Merciless winter

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    Scontro Amichevole

    Contendenti: Sigread "Sig" Kaguya vs Rutja Saijin
    Luogo: Pianura del Paese della Terra, poco distante dal confine con quello della Cascata.
    Orario: Primo pomeriggio.
    Meteo: Pioggia forte, freddo infame (attorno allo zero, per capirci).
    Regole speciali: Nessuna.
    Tempo: Nessuna restrizione.
    Turni: Il primo che risponde stabilisce i turni.
     
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    5.1 NOIA

    La vita da genin è semplicemente inutile. Missioni squattrinate, compagni decerebrati o mocciosi, clienti spesso boriosi e fastidiosi. A questo si aggiungeva il fatto che la mia vita privata era del tutto nulla, visto che non appena rientravo nel villaggio ad aspettarmi c'era solo la grata della cella. Avrei volentieri posto termine a quella tiritera senza senso, ma il professore era stato categorico e mi aveva imposto di continuare così almeno per un altro anno, in attesa che le mie capacità si sviluppassero. La mia vita gli apparteneva, non potevo fare altro che ubbidirgli, anche se significava buttare il mio tempo in attività senza significato.
    Anche quel mattino ero in preda al solito tran tran. La missione del giorno si svolgeva in una piccola cittadina a Est di Iwa, nel pieno del Paese della Terra. Si trattava di aiutare un gruppo di minatori nel rimettere in uso una cava, che un crollo di una delle pareti aveva reso inutilizzabili. Il mio compagno di missione era un genin di Iwa, un figlio di puttana cinquantenne senza alcuna dignità. Privo di colonna vertebrale e di un cervello funzionante, non colmava queste lacune neanche con qualche abilità speciale. In tutto e per tutto un essere inutile. Cercai di evitare contatti troppo stretti con egli e concludemmo il lavoro in fretta, prima che il mattino fosse completo. Ritirai i denari che avevo guadagnato e poi me ne andai in tutta fretta. In questo modo potei seminare il mio compagno di missione ed evitare di doverlo frequentare ancora. Presi la strada per la capitale di gran carriera e in un quarto d'ora fui lì. Non avevo voglia di tornare in carcere subito, almeno per pranzo avrei rinunciato volentieri al rancio vomitevole che la cucina ci propinava giornalmente. Presi una strada che puzzava di periferia lontano un miglio e verificai che il mio fiuto per queste cose era eccelso. Raggiunsi un quartiere che aveva un livello di degrado piuttosto alto, anche se nulla a confronto delle controparti di Taki. Feci un piccolo giro, finché non arrivai ad un piccolo tugurio sulla cui insegna v'era scritto "Osteria". Entrai, mi sedetti e ordinai la pietanza meno costoso che la casa offriva. Al mio ritorno a Taki avrei dovuto rendere tutto il guadagno al villaggio, che "amministrava" i miei beni in attesa del mio rilascio. Dopo pochi minuti mi furono portati al tavolo un paio di Onigiri sorprendentemente fatti bene. Li mangiai con gioia, rispetto alla roba che mi propinavano di solito quella era una delizia per il palato. Sbranai le polpettine di riso in poco tempo, poi pagai l'oste e uscii. Mentre io uscivo, un gruppo di rumorosi avventori stava entrando nel locale. Ringraziai la sorte per avermi evitato quei commensali e i loro schiamazzi, quindi non mi feci scrupoli ad allontanarmi in fretta.

    Mmm, mi sa che è ora di tornare a Taki, anche se non mi va proprio. Non è certo il tempo adatto a restare fuori a fare passeggiate...

    Già, il tempo, non certo un aspetto che di solito tenevo particolarmente in considerazione, però quel giorno era un po' troppo pericoloso ignorarlo. Il cielo era coperto da nuvoloni neri, che a intermittenza lasciavano cadere pioggia a grosse dosi. Ma non era quello il problema più grosso, bensì la temperatura. Faceva freddo, uno di quelli che ti penetra nelle ossa e non ti lascia pace. E non appena lasciai il villaggio di Iwa la situazione peggiorò. L'intensità della pioggia si fece molto maggiore, il freddo mutò di definizione, divenendo gelo. Avavnzavo imperterrito in mezzo a quel temporale spietato, iniziando a rimpiangere persino la cella. Lì non era certo l'umidità a mancare, ma perlomeno faceva un minimo più caldo. Sentivo un freddo glaciale in ogni singola cellula del mio organismo, quindi aumentai il ritmo della mia camminata. Andai avanti, testardo, senza fermarmi nell'unica locanda che trovai, poco distante da Iwa. Tirai dritto e percorsi a lungo il sentiero da solo. Nessuno si era osato mettere in cammino, con una pioggia del genere. Intorno a me vedevo la vegetazione scorrere e il paesaggio mutare. In poco tempo raggiunsi l'enorme spianata che preannunciava che il confine era ormai prossimo. In una decina di minuti avrei raggiunto quella che forse avrei dovuto considerare la mia patria, ma per la quale provavo niente più che disprezzo. Fermai la mia camminata e mi voltai un attimo. Il Paese della Terra non offriva nessuno spunto per trattenermi ancora, soprattutto vista la pioggia battente. Mi voltai di nuovo e presi ancora una volta la strada di casa, rassegnato. Anche oggi niente mi salvava dalla tediosa routine settimanale.

