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.CITAZIONESfidanti: Walter Heryul vs Saruwatari Kamizurui
Luogo: Paese del Fiume, spiaggia nei pressi del confine col Paese del Fuoco, poco distante da un piccolo villaggio di pescatori.
Orario: Tardo pomeriggio
Meteo: Cielo coperto, probabilità di precipitazioni molto basse, temperatura fresca, vento debole ma continuo (direzione nord).
Reole speciali: Nessuna
Tempo: Non determinato
Turni: Chi posta prima li determina...
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Episodio 3 - Il ritorno dello Shinobi
SPOILER (clicca per visualizzare)Tanto siamo in vena di citazioni...
Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana....
Chiusi il libro che stavo leggendo e lo lanciai in un angolo del divano; era da tempo che volevo leggere un libro in santa pace e ora che finalmente ne avevo l'occasione non avevo la minima voglia di stare seduto a leggere. La casa era vuota e silenziosa. Presi in mano la lettera che era sul tavolino, Saruwatari mi chiedeva di incontrarlo e, con tutta probabilità, era per sfidarci di nuovo.
Mi preoccuperei se volesse solo offrirmi un caffè senza cercare di farmi esplodere.
Riflettei un po' sulla sua proposta, quello sarebbe stato il nostro terzo scontro (quarto contando anche quella volta al torneo) e il fatto che che pochissime volte avevamo combattuto assieme invece che uno contro l'altro mi rattristava un po'. In pratica, nonostante fossimo amici, non facevamo altro che procurarci ferite; anche se questo suo comportamento pareva renderlo immune all'aura iettatrice che sembrava io emanassi.
E sia, accetterò. Però gli chiederò di fare una missione insieme, così per una volta sarò sicuro che non me le darà di santa ragione.
Inviai la mia risposta dicendo di essere favorevole ad incontrarlo nel luogo da lui indicatomi nella data da lui indicatomi. Poi iniziai a prepararmi per poter essere puntuale all'appuntamento.
Un paio di giorni dopo ero in viaggio verso il punto d'incontro prestabilito sul dorso di uno dei miei draghi, approfittai del viaggio per riposarmi e rilassarmi continuando a leggere il libro che avevo iniziato qualche giorno prima. Arrivato nei pressi della mia destinazione atterrai e feci scomparire il drago, continuando poi a piedi in cerca di Saruwatari.SPOILER (clicca per visualizzare)Per il drago che ho usato come mezzo di trasporto, avendo avuto il tempo di riposarmi e non usandolo in combattimento, immagino di poter evitare di scalare il chakra della sua evocazione.. -
+1 .
38.1 IT'S BEEN A WHILE...
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We meet again
Trovai Saruwatari sulla spiaggia che mi stava aspettando, salutò da lontano con la mano per poi avvicinarmi a me venendomi incontro e raggiungendomi a metà strada.
Allora, come va la vita, puttanella? Non ci si vede dalla guerra, cosa mi racconti?
Un po' mi mancavano i suoi insulti, avevo anche la tentazione di rispondergli a tono ma non mi venne in mente niente.
Mah, tiro avanti. Diciamo che da dopo la guerra ho deciso di oziare per un po', nonostante ciò mi sono accadute un po' di cose strane. Ho perfino scoperto di essere parente di una persona che mai avrei immaginato! Comunque non voglio starti ad annoiare con storie eccessivamente lunghe. Piuttosto, raccontami un po' ti è successo mentre noi eravamo alle prese con quello zombie; sei sparito all'improvviso verso chissà dove e non mi hai portato nemmeno un souvenir!
Conclusi ridendo, sapevo che non era certamente stato un viaggio di piacere però, viste le poche notizie che erano trapelate, ero curioso di sapere cosa fosse successo.
Avrei ascoltato attentamente e in silenzio ciò mi avrebbe voluto raccontare Saruwatari e, quando avrebbe finito di parlare, gli avrei chiesto perché avesse scelto quel luogo per incontrarci.
Dubito che tu mi abbia invitato qui per fare un bagno con questo tempo.. -
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38.2 SOUVENIR
-Mah, tiro avanti. Diciamo che da dopo la guerra ho deciso di oziare per un po', nonostante ciò mi sono accadute un po' di cose strane. Ho perfino scoperto di essere parente di una persona che mai avrei immaginato! Comunque non voglio starti ad annoiare con storie eccessivamente lunghe. Piuttosto, raccontami un po' ti è successo mentre noi eravamo alle prese con quello zombie; sei sparito all'improvviso verso chissà dove e non mi hai portato nemmeno un souvenir!-
Il ragazzo sembrò ignorare il piccolo nomignolo che gli avevo trovato. Peccato, ci avevo messo tanto impegno, speravo riscontrasse almeno un po' più di successo. Non indagai neanche sulla questione che menzionò appena, quello di un suo parente inaspettato. Se avesse voluto parlarne, allora sarebbe stato lui a reintrodurre il discorso, in caso contrario non avrei forzato un discorso che non mi sembrava molto gradito a lui. Quindi non mi restava che rispondere alla sua conclusione ironica.
-Beh, come immaginerai, sono stato un po' impegnato e un souvenir fisico non l'ho preso. Però ho qualcosa di più importante, di più utile. Informazioni, di quelle belle pesanti. Tra queste c'è quello che considero il motivo più probabile della nostra morte... Ti incuriosisce la cosa?-
Sorrisi malinconico anch'io. Non è che facessi i salti di gioia a riportare alla mente quel grosso trauma, ma avevo dato quasi per scontato che l'argomento venisse fuori quel giorno. Avrei fatto un riassunto alla veloce, raccontando ciò che accadde dopo che la luce mi aveva portato via, lasciandomi in un luogo ignoto e desertico. Mi ero ritrovato insieme ad una dozzina di pezzi grossi, grossissimi, tra cui Madayoshi e l'Hachibi impazzito. In qualche modo l'Uchiha aveva fatto sparire del tutto il suo enorme e mostruoso compagno. Dopodiché egli fu attaccato da uno strano tizio dai capelli rossi, che sfruttò la sua stanchezza per sconfiggerlo senza troppa fatica. E rubargli lo sharingan, il tutto mentre i suoi scagnozzi tenevano a bada due kage, qualche sannin e altri pezzi da novanta. Raccontai sorridendo di non essere riuscito a muovere un muscolo, di aver raggiunto il top dell'inutilità, proprio mentre il destino del mondo stava per cambiare. Infatti, quando lo scontro ebbe il suo termine, si susseguirono eventi privi di senso. Il cielo si aprì e dal buco vennero lanciati via un paio di tizi che prima erano morti. Erano risorti in qualche modo o almeno così mi era parso di capire allora. Dopo tutto questo spettacolino, il tizio ci sputò addosso tutto il suo piano e poi ci cacciò via tutti, riportandoci nel punto in cui prima era l'Hachibi, nel centro del campo di battaglia.
-Divertente, vero? Immagino che a breve questo Emeril tornerà e cercherà di mandarci tutti all'altro mondo o qualcosa di simile. Sono sicuro che prima o poi si farà vivo e faremo tutti festa insieme... In generale cerco di non preoccuparmici troppo, quando verrà il momento ripeteremo la storia di Madayoshi, non credi?-
Quando quel discorso fu completato, Walter mi chiese senza indugi perché mai lo avessi chiamato in quel posto sperduto.
-Dubito che tu mi abbia invitato qui per fare un bagno con questo tempo.-
Sorrisi tranquillo alla battuta del ragazzo. In realtà non mi spiaceva per niente nuotare anche col freddo, mi ricordava dei mio passato da pescatore. Però evitai di rispondere a quell'ultima parte, concentrandomi sulla domanda vera e propria.
