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Contendenti: Saruwatari Kamizurui vs Akira Musashi
Regole Speciali: Nessuna
Luogo: Appena fuori dalle mura di Kiri
Orario: Mattina molto presto
Meteo: Sereno, temperatura estremamente bassa
Numero di post: Nessuna limitazione
Turni:Luke - io - e così via xD.
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-... E mi raccomando, torna presto a trovarmi.-
Questa frase era solo l'ultima di una serie sproporzionata di raccomandazioni che mio nonno mi aveva rivolto.
-Sicuramente, nonno, tornerò quanto prima.-
-Cioè quando nevicherà all'inferno.-
Ovviamente, quest'ultimo pensiero me l'ero tenuto per me.
Insomma, non che mi dispiacesse incontrare mio nonno, anzi, mi stava piuttosto simpatico... era solo che quel vecchiaccio non faceva altro che dormire tutto il giorno, e di conseguenza il mio soggiorno a Kiri era stato piuttosto palloso, anche se avevo avuto la fortuna di incontrare Jack Kaguya e di essere ancora vivo per raccontarlo.
-Pensandoci bene, è piuttosto strano che il vecchio si sia svegliato alle sei di mattina per salutarmi... conoscendolo, si ributterà a letto non appena me ne sarò andato.-
Con questo ultimo pensiero, lasciai la casa.
Attraversai il villaggio pressoché deserto, e giunsi rapidamente alle porte del villaggio, le stesse dove, un po' di tempo prima, avevo conosciuto Waket.
-Alt, si identifichi.-
-E ci sono anche le stesse guardie dell'altra volta... che coincidenza.-
Tirai fuori il coprifronte dalla tasca.
-Akira Musashi, Chuunin di Konoha... devo lasciare il villaggio.-
La guardia mi fece un cenno positivo, poi mi lasciò passare.
Prima di mettere piede fuori dalla porta, riposi il coprifronte in tasca, come mia abitudine.
-Strano che non mi abbiano chiesto spiegazioni... evidentemente se ne fregano.-. -
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44.1 TORNANDO A CASA
Avevo appena terminato una tranquilla missione a Kiri, che si era protratta un po' per le lunghe. Girovagai in silenzio per il villaggio, finché non incontrai un osteria da quattro soldi, che faceva anche da ostello volendo. Entrai senza remore e chiesi l'ora al bancone. Erano le dieci di sera, all'incirca. Ordinai un paio di drink, avvertendo già l'oste sul fatto che avrei dormito lì la sera. Avevo la seria intenzione di prendermi una sonora sbronza, l'ennesima di questi ultimi mesi. Bevvi il primo bicchiere di un cocktail a caso, poi ne bevvi un altro, ma prima che l'alcool potesse fare effetto, caddi addormentato come un ghiro. Mi risvegliarono quattro o cinque ore più avanti, nel momento della chiusura della zona pub. Salii con molta fatica al piano superiore, dove trovai la stanza che mi era stata concessa dall'oste. A stento mi ricordai di chiudere la porta, prima di buttarmi a corpo morto sul letto. Nonostante la pessima qualità di quest'ultimo, ci misi solo qualche secondo a tornare nel mondo dei sogni, ma non ci rimasi a lungo. Infatti, non avendo tirato giù le serrande, il sole entrò molesto nella stanza, privandomi della possibilità di continuare il mio riposo. Bestemmiai contro tutte le divinità che conoscevo, poi mi resi conto che non sarei riuscito a recuperare il sonno tanto facilmente. Uscii dunque dalla stanza, riportandomi nell'osteria. Il locale era vuoto, c'era solo il proprietario. Mi lanciò un paio di occhiatacce, probabilmente non aveva gradito il comportamento della sera precedente. Me ne fregai e lo chiamai lo stesso, chiedendogli di poter avere colazione. Non avevo voglia di mangiare, mi serviva solo qualcosa per tirarmi su. Chiesi dunque un daiquiri, uno di quei cocktail dolciastri che si trovava un po' ovunque. Mi lanciò uno sguardo stranito, non era proprio una colazione canonica. Mi portò in fretta un bicchiere di quella roba, servita insieme ad un paio di fragoline che parevano proprio marce. Forse non era un cocktail molto richiesto qui. Misi da parte i frutti e trangugiai il liquido rosso in poco tempo. Ne presi un altro, prima di chiedere il conto di tutto quanto. Costava tutto davvero pochissimo, anche giustamente, visto che la qualità era infima. Uscii da quel postaccio abbastanza intontito, mi stavo pian piano pentendo della mia idea originale. Soprattutto lo stomaco stava brontolando forte. In fondo anche se non troppo pesante, avevo bevuto una bevanda alcolica senza averci mangiato nulla insieme.