     
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  3. jehuty718
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    - A volte, nella vita, è necessario scrutare negli animi umani per sfiorarne l'essenza: giudicare dalle apparenze può risultare spiacevole o quanto meno ostacolante -
    [Tratto dal "Diario e memorie di Sig]

    Come spesso accade, mi ero recato in giornata a svolgere delle commissioni al villaggio; niente di trascendentale, dovevo aggiustare delle piccole falle che si erano venute a creare nella mia piccola baracca, causate da un temporale manifestatosi il giorno prima. Anche quel giorno il tempo non sembrava essere tanto rassicurante: cielo grigio e interamente coperto da nuvoloni, speravo non piovesse prima del mio ritorno.
    Inutile dirlo, già da prima mattina il temporale non accennò la minima flessione, venne giù a secchiate, magari la pioggia era partita dalla mia stessa baracca, con la fortuna che mi ritrovo.

    Bene, mi toccherà spalare il fango da sotto le coperte anche questa volta.

    La pioggia mi bloccò per tutta la mattinata costringendomi a rintanarmi sotto le sporgenze delle costruzioni di Iwa, essendo ovviamente sceso di casa privo di qualsivoglia ombrello. Sentivo un certo languorino, era probabilmente ora di pranzo e approfittai di un baldacchino di un mercante che aveva sfidato la pioggia e continuava imperterrito a vendere la sua merce, fortunatamente era un banco con della roba da mangiare che a primo acchito sembrava davvero invitante. Spesi quei pochi soldi necessari per attenuare l'appetito, quando con la coda dell'occhio vidi correre alle mie spalle un tipo losco: lo vidi appena con la coda dell'occhio, ma mi insospettì il fatto che avesse 4 braccia di troppo, due per ogni lato, ed un coprifronte con inciso il segno di un altro villaggio. Correva sotto la pioggia, i suoi passi faceva rumore ad ogni schizzo che alzava. Preso dal sospetto che potesse essere una qualche spia o un'infiltrato di un altro villaggio, cominciai a seguirlo, visti i tempi che correvano.
    Correva spedito noncurante di chiunque incrociasse. Il temporale aumentò di intensità dopo un pò, tanto che il rumore dei passi fu quasi soppresso dal rumore della pioggia. La temperatura inoltre era scesa drasticamente, si gelava, una temperatura insolita quasi per le aride distese del paese della Terra. Cercavo di mantenere una distanza costante dalla preda, tuttavia sembrava che potesse dileguarsi in qualsiasi momento, visto e considerato che io tentavo di viaggiare quasi al massimo della mia velocità.

    Credo che sia di un livello superiore al mio. Mi sto cacciando di sicuro in un guaio bello grosso, ma non posso permettere che dei problemi scappino dal villaggio, è un mio dovere.

    Ad un tratto, rallentò la sua corsa, fino ad arrestarsi. Eravamo in un area boschiva, probabilmente stavamo per varcare i confini del paese. Perchè non avevo studiato Geografia, almeno avrei saputo dove mi trovavo?
    Mi nascosi, repentino, dietro un albero scrutando attentamente le sue mosse: si era voltato indietro, quasi volesse intendere che nessuno lo stesse seguendo, compiaciuto, come un ladro che compie con arguzia la sua ultima mossa, la fuga.
    Seppure fosse più forte di me, non doveva esserlo di molto. Appena si voltò di nuovo per correre verso il confine del paese della Terra, scattai immediatamente da dietro l'albero, estrassi un kunai dalla sacca che avevo appeso al fianco destro e lo lanciai cercando di anticipare la sua corsa, un paio di metri più avanti dei suoi piedi, per fargli capire in ogni caso che qualcuno ad inseguirlo in realtà c'era. Appena il kunai si fu conficcato per terra, mi mostrai a tutti gli effetti.

    Fermo là, non osare fare un altro passo.

    Attesi che quel losco individuo facesse la sua mossa.
     
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    5.2 PROBLEMI IN ARRIVO?


    Circondato dal pressante rumore della pioggia, stavo per riprendere malvolentieri il cammino verso Taki. All'improvviso sentii qualcosa sfrecciare vicino ai miei piedi. Mi fermai, spostando lo sguardo al suolo. In questo modo vidi poco avanti ai miei piedi un kunai conficcato al suolo. Non ebbi tempo neanche di domandarmi il significato di quell'oggetto, che da lontano mi fu data la risposta.

    X: Fermo là, non osare fare un altro passo.

