo di che vi entrai. Mi sembrò di camminare in eterno, ma probabilmente furono attorno a una ventina di minuti, al termine dei quali raggiunsi un altro tunnel, questa volta orizzontale. Appena misi piede al suolo, sentii un rumore fortissimo provenire da dietro di me e vidi spuntare una enorme roccia rotolante, che si dirigeva pericolosamente verso di me. Partii a razzo in direzione opposta a quella da cui il masso proveniva, affidandomi completamente all'istinto. Non capivo bene che tipo di “benvenuto” fosse, ma sembrava pericoloso e un po' sadico. Come inizio non era proprio dei più idilliaci.
    Usa i rotoli, se vuoi sopravvivereeee!
    Una voce assurdamente spettrale si diffuse nella caverna, sovrastando il frastuono del rotolamento. Non capii bene a cosa si riferisse, finché non vidi proprio uno degli oggetti sopra nominati, appeso al muro. Lo prelevai al volo, anche se non capivo bene cosa potesse esserci in essi in grado di bloccare la roccia, tanto più che essa si faceva sempre più vicina. Estrassi alla massima velocità ciò che vi era contenuto e trovai uno spadino di qualche tipo. Tutta la vicenda stava diventando sempre meno sensata man mano che andavo avanti, non potevo certo pensare di bloccare un masso gigante con un'arma di quelle dimensioni. Iniziai a pensare che sarei irrimediabilmente morta, ma per fortuna pochi istanti dopo si palesò una soluzione plausibile. La strada terminava con un vicolo cieco, ma sul muro c'era una sorta di piccolo buco, segnalato con ampi disegni circolari. Avevo abbastanza vantaggio per tentare l'azione più ovvia, ovvero infilare l'arma nella fessura, anche perché non vedevo alcuna possibile alternativa. Riuscii a farlo appena in tempo e sotto i miei piedi si aprì una sorta di botola, che mi fece cadere di sotto.
    Atterrai di faccia, ma non mi feci troppo male. Mi rimisi in piedi e non ebbi neanche tempo di riprendere il fiato che dovetti iniziare a correre di nuovo. Dietro di me una corrente di magma mi stava inseguendo e aveva tutto l'aspetto di essere caldissima, immaginai che non sarei sopravvissuta al contatto con quel materiale. Che razza di pazzoide doveva essere una persona per preparare tutto un ambaradan del genere solo per dare il benvenuto alla sua nuova allieva? Un uomo del genere doveva essere consegnato al più presto alle autorità, se non addirittura al gelido abbraccio del tristo mietitore. Questa considerazione aumentò la mia determinazione e grazie ad essa andai avanti nella fuga senza cedere alla stanchezza o alla demoralizzazione. Dopo quasi un minuto di fuga, quando iniziava a mancarmi il respiro, trovai un rotolo appeso per un filo, nel bel mezzo del tunnel. Lo afferrai al volo, senza fermare la mia corsa e passandoci la mano sopra capii immediatamente cosa vi era nascosto dentro. Conteneva acqua, in quantità molto superiore a quella contenuta nel rotolo che mi era stato regalato da Ichiro. Di conseguenza individuai in poco tempo il modo migliore per sfruttare l'unica arma che mi era stata fornita. Con una piroetta di centottanta gradi cambiai la mia posizione, iniziando a correre al contrario. Subito dopo averlo fatto, concentrai il chakra nelle mani, per estrarre l'acqua dal rotolo. Il liquido si riversò nel cunicolo, spingendomi all'indietro e andandosi a scontrare con il fluido bollente che mi inseguiva. In questo modo la lava si solidificò, cessando di essere una minaccia alla mia incolumità. Ancora una volta ripresi il fiato, fiera del mio successo. Non sapevo cosa aspettarmi ora, ero confusa e spaventata.
    Molto brava, hai superato le mie prime due prove. Ora rimane solo la terza.
    A diversi metri di distanza era comparso dal nulla un giovane uomo, che aveva iniziato a parlare con tono calmo, come se quello appena successo fosse la cosa più normale del mondo. Poi, al suo fianco comparve un grosso manichino formato dallo stesso materiale di poco prima, magma incandescente. Non avevo speranze di batterlo normalmente, così mi venne da pensare, ma se avevo capito il suo gioco lui doveva aver predisposto qualche rotolo che mi aiutasse nella battaglia. Dovevo trovare il modo di sconfiggere la lava umanoide e di neutralizzare subito dopo l'uomo, sfruttando l'elemento sorpresa. Solo così avrei potuto essere sicura di essere salva, altrimenti non osavo immaginare l'apprendistato insieme ad un maestro così incurante dell'incolumità degli allievi.
