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Ruolata libera

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    Era il giorno che avevo stabilito con Kenshi, ci saremmo dovuti incontrare nel Paese del Fiume in modo da discutere di cose importanti riguardanti l'Apeiron; ma la scelta del luogo non era solo dovuta solo al fatto che si trovasse a metà strada fra i nostri villaggi, mi interessava particolarmente chiacchierare con un caro amico di Takumi.
    Non avendo la minima idea di dove abitasse Saruwatari e non potendo certo girovagare per Takumi per cercarlo, avevo scritto una lettera indirizzata al palazzo del suo Kage richiedendo esplicitamente per quel giorno la presenza del ninja Saruwatari Kamizuri per motivi legati alla sua persona e sperando che qualche shinobi del Fiume gliela consegnasse. Invece del mio nome per firmarmi avevo usato un nome fittizio ma affianco alla firma avevo disegnato un cristallo di neve sperando che intuisse il vero mittente.

    Forse però sono stato troppo vago... speriamo solo che si fidi di me...

    Avevo evocato Hiryu chiedendogli di arrivare fino alle porte della città, luogo d'incontro stabilito sulla lettera per Saruwatari, e condurre da me il ninja che gli avevo descritto; così speravo di evitare inutili e fastidiose discussioni con le guardie di Takumi ed evitare occhi indiscreti.
    Ora non mi restava che aspettare l'arrivo dei due ninja a cui avevo dato appuntamento sperando che arrivassero entrambi.
     
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    32.1 MYSTERIEUX MESSAGE



    un-piccolo-cristallo-di-g_4a702e949c76e-p



    -Kamizurui-san, l'ho convocata qui perchè è stata inviata una lettera direttamente all'ufficio del capovillaggio, in cui viene richiesta la sua presenza domani. La firma è di uno sconosciuto, ma saremmo propensi ad accordarti la possibilità di incontrare questa persona. Sempre che a te interessi. In tal caso ti verrebbe concesso un unico giorno di permesso, proprio per domani.-

    Mi trovavo nell'ufficio di un consigliere del kage, che mi aveva convocato appena ritornato da una missione di qualche giorno. Mi parlò di una missiva rivolta a me, ma non avevo la minima idea di cosa si trattasse. Ed espressi i miei dubbi prima con l'espressione del mio viso e poi a parole. La risposta giunse immediata.

    -Guardi, non abbiamo idea di chi possa essere il mittente, però sembra una cosa non ufficiale. Parere del kage è che non sia nulla di poco pulito, però la motivazione che viene addotta è decisamente generica. "Motivi legati alla sua persona". Siccome non siamo a conoscenza dei suoi trascorsi prima di trasferirsi qui al villaggio, è stato supposto possa essere qualcosa legato a quel periodo. Tenga, legga lei stesso. Se lei è interessato le verrà concesso di andare a quest'incontro e se sarà necessario poi faccia rapporto su quello che è accaduto. Spero che lei comprenda che questo è un segno della fiducia che il kage nutre nei suoi confronti e che questa è una situazione eccezzionale. Non credo sia necessario sottolineare che se venisse scoperto che lei è coinvolto in attività losche la punizione sarebbe esemplare...-

    Quest'ultima frase rese estremamente chiara la situazione. Il mio interlocutore era contrario alla concessione di questo privilegio, che probabilmente mi era stato accordato dal kage. Il capovillaggio era decisamente una persona buona e razionale, al contrario di certi suoi collaboratori un po' troppo conservatori e dietristi. Diedi una rapida lettura alla lettera, che nel frattempo mi era stata consegnata dall'uomo. Era generica, molto generica. Però citava in maniera inequivocabile il mio nome. Non conoscevo assolutamente il nome che figurava come mittente e, cosa che mi lasciò dannatamente interdetto, vicino ad esso era disegnato una specie di cristallo di neve stilizzato. Chi mai poteva esserci dietro quel piccolo segno? Subito mi venne in mente Mai Yamanaka, ma bocciai subito quella teoria. Sebbene quella cosa sarebbe potuta essere nel suo stile, le avevo disegnato una piccola mappa su come raggiungere la mia abitazione dall'entrata del villaggio, quindi non avrebbe avuto bisogno di ricorrere ad un tal mezzo. Quasi sicuramente il disegnino voleva indicare che il mittente aveva usato un falso nome e probabilmente si aspettava che io capissi da quell'unico dettaglio. L'unica cosa che mi venne in mente è quella persona potesse essere di Yuki, però oltre a Mai di quel villaggio conoscevo solo Itami e Kenshi, entrambi per niente i tipi da esibirsi in una cosa del genere. Rimasi alcuni secondi a fissare il foglio con aria interrogativa. Iniziavo a capire i dubbi del consigliere, anche i miei occhi quella lettera iniziava ad avere contorni quanto meno sospetti e nei suoi panni mai mi sarei concesso di incontrare lo straniero, se non per tendere una trappola e spiarmi. Però la lettera stuzzicò al punto giusto la mia curiosità e decisi di accettare l'appuntamento.

    -Accetto la proposta del giorno di permesso. La ringrazio per la fiducia e l'assicuro che non avrà nulla da temere.-

    Dopo essermi congedato ed esser uscito dall'edificio, raggiunsi a piedi la mia dimora. Era già ora di cena, quindi consumai il pasto con gioia. Ero molto stanco per la missione, quindi mi misi subito a letto, anche se non mi addormentai ancora. Rimasi piuttosto a pensare alla lettera. Non riuscivo a capire chi fosse il mittente, ma ora si era affacciato un problema ben più importante, il motivo dell'appuntamento. Esclusi a priori l'agguato, non erano quelle le modalità di agire, annunciarlo all'ufficio del kage e prendere appuntamento davati all'ingresso del villaggio. Del resto proprio la locazione del rendez-vous escludeva tutte le possibiltà di attività illegali, visto che quello era uno dei posti più osservati della nazione. Restava l'ipotesi suggeritami dal consigliere, ovvero una persona venuta dal passato, ma in quel caso chi? Le uniche persone che mi vennero in mente furono i miei genitori, eventualità che esclusi a pelle e che mi portò ad abbandonare quell'inutile pensiero.

