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(守鶴, Shukaku)
One-Tail (一尾, Ichibi)
One-Tailed Shukaku (一尾の守鶴, Ichibi no Shukaku)
The Incarnation of Sand (砂の化身, Suna no Keshin - The Manifestation of the Sand)
Shukaku of the Sand (砂の守鶴, Suna no Shukaku)
Monster Tanuki (化け狸, Bakedanuki)Un enorme ed arrabbiato ammasso di chakra dall'inaudita potenza.
Un enorme ed arrabbiato ammasso di chakra dalla forma di un tasso con una coda sola....
Esisterà qualcuno così coraggioso, e sciocco, da tentare di sfidarlo....?!VS:
Walter Heyrul
Akira Musashi
Annie Kaguya
Saruwatari Kamizurui
Mai Yamanaka
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Il Cavaliere del Vento
SPOILER (clicca per visualizzare)Giustamente se non faccio le cose complicate non sono contento; questa è la theme di Walter (anche se in scheda ho ancora quella vecchia), quando arriviamo davanti al Demone metto la theme di Walter vs Cercoterio.
Infine l'alba del settimo giorno era giunta, una settimana intera era trascorsa in preparazione all'evento più importante della mia vita ma ora non potevo più rimandare. Mi alzai in piedi prima degli altri uscendo dalla grotta senza fare rumore, il silenzio totale intorno a me se non la voce di Yukianesa che si preoccupava per me nella mia testa.
Hai paura.
Una semplice constatazione, nemmeno una domanda; intuivo già il resto della sua frase: "perché lo fai allora?", ma anticipai la domanda della bambina.
Certamente. La paura è ciò che ci rende più forti; fa battere più in fretta il nostro cuore pompando più sangue e permettendoci di muoverci più in fretta e di sopportare gli sforzi, ci fa produrre adrenalina permettendoci di essere più rapidi e reattivi, ci tiene costantemente vigili permettendoci di essere sempre pronti a qualsiasi pericolo; la paura ci spinge a combattere per rimanere vivi permettendoci di essere più forti. La paura è un super potere come quello degli eroi più coraggiosi.
Però, nonostante la paura tremenda e profonda che provavo, sapevo che non ero solo né l'unico a provarla; perfino i miei cloni avevano dei compiti difficili da svolgere e non li invidiavo affatto.
Tornai dentro la grotta per svegliare il resto del gruppo e convincerli a fare colazione nonostante la tensione, obbligando anche me stesso a mangiare qualcosa; era importante essere preparati anche da quel punto di vista, ma ci saremmo dovuto concentrare anche sugli ultimi dettagli. Evocai un Drago di Sangue e lo lasciai di guardia all'entrata della grotta, tornando dentro e lasciando le mie ultime direttive al gruppo.
Oggi è il giorno.
Dissi in tono fermo, cercando di non lasciar trasparire alcuna emozione per paura di mostrare le mie paure e le mie insicurezze.
Stavolta non vi chiederò se volete tornare a casa; no, vi avevo detto che l'ultima occasione per abbandonare tutto era il giorno in cui vi ho convocati qui. Oggi partiremo e torneremo vittoriosi e, per motivarvi ancora di più, vi dirò una cosa; in questo tavolo ho nascosto un messaggio tramite un mio particolare jutsu, potrete vederlo ed ascoltarlo solo se tornerete tutti e quattro in questa stanza e poggerete le mani sul tavolo. Quindi, se siete curiosi di scoprire quale messaggio vi ho nascosto, vi conviene fare in modo di sopravvivere tutti e quattro; ah, se questo non dovesse bastarvi a motivarvi... Akira, Annie... due miei cloni stanno consegnando rispettivamente un kunai di ghiaccio e un rotolo porta armi a Kiria e a Jack; se non volete che scoprano che siete partiti per dare la caccia ad un Demone vi conviene uscirne vivi e tornare a casa entro ventiquattro ore. Se tornerete sani e salvi non sapranno mai nulla, quindi avete un'altra buona motivazione per rimanere vivi e tornare a casa. Saru, Mai... per voi sinceramente non mi veniva nulla in mente di altrettanto... ehm, "cattivo"; ma giuro che se doveste farvi prendere da manie suicide durante questa battaglia vi perseguiterò di persona nel regno dei morti.
Detto questo, mentre aspettiamo che i miei cloni a Suna facciano qualcosa di ancora più stupido per darci qualche speranza in più di sopravvivere, ripassiamo un'ultima volta il piano.
*Konoha, davanti l'ingresso della casa di Kiria Yami Uchiha*
La porta della casa di Kiria, avrei mai avuto il coraggio di entrare? No, ma sapevo di doverlo fare. Nonostante ciò sentivo di non essere in grado di guardarla negli occhi mentre le parlavo, quindi avrei tentato di essere il più breve e conciso possibile; mi sarei fatto aprire la porta e le avrei consegnato personalmente il kunai in Ghiaccio Perenne, limitandomi a dire un paio di parole.
Scusa l'intrusione in casa tua senza preavviso, fra ventiquattro ore saprai il perché; per ora per favore prendi questo e, ti prego, dallo ad Akira se passa da casa tua, sarà lui di persona a spiegarti cosa è successo e a renderti il kunai di ghiaccio se desideri tenerlo. In caso contrario... perdonami, perdonami ma non posso veramente parlare; spero solo che non mi odierai per quello che succederà oggi.
Dette queste ultime parole, non riuscendo più a reggere i sensi di colpa, scomparii con un ultimo "scusa".
*Kiri, davanti la porta della casa di Jack Kaguya*
Ma questo mi ammazza! Mi è andata peggio del Walter che deve parlare con Marai, diamine! No okay, prendiamo coraggio e diciamogli almeno due parole.