    E adesso corri, ragazza mia!!
    Ancora una volta non potei fare altro che seguire il consiglio e gettarmi a capofitto attraverso i cunicoli. Se erano state preparate delle prove per me voleva dire che sarei stata in grado di superarle, con questo pensiero in testa accettai di sottostare alle regole di quel gioco stupido e irresponsabile. Dopo avrei fatto a modo mio e lui si sarebbe pentito delle sue azioni, però per il momento dovevo assecondare i vaneggiamenti di quel pazzo. Purtroppo la stanchezza iniziava a farsi sentire e faticai molto a non farmi raggiungere dal mostro di magma. Finché non arrivai all'ennesimo vicolo cieco, dove trovai ancora una volta una prova legata all'uso dei rotoli. Questa volta l'oggetto era aperto e appeso al muro. Immaginai contenesse di nuovo acqua, l'arma migliore contro un nemico del genere. Concentrai ogni mio sforzo in vista dello scatto finale, ma prima di poter raggiungere il mio obiettivo qualcosa raggiunse me. Più precisamente un altro essere di lava mi comparve di fronte e con un gesto repentino allungò la mano verso il mio collo, afferrandolo. Iniziò a stringere e mi sollevò di peso da terra, girandosi e sbattendomi contro il muro. Dopo un istante il magma che componeva la faccia del mostro si scostò, rivelando sotto di essa il volto del giovane uomo di prima. Provavo un dolore tremendo, tra le ustioni e il soffocamento, ma ero ancora lucida e determinata a non mollare. Allungai la mia mano verso il basso, nel tentativo di raggiungere il rotolo aperto sul muro, ma ero troppo distante. Era quasi più vicino ai miei piedi, non sarei mai riuscita a raggiungerla. Con la forza della disperazione, riuscii a avere l'intuizione giusta. Piegai le ginocchia in modo da alzare la posizione dei piedi e concentrai contemporaneamente il chakra sotto di questi. Il primo contatto non ebbe l'effetto sperato, ma dopo qualche istante riuscii a sbloccare la serratura spazio-temporale e a fare uscire il contenuto del rotolo. L'acqua sgorgò tempestosa, il magma si solidificò e subito dopo si sgretolò. Il nemico cadde a terra, ma così feci anch'io. Il dolore fortissimo mi portò a svenire quasi immediatamente, con il terrore di morire appena dopo, per le ferite riportate.
    Così non fu e mi risvegliai con il respiro pesante, ma priva di qualsiasi dolore. Mi tastai il collo e non trovai alcuna ustione. Mi guardai intorno, confusa, e scoprii di essere in un'enorme stanza sotterranea, disadorna ma ben illuminata. Vicino a me c'era un vecchietto che ridacchiava gioioso. Assomigliava vagamente al giovane di poco prima, con le dovute differenze di età.
    Molto brava! Hai superato tutte le prove. Persino l'ultima. Sousuke non ci era riuscito, sai?
    Sempre più indispettita dalla situazione, chiesi esplicitamente all'uomo di spiegarmi cosa era successo.
    Un'illusione. Ti ho preso in giro un po', sai? Insomma, le prove le hai fatte davvero, però sempre e solo in questa stanza, senza alcun masso o magma a inseguirti. È stato divertente, sai? Vederti correre in tondo... ho anche una registrazione, me la sono fatta per ricordo, sai? Comunque hai talento, dico davvero. Sono molto pochi che riescono a evocare dai rotoli con i piedi praticamente dopo il primo tentativo. E Sousuke ha detto che è solo da pochi mesi che ti eserciti, non vedo l'ora di insegnarti un po' dei miei trucchi, sai? Vuoi fare una pausa prima di iniziare?
    Stordita dal modo di fare energico del vecchietto, chiesi di poter riposare qualche ora. Lui accettò, riluttante, e io ne approfittai per fargli alcune domande, anche solo per capire a chi mi stavo affidando, visto che il primo impatto era stato piuttosto negativo. Lui rispondeva ogni volta con un fiume in piena di parole, fatto che con il senno di poi interpretai come il bisogno disperato di interazioni umane. L'uomo, che si chiamava Egor Sawano, era un ex mercante di rotoli, uno dei più famosi al mondo. Era ormai in pensione e viveva da solo nel suo laboratorio, in cui si occupava ogni tanto di insegnare i rudimenti del mestiere agli allievi che gli si presentavano. Si divertiva a prendere in giro e spaventare i nuovi arrivati, ma non sembrava una cattiva persona.
    Hai riposato abbastanza, su! Mi sono fatto tutto un piano mentale di insegnamento per te, erano anni che non avevo un'allieva così promettente, sai?


