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.Scontro amichevole
CITAZIONEContendenti: Saruwatari Kamizurui vs Miharu Urhabi
Luogo Prato a lato della strada principale che conduce al Paese del Fuoco, poco distante dal confine.
Orario: Come si desume dal titolo, cinque del mattino xD.
Meteo: Sereno. Temperatura già alta nonostante l'ora.
Regole speciali: Nessuna.
Tempo: Nessun limite prestabilito.
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34.1 BACK TO WORK, BACK TO LIFE
La stanza era ancora immersa nel buio, quando un incubo mi svegliò di soprassalto. Erano passate solo due settimane dal giorno della guerra contro Madayoshi Uchiha e l'Hachibi. Erano state due settimane di vacanze, che mi furono obbligate dai vertici del villaggio. Ero ridotto talmente male che non feci opposizione e non provai neanche a sfruttare il tempo per allenarmi. Lasciai semplicemente che il tempo mi passasse addosso, senza essere in grado di fare nulla di utile. Mangiavo, bevevo, fumavo. Ero una larva umana, priva anche della capacità di formulare pensieri sensati. Il sonno era sempre breve e molto agitato, gli incubi all'ordine del giorno. Quasi tutti aventi come soggetto quello che era successo durante la guerra. Avevo reagito molto peggio di quanto avessi osato immaginare, avevo perso ogni traccia di vitalità e umanità. Uscivo di casa raramente e avevo ridotto all'osso i rapporti con altri esseri umani. Per fortuna il tempo era volato veloce ed il mio permesso era finito. Quando mi ero presentato al palazzo del kage, ero in uno stato pietoso, quindi mi fu concesso un altro giorno per rimettermi in piedi, poi mi fu assegnata una missione. Una semplice e faticosa, perfetta per ricominciare, o almeno così mi dissero. Dovevo accompagnare il proprietario di un ristorante di Oto a raccogliere una grossa dose di ingredienti particolari all'interno del Paese del Fiume. Avrei dovuto scortarlo fra i molti boschi del Paese, un compito perfettamente adatto a me, che ormai conoscevo ogni palmo di quella terra. La missione durò molto a lungo, addirittura tre giorni, ma fu allo stesso tempo molto tranquilla, perfino piacevole. L'ultima parte del compito era riportare indietro il cliente, aiutandolo a trasportare il suo ingombrante bottino. Il viaggio era stato abbastanza lungo ed eravamo arrivati in piena sera. A questo punto però era troppo tardi per tornare indietro, quindi mi conveniva fermarmi lì ad Oto e poi ripartire il mattino. Trovato un piccolo ostello da quattro soldi, mi ero addormentato quasi subito. Però la stanchezza non aveva speranza di avere la meglio sugli usuali incubi, quindi mi svegliai ancora prima che il sole sorgesse. Mi forzai a mettermi in piedi e raggiunsi la piccola finestra. Era piena notte, le tre o le tre mezza a occhio. Ma il sonno era già svanito nel nulla.
-Di dormire ancora non se ne parla proprio... A questo punto mi sa che mi conviene ripartire subito... Per fortuna ho insistito per pagare in anticipo. Se parto adesso, magari riesco ad arrivare a Takumi nel pomeriggio, così da dare un senso anche a questa giornata...-
Mi diedi una sciacquata alla faccia e mi rimisi in sesto, poi uscii dalla stanza. In guardiola c'era il proprietario, che dormiva sulla sedia. Lo svegliai, gli consegnai le chiavi, poi mi congedai. Imboccai la strada di uscita e presto fui fuori dal villaggio. Oto non era certo un posto piacevole dove stare, con la sua atmosfera cupa, quindi me ne andai con piacere. La strada principale per uscire dal Paese era vuota, vista anche l'ora. Procedetti con calma. Ero quasi arrivato al confine con il Paese del Fuoco, quando un po' di stanchezza fece capolino. Era davvero poca cosa, ma nulla mi impediva di assecondarla, tanto più che non avevo proprio fretta. Uscii dal sentiero alla mia destra. Un grosso prato verde mi circondava, esteso e apparentemente disabitato. Mi sdraiai poco distante dalla strada, ponendo le mani intrecciate dietro la nuca, perché fungessero da cuscino. Rimasi lì, senza dire o fare nulla per un po'. Il piano iniziale era di fare una pausa di un paio di minuti, ma anche quando il tempo fu scaduto la voglia di rialzarmi mi difettava. L'oscurità era quella leggera, tipica della fine della notte. Immaginai che mancasse all'incirca un'ora all'alba, un'ora e mezza al massimo. Ero piazzato talmente vicino alla strada che sarei riuscito a sentire i passi di un umano anche a grande distanza, anche perché il silenzio che mi circondava era quasi assoluto. Ma, come ovvio, nessun passante si fece vedere.
-Ho fame.-
Edited by GIIJlio - 25/8/2012, 01:14. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Scusa per il ritardo! ç_ç
Cap. 1: Crescere!
