-
susuki
.User deleted
L'acquirente era un uomo molto grasso, talmente grasso che quando sedeva sul tatami della residenza Kodachi la sua pancia assumeva forme strane e inquietanti. Afflitto da una calvizie che lo rendeva ancora più brutto di quanto già non fosse, sorrideva in modo stupido e per questo aveva trovato immediatamente l'antipatia di Ren, che accanto allo zio si limitava a bere il suo saké in perfetto silenzio. I due uomini discutevano animatamente su una partita di riso che Kodachi-sama aveva fatto arrivare direttamente dal Paese del Fuoco e che tentava di vendere a caro prezzo in virtù della sua presunta altissima qualità. La mente della nipote adottiva, tuttavia, era da tutt'altra parte. Dalla finestra lievemente aperta della sala da tè poteva scorgere un cielo di un azzurro denso e terso, come non si vedeva da giorni.
Kodachi-sama, trovo che questo prezzo... sia troppo elevato. Insomma, è pur sempre riso, non vi pare?
Danburo-sama, capisco benissimo la vostra perplessità ma vi assicuro che questo riso vale davvero il prezzo a cui lo vendo. Non è così, Ren-kun?
La giovane si riscosse, quello era il segnale. Si voltò verso l'acquirente, esibì un sorriso carico di sensualità e lo vide arrossire pesantemente. Si chinò un poco verso di lui, lasciando trasparire appena sotto il pregiato kimono di seta il seno prosperoso che aveva convinto nel medesimo modo molti altri compratori.
Si, ojisan... Davvero... ottimo.
La mente di Ren riprese a vagare per innumerevoli pensieri astratti quando già l'uomo firmava la bolla che Kodachi-sama gli porgeva, sorridendo con quel modo falso proprio solo dei mercanti più astuti.
Era una bella giornata, perché non uscire un pochino? Sarebbe stato un peccato passare tutto il tempo chiusa in casa, ad affiancare lo zio nelle sue attività che ormai Ren trovava noiose e ripetitive. Per lei era talmente facile convincere gli altri che ormai non faceva più caso alla debolezza del sesso maschile nei confronti di quello femminile. Mentre Kodachi-sama contava i ryu appena ottenuti con crescente soddisfazione, la giovane sgusciò fuori dirigendosi verso la fitta boscaglia che circondava come in una morsa il Villaggio, in cerca di un po' di solitudine.***
Sbuffò di nuovo. Non riusciva, per quanto ci provasse, a trovare la stessa tonalità di azzurro che contraddistingueva il cielo quel giorno. Non troppo chiaro, non troppo denso, non troppo luminoso. Un cielo così bello eppure così difficile da afferrare.
I pigmenti colorati che aveva portato con sé le parvero in quel momento del tutto inutili, perciò li gettò da una parte assieme al foglio su cui aveva avuto intenzione di dipingere; per fortuna era cresciuta in una famiglia ricca e lo zio le aveva permesso di ricevere un'educazione di alto livello, permettendole di esercitarsi nelle arti della pittura, del disegno, dell'ikebana, della danza e della musica. Almeno aveva qualcosa da fare, la vita a Kusa era così noiosa che nemmeno i vecchi sapevano di cosa parlare.
Si perse a fissare un punto indefinito nello spazio mentre rifletteva sul fatto che forse, da qualche parte, esisteva un pigmento adatto a quel cielo e che avrebbe voluto trovarlo alla svelta prima che la giornata terminasse del tutto.
. -
.
31.1 LOST AGAIN
. -
susuki .
User deleted
Se il colore del cielo fosse effettivamente quello che aveva immaginato essere lo stesso del topazio - non che lei fosse esperta di pietre, ma aveva una acuta immaginazione - non era certa nemmeno lei, ma del resto quello era il grande fascino della natura incontaminata del Paese dell'Erba, selvaggia e aspra, atta a nascondere sotto un velo pesante di verde il Villaggio fin dalla sua fondazione.
Un po' annoiata da tutta quella immobilità, Ren si chiese se non avrebbe fatto meglio a tornare a casa. Tra un paio d'ore avrebbe cominciato ad imbrunire e la foresta sarebbe stata un luogo abbastanza sconsigliato alle ragazze sole, ma del resto non voleva perdersi quel suo intimo contatto con la natura che rendeva le sue giornate più tranquille un vero e proprio toccasana per il suo umore.
Si stiracchiò brevemente le gambe e braccia, poi chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dal venticello un po' freddo intiepidito da quel sole quel giorno un po' più forte del solito; pensò che finalmente la primavera era alle porte e il Villaggio sarebbe infine uscito dal torpore in cui sempre si chiudeva nella stagione fredda.
Avrebbe avuto voglia di canticchiare ma tuttavia sentiva che voleva solamente soppesare il silenzio totale di quel luogo prima di ritornare a casa. I ronzii delle api poco distanti, i rumori delle fronde mosse dal vento e i movimenti dei piccoli roditori affamati nel sottobosco facevano parte di quel silenzio e per quanto si sforzasse non riuscì a trattenersi dall'appisolarsi.
Quel breve riposo pomeridiano ai raggi tiepidi del sole di fine febbraio produsse nella sua mente una serie confusa di sogni, riemersi dal suo inconscio così travagliato e difficile da decifrare. I ricordi si mescolarono alla fantasia, a situazioni immaginarie, a persone mai viste ma che tuttavia lei ricordava di conoscere. Sognò la sua infanzia, gli anni passati nell'orfanotrofio le apparvero in tutta la loro pesantezza e anche dormendo riuscì a provare un dolore che sul momento la annichilì; poi sognò lo zio, i momenti passati con lui per le vie del mercato, la domenica mattina.
Qualcosa, infine, la destò. Una voce, o qualcosa di simile, la costrinse a tornare nel mondo. Il risveglio fu talmente improvviso che non riuscì bene a rendersi conto di quanto stava succedendo: perciò, agendo di riflesso afferrò un kunai e compiendo una rotazione di 180° gradi scagliò un fendente da destra verso sinistra verso l'aggressore che la importunava assalendola da dietro. Il fendente era stato portato avanti all'altezza del viso.