-Al diavolo, voglio solo andarmene in fretta da questo posto. Mi mette un'angoscia!!-
Kiri aveva un'aria molto spettrale a quell'ora del mattino, non mi piaceva per niente. In giro non c'era quasi nessuno e i pochi che c'erano avevano uno sguardo molto furtivo, come se stessero per fare qualcosa di sospetto o come se temessero di essere aggrediti da un momento all'altro. Mi stupivo sempre di come Takumi fosse un posto cento volte più tranquillo rispetto a luoghi come quello o come Yuki e Taki.
-Chissà a che ora ci sarà il primo traghetto per il continente... Spero ce ne sia almeno uno in mattinata...-
In poco tempo raggiunsi la porta del villaggio. Mentre io stavo uscendo, fui fermato da un paio di guardie, che mi chiesero di identificarmi. A quell'ora del mattino era anche normale, ma non sempre a Takumi lo facevano. Alzai la testa, mostrando il coprifronte appeso al collo.
-Saruwatari Kamizurui di Takumi, di ritorno da una missione...-
I tizi non chiesero altro, lasciandomi passare. Poco distante da me sentii che un altra persona era stata bloccata da un paio di altre sentinelle, liberandosi tramite una presentazione simile alla mia. Era un chuunin di Konoha, stando alle sue parole. Vidi che ripose il proprio coprifronte in una tasca, prima di passare oltre. Mi avvicinai a lui, con fare amichevole. Avevo ancora lo stomaco in subbuglio, ma mi sentivo insolitamente di buonumore, visto che ero finalmente fuori da quel villaggio di merda.
-Konoha, giusto? Allora mi sa che faremo la strada insieme... Come hai detto che ti chiami? Anche tu di ritorno da una qualche missione inutile?-
Era raro per me attaccare bottone con uno sconosciuto in maniera così esplicita, di solito finivo a farci a botte con gioia dopo la terza parola. Non che escludessi la cosa a priori anche oggi, più che altro mi andava di fare quattro chiacchiere per ora. Se poi il traghetto fosse partito tanto più in là.... -
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Prima di uscire da Kiri, vidi che le guardie avevano fermato un altro Ninja.
-Saruwatari Kamizurui di Takumi, di ritorno da una missione...-
Rimasi ad ascoltarlo solo per un secondo, poi oltrepassai le porte.
-Takumi... Se non sbaglio si trova poco dopo il Paese del Fuoco... potremmo viaggiare insieme. -
Mi girai, per rivolgergli la parola, ma lui mi anticipò.
-Konoha, giusto? Allora mi sa che faremo la strada insieme... come hai detto che ti chiami? Anche tu di ritorno da una qualche missione inutile?-
Saruwatari, o come si chiamava, sembrava essere in vena di socializzare.
-Ottimo... un compagno di viaggio fa sempre comodo.-
Gli porsi la mano destra, quella con il tatuaggio, sorridendo.
-Akira Musashi, Chuunin di Konoha.-
Una volta che si fosse presentato, avrei parlato di nuovo.
-Nessuna missione... sono venuto qui per visitare un mio vecchio parente, ma le palle me le sono rotte lo stesso.-
Avrei preso un'istante di pausa, per valutare la sua reazione.
-E tu che sei venuto a fare qui?-. -
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44.2 AKIRA
-Akira Musashi, Chuunin di Konoha.-
Ci stringemmo la mano con tranquillità. Sulla sua potei notare uno strano tatuaggio rossastro, ma non me ne curai troppo. Ricambiai la presentazione, pronunciando il mio nome, il grado e il villaggio, conditi con un “molto piacere”.
-Nessuna missione... sono venuto qui per visitare un mio vecchio parente, ma le palle me le sono rotte lo stesso.-
Sorrisi alla sua affermazione. Per fortuna non avevo di questi problemi, tutti i nonni o i vecchi zii della mia famiglia erano morti quando io ero piccolo, alcuni addirittura prima che nascessi. I membri del mio clan avevano una certa tendenza a crepare giovani, spesso in malo modo. Forse perché erano una genia di ninja scarsi, l'avevo sospettato da sempre.
-E tu che sei venuto a fare qui?-
Prima di rispondere alla domanda del konohano, gli feci cenno con la mano di seguirmi. Avremmo camminato nel tragitto fino all'imbarcadero.
-Il carico di un mercante di liquori è caduto sul fondo di un lago qua vicino e Kiri ha istituito una task force di ben tre genin inutili. Non so se hai presente le dicerie e i pregiudizi sui kiriani... Beh, sono tutti veri. Comunque, immagino tu possa capire quanto può essere stressante una missione del genere. La cosa peggiore è che erano ritenuti probabili attacchi di briganti, ma non se n'è visto neanche uno. Una noia...-
Non mi resi conto di essermi sfogato in quel modo con un sconosciuto, forse i daiquiri di prima avevano fatto più effetto di quanto sentissi sul momento. Ero molto più espansivo del solito, ma forse quella poteva essere considerata una cosa positiva, per una volta.