    Le parole erano gridate, ma il forte scrosciare della pioggia le rese a malapena udibili. Non riuscivo a capire bene quale fosse la situazione, ma mi sentivo abbastanza sicuro sul fatto che il lancio del kunai servisse più che altro ad attirare la mia attenzione e che quindi non si trattasse di un attacco nei miei confronti. Magari qualche shinobi di Iwa un po' troppo zelante voleva fare qualche controllo di routine alla frontiera. Il fatto che avesse scelto una maniera così teatrale non mi insospettì per ilo momento, quindi reagii con notevole calma. Mi chinai a raccogliere l'arma e poi mi voltai. Ciò che vidi mi sorprese parecchio. Non tanto la figura dell'uomo che mi trovai di fronte, sembrava una persona abbastanza normale ad un primo sguardo. Capelli chiari, corporatura robusta, l'unico particolare distintivo era una cicatrice che solcava il lato sinistro della fronte. Piuttosto mancava qualcosa che invece mi sarei aspettato di vedere, il coprifronte di Iwa. Ciò annulava la teoria che avevo accettato senza pensarci due volte. Quello strano personaggio si era nascosto dietro gli alberi, aveva attirato la mia attenzione, tutto questo per quale motivo? Chi era costui? Un bandito, un mukenin o un semplice civile esaltato? Il fatto che mi avesse fermato appena prima del confine era una coincidenza o aveva un significato particolare? Non riuscii a trovare risposte sicure, l'unica ricostruzione che sembrava avere un senso era che quel tizio fosse un bandito da quattro soldi che cercava di derubare qualsiasi passante, però mi accorsi io stesso della debolezza di questa ipotesi.

    A questo punto non mi resta che cercare informazioni. Se questo tizio è davvero un bandito, può anche darsi che stia cercando di indurmi alla fuga per farmi cadere in qualche strana trappola. Devo stare attento, potrebbero esserci dei complici nascosti qui in zona...

    Rimasi in silenzio, fermo sul posto. Lanciai nei dintorni dello sconosciuto il suo kunai, tenendolo per piatto. In questo modo l'arma avrebbe preso una traiettoria parabolica piuttosto lenta, rendendo evidente che non stavo attaccando. Non volevo fare mosse azzardate prima che mi fosse chiaro quello che stava succedendo, quindi dopo aver restituito l'arma al suo proprietario originario sarei ritornato fermo e silente. La pioggia continuava senza soluzione di continuità, il gelo si manteneva sempre parecchio intenso, ma ormai tutto ciò aveva importanza nulla ai miei occhi. Il mio sguardo era fisso su quel tizio che aveva interrotto bruscamente il mio ritorno a casa. Non ero sicuro di quello che stava succedendo, ma presumevo di trovarmi in qualche modo in pericolo. Questo fece aumentare il livello di adrenalina nel mio corpo, innalzando la tensione.

    Beh, perlomeno questo spezzerà un po' la noia, immagino...



    Legenda
    X= Tizio sconosciuto
     
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  5. jehuty718
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    Sentivo l'aria farsi pesante. Non c'era stato nessuno sviluppo dalla mia mossa azzardata di attaccare briga; certo, avevo interrotto la sua corsa, tuttavia trattò quel mio kunai con un'aria di totale sufficienza. Chi mai era questo ninja "pacifista"?
    Senza proferire nemmeno una parola, raccolse il kunai e lo rilanciò ai miei piedi, sembrava in attesa che facessi qualcosa. Certamente era stato meno avventato di me, probabilmente non avrebbe ingaggiato un combattimento se prima non avesse avuto la certezza di poter fronteggiare alla pari l'avversario.
    Ovviamente, non ero della stessa idea: per me era una minaccia al villaggio e quel suo atteggiamento pacato non faceva altro che dare adito ai miei sospetti.

    Devo stare attento.

    Quegli arti extra non facevano altro che impensierirmi: di certo non era il caso di ingaggiare uno scontro corpo a corpo, avrei avuto di certo la peggio contro sei braccia. Inoltre, la mia provocazione non era servita a più di tanto, dunque tentare ancora questo approccio lasciandogli la prima mossa sarebbe stata una scelta altrettanto infelice. Tuttavia dovevo tentare un primo approccio per invogliarlo a combattere, non potevo lasciarlo fuggire senza prima aver raccolto delle informazioni su di lui e cosa stesse bazzicando ad Iwa.

    Mi abbassai ad afferrare il kunai da terra tenendo lo sguardo fisso sul nemico, in segno di sfida, allungando la mano sinistra; lo ripassai un paio di volte nel fango per sporcarlo il più possibile, dopodichè mi lanciai contro di lui. Correvo mantenendo il corpo più basso possibile con l'arma saldamente stretta nel pugno sinistro e con la punta della lama che sfiorava il terreno; contemporaneamente cominciai ad accumulare una piccola quantità di chakra nella mano destra. L'idea era arrivare il più vicino possibile e cercare di lanciargli il fango sul kunai in faccia, per distrarlo, e tentare di colpirlo con il pugno di chakra.
    Arrivato a pochi metri dal mio avversario, diedi un forte colpo di frusta con il braccio sinistro, sollevando da terra il kunai insieme al fango tentando di lanciarglielo negli occhi senza lasciare andare l'arma; dopo questo gesto, caricai le ultime energie nella mano destra, stretta a pugno chiuso, e tentai di colpire forte almeno la sagoma.
    Un attacco essenziale. Non sapevo cosa mi sarebbe aspettato dal prosieguo...


