Si scrive "Amici" ma si legge "Rivali"

Walter Heryul vs Saruwatari Kamizurui

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    Sfidanti: Walter Heryul vs Saruwatari Kamizurui
    Luogo: Il primo che posta si prende lo sbatti di descriverlo
    Orario: Primo pomeriggio
    Meteo: Nuvoloso e con lievi precipitazioni in arrivo
    Turni: Il primo che posta decide

    Ovviamente, pure questo titolo è una citazione u__u
     
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    47.0 “CARO AMICO TI SCRIVO...”



    Rimisi piede in casa che era parecchio tardi. La cena insieme a Mai era stata molto normale, soprattutto se messa a confronto con tutta la girandola terribile di eventi e parole che la aveva preceduta, e proprio per questo molto piacevole. Quando entrai in quello che prima era un lurido porcile, lo trovai totalmente rinnovato, sembrava quasi un posto mai visto prima. Il pavimento era lindo, il cumulo inumano di piatti sparito, così come tutti la spazzatura che si trovava in giro per casa. Dovevo un enorme favore a Mai, uno di più. Sarei riuscito a ripagarla, un giorno o l'altro, a qualsiasi costo.
    Raggiunsi barcollando il mio letto e mi ci buttai di peso. Ero troppo stanco, mi addormentai in un attimo. La mattina dopo mi svegliai prestissimo e, dopo una breve colazione, andai a prendere una missione per il giorno appena iniziato, ma anche una vacanza per la settimana successiva. Riuscii a ottenere entrambi, quindi, prima di partire, tornai a casa e scrissi una lettera.

    CITAZIONE
    Alla cortese attenzione di Walter Heryul

    Come stai, dannato Pagliaccio di Ghiaccio? Volevo farti provare una locanda che ho scoperto tempo fa, nel Paese della Pioggia, che fa del sushi divino. Si chiama “Alla lettera”, è piuttosto famoso, si trova ad un paio di chilometri a Sud di Ame, sulla strada che conduce a Suna. Ti va se ci vediamo lì, così facciamo quattro chiacchiere da vecchi amici? Io mi sono preso come giornata libera mercoledì prossimo, per te va bene? Io propongo di trovarci per le 16 davanti al locale, così magari facciamo una passeggiata nei dintorni. Nei prossimi giorni fammi sapere se ci sei!
    Cordiali Saluti

    S. K.

    Rilessi una volta il tutto. Immaginai che lui potesse capire a cosa mi riferivo, visto che non molte ore prima mi aveva contatto proprio per poter parlare della cattura dell'Ichibi. Non sapendo se le autorità del suo villaggio erano a conoscenza di questo suo progetto e in generale per non destare sospetti, ero rimasto molto sul vago, ma ero sicuro che il suniano avrebbe compreso.
    Uscii di casa e andai ad imbucare la lettera, poi mi diressi verso la porta del villaggio, per andare a completare la missione che mi era stata assegnata. Era proprio la normalità una delle migliori cure a cui riuscissi a pensare, per il momento.

    Scusa il post corto, ma ho preferito fare un'introduzione molto veloce (e soprattutto ho preferito non scrivere mezzo chilometro al condizionale :asd: ). A te l'onere e l'onore di descrivere il posto :asd: .
     
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    CITAZIONE
    Alla cortese attenzione di Walter Heryul

    Come stai, dannato Pagliaccio di Ghiaccio? Volevo farti provare una locanda che ho scoperto tempo fa, nel Paese della Pioggia, che fa del sushi divino. Si chiama “Alla lettera”, è piuttosto famoso, si trova ad un paio di chilometri a Sud di Ame, sulla strada che conduce a Suna. Ti va se ci vediamo lì, così facciamo quattro chiacchiere da vecchi amici? Io mi sono preso come giornata libera mercoledì prossimo, per te va bene? Io propongo di trovarci per le 16 davanti al locale, così magari facciamo una passeggiata nei dintorni. Nei prossimi giorni fammi sapere se ci sei!
    Cordiali Saluti

    S. K.

    Ripiegai la lettera e la misi in tasca, quel foglio di carta significava quindi che il mio messaggio inviato tramite il medaglione era giunto al Takumiano; ero sollevato visto che non avevo mai provato realmente quella tecnica a lunga distanza e non ero del tutto sicuro che funzionasse alla perfezione. Presi velocemente carta e penna per scrivere una lettera di risposta a Saruwatari, informandolo che per me non ci sarebbero stati problemi per il giorno e l'ora scelti.

    CITAZIONE
    Caro Saruwatari Kamizurui,

    Per me non ci sono problemi a vederci Mercoledì prossimo e non rifiuto certamente un'altra sana abbuffata di sushi... sempre che non finisca come la volta scorsa!
    A presto!

    W. H.

    Spedii la lettera e poi mi andai a preparare, avevo qualche giorno per raggiungere il Takumiano nel Paese della Pioggia ma sapevo cosa mi avrebbe aspettato e non volevo arrivare lì per poi fare la figura dell'idiota.

    Stavolta meglio prepararselo in anticipo il discorso... e magari anche una strategia che non mi faccia finire nuovamente all'ospedale.

    *Quel Mercoledì, alle 07:00*

    Tutti i preparativi erano stati ultimati e non restava che partire, ero già uscito da Suna ed evocato un Drago Rosso a bordo del quale viaggiare fino al punto d'incontro; salii sul rettile alato e gli diedi l'ordine di partire, il viaggio sarebbe stato lungo ed era meglio darsi una mossa.

    In marcia! O meglio, in volo!

    *Ore 09.12*

    ...Lotta contro il maaale, combatte solo la malvagitààà!

    Il viaggio proseguiva lento e noioso, per trascorrere il tempo mi ero messo a canticchiare qualche canzoncina storpiandola leggermente; il drago non sembrava gradire più di tanto, forse per il fatto che non fossi propriamente intonato ma avrei sfidato chiunque ad esserlo a bordo di una cavalcatura volante e senza una base musicale. Lo ignorai e continuai la mia canzoncina.

    Ha in fondo un grande cuoooore... combatte solo per la libertàààà... difende i buoni, sa cos'è l'amore; il nostro eroe mai si perderàààààà!
    Ha tanti amici e grande è la bontà; ma del nemico lui ha pietà!


    *Ore 12:33*

    Heeeeriiiuuul dont teik it bed!

    Un altro sonoro sbuffo da parte del drago, ovviamente ignorato dal sottoscritto che si annoiava troppo per smettere di cantare.

    Heeeeriiiuuul dont bi afreeeeid!

    In qualche modo lo dovevo pur trascorrere il tempo!

    *Ore 15.01*

    Cinque ninja
    per difendere la Terra
    dalle insidie di una guerra
    questi siamo noi!
    Cinque ninja
    dei ragazzi adolescenti
    saggi, attenti e sorridenti
    questi siamo noi!


    Altro sbuffo del drago e cenno della testa per intimarmi di smettere, palesemente ignorato.

    Cinque ninja
    sempre per la libertà
    contro la malvagità
    Questi siamo noi!
    Woooh!


    Il drago si agitò visibilmente per farmi smettere, ma oramai ci avevo preso troppo gusto per interrompermi.

    Cinque Ninja
    il pericolo si sà
    ci rincorrerà
    ma non ci impaurirà
    noi siamo i ninja... dell'Apeirooon!


    Il drago scese rapidamente di quota portandosi ad un paio di metri da terra, ma non diedi peso alla cosa.

    Tutti uniti lotteremo
    ed insieme vinceremo!
    I nemici affronteremo
    con coraggio tu lo s... aaaaaaaiiiiiiiiii!