    -Mmm, è inutile arrovellarsi di più, scoprirò domani stesso chi cazzo è e cosa diavolo vuole da me...-

    Riappacificato con me stesso, ci misi poco ad addormentarmi. Il giorno seguente mi svegliai tardi e passai il tempo prima dell'appuntamento nell'ozio più assoluto, ignorando l'incombenza misteriosa. All'ora scritta sulla lettera mi presentai davanti alla porta del villaggio. Ad accogliermi non notai nessuna persona, ma poco dopo il mio arrivo, uno strano essere si avvicinò. Sembrava un draghetto o comunque qualcosa di simile. Mi invitò a seguirlo in un altro posto. Questo riapriva molte possibilità che avevo escluso la sera prima, ma decisi di seguire lo stesso l'esserino. Mi condusse in un sentiero laterale, costeggiante un fiumiciattolo. In poco tempo giungemmo infine a destinazione, un posticino buio e isolato. Mi avvicinai con passo cauto, cercando di trovare colui che mi aveva convocato lì.

    -Walter Heryul?! Pazzo bastardo, che ci fai qui?!-

    Mi ero lasciato trasportare dallo stupore vedendo il suniano. A questo punto capii anche il senso del cristallo di neve, voleva fare riferimento alla sua abilità di controllo sul ghiaccio, di cui in realtà conoscevo ben poco. Senza aspettare una risposta alla domanda che avevo posto, ripresi il mio discorso subito.

    -Mmm, sì capisco, forse sarei potuto arrivarci da solo... Comunque come mai quel cazzo di trigo assurdo per chiamarmi?! Devi dirmi qualcosa di così importante e segreto?!-
     
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    Giulio quando ci siamo conosciuti? ò.ò A parte in Ghiaccio perenne, dico. La conti come precedente a questa ruolata?


    Heryul mi aveva mandato un messaggio di convocazione per il Paese del Fiume. Quando faceva così sapevo che riguardava il nostro gruppo, ma non sapevo cosa volesse in particolare. Da quel che mi ricordavo, Akumi era di Suna come Heryul e Varuna... Beh, non credo di averlo mai saputo. Forse ci incontravamo lì perché era abbastanza centrale? Comunque, appena uscito dal Paese della Neve presi subito a Ovest, sperando di non perdermi troppo spesso.

    Quando finalmente arrivai, stava piovendo. E anche forte. Mi avvicinai alle porte del villaggio, stando poi fermo ad aspettare qualcosa. E questa successe, anche se non quello che speravo io: una guardia, incuriosita dal fatto che qualcuno stesse lì a bagnarsi senza fare niente, uscì dalla propria postazione per chiedermi cosa facessi lì:

    Cosa ti porta a Ame, ragazzo?

    Lo squadrai male. Tecnicamente, dimostravo solo qualche anno meno di lui e osava chiamarmi ragazzo. Poi le sue altre parole mi arrivarono al cervello.

    Ame? Questo non è Takumi?

    Sei sicuro di stare bene? Questa è Ame, nel Paese della Pioggia.

    G-grazie mille. Arrivederci.

    Non potevo credere di aver sbagliato di così tanto! Sapevo che il mio senso dell'orientamento non esisteva, ma speravo che almeno stavolta...
    Maledizione! Se non mi sbaglio un'altra volta, mi ci vorrà mezza giornata per arrivare lì!
     
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    CITAZIONE (Balthamel @ 15/1/2012, 17:37) 
    Giulio quando ci siamo conosciuti? ò.ò A parte in Ghiaccio perenne, dico. La conti come precedente a questa ruolata?

    Alla quest del santuario xD. La linea temporale che di cui ho tenuto conto è Santuario
    -Ghiaccio-qui, indi per cui ti conoscerò già anche in Ghiaccio :asd: ...
     
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    Ah, Giusto...
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    Nonostante le mie preoccupazioni Saruwatari arrivò da me, sembrava parecchio sorpreso dalla mia presenza e mi pareva una cosa ovvia visto il metodo con cui l'avevo convocato.

    Walter Heryul?! Pazzo bastardo, che ci fai qui?!

    Ehm... Ciao...?

    Risposi un po' titubante, non mi aspettavo certo un benvenuto caloroso visto che non gli avevo nemmeno detto di essere io quello che lo aveva convocato; ma salutarmi con un "pazzo bastardo" non era quello che mi aspettavo.

    Mmm, sì capisco, forse sarei potuto arrivarci da solo... Comunque come mai quel cazzo di trigo assurdo per chiamarmi?! Devi dirmi qualcosa di così importante e segreto?!

    Il draghetto che aveva condotto da me il Takumese si adagiò sulla mia spalla e lo ringraziai per avermi aiutato, avrei potuto mandarlo a cercare Kenshi visto che non era ancora arrivato ma non volevo sfruttarlo troppo. Rivolsi la mia attenzione a Saruwatari rispondendo alla sua domanda.

    Anche se avessi solo voluto salutarti non avevo altro modo per trovarti... tranne forse girare tutta Takumi.

    Mi guardai un attimo in giro, non serviva a nulla prendere tempo, Kenshi non si vedeva e come al solito sarebbe toccato a me fare tutto il discorso.

    Tanto anche se fosse stato qui non avrebbe aiutato granché a parole...
    Comunque ho davvero qualcosa di importante di cui parlarti, qualcosa di pericoloso... almeno per me; quindi prima di iniziare il mio discorso verrei potermi fidare di te, quello che ti dirò fra poco rimarrà fra di noi, che tu sia d'accordo o contrario a quello che ti sto per dire. Ho la tua parola che non parlerai con nessun'altro?
     
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    32.2 MUTO SONO



    muto-pesce



    Walter rimase molto stupito dalla mia reazione un po' troppo calorosa, ma dopo un attimo richiamò a sè quella specie di drago e rispose alla mia prima domanda, ovvero il perchè di quel giro, ai miei occhi assurdo.

