Infantilismi

Rutja & Annie

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    15.1 VENDETTE INTERNE



    Yamato Nara conviveva da ormai quasi un anno dentro al mio corpo. All'inizio non diceva mai una parola più del necessario, si faceva i fatti suoi e contribuiva solo quando era strettamente necessario, di solito con ottimi risultati. Poi all'improvviso cambiò tutto, quando scoprimmo che quello che era stato un tempo suo maestro e mentore non era altri che mio padre, Shunsuke Kawazoe. Subito mi raccontò molte cose su di lui, lo conoscevo davvero poco. E si dilungò anche a spiegarmi quali erano stati i suoi ideali in vita, patria e giustizia su tutti. Tentò anche di convincermi a seguirli anch'io, ovviamente senza successo. Anche se mio padre era un grand'uomo, io ero fedele al mio padrone e ad i suoi, di ideali e di progetti. Nonostante la delusione, Yamato decise comunque di affidarmi l'eredità maggiore di mio padre, il suo jutsu migliore. Si trattava di qualcosa di potentissimo e, di conseguenza, di molto difficile da apprendere appieno. Ma il Nara si proclamava molto fiducioso di riuscire a istruirmi a dovere. Quando affrontammo l'argomento nella riunione con il mio padrone e tutti gli altri fu deciso all'unanimità che avremmo tentato con tutte le forze di raggiungere quell'obiettivo. Sfruttando ogni secondo libero dalle missioni, iniziammo gli allenamenti. Questi erano effettivamente molto duri e i progressi sembravano latitare. Yamato era un maestro inflessibile ed esigente, mentre la tecnica si dimostrava oltremodo di difficile apprendimento. Ci sarebbe voluto molto tempo, quello era indubbio, ma iniziavo a non poterne davvero più dell'atteggiamento del Nara. Probabilmente non riusciva a perdonare a me l'essere così diverso dal suo amato maestro, né a se stesso l'aver tradito la sua fiducia rivelando i suoi segreti ad una persona inadeguata e pericolosa. O forse solo non era in grado di insegnare ad un allievo poco portato come ero io. In ogni caso la sua insistenza e il suo perfezionismo mi stressavano. Ero al punto di ebollizione, quando ebbi una semplice idea: sfogarmi su di lui come meglio potevo. Non avrebbe risolto nulla, ma almeno mi sarei sentito meglio, pensavo.
    Quel giorno avevo avuto una missione in un villaggetto nei pressi di Kiri e l'avevo completata senza problema alcuno. Ora mi toccava passare il resto della giornata nel ritornare indietro, quindi avrei avuto tutto il tempo per compiere la mia piccola vendetta. Però non sapevo come. Visto che tanto poteva ascoltare i miei pensieri e le mie assurde macchinazioni, lo chiesi anche al diretto interessato, ma non mi rispose, come del resto era prevedibile. Le soluzioni non erano comunque molte. Condividevamo il corpo, quindi non aveva molto senso fargli provare dolore, né sapevo bene come avrei potuto umiliarlo, in fondo ero io quello che la gente vedeva. Forse avrei potuto prendermela con il primo passante che capitava e obbligare Yamato a combatterci. Non sembrava avere molto senso, ma era l'unica idea che mi era venuta in mente.

    Y: Tra tutti i paesi, credo che questo sia l'ultimo dove dovresti fare una pagliacciata del genere... Qui c'è Kiri, non lo sai cosa si dice sulla gente di quel villaggio?

    Il Nara aveva ragione, rischiavo di ficcarmi in guai maggiori di quelli gestibili. Però altre idee non me ne venivano e non avevo voglia di rinunciare ai miei cattivi propositi.
    Mentre ero immerso nei miei pensieri, continuavo a camminare su un enorme sentiero, al termine del quale avrei raggiunto il piccolo villaggio dove mi dovevo imbarcare per tornare a casa. Ero ancora distante e nessuno sembrava in vista. Il sole era ben alto in cielo, ma nonostante questo non faceva troppo caldo. La vegetazione era molto rada e lasciava piena visibilità su tutti i dintorni. Proprio per questo mi accorsi subito quando comparve una persona che stava venendo verso di me, seppure essa fosse molto molto in lontananza. Magari, se si fosse dimostrato poco pericoloso, avrei potuto sfruttare quello sconosciuto per la mia rivincita sul Nara.



    Legenda
    Y: Yamato Nara


    OT
    Se qualcosa non ti è chiara o non ti convince, dimmelo pure che modifico :asd: . E ovviamente scegli tu se essere la persona in lontananza o comparire in altro modo.


