Rettili, mute e sangue di ragno

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    Allenamento per l'evocazione dei serpenti. Ti ritrovi poco lontano dalla cascata che nasconde Taki insieme a Nami Ogumo, una chuunin del tuo villaggio.

    Scheda

    Fai un post in cui il tuo pg fa la richiesta al kage per l'apprendimento della tecnica di invocazione ed il kage gli dice di presentarsi in quel posto a quell'ora.

    Tempo: nuvoloso
     
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    8.1 UN PASSO AVANTI?



    Il tempo passava pian piano, ma di progressi con il piano del professore non ne stavamo facendo. Del resto facevamo pure fatica a considerarci un gruppo vero e proprio, visto che io e Maki potevamo incontrarci solo pochissime volte durante la settimana. Io avevo i miei impegni da genin schiavetto, lei le sue missioni super-segrete per conto del villaggio. E anche le poche volte che ci vedevamo era difficile riuscire a fare per bene il punto della situazione e pianificare qualcosa di concreto. Fin quando non riuscivamo a trovare il tempo per andare ad Ame a recuperare gli scritti del professore eravamo in pieno stallo.
    Quella sera di fine luglio ci trovavamo dunque a bere e a rinfacciarci violentemente l'impossibilità di agire. In realtà era solo lei a fare tutte e due le cose. Infatti il professore mi aveva vietato di bere con quel corpo e d'altro canto non mi osavo rispondere per le rime alla mia superiore. Stavo lì a osservare la ragazza che trangugiava ettolitri di superalcolici e mi affibbiava epiteti pesanti. Non stavo riuscendo a fare niente, nonostante me la fossi tirata con frasi ad effetto con il professore. Aveva ragione. Anche i miei allenamenti intensivi si stavano dimostrando di poca utilità. Anche se consideravo quella del Torneo Estivo del Tè un'esperienza parecchio positiva, tutti i limite delle mie capacità individuali mi erano sempre più evidenti. Di solito cercavo di non pensarci troppo e soprattutto di non mostrare questi miei timori a Maki, ma ormai si erano impadroniti sempre più di me. Finché, proprio quella sera, non riuscii a fare a meno di rispondere agli insulti della mia alleata con l'esposizione dei miei dubbi. Ormai era fin troppo evidente che ero debole. Troppo debole per servire degnamente il mio padrone, per creare quel disastro internazionale che egli richiedeva da me e per imprimere nella memoria collettiva eterna il terrorizzante mito di Madara Nara.

    M: Figlio di puttana, perché sei così impaziente?! Te l'ha detto il capo, dovrai aspettare... Hai così poca fiducia nelle sue parole, coglione?! Continua ad allenarti come hai fatto finora e prima o poi il tuo corpo mostrerà quelle che sono le sue capacità.
    Magari ora, visto che è mesi che esegui tutte le missioni e ti comporti da bravo bambino, giù al villaggio si fideranno ancora un po' di più. Chiedi qualche allenamento particolare, come fanno tutti quanti... Magari per l'invocazione...


    Trovai l'ultima parte del discorso molto interessante. Non avevo mai pensato di sfruttare le istituzioni del villaggio come qualsiasi altro shinobi regolare. Chiesi informazioni sulla tecnica di evocazione e la ragazza bofonchiò qualche dettaglio generale. Sarei stato in grado di mandare in campo degli animali guerrieri o qualcosa di simile. Sembrava interessante, quindi chiesi altri dettagli. Quali animali avrei potuto evocare?

    M: Ti sembro una cazzo di enciclopedia?! Scopritelo da solo...