Anche quella mattina Miharu si svegliò di buon' ora, ormai non riusciva dormire recentemente da parecchio tempo...più precisamente da quando aveva saputo dell'armistizio, a dire di tutti momentaneo, di Oto con gli altri villaggi.
Di per se era una cosa buona e nessun ninja si sarebbe aspettato di meno dopo gli eventi della guerra contro l'Hachibi e Madayoshi Uchiha ma questo per Miharu segnava la fin dei suoi propositi di vendeta.Uccidere chi ha privato della vita il sommo Orochimaru!...Ammazzarli come cani!
Era il suo pensiero fisso dalla morte del sannin ma, adesso, era ancora meno realizzabile di prima.
Quando aveva provato ad abbozzare delle dimostranze ad uno dei suoi superiori la risposta era stata diretta e spietata:Cresci!
E così Miharu non si sapeva dar pace.
Troppo debole per potersi vendicare, troppo giovane per esser presa sul serio, con le mani comunque legate da un'insulsa pace!
A tutto questo la giovane kunoichi pensava camminando senza meta.
Lo sguardo perso nel vuoto, la testa piena di pensieri...non si era neanche accorta di essere quasi arrivata al confine con il paese del fuoco. -
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34.2 AN YEAR AGO
Impegnato a rilassarmi, non mi ero accorto del tempo che passava. All'improvviso il silenzio assoluto fu spezzato, un rumore di passi si diffuse nell'aria. Proveniva da lontano, almeno trecento metri. Qualcuno stava avvicinandosi con passo tranquillo. Mi alzai in piedi di scatto, per capire di chi si trattasse. Mi trovavo in una terra straniera, fra tutte quella che mi ispirava meno fiducia, nonostante i proclami di cessazione delle ostilità. Non volendo farmi cogliere di sorpresa era meglio osservare per bene il nuovo arrivato. Purtroppo la visibilità era pessima, l'oscurità avvolgeva ancora i dintorni. La sagoma che si stava avvicinando mi sembrò essere quella di una donna, visti i capelli lunghi e la bassa statura. Quando ormai la sconosciuta fu abbastanza vicina, finalmente la luce lunare mi permise di avere una minima percezione visiva dei particolari della nuova arrivata. Il viso era familiare e in fretta capii perché. Un brivido gelido si diffuse sulla mia schiena.
-Cosa? Non può essere, è davvero lei?!-
Per quanto la guardassi, la ragazza che avevo davanti agli occhi era proprio chi pensavo. Uno scheletro dentro il mio armadio. Avevo già incontrato quella persona, ormai più di un anno addietro. Mi trovavo a Kusa per un funerale e stavo cercando di ubriacarmi per sfuggire alla follia autodistruttiva in cui ero caduto. A questo punto era arrivata lei e aveva inavvertitamente fatto cadere la mia bottiglia. Una persona normale avrebbe accettato le scuse che ne seguirono, proprio perché provenienti da una ragazzina di una dozzina di anni. Invece io non lo feci e le sbraitai contro. Non ricordo bene come si evolvettero gli eventi, però so che finimmo per lottare nel bel mezzo della via. Fin qui nulla di troppo tragico, la parte peggiore venne dopo. L'attaccai, però lo feci con il chiaro intento di ucciderla. Lei, una persona appena incontrata, che nessuna colpa aveva verso i miei problemi. Ma soprattutto una ragazzina giovanissima, quasi ancora una bambina. Per fortuna ella riuscì a scappare senza problemi dalla bestia che ero in quei momenti. Quello fu probabilmente il punto più basso toccato dalla mia umanità, fu un campanello d'allarme molto importante. Cercai di seppellire la faccenda nel mio subconscio, riuscendoci senza problemi. Mai avrei pensato di rincontrare la vittima della mia furia.
Riavutomi dallo shock, decisi che dovevo assolutamente fare ammenda. Mi misi in ginocchio, chinando il capo in avanti. Cercai di trovare le parole in fretta, ma l'orario e la premura limitarono non poco la mia capacità dialettica.
-Signorina, forse lei non si ricorda di me, ma circa un anno fa io l'ho aggredita in quel di Kusa. Le chiedo umilmente scusa, non ero in me quel giorno. Non le chiedo di perdonarmi, ma se c'è qualcosa che posso fare per compiere ammenda, la prego di dirmelo senza indugio...-. -
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Cap. 2: Fare Ammenda!
Immersa nei suoi pensieri Miharu non fece molto caso ai rumori poco distanti da lei catalogandoli inconsciamente come "piccoli animali selvatici".
Solo quando il ragazzo iniziò a parlare la ragazzina si girò di scatto verso di lui-Signorina, forse lei non si ricorda di me, ma circa un anno fa io l'ho aggredita in quel di Kusa. Le chiedo umilmente scusa, non ero in me quel giorno. Non le chiedo di perdonarmi, ma se c'è qualcosa che posso fare per compiere ammenda, la prego di dirmelo senza indugio...-
Ascoltò attentamente le sue parole, certo che si ricordava di lui benché non conoscesse il suo nome!