    Il drago scomparve all'improvviso lasciandomi sospeso nel nulla e facendomi ruzzolare a terra; eppure non mi sembrava di essere tanto stonato! Evidentemente quei lucertoloni volanti avevano un pessimo gusto in fatto di musica.
    Mi rialzai dandomi una pulita veloce agli abiti ricoperti di polvere e mi misi in marcia; fortunatamente per me ero abbastanza vicino alla meta da poter proseguire a piedi ed arrivare comunque in tempo.

    *Ore 15:58*

    Ero in perfetto orario, addirittura avevo un paio di minuti di anticipo e la locanda che stavo cercando era in vista a meno di una cinquantina di metri da me. Affrettai il passo impaziente di incontrare Saruwatari e mi diressi verso l'ingresso sperando di trovarlo lì; in caso non ci fosse stato, viste le nuvole scure che si muovevano sopra la mia testa, sarei entrato per cercarlo dentro o aspettarlo lì all'asciutto.
    Da fuori la locanda non sembrava niente di eccezionale, sembrava molto un classico locale ordinario senza niente di speciale; ma d'altronde anche il nostro incontro all'apparenza doveva sembrare qualcosa di ordinario e senza alcunché di speciale.

    Interessante... vicino alla locanda c'è un boschetto piuttosto fitto, ma sono sicuro che non si estenda per molto oppure deve esserci uno spiazzo piuttosto grande dentro di esso. Sono quasi certo che Saru non avrebbe mai scelto un posto in cui è così difficile muoversi per sfidarmi, perché tanto lo sappiamo entrambi che arriveremo a scontrarci anche stavolta...

    Scacciai quel sentimento di tristezza che iniziava ad affiorare al pensiero di dover usare la violenza su di una delle poche persone che reputavo un vero amico; purtroppo però Saruwatari aveva un carattere particolare e riusciva ad esprimersi solo quando combattevamo e, visto l'immenso favore che gli dovevo, non potevo certo rifiutare di comunicare con lui in quel modo che tanto detestavo.

    E se invece avesse scelto un fitto bosco per nascondere qualche trappola? I suoi esplosivi possono essere un serio prob... ah! Non ha senso preoccuparsi adesso!

    Arrivai alla locanda e le girai attorno, visto che ero giunto dalla direzione opposta all'ingresso; Saruwatari era lì, davanti all'ingresso ad aspettarmi in perfetto orario.

    Ehilà! Tutto bene?

    Salutai, avvicinandomi a lui e fissandolo curioso, cercando di capire cosa avesse di diverso dal solito.


    Due cosucce: ho scritto che Saru era già lì ad aspettarmi, ma se vuoi arrivare in ritardo dimmelo e modifico. Nella ruolata con Mai (se non ho capito male io) hai deciso di abbandonare per sempre gli occhiali da sole; nel dubbio che tu l'abbia fatto o meno sono rimasto vago con la mia ultima frase.

    PS: editato inserendo qualche citazione... e rivelando che Walt non sa cantare XD


    Edited by CyberWarrior - 15/3/2015, 19:35
     
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    47.1 CIAO...



    La risposta di Walter non si fece attendere troppo e così ebbi conferma del nostro incontro. Passai quindi il resto della settimana in semplici e banali missioni, nella speranza di acquisire sempre più tranquillità e auto-controllo. Il risultato non era troppo buono, passavo ancora troppo tempo a rodermi il fegato per qualsiasi cosa e molto spesso sentivo la bottiglia chiamarmi con un'insistenza che non prometteva nulla di buono. Resistetti e cercai di andare avanti, ma i progressi in cui avevo posto tanta speranza latitavano. Restava da vedere se l'incontro con il vecchio Walt mi avrebbe fatto bene o male. Quel disgraziato sapeva tirare fuori la parte peggiore di me, ma mi stimolava anche in senso positivo. Probabilmente avrebbe avuto un ruolo centrale nella mia rinascita, anche se non capivo ancora quale.
    Partii di buona mattina, per essere sicuro di arrivare in orario. Camminai tutto il tempo in silenzio, facendo un'unica pausa, per mangiare un panino che mi ero portato da casa. Grazie alla regolarità della marcia, arrivai con circa un'ora di anticipo. Siccome avevo molto da aspettare, scelsi almeno un posto comodo dove sistemarmi. Mi misi seduto ai piedi di un albero, nel piccolo boschetto che si trovava a poca distanza dal locale prescelto. Era un bel posto, si respirava una quiete inusuale, di certo più piacevole del trambusto tipico del Villaggio degli Artigiani. Era l'ideale per smaltire le scorie del tran tran quotidiano e rilassarsi in pace.

    -Anche se... un posto del genere, così pieno di ostacoli naturali, è perfetto per il mio stile di combattimento. Però non posso farlo! Non devo permettere che finisca come le altre volte! La mia rivoluzione passa anche da queste cose, credo...-

    Rimasi ancora un po' a farmi affliggere dai sensi di colpa, a ripromettermi che non avrei mai più tentato di fare così tanto male ad un mio amico e a pensare a quanto invece avessi voglia di uno scontro epico come era stato l'ultimo che avevamo fatto. Dopo mezz'ora che il mio cervello girava a vuoto su questi tre pensieri antitetici, mi forzai a cambiare argomento. Non sapendo cosa altro provare, decisi di puntare su qualcosa di impegnativo, ma leggero.

    -Devo decidere con quale insulto posso chiamare il vecchio Walt appena lo vedo! Voglio dire, “Pagliaccio di ghiaccio” mi piace molto, però è anche importante cambiare! Devo trovare qualcosa di innovativo...-

    Passai un bel po' di tempo a vagliare le varie opzioni possibili. “Principessa” era un po' banalotto e in più mi sentivo in colpa a fare insulti omofobi. Discorso simile per un epiteto razzista tipo “mangiasabbia”, volevo assolutamente trovare qualcosa di più ingegnoso e di più personale. Cercai qualcosa che facesse riferimento all'Ichibi, ma l'unica cosa che mi venne in mente fu un possibile riferimento alla “coda di davanti” e non trovai il modo di rendere questa cosa in maniera abbastanza offensiva e non banale. Pensai anche a qualche possibile gioco di parole con la sua innata, ma il meglio che mi venne era “vinello annacquato”, che come insulto faceva davvero pena.

    -Dannazione, ho perso proprio il tocco! Peccato, mi sa che mi toccherà esordire con un sempreverde, tipo “ciao, stronzo” o qualcosa di simile...-

    Non del tutto soddisfatto, mi alzai comunque dalla mia posizione. Era quasi ora dell'appuntamento, non avevo più tanto tempo da perdere. Arrivai con passo lento di fronte all'ingresso, ero in anticipo di mezza dozzina di minuti, stando all'orologio bene in vista all'ingresso del locale. Rimasi lì ad aspettare ancora un po', finché il vecchio Walt non arrivò. Era sempre il solito, lui, aveva l'aspetto di sempre, tranquillo e gioviale. Quello ad essere cambiato ero io. Questo pensiero, pur nella sua ovvietà, mi prese alla sprovvista. Non ci avevo pensato fino ad allora, ma il cambiamento estetico era troppo evidente perché lui lo ignorasse. A Takumi in pochi mi avevano chiesto spiegazioni, in pochi erano interessati a quello che ero diventato negli ultimi tempi. Ma lui tutto questo non lo sapeva, non sapeva niente di niente. Rimasi per un attimo paralizzato da questi pensieri, tanto che dimenticai persino di insultarlo, come facevo di solito quando lo vedevo. Forse era una cosa positiva, tutto sommato.