-E tu che mi dici? Visto che ormai sei Chuunin, vuol dire che ormai missioni di questo tipo te le puoi anche evitare, no? Sembri parecchio giovane, è da molto che sei un ninja regolare?. -
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-Il carico di un mercante di liquori è caduto sul fondo di un lago qua vicino e Kiri ha istituito una task force di ben tre genin inutili. Non so se hai presente le dicerie e i pregiudizi sui kiriani... Beh, sono tutti veri. Comunque, immagino tu possa capire quanto può essere stressante una missione del genere. La cosa peggiore è che erano ritenuti probabili attacchi di briganti, ma non se n'è visto neanche uno. Una noia...-
Saruwatari mi rivolse quel piccolo discorso con un tono quasi rabbioso, come se si volesse sfogare dell'inutilità di quella missione.
-Guarda, ti capisco benissimo... quando ero Genin, non facevo altro che recuperare animali smarriti o, al massimo qualche patetica missione di scorta... ma, con la promozione, le cose si sono fatte molto più divertenti.-
Ovviamente, non intendevo vantarmi del mio grado davanti a lui... se avesse frainteso, non avrei esitato a chiarire immediatamente.
-E tu che mi dici? Visto che ormai sei Chuunin, vuol dire che ormai missioni di questo tipo te le puoi anche evitare, no? Sembri parecchio giovane, è da molto che sei un ninja regolare?-
Mi portai la mano sotto al mento, mentre cercavo di ricordare le varie date della mia carriera.
-Uhmmmm... sono diventato un Genin circa tre mesi fa, da lì ad ora sono successe parecchie cose belle... -
Rimasi un'istante a pensarci.
-Un mese dopo ho partecipato al Torneo del paese del Thè, poi, una volta finito, ho risvegliato il mio Kekki Genkai, e da lì sono cominciati i problemi... pensa, ho anche rischiato di essere espulso da Konoha.-
Avevo pronunciato quest'ultima frase con allegria, e mi sorpresi di essere riuscito a lasciarmi alle spalle un periodo così difficile come quello con tanta facilità.
-Ma comunque le cose mi stanno andando a gonfie vele adesso.-
Mentre stavo per sedermi su una roccia, mi cadde dalla tasca il medaglione che mi aveva dato Walter, il simbolo della mia appartenenza ad Apeiron Arcadia.
-Ops.-
Raccolsi il medaglione da terra.
-Tu come te la passi a Takumi?-
Edited by LukeZ12 - 16/10/2013, 21:49. -
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44.3 CONOSCENZE COMUNI?
Il konohano si dimostrò comprensivo, anche lui aveva dovuto sorbirsi la vita da genin, quindi sapeva bene di cosa stavo parlando.
-Uhmmmm... sono diventato un Genin circa tre mesi fa, da lì ad ora sono successe parecchie cose belle... -
Fui stupito della rapidità della sua carriera, era probabile che fosse sintomo di quanto fosse un ninja abile e talentuoso. Di colpo fui preso dall'impulso di sfidarlo, di misurarmi con lui. Mi trattenni, vista l'ora e soprattutto visti i due cocktail che mi ballonzolavano nello stomaco.
-Un mese dopo ho partecipato al Torneo del paese del Thè, poi, una volta finito, ho risvegliato il mio Kekki Genkai, e da lì sono cominciati i problemi... pensa, ho anche rischiato di essere espulso da Konoha.
Ma comunque le cose mi stanno andando a gonfie vele adesso.-
Quando sentii la parola torneo, capii che si trattava dello stesso a cui avevo partecipato anch'io. Cercai di ricordare se avessi già letto lì il nome di Akira Musashi, ma sul momento non mi ricordai.
-Ti capisco, tutti hanno periodi negativi. L'importante è superarli indenni...-
Sorrisi, cercando di essere consolatorio, anche se sapevo di aver usato un po' un cliché. Tanto più che non credevo davvero a parole del genere, visto che per carattere tendevo sempre a rimuginare sul passato e a non superare mai davvero i problemi.
Mentre il ragazzo si sedeva su una roccia, fece cadere per sbaglio un medaglione. Lo raccolse in fretta, sembrava tenerci abbastanza, magari era un cimelio di famiglia o qualcosa di simile.
-Tu come te la passi a Takumi?-
Anch'io ne avrei avuto un po' da raccontare, tra Mai e la torre sconosciuta, però decisi di rimanere un po' sul vago. Anche perché c'era un'altra cosa che mi interessava davvero.
-Tutto abbastanza bene, a parte le missioni. Takumi è un posto decisamente tranquillo, ci si vive molto bene...
