Learning to lie

Allenamento per la Specializzazione in Genjutsu di primo livello.

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    Demone incendiario

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    22.1 IL PRIMO GRADINO



    racconti_fiabe_donnola



    Il suono sgraziato della mia sveglia mi avvertì che erano appena scoccate le sette di mattina, era ora di alzarsi. Una giornata non comune mi aspettava. Infatti il kage in persona mi aveva esonerato dalle missioni ordinarie per un tempo massimo di quattro giorni, per poter seguire un allenamento speciale che avevo programmato da tempo. Sin dallo scontro con Drey Farset ero rimasto affascinato dai genjutsu, armi molto importanti negli scontri. Purtroppo avevo dimostrato una debole inclinazione per questa arte, quindi un allenamento normale non avrebbe portato alcun risultato. Non appena mi fu concessa una pausa dal lavoro curricolare, progettai insieme al mio vecchio sensei di accademia un sistema per accrescere le potenzialità dei miei genjutsu.
    Mi alzai e feci una sostanziosa colazione, dopodichè presi le poche cose che avevo preparato il giorno prima e uscii di casa. La mia destinazione era un piccolo boschetto a meno di un chilometro di distanza dal villaggio e in pochi minuti la raggiunsi. Il cielo era grigio scuro e sembrava promettere pioggia entro la fine della giornata, una tipica mattinata takumense insomma. Mi accampai vicino ad un piccolo faggio, poi mi lavai la faccia nel vicino torrente, quindi fui pronto ad iniziare la sessione di allenamento. Per prima cosa tirai fuori e lessi quei due appunti che mi ero fatto scrivere dal sensei. Questi contenevano una breve ma tediosa descrizione tecnica dei genjutsu e qualche piccolo consiglio pratico sul da farsi. Un aiuto minimo insomma, il più lo avrei dovuto fare da solo. Come prima azione concreta usai la Tecnica del Richiamo per far comparire sul campo un aiutante. Si trattava di una piccola donnola dal candido manto. Infatti il primo importantissimo passo, secondo quanto diceva il sensei, era riuscire a capire a fondo gli effetti di quelle tecniche sulle vittime. Dovevo cercare di capire i meccanismi che portavano il mio chakra a disturbare il flusso altrui, e quindi a modificarne la percezione della realtà. E questo si poteva ottenere in un unico modo, ovvero con un applicazione costante e ripetuta fino allo spasmo. Proprio per questo avevo bisogno di un compagno di avventura. La piccola donnola era assolutamente perfetta, sia per il carattere molto paziente, sia per il livello abbastanza basso delle sue abilità, ma soprattutto per la ridotta quantità di chakra di cui disponeva.
    Spiegai la situazione all'invocazione, la quale sembrò leggermente indispettita da quel lungo e poco piacevole dovere.

    -Sarò lieto di esserle utile!-

    Sebbene si fosse espressa in quel modo, capii le preoccupazioni della bestiola, quindi la ringraziai, promettendole anche una lauta ricompensa al termine dell'allenamento. Dopo aver concluso le trattative con la donnola, diedi inizio alle parte effettiva dell'addestramento. Esegui una piccola serie di sigilli e poi impastai il mio chakra, di modo da dare inizio all'unico genjutsu che conoscevo. L'avevo imparato meccanicamente tempo addietro, ma non avevo mai capito realmente il modo in cui esso funzionava sui nemici e, forse per questo, lo avevo usato molto raramente. Ripetei la procedura che avevo imparato a memoria e poi chiesi conferma alla donnola sull'effettiva riuscita della tecnica. Ella mi assicurò di stare provando a muoversi, mentre io la vedevo immobile e inoltre mi rivelò di aver cercato di avvicinarsi a me più volte, ma senza successo, visto che continuavo a scomparire con l'ausilio di uno stormo di corvi. Ero effettivamente riuscito a completare la tecnica in ogni suo dettaglio e decisi quindi di scioglierla, per evitare spreco di energia. Mi sgranchii le spalle e poi ripartii. Di nuovo gli stessi sigilli, di nuovo le stesse reazioni. Però questa volta avevo cercato di concentrare la mia attenzione nei metodi in cui la tecnica agiva. Dovevo assolutamente cercare di intuire qualcosa, o almeno "sentirla". Il processo fu ripetuto più e più volte, finchè l'eccessivo uso di chakra mi rese esausto. Trovavo molto faticoso persino rimanere in piedi, quindi mi gettai a terra. Sentii la stanchezza mordermi al collo, accompagnata quindi da una forte sonnolenza. Prima di essere sopraffatto riuscii a trovare la prontezza e la lucidità di dare un piccolo ordine all'animale che avevo evocato.