    Nome PG
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
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    9
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    Post:
    2/?

    Potenziamenti:
    //

    Armi:
    - 1 kunai lanciato, recuperato e impugnato nuovamente.
    142/152
    - Pugno di Chakra (Lv 1, consumo minimo=10)

    Ferite:
    //

    Stato Fisico:
    Ok

    Stato Mentale:
    Concentrato

     
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    5.3 GIOCARE SPORCO


    Lo sconosciuto non reagì bene alla mia azione. Il suo sguardo era inequivocabile, nel giro di pochi istanti la battaglia sarebbe iniziata. Il meteo era tutt’altro che propizio per questo tipo di confronto, ma questo non mi preoccupava minimamente.

    Anche quella volta con il suniano c’era un temporale. Forse è destino che i pochi momenti d’azione della mia vita siano con un tempo del genere. Del resto sono il Figlio del Dio del Tuono, no?

    Sorrisi eccitato. La situazione non era per niente promettente. Mi trovavo di fronte ad un nemico dalle ignote abilità, su un terreno ai limiti della praticabilità e con la probabilità altissima di complici nelle immediate vicinanze. Le prospettive di salvezza non sembravano più di tante. Però, se non altro, questo avrebbe garantito un po’ di divertimento. In un’esistenza tetra e ripetitiva come la mia, l’idea di un po’ di movimento era troppo allettante per farmi cercare una via di fuga alternativa, come logicità avrebbe voluto.
    Mi misi in posizione di guardia, con i piedi ben piantati per terra e le ginocchia piegate leggermente in modo da avere maggiore facilità di movimento. Nel mentre, il mio imminente avversario aveva prelevato da terra il suo kunai e sembrava ormai finito il tempo dei preparativi.

    Fanculo il resto, vada come vada…

    Dopo avermi lanciato un’ultima occhiata di sfida, lo sconosciuto partì all’attacco senza remore. Mantenne il corpo basso, con il kunai che strisciava nella fanghiglia, con l’esplicito intento di sporcarlo, probabilmente per poi lanciarmelo negli occhi. Una buona tattica, dovetti ammettere, anche se forse la sua postura innaturale ne rallentò la corsa. Io invece rimasi fermo sul posto, preferivo non rischiare con la scarsa aderenza che ritenevo di avere. Sapevo benissimo da dove venisse il nemico, quindi contavo di bloccare il suo assalto e contrattaccare in un colpo solo. Non avevo alcun dato sulle abilità nemiche, ma se riuscivo a reggere l’impatto avrei potuto volgere a mio favore l’andamento dell’incontro. Osservai in attesa la corsa dello sconosciuto, che in poco tempo ridusse la distanza che ci separava. A pochi metri da me, l’uomo mosse il suo polso con un colpo secco. Il kunai fece da leva, spingendo a grossa velocità una discreta quantità di fango verso il mio volto. Sapevo che questo sarebbe accaduto prima o poi e quindi fui preparato. Con una spinta sulla gamba sinistra, mi spostai lateralmente in direzione opposta. Con il braccio sinistro superiore riuscii a stoppare la gran parte del fango lanciato e ciò che ne rimase non raggiunse il mio volto. La sua tattica diversiva era fallita, ora rimaneva da vedere come si sarebbe comportato il nemico a riguardo. Contrariamente alle mie aspettative, la cosa non sembrò toccare lo sconosciuto, che continuò la sua offensiva senza indugi, puntando direttamente a me. Io mi ero appena mosso di lato, non potevo rischiare di fare gesti troppo avventati con la poca aderenza di cui disponevo. A questo punto non rimaneva che tentare una parata o qualcosa di simile. Quando mi accorsi che il nemico non sembrava voler usare la mano in cui stringeva il kunai fui quasi sollevato. La sua mossa pareva consistere semplicemente in un pugno destro portato al mio costato. Proprio ciò di cui avevo bisogno per impostare una controffensiva, pensai. Decisi tutto al volo, un piano semplicissimo diviso in più fasi. Per prima cosa dovevo cercare di limitare i danni provocati dal nemico. Frapposi le due mani sinistre inferiori tra il pugno e il mio corpo, aperte e pronte ad ammortizzare l’impatto. Quasi in contemporanea avrei cercato di far partire una coppia di braccia destre, per neutralizzare la sua sinistra. Con quella mediana avrei cercato di colpire con un pugno la sua mano, nel tentativo di disarmarlo. Meno di un secondo dopo sarebbe arrivato la seconda tranche, un pugno diretto al suo gomito, per cercare di rendere nulla o quasi la difesa dal fianco sinistro. Mentre quattro delle mie braccia erano occupate in quel modo, ne mantenni un paio in posizione di guardia, a estrema protezione del corpo in caso di fallimenti concatenati. Il mio attacco sarebbe giunto poco dopo del responso di quello del nemico. Che fu molto peggiore di quanto prevedessi. La potenza sprigionata dal nemico era molto superiore alle attese, sentii che qualcosa non andava nel mio tentativo di parata. Non solo i miei arti indietreggiarono, ma mi accorsi subito che c’era qualcosa fuori posto in uno dei due polsi. Per fortuna il dolore non fu un fattore, indebolito dall’adrenalina. Lo avrei sentito tutto, una volta che la battaglia sarebbe terminata. In ogni caso a questo punto non mi restava che mettere in atto l’ultima parte del mio piccolo piano. Sollevai in tutta fretta la gamba sinistra, facendole compiere un movimento dritto e spedito. L’obiettivo era uno solo, la zona genitale del nemico, il punto debole di ogni essere umano di sesso maschile. Un calcio ben assestato in quel particolare punto e contavo di poter fiaccare la resistenza di qualsiasi nemico. Sempre che il colpo raggiungesse la destinazione. Usando in questo modo tutta la mia potenza, speravo di ottenere un vantaggio irrimediabile. In quel caso avrei cercato di porre fine a quello scontro, avventandomi contro l’avversario e colpendo con una rapida successione di pugni da tutte le direzioni. A quel punto non mi restava che usare lo sconfitto come ostaggio contro i probabili complici.