Si ricordava benissimo di com'era riuscita a farsi umiliare da un tizio ubriaco!In effetti c'è qualcosa che potresti fare per me...
Non sapeva se il ragazzo avrebbe accettato ne come si sarebbero messe le cose....ma se non fosse riuscita ad avere un briciolo di coraggio adesso non avrebbe mai vendicato il suo signore!Combatti con me! Dammi la possibilità di migliorare!
Lo faceva davvero per migliorarsi o era il suo orgoglio ferito a gridare vendetta?!
In ognuno dei due casi la soluzione era la stessa: combattere!!!
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34.3 DOVERE
-In effetti c'è qualcosa che potresti fare per me...-
Alzai la testa, nel tentativo di osservare lo stato d'animo della ragazzina. Purtroppo la scarsa luce lunare limitava non poco la vista, quindi dettagli del genere non erano raggiungibili al momento.
-Combatti con me! Dammi la possibilità di migliorare!-
Rimasi shockato dalla sua richiesta. Perché mai avrei dovuto fare qualcosa di così assurdo? Non volevo, non volevo proprio. Per la prima volta in molto tempo, la prospettiva di una battaglia immotivata non solo non mi eccitava, ma mi disgustava dal profondo dell'anima. Era ovvio che tutto quello era dovuto a ciò che era successo due settimane prima, alla guerra appena conclusasi. Non mi andava di gettarmi in un altro rischio immotivato già da subito.
-Però non ho altra scelta, non posso rifiutarmi...-
Dopo aver chiesto in quel modo di fare ammenda, non potevo ritirare la mia proposta. Mi alzai in piedi, poi misi le mani nella tasca dell'argilla e poi attivai la mia innata.
-Come desidera, signorina. Saruwatari Kamizurui di Takumi al suo servizio. Però sappia che, nonostante mi dispiaccia per quello che è successo in passato, non posso permettermi di andarci piano con lei. Spero che capisca...-
A dispetto delle mie parole, mi approcciavo a quella battaglia con spirito totalmente diverso dal solito. Il mio obiettivo non era la vittoria ad ogni costo. Volevo soltanto finire al più presto e tornarmene in pace a casa mia. Purtroppo, avendo lei buoni motivi per volermi morto, dovevo stare ben attento. Insomma dovevo evitare guai, sia da un lato sia dall'altro. E la scarsa visibilità non aiutava per niente. Se non altro conoscevo qualcosa della mia avversaria, ovvero il suo elemento primario, il Doton. E se ben ricordavo lei non aveva avuto modo di osservare nessuna delle mie abilità particolari.
-A lei l'onore...-CITAZIONEStato Fisico: Ok
Stato Mentale: Teso e concentrato
Chakra: 515/520
-5: Attivazione Innata
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Cap. 3: Una tecnica base
-Come desidera, signorina. Saruwatari Kamizurui di Takumi al suo servizio. Però sappia che, nonostante mi dispiaccia per quello che è successo in passato, non posso permettermi di andarci piano con lei. Spero che capisca...-
A giudicare dall'espressione che aveva Miharu avrebbe giurato che la risposta sarebbe stata negativa ma, invece, accettò!
laLa capisco benissimo e la ringrazio! Io sono MIharu Urhabi di Oto! Grazie ancora!
-A lei l'onore...-
MIharu accennò ad un inchino poi si mise in posizione di guardia.
Studiò ancora per qualche istante il suo avversario, la partenza era determinante in uno scontro e l'ultima volta non era andata bene...A prima vista non sembra avere abilità particolari visibili ed il suo nome non denota l'appartenenza a nessun grande clan...proviamo!
Posizionò le mani poi usò una semplice tecnica da manuale...Bunshin no Jutsu!!
Due copie di Miharu apparvero, la ragazza sperava che il suo avversario non possedesse abilità oculari...certo era un pò magro come inizio ma forse avrebbe potuto funzionare...
Le tre kunoichi si mossero dalla loro posizione iniziale, circa 3m dal bersaglio, correndo verso Saruwatari cercando di attaccarlo da più lati.
Due miravano a colpirlo ai fianchi con un calcio ed una frontalmente con un pugno.
Essendo poco più che miraggi solo uno era il corpo vero, solo un'attacco sarebbe andato a segno...
Adesso non bisognava fare altro che vedere come si sarebbe comportato l'avversario.SPOILER (clicca per visualizzare)
Edited by Jin Shinigami - 27/9/2012, 19:44. -
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34.4 EVERGREEN
Quando anche la ragazza si presentò, le formalità potevano dirsi concluse. Fece un ultimo inchino, poi iniziò ad eseguire dei sigilli. Io intanto tirai fuori le mani dalla tasca dell'argilla, da cui avevo prelevato materiale in abbondanza. Avevo rivolto i dorsi delle mani alla ragazza, tenendole ben aperte. Così le avrei mostrato di non essere armato al momento, senza che lei potesse notare le mie bocche extra. Non feci caso a quali fossero i sigilli che ella eseguì, ma al termine di essi, la ragazza si triplicò. Dal tipo di nascita dei cloni riuscii ad escludere la relativa tecnica Doton e vista la brevità della sua serie di posizioni, allora la soluzione sembrava essere solo una.