    Edit
    Modificato solo il numero nel titolo :asd: .


    Edited by GIIJlio - 7/10/2014, 21:56
     
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    Annie stava facendo una delle solite passeggiate. Jill le diceva sempre di non allontanarsi dal villaggio, che era pericoloso, ma lei disobbediva tanto spesso che ormai non si sentiva nemmeno più in colpa.
    Un po' sì, in realtà.
    Le veniva da pensare che fosse perché era una bambina così cattiva da disobbedire che sua madre aveva dimenticato la sua esistenza.

    Comunque, Tibbers era felice soltanto passeggiando fuori dalla città, nel grigiore freddo poteva camminarle accanto nella sua vera forma: un orso gigantesco e minaccioso che la sovrastava di almeno due metri. Era imponente e maestoso e il suo pelo caldo le scaldava la manina.
    In lontananza vide arrivare qualcuno e sentì Tibbers sbuffare rumorosamente: odiava dover tornare alla sua forma di pezza durante la sua passeggiata giornaliera.

    Si fermò giusto il tempo di vedere l'orso tornare ad essere un mite orsacchiotto di peluche e lo prese tra le braccia, proseguendo il cammino saltellando mentre canticchiava una canzoncina che le aveva insegnato Jill.
    Quando fosse arrivata abbastanza vicina, avrebbe squadrato il ragazzo che stava per incrociare, magari sorridendogli mostrando i buchi dei dentini mancanti.
    Era una bambina socievole, lei.

    Perdonami!!!
    Non ho scuse per averci messo così tanto a rispondere!
    (E Adesso sono pure senza internet, quindi... Yeah!) Scusa >.< e scusa anche per il post-schifo, ma ho il catorcio con la batteria scarica e sono in uni.
     
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    15.2 PICCOLA PREDA



    Man mano che ci avvicinavamo a quello sconosciuto, iniziai a intuire la fattibilità del mio progetto malato. Dapprima le dimensioni, poi il passo saltellante e infine l'aspetto, quando fummo più vicini. I dubbi si tramutarono in certezze e questi a loro volta in gioia. Era il momento della mia rivalsa!

    Una bambina? UNA BAMBINA!! Sul serio? Ahahahahahah, non potevo chiedere di meglio...

    L'uomo imprigionato nella mia testa non rispose, fingendo indifferenza. Ma io sapevo che non poteva essere così.

    ”Non mi piacciono i bambini, non so come comportarmi con loro”... Avevi detto una cosa del genere, una volta, o sbaglio?

    Y: Ti maledico!!

    Ridacchiai tra me e me. Quel bastardo si sarebbe dovuto occupare una gagna incazzata e piagnucolante, visto che costei probabilmente avrebbe reagito in qualche modo alle mie provocazioni. Ah, quante risate mi sarei fatto alle sue spalle, quanto mi sarei divertito ad ascoltare i suoi pensieri e osservare le sue reazioni. Il mio compito era di far evaporare in fretta la pazienza della povera ragazzina e portarla subito a manifestare la propria rabbia. E non mi interessava il mezzo tramite cui ci sarei riuscito!

    Y: Non farlo... Ti prego...

    Le preghiere di Yamato mi suonarono esilaranti e mi istigarono ancora di più. Intanto le distanze si ridussero ancora, visto che la bambina procedeva con passo deciso, canticchiando una canzone che non conoscevo. Appena fummo abbastanza vicini, la sua bocca si aprì in un sorrisone sdentato. Probabilmente una visione del genere avrebbe aperto il cuore a chiunque, ma non a me. Il mondo intero si era incarognito con me fin da quando avevo l'età di quella bambina, avevo perso quasi del tutto la capacità di provare empatia, fiducia o interesse nei confronti di qualunque altro essere umano. E non ne sentivo neanche la mancanza. Avevo il mio padrone e il suo obiettivo a dare un senso alla mia vita, oltre a qualche vezzo personale. Prendermi una rivincita del genere su Yamato poteva essere considerato uno di questi, quindi ero disposto quasi a tutto pur di riuscirci. Traumatizzare una povera bambina innocente non era poi tutto questo gran prezzo.
    Appena fummo a poca distanza, avvicinai una delle mie tante braccia alla ragazzina sorridente e le diedi una secca spinta sul petto. Avrei dosato le forze per non farle troppo male, ma solo per farle perdere l'equilibrio. Contavo di riuscirci, soprattutto grazie all'effetto sorpresa. Se la bambina fosse caduta davvero, allora avrei iniziato la mia opera di provocazione, cercando di adattarmi al target dei miei vituperi.