Tra l'altro prima avevi parlato del Torneo del Paese del Tè, giusto? Intendi quello estivo, no? C'ero anch'io!! Senti, sei mica tu quello che ha perso contro Walter Heryul? Quel bastardo è un mio carissimo amico, in scontri del genere è un avversario dannatamente forte e stimolante. Lo conosci?-
Ero quasi sicuro di aver letto il nome del konohano proprio vicino a quello del vecchio Walt al primo turno. La mia memoria era da sempre inaffidabile, però in questo caso mi sentivo piuttosto certo. Ero curioso di sapere come fosse andato lo scontro, di come se la fossero cavata. Magari poi era anche rimasto in contatto con l'Heryul.... -
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-Tutto abbastanza bene, a parte le missioni. Takumi è un posto decisamente tranquillo, ci si vive molto bene...
Tra l'altro prima avevi parlato del Torneo del Paese del Tè, giusto? Intendi quello estivo, no? C'ero anch'io!! Senti, sei mica tu quello che ha perso contro Walter Heryul? Quel bastardo è un mio carissimo amico, in scontri del genere è un avversario dannatamente forte e stimolante. Lo conosci?-
Non appena Saruwatari finì di parlare, feci un'espressione a metà tra il sorpreso e il divertito.
Insomma, era già la terza persona che incontravo ad aver conosciuto prima Walter Heryul. Iniziai a pesare che quello stramboide fosse davvero uno stalker di altissimo livello.
-Certo che conosco quel pesce lesso... mi ha messo parecchio in difficoltà con le sue tecniche di ghiaccio... e purtroppo sono proprio io ad aver perso contro di lui, ma hai detto che c'eri anche tu al Torneo, no? Per caso eri tu ad aver combattuto contro Senshide Uchiha negli ottavi? Perché io ero tra gli spettatori, solo che arrivai a scontro iniziato e fui costretto ad andarmene prima della fine, quindi non ho fatto in tempo a ascoltare il tuo nome, ed ero anche piuttosto coperto dalla folla, per questo non ti ho visto in faccia.. -
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44.4 WANNA FIGHT?
Il ragazzo mi confermò di essere stato lui a essersi scontrato con il vecchio Walt, anche se mi sembrò non conoscerlo più di tanto. Invece disse di aver assistito ad un pezzo della mia battaglia contro Senshide. La ricordavo bene, era stato proprio un bello scontro, sia dal mio punto di vista che da quello degli spettatori, almeno a giudicare dalle loro reazioni. Ricordavo anche come era andato a finire, ma visto che Akira aveva detto di non saperne l'esito, decisi di ignorare quel punto.
-Eh sì, era stato un gran bello spettacolo, no? Duelli di quel tipo sono la cosa più bella della mia vita, ultimamente. So che è una cosa un po' triste da dire, però è così...-
Sorrisi amaro, non avevo proprio voglia di deprimermi come al solito. Il tempo era piacevole, c'era giusto una bella arietta che ispirava pace. Stare in quel posto deserto, in compagnia di uno sconosciuto, mi sembrava proprio ottimo. E sentivo che c'era anche un modo per rendere le cose migliori.
-Senti, non è che ti va un piccolo scontro amichevole? Nulla di troppo impegnativo, giusto un modo per ammazzare il tempo. Tanto i primi battelli per il continente partiranno di sicuro più tardi, a quest'ora non credo ce ne siano...-
Speravo di tutto cuore di ricevere una risposta positiva, avevo proprio voglia di farmi una sgambata tranquilla, giusto per divertirmi un po'. In fondo quel tizio sembrava socievole e sveglio, ero sicuro che avrebbe intuito le mie intenzioni non cattive. Tanto più che venivo da Takumi, forse il villaggio considerato il più pacifico tra tutti quanti.
Nel caso in cui Akira avesse accettato, l'avrei avvertito sulle mie reali capacità.
-Comunque credo sia giusto dirti di non sottovalutarmi per il mio grado, ho abilità che sono più o meno a livello di un Jonin, se si parla di uno contro uno. Se a te va bene, ti cederei la prima mossa, ok?-
Mentre parlavo, mi sarei allontanato da lui di una mezza dozzina di metri, per poi mettermi in posizione di guardia. Ci trovavamo nel bel mezzo di un sentiero, appena più in là delle porte di Kiri, ma lontano dagli occhi delle guardie. Sarei rimasto in attesa dell'inizio dello scontro, pronto per reagire a tono ad ogni azione del konohano. Mi sentivo tranquillo, la situazione mi piaceva, ero proprio dell'umore adatto per una battagliuzza senza problemi. Proprio per questo avevo rivelato al mio avversario la mia probabile superiorità sulla carta, non volevo che la cosa risultasse troppo banale o noiosa. Non ero abituato ad un ragionamento del genere, era la prima volta che mi capitava di farlo, di solito ero disposto a tutto per la vittoria, ancora prima che per il divertimento.
-Devo berlo più spesso il daikiri a colazione, mi rende migliore!!-. -
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-Eh sì, era stato un gran bello spettacolo, no? Duelli di quel tipo sono la cosa più bella della mia vita, ultimamente. So che è una cosa un po' triste da dire, però è così...-
Saruwatari non trattenne un sorrisetto triste, nel dire quelle parole... evidentemente stava attraversando un periodo difficile.