Bussai alla porta e, per mia fortuna, non fu il Sannin ad aprirmi dato che non era in casa al momento; una giovane ragazza era sull'uscio chiedendo chi fossi e, dopo una rapida presentazione di entrambi, le consegnai il rotolo e un messaggio per il Kiriano.
Consegna questo a Jack, ma solo fra poco meno di ventiquattro ore, quando si attiverà una tecnica che vi ho nascosto mostrando un messaggio segreto; in caso Annie torni a casa prima di queste ventiquattro ore invece consegnalo a lei e, per favore, assicurati che Jack non sia presente. So di chiedere molto ma devo un grosso favore sia a Jack che ad Annie e l'unico modo che ho di ripagarlo è questo, spero tu possa comprendere Jill.
Terminata la frase, scomparii in una nuvoletta di fumo bianco lasciando un "grazie" ad aleggiare nell'aria.
*Suna, casa Heryul*
Parlare con i miei sarebbe stato veramente impossibile, invidiavo addirittura il me mandato a parlare con Jack Kaguya al momento; per tale motivo mi limitai a scrivere una lunga lettera in cui spiegavo loro cosa stavo andando a fare e di non preoccuparsi che non mi sarebbe successo nulla. E se anche mi fosse successo qualcosa... beh, di non preoccuparsi nemmeno in quel caso e di continuare la loro vita; era stata una mia scelta e la colpa non era minimamente loro, dovevano andare avanti indipendentemente da come e se fossi tornato a casa. Lasciai il foglio ripiegato sul tavolo e sgattaiolai di casa, sentendomi enormemente in colpa; mi diressi velocemente da Kaim per lasciargli un ultimo messaggio, non appena lo avessi trovato gli avrei infatti riferito qualcosa che avrebbe potuto cambiare la sua vita.
Kaim ascolta, potrei non tornare più visto quello che sto per fare; sto andando a catturare un Cercoterio e questa mia azione potrebbe rendermi l'eroe di Suna così come un traditore del Vento, ma non è questo il punto. Il punto è che, casomai mi succedesse qualcosa, non voglio morire col rimpianto di non averti mai detto una cosa: io so qualcosa riguardo il periodo di cui tu non hai memoria. Hai presente il kunai di ghiaccio che ti ho lasciato dopo la tua promozione a Chuunin? Ecco, vi ho nascosto un messaggio che potrai sentire semplicemente infondendoci un po' di chakra al suo interno. Se veramente vuoi scoprire qualcosa sul tuo passato, non ti resta che usare il kunai; ma ricorda le parole che ti dissi la tua seconda prima volta che ci siamo incontrati: non importa chi eri, ma è importante chi vuoi essere; il Kaim passato è appunto passato e il Kaim attuale è decisamente meglio. Spero che non ce l'avrai con me per aver taciuto finora ma era l'unico modo che mi è stato concesso per salvarti la vita e spero che ricorderei anche questo; per favore, non cambiare.
Terminai scomparendo con un "promettimelo" come ultima parola.
*Suna, ufficio del Kazekage Marai*
Ragazzo, che ci fai qui? Oggi non era il tuo ultimo giorno di vacanza? Sei rientrato prima perché sentivi la mancan...
La prego Marai-sama, ho una cosa altamente importante da dirle e la pregherei di ascoltarmi fino alla fine senza mai interrompermi. Innanzitutto, io sono solo una copia, l'originale è ben lontano da qui in attesa che io le lasci il messaggio che le devo lasciare; presto partirà nella folle impresa di catturare il Cercoterio ad una coda, sì ha sentito bene. Ho intenzione di diventare la Forza Portante dell'Ichibi e per tale motivo sono sulle tracce del Demone Monocoda; non le ho detto nulla prima per paura, semplice e pura paura della sua reazione. Non so se lei sia favorevole al trasformarmi in una potenziale minaccia per il villaggio o se, considerata la mia indole pacifica, ritenga sia il contenitore adatto ad una tale potenza distruttiva; non so nemmeno se mi darà il suo supporto in un azione tanto sconsiderata né se mi considererà un traditore della Sabbia per quello che sto per fare. In ogni caso le chiedo solo di potermi assumere la totale e completa responsabilità delle mie azioni; la mia famiglia è totalmente estranea alle mie decisioni e un altro mio clone la dovrebbe star informando in questo momento... se non ha avuto un attacco di panico come immagino sia successo. Il me originale è inoltre supportato da qualche altro ninja, se dovesse succedere loro qualcosa sono disposto ad essere considerato un Mukenin e a prendermi la colpa nonché eventuali rivendicazioni da parte dei loro villaggi.
Qualsiasi cosa negativa accadrà, sarà sotto la mia piena responsabilità e né lei né il villaggio ci rimetteranno; eventuali esiti positivi saranno invece un vanto per tutta la Sabbia, motivo per cui lei ha solo di che guadagnarci.
Perciò le chiedo, oltre a prendersela solo con me per le mie azioni, di fornirmi un aiuto; anche uno microscopico, come l'esatta locazione di cosa sto cercando, visto che al momento le mie conoscenze si basano solo su di un generico "nella parte nord-ovest del deserto Suniano". Ma sappia che sono disposto a continuare la mia ricerca anche se non mi fornirà alcun aiuto, anche a costo di doverlo cercare sotto ogni singolo granello di sabbia del deserto.
Terminai il discorso, con uno sguardo determinato e carico di sfida puntato contro la massima autorità del mio villaggio, senza scomparire; avrei atteso la sua risposta e solo dopo sarei scomparso per informare il vero me del parere di Marai e di un suo eventuale aiuto.