    Ahahahahahah! Scema! Scema! Scema!



    Legenda
    Y: Yamato Nara


    OT
    Non ti preoccupare per il ritardo, avrei avuto comunque molte difficoltà a risponderti, quest'estate xD. Piuttosto credo che la piega che prenderà questa ruolata necessiterà che io mi scusi più e più volte :asd: ...
     
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    In realtà quando il tipo si era avvicinato il sorriso aveva seriamente rischiato di vacillare sul visino dolce della piccola: aveva squadrato lo sconosciuto con una certa dose di curiosità. Non era da tutti vedere un tizio con otto braccia! No, aspetta... erano sei.
    Tre più tre faceva sei, giusto? Giusto.
    Forse avrebbe dovuto ricordare più spesso a Jack di portarla a scuola.

    Comunque prima era stata leggermente distratta da Tibbers e tutta quella storia lì, ma adesso lo vedeva proprio bene quel tizio. Rallentò fino a che, quando furono di fronte, lui allungò una di quelle cose e la spintonò.
    La bambina, ancora disorientata dalla visione e incapace di spiegarsi il motivo di quella cattiveria, cadde pesantemente col sedere per terra. Tibbers per poco non le sfuggì di mano. Quando lo guardò, aveva una zampa macchiata di terra.

    Ahahahahahah! Scema! Scema! Scema!

    Annie lo fissò, alzandosi lentamente e spolverandosi lo sporco dai pantaloni. Il suo viso aveva un'espressione terribilmente seria, ma non sembrava arrabbiata e nemmeno offesa. Soltanto... seria.
    "Questa non è stata per niente una cosa gentile. Lei è orribile." disse, il tono glaciale della sua voce avrebbe suggerito a qualcuno che la conosceva bene che era veramente vicina ad essere furiosa. "E con orribile non intendo soltanto... beh... [i]quello[/i]" Per chiarire cosa intendeva con "quello" lo indicò, riferendosi al suo aspetto fisico inconsueto.
    A dire il vero non le sarebbe importato più di tanto che avesse o meno sei (o era otto?) braccia, ma lui aveva osato spintonarla e burlarsi di lei!
    Non appena arrivata a casa l'avrebbe detto a Jack, così quel bell'imbusto ci avrebbe pensato due volte prima di sporcare gli orsetti altrui! Avrebbe potuto perdonargli tutto il resto, ma Tibbers non sopportava di essere lavato e quella che avrebbe dovuto sorbirsi i suoi capricci era lei!

    Sentiva la rabbia ribollire e, per riflesso, il suo viso divenne ancora più calmo e vuoto. Per ogni evenienza tastò Tibbers, assicurandosi che custodisse ancora le sue bustine di zucchero. Se quel tipo fosse diventato pericoloso le sarebbero servite.

    XD okay, la mia velocità in questi tempi fa schifo. Comunque non preoccuparti, trovo divertente la piega che potrebbe prendere questa role
     
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    15.3 ANCHE NOI NICHILISTI IPERBOLICI ERRIAMO



    Le cose presero subito una piega inaspettata. La ragazzina fu sbilanciata e cadde per terra, ma si rialzò immediatamente dopo, con una faccia terribile. Non mostrava paura né rabbia. Era un volto che rispecchiava una determinazione senza pari e, così mi parve di poter affermare, una immensa tristezza celata abilmente sotto di essa. Aveva un che di familiare quello sguardo, era lo stesso di mio fratello più grande. Mostrava la stessa decisione di Jun quando affrontò nostra madre per difenderci, pagando con la vita questo affronto. Oltretutto erano occhi molto pericolosi, i suoi, presagivano guai. Ma fu più che altro la somiglianza con quelli nascosti nel mio passato a shockarmi.

    R: Questa non è stata per niente una cosa gentile. Lei è orribile.
    E con orribile non intendo soltanto... beh... quello


    Le sue parole mi fecero molto male, non tanto per il loro significato, quanto per il tono con cui furono pronunciate. Fui come congelato e rimasi attonito per qualche secondo, senza riuscire a pensare a nulla. La sua voce era così fredda, fui portato subito a domandarmi come mai. La risposta era una, semplice e terribile. Quella ragazzina aveva dovuto affrontare prove enormi o aveva già subito traumi in passato. Proprio come era successo a me. E in tutto questo io stavo per farle qualcosa di male senza motivo? Non potevo farlo. Tutto il mio piano malvagio si basava sulla giustificazione che costei fosse una spensierata bambina qualunque, a cui non avrebbe fatto male imparare una lezione su quanto dura era la vita. Le avrei fatto quasi un favore, avevo pensato prima. Mi sbagliavo, mi sbagliavo terribilmente. Lei era come me.