-Sai, questo posto è perfetto per morire, non trovi? O anche solo per scontrarsi con qualcuno... Mi piacerebbe fare un'altra di quelle belle battaglie con te, prima che il mio destino sia deciso da uno stronzo con i capelli rossi...-
Non aggiunsi altro, in attesa della reazione del suniano. D'improvviso ero stato assalito dallo sconforto, dovuta alla consapevolezza che tra quella questione e la mia assurda ambizione, le probabilità di sopravvivenza erano in sostanza zero. Quindi, tanto valeva godermi un po' la vita, in quei pochi momenti liberi da lavoro e allenamenti. Di fronte a me c'era forse il mio giocattolo preferito, Walter Heryul, non mi restava che giocarci almeno un po'.... -
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Saruwatari iniziò un lungo racconto su cosa era successo dopo la sua scomparsa dal campo di battaglia, erano un sacco di informazioni che sinceramente avrei quasi preferito non ascoltare; l'idea che una qualche specie di persona dai poteri quasi divini potesse distruggere il mondo solo con uno schiocco di dita mi faceva rabbrividire. Però, d'altra parte, mi spingeva anche a voler diventare più forte; l'idea di una sfida al di sopra della mia portata mi lasciava una scarica di adrenalina unica ed inoltre per realizzare il mio sogno di un mondo senza guerra né violenza avrei dovuto affrontare sfide ben peggiori di un pazzo che vuole conquistare il mondo.
Sai, questo posto è perfetto per morire, non trovi?
Certo che no!
O anche solo per scontrarsi con qualcuno... Mi piacerebbe fare un'altra di quelle belle battaglie con te, prima che il mio destino sia deciso da uno stronzo con i capelli rossi...
Sbuffai sonoramente.
Mai che mi inviti a pranzo o a prendere un caffè.
Poi sorrisi riprendendo il discorso.
Però quasi mi mancavano le scazzottate con te; non so bene perché tu abbia la convinzione che Rosso Malpelo ci farà fuori tutti, se proprio qualcuno deve conquistare il mondo allora sarò io a farlo e, per tua fortuna, preferisco tenere la gente in vita.
Comunque, per non divagare troppo: vuoi fare uno scontro con me? E scontro sia. Evitiamo però che uno dei due ci lasci le penne qui, anche se per te questo è un posto perfetto per morire io ho intenzione di campare mille anni!
E magari ci riesco sul serio se evito di ritrovarmi mezzo morto anche stavolta.
Mi misi in posizione di guarda facendo cenno a Saruwatari di essere pronto.
A te la prima mossa, ragazzina piagnucolosa. Dopo questo scontro ti lamenterai del Grande Walter invece che di un folle qualsiasi dai capelli rossi.
Gli insulti non erano il mio forte, però dovevo ammettere che stavolta era venuto fuori qualcosa di decente.
Edited by CyberWarrior - 12/5/2013, 18:51. -
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38.3 IF YOU WANNA PLAY...
-Mai che mi inviti a pranzo o a prendere un caffè.-
Dopo un leggero sbuffo, il ragazzo la buttò sul ridere. Poi si mise in posizione di guardia e continuò il suo discorso.
-Però quasi mi mancavano le scazzottate con te; non so bene perché tu abbia la convinzione che Rosso Malpelo ci farà fuori tutti, se proprio qualcuno deve conquistare il mondo allora sarò io a farlo e, per tua fortuna, preferisco tenere la gente in vita.
Comunque, per non divagare troppo: vuoi fare uno scontro con me? E scontro sia. Evitiamo però che uno dei due ci lasci le penne qui, anche se per te questo è un posto perfetto per morire io ho intenzione di campare mille anni!-
Il suniano mi lanciò un chiaro cenno con la mano, prima di lanciare la sua ultima provocazione.
-A te la prima mossa, ragazzina piagnucolosa. Dopo questo scontro ti lamenterai del Grande Walter invece che di un folle qualsiasi dai capelli rossi.-
Rimasi parecchio sorpreso dalle parole del vecchio Walt, non era molto avvezzo a frasi del genere, per quanto ne sapevo io. Forse era un modo di tirarmi su, visti i deliri pessimistici in cui mi ero perso poco prima. Se era questa la sua intenzione, ci riuscì in maniera perfetta. In ogni caso non potevo lasciare quell'offesa non ripagata, in più mi sarebbe venuto comodo del tempo in più per mettere in funzione la mia abilità innata.
-Ma dai...-
Iniziai a camminare all'indietro e nel mentre lasciai scivolare con nonchalance la mia mano destra nella tasca dell'argilla. Tenni sempre lo sguardo fisso sul suniano, per evitare di essere colto di sorpresa da una sua eventuale mossa. Colorai il mio volto con un sorriso maligno, pronto per lanciare quella che ritenevo un'offensiva mentale di non poco conto. In fondo se bisogna fare le cose, è meglio farle per bene.
-Vedo che l'hai allenata quella tua linguaccia, Walt. Ma se ben ricordo l'ultima volta che ci siamo visti non sei stato in grado di difendere neanche una ragazza in mia vece. Sempre la stessa, per la seconda volta di fila, per di più... E parli di conquistare il mondo? Prova a battermi almeno una volta prima, poi ne parliamo...-
Entrambe le affermazioni non erano del tutto esatte. Se non era riuscito a difendere Mai non era solo colpa sua. In entrambe le occasioni ero sicuro che avesse tutte le attenuanti possibili, sapevo che tipo di persona era Walt e sapevo di potermi fidare ciecamente di lui. Non per questo, in una parte neanche troppo nascosta del mio inconscio, riuscivo a non colpevolizzarlo per non esser riuscito a proteggere la mia compagna. Invece sulla questione delle battaglie, seppure fosse vero che il suniano non era mai riuscito a battermi in maniera limpida, era anche giusto dire che neanch'io lo avevo mai surclassato in nessuno scontro. Le nostre lotte erano sempre state caratterizzate da una sostanziale parità, in cui ogni volta uno dei due aveva un leggero vantaggio, ma nulla più. Però contavo di poterlo stuzzicare almeno un po' in questa maniera, anche se il vero attacco mentale era il primo. Soprattutto vista la personalità della persona che avevo di fronte a me.
Dopo essermi fermato ad una mezza dozzina di metri dal mio imminente avversario, estrassi la mia mano dalla tasca, ormai pronta a preparare le mie creature.
-Sai, c'era una cosa che volevo mostrarti, è questo il vero motivo per qui ti ho portato quaggiù, in mezzo al nulla. Se hai pazienza un attimo, ti faccio vedere il risultato dei miei duri allenamenti, mentre tu stavi a costruirti castelli in aria...-
Se il mio avversario me lo avesse permesso, avrei iniziato ad eseguire una breve serie di sigilli, facendolo con estrema lentezza. Volevo aumentare la suspance, o qualcosa del genere. In ogni caso se Walt avesse deciso di non lasciarmi eseguire la tecnica, avrei cercato in tutta fretta di cambiare tattica.CITAZIONEKaton: Kiko-o no Hana - Tenjin no Seigi (Arte del Fuoco: Fiore del Re Fenice - Giustizia del Dio del cielo)
Tipo: Genjutsu
Livello C
Nell'istante dell'attivazione della tecnica, il ninja colpito vedrà l'utilizzatore prendere fuoco. In circa un paio di secondi il corpo dell'utilizzatore sarà arso dalle fiamme e inizierà a trasformarsi in una fenice infuocata grande più o meno cinque metri, processo lungo meno di cinque secondi. Durante la tecnica il ninja colpito non sarà in grado di muoversi, nè nel mondo reale, nè in quello illusorio. Appena terminata la trasformazione, la fenice attaccherà il ninja colpito, con modalità a discrezione dell'utilizzatore, ma rimanendo comunque un unico assalto quasi istantaneo. Al termine dell'attacco, terminerà anche l'illusione, lasciando il nemico in stato confusionale per qualche attimo. Nel caso in cui la differenza di forze fra l'utilizzatore e il suo nemico sia netta, quest'ultimo svenirà.