    -Ehilà! Tutto bene?-

    Il suniano si piazzò davanti a me, scrutandomi con aria avida di notizie. Probabilmente si era stupito per il mio aspetto fisico, così diverso da prima. Avevo rinunciato ai miei occhiali, mi ero tagliato baffi e pizzetto, avevo persino cercato di indossare qualcosa che non fosse del solito colore nero pece, una semplice maglia grigia. Non ressi il suo sguardo indagatore e mossi gli occhi di lato, evitando il contatto visivo. Ero palesemente a disagio, soprattutto al pensiero di dover parlare con un'altra persona. E non una persona qualunque, ma proprio Walter Heryul, praticamente l'unico amico degno di questo nome che mi rimaneva. Mi scoprii impaurito a parlargli, timoroso della sua possibile reazione. Il ricordo del disastro che avevo combinato con Mai era ancora vivo e, anche se la vicenda si era conclusa più o meno decentemente, mi aveva dimostrato quanto fossi peggiorato nell'arte di discutere, arte in cui non avevo mai brillato, del resto. Però dovevo affrontarlo. Glielo dovevo, visto quanto aveva fatto in passato per me. Ero troppo in debito con lui per poter pensare di fuggire.

    -Sono... sono successe tante cose, nell'ultimo periodo. Ho passato momenti molto spiacevoli e ho avuto più di un problema. Diciamo che ho voluto dare un taglio con il passato e ho pensato che un cambio estetico potesse essere il primo passo! Tu... tu invece come te la passi? Hai novità?-

    Evitai maldestramente lo sguardo del vecchio Walt e, non appena potei, cercai di deviare la conversazione. Ero troppo a disagio, non volevo che si ripetesse un'altra volta il dramma a cui avevo dato vita qualche giorno prima, con la povera Mai. Non volevo permettermi di fare del male ad un'altra persona a cui tenevo.
     
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    Saruwatari aveva decisamente qualcosa di diverso ma non so perché non riuscivo a capacitarmi di cosa; quando lo salutai notai il suo evidente disagio ed il fatto che stesse cercando di evitare il mio sguardo non fissandomi negli occhi. Occhi... stavo guardando Saruwatari dritto negli occhi! Niente occhiali o altro e pure niente pizzetto e niente baffi; ecco cosa aveva di diverso!

    Sono... sono successe tante cose, nell'ultimo periodo. Ho passato momenti molto spiacevoli e ho avuto più di un problema. Diciamo che ho voluto dare un taglio con il passato e ho pensato che un cambio estetico potesse essere il primo passo! Tu... tu invece come te la passi? Hai novità?

    Io, ecco...

    Rimasi un attimo interdetto non sapendo se scusarmi per non essermi accorto subito del suo cambiamento o se proseguire come niente fosse.

    Sai, mi fa un po' effetto vederti senza occhiali; non che tu non stia bene senza... e non stavi male nemmeno quando li avevi! Comunque, per rispondere alla tua domanda; ho interessanti novità.

    Lanciai un rapido sguardo verso le nuvole all'orizzonte e feci cenno a Saru in loro direzione.

    Sembra che pioverà fra non molto, a me il freddo e la pioggia non creano fastidio ma forse tu preferisci entrare nella locanda? Oppure preferisci andare in qualche luogo più "riparato".

    Marcai leggermente l'ultima parola per fargli capire cosa intendessi realmente, il nostro discorso era piuttosto delicato e probabilmente nessuno di noi due avrebbe voluto che orecchie indiscrete lo sentissero. Lasciai che fosse Saru a fare strada e lo seguii; quando saremmo stati in un posto in cui avremmo potuto parlare senza problemi avrei continuato il discorso.

    Riguardo le novità di cui ti parlavo prima... mi sono informato sui sigilli di cui parlammo l'altra volta e ho trovato qualcuno in grado di insegnarmi come realizzarne uno, fra l'altro suddetta persona è anche un ninja medico quindi abbiamo anche risolto il problema legato a tale mancanza. Non credo tu conosca questa persona direttamente, però sono certo ti ricorderai di Jack Kaguya visto che lo abbiamo anche sfidato... ecco, il medico che mi sta insegnando il sigillo per intrappolare un Demone è sua figlia adottiva, Annie Kaguya; quindi abbiamo dalla nostra parte qualcuno che se ne intende sicuramente più di noi due messi assieme, direi che possiamo stare decisamente più tranquilli con lei in squadra. Non credi?
     
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    47.2 QUESTION TIME IV



    -Io, ecco... -

    Il suniano sembrò un attimo confuso, ma per fortuna non volle indagare più di tanto su ciò che avevo solo accennato malamente. Meglio così, pensai.

    -Sai, mi fa un po' effetto vederti senza occhiali; non che tu non stia bene senza... e non stavi male nemmeno quando li avevi! Comunque, per rispondere alla tua domanda; ho interessanti novità. -

    Sorrisi di fronte alla prima frase del ragazzo, vistosamente impacciata. Era sempre il solito Walter Heryul, non sarebbe cambiato mai, quel disgraziato. Neanche con un dannato demone in corpo, non ne dubitavo.

    -Sembra che pioverà fra non molto, a me il freddo e la pioggia non creano fastidio ma forse tu preferisci entrare nella locanda? Oppure preferisci andare in qualche luogo più "riparato". -

    Dopo aver guardato qualche attimo il cielo, effettivamente nuvoloso, il suniano parlò in tono ammiccante. Era chiaro dove volesse arrivare.

    -Anche a me piace la pioggia, non mi faccio certo problemi a prendermi due gocce. In più è troppo presto per cena, quindi credo che la cosa migliore sia farci quattro passi in zona.-

    Visto che mi fece cenno di fare da guida, gli feci strada per uno spiazzo lì vicino, a cui si giungeva dopo aver attraversato una piccola parte del boschetto. In cinque minuti di camminata ci arrivammo. Lì non ci avrebbe disturbato nessuno.

    -Riguardo le novità di cui ti parlavo prima... mi sono informato sui sigilli di cui parlammo l'altra volta e ho trovato qualcuno in grado di insegnarmi come realizzarne uno, fra l'altro suddetta persona è anche un ninja medico quindi abbiamo anche risolto il problema legato a tale mancanza. Non credo tu conosca questa persona direttamente, però sono certo ti ricorderai di Jack Kaguya visto che lo abbiamo anche sfidato... ecco, il medico che mi sta insegnando il sigillo per intrappolare un Demone è sua figlia adottiva, Annie Kaguya; quindi abbiamo dalla nostra parte qualcuno che se ne intende sicuramente più di noi due messi assieme, direi che possiamo stare decisamente più tranquilli con lei in squadra. Non credi? -

    Erano tutte notizie positive, o quasi. Un po' mi preoccupava il riferimento a quel Jack Kaguya, da quando lo avevamo incontrato avevo indagato un minimo su di lui. Oltre ad avere sigillato dentro di sé il Sanbi, costui era diventato uno dei tre Sannin di Kiri. Insomma, non uno da fare arrabbiare, di certo. Fui in dubbio se parlare di tutto questo o meno, ma alla fine mi convinsi a farlo.

    -Mi sembra un'ottima cosa, sono sicuro che la sua presenza ci potrà aiutare non poco. Ho solo una perplessità. Questo Jack non sa nulla delle intenzioni di sua figlia? Non è che se la prenderà e vorrà ucciderci tutti quanti? Perché questo potrebbe essere un problema... -

    Cercai di non calcare troppo la mano, perché ero molto a disagio nel mettermi a fare storie in quella maniera. Pochi istanti dopo queste prime due domande, me ne venne un'altra, che quindi cercai di porgli prima che lui potesse rispondere.

    -Ah, inoltre... non conviene dare a lei il sigillo protettivo? Io me la posso cavare senza problemi, lei magari potrebbe essere più in difficoltà. I medici vanno protetti in tutti i modi, no?-
     
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    Mi sembra un'ottima cosa, sono sicuro che la sua presenza ci potrà aiutare non poco. Ho solo una perplessità. Questo Jack non sa nulla delle intenzioni di sua figlia? Non è che se la prenderà e vorrà ucciderci tutti quanti? Perché questo potrebbe essere un problema...