-Bunshin semplici, vero? Non per questo vanno sottovalutati, usati bene possono rivelarsi più pericolosi di tecniche di alto livello...-
La cosa più importante da fare quando si fronteggia una tecnica del genere è capire quale è il corpo originale, una volta fatto quello il jutsu diventa quasi inutile. Ma mentre io pensavo a come reagire, la ragazza fece la sua mossa, circondandomi in poco tempo. Due otiane si posero ai miei fianchi, mentre la terza si era messa proprio di fronte a me.
-Punti sul classico, vedo...-
Non c'era alcun biasimo nelle mie parole. Come dice la stessa parola, i classici sono quelle tattiche che hanno sempre una loro utilità. Dei sempreverdi, in pratica. Ma proprio perché sono tattiche conosciute da tutti, trovare contromosse non è poi così difficile.
Lasciare il corpo vero attaccare da davanti mi sembrava poco produttivo, nei suoi panni io avrei cercato di confondere il vero attacco con uno dei due laterali. Per questo concentrai la migliore difesa sui due fianchi, lasciandone una più debole al centro. Infatti la ragazza centrale la attaccai con un calcio all'altezza dello stomaco, mentre per contrastare le altre due lanciai una tecnica della mia innata.CITAZIONESerpenti D’Argilla
Tipo: HiJutsu
Tecnica che consiste nel creare una coppia di due serpenti (un serpente a mano) che contrariamente alle altre creature d’argilla rimarraà attaccate alle bocche sui palmi delle mani dello shinobi. Questi serpenti hanno diverse funzioni, le più utilizzate sono per bloccare il nemico o per aggrapparsi ad una sporgenza. Appena lo shinobi lo ritiene necessario i serpenti si staccheranno dalle mani e potranno poi essere fatti esplodere senza nessun dispendio di chackra extra rispetto a quello di detonazione. I serpenti di possono allungare al massimo di 30 metri. Mentre appena si staccheranno dalle bocche del creatore saranno lunghi 5 metri e avranno le stesse caratteristiche di veri serpenti. L’esplosione crea danni medio-gravi.
Consumo: 15 (a coppia)
Consumo d'esplosione: 10
Massimo di Serpenti Generabili:
Livello II: 1
Livello III: 2
Livello IV: 3
Feci uscire i due serpenti con molta fretta, proiettando ciascuno dei due verso una diversa Miharu laterale. Il loro obiettivo era il collo della ragazza, che avrebbero cercato di avvolgere senza pietà. Avrei fatto iniziare la tecnica nel momento in cui le tre avrebbero raggiunto circa il metro di distanza da me. In questo modo avrei potuto impedirle di attaccarmi, possibilmente verificato l'identità del corpo vero e magari sarei pure riuscito a catturare quest'ultimo. Se fossi riuscito a prendere la ragazza con il mio attacco serpentino, avrei dato una scossa agli ofidi artificiali, con il chiaro intento di destabilizzarla e farla cadere. Il calcio alla centrale sarebbe stato tirato poco dopo il primo attacco, cercando di sfruttare la differenza d'altezza, che in questo caso si tramutava in differenza di allungo dei colpi.CITAZIONE
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Cap. 4: Rokku kobushi!!!
Ovviamente nessun ninja con un minimo di esperienza si sarebbe fatto sorprendere da una tecnica base come quella e, come Miharu aveva previsto, l'avversario non ebbe problemi ne esitazioni nell'approntare una giusta difesa.
Le due Miharu ai lati vennero prese al collo da dei strani serpenti bianchi sbucati inaspettatamente fuori dalle mani dell'avversario.
Miharu non aveva mai visto quella tecnica ma non era certo il momento di fermarsi ad ammirare le abilità avversarie!
Non appena le Miharu leterali ricevettero la stretta al collo sparirono in una nube bianca, quasi contemporaneamente Saruwatari assestava un calcio alla Miharu centrale, palesemente quella vera, che però non aveva certo intenzione di stare ferma a farsi colpire!
Il calcio andò effettivamente a segno ma, nel momento stesso in cui il piede dell'avversario colpiva la ragazza e le mani erano ancora intente ad occuparsi delle copie, Miharu utilizzò una sua tecnica personale.CITAZIONERock Punch (Rokku Kobushi)
Livello B
Dalla bocca dell'utilizzatore esce una sfera di chakra grande quando il suo pugno che, a contatto con l'aria, diventa instantaneamente di roccia.