Come si permetteva di attaccare le giovani ragazze indifese? Non si vergognava? Che modi erano quelli? Dove stava la civiltà? Ma del resto lo zio glielo aveva sempre detto di diffidare del sesso maschile, poiché era mosso solamente da un pensiero, il più basso e infimo che si potesse immaginare.
. -
.
31.2 ATTENTATO!!
Quando mi avvicinai per udire il responso della sconosciuta donna, mi accorsi che questa sembrava essersi appena svegliata da un sonnellino. Mi aspettavo di dover ripetere di nuovo la domanda, ma invece giunse la risposta, anche se non era proprio quella che avrei voluto. Infatti la sconosciuta aveva impugnato di nascosto un kunai e poi cercò di attaccarmi. Si trattava di una veloce rotazione, seguita da un fendente diretto in pieno al mio volto. Riuscii a scoprire la mano armata della donna nel momento stesso in cui lei si voltò, quindi feci l'equazione più semplice. Con un colpo di reni, feci un piccolo scatto all'indietro, allontanandomi in tempo dalla traiettoria dell'arma nemica. Una volta evitato il primo attacco, decisi di non contrattaccare, ma bensì di acuire le distanze. Istintivamente volevo evitare qualsiasi tipo di conflitto, anche perchè di lì a poco avrei dovuto prendere parte ad una missione ufficiale. Raggiunsi in fretta la distanza di circa sei metri, poi lasciai fuoriuscire tutta la mia rabbia.
-Tu sei pazza, femmina!! Ti avevo chiesto solo indicazioni!!-
Nel mio difficile rapporto con l'ira, sapevo di non poter contare troppo sul mio selfcontrol. Ultimamente mi sembrava di essere migliorato, ma rischiavo comunque di scoppiare per qualsiasi cosa. Ed essere attaccato senza motivo aveva riempito totalmente il vaso della mia pazienza. Ancora una goccia e forse avrei potuto dare sfoggio della mia insensatezza rabbiosa.
Nella concitazione del momento non avevo neanche osservato la donna davanti a me e mentre strillavo i miei occhi erano fissi nei suoi, di un particolare colore giallo-verdognolo. Senza dubbio dovevo avere una espressione parecchio truce, anche se non saprei dire se i miei canonici occhiali da sole avrebbero amplificato o diminuito l'effetto, in questo caso.CITAZIONE
. -
susuki .
User deleted
Sebbene Ren si fosse mossa con uno scatto repentino, il marrano che aveva osato aggredirla non si fece prendere alla sprovvista, ma anzi riuscì senza troppo sforzo ad allontanarsi rapidamente e a guadagnare una certa distanza da lei.
Ancora sconvolta per la totale mancanza di educazione e civiltà dell'inopportuno visitatore, la giovane ragazza rimase a fissare il suo profilo mascolino per qualche secondo, incredula. Se egli avesse voluto cogliere il delicato e prezioso frutto che ogni donna possedeva e che serbava più o meno gelosamente per il proprio oggetto del desiderio, avrebbe dovuto chiederlo con gentilezza dopo un delicato e romantico corteggiamento. Ren era davvero interdetta.
Nella foga di tutti quei pensieri non si accorse subito, tuttavia, delle fattezze del giovane uomo. In un primo momento pensò che si trattasse di un maschio assolutamente affascinante, nella sua aurea di mistero amplificata da quel corpo muscoloso e definito che si portava appresso; poi si rese conto che i suoi occhiali scuri e i suoi vestiti neri ricordavano molto alcuni degli scagnozzi che da Ame o dal Paese delle Onde venivano a infestare Kusa con la loro criminalità: che si trattasse di uno sgherro al servizio della mafia d'oltreconfine? Come avrebbe potuto, lei, giovane ragazza innocente cresciuta con solidi principi di moralità mescolarsi con un simile individuo? Che volgarità.
Perciò, dopo averlo guardato biecamente, fece in modo di assumere un'espressione quantomai severa. Le parole del giovane uomo, più indelicate che mai, la ferirono nel suo orgoglio femminile e con quella ferita trovò la forza di rispondere.
Voi, razza di maleducato...
Che cosa aveva creduto? Che si trattasse di una di quelle donnine dalla dubbia moralità che esercitavano la loro professione nei sobborghi del Villaggio, all'ombra dei lampioni elettrici mugugnando di piacere per i loro sporchi ma paganti clienti? Che offesa.
Perciò, stringendo il kunai nella sua mano si lanciò verso il marrano. Dopo qualche passo lanciò l'arma in direzione del suo volto, all'altezza del naso. Per fortuna che lo zio le aveva insegnato a difendersi, un pochino, altrimenti chissà quale fine avrebbe fatto in quell'occasione.
Continuando ad avanzare, si lasciò scivolare sul terreno della foresta di Kusa e, estraendo un secondo coltello con la mano destra, mirò alla gamba sinistra dell'assalitore con un fendente all'altezza del femore, appena sopra il ginocchio.
. -
.
31.3 LA RABBIA DELLA FANCIULLA
Il mio tono istintivamente sgarbato irritò la ragazza, che iniziò a guardarmi con disprezzo, come se fossi colpevole di chissà quale colpa.
-Voi, razza di maleducato...-
Le sue parole, unite al suo sguardo giudicatore, ruppero definitivamente quel che rimaneva della mia pazienza. Avevo una gran voglia di spaccarle semplicemente la faccia.
-Tenti di ammazzarmi e sarei io il maleducato?! Ti credi superiore, eh? Pagherai cara la tua boria...-
Pronunciato il suo atto di accusa, la ragazza scattò verso di me, con velocità parecchio bassa. Nella sua mano aveva ancora il kunai di prima ed ella lo lanciò in mia direzione dopo pochi passi. Evitare l'arma non fu per niente difficile, bastò un rapido spostamento laterale per essere sicuro di essere uscito dalla traiettoria del colpo.