    Riflettei per un attimo su quella domanda; quale figlio degenere sarebbe mai partito per una missione suicida senza dire nulla ai propri genitori? Tranne me, ovviamente.

    Ah, inoltre... non conviene dare a lei il sigillo protettivo? Io me la posso cavare senza problemi, lei magari potrebbe essere più in difficoltà. I medici vanno protetti in tutti i modi, no?

    Esternai i miei pensieri rispondendo alla prima domanda di Saruwatari.

    Beh, credo che abbia detto a suo padre che ha intenzione di aiutarci in qualcosa di tanto pericoloso... o almeno credo, visto che le avevo fatto promettere di non condividere il mio piano con orecchie indiscrete. Ammetto che io stesso non ho ancora detto niente ai miei genitori, ma solo per non farli preoccupare prima del tempo; se rivelassi loro quello che ho in mente sono certo che mi incatenerebbero al letto piuttosto che lasciarmi andare. E non posso che dare loro ragione; in ogni caso mi premurerò di chiedere ad Annie se e quanto Jack sa di tutto ciò e se la cosa potrebbe diventare pericolosa per noi. Non sarebbe bello sopravvivere ad un Demone per poi doverne combattere un altro.
    Riguardo al sigillo, ammetto che sia importante proteggere il medico ma tu sei sicuro di voler correre il rischio e combattere senza? Se ti accadesse qualcosa non potrei mai perdonarmelo...
    Sia ben chiaro, non voglio certo sminuire le tue abilità ma come si dice: la prudenza non è mai troppa.


    Sapevo che la proposta di Saru era razionale e sensata, proteggere la vita al medico del gruppo avrebbe garantito la salvezza di tutti; proteggere solo Saru non avrebbe invece avuto lo stesso effetto benefico per il gruppo, ma nonostante ciò la mia parte irrazionale ed emotiva continuava a voler proteggere lui. Lui era quello di cui mi fidavo di più, lui era quello che avrebbe potuto prendere il comando del gruppo se mi fosse successo qualcosa, lui era il fulcro attorno al quale ruotava il mio piano.

    Comunque, del sigillo possiamo discuterne anche un'altra volta, ho intenzione di fare una riunione con tutte le persone che ho reclutato per discutere tutti i dettagli di questa folle missione... beh, non proprio tutti; tutti quelli che devono sapere, ecco. In quel momento potremo decidere chi avrà più bisogno del sigillo protettivo.
    Tu piuttosto, a che punto sei con "quella" tecnica?
     
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    47.3 PENSIERI



    -Beh, credo che abbia detto a suo padre che ha intenzione di aiutarci in qualcosa di tanto pericoloso... o almeno credo, visto che le avevo fatto promettere di non condividere il mio piano con orecchie indiscrete. Ammetto che io stesso non ho ancora detto niente ai miei genitori, ma solo per non farli preoccupare prima del tempo; se rivelassi loro quello che ho in mente sono certo che mi incatenerebbero al letto piuttosto che lasciarmi andare. E non posso che dare loro ragione; in ogni caso mi premurerò di chiedere ad Annie se e quanto Jack sa di tutto ciò e se la cosa potrebbe diventare pericolosa per noi. Non sarebbe bello sopravvivere ad un Demone per poi doverne combattere un altro. -

    Mi dispiacque sentire che la mia domanda aveva messo sotto pressione Walter e mi dispiacque sentirlo evidentemente preoccupato per i suoi genitori. Era una persona fin troppo gentile, mi sentivo in colpa a lasciargli tutta questa pressione addosso e a fare preoccupare a sua volta la sua famiglia, in questo modo. Sarebbe stato meglio se fosse stata una persona del tutto sola come me a prendersi tutti questi rischi e tutte queste responsabilità. Ma non avevo le qualità necessarie, mentre lui sì. Per questo dovevo supportarlo per quanto potevo, perché realizzasse quello che io non sarei mai in grado di fare.

    -Riguardo al sigillo, ammetto che sia importante proteggere il medico ma tu sei sicuro di voler correre il rischio e combattere senza? Se ti accadesse qualcosa non potrei mai perdonarmelo...
    Sia ben chiaro, non voglio certo sminuire le tue abilità ma come si dice: la prudenza non è mai troppa. -


    Sentii farsi forte la commozione, era da tanto che non sentivo qualcuno preoccuparsi sinceramente per me, Mai a parte. Mi sentivo in colpa, perché sentivo di non essere in grado di ricambiare tutto quello che lui aveva sempre fatto per me, nonostante tutti i miei sforzi. Trattenni le lacrime e cercai di parlare con chiarezza, però le parole non volevano uscire. Sapevo quello che volevo dire, era puro buon senso. Era meglio proteggere una persona in ruolo così importante come il medico, era meglio proteggere la figlia di un uomo potente piuttosto che il figlio di un clan di falliti, era meglio proteggere una giovane dal futuro probabilmente radioso piuttosto che un ex alcolizzato dalle tendenze suicide. Ma non riuscii a dire niente di tutto ciò, non tanto perché volessi nascondere i miei pensieri, quanto perché proprio essi deviarono subito ad una velocità disarmante.

    -E poi la mia vita non ha importanza. Io posso morire senza rimorso, se è per il bene di una missione del genere. O forse è proprio la morte che cerco? Cerco così di dare un senso a tutto? O potrebbe essere che lo faccia solo per fuggire? Per fuggire da tutto, da questa trasformazione che non sono in grado di compiere, nemmeno per il bene della donna che amo... sì, forse è proprio così, ma... ma non voglio che il vecchio Walt lo sappia. Tutti, ma non lui. Dannazione, sono proprio un essere inutile, a mettermi a fare questi pensieri maledetti anche mentre stiamo discutendo di cose così importanti, di dettagli che potrebbero determinare successo o fallimento. Vale così poco il mio supporto? È questo il massimo che posso fare? Dopo tutte le parole, le buone intenzioni, non riesco davvero a fare di più, a-

    Per fortuna dovetti interrompere forzatamente quella spirale degenerativa che i miei pensieri avevano preso. Il suniano riprese a parlare, salvandomi dagli oscuri flutti in cui stava affondando la mia mente malata. Ancora una volta stava facendo così tanto per me, anche se non sapevo quanto consapevolmente.

    -Comunque, del sigillo possiamo discuterne anche un'altra volta, ho intenzione di fare una riunione con tutte le persone che ho reclutato per discutere tutti i dettagli di questa folle missione... beh, non proprio tutti; tutti quelli che devono sapere, ecco. In quel momento potremo decidere chi avrà più bisogno del sigillo protettivo.
    Tu piuttosto, a che punto sei con "quella" tecnica? -


    Ci misi un attimo ad assorbire tutte quelle informazioni, che non erano molte, ma erano più di quante ne fossi in grado di accogliere con facilità. Mi ci misi di impegno e riuscii a cogliere tutto, ma questo volle dire altro tempo per rielaborare i dati e rispondere.

    -Sì. Sì, va bene, parlarne tutti insieme è meglio, credo. E la tecnica... la tecnica dovrebbe essere pronta. Se vuoi... se vuoi, possiamo provarla, ma magari non adesso, dopo. Ti va? Adesso volevo... volevo solo parlare...-

    Mi vergognavo come un matto a dire quelle parole, era diverso da come mi comportavo di solito con lui, però avevo bisogno di tutto quello. Mi aiutava a tenere lontani cattivi pensieri e magari anche a non farmi prendere dall'insano desiderio di combattere con lui, cosa che dovevo cercare di evitare ad ogni costo.