    -Anche se avessi solo voluto salutarti non avevo altro modo per trovarti... tranne forse girare tutta Takumi.-

    Avevo parecchio da obbiettare, visto che secondo me c'erano mille per contattare una persona, senza dover per forza coinvolgere l'ufficio del kage. Però non palesai questi miei pensieri, ne avremmo potuto parlare dopo, soprattutto visto che non sapevo ancora il motivo della chiamata di Walter e sinceramente ne ero parecchio incuriosito. Aspettai quindi che fosse lui a proseguire il suo discorso. Il suniano, dopo essersi guardato un attimo intorno, iniziò a parlare con tono sicuro.

    -Comunque ho davvero qualcosa di importante di cui parlarti, qualcosa di pericoloso... almeno per me; quindi prima di iniziare il mio discorso verrei potermi fidare di te, quello che ti dirò fra poco rimarrà fra di noi, che tu sia d'accordo o contrario a quello che ti sto per dire. Ho la tua parola che non parlerai con nessun'altro?-

    Lo guardai ancor più roso dalla curiosità. "Pericoloso"? Cosa diamine intendeva? Conoscendo il tipo escludevo si trattasse di qualcosa di criminale, però... Decisi di non perdere tempo in futili elucubrazioni e di farmi raccontare subito tutto.

    -Certo, conta su di me! La mia bocca è serrata come... Mmm, vabbè non mi viene nulla, però ci siam capiti, no? Non riferirò a nessuno ciò che mi dici. E adesso spara!!-

    Mi ero lasciato prendere dall'euforia e avevo fallito la similtudine, però il concetto era chiaro. Attendevo con il volto serio e con tesa impazienza le parole dell'Heryul, che mi avrebbero reso tutto più comprensibile.
     
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    Continuate, mi ci vorranno 3 post vostri per raggiungervi, compresi questi.
     
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    Certo, conta su di me! La mia bocca è serrata come... Mmm, vabbè non mi viene nulla, però ci siam capiti, no? Non riferirò a nessuno ciò che mi dici. E adesso spara!!

    La sua risposta mi rassicurò, mi fidavo del mio amico e se prometteva di non parlare non mi preoccupavo ad esporre le mie idee.

    Beh, non saprei come iniziare; visto che ci conosciamo da parecchio tempo sarò diretto con te.

    Un attimo di silenzio per riordinare le mie idee e per creare un po di suspance.

    Ho fondato un gruppo, un gruppo clandestino in quanto accoglie ninja di paesi differenti e potrebbe non essere accettato da tutti i leader mondiali, anzi quasi sicuramente non sarà accettato dai leader mondiali. Attualmente ci spacciamo per un gruppo di mercenari in modo da non crearci troppi problemi con chi dovesse scoprirci, questa "copertura" inoltre ci permette di raccogliere fondi e rafforzarci; ma il mio vero obbiettivo è eliminare tutta la malvagità presente in questo mondo, o almeno buona parte di essa, voglio fermare le guerre inutili che devastano questo mondo e far cessare le carneficine inutili che esse comportano. In poche parole: voglio creare un mondo migliore.

    Conclusi il discorso riprendendo fiato e aggiungendo un'ultima frase.

    Insomma, ho un obbiettivo da "Walter Heryul".

    Se in questo mondo un ninja incapace di uccidere non era ben visto, allora perché non creare un mondo in cui tutti sarebbero stati un po' più come me? Un mondo dove la violenza e la morte non erano qualcosa di normale e quotidiano; un mondo più simile all'idilliaca Arcadia che tanto sognavo.

    Semmai tu volessi aiutarmi nel creare un mondo migliore allora ti darò maggiori dettagli sia su cosa ho in mente che su chi altro è dalla mia parte; in caso contrario non cercherò di obbligarti né ti metterò più in mezzo. Ti chiedo solo di riflettere prima di darmi una risposta.
     
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    32.3 A FUCKING EPIPHANY



    harima







    Una volta assicuratosi il mio silenzio, Walter partì il suo discorso. Ripensandoci dopo, non era poi così differente da quello che avevo fatto io a Mai Yamanaka, poco tempo addietro. Due erano le grosse differenze. Lui aveva le idee più chiare e soprattutto lui era Walter Heryul, con i pro e i contro che questo determinava.

    -Beh, non saprei come iniziare; visto che ci conosciamo da parecchio tempo sarò diretto con te.-

    Il suniano si prese un attimo per organizzare il discorso, poi partì a razzo.

    -Ho fondato un gruppo, un gruppo clandestino in quanto accoglie ninja di paesi differenti e potrebbe non essere accettato da tutti i leader mondiali, anzi quasi sicuramente non sarà accettato dai leader mondiali. Attualmente ci spacciamo per un gruppo di mercenari in modo da non crearci troppi problemi con chi dovesse scoprirci, questa "copertura" inoltre ci permette di raccogliere fondi e rafforzarci; ma il mio vero obbiettivo è eliminare tutta la malvagità presente in questo mondo, o almeno buona parte di essa, voglio fermare le guerre inutili che devastano questo mondo e far cessare le carneficine inutili che esse comportano. In poche parole: voglio creare un mondo migliore.

    Insomma, ho un obbiettivo da "Walter Heryul".-


    Rimasi senza fiato di fronte alle parole del ragazzo. Era tutto così dannatamente simile a quello che pensavo io, tutto così uguale alle mie insensate ambizioni. La mia vita era di nuovo di fronte ad un bivio.

    -Semmai tu volessi aiutarmi nel creare un mondo migliore allora ti darò maggiori dettagli sia su cosa ho in mente che su chi altro è dalla mia parte; in caso contrario non cercherò di obbligarti né ti metterò più in mezzo. Ti chiedo solo di riflettere prima di darmi una risposta.-

    Giunse inevitabile la conclusione logica. Seguire l'Heryul o cercare una mia via. La decisione non era facile.

    -Ti prego... Dammi solo un attimo per pensare...-

    Alzai la mano per rafforzare la mia richiesta. La risposta era ai miei occhi più che ovvia. La sua ultima frase e la sua educazione mi davano la certezza del suo comportamento in questo caso.