    Y: Ricordatelo! Non sei l'unico ad avere sofferto, Jumpei!

    Le parole del Nara furono come una coltellata, sbattendomi addosso la mia stupidità. Sì, mi ero sempre creduto l'unico che aveva sofferto in vita e avevo sempre considerato tutti gli altri indistintamente come colpevoli. Non mi sbagliavo, quasi tutti lo erano o lo sarebbero diventati alla prima occasione, ma c'erano anche altre persone. Persone su cui la vita si era accanita, come aveva fatto con me. Sicuramente era così per la ragazzina, ma forse anche Yamato rientrava in questa categoria.

    Jumpei è morto... Non usare mai più quel nome... Io sono Rutja!!

    Rimasto fermo con lo sguardo vacuo per qualche attimo, cercai a quel punto di riprendere in mano la situazione. Avevo creato un problema, dovevo risolverlo in fretta. Cercando delle parole sensate da pronunciare, cosa che non rientrava proprio per niente nei miei punti di forza.

    Io... S-scusa...

    Il sorriso ebete che di solito portavo in volto era in quel momento capovolto, sostituito da una smorfia di disagio altrettanto brutta.

    Volevo... Volevo soltanto giocare, ma...

    Mentre pronunciavo quelle parole, mi accorsi io stesso di quanto poco avevano senso. Erano proprio buttate lì a caso, le prime che mi erano venute in mente. Ma visto che ormai le avevo dette, cercai di portarle ad una conclusione più o meno decente.

    Ma i mostri non giocano con le bambine...

    Feci un sospiro di rassegnazione, per concludere il tutto. Me ne sarei andato volentieri a casa il più presto possibile, se lei me lo avesse permesso. Quell'incidente mi avrebbe dato molto da pensare, nell'immediato futuro. Su di me e su tutto questo stupido mondo in cui viviamo tutti quanti.


    Legenda
    R: Ragazzina
    Y: Yamato Nara


    OT
    Scusa il ritardo...
    Come accaduto già altre volte, Rutja legge a modo tutto suo quello che gli avviene attorno e salta a conclusioni piuttosto assurde. Siccome la cosa mi diverte, probabilmente la metterò per esplicita nella descrizione psicologica :sisi: .
     
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    Annie si aspettava una risposta immediata, una presa in giro o qualcosa del genere, perciò fu sorpresa di vederlo esitare per qualche secondo, come se la sua risposta l'avesse preso alla sprovvista.
    La sua espressione, poi, perché sembrava così a disagio? Aveva cominciato lui!

    Io... S-scusa...

    Cosa?

    Volevo... Volevo soltanto giocare, ma...

    Annie si mordicchiò il labbro, il pensiero di aver frainteso il gesto di lui le sfiorò la mente, ma era difficile aver male interpretato uno spintone con tanto di "Scema! Scema! Scema!". Lei non era una grande esperta di come si gioca con gli altri bambini, per carità, ma quello non le sembrava il modo giusto, ecco.

    Ma i mostri non giocano con le bambine...

    Lui fece per andarsene e lei... beh si sentì profondamente dispiaciuta nel vederlo voltare le spalle in quel modo che sembrava tanto triste.
    Si sentì in colpa, cosa molto stupida dal momento che era stato lui il primo a farla cadere per terra.
    Forse non sa come si fa a giocare...
    Pensò, indecisa. Forse non voleva farmi arrabbiare, magari è solo un po' imbranato.

    Prendendo una decisione, si affrettò ad afferrarlo per il lembo della maglietta, mostrandogli la sua migliore espressione dispiaciuta, con tanto di occhioni verdi sgranati e luccicanti.

    "Se vuole giocare, a me va bene. Mi dispiace di aver detto che è brutto, non lo penso davvero, Sembrano molto utili le sue..." esitò. Otto. No, sei. "sei... braccia. Davvero. Solo che mi si è sporcato l'orsacchiotto. Promette di non darmi più spintoni in quel modo?" ecco. Si sentiva abbastanza soddisfatta per la spiegazione e sperava che lui capisse e smettesse di essere così triste.