    -Ho assolutamente bisogno di dormire... Se vedi qualche pericolo svegliami assolutamente...-

    Mi risvegliai più avanti, tutto sudato. Guardai in alto il cielo, improvvisamente sgombro di nubi, e vidi il sole alto nel cielo, più o meno nella posizione che avrebbe dovuto occupare verso mezzogiorno. Avevo dormito all'incirca due o tre ore. Vicino a me vidi la piccola donnola che mi guardava rabbiosa. Mi scusai, promettendole un aumento della ricompensa per il suo ottimo lavoro di guardia. Mi alzai in piedi e notai che gran parte della stanchezza che prima mi accompagnava era svanita. Avrei potuto ricominciare l'allenamento, ma preferii prima mettere qualcosa sotto i denti. Presi la sacca delle provviste e ne prelevai una buona quantità di cibo. Avevo preso anche una razione abbondante di carne, che diedi totalmente alla donnola, per ricompensarla della sua collaborazione. Mentre consumai il mio pasto cercai di fare il punto della situazione. Non era ancora chiarissimo, ma ero riuscito a comprendere che il mio chakra, attraverso l'impastaggio, veniva trasformato in impulsi, che reagivano al chakra nemico scombussolandone il flusso. Avevo capito che attraverso i sigilli e la rielaborazione del cervello questo impulso veniva creato e modellato, andando a interagire con determinate ricettori, che venivano quindi infettati da questo virus. In sostanza avevo intuito quale fosse il procedimento di creazione di un genjutsu, ora restava da imparare a modificare ad arte quell'impulso per creare illusioni più forti e soprattutto più interattive. Però come si poteva andare ad agire su una cosa così astratta come un impulso? E in che modo questi dovesse essere modificato per ottenere un determinato tipo di effetto? A queste domande non riuscivo a trovare una risposta, per quanto provassi a pensarci.
    Finito il pasto diedi una rilettura agli appunti del sensei, sperando di trovare qualcosa da cui poter partire. Purtroppo non riuscii a ricavare nessun dato utile e quindi dovetti nuovamente andare a tentativi. Il sonno e il pasto avevano ripristinato le mie riserve di chakra. Mi rialzai e feci fare altrettanto alla mia invocazione. Questa sembrava essere molto meno riluttante che in precedenza, motivata dall'appetitosa ricompensa. Ripetei nuovamente l'"illusione dei corvi" parecchie volte, cercando ogni volta di modificare leggermente l'impulso, per poi chiedere i risultati alla piccola donnola. Le prime volte non ottenni niente di buono, lasciando immutata l'illusione o deformandola malamente fino all'annulamento automatico. Ma non potevo che considerare normale un risultato del genere. Senza buttarmi giù, perseverai nella mia opera. Solo dopo un'altra mezza dozzina di fallimenti riuscii ad ottenere qualcosa di positivo. Lavorando con la mente ero riuscito a far muovere la mia immagine all'interno dell'illusione, senza che essa si rompesse come in precedenza. Riprovai ancora e ancora, riuscendo a produrre questo effetto solo in una scarsa metà delle volte. Era comunque un passo in avanti, seppur piccolo. Però mi era costato moltissimo in termini di tempo e chakra. E infatti mi ritrovai di nuovo stanco morto, con forti difficoltà a rimanere in piedi. Cercai di capire l'ora dalla posizione del sole, ma questa volta questo era coperto da grosse nuvolone nere.