    Risi del rifiuto della ragazza, anche perché ne avevo capito il motivo profondo. Aveva finito il suo ottavo drink, adesso desiderava solo tornarsene a casa. La ringraziai e poi ci separammo. Io andai a letto quasi subito, anche perché il giorno dopo avevo una missione in programma. Per fortuna si trattava di una cosa breve, dovevo far da scorta ad un mercante di tappeti fino a Kusa e ritorno. Per le tre di pomeriggio ero già a casa. Dopo un veloce pranzo, mi precipitai subito alla biblioteca del villaggio. Negli ultimi tempi ci andavo spesso, la lettura era quasi l'unico passatempo che mi concedevo nei tempi liberi da allenamenti e missioni. Andai dritto verso la sezione dedicata ai manuali di ninjutsu e simili. Non ci misi molto a trovare un paio di libri dedicati proprio alla tecnica dell'evocazione. Ne scelsi uno e andai a consultarlo seduto al tavolo. Spiegava in maniera poco approfondita la teoria che stava dietro alla tecnica, concentrandosi su ciò che essa permetteva. Era poi particolarmente esaustiva per quanto riguardava i vari animali di cui si poteva ottenere l'evocazione. C'era davvero di tutto, anche roba che sembrava difficilmente utile, tipo lumache o donnole. All'inizio fui quasi d'istinto propenso a rivolgermi verso i ragni, poi mi resi conto che la cosa sarebbe risultato un pochino ridondante. Lupi e aquile non sembravano per niente male, ma appena vidi che tra le opzioni c'erano anche i serpenti mi decisi in un attimo. L'idea di poter tirar fuori come niente un'arma velenosa e mortale come quella mi sembrava perfetta. Sfogliai un'altra volta tutto il tomo, ma non ne ottenni altre informazioni particolari. Decisi dunque di passare all'azione. Uscii di biblioteca e mi recai al palazzo del kage, poco distante da lì. Prima di chiedere udienza al capovillaggio, chiesi ad una segretaria quale fosse la procedura per richiedere un allenamento. Lei mi porse un modulo da compilare, cosa che feci in fretta e furia. Quando tentai di porgerla a lei, costei mi disse che avrei dovuto consegnare quel pezzo di carta direttamente al kage o ad uno dei suoi maggiori consiglieri. Ringraziai e proseguii verso l'ufficio principale dell'edificio, al piano superiore. Lì dovetti attendere qualche minuto fuori dalla porta, c'era qualcun altro dentro. Quando costui uscì, attesi che chiamassero “il prossimo”, poi entrai con calma. Il kage era seduto tranquillo alla propria scrivania e ai suoi fianchi c'erano un paio di vecchietti, le cui vesti bardate mi fecero capire quanto essi fossero alti consiglieri o qualcosa del genere.

    Sono qui per fare rapporto sulla missione...

    Dissi il nome in codice dell'operazione, poi raccontai in breve il viaggio, che era stato per fortuna sgombro di pericoli e avversità. Del resto era richiesto solo un genin proprio perché non erano attesi particolari assalitori, ma al massimo il cliente temeva la presenza di qualche piccola belva nella foresta che si imponeva appena prima di Kusa. Mi sforzai di essere meno sbrigativo e conciso del solito, ma alla fine chiusi lo stesso in pochissimo tempo.

    C1: Bene! Per la prossima missione...

    Interruppi l'uomo e dissi che prima volevo chiedere un allenamento. Porsi il foglio che avevo ancora in mano al Takikage, il quale lo guardò con un misto tra timore e disgusto. Non capii cosa questo volesse dire, ma questo mi dimostrava una volta di più la tesi che avevo formulato sul capo del villaggio. Era un uomo di merda, per più di un motivo. Era più inutile di quanto lo fossi stato io ai tempi d'oro, quando facevo il carcerato per professione. Probabilmente non era neanche forte quanto necessario per la sua carica, girava voce che si ritrovava in quella posizione solo perché parente del Signore Feudale. Magari tra un anno o due sarei stato persino io in grado di ucciderlo, sarebbe potuto essere un buon punto di partenza, magari per scatenare una bella guerra di modo da far ottenere la giusta gloria al professore con qualche piano ben congegnato.
    Il foglio rifiutato dal kage, fu raccolto dal consigliere di sinistra, il quale lo lesse con calma per un attimo.

    C1: Sentiamo, perché vorresti ottenere la tecnica dell'evocazione?!