*Taki, base dell'Apeiron Arcadia*
Ero seduto sulla sedia, con gli occhi chiusi, in meditazione in attesa del ritorno dei miei Kagebushin. Erano tornati tutti tranne uno, quello più importante: quello a colloquio col Kazekage; improvvisamente sentii tornare anche lui, lui e le sue risposte.
Aprii gli occhi, più carico e determinato che mai, alzandomi dalla sedia ed uscendo dalla grotta dove si trovava il resto del gruppo, che avevo cacciato fuori chiedendo loro calma e silenzio per prepararmi psicologicamente.
Si va in scena!
Dissi, salendo poi sul Drago di Sangue e preparandomi a partire per l'avventura più grande della mia vita.SPOILER (clicca per visualizzare)PS per Jin: non sapendo la risposta del Kage non l'ho ruolata e quindi sono rimasto vago; in ogni caso Walt parte comunque, anche se nel caso Marai non dica nulla il metodo di ricerca è quello che ti ho detto via wa.
PS per tutti: chi coglie la citazione avrà stima eterna e una fornitura di granite a vita. -
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E dunque il giorno era giunto.
Quasi non ci credevo, era una cosa che mai avrei creduto possibile, all'inizio sembrava qualcosa di talmente lontano che non sarebbe mai arrivata; invece ero lì, davanti al covo dell'Apeiron, appoggiato con la schiena a Bennu e talmente tanto pieno di paura da non poter pronunciare una sola parola. Si, era esattamente questo il problema, avevo paura, una paura fottuta, mai avevo avuto talmente tanta paura in vita mia, credevo di aver provato paura quando temevo per la riuscita o meno dei miei esami da Genin e Chuunin ma quella non era nulla se paragonata alla consapevolezza che a breve sarei andato a morire contro una vera e propria forza della natura. Perché lo stavo facendo? Perché non ero a Konoha con la mia Kiria? Perché correvo il rischio di non vederla più? Perché un altra persona mi aveva chiesto di aiutarlo nel suo tentativo di diventare più forte e io non potevo tirarmi indietro, non potevo abbandonarlo a sé stesso, non potevo lasciare che morisse, non era quello che facevano gli amici, lui aveva fatto tanto per me, era giunto il momento di ricambiare il favore. Questo pensiero riuscì a rincuorarmi un poco, tanto che mi alzai dalla mia posizione seduta e diedi un buffetto a Bennu... originariamente la regina delle Aquile non aveva avuto intenzione di aiutarmi, memore del fatto che l'unica volta che l'avevo richiamata si era beccata in pieno un fulmine, ma alla fine con un po' di lavoro diplomatico ero riuscito a convincerla ad aiutarmi.
Walter... cosa aveva fatto??? Aveva... aveva fatto in modo che, se non fossi tornato a casa entro ventiquattr'ore, Kiria sarebbe stata informata di quello che avevo fatto? Avrebbe saputo della caccia al demone e che le avevo mentito spudoratamente. Quel figlio di...
IO... IO... wow... credevo che una cosa del genere mi avrebbe fatto incazzare di più, o forse sono talmente tanto arrabbiato da essere ritornato alla condizione di partenza, non importa comunque. Sappi che, se non riesco a raggiungere Kiria prima che il tuo messaggio le arrivi, nessun fottuto Bijuu potrà salvarti da un calcio nelle palle.
Detto questo tornai ad appoggiarmi a Bennu, cercando conforto nel suo calore. La rabbia che Walt mi aveva fatto provare era positiva però, adesso avevo un motivo in più per tornare vivo da Kiria. Se prima non potevo morire, ora tale eventualità non era nemmeno contemplata, io non sarei morto, non sarebbe morto nessuno dei miei amici, era una promessa che mi feci da solo. Non dovevo correre troppo con il pensiero, il mio compito era proteggere Annie ad ogni costo, avrei impedito che il medico si facesse male, sarei rimasto nelle retrovie frenando il mio carattere estremamente impulsivo perché cosi sarebbe stato meglio per la squadra... era il momento per assumersi le proprie responsabilità... ma c'era qualcosa che dovevo dire prima di partire per quell'impresa. Salì su Bennu e richiamai l'attenzione del resto della squadra.
Yo ragazzi. Non so cosa troveremo quando incontreremo quel grosso figlio di puttana, non so se sarò all'altezza di questa sfida, non so se tutti quanti ne usciremo interi... ma una cosa la so di sicuro. Conoscervi è stata una delle cose migliori della mia vita, sarà un onore combattere con voi.
Detto questo Bennu si alzò da terra, seguendo Walt nella sua ricerca.
Si cominciava.. -
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Knights of... Cydonia? *
Mai era stata diversa dal solito, molto diversa, nei giorni precedenti. Dalla riunione fino alla mattinata dell'odierna giornata aveva mantenuto un profilo basso, parlando poco e limitandosi a dire le cose essenziali, tenendo un atteggiamento molto serio. Durante quei giorni di attesa Mai aveva passato il tempo allenandosi coi suoi compagni di (s)ventura, e quando non era impegnata negli allenamenti di gruppo aveva passato il tempo da sola, esercitandosi con la spada donatale da Akira, alternando stili aggressivi e potenti per sfogare la tensione a stili più miti per ricercare la serenità e il controllo. In quelle ore in cui era troppo stanca per fare qualcosa di fisico si immergeva nella quiete, meditando in disparte, seduta sul terreno. Durante quei giorni aveva finalmente messo a punto qualcosa di utile che l'avrebbe potuta aiutare abbastanza. Nulla di chè, solo un jutsu per aiutarla ad affrontare le situazioni concitate con la giusta freddezza, però era certa che gli sarebbe servito.