    -Certo che dovevo esser ben concentrato per non accorgermi del tempo che cambiava... Beh, comunque credo che siano più o meno le quattro e mezza... Direi che si può replicare la tattica "sonnelino, cibo e poi rinizio l'allenamento"...-

    Mi stesi nuovamente a terra, ordinando nuovamente alla donnola di fare la guardia al mio corpo dormiente. In pochi secondi raggiunsi il mondo dei sogni.
    Mi risvegliai con una forte sensazione di umido. Però questa volta non era sudore, era qualcosa di diverso, più fresco. Dal cielo erano iniziate a cadere grosse gocce d'acqua e qualcuna di esse era riuscita a filtrare tra i rami del grande faggio e a raggiungermi. Non ero più esausto, ma il risveglio prematuro aveva frenato il recupero. Non sapevo bene l'ora, ma il mio stomaco brontolava e quindi decisi di fidarmi e di passare alla cena. Presi di nuovo una porzione per me e una per la donnola, che sembrò gradire nuovamente quel pasto. Del resto sapendo di dover usufruire dei loro servigi mi ero premunito di un tipo speciale di polpettine di cui ero sicuro che esse eran ghiotte.
    Prima di rimettermi al lavoro stetti a chiacchierare spensieratamente con l'animaletto per una buona mezz'oretta. Le donnole sanno essere molto socievoli con chi le tratta con il dovuto rispetto e inoltre hanno sconfinate conoscienze sulla natura, quindi parlare con loro può essere estremamente istruttivo e interessante.

    - Bene, adesso direi che è il momento di tornare al lavoro. Un ultimo sforzo per oggi e poi ti lascio andare. Ti darò un po' di cibo da riportare con te, va bene? E adesso mettiamoci sotto...-

    Ricominciai da dove avevo iniziato, riprovando a modificare piano piano la tecnica tecnica cercando punti in cui modificare l'illusione. Riuscii dopo diversi tentativi a capire quali erano le modalità di modifica dell'impulso per agire su una determinata sfera di influenza dei sensi nemici. Più precisamente ero riuscito a isolare la zona dell'impulso che modificava la percezione della vista e dell'udito. Un risultato davvero notevole, raggiunto dopo il lavoro di un intera serata e dopo vari tentativi. Alla fine, nonostante gli inizi un po' stentati ero riuscito a fare enormi miglioramenti, ma non mi sentivo ancora soddisfatto. Sebbene molto grande, quello era solo il primo passo verso la completa padronanza dei genjutsu, un cammino ignoto, ma sicuramente molto arduo.
    Diedi alla donnola il compenso pattuito e poi la congedai, annullando la tecnica del Richiamo. Ero nuovamente allo stremo delle forze, quindi necessitavo impellentemente riposo. Essendo molto vicino al villaggio non mi preoccupai della sicurezza per la notte.

    -E adesso buonanotte mondo... Domani mi aspetta una nuova giornata di intenso allenamento.-