    Non mi ero preparato nulla da dire, ma con personaggi del genere sapevo che bastava inventarmi due stronzate in croce e costoro avrebbero fatto finta di crederci davvero. Nel mentre il foglio passò al kage, che non lo degnò neanche di uno sguardo, rifilandolo subito al consigliere di destra.

    Per aumentare la mia versatilità e essere un servitore migliore per Taki.

    Non si trattava in tutto e per tutto di una menzogna. Mi era bastato sostituire i complementi delle frasi. Ovviamente non era per il villaggio che puntavo a migliorarmi, ma per avere migliori possibilità di mettere in pratica il progetto del professore.

    C2: E perché proprio i serpenti?!

    Perché mi piacciono...

    Risposi con ingenuità alla strana domanda del secondo vecchietto. Questi si guardarono un attimo e poi iniziarono a confabulare sottovoce insieme al kage. Non sentii nulla, ma era chiaro che non erano proprio sicurissimi di concedermi quel potenziamento. Ai loro occhi forse su di me incombeva ancora l'ombra del professor Madaraki, ma nonostante mi sforzassi di negare la cosa, se quello era il loro timore voleva dire che erano gente sveglia, fin troppo.

    C1: Va bene! Domani ti sarà concesso un giorno in cui sarai dispensato dalle missioni e potrai seguire l'allenamento. Non abbiamo ancora stabilito il tuo sensei, lo scoprirai direttamente domani...

    Quando la frase del primo consigliere si interruppe, partì il secondo. Si impegnò a indicarmi con precisione il luogo in cui avrei seguito il corso rapido. Era appena fuori dalla cascata che circondava il villaggio. Mi fu detto di recarmi lì per le otto di mattina e di fare rapporto appena concluso l'allenamento.

    Vi ringrazio, signori...

    Quella sera evitai di allenarmi troppo e andai a letto presto. Mi svegliai poco dopo l'alba, preparandomi con tutta calma. Mangiai qualcosa e poi uscii di casa, dirigendomi fuori dal villaggio. Le strade erano deserte, poche le persone che si recavano al lavoro così presto. Uscii dalle mura e poi attraversai la cascata gigante. In poco tempo avrei raggiunto il luogo destinato all'allenamento. EDi questo passo sarei stato più di un'ora e mezza in anticipo.

    Sarà il mio primo sensei della mia vita. Chissà che tipo sarà?



    Legenda
    M: Maki Uehara
    C1: Consigliere di sinistra
    C2: Consigliere di destra


    OT
    Spero non sia un problema se ho fatto parlare i due consiglieri e non il kage in persona. E spero di non essere andato oltre le consegne. Se ho sbagliato qualcosa dimmelo, che modifico...
     
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    Tutto perfetto.

    Esattamente all'ora stabilita dal Kage vedi venirti incontro una ragazza. Era giovane, ma indossava l'abbigliamento tipico dei ninja di Taki, con tanto di coprifronte al collo, sarebbe stato difficile confonderla per qualcun altro. Sorrideva amabilmente in direzione del ragazzo con sei braccia. Anche lui era difficile da confondere, ed era stata messa in guardia nei confronti di questo aspetto.
    Tu devi essere... Rutja, giusto?
    Chiese, togliendosi una ciocca di capelli castani da davanti gli occhi.
    Mi chiamo Nami Ogumo, sono stata incaricata di insegnarti l'invocazione dei serpenti.
    Non si tolse il sorriso dal volto neanche un secondo mentre parlava.
    Non sono in molti a richiedere proprio questa invocazione, posso sapere qual è il motivo per cui hai scelto proprio i serpenti? In tutta Taki siamo... credo che ci si possa contare sulle punta delle dita, sai?
    Sembrava proprio non avesse fretta di cominciare
     