    -Chi altro viene in missione?-
     
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    Sì. Sì, va bene, parlarne tutti insieme è meglio, credo. E la tecnica... la tecnica dovrebbe essere pronta. Se vuoi... se vuoi, possiamo provarla, ma magari non adesso, dopo. Ti va? Adesso volevo... volevo solo parlare...

    No, c'era decisamente qualcosa che non andava; io e Saru avevamo sempre parlato con i pugni, non con le parole... beh in realtà non ci eravamo mai presi fisicamente a pugni visto che il Takumiano prediligeva il combattimento a distanza, ma non era questo il punto. Era evidente che qualcosa non andasse in lui, un volta non avrebbe esitato un secondo a spararmi contro un'illusione per provarla; insomma ero il suo tester preferito per i genjutsu, anche se non ne andavo proprio fiero di ciò.

    Chi altro viene in missione?
    Cosa c'è che non va?

    Dissi la mia frase in contemporanea con la sua, scusandomi subito per avergli parlato sopra e controllando che non avesse nient'altro da dire prima di parlare di nuovo.

    Saru tu non sei mai stato un tipo a cui piace parlare e, per quanto apprezzi una normale chiacchierata, mi sembra strano che sia tu a proporla; non sono tipo da cavare le parole di bocca a qualcuno né da forzare una persona a parlare controvoglia, però se c'è qualcosa che ti turba sappi che puoi parlarne tranquillamente con me e riceve tutto l'aiuto che posso darti. Mi pare il minimo visto tutto quello che stai facendo per me.

    Rimasi un paio di secondi in silenzio e poi, se non avesse detto nulla, avrei proseguito.

    Per rispondere alla tua domanda; la mia formazione originale comprendeva tre persone oltre al sottoscritto: tu, Kenshi e Akira Musashi; non so se lo conosci, gli feci da esaminatore durante il suo esame genin e vidi il suo potenziale, ha un'innata molto particolare che lo rende praticamente invulnerabile fisicamente e quindi perfetto per una missione tanto pericolosa. Dopo il nostro ultimo incontro ho cercato un medico, come ti ho già detto, e l'unica persona che ho trovato è la figlia adottiva del Sannin di Kiri, anche lei ha un'innata molto particolare: è in grado di creare e manipolare cioccolata, ma attento a non sottovalutarla, anche se non sembra è un'innata potente, per certi versi simili alla mia ma molto più pericolosa sotto molti altri punti di vista.
    E per finire... ecco, l'ultima persona in realtà non la volevo reclutare; stavo parlando con lei e, durante il discorso, sono stato scoperto a progettare qualcosa. Io sono un pessimo bugiardo e lei continuava a voler scoprire la verità, quindi alla fine le ho raccontato tutto... e Mai Yamanaka mi ha praticamente obbligato a farla venire con noi; ho provato a farla ragionare ma non c'è stato verso quindi alla fine ho accettato per evitare che provi a seguirci di nascosto, almeno così non correrà rischi inutili. Il problema è che, a quanto mi ha detto lei, dopo la sua fuga da Yuki non ha buoni rapporti con Kenshi; le ho promesso di farle un sigillo protettivo identico a quello che ho dato a te per proteggerla anche da Kenshi casomai desse di matto, ma in ogni caso vorrei che ci fossimo tutti quando i due si incontreranno per evitare qualsiasi tipo di problema.
    E questa è la formazione completa.
     
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    47.4 TUTTO CROLLA II



    -Cosa c'è che non va?-

    Il suniano fece la sua domanda nello stesso istante in cui io facevo la mia, gettandomi nel panico. Aveva capito tutto, non potevo più nascondermi, e la frase successiva me ne diede la certezza.

    -Saru tu non sei mai stato un tipo a cui piace parlare e, per quanto apprezzi una normale chiacchierata, mi sembra strano che sia tu a proporla; non sono tipo da cavare le parole di bocca a qualcuno né da forzare una persona a parlare controvoglia, però se c'è qualcosa che ti turba sappi che puoi parlarne tranquillamente con me e riceve tutto l'aiuto che posso darti. Mi pare il minimo visto tutto quello che stai facendo per me.-

    Rimasi a bocca aperta, cercando di trovare delle parole per spiegarmi, cercando di dire qualcosa che avesse un qualche senso. Non sapevo se raccontare tutto quello che mi stava succedendo, non sapevo se fosse giusto inondare quel povero ragazzo con i miei inutili problemi. Però non me la sentivo neanche di mentirgli, non al vecchio Walt, non un'altra volta.
    Non ricevendo una risposta, il suniano decise di darne una alla domanda che gli avevo posto io. Fui sollevato all'idea di non dover parlare, per il momento, ma sentivo che si trattava solo di rimandare l'inevitabile. Cercai di concentrarmi e ascoltare ogni parola dell'Heryul, perché sapevo che esse erano molto importanti, di sicuro più delle mie inutili turbe mentali.

    -Per rispondere alla tua domanda; la mia formazione originale comprendeva tre persone oltre al sottoscritto: tu, Kenshi e Akira Musashi; non so se lo conosci, gli feci da esaminatore durante il suo esame genin e vidi il suo potenziale, ha un'innata molto particolare che lo rende praticamente invulnerabile fisicamente e quindi perfetto per una missione tanto pericolosa. Dopo il nostro ultimo incontro ho cercato un medico, come ti ho già detto, e l'unica persona che ho trovato è la figlia adottiva del Sannin di Kiri, anche lei ha un'innata molto particolare: è in grado di creare e manipolare cioccolata, ma attento a non sottovalutarla, anche se non sembra è un'innata potente, per certi versi simili alla mia ma molto più pericolosa sotto molti altri punti di vista.
    E per finire... ecco, l'ultima persona in realtà non la volevo reclutare; stavo parlando con lei e, durante il discorso, sono stato scoperto a progettare qualcosa. Io sono un pessimo bugiardo e lei continuava a voler scoprire la verità, quindi alla fine le ho raccontato tutto... e Mai Yamanaka mi ha praticamente obbligato a farla venire con noi; -


    Quando sentii il nome della neo-takumiana il mio cuore saltò un battito. Sussurrai un leggero "no", anche se non ebbi la forza di pronunciarlo ad alta voce. Non potevo crederci, ero confuso e spaventato, ma cercai comunque di rimanere concentrato e ascoltare tutto.

    -ho provato a farla ragionare ma non c'è stato verso quindi alla fine ho accettato per evitare che provi a seguirci di nascosto, almeno così non correrà rischi inutili. Il problema è che, a quanto mi ha detto lei, dopo la sua fuga da Yuki non ha buoni rapporti con Kenshi; le ho promesso di farle un sigillo protettivo identico a quello che ho dato a te per proteggerla anche da Kenshi casomai desse di matto, ma in ogni caso vorrei che ci fossimo tutti quando i due si incontreranno per evitare qualsiasi tipo di problema.
    E questa è la formazione completa.-


    Quando Walt finì di parlare, sentii un grande vuoto assalirmi da dentro. Era una situazione folle, la peggiore che potessi anche solo immaginare. Non potevo permettere che Mai corresse un rischio così grande, non era giusto. Dopo tutto quello che aveva passato, dopo tutta la sofferenza e il dolore che aveva dovuto affrontare, dopo che finalmente era riuscita a trovare un po' di pace. Non dovevo permetterlo, non potevo. Avrei dovuto fermarla anche con la forza, pensai, però capii subito che non sarebbe stata la cosa giusta. Lei non era un oggetto, non era quello il modo in cui dovevo proteggerla. E allora come? Era una donna testarda, dannatamente testarda, non avrebbe cambiato idea nemmeno se le avessi parlato. La conoscevo fin troppo bene e potevo immaginare quanto fosse determinata. Però ero anche consapevole di quali rischi comportasse la nostra impresa e l'idea che lei potesse morire... non potevo pensarci. Sarebbe stato troppo ingiusto, troppo doloroso.