    -Che faccio ora?! Rifletti, rifletti! Cosa mi sta proponendo in pratica? Fingerci mercenari e cercare di salvare il mondo. Sì, direi un qualcosa simile al contrario solito, una specie di agnello che si traveste da lupo. Non male, non male per niente come idea. Ma può funzionare? Forse sì, però... Però con Walter come capo... No. In nessun modo può funzionare! Non credo che Walter sia in grado di fare qualcosa di così difficile per lui come essere in qualche modo cattivo. Le sue motodologie restringerebbero troppo le possibilità di azione. Questo mondo non può essere salvato se non si abbandona, o quanto meno accantona per un po', la propria moralità. Oltre all'idealismo, ci vuole pragmatismo, che lui non credo abbia. E quindi? La sua idea va cestinata a priori? No, non credo sia facile trovare una via migliore di questa. Anzi la si potrebbe persino implementare, portarla alle estreme conseguenze. Se una persona riescisse ad agire e a presentarsi come "nemico pubblico" e a catalizzare contro di sè l'odio e l'attenzione del potere costituito, potrebbe attirlo in trappola, scoperchiare la sua facciata e far capire l'insostenibilità dello status quo a tutte le persone, anche le più deboli e fragili. Basterebbe portare alla luce quello che il mondo realmente è, scatenare una prima ondata, poi il resto verrebbe quasi da solo. Ma questo richiederebbe un'attenzione oltre ogni limite, un'abilità strategica degna del miglior scacchista. Non risponde per niente alla mia descrizione, certo, ma posso farcela. So che è presuntuoso da parte mia, ma non so perchè, sento di potercela fare in qualche modo... Per carità, ho fatto tutto così in fretta che potrebbe benissimo essere un grosso errore stategico, ma sento di poter dire che l'idea di base c'è! Finalmente ci sono! Ci sono! Puttana Eva, ci sono! Ci sono, ci sono, ci sono, ci sono!!-

    Esteriormente ero riuscito a rimanere impassibile, nonostante il folle turbinio di pensieri che infestava il mio cervello. Però adesso dovevo trovare una risposta per il suniano. Non avrei potuto partecipare al suo progetto, lo sentivo troppo votato al fallimento. Però rispettavo Walter, sinceramente e profondamente, quindi sapevo che qualunque cosa egli avrebbe fatto ci avrebbe messo tutta la propria anima e che quindi le sorprese sarebbero state probabili.
    Mi tolsi gli occhiali e guardai fisso negli occhi il ragazzo di fronte a me, come per fargli capire che la risposta era finalmente pronta.

    -Ok, vediamo. Come hai detto tu ci si conosce bene ormai, quindi sarò anch'io franco e diretto. Non posso diventare un membro regolare del tuo gruppo. La carriera ninja è un'occupazione a tempo pieno, lo sai anche tu, no? E io sono un ninja del villaggio di Takumi. Siamo un piccolo villaggio e anche una mosca come me è fondamentale per la sua stabilità. Non posso abbandonare la mia patria, neanche per un motivo importante come questo. Ti giuro che sarei lieto di aiutarti in questa impresa, ma fidati, non posso. Però se tu me lo permetti vorrei poter essere un collaboratore esterno a tempo perso. Riuscirei solo con frequenza saltuaria, anzi molto saltuaria. E solo quando mi sarebbe permesso dal mio lavoro principale. So benissimo che è molto poco, ma è il massimo che posso offire...-

    La risposta che avevo dato non era proprio una menzogna in toto, era semplicemente la facciata che mi ero creato, ciò che era Saruwatari Kamizurui prima di smettere di fuggire di fronte alla propria coscienza. Mi piaceva quel personaggio che avevo creato, e anche se sapevo di non poterlo fare, mi sarebbe piaciuto continuare ad esserlo fino alla morte. O almeno era quello che pensavo in quel periodo.
    La pausa che feci dopo la prima parte del mio discorso fu volutamente troppo breve perchè Walter potesse rispondervi. Continuai sulla falsa riga di prima, ripetendo al suniano le stesse cose che mi ero detto tra me e me, tempo addietro, posto di fronte ai miei dilemmi. Ma se prima avevo solo ripetuto le inutili scuse che mi ero dato per non agire, adesso volevo fargli alcune delle fondamentali domande che mi ero posto nel momento in cui sentivo di aver trovato la mia risolutezza. Non saprei ben dire cosa mi avesse spinto a farlo, forse volevo solo metterlo alla prova, o magari incosciamente volevo spingerlo a fermarsi. Di certo non seppi resiustere alla tentazione e iniziai a interrogarlo con decisione, quasi rabbia.

    -Aspetta, prima di continuare questo discorso, voglio farti giusto un paio di domande. Te le faccio più da amico che da possibilie collaboratore. Sei sicuro? Voglio dire, una volta iniziata una cosa del genere, col cazzo che puoi tornare indietro, lo sai questo? Sei davvero pronto a tradire la tua patria e gettare la tua vita in pasto ai pescecani per un fottutissimo ideale?!-

    La mia espressione da animale inferocito si sarebbe solo allora calmata un filo. Non riuscii a trattenere un tenue sorriso, che ammorbidì il mio volto, mentre pronunciavo il finale del mio discorso.

    -Sei davvero quel tipo di persona?-

    Ero in uno stato mentale piuttosto instabile. L'eccitazione di aver trovato finalmente un'idea sensata per il mio futuro e l'aver visto un mio amico così impegnato in un progetto, che ai miei occhi era persino più suicida del mio, mi avevano reso decisamente nervoso. Una risposta che non mi avesse soddisfatto avrebbe potuto farmi esplodere, con conseguenze imprevedibili anche per me.


    CITAZIONE
    Sarò chiaro, avevo già in mente la mia idea per il pg, non l'ho rubata, è solo che è più da Sarwatari arrivarci in maniera così intricata e stupida :asd: .

    P. S. Scusate la logorrea on-GDR, ma questo è diventato suo malgrado un post fondamentale per il mio pg...

    OST: Brusco & Chef Ragoo - La mia strada

     
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    Mmmh, state andando troppo veloci. Entro al prossimo invece dei prossimi due.
     