Da quanto la situazione era seria Mai si era addirittura messa a pregare tutti i Kami che conoscesse, perfino quelli appartenenti a culture lontane e straniere, come una dea dell'attività eroica di cui non ricordava tanto bene il nome aspè, com'è che si chiamava? Cydonia, Sydonia, Atena? Oddio ho un vuoto di memoria...
Quando il momento era giunto Walter si prese un momento per ultimare dei preparativi, più precisamente inviò dei kage bunshin in direzione sud, che cosa macchinava? Poco prima dell'ordine di partire Mai si sciolse, quello era il momento perfetto per tornare alla normalità, per sciogliere un po' la tensione. Si rivolse a Saruwatari, afferrandogli la mano e stringendogliela con gran forza.
Torneremo a casa, vivi. Disse semplicemente.
Si va in scena!
Yo ragazzi. Non so cosa troveremo quando incontreremo quel grosso figlio di puttana, non so se sarò all'altezza di questa sfida, non so se tutti quanti ne usciremo interi... ma una cosa la so di sicuro. Conoscervi è stata una delle cose migliori della mia vita, sarà un onore combattere con voi.
Mai sfogò la tensione sbraitando contro Akira. Cosa troveremo? Un fottuto mostro! Sarai all'altezza? Certo che lo sei, anzi che lo siamo, altrimenti Walter non ci avrebbe considerato per questa impresa! Ne usciremo interi? Cazzo sì! E non solo, glie le daremo di santa ragione!
Respiro profondamente per calmarsi, per poi rivolgersi agli altri, un po' imbarazzata.
Ehm... ragazzi... chi mi da un passaggio? Io non so volare.
Avrebbe accettato molto volentieri un passaggio dall'anima pia che glie lo avrebbe dato.. -
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E tuttavia qualcosa brilla in silenzio...
Annie si svegliò la mattina del settimo giorno sentendosi incredibilmente riposata. Aveva passato i tre giorni precedenti a mettere sigilli e non era stato particolarmente divertente: la prima volta aveva voluto strafare e aveva sia creato la protezione che le aveva insegnato Walter in uno dei medaglioni sia dato a lui e Saruwatari il Dono della Vita. Aveva perso i sensi un attimo dopo aver apposto il sigillo sul dinamitardo ed era talmente imbarazzata che finiva per balbettare ogni volta che parlava con lui. Comunque, il secondo giorno aveva dilazionato meglio il dispendio di chakra e, sebbene fosse finita a dormire prestissimo ed esausta aveva retto bene la questione. La mancanza di Kenshi aveva reso il terzo giorno meno faticoso, tanto che aveva addirittura evocato Benna -sorella di Bennu- quella sera pregandola di prestarle il suo aiuto.
Tutto era perfetto, insomma, avevano tutti ogni protezione che poteva esser data loro e tutti sembravano... nervosi.
Annie no. Lei era sempre stata il tipo di persona che il terrore lo prova prima. In effetti era stata sul punto di mollare tutto quando Walter li aveva convocati, ma in quel momento era soltanto preoccupata che tutti avessero preso tutto e che si ricordassero che era assolutamente vietato prendere più di quattro cioccolatini.
All'arrivo di Walt Annie gli sorrise cercando di mostrarsi il più possibile rassicurante. Il suo discorso d'incoraggiamento fu piuttosto normale...
Akira, Annie... due miei cloni stanno consegnando rispettivamente un kunai di ghiaccio e un rotolo porta armi a Kiria e a Jack
Annie sentì la furia montare come un fiume in piena che rompe gli argini e il suo viso divenne sempre meno espressivo mentre il sorriso svaniva dalle labbra.
"Non avevi bisogno di intrometterti in questo, Walter. Avevo già sistemato le cose." La sua stessa voce, di solito molto espressiva, era vuota e fredda come l'occhiata che rivolse al Gelataio.
Che bisogno c'era di farlo? Lei aveva lasciato a Jack una lettera con quello che voleva dirgli e il giorno prima aveva fatto in modo che gliene venisse recapitata una seconda se lei non avesse bloccato il tutto entro due giorni.
Jack si sarebbe preoccupato a morte, avrebbe potuto fare una qualsiasi sciocchezza inn quelle ventiquattro ore. Annie era certa che non avesse ancora trovato la sua prima lettera: non avrebbe nemmeno pensato a cercarla finché lei non fosse stata in ritardo per la fine del permesso che aveva chiesto al Mizukage.
Non disse niente per il resto del tempo, restandosene in disparte a rimuginare su quello che avrebbe fatto Jack vedendosi recapitare un rotolo con un messaggio che avrebbe dovuto aprire solo se lei non fosse tornata per tempo.
Aveva una gran voglia di picchiare quel maledetto impiccione. L'avrebbe anche fatto se non fosse stato indispensabile che entrambi fossero al meglio per quella giornata.
Quando infine Walter tornò sembrava molto meno teso di prima. Annie, invece, lo era di più: il maledetto rotolo era nelle mani di Jack.
Non fare niente d stupido. Ti prego, ti prego, ti prego.
"Non parlare come se stessi per morire Akira. Mai-san ha ragione: torneremo interi."
La sua voce era ancora fredda per la rabbia che non riusciva a placare, ma accennò un sorriso verso il Konohano e la rossa. Non ce l'aveva certo con loro.
Ehm... ragazzi... chi mi da un passaggio? Io non so volare.
"Puoi venire con me su Benna. Oppure, se preferisci cavalcarla da sola per non rischiare che la percezione del mio chakra ti condizioni, puoi prendere Benna e io andrò su Bennu con Akira."