    Ad Annie non piaceva che le persone fossero tristi. Aggiunse anche un sorriso, per essere sicura che lui capisse che era sincera.

    XD hai la capacità di far sentire un mostro le persone, lo sai?
    Annie comunque ha sfoggiato la sua migliore tattica, ovvero gli occhioni alla gatto con gli stivali.
     
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    15.4 YOU ALWAYS MISUNDERSTAND ANY THING OBVIOUS



    Quando girai i tacchi per andarmene, sentii qualcosa che mi tratteneva. Non c'era alcun dubbio su cosa potesse essere, la ragazzina si era aggrappata ai miei vestiti per non farmi andare via. Non mi piaceva che le persone mi toccassero. Di solito quando lo facevano era per malmenarmi, era così da sempre. E mi stava bene, mi trovavo a mio agio con situazioni del genere, mentre non lo ero negli altri casi. Cosa voleva da me per toccarmi? Comunicarmi compassione, simpatia o affetto? Non avevo bisogno di queste cose, non avevo bisogno di amore. Ciò che mi serviva era solo il mio padrone, i suoi ordini e i mezzi necessari per eseguirli. Tutto il resto era inutile, se non addirittura dannoso.

    R: Se vuole giocare, a me va bene. Mi dispiace di aver detto che è brutto, non lo penso davvero, Sembrano molto utili le sue... sei... braccia. Davvero. Solo che mi si è sporcato l'orsacchiotto. Promette di non darmi più spintoni in quel modo?

    Quando mi voltai, per ascoltare più comodamente le sue parole, vidi i suoi grandi occhi che mi fissavano con un'espressione che non seppi decifrare. Forse era compatimento, ma non ero sicuro. In ogni caso tutto ciò acuiva a dismisura la mia sensazione di disagio. Tanto valeva passare la mano e ritornare al piano originale. Del resto immaginavo che una situazione del genere potesse dare fastidio pure ad uno come Yamato.

    Shujin no Inori (Preghiera del carcerato) (tecnica personale)
    Livello C
    Tecnica da abbinare al “Matrimonio dell'Horna”, che permette all'ospitante di scambiare la propria posizione con l'anima dell'ospite risvegliata in precedenza. In questo modo egli cede il controllo del corpo e si ritrova messo da parte. Potrà quindi ascoltare i pensieri dell'anima risvegliata e comunicare con essa, condividendo con lei tutte le percezioni sensoriali. Ovviamente, non cambiando le caratteristiche del corpo, l'anima ospite non potrà utilizzare jutsu o specializzazioni che non possiede il corpo. La tecnica non richiede sigilli per l'attivazione, né per lo spegnimento, che quindi è lo stesso utilizzatore iniziale a dover decretare (non l'anima risvegliata).
    Costo di attivazione: 10
    Costo di spegnimento: 5


    YAMATO

    In quei giorni anche l'ultima speranza stava cadendo. Rutja non era come suo padre e non lo sarebbe mai diventato. Non poteva trasformarsi in un uomo retto, ormai era stato plagiato da quel folle genio del professor Madaraki, era diventato una specie di integralista religioso. Un cambiamento di questo fatto non era possibile. Quella era la mia ultima chance, l'ultima possibilità di redenzione, ma era destinata ad un fallimento irrevocabile. Non avrei mai potuto espiare i miei peccati, in questo modo. E ciò mi riempiva di pena e frustrazione. Che aumentava ogni volta che sentivo i deliri vittimistici di Rutja e i suoi pensieri anormali.
    Quel giorno stavo pregando tutte le divinità esistenti in questo mondo che lui non riuscisse a mettere in atto i suoi piani e per un attimo sembrò che loro stessero per una volta dalla mia parte. Mi sbagliavo. Il ragazzo capì di stare per fare un errore madornale e, in un vortice di confusione e auto-compatimento, provò a congedare la bambina che aveva importunato improvvidamente. Le sue parole, prive di qualsiasi decenza logica e sintattica, fecero breccia nel cuore della povera vittima, che ne fu commossa. Quando lui, incapace di leggere la situazione, cercò di andarsene, lei lo trattenne per la maglia, generando un turbinio di pensieri misantropi e sociopatici. Mi sentii disgustato quando mi accorsi di provare più o meno le stesse cose di lui, ma purtroppo anch'io non ero più in grado di sopportare il calore umano, dopo anni in cui avevo convissuto con la feccia della società. E quando quel pazzo decise di passare la patata bollente a me, nella speranza di causarmi più disagio possibile, non potei fare altro che maledirlo. Appena dopo aver preso in mano il corpo di Rutja, cercai di venire a capo della situazione. Non potevo progettare nulla per farmi estromettere dal ragazzo, visto che egli aveva accesso a tutti quanti i miei pensieri. C'era poco da fare, dovevo risolvere da me la questione con la ragazzina, con tutti i problemi che questo comportava. Dovevo cercare di essere lucido come al solito, anche se avere a che fare con bambini di solito limitava le mie capacità intellettive.