    Post 1/2.

    Esperto di rotoli

    I rotoli sono oggetti misteriosi, che utilizzano particolari tecniche spazio-temporali per rinchiudere cose diverse in dimensioni alternative. La loro esistenza ha affascinato da tempo gli uomini, militari e non, ma la conoscenza dell'arte che è alla base della loro creazione è rimasta sempre in pochissime mani. Ma chi raggiunge un grado di familiarità elevatissimo con questi strumenti può arrivare a comprenderla e a riprodurla efficacemente.

    Livello 2
    --L'agilità aumenta di 2
    --creazione: grazie alla conoscenza acquisita, sarà possibile creare dei rotoli personali. Questi dovranno essere comunque approvati dallo staff in una apposita discussione e avranno di conseguenza un costo concordato con essi (aggiuntivo rispetto al costo del rotolo bianco, regolarmente comprato nel Mercato).
    --evocare con i piedi: grazie alla maestria nell'utilizzo dei rotoli, è possibile sigillare ed evocare oggetti anche con il solo contatto di un piede sulla carta.



    Nota: questa specializzazione, essendo su tre soli livelli, non segue il normale criterio di ottenimento ma bensì il seguente

    livelli 1-2: almeno un post;
    livelli 3-4: almeno 2 post;
    livello 5: almeno 3 post.
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Demone incendiario

    Group
    Takumi
    Posts
    18,287
    Powanza
    +422
    Location
    Torino