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    Mi sono perso leggermente nei pensieri di Saruwatari... chiedo scusa in anticipo se fraintendo qualcosa.


    Saruwatari chiese un momento per riflettere sulla mia proposta, cosa normale viste le responsabilità che comportava una risposta alla mia domanda, mi sarebbe sembrato strano se al contrario mi avesse dato una risposta subito. Aspettai pazientemente che mi informasse sulla sua decisione, per passare quei pochi secondi che gli servirono a valutare attentamente la proposta chiesi a Hiryu di partire alla ricerca di Kenshi e casomai riuscisse a trovarlo di condurlo da noi, il senso dell'orientamento di quel ragazzo non era perfetto ma era strano che tardasse ad un appuntamento, che si fosse perso?
    Il draghetto dorato si allontanò silenziosamente levitando a mezz'aria, nello stesso momento arrivò anche la risposta del ninja di Takumi; era la prima volta che lo vedevo senza occhiali.

    Ok, vediamo. Come hai detto tu ci si conosce bene ormai, quindi sarò anch'io franco e diretto. Non posso diventare un membro regolare del tuo gruppo. La carriera ninja è un'occupazione a tempo pieno, lo sai anche tu, no? E io sono un ninja del villaggio di Takumi. Siamo un piccolo villaggio e anche una mosca come me è fondamentale per la sua stabilità. Non posso abbandonare la mia patria, neanche per un motivo importante come questo. Ti giuro che sarei lieto di aiutarti in questa impresa, ma fidati, non posso. Però se tu me lo permetti vorrei poter essere un collaboratore esterno a tempo perso. Riuscirei solo con frequenza saltuaria, anzi molto saltuaria. E solo quando mi sarebbe permesso dal mio lavoro principale. So benissimo che è molto poco, ma è il massimo che posso offire...

    Non è proprio un "sì" ma ci va parecchio vicino; sempre meglio di niente.

    Stavo per prendere la parola quando l'improvviso cambio d'espressione di Saruwatari e il suo riprendere a parlare mi interruppero, sembrava quasi arrabbiato anche se non capivo cosa l'avesse fatto inferocire ne tanto meno sapevo se ce l'avesse con me.

    Aspetta, prima di continuare questo discorso, voglio farti giusto un paio di domande. Te le faccio più da amico che da possibilie collaboratore. Sei sicuro? Voglio dire, una volta iniziata una cosa del genere, col cazzo che puoi tornare indietro, lo sai questo? Sei davvero pronto a tradire la tua patria e gettare la tua vita in pasto ai pescecani per un fottutissimo ideale?!

    Abbassai per un attimo lo sguardo fissando il terreno e ripensando alle parole che lo shinobi del Fiume mi aveva appena detto; potevo davvero riuscire nella mia impresa? Poteva un ninja contrario alla violenza riuscire a cambiare un mondo popolato da guerre e violenza?

    Sei davvero quel tipo di persona?

    Alzai lo sguardo tornando a fissare gli occhi Saruwatari con aria determinata, la sua era una domanda che io stesso mi ero posto alcune volte ma alla quale non avevo mai voluto rispondermi, ogni volta che avevo qualche dubbio sul mio progetto cercavo di non pensarci; ora però dovevo dare una risposta a quel dilemma.

    No, non lo sono. Non ancora, almeno. Ma mi conosco abbastanza bene da sapere con certezza che cambierò e che quello che ora la mia morale mi impedisce un giorno per me sarà una cosa normale. Con questo non intendo dire che diverrò uno spietato assassino, ma semplicemente che un giorno potrei anche abituarmi alla violenza e non avere più problemi a ferire gravemente qualcuno; in poche parole anche se sono certo di non riuscire ad uccidere una persona a sangue freddo, non sono più tanto sicuro di poter impedire l'uso della violenza a me stesso.

    Presi un attimo di pausa sia per riprendere fiato che per trovare la forza di parlare delle orribili esperienze che avevo vissuto.

    Sai, sono stato in guerra. Sì, proprio io, un ninja che detesta la violenza, sono andato a combattere in prima linea per difendere Yuki dagli Otiani. Lì ho visto cose che mi hanno cambiato dentro per sempre: ho visto l'orrore della guerra, ho visto persone rimanere ferite e morire poco dopo sotto i miei occhi e ho visto quelli stessi morti rialzarsi poco dopo e attaccarci.
    Per quanto reputi la guerra una cosa inutile quella volta ho imparato due cose. Ho imparato quanto è preziosa la vita; una specie di zombie, so che è incredibile a sentirlo ma era proprio un morto tornato in vita, ci ha attaccati infettando il capitano e una ragazza della squadra di cui facevo parte, anzi è grazie a questa ragazza se sono ancora vivo. Quella è stata la prima volta che ho visto la morte in faccia, per la prima volta nella mia vita ho capito che in questo mondo la morte è sempre in agguato.
    La seconda cosa che ho imparato da quell'esperienza è che noi non siamo altro che pedine per i potenti che governano questo mondo; quando scoppiò la guerra ero un semplice Chuunin e il Kazekage non esitò a mandarmi a combattere, ma anche adesso che sono un Jonin sono più che sicuro che non esiterebbe a sacrificarmi per raggiungere i suoi scopi.
    Quindi se la mia vita è così insignificante per gli altri ed è così facile perderla, voglio fare qualcosa di utile per questo mondo prima di andarmene. Tutti quanti prima o poi moriremo, ma prima che ciò succeda io voglio riuscire a realizzare almeno un mio obbiettivo.


    Presi nuovamente fiato, avevo parlato della mia esperienza sul fronte tutto d'un fiato per paura che se mi fossi interrotto non avrei saputo continuare; dopo che l'aria aveva riempito nuovamente i miei polmoni conclusi il mio discorso.

    Scusa se ho divagato non rispondendo direttamente alla tua domanda; ma tutto questo era per farti capire che al fine di raggiungere il mio scopo non esiterò ad accantonare, spero solo momentaneamente, la mia morale per fare cose che non mi sarei mai sognato di compiere. Anche se al momento non sarei in grado di portare avanti una rivoluzione nemmeno in un piccolo villaggio sono certo che un giorno diventerò quel tipo di persona di cui parlavi tu.
    E poi te lo ho già detto due volte: io non mi arrendo mai, se ho qualcosa in testa non mi fermo finché non l'ho attuata.