-Troppo veloce per essere un civile, troppo lenta per essere una ninja vera. Probabilmente è un principiante ai primi passi o addirittura una studentessa. Devo batterla senza usare troppo chakra e obbligarla a darmi 'ste cazzo di indicazioni...-
In qualche modo ero riuscito a soffocare la rabbia con la lucidità, forse convinto da una sorta di pietà. Mentre io stavo ragionando immobile, lei aveva estratto un altro kunai e ora puntava dritta verso di me. La distanza era davvero poca, ma la differenza di velocità era senza dubbio notevole. Forse avrei potuto contrattaccare efficacemente prima che ella avesse anche solo modo di abbozzare il suo affondo, ma preferii evitare. In fondo un principiante armato di coltello era pericoloso e imprevedibile ed io non mi fidavo per niente delle mie abilità nel corpo a corpo. Invece scelsi di aumentare le distanza, ormai solo di un metro e mezzo circa, quindi scattai in diagonale alla mia destra, in direzione opposta a quella da cui proveniva la ragazza. A meno di strane sorprese, il divario di rapidità mi avrebbe permesso di guadagnare in poco tempo terreno, eventualmente rallentando un po' se questo si fosse fatto troppo grosso. Mentre correvo, avrei tenuto lo sguardo rivolto verso l'attaccante, per poter essere in grado di reagire alle sue azioni. Contemporaneamente avrei unito le mani e avrei iniziato una rapida sequela di sigilli.CITAZIONEClone di terra
Tipo: Ninjutsu
Utilizzando la terra nei paraggi si crea un clone fatto di terra. Il clone ha una consistenza fisica e può quindi attaccare l'avversario, ma non avendo chakra non può eseguire nessuna tecnica. Quando riceve una ferita moderata la copia ritrorna ad essere terra (le ferite leggere le può subire senza morire). Per poter essere utilizzata questa tecnica necessita di terra nei paraggi.
Consumo: 10
Avrei fatto comparire un clone mezzo metro dietro le spalle della ragazza. Cercai di coprire il rumore della creazione del clone con la mia voce, lanciando nel mentre anche una leggera provocazione. Non era nulla di elaborato, ma vista la sua reazione alla frase di prima, sentivo di avere buone speranze di aizzare ancor più la ragazza contro di me.
-Sei lenta, donnaccia!!-
Se la sconosciuta non avesse notato l'avvento del clone, avrei fatto piombare questo su di lei, sfruttando ancora la differenza di velocità e facendogli eseguire un semplice sgambetto da dietro. Se invece la donna si fosse resa conto di avere un nemico alle spalle, avrei improvvisato una classica manovra a tenaglia per sfruttare la superiorità numerica. Anche in questo caso avrei semplicemente cercato di atterrarla con una leggera spinta destabilizzatrice, dopo aver tentato di disarmata con un colpo secco alla mano equipaggiata.CITAZIONE
. -
susuki .
User deleted
Se c'era una cosa che Ren detestava erano gli uomini incapaci di essere gentili. Perciò, mentre vide il coltello da lei lanciato con un gesto rapido ma alla fine del tutto inefficace, pensò che quel giovane straniero fosse davvero una persona maleducata. Per gentilezza avrebbe anche potuto farsi colpire, in modo da mostrare un minimo di sensibilità nei confronti di una fanciulla sola e abbandonata al proprio destino. Ma niente, egli si era spostato dando prova di grande rapidità e, come se non bastasse, urlò contro alla ragazza cose di indicibile mancanza di tatto.
Ren per qualche istante rimase del tutto sconvolta. Doveva essere capitata in pasto a un maleducato in preda a una forma di incorreggibile misoginia. Stava già per accrescere la sua rabbia già a livelli piuttosto elevati, quando sentì - o meglio percepì - dietro di lei un rumore di passi: che diavolo era? Ma prima che potesse anche solo provare a immaginare qualcosa, si trovò a terra.
Un secondo avversario, forse uno sgherro che aveva aspettato il momento buono per dare man forte al compagno, era infatti piombato alle sue spalle per eseguire una mossa davvero disonesta.
Tsk... Attaccare una donna da dietro... Solo perché da davanti non potreste mai conquistarla, con quei brutti musi.
Ren cominciò a perdere anche gli ultimi residui di pazienza. No, non avrebbe permesso che quei due la trattassero così... No, non poteva proprio lasciarglielo fare.
Ora basta cazzeggiare, vi farò vedere io...
Si trovava ancora a terra, prona sull'erba fresca e umida della radura, quando roteò su se stessa in modo da raggiungere una posizione supina, con le spalle sul terreno: a quel punto aveva praticamente il secondo aggressore sopra di lei e pensò che le sarebbe risultato facile attaccarlo. La mano sinistra afferrò tre shuriken dalle tasche e li lanciò consecutivamente addosso al nemico, proprio sul viso e all'altezza degli occhi.
Dopo aver fatto questo, avrebbe roteato ancora - restando ferma avrebbe potuto risultare una preda fin troppo facile da acchiappare - fino a riguadagnare una posizione eretta e buttandosi nel bel mezzo della foresta, tra il sottobosco e l'erba alta. In quel modo avrebbe celato la sua posizione, sfruttando la massima rapidità che le era consentita in quella situazione. Cogliendo di sorpresa tutti quanti fuggendo dalla lotta avrebbe avuto tutto il tempo, nascosta dal verde dei cespugli e delle altre piante, di comporre i sigilli necessari alla tecnica che forse l'avrebbe salvata - temporaneamente - dai bruti: prese le sembianze di un piccolo cinghiale, animale molto comune nelle foreste di quella zona, in modo da rendere più credibile la sua trasformazione.
. -
.
31.4 AS YOU WISH...
La ragazza probabilmente non riuscì a notare il mio clone, o se non altro non riuscì a reagire in maniera adeguata. Atterrata dall'infame mossa della mia copia, sembrava poter essere finalmente abbastanza alle strette da arrendersi. Per questo motivo frenai la mia corsa e iniziai subito ad avvicinarmi con calma.
-Tsk... Attaccare una donna da dietro... Solo perché da davanti non potreste mai conquistarla, con quei brutti musi.-
Mentre era a terra, la ragazza mi aveva rinfacciato il suo sdegno. Lasciai tranquillamente correre l'insulto che ella mi inviò, visto che poco mi importava del mio aspetto fisico, mentre invece mi colpì il senso implicito delle sue parole. In sostanza lei credeva che il mio obiettivo fosse stuprarla, non so in base a quali indizi. Lasciai che fosse il mio clone a cercare di chiarire il malinteso, mentre io continuavo l'avvicinamento.