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    8.2 NAMI-SENSEI



    Arrivai molto in anticipo al rendez-vous, quindi mi sdraiai sull'erba ad aspettare. Il cielo era grigio, ma non sembrava promettere pioggia in tempi brevi. Rimasi fermo a lungo, intento a immaginarmi il sensei in arrivo. Me lo aspettavo alto e magro, con la pelle chiarissima, quasi cadaverica. Insomma, una specie di serpe antropomorfizzata. Una volta finito quel piccolo giochetto non mi rimase niente da fare, quindi passai il resto del tempo nella noia più totale, lo stato d'animo che conoscevo meglio, ormai. Quando pensai che potesse essere imminente l'arrivo del maestro mi alzai in piedi. Purtroppo, non avendo orologi o simili, sbagliai di un po' e mi ritrovai a stare fermo in piedi un'altra ventina di minuti. Nessuno passava da quelle parti, un po' per l'ora, un po' perché era un posto particolarmente fuori mano, pur essendo così poco distante dal villaggio. Proprio per questo, non appena sentii dei passi, capii subito che doveva trattarsi del mio sensei.

    N: Tu devi essere... Rutja, giusto?

    Si presentò di fronte a me una ragazza molto giovane, capelli castani e occhi azzurrissimi. Oltre all'abbigliamento, fu il coprifronte appeso al collo a togliermi ogni dubbio sull'identità della nuova arrivata. Annuii per confermare le mie generalità, al che lei si presentò. Si chiamava Nami Ogumo e mi disse che mi avrebbe insegnato lei la tecnica dell'evocazione. La osservai un attimo meglio. Era alta circa una trentina di centimetri in meno di me e sembrava magrissima e debole. Probabilmente altri la avrebbero definita "bella", ma non interssandomi quel genere di cose non sapevo se questa mia impressione era corretta. Di certo non mi feci ingannare dalle apparenze. Maki Uehara aveva un fisico simile, ma era fortissima nel corpo a corpo e aveva pure una personalità sadica e un po' rozza. Non mi sembrava questo il caso della sensei, ma non ne sapeva abbastanza da poterlo escludere.

    N: Non sono in molti a richiedere proprio questa invocazione, posso sapere qual è il motivo per cui hai scelto proprio i serpenti? In tutta Taki siamo... credo che ci si possa contare sulle punta delle dita, sai?

    La ragazza non smise neanche un attimo di sorridere, sembrava molto tranquilla. Non aveva fretta, ma neanch'io in fondo. Era così presto che non c'era alcun problema di tempo. Per un attimo fui tentato di fare una battuta sulla simiglianza tra la forma dei serpenti e quella fallica, però non mi venne nulla di soddisfacentemente squallido. In più sapevo bene che, essendo quella una specie di lezione ufficiale, non potevo permettermi più di tanto le mie solite stronzate.

    Sono silenziosi e letali, compagni perfetti in battaglia.

    Risposi col volto apatico. Non ero abituato a parlare molto con gli sconosciuti, ma dovetti sforzarmi di tirare fuori quelle due cosette per non indispettire la ragazza. Forse anche lei conosceva la mia fama di "linguasecca", non sarebbe stato male cercare di smentirla almeno un po', anche se questo andava contro la mia natura.




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    N: Nami Ogumo
     
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    Alla sua risposta la sensei fece uno sguardo compiaciuto.
    Completamente d'accordo con te. E poi, non sai quanto può essere sexy il sibilo di un serpente.
    E dopo quella frase si morse il pollice, compose dei sigilli e poggiò una mano per terra. Sul suolo dove aveva poggiato il palmo comparvero dei simboli, e subito dopo si creò una nube di fumo dalla quale emerse un gigantesco serpente

    CITAZIONE
    Serpente Enorme

    Un serpente di grosse dimensioni molto pericoloso. Sebbene i suoi 10m di lunghezza e una costituzione massiccia è silenzioso e molto veloce, in grado di aggredire alle spalle vittime indifese;