    Dissi l'ultima frase sorridendo, cercando di smorzare la tensione della situazione.

    Mi sa che mi sono dilungato un po' troppo anche io; fortunatamente c'è Kenshi che dice tre parola a post.
     
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    Incalzato dalla rabbia, avevo inquisito Walter sulla propria decisione. Gli avevo chiesto se era pronto a gettare la sua vita per un ideale e mi aspettavo che egli rispondesse di sì. Ero davvero pregiudizievole nei suoi confronti, ma sarei stato ben presto smentito, in un qualche modo.

    -No, non lo sono. Non ancora, almeno. Ma mi conosco abbastanza bene da sapere con certezza che cambierò e che quello che ora la mia morale mi impedisce un giorno per me sarà una cosa normale. Con questo non intendo dire che diverrò uno spietato assassino, ma semplicemente che un giorno potrei anche abituarmi alla violenza e non avere più problemi a ferire gravemente qualcuno; in poche parole anche se sono certo di non riuscire ad uccidere una persona a sangue freddo, non sono più tanto sicuro di poter impedire l'uso della violenza a me stesso.-

    Rimasi un attimo paralizzato dal suo discorso. Quello che provavo era più simile alla paura che allo stupore. Ripresomi circa a metà del suo discorso, rinforcai i miei fedeli occhiali.

    -Cazzo, smettila di pensare le stesse cose che penso io!! Merda, non ti posso credere ancora, amico mio, è troppo importante come questione... Finchè non lo vedo con i miei occhi non posso permettermi di credere al tuo cambiamento...-

    Ero ancora molto nervoso, ma decisi di stare zitto. In fondo Walter sembrava avere qualcos'altro da dire.

    -Sai, sono stato in guerra. Sì, proprio io, un ninja che detesta la violenza, sono andato a combattere in prima linea per difendere Yuki dagli Otiani. Lì ho visto cose che mi hanno cambiato dentro per sempre: ho visto l'orrore della guerra, ho visto persone rimanere ferite e morire poco dopo sotto i miei occhi e ho visto quelli stessi morti rialzarsi poco dopo e attaccarci.
    Per quanto reputi la guerra una cosa inutile quella volta ho imparato due cose. Ho imparato quanto è preziosa la vita; una specie di zombie, so che è incredibile a sentirlo ma era proprio un morto tornato in vita, ci ha attaccati infettando il capitano e una ragazza della squadra di cui facevo parte, anzi è grazie a questa ragazza se sono ancora vivo. Quella è stata la prima volta che ho visto la morte in faccia, per la prima volta nella mia vita ho capito che in questo mondo la morte è sempre in agguato.
    La seconda cosa che ho imparato da quell'esperienza è che noi non siamo altro che pedine per i potenti che governano questo mondo; quando scoppiò la guerra ero un semplice Chuunin e il Kazekage non esitò a mandarmi a combattere, ma anche adesso che sono un Jonin sono più che sicuro che non esiterebbe a sacrificarmi per raggiungere i suoi scopi.
    Quindi se la mia vita è così insignificante per gli altri ed è così facile perderla, voglio fare qualcosa di utile per questo mondo prima di andarmene. Tutti quanti prima o poi moriremo, ma prima che ciò succeda io voglio riuscire a realizzare almeno un mio obbiettivo.-


    C'erano molte notizie importanti in quel suo discorso. Una buona parte le conoscevo già, me ne aveva parlato Mai Yamanaka poco addietro. Ricordo che sul momento mi ero chiesto come avesse potuto reagire Walter messo di fronte alla guerra e ora lo sapevo. La guerra aveva cambiato il suo modo di vedere il mondo. Più di quanto osassi ancora immaginare.

    -Forse mi sto sbagliando su di lui, forse lo sto ancora una volta sottovalutando. Perchè non riesco fidarmi? Che sia diventato troppo diffidente...-

    Un'altra informazione chiave era il suo grado. Era diventato Jonin in così poco tempo. Mi aveva superato rapidissimamente nella carriera. Ma sul momento non mi curai minimamente di questi aspetti, altro intasava il mio cervello. Seguire l'Heryul avrebbe potuto dire avere una guida molto più sensata per un progetto del genere, ma avrebbe potuto anche limitare irrimediabilmente le mie possibilità di azione.

    -Scusa se ho divagato non rispondendo direttamente alla tua domanda; ma tutto questo era per farti capire che al fine di raggiungere il mio scopo non esiterò ad accantonare, spero solo momentaneamente, la mia morale per fare cose che non mi sarei mai sognato di compiere. Anche se al momento non sarei in grado di portare avanti una rivoluzione nemmeno in un piccolo villaggio sono certo che un giorno diventerò quel tipo di persona di cui parlavi tu.
    E poi te lo ho già detto due volte: io non mi arrendo mai, se ho qualcosa in testa non mi fermo finché non l'ho attuata.-


    Un sorriso accompagnò la sua ultima frase. Ero molto turbato dalle parole del ragazzo. Non solo aveva risposto in maniera determinata e lucida, ma aveva individuato problematiche molto simili a quelle che avevo individuato io. Troppo simili, non poteva essere un caso. Il nostro incontro mi aveva permesso di trovare una possibile via e di rinnovare la mia determinazione, probabilmente sarebbe stato un grave errore bocciare la sua, prima di una giusta valutazione.

    -Ti devo delle scuse, ti avevo sottovalutato e non credevo in te. Anzi a dirla tutta non riesco a crederti ancora adesso. Sai, parlare è molto facile, però i fatti, quelli sono tutta un'altra cosa... Fammela vedere... Una volta per tutte...-

    Già durante il mio breve discorso mi ero approntato per le mie azioni seguenti. Avevo ricreato rapidamente nella mia mente l'impulso per una tecnica illusioria e avevo memorizzato alla perfezione la posizione del mio intelocutore. Per ultima cosa alzai il braccio sinistro per indicare il ragazzo e poi chiusi i miei occhi.