Questa sfera di roccia viene lanciata con una forza ed una velocità superiori (+10) a quella dell'utilizzatore ma ha una gittata massima di 15m dopo la quale il lancio perde forza e la sfera cade a terra come un normaissimo sasso.
Se l'aversario viene colpito subirà gli stessi effetti di un normale pugno (considerando il bonus in forza).
La tecnica non richiede posizioni delle mani.
Consumo: 30
Il "pugno di roccia" sarebbe stato diretto al centro del busto dell'avversario.
Contemporaneamente la ragazzina avrebbe cercato, con scarsi risultati, di difendersi dal calcio parandolo sfruttando il fatto di avere le mani libere; la sua concentrazione però era tutta destinata all'attacco quindi non riuscì ad approntare in tempo la difesa e fu colpita dal calcio di Saruwatari e sbalzata di un paio di metri indietro sebbene riuscì a non cadere per terra.
Dopo di ciò la ragazza si mise in guardia cercando di capire se l'attacco fosse andato a segno o meno.SPOILER (clicca per visualizzare)
Edited by Jin Shinigami - 27/9/2012, 19:44. -
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34.5 CARELESS
La mia difesa si rivelò inadeguata. Come da manuale, la prima mossa era una finta, un modo di creare un'apertura per il passo successivo. Ero stato troppo molle e avevo servito su un piatto d'argento un'occasione al nemico. Le due ragazzine laterali erano quelle false ed esse svanirono al minimo contatto con i miei serpenti d'argilla. Invece lo scambio decisivo si svolse con la Miharu centrale. Io avevo puntato forte sulla differenza di altezza, ma dovetti andare incontro al nuovo attacco della ragazza. Proprio mentre il mio calcio raggiungeva la sua destinazione, lei lasciò partire qualcosa dalla sua bocca. L'oscurità non mi permise di capire di cosa si trattasse. Convinto di non essere in grado di evitare un attacco da quella breve distanza, non provai neanche a scansarmi. L'unica cosa che riuscii a fare fu staccare i serpenti d'argilla dalle mie mani, che quindi tornavano libere, anche se fuori posizione. La ragazzina riuscì in qualche modo a parare il mio colpo, io non riuscii a fare altrettanto con il suo. Lei fu solo sbalzata poco lontano, io invece subii in pieno l'impatto tra la sconosciuta tecnica e il mio ventre. Fu un pessimo colpo. Il mio corpo era abituato al dolore, ma comunque l'area in cui venni danneggiato era un'area particolarmente strategica, nei dintorni della bocca dello stomaco. Mi venne spezzato il fiato e persi un bel po' di lucidità, entrando nel panico.
-Mi ha fregato.. Proprio come un pollo...-
Fui colto da un turbine di rabbia e panico, avrei voluto gridare con quanto fiato avevo in gola, ma mi trattenni. Non avevo tempo da perdere, il nemico avrebbe potuto incalzare da un momento all'altro. Proprio preso dalla fretta e dalla paura, unii le mani e cercai di eseguire una veloce serie di sigilli. Ero ancora intontito dal colpo subito, quindi riuscii a elaborare un'unica idea. Bloccare il nemico, qualunque cosa ella stesse facendo.CITAZIONEKaton: Kiko-o no Hana - Tenjin no Seigi (Arte del Fuoco: Fiore del Re Fenice - Giustizia del Dio del cielo)
Tipo: Genjutsu
Livello C
Nell'istante dell'attivazione della tecnica, il ninja colpito vedrà l'utilizzatore prendere fuoco. In circa un paio di secondi il corpo dell'utilizzatore sarà arso dalle fiamme e inizierà a trasformarsi in una fenice infuocata grande più o meno cinque metri, processo lungo meno di cinque secondi. Durante la tecnica il ninja colpito non sarà in grado di muoversi, nè nel mondo reale, nè in quello illusorio. Appena terminata la trasformazione, la fenice attaccherà il ninja colpito, con modalità a discrezione dell'utilizzatore, ma rimanendo comunque un unico assalto quasi istantaneo. Al termine dell'attacco, terminerà anche l'illusione, lasciando il nemico in stato confusionale per qualche attimo. Nel caso in cui la differenza di forze fra l'utilizzatore e il suo nemico sia netta, quest'ultimo svenirà.