    Il serpente era talmente lungo che non ebbe difficoltà ad avvolgere completamente la sensei, che lo lasciò fare tranquillamente. Anzi, pareva che la cosa le piacesse parecchio. Il serpente "risalì" la sensei, fino ad arrivare con la testa accanto alla sua. Nami si portò la mano che aveva morso per l'invocazione davanti alla bocca, e tirò fuori la lingua per leccare il sangue che era rimasto. Ma la cosa più disturbante era il fatto che la sua lingua era biforcuta, come quella di un serpente. Il serpente appena evocato sibilò, tirando fuori la sua lingua e andando a leccare anche lui il sangue di Nami, incrociando per un attimo le loro lingue biforcute.
    Evocare un animale
    Riprese a parlare Nami
    Richiede di stringere un patto di sangue con queste bestie. Ed ai serpenti in particolare piace tantissimo il sangue, vero piccolo?
    Fece delle specie di grattini sotto il mento al serpentone, che sembrò apprezzare e sibilò ancora più forte. Poi, inaspettatamente, si gonfiò la gola e vomitò davanti al ragazzo un enorme rotolo. Il rotolo, cadendo, iniziò ad aprirsi. Al suo interno erano incisi i nomi di diversi altri ninja prima di loro, con sotto le loro impronte delle mani. Tutto rigorosamente fatto di sangue.
    Scrivi il tuo nome ed imprimi le tue mani col tuo sangue, ed il contratto sarà stipulato. Una volta che l'avrai fatto sarai in grado di evocare queste bellissime bestiole. La combinazione di sigilli è cinghiale, cane, gallo, scimmia, pecora.
     
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    8.3 THE TRUTH ABOUT HER



    N: Completamente d'accordo con te. E poi, non sai quanto può essere sexy il sibilo di un serpente.

    Non ero proprio dello stesso parere su quell'ultima affermazione, ma non dissi nulla a riguardo. Una che considerava sessualmente eccitante il verso di un altro animale avrebbe potuto aver diverse rotelle fuori posto. Ne ebbi la conferma poco dopo. Dopo essersi morsa la mano, la ragazza eseguì dei sigilli e rilasciò la tecnica davanti ai miei occhi. Per un istante ci fu una piccola nuvoletta di fumo, poi vidi fare la sua comparsa un gigantesco esemplare di serpente. Era di almeno una decina di metri di lunghezza, era flessuoso e possente. Ero ancora convinto che sexy non fosse la parola giusta, ma affascinante lo era di sicuro, quella creatura. L'idea di poter, a breve, riuscire a evocare un essere del genere mi riempiva le vene di adrenalina. Il resto non aveva più importanza, dovevo riuscire ad avere quella tecnica il prima possibile.
    Il rettile era stato evocato in modo che circondasse già Nami-sensei con le sue spire. Lei aveva la faccia sempre più goduta e la cosa mi faceva sempre più ridere. La serpe strisciò attorno alla ragazza finché le loro teste non furono vicine. La kunoichi portò allora la propria mano vicino alla bocca e iniziò a leccare il sangue che le usciva dalla ferita. Lo stesso fece, dopo qualche secondo, il serpente. Ci misi un attimo a scoprire che c'era qualcosa di strano. Le loro lingue, che nel frattempo si erano incrociate in maniera piuttosto grottesca, erano uguali in tutto e per tutto. La scoperta mi piacque tantissimo.

    Che figata!!! La voglio anch'io la lingua biforcuta, la voglio, la voglio, la voglio!!!

    Fui preda di un attacco di infantilismo, ma riuscii a superarlo in fretta, visto che la sensei stava riniziando a parlare.

    N: Evocare un animale... Richiede di stringere un patto di sangue con queste bestie. Ed ai serpenti in particolare piace tantissimo il sangue, vero piccolo?

    Le vidi grattare il mento del serpentone, che di contro rispose sibilando di goduria. La scena era così ambigua che non permetteva neanche di essere presa in giro. Era pura ostentazione di follia. E mi piaceva da matti.
    All'improvviso la faccia della ragazza si gonfiò e lei sputò fuori dalla bocca un grosso rotolo. Era meno impregnato della saliva di quanto mi aspettassi, vista la situazione. Con la caduta il rotolo si aprì, mostrando tutta una serie di nomi e impronte di mani, tutte fatte con il sangue come inchiostro.