    -LA TUA VERA DETERMINAZIONE!!-

    Lasciai fuoriuscire tutta la rabbia, che in maniera altalenante si era presentata in me durante tutta quella discussione. Col senno di poi sarebbe stato facile capire che non era solo la sua forza d'animo ad esser messa in dubbio, ma era soprattutto la mia. In fondo anche le mie erano state solo parole per adesso. Inconsciamente stavo mettendo alla prova me stesso. Ma ormai era tardi per questi pensieri, il mio cervello era in battle-mode, ciò che esulava lo scontro non poteva trovare spazio.

    CITAZIONE
    Tsubame no Hana - Uso no Tsubasa (Fiore della Rondine - Ali della Menzogna)
    Livello B
    Tipo: Genjutsu
    Illusione che agisce direttamente sugli impulsi visivi in entrata al cervello di chi subisce la tecnica. Essi vengono intercettati e sradicati, andando a confluire nel cervello del'utilizzatore. Allo stesso modo i corrispettivi dell'utilizzatore della tecnica, non potendo essere più accolti nel proprio cervello, saranno impiantati in quello di chi subisce la tecnica. In questo modo colui che subisce la tecnica vedrà quello che vede colui che attiva la tecnica e viceversa. Il ninja colpito da tale genjutsu vedrà ridursi il proprio parametro di Riflessi del 10%, riduzione che potrà essere ignorata aumentando il consumo di questa tecnica di 5 unità di chakra (nel consumo base, non in quello di mantenimento).
    Costo:45
    Mantenimento:10

    In corrispondenza con la parola "la", attivai la mia tecnica. Non appena questo accadde, il suniano si sarebbe trovato si dovuto trovare al buio, privo della vista, data la chiusura dei miei occhi. Forse io avrei potuto contare sui suoi impulsi visivi, ma in ogni caso mi ero preparato per poter prescindere da esso.
    Nello stesso momento dell'attivazione della tecnica, scattai a tutta velocità verso Walter. Il piano era quello di andargli addosso e tirargli un poderoso pugno alla bocca dello stomaco, per spezzargli il fiato. Non era certo una gran tattica, priva di ogni elaborazione sulle possibili contromosse avversarie o sulle possibili mosse successive. Insomma era avventatezza pura. Però era un'attacco improvviso, a sorpresa, in più portato da una distanza davvero minima e questi due aspetti gli davano una buona percentuale di successo. Tutta la mia attenzione era rivolta allo scontro, per capire il da farsi, sia in caso di successo che in caso di fallimento del mio primo assalto.


    CITAZIONE
    Saruwatari Kamizurui
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    27
    26
    30
    26
    21
    28

    Post:
    1/?

    Potenziamenti:
    Specializzazione in genjutsu:

    Livello 2: conferisce il 30% in più di efficacia su ogni persona, (Incluso persone con lo Sharingan), e il 30% in più di capacità di resistenza ai genjutsu avversari. Ogni genjutsu effettuato consumerà 10 unità in meno di chakra.

    -Con il primo livello si è automaticamente consci di tutte le illusioni di tipo C e B in un’area di 10 metri;
    -Con il secondo livello si è anche automaticamente consci di tutte le illusioni di tipo B e A in un’area di 20 metri;

    -Illusione con un dito: Il ninja tramite questa abilità potrà trasmettere l'onda di genjutsu solamente puntando il dito contro l'avversario entro una distanza pari o inferiore ai 10m. L'avversario deve osservare il dito dell'utilizzatore per cadere nell'inganno. (Gli utilizzatori di Sharingan, non potranno usare il Mangekyou attraverso il dito).

    -Mente di Ferro
    Richiede: Livello 2 o superiore
    A patto che i due ninja siano distanti al massimo 10 metri l'uno dall'altro, l'utilizzatore potrà utilizzare tale tecnica per riuscire ad infiltrarsi nella mente avversaria. Non potrà leggere i suoi pensieri, ma potrà parlare liberamente tramite questo contatto telepatico a senso unico, sfruttando tale privilegio nel modo che preferisce; l'avversario avrà una riduzione del 5% a tutte le statistiche, l’effetto è cumulativo in relazione ai turni cui si mantiene. Mentre è attiva tale abilità il ninja potrà continuare a combattere, senza difficoltà. Potrà essere mantenuta al massimo per 3 turni round, dopo l’attivazione. In seguito si devono aspettare 3 turni per riattivarla. (Se un ninja la mantiene per 1 turno, dovrà aspettare 1 turno per riattivarla.. e così via). Se l'avversario si allontana oltre i 10 metri, la tecnica non avrà effetto. L’utilizzatore può anche decidere di non impartire il malus alle statistiche.
    Consumo: 20 a turno in caso di malus attivo, 5 senza

    Armi:
    //

    365/400
    -35 Tsubame no Hana (con malus attivo)

    Ferite:
    //

    Stato Fisico:
    Ok

    Stato Mentale:
    Infinatamente concentrato.


    CITAZIONE
    CITAZIONE
    Mi sono perso leggermente nei pensieri di Saruwatari... chiedo scusa in anticipo se fraintendo qualcosa.

    Non mi pare :asd: . In ogni caso ero stato volutamente un filo ambiguo e incasinato, in fondo erano pensieri improvvisi e non troppo articolati xD.

    E comunque scusate per l'improvviso attacco, ma mi pareva la naturale evoluzione della situazione.

     
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    Il recupero era stato sfiancante. Per l'ultima parte del tragitto dovetti camminare per recuperare le forze, dopo che la milza si era sentita come infilzata dalla Naginata (che era rimasta a casa). Per quell'incontro avevo portato solo la mia Bishamon. Ah, mi ero innamorato di quella spada non appena l'avevo vista. Dando fondo ai risparmi tenuti per riprendermi Kansho e Bakuya, l'avevo presa e portata al primo tempio per farla benedire sotto il nome che ora portava. Ritornai dal giro nei miei ricordi, ora concentrato a seguire la strada. Avevo chiesto più volte indicazioni ai viandanti, sia civili che commercianti, e così ero riuscito a mantenermi sulla giusta via. Tuttavia era da un po' che non incontravo qualcuno e non so come mi ero ritrovato in una selva oscura. Continuai ad andare avanti, sperando di incontrare qualcuno e ignorando i versi delle fiere del bosco. Ad un certo punto, giunsi alla base di una collinetta, la cui cima quasi calma era illuminata dalla luce del sole. La salii, fermandomi nell'ombra dell'albero al sopraggiungere del suono di alcune voci. Quelle di Heryul e di qualcuno che non conoscevo.