    OST
    Shiro Sagisu - Heat of the Battle (Bleach OST)


    Rutja Saijin
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    Forza:
    Resistenza:
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    Precisione:
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    15
    17
    18
    18
    15
    18

    Post:
    1

    Potenziamenti:
    Geni del Ragno Dorato
    - Il ninja può attivare delle speciali ghiandole del corpo che gli permettono di creare una sostanza resistente e appiccicosa, simile ad una ragnatela, dove immette il proprio chakra.
    - Possibilità di utilizzare fino a quattro arti superiori in più, questi arti hanno una forza paragonabile ad 1/4 rispetto agli originali.

    Armi:
    //

    180/180

    Ferite:
    -Ferita Moderata-Grave: Frattura del metatarso sinistro inferiore.
    -Ferita Moderata: Distorsione del polso sinistro inferiore.
    -Ferita Lieve: Contusione al polso sinistro medio.

    Stato Fisico:
    Ok

    Stato Mentale:
    Tranquillo



    OT
    Chiedo immensamente scusa per il ritardo...
     
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  7. jehuty718
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    Il colpo era andato a buon fine: il nemico aveva repentinamente schivato il getto di fango partito dalla punta del kunai che impugnavo, come se lo avesse aspettato, dopodiché, con l'aiuto di un movimento laterale, era riuscito a parare il mio pugno di chakra. Aveva improvvisamente attivato due delle braccia laterali, che inizialmente sembravano sopite, in quanto mentre correva mi erano sembrate immobili senza che seguissero il moto delle due braccia superiori. Tuttavia il mio colpo fu abbastanza efficace da provocargli dei danni, visto che sembrò restare leggermente spiazzato dal mio primo affondo.

    Vediamo come reag...

    Ebbi a stento il tempo di ritrarre le braccia, quando gliene partirono due che andarono a colpire il mio braccio sinistro con il quale stringevo il kunai; erano dei pugni portati con molta forza, ne aveva di certo più di me. La bassa temperatura, con l'ausilio della maglietta a maniche corte e l'adrenalina andata in circolo, non mi fecero accusare troppo il colpo. Con il primo pugno mi colpì la mano facendomi perdere la presa sull'arma, e il secondo colpì il fianco sinistro, al costato. Non ero preparato ad una reazione tanto veloce, eppure il mio pugno lo aveva centrato, era impossibile che non sentisse dolore.
    Il colpo mi sbilanciò e indietreggiai di qualche passo per non perdere definitivamente l'equilibrio e finire con il culo per terra, nel qual caso sarei stato una preda facile da divorare.
    Senza nemmeno il tempo di trarre il fiato, tentò di colpirmi ancora una volta: questa volta fui più pronto perchè, data la distanza appena formatasi tra noi, seppur minima, avevo avuto un attimo in più per notare il suo calcio che si alzava repentino in direzione dei... in direzione delle mie parti basse.
    Feci uno spostamento laterale e lo schivai. A quel punto, senza pensarci sù due volte, con un movimento repentino tentai di sgambettarlo e tentando di colpirlo con un violento calcio basso all'altezza della gamba di appoggio che, visto il terreno scivoloso, avrebbe dovuto farlo cadere a peso morto a terra.
    A quel punto avrei estratto due shuriken dalla sacca laterale degli oggetti per lanciarli con quanta forza avessi in corpo all'altezza dei bicipiti femorali di entrambe le cosce per limitare al massimo i suoi movimenti, magari per poter interrogarlo sul perchè si trovasse ad Iwa ed estrapolargli importanti informazioni. Soltanto il tempo avrebbe dato il giusto responso.