    Edited by GIIJlio - 15/8/2011, 00:04
     
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    22.2 A PASSO DI LUMACA



    boschetto



    Una tenue luce mi riportò nel mondo dei vivi. Il sole era già alto nel cielo, ma i suoi raggi avevano incontrato non poche difficoltà nel raggiungermi, vista la protezione fornitami dai rami del faggio. Mi sentivo un attimo intontito, quindi per risvegliarmi decisi di effettuare un lungo riscaldamento. Dopo una mezz'oretta di corsa lungo il fiume, feci un po' di stratching e poi passai all'allenamento effettivo. Per prima cosa richiamai una donnola per coaduivarmi. Purtroppo non ebbi la fortuna di richiamare lo stesso esemplare del giorno prima, ma conducendo una trattativa identicamente al giorno prima, riuscii a garantirmi la collaborazione del nuovo alleato.
    Ripresi l'addestramento esattamente dove lo avevo lasciato, ovvero alla manipolazione dell'impulso dell'"illusione dei corvi". Il mio ovviettivo era rendere perfettamente interattiva la tecnica, di modo da rendere un po' più arduo il suo smascheramento. Per ottenere i miglioramenti desiderati ci impiegai gran parte della prima tornata di allenamento. Pian piano riuscii a far effettuare movimenti più lunghi e complessi alla mia proiezione illusoria. Inoltre ero riuscito a farlo parlare e a far corrispondere l'audio con il video. Ovviamente la tecnica era ben lontana dall'essere perfetta, ma confrontando il livello attuale con quello di quando avevo iniziato, la differenza era cristallina e incoraggiante. Però ancora una volta dovetti scontrarmi col più grande difetto di quel tipo di allenamento, ovvero la velocità elevatissima dell'incombere della stanchezza. Infatti usando a ripetizione il genjutsu mi ritrovai a spendere molto celermente grosse quantità di chakra e questo mi lasciò nuovamente esausto.
    Mi addormentai in fretta, non prima però di aver chiesto alla donnola di fare la guardia al mio corpo. Mi svegliai dopo circa tre ore, abbastanza rinvigorito e passai direttamente al pranzo. Porsi la porzione di polpettine al mio aiutante e poi iniziammo insieme a mangiare. Mentre consumavo il mio pasto cercai di fare il punto della situazione.

    -Bene, sono parecchio vicino a poter dire di aver padroneggiato totalmente questa tecnica. Almeno credo... Non mi resta che provare e provare, finchè non avrò corretto tutti i possibili errori, anche quelli più piccoli. Quindi direi di procedere con questa tecnica ancora finchè non avrò raggiunto questi risultati e poi per il dopo si vedrà...-

    Provai una volta e la mia tecnica risultò molto prossima alla perfezione, priva di errori e davvero verosimile, almeno secondo le parole della donnola. Sembrava che avessi raggiunto l'obbiettivo prima del previsto, ma poteva benissimo trattarsi di un caso. Riprovai di nuovo, producendo una sola sbavatura, però parecchio piccola. Decisi quindi di testarmi, per capire il livello a cui ero giunto. Provai in rapida successione cinque volte la tecnica. I risultati furono abbastanza mediocri, visto che solo un tentativo era andato davvero molto bene, mentre in ben due casi avevo commesso degli errori parecchio grossolani. Senza pensarci due volte decisi di riprovare immediatamente quel test. E questa volta i risultati furono davvero ottimi. Non commisi errori particolarmente evidenti e in tre dei miei tentativi rasentai la perfezione. Esultai rumorosamente e mi lasciai cadere a terra. Avevo abbastanza chakra da continuare ancora un bel po', ma decisi di prendermi una piccola pausa, per pensare in silenzio. Dopo un paio di minuti di riflessione decisi di dare alla donnola il suo compenso e di lasciarla andare, rilasciando la tecnica del richiamo. Il mio pensiero era semplice. Sebbene avessi raggiunto una buona padronanza, mi ero pur sempre confrontato con animale dalle abilità combattive estremamente basse, quindi dovevo provare ad attaccare con questo genjutsu un nemico di livello più alto. Ma non potendo contare su alleati umani dovetti usufruire nuovamente della tecnica del Richiamo. Questa volta però utilizzai molto più chakra, cercando di far comparire un animale di maggiori abilità. Riuscii a chiamare in campo Kamatari, ovvero la donnola più grande che avessi mai evocato. Mi era capitato di richiamarla solo in un altro caso, quindi non ero entrato per niente in confidenza con quell'esemplare. Cercai di spiegargli la situazione ed ella accettò di aiutarmi, anche se solo per un periodo di tempo limitato. Questa nuova condizione mi mise fretta e dovetti riprendere istantaneamente l'allenamento.
    Provai a intrappolare la donnola nella mia illusione, ma la prima volta non vi riuscii tanto bene. Non pensavo che la differenza di chakra mi procurasse così tante difficoltà. Infatti appena provai ad agire all'interno dell'illusione, essa svanì istantaneamente, provocando una palese perplessità nel mio compagno di allenamento. Senza pensarci due volte provai a riattivare immediatamente la tecnica, ottenendo questa volta una maggiore stabilità. Provai a far muovere l'illusione e fui in grado di evitare che questa si autointerrompesse, ma quando chiesi i risultati alla vittima del mio genjutsu rimasi quanto meno sorpreso.