    Y: Mi dispiace, adesso devo proprio andare, però...

    Pronunciai queste parole pur consapevole che esse erano contraddittorie con quelle dette poco prima. Perché uno dovrebbe prima dire di voler giocare e poi dire di non avere il tempo per farlo? Però contavo su di una cosa, ovvero che i bambini sono facilmente distraibili. Dovevo solo capire con cosa deviare la sua attenzione. La soluzione non era poi così difficile. Sapevo che Rutja continuava a portarsi dietro, chissà poi per quale motivo, uno shuriken di cioccolato che gli era stato regalato molto tempo addietro. Era ancora lì, nella sua sacca. Lo presi e lo porsi alla giovane kiriana.

    Y: Per scusarmi... Prendi pure!

    Avrei ceduto volentieri quel dolce in cambio della possibilità di fuggire al più presto da lì. Tanto non serviva assolutamente a nulla a Rutja, cosa che mi confermò lui stesso. Una volta distratta, o anche nel caso in cui lei rifiutasse la mia offerta, avrei cercato di crearmi un'occasione per scomparire nel nulla. Letteralmente.

    Y: E poi, se vuoi, prima di andare posso mostrarti un trucco. Ti va?



    Legenda
    R: Ragazzina
    Y: Yamato Nara


    OT
    Chakra: 290/300

    Ho usato il chakra come se fossi al livello 7, anche perché sennò non ha alcun senso con l'inizio della ruolata :asd: . E in ogni caso dubito che si possa arrivare ad uno scontro quaggiù xD. Ah, se lo accetti, puoi pure aggiungerti in scheda lo shuriken di cioccolato, nel caso lo tolgo dalla mia xD.
    Sono riuscito anche qui a fare l'acronimo, anche se la grammatica della frase è probabilmente molto rivedibile...
     
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    Annie notò che lui non sembrava affatto contento delle sue scuse e della sua disponibilità a giocare. Era sinceramente confusa. Perché le aveva detto quelle cose se poi doveva guardarla con quella faccia?
    Lanciò un'occhiata a Tibbers, richiedendo il suo aiuto. L'orso la ignorò ancora. Sembrava divertito dal vedere con quanta inettitudine cercava di approcciarsi a quell'estraneo così lunatico.

    Mi dispiace, adesso devo proprio andare, però...

    E questa adesso da dove esce? Non voleva giocare? Annie lo guardò evidentemente sorpresa e forse anche leggermente offesa.

    "Ma... prima mi spintona, poi mi fa sentire in colpa perché le ho detto che è orribile. Fra l'altro, io non ho mai detto che è un mostro, ha fatto tutto da solo per quello, mi spiego? Non capisco nemmeno perché mi sia dovuta sentire in colpa per questo. Ecco. Poi mi dice che voleva giocare e allora, siccome pensavo di essere stata scortese, la perdono per avermi sporcato l'orsetto e accetto di giocare e lei che fa? Decide di volersene andare? Ma che le ho fatto di male?!?!" Sbottò la piccola kiriana parlando fin troppo velocemente mentre lui si frugava nella borsa per tirare fuori... uno shuriken di cioccolata?

    Carino.

    Per scusarmi... Prendi pure!

    Annie lo prese e lo guardò per un secondo.

    E poi, se vuoi, prima di andare posso mostrarti un trucco. Ti va?

    La bambina gli sorrise, mettendo una mano dentro il suo orsacchiotto di pezza attraverso l'apertura sulla schiena.
    "Prima farò io qualcosa per lei" decise. Tolse la mano dall'orsacchiotto solo dopo aver già iniziato la produzione di cioccolata, in modo che lui non potesse vedere lo zucchero. Creò uno shuriken di cioccolato identico a quello che le aveva regalato, posandoselo sul palmo della mano e solidificandolo con quel tocco, poi glielo porse in cambio di quello che le aveva dato lui.

    "Così si ricorderà che la prossima volta deve fermarsi a giocare con me. Per forza." Disse, ancora con un piccolo sorriso.
    Era piuttosto certa che il problema fosse il fatto che gli aveva detto che era brutto. Non si spiegava in altro modo quella improvvisa smania di andarsene.