-Guarda che ti sbagli...-
Purtroppo ebbi a malapena il tempo di terminare quest'unica frase e non fui in grado di portare a compimento il discorso. Infatti la ragazza era tutt'altro che arresa, anzi sembrava voler perseverare nella sua presunta auto-difesa. Con una veloce rotazione del corpo si portò supina e poi prelevò in tutta fretta degli shuriken dalla tasca. La distanza dal mio clone era minima, ma credo che evitare il seguente attacco sarebbe stato comunque possibile. Però sul momento mi venne un'idea fulminea, che volli mettere in pratica subito. Non gli feci provare la schivata, anzi cercai di fare in modo che il bunshin venisse colpito in pieno. Intanto io avevo iniziato ad accelerare la mia corsa, portando la mia mano destra alla katana e iniziando ad estrarla in tutta fretta.
-L'hai voluto tu, eh...-
Il clone fece in modo di essere colpito in pieno dal lancio della donna e le ferite che ne conseguirono furono appena sufficienti a decretarne la morte. Il clone avrebbe iniziato immediatamente dopo a ritrasformarsi in terra. Come ultima sua azione, il clone si era portato proprio sopra alla ragazza, lasciando poi alla gravità il compito di terminare il lavoro. L'intento era di seppellire l'attaccante con circa settantanove kili di terriccio, coprendone il corpo molto parzialmente fino all'altezza dello stomaco, per renderla quindi ancora più indifesa di quanto era già. Era in tutto e per tutto un azzardo e probabilmente non sarebbe stato neanche decisivo. Infatti sarebbe comunque bastato un altro paio di secondi per poterle piombare addosso, a spada sguainata. Dovetti mettere una maggiore attenzione nell'approcciare la katana alla sconosciuta, vista la sua tendenza a fare delle mosse quanto meno azzardate. Avrei tentato di infilare velocemente la spada nelle prossimità del suo volto, mantenendo comunque una certa distanza di sicurezza.
-Ferma immobile!!-
Avrei usato un tono perentorio per farle capire che non le conveniva perseverare in quella battaglia persa, ponendo nel frattempo la mia arma proprio di fronte al suo occhio destro con fare minatorio. Oramai ero perfettamente calmo, in nessun modo avrei potuto lasciarmi andare e ferire la ragazza per qualsivoglia motivo. Per una volta il mio autocontrollo stava avendo la meglio. Se ella non avesse tentato mosse a sorpresa, quasi sicuramente deleterie per sè stessa, avrei continuato il mio discorso, cercando di convincerla della vera verità.
-Muovi le mani lentamente e sistemale sopra la testa. Fai come dico e non succederà nulla di male. E adesso se non ti spiace vorrei chiarire il malinteso...-CITAZIONE
. -
susuki .
User deleted
Finalmente Ren riuscì a fare qualcosa di davvero decisivo per l'esito della battaglia, colpendo in pieno viso il secondo aggressore che aveva tentato di immobilizzarla da dietro e permettere quindi al suo compare di approfittarsi di lei. Nella foga dell'azione non si rese conto fino all'ultimo che si trattava solamente di un clone artificiale frutto di un jutsu che non conosceva. Fece, difatti, la fastidiosa scoperta solo dopo qualche istante, quando vide davanti ai suoi occhi l'uomo sgretolarsi con un rumore inquietante e precipitare sopra di lei sottoforma di fango e terra.
Uhm... Qui ci rimango secca.
Fece appena in tempo ad elaborare quel pensiero che, mentre era già parzialmente coperta dal materiale che aveva composto il bunshin, impastò il chakra e compose i sigilli per eseguire la tecnica che probabilmente l'avrebbe salvata dalla furia del suo avversario. Puf! Un attimo e lei sarebbe scomparsa nel nulla, ricomparendo proprio sul fianco destro del marrano avendo preso il posto di una roccia poco distante da lui, a circa tre metri dalla sua posizione.CITAZIONETecnica della Sostituzione (Kawarimi no Jutsu)
Tipo: Ninjutsu
E' una tecnica che permette di scambiarsi di posto con un oggetto o un essere vivente. Lo scambio non funziona su creature evocate, ninja di pari livello o superiore o su corpi troppo grandi. La tecnica non funziona se fra l'utilizzatore e il corpo da scambiare esistono degli ostacoli fisici. Il raggio massimo di azione della tecnica è di 10 metri. Può essere utilizzata solo una volta negli scontri di arena e una volta al giorno in missioni o quest.
Consumo: 5
A quel punto si sarebbe scagliata in un attacco diretto lanciandogli tre shuriken in direzione del volto, all'altezza della guancia, con l'intento di ferirlo e fargli capire che non aveva a che fare con una donnicciola abituata all'asservimento dei maschili desideri.
La rabbia cresceva dentro di lei minuto dopo minuto. Dopo quel particolare attacco si sarebbe data alla macchia, fuggendo tra l'erba alta e gli arbusti del sottobosco, perché sentiva che cercando oltre il confronto con quell'avversario probabilmente avrebbe avuto la peggio.
Edited by susuki - 6/3/2012, 07:17. -
.
31.5 MOBBASTA VERAMENTE PERÒ
Mentre stava venendo semi-sepolta dalla terra del mio clone, la strana ragazza iniziò a compiere velocemente una breve serie di sigilli. Capendo che probabilmente non sarei riuscito ad arrivare prima che lei terminasse la sua serie, mi fermai sul posto, per osservare meglio quale tecnica stesse per usare. Lasciai che la mia mano destra rimanesse sull'impugnatura della mia katana, che riposi in fretta dentro al suo fodero, visto che era stata sguainata solo a metà. Appena la donna terminò di eseguire le posizioni con le mani, scomparve dalla sua posizione e al suo posto apparì una roccia.