Costo: 35
Mondo: Illusorio
Bersaglio: Unico
Immobilità: Necessaria
Appena terminati i pochi sigilli, le mie mani si sarebbero infuocate. In pochi secondi l'incendio si sarebbe propagato in tutto il mio corpo.
-Sorpreso? È ora di espiare i tuoi peccati, Walter Heryul...-
Subito dopo aver pronunciato questa breve frase, all'interno dell'illusione mi sarei tramutato in una gigantesca fenice rossa. Dopo aver lanciato un verso acuto, mi sarei scagliato in un battito d'ali contro il suniano, incapace di reagire. Una beccata fu il passaggio successivo, ma anche l'ultimo di quella pomposa messinscena. Il ragazzo si sarebbe ritrovato nella realtà precedente, magari un pochino sbigottito. Di fronte a sé non avrebbe più visto un uccello leggendario in fiamme, ma semplicemente il normale Saruwatari, con un sorriso di derisione in volto. Speravo di aver raggiunto il mio obiettivo, che era solo quello di rompergli i coglioni, una delle cose che mi veniva meglio, stando ai precedenti. La vera battaglia sarebbe cominciata subito dopo, ma contavo di poter avere un qualche vantaggio a livello di stato mentale e di concentrazione.CITAZIONE. -
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Le cronache del Fuoco e del Ghiaccio
SPOILER (clicca per visualizzare)Non ho ben capito se la beccata mi causa dolore o meno, se ho mal interpretato il gen dimmelo.
Gli insulti e le provocazioni sortirono l'effetto sperato, come è vero che "chi va con lo zoppo impara a zoppicare" lo stare in compagnia di Saruwatari mi aveva fatto migliorare in una cosa totalmente estranea al mio carattere.
Ovviamente la contro risposta del mio sensei in questo campo della dialettica arrivò senza farsi aspettare troppo.
Saruwatari iniziò a parlare, ma non prestai attenzione alle sue parole sia perché sapevo che si sarebbe divertito ad infamarmi in chissà quale modo per farmi deconcentrare (cosa da evitare con un individuo come lui) ma invece mi concentrai sui movimenti del suo corpo. Il ragazzo iniziò ad allontanarsi camminando all'indietro senza mai staccare il suo sguardo da me, inoltre una delle sue mani si era mossa per prendere qualcosa, conoscendolo poteva trattarsi del materiale per le sue creature ma non potevo essere certo che non stesse per tirare fuori qualche altro tipo di arma.
Nel momento in cui estrasse la mano dalla tasca interruppe anche la sua camminata all'indietro; fu in quel momento che prestai ascolto alle sue parole.
Sai, c'era una cosa che volevo mostrarti, è questo il vero motivo per qui ti ho portato quaggiù, in mezzo al nulla. Se hai pazienza un attimo, ti faccio vedere il risultato dei miei duri allenamenti, mentre tu stavi a costruirti castelli in aria...
Altre provocazioni, alla fine non ero riuscito ad evitare di ascoltarle completamente. Non sapevo se rispondergli a tono anche stavolta o se semplicemente ignorarlo; però ero incuriosito e desideroso di vedere cosa aveva preparato, per tale motivo gli feci cenno di andare avanti con cosa aveva in mente.
E speriamo di non pentirmene...
Lo shinobi compose alcuni sigilli con una lentezza unica, quasi snervante e, poco dopo il loro completamento, le sue mani si infiammarono.
Una tecnica Katon?! Possibile che riesca a controllare tre elementi?
Piano piano le fiamme si espandevano su tutto il corpo di Saruwatari fino ad ricoprirlo completamente. Approfittai di quei pochi secondi per riflettere, forse era uno dei suoi genjutsu anche se non ne capivo il funzionamento; cercai di reagire ma il mio corpo non rispondeva ai miei impulsi: ero paralizzato ma non dalla paura, segno che probabilmente ero caduto davvero in un'illusione del mio avversario.
Sorpreso? È ora di espiare i tuoi peccati, Walter Heryul...
Effettivamente ero sorpreso e lo si poteva capire, oltre che dalla mia espressione, anche dal tono di incredulità nella mia voce un tantino preoccupata.
Ma che diavolo vai dicendo?!
Le fiamme presero forma di una fenice che si lanciò in volo contro di me, non sapevo cosa aspettarmi e il non potermi muovere non aiutava di certo; feci l'unica cosa che potevo fare: attesi che quel grosso volatile mi arrivasse addosso. Se davvero ero vittima di un genjutsu un'eventuale ferita causatami avrebbe dovuto risvegliarmi, quando la fenice mi raggiunse mi colpì col becco sparendo poco dopo. Istintivamente mi voltai intorno per cercarla con lo sguardo, sembrava essere sparita del tutto ed in più ero nuovamente in grado di muovermi.
Ma cosa...?
Leggermente confuso da quella situazione mi voltai verso Saruwatari, che mi guardava con un espressione tale da sembrare dire "che idiota, ci ha creduto davvero". Mi sembrava strano che fosse finito tutto così, però non volevo mostrarmi troppo sconvolto perciò cercai di riordinare le idee mentre parlavo.
Devo ammetterlo, sono veramente sorpreso; "è ora di espiare i tuoi peccati". Che razza di frase è? Detta poi ad un'anima pura come me...
Il tono di voce non era canzonatorio o ridicolizzante, stavo semplicemente ragionando ad alta voce come se stessi cercando di aiutarlo a trovare una frase migliore da dire.
Iniziai a camminare pensierosamente in modo che Saruwatari, per mantenere un contatto visivo con me, si lasciasse la riva marina completamente alle spalle.
Tanto allenamento per una tecnica simile e poi te ne vieni fuori con una frase simile? Senza offesa ma potevi inventarti qualcosa di meglio.
Avevo ideato qualcosa, ma necessitavo anche io di qualche secondo per mettere in pratica la mia idea. Raggiunta la posizione ottimale mi fermai.
Anche io in questo periodo mi sono allenato e devo ammettere che ci sono alcune tecniche che non mi dispiacerebbe mostrarti, magari non avranno effetti scenici come il tuo jutsu però non sono affatto male. Comunque...
Stavo parlando così tanto per guadagnare altro tempo, sfruttando la mia innata stavo sollevando l'acqua marina per creare un'onda gigante e lo sforzo era notevole; l'onda avrebbe dovuto avere almeno una decina di metri di altezza e altrettanti di larghezza, non controllavo così tanta acqua da un bel po'. La mia speranza era che, avendo lasciato a Saruwatari il tempo necessario ad attuare la sua tecnica, ora anche lui concedesse a me quel tempo all'apparenza impiegato a riflettere sul suo jutsu.
Non stiamo certo facendo a gara a chi ha la tecnica più bella, anche perché sennò vincerei io. Non sono tipo da fare castelli in aria, direi più che li faccio in acqua.
Nel pronunciare l'ultima frase avrei indirizzato quell'enorme quantità di acqua marina contro il ninja di Takumi e, mentre pronunciavo l'ultima parola di quella frase, avrei indicato alle sue spalle.CITAZIONE4° livello - Minimo Livello 11
- È possibile ghiacciare l’acqua al contatto con le mani. Su di essa si formerà una superficie di ghiaccio di 10 centimetri.
- L’acqua rimane gelata anche dopo il rilascio dell' Innata.
- Si controllano infiniti litri d'acqua
Consumo: 15 per Turno
Se fossi riuscito a farlo voltare sarei indietreggiato per evitare di essere colpito dall'acqua; in caso contrario, se Saruwatari avesse continuato a guardare in mia direzione, sarei rimasto fermo al mio posto per non insospettirlo e guadagnare un ulteriore effetto sorpresa limitandomi a deviare l'acqua con la mia innata casomai avesse raggiunto anche me.
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38.4 VERSO L'INFINITO E OLTRE!