Detto questo, Annie si assicurò la ricetrasmittente alle orecchie, controllò di nuovo di aver preso tutto, borsetta con cinquanta bustine di zucchero compresa, e fu pronta a partire.. -
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49.1 DOVE TUTTO INIZIA II
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Marai chiuse gli occhi un istante richiamando alla mente i tempi antichi in cui nessuno diventava una Forza Portante per sua volontà.
Non era una cosa che un umano sano di mente potesse desiderare.
Indubbiamente i demoni danno un infinito potere certo ma...non tutti sono adatti a contenerne uno.
Quando il Kazekage aprì gli occhi quello che si trovò di fronte fu un ragazzo, un ragazzo che lui conosceva abbastanza bene.
La sua indole gentile era ben nota.
Sempre ligio al dovere, ubbidiente...un bravo ragazzo.
Come poteva quel bravo ragazzo aver deciso di contenere dentro di se il più spietato e sanguinario dei demoni codati?
Sospirò.
Mi pare di capire che fermarti sarebbe del tutto inutile.
Nessuno conosce l'esatta ubicazione del demone, è un'informazione pericolosa sia da acquisire che da custodire.
Non manderò nessuno a morire perché tu possa diventare una forza portante.
Ammetto che sarebbe un bene per il villaggio ma, al momento, più che un demone mi servirebbero dei ninja VIVI.
Sinceramente, Heyrul, rispondi ad una sola domanda: Perché?
La vita è troppo breve per sprecarla a realizzare i sogni degli altri.E così partirono i cinque ragazzi.
L'idea era semplice ed il clone mandato ad avvisare il Kazekage l'aveva espressa in maniera eccellente "ribaltare ogni singolo granello di sabbia".
Nel mondo non esisteva ninja che avesse dubbi su dove poter trovare l'Ichibi.
Contrariamente a tutti gli altri bijuu, il demone tasso non abbandonava mai il suo habitat naturale....e c'era un motivo...
I cinque sorvolavano il deserto da diverse ore ma tutte era come sempre: sabbioso e morto.
Ad un certo punto, prima che il sentivo avvertisse il forte chakra impastato in essa, i ragazzi poterono vedere una tempesta di sabbia di dimensioni colossali avvicinarsi a loro.
Sebbene le sue dimensioni apparissero del tutto innaturali, la sua potenza non sembrava affatto dissimile dalle comuni tempeste di sabbia.
Il sensitivo del gruppo, però, non ci avrebbe messo molto a percepire il chakra infuso in essa:
non avrebbe saputo dire a chi appartenesse ma, di certo, quel chakra aveva qualcosa di inquietante...Non si può scegliere il modo di morire. O il giorno. Si può soltanto decidere come vivere....con le dovute eccezioni...
SPOILER (clicca per visualizzare)Considerate la velocità delle raffiche come 30 con relativa forza di spinta
Edited by Jin Shinigami - 14/6/2015, 01:08. -
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Storm Riders
SPOILER (clicca per visualizzare)"Sinceramente, Heyrul, rispondi ad una sola domanda: Perché?"
"Marai, non posso mentirle... *sparisce*
PS: visto che il raggio di percezione di Mai è 1km, ho contato che la distanza fra noi e la tempesta fosse quella.
*Suna, Ufficio del Kazekage Marai*
Sinceramente, Heyrul, rispondi ad una sola domanda: Perché?
Ci riflettei un solo secondo prima di rispondere, determinato come sempre.
Perché no?
Mi avvicinai alla scrivania dove era seduto Marai, ora provavo molta meno paura nei suoi confronti; ero convinto che mi avrebbe punito all'istante per un'idea tanto stupida e invece si era dimostrato piuttosto neutrale nei miei confronti, la sua reazione mi spingeva ad aprirmi un po' di più.
Sappiamo entrambi che sono il miglior candidato a diventare il "contenitore" del Demone ad una coda. A me serve qualcosa che mi spinga a combattere senza problemi nei momenti di bisogno e a lei conviene che un'arma di distruzione di massa sia sigillata dentro un pacifista come me; come vede ci guadagneremmo entrambi.
Un secondo di silenzio e poi aggiunsi un'ultima cosa, stavolta non più col tono serio che avevo ma col semplice tono scherzoso che mi contraddistingueva sempre.
E poi, voglio assolutamente vincere la prossima gara annuale di castelli di sabbia!
Un ultimo sorriso e poi scomparii, portando all'altro me la risposta ricevuta.
*Alcune ore dopo, nel mezzo del deserto Suniano*
La ricerca procedeva senza risultati sotto il sole cocente del deserto; il me di una volta non avrebbe avuto problemi a volare nel suo habitat naturale ma al momento, a causa della mia terribilmente bassa temperatura corporea, mi sentivo come in un forno cucinato a cottura lenta.
Fa così caldo che se fossi fatto di ghiaccio mi sarei già sciolto da un po'!
Spostai il drago sul quale stavamo volando io e Saruwatari sotto una delle aquile giganti, in modo da sfruttare l'ombra che proiettavano per avere un po' di frescura ed evitare di sciogliermi sul serio; se non avessi dovuto risparmiare chakra per lo scontro contro il Demone, avrei usato la mia innata per rinfrescarmi un po'.
Ma se è tanto importante risparmiare chakra, allora perché mantieni la Telepatia con me attiva?
...
Walt?
Non lo so nemmeno io. A volte le persone fanno cose stupide... e io ne faccio tante; te l'ho detto, non sono il migliore degli esempi da seguire.
Tornai a concentrarmi sulla ricerca, era passato talmente tanto tempo che ormai la tensione iniziale era scemata e non riuscivo più a sentire il cuore che mi martellava il petto; certo non ero del tutto rilassato e non avevo comunque abbassato la guardia, ma ero comunque meno teso rispetto a quando eravamo partiti.