    Status

    ART ATTACK



    L'allenamento si dipanò sul livello teorico e su quello pratico. La seconda parte consisteva nel miglioramento delle abilità che avevo sbloccato fino a quel momento, dall'evocazione senza spese di chakra a quella con i piedi. Gran parte di questi allenamenti si svolgeva all'interno di illusioni, con percorsi ad ostacoli simili a quello che era stato usato come benvenuto, visto che il maestro trovava divertente la cosa. Tutto ciò risultava utile anche come metodo di tenermi in forma, visto che il mese passato dietro il bancone del negozio di Sousuke mi aveva arrugginita un po'. Ma, sebbene in questo punto investii molte energie, era l'aspetto teorico ad essere terribilmente preponderante nella gestione dei tempi.
    All'inizio dovetti ammettere una certa difficoltà ad entrare nella materia. Si parlava di tecniche spazio-temporali e soprattutto di dimensioni diverse dalla nostra, create come sorta di contenitori. Al loro interno si sistemavano gli oggetti, che erano raggiungibili solo ripercorrendo all'indietro il percorso normale, ovvero attraverso il rotolo e le tecniche su di esso applicate, con un processo di una semplicità straordinaria. Una volta capito la teoria soggiacente, e l'apprendimento fu piuttosto lungo, dovetti buttarmi a capofitto sull'imparare i vari tipi di sigilli che permettevano la creazione di quei rotoli che avevo avuto modo di incontrare nella mia breve carriera da commessa. Si differenziavano per la forma, potenza e materiale dell'inchiostro. Questo era il motivo alla base della divaricazione tra i prezzi delle varie tipologie di rotoli, non erano arbitrarie come avevo pensato in un primo momento. Il sigillo più semplice era quello dei rotoli delle armi, che prevedeva di suddividere la carta in vari compartimenti e di applicare a ciascuno di essi un sigillo separato. Ognuno di essi poteva essere attivato singolarmente o a gruppi e a seconda dei casi creava uno spazio interdimensionale più o meno grande. Era come se la tecnica permettesse la creazione di volta in volta di scatole di dimensioni diverse, anche se sempre di tre soli tipi diversi. Questo aspetto di duttilità, che così semplice sembrava nella sua realizzazione finale, portava con sé un livello di complessità tremendo. La composizione dei sigilli si allungava, perché dovevano portare in sé i comandi delle varie eventualità possibili, in modo che il chakra si incanalasse nella maniera giusta e ad ogni stimolo riproducesse la giusta reazione. Qualsiasi errore di mezzo millimetro avrebbe potuto vanificare un lavoro perfetto, quando capii questa cosa non potei non essere turbata. Sarò pur stata brava in generale nei lavori manuali, ma non ero sicura di poter raggiungere un livello così alto di precisione nel tratto. Mi consolò soltanto l'idea che non fosse ancora ora per me di riprodurre ciò che avevo appreso, visto che mi mancavano ancora troppe nozioni.
    Proseguii il tour teorico affrontando i rotoli dell'acqua, parecchio diversi da quelli precedenti. In essi il contenuto era mantenuto nella sua carica vitale ma soprattutto veniva immagazzinato e prelevato in un unico grande spazio interdimensionale, senza alcuna divisione interna. C'era un limite massimo di capienza, ma sotto a questo c'era assoluta libertà di porvi la quantità preferita di liquido. Il sigillo era anche in questo caso abbastanza complicato, perché doveva leggere i dati su quanta acqua coinvolgere nell'azione prescelta e restituire con precisione quanto determinato prima.
    L'argomento seguente fu quello dei rotoli delle marionette, una merce rara e poco richiesta nel negozio di Sousuke e che quindi conoscevo appena. Studiandola capii il motivo per cui era trattato in maniera separata dal resto, ovvero perché lo spazio di immagazzinamento era più ampio e permetteva di mantenere perfettamente intatti oggetti provvisti di meccanismi molto fini, che nei rotoli delle armi normali avrebbero rischiato di essere intaccati in maniera irreparabile. A parte alcuni dettagli tecnici dello spazio in cui gli oggetti sostavano, i sigilli erano piuttosto simili nel loro scheletro base a quelli per i rotoli delle armi.
    Le seguenti tappe nel percorso di apprendimento furono dei rotoli molto particolari, come quello che permetteva di evocare animali per i quali non si possedeva un patto di sangue. La complessità del sigillo di questo era semplicemente abnorme, anche perché il processo di preparazione prevedeva diversi requisiti e passaggi. La tecnica che si applicava al rotolo doveva tenere in considerazione tutto questo, prevedere e far funzionare ogni singolo elemento di un meccanismo complicato. Simile in questo senso era quella che il Maestro mi presentò come la sua più grande invenzione, un rotolo in grado di evocare addirittura persone. La complessità del sigillo era tale che ci volesse tantissimo inchiostro di prima qualità e una concentrazione estrema perché il risultato finale fosse funzionante.