Il mio rivale sembrò ignorare le mie prime provocazioni, dando retta solo a quelle successive. Ciò le depotenziò, ma non per questo mi fermai. Con l'assenso del mio avversario, feci partire il mio genjutsu, che lo lasciò solo un po' più confuso di prima. Vista la situazione, mi ritenevo piuttosto soddisfatto della cosa. Walter riuscì però a ricomporsi quasi subito, cosa che ridimensionò subito il mio trionfo.
-Devo ammetterlo, sono veramente sorpreso; "è ora di espiare i tuoi peccati". Che razza di frase è? Detta poi ad un'anima pura come me...-
La mia impressione di prima sembrò confermata, non aveva dato ascolto alle mie frasi su Mai. Gliele avrei ripetute un'altra volta, in un altro momento, stando ben attento che le ascoltasse per bene. Per un attimo pensai a quale fosse la giusta occasione, se dopo lo scontro o proprio nel mezzo di esso, però fui presto distolto dal mio vaneggiare. Il ragazzo si iniziò a muovere, camminando con calma intorno a me. Pareva riflettere, magari su quale fosse una frase migliore rispetto a quella mia precedente. Non credetti neanche un secondo a questa possibilità, sentivo che c'era qualcosa sotto. La mio sospettosità, che forse in altri casi sarebbe risultata eccessiva, questa volta si dimostrò giusta. La conferma di ciò mi giunse non appena mi accorsi di quale fosse la destinazione della sua camminata. La posizione che lui assunse era opposta, dal mio punto di vista, a quella del mare. Seguendolo con lo sguardo, l'acqua era adesso posizionata alle mie spalle. Non ci volle molto a capire quale fosse l'idea del vecchio Walt. Lui, un maestro del Suiton, aveva levato la materia prima delle sue tecniche dal mio campo visivo. Avrebbe fatto prima ad urlare “Voglio attaccarti con l'acqua!!”.
-Tanto allenamento per una tecnica simile e poi te ne vieni fuori con una frase simile? Senza offesa ma potevi inventarti qualcosa di meglio.-
Mentre lui ciarlava fintamente, io vagliavo a mente le varie opzioni che mi rimanevano. La prima di esse prevedeva l'uso del mio genjutsu finale, il Fiore della Scimmia. Questo però avrebbe comportato un consumo di chakra ragguardevole e avrebbe complicato le mie difese, pur concedendomi possibilità maggiori di attacco. La seconda idea fu quella di usare lo spostamento sotterraneo, ma fu bocciata perché non pensavo di poterla attuare con efficacia anche sul terreno sabbioso della spiaggia in cui ci trovavamo. L'unica alternativa papabile restava una fuga in direzione opposta, verso l'alto. Per fortuna i preparativi erano già iniziati da un bel po', tanto da essere molto vicini alla loro conclusione.
-Anche io in questo periodo mi sono allenato e devo ammettere che ci sono alcune tecniche che non mi dispiacerebbe mostrarti, magari non avranno effetti scenici come il tuo jutsu però non sono affatto male. Comunque...-
Non sganciai neanche un secondo i miei occhi da quelli del suniano, per dargli l'illusione di esser caduto nella sua trappola, ma anche per cercare di leggere qualsiasi notizia in più a riguardo del suo attacco. Del resto sapevo solo che avrebbe a rigor di logica coinvolto l'acqua, ma non sapevo tempi e modi in cui avrebbe cercato di colpirmi. Proprio vista questa mancanza di dati accelerai i tempi. Mentre il ragazzo era nel bel mezzo di quella sua frase, io portai dietro la mano carica. La aprii e dal palmo lasciai fuoriuscire una bambolina di argilla molto piccola.CITAZIONEGrande Aquila d'Argilla
Tipo: HiJutsu
La Tecnica consiste nel creare un'aquila di grandi dimensioni d’argilla. Essa, una volta creata, eseguirà gli ordini del proprio padrone. Questo uccello, anche se fatto d’argilla, conserva le proprie caratteristiche naturali, quindi ha la capacità di volare. Data la sua grandezza il possessore dell’innata può cavalcare la creatura. L'esplosione è in grado di causare danni più che gravi.
Consumo: 25
Consumo d'esplosione: 15
Massimo d’Aquile Generabili:
Livello III: 2
Livello IV: 3
Con un tocchettino dell'indice le feci prendere le dimensioni che le competevano, proprio mentre Walter pronunciava l'ultima parola della sua frase. A questo punto lo interruppi bruscamente, inserendo un mio piccolo commento da zitellaccia inacidita.
-Comunque dovresti fare trappole meno evidenti, sai?-
Con un balzo fui sulla groppa del volatile artificiale, che si premurò di spiccare il volo in tutta fretta. Mentre decollavamo, mi concessi un fugace sguardo alle mie spalle, prima di concentrarmi di nuovo sul suniano. La vista di cui godetti mi sorprese e divertì. Quel ragazzaccio voleva farmi calare addosso una specie di tsunami di una decina di metri. Per fortuna l'avevo preceduto, ma dovevo comunque affrettarmi. Tenni sott'occhio il mio nemico, mentre prendevo quota in direzione opposta a quella da cui proveniva l'onda anomala. Cercai di superare in pochi secondi l'altitudine di una dozzina di metri, da cui sarei riuscito a essere fuori dal raggio d'azione dell'attacco acquatico, perlomeno per il momento. Quello che mi preoccupava era l'eventualità che il ragazzo cercasse di colpire il mio uccello con uno di quei “geloraggi” che era solito usare, ma anche in quel caso ero convinto di possedere una contromossa decente. Una volta convinto di avere evitato il pericolo più grave, rimasi a ruotare in volo attorno alla posizione di Walter, proprio come fa un avvoltoio con un corpo che sta per divenire cadavere. Volevo sia capire come avrebbe reagito lui, sia elaborare con calma un mio personale piano d'azione. In fondo lo scontro stava iniziando finalmente a entrare nel vivo, mi toccava cercare di fare un po' meglio rispetto alla semplice schermaglia di cui mi ero reso protagonista in precedenza. Soprattutto visto quanto si stava impegnando il vecchio Walt, non potevo certo essergli da meno.CITAZIONE. -
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Perfora i cieli con la tua trivella!
Comunque dovresti fare trappole meno evidenti, sai?
Sgamato. Non ero mai stato un gran ché con i bluff e questo non faceva altro che confermarlo. E nemmeno le provocazioni erano il mio forte, sarebbe stato inutile cercare di superare Saruwatari in quel campo e, visto che per evitare la mia offensiva si era alzato in volo, valeva lo stesso discorso anche per il combattimento a mezz'aria. Avrei anche potuto evocare un drago per aiutarmi e combattere anche io in sella a qualcosa ma, un po' per orgoglio e un po' per nemmeno io so cosa, non mi sembrava leale farmi aiutare da un evocazione.
Magari più tardi, ora è meglio concentrarsi e farlo tornare coi piedi per terra.
Con un rapido balzo, ed aiutandomi anche un pochino con la mia innata con la quale creai una specie di scala su quello tsunami, mi portai in cima all'onda rimanendo all'asciutto. Ad occhio e croce avevo spostato qualche centinaio di metri cubi d'acqua che ora formavano una specie di bolla gigante sulla riva della spiaggia. Alzai lo sguardo al cielo notando che il mio avversario aveva smesso di salire d'altezza e si limitava a girare sopra la mia testa come un avvoltoio; in quel preciso momento mi venne un idea alquanto bizzarra dovuta forse all'aver letto troppi fumetti di recente o forse a chissà cosa.
Sapevo come agire e, per quanto potesse sembrare una mossa stupida, ero convinto che avrebbe svolto alla perfezione il suo compito. Per farmi sentire dal ninja di Takumi alzai la testa dicendo a gran voce:
Pensi di essere al sicuro solo perché puoi volare lassù in cielo? Ma con chi credi di avere a che fare!