    -Cosa dovrei fare?! Qualcuno me lo dica...-

    All'improvviso mi accorsi di stare piangendo da un bel po'. Ero talmente preso dai miei pensieri che non ero riuscito più a trattenermi e ora le mie guance erano percorse da grossi rivoli salati. L'espressione del mio volto probabilmente rifletteva tutta la disperazione interiore, tutta l'incapacità di trovare una soluzione a quel problema che mi tormentava. Guardai il giovane suniano con aria implorante, poi non riuscii a reggere più il terrore. Le gambe traballanti cedettero di colpo, facendomi crollare al suolo. Mi sembrava tutto finito, tutto perso. Mai sarebbe morta senza che io potessi fare niente, ne ero sicuro. Non ero in grado di proteggerla, non ero in grado di combinare niente di buono. Rimasi al suolo tutto tremante, non ero in grado di reagire da solo allo shock.
     
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    Quando pronunciai il nome di Mai il volto di Saruwatari cambiò; non era un cambiamento palese ma, ora che non indossava più gli occhiali da sole, potevo leggere qualcosa di simile a preoccupazione nei suoi occhi. Feci finta di niente e continuai il mio discorso, se aveva qualcosa da dire ero certo che me l'avrebbe detto lui stesso, io non ero tipo da cavare le parole fuori di bocca ad una persona. Quando pronunciai le ultime parole Saru scoppiò a piangere ed entrò in evidente stato di shock, rimasi spiazzato da quella reazione non aspettandomela minimamente.

    Oh mamma! Non so come comportarmi con i bambini che piangono, figuriamoci con gli adulti! E ora che faccio?!

    Andai in confusione, chiedendomi se dovessi stare lì a lasciarlo sfogare o se avessi dovuto provare a dire qualcosa per tirarlo su di morale; però non sapevo cosa dire, quindi forse dovevo solo limitarmi a stare in silenzio oppure potevo provare ad asciugare le sue lacrime tramite il controllo dell'acqua.
    Vidi Saruwatari guardarmi pieno di paura e seppi che dovevo fare qualcosa, anche se non sapevo cosa; fortuna volle che un indiziò mi arrivò subito. Il Takumiano cadde, probabilmente per lo shock e la paura; mi gettai verso di lui prendendolo al volo e sorreggendolo per non farlo cadere a terra.

    Dobbiamo decisamente parlare noi due.

    Mi feci forza e trascinai Saruwatari con me cercando di tenerlo in piedi, lo appoggiai ad un albero e feci un passo indietro, assicurandomi che non cadesse. Poi mi preparai a fare qualcosa che odiavo, litigare.

    Ehi ascoltami bene, Sarucoso! E guardami negli occhi mentre ti parlo.

    Mi tolsi gli occhiali, in modo che potesse guardarmi per bene, ed attivai un'illusione; ero quasi del tutto certo che un ninja capace come lui in quel campo mi scoprisse subito, ma speravo che il suo stato emotivo mi aiutasse un po'.

    CITAZIONE
    Aura dell'Eroe (Eiyu no Zencho)

    Genjutsu
    Liv. C

    Illusione semplice che consiste nel far provare una certa reverenza nei confronti dell'utilizzatore, che sarà visto dalle vittime del genjutsu come come circondato da un'aura di eroicità ed epicità.
    La tecnica non richiede sigilli e, se la God Mode è attiva, questa tecnica si attiva automaticamente.

    Mondo: Reale
    Bersaglio: Area
    Immobilità: Non Richiesta

    Consumo: 5 a turno

    Hai davanti a te uno che fra meno di un mese si ritroverà con un Cercoterio nella pancia, che [secret censorship]; se permetti quello che dovrebbe mettersi a piangere qui sarei io! Eppure ti sembra che lo stia facendo? No! Quindi sii uomo e smetti di piangere, poi prendi coraggio e se hai qualcosa che ti turba parlane; santa granita, hai davanti a te il futuro ninja più forte del mondo e non ne approfitti nemmeno per chiedergli consiglio? E sì, ho usato "santa granita" come imprecazione!
     
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    47.5 ALL ABOUT ME



    -Dobbiamo decisamente parlare noi due. -

    Il suniano mi prese al volo, interrompendo la mia caduta. Poi mi trascinò via e mi poggiò contro un albero. Non feci resistenza, ero troppo stravolto.

    -Ehi ascoltami bene, Sarucoso! E guardami negli occhi mentre ti parlo. -

    Alzai lo sguardo, fissando l'Heryul. Lui si stava togliendo gli occhiali, segno che dava molta importanza alla discussione. Ne fui contento. Un istante dopo sentii che aveva attivato un'illusione, un'illusione molto debole, cosa che invece mi diede solo fastidio. Volevo ascoltare quello che aveva da dirmi, volevo capire quale aiuto avrebbe potuto darmi una persona grandiosa come lui, volevo essere salvato. Non sapevo quale tipo di genjutsu avesse attivato, ma non lo volevo. Non era quello di cui avevo bisogno, avevo bisogno di realtà, non di una stupida illusione. Composi l'unico sigillo del Rilascio, che spazzò via con facilità la tecnica del suniano. Giusto in tempo per avere un accesso completo alle parole del mio caro amico.

    CITAZIONE
    Arte Magica: Rilascio (Ninpou: GenJutsu Kai)
    Tipo: Ninjutsu
    Per far fronte alla temibile arte illusoria gli shinobi hanno ideato una tecnica in grado di disperdere il flusso insinuatosi nel cervello in seguito a una genjutsu subita.
    L'utilizzatore prima di tutto deve essere conscio che l'illusione non è reale. Soddisfatto questo requisito deve compilare un sigillo e sperare di sciogliere l'illusione, poiché la tecnica in alcuni casi può non funzionare.
    [Leggere il regolamento delle genjutsu per il funzionamento]
    [Sigilli: Capra]
    Consumo: pari a quello della tecnica da sciogliere

    -Hai davanti a te uno che fra meno di un mese si ritroverà con un Cercoterio nella pancia, che [...]; se permetti quello che dovrebbe mettersi a piangere qui sarei io! Eppure ti sembra che lo stia facendo? No! Quindi sii uomo e smetti di piangere, poi prendi coraggio e se hai qualcosa che ti turba parlane; santa granita, hai davanti a te il futuro ninja più forte del mondo e non ne approfitti nemmeno per chiedergli consiglio? E sì, ho usato "santa granita" come imprecazione! -

    Aveva ragione, aveva dannatamente ragione. Come al solito mi stavo facendo travolgere dai miei problemi senza pensare agli altri, come al solito stavo cercando di nascondermi dietro una maschera. Non era così che potevo cambiare, non ci sarei riuscito mai se non mi sforzavo neanche di provarci. Avevo bisogno di Walter, ora più che mai, dovevo essere sincero con lui.

    -Scusami... io... lo so, so quanto è un periodo complicato per te. Lo so benissimo, non volevo darti più pensieri di quanti ne avessi già, però... non ha senso, scusami. Dobbiamo parlare...-

    Provai ad alzarmi e ce la feci senza troppa fatica. Avevo ripreso un minimo di contegno, per fortuna. Trovai le parole subito e le sputai fuori senza ritegno, rapidamente. Non potevo più fuggire, in nessun modo. Avvicinai indice e pollice, per rendere più eloquente la frase successiva.