Dopo un'altra mezza eternità a vagare nel nulla finalmente accadde qualcosa, in lontananza avvistai i tipici segni di una tempesta di sabbia in avvicinamento.
Mai?
Aspettai una conferma della ragazza che ci fosse del chakra in quella tempesta di sabbia e, quando la ebbi, sentii un fremito scorrermi attraverso tutto il corpo; mi stiracchiai un po' schioccando le dita mentre il Drago tornava a posizionarsi al centro della formazione volante, chiesi a tutti di stare il più vicino possibile a me e poi ordinai alla Takumiana di creare tutta l'acqua che poteva.
It's show time!CITAZIONE- È possibile ghiacciare l’acqua al contatto con il corpo. Su di essa si formerà una superficie di ghiaccio di 10 centimetri.
- La Resistenza del ghiaccio è pari al numero di centimetri moltiplicato per 5
- L’acqua può sia rimanere gelata anche dopo il rilascio dell'Innata che scongelarsi all'istante
- Si controllano 500 litri d'acqua
- L'acqua è manipolabile entro un raggio di 100 metri
- Si possono controllare anche altri liquidi a patto che siano composti per almeno al 50% da acqua
- Si può controllare l'acqua a livello molecolare, permettendo così al ninja di deciderne la temperatura (massimo tiepida)
- Il sangue, essendo carico di Chakra, è immune alla manipolazione
Consumo: 15 per Turno
Non appena l'acqua iniziò ad uscire dalla bocca della Kunoichi del Fiume la "afferrai" grazie al mio chakra iniziando a manipolarla e a darle una forma di sfera cava in modo che ci avvolgesse completamente; avrei creato una bolla d'acqua abbastanza larga da permetterci di volare senza problemi e allo stesso tempo abbastanza spessa da permetterci di continuare la nostra marcia attraverso la tempesta di sabbia senza problemi.
Il Demone era vicino, me lo sentivo, e non vedevo l'ora di incontrarlo; ero talmente impaziente da non riuscire a stare fermo, iniziai infatti col tremare leggermente per poi muovermi in modo frenetico qualche secondo dopo ed infine alzarmi in piedi sul drago e ed iniziare a saltellare nervosamente da un piede all'altro cercando di avvistare la causa della tempesta.
So che sei qui, fatti vedere...
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Ma quanto detestava il paese del vento. Insomma quattro quinti del territorio non erano altro che infinite distese di arida, cocente e sterile sabbia inadatta a ospitare vita più grande di ragni o serpenti. Certo che quel mostro doveva essere proprio un introverso timidone se abitava da quelle parti, doveva essere senz'altro uno stratagemma per non invogliare la gente a capitargli intorno anche solo per caso.
Mai aveva accettato di cuore il passaggio offertole da Annie, salendo così su Bennu. Poi non aveva mosso obiezioni, se voleva Annie poteva rimanere sul suo uccello, non aveva nulla in contrario, anzi ci sarebbe mancato che Mai la mandasse via dalla sua stessa evocazione! Poi la vicinanza di una persona non la intralciava certo, la takumiana poteva vantare formidabili capacità di percezione.
Poco prima di partire però avrebbe detto qualcosa al medico.
Sicura di star bene? Ma proprio sicura? Mi sembra di avvertire qualcosa dentro di te, ma è estremamente piccola, minuta. Non sarà mica un parassità?
In seguito il viaggio si svolse nella più totale noia e afa. Una combinazione terribile. Ma almeno volavano, quindi il vento aiutava parecchio a far pesare di meno il caldo atroce di quel postaccio che sembrava più un forno.
A un certo punto però qualcosa si palesò.
E Mai non ci mise molto a capire.
Quella non era una normale tempesta di sabbia.
Poteva percepirne il chakra intriso in essa. E un normale fenomeno meteorologico non è intriso di chakra.
Mai?
Walter quella non è una tempesta normale, qualcuno o qualcosa l'ha creata, è intrisa di chakra!
In seguito Walter gli chiese di creare acqua, tanta. Ricordandosi il portento a cui aveva assistito, il giorno in cui aveva avuto la sfortuna di conoscere Kaim, Mai fu ben lieta di rifornire Walter di liquidi.
Compose i sigilli necessari, impastò un'abbondante dose di energie fra petto e addome e vomitò l'acqua richiesta, lasciandola completamente in balia di Walter.CITAZIONEArte dell'Acqua: Onda Esplosiva (Suiton: Bakusui Shouha)
Tipo: Ninjutsu
Potenziamento della sorgente acquatica ideata probabilmente da un folle utilizzatore di suiton a cui non bastava avere una piccola sorgente per attivare le sue tecniche.
L'utilizzatore riesce a creare una grande massa d'acqua che vomita dalla bocca riproducendo un ammasso di onde che in seguito si avvallano sul terreno formando un vero e proprio lago che si dissolverà dopo diverso tempo. Il getto non è offensivo, ma serve solo a ricoprire la zona di acqua.
[Il lago è di 500 litri]
[Il lago si dissolve dopo 6 turni]
[Sigilli: 8]
Consumo: 80
[Richiede "Arte dell'Acqua: Tecnica della Cascata" in scheda]CITAZIONEchakra: 600 - 80 = 520. -
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Mai scelse di salire sull'aquila che le aveva offerto, assicurandole che non avrebbe infastidito il suo "sesto senso".
Annie, non essendo sensitiva, non aveva alcuna idea di come funzionasse quella cosa, perciò si fidò della sua parola.