    Sigfread "Sig" Kaguya
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    Forza:
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    9
    13
    13
    9
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    Post:
    3/?

    Potenziamenti:
    //

    Armi:
    - 1 kunai (non più utilizzabile)
    142/152
    (- Pugno di Chakra (Lv 1, consumo minimo=10))

    Ferite:
    //

    Stato Fisico:
    Ferita lieve: Contusione al polso sinistro
    Ferita lieve:: Contusione al costato


    Stato Mentale:
    Attento alle mosse nemiche

     
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    5.4 ESTREMI RIMEDI

    Il mio tentativo di disarmare l'avversario ebbe sostanziale successo, ma così non si può dire della seconda parte dell'attacco. Mi ero sbilanciato, preso dall'impeto di una sicurezza priva di basi ragionevoli e avevo tentato un attacco che mi lasciava abbastanza esposto. Certo, in caso di successo avrei potuto dare una svolta decisiva al confronto, ma era altresì vero che il mio colpo non era così inevitabile. E infatti con un semplice movimento laterale lo sconosciuto si spostò dalla traiettoria del mio calcio.

    Promemoria per me, mai tirare calci se non si è sicuri di colpire...

    La sua mossa successiva fu quasi immediata. Con un rapido calcio l'uomo tentò di sgambettarmi e ci riuscì senza problemi, aiutato anche dal terreno impervio. Non ebbi tempo per trovare un modo di evitare tutto ciò, ma fui in grado di tentare un contrattacco, cercando almeno di limitare i danni per il proseguimento dello scontro. Atterrai duramente con la spalla al suolo, ma non mi feci prendere dal panico e misi in atto la tattica di emergenza. Colpii in tutta fretta il suolo con uno dei miei pugni, nel quale avevo prontamente concentrato del chakra, anche se visto che fu tutto approntato all'ultimo minuto non potei accumulare molta energia.

    Pugno di chakra
    Tipo: Ninjutsu
    Concentrando il chakra nel pugno, o nel calcio, e rilasciandolo al momento dell'impatto si crea un'onda d'urto in grado di distuggere anche la roccia. La potenza dell'attacco aumenta con un rapporto direttamente proporzionale al livello del ninja: partendo da livello 2 si è in grado di distruggere fino ad un metro il terreno davanti a sè (il terreno è usato come paramentro di riferimento per avere un'idea della forza del colpo). Ai livelli successivi la distanza aumenta di due metri a livello.
    Consumo: 15 (3 metri)


    Colpendo con forza il suolo, ne ruppi la superficie. A questo punto per il mio avversario sarebbe dovuto essere difficile rimanere in piedi, o almeno questo era il piano. Nella foga non avevo calcolato i danni collaterali che questa tattica mi inflisse. Visto che anche il terreno sotto di me si crepò, sprofondai circa un centimetro nel fango col mio fianco, ferendomi in maniera lieve quella parte del corpo. Tutto questo rallentò il processo successivo di rialzo. Ci avrei messo qualche secondo in tutto a rimettermi in piedi e, sempre che il mio avversario me lo permettesse, a quel punto avrei dovuto trovare in fretta un nuovo modus operandi. Fin da quando mi ero reso conto di aver fallito nel mio originario intento ed ero in procinto di essere atterrato, avevo attivato la mia innata, irrorando le mie ghiandole speciali con del chakra. Questo rendeva un po' meno brutta la mia situazione, anche se in quel momento le speranze per un eventuale successo non mi sembravano molte.



    Rutja Saijin
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    Precisione:
    Riflessi:
    15
    17
    18
    18
    15
    18

    Post:
    2

    Potenziamenti:
    Geni del Ragno Dorato
    - Il ninja può attivare delle speciali ghiandole del corpo che gli permettono di creare una sostanza resistente e appiccicosa, simile ad una ragnatela, dove immette il proprio chakra.
    - Possibilità di utilizzare fino a quattro arti superiori in più, questi arti hanno una forza paragonabile ad 1/4 rispetto agli originali.

    Armi:
    //

    160/180
    -15: Pugno di chakra (3m)
    -5: Attivazione innata

    Ferite:
    -Ferita Moderata-Grave: Frattura del metatarso sinistro inferiore.
    -Ferita Moderata: Distorsione del polso sinistro inferiore.
    -Ferita Lieve: Contusione al polso sinistro medio.
    -Ferita Lieve: Contusione alla spalla e al fianco.


    Stato Fisico:
    Ok

    Stato Mentale:
    Irritato



    OT
    Siccome non dici da che lato mi calci non ho messo a quale spalla mi ferisco :asd: . Non che questo sia un dato importante xD...
     