-Senti, non è che ti va un piccolo scontro amichevole? Nulla di troppo impegnativo, giusto un modo per ammazzare il tempo. Tanto i primi battelli per il continente partiranno di sicuro più tardi, a quest'ora non credo ce ne siano...-
Rimasi leggermente stupito da quella richiesta, anche se, pensandoci, sembrava abbastanza sensata, dal momento che aspettare i battelli senza fare nulla non era troppo divertente.
-Uhmmm... ma sì, in fondo non abbiamo nulla di meglio da fare.-
Saruwatari si mise a circa sei metri di distanza, in posizione di guardia.
-Comunque credo sia giusto dirti di non sottovalutarmi per il mio grado, ho abilità che sono più o meno a livello di un Jonin, se si parla di uno contro uno. Se a te va bene, ti cederei la prima mossa, ok?-
Gli feci un cenno positivo, ad indicargli che mi andava bene.
Rimasi un secondo a pensare alla migliore strategia da adottare.
-Uhmmmm... se mi ricordo bene il combattimento contro Senshide Uchiha, lui dovrebbe avere la capacità di creare oggetti esplosivi, e questo lo rende temibile alla lunga distanza... devo cercare di mettere il combattimento sul corpo a corpo, per sfruttare il mio Kekki Genkai. -
Dopo questo breve istante di riflessione, decisi di sfruttare la mia tattica preferita.
Iniziai immediatamente a correre verso Saruwatari.
Una volta giunto a quattro metri di distanza, avrei scagliato un Kunai che sarebbe finito di pochi centimetri a lato dalla testa del mio avversario, ma questo era calcolato.
Infatti, quello era solo un diversivo per provare a distrarlo... una volta scagliato il Kunai, avrei composto i sigilli per la mia tecnica preferita.CITAZIONEClone di terra
Tipo: Ninjutsu
Utilizzando la terra nei paraggi si crea un clone fatto di terra. Il clone ha una consistenza fisica e può quindi attaccare l'avversario, ma non avendo chakra non può eseguire nessuna tecnica. Quando riceve una ferita moderata la copia ritorna ad essere terra (le ferite leggere le può subire senza morire). Per poter essere utilizzata questa tecnica necessita di terra nei paraggi.
Livello: C
Costo: 10
Concentrai il Chakra nella terra alle spalle di Saruwatari, in modo da creare un clone proprio dietro di lui.
A quel punto, il clone avrebbe sferrato un calcio diretto al ginocchio destro, in modo da metterlo a terra, mentre io avrei sferrato un uppercut diretto al mento.
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44.5 ACCERCHIAMENTO
Akira accettò la sfida, con mia somma gioia. Mi misi in posizione, attendendo la sua mossa. Lui sembrò rimanere un attimo a riflettere sul da farsi, poi partì all'attacco. Iniziò a correre verso di me, mentre portava una delle proprie mani ad una delle sue tasche. Il genere di azione con cui iniziò mi fece capire che forse era un tipo di combattente più diretto, più fisico, all'incirca l'opposto di quello che ero io. Solitamente avrei fatto di tutto perché lui non si avvicinasse a me, avrei cercato di stopparlo, magari con qualche illusione, ma quella mattina avevo proprio voglia di provare qualcosa di diverso. Notai subito che la sua corsa era molto lenta, almeno rispetto ai miei standard fisici attuali, quindi fui tentato di affrontarlo nel corpo a corpo, nonostante quello fosse il mio punto debole. Poco dopo esser partito, il ragazzo tirò fuori un kunai, ma aspettò ancora un attimo a lanciarlo, facendolo solo nel momento in cui eravamo a quattro metri di distanza. Era evidente che si trattava di un diversivo, ma evitai comunque il colpo spostandomi sulla sinistra. Dopo il lancio, il konohano unì le mani ed eseguì una corta serie di sigilli. Li riconobbi subito, non era una cosa che mi capitava sovente, ma ciò mi permise di capire in anticipo quale fosse la tecnica di cui voleva servirsi. Anche perché era una delle mie preferite, forse quella che avevo utilizzato più volte durante la mia carriera. Sapendo dunque che il ragazzo intendeva creare un clone di terra, immaginai quale fosse il suo piano, ovvero un attacco a tenaglia da più direzioni. Non sapendo quanti e quali fossero i lati coinvolti nell'attacco, decisi che mi conveniva difendermi quantomeno da quello in teoria più debole, che in seguito scoprii essere l'unico compreso nell'offensiva. Attesi che Akira terminasse i sigilli e poi feci la mia mossa. Mi girai in un attimo e mi lanciai di corsa verso il punto in cui si stava formando il clone. Lo avrei colpito con una spallata più o meno nel momento esatto in cui veniva creato a partire dal terreno, quindi ero convinto che questo non gli lasciasse molte chance di sopravvivenza. Se fossi riuscito a eliminare quella minaccia, avrei continuato il mio moto rapido in quella direzione. In questo modo mi sarei anche allontanato dal corpo originale del nemico, impedendo che potesse attaccarmi in maniera diretta. Avrei girato la testa, per tenere sott'occhio le sue azioni successive. Nel mentre avrei anche eseguito una piccola serie di sigilli.