    Le possibilità dei rotoli sono illimitate, quanto la creatività umana. So già che con la tua curiosità potresti tirarmi fuori qualcosa di geniale, ho molte aspettative su di te.
    Le parole del maestro mi fecero estremo piacere, ma mi misero anche un po' sotto pressione. Finora mi ero dimostrata una buona allieva, ma dovevo dimostrare di poterlo essere anche nel momento del passaggio alla pratica.
    Iniziammo dai prodotti più basilari, ovvero quelli usati per le armi. Prima di iniziare a lavorare sui rotoli veri e propri mi dovetti esercitare su delle specie di “fogli di brutta”, per non sprecare risorse preziose. A parte un unico fallimento plateale, per il resto i risultati furono abbastanza buoni sin da subito. I miei prodotti necessitavano poche correzioni già il primo giorno, dal secondo furono perfetti in tutto e per tutto. Il percorso fu identico, forse leggermente più veloce, per quanto riguardava i rotoli dell'acqua, mentre riscontrai più difficoltà con quelli delle marionette. Riuscii in poco tempo a padroneggiare tutti i tipi di rotoli che avevo studiato teoricamente, persino quello inventato dal maestro, seppure quest'ultimo mi fosse costato molta fatica. A questo punto mi fu proposto di provare a lasciare libero sfogo alla mia immaginazione e di tentare di proporre qualche possibile rotolo inedito.
    Pensa alla tua esperienza, a cosa ti sarebbe stato utile e a cosa potrebbe esserti utile in futuro...
    Con questa idea in testa cercai possibili campi di indagine che avrebbero potuto aiutarmi nel momento in cui avrei ripreso finalmente la mia vita da vagabonda. Per prima cosa intuii la possibilità di poter creare un rotolo in cui contenere dei semplici indumenti. Era una cosa che mi aveva sempre creato problemi, vista la mia passione per la pulizia e l'ordine. Non potendo portarmi dietro tanti abiti, finivo per indossarli per troppo tempo, peggiorando purtroppo la mia igiene complessiva. Nel momento in cui stabilii un obiettivo, mi misi all'opera per raggiungerlo. Ci misi poco a farlo, il sigillo che scelsi di provare a utilizzare era in sostanza una versione molto semplificata di quello per le armi. Del resto non avevo bisogno di tutte le finezze che erano necessarie nel trattamento di oggetti così fondamentali per clienti come ninja. Inoltre c'era bisogno di meno spazio di immagazzinamento e di meno complicazioni con la divisione in slot. Quando feci la prima prova fui molto soddisfatta, mentre il mio maestro lo fu in misura molto minore.
    Ottima idea, ma realizzazione ancora non buona. Pretendi troppo poco da te stessa, sembra quasi che tu sia convinta di non poter raggiungere un certo tipo di risultati. Devi volere di più, puntare più in alto, è così che potrai dipanare il tuo vero potenziale. Altri prima di te hanno provato a usare un sigillo del genere e si può pretendere di più da esso. Non serve usare un rotolo così grande e non ha senso accontentarsi di un numero così misero di slot. Riprova ancora, signorina!
    Sotto la guida del mio maestro e grazie anche ad alcuni suoi consigli riuscii a perfezionare quello che ribattezzai il Rotolo Guardaroba. Sviluppando il medesimo sigillo con degli importanti optional in più riuscii a dare vita anche al Rotolo Dispensa, che permetteva la conservazione per lungo tempo di cibo fresco.
    Oh, questo lo aveva inventato pari pari il mio anziano maestro. Il fatto che tu sia riuscita a ricrearlo senza che ti dicessi nulla e completamente da sola vuol dire che ormai sei pronta a ripartire. E so anche che non vedi l'ora di farlo, quel poco che ho capito di te è che sei un'amante della libertà assoluta. Questi due mesi rinchiusa qua sotto devono esserti sembrati una prigionia tremenda, anche se alla fin fine ci siamo divertiti. Però prima che tu parta voglio una cosa soltanto... che tu mi stupisca davvero. Finora l'hai fatto, la tua bravura è davvero sorprendente per una novizia di quest'arte, però ho come la sensazione che ti manchi un passo per fare il giusto salto di qualità. Ti do tre giorni di tempo, sbalordiscimi e ti lascerò andare per la tua strada!