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  9. jehuty718
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    I due shuriken che avevo lanciato verso le gambe del mio avversario si persero stranamente nel vuoto e mancarono il bersaglio; avvenimento strano, visto che li avevo lanciati da distanza ravvicinata. Tuttavia, ero riuscito nel mio intento di farlo cadere per terra con quello sgambetto, quindi avrei dovuto avere un leggero margine di vantaggio nel frattempo che si fosse rialzato. Nonostante la sua caduta avesse fatto un rumore sordo facendo presumere un danno, anche se di minima entità, non ci mise molto a inventarsi una contro offensiva: mi trovavo quasi davanti al suo volto quando mosse con fulminea rapidità il suo braccio verso di me tentando di darmi un pugno da terra.

    Ma che diav…

    Ebbi i riflessi giusti per scansare il suo colpo facendo un passo indietro, in modo da non rientrare nell’arco descritto dal moto del suo braccio, tuttavia mi accorsi in seguito con leggero stupore che il bersaglio non ero io, bensì il terreno stesso; non avevo notato che aveva accumulato del chakra nella mano prima di colpire il suolo e che, probabilmente, aveva utilizzato una mossa molto simile, se non identica, al mio stesso Pugno di Chakra. Così facendo, aveva provocato un leggera frattura nel terreno combinata ad una scossa che destabilizzò il mio equilibrio.

    Se finissi a terra adesso non potrò più approfittarne per colpirlo, dannazione!

    Così, prima che potessi cadere a terra e finire sullo stesso livello del mio avversario, utilizzai la tecnica dello Spostamento sotterraneo

    CITAZIONE
    Spostamento Sotterraneo
    Tipo: ninjutsu
    Con l'utilizzo del chakra il ninja è in grado di andare sottoterra e spostarsi entro certi limiti. Più il grado del ninja sarà alto più potrà muoversi sottoterra. Per ogni livello il ninja sarà in grado di spostarsi di cinque metri per turno (partendo da livello 1=5m). La tecnica può essere mantenuta per un limite di un turno per livello (partendo da livello 1=1 turno), dopodichè il ninja dovrà obbligatoriamente tornare in superficie.
    Consumo: 5 per turno

    Mi immersi così nel sottosuolo, scavalcando la frattura causata dal pugno del nemico. Nello stesso istante, mi mossi verso di lui il più rapidamente possibile sperando che avesse trovato delle difficoltà ad alzarsi dopo aver sferrato l’attacco: qualsiasi perdita di tempo in quell’istante sarebbe potuta significare sconfitta.
    Appena mi trovai esattamente sotto di lui, concentrai nuovamente il chakra nella mano, questa volta in quantità superiori rispetto a quanto fatto in precedenza, e, riemergendo, avrei tentato di colpirlo con tutta la potenza del mio pugno dietro la schiena.
    Prima o poi, quello scontro sarebbe dovuto terminare...

    CITAZIONE
    Pugno di chakra
    Tipo: Ninjutsu
    Concentrando il chakra nel pugno, o nel calcio, e rilasciandolo al momento dell'impatto si crea un'onda d'urto in grado di distuggere anche la roccia. La potenza dell'attacco aumenta con un rapporto direttamente proporzionale al livello del ninja: partendo da livello 2 si è in grado di distruggere fino ad un metro il terreno davanti a sè (il terreno è usato come paramentro di riferimento per avere un'idea della forza del colpo). Ai livelli successivi la distanza aumenta di due metri a livello.
    Consumo: 10 (5 in più per ogni livello dopo il primo)

    Sigfread "Sig" Kaguya
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    9
    9
    13
    13
    9
    13

    Post:
    4/?

    Potenziamenti:
    //

    Armi:
    - 1 kunai (non più utilizzabile)
    - 2 Shuriken lanciati (persi nel vuoto)
    122/152
    (- Pugno di Chakra (Lv 1, consumo minimo=10))
    - Spostamento sotterraneo
    - Pugno di Chakra (Lvl 2, consumo=15)

    Ferite:
    //

    Stato Fisico:

    Ferita lieve: Contusione al polso sinistro
    Ferita lieve:: Contusione al costato