-Non era male come tempismo, però se devi usare una tecnica...-CITAZIONEClone di terra
Tipo: Ninjutsu
Utilizzando la terra nei paraggi si crea un clone fatto di terra. Il clone ha una consistenza fisica e può quindi attaccare l'avversario, ma non avendo chakra non può eseguire nessuna tecnica. Quando riceve una ferita moderata la copia ritorna ad essere terra (le ferite leggere le può subire senza morire). Per poter essere utilizzata questa tecnica necessita di terra nei paraggi.
Livello: C
Costo: 10
In contemporanea con la fine di quella frase rilasciai la tecnica che stavo preparando. Tre cloni di terra iniziarono dunque a comparire dal suolo, circondando in questo modo il chuunin di Konoha. Avrei lasciato a loro il compito di completare il mio pensiero di prima.
-È sempre meglio farlo in grande!!-
Il coro avrebbe avvertito Akira dell'arrivo dei tre cloni, sputtanando l'effetto sorpresa. Poco importava, ero convinto che così sarebbe stato più divertente. Il trio non si sarebbe mosso, almeno all'inizio, lasciando il turno al mio avversario. Avrebbero quindi aspettato di conoscere le intenzioni del konohano prima di reagire. Io stesso avrei tenuto lo stesso atteggiamento, l'unica cosa di cui mi sarei premurato era di garantirmi una distanza di almeno cinque o sei metri dal centro dell'azione, giusto per avere un controllo sullo scontro pieno e solido.CITAZIONECITAZIONEScusa il ritardo, problemi di università.... -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Nessun problema se aggiungo le cose che ho appena preso nella quest? Se non ti va bene le tolgo.
Saruwatari sembrò prevedere la mia mossa, girandosi di scatto verso il clone che si stava ancora formando, probabilmente con l'intenzione di distruggerlo. Tuttavia aveva commesso una grossa ingenuità. Fui indeciso se ritenermi offeso o meno per il suo errore, siccome era la prima nozione sul combattimento che ti insegnavano all'accademia.
-Non si danno mai le spalle ad un avversario, indipendentemente dalla sua forza.-
Saru diede una spallata alla massa informe di terra che si stava formando, ma a quel punto avevo già eseguito la mia mossa.
Flessi il polso al massimo, per azionare la Balestra da Polso. Il dardo si sarebbe conficcato nella sua chiappa sinistra, nonostante avessi sicuramente l'occasione di colpirlo in un punto più letale, in fondo era solo uno scontro amichevole.
Nel frattempo avrei coperto i quattro metri di distanza che ci separavano, sferrando un pugno diretto alla sua nuca, oppure al volto, se si fosse girato.
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44.6 LA LEGGEREZZA
Mi voltai con un gesto fulmineo e mi avventai sul clone ancora in fase di formazione. Concessi solo per un attimo le spalle al mio avversario, pensando che in quel tempo non potesse attivare ninjutsu a lungo raggio, né prelevare dalla tasca e utilizzare armi da lancio, né raggiungermi e tentare il corpo a corpo. Nella fretta non avevo considerato un fatto semplice, ovvero che il nostro mondo è pieno di abilità strane e sorprendenti, quindi ogni calo di attenzione può essere pericoloso, sempre. Infatti riuscii senza problemi ad abbattere il clone di terra e mi apprestavo a voltarmi per tenere sott'occhio il konohano, quando udii un lieve rumore meccanico. Prima che potessi anche solo cercare di capire di cosa si trattasse, sentii un dolore improvviso e intenso raggiungermi alla natica sinistra. Non sapevo come, ma ero stato colpito. Avevo sottovalutato il nemico e ne avevo pagato immediatamente le conseguenze. L'impatto fu decisamente non trascurabile e per un attimo fui vicino a perdere l'equilibrio.