    Un po' ero nostalgica all'idea di abbandonare quel luogo che mi aveva ospitato a lungo e soprattutto quell'eccentrico vecchietto che si era preso cura di me senza chiedere niente in cambio. Però aveva ragione lui, ero diventata sempre più insofferente alla stanzialità, non vedevo l'ora di ripartire. Mi piaceva l'idea dell'ultimo compito prima dell'addio, quindi mi buttai a capofitto in questa impresa. La prima idea che mi venne fu quella di creare un rotolo che permettesse di trasportare altri rotoli al suo interno e riuscii a completare l'opera in un tempo tutto sommato molto breve. Necessitava di un sigillo molto complesso, perché le esigenze richieste allo spazio interdimensionale erano molteplici, ma una volta capito il meccanismo non era difficile la realizzazione. Il maestro fece solo una piccola correzione e si disse soddisfatto, ma rivelò anche che quello era un prodotto già inventato tempo addietro e rimasto sconosciuto ai non addetti ai lavori. Scelsi allora di dedicarmi a una coppia di rotoli che comunicassero tra loro, tramite la condivisione di un unico spazio. Fu molto complicato, voleva dire creare un identificativo specifico dello spazio in comune e riprodurlo su entrambi i rotoli in maniera che non entrassero in conflitto ma al contrario permettessero il funzionamento di entrambi al tempo stesso, come due porte di una stessa stanza. Il maestro si disse stupito dall'altissimo grado di precisione e dalla genialità del progetto, ma ancora una volta disse che qualcuno aveva già realizzato qualcosa del genere, seppure fosse un prodotto riservato solo a chi aveva una maestria eccelsa della creazione di rotoli. Un po' scoraggiata chiesi consiglio al maestro, il quale mi rispose con aria sicura di sé.
    Le ultime idee che hai avuto erano estremamente interessanti, anche se già trattate da altri. Io potrei dirmi già soddisfatto di quello che mi hai mostrato, ma se vuoi insistere nella ricerca di qualcosa di originale ti consiglio di cambiare mentalità. L'arte dei rotoli è vecchia di secoli e durante tutto questo periodo la creatività delle persone è stata messa al servizio dell'utilità comune. Per questo cose che possono migliorare in questo modo la vita degli uomini sono già state esplorate. Ma tu sei diversa dagli altri, prova a pensare a qualcosa a cui nessun altro può avere mai pensato perché è qualcosa di solo tuo. C'è qualcosa del genere?
    Istintivamente chiesi al maestro se tra gli studiosi di rotoli ci fosse mai stato un musicista e lui mi rispose di no, senza nascondere sorpresa e curiosità. Ripresi così un pensiero che mi aveva accompagnato a lungo nel mio girovagare. Uno strumento da solo è poco, rischia di stancare presto il pubblico. Era per questo che gli artisti di strada, chi vive di ciò che suona, provano in tutti i modi a superare questo limite. I più riunendosi in gruppi, altri cercando di imparare a utilizzare più strumenti alla volta, fino a inventare meccanismi inverosimili per riprodurre un'orchestra di una persona sola. Io avevo cercato escamotage del genere in passato, ma non avevo mai avuto l'intuizione giusta. Però adesso avevo uno strumento in più, pensai. Se fossi riuscita a sigillare con una tecnica complessa persino le onde sonore dentro il rotolo, per poterle poi liberare nel momento necessario, sarei riuscita a rivoluzionare il mio modo di suonare. Avrei potuto duettare con me stessa, avrei potuto cercare di poter utilizzare altri strumenti da combinare con il mio violino, avrei potuto fare un sacco di cose interessanti. Restava ancora uno scoglio importante, ovvero la realizzazione, e quando spiegai il mio progetto al maestro lui rimase esterrefatto. Mi disse che nessuno aveva mai pensato una cosa del genere. Del resto i rotoli erano nati come strumento di guerra e tali erano rimasti, al massimo spostandosi sul campo dei vettovagliamenti, ma mai più in là. Io, a suo dire, potevo compiere una rivoluzione non da poco, nel mio tentativo di asservire questo strumento all'arte. Euforica per tutta quella marea di complimenti, chiesi al maestro di aiutarmi, perché da sola ero convinta di non potercela fare in poco tempo. Grazie a ricerche approfondite e a innumerevoli tentativi pratici, riuscimmo nel giro di un paio di settimane a ultimare il primo prototipo. Prima di riuscire a sistemare gli ultimi dettagli ne passò un'altra, poi finalmente fu tutto pronto.
    Incredibile... ti ho insegnato tanto, ma alla fine sono riuscito a imparare altrettanto da te. È proprio per questo che adoro fare il maestro, sai? Grazie mille, Aiko!


    Post 2/2.

    I rotoli che cito nel post sono quelli personali che mi ero fatto approvare qui. A seguito di questo allenamento mi comprerò i rotoli vuoti per creare e aggiungermi in scheda i Rotoli Guardaroba, Dispensa, dei Rotoli da Polso e del Suono da Polso.
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Suna
    Posts
    13,310
    Powanza
    +9,049
    Location
    Nel terzo pianeta del Sistema Solare della galassia detta Via Lattea

    Status
    Allenamento approvato

    CITAZIONE
    Studiandola capii il motivo per cui era trattato in maniera separata dal resto, ovvero perché lo spazio di immagazzinamento era più ampio e permetteva di mantenere perfettamente intatti oggetti provvisti di meccanismi molto fini, che nei rotoli delle armi normali avrebbero rischiato di essere intaccati in maniera irreparabile.

    E questa me la riciclo per il prossimo che chiede "perché le marionette non possono stare nei normali rotoli porta armi?"
     
    Top
    .
6 replies since 17/7/2016, 23:25   114 views
  Share  
.
UP