    N: Scrivi il tuo nome ed imprimi le tue mani col tuo sangue, ed il contratto sarà stipulato. Una volta che l'avrai fatto sarai in grado di evocare queste bellissime bestiole. La combinazione di sigilli è cinghiale, cane, gallo, scimmia, pecora.

    Non vedevo l'ora di iniziare. Presi un kunai e mi lacerai la pelle del petto, non troppo in profondità. Dalla ferita iniziò a uscire parecchio sangue, che io raccolsi con la mano. Usando il kunai come penna, scarabocchiai il mio nome sul rotolo. Poi mi colorai tutte e sei le mani con il mio stesso sangue. Avrei lasciato una triplice impronta sotto quelle dei miei predecessori, sempre che la ragazza non mi dicesse di fare altrimenti.

    Posso provare subito?

    Se avessi ottenuto il permesso della ragazza, allora avrei dato il via immediatamente al mio primo tentativo. Avrei raccolto un po' di liquido rosso dalla ferita del petto, che stava ormai per smettere di gocciolare. Poi avrei ripetuto con precisione i cinque sigilli necessari, posando infine una mano destra al suolo per evocare la creatura strisciante.




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    Accomodati.
    Rispose la sensei alla sua richiesta di eseguire un primo tentativo. Era buffo, era la prima volta che qualcuno apportava sei impronte invece che due. Forse neanche negli altri rotoli era successo niente del genere.

    Mah, forse in quello dei ragni.

    Rutja si cimentò subito nella tecnica, ma la sua esecuzione, agli occhi della sensei, fu troppo carica di "entusiasmo" e troppo poco concentrata. Come poggiò la mano a terra si sollevò una nuvoletta di fumo, ma a terra comparvero solo cinque scaglie ed un dente.

    Mh, non ci siamo. Devi invocare serpenti vivi, non i loro resti. Capisco che il sibilo del mio compagno qui accanto possa averti eccitato, ma cerca di rimanere concentrato, sì? Visualizza il serpente. Pensa come un serpente, sibila come lui. E poi riprova.

    Non era molto facile capire cosa fosse andato storto nella testa della sensei per ridurla in quello stato, ma a quanto pareva i serpenti erano il suo unico scopo di vita. Se Rutja avesse avuto la malsana idea di darle uno sguardo invece di concentrarsi sull'esecuzione, l'avrebbe beccata a slinguazzarsi con il serpente gigante che la stava avvolgendo tra le sue spire.
     
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    8.4 TRY AGAIN



    Il tentativo fu un fallimento totale, a comparire furono solo poche scaglie e un dente. Mi resi conto subito di quale fosse il problema, avevo avuto troppa fretta. Non contavo comunque di riuscire alla prima occasione, però speravo in una disfatta meno disonorevole. Per il tentativo successivo avrei in ogni caso dovuto metterci molta più attenzione.

    N: Mh, non ci siamo. Devi invocare serpenti vivi, non i loro resti. Capisco che il sibilo del mio compagno qui accanto possa averti eccitato, ma cerca di rimanere concentrato, sì? Visualizza il serpente. Pensa come un serpente, sibila come lui. E poi riprova.

    Anuii e poi chiusi gli occhi. A parte la cazzata di pensare come un serpente aveva decisamente ragione. Feci fluire con calma il chakra in tutto il corpo, cercai di visualizzare uno di quei rettili. Scelsi questa volta di puntare ad una creatura più piccola di quella evocata dalla sensei. Cercai di immaginarlo, di sentirlo vicino. Le scaglie fredde, la lingua curiosa, gli occhietti vispi, i denti affilati, le spire flessuose e sensuali.
    Aprii le palpebre e con la coda dell'occhio notai la ragazza e la sua invocazione intenti a limonare senza ritegno. Tutto normale, pensai. Feci dunque scorrere impetuosamente il chakra e per impastarlo a dovere eseguii con cura i sigilli che mi erano stati detti in precedenza. Usai una quantità circa cinque volte superiore a quella necessaria per la Sostituzione. Poggiai infine la mano al suolo, sperando questa volta di avere più successo. E mentre facevo tutto questo, sibilai convinto.