-Figlio di troia, ti estinguo l'anima!!-
Finii di voltarmi e vidi che Akira stava continuando la sua corsa verso di me. D'istinto mi affidai alla difesa più rapida di cui disponevo, quella che mi permetteva di bloccare quasi qualsiasi nemico nel minor tempo possibile. Schioccai le dita, affidandomi alla velocità di propagazione del suono per raggiungere il konohano prima che lui lo facesse con me.CITAZIONESusume no Kane no Jutsu (Tecnica della Campana del Destino)
Tipo: Ninjutsu
Livello B
Tecnica di supporto, che si basa sul rumore dello schiocco delle dita. Impastando il chakra all'interno delle onde sonore, si è in grado di intrappolare in un genjutsu una persona che abbia udito questo rumore e che si trovi nel raggio di 15 metri. Se l'obiettivo della tecnica è singolo, eventuali altre persone che odono codesto rumore non sono colpite, mentre se l'obiettivo è multiplo o ad area, allora tutti quelli che sentiranno lo schiocco verranno intrappolati. Per quanto riguarda i dettagli dell'illusione, essi dipendono solamente dalla tecnica con cui questa è combinata, così come il consumo dell'attivazione di questa. Per poter utilizzare questa tecnica bisognerà pagare un costo aggiuntivo e bisognerà altresì avere un determinato livello di specializzazione in genjutsu, entrambi questi parametri dipendenti dal livello dell'illusione abbinata.
Costo e requisiti in base al livello della tecnica:
-Livello C
Costo: 20
Richiede livello 3 di spec
-Livello B
Costo: 40
Richiede livello 5 di spec.
-Livello A
Costo: 60
Richiede livello 7 di spec.
-Livello S
Costo: 80
Richiede livello 9 di spec.
Nel caso in cui il ragazzo avesse udito il rumore delle mie dita, allora egli sarebbe stato catapultato dritto in una mia illusione, arrestando la sua corsa a circa mezzo metro di distanza da me.CITAZIONEKaton: Kiko-o no Hana - Tenjin no Seigi (Arte del Fuoco: Fiore del Re Fenice - Giustizia del Dio del cielo)
Tipo: Genjutsu
Livello C
Nell'istante dell'attivazione della tecnica, il ninja colpito vedrà l'utilizzatore prendere fuoco. In circa un paio di secondi il corpo dell'utilizzatore sarà arso dalle fiamme e inizierà a trasformarsi in una fenice infuocata grande più o meno cinque metri, processo lungo meno di cinque secondi. Durante la tecnica il ninja colpito non sarà in grado di muoversi, nè nel mondo reale, nè in quello illusorio. Appena terminata la trasformazione, la fenice attaccherà il ninja colpito, con modalità a discrezione dell'utilizzatore, ma rimanendo comunque un unico assalto quasi istantaneo. Al termine dell'attacco, terminerà anche l'illusione, lasciando il nemico in stato confusionale per qualche attimo. Nel caso in cui la differenza di forze fra l'utilizzatore e il suo nemico sia netta, quest'ultimo svenirà.
Costo: 35
Mondo: Illusorio
Bersaglio: Unico
Immobilità: Necessaria
Nell'illusione il ragazzo si sarebbe sentito bloccato, costretto a osservare impotente la mia trasformazione in fenice. Ero consapevole che la differenza fra le nostre abilità avrebbe probabilmente privato di sensi il konohano, quindi mi preparavo a gustarmi una bella vendetta. Ero ancora di buon umore, quindi magari mi sarei limitato a umiliarlo un po', lasciandolo però tutto intero. In fondo una ferita non troppo grave come quella che avevo appena subito mi sarebbe forse valsa una settimana di esonero dalle missioni. O almeno era così che mi piaceva vederla sul momento, cercando il bicchiere mezzo pieno.CITAZIONECITAZIONEScusa il ritardo xD. Sisi, usa pure quello che hai trovato in missione
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Il mio dardo colpì Saru in pieno facendogli quasi perdere l'equilibrio... era il momento perfetto per attaccare.
-Ti pentirai di avermi sottovalutato!!!-
Detto questo, mi scagliai contro di lui, caricando un pugno che lo avrebbe colpito in pieno volto, o almeno quella era la mia intenzione. Il mio avversario si girò di scatto, producendo un sonoro schiocco con le dita.
-Ma che... -
Non riuscì neanche a finire il pensiero, che mi ritrovai completamente paralizzato. Non riuscivo a muovere nemmeno un muscolo.
-Cosa mi ha fatto?-
In un istante, Saru si trasformò in una grande fenice di fuoco.
-NO... NON E' POSSIBILE!!!!!-
Il maestoso volatile si diresse verso di me, avvolgendomi con le fiamme, procurandomi un grandissimo dolore.
Un istante dopo vidi che Saru era in piedi davanti a me.
-Bastardo... un Geinjutsu.-
Ero totalmente stravolto, era come se la mia testa stesse per esplodermi, non avevo neanche la forza per restare in piedi.
Mi lasciai cadere sulle ginocchia.