Costo: 35
Mondo: Illusorio
Bersaglio: Unico
Immobilità: Necessaria
Se la tecnica fosse andata a segno, allora la giovane avrebbe assistito alla scena che avevo preparato per lei. Avrebbe visto le mani giunte accendersi dal nulla, illuminando la buia notte. Dopo un attimo, il fuoco si sarebbe propagato per le braccia, poi per il busto e per tutto il resto del corpo. Una volta diventata una torcia umana, la mia proiezione illusoria si sarebbe tramutata in una grossa fenice scarlatta. Dopo aver lanciato un piccolo grido disumano, la creatura mitologica si sarebbe scagliata contro la ragazza, senza che questa potesse muovere un singolo muscolo in sua difesa. Un'unica beccata diretta al capo della vittima, ma prima che l'attacco della bestia rossa potesse completarsi, il genjutsu sarebbe terminato. La calda e terrificante luce dell'enorme volatile sarebbe sparita, lasciando spazio all'oscurità della notte che volgeva al termine. Il tutto sarebbe durato qualche secondo, poco più di una decina circa, tempo durante il quale sia il mio corpo che quello della giovane Miharu sarebbero rimasti immobili. Ma tra il momento di inizio e quello di termine della tecnica non tutto sarebbe rimasto uguale. Infatti, riacquistata un po' di lucidità, avrei mosso le uniche pedine che avevo a disposizione sul campo di gioco, ovvero i miei serpenti d'argilla. Li avrei fatti muovere verso l'avversaria proprio durante l'esecuzione del mio altro jutsu, la coppia di creature sarebbe strisciata velocemente alle sue spalle. Una volta sciolta l'illusione, non avrei perso tempo, lanciando la mia offensiva definitiva. Un singolo sigillo e tutto sarebbe giunto a compimento.
-Katsu...-
Le due creature d'argilla, posizionate all'incirca mezzo metro dietro la ragazzina, sarebbero esplose. Avevo scelto quella distanza apposta, considerando che in questo modo i danni alla mia avversaria sarebbero stati minimi. Sarebbe stata più che altro travolta e spinta via dall'onda d'urto, ma di sicuro non avrebbe riportato ferite esagerate. O almeno era così nei miei calcoli, non mi trovavo in uno stato mentale tale da considerarmi più di tanto affidabile.CITAZIONECITAZIONEEdit: Avevo sbagliato a scrivere un numero nello schemino e ho corretto. Mi scuso per la disattenzione.
Edited by GIIJlio - 5/10/2012, 23:14. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Mi sa che mi sono spiegata male... ^^°
Miharu prende in pieno il calcio perché, impegnando tutta la sua concentrazione nell'attacco, non riesce a pararlo sebbene ci provi
Dimmi se vuoi editare così rispondo ^___^. -
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Cap. 5: BoooM!!!
Mentre la giovane era in posizione di guardia il suo avversario, che semprava aver accusato il colpo, non rimase inattivo per molto!
Miharu vide Saruwatari comporre un solo sigillo ma tanto bastò per ricoprirlo di fiamme e tramutarlo in una splendida fenice.
Sebbene la giovane kunoichi fosse consapevole che non era certo una cosa da fare in un scontro non potè non ammirare l'eleganza e la maestosità di quella fenice ma, con essa, notò anche un'altra cosa...Non riesco....non riesco amuovermi!...
Paura? Soggezione? Ammirazione?
Cosa impediva al corpo della piccola di muoversi?
Miharu non ebbe il tempo di capirlo perché quel magnifico uccello la puntò e quando neanche davanti a tanto il suo corpo di decise a muoversi anche solo per mettere le mani davanti al viso e proteggersi dal quel calore e da quella luce iniziò a comprendere costa stesse realmente succededo...però era ormai tardi!
La fenice si infrasse svanendo nel nulla, non un segno del suo passaggio rimase ma questo certo non sanciva la fine dell'attacco avversarioBOOOM
Un'esplosione, un rumore assordante colpirono la piccola Miharu che venne spinta via dalla possente onda d'urto.
Questa volta però l'istinto aveva avuto la meglio, le mani erano riuscita a coprire il viso ed avevano riportato leggerissime scottature, per sua fortuna l'esplosione non era così vicina da farle del male sebbene fosse stata sbalzata via di più di 2m.
Era certa che il suo avversario ne avrebbe approfittato per incalzarla con un'altro attacco così, cercando di non farsi vedere sfruttando il fumo e la polvere alzati dall'esplosione, utilizzò una delle sue semplici tecniche doton.CITAZIONEFusione terrenea
Tipo: Ninjutsu
Evoluzione dello spostamento sotteraneo in cui il ninja, invece che nascondersi sottoterra si fonde con la terra stessa. Impossibile da vedere ad occhio nudo, il ninja avrà però gli stessi limiti che ha nello spostamento sotterraneo. L'avversario potrà però vedere l'utilizzatore possedendo una qualsiasi abilità oculare. Tuttavia da livello 10 in poi l'utilizzatore diventerà invisibile anche ai possessori di abilità oculari.
Consumo: 15 a turno
Cercando di non farsi scoprire dal suo avversario si sarebbe insinuata sotto il terreno dov'era finita senza lasciare traccia alcuna pomendosi a 10m sotto terraSPOILER (clicca per visualizzare)
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34.6 UNDERGOUND
In apparenza il successo del mio piano era netto. Avevo colpito appieno la ragazzina e credevo di non avergli provocato danni troppo ingenti. In realtà non avevo concluso un bel niente, anzi mi ero allontanato parecchio dal mio proposito iniziale. Non sarei riuscito a terminare il mio scontro in questa maniera, non bastava un colpetto leggero del genere a convincerla. Infatti lei, dopo esser stata sbalzata via dall'onda d'urto, sparì sottoterra grazie allo spostamento sotterraneo. Non avevo visto niente, coperto dal fumo dell'esplosione, ma ero sicuro che fosse quella l'unica spiegazione per la sua assenza dal mio campo visivo. Immaginai che la sua tattica fosse nascondersi e cercare un punto debole da cui attaccarmi, magari alle spalle. Feci un piccolo balzello sulla mia sinistra, senza troppo significato. Il mio cervello era impegnato a trovare una contromossa efficiente, cosa che accadde quasi immediatamente. Visto che fuori ero scoperto, sarei dovuto andare o sottoterra anch'io oppure provare ad alzarmi in volo. Se fossi sceso avrei potuto giocarmela coi cloni, per superare l'inibizione della vista. Però era effettivamente più sicuro volarmene su, avrei avuto maggiori possibilità di controllo della situazione. Decisi di provare a coniugare le due idee, per formare una doppia tattica, che avrebbe potuto tornarmi utile più avanti nella lotta. Feci uscire dal palmo sinistro della mia mano una bambolina d'aquila, poi con un tocchetto della mano le feci prendere le giuste dimensioni. La stessa procedura fu ripetuta anche dalla parte opposta, qui però con un millepiedi. In tutta fretta cavalcai il volatile artificiale, a cui feci prendere il volo. Invece il grosso insetto sarebbe sceso sottoterra quasi subito. L'avrei fatto andare a circa cinque metri dalla superficie, in modo che fosse impossibile rilevare la sua presenza. Invece io mi mantenni ad un'altitudine di circa due metri e mezzo. A cavallo del mio aquilotto avrei fatto più volte il giro della zona, cercando di non farmi sfuggire il momento in cui Miharu sarebbe ritornata fuori dalla sua passeggiata sotterranea.CITAZIONEPiccola Aquila d' Argilla
Tipo: Hijutsu
La tecnica consente nel creare un aquilotto di medie dimensioni precisamente con un apertura alare di 3 metri e una lunghezza di 2. Esso, una volta creato, seguirà gli ordini del proprio padrone. Questo uccello, anche se fatto d’argilla, conserva le proprie caratteristiche naturali, quindi ha la capacità di volare. Data la sua grandezza il possessore dell’innata può cavalcare la creatura. L'esplosione è in grado di causare danni più che gravi.
Consumo: 15
Consumo d'esplosione: 10
Massimo di Aquile Generabili:
Livello II: 2
Livello III: 3
Livello IV: 4CITAZIONEMillepiedi D’Argilla
Tipo: HiJutsu
Tecnica che dà vita ad un grande millepiedi d’argilla. Esso, una volta creato, eseguirà gli ordini del proprio padrone. Questa creatura, anche se fatta d’argilla, conserva le proprie caratteristiche naturali, quindi ha la capacità di strusciare e scavare piccoli e grandi tunnel sotterranei (in base al tipo di terreno). Il millepiedi inoltre, avvicinatosi al nemico, può saltargli sopra e legarlo utilizzando il proprio corpo come corda. In più, se tagliato, questo lombrico ha le capacità di riunirsi e formare un lungo millepiedi o rimanere diviso in due: con questa opzione si creeranno due o più (dipenda dal numero di tagli) millepiedi che avranno una potenza media. L'esplosione (formata dal millepiedi intero) è in grado di causare danni più che gravi (mortali se esplode a contatto con il nemico).
Consumo: 25
Consumo d'esplosione: 15
Massimo Millepiedi Generabili:
Livello III: 3
Livello IV: 4CITAZIONE
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Miharu cercò di spostarsi sotto il suo avversario per prenderlo di sorpresa ma non riuscì ad individuarlo.
MA che diavolo!
Per quanto tentasse non riusciva a capire dove fosse quindi ipotizzò che si fosse spostato su un albero in attesa di vederla spuntare dal terreno.
Poco dopo però avvertì un'altra presenza fendere il terreno circostante ed insinuarsi sottoterra.
A questo punto no aveva molta scelta: stare sotto terra e cercare di capire cosa fosse o uscire e farsi colpire da lui!
Se il suo avversario non era più sul suolo restare lì era solo uno spreco di chakra quindi, accettando mestamente il fallimento della sua strategia, decise di riemergere ma utilizzando una tecnica difensiva che gli permettesse di limitare i danni del sicuro attacco a cui sarebbe stata sottoposta una volta in superficie.CITAZIONEDomu (Doton - Domu)
Tipo: Ninjutsu
Utilizzando questa tecnica il ninja si riveste in circa un secondo di un robustissimo strato di terra, rendendo inutile qualsiasi attacco fisico. Non è possibile usare questa tecnica se l'utilizzatore non è a contatto con la terra stessa. La pelle dell'utilizzatore diventerà del colore della terra durante l'utilizzo della tecnica. E' possibile contrastare questa tecnica unicamente con una tecnica di elemento elettrico. La tecnica dura un turno, dopodichè andrà rievocata. Per l'impiego della tecnica è necessario comporre il sigillo del serpente.
Consumo: 70
Si allontanò dal punto in cui aveva avvertito l'ultima volta la presenza del suo avversario cercando di riemergere in mezzo agli alberi, con un pò di fortuna lui sarebbe stato lontano, magari su un albero distante, e non avrebbe visto la ragazza riemergere.
In alternativa il domu l'avrebbe discretamente protetta sebbene spendere quella quantità di chakra non era il massimo.
Devo concludere in fretta o resterò senza chakra!SPOILER (clicca per visualizzare)
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34.7 DETECTIVE BUNSHIN
Una volta abbandonato il suolo, rimasi in attesa a mezz'aria per un po'. Visto che la visibilità era molto limitata, scelsi di non puntare su un'altitudine eccessiva, che avrebbe potuto impedirmi del tutto di scorgere la posizione della mia avversaria, una volta che ella avesse deciso di riemergere. Avevo nascosto una trappola sottoterra, ma questa non poteva attivarsi se non riuscivo a capire dove si trovasse effettivamente l'obiettivo. Con un po' di fortuna quella carta sarebbe bastata a garantirmi un successo, ma per ogni evenienza sfruttai quel momento di attesa facendo continuare l'opera di creazione nei miei palmi. Non potendo stare ferma sul posto in volo, feci compiere alla mia cavalcatura dei piccoli emicicli, tenendo gli occhi aperti verso il suolo.
-Forza, non farti attendere troppo...-
Attesi per quasi un minuto, prima di considerare la possibilità che la giovane fosse riuscita a riemergere in un luogo lontano dai miei occhi. Immedesimandomi in lei, mi resi conto che il luogo migliore per comparire fosse al riparo degli alberi, i quali avrebbero potuto occultarla in maniera perfetta. E la materia prima non mancava certo alla ragazza, visto che poco distante dalla posizione in cui ci trovavamo una lunga serie di piante mi impediva una visione anche minima del suolo. Questo avrebbe potuto cambiare in maniera decisiva le carte in tavola. Io non avevo modo per ora di determinare la sua posizione, ma lei avrebbe potuto trovare il metodo, magari sfruttando il suono del battito d'ali della mia creatura. Una situazione del genere sarebbe stata pessima, mi lasciava indifeso di fronte ad un eventuale suo attacco a lunga gittata, sempre che ella avesse una freccia del genere nella sua faretra. Affidarmi alla possibilità che questo non accadesse sarebbe stato un cieco piegarsi ai capricci della sorte, molto meglio trovare una soluzione al problema e anche in fretta. La prima idea che mi balzò per il cranio fu da me giudicata idonea e per questo messa in atto in poco tempo.CITAZIONEClone di terra
Tipo: Ninjutsu
Utilizzando la terra nei paraggi si crea un clone fatto di terra. Il clone ha una consistenza fisica e può quindi attaccare l'avversario, ma non avendo chakra non può eseguire nessuna tecnica. Quando riceve una ferita moderata la copia ritorna ad essere terra (le ferite leggere le può subire senza morire). Per poter essere utilizzata questa tecnica necessita di terra nei paraggi.
Consumo: 10
Trovandomi a soli tre metri dal suolo, fu per me possibile dare vita ad un clone di terra, che nacque proprio sotto al volatile d'argilla. Il compito che affidai a lui era semplice, trovare la ragazzina e comunicarmi la sua posizione. Sarebbe bastato un singolo urlo ben piazzato per individuare dove ella si trovasse, per poi trarne le giuste conseguenze. Visto che i miei sospetti si concentravano soprattutto sulla zona alberata, verso essa sguinzagliai in prima battuta il mio clone. L'obiettivo di quest'ultimo era limitato solo all'aspetto di cui sopra, si sarebbe dovuto astenere da ogni intervento diretto contro la ragazza. Se fosse stata lei ad attaccare, allora egli si sarebbe potuto ovviamente difendere, cercando magari di prendere tempo fino all'arrivo di rinforzi. Un semplice clone non sarebbe con ogni probabilità bastato per una come lei, si era dimostrata una combattente vivace e precisa. Essere avventati non avrebbe portato da nessuna parte.
-Urhabi-san? Dove sei? Vieni fuori...-
Il clone avrebbe aspettato di essere nei pressi degli alberi, prima di chiamare l'attenzione della giovane otiana. Nel mentre io mi allontanai un po' in direzione opposta, sempre in groppa alla mia aquila. Alzai la mia posizione, nel tentativo di essere meno tracciabile. In fondo, dato il silenzio assoluto della mattina, sarei riuscito a udire l'urlo del bunshin anche a distanze ben più ampie di quella che stavo per creare. Rimasi dunque in attesa dei frutti del lavoro della mia copia di terra, curioso di veder come si sarebbe evoluto lo scontro.
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Cinque del mattino |