-Kawarimi?! Dannata, non sai proprio quando arrenderti, eh?-
Per prima cosa cercai quindi di individuare il punto in cui la ragazza sarebbe ricomparsa. Gettai una rapida occhiata prima alla mia sinistra, non notando nulla. Di seguito voltai lo sguardo dal lato opposto, dove trovai il mio avversario a soli tre metri di distanza circa. Quando la notai, questa stava recuperando qualcosa dalla sua tasca, quindi intuii che ella voleva riproporre ancora un attacco armato. Il mio pensiero fu rapido e riuscii a individuare un modo per porre fine allo scontro in fretta. Un genjutsu. Ovviamente avrei dovuto scegliere quello meno dispendioso in termini di chakra. I preparativi erano pochi, preparare l'impulso e alzare il mio dito, ma comunque non riuscii a completarli prima che la mia nemica avesse recuperato le armi e le avesse lanciate verso di me. La precisione non era molta, ma la distanza era ancora meno, quindi dovetti produrmi in un piccolo e rapido movimento laterale. Riuscii a evitare il colpo davvero per poco, ma diversa sarebbe stata la versione che probabilmente avrebbe visto la ragazza. Infatti, all'incirca mezzo secondo dopo che le armi nemiche si erano staccate dalle sue mani, il mio dito era arrivato in posizione, dritto davanti al mio corpo per indicare la sconosciuta. Sarebbe bastato un contatto visivo, anche minimo, per attivare la mia tecnica.CITAZIONEIllusione dei corvi (Karasu Bunshin no Jutsu)
Tipo: Genjutsu
Illusione in più punti: prima fa cadere l'avversario in uno stato confusionale, dal quale, dopo essersi ripreso, vedrà i suoi eventuali compagni a terra. Appena i compagni, a patto che ne abbia, si rialzano, si trasformeranno in copie dell'utilizzatore del Genjutsu. Se l'avversario proverà a colpire l'utilizzatore od una delle eventuali copie queste si trasformeranno in corvi che attaccheranno il ninja. Durante il genjutsu non si potrà attaccare l'avversario, ma si potranno usare altri genjutsu su di lui approfittando dell'illusione in cui si trova già. Anche se nell'illusione l'avversario penserà di muoversi, in realtà rimarrà nella stessa posizione di quando ha subito il genjutsu. Questa tecnica può colpire un solo avversario per volta. Durante l'utilizzo della tecnica non ci si può muovere dalla propria postazione.
Mondo di attuazione: illusorio
Bersaglio: singolo
Immobilità: necessaria
Consumo: 20 a turno
Secondo i miei calcoli era quasi impossibile che la ragazza riuscisse a evitare di guardare il mio indice che la puntava. Nel caso in cui avessi avuto ragione, lo scontro avrebbe preso una piega totalmente a mio favore. Infatti, sebbene nella realtà saremmo rimasti entrambi fermi, nel mondo illusorio ero io a tirare le fila e ad avere il quasi totale controllo della situazione.
Per primo atto, un breve momento di confusione avrebbe colto la vittima della mia tecnica, mentre successivamente lei avrebbe visto l'esito del suo attacco. All'interno dell'illusione preferii fingere che l'offensiva fosse andata a segno, perchè così avrei potuto dare sfoggio della prerogativa principale della mia tecnica, ovvero la trasformazione in corvi. I proiettili nemici si sarebbero infranti sul volto della mia proiezione illusoria, che si sarebbe quindi sfaldata, dando vita a una piccola moltitudine di neri volatili, che avrebbero poi ricreato la mia immagine intera. Immaginavo che, di fronte ad una visione del genere, la ragazza potesse essere parecchio spaventata e quindi tentare una inutile fuga.
-Fermati! Ti ho intrappolato dentro un genjutsu, non andresti da nessuna parte, sai?-
Rivelare la verità sulla mia tecnica non sarebbe stato utile all'interno di un normale scontro, ma qui il mio obiettivo finale era un altro. Per una volta tanto non stavo mirando ad una vittoria fine a sè stessa, bensì volevo solo ottenere delle indicazioni stradali. E l'aver dovuto usare un ventesimo del mio chakra per ottenerle mi stava innervosendo un po'.
A questo punto le possibilità erano due. Nel caso in cui la ragazza si fosse fermata e avesse accettato di ascoltarmi, avrei finalmente posto rimedio al malinteso.
-Bene, adesso vediamo di chiarire tutto. Io non ho mai neanche pensato di farti del male, signorina. Anzi, non avevo alcun desiderio nei tuoi confronti. Volevo solo chiederti delle indicazioni stradali, nulla più. Sono un ninja regolare di Takumi e tra poco devo essere a Kusa per una missione, però mi sono perso. Ho solo bisogno che tu mi indichi come raggiungere il villaggio...-
Avrei implementato il mio discorso indicando il coprifronte legato attorno al mio collo. A questo punto non vedevo il modo in cui la ragazza avrebbe potuto continuare a fraintendere. Però c'era ancora una possibilità da tenere in conto. Infatti non era improbabile che la sconosciuta scegliesse di ignorare ancora una volta le mie parole e procedere lo stesso ad una insensatissima fuga all'interno della mia illusione. A questo punto la mia pazienza sarebbe venuta meno, anche se sarei riuscito comunque a mantenermi all'interno dei limiti della decenza. Poco dopo che la ragazza avesse iniziato la sua fuga, avrei sciolto la mia tecnica. In questo modo l'avrei portata ad uno stato confusionale, o almeno era questo il mio piano. Libero dall'obbligo dell'immobilismo, avrei immediatamente assalito la sconosciuta. Tre metri erano ben pochi da colmare e di conseguenza il tempo di raggiungimento sarebbe stato molto limitato. Una volta raggiunto il mio obiettivo, le avrei portato un braccio al collo, cingendolo con forza, senza però stringerlo in soffocamento. Le avrei intimato ancora una volta di rimanere ferma, questa volta con maggiore veemenza. Avrei anche tenuto sott'occhio tutti i movimenti della ragazza e in caso di azioni sospette, quasi sicuramente avrei lasciato perdere la gentilezza una volta per tutte.CITAZIONECITAZIONEPer evitare fraintendimenti lo scrivo qui: il titolo di questo post non è un orrore grammaticale, ma una citazione "Macciocapatondiana" (neologismo inutile xD)...