    -Beh, le immagini lasciano molto a desiderare. In parecchi momenti si afflosciano e il ninja che ho di fronte, sebbene ti assomigli abbastanza, ha parecchi particolari diversi da te. Si capisce benissimo che non sei tu e quindi è chiarissimo che questo è un genjutsu. Inoltre quando provi a muoverti le immagini procedono a scatti. Per quanto riguarda l'audio è solo un po' più ovattato del normale, ma penso che possa andare bene. L'unica cosa è che ogni tanto perdi la sincronizzazione tra il sonoro e il visivo. Inoltre non tocchi in nessun modo l'odorato, quindi per un animale come me è ultra-facile capire che è tutto un'illusione e decifrare la tua reale posizione. Penso sia tutto... Ah, dimenticavo, un ninja di medio livello ha all'incirca il triplo del mio chakra, quindi se hai così tante difficoltà con me vuol dire che hai davvero bisogno di ancora tanta pratica...-

    Le sue parole erano come una coltellata al cuore. Aveva trovato così tanti difetti e me li aveva elencati tutti con tale precisione da mettermi notevolmente in soggezione. Inoltre la sua ultima affermazione sul chakra mi scoraggiò non poco. Era come se dopo un giorno e mezzo fossi ancora al punto di partenza. Però decisi di farmi forza e di continuare testardamente con l'addestramento. Feci nuovamente i sigilli e attivai la tecnica, tentando di risolvere i problemi uno alla volta. Per prima cosa mi concentrai sul perfezionamento delle immagini, concentrandomi particolarmente sulla parte dell'impulso che le riguardava. Ma quando chiesi alla donnola, accanto ad un miglioramento in quel particolare campo, ella diceva di riscontrare palesi peggioramenti negli altri. E così accadde anche quando cercai di focalizzarmi su altri aspetti.

    -La coperta è dannatamente corta. Non appena provo a coprire una cosa subito il resto rimane scoperto... Però se non altro sto migliorando notevolmente nella stabilità di base dell'illusione...-

    Feci ancora tre tentativi, ottenendo solo piccoli miglioramenti, poi dovetti scontrarmi con la stanchezza dovuta all'uso eccessivo di chakra. Passai velocemente una porzione di cibo a Kamatari, poi la congedai rilasciando la tecnica. Fatto ciò mi stesi a terra, addormentandomi in poco tempo. Non avevo con me nessuna guardia del corpo, però in effetti non ce n'era alcun bisogno, visto la desolante solitudine del bosco che avevo scelto per il mio allenamento.
    Mi svegliai parecchio tempo dopo. Rialzandomi, sentii la mia testa girare vertiginosamente.

    -Questo allenamento sta fottendo tutti i miei ritmi e sta sputtanando completamente il mio cervello... Non è umano continuare così... Però è l'unico modo per avere qualche riscontro...-

    Dopo aver fatto quattro passi per ritrovare un attimo la calma e per sgranchirmi le gambe. Una volta ritornato ad uno status mentale abbastanza vicino a quello di un essere umano iniziai a cenare. Mangiai pochissimo, meno di metà di una porzione normale, ma adesso non sentivo alcuna fame. Piuttosto era una forte nausea a farmi compagnia. Scelsi di ignorare questo malessere e di tornare in fretta al mio allenamento. Decisi di usare un po' meno chakra per l'evocazione e quindi comparve Kirikiri Mai, al posto del fratello. Non ero ancora pronto per sottoporre la tecnica all'occhio esperto e severo di Kamatari, quindi dovevo procedere un passo alla volta, cercando allo stesso tempo di non procedere troppo lentamente, come mi succedeva quando mi allenavo con le piccole donnole. Cercai di essere il più chiaro possibile con Kirikiri, spiegandogli per filo e per segno gli errori che il suo fratello aveva scovato nella mia illusione e chiedendogli di riferirmi tutti gli eventuali miglioramenti e peggioramenti. Il primo tentativo fu abbastanza fallimentare, visto che gli errori si ripeterono tutti, senza alcuna esclusione. Già al secondo tentativo le cose migliorarono, anche se non di molto. E così con il terzo. Man mano stavo correggendo il tiro, limando le grossolanerie ed eliminando una ad una le imperfezioni. In meno di dieci tentativi raggiunsi un livello molto buono, visto che l'illusione non presentava grossi problemi ed era parecchio stabile.