Nel pronunciare quella frase creai una grossa trivella d'acqua dal diametro di circa cinque metri e dall'altezza di quasi dieci che congelai ed iniziai a far roteare su se stessa.
Mi pareva di avertelo detto che sono mooolto migliorato dall'ultima volta che ci siamo visti, non esiste luogo che io non possa raggiungere. Se voglio, con questa trivella... -dissi indicando la creazione di ghiaccio alle mie spalle- Posso sfondare perfino il cielo !!!
In contemporanea con la mia frase feci partire un grosso getto d'acqua con in cima quella trivella congelata puntando dritto al volatile di Saruwatari; sapevo che avrebbe potuto evitarlo senza troppi problemi perciò nello stesso istante feci partire una cinquantina di lance d'acqua dallo spessore di un paio di centimetri direzionate nello spazio aereo circostante il grosso volatile di argilla. In tal modo avrei reso veramente difficile a Saruwatari evitare di essere colpito, inoltre potendo manipolare l'acqua quasi all'infinito non mi sarei dovuto preoccupare che uscisse dal mio raggio d'azione salendo di quota; infine anche se per qualche motivo fosse riuscito ad evitare tutti quegli attacchi avrei riunito le varie "lance" d'acqua sopra la sua testa come a formare un enorme rete che lo intrappolasse.
Vediamo cosa ti inventerai stavolta...
Lo sforzo per una cosa del genere non era enorme, però per evitare di finire le mie "riserve idriche a portata di mano" avevo continuato ad aggiungere acqua marina a quella bolla gigante sulla spiaggia in modo da mantenerla sempre alla stessa dimensione; così facendo, anche se il Takumiano avesse provato ad attaccarmi dall'alto avrei sempre potuto difendermi. Il tutto veniva fatto in contemporanea all'offensiva e, anche per un ninja del mio calibro, concentrarsi su tutte quelle cose nello stesso momento richiedeva un certo sforzo. Però in compenso ero veramente esaltato dalla messa in atto della mia scenetta.CITAZIONECamminare sull'acqua
Livello: 5
Il chakra viene costantemente rilasciato da ogni parte del corpo a contatto con l'acqua, in modo da rimanere a galla.
Consumo: 3 a turnoCITAZIONE4° livello - Minimo Livello 11
- È possibile ghiacciare l’acqua al contatto con le mani. Su di essa si formerà una superficie di ghiaccio di 10 centimetri.
- L’acqua rimane gelata anche dopo il rilascio dell' Innata.
- Si controllano infiniti litri d'acqua
Consumo: 15 per Turno
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38.5 WINGS
Lo tsunami di Walter non si abbatté al suolo e non travolse certo il suo creatore, come in cuor mio speravo. Invece il suniano creò una specie di scaletta d'acqua, probabilmente per poter balzare in cima all'onda anomala. Senza riflettere in maniera approfondita sul vero significato di quest'azione, fui colto da un discreto e innato moto di spavento. Non avrebbe aspettato che io fossi sceso, prima di ripartire con la battaglia, ma mi avrebbe volentieri incalzato da quell'altezza, magari deviando l'onda in modo che mi inseguisse. Il problema era che a questo punto gli sarebbe bastato farmi perdere anche solo in parte l'equilibrio e sarei precipitato da una quota che non prometteva di lasciarmi indenne. Un volo del genere mi avrebbe potuto spezzare l'osso del collo, una prospettiva che, nonostante quello che avevo detto poco prima, nel pieno della battaglia iniziava a sembrarmi ben poco allettante. Di conseguenza mi risolsi ad allontanarmi subito dalla posizione del nemico. Sembrava veloce a muovere l'acqua, non potevo perdere troppo tempo. Partii subito, questa volta non verso l'alto ma in orizzontale, in direzione opposta rispetto al mare. Il pennuto prese il binario da me indicato a tutta velocità, mentre io osservavo con occhio interessato e timoroso quali fossero le azioni del mio rivale. Intanto con la mano sinistra prelevai una grossa quantità di argilla, caricando il palmo in vista di un probabile futuro utilizzo. L'acqua di Walter si convogliava in fretta attorno alla sua figura, prendendo la forza di una specie di vortice. Ne seguì un congelamento rapido di tutta quella massa idrica, che continuò però il suo moto circolare. Sentivo che il ragazzo stava urlando qualcosa, però non riuscii o non volli starlo a sentire, preso com'ero dalla voglia di restare vivo. L'obiettivo di tale creazione era chiaro, inseguirmi anche fino alla fine del mondo ed eliminare la mia cavalcatura alata. Non glielo avrei permesso senza lottare e in questo primo momento lo feci fuggendo senza dignità. Il modo di rendere questa azione più proficua mi venne in mente subito. Giunsi le mani ed eseguii una breve e frettolosa serie di sigilli, mentre osservavo la trivella ridurre pian piano la distanza da me, che per adesso rimaneva comunque abbastanza. Un momento prima dell'attivazione della tecnica, avrei chiuso gli occhi, sperando di non incontrare problematiche di sorta.
-E vediamo se riesci a trovarmi lo stesso così...-CITAZIONETsubame no Hana - Uso no Tsubasa (Fiore della Rondine - Ali della Menzogna)
Livello B
Tipo: Genjutsu
Illusione che agisce direttamente sugli impulsi visivi in entrata al cervello di chi subisce la tecnica. Essi vengono intercettati e sradicati, andando a confluire nel cervello del'utilizzatore. Allo stesso modo i corrispettivi dell'utilizzatore della tecnica, non potendo essere più accolti nel proprio cervello, saranno impiantati in quello di chi subisce la tecnica. In questo modo colui che subisce la tecnica vedrà quello che vede colui che attiva la tecnica e viceversa. Il ninja colpito da tale genjutsu vedrà ridursi il proprio parametro di Riflessi del 10%, riduzione che potrà essere ignorata aumentando il consumo di questa tecnica di 5 unità di chakra (nel consumo base, non in quello di mantenimento).
Costo:45
Mantenimento:10
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Se la mia tecnica avesse avuto effetto, a questo punto il mio avversario avrebbe avuto la vista inibita, mentre la mia sarebbe dipesa da come egli avrebbe agito con i propri occhi. In quel caso avrei continuato per qualche attimo il mio volo sicuro, mantenendo la rotta. Mi sarebbe servito solo qualche altro attimo per avere una qualche possibilità di direzionarmi. Avrei portato la mano sinistra alla bocca e strusciato violentemente il suo pollice contro uno dei miei canini. Il dente sarebbe penetrato nella carne del polpastrello, attivando una lieve perdita ematica, vero obiettivo della mia azione. Compiuto questo passo, avrei completato una rapida serie di sigilli, che mi avrebbe permesso di evocare un simpatico animale di compagnia.
Vedendosi apparire di improvviso in groppa ad un candido animale in volo ad una dozzina di metri di altezza, la donnola probabilmente si sarebbe sentita confusa e terrorizzata. Di sicuro avrebbe iniziato a urlare e imprecare contro di me e ci avrei messo un momento a calmarla e a spiegargli a grandi linee la situazione. Non avendo per il momento l'uso della vista, o lei mi guidava, o eravamo entrambi fottuti. Vista la semplice equazione, la donnola avrebbe di certo compreso e iniziato a darmi delle semplici indicazioni. Davanti non ci sarebbero stati ostacoli particolari, in fondo ci saremmo trovati a circa dodici di metri da terra, mentre i veri problemi sarebbero venuti da dietro. Le armi acquatiche di Walter, che forse avebbe pure rincarato la dose, avrebbero iniziato ad essere abbastanza vicine. Cambiare rotta sarebbe stato indispensabile. Dopo aver chiesto indicazioni sulla mia destra, visto che lì non avrebbero dovuto esserci ostacoli, avrei fatto eseguire alla mia aquila una bella virata di un centinaio di gradi, cercando di non fargli perdere velocità nel processo. Il volatile avrebbe eseguito la manovra, per poi allontanarsi in tutta fretta in quella direzione, in modo da sottrarsi alle offensive di Walt, sempre che egli le avesse continuate. La mia piccola vedetta pelosa mi avrebbe continuato a dare indicazioni sia su eventuali ostacoli, sia sul comportamento dell'Heryul. In caso di cessazione di pericolo imminente, il mio volo sarebbe stato ora volto a perdere gradualmente quota, per raggiungere infine il suolo parecchio più in là. L'atterraggio non sarebbe stato proprio il massimo dell'agevolezza, ma in qualche modo me la sarei cavata. Una volta a terra, mi sarei ritrovato quasi un centinaio di metri di distanza dal punto di partenza, sempre sulla spiaggia ma a due passi dal villaggio di pescatori. La mia speranza maggiore era che Walter non fosse riuscito a identificare la mia posizione.CITAZIONEDio mio, credo di aver fatto il più lungo periodo ipotetico della mia vita xD. Spero che le mie azioni siano comprensibili e allo stesso tempo di avere letto bene quelle dell'ultimo tuo post xD.. -
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La vedo buia!