Gettò uno sguardo verso Akira, il suo imbarazzo iniziale era scomparso, ma si sentiva ancora un po' a disagio con lui e il fatto che avesse completamente rimosso la parte finale del loro scontro non aiutava per niente. Il fatto che si fosse svegliata all'ospedale con lui che si scusava come se l'avesse quasi uccisa. Però lei non aveva nessuna ferita, che diavolo era successo?
Sicura di star bene? Ma proprio sicura? Mi sembra di avvertire qualcosa dentro di te, ma è estremamente piccola, minuta. Non sarà mica un parassità?
Mai la distrasse dalla sua decisione con quelle parole. Annie alzò un sopracciglio, appoggiandosi una mano sulla pancia. Aveva avuto un po' di mal di stomaco quella mattina, ma l'aveva imputato alla normale ansia che si poteva avere poco prima di tentare il suicidio.
"Non mi sento male, ma... un parassita? Dannazione, se sopravvivrò a questa cosa mi toccherà andare in ospedale per un controllo. Grazie per avermi avvertita"
Terrorizzata dalla possibilità che il suo parassita decidesse di farla star male proprio durante lo scontro -anche se... che razza di parassita poteva avere? La tenia non dava mal di stomaco e tutti gli altri che le venivano in mente avevano sintomi specifici che lei non presentava...- decise di facilitare il compito ad Akira salendo con lui sulla sua aquila.
Annie, in realtà, aveva un particolare sospetto riguardo al suo "parassita" ma scacciò immediatamente il pensiero: quella possibilità avrebbe potuto seriamente compromettere la sua concentrazione e quello era il momento peggiore per una cosa del genere. Per questo fu contenta di accettare l'ipotesi del parassita piuttosto che... l'altra.
Furono ore di viaggio interminabili, Annie attendeva con una certa ansia che Mai dicesse qualcosa e, ogni volta che la ragazza faceva anche il più piccolo movimento si aspettava che stesse per annunciare che l'ichibi era nel suo raggio di percezione.
Invece, fu il demone stesso a palesarsi.
Videro la tempesta di sabbia da lontano e Walter si preparò per fare in modo che tutti loro fossero protetti in una bolla d'acqua. Mai confermò loro che la fonte di quella cosa era probabilmente colui che stavano cercando, ma probabilmente non ci sarebbe stato bisogno delle sue parole per esserne certi.
Annie accettò che fosse lui ad occuparsi della protezione, ma si tenne comunque pronta a fare l'unico sigillo necessario per attivare il domu nel caso la loro difesa non avesse funzionato e le aquile non avessero retto l'assalto della tempesta.SPOILER (clicca per visualizzare)
Edited by Elenis9 - 18/6/2015, 23:14. -
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I miei compagni di squadra, in particolar modo Annie e Mai, mi ricordarono con gentilezza, ma neppure troppa, che forse avevo usato un tono troppo fatalista e arrendevole; in fondo il demone non lo avevamo ancora visto, poteva anche essere che si sarebbe trattato di una cosa facile e indolore per tutti, tuttavia su quest'ultimo punto dubitavo molto. Non era nemmeno interamente colpa mia, ero semplicemente spaventato dalla pericolosità di quello che stavamo andando a fare, credevo fosse naturale reagire in questa maniera, poi non significava certo che mi sarei arreso al primo segnale di pericolo, anzi, solo il fatto di aver ricevuto ordini diretti da Walt poteva impedirmi di scattare in prima linea non appena il maledetto demone si fosse fatto vedere. A proposito degli ordini di Walt e del mio compito, ossia proteggere Annie, il nostro medico aveva deciso di dare la sua fenice a Mai per farla muovere più rapidamente e per facilitarmi il compito di tenerle al sicuro entrambe.
Non potevo dire di non essere sollevato da questa cosa, almeno non avrei dovuto fare i salti mortali per proteggerla da un attacco, tuttavia ero ancora molto imbarazzato da quello che era successo nel nostro scontro di allenamento. Insomma, in preda al nervosismo le avevo sparato addosso un Sekishiki Kisouen, tuttavia non avrei mai creduto che potesse perdere i sensi in una maniera talmente tanto brutale per una semplice illusione di livello B, in fondo era sì dolorosa ma nemmeno così potente, l'avevo portata rapidamente all'ospedale, pregando ogni divinità esistente che non le fosse successo nulla, alla fine comunque non ricordava nulla di quello che le avevo fatto, cosa che fu da me accolta con un sollievo enorme, tuttavia ero ancora un pochettino a disagio con lei. Avrei dovuto proteggerla anche per farmi perdonare il fatto di averla ferita, oltre che per tutelare la mia pellaccia; non bisognava dimenticare che Jack, nel caso in cui avessi fallito nel proteggerla, avrebbe messo i miei coglioni su uno spiedo e se li sarebbe mangiati a colazione e io tenevo molto al fatto che i miei testicoli restassero al loro posto.
Dopo qualche ora di ricerca ci ritrovammo di fronte ad una grossa tempesta di sabbia, in cui Mai rilevò immediatamente un Chakra strano ed inquietante. Era dunque il Bijuu ad attaccarci? Sapeva già che eravamo lì? Maledizione, addio effetto sorpresa. Alla fine Walt ci protesse tutti con una grossa bolla d'acqua, tuttavia la sensazione di essere ormai vicini all'obbiettivo non faceva altro che rendermi più nervoso.. -
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49.2 NOBODY CANNA CROSS IT
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Marai ascoltò con molta attenzione senza proferire una parola.
Sospirò ancora.
Non disse nulla e, a pochi secondi dalla scomparsa del ragazzo, le tre guardie del kage fecero il loro ingresso.
Se Heyrul torna fate in modo che sia sempre sorvegliato.
Se non torna andate di persona a controllare lo stato della reliquia.