    Chakra: 75/80
    Anch'io mi sono scalata il chakra come se fossi a livello due, ma sono d'accordo nel dire che per questa role non combatteremo XD semmai si può organizzare poi qualcosa con la Annie più grande :asd:

    I tuoi acronimi mi fanno morire XD
     
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    15.5 CONSULENZA LAVORATIVA E FUGA


    YAMATO

    Messa di fronte alle mie parole contraddittorie, la ragazzina iniziò a sbottare lungamente. Il disagio aumentava, anche perché non ero abituato a dire qualcosa di così insensato, però la colpa era di Rutja e della sua incapacità di mettere due frasi di senso compiuto in fila. Ignorai tutto il mega-discorso della povera bambina e continuai a rovistare nella sacca. Quando tirai fuori lo shuriken di cioccolato, vidi chiaramente gli occhi della piccola viandante illuminarsi, probabilmente dalla gioia. Neanche a dirlo, questo aumento ancora di più il disagio. Uno come me che rendeva felici un bambino? Non stava né in cielo né in terra. Non avevo più diritto a cose di questo tipo, lo avevo perso con tutti quegli anni di azioni malvagie e di comportamento amorale. Ora non mi restava che continuare su quella strada, visto che non c'era più alcuna speranza di salvezza.

    R: Prima farò io qualcosa per lei

    Ancora una volta mi trovai a provare parecchio fastidio. Sia per la situazione in sé, sia per i sensi di colpa derivati dal fatto stesso di provare fastidio. Quella povera ragazzina non aveva fatto davvero niente di male, ma non potevo non provare un profondo senso di disgusto. Verso di me, verso il mondo intero, ma soprattutto verso quel mostro psicopatico chiamato Rutja. Alla fine era destino che fossi sempre schiavo di persone che disprezzavo.
    Mentre io cercavo di nascondere questi pensieri dietro quella che doveva essere un'espressione cordiale, la mia interlocutrice inizio a modellare qualcosa con le mani. Dopo poco, mi porse un pezzo di cioccolato esattamente della stessa forma di quello che le avevo appena dato io. Non poteva essere un caso, lo aveva prodotto sul momento, forse con il chakra. Era un'abilità sconvolgente, non avevo mai visto qualcosa del genere. Rimasi talmente sbalordito che mi dimenticai di tutto ciò su cui mi ero arrovellato fino ad allora, per concentrarmi solo su quella strana capacità di cui la giovane kiriana aveva dato sfoggio. Era fantastica, se portata al massimo livello avrebbe potuto aprire numerose possibilità di sfruttamento economico. Non conoscevo il sapore di quella cioccolata, ma ero sicuro che con l'allenamento si sarebbe potuto eccellere anche in quell'aspetto, oltre che in altri. Grazie a quella tecnica si sarebbe potuto aprire un qualche negozio di pasticceria e portarlo al successo. Se ci fossero state diverse persone dotate di questa abilità, allora si sarebbe potuta aprire una azienda di dimensioni sempre maggiori e cercare di raggiungere la ricchezza con essa. Sarebbe stato un piano niente male, anche se purtroppo era irrealizzabile, per diversi motivi.

    R: Così si ricorderà che la prossima volta deve fermarsi a giocare con me. Per forza.

    Le parole della bambina interruppero i miei deliri, riportandomi ad una realtà molto meno piacevole. In particolare l'ultima frase mi fece venire un brivido di terrore, sembrava non lasciarmi alcuna chance di sfuggirle. Dopo un secondo in cui mi feci sopraffare da quest'idea, me ne venne un'altra, che lasciava ben diverse prospettive. Prima di tutto difficilmente ci saremmo rincontrati, questo mondo è tutt'altro che piccolo. Ma soprattutto, anche se ciò sarebbe accaduto, non sarei stato io a dover affrontare quella povera ragazzina, ma sarebbe toccato a quel dannato Rutja. Questa prospettiva bastò per far cambiare totalmente il mio umore e finalmente sul mio volto si formò un bel sorriso sincero e soddisfatto.

    Ti maledico! Stai pur certo che se dovesse capitare, ti attiverò solo per farti provare il maggior fastidio possibile. A qualsiasi costo!!