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    l'evocazione riesce meglio della precedente: dalla nuvoletta di fumo ti sbuca fuori un piccolo serpentello neonato, piccolo e tanto sibilante. Dopo poco scompare di nuovo

    La sensei ti incita a fare un altro tentativo per farne uscire uno decente (con ogni tipo di allusione ti possa venire in mente v.v)
     
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    8.5 ASSETATO



    Il risultato del secondo tentativo fu parecchio deludente. Ero passato dalla tomba alla culla, ma l'utilità dell'animale evocato era più o meno la stessa. Il povero cucciolo iniziò ad agitarsi subito e a lanciare versi disperati. Pochi secondi dopo per fortuna scomparve, tornando probabilmente dalla madre. Alzai lo sguardo sconsolato verso la sensei, che invece appariva quasi irata.

    N: No, no, no, non ci siamo proprio... Capisco il tuo entusiasmo, ma devi ascoltare quello che ti dico. Ti avevo detto di pensare come un serpente, come mai non l'hai fatto?!

    Rimasi ammutolito dall'ultima frase della ragazza. Come faceva a sapere che non avevo neanche provato a seguire quel suo particolare consiglio? Poteva forse leggere nella mente? Per fortuna spiegò lei stessa in cosa consisteva il mio errore, la mia eresia rispetto al modo di agire proprio di quei rettili.

    N: Hai cercato di accontentarti, vero? Non negarlo, lo posso capire dal risultato. Un serpente non avrebbe mai e poi mai un comportamento del genere. I serpenti puntano alla preda più succosa e la ingoiano tutta intera. Se non capisci neanche queste cose basilari non hai alcun diritto di evocare questi magnifici esseri, lo capisci?

    Annuii con convinzione. Era vero, essere troppo remissivo e pessimista non andava bene. Non pensavo comunque di dover seguire alla lettera le parole della sensei, sembrava sempre di più una sclerata appena uscita di manicomio. Infatti, proprio in quel momento, stava continuando a limonare con il suo compagno rettile, mentre questi si strisciava attorno a tutto il corpo della ragazza, anche in zone che forse avrebbero dovuto essere off limits.

    N: Mostrami se sei degno, Rutja! Mostramelo, lo voglio lungo e grosso!!

    Fui sul punto di scoppiare a ridere per la pesante allusione sessuale della ragazza, però superato il primo secondo di crisi riuscii a riprendere la concentrazione. Chiusi di nuovo gli occhi, anche perché temevo che a breve la ragazza si sarebbe data direttamente al coito con la sua evocazione se non mi sbrigavo. Cercai di nuovo di visualizzare l'animale da evocare, un serpente di tre/quattro metri di lunghezza, bastardo e incazzato. Ne immaginai la faccia, deformata dall'ira e dalla sete di sangue. Cercai di figurare la mia di sete di sangue, il mio desiderio di raggiungere il mio obiettivo finale e quello più immediato di evocare quello strafottutissimo serpente. Passai con ritrovata furia la mano sulla mia ferita, raccogliendo tutto il sangue che riuscivo, poi iniziai a eseguire i sigilli. Cinghiale, cane, gallo, scimmia, pecora, poi di nuovo giù. La mano destra impattò quasi violentemente al suolo. Avevo utilizzato circa il doppio del chakra del tentativo precedente.

    Vieni fuori, forza!!




    Legenda
    N: Nami Ogumo


    Legenda
    Spero che questo post sia abbastanza squallido :asd: .
     