I tre annuirono per poi uscire nuovamente dalla stanza...Quando piove, diluvia. Heyrul non si era lasciato intimidire.
Mostrando una buona dose di sangue freddo e abilità di comando chiese dell'acqua e, ottenuta, la manipolò a dovere creando una sfera che fungesse da scudo.
Ed effettivamente divenne uno scudo...
La sabbia, impattando contro la sfera d'acqua, vi si appiccicò assorbendola.
Pian piano la sfera d'acqua divenne una sfera di sabbia bagnata cosa che la rese non controllabile dal suo creatore.
La sfera di sabbia iniziò quindi a sgretolarsi e cadere.
Intanto la tempesta non soltanto non si era fermata ma aveva iniziato a diventare più forteSolo gli inquieti sanno com'è difficile sopravvivere alla tempesta e non poter vivere senza.
SPOILER (clicca per visualizzare)Considerate la velocità delle raffiche come 50 con relativa forza di spinta
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Dentro al pericolo
Entrammo nella tempesta di sabbia, protetti dalla bolla d'acqua attorno a noi; beh, "protetti" forse non era proprio la parola più adatta. Avevo sperato che la sabbia, entrando in contatto con l'acqua, si bagnasse e andasse a fondo ricadendo poi per terra dalla parte bassa della bolla ma non era andata proprio così; la sabbia aveva infatti iniziato subito ad attaccarsi alla nostra protezione e a rimanerci, "contaminandola" e rendendo difficile vedere dove stessimo andando.
Beh, non che si veda comunque qualcosa di diverso dalla sabbia, in mezzo ad una tempesta di sabbia.
Decisi comunque di agire alla svelta per evitare che la sabbia si mischiasse troppo con l'acqua e ne perdessi il controllo; composi un sigillo e creai altri tre me, lasciandone due immobili per farli scomparire e recuperare un po' di chakra, mentre il terzo mi avrebbe aiutato in quello che mi era venuto in mente. Era la prima cosa a cui avevo pensato ma dovevo agire alla svelta e non avevo tempo per trovare idee migliori o per consultarmi con il resto del gruppo, senza contare che loro facevano affidamento su di me e non potevo certo dire loro di non essermi preparato meglio ad un'eventualità del genere.
Ragazzi, abbandonate le vostre evocazioni e avvicinatevi a me.
Dissi attraverso il microfono della ricetrasmittente.
E mi serve che lo facciate alla svelta, non ho il tempo di spiegarvi cosa ho in mente.
Parlai in tono deciso, sperando che il resto del gruppo si fidasse di me e nessuno tentasse di agire di testa propria; ricordavo nitidamente quella volta in guerra, quando Mai e Kenshi non ascoltarono i miei ordini, non avevo mostrato abbastanza autorità e mi ero dimostrato troppo poco carismatico perché il resto della squadra mi ascoltasse. Stavolta però sarebbe andata in modo diverso, decisamente diverso.
Quando tutti si raccolsero attorno a me restrinsi rapidamente la bolla in modo che fosse alta quattro metri e larga altrettanto, con uno spessore di un centimetro; avrei ghiacciato immediatamente quella sfera creando una protezione più consistente, mentre l'altro me si sarebbe concentrato sul recuperare l'acqua mista a sabbia.
Immagino che il Demone si sia accorto della nostra presenza, proseguire con le evocazioni è impossibile; questa è la prima cosa mi sia venuta in mente ma sono sicuro che pensandoci bene troveremo un modo di contrastare questa tempesta di sabbia.
Diedi ordine al drago di abbassarsi il più possibile e lasciarci a terra, una volta abbastanza bassi saremmo saltati giù e avremmo proseguito a piedi; inoltre, se la mia copia fosse riuscita a recuperare l'acqua, l'avremmo posizionata attorno alla sfera congelandola. Una volta a terra feci cenno al drago di allontanarsi il più possibile da noi, se fosse riuscito ad alzarsi abbastanza da uscire dalla tempesta di sabbia avrebbe potuto seguirci dall'alto altrimenti sarebbe tornato nel suo mondo per non rischiare di essere coinvolto.
Andiamo, lo so che sei qui; fatti vedere!CITAZIONEKagebushin: 221/236
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Lo stratagemma dell'Heryul funzionò molto bene, infatti dopo la creazione di quella anomala cupola bagnata nel deserto loro non soffrirono più per le raffiche di vento. Ma tuttavia Mai continuava a percepire il chakra del mostro che cercava di aggredirli, e non riusciva a calmarsi. Rimase in allerta, pur consapevole che in caso di chissà quale attacco fine di mondo lei avrebbe potuto fare ben poco, perchè in quel momento il suo dovere era di non farsi cogliere impreparata.
Purtroppo però la copertura diede i primi segni di cedimento.
Ragazzi, abbandonate le vostre evocazioni e avvicinatevi a me.
Ricevuto.
E mi serve che lo facciate alla svelta, non ho il tempo di spiegarvi cosa ho in mente.
Agì in conformità alle indicazioni di Walter, lui era il capo della spedizione, sicuramente sapeva cosa fare.
Si avvicinò a lui rapidamente senza aspettare un istante di più.CITAZIONEImmagino che il Demone si sia accorto della nostra presenza, proseguire con le evocazioni è impossibile; questa è la prima cosa mi sia venuta in mente ma sono sicuro che pensandoci bene troveremo un modo di contrastare questa tempesta di sabbia.
Certo che questo mostro è proprio uno stronzo asociale se rifiuta persino di farsi avvicinare!
Chissà che tipo era questo bijuu. Cioè se aveva sembianze umanoidi, animalesche oppure un aberrante mescolanza di esse..