. -
susuki .
User deleted
Dopo aver distrutto il clone e usato la Kawarimi per evitare di rimanere imprigionata dal cumulo di terra in cui esso si era sgretolato, la giovane aspirante kunoichi aveva tentato di attaccare il suo aggressore con delle armi da lancio - voleva evitare di coinvolgersi in un confronto corpo a corpo consapevole che ne sarebbe uscita perdente - nell'intenzione poi di approfittare di quei preziosi secondi in cui il nemico avrebbe dovuto difendersi per fuggire e cercare la salvezza nel bosco. Ma non andò come lei aveva desiderato.
Sfortunatamente, il malefico maniaco era più versato nelle arti ninja della ragazza, che fino a quel momento aveva fatto il possibile per difendersi dalle maschili aggressioni. La poverina fu costretta in una illusione che sarebbe risultata determinante per l'esito dello scontro: dapprima un vago senso di spaesamento la colse, poi la testa cominciò a girarle e mentre gli shuriken avanzavano con una lentezza apparentemente pachidermica nello spazio, il tempo pareva essersi fermato. Il respiro della giovane si fece pesante, il corpo molle, l'aria intorno straordinariamente tersa.
Che cosa stava succedendo? Ren non riusciva proprio a immaginarselo. Non era che una studentessa dell'Accademia, cosa ne poteva sapere di genjutsu e altre complesse arti di combattimento? A malapena sapeva impastare il chakra per eseguire le tre tecniche che conosceva.
Dopo una quantità di tempo che a lei parve infinita, il metallo degli shuriken si schiantò sul corpo dell'aggressore, che come uno specchio caduto fragorosamente al suolo e frantumatosi al suolo in mille pezzi, si dilatò fino a rompersi in frammenti di carne e vestiti che dopo qualche istante si trasformarono in esseri misteriosi, ombre nere che sul momento Ren non potè riconoscere. Questi la attaccarono insieme piombandole addosso con forza e lei fu costretta a piegarsi su stessa chiudendosi a riccio, l'ansia nello stomaco e la consapevolezza di essere incappata in un grande guaio.
Chi diavolo era quell'individuo così versato nelle arti ninja? Perché conosceva così bene le tecniche di combattimento? Che si trattasse di uno shinobi?
Ma quei suoi pensieri si persero nel nulla fino a quando non fu lui stesso a dissipare i suoi dubbi. Intimandole di fermarsi, Ren quasi non lo apostrofò violentemente e ascoltò le sue parole con una rabbia sempre crescente, sempre più difficile da gestire e da sopprimere.
Il marrano tentò di spiegarsi. Tentò, per quanto gli fosse possibile, di argomentare una sua propria versione dei fatti. Ma alla giovane non interessavano tutte quelle parole. Lui l'aveva attaccata, si era comportato in modo deplorevole con lei minacciandola di morte. No, non avrebbe potuto proprio perdonarlo.
Tuttavia Ren dovette riconoscere che si trovava in una posizione piuttosto scomoda. Avvinghiata dal genjutsu non poteva fare più di tanto e se anche fosse riuscita a fuggire com'era stato nei suoi piani, il malfattore l'avrebbe inseguita scagliandole addosso altri jutsu capaci di ferirla gravemente. A quel punto, la giovine pensò che fosse conveniente lasciar perdere e fingere di essere accondiscendenti con lo shinobi, che nel frattempo indicava il suo coprifronte come se quel simbolo fosse una garanzia della sua onestà.
Uhm.. Si... Capisco, shinobi..
Dapprima balbettando poi con sempre maggiore convinzione, Ren tentò di uscire da quella brutta situazione in cui si era, suo malgrado, cacciata.
Io.. avevo capito male... Certo che anche voi, attaccare di sorpresa una fanciulla mentre dorme... Insomma, ve la siete cercata!
Non riuscì a trattenersi dall'usare quelle parole che all'uomo avrebbero potuto risultare aspre e fastidiose, ma lei era quello che era e non avrebbe potuto cambiare. Neppure in situazioni così rischiose.
Comunque, vi porterò di persona al Villaggio... Vorrei invitarvi a bere un po' di sake a casa mia, così, per scusarmi del tempo che vi ho fatto perdere.
Così lo zio ti staccherà la testa. E non solo.
Rimase poi in silenzio, aspettando che in qualche modo il giovane di Takumi rispondesse e deponesse le armi come anche lei aveva fatto. Oramai combattendo non sarebbe riuscita a sconfiggerlo, ma avrebbe sempre potuto riprovare in altra sede e con metodi ben più meschini.
. -
.
31.6 PROOF OF INNOCENCE
La mia illusione ebbe probabilmente molto più effetto di quanto volessi, visto che la ragazza si accovacciò in preda ad un terrore immotivato. Questa reazione istintiva era un ulteriore indizio di come quella giovane fosse sicuramente alle prime armi nel mondo ninja, forse una neo-genin o ancor più probabile una semplice studentessa. Provai lo stesso a spiegarmi, col tono più gentile che mi consentì la tensione del momento. Di fronte alle mie parole la straniera rimase pensierosa, prima di balbettare qualcosa. A parole sembrava aver accettato il mio status, ma il suo sguardo e il suo tono dicevano altro. Era ancora impaurita e nervosa, non si fidava per niente di me.
-Vedi di collegare l'audio al video prima di parlare, ragazzaccia. Non riuscirai mai a ingannare una persona sensata con una recitazione così pessima...-
Dopo il primo tentennamento, la ragazza prese fiducia e iniziò a parlare con più scioltezza e convinzione.
-Io.. avevo capito male... Certo che anche voi, attaccare di sorpresa una fanciulla mentre dorme... Insomma, ve la siete cercata!-
Sorrisi di fronte alle accuse della ragazza. Non era proprio il massimo della diplomazia, ma decisi di lasciare terminare il discorso alla ragazza, prima di rispondere. Nel mentre sciolsi anche la mia tecnica, per non sprecare chakra. Ormai mi sembrava che lei avesse capito che non le conveniva per niente tentare la fuga.