    -A parte l'olfatto, tutte le parti del puzzle sono abbastanza ben sistemate al loro posto. Si può ancora migliorare, ma direi che hai raggiunto già un buon livello...-

    Di comune accordo con la donnola decisi di continuare per almeno un paio di tentativi, cercando di affinare ancora un poco i vari difettucci. In realtà continuammo ben oltre i limiti che ci eravamo imposti, ma questo non aveva importanza, visto che ormai ero abbastanza vicino all'obbiettivo. Solo quando entrambi fummo soddisfatti del risultato ottenuto smettemmo, per poi sottoporre il nostro lavoro al giudizio di Kamatari. Diedi una porzione di polpette a Kirikiri, che divorò tutto avidamente. Quando egli ebbe finito, lo lasciai tornare a casa ed evocai il suo fratellone. Questi sembrò abbastanza scocciato, come se considerasse una perdita di tempo il mio allenamento.

    -Chiedo perdono per averla chiamata di nuovo, ma questa volta le ruberò molto meno tempo...-

    Rasserenato dalla mia dichiarazione il grosso animale si mise a mia completa disposizione. Completai velocemente i sigilli e diedi inizio alla tecnica.

    -Non male... Soprattutto se paragonato alle fetecchie di prima. Ne hai ancora di strada da fare, ma mi sembra che tu abbia imboccato la giusta direzione.-

    Ringraziai la donnola e la congedai. Non ero allo stremo come le altre volte, ma sentivo che era meglio smettere di tirare troppo la corda. Mi sedetti poggiando la schiena al faggio, per riflettere da solo sull'allenamento. Ormai ero arrivato ad un punto chiave della questione. Con la pratica costante stavo riuscendo a migliorare velocemente, ma sentivo che c'era ancora qualcosa che mi sfuggiva. Di questo passo avrei dovuto faticare davvero troppo, se ogni volta che volevo imparare qualche nuovo genjutsu avrei dovuto ripetere questa tortura disumana. Dovevo guardare le cose da un'altra prospettiva, per poter trovare una via più generica per imparare a maneggiare le arti illusiorie con disinvoltura. Cercai di spremere le mie meningi alla ricerca di una qualche idea, una qualsiasi. Però ben presto fui sopraffatto dalla stanchezza e dovetti cedere. Non era passata neanche mezz'ora dal termine del mio allenamento, quando i miei occhi si chiusero, trascinandomi nell'oscurità di un sonno insolitamente agitato.
     
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    22.3 NIGHTMARES!!