Saruwatari reagì al mio attacco ritirandosi, il primo istinto fu quello di mandargli dietro l'acqua che controllavo ed inseguirlo anche in capo al mondo e l'avrei anche fatto se subito dopo l'inizio della sua fuga non avessi perso improvvisamente la vista. Per qualche secondo fui colto dal panico e, preso dall'ansia di non poter vedere, trasformai le lance d'acqua in fruste che sferzavano l'aria per evitare che qualcuno o qualcosa mi si avvicinasse mentre la trivella continuava la sua marcia seguendo la direzione che avevo visto prendere a Saruwatari poco prima.
Calmati Walter e ripensa a cosa è successo.
Feci "riassorbire" le lingue d'acqua che frustavano l'aria a vuoto dalla bolla gigante sotto i miei piedi e, creando un grosso spazio cavo al suo interno, mi ci calai congelandone la parte esterna; non era il massimo dei ripari ma almeno avrei potuto sentire il rumore di cosa provava ad oltrepassare quella barriera ed essere leggermente più preparato. Chiusi gli occhi strofinandoli con un po' d'acqua e poi li riaprii ma continuavo a non vedere nulla; fermai la trivella scongelandola a facendola tornare alla bolla, il Takumiano aveva avuto tutto il tempo e le opportunità per allontanarsi da essa quindi era inutile continuare a mandarla avanti alla cieca. Non restava che concentrarsi sulla mancanza di vista facendo mente locale ad alta voce.
Se ben ricordo era già successo, quella volta che c'era anche Kenshi se non sbaglio. E, sempre se la memoria non mi inganna la vista era mancata per colpa di un genjutsu che ho sciolto...
Mi accorsi di non ricordare bene come avevo fatto, quella volta gli eventi fin troppo frenetici avevano preso una piega che avevo preferito scordare; ero molto migliorato da allora e stavolta ero certo che avrei mantenuto il controllo senza problemi.
Se è un semplice genjutsu potrei liberarmene semplicemente ferendomi, però è rischioso dato che non conosco la potenza dell'illusione.
E sinceramente l'idea di ferirmi con intensità progressivamente maggiore non mi attirava molto, era meglio evitare danni inutili.
Se non posso spezzarlo allora rimangono due cose da fare: aspettare che Saru annulli la tecnica o usare un paio di occhi alternativi.
Valutai la situazione: aspettare senza fare nulla, oltre a non essere nel mio stile, poteva anche risultare pericoloso dato che non avevo la minima idea di per quanto ancora il ragazzo di Takumi avesse intenzione di privarmi della vista; l'avere un "cane guida" sembrava essere l'ipotesi migliore però essendo dentro un illusione anche la mia copia probabilmente ne sarebbe stata affetta.
Sì; mi pare che quella volta che Saru mi assordò anche il clone non riusciva a sentire...
Improvvisamente sorrisi, per poi scoppiare a ridere subito dopo. Ero tanto volenteroso di provare le nuove tecniche che avevo creato ma ogni volta, puntualmente, ero io a fare da tester ai jutsu di Saruwatari; veramente molto ironico considerando anche il fatto che la mia cultura in genjutsu derivava proprio dalle illusioni in cui mi intrappolava ogni volta.
Purtroppo però il mio avversario non si sarebbe fatto due risate in mia compagnia al suo ritorno e, non sapendo quando né con quali intenzioni sarebbe tornato, non potevo far altro che prepararmi. Sospirai rassegnato all'idea di dover fare l'unica cosa che non avrebbe portato sorprese inaspettate; sfruttando la lama nell'orologio mi feci un piccolo taglietto al pollice sinistro e composi alcuni sigilli evocando il principe dei draghi.
Sempre me! Perché ogni tanto non evochi uno degli altri draghi a tua disposizione? Oramai dovresti essere in grado di evocarci tutti, no?
Interruppi la "calda" accoglienza di Hiryu per spiegargli cosa era successo, gli dissi di essere nel bel mezzo di uno scontro e di aver perso l'uso della vista a causa di un jutsu avversario motivo per cui non sapevo nemmeno quanto tempo avevamo a disposizione prima del suo ritorno.
Quindi non puoi vedere proprio nulla? Allora non sai dirmi quante dita sono queste? E queste?
Hiryu tu non hai dita!
Lo interruppi irritato, lui si zittì e parve concentrarsi sul serio.
Vista tutta l'acqua che ci circonda avresti potuto evocare mio padre, lui adora combattere in acqua...
Gli feci notare che un dragone della sua stazza non sarebbe certo passato inosservato e il mio obbiettivo primario era avere un paio di occhi alternativi con cui vedere senza far capire al mio avversario di poter vedere la sua posizione.
In pratica ti devo fare da cane guida. Mi vuoi anche mettere il guinzaglio?
La sua domanda era sarcastica ma la mia risposta era seria, non era proprio un guinzaglio ma probabilmente lo avrei "legato" a me per poter vedere meglio in caso di bisogno.
E va bene ti aiuterò, ma solo per vedere quanto sei migliorato dall'ultima volta che abbiamo combattuto assieme. Sembra passata un eternità.
Disse il draghetto posandosi sulla mia testa per fare la vedetta ed aggiungendo con tono canzonatorio.
Walter Heryul, il ninja con gli occhiali ma che non vede niente. Non è che hai passato troppo tempo a leggere riviste vietate ai minori?
Arrossii imbarazzato mentre lo zittivo.
Non dire certe cose! Lo sai che io...
Sì, lo so. Sei un ragazzo puro e innocente. Con i giornaletti di Play Ninja nascosti nel rotolo porta armi, ma comunque puro e innocente.
Lo zittii nuovamente invitandolo a concentrarsi nel fare il suo dovere di torretta di avvistamento mentre mentalmente lo ringraziavo per il nascondiglio suggeritomi.
Dimmi una cosa, quando ti avrò avvisato della presenza del ninja che mi hai descritto cosa hai intenzione di fare?
Ci riflettei mezzo secondo sopra e poi mi decisi di dirglielo, tanto all'interno di quella bolla sarebbe stato veramente difficile che qualcuno potesse ascoltare il mio piano.
Credo proprio che userò quella tecnica.
Intendi dire...
Esatto.
Una beccata sulla testa seguì la mia risposta.
Idiota di un umano, cosa pensi? Che ti legga nel pensiero?! La mia era una domanda e ti stavo sollecitando a darmi spiegazioni!
Mi massaggiai la fronte dolente constatando che la vista non era ancora tornata, quel colpo leggerissimo non era stato abbastanza ovviamente, anzi se fosse stato il contrario mi sarei arrabbiato per aver speso tempo e chakra prezioso a chiacchierare cl draghetto dorato.
Ti lascerò a bocca aperta, vedrai. Se provassi a descriverti cosa ho in mente rovinerei la sorpresa.