    Heryul: -No, non lo sono. Non ancora, almeno. Ma mi conosco abbastanza bene da sapere con certezza che cambierò e che quello che ora la mia morale mi impedisce un giorno per me sarà una cosa normale. Con questo non intendo dire che diverrò uno spietato assassino, ma semplicemente che un giorno potrei anche abituarmi alla violenza e non avere più problemi a ferire gravemente qualcuno; in poche parole anche se sono certo di non riuscire ad uccidere una persona a sangue freddo, non sono più tanto sicuro di poter impedire l'uso della violenza a me stesso.-

    Tipico discorso buonista da Heryul... Il tuo idealismo non accontenterà che poca gente idealista come te...
    Me, forse?

    Mi ritrovai a riflettere sulle sue parole. Forse il giorno in cui avrebbe attaccato solo per provocare violenza (anche per una giusta causa, ma con l'intento di uccidere) non sarebbe mai arrivato. E allora cosa avremmo fatto? Saremo semplicemente crollati sotto il peso del suo idealismo senza fondamenta. Continuai a rimuginare mentre Heryul continuava il suo discorso.

    Heryul: -Sai, sono stato in guerra. Sì, proprio io, un ninja che detesta la violenza, sono andato a combattere in prima linea per difendere Yuki dagli Otiani. Lì ho visto cose che mi hanno cambiato dentro per sempre: ho visto l'orrore della guerra, ho visto persone rimanere ferite e morire poco dopo sotto i miei occhi e ho visto quelli stessi morti rialzarsi poco dopo e attaccarci.
    Per quanto reputi la guerra una cosa inutile quella volta ho imparato due cose. Ho imparato quanto è preziosa la vita; una specie di zombie, so che è incredibile a sentirlo ma era proprio un morto tornato in vita, ci ha attaccati infettando il capitano e una ragazza della squadra di cui facevo parte, anzi è grazie a questa ragazza se sono ancora vivo. Quella è stata la prima volta che ho visto la morte in faccia, per la prima volta nella mia vita ho capito che in questo mondo la morte è sempre in agguato.
    La seconda cosa che ho imparato da quell'esperienza è che noi non siamo altro che pedine per i potenti che governano questo mondo; quando scoppiò la guerra ero un semplice Chuunin e il Kazekage non esitò a mandarmi a combattere, ma anche adesso che sono un Jonin sono più che sicuro che non esiterebbe a sacrificarmi per raggiungere i suoi scopi.
    Quindi se la mia vita è così insignificante per gli altri ed è così facile perderla, voglio fare qualcosa di utile per questo mondo prima di andarmene. Tutti quanti prima o poi moriremo, ma prima che ciò succeda io voglio riuscire a realizzare almeno un mio obbiettivo.-


    Sì, sapevo che era nella guerra di Yuki contro Oto, anche se non l'avevo minimamente visto. Lo avevo saputo dai piani alti, quando avevano parlato dei rinforzi da Suna. Erano stati così decisivi da portare Yuki quasi alla vittoria, da soli. Anche quella cosa mi faceva rimuginare.

    Heryul: -Scusa se ho divagato non rispondendo direttamente alla tua domanda; ma tutto questo era per farti capire che al fine di raggiungere il mio scopo non esiterò ad accantonare, spero solo momentaneamente, la mia morale per fare cose che non mi sarei mai sognato di compiere. Anche se al momento non sarei in grado di portare avanti una rivoluzione nemmeno in un piccolo villaggio sono certo che un giorno diventerò quel tipo di persona di cui parlavi tu.
    E poi te lo ho già detto due volte: io non mi arrendo mai, se ho qualcosa in testa non mi fermo finché non l'ho attuata.-


    Sembrava che il suo discorso fosse finito. L'altro, invece, si stava agitando. Aggrottai le sopracciglia, fissandolo bene. Notavo reazioni familiari, ben conosciute da chi era abituato alla guerra. E seppi di essermene abituato, tempo fa. Un altro ricordo.
    Mi avvicinai alla coppia, mentre questi erano così impegnati tra di loro da non vedermi. Ormai ero vicinissimo, quando la scena mi sembrò esageratamente familiare. Heryul mi ricordava qualcun altro, anche se senza occhiali. Qualcuno a me molto vicino... E l'altro sembrava pronto ad attaccarlo. Un flash balzò nella mia mente: la stessa scena, in una foresta innevata, ma con una persona che sembrava Heryul e un'altra molto sfumata. Questa attaccò il simil-Heryul e... Il flash finì in uno sfondo rosso, consentendomi di sentire la risposta.

    Sconosciuto: -Ti devo delle scuse, ti avevo sottovalutato e non credevo in te. Anzi a dirla tutta non riesco a crederti ancora adesso. Sai, parlare è molto facile, però i fatti, quelli sono tutta un'altra cosa... Fammela vedere... Una volta per tutte...-

    -LA TUA VERA DETERMINAZIONE!!-


    Lo vidi partire all'attacco contro Heryul, dopo avergli puntato il dito in maniera plateale. Il flash si risommò all'immagine reale, confondendomi leggermente. Per di più, in quel momento riuscii a raggiungere la fine della mia riflessione.
    Non permetterò che accada!
    Partii come un razzo contro i due, mentre Bishamon scivolava fuori dal fodero senza neanche un sibilo. Mentre il pugno dello sconosciuto cercava di raggiungere il mio compagno, la mia amata katana uscì del tutto, provando a tagliare quel braccio.
    Dopo l'azione, calmo e tranquillo, avrei rinfoderato la spada - eventualmente pulendola prima - dicendo:

    Io sono la sua determinazione.
     
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