    vaso_di_fiori



    Molte persone credono che i sogni nascondano segreti importissimi. In giro per il mondo si trovano a bizzeffe di ciarlatani che interpretano i sogni, facendosi strapagare da babbei per delle idiotissime formule che dovrebbero portare fortuna e gloria. Io considero nient'altro che feccia quel tipo di persone e baggianate quelle idee sui sogni. Del resto mi capitava davvero poco spesso di sognare e ogni qualvolta succedeva si trattava di insensatezze che non meritavano neanche considerazione. Non avevo mai creduto a sogni premonitori e stronzate simili, ma per una volta soltanto dovetti ammettere che fu un sogno a salvarmi da una situazione di stallo in cui mi trovavo.
    Durante i due giorni precedenti avevo sforzato in maniera intensiva il mio corpo e soprattutto la mia mente. Questo mi aveva gettato in uno stato confusionario, che unito alla stanchezza mi aveva gettato in pasto ad una notte di feroci incubi. Sognai un paio di volte la mia morte, una volta precipitando da un burrone e una volta annegando in un mare in tempesta, e ovviamente mi svegliai in entrambi i casi, ritornando però in fretta al mio sonno. Ma fu il terzo incubo ad essere interessante. Era molto più articolato degli altri due. Io ero un piccolo arbusto che si trovava in un rigoglioso prato. Attorno a me crescevano erbe e fiori di ogni tipo, mentre io rimanevo immobile e immutato. Però questa situazione di calma non durò a lungo, perchè improvvisamente un fuoco immotivato iniziò ad ingoiare tutto ciò che stava attorno a me. Rimasi ben presto circondato, senza poter muovermi minimamente, essendo una pianta. In breve le fiamme si impadronirono del mio corpo, divampando su tutte le mie fronde. Sentivo la morte avvicinarsi a me, la disperazione per la fine imminente appropriarsi di me e non riuscivo a fare niente di niente. Prima che il mio corpo si incenerisse del tutto mi svegliai, bagnato dal mio stesso sudore. Ero terribilmente inquetato, quasi terrorizzato e non sembrava esserci modo per calmarmi. Ci misi un paio di minuti a riprendere il controllo di me. Mi alzai e andai a bagnarmi la faccia al vicino fiume. Non riuscivo bene a capire il motivo del mio irrazionale panico, ma sapevo di non avere tempo da perdere, visto che oltre a quello in corso mi restava solo un giorno di tempo, prima di dover tornare alle mie solite missioni. Quindi senza titubare maggiormente decisi di iniziare subito a lavorare, nonostante il sole non fosse ancora sorto. Il giorno prima ero giunto alla conclusione che per padroneggiare l'arte del genjutsu avevo bisogno di trovare un metodo tutto mio di imparare a rendere più forti TUTTE le illusioni, visto che concentrarmi sulle singole avrebbe richiesto una mole di tempo eccessiva. Ma putrtoppo non avevo ancora alcuna idea, quindi prima di agire avrei dovuto pensare un po'. Però questo sul momento era particolarmente difficile, visto lo stato confusionario in cui mi trovavo. Quindi seguendo un ragionamento di dubbia logicità decisi di riprendere il lavoro uguale a quello che avevo svolto il primo giorno. Evocai una piccola donnola, proprio l'esemplare che mi aveva accompagnato nella prima tornata di allenamenti, quindi fu facile convincerla ad aiutarmi, nonostante ella fosse un po' perplessa per l'orario da me scelto. Iniziai con calma ad eseguire la mia tecnica, cercando di trovare in qualche modo una soluzione al mio problema, ma senza successo. L'illusione era sempre più forte e ormai ero in grado di imprigionare alla perfezione un pesce piccolo come quella povera donnola. Però dopo una mezza dozzina di tentativi mi accorsi della non produttività della cosa. Era ancora piena notte e, una volta venuta meno l'inquietudine di prima, si accanì su di me una leggera sonnolenza.

    -Questa cosa non ha un cazzo di senso... L'unica cosa che posso ottenere da questo tipo di allenamento è sputtanarmi il cervello... E già non sono una cima, se continua così mi sa che diventerà un impresa mettere due pensieri sensati in fila... Bah, meglio dormire un po' adesso, sperando che il sonno porti consiglio, come si ostinano a dire quei vecchi proverbi del cazzo...-