Ascoltai divertito Hiryu lamentarsi sottovoce di averlo lasciato "all'oscuro di tutto", probabilmente aveva scelto le parole appositamente per vendicarsi di non avergli rivelato nulla.
Nonostante il carattere da vero principino era comunque un ottimo alleato e non mi restava che fidarmi di lui.
Edited by CyberWarrior - 12/5/2013, 18:55. -
+1 .
38.6 CAN CHE ABBAIA...
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Non vedo, non sento ma parlo
SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONEL'idea base prevedeva dunque un attacco diretto dei tre pennuti fittizi in quel momento in campo
Nel senso che mi vengono solo addosso o li fai anche esplodere? Io ho considerato la prima ipotesi, se ho sbagliato dimmelo e modifico.
Mentre discutevo col draghetto successe qualcosa di inaspettato; improvvisamente vidi la luce, non in senso figurato ma in senso letterale, che mi stesse tornando finalmente la vista?
Ehi, ci vedo di nuovo! Però...
Però cosa? Non lamentarti.
Non sto vedendo con i miei occhi! Vedo sabbia e... una mano!
Hiryu, che ne capiva anche meno di me, cominciava a innervosirsi.
E se non è la tua mano allora di chi sarebbe?
Riflettei sulle parole del drago, quella non era la mia mano e ne ero più che sicuro sia perché ero certo di non averla mossa sia perché non aveva l'orologio al polso; possibile che quella fosse la mano di Saruwatari? La manica del vestito che rientrava nel mio campo visivo sembrava essere quello del ninja di Takumi ma per esserne certo al cento per cento avrei dovuto controllare il palmo della mano e vedere se c'era la bocca dalla quale sputava fuori le sue creature esplosive.
Purtroppo non feci in tempo ad osservare meglio che mi miei occhi si richiusero, o meglio quegli occhi da cui stavo guardando si richiusero facendomi ripiombare nell'oscurità. Tempo qualche secondo dopo la nuova perdita della vista che iniziai a sentire un suono molto spiacevole.
Oh no...
Dissi con tono preoccupato.
Che succede adesso? Hai perso di nuovo l'uso degli occhi?
Hiryu, dimmi che senti anche tu questo rumore...
Cosa? Io non sento alcun rumore oltre alla tua voce...
Un eventuale continuo della frase venne coperto dal mio battito cardiaco aumentato di volume in maniera esponenziale fino a non farmi sentire più altro suono.
Perfetto, cieco e pure sordo. Ora cosa faccio?
Stavo per farmi prendere dal panico quando sentii il lucertolino alato agitarsi sopra la mia testa. Probabilmente chiedeva informazioni su cosa mi stesse succedendo ma io non potevo sentirlo e lo avevo ignorato.
Hiryu ti sembrerà strano ma sono stato colpito da un'altra illusione...
Feci una pausa sapendo che sarebbe seguito un qualche insulto alla mia persona dopo questa frase e poi ripresi.
Però stavolta so di cosa si tratta, al momento non posso sentire altro rumore oltre al mio battito cardiaco. Adesso però ho bisogno che tu...
Mi interruppi sentendo il peso sopra la mia testa sparire, muovendomi alla cieca cercai di agguantare il principe dei draghi. Probabilmente chi ci avrebbe visto avrebbe avuto davanti uno spettacolo davvero divertente: un cieco che rincorre un drago alato chiamandolo ad alta voce nonostante non possa sentire la sua risposta.
In quel momento ebbi come un'illuminazione (stavolta in senso metaforico) e mi fermai, poi ricominciai a gesticolare come in disperato muovendomi alla cieca mentre, cercando di mantenere un tono di voce il più calmo e autoritario possibile allo stesso tempo richiamai l'attenzione di Hiryu.
Ehi! Forse ho un piano, tu muoviti come un disperato mentre io te lo spiego. Poco fa ho visto attraverso gli occhi di Saruwatari, quindi c'è una possibilità che anche lui riesca a vedere attraverso i miei; è solo una supposizione azzardata ma nel caso mi sbagliassi non dovrebbe accadere niente di grave. Comunque se avessi ragione potremmo trarre vantaggio dalla situazione facendo credere al nostro avversario di essere nel panico più totale; dobbiamo solo trovare il modo di comunicare tra noi ma ho già un idea. Appena chiudo gli occhi sfiorami la mano destra.
Dette queste parole portai la mano sinistra davanti agli occhi chiudendoli e facendo finta di strusciarmeli mentre la mano destra si allungava in avanti.CITAZIONEFilo di Arianna (Ariadone no ito)
Ninjutsu
Liv. C
Concentrando il chakra in una mano libera e successivamente toccando qualcuno o qualcosa con la suddetta mano si crea un filo di chakra (invisibile ad occhio nudo) che collega la mano dell'utilizzatore con il punto toccato. La lunghezza massima del filo è pari al livello dell'utilizzatore (in metri), questo conferisce al ninja la capacità di sapere dove si trovi l'oggetto o la persona collegata a lui anche se non può vederlo e il 10% in più di precisione in caso attacchi tale persona/oggetto. Tale filo non influirà in alcun modo sui movimenti della cosa/persona collegata e si spezzerà se la cosa/persona esce dal raggio d'azione della tecnica.
[La tecnica non richiede sigilli.]
Consumo: 5 per ogni metro di filo (a turno)
Bene, inizia l'operazione Cane Guida!
Evitai di dirlo ad alta voce per non ferire nell'orgoglio il draghetto, il quale probabilmente si stava lamentando nonostante non potessi sentirlo, e riaprii gli occhi. Se la mia teoria si fosse rivelata esatta il Takumiano non sarebbe stato in grado di capire che ora il e la mia evocazione eravamo connessi, mentre in caso la mia supposizione fosse stata errata avevo comunque guadagnato un modo di "vedere" al costo di una scenetta inutile.
Ascolta Hiryu, ora sei tu i miei occhi, seguirò ogni tuo movimento. Non ci resta che rintracciare Saruwatari!
Edited by CyberWarrior - 15/5/2013, 12:37. -
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38.7 PRENDERE UNA FAVA CON QUATTRO PICCIONI
Reso cieco e sordo l'Heryul con successo, ora sembrava venuto il momento di partire all'attacco. Ma non riuscivo a togliermi una forte sensazione di incompiutezza. Dagli occhi del nemico riuscivo a vedere la sua reazione scomposta, la sua apparente incapacità di reagire in maniera adeguata.
-Sta andando tutto bene, fin troppo bene... Non ci credo che quello stronzo di un suniano non sia in grado di opporsi ad una combinazione di questo tipo...-
Per colmare il mio senso di incompletezza dovevo aumentare il numero di difficoltà del mio avversario. In fondo l'Heryul aveva ancora il draghetto vicino a sé, il quale avrebbe potuto dargli indicazioni in maniera alternativa rispetto alle parole. Ad esempio avrebbe potuto prendere le maniche di Walt per dargli indicazioni sulla provenienza delle mie creature e sul momento del loro arrivo. In questo modo la mediazione dell'udito sarebbe risultata non così necessaria. Sul momento non mi vennero altre idee su difese alternative per il suniano, ma immaginavo che una opzione del genere sarebbe stata sufficiente per avere una percentuale di elusione discreta, soprattutto viste le condizioni in cui io stavo portando il mio attacco. Dovevo metterci una pezza, prima di far partire l'offensiva aerea principale.