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    com'è che ad ogni tuo post scoppio a ridere? :lool:


    CITAZIONE
    Perfetto :asd: hai interpretato bene anche la png, non c'è che dire (gaeshi mi ucciderebbe se sapesse cosa sto facendo ai png che aveva creato lei :lool:), fai un ultimo post, ti esce un serpentone grosso quasi quanto quello della sensei, decidi tu come va a finire la cosa xD
     
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    Demone incendiario

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    La nuvoletta ci mise più tempo delle volte precedenti a svanire. Questo era un buon segno, pensai. Avevo ragione, visto che dal fumo comparve finalmente un serpente degno di questo nome. Non era molto più piccolo di quello della sensei, ero riuscito a superare le mie intenzioni. Il rettile strisciante si girò stranito verso di me, iniziando a sibilare con fare intimidatorio. Rimasi un attimo perplesso dalla cosa, poi mi ricordai della sete di sangue di queste creature, su cui la maestra aveva insistito in precedenza. Passai dunque una mano sulla ferita sul petto e raccolsi tutto il liquido ematico non ancora cicatrizzatosi. Porsi la mano grondante di sangue alla mia invocazione, che mi guardò sospettosa. Lasciai lì l’esca per un po’, fin quando l’animale decise di farsi avanti con circospezione. Si portò sempre più vicino e quando infine arrivò, iniziò a leccare con avidità la rossa prelibatezza.

    N: Bene, bene, molto bravo. Posso darti finalmente il benvenuto ufficiale nel fantastico mondo dei serpenti…

    La ragazza concluse la sua frase con un sibilo potente. Il serpentone avvinghiato al suo corpo la accompagnò con il proprio verso e dopo un attimo lo fece anche l’animale accanto a me. Che diavolo, pensai, non mi costava nulla farlo anch’io. Mi unii a quell’assurdo coro, tenendo un assolo di quasi un minuto. Di sicuro sarebbe stato uno spettacolo ridicolo per un qualsiasi spettatore, ma non me ne fotteva nulla in quel momento. Ero troppo esaltato per avere ottenuto in così poco tempo l’evocazione dei serpenti, il mio solito contegno poteva anche andare a farsi benedire per un po’.

    N: Mi piaci, Rutja. Quanti anni hai?

    Non capii molto bene dove volesse andare a parare. Nel dubbio risposi sinceramente, cioè che avevo sedici anni.

    N: Peccato! Ne riparleremo tra un paio di anni. Mi ricorderò di te…
    Adesso puoi andare, fai rapporto al palazzo del kage e poi avrai la giornata libera. Io resto qui, ho delle cose da fare… Ci vediamo, Rutja!


    Dal discorso intuii che la ragazza aveva qualche intenzione poco casta nei miei confronti. E visti i precedenti, di sicuro avrebbe coinvolto in qualche maniera i serpenti. Per un attimo la cosa mi sembrò così malata da esser divertente, poi mi resi conto che probabilmente sarebbe stata invece molto noiosa. Non mi interessavano le donne, vederne una avere un rapporto completo con un serpente non mi sembrava proprio il massimo. Partecipare poi sarebbe stato più fastidioso che altro. In ogni caso non palesai per niente questi miei pensieri, non volevo di certo indispettire quella pazza maniaca che mi ritrovavo davanti. Ringraziai la sensei, poi mi incamminai verso il villaggio. Cercai di ragionare su cosa fare dopo aver fatto rapporto al kage. Magari avrei alternato pause e allenamenti in maniera più soft del solito. Mentre mi allontanavo sentii dei mugolii sospetti della ragazza, man mano sempre più forti. Non mi voltai a guardare, mi limitai a immaginare la scena. Risi divertito.

    Certo che il mondo è proprio pieno di gente malata…



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    N: Nami Ogumo


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    Voglio lei come esaminatrice quando, tra un po', richiederò l'esame chuunin xD.
     
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    Ok, mi segno la tua richiesta :asd:

    Visto che ti è piaciuta così tanto se vuoi puoi ruolarla nella sezione ombra :lool:

    ah, comunque ottieni l'evocazione dei serpenti :sese:
     
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12 replies since 18/7/2013, 13:46   207 views
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