    Le parole di quel disgraziato in cui vivevo non riuscirono a distruggere la mia gioia. Non mi interessava, già solo l'idea di poter ribaltare la ridicola vendetta che il ragazzo aveva attuato nei miei confronti mi rendeva soddisfatto. Abbastanza da riuscire a sopportare la presenza di quella povera innocente e anche da parlarle con un minimo di naturalezza in più.

    Y: Lo farò! Me ne ricorderò! Sai, con un abilità del genere potresti aprire una pasticceria, fare contenta un sacco di gente e magari diventare anche ricca!

    Consapevole che sarebbe bastata una singola parola o un gesto a riportare il livello di disagio molto in alto, decisi di attuare lo stesso il mio piano di fuga. Dissi alla bambina di concentrarsi attentamente su di me, poi iniziai a compiere una breve serie di sigilli. Nel mentre iniziai pure a irrorare le mie gambe con una buona dose di chakra Raiton, di modo da attivare due tecniche diverse in rapida successione.

    Y: Adesso io sparirò! Arrivederci!

    Armatura Raiton Parziale (tecnica personale)
    Livello C
    Tipo: Ninjutsu
    Versione minore dell'armatura Raiton, pensata dal professor Madaraki per essere appresa anche da shinobi di livello inferiore. In sostanza si riveste di chakra Raiton una coppia di arti - inferiore o superiore a scelta - ed esclusivamente per essa si potrà avere un bonus di 10 punti al parametro della velocità. Inoltre, passando una zona irrorata dal chakra di questa tecnica sul punto colpito, sarà possibile curare delle piccole ferite, solo se esse sono state frutto di danni da elettricità (piccole bruciature e shock). In nessun modo è possibile applicare questa tecnica su più di una coppia di arti contemporaneamente e non si potrà usarla in ogni caso per più di tre turni.
    Costo: 15 a turno


    Arte del Fulmine: Mille Falchi (Raiton: Raikiri)
    Tipo: Ninjutsu
    Il Chidori originale: il Raikiri è stato chiamato in questo modo per il caratteristico suono emesso durante l'attivazione della tecnica, simile al frastuono di uno stormo di volatili.
    L'utilizzatore spezza i pochi sigilli necessari e concentra una grossa quantità di chakra su un arto superiore. Unendo la grossa quantità di chakra nella mano e l'elevata velocità di esecuzione della tecnica, il braccio diventa una spada in grado di tagliare gli oggetti. L'elevata quantità di chakra e la sua compressione, rendono il chakra visibile a occhio nudo e i fulmini si propagano in maniera ancora più ampia. Essendo una tecnica molto veloce espone l'utilizzatore a una condizione ancora più rischiosa, perché di norma non si hanno abbastanza riflessi e si è facilmente esposti al contrattacco avversario.
    [Richiede il Medio Taglio del Fulmine in scheda]
    [Con la tecnica attiva la velocità dell'utilizzatore è potenziata di 40]
    [La sfera taglie e perfora oggetti dalla resistenza del Ferro]
    [La sfera causa massimo danni critici sulla parte colpita]
    [La sfera stordisce gravemente, la vittima non può attaccare per 2 turni]
    [La sfera è grande come il palmo della mano]
    [Sigilli: Capra, lepre, scimmia]
    Consumo: 60
    Mantenimento: 30 a turno


    Appena entrambe le tecniche furono attive, iniziai a correre alla maggiore velocità possibile, in direzione della barca che ci avrebbe condotto infine a casa. Grazie proprio al chakra elettrico quel parametro fisico fu portato a livelli notevoli, al punto da riuscire senza difficoltà a percorrere cento metri in due o tre secondi. Difficilmente lei sarebbe riuscita a seguire anche solo in minima parte i miei movimenti, troppo rapidi per buona parte degli esseri umani presenti sulla terra. Avrei percorso un bel po' di spazio prima di spegnere i due jutsu, di modo da essere lontano dalla vista della ragazzina. Da lì avrei ripreso a camminare tranquillamente, godendomi finalmente un po' di pace. Qualsiasi cosa sarebbe successa di lì in poi, la prospettiva di quella giornata si presentava positiva, per quanto mi riguardava.



    Legenda
    R: Ragazzina
    Y: Yamato Nara


    OT
    Scusa il ritardo...
    Chakra: 170/300

    Ho scalato il chakra per due turni, che è quanto dovrebbero essere tenute attive le tecniche, più o meno :asd: . La velocità della fuga è 25+3+10+40=78 :asd: . Quindi credo che la tua pg veda effettivamente il mio sparire più o meno nel nulla :asd: .
     
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8 replies since 12/8/2014, 11:34   163 views
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