-Comunque, vi porterò di persona al Villaggio... Vorrei invitarvi a bere un po' di sake a casa mia, così, per scusarmi del tempo che vi ho fatto perdere.-
La sua ultima frase mi lasciò particolarmente perplesso. Per quanto potesse fingere, era chiaro come il sole che non si fidava per niente di me, quindi doveva avere qualcosa in mente invitandomi a bere, qualcosa tipo colpirmi mentre sono ebbro. Ma questo aveva ben poca importanza, non sarei comunque andato a bere prima di una missione, non sarebbe stato per niente professionale. In ogni caso cercai di concludere una volta per tutte la discussione. Non volevo certo che la ragazza tentasse altri scherzi, che mi avrebbero procurato altri fastidi e altre incazzature non necessarie.
-So bene che quello che ti dirò adesso è ben sgarbato e spiacevole, ma visto che tu insisti ad accusarmi, non ho altra scelta. Ho la prova finale del fatto che non avevo nessuna cattiva intenzione nei tuoi confronti. Non ti è successo nulla, giusto? Penso che anche tu ti sia resa conto della differenza di abilità fra di noi, quindi ti posso dire con certezza che se avessi voluto farti chissà cosa non avrei avuto particolari problemi. Anzi è stato più faticoso cercare di non procurarti ferite. Ad esempio fossi stato un vero aggressore, invece che un semplice sgambetto, avrei potuto farti colpire alla testa dal mio clone, per farti svenire. Capito? Io mi ero avvicinato per chiederti una cosa e tu ti sei girata e mi hai attaccato. Chiunque avrebbe reagito in maniera violenta, io in qualche modo sono riuscito a trattenermi. Stai pur certa che nove ninja su dieci ti avrebbero uccisa seduta stante senza farsi troppi problemi, adducendo l'autodifesa come scusa. Devi fare molta attenzione alle persone con cui attacchi briga...
Mmm, scusami, sono stato logorroico, pedante e persino maleducato. Comunque passando ad altro, ti ringrazio per la tua offerta di sakè, ma devo declinare l'invito. Come ti ho detto, dopo ho una missione, arrivarci avvinazzato non va per niente bene. Allora, hai detto che mi fai strada?-
A metà discorso mi ero accorto di essere partito per la tangente e di conseguenza mi ero scusato, cercando di tornare sull'argomento principale. Era importante sembrare un minimo cordiale, anche se le parole che stavo dicendo non lo erano per niente. Chissà che queste mie parole schiette e bastarde sarebbero riuscite finalmente a chiarire il malinteso. Di sicuro non era più così importante, quello che mi interessava era arrivare il prima possibile a Kusa, per potermi rilassare un filo prima della mia missione.CITAZIONE
. -
susuki .
User deleted
Il marrano dimostrò di essere, oltre che aggressivo, anche noioso. Ren pensò in cuor suo che non avrebbe mai voluto passare troppo tempo con un simile individuo, che si perse a discorrere della vita e del comportamento da tenere in certe situazioni. Non lo ascoltò neanche e fece finta di essere interessata per qualche secondo, dopodiché alzò le spalle e accettò il fatto che si era imbattuta in uno stupratore decisamente fuori dal comune.
Uhm ok. Vi farò strada fino al Villaggio, se proprio ci tenete.
La giovane si perse a fissarlo come se stesse studiando un macchinario del quale non riusciva a comprendere bene il funzionamento. Doveva avere un'espressione curiosa dipinta sul volto, ma sul momento non si preoccupò di nasconderla.
Seguitemi.
Si avviò lungo la vegetazione, credendo di essere seguita dall'uomo con gli occhiali scuri. Si ficcò le mani in tasca ed estrasse un chewing-gum che cominciò a masticare per scaricare lo stress di quegli ultimi minuti.
Non mi avete nemmeno detto il vostro nome. O se lo avete detto non lo ricordo. Io comunque sono Ren.
Parlò voltandosi appena e piantando i suoi occhi intensi sul viso dello shinobi. Il fatto di non poter incrociare i suoi, coperti dagli occhiali, le procurò una certa ansia.
Per il resto del viaggio rimase in silenzio, non sapendo cosa dire. Quella situazione si faceva sempre più assurda ma lei parve non farci caso più di tanto.
Dopo una buona mezzora i due sarebbero arrivati alla porta meridionale del Villaggio, protetta da un paio di guardie assonnate intente a fumare una sigaretta per rilassarsi.
Bene, siamo arrivati. Io ora me ne torno a casa, ho tante cose da fare. Avrei dovuto farle prima ma mi avete sconvolto tutti i piani.
Non preoccupandosi di poter risultare fastidiosa o inopportuna, la giovane se ne uscì con una scrollata di spalle per poi salutare con un breve cenno della mano il giovane uomo; si infilò quindi tra i due ninja che sorvegliavano l'ingresso e sparì tra le vie di Kusa, che la fagocitarono in pochi istanti senza che lo shinobi del Fiume potesse aggiungere altro.
. -
.
31.7 CHE BELLA GIORNATA!
Come già mi era capitato più di una volta, mi ero perso in una specie di predicozzo, annoiando la ragazza, che ad un certo punto alzò le spalle quasi ad arrendersi alla mia parlantina.
-Uhm ok. Vi farò strada fino al Villaggio, se proprio ci tenete.-
La sconosciuta mi fissò con aria interrogativa, come se fossi un enigma indecifrabile. Fu per poco tempo, ma la cosa mi infastidì non poco.
-Seguitemi.-
La ragazza iniziò a farmi strada tra gli arbusti, con passo rapido e deciso. Dopo un po' tirò fuori un qualcosa dalle proprie tasche e se lo infilò in bocca. Riuscii a identificare come una gomma da masticare l'oggetto in questione. Non avevo mai avuto modo di provare questo strano pseudo-cibo, visto che non si trovava quasi per niente a Takumi. Avrei voluto chiedere la ragazza di poterne avere uno, ma poi rinunciai. Meno avremmo parlato, meno incomprensioni sarebbero sorte, non regalandomi più problemi di quelli avevo avuto fino ad ora. Ad un certo punto la sconosciuta si girò con un gesto improvviso, piantando i suoi occhi dritti sul mio volto, ancora con fare indagatore.