-Aspetti ancora un attimo, faccio quest'ultimo preparativo e poi avrò bisogno di lei...-
Dopo essermi rivolto in questo modo alla donnola che si trovava a fianco a me, mi misi di nuovo in ginocchio. Similmente a prima, aspettai di far rientrare nel mio campo visivo solo la sabbia, poi aprii gli occhi. Con l'ausilio dell'illusione con un dito, lanciai l'ostacolo definitivo che l'Heryul avrebbe dovuto superare. Dopo poco tempo avrei chiuso di nuovo gli occhi.CITAZIONE--Illusione con un dito: puntando il dito verso la vittima, si può lanciare il genjutsu senza dover eseguire sigilli. La vittima, per cadere nel genjutsu, deve avere il dito nel proprio campo visivo non periferico (deve guardare l'utilizzatore). Non è possibile utilizzare illusioni che richiedono contatto oculare tramite questa tecnica. Per i genjutsu di livello B il costo è di 20CITAZIONESasaki no Hana
(Letteralemente "Fiore del Passero")
Tipo:Genjutsu
Livello B
Illusione che colpisce in maniera equa l'utilizzatore e la vittima.
Sacrificando uno dei propri cinque sensi, l'utilizzatore sarà in grado di privare l'uso del medesimo anche all'avversario.
Oltre al costo base della tecnica sarà necessario un costo addizionale, a seconda del senso colpito.
Costo Base: 15
Tatto: Entrambi i contendenti perderanno temporaneamente l'uso del tatto.
Costo addizionale: 30
Costo di mantenimento: 10
Se tutto fosse andato secondo i piani, Walter si sarebbe ritrovato all'improvviso senza alcuna percezione tattile dei propri dintorni, e così io. Per controllare la riuscita dell'attacco illusorio avrei cercato di tastare in maniera accurata il mio ginocchio, per verificare che tutto fosse andato per il meglio. Senza vista e udito, avergli levato pure quest'altro importante senso gli avrebbe reso la vita molto molto difficile. Del resto anch'io mi ritrovavo in una situazione ben poco agevole, visto che in più rispetto al mio avversario avevo solo la capacità di sentire con le mie orecchie. Avrei avuto serie difficoltà a camminare, ancora più a correre. Un gesto così naturale di solito, ora era per noi due abbastanza proibitivo. A questo punto ero convinto davvero di avere giocato tutte le carte migliori per rendere le possibilità di successo della mia incursione aerea veramente alte. Però era meglio non sprecare troppo tempo, visto che Walter era un uomo dalle mille risorse e dargli modo di riflettere per bene sulle cose avrebbe potuto darmi più d'un problema.
-Ok, adesso è il suo turno, signora donnola. La vede quella enorme bolla d'acqua gelata? Il nemico è lì dentro, protetto da quella costruzione, però è soggetto ad un paio di mie illusioni. Ho bisogno che lei mi guidi, che sia i miei occhi. Adesso farò partire in volo le aquile che vede qui vicino e lei deve aiutarmi a fare in modo che esse giungano a destinazione in maniera abbastanza precisa. Se la sente di aiutarmi in questo?-
La risposta della donnola fu positiva, anche se non denotava particolare ottimismo in questo senso. Mi feci dare delle indicazioni su dove si trovasse la sfera che conteneva Walt, spingendo l'invocazione ad essere la più precisa possibile. Purtroppo la distanza era abbastanza, non permise alla donnola di darmi il numero esatto di metri, cosa che mi avrebbe agevolato assai. Un centinaio era una quantità troppo vaga, ma contavo di farmi dare informazioni maggiori durante l'offensiva, di modo da aggiustare il tiro in corsa. Per primo feci partire l'aquila più grande, il cui compito fondamentale era scardinare le difese e aprire un varco per gli altri due uccelli, che infatti partirono poco dopo. Continuai a chiedere indicazioni sul mio volo, che a detta della donnola sembrava quello di tre uccelli ubriachi, visto quanto poco era dritto. Ma del resto questo era più che comprensibile, visto lo sforzo di concentrazione a cui mi stavo sottoponendo. Tre illusioni e tre volatili d'argilla era tanti da controllare insieme, ma per fortuna ancora non troppi.
-Non manca molto, ancora tre secondi e il primo arriva...-
All'inizio avevo pensato di far procedere i volatili con una traiettoria un po' arzigogolata, per renderla poco leggibile e prevedibile, però poi mi ero reso conto di quanto fosse difficile anche solo farli procedere in modo anche solo vagamente rettilineo. Anche sulla velocità dovetti retrocedere un po' rispetto a quella massima, viste le difficoltà nel controllo. Ma nonostante queste problematiche, la grande aquila raggiunse l'obiettivo, arrivando a pochi metri dalla cupola gelata. Rallentai, cercando di far arrivare il pennuto d'argilla a pochi centimetri dalla superficie di ghiaccio. A questo punto avrei fatto esplodere la mia creatura. La forza della deflagrazione sarebbe stato di sicuro notevole, contavo che potesse aprire un bel varco nelle difese del suniano. Le mie supposizioni si basavano perlopiù sulle informazioni che avevo raccolto nei momenti precedenti all'attacco, prese direttamente dagli occhi ancora aperti dell'Heryul. Se egli avesse continuato a lasciarmi questo spiraglio per raccogliere dati, questo mi avrebbe giovato, aumentando di molto la mia precisione nell'incursione aerea.
-Si è creato un varco?!! Quanto grande?!-
La donnola avrebbe dovuto darmi una risposta rapidissima, di modo da darmi la possibilità di agire di conseguenza. Infatti il secondo volatile avrebbe dovuto fare un secondo tentativo di sfondamento, se non si fosse creato il buco, mentre se esso si fosse generato, allora avrebbe tentato di passarci attraverso per raggiungere l'Heryul. In questo secondo caso, avrei cercato di fare entrare l'aquilotto nel minor tempo possibile all'interno della sfera gelata. Nel mentre avrei aperto gli occhi, sia perché a quel punto sarebbe stato probabile provocare al ragazzo abbastanza dolore da far terminare a forza le mie illusioni, sia perché contavo in quel modo di creare una distrazione a Walt, proprio nel momento in cui il pericolo era più vicino. Nell'attuare questo secondo e diretto attacco, mi sarebbero tornati davvero comodi gli occhi dell'Heryul, visto che mi avrebbero dato una maggiore comprensione di quello che accadeva all'interno della sfera di ghiaccio, dove lo sguardo della donnola non poteva certo arrivare. Nel caso in cui avessi avuto a disposizione la vista nemica, sarei riuscito in qualche modo a misurare bene le distanze tra il punto di esplosione e Walter, in modo da creargli abbastanza danni senza rischiare di superare il limite della pericolosità. Un metro sarebbe stato sufficiente a ferirlo in modo da impedirgli un contrattacco eccessivo, o almeno questo era quello che contavo. Se invece Walter avesse tenuto gli occhi chiusi, allora non avrei avuto altra scelta che andare un po' a caso.
Il terzo pennuto aveva un ruolo diverso, serviva da assicurazione. Sarebbe passato all'attacco se il varco nelle difese si fosse venuto a creare solo con l'esplosione della seconda aquila, mentre sarebbe tornato da me se anche il secondo tentativo non avesse scalfito la protezione di ghiaccio dell'Heryul. Se invece fossi riuscito a far giungere la mia seconda creatura esplosiva al cospetto del suniano, la terza sarebbe rimasta appena fuori la sfera in attesa di scoprire il risultato del primo assalto, pronto a reiterare l'attacco in caso di insuccesso, più o meno ripetendo le stesse modalità.
In ogni momento dell'offensiva aerea avrei potuto cambiare piano, tenendo conto delle eventuali reazioni nemiche, sempre se fossi stato in grado di leggerle, grazie alla vista dell'Heryul o di quella della donnola. Per cercare di avere un buon risultato non potevo certo rinunciare alla versatilità, anche perché vista la quantità di chakra che stavo investendo, il proseguimento dello scontro si sarebbe prospettato non proprio agevole in caso di fallimento.CITAZIONEScusa il ritardo
. Comunque ho fatto un gioco di parole squallido nel titolo e ti ho pure dato della "fava" . Sono soddisfatto di me !!
Se c'è qualcosa di poco chiaro nel mio post o qualcosa che secondo te è poco corretto dimmelo pure xD..
Ma dai, sarà la bora... |