    Diedi alla donnola la sua ricompensa e poi la lasciai andare per la sua strada. Avendo usato poco meno di metà del mio chakra e questo accelerò il mio addormentamento. Ebbi nuovamente lo stesso incubo di prima, quello del prato incendiato. Ovviamente come prima mi risvegliai, ma questa volta mi riaddormentai quasi istantaneamente. Finalmente fu un sonno privo di incubi, ma questo fatto fu probabilmente conseguenza della sua breve durata. Infatti quando mi destai il sole non si era ancora degnato di fare la sua venuta. La causa del mio risveglio era un improvviso attacco di fame. Decisamente scombussolato riuscii a trascinarmi vicino alla mia sacca e a fagocitare un qualche cibo, di modo da calmare quell'inaspettato appetito. Una volta sfamato cercai di riprendere sonno, ma non vi riuscii in nessun modo. Indispettito, mi alzai e decisi di fare una piccola passeggiata. Mentre camminavo in silenzio, ancora leggermente stordito, fui sorpreso dall'arrivo dell'alba. Di colpo la mia mente riacquisì lucidità, scosso dalla mancanza di tempo. Ritornai in fretta alla mia postazione, però una volta arrivato rimasi fermo immobile, chiedendomi quale sarebbe stata la giusta mossa per dare una scossa all'allenamento, ma ancora una volta nessun responso. Mi sedetti, profondamente amareggiato da quello stallo. La mia mente si alienò in fretta, vagando libera e senza limiti di sorta. In un paio di passaggi il mio pensiero ritornò alla serie di incubi della notte appena passata, concentrandosi in maniera maggiore sull'ultimo di essi. E proprio ripensando ad esso mi balzò in testa un'idea, che sul momento mi sembrò a dir poco geniale.

    -Ma certo! Un genjutsu è proprio come un incendio. Se vieni anche solo sfiorato in breve vai a fuoco e se non riesci a reagire finisci incenerito. Era così ovvio, sono un cazzo di genio...-

    Ero improvvisamente esaltato e cercai subito altri punti in comune tra le due cose, sperando così di poter trovare una via per sfruttare attivamente questa somiglianza. Però purtroppo il mio piano rivelò ben presto il suo limite più grande. Infatti l'idea che genjutsu e incendi si possano assomigliare era una grossissima cazzata. I punti in comune erano pochi, mentre le differenze erano tante e radicali. L'entusiasmo che mi aveva investito, svanì in fretta, sostituito dallo sconforto.

    -Sono la solita testa di cazzo, alla fin fine... Però l'idea di trovare qualcosa a cui paragonare le illusioni non era male... Ma non penso che possa trovare la risposta nel mio incubo... Del resto come può essere utile un sogno in cui io sono una pianta...-

    Risi rumorosamente della mia stupidità, ma poi mi interruppi improvvisamente. Poteva essere che ciò che cercavo era già sotto i miei occhi? Poteva essere che la vita di un genjutsu fosse in qualche modo simile a quella delle piante?

    -In fondo se una pianta nasce da un semplice seme, sepolto nella terra, una illusione parte da un semplice impulso installato in un nemico. Una pianta trae nutrimento dal terreno, e anche il genjutsu, che non è altro che una perturbazione del chakra, si autoalimenta tramite ciò che lo ospita. Mmm, però il genjutsu ha bisogno di un forte aiuto esterno... Mmm... Beh, del resto i fiori in coltura hanno bisogno di essere annaffiati, quindi dipendono dall'esterno. Sì, un genjutsu è come un fiore... Può andare, cazzo! Forse è fatta...-

    Cercai altri punti di contatto, riuscendo a trovare molte similitudini, anche se alcune un po' forzate. Per far crescere forte un fiore è necessario dosare attentamente l'acqua da dargli e l'esposizione al sole, ovvero il flusso del proprio chakra per la costruzione dell'impulso e il lavoro mentale per la modellazione del medesimo. Inoltre questi parametri variano a seconda del tipo di fiore e del terreno in cui va piantato, quindi a seconda della tecnica usata e dell'avversario su cui è usata. Un fiore sano deve essere abbastanza forte e flessibile da saper resistere alle intemperie della natura e allo stesso modo un'illusione deve avere la stabilità necessaria a non crollare di fronte alle azioni normali di un avversario. Era tutto abbastanza azzardato, però sembrava funzionare dannatamente bene. Ero rimasto quasi un'ora a riflettere seduto, tutto esaltato dalle mie deduzioni, quando improvvisamente mi balenò in testa una seplice ma importantissima domanda: "E allora?". Tutto quello aveva davvero importanza? Era in qualche modo utile? Rimasi un attimