Antica vendetta: Preludio della fine

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    Demone perturbatore di anime

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    Suna
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    CITAZIONE
    Emeril
    Zalera
    Denki
    Selene
    Madayoshi

    La luce che li aveva avvolti totalmente scomparve, dissolvendosi. Al suo posto comparve uno scenario completamente spoglio e privo di qualsiasi cosa; persino del calore. Un mondo deserto e roccioso, glabro, con una luce resa soffusa dalle nuvole che non permettevano di capire dove fosse il sole. Sul luogo regnava una calma irreale, come se non ci fosse mai stato un suono in quello spazio.
    I bozzoli di luce avevano lasciato un gruppetto di persone in un ordine non chiaro: Bokuda e Jack erano ricomparsi insieme accanto a Zabuza, mentre Jin e Senshide si erano ritrovati una a destra e l'altro a sinistra del trio, a circa cinque metri di distanza. Il Mitsukage una ventina di metri più avanti. Dopo qualche secondo Jin si sarebbe resa conto che accanto a lui si era materializzato Saruwatari, decisamente più spaesato di tutti loro messi assieme.
    Tuttavia quello non era il momento di sentirsi spaesati: un ruggito inumano proruppe nel silenzio irreale che abitava quel luogo, ed i presenti non impiegarono molto tempo a capire che si trattava dell'Hachibi. Adesso la creatura, senza forza portante, era persino più grande di quando l'avevano dovuta affrontare in precedenza.
    Izanagi ne stava contenendo la potenza. Che carino...
    La voce era quella di Emeril, poco a sinistra del Kage. I suoi sottoposti si erano ritrovati sparpagliati lungo il campo: Selene e Denki si erano affrettati a ricongiungersi, mentre Zalera gli si stava avvicinando lentamente. Il demone si trovava a circa cinquanta metri dal gruppo, ed ai suoi piedi vi era il ninja che li aveva condotti in quel posto. Non sembrava neanche essersi accorto della presenza degli altri shinobi in quel posto, fissava il demone, guardandolo mentre finiva di materializzarsi davanti a lui. Il demone iniziò a contorcersi in maniera innaturale, come se venisse compresso da qualcosa di invisibile. Il mostro continuò ad urlare e contorcersi, comprimendosi ed iniziano a levitare a mezz'aria. Poi la sua immagine si deformò in una serie di spirali, iniziando a vorticare; le spirali si compressero diventando più piccole, finché non scomparvero collassando in un punto. Dell'Hachibi non era rimasta traccia.
    L'attimo successivo accaddero una quantità di cose impreviste: Madayoshi cadde in ginocchio, stremato; Emeril gli si fiondò addosso; Zabuza, l'unico che in quel momento poteva essersi reso conto della gravità della situazione, fece la prima cosa che gli venne in mente: scagliare contro Emeril e Madayoshi la bomba più potente che aveva potuto portarsi dietro; Zalera cercò di bloccare Zabuza, ma la sua reazione fu tarda; Selene e Denki, che erano appena riusciti a riunirsi, dovettero separarsi di nuovo: Selene corse verso Emeril, mentre Denki si avventò contro Zabuza, legandolo in un istante dalla testa ai piedi con i suoi filamenti. Emeril e Madayoshi vennero presi in pieno dall'esplosione, scomparendo in una nube di fumo.
    Le grida e le voci in quei secondi si sprecarono.
    Emeril!
    Papà!
    Tu, bastardo...!
    Poi, dal fumo generato dall'esplosione, spuntarono fuori due figure, schizzate via in direzioni opposte. Madayoshi non sembrava essere stato ferito dalla bomba, ma era esausto; Emeril, invece, aveva un imponente rivolo di sangue che gli cadeva dalla tempia destra.
    Mh... ho perso l'occasione d'oro. Pazienza.
    La sua voce non era minimamente seccata. Sembra che non gli importasse più di tanto, come se quell'inconveniente non fosse troppo dissimile da una pausa caffè inaspettata.
    Sto bene.
    Disse poi, rivolto a Zalera e Selene, che gli si erano avvicinati.
    Avrò bisogno di un po' di tempo. Fate in modo che non ci vengano a disturbare ulteriormente.
    I due fecero un cenno di assenso, dopodiché si sarebbero diretti nuovamente verso il gruppetto di ninja, tenendosi a distanza di sicurezza; Zabuza era già stato catturato da Denki, Senshide era chiaramente ad un passo dallo svenire, Jack gli faceva compagnia ed il Mitsukage era più o meno sul medesimo livello. Gli unici due che sembravano poter combattere erano Jin, della quale però non si capiva il vero stato mentale, alterato da una qualche tecnica, e Bokuda, che era stato mezzo sepolto da Jack. Rimaneva lo strano ragazzino accanto a Jin, della quale non sapevano l'origine, ma non sembrava un pericolo per loro.

    Voi non dovreste essere qui.
    La voce di Madayoshi vibrò nell'aria. Emeril si voltò verso di lui, ma non accennò ad avvicinarsi questa volta.
    Mi sono permesso di modificare il tuo jutsu spazio-temporale mentre lo effettuavi. Non è stato facile, se vuoi saperlo. I ragazzi qui dietro sono un mio errore, secondo il piano originale in questo momento avremmo dovuto essere soli. E tu morto. Comunque ti ringrazio di aver spedito via l'Hachibi, il suo potere è enorme, ma non è controllabile.
    Tu, bastardo... chi diavolo sei?
    Emeril di Xardas, onorato di fare la conoscenza di un ninja leggendario come te. Purtroppo non è tempo di convenevoli. Non ho sprecato tutto questo tempo per farti sviluppare lo sharingan senza motivo. Se volessi essere così gentile da farti prendere gli occhi senza opporre resistenza...
    Madayoshi reagì alla provocazione avventandosi contro Emeril.
    Crepa, maledetto!
    Immaginavo non sarebbe stato facile.
    Emeril compose rapidamente qualche sigillo, ed accanto a lui si sollevò un'enorme barriera di terra che andò a nascondere completamente sia lui che Madayoshi alla vista dei presenti. Bokuda, se avesse avuto il Byakugan attivo, avrebbe scoperto che la barriera era intrisa di una quantità di chakra tale da disturbare la sua visione speciale; sarebbe riuscito a scorgere soltanto le sagome dei due combattere in modo poco chiaro.

    CITAZIONE
    la situazione l'ho descritta abbastanza bene. Avete un turno per descrivere le vostre azioni. Tra voi e la barriera eretta da Emeril ci sono Zalera, Selene e Denki, quest'ultimo trattiene a terra uno sfinito Zabuza tramite i filamenti neri, legato come un salame. Potete decidere di aspettare oppure provare ad intervenire rompendo la barriera o attaccando. I tre non accenneranno a nessuna azione offensiva finché non verranno attaccati. Zalera è tranquillo tranquillo a squadrarvi tutti, Mentre Selene si è avvicinata a Denki.

     
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    Demone incendiario

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    33.12 A BIGGER TROUBLE





    Ero stato pochi attimi all'interno di quello strano bozzolo luminoso, prima di essere liberato. Tutta la paura che mi stava opprimendo fu rilasciata di botto. Un enorme sospiro di sollievo e un grottesco sorrisetto furono la reazione istintiva alla scoperta di non esser morto in maniera inutile.

    -Toh, quindi sono vivo alla fin fine...-

    Una volta assicuratomi di essere sopravvissuto, passai a valutare la situazione in cui mi trovavo. Per prima cosa mi accorsi che, nel momento del mio "rapimento" mi ero lasciato del tutto andare e quindi avevo lasciato che la mia innata si spegnesse. Non mi premurai di riattivarla, prima dovevo capire cosa stava succedendo. Ero in uno strano territorio desertico, il terreno pieno di piccole spaccature era del tutto diverso da quello in cui ci trovavamo prima. Dovevamo trovarci a parecchie miglia di distanza, non mi sembrava di ricordare l'esistenza di posti del genere nel Paese del Fuoco, né nelle zone ai suoi confini. Sembrava di stare nel punto esatto in cui finisce il mondo. Non c'era nulla all'orizzonte, nessun albero o pianta. Niente. Le uniche figure che spiccavano erano degli esseri umani. Forse erano stati tutti teletrasportati come me, forse tra di loro c'era il bastardo responsabile di tutto ciò. Di fianco a me si trovava una donna dai capelli scuri. Era vicina, troppo vicina. Improvvisamente mi resi conto di non sapere se si trattasse di un nemico o meno, quindi spiccai un paio di veloci salti all'indietro, per allontanarmi. Mentre lo facevo, notai il coprifronte di Suna, quindi mi fermai. A meno di strane sorprese lei era mia alleata. O comunque non nemica, il che era una gran notizia per adesso. Tirai un altro grande sospiro di sollievo, il secondo nel giro di pochi secondi. Mentre scuotevo la testa un nuovo colpo di scena stava facendo precipitare gli eventi. Il silenzio in cui ci trovavamo fu spezzato. Non da parole, ma da un verso animale, forte e travolgente come non mai. Alzando la testa vidi qualcosa che non immaginavo neanche nei miei incubi peggiori. L'Hachibi si trovava lì, non molto distante. Era enorme, più grande persino di quanto lo immaginassi. Messo di fronte ad un nemico imponente, non potei fare a meno di ridacchiare a denti stretti.

    -Ahahahahah, Dio mio quanto siamo fottuti... Bene così, bene così... Poi magari mi fate la cortesia di spiegarmi che cazzo volete dalla mia vita, se la cosa non vi è di troppo disturbo...-

    La rassegnazione era enorme e si nutriva del mio sarcasmo latente. Normalmente sarei scappato, ma quale senso poteva avere farlo in quell'assurda landa desolata? Tanto valeva godersi quell'ultimo spettacolo prima di crepare schiacciati da quel mostro. Fui contraddetto quasi subito dai fatti. La bestia codata iniziò a dimenarsi barbaramente, mentre continuava a urlare. Davanti ad esso si trovava un uomo, che evidentemente gli stava facendo qualcosa.

    -Ma che cazz...-

    Quello che stava accedendo davanti ai miei occhi aveva un che di irreale. Il pesante essere si sollevò dal suolo, distorcendosi in maniera scomposta, finché non si iniziarono a formare delle strane spirali all'interno del suo corpo. Queste si fecero man mano più piccole, fino a convergere in un unico punto e sparire. Dell'enorme Hachibi non rimase più alcuna traccia. La scena fu talmente stupefacente da farmi crollare la mandibola, che rimase per un po' di tempo abbassata, in un'espressione ben poco dignitosa. Intanto, subito dopo la sconvolgente scomparsa del mostro, il probabile artefice di quel prodigio cadde sulle proprie ginocchia, forse esausto per il troppo uso di chakra. E appena ciò accadde la situazione riprese ad evolversi in fretta. Uno degli uomini che si trovava nel nostro gruppo si lanciò verso quello che adesso era in ginocchio, mentre invece un altro prelevò qualcosa da una tasca e la gettò con rabbia verso i due. Si trattava di un qualche tipo di ordigno, che creò un'enorme esplosione. Il bombarolo fu bloccato e inibito da un piccolo ragazzino grazie a degli strani fili neri che fuoriuscivano dal suo corpo. Mi chiesi da dove mai potesse essere spuntato un marmocchio in un momento del genere, ma presto la mia attenzione fu rivolta altrove. Il luogo di impatto della bomba era stato invaso da del fumo, da cui uscirono ben presto due figure. Colui che aveva abbattuto l'Hachibi era riuscito a evitare danni, ma era visibilmente esausto. L'aggressore invece era ferito alla testa, ma non sembrava troppo preoccupato da questo fatto. I due iniziarono a parlare, ma erano troppo lontani perché io potessi capire ciò che dicevano. Tutto quello che stava succedendo era a me oscuro, l'unica cosa che credevo di essere riuscito a capire erano gli schieramenti. I due ragazzini presenti sul luogo ed un terzo uomo dai capelli scuri sembravano essere alleati dell'aggressore, che avevano chiamato Emeril o qualcosa del genere. Costui doveva essere legato in qualche modo a quel tizio Uchiha e al possessore dell'Hachibi, visto come aveva reagito alla scomparsa della bestia. A rigor di logica doveva esser stato lui a teletrasportarci in quell'assurdo luogo. Invece il ninja che aveva sconfitto l'Otto Code doveva essere un nostro alleato, o almeno questo proponeva il buon senso. Quindi il nostro compito sarebbe dovuto essere andare a salvare quel tizio mezzo andato. Non che io potessi essere in grado di fornire un qualsivoglia tipo di supporto, sul momento. Diedi un occhiata più approfondita al gruppetto in cui mi trovavo. Due dei ninja erano sull'orlo dello svenimento e uno dei due lo riconobbi come quel tizio di nome Senshide, incontrato un po' di tempo addietro. Ricordando con quanta facilità mi aveva sovrastato e vedendo in quale stato si trovava ora, facile fu il sillogismo. Eravamo nella merda. Questo pensiero divenne certezza quando mi resi conto che uno dei membri di quel gruppetto era vestito da kage, di Kiri suggerivano le decorazione. Anche lui era stanchissimo e quindi inservibile in combattimento. In pratica solo due persone sarebbero state in grado di combattere per davvero, o almeno così pareva. Intanto il trio di nemici si avvicinava, lasciando il loro boss a combattere contro colui che aveva fatto sparire l'Otto Code. D'improvviso si sollevò un enorme barriera di terra, proprio davanti ai due contendenti, di modo che la nostra vista fosse occlusa. I seguaci di Emeril si frapposero tra noi e la barriera, rimanendo in attesa di una nostra eventuale mossa. Probabilmente non avrebbero attaccato, ma ciò non garantiva che non fare nulla sarebbe stata la cosa migliore. Lo scontro tra gli altri due vedeva il nostro nemico abbastanza favorito e probabilmente dopo aver sistemato la questione, il loro boss si sarebbe occupato di noi, eliminandoci in fretta. Quindi cosa restava da fare? Attaccare i tre, che sembravano comunque abbastanza forti, per cercare di soccorrere il killer dell'Hachibi. Oppure limitarsi a liberare il bombarolo e prepararsi quindi alla difesa dopo la fine dell'altro scontro? Oppure tentare una fuga da qualche parte di quello strano deserto? Rispetto a queste tre opzione, ciò che mi sembrò meno insensata era non fare nulla e sperare nella carità del tizio chiamato Emeril. Non era granché, ma magari non gli eravamo di ostacolo ai suoi piani. Di certo non volevo essere io a trovare una soluzione a tutto quel casino, preferivo aspettare che essa piovesse giù dal cielo come per magia.


    Saruwatari Kamizurui
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    27
    26
    30
    26
    21
    28

    Post:
    11

    Potenziamenti:
    Specializzazione in genjutsu:

    Livello 2: conferisce il 30% in più di efficacia su ogni persona, (Incluso persone con lo Sharingan), e il 30% in più di capacità di resistenza ai genjutsu avversari. Ogni genjutsu effettuato consumerà 10 unità in meno di chakra.

    -Con il primo livello si è automaticamente consci di tutte le illusioni di tipo C e B in un’area di 10 metri;
    -Con il secondo livello si è anche automaticamente consci di tutte le illusioni di tipo B e A in un’area di 20 metri;

    -Illusione con un dito: Il ninja tramite questa abilità potrà trasmettere l'onda di genjutsu solamente puntando il dito contro l'avversario entro una distanza pari o inferiore ai 10m. L'avversario deve osservare il dito dell'utilizzatore per cadere nell'inganno. (Gli utilizzatori di Sharingan, non potranno usare il Mangekyou attraverso il dito).

    -Mente di Ferro
    Richiede: Livello 2 o superiore
    A patto che i due ninja siano distanti al massimo 10 metri l'uno dall'altro, l'utilizzatore potrà utilizzare tale tecnica per riuscire ad infiltrarsi nella mente avversaria. Non potrà leggere i suoi pensieri, ma potrà parlare liberamente tramite questo contatto telepatico a senso unico, sfruttando tale privilegio nel modo che preferisce; l'avversario avrà una riduzione del 5% a tutte le statistiche, l’effetto è cumulativo in relazione ai turni cui si mantiene. Mentre è attiva tale abilità il ninja potrà continuare a combattere, senza difficoltà. Potrà essere mantenuta al massimo per 3 turni round, dopo l’attivazione. In seguito si devono aspettare 3 turni per riattivarla. (Se un ninja la mantiene per 1 turno, dovrà aspettare 1 turno per riattivarla.. e così via). Se l'avversario si allontana oltre i 10 metri, la tecnica non avrà effetto. L’utilizzatore può anche decidere di non impartire il malus alle statistiche.
    Consumo: 20 a turno in caso di malus attivo, 5 senza

    Armi:
    //

    140/400
    (-5: Attivazione Innata)
    (-20: Bakuton: Kuruttamata)
    (-5:Innata Attiva)
    (-25:Grande Aquila d'Argilla)
    (-15: Esplosione Aquila)
    (-5:Innata Attiva)
    (-15:Clone d'Argilla)
    (-10:Eventuale esplosione clone)
    (-30:Gufo d'Argilla)
    (-15:Piccola Aquila d'Argilla)
    (-5:Innata Attiva)
    (-5:Shuriken d'Argilla)
    (-40:Bakuton: Kuruttamata x2)
    (-5:Innata Attiva)
    (-5:Innata Attiva)
    (-5:Innata Attiva)
    (-5:Innata Attiva)
    (-5:Innata Attiva)
    (-30:Clone d'Argilla Esplosivo x2)
    (+100:Tonico di Chakra Maggiore)
    (-5: Innata Attiva)
    (-60: Gufo d'argilla x2
    (-25: Grande aquila d'Argilla
    (-15: Piccola Aquila d'Argilla)
    (-5: Innata Attiva)

    Ferite:
    Ferita Lieve: Ferita da impatto con aggiunta di puntura e relativo dolore abbastanza intenso. Ferita minimamente acuita dai colpi auto-inflitti per eliminare la sanguisuga.

    Stato Fisico:
    Molto Stanco(36%)

    Stato Mentale:
    Stanco e rassegnato.

     
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  3. Zabuza_momochi
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    Come un lampo venni teletrasportato in una landa desolata. La terra spaccata e arida era intrisa di morte; il vuoto più completo coperto da fosche nubi grigie e senza vita.
    lo sbalzo spazio temporale aveva mozzato brutalmente le mie parole ed il mio pensiero come una ghigliottina sulla testa di un carnefice.
    Mi diedi una rapida occhiata attorno per notare Jack, il Mizukage e Bokuda nelle mie vicinanze, e poco più distanti anche Senshide e Jin, più un'altra figura che non conoscevo. Ovviamente Assieme a noi c'era anche il quartetto di maledetti: Emeril Zalera e i due mocciosi.
    Avevo un pessimo presentimento, che fu avvallato da uno spaventoso ruggito. Il demone era uscito dal corpo morto di Izanagi ed era lì con noi... tuttavia le sue grida tremende parevano più di dolore che di rabbia; qualcosa d'insolito gli stava accadendo; come se lo stesse risucchiando qualcosa. Tutto mi fu più chiaro quando vidi Madayoshi dinanzi all'Hachibi, immobile.
    Lo sta confinando in un'altra dimensione.....
    Tuttavia quel senso d'ansia e preoccupazione non accennava a svanire, come se il pericolo fosse altro.
    Quando il confinamento terminò Madayoshi cadde a terra esausto e sfinito. Lanciai un'occhiata ad Emeril, e lo sguardo passò disattento su quel suo occhio bianco, senza luce.
    Come un lampo, una lama che fredda entra nella carne debole ebbi un pensiero che mi scosse.
    Ma certo!!! Che razza d'imbecille, perchè non c'ho pensato prima!!! L'attacco sventato a Senshide... l'occhio cieco come se fosse lì pronto ad ospitare qualcosa!!! Vuole lo Sharingan di Madayoshi, ha lasciato che uccidesse Izanaghi per completare l'ultimo stadio dello Sharingan!!!
    Merda!!
    Ci muovemmo all'unisono, sfilai un rotolo dalla tasca dal quale comparve una bomba che scagliai con tutta la forza che avevo in corpo contro Emeril che ormai era a un palmo da Madayoshi; nel preciso istante che lanciai, il marmocchio di Emeril mi bloccò con le fibre nere.
    Tsk...
    Controllo delle fibre nere...... merda...
    Argh...
    Sono senza forze...
    Quando la bomba esplose e il fumo si diradò vidi i due separati, Emeril sanguinante con la sua solita saccenza sembrava non curarsi minimamente della ferita.
    Il sangue mi ribolliva... furioso gridai al gruppo:
    Vuole lo Sharingan!!! Dobbiamo assolutamente impedirgli d'averlo....
    Merda... vorrei averlo capito prima.....
    Nel frattempo gli sgherri del Mukenin si gettarono su di noi appena videro l'esplosione col chiaro intento d'impedirci ogni azione contro il loro capo.
    Fu allora che un muro di pietra si alzò da terra impedendoci di vedere il duello dei due.
    La situazione non era delle più favorevoli: noi tutti eravamo esausti mentre i sottoposti di Emeril non avevano mosso un dito fino ad ora.
    C'è un solo modo per liberarsi da questa presa...
    Squadrai grignando il ragazzino, poi lanciai un'occhiata a Jack, nella speranza che capisse il da farsi, ed una a Senshide con lo stessa intenzione.
    Tentai di strattonarmi per liberarmi, ovviamente con le energie che avevo in corpo non potevo far nulla, e non risultò impegnativo per Denki tenermi a bada, ma quei movimenti mi servivano per mascherare un altro movimento, quello della mano che, frugando nella tasca prese una sfera di luce.
    La lanciai fra i due ragazzini con rapidità, e nel preciso instante in cui essa esplose, abbagliando...
    TRASFORMAZIONE ACQUATICA!!!
    CITAZIONE
    Livello IV (Livello minimo ninja: 15):
    Il ninja può trasformare in acqua l'intero corpo, in scompenso l'agilità diminuisce del 70%. Il PG non subirà danni rilevanti dagli attacchi che causano ferite critiche o inferiori.
    Per le tecniche di elemento Acqua si utilizzerà una quantità di 40 Unità Chakra in meno.
    Consumo: 45 per turno

    Il mio corpo si dissolse cadendo a terra come una secchiata d'acqua, per poi ricomporsi il più velocemente possibile qualche metro più in là, attento a non farmi immobilizzare di nuovo. Sfruttai la cecità temporanea dei due per ricompormi interamente e rilasciare la tecnica.
    Mentre mi materializzavo presi l'ultimo tonico che avevo e lo ingerii.
    CITAZIONE
    Tonico della Rigenerazione del Chakra Lv.3: Recupera 10 Unità Chakra ogni turno per 10 turni

    Non dovevo dare quel tonico al dottore....
    Fugai nella tasca e tirai fuori alcuni kunai su cui erano legate delle carte bomba e e un fumogeno. Scagliai contro di loro quasi contemporaneamente il fumogeno e i 3 kunai esplosivi.
    Kai...!!!
    Detonai le bombe nel fumo mentre mi spostavo sulla destra, attento ad una contro offensiva dei due.
    C'è bisogno del demone di Jack qui, o sarò costretto ad usare "quella" tecnica...!!!
    Zabuza Momochi
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    63
    62
    61
    61
    47 (+ 75%)
    61

    Ferita permanente:

    Armi:
    - Tagliateste
    - Zippo
    - Tonico del chakra supremo
    - Tonico della rigenerazione del chakra
    - 3 kunai
    - 3 carte bomba
    - Fumogeno
    - Sfera di luce

    Potenziamenti:

    Specializzazione Maestro d'armi livello 3:
    CITAZIONE
    Questo livello conferisce il 75% in più di precisione con le armi piccole o medie, e il 50% in più di abilità nel maneggiare grandi armi.

    125/660

    - 25 Muro d'acqua
    - 50 Simulacro di spine
    - 250 Drago nero
    + 20 Tonico (10 t.)
    - 15 Attivazione innata
    + 20 tonico (9 t.)
    - 45 Trasformazione acquatica
    - 150 Rasengan
    + 20(8 t.)
    + 20(7 t.)
    + 20(6 t.)
    + 20(5 t.)
    - 5 Riacquisto
    - 100 Gamabunta
    + 300 Tonico
    + 20 (4 t.)
    - 250 Tempesta del drago nero
    - 60 Daitoppa
    + 20 (3 t.)
    +10 (10 t.)
    - 45 Trasformazione Acquatica
    Ferite:
    - Dolore all'addome
    - vari danni, tra ustioni, tagli e urti, di livello moderato, su tutto il corpo. Sulla gamba destra raggiungono il livello di gravi. Il braccio destro è quasi guarito.
    - Braccio e gamba completamente guariti

    Stato Fisico:
    - Sfinito

    Stato Mentale:Furioso

     
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    ~ Cap. 7: L'inizio della fine!(?) ~




    Dopo un brevissimo accecamento Jin riacquisto immediatamente la vista grazie all'occhio dell'annullamento che le impedì di cadere nell'illusione.
    Era convinta che avrebbe comunque preso in pieno lo shinobi centenario ma egli, ignorando completamente non solo il suo attacco ma anche quello di Senshide, i dedicò a Drey il quale non solo dovette assistere al fallimento della sua strategia ma, come se non bastasse ciò che le aveva fatto in precedenza, Madayoshi si sostituì con la Kage che prese in pieno addome il kunai di Drey.
    Jin si mosse in aiuto del ragazzo ma non riuscì a fare nulla per lui, L'uchiha lo atterrò facendolo cadere nell'acqua.
    Jin stava per raggiungerlo quando Madayoshi si mosse in direzione dell'altro campo di battaglia, quello dove gli alleati se la stavano vedendo con l'hachibi!
    Nel frattempo la Kage era riuscita a raggiungere Drey ed evitare che affogasse.

    Hokage: E' ancora vivo! Vado alla ricerca di un dottore che ha bisogno di urgenti cure, voi intanto, appena riacquistate la vista, raggiungere il Mizukage. Nello stato in cui sono non posso fare niente, mi dispiace. Mi riunirò a voi appena sarà in condizioni migliori!

    Quello era un abbandono bello e buono ma si sarebbe presa cura di Drey e questo a Jin bastava....
    Ma la battaglia contro Madayoshi Uchiha non era ancora finita...e Jin non era certo la sola a voler ancora combattere....

    Senshide: Sarai anche leggendario...ma vedi...non puoi competere con un dio.

    Nel cielo si addensarono nubi nere che in breve si caricarono di elettricità ed un'enorme bestia di puro raiton fece la sua comparsa smaniosa di raggiungere Madayoshi e mettere la parola fine a quel capitolo durato anche troppo!
    Il Kirin era pronto ma, proprio mentre il nostro Uchiha ultimava il lancio uno strano bambino si muoveva verso di loro cercando di fermare l'offensiva di Senshide legandolo con delle fibre nere.
    A quel punto intervenne Jin ma, quando si avvicinò, si accorse di conoscere il bambino...

    Denki: Oh, ciao mamma! Immagino tu non sia qui per aiutarmi, vero? Papà dice che non devo aspettarmi del normale affetto da te. Oh, bhè, di là hanno finito, speriamo bene.

    Jin rimase per un attimo impietrita, ancora una volta vedendola quel bambino l'aveva chiamata "mamma".
    Un turbinio di ricordi, rimorsi e rimpianti stava per impadronirsi della sua mente ma, una volta tanto, quelle strana voce impedì che la sua mente sprofondasse nel caos!

    Rimani concentrata!

    Denki liberò Senshide che ultimò prontamente la tecnica, Jin cercò di avvicinarsi ma con la dovuta cautela, il Kirin avrebbe potuto coinvolgere facilmente anche lei.

    Poco prima che il Kirin cadesse al suolo compiendo il suo dovere un'urlo di dolore sovrastò persino il suono della bestia raiton e sembrò produrre una sorta di luce bianca che avvolse immediatamente tutti i presenti.
    D'istinto Jin cercò di liberarsi ma si rese subito conto di non poter far niente per uscire da quel bozzolo luminescente.
    Stava per chiedere alla voce cosa fosse ma lui prontamente rispose prima ancora che la kunoichi terminasse di formulare il suo pensiero

    Non ne ho la più pallida idea...!

    A quel punto non rimaneva che aspettare...



    Jin era già convinta che avrebbe di li a poco subito gli effetti di chissà quale tecnica spaventosa...magari proprio di quella tecnica che, girando intorno, Mada sembrava preparare qualche secondo prima ma, quando aprì gli occhi, capì che non era così...



    Le luce si dissolse nel nulla in maniera improvvisa e Jin si ritrovò nel bel messo del nulla più assoluto...
    Il paesaggio sembrava vagamente simile ad alcune zone del deserto di Suna ma Jin ebbe la sensazione di non trovarsi neanche sulla terra.
    La terra era arida, lacera ma ciò nonostante non c'era caldo, ne freddo; descrivere come si trovava in quel luogo era impossibile per lei...a prima vista sembrava un luogo familiare anche se inospitale ma non sembrava aver a che fare con un qualunque altro luogo della terra...

    Dove diavolo siamo...?

    La voce la scosse ed istintivamente si guardò intorno così vide alla sua sinistra Senshide, stremato ma ancora vivo, ed alla sua destra, a circa 5 metri di distanza, niente meno che Zabuza e Jack, anche loro vivi ed in condizioni decisamente migliori del povero Uchiha.
    Qualche secondo dopo lì si materializzò un'altra persona che Jin non riuscì subito a focalizzare, forse l'aveva vista in precedenza nell'accampamento prima dell'inizio della battaglia ma non riusciva a ricordare chi fosse o se lo avesse effettivamente mai incontrato prima...il ragazzo di tutta risposta, vedendola, indietreggiò fermandosi solo alla vista del suo coprifronte, se anche fosse stato un nemico in quel momento Jin non aveva intenzione di attaccarlo anche perché quello che si apprestava a succedere in quel luogo fuori dal mondo aveva dell'incredibile....

    Un ruggito disumano squarciò l'irreale silenzio del luogo reclamando a se l'attenzione di tutti i presenti: L'Hachibi si era risvegliato!
    Non occorreva molto ingegno per capire cos'era successo, la squadra "del demone" era riuscita in qualche modo a tenere a bada una forza portante la quale era morta lasciando quindi il demone libero di andarsene.
    Una creatura enorme, imponente, e decisa a distruggere tutto...
    Gli occhi della kunoichi si spalancarono e la sua mente si svuotò, cosa avrebbero potuto mai fare di fronte ad un demone di quella portata...!?

    Emeril: Izanagi ne stava contenendo la potenza. Che carino...

    La voce era dannatamente familiare ma non portava in se nulla di buono...almeno non secondo Jin.
    Una ventina di metri più avanti la ragazza riconobbe il Mitsukage ed accanto a lui una figura familiare...

    Non è possibile!!!

    Il demone si mosse leggermente lasciando intravedere una figura ai suoi piedi, fiera e decisa, era Madayoshi.
    A quel punto la bestia urlò ancora ma questa volta non era una grido liberatorio come era stato in precedenza...questa volta sembrava un grido di dolore, l'Hachibi stava soffrendo e la causa non potevano che essere quelle spirali che lo avvolgevano fino a che non collassarono in un punto e l'enorme bestia di chraka sparì...
    Nello stesso istante Madayoshi cadde in ginocchio, Emeril gli si lanciò contro e Zabuza lanciò contro entrambi una bomba ma un attimo dopo venne assalito dal piccolo Denki.
    Quando il fumo si diradò fu subito evidente che l'unico tra i due che sembrava aver accusato l'esplosione era Emeril che però non si scompose, neanche quando il grido di Zabuza mise tutti in allarme...

    Zabuza: Vuole lo Sharingan!!! Dobbiamo assolutamente impedirgli d'averlo....

    Emeril: Avrò bisogno di un po' di tempo. Fate in modo che non ci vengano a disturbare ulteriormente.

    Ci fu uno scambio di parole tra Emeril e Madayoshi che Jin non riuscì a seguire, la sua mente sembrava sul punto di collassare, una flebile voce insistente si stava facendo strada dentro di lei...

    combatti....uccidi....combatti....combatti...

    Concentrati ragazza! Rimani in te!

    Se persino quella strana voce la incoraggiava di certo significava che la sua fine era molto più vicina di quanto sembrasse...

    Ad un tratto però sia l'antico Uchiha che Emeril vennero ricoperti da una barriera di terra.

    Jin rimase immobile, come stretta in una morsa...neanche l'esplosione causata ancora una volta la Zabuza la scosse...

    Ohciaomamma...èildioHachimanchetinegalavittoria!...aquestopuntononhaipiùnientedaperdere...lamia animanonèquiinquestomomento...Matsuo...combatti...VuoleloSharingan...!!!

    ....Vuole lo Sharingan....

    RHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!

    Un urlo liberatorio infranse il torpore di Jin.
    Ad un tratto non esistevano più le voci nella sua mente, Senshide, il kage, Jack, Zabuza, Denki o gli altri...
    C'era solo Madayoshi...ed Emeril...Emeril che stava cercando di toglierle quello che era suo di diritto e Madayoshi che stava per cadere.
    No, dopo tutta la fatica che aveva fatto non poteva permettere che finisse così!

    Pochi attimi e Jin sparì fondendosi con il terreno

    Fusione terrenea
    Tipo: Ninjutsu
    Evoluzione dello spostamento sotteraneo in cui il ninja, invece che nascondersi sottoterra si fonde con la terra stessa. Impossibile da vedere ad occhio nudo, il ninja avrà però gli stessi limiti che ha nello spostamento sotterraneo. L'avversario potrà però vedere l'utilizzatore possedendo una qualsiasi abilità oculare. Tuttavia da livello 10 in poi l'utilizzatore diventerà invisibile anche ai possessori di abilità oculari.
    Consumo: 15 a turno


    Andò proprio sotto la barriera eretta da Emeril e, quando fu lì sotto, si diresse verso la debole fonte di chakra che era diventata Madara e, facendo emergere le mani, cercò di afferrarlo alle caviglie e, a prescindere dal fatto di riuscire a prenderlo o meno, liberò le sue fibre nere con lo scopo di trafiggere e rinchiudere in un bozzolo di fibre l'Uchiha.

    Non posso lasciare che il mio sogno venga infranto! A qualunque costo!







    Jin Shinigami
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE

    Forza

    61(+20 benedizione di Hachiman) 81

    Resistenza

    58

    Velocità

    61(+20 benedizione di Hachiman) 81

    Agilità

    58

    Precisione

    54

    Riflessi

    58



    Armi:
    Shuriken ~ x10
    Kunai ~ x10
    Kunai ricurvi ~ x2
    Blowgun ~ x1
    Black Fire
    Katana ~ x2
    Satsutoichi Katana ~ x2 (in mano)

    Potenziamenti:

    Esperto di Taijutsu I
    Benedizione di Hachiman

    755/800 (98%)

    -15 (Do-Re)
    -150 (Fantasmi Kamikaze x3)
    -40 (Benedizione di Hachiman potenziamento)
    -15 (Attivazione occhio dell'annullamento)
    -50 (Proiettile esplosivo)
    -40 (Benedizione di Hachiman potenziamento)
    -15 (occhio dell'annullamento)
    +300 (tonico di luce)
    -80 (Fiume Impetuoso di Terra)
    -60 (Proiettili di Terra del Drago)
    +150 (tonico maggiore+tonico intermedio)
    -15 fusione terrestre
    -15 attivazione fibre nere


    Ferite: illeso

    Stato Fisico: ok

    Stato Mentale: Deciso, inarrestabile, lucido!

     
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    Cosa caspita era successo? In pochi secondi tutto era stato sconvolto con una quantità impressionante di eventi.
    Durante il tempo in cui mi stavo impegnando a completare la tecnica che avrebbe messo la parola fine alla vita di Madayoshi, un insolito bambino si era avvicinato nell'area bloccandomi le braccia con dei cordoni simili alle fibre nere di Jin. Incredulo avevo osservato il piccolo, strattonando gli arti e sparandogli uno sguardo non proprio amichevole.

    Lasciami andare...

    Jin si era già fatta trovare sul posto pronta ad intervenire, ma per qualche motivo si era fermata di colpo ad osservare il bambino. Considerata la sua reazione avevo dedotto che lo conoscesse ed infatti il bambino si era rivolto a lei, affermando con una naturalità spaventosa di essere suo figlio.
    Ciò mi aveva abbastanza confuso.
    Però il bambino aveva mollato la presa scappando via e ciò mi aveva permesso di poter completare la tecnica: qualunque cosa avesse avuto in mente di fare con quel tentativo di prendere tempo ero certo che una volta lanciato il Kirin tutto sarebbe finito per sempre.
    Ma mi sbagliavo.
    Un urlo di dolore ancora più intenso e straziante dei versi del Kirin si era propagato in tutta l'area di campo fino ad attirare la mia attenzione, fioca per via dell'estrema stanchezza che si era ormai impadronita del mio corpo.
    Un bagliore intenso aveva ricoperto l'area in cui Madayoshi si era fermato e da lì erano partiti diversi fiotti di luce che a grande velocità miravano ad avvolgere alcuni tra gli individui sul campo.
    Alla mia vista era tutto confuso e onirico, tant'è che in un primo momento avevo pensato che fossi già svenuto e che di conseguenza mi ritrovassi all'interno di un sogno.
    Peccato che quella non era finzione.
    Esausto sulle ginocchia mi ero ritrovato completamente impotente di fronte alla nuova avversità. Infatti, con molta facilità, uno dei fasci di luce mi aveva preso in pieno, avvolgendomi in un bozzolo luminoso.

    Doveva essere la fine.

    Ed invece mi ritrovai in un altro posto: un posto che riconobbi subito come uno spazio mentale in cui un gruppo di persone ci era appena stato sbattuto dentro. Si trattava di un luogo senza fine e senza un niente ad eccezione di un deserto di roccia che mi teneva stancamente sui piedi.
    Ero quasi incosciente e non mi rendevo bene conto di come si stavano svolgendo i fatti, ma era impossibile non accorgersi del ruggito infernale che il demone aveva appena rivolto ai presenti: Izanagi giganteggiava nell'area di fronte al gruppo e potevo ben dire che ai miei occhi appariva a dir poco spaventoso.
    Mentre io... disorientato, confuso ed impaurito.
    Non capivo più niente: dov'era finito il Kirin? Madayoshi era morto?? Chi era quel bambino di prima??? Perché mi ero ritrovato in quel posto e perché di fronte a me c'era Izanagi???? Erano successe troppo cose e io ero troppo stanco per collegarle tutte fra di loro e ragionarci a mente fredda, però avevo una sola certezza.

    Dovevo continuare a combattere.

    Con le ultime forze che mi restavano in corpo cercai di reggermi in piedi ansimando. Non badai ai miei compagni, non badai ai miei nemici, non badai ai discorsi e agli eventi che intercorrevano in quell'intervallo di tempo. Tutto quello che dovevo fare in quel momento era alzarmi per continuare a combattere.
    Per i miei compagni, per i miei nemici, per il mio onore di spadaccino e shinobi della nebbia.
    Non potevo assolutamente arrendermi.

    Con la stanchezza che pervadeva ogni centimetro del mio corpo trovai le forze per alzarmi e squadrare intorno. Gli eventi erano mutati ancora una volta: Izanagi non c'era e al suo posto erano comparsi Madayoshi e uno sconosciuto. In quell'istante una grande barriera di roccia finì di elevarsi nell'area dei due.
    Non sapevo bene cosa e non sapevo bene come, ero solo certo che bisognava fermarli.

    Zabuza... Jin...

    Sentivo le loro grida ma non mi rendevo bene conto, sapevo però che contavano anche su di me e io non potevo proprio tirarmi indietro.
    Di certo ero stremato e in condizioni a dir poco pietose e forse pochi altri al mio posto avrebbero continuato a lottare... ma io vivevo per combattere.
    Smettere di combattere era come morire.
    Fu così che al primo accenno di reazione da parte loro diedi fondo alle ultime energie per fiondarmi come una belva grignante sull'enorme barriera di roccia che ci sbarrava il cammino. Non mi curai di tutto il resto perché non ne avevo la forza e perché mi fidavo interamente dei miei compagni.
    Concentrai del chakra sotto la pianta dei piedi ed estraendo la katana in corsa, portai del chakra anche sull'arma per elettrificarla. Spinto ormai dalla sola forza di volontà, scalai con rabbia veemente il guscio di roccia e tenendo l'elsa con entrambe le mani cercai di perforarlo da parte a parte subito dopo averci conficcato la lama elettrica.

    CITAZIONE
    Camminare in verticale
    Livello: 3
    Abilità che consente, tramite il chakra, di camminare su pareti verticali. Il chakra andrà concentrato nella pianta dei piedi, e consentirà di rimanere ancorati alla superficie, qualunque essa sia.
    Consumo: 1 a turno

    Concentrazione del chakra elementale
    Livello: 7
    Si concentra il chakra di un determinato elemento, limitativamente a quelli posseduti dall'utilizzatore della tecnica, dentro o sulla superficie di un determinato oggetto. Questo conferirà all'oggetto una resistenza maggiorata nei confronti dell'elemento debole contro l'elemento usato.
    Nel caso si tratti di un'arma, questa diventerà in grado di danneggiare armi non potenziate allo stesso modo.
    Quindi se due armi si scontrano, ed una di queste è impregnata di chakra elementale, l'altra arma si romperà.
    Se invece in entrambe le armi è stato concentrato del chakra:
    -Se sono dello stesso elemento, o di due elementi della quale nessuno dei due è debole rispetto all'altro, le due armi rimarranno intatte
    -Se invece in una delle due armi è stato concentrato chakra di un elemento debole rispetto all'altra, l'arma si romperà.
    Consumo: 5 a turno

    CITAZIONE
    Senshide
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    47+8=55
    47
    52
    46
    46
    51

    Potenziamenti:
    Maestro d'Armi lvl 3
    Esperto Genjutsu lvl 3

    Armi:
    - Katana impugnata con entrambe le mani

    2/540
    (-12: sharingan lvl3)
    (-5: mente di ferro)
    (-5: mente di ferro)
    (-15: sharingan lvl4)
    (-60: armatura raiton)
    (-60: mille falchi)
    (-15: sharingan lvl4)
    (-120: drago di fulmine)
    (-25: sharingan lvl4 -5: mente di ferro)
    (-20: Tabù)
    (?-200: Tecnica discesa all'inferno)
    (40x3: Tecnica del Drago di Fuoco Supremo Katon)
    (-100: Kirin)
    -1: Camminare in verticale
    -5: Concentrazione del chakra elementale
    Ferite:
    Illeso

    Stato Fisico:
    Esausto (0%)

    Stato Mentale:
    poco razionale
    frenetico
    veemente



     
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    Demone scorza

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    Un pianetino lontano lontano........

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    Successero tante di quelle cose in così poco tempo che Bokuda a stento riuscì a credere ai propri occhi ed alle proprie orecchie. Dalla fine di Izanagi, a quello strano fenomeno luminoso che catturò tutti i presenti senza alcuna possibilità di fuga fino al trovarsi in un luogo totalmente sconosciuto e privo di punti di riferimento. Ma quello che successe lì fu davvero assurdo. Già soltanto la sparizione del demone era incredibile, la scoperta che Emeril voleva lo Sharingan di Madayoshi diede il tocco finale a quel quadro che sembrava partorito dalla mente di uno schizofrenico.

    Vuole lo Sharingan.....

    Gli vennero in mente le parole di Zabuza, dovevano impedire ad Emeril di ottenere lo Sharingan, per tanti motivi. Primo perché li aveva usati, secondo perché ogni minuscola traccia di Madayoshi doveva sparire dall'esistenza, terzo perché sicuramente questo Emeril non avrebbe fatto opere di bene con questo Sharingan "sviluppato". Ed inoltre vi era un quarto motivo per Bokuda, il dover sostenere i suoi compagni. Ad essere sincero non gli fregava nulla della suniana che si era messa ad urlare come una pazza, dell'uccisore di Orochimaru o di quell'antipatico di Zabuza. Però erano alleati e gli sembrava giusto e doveroso onorare un'alleanza. Ed inoltre, molto probabilmente, si sarebbe messo a combattere persino Jack, ci scommetteva. Unirsi alla lotta era il minimo che poteva fare per sviare l'attenzione da lui.

    Jack-Sama, lei ha fatto tanto, adesso è il mio turno di agire, lei stia qui al sicuro.....

    Dubitava di prevenire un attacco da parte di Jack, ma per lo meno doveva provarci. Col Byakugan vide Zabuza che, mentre si dimenava per liberarsi dalle fibre nere, stava cercando qualcosa con la mano, forse una bomba, un fumogeon, una bomba luce o chissà cos'altro per agire. Alla fine lo scoprì, era una bomba luminosa. D'istinto Bokuda chiuse gli occhi ed attivo una tecnica imparata apposta per le situazioni disperate. In contemporanea ingoiò un tonico per recuperare chakra, glie ne sarebbe servito. Il suo corpo venne rivestito da una vera e propria veste di fulmini che ne distorse leggermente i lineamenti.

    Possa la forza di Susanoo essere con me.

    CITAZIONE
    Armatura Raiton
    Tipo: Ninjutsu
    Non è necessario compilare sigilli per poter attivare questo jutsu. Questa tecnica consiste appunto nel creare un rivestimento di chakra raiton intorno al corpo dell'utilizzatore, formando così un'armatura. Le sue caratteristiche sono quelle di aumentare la resistenza e la velocità del ninja che ne fa uso. Se si tocca l'utilizzatore della tecnica si rimarrà storditi dalla scossa per un turno. Inoltre l'alta frequenza prodotta dal chakra elettrico garantisce agli impulsi neuronali di non essere catturati da genjutsu, utilizzando una quantità di chakra pari alla metà del costo del genjutsu usato dall'avversario.
    Resistenza: +50%/+100% contro qualsiasi jutsu di terra
    Velocità: +50%
    Consumo: 60 a turno

    Appena Zabuza diede inizio alle danze con l'utilizzo di bombe e fumogeni Bokuda partì come un razzo, sorpassando Senshide, molto più lento di lui per la stanchezza, e componendo dei sigilli per un'altra tecnica raiton.

    E' tanto tempo che non la uso, era un bel po' che volevo rispolverarla.

    CITAZIONE
    Spada di Chidori
    Tipo: Ninjutsu
    Evoluzione molto più potente della spada elettrica. Si crea una spada formata da Chidori delle dimensioni iniziali di una katana, ma la cui lunghezza può variare fino a cinque metri. Inoltre i danni subiti da un eventuale colpo di questa spada sono quelli di una katana sommandoci però lo storidimento subito a causa dell'elettricità. La complessità di tale tecnica non permette al ninja di utilizzarne due in contemporanea.
    Livello: A
    Consumo: 60
    Mantenimento: 20

    Il suo braccio sinistro cominciò ad essere percorso da una ancor maggiore miriade di scariche elettriche che andarono a concentrarsi nel palmo della mano. Creò una lama lunga a malapena venti centimetri, tanto per iniziare. Dopo una rapida occhiata alla situazione si spostò sulla sinistra, per prendere dall'altra parte il gruppo degli sgherri ed aiutare Zabuza a fiancheggiarli. Una volta sufficientemente vicino avrebbe incominciato a menare una raffica di affondi e fendenti a tutti i nemici che gli capitavano a tiro, allungando ed accorciando la lama di chidori alla bisogna; naturalmente facendo attenzione agli alleati nelle vicinanze. Anche solo una lievissima ferita da taglio gli bastava per stordire il nemico. Ma dopotutto il suo scopo non era tanto uccidere quanto quello di attirare l'attenzione. Era sicuro che l'assassino di Orochimaru e la donna isterica sparita sotto terra avevano un piano preciso per cui voleva permettergli di fare quello che avevano in mente. Nonostante l'euforia datagli dal chakra raiton che gli pervadeva ogni singola sinapsi nervosa non riusciva a farsi passare la preoccupazione per Jack; se gli fosse successo qualcosa non sarebbe mai riuscito a perdonarselo.

    CITAZIONE
    Stato fisico: indenne - stanco
    Stato psicologico: esaltato
    Equipaggiamento: - Coprifronte di Oto (al braccio destro)
    - Katana samurai (alla cintura)
    - Rotolo coi sigilli del piroconfinamento (alla cintura)
    - Rotolo preparato per il jutsu "sigillo del corpo" (alla cintura)
    - Fumogeno x1
    - Cartabomba x1
    - Rotolo della armi minori (ventaglio, 10 slot - alla cintura)
    - Tonico del chakra maggiore x1
    Note: Byakugan attivo

    Forza
    42

    Resistenza
    42

    Velocità
    55 + 50% (20) = 75

    Agilità
    55

    Precisione
    35

    Riflessi
    55

    Chakra
    361 - 15 + 100 - 60 - 60 = 326/560 (58%)



    Edited by doublejack - 26/7/2012, 18:25
     
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    Demone incendiario

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    Dai tuoi incubi peggiori...e oltre. Mai stato nella testa di un folle?

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    Di inimmaginabile potenza furono gli attacchi che, tutti insieme, andammo a lanciare contro quel maledetto demone, per cercare di finirlo una volta per tutte. Non ricordai granchè di tutto quello che successe. Ricordo una grandissima esplosione, ricordo che il colpo fu talmente potente che mi scaraventò via ad una velocità abbastanza sostenuta. Ricordo che il mio corpo era ormai prossimo per impattare contro Bokuda.
    Poi il nulla.

    Mi ritrovai dopo chissà quanto tempo in un posto che non conoscevo assolutamente. Mi ci volle un bel po' per riprendermi, e al mio risveglio fui troppo intontito per cercare di capire dove io potessi essere. Quello che riuscì a capire e che vidi dopo fu solo Zabuza legato come un salame da un tizio compagno di Emeril che usava le fibre nere.

    Brutta storia...

    Jack-Sama, lei ha fatto tanto, adesso è il mio turno di agire, lei stia qui al sicuro.....

    Un sacco di gente adesso si stava scontrando tra loro...era tutto sbagliato, non doveva andare così...era forse una illusione?

    B-basta...non dovete...non tra voi...

    Cercai di fare qualche passo, ma caddi a terra clamorosamente, inciampando sui miei stessi piedi. Non avevo più energie, avevo sprecato praticamente tutto il chakra, e sarei svenuto se avessi utilizzato una qulasiasi tecnica. Non potevo fare più nulla, solo stare a guardare il terriccio, cercando, con mano tremolante, di rialzarmi...
     
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    Demone perturbatore di anime

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    Emeril
    Zalera
    Selene
    Denki

    Subito dopo che Emeril si fu chiuso dietro quella parete sconfinata insieme a Madayoshi, accaddero una miriade di cose in contemporanea.
    Zabuza lanciò uno sguardo a Senshide e Jack, i quali, però, non potevano raccoglierlo a causa del loro stato vicino al coma. Subito dopo lanciò una sfera di luce, e bokuda approfittò dell'attimo di distrazione nemica per attivare l'armatura raiton. Zabuza riuscì a liberarsi dalla presa di Denki liquefacendosi, ed il bambino, temendo un attacco, avvolse Selene nei propri filamenti, trascinandola via a forza: i due bambini si allontanarono di circa dieci metri, a distanza di sicurezza da Zabuza, il quale lanciò un fumogeno e tre carte bomba. Contemporaneamente, Senshide e Bokuda partirono all'attacco, seppure il primo si notasse fin da subito che non era affatto in grado di combattere; anzi, forse qualcuno avrebbe potuto legittimamente chiedersi come facesse a correre senza cadere a terra, ridotto com'era. Jin, dopo qualche istante di esitazione dovuta al suo stato mentale, scattò impazzita e si fuse col terreno. Contemporaneamente anche il Kage si dette da fare, muovendosi in direzione dei due ragazzini.
    L'esplosione generata dai tre kunai esplosivi aveva diradato d'un colpo il fumo generato dal fumogeno ed era avvenuta ad una distanza sufficientemente ravvicinata da poter sperare che avesse colpito i due bambini. Quando anche il fumo dell'esplosione si fu diradato i due bambini tornarono visibili Selene era davanti a Denki, con le mani ancora appoggiate a quel che rimaneva di uno specchio di ghiaccio eretto all'ultimo secondo. Lo specchio era stato distrutto, e Selene sanguinava copiosamente da diverse ferite. Denki, dietro di lei dopo che la sorella lo aveva spinto via per proteggerlo, la vide cadere in ginocchio.
    SELENE!
    Corse verso di lei, prima che potesse finire di cadere a terra, e la sorresse. La bambina era priva di sensi.
    Selene, resisti... ti curerò io!
    Il bambino iniziò a far uscire le fibre nere dal proprio braccio per andare a rimarginare le ferite della sorella, ma già due figure stavano correndo verso di lui; una intenzionata ad arrivare direttamente al muro, un'altra mirava proprio a loro due, ed era chiaro che non aveva buone intenzioni.
    MALEDETTI BASTARDI!


    Nel frattempo anche Zalera non se la vedeva troppo bene. L'unico membro veramente attivo del gruppo, Bokuda, si era scatenato, iniziando una folle danza elettrica contro di lui, e Jin sembrava intenzionata ad evitarlo passando per una via sotterranea.
    Sono meravigliato che costringano il medico a combattere. Si vede che il vostro gruppo non valeva molto, alla fine.
    Disse con calma, mentre schivava un affondo del ninja di Oto. Doveva fare attenzione a non farsi toccare né dalla lama né dal corpo del ninja, ma era abbastanza agile da poterci riuscire.
    Mi dispiace, ma non posso permettere che anche uno solo di voi superi quella barriera.
    E, detto questo, fece un rapido salto all'indietro, mettendo distanza tra sé e Bokuda, e piazzò un potente pugno a palmo aperto a terra.
    CITAZIONE
    Palmo Spacca-Pietra
    Tipo: Ninjutsu
    Tecnica semplice che consiste nel poggiare il palmo nudo di una mano a terra. Tramite il chakra si provoca quindi delle scosse sismiche che vanno a rompere il suolo roccioso davanti a sé fino a 10 metri di distanza.
    Consumo: 20

    La tecnica, combinata al potente colpo assestato a terra, distrusse il terreno davanti a lui per dieci metri, rendendo a Bokuda difficile rimanere in piedi, e contemporaneamente creò uno spaccamento abbastanza largo, in modo da separare di netto i due territori: da una parte il muro eretto da Emeril, dall'altra Bokuda. Tuttavia Bokuda non era l'unico ninja presente su quella zolla di terra, e Zalera ne era a conoscenza.
    CITAZIONE
    Disco Roccioso (Doton: Doryo Dango - Earth Type: Mud Dumpling)
    Tipo: NinJutsu-TaiJutsu
    Tecnica che richiede una grande forza. l'utilizzatore scompare sottoterra, per poi apparire con un grosso disco di roccia. Se il disco roccioso va a segno, l'avversario riporterà serie ferite
    Consumo: 50

    Zalera sollevò sopra la testa una grossa fetta del terreno che aveva separato davanti a sé, quello dalla parte di Bokuda, e lo scagliò lontano, oltre il ninja.
    È la seconda volta che usi quella tecnica contro di me, e l'altra volta non ti è andata meglio. Quanta fatica mi fai fare, stupida donna.
    Disse con aria stanca; poco dopo dal disco roccioso sarebbe emersa Jin, presa di peso dalla zolla di terra in cui si trovava per superare Zalera e scaraventata via. Per essere sicuro di prenderla Zalera aveva dovuto prima isolare la parte di territorio in cui si trovava e poi prelevare una parte di terra talmente grande da essere decisamente molto probabile la presenza della kunoichi all'interno. A quel punto avrebbe potuto tornare a concentrarsi su bokuda che, dopo aver ristabilito l'equilibrio quasi perso in seguito alle tecniche Doton di Zalera, si apprestava a tornare all'attacco.


    Senshide aveva provato a raggiungere il muro, utilizzando tutte le sue ultime energie; forse fu proprio per il fatto che, in quel momento, sembrava quello meno pericoloso che venne completamente ignorato da tutti, arrivando fin quasi a toccare la parete; tuttavia quella parete non la toccò mai. Quando ormai si trovava ad un passo dal raggiungerla, venne improvvisamente avvolto da dei filamenti neri, gli stessi che gli avevano ritardato l'utilizzo del kirin neanche cinque minuti prima, e venne trascinato via. Il ninja non avrebbe neanche fatto in tempo a capire cosa stava succedendo intorno a lui, quindi non avrebbe capito che la superficie dura contro la quale era stato spedito era il realtà il Mitsukage. Entrambi volarono via, in direzione di Zabuza, ed atterrarono a meno di due metri da lui. Denki in quell'istante non aveva più un centesimo dell'espressione da bambino che l'aveva caratterizzato fino a quel momento, anzi: il suo volto adesso sembrava più quello di un demone.
    ZABUZAAAAAAAAAAA
    Le fibre uscirono da ogni parte del suo corpo: braccia, gambe, busto, persino dal collo e dalla bocca, tutte indirizzate verso l'individuo che aveva osato ferire la sua sorellina.


    Mh, il bambino è uscito fuori di testa un'altra volta. I tuoi compagni moriranno, lo sai?
    La calma di Zalera non veniva smossa minimamente dagli eventi; disse quelle parole mentre schivava un altro colpo di Bokuda, portandosi nuovamente a distanza di sicurezza. Era abbastanza difficile stare al suo passo data la velocità aumentata dalla tecnica raiton, ma riusciva comunque a non farsi colpire.
    Fossi in te farei qualcosa. Zabuza non riuscirà certo a contenere la rabbia di Denki da solo, com'è ridotto ora.
    Bokuda esitò; vicino a Zabuza c'erano Senshide, il Kage ma soprattutto Jack, che avrebbe rischiato di finire coinvolto. Tuttavia anche dare le spalle a Zalera era rischioso, seppure non sembrava avesse intenzione di combattere. Anzi, sembrava persino annoiato dalla situazione.


    Bokuda non avrebbe avuto motivo né tempo di scegliere: un istante dopo che Zalera ebbe terminato di parlare, il muro iniziò a tremare. Dopo pochi secondi iniziarono a formarsi delle crepe, e non ci volle molto perché crollasse del tutto.
    Denki, ora basta.
    Sul volto del bambino si dipinse un'espressione di puro terrore. Il tono con cui Emeril aveva pronunciato la frase non era diverso dal normale, ma era stato caricato con un intento omicida molto più grande di quanto chiunque, lì, potesse sopportare. La motivazione era evidente guardando la scena che si era palesata ai loro occhi dopo la caduta del muro.
    Emeril era in piedi, col busto di profilo ma con la testa girata nella loro direzione. Era decisamente più livido rispetto a prima: i vestiti erano strappati in più punti, dai quali usciva non poco sangue e sul volto era presente un graffio sotto l'occhio sinistro, quello cielo, abbastanza profondo. Segno, probabilmente, di un attacco mortale arrivato dal punto cieco e schivato per il rotto della cuffia.
    Davanti a lui, Madayoshi giaceva in ginocchio, apparentemente privo di sensi. La testa era rivolta all'indietro, come se fosse a contemplare il cielo; non fosse stato per la mano di Emeril, proprio sopra di lui. La mano non toccava il suo volto, ma intorno ad essa si stendeva un alone di chakra che andava ad avvolgere la testa dell'Uchiha, e probabilmente era anche il motivo per cui il corpo del ninja non cadeva a terra.
    Vi concedo di assistere al momento.
    E, prima che chiunque potesse anche solo muovere un muscolo, il chakra che congiungeva la mano di Emeril alla testa di Madayoshi si allungò verso il volto di Emeril; ci fu un'esplosione di luce, talmente lunga ed accecante da poter pensare di stare assistendo alla nascita di un nuovo sole. Il tutto venne accompagnato da un silenzio irreale, talmente profondo che non sarebbe stato descrivibile se non essendo lì in quel momento. Avrebbero potuto provare a parlare, ma in quel momento nessuno di loro sarebbe riuscito a dare forma ad un singolo suono, né tramite la voce né altro.
    Quando finalmente la luce si attenuò, con la sua sparizione tornarono i rumori. Il primo fu quello dei loro respiri, il primo flebile suono che avrebbero potuto percepire. Il secondo fu quello di un corpo che cadeva a terra. Senshide, che era stato rimesso in piedi dal Kage, era caduto a terra. Quello che agli altri parve una conseguenza immotivata fu presto chiara: l'Uchiha, per definizione più sensibile al chakra altrui, era stato investito da quello che poi sarebbe andato a toccare anche gli altri del gruppo. Percepirono tutti un'esplosione di chakra provenire da Emeril: tutti, indistintamente, seppure non fossero sensitivi, avrebbero potuto avvertire una presenza schiacciante provenire da quell'individuo.
    Il terzo rumore che sentirono fu quello di Saruwatari, che cadde in ginocchio. La sua testa gli parve esplodere, le vene sulla testa iniziarono a pulsare. Tutto quello che stava guardando sembrava impossibile, eppure era lì davanti a lui. Sia lui che Senshide sarebbero riusciti a non perdere i sensi, ma tutto ciò che potevano fare in quel momento era osservare come si sarebbero evoluti gli eventi.
    Poco dopo, il chakra andò dissipandosi nell'aria, finché nessuno dei presenti riuscì più a percepirlo.
    Jin, Bokuda, Jack, Zabuza ed il Kage erano ancora integri e svegli, seppure storditi. Jack si reggeva solo grazie al contributo del demone, che lo aveva aiutato a sopportare quella pressione schiacciate. Zabuza era stato sostenuto dal suo odio, mentre Bokuda si reggeva ancora in piedi solo grazie al fatto che si trovava in condizioni fisiche ottimali. Jin si era ritrovata seduta a terra, con la schiena poggiata sul disco roccioso dal quale era uscita a fatica.
    Denki, nel frattempo, aveva riacquistato la calma ed aveva iniziano a curare la sorella, applicando delle saturazioni di filamenti alle sue ferite.
    È finita. Ci sono voluti quasi tre anni, ma finalmente è finita.
    Emeril li stava guardando, questa volta completamente rivolto verso di loro. Il suo occhi sinistro era chiuso. Madayoshi, che prima giaceva davanti a lui, ora era scomparso nel nulla, proprio come Izanagi prima di lui.
    Dare a Orochimaru informazioni riservate sui rotoli custoditi a Konoha, aspettare che lui riuscisse a recuperarli in modo da non palesare il mio coinvolgimento, un anno di attesa per potermene impossessarmene e quell'idiota se li fa sfuggire. E poi dispersi per quasi due anni. Ho dovuto attendere, ma finalmente è mio.
    Aprì il suo occhio, rivelando al suo interno lo sharingan caleidoscopico che pochi attimi prima apparteneva all'Uchiha leggendario.
    Emeril, non è il caso di sforzarlo troppo, l'ha appena ottenuto, potrebbe-
    No. Ora che l'ho ottenuto non posso attendere oltre. Devo fare un tentativo.
    Emeril spalancò le braccia, e la terra prese a tremare. Il chakra intorno a lui iniziò a vorticare, assumendo un movimento spirale con centro il suo occhio sinistro. Per un attimo sembrò che il mondo dovesse cessare di esistere; poi tutto si calmò. La calma durò cinque secondi, durante i quali Emeril chiuse entrambi gli occhi.
    Riaprì il sinistro, e dietro di lui accadde qualcosa. Si sentì un suono indescrivibile, come una nota altissima suonata da uno strano strumento, e dietro il ninja si creò un alone di oscurità a mezz'aria. L'oscurità prese a vorticare dietro di lui, in alto, come se stesse creando una luna di oscurità; poi quella "cosa" prese una forma più orizzontale, fino a diventare quasi una linea. Poi si aprì.

    Fu come se il cielo si fosse rotto in quel punto, lasciando scorgere cosa ci fosse dietro. E dietro non c'era niente che gli occhi dei presenti potessero scorgere, solo altra oscurità. Tutti, però, capirono che non era semplice vuoto. C'era qualcosa, o qualcuno, di immensamente grande, fuori persino dalla portata della loro comprensione. Come quando il chakra di Emeril era esploso, tutti si ritrovarono come schiacciati da quella presenza.
    Prostratevi, mortali. Ciò che potete pensare di stare osservando non è niente che possa anche solo essere alla portata di un vostro pensiero! È qui, posso sentirne la presenza! Il Dio del Mondo Impuro, dove giacciono le anime dannate nel tempo!
    Quello che accadde dopo fu fuori da ogni previsione, persino per Emeril. Uno dei membri del gruppo di ninja si era rimesso in piedi. Non era Bokuda, che a malapena riusciva a reggere quella presenza; non era Zabuza, intento a maledire Emeril con ogni parola che potesse pensare; non erano Jin, Saruwatari o Senshide, tutti a terra più o meno consci di quanto stesse accadendo intorno a loro; non era il Kage.
    Jack si era alzato, unico in piedi tra tutti, e protendeva le braccia verso quell'apertura nel cielo. Dalla sua espressione, dal suo sguardo si capiva che non si rendeva conto di quanto stesse succedendo. Camminava a passi lenti, barcollando e rischiando di cadere. Il demone dentro di lui si agitava, ma lui non riusciva a sentirne la voce. Tutto per lui, in quel momento, era privo di suono o luce. L'unica cosa che percepiva in quel momento era un desiderio immondo verso quell'oscurità.
    E l'oscurità rispose a quel desiderio.
    Dall'apertura uscì qualcosa; era simile ad un filamento, ma era chiaramente diverso da ciò che celavano i corpi di Jin e Denki. Era una corda, una frusta di puro nulla, una lancia che si stese ed andò a colpire il Kaguya dritto al petto, trafiggendolo da parte a parte e conficcandosi poi a terra. Jack impiegò qualche secondo a capire quanto stava accadendo, ed altri per spostare le braccia, protese in avanti, quel tanto che bastava per andare ad afferrare quella lancia che l'aveva trafitto. L'oscurità iniziò a colorarsi, lo stesso colore rosso luminoso che prende il metallo quando diventa incandescente.
    E Jack iniziò ad urlare.


    Dentro la testa del Kaguya iniziarono ad affiorarsi migliaia di immagini. Un ragazzo sopra un rospo, un ninja che lo seguiva nel bosco, nebbia. Il ragazzo sopra il rospo era stato fatto a pezzi. Da un demone. O da lui stesso. Non lo sapeva. Un ninja che conosceva stava partendo in missione. No, era tornato. Era passato così poco tempo, eppure non era più lo stesso, era cambiato. Non diceva niente che potesse avere un senso ora, ogni sua frase era impossibile da decifrare. Cosa gli era successo? La scena cambia di nuovo. Qualcuno era morto, schiacciato da qualcosa in una grotta. Era morto per proteggere qualcuno, ma lui non c'era. Non aveva assistito ai suoi ultimi attimi di vita. Non aveva potuto raccogliere le sue ultime volontà. Le immagini erano più frenetiche: ninja che combattevano, animali che venivano evocati, persone che morivano, tutti in un unico mare di distruzione che gli aveva lasciato nel cuore solo disperazione. Il resto delle immagini erano comprensibili solamente per lui.


    Bokuda, che aveva assistito incredulo al momento in cui Jack veniva trafitto, si precipitò verso di lui. Il cuore stava per esplodergli nel petto, quando lo raggiunse; cercò di tagliare quella lancia, ma nel momento in cui la toccò venne avvolto da tutta la disperazione che stava provando Jack in quel momento, tutta quella accumulata in tutti gli anni che avevano visto la sua crescita come ninja. troppa per lui, per chiunque.
    Poi il filamento smise di essere incandescente, tornò ad essere fatto di pura ombra, ed i due ninja smisero di provare dolore. La lancia si ritirò, e Bokuda poté constatare con un sollievo inimmaginabile che non aveva lasciato ferite a Jack; tuttavia, il ninja di Kiri sembrava vuoto, come se gli fosse stata tolta l'anima dal petto: nei suoi occhi non si poteva scorgere alcuna luce.
    Bokuda fece per cercare di rianimarlo, ma venne colpito da qualcosa. Due qualcosa, uno dopo l'altro, e cadde a terra, sopra Jack. Quelli che prima erano due ninja in piedi si ritrovarono ad essere un cumulo di corpi in posizioni alquanto scomposte.
    Ci volle qualche secondo prima che Bokuda e Jack, di nuovo in sé, potessero togliersi quei due nuovi corpi di dosso. La reazione che avrebbero avuto scoprendo che si trattava di Hideyoshi e Ryou non sarebbe stata prevedibile da nessuno, neppure dal Dio che gli aveva appena lanciato addosso quei due.
    Hide e Ryou riaprirono gli occhi. Il primo fece un enorme respiro, aveva il fiatone e non si capacitava di come facesse a ritrovarsi all'aria aperta, specie dopo essersi visto una grotta precipitare addosso; il secondo, semplicemente, urlò. Comprensibile, dato che secondo i suoi ultimi ricordi il suo corpo si stava smolecolarizzando.
    L'apertura nel cielo si richiuse, ed Emeril cadde in ginocchio. Anche lui adesso aveva in fiatone, e sembrava molto più provato di quando era riemerso da dietro il muro.
    Avete visto...? Questa... QUESTA È LA POTENZA DEL MIO DIO! Si nutre della disperazione degli individui, più è forte più lui ne trae potere. Penso che ti abbia ringraziato del pasto, sii grato!
    Gridò, alzando le braccia al cielo.
    Voi miseri mortali non avete scampo... Ancora poco, manca ancora pochissimo, e sarò in grado di portarlo su questo mondo! E tu Zabuza... ti ringrazio per tutto il lavoro che hai fatto per me, sai? Il tuo compagno Kaguya è stato decisamente utile per i miei esperimenti, anche se sono rimasto molto deluso dallo scoprire che la sua innata non era trapiantabile a chi non aveva un sistema immunitario pari a quello del suo clan... Ma tu non ti fai mancare niente, mi hai fatto il favore di farmi conoscere anche una portatrice delle fibre nere, permettendomi di analizzarle! Denki non sarebbe in possesso di un simile potere senza voi due ed i miei esperimenti. Ed anche quando ero riuscito a catturare Blazena e la stavo analizzando per poter comprendere e copiare anche la sua Kekkei Genkai, anche se sei venuto a liberarla ed alla fine non sono riuscito nel mio scopo, mi hai portato un valido rimpiazzo. Ogni volta che ti ho incontrato avevi nuovi compagni pieni di abilità particolari, non ti sei mai fatto mancare niente! Sei stato di enorme aiuto ai miei esperimenti!
    Emeril era chiaramente fuori di sé, esaltato come la prima volta che aveva affrontato Zabuza, quando aveva scoperto che anche lui possedeva il chakra gelido.
    Nonostante tutto, però, quello che ottenevo era insufficiente. Mi serviva un potere più potente, più antico, e Madayoshi era l'unico da cui potevo ottenerlo. Lo sharingan più antico e potente che esista al mondo; e tuttavia incompleto, perché ovviamente quell'idiota doveva essere un uomo d'onore. Non ammetteva la possibilità di ottenere qualcosa sacrificando qualcos'altro. Fare sì che si risvegliasse ed ottenesse l'ultimo stadio di quel potere è stata una fatica immensa, ma ormai non ha più importante. Tutti questi anni sono stati solo un futile preludio a ciò che avverrà adesso, e voi ne sarete gli spettatori!
    Zabuza, che finalmente era riuscito a riprendersi, non riuscì più a trattenersi, e si scagliò contro Emeril, brandendo la sua famosa Tagliateste.
    Troppo tardi!
    L'occhio di Emeril rilucette un'altra volta, e tutti i presenti vennero "congelati" per un istante nel tempo.
    Mi servite vivi, ancora.
    Improvvisamente tutti, tranne Emeril, Zalera ed i due bambini, venneno scaraventati via; non era una forza ostile, semplicemente il mondo sotto di loro si allontanò, lasciandoli volare via nella stessa identica posizione in cui erano un attimo prima. Viaggiarono attraverso lo spazio e forse il tempo, ad una velocità tale che dopo pochi secondi nessuno di loro sarebbe più riuscito a distinguere il paesaggio che li circondava. Poi, improvvisamente, proprio come era iniziato cessò. Si ritrovarono all'interno del cratere, reso ancora più grande dal Kirin che vi era esploso dentro.
    Jack, Bokuda, Jin, Senshide, Saruwatari, Zabuza, il Kage, Hideyoshi e Ryou. Tutti lì.
    Un lampo di luce; poi accanto al Kage comparvero i corpi di Madayoshi ed Izanagi. Erano uno accanto all'altro. La mano destra di Madayoshi era intrecciata con quella sinistra di Izanagi. Stavano sorridendo. Nella morte avevano finalmente trovato la pace che non avevano potuto avere da vivi per oltre cento anni.



    Intanto, in un punto imprecisato nel mondo, Emeril cadeva a terra, esausto. Inutili furono le grida di Zalera e dei due bambini, il ninja non si sarebbe risvegliato per almeno una settimana.
    Zalera estrasse dal porta armi un rotolo di richiamo, grazie al quale riuscì a trasportare via tutti, seppure consumando una quantità immensa di chakra. In quella landa desolata, fuori da ogni confine disegnato dalle mappe, rimase solo la traccia di ciò che era successo lì.




    CITAZIONE
    WUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHH

    urlo liberatorio, ci ho messo più di 4 ore a scriverlo tutto. Spero che sia stato di vostro gradimento! Il Kage prende i due corpi (no, Jin, non puoi averli o.o) e li porta dall'Hokage. Ci saranno i funerali di stato (come per il terzo Hokage) insieme a tutti i ninja morti questo giorno, ma di questo parleremo POI. Adesso ognuno di voi può, anzi DEVE fare un ultimo post qui. SOPRATTUTTO TSUYU E BALT (ahah, brutti stronzi non ve l'aspettavate eh? In realtà Tsuyu sì, visto che gliel'avevo detto, ma tu non dirlo agli altri, è il nostro piccolo segreto u.u).

    Giusto per fare un piccolo riassunto: Emeril ha preso lo sharro a Madayoshi mentre voi vi impegnavate a farvi picchiare (mi congratulo giusto con bokuda e senshide u.u), ha praticamente invocato un dio attraverso quel garganta (sì, per chi sa di cosa sto parlando, è un garganta LOL), dal quale poi il dio ha preso un leggero spuntino trafiggendo Jack (te l'avevo detto che finivi impalato, tu non mi credevi...) e per ringraziarlo gli ha tirato contro i suoi due compagni morti. Vivi. Erano morti, ora sono vivi. Enjoy. Per loro da adesso vale la regola del multi-pg dato che entrambi ne avevano già un altro.
    Poi insomma, visto che è entrato in stato di esagitazione (sì, capita anche ai semi-dei) vi ha praticamente spiattellato TUTTO quello che ha fatto fino a questo momento, mandando a puttane la segretezza del suo piano. Poi vi spara via da quella landa desolata. Vi ritrovate dove è morto Izanagi, per la precisione.

    Non fate niente di autoconclusivo su quello che accade dopo: ci sarà un ultimo topic per quello, con le conclusioni di tutto e le ricompense per tutti. Per ora limitatevi a quello che accade qui; se volete interagire con gli altri potete farlo e prendervi anche più di un turno, in questo posto non risponderò più; al massimo se interpellate il kage o cose del genere risponderò usando lui.

     
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    Cos'era successo? Dove si trovava? Mille domande avevano attanagliato Hide nel momento in cui quello strano filo l'aveva trascinato via con sé. La sua vita, quella di cui si poteva ricordare, era finita ormai due anni prima e l'ultima immagine che aveva impressa nella mente era la figura di Jin stanca e provata dall'avventura contro Orochimaru. Poi il nulla più totale, dopo essere stato colpito in pieno sulla schiena da una Tecnica di Livello S non destinata a lui; la vista gli era praticamente sparita subito, così come tutti gli altri sensi inesorabilmente soverchiati da un dolore devastante. Il Mukenin non aveva davvero idea di quello che fosse successo dopo, ne della sua scomparsa ne del funerale a Suna degno di un eroe. L'unica cosa che gli rimaneva degli ultimi due anni era una serie di immagini frammentate dell'Inferno, o di un sogno questo non poteva saperlo. Una distesa di individui obbligati a combattere l'uno contro l'altro fino a che uno dei due non fosse ridotto completamente a brandelli. Il suo avversario che sanguinava, perdeva arti e infine tornava normale, i vestiti perfetti e nemmeno un taglio sulla pelle. Un'infinita sensazione di gioia e di piacere che lo pervadeva ogni volta che calava la lama sul suo avversario. Per lui quello era il Paradiso, e come avrebbe potuto non esserlo. Uccidere, uccidere e uccidere ancora; finalmente poteva rilassarsi e godersi il suo modo unico di essere vivo, di sentirsi vivo. Ma qualcosa l'aveva trascinato via, quello che in seguito sarebbe stato descritto come un filamento incandescente attaccato ad un lancia, e l'aveva trasportato nel mondo reale.
    Quando Hide aprì gli occhi vide una landa desolata intorno a se, non aveva ancora preso a respirare, per quello avrebbe dovuto aspettare ancora qualche decimo di istante, ne tanto meno a pensare, ma quello che gli si parava davanti alla vista aveva comunque un che di allucinante. Per prima cosa si toccò il corpo scoprendo che era reale e solido, sotto i vestiti poteva sentire la pelle, sul petto la cicatrice lasciata dalla Tecnica che aveva segnato la sua prematura dipartita. Mentre le mani scorrevano veloci sul corpo, la testa ancora non in grado di elaborare per conto suo trasmise gli impulsi per delle azioni interrotte in quella grotta.

    Jin.. Dov'è Jin? E' viva?

    Quelle parole rimaste nella gola per quasi due anni, due lunghissimi anni, vennero fuori da sole, senza che il ragazzo dovesse formulare la frase. Rimaste bloccate troppo tempo per essere pronunciate ad un tono di voce normale, troppo poco per essere dimenticate. E' vero voleva sapere se era riuscito a salvare con la propria vita la ragazza, ma soprattutto se il suo sacrificio era valso la salvezza della prima persona a cui si era affezionato nel mondo dei Ninja, la sua Maestra all'Accademia. La voce era calda e la preoccupazione era palpabile, come quella di un bambino che chiede notizie di un famigliare nella sua ingenuità. Solo dopo che una miriade di futili pensieri gli attraversasse la mente iniziò a mettere a fuoco quelli che lo circondavano. Diede un'occhiata veloce in giro per provare di capire, ma i suoi occhi non erano abituati a quella luce e non potevano sicuramente cogliere i dettagli del panorama che lo circondava. Li intorno vi era più o meno il suo mondo, partendo da Jack, suo compagno di scorribande e cofondatore del Blut, fino a Senshide, un Uchiha che aveva incontrato nelle sue ultime ore di vita. Si passava poi anche dalla sua Maestra Jin e un gruppetto di altre presenze di cui non poteva comunque avvertire la presenza e che in ogni caso non avrebbe riconosciuto non avendo trascorsi con loro.

    Jack??

    L'unica persona che riusciva a mettere a fuoco abbastanza bene da riconoscerla, prima che tutto quello che stava pensando o provando a pensare venne spazzato via da un urlo. La fonte si trovava a pochi centimetri da lui cosa che lo stordì per diversi secondi. Tutti i suoi sensi erano indeboliti e non poco, a causa della lunga inattività a cui erano stati forzati. Piano piano con lo scorrere dei minuti Hide avrebbe riacquistato tutte le sua facoltà, e magari avrebbe iniziato a capire cosa stesse succedendo. Nel frattempo la spaccatura dalla quale era uscito si richiudeva e i suoi "benefattori" scomparivano nel nulla alle sue spalle.

    CITAZIONE
    Non mi aspettavo di tornare in vita per mano di Emeril sinceramente (per la cronaca penso di essere in debito con lui adesso xD) quindi non ero preparato ad una cosa del genere..Spero vada bene comunque visto che me lo hai fatto tornare in vita .. xD

    EDIT tolta la presenza di Drey e dell'Hogake nella landa desolata xD



    Edited by Tsuyu - 28/7/2012, 10:21
     
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    Fin dal momento in cui fummo catapultati in quell'assurdo mondo arido, la situazione continuava a prendere piege sempre più incomprensibili. Ogni tre secondi c'era un nuovo colpo di scena, che dava sempre meno significato alla situazione. Quando i nemici ci si pararono davanti, io rimasi in attesa, sperando che i miei alleati mi dessero una mano a capire come comportarmi. Invece mi ignorarono, scelta che non mi sento per niente di biasimare. Probabilmente la mia aura di inutilità si era già espansa nell'aria e quindi gli altri avevano capito di non dover fare affidamento su di me. Il primo a partire fu il bombarolo legato dal bambino, che lanciò una palla di luce, con il probabile intento di liberarsi. Il tempo di voltare lo sguardo, che potei notare un altro dei nostri alleati partire all'attacco, con quella che sembrava la strana tecnica Raiton che avevo visto usare al tizio di nome Senshide. Il terzo a partire fu proprio quest'ultimo, nonostante paresse avere più di un piede nella fossa. A seguire ci fu la partenza della ragazza al mio fianco, che ululò qualcosa di incomprensibile, prima di scomparire sottoterra forse grazie allo spostamento terrestre. Per ultimo si mosse il kage. Rimasto da solo indietro, ebbi la brillante idea di attivare la mia innata, intenzionato a fare qualcosa anch'io, anche se non trovai nulla di utile. Intanto la situazione era già di nuovo mutata. Il bombarolo aveva lanciato di nuovo degli esplosivi e adesso la ragazzina nostra nemica giaceva sanguinante tra le braccia del suo compagno. Intanto il tizio del Raiton se la stava vedendo con l'ultimo alleato di Emeril, riuscendo a tenerlo occupato. Non riuscivo a seguire entrambe le battaglie, né a trovare uno spazio per rendermi utile. Era già tanto capire una piccola parte di quello che succedeva, unirmi alla battaglia sarebbe stato persino svantaggioso per i miei presunti alleati. Lo scontro continuava a evolversi, sempre verso la sconfitta di quelli che consideravo al momento miei alleati. Lo scagnozzo adulto di Emeril sembrava aver sistemato la ragazza scomparsa sottoterra e stata tenendo a bada senza problemi apparenti l'utilizzatore di Raiton. Dall'altro lato il bambinetto con i filamenti neri aveva ricacciato indietro Senshide, abbattendo nel farlo anche il kage. Poi aveva urlato un qualcosa di strano e si era preparato per l'attacco finale al bombarolo. Non ebbi il tempo di pensare al modo di uscire da quel pozzo senza fondo di inutilità, che ci venni ricacciato senza pietà dai nuovi sconvolgenti avvenimenti.

    -Denki, ora basta.-

    La voce proveniva da dietro quella mega barriera di terra, che nel frattempo si era frantumata senza che me ne accorgessi. Era Emeril, leggermente sanguinante, di fianco al corpo esanime e levitante del suo avversario. Aveva vinto. Quindi adesso ci avrebbe lasciato andare per qualche strano motivo. Il mio volto si dipinse di un piccolo sorriso mentre pensai quell'assurdità. Era ormai ovvio che adesso saremmo morti tutti per mano loro, dal primo all'ultimo.

    -Vi concedo di assistere al momento.-

    Come ormai d'abitudine in quegli ultimi minuti, non capii assolutamente nulla. Una luce intensa, fortissima, invase i dintorni. E mentre questo accadeva, intorno a noi si fece il silenzio assoluto. Nessuna voce, nessun rumore, fino al momento in cui scomparve quell'assurda luminescenza. Fu quello il momento in cui mi accorsi di avere un fiatone incredibile. Stanco per non aver fatto nulla, un'enorme vergogna per me. Vidi in lontananza Senshide crollare al suolo, ma non diedi peso alla cosa visto lo stato in cui si trovava. Pochi attimi e avrei capito il reale motivo dietro la sua caduta. Tutti noi fummo inondati da un qualcosa di immateriale, che immaginai essere chakra. All'inizio sentii solo una pressione fortissima che mi spingeva verso terra, poi il mio cervello fu sballottata da una nuova serie di strane sensazioni. Era come se un enorme insetto si fosse risvegliato nel mio cranio e si stesse battendo con tutto se stesso per uscire. Le vene della mia testa pompavano sangue come non mai. Rimanere in piedi era fuori discussione e nonostante le mie resistenze, in pochi secondi caddi in ginocchio. Cinsi con le mie mani il mio cranio, senza che questa azioni avesse particolari obiettivi.

    -Non svenire, non svenire testa di cazzo! Osserva con i tuoi occhi! Renditi definitivamente conto della tua inutilità e poi crepa, stronzo!!-

    Mentre io lottavo con tutto me stesso per rimanere sveglio, i nostri avversari erano lì in piedi, tranquilli. La nostra fine sembrava ormai prossima quando, forse colto da un impeto di narcisismo, il nostro avversario volle farci partecipi del suo geniale piano.

    -È finita. Ci sono voluti quasi tre anni, ma finalmente è finita.
    Dare a Orochimaru informazioni riservate sui rotoli custoditi a Konoha, aspettare che lui riuscisse a recuperarli in modo da non palesare il mio coinvolgimento, un anno di attesa per potermene impossessarmene e quell'idiota se li fa sfuggire. E poi dispersi per quasi due anni. Ho dovuto attendere, ma finalmente è mio.-


    Emeril, che fino ad adesso aveva tenuto un occhio chiuso, lo aprì di getto, rivelando un bulbo oculare rosso, con strane venature nere. Alla semplice visione di quel prodigio, la mia vista si offuscò più di quanto lo era già. Fu solo per pochi attimi, ma in quel modo mi persi la sua ultima frase, anche se dubitai che essa sarebbe stato in grado di porre un senso a tutto ciò. Quel tizio parlava di Orochimaru e di rotoli segreti. Quale significato potevo mai sperare di trovare. Ancora una volta però non mi fu dato il tempo di digerire queste nuove incomprensibili novità, che qualcos'altro di ancor meno ragionevole iniziò ad accadere. Un suono mai udito da essere umano si sparse per l'aria, colonna sonora di una scena che nessun uomo si sarebbe neanche sognato di immaginare. Nel cielo si formò una spaccatura, grande, enorme. Questa si aprì d'improvviso, lasciando intravedere solo oscurità dietro di essa. Preso dall'illogicità della scena, scoppiai a ridere rumorosamente, anche se dubito che qualcuno si possa essere accorto di me. Del resto la mia risata durò molto poco, perché fui schiacciato da una nuova pressione, ancora più forte di quella che mi mise in ginocchio. Questa volta rimanere sveglio fu una vera e propria impresa. Del resto non mi sarei perso quella scena per nulla al mondo, soprattutto perché pensavo che quello sarebbe stato il mio ultimo spettacolo.

    -Prostratevi, mortali. Ciò che potete pensare di stare osservando non è niente che possa anche solo essere alla portata di un vostro pensiero! È qui, posso sentirne la presenza! Il Dio del Mondo Impuro, dove giacciono le anime dannate nel tempo!-

    Il discorso sembrava quello di uno stupido monachello da quattro soldi, ma la scena dietro di lui gli dava parecchia credibilità. Eravamo tutti impietriti a osservare quella scena priva di senso. Tutti tranne uno. Un omaccione dai capelli lunghi, che era rimasto sull'orlo dello svenimento per tutto la durata della battaglia, si era alzato in piedi. Con le mani protese verso la spaccatura nel cielo, egli si muoveva con andatura indecisa. Il vacuo sguardo faceva capire quanto egli non fosse consapevole delle proprie azioni. D'improvviso dalla spaccatura qualcosa si mosse. Un grosso filamento nero si catapultò verso l'uomo, trafiggendolo senza pietà. Non mi sembrò di vedere sangue, ma l'uomo afferrò l'arma che lo aveva colpito e iniziò ad urlare. Questa, per tutta risposta, si colorò di un rosso acceso. L'utilizzatore di Raiton si fiondò su di lui, tentando di salvare il suo compagno. Non ci riuscì, anche se quando la lancia nera si ritirò, entrambi sembravano illesi. Pochi attimi e il capellone cadde di nuovo a terra, soccorso dal suo alleato. Fu in quel momento che la scena, già incomprensibile, prese una piega ancora più insensata. Due uomini erano stati sputati dalla spaccatura ed erano caduti dritti addosso agli altri due. Ma non feci attenzione a quello che successe ai quattro, altrove lo spettacolo prometteva più divertimento. Infatti il tizio chiamato Emeril cadde in ginocchio stremato, anche se riuscì a mantenere un discreto applombe. Dietro di lui la spaccatura si era appena chiusa.

    -Avete visto...? Questa... QUESTA È LA POTENZA DEL MIO DIO! Si nutre della disperazione degli individui, più è forte più lui ne trae potere. Penso che ti abbia ringraziato del pasto, sii grato!
    Voi miseri mortali non avete scampo... Ancora poco, manca ancora pochissimo, e sarò in grado di portarlo su questo mondo!-


    L'ultima frase fu urlata, come una premonizione di morte e distruzione. Fatto ciò, l'uomo si rivolse direttamente al bombarolo, che scoprii chiamarsi Zabuza, un nome che avevo già udito in qualche situazione. Parlava di innate ed esperimenti, discorsi di cui non capii molto.

    -Nonostante tutto, però, quello che ottenevo era insufficiente. Mi serviva un potere più potente, più antico, e Madayoshi era l'unico da cui potevo ottenerlo. Lo sharingan più antico e potente che esista al mondo; e tuttavia incompleto, perché ovviamente quell'idiota doveva essere un uomo d'onore. Non ammetteva la possibilità di ottenere qualcosa sacrificando qualcos'altro. Fare sì che si risvegliasse ed ottenesse l'ultimo stadio di quel potere è stata una fatica immensa, ma ormai non ha più importante. Tutti questi anni sono stati solo un futile preludio a ciò che avverrà adesso, e voi ne sarete gli spettatori!-

    Il tizio chiamato Zabuza non riuscì più a resistere e si lanciò contro il nemico, dopo aver sfoderato un enorme spadone. Avevo assistito a tutto quel teatrino come semplice spettatore, intento a non farmi sfuggire tutti i dati che mi venivano forniti, anche se al momento non possedevo la forza per capirci nulla. Avrei tentato di riunire i pezzi del puzzle in un eventuale dopo, che adesso iniziava a divenire quasi probabile. E l'ultima frase ne aveva forniti di spunti di riflessione. Per prima cosa dava un nome al potere che quel mostro aveva ottenuto e diceva anche chi glielo aveva dato. Madayoshi Uchiha. Con questi due dati avrei potuto capire tutto il discorso precedente anch'io. Ma le parole più interessanti sarebbero state pronunciate di lì a poco.

    -Troppo tardi!
    Mi servite vivi, ancora.-


    Mentre quelle importantissime parole erano pronunciate, tutti noi venimmo spediti via, ovviamente ad eccezione di Emeril e dei suoi. Ci muovevamo talmente in fretta, che sembrava quasi che fosse il mondo sotto di noi a muoversi al nostro posto. Ben presto la velocità fu talmente alta che persi i sensi. Avevo resistito abbastanza a quella pressione indicibile, un po' di riposo me lo potevo concedere. Mi risvegliai comunque dopo poco, sempre stordito, ma finalmente a terra.

    -Mer... Da...-

    Ci misi una decina di secondi prima di trovare la forza per tentare di alzarmi. Feci qualche passo intorno a me, per cercare di comprendere dove mi trovassi. Ci trovavamo in un enorme cratere, creato dalla nostra caduta ipotizzai. Capii quasi subito di essermi sbagliato. Non riuscivo a vedere completamente i dintorni, ma riuscii a intuire da vari dettagli che si trattava del campo di battaglia in cui avevamo combattutto così duramente. Come delle marionette, nel palmo di un divertito tizio di nome Emeril.

    -Merda, la mia squadra! E Walt e i suoi! Staranno bene? Devo raggiungerli, magari stanno combattendo ancora con quel coso nero che si è preso il corpo di Light... Devo andare subito ad aiutarli...-

    Senza pensarci due volte attivai la mia innata. Dovevo subito creare un aquilotto e volare da loro. Anche se sarei stato di poco aiuto, non potevo permettermi di abbandonarli. Ma qualcosa andò storto. Non appena cercai di far fluire il chakra nel mio corpo, sentii un dolore insopportabile fluire in ogni mia giuntura. Avevo mal di testa, nausea, giramenti e soprattutto sentii mancarmi il fiato. Le gambe mi cedettero di botto, facendomi cadere. Con le mani riuscii perlomeno ad evitare che la mia faccia colpisse il suolo. Passai un paio di secondi in questo stato, prima di esplodere in un violento conato di vomito. La mia resitenza durò ben altri tre secondi, poi persi definitivamente i sensi. La mia testa cadde nel mio stesso vomito, come già mi era successo più di un anno addietro, nel paese del Tè, contro Drey Farset.

    -Inutile...-

    D'improvviso mi ritrovai in piedi, due voci all'unisono venivano da dietro di me. Mi girai e vidi due facce che non vedevo da tempo, quelle dei miei genitori. I loro sguardi torvi palesavano tutta la loro delusione. C'era stato un tempo in cui scene del genere erano il mio pane quotidiano, ma riviverle dopo più di dieci anni all'improvviso fu un vero shock.

    -Inutile...-

    Mi dovetti girare di novanta gradi per capire di chi era questa nuova improvvisa voce. Un imponente uomo si stagliava di fronte a me. Era Harima, colui che consideravo il mio vero padre. Anche lui mi guardava con disapprovazione, ma anche questa volta non potei reagire. Una terza serie di voci ripetè ancora una volta la stessa parola. Fui costretto ancora una volta a voltarmi. Si trattava dei coniugi Danma. Poi venne il turno della gente di Iwa, dei miei rapitori, di tutte quelle persone che avevano incrociato in passato la mia strada. Tutte mi davano dell'inutile e mi guardavano con disprezzo, fino al momento che udii una voce dolce e posata pronunciare ancora quell'unica parola. Sentii un nodo alla gola nel voltarmi. Era Mitsuki, che mi guardava con sconforto. Non riuscii a tratteneremi dallo scoppiare in lacrime, ma la processione non si fermò. Fu il turno dela gente di Takumi. I sensei, i miei colleghi, la Kawakage, i semplici cittadini. Sempre la stessa solfa. Il mio petto era in fiamme, la testa pulsava forte di nuovo. A questo punto venne il turno di tutti gli altri ninja che avevo incontrato. Walter, Mai, Kenshi, Drey, Senshide, perfino quell'Emeril. Vidi tutti quelli con cui avevo avuto spartito qualcosa. Ormai giravo ad una velocità che aveva poco di umano. Fino al momento in cui mi fermai di colpo.

    -Inutile bastardo...-

    Mi voltai, questa volta molto lentamente. Davanti a me si stagliava niente meno che Light Aburame, nelle disastrate condizioni in cui l'avevo lasciato nel momento in cui ero stato rapito dalla luce bianca. Mi fissava con odio. Fu questa l'ultima immagine che vidi prima di svegliarmi con un sonoro colpo di tosse. L'incubo doveva esser durato poco meno di un minuto. Tutta la parte destra della mia faccia era immersa nella piccola pozza di vomito. Imprecai a denti stretti per un paio di secondi, prima di riuscire a rivoltarmi e a togliermi da quello schifo. Il passo successivo fu cercare di pulirmi un po' il viso, con l'ausilio della mia maglietta. Il tutto fu fatto con estrema lentezza, visto che anche il minimo movimento era faticosissimo. Alla fine dell'operazione non ero proprio lindo, però almeno non avevo più la faccia mezza verde.

    -Dio mio, che incubo assurdo... Inutile... Sarà pur stato solo un sogno, però... Però, come dargli torto?-

    Già, aveva ragione il mio subconscio. Ero davvero inutile. Non ero stato in grado di proteggere Light, di svolgere il mio compito. Non ero stato in grado di muovere un muscolo per combattere quell'Emeril e i suoi scagnozzi. Mi ero limitato a guardare i miei alleati cadere uno dopo l'altro. E adesso non ero in grado di ritornare sul campo di battaglia, a fronteggiare un problema che io stesso avevo creato con la mia incompetenza.
    D'improvviso mi misi a sorridere in silenzio. Mi ero accorto di essere caduto di nuovo preda del disfattismo. Walter mi avrebbe sgridato di nuovo.

    -Bah, a quanto pare domani è un altro giorno. Altra merda ci aspetta, magari questa volta un po' più normale...-


    CITAZIONE
    Stato Fisico: Esausto

    Stato Mentale: Esausto

     
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    Si era scatenato, aveva combinato le sue più letali tecniche raiton, ottimo elemento offensivo secondo lui, per cercare di darle a quel tale di nome Zalere, che per qualche ragione gli stava antipatico a pelle. Ma non riuscì a colpirlo, neppure di striscio, nemmeno una volta. Ogni volta che lo mancava sentiva la sua determinazione crescere smodatamente e di conseguenza si muoveva per cercare di ammazzarlo con un altro fendente mirato. Doveva riconoscere che quell'Emeril aveva scelto proprio bene i suoi seguaci. Non fece particolarmente attenzione ai suoi avversari, ma ad un certo punto il suo Byakugan rilevò uno strano movimento da parte del bambino, trasfigurato totalmente dalla rabbia e trasformato in una specie di mostruoso abominio incazzato nero. Lì per lì esitò, nonostante fosse piccolo aveva già dato prova di poter dare molti problemi, ma quando si accorse che vicino c'era il Mizukage si convinse di poter continuare ad incalzare Zalera.

    Denki, ora basta.

    Appena sentì quella voce l'esaltazione di Bokuda si affievolì in buona misura. Si girò verso Emeril, senza smettere di tenere d'occhio Zalera con il Byakugan attivo, e capì immediatamente che avevano fallito. Aveva vinto lui.

    Vi concedo di assistere al momento.

    Cazzo!!!

    Cazzo!!!

    Nessuno ebbe il tempo anche solo di pensare di muovere un muscolo che un lampo di immensa potenza accecò chiunque. Poi solo il silenzio. Bokuda tentò di imprecare contro Emeril ma dalla sua bocca non uscì parola. Quando infine la luce si attenuò tornarono i sensi. Tutti i presenti furono investiti da quella che Bokdua definì come una "vampata di chakra spaventoso" proveniente da Emeril. E la cosa incredibile era la forza di quella emanazione vitale, così potente che persino gli shinobi incapaci a percepire il chakra potevano sentire visto che l'otiano tremò sulle gambe alla sensazione di quell'ondata.

    Ha un chakra spaventoso.....

    Non riusciva a crederci, non aveva mai visto col suo Byakugan un individuo del genere. Era come osservare uno shinobi di classe nettamente superiore rispetto a chiunque altro. Avevano appena assistito alla nascita di un essere di smisurata potenza. In confronto a lui persino gente come precedenti Hokage, Sannin, Orochimaru stesso sembrava minuscola.

    Mi fa quasi più paura dell'Hachibi stesso, ti giuro.

    In seguito Emeril si fece prendere dall'entusiasmo del momento e cominciò una serie di discorsi, facendo una serie di rivelazioni di sconvolgete entità.

    Tutti i maggiori eventi mondiali degli ultimi anni sono opera tua allora.... dall'attacco a Konoha da parte di Orochimaru a tutte le guerre che si sono scatenate a catena.

    L'otiano non fece in tempo a finire il discorso che Emeril aprì le palpebre, contenenti il tesoro a cui ambiva da anni, e fece un ampio e plateale gesto con le braccia. D'istinto Bokuda si mise in posizione di difesa per provare a reagire ma invece non li attaccò. Anzi fece un'altra cosa, che inizialmente non riuscirono a capire.

    Ok, questo è il genere di cose che racconterò ad uno psichiatra fra una ventina di anni.....

    Spalancò la bocca abbandonandosi ad un'espressione puramente attonita. Dietro quella specie di crepa nello spazio, nel tempo, nelle dimensioni o in qualsiasi altra dimensione fisica e metafisica ci doveva essere qualcosa o qualcuno fuori addirittura dalla comprensione di loro normali esseri umani e mortali. Si sentì sinceramente intimorito dall'aura minacciosa proveniente da quel buco oscuro e misterioso. A confronto con quel momento tutte le altre volte che aveva rischiato la vita gli parvero rilassanti come leggere un libro.

    Prostratevi, mortali. Ciò che potete pensare di stare osservando non è niente che possa anche solo essere alla portata di un vostro pensiero! È qui, posso sentirne la presenza! Il Dio del Mondo Impuro, dove giacciono le anime dannate nel tempo!

    Bokuda rispose con una smorfia di sincera rassegnazione.

    Ma certo, che sciocco che sono stato a non averci pensato. Parti la mattina di casa per combattere un Uchiha leggendario ed il suo compare forza portante e ti ritrovi alla fine ad essere faccia a faccia con quella che presumibilmente è un'antica ed oscura divinità dimenticata nel tempo. Era naturale che finisse così!

    Si girò da una parte, vide Jack, in evidente stato confusionale, avanzare verso quella spaccatura spazio temporale. In seguito successero delle cose che gli fermarono letteralmente il cuore dalla spavento. Jack fu trafitto da quello strano tentacolo uscito dal varco ed incominciò ad urlare. L'otiano si precipitò, sudando freddo e col cuore che batteva a mille, cercando di tagliare quella lancia ma appena la lama di chidori la colpì anche lui incominciò a provare la stessa sofferenza che provava Jack. Alla fine, quando la sofferenza cessò, si rese conto che i suoi jutsu raiton ed il byakugan avevano smesso di funzionare. Dopo essersene sincerato fu abbastanza preoccupato, prima d'ora nessun tipo di dolore fisico o psicologico era stato tanto forte da spezzare la concentrazione necessaria a mantenere una o più tecniche. Senza pensare troppo a sé stesso si avventò su Jack per sincerarsi delle sue condizioni, ma fece solamente in tempo a constatare che era ancora in vita che poi fu travolto da qualcosa. Dei corpi.

    E che cazzo basta lanciarmi i corpi degli altri addosso!

    Se li tolse di dosso per vedere chi erano, quando ne scoprì l'identità il suo cuore si fermò una seconda volta. Erano Hideyoshi e Ryou. Ed erano vivi. Il primo, quando aprì gli occhi si mostro sinceramente sorpreso di essere lì. Il secondo invece incominciò ad urlare come un pazzo. Forse perché era rimasto a quando Jack l'avrebbe disintegrato con un Atsugai pochi istanti dopo. Di fronte a quel ragazzo che gli urlava in faccia Bokuda perse la pazienza, cedendo per alcuni secondi il controllo all'Orsetto Ricchione, ed incominciò a prenderlo a schiaffi, con discreta cattiveria anche.

    STAI ZITTOOOOOOOOOOOOO!!!!!!

    Quel breve momento di rabbia gli venne spontaneo dopo tutto lo stress e gli avvenimenti della giornata. Ma non era finita lì. Improvvisamente si sentì molto più leggero. Dopo aver finito di prendere a schiaffi Ryou si girò verso Emeril, constatando che il varco si era chiuso. A quel punto Emeril riprese a parlare, ma con un'esaltazione quasi preoccupante, sembrava un fanatico, era veramente fuori di sè.

    Ok, non bastava il pazzo, reo di aver provocato indirettamente guerre et similia, in stretto contatto con quell'entità oscuro che ha riportato in vita, non so per quale strana ragione, delle persone che non centrano assolutamente niente con questa faccenda. Adesso si prospetta pure la fine dei tempi. Ottimo, veramente ottimo. C'è altro? No perché secondo me ci sono stati pochi colpi di scena.

    A quel punto Zabuza provò ad attaccare Emeril ma questo bloccò sul posto tutti i presenti.

    Mi servite vivi, ancora.

    Te ne pentirai di averci lasciato vivere, amaramente.

    Mentre il suo corpo veniva trasportato, a velocità quasi assurda, nello spazio si appuntò mentalmente di tenersi informato su quella banda di bastardi e sul rivedere Zalera.

    ***

    Un altro lampo di luce, nuovamente steso per terra senza sapere come. Si rialzò pigramente, sperando ardentemente che tutto quello successo prima fosse solamente un brutto sogno. Quando vide però i corpi di Izanagi e Madayoshi si rese conto che la sua speranza era vana. Vedendo le palpebre dell'Uchiha si rese conto che il pericolo era reale, Emeril aveva davvero preso il definitivo ed epico Sharingan super incredibile di Madayoshi o come diamine si chiamava e voleva davvero dare inizio alla fine dei tempi.

    Che giornata del cazzo!

    Guardando più attentamente i due iniziali antagonisti della battaglia si rese conto che stavano sorridendo. Lì per lì Bokuda fu seriamente tentato di spappolargli il cranio con un bel pugno di chakra, ma la sola idea di spendere anche solo un'ulteriore e minuscola stilla di chakra per quei due gli faceva venire il voltastomaco. Si limitò a guardarli male bofonchiando alcuni insulti per poi indirizzare la sua attenzione sul Mizukage. Gli vennero in mente un paio di importanti questioni da affrontare col capovillaggio ed era meglio discutere con lui prima che gli altri shinobi lontani arrivassero al cratere ed i presenti si rendessero conto di quanto stava succedendo, visto che lui era uno di quelli messi meglio sia fisicamente che mentalmente. Senza perdere tempo chiese al kage di spostarsi un po' più in là, in disparte dagli altri, per parlare di alcune cose. Se avesse acconsentito Bokuda avrebbe incominciato un discorso concepito sul momento, alla luce dei fatti appena successi.

    A quanto pare siamo tutti nei guai fino al collo. Di preciso non sappiamo cosa possa voler dire la "venuta di questo Dio del Mondo Impuro nel nostro mondo" ma ad intuito sembra più un'apocalisse, una fine dei tempi e di tutto ciò che ci circonda. Per cui andrò dritto al punto. Non serve a niente continuare con la guerra che sta imperversando attualmente tra Konoha, Kiri ed Oto. Se continuerà diventeremo solo più deboli, facendo il gioco di quel bastardo di Emeril. Non voglio assolutamente dirle come fare il suo lavoro, sto solo dicendo che c'è bisogno di pace; ci sono stati troppi morti, le popolazioni sono stremate e sono state sprecate colossali risorse economiche per finanziare un inutile conflitto voluto soltanto da una ristretta cerchia, ammetto da parte nostra. C'è bisogno di riorganizzarsi per far fronte ad un pericolo comune che minaccia di distruggere tutto quello che noi ed i nostri antenati hanno faticato a costruire. Per cui le chiedo, anzi la prego, di ponderare molto attentamente sulla questione e di parlarne anche alla Hokage.

    Si prese un attimo di pausa per pensare alla seconda parte del suo discorso, dai contenuti un po' più personali.

    Inoltre avrei un paio di richieste da farle. Si lo so che sono assolutamente l'ultimo dei presenti a poterlo fare però chiedere non costa niente. Ci terrei ad avere il suo permesso per trascorrere un paio di giorni a Kiri senza essere attaccato a vista. Visto che l'apocalisse potrebbe essere questione di pochi giorni, mesi o anni mi piacerebbe rivedere il villaggio in cui per me è iniziato tutto, e magari passare a trovare i miei genitori adottivi, non mi sono più fatto sentire da quando me ne sono andato. Se ciò non fosse possibile le chiederei di poter almeno accompagnarvi fino a Kiri per vegliare su Jack, non vorrei che gli succedesse qualcosa dopo essere stato toccato da quel.... coso..... qualunque cosa fosse...... so che può sembrare strana come richiesta ma per me è importante. Gli devo molto, senza di lui non sarei mai diventato quello che sono adesso.

    Dopo aver finito quell'ultimo discorso tirò un sospiro di sollievo per essersi finalmente liberato di un peso. Sentiva, istintivamente, sia di dover rivedere il villaggio della nebbia che di dover stare un altro po' con Jack, almeno il tempo per scusarsi di come si era comportato quando aveva saputo che il Kaguya voleva tornare a kiri e chiedere di conseguenza il suo perdono.
     
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    Correvo... correvo incessantemente verso quell'imponente formazione di roccia che mi sbarrava il cammino.
    Mi veniva quasi da ridere al pensiero che tutto ciò, per me, fosse anche un'allegoria: un semplice attimo come quello, descriveva ogni singolo atto della mia vita trascorsa fino ad ora. Una vita fatta di esercizio, sudore, battaglie, sangue. Una vita costruita sulle fondamenta del combattimento e sulla ricerca della mia identità.
    Già, mi sono sempre chiesto quale fosse il mio ruolo.
    Un paio di anni fa sicuramente avrei detto che sarei diventato il migliore spadaccino del mondo. Però, per quanto mi allenassi, per quanto combattessi e per quanti errori e ferite incassassi, c'era sempre qualcuno migliore di me.
    Decisi allora di non inseguire un'utopia come quella di diventare il migliore, ma di pormi un dovere secondo cui se avrei perso contro qualcuno avrei fatto di tutto... avrei continuato a lottare per cercare di sconfiggerlo.
    E il circolo sarebbe continuato all'infinito... sconfitto un nemico apparentemente imbattibile, ne avrei cercato un altro di ancora più forte per sconfiggerlo a sua volta.
    Fu così che la mia vita divenne una continua corsa ad ostacoli.

    ***

    Sputavo stanchezza da ogni parte del corpo, ma ormai lo sapevo... finiva sempre così ogni volta e non capivo se ero io ad essere troppo debole oppure sempre io ad essere troppo caparbio, sconsiderato e testardo.
    Ma forse era solo un misto delle cose.
    Fu così che mi lasciai qualche metro alle spalle giungendo proprio di fronte alla parete di roccia. Convinto ormai di poterla perforare con le ultime energie che mi restavano la fissai con frenesia negli occhi, mentre mi accingevo a conficcare la spada.

    È fat-

    Ma ancora una volta mi sbagliavo. Una sensazione molto familiare pervase ogni parte del mio corpo lasciandomi nell'impotenza più totale. Ancora quel bambino.
    Se solo avessi avuto più energie e se solo il mio corpo fosse stato in grado di rispondere ai miei ordini forse sarei veramente riuscito a distruggere quella barriera.
    Ma non lì, non in quel momento.
    Non ero davvero più in grado di combattere perché avevo dato tutto quello che il mio corpo poteva dare, sebbene dentro di me non riuscissi davvero ad accettare la resa.
    Di colpo mi ritrovai innumerevoli metri più indietro, pesantemente stordito, senza neanche riuscire a muovere un muscolo. Tutto divenne ancora più confuso, la vista iniziò ad annebbiarsi, l'udito ad atrofizzarsi, la frenesia momentanea a quietarsi.
    Non volevo arrendermi, ma sapevo che il passo successivo sarebbe stata la morte ed io non volevo affatto morire quel giorno, né da vincitore, né da eroe, né altro.

    Zabuza, Jin e tutti gli altri... perdonatemi.

    Cominciai a venir meno e per questo tutto ciò che accadde dopo diventò solamente un vago cumulo di suoni ed immagini poco chiare.
    Solo un'incredibile pressione di chakra era stata talmente potente da diventare percepire in maniera nitida anche da me: si trattava di un'energia spaventosa che faceva letteralmente accapponare la pelle. Però non era come quella che avevo percepito quando Madayoshi si era fuso con un'aquila, non aveva niente di armonico.
    Era schiacciante. Un qualcosa di molto simile al pugno di Jack concentrato con il chakra massimo, proprio quel pugno che mi era quasi costato un braccio.
    Ero stanco, troppo stanco per qualsiasi altra cosa.

    ***

    Non avevo idea di quanto tempo fosse passato, sapevo solo di essermi ritrovato di nuovo nel mondo reale, sdraiato di schiena probabilmente in mezzo al cratere che si era formato durante la battaglia contro Izanagi.
    Non avevo tantomeno idea di come fosse finita la battaglia, ma considerato che ero ancora vivo per il momento mi andava bene così.
    In realtà non mi andava bene.
    Svolsi un movimento lento e stanco delle braccia per pescare dalla tasca un pacchetto di sigarette elettroniche impermeabili: ne estrassi una a fatica, lasciando scivolare il pacchetto a terra in maniera brusca.
    Presi a fumare.
    Sapevo che prima o poi quel modello mi sarebbe stato utile... in quel momento non avrei nemmeno avuto la forza di premere sul grilletto dello zippo.
    Non restava che assaporare il gusto acre della nicotina.
     
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    ~ Cap. 8: Sharingan, Dei e morti viventi! ~


    Mentre era tutt'uno con il terreno Jin avverti una scossa provenire dalla superficie.

    Ecco...ti pareva che dovessero complicarmi la vita!

    Il terreno intorno a lei cominciò a muoversi in modo innaturale e, intuendo che di lì a poco le sarebbe successo qualcosa di spiacevole, utilizzò le fibre nere già attivate per ricoprire il suo corpo.

    Zalera: È la seconda volta che usi quella tecnica contro di me, e l'altra volta non ti è andata meglio. Quanta fatica mi fai fare, stupida donna.


    Già...Jin se ne era quasi scordata...aveva cercato di rimuovere quell'evento e c'era discretamente riuscita, nascondere nel profondo della sua mente i brutti ricordi era per lei un'abitudine...

    Maledetto bastardo!!!

    Venne rinchiusa in un disco roccioso e scaraventata via.
    Uscire da lì non fu semplice ma le fibre nere l'avevano aiutata a non subire grossi danni.
    Diede un'occhiata in giro cercando di analizzare la situazione...ma no ne ebbe tempo.

    Il muro di pietra che isolava Emeril e Madayoshi si ricoprì di crepe e crollò.
    Era coperto di sangue, segno che fino alla fine l'antico Uchiha aveva lottato sebbene fosse quasi senza forze...ma, evidentemente, non aveva potuto far molto...
    Madayoshi era lì, davanti ad Emeril, apparentemente privo di sensi, tenuto in ginocchio dal chakra del suo avversario.

    Emeril: Vi concedo di assistere al momento.

    Quello che successe subito dopo lasciò attonita Jin e tutti i presenti.
    Un'esplosione di luce.
    Un cupo silenzio.
    Una pressione terribile.
    Jin, seduta a terra, appoggiata al disco roccioso di cui era stata prigioniera, si sentì schiacciare contro di esso da una forza invisibile e terrificante, qualcosa che non aveva mai sperimentato prima.
    Quando finalmente il Chakra si dissipò Madayoshi sembrava non essere mai esistito, sparito, come poco prima era successo all'Hachibi, invece Emeril li stava guardando, e nella sua espressione JIn percepì una leggera smorfia che le fu tristemente familiare, era l'espressione di chi era riuscito ad ottenere ciò che voleva, esattamente come voleva...

    Emeril: È finita. Ci sono voluti quasi tre anni, ma finalmente è finita.
    Dare a Orochimaru informazioni riservate sui rotoli custoditi a Konoha, aspettare che lui riuscisse a recuperarli in modo da non palesare il mio coinvolgimento, un anno di attesa per potermene impossessarmene e quell'idiota se li fa sfuggire. E poi dispersi per quasi due anni. Ho dovuto attendere, ma finalmente è mio.


    Aprì l'occhio sinistro sfoggiando il suo sharingan nuovo fiammante...
    Nel vederlo un dolore intenso, come gli artigli di un rapace che afferrano e stritolano il cuore, s’impadronì del petto di Jin.
    Ancora una volta aveva fallito...ancora una volta non era riuscita a portare a termine ciò che era ripromessa di fare...ancora una volta era stata sconfitta...
    Mentre lei era persa nei suoi pensieri, il trionfante Emeril scambiava qualche parola con Zalera...quello che successe dopo era ben lontano da qualunque cosa i presenti avessero mai visto.
    La terra tremò ed il chakra del ninja dai capelli rossi iniziò a vorticare poi un suono indescrivibile annunciò l'arrivo di una densa oscurità dietro le spalle di Emeril; quell'oscurità di mosse, vorticò, divenne una linea nera e poi si aprì.
    Uno squarcio nel cielo, un occhio nero che osservava i presenti schiacciandoli con la sua sola presenza.

    Emeril: Prostratevi, mortali. Ciò che potete pensare di stare osservando non è niente che possa anche solo essere alla portata di un vostro pensiero! È qui, posso sentirne la presenza! Il Dio del Mondo Impuro, dove giacciono le anime dannate nel tempo!


    Le parole di Emeril risuonarono nella testa di Jin dando una forma a quella percettibile ed incommensurabile presenza.
    Quell'occhio nero che sembrava voler schiacciare il mondo...un dio...
    Di lì a poco gli eventi non presero certo a migliorare...almeno all'inizio.
    Jack trovò la forza di alzarsi in piedi ma non sembrava aver coscienza di ciò che stava facendo.
    Una lanciò colpì i mukenin di Kiri in pieno petto, s’illuminò di rosso spendente e l'aria venne trafitta dall'urlo di un uomo distrutto dal dolore...
    Un ragazzo si mosse in aiuto di Jack ma l'unica cosa che riuscì a fare fu urlare con lui poi la lancia si ritirò ed i due smisero di urlare.
    Addosso ai due cadde qualcosa, qualcosa di solido e pesante, qualcosa che Jin fece fatica a distinguere forse a causa di quello che era successo, forse perché credere ai propri occhi quando si vede una cosa simile è impossibile.
    Ciò che aveva colpito i due erano dei corpi, due per la precisione, non cadaveri ma esseri vivi...e non due esseri viventi a caso...
    Non ci fu tempo per dire o fare qualcosa, lo squarcio nel cielo si chiuse ed Emeril, seppur sfinito, rivolse loro parole trionfanti.

    Emeril: Avete visto...? Questa... QUESTA È LA POTENZA DEL MIO DIO! Si nutre della disperazione degli individui, più è forte più lui ne trae potere. Penso che ti abbia ringraziato del pasto, sii grato!
    Voi miseri mortali non avete scampo... Ancora poco, manca ancora pochissimo, e sarò in grado di portarlo su questo mondo! E tu Zabuza... ti ringrazio per tutto il lavoro che hai fatto per me, sai? Il tuo compagno Kaguya è stato decisamente utile per i miei esperimenti, anche se sono rimasto molto deluso dallo scoprire che la sua innata non era trapiantabile a chi non aveva un sistema immunitario pari a quello del suo clan... Ma tu non ti fai mancare niente, mi hai fatto il favore di farmi conoscere anche una portatrice delle fibre nere, permettendomi di analizzarle! Denki non sarebbe in possesso di un simile potere senza voi due ed i miei esperimenti. Ed anche quando ero riuscito a catturare Blazena e la stavo analizzando per poter comprendere e copiare anche la sua Kekkei Genkai, anche se sei venuto a liberarla ed alla fine non sono riuscito nel mio scopo, mi hai portato un valido rimpiazzo. Ogni volta che ti ho incontrato avevi nuovi compagni pieni di abilità particolari, non ti sei mai fatto mancare niente! Sei stato di enorme aiuto ai miei esperimenti!
    Nonostante tutto, però, quello che ottenevo era insufficiente. Mi serviva un potere più potente, più antico, e Madayoshi era l'unico da cui potevo ottenerlo. Lo sharingan più antico e potente che esista al mondo; e tuttavia incompleto, perché ovviamente quell'idiota doveva essere un uomo d'onore. Non ammetteva la possibilità di ottenere qualcosa sacrificando qualcos'altro. Fare sì che si risvegliasse ed ottenesse l'ultimo stadio di quel potere è stata una fatica immensa, ma ormai non ha più importante. Tutti questi anni sono stati solo un futile preludio a ciò che avverrà adesso, e voi ne sarete gli spettatori!


    Jin sbarrò gli occhi a sentire le parole di quel folle che aveva appesta strappato lo sharingan ad uno dei più potenti Uchiha mai esistiti ed aveva richiamato sulla terra una presenza divina e terrificante.

    Zabuza provò a reagire ma non ci fu nulla da fare.

    EmerilMi servite vivi, ancora.

    Pochi istanti ed il gruppo venne trascinato via da quel luogo fuori dallo spazio e dal tempo.
    tutto si dissolse intorno a loro e, dopo qualche secondo di confusione, tutti si ritrovarono nel cratere dov'era morto Izanagi, nel luogo dove quel mucchio di stranezze era iniziato.
    Po dopo persino i due corpi di Madayoshi ed Izanagi comparvero lì.

    Jin era confusa e frastornata, troppi avvenimenti, troppe informazioni, troppe cose...
    Stava cercando di mettere tutto a fuoco per comprendere la situazione quando sentì una voce...

    Hide: Jin.. Dov'è Jin? E' viva?

    Trasalì.
    Riconobbe quella voce all'istante.
    Per diverso tempo aveva tenuto stretto nella sua mente ogni singolo ricordo riguardante quella voce, quel ragazzo, quel valoroso compagno...
    Si voltò di scatto e lo vide.
    Era Hide!
    Era vivo!
    Lasciò perdere tutto il resto e gli corse incontro più velocemente che poté, a pochi centimetri da lui si buttò a terra prostrandosi come un samurai fa davanti al suo signore, i palmi delle mani e le ginocchia a terra, la fronte giù a toccare il suolo.
    Prima che potesse dire qualsiasi cosa in suo corpo venne scosso da un brivido e, dopo tantissimo tempo, una singola piccola lacrima scese dal suo occhio sinistro rigandole il volto.

    Perdonami!

    Disse semplicemente....

    Edited by Jin Shinigami - 31/7/2012, 14:26
     
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  14. Zabuza_momochi
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    Una nube di polvere e fumo si alzò dall'esplosione delle carte bomba.
    Devo evitare i due mocciosi e concentrarmi sulla parete di roccia... Sto sprecando tempo cazzo!!
    Intanto anche Bokuda e Senshide, allo stremo delle sue forze, erano partiti all'attacco.
    Quei secondi durante i quali il fumo si diradava, sembravano interminabili, così come sembrava che la seconda sfera di luce che cercavo nella tasca si stesse divertendo a giocare a nascondino.
    Ma ecco che le figure dei nemici si facevano più nitide, ed osservai come Selene, ferita e stanca, aveva prontamente protetto il fratello con un muro di ghiaccio. Essa cadde in ginocchio, mentre io osservavo concentrato e teso i due, frugando ancora nella tasca.
    Denki intanto era intento a curare la sorella, ma si accorse di Senshide, ed anche del Mizukage che anch'esso era partito all'attacco.
    MALEDETTI BASTARDI!
    Senza esitare bloccò Senshide e lo fece cozzare contro il kage, a pochi metri da me.
    Gli occhi fissi su Denki mostravano il ragazzino fuori di se, quell'aria innocente e spocchiosa che aveva fu annientata da uno sguardo omicida di puro odio... uno sguardo che conoscevo assai bene. Il suo volto si deformò mentre da tutto il corpo le fibre nere vorticavano all'infuori caoticamente.
    Trovata!!!
    Continuai a fissarlo pronto senza mostrare paura; Avrei lanciato la sfera nel momento in cui avrebbe attaccato per poi dileguarmi verso Emeril.
    Marmocchio... non fai più lo spaccone ora eh??
    ZABUZAAAA!!
    Avanti....
    IL Ragazzo stava per partire quando una voce lo bloccò; in realtà fu l'ultima cosa sulla faccia della terra che avrei voluto udire.
    Denki, ora basta.
    Non serviva altro, capii immediatamente.
    Abbiamo fallito... Ha lo Sharingan...
    Dal muro sgretolato, si stagliava tremendo Emeril, e Madayoshi sotto di lui, sconfitto e ad un soffio dalla morte.
    Vi concedo di assistere al momento.
    E quello a cui assistemmo fu tremendo e allo stesso tempo incredibile. L'aria densa e pesante che si venne a creare opprimeva anche il può impetuoso degli animi, la mia rabbia infuriava come quella di un demonio; tutti noi, amici e nemici eravamo stati manipolati da Emeril, tutti gli eventi erano opera della sua maledetta mente.. Poi uno squarcio si aprì nel cielo ed una grande sensazione di disagio ed oppressione ci schiaccio, come insetti inermi. Caddi in ginocchio non riuscendo a sostenere quello stress; col volto sudato e tremante fissavo una volta nell'oscurità, una volta il volto soddisfatto di Emeril.
    Solo dopo qualche istante mi accorsi di Jack, in piedi, che camminava verso lo squarcio come ipnotizzato. Istintivamente mi mossi per andare a fermarlo, ma le gambe erano paralizzate in terra, le ginocchia tremavano e facevo fatica a respirare.
    Che diavolo succede.... è questo il vero terrore??
    Quando Jack fu abbastanza vicino, dalla fessura uscì un qualcosa, che trafisse il mio compagno, trapassandolo; la lancia divenne incandescente e Jack lanciò un grido acuto di dolore. Istintivamente Bokuda, che era quello più vicino a lui, si mosse per aiutarlo, ma toccando la lancia improvvisamente si bloccò. La cosa durò pochi istanti, alla fine dei quali dallo squarcio temporale venne rigettato, qualcosa, due corpi.
    Ma...Che cazz...
    Una volta che l'apertura fu richiusa Emeril, fuori di se, ci spiegò chi o cosa fosse rinchiuso in quell'oscurità.
    Avete visto...? Questa... QUESTA È LA POTENZA DEL MIO DIO! Si nutre della disperazione degli individui, più è forte più lui ne trae potere. Penso che ti abbia ringraziato del pasto, sii grato!
    Gridò, alzando le braccia al cielo.
    Intanto l'aria opprimente si era dissolta; smisi di tremare e mi sentii più padrone del mio corpo. Ma ora, appena udii nuovamente la voce del mio nemico, un nuovo fuoco divampò.
    Voi miseri mortali non avete scampo... Ancora poco, manca ancora pochissimo, e sarò in grado di portarlo su questo mondo! E tu Zabuza... ti ringrazio per tutto il lavoro che hai fatto per me, sai? Il tuo compagno Kaguya è stato decisamente utile per i miei esperimenti, anche se sono rimasto molto deluso dallo scoprire che la sua innata non era trapiantabile a chi non aveva un sistema immunitario pari a quello del suo clan... Ma tu non ti fai mancare niente, mi hai fatto il favore di farmi conoscere anche una portatrice delle fibre nere, permettendomi di analizzarle! Denki non sarebbe in possesso di un simile potere senza voi due ed i miei esperimenti. Ed anche quando ero riuscito a catturare Blazena e la stavo analizzando per poter comprendere e copiare anche la sua Kekkei Genkai, anche se sei venuto a liberarla ed alla fine non sono riuscito nel mio scopo, mi hai portato un valido rimpiazzo. Ogni volta che ti ho incontrato avevi nuovi compagni pieni di abilità particolari, non ti sei mai fatto mancare niente! Sei stato di enorme aiuto ai miei esperimenti!
    Tremai di nuovo, ma questa volta non era la paura a scuotermi; sentivo il sangue ribollire nelle vene, sentivo la mano stretta alla Tagliateste che fremeva, il pugno stretto cominciò a sanguinare. Non ressi quello stress e scattai come un lampo contro Emeril col preciso intento di smembrarlo.
    ...ggwaAAAAH!!EMERILLL!!! MALEDETTO BASTRADOO!!
    Stavo quasi per colpirlo quando...
    Troppo tardi! Mi servite vivi, ancora.
    Il mio corpo si bloccò improvvisamente, e a nulla valsero i miei sforzi disumani per farlo muovere e portare il colpo.
    In un battibaleno ci ritrovammo sul campo di battaglia. Izanagi e Madayoshi, stesi in terra, mano nella mano sorridevano.

    Distante dal resto del gruppo, me ne stavo con lo sguardo perso nella polvere, nella mano ancora la Tagliateste che brillava al sole. Un fiume impetuoso di pensieri e sentimenti mi investiva senza lasciarmi scampo.
    Maledetto... Tutto questo è opera sua... Maledetto... Hai commesso il tuo più grande errore a lasciarmi in vita... Che tu sia maledetto Emeril...!!!
    Giuro che staccherò la tua infame testa dal corpo Emeril... fosse l'ultima cosa che faccio.
    IL silenzio ora regnava sul campo, la calma e la quiete avevano preso il posto del terrore e del fragore della battaglia. Mi vennero in mente i volti di Mai e Hachiko, non potevo lasciare che un pazzo gettasse il mondo nel terrore e nel caos, non potevo lasciare che l'innocenza e la bontà di quelle due donne, che tanto mi avevano cambiato, venisse distrutta ed annientata.
    Improvvisamente la rabbia sfumò in un senso di tristezza, e fu la prima volta che Zabuza, lo Spadaccino della Nebbia, fu colto da tristezza. Mi voltai con lo sguardo pensieroso e greve verso il campo. I morti seminavano il terreno, mentre i feriti si trascinavano qua e là. Rinfoderai con lentezza la lama, pensando che sarebbe stato per poco, poi mi mossi verso gli altri. Jack e Senshide erano quelli ridotti peggio; mi avvicinai verso quest'ultimo che era disteso in terra senza un briciolo di energie.
    Non dissi nulla, ma lo aiutai ad alzarsi facendolo appoggiare sulla mia spalla.
    Hai per caso bisogno di questo??[ /color]
    Dissi lui accendendo il mio zippo, e porgendoglielo.
    [color=blue]Sei proprio ridotto male amico...

    Abbozzai un sorrisetto, che non velava troppo bene la profonda tristezza che mi aveva colto.
    Forza, credo che anche Jack abbia bisogno di una mano...
    Ed insieme a Senshide mi diressi verso Jack.
     
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    Gamahiro si schiantò sull'acqua con potenza. Per un po' non successe nulla, il che mi fece pensare che forse ero riuscito a fermare "Jack mode Berserk". Poi, comparve un figura oscura davanti ai miei occhi.

    Attentare così alla vita del tuo mentore.

    Forse la mia mente avrebbe dovuto farmi vedere la mia vita, ma preferì aumentare la mia percezione: sebbene normalmente non avrei nemmeno potuto veder muoversi la labbra di "quel" Jack, ora potevo vedere e sentire tutto. Ovviamente non riuscivo a muovere neanche una palpebra, anche se un'abbozzo di idea si formò nella mia mente: una consapevolezza chiamata Morte. Quando i sigilli furono terminati ed un forte vento impattò centimetro per centimetro sul mio corpo, tutto tornò a velocità normale. Oppure riuscii a muovermi alla stessa velocità della mia percezione, non lo so. Sta di fatto che vidi ogni fottutissima cellula del mio amato corpo diventare polvere, cominciando dalle estremità. Mi stavo polverizzando. Era tutto finito. Kaputt.

    No! Non può-

    La bocca mi si disintegrò prima di poter finire la frase. I miei occhi, rimasti un momento in più, guardarono quelli spenti di Jack pieni di disperazione e rassegnazione. Poi tutto diventò, ironicamente, bianco. Ed io che pensavo che i ciechi vedessero tutto nero.
    Non passò neanche un istante. La fine di "può" stava ancora echeggiando quando mi ritrovai sul trono in cima al monte Dolore, con Bal - me stesso - che mi guardava sorridendo.

    Sei tornato presto, mio caro amico.

    La spina che aveva in mano mi trapassò il torace mentre urlai:

    ... finire-

    Il dolore si confuse con l'abbacinante bianco che tornò nei miei occhi, mentre mi muovevo ancora. Il bianco divenne nero, mentre provai la sensazione di cadere. Respirai di nuovo.

    ... COSÍ!!

    Atterrai sopra qualcosa di morbido. L'aria mi bruciava i polmoni, come se avessi trattenuto il fiato troppo a lungo. Urlai come un neonato al primo respiro. Mentre il bianco rimpiazzava di nuovo il nero e sbiadiva sempre più, lasciando il posto ai colori - dovevo aver aperto gli occhi -, sentii qualcosa afferrarmi il bavero e del dolore al viso.

    STAI ZITTOOOOOOOOOOOOO!!!!!!

    L'urlo trapanò le mie orecchie. Il mio urlo. Continuai a urlare, sfogando lo shock che stavo subendo. Lentamente riconobbi la voce: dopotutto, l'avevo sentita da poco. Smisi di urlare e allora il dolore al viso si fermò e ricomparvero anche i colori, anche se sfocati: chiazze nere, blu, rosse, verdi in un oceano di grigio e marrone. Mi alzai barcollando, ricordandomi il nome di chi mi aveva schiaffeggiato - Bokuda, se non sbagliavo - e cercando di mettere a fuoco la vista. Il primo che vidi fu Jack-san, svenuto in terra. Una terra crepata.
    Ma non era davanti a me? Non mi aveva ucciso? Dov'è Drey? Dov'è il mare???
    Stiamo calmi... un Genjutsu forse? Sì, deve esserlo decisamente, altrimenti non ci sarebbero spiegazioni. Tranne che sia morto e resuscitato.
    No, impossibile.

    Però c'era molta altra gente. Molti che non conoscevo. Una che conoscevo piuttosto bene.
    Jin-sama! Ma questi altri chi sono? Come può la mia mente farmi vedere persone che non conosco?
    Era una scena troppo reale. Troppo vivida. Sentivo i miei sensi perfettamente, sentivo il dolore alla faccia, il dolore al petto e un dolore generale. Sembrava che migliaia di spilli mi avessero forato la carne, ma non avevo ferite.
    Dio, dove cazzo sono?

    Avete visto...? Questa... QUESTA È LA POTENZA DEL MIO DIO! Si nutre della disperazione degli individui, più è forte più lui ne trae potere. Penso che ti abbia ringraziato del pasto, sii grato!

    Non sapevo chi parlasse, ma le sue parole furono le prime che si incisero nella mia mente dopo il trapasso. Perché ero arrivato alla conclusione che ero sicuramente morto, dato che avevo visto il mio corpo smolecolarizzarsi e Bal era riuscito a toccarmi.
    Che il Dio di cui parla il Rosso sia proprio Bal? È una coincidenza assurda...
    Però un dio che si nutre della disperazione umana è proprio Bal. In più, prima di tornare, mi aveva fatto qualcosa.
    Sei stato veramente tu a resuscitarmi?
    Silenzio. Non mi serviva la sua conferma, ora tutto combaciava. Ci dovevano essere ancora seguaci del Dio della Distruzione, ed aveva senso che Lui volesse far tornare il suo avatar - me - nel mendo per interagire con esso. Il puzzle si risolse davanti ai miei occhi.
    Ora devo capire se il Rosso è in qualche modo dalla mia parte...
    Ma ormai aveva già ricominciato a parlare, in un discorso tanto lungo quanto confuso. Non sapevo assolutamente di cosa parlasse,

    Voi miseri mortali non avete scampo... Ancora poco, manca ancora pochissimo, e sarò in grado di portarlo su questo mondo! E tu Zabuza... ti ringrazio per tutto il lavoro che hai fatto per me, sai? Il tuo compagno Kaguya è stato decisamente utile per i miei esperimenti, anche se sono rimasto molto deluso dallo scoprire che la sua innata non era trapiantabile a chi non aveva un sistema immunitario pari a quello del suo clan... Ma tu non ti fai mancare niente, mi hai fatto il favore di farmi conoscere anche una portatrice delle fibre nere, permettendomi di analizzarle! Denki non sarebbe in possesso di un simile potere senza voi due ed i miei esperimenti. Ed anche quando ero riuscito a catturare Blazena e la stavo analizzando per poter comprendere e copiare anche la sua Kekkei Genkai, anche se sei venuto a liberarla ed alla fine non sono riuscito nel mio scopo, mi hai portato un valido rimpiazzo. Ogni volta che ti ho incontrato avevi nuovi compagni pieni di abilità particolari, non ti sei mai fatto mancare niente! Sei stato di enorme aiuto ai miei esperimenti!
    Nonostante tutto, però, quello che ottenevo era insufficiente. Mi serviva un potere più potente, più antico, e Madayoshi era l'unico da cui potevo ottenerlo. Lo sharingan più antico e potente che esista al mondo; e tuttavia incompleto, perché ovviamente quell'idiota doveva essere un uomo d'onore. Non ammetteva la possibilità di ottenere qualcosa sacrificando qualcos'altro. Fare sì che si risvegliasse ed ottenesse l'ultimo stadio di quel potere è stata una fatica immensa, ma ormai non ha più importante. Tutti questi anni sono stati solo un futile preludio a ciò che avverrà adesso, e voi ne sarete gli spettatori!


    Di sicuro sembrerebbe il metodo preferito da Lui... Agire nell'ombra e conquistare il potere con un colpo di mano. Dopotutto era - è, se non è passato troppo tempo - anche il mio piano, sebbene in scala decisamente più grande.
    Quando uno scimmione con una spada più grande di lui cercò di attaccarlo, ebbi un sobbalzo: non potevo permettere che morisse prima di scoprire le sue vere intenzioni. Evidentemente lo stavo sottovalutando troppo.

    Troppo tardi!

    Mi senti bloccato, come se qualcosa mi premesse da ogni lato. Anche lo scimmione era fermo, e dato che la strana tecnica aveva colpito anche me da fermo supponevo che avesse preso tutti. Non ero questa grande minaccia, soprattutto nello stato di shock in cui - lucidamente - riconoscevo di essere.

    Mi servite vivi, ancora.

    Visione confusa. Cratere. Folla attorno a me. Lampo di luce. Coppietta morta che si tiene per mano - Yaoi, pure. Parole a caso. Movimenti a caso. Poi, lentamente, assimilai tutto e feci un riepilogo della situazione.
    Bokuda, dopo la sclerata, si era dimenticato di me e si era messo a confabulare con uno degli sconosciuti. Inutile.
    Drey non si vedeva. Meglio.
    Sconosciuti a caso: sarebbero rimasti così.
    Jin si era prostata davanti al ninja che era accanto a me, che da come si comportava sembrava essere in stato di shock pure lui. Mi ignora.
    Jack mi aveva ucciso. Gli avevo perdonato il polmone nella Foresta della Morte ed anche il Genjutsu-Tortura alla sede del Blut, ma questo era troppo.
    Abbiamo chiuso, Bastardo-san.
    Per ultime arrivarono le parole del Rosso. "Mi servite vivi, per ora".
    Vivi? Allora, non sono morto? O per meglio dire, non sono più morto? Sono... vivo.
    Iniziai a ridere di cuore, mostrando la faccia rigata di lacrime al cielo mentre il resto del corpo, ancora in piedi, sembrava anelare al terreno, come uno scheletro sorretto da un'impalcatura. Il suono era argentino e risuonava perfettamente nel silenzio dopo la fine della battaglia e i discorsi degli altri. Aveva un suono puro. Ma quando le spalle si raddrizzarono, il corpo si eresse in tutta la sua altezza e le mani vennero alzate al petto, rivolte verso l'alto come ad artigliare il cielo, la risata si abbassò di tono, diventando roca e stridente. Se prima era una melodia, ora era come un gesso sulla lavagna, fatto apposta per creare discordia. Il suono si allargò su tutto il campo di battaglia, come se fosse trasportato dall'aria. Le lacrime divennero rosso scure.

    Sono vivo!
    Sono VIVO!

    SONO VIVO!!

     
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