-Non mi avete nemmeno detto il vostro nome. O se lo avete detto non lo ricordo. Io comunque sono Ren.-
Per la prima volta da quando c'eravamo incontrati, mi resi conto di quanto fossi al cospetto di una bellissima ragazza. Bella ma altrettanto problematica.
-Saruwatari Kamizurui di Takumi. Lieto di fare la sua conoscenza Ren-san...-
La prima parte della risposta aveva un tono un po' troppo secco, che cercai di ammorbidire nella seconda parte. In ogni caso, dopo aver ottenuto le informazioni di cui aveva bisogno, Ren si mosse di nuovo in direzione del villaggio. Durante il resto del viaggio lei rimase in religioso silenzio. Avvertii non poco l'imbarazzo della situazione e in più di un momento fui molto tentato di intraprendere un conversazione di qualche tipo. Però desistetti, visto che ritenevo le reazioni della ragazza apparentemente imprevedibili, quindi preferii noia e imbarazzo piuttosto che ulteriori complicazioni non necessarie.
Ci mettemmo in tutto poco più che mezz'ora a raggiungere le porte di Kusa, sorvegliate da due guardie non proprio attentissime.
-Bene, siamo arrivati. Io ora me ne torno a casa, ho tante cose da fare. Avrei dovuto farle prima ma mi avete sconvolto tutti i piani.-
La frase piccata della ragazza mi lasciò di stucco. Mi aveva ancora incolpato di tutto, quando era stata lei ad attaccarmi senza valido motivo. Sentii un notevole bisogno di risponderle per le rime, ma poi desistetti ancora una volta. "Non c'è peggior sordo di chi non vuole ascoltare", o almeno così mi pare che recitasse un proverbio. Mentre la ragazza si stava allontanando le lanciai solo un veloce saluto, più che altro un augurio per me.
-Addio Ren-san...-
Mentre la mia assalitrice sparì tra le vie del villaggio, feci mentalmente il punto della situazione. Mancava ormai solo poco più di un'ora alla mia missione e non ero proprio nello stato mentale adatto. Quell'incontro mi aveva innervosito notevolmente, quindi adesso avevo bisogno esclusivamente di rilassarmi. E per me lo strumento migliore era una sigaretta. Erano più o meno due mesi che non fumavo, quindi sentii di averne parecchia voglia. Portai la mia mano destra nella tasca interna della giacchetta, dove riposava da parecchio tempo il pacchetto di sigarette, cercando di prelevarne una senza guardare, come facevo sempre. Ravanai per un po', senza trovare riscontro. Stupito, tirai fuori il pacco, per fare luce sulla questione. Quando lo vidi tutto fu chiaro, visto che il contenitore era del tutto vuoto.
-Ma andiamo bene, proprio una gran giornata oggi. Ci manca solo che anche la missione vada in merda e poi siamo a posto... A quanto pare era un paio di mesetti che mi portavo appresso un pacchetto vuoto in tasca. Farebbe quasi ridere, non fosse la terza o quarta volta che succede. Poco male, vuol dire che dovrò cercare una tabaccheria e comprarne un pacco nuovo qui a Kusa. Però senza chiedere indicazione, non voglio trovarmi di nuovo un coltello in faccia senza motivo...-
Presi in silenzio una stradina del villaggio. Avrei girovagato con calma, cercando senza fretta un posto in cui comperare qualcosa da fumacchiare. Una volta fatto, mi sarei piazzato sulla prima panchina, sedendomi per aspettare che venisse il tempo della mia missione rilassandomi. La mia giornata era partita proprio storta, toccava a me rimetterla a posto.. -
.|Ye|. .
User deleted
Valutazione Incontro
Ren VS Saruwatari
Note: la valutazione si basa su una scala di un punteggio da 1 a TOT determinato dall'aspetto in questione. Chi ottiene in totale più punti vince. L'exp è proporzionata alla percentuale dei punti, non è data a caso.
Qualità scrittura
Ren: 8/10
Ci sono alcuni periodi un po' pesanti da leggere, ma per il resto hai scritto bene. Nessun errore grammaticale, tempi verbali corretti e narrazione scorrevole come piace a me.
Saruwatari: 7/10
Ci sono diversi errori nei tempi verbali. La narrazione si spezza spesso in lunghe analisi sulle dinamiche dello scontro, ma ormai è risaputo che questo è il tuo stile. Considerando anche il fatto che l'avversario non era alla tua portata potevi scrivere un po' più leggero.
Qualità azioni, originalità
Ren: 2/6
Visto che concentri le tue azioni su shuriken e kunai in maniera del tutto normale direi che non posso darti di più. Non era brutta l'idea della trasformazione e per questo ti ho alzato il punteggio.
Saruwatari: 3/6
Copie di terra.
Sarà il decimo scontro in cui te le vedo usare. Però ti è valso un punto in più per averla sfruttata in quel modo... e un altro punto per il fatto che non ti risparmi affatto neanche se il tuo avversario è inferiore sulla carta.
Interpretazione
Ren: 6/6
Porca.
Saruwatari: 6/6
Indicazioni?! No dico... sei in un luogo sperduto del mondo, ti trovi davanti una fanciulla con due tette enormi e tu cosa fai... chiedi indicazioni?! Non va bene figliolo, non va bene...
Interpretazione del regolamento e del combattimento
Ren: 6/6
Saruwatari: 6/6
Lealtà
Ren: 8/10
Sei stata sleale perché attacchi arrandom le persone che provono a chiederti dove sta il paese dell'erba perché pensi che siano dei mafiosi.
Saruwatari: 8/10
Sei stato sleale perché le femmine non si picchiano, né possono essere usate come strumento per chiedere indicazioni.
Situazione finale tra gli sfidanti
Ren: 1/2
Sei andata a casa sana e salva.
Saruwatari: 1/2
Sei andato in missione sano e salvo.Totale
Ren: 31/40(77.5%) - 11 Exp
Saruwatari: 31/40(77.5%) - 11 Exp
Vince pari..
Un cielo color topazioRen Kodachi vs Saruwatari Kamizurui |