    Stato Mentale:
    Determinato
    Leggermente stanco


     
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    Demone incendiario

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    Niente andò come avevo previsto. Prima che riuscissi a completare la mia mossa con il pugno di chakra, il mio avversario riuscì a estrarre due armi e lanciarmele. Eravamo molto, molto vicini, ma il suo colpo non andò a segno. L'unica spiegazione che seppi trovare è che egli abbia voluto affrettare troppo le operazioni, intimorito dal mio imminente attacco. Convinto che stessi cercando di colpire proprio lui, lo sconosciuto si esibì anche in una veloce schivata, capendo solo in un secondo momento le mie intenzioni. Ma non per questo si arrese alla mia offensiva, anzi trovò subito una contromossa efficace. Per evitare di perdere l'equilibrio sul terreno distrutto, decise di fondersi con esso o qualcosa del genere. Lo vidi sparire in poco tempo sottoterra, senza che potessi fare nulla per evitare ciò. Ero sicuro che avrebbe cercato di attaccarmi subito, sfruttando la posizione guadagnata. Non avendo tempo di cercare soluzioni troppo complicate, mi affidai all'unica tecnica abbastanza rapida da darmi qualche chance di successo, la Kawarimi. Unii in tutta fretta un paio delle mie mani e cercai di eseguire i cinque sigilli nel minor tempo possibile. Non ero certo nelle condizioni migliori, visto che ero mezzo affondato nel fango e che il terreno sotto di me era stato frantumato dalla mia stessa tecnica. Ci misi più tempo del dovuto e pagai caro questo ritardo. Proprio mentre ero intento ad eseguire l'ultimo dei sigilli, sentii un rumore provenire dalle mie spalle. Tentai una duplice difesa disperata, consistente nel tentare di forzare i tempi della sostituzione e nel tentare allo stesso tempo di spostarmi anche solo un po', con l'aiuto di tutte le mani libere dal processo di creazione della tecnica. Entrambe le idee fallirono miseramente. Sentii un colpo vibrare alle mie spalle e raggiungere la mia schiena. L'impatto avvenne nella parte inferiore del mio corpo, si scontrò con le ultime costole che componevano la mia cassa toracica. Ne uscirono incrinate in maniera abbastanza grave. Cercai di sopportare il tremendo dolore che proveniva dalla zona colpita, per mantenere la concentrazione alta sulla mia tecnica. Non fu facile, ma in fondo ci ero abituato. Mia madre mi aveva insegnato sin da piccolo cosa voleva dire essere pestato a sangue tutti i giorni e le guardie di Taki tendevano a ricordarmi di tanto in tanto come era la questione. Però se lo spirito era ormai avvezzo alla sopportazione, diverso era il discorso per il corpo. Una ferita del genere non era certo una quisquilia, la zona del torace è una zona parecchio delicata. Tutti i miei movimenti, oltre a ravvivare ogni volta il mio dolore, impiegavano una porzione di tempo eccessiva. Pur essendo praticamente già conclusa, anche la mia tecnica fu ritardata di mezzo secondo. Quando alla fine riuscii a far scorrere il chakra come dovuto, potei infine scambiare la mia posizione con un sasso distante circa otto metri, proprio di fronte a me.

    Tecnica della Sostituzione (Kawarimi no Jutsu)
    Tipo: Ninjutsu
    E' una tecnica che permette di scambiarsi di posto con un oggetto o un essere vivente. Lo scambio non funziona su creature evocate, ninja di pari livello o superiore o su corpi troppo grandi. La tecnica non funziona se fra l'utilizzatore e il corpo da scambiare esistono degli ostacoli fisici. Il raggio massimo di azione della tecnica è di 10 metri. Può essere utilizzata solo una volta negli scontri di arena e una volta al giorno in missioni o quest.
    Consumo: 5


    Quando fui infine nella mia nuova posizione, per prima cosa mi rovesciai, in modo da avere nel mio campo visivo il mio avversario. Fu un movimento abbastanza rapido, soprattutto per gli standard che potevo permettermi al momento, però allo stesso tempo fu tremendamente doloroso. Tossii anche un piccolo fiotto di sangue. Ogni singola molecola del mio corpo soffriva, il cervello non era più del tutto lucido. In quegli istanti era solo l'istinto a dominare ed esso mi diceva di tenermi pronto. Non era ancora finita, non lo era per niente. E anche se adesso rialzarmi in piedi poteva essere molto difficile, quasi una chimera, non potevo certo arrendermi ancora.


    Rutja Saijin
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    15
    17
    18
    18
    15
    18

    Post:
    3

    Potenziamenti:
    Geni del Ragno Dorato
    - Il ninja può attivare delle speciali ghiandole del corpo che gli permettono di creare una sostanza resistente e appiccicosa, simile ad una ragnatela, dove immette il proprio chakra.
    - Possibilità di utilizzare fino a quattro arti superiori in più, questi arti hanno una forza paragonabile ad 1/4 rispetto agli originali.

    Armi:
    //

    150/180(83,3%)
    (-15: Pugno di chakra (3m))
    (-5: Attivazione innata)
    -5: Sostituzione
    -5: Innata attiva

    Ferite:
    -Ferita Moderata-Grave: Frattura del metatarso sinistro inferiore.
    -Ferita Moderata: Distorsione del polso sinistro inferiore.
    -Ferita Lieve: Contusione al polso sinistro medio.
    -Ferita Lieve: Contusione alla spalla e al fianco.
    -Ferita Moderata: Forte contusione alla parte inferiore della schiena.
    -Ferita Grave: Due costole sinistre incrinate. Dolore molto forte, difficoltà motorie di vario tipo.
    -Ferita Lieve: Contusione alla spalla e al fianco dovuta al movimento di ribaltamento.

    Stato Fisico:
    Ok

    Stato Mentale:
    Non lucido



    OT
    Se ho sbagliato qualcosa o c'è qualcosa di non chiaro dimmelo pure :asd: ...
     
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  11. .|Ye|.
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    Scontro chiuso, Rutja guadagna 5 exp
     
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10 replies since 30/12/2012, 15:35   206 views
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