    -Walter, io sono stato a tanto così dal suicidio. Ho avuto molti problemi in questo periodo... sono sprofondato nell'alcolismo e nella depressione. Sono uscito da poco dal primo e sto cercando di affrontare il secondo... come avrai capito con poco successo. Ma ci sto provando, anche perché... perché amo Mai Yamanaka... è per questo che prima... scusami, è stata una reazione un po'... scomposta? Scusami davvero. Io... io non mi fido di me stesso, non sono in grado di proteggerla, ma tu sì. Mi dispiace darti altri pensieri, ma posso chiedere il tuo aiuto? Lei ha sofferto già troppo... se morisse... ti prego, non mi interessa di morire, ma lei non deve... non può... scusami... scusami.-

    Gli occhi erano allagati da altre lacrime, ma non si staccarono da quelli di Walter. Avevo bisogno di una sua risposta, avevo bisogno del suo aiuto. Lui e Mai erano tutto ciò che mi rimaneva.

    CITAZIONE
    Chakra: 823/828
     
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    Uno schiaffo; fu quella la prima reazione istintiva che ebbe il mio corpo all'udire le parole di Saruwatari: tirargli una sberla, ma non una debole data con affetto o per scherzo, no un sonoro schiaffo con tanto di impronta rossa di mano rimasta sulla faccia del Takumiano.

    Stupido idiota...

    Mormorai a denti stretti rimettendomi gli occhiali sul naso e alzando leggermente il tono della voce in modo che mi sentisse.

    Ti ho sempre reputato il mio migliore amico e allo stesso tempo il mio acerrimo rivale; eri sempre un passo avanti a me, ma per quanto ciò potesse irritarmi alla fine ne ero contento. Eri sempre un passo avanti a me e questo voleva dire che potevo costantemente guardarti le spalle; mi andava bene esserti secondo, per quanto abbia scalato la piramide gerarchica fino a diventare uno Special Jonin non sono mai stato particolarmente interessato alla carriera da ninja e ho sempre cercato una scusa per poterla abbandonare dedicandomi ad altro. Tu... tu invece eri decisamente migliore di me come ninja, eri un ottimo stratega in combattimento e di sicuro non hai tutti i problemi mentali che ho io durante una battaglia; eri talmente capace che mi spingevi ogni volta a dare il meglio di me nonostante la mia paura di ferire qualcuno, sapevo che qualsiasi cosa avessi fatto tu avresti trovato una contromossa per annullare i miei attacchi.
    Ma ora... ora... ora mi dici queste cose e capisco che, oltre ad essere un pessimo ninja, sono stato anche un pessimo amico; sono diventato ninja per aiutare i più deboli e ora mi sto facendo aiutare, sono diventato ninja per proteggere la vita di chi mi sta a cuore e ora vi sto chiedendo di rischiarla per me.
    Mi sono impegnato tanto per cercare di ottenere un Cercoterio scordandomi cosa veramente è importante per me.


    Con un movimento repentino feci scattare la lama nascosta dell'orologio e tirai un pugno in pieno petto al Kamizuri, prolungando anche la lama per essere certo che arrivasse al cuore arrecandogli una ferita mortale; sarei stato così rapido e inaspettato che sarei dovuto riuscire a colpirlo prima che potesse reagire.

    In quel momento il sigillo protettivo della Guardia di Cerbero si attivò producendo un boato simile al ruggito di un grosso animale e scaraventandomi via con una potenza inaudita; volai indietro di qualche metro atterrando di schiena e continuando a rotolare per la forza d'inerzia del colpo, ora finalmente capivo come ci si dovesse sentire ad essere colpiti da un mio Repello.
    Mi rialzai sorridendo e ridacchiando con aria divertita, ero parecchio dolorante per via della mia folle azione ma ero allo stesso tempo soddisfatto; con un po' di fatica riuscii a rimettermi in piedi e mi appoggiai ad un albero per farmi forza.

    Eh eh! Credo che due dei tuoi problemi siano risolti...

    Trattenni un gemito di dolore e continuai.

    Per quanto potrai cadere in depressione, ci saranno i miei sigilli protettivi ad impedirti di commettere qualche stupidaggine; anche a costo di doverti riempire di sigilli farò in modo che la tua vita sia sempre protetta... anche da te stesso!
    E riguardo il tuo amore per Mai...


    Presi un secondo di pausa sia per cercare le parole adatte che per superare il lieve imbarazzo di un argomento del genere, era un discorso delicato e non potevo permettermi di dire qualcosa di stupido.

    Beh, ho distrutto il tuo sigillo protettivo e te ne dovrei fare un altro; ma me ne serve uno anche per Mai e più di tre non posso farne... direi che darle, in senso metaforico, il tuo sia un ottimo modo per dichiararsi. Non so cosa provi lei per te e credo che mai lo potrei capire visto quanto poco comprendo quella ragazza, ma se si è trasferita a Takumi con tanti altri villaggi credo che un motivo ci sarà.

    Mi avvicinai a Saruwatari zoppicando un po' e continuai a parlare.

    Io ti devo un favore enorme, anzi lo devo a tutti voi per quello che state facendo per me; aiutarti a risolvere i tuoi problemi mi pare il minimo che possa fare prima di partire per la caccia all'Ichibi, tu preoccupati di vivere una vita felice con Mai Yamanaka e a farvi tornare tutti vivi ci penserò io.
    Se davvero la ami e se ancora mi consideri tuo amico, vivi una normale vita felice e spensierata con lei e abbandona qualsiasi tipo di pensiero negativo. Io mi sono posto un obbiettivo: cambiare il mondo e per farlo non posso permettermi di avere legami affettivi di questo genere, ma tu sì; per una volta, te ne prego, invertiamoci di ruolo: tu sarai il ragazzo che cerca solo di vivere una vita normale ed io sarò il ninja che pianificherà tutto il necessario per uno scontro.


    Gli feci un ultimo sorriso amichevole, fatto sinceramente e di cuore e poi, scoppiando a ridere, aggiunsi:

    E ricordami di regalarti un paio dei miei occhiali, proprio non ce la faccio a vederti senza niente!
     
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    47.6 SOLUZIONI



    -Stupido idiota... -

    Il suniano sussurrò queste parole, appena dopo avermi tirato uno schiaffo di notevole potenza. Tentennai, non avendo ancora capito come interpretare questo gesto. Avevo paura di averlo offeso, di avere chiesto troppo anche a uno come lui. La pazienza ha un limite, anche per uno come Walter Heryul.

    -Ti ho sempre reputato il mio migliore amico e allo stesso tempo il mio acerrimo rivale; eri sempre un passo avanti a me, ma per quanto ciò potesse irritarmi alla fine ne ero contento. Eri sempre un passo avanti a me e questo voleva dire che potevo costantemente guardarti le spalle; mi andava bene esserti secondo, per quanto abbia scalato la piramide gerarchica fino a diventare uno Special Jonin non sono mai stato particolarmente interessato alla carriera da ninja e ho sempre cercato una scusa per poterla abbandonare dedicandomi ad altro. Tu... tu invece eri decisamente migliore di me come ninja, eri un ottimo stratega in combattimento e di sicuro non hai tutti i problemi mentali che ho io durante una battaglia; eri talmente capace che mi spingevi ogni volta a dare il meglio di me nonostante la mia paura di ferire qualcuno, sapevo che qualsiasi cosa avessi fatto tu avresti trovato una contromossa per annullare i miei attacchi. -

    Mi fece male sentire quelle parole, sapere che avevo ingannato persino il mio più caro amico. Anche lui aveva creduto alle menzogne che avevo creato, anche lui si era illuso che la maschera che avevo sempre indossato fosse il mio vero me. Sapere che mi stimava mi avrebbe fatto piacere un tempo, adesso mi faceva capire ancora di più quanto fossi un essere spregevole. Avevo ingannato anche lui, mi ero guadagnato la sua amicizia solo con la menzogna. Non mi avrebbe mai accettato davvero, se mi avesse conosciuto per quello che ero. Questo pensavo mentre lui mi parlava in questo modo. E quando lui cambiò argomento, mutò anche il tono di questi miei pensieri.