-Stronzo... sei appena diventato la terza persona che sconfiggerò!!!-
Poi persi i sensi.. -
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44.7 VENDETTA VEVA, NON FINIRÒ IN GALEVA
Come previsto, la difesa funzionò alla perfezione. Dopo la fine dell'illusione, il konohano cadde in ginocchio e mi lanciò una breve maledizione, prima di perdere i sensi. Sul campo di battaglia piombò d'improvviso la più totale calma, dopo attimi molto concitati. Per prima cosa cercai di tastare ciò che mi aveva colpito il fondoschiena poco prima. Dalla forma arrivai a capire che si trattava di una specie di freccia, che mi si era conficcata abbastanza in profondità nella carne. Temendo di fare più danni che altro, non la estrassi, in quanto stava bloccando la perdita di sangue. Inizialmente mi chiesi come il mio avversario fosse stato in grado di colpirmi nel così breve tempo che gli avevo concesso, poi mi chiesi anche il perché di questa cosa. Non mi pareva che il Galateo prevedesse di tirare frecce nel culo a sconosciuti appena incontrati. O forse era proprio così?
-Beh, in ogni caso sono l'ultima persona al mondo a potergli fare la predica per una cosa del genere...-
Mi guardai intorno, per cercare di capire bene che tipo di prospettive avessi davanti. In giro non c'era proprio nessuno e le mura del villaggio erano abbastanza distanti. Qualsiasi cosa avessi voluto fare, difficilmente le guardie sarebbero intervenute, ero fuori dal loro campo visivo. Però c'era sempre il rischio di incontrare qualche passante, cosa che volevo evitare, al momento. Quindi la prima cosa che decisi di fare fu spostarci. Purtroppo la ferita mi rendeva quasi impossibile qualsiasi spostamento, quindi dovetti pensare a qualcosa di alternativo.CITAZIONEClone di terra
Tipo: Ninjutsu
Utilizzando la terra nei paraggi si crea un clone fatto di terra. Il clone ha una consistenza fisica e può quindi attaccare l'avversario, ma non avendo chakra non può eseguire nessuna tecnica. Quando riceve una ferita moderata la copia ritorna ad essere terra (le ferite leggere le può subire senza morire). Per poter essere utilizzata questa tecnica necessita di terra nei paraggi.
Livello: C
Costo: 10
Evocai ben quattro cloni di terra e deputai a loro il nostro spostamento. Feci in modo che sia io che Akira fossimo presi da un paio di cloni a testa e portati via di peso. Essere trasportati da se stessi era piuttosto surreale come cosa, ma quando di mezzo ci sono i bunshin scene del genere sono sempre possibili. Ci spostammo solo di una ventina di metri, però ci addentrammo in un boschetto, per essere lontani da occhi indiscreti. Durante il viaggio pensai al modo migliore per vendicarmi, vagliando le varie opzioni che mi venivano in mente. L'idea più semplice, e a suo modo più classica, era quella di infilargli un paio di frecce proprio dove lui l'aveva infilata a me. Però mi sembrava troppo banale e di conseguenza poco soddisfacente. Avrei potuto castrarlo o mutilarlo, per poi ricomporre in maniera artistica il suo corpo. Sembrava divertente come gioco, ma scartai anche questa idea per evidenti problemi di legalità. Un'idea che sembrava più attuabile era quella di abbandonarlo in mezzo al nulla, magari nudo come un verme. Quello sì che sarebbe stato buffo!! Però in questo modo non mi sarei potuto godere la sua reazione e in più non avrei avuto neanche la battaglia che inizialmente avrei voluto avere. Quindi unii questi due pensieri e giunsi alla giusta e logica soluzione.
Quando raggiungemmo un piccolo spiazzo tra gli alberi, feci in modo che i cloni ci posassero a terra. Io ovviamente ero in piedi, mentre lui rimase steso al suolo, ancora privo di sensi. A questo punto impiegai tutti e quattro i miei bunshin nell'opera di svestizione di Akira, che fu molto rapida. Nel mentre trovai anche uno strano macchinario, che feci portare al mio corpo reale. Lo indagai un attimo, scoprendo che si trattava di una specie di balestra, probabilmente quella con cui il ragazzo mi aveva colpito. Provai a capire come essa funzionasse e per sbaglio mi partì un colpo, che planò poco distante dalla testa di un mio clone, andandosi a infilzare in un albero più avanti. Visto il risultato, decisi di riporre l'arma ai miei piedi, per non fare altre cazzate. Pian piano i cloni ammonticchiarono una piccola quantità di vestiti a far compagnia alla balestra. Quando finalmente il ragazzo fu denudato, i cloni si riunirono davanti a me, proprio accanto al mucchio di abiti. Akira era distante dieci metri da me e circa nove dal quartetto di bunshin. Rimanemmo così, in attesa che il chuunin rinvenisse, cosa che a occhio e croce sarebbe avvenuta tra molto poco. Ero proprio curioso di capire come avrebbe preso la cosa!CITAZIONECITAZIONEScusa il ritardo, per qualche minuto non sono riuscito a darti questo post come regalo xD. E forse è meglio così xD. Spero sia tutto chiaro, non dovrebbe essee troppo umiliante, per ora xD.
Se alcuni non conoscessero la chiara ed evidente citazione del titolo, è presa da questo video: www.youtube.com/watch?v=J35u_3um6vA.
Un daiquiri a Kiri |