    -Ma ora... ora... ora mi dici queste cose e capisco che, oltre ad essere un pessimo ninja, sono stato anche un pessimo amico; sono diventato ninja per aiutare i più deboli e ora mi sto facendo aiutare, sono diventato ninja per proteggere la vita di chi mi sta a cuore e ora vi sto chiedendo di rischiarla per me.
    Mi sono impegnato tanto per cercare di ottenere un Cercoterio scordandomi cosa veramente è importante per me. -


    Volli dirgli che non era così, che non poteva essere colpa sua. Come avrebbe potuto esserlo, del resto? Ero io quello sbagliato, non lui. Sussurrai più volte “no” e piansi sempre più, incapace di reagire come un essere umano dignitoso. Lui invece, appena terminata la sua frase, passò ad un attacco repentino. Era di una velocità sconvolgente, non era solo per colpa del mio stato mentale che non riuscii a seguire i suoi movimenti. Era diventato davvero troppo forte, l'unica cosa che riuscii a pensare fu che ne ero contento. Poi un rombo terribile squarcio l'aria. Fui sbalzato all'indietro dal rinculo e allora capii quello che era successo. Si era attivato il sigillo che mi aveva imposto, mi ricordai che me l'ero portato dietro per ogni evenienza. E capii il motivo dietro alle azioni del vecchio Walt. Era davvero una persona splendida, non c'erano altre parole per definirlo.
    Cercai di rimettermi in piedi e vidi poco distante che il suniano stava facendo lo stesso, con ovvie difficoltà in più. Si tenne ad un albero, evidentemente dolorante. Mi avvicinai a lui, per rendere la conversazione più agevole. Volevo chiedergli scusa per averlo costretto a un'azione così sconsiderata, però iniziò a parlare prima lui.

    -Eh eh! Credo che due dei tuoi problemi siano risolti...
    Per quanto potrai cadere in depressione, ci saranno i miei sigilli protettivi ad impedirti di commettere qualche stupidaggine; anche a costo di doverti riempire di sigilli farò in modo che la tua vita sia sempre protetta... anche da te stesso!
    E riguardo il tuo amore per Mai...
    Beh, ho distrutto il tuo sigillo protettivo e te ne dovrei fare un altro; ma me ne serve uno anche per Mai e più di tre non posso farne... direi che darle, in senso metaforico, il tuo sia un ottimo modo per dichiararsi. Non so cosa provi lei per te e credo che mai lo potrei capire visto quanto poco comprendo quella ragazza, ma se si è trasferita a Takumi con tanti altri villaggi credo che un motivo ci sarà. -


    Rimasi in silenzio, fermo, senza capire bene cosa potessi fare per far capire al ragazzo quanto gli fossi grato. Prima che potessi fare anche solo un goffo tentativo, lui riprese a parlare.

    -Io ti devo un favore enorme, anzi lo devo a tutti voi per quello che state facendo per me; aiutarti a risolvere i tuoi problemi mi pare il minimo che possa fare prima di partire per la caccia all'Ichibi, tu preoccupati di vivere una vita felice con Mai Yamanaka e a farvi tornare tutti vivi ci penserò io.
    Se davvero la ami e se ancora mi consideri tuo amico, vivi una normale vita felice e spensierata con lei e abbandona qualsiasi tipo di pensiero negativo. Io mi sono posto un obbiettivo: cambiare il mondo e per farlo non posso permettermi di avere legami affettivi di questo genere, ma tu sì; per una volta, te ne prego, invertiamoci di ruolo: tu sarai il ragazzo che cerca solo di vivere una vita normale ed io sarò il ninja che pianificherà tutto il necessario per uno scontro.
    E ricordami di regalarti un paio dei miei occhiali, proprio non ce la faccio a vederti senza niente! -


    Le cose che volevo dire erano tante, troppe. Man mano che lui parlava ne accumulavo sempre di più e non ero sicuro di essere in grado di rispondere a tutto. Ma dovevo provarci, dovevo cercare di farmi capire. Lo volevo con tutto il cuore e probabilmente questa determinazione si rifletté anche sul mio aspetto. Meno disperato e più tenace. Più simile alla maschera che avevo sempre indossato e che ora volevo tramutare in realtà.

    -Non so come ringraziarti... davvero! Io ti sono grato e lo sarò eternamente. Sono così tanto in debito con te... e purtroppo non credo che potrò essere al tuo fianco, in futuro... in qualsiasi modo vadano le cose. Ma ti giuro che farò tutto quello che è in mio potere per poterti aiutare in questa battaglia! Renderò le mie menzogne realtà, anche solo per una volta nella vita. Io... riuscirò ad esserti utile! Ci riuscirò davvero!-
     
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    Non so come ringraziarti... davvero! Io ti sono grato e lo sarò eternamente. Sono così tanto in debito con te... e purtroppo non credo che potrò essere al tuo fianco, in futuro... in qualsiasi modo vadano le cose. Ma ti giuro che farò tutto quello che è in mio potere per poterti aiutare in questa battaglia! Renderò le mie menzogne realtà, anche solo per una volta nella vita. Io... riuscirò ad esserti utile! Ci riuscirò davvero!

    Poggiai una mano sulla spalla di Saruwatari, apprezzando il suo gesto; non avevo ben capito cosa intendesse con "rendere reali le menzogne" ma ero certo che avrei dovuto apprezzare pure quello, qualsiasi cosa fosse.

    Tu mi sei giù utile, davvero.

    Tolsi la mano e mi appoggiai ad un albero per riposarmi un secondo, non mi ero fatto troppo male ma avevo comunque preso una storta mentre rotolavo via e la caviglia mi faceva piuttosto male per cui era difficile stare in piedi.

    L'essere sempre stato un passo dietro di te è ciò che mi ha spinto ad andare avanti, a diventare più forte; avevo un rivale, qualcuno che avrei dovuto raggiungere per poi superare. Eri uno sprone costante ad impegnarmi sempre di più, probabilmente non sarei arrivato al livello cui sono adesso se non ti avessi sfidato quella prima volta al Paese del The; sai quella sconfitta, risicata per un soffio, a volte mi brucia ancora. Ad essere sincero, una parte di me è stata addirittura invidiosa che durante la guerra quel mostro gigante avesse scelto te e non me; insomma, stava prendendo tutti i migliori shinobi sul campo e mi aveva scartato per prendere te! Credo sia stato più o meno allora che l'idea di catturare un Cercoterio abbia iniziato a girarmi per il cervello... e poi sono successe tante di quelle cose. L'incontrare quel tizio misterioso che ha abbassato la mia temperatura corporea, l'essere sopravvissuto alla maledizione degli Heryul, l'aver recuperato un'arma leggendaria del mio clan... tutte cose che in pochissimo tempo mi hanno reso un ninja migliore, un ninja più forte. Ma nonostante questo, dentro di me, continuavo a ripetermi: no, non è ancora abbastanza; la prossima volta che incontrerò Saruwatari sarò talmente forte che non perderò contro di lui! Ah e non è certo finita qui, non scordiamoci dei Genjutsu! Ero una schiappa nelle illusioni e sapevo a malapena come difendermi, erano una delle mie più grandi debolezze; ma dopo il nostro ultimo scontro ci ho lavorato su duramente e ho elaborato una tecnica che me ne rendesse parzialmente immune, in modo da affrontarti senza paura.
    Quindi, se pensi di non aver combinato nulla di buono nella tua vita e ti senti un rifiuto umano, pensa al fatto che la tua sola esistenza mi ha reso quel che ora sono; se non ti avessi incontrato ora probabilmente non sarei il Pagliaccio di Ghiaccio.


    Conclusi con un sorriso, agitando la testa come per mimare un clown; dovevo decisamente tanto a quel ragazzo, anche se lui non se ne rendeva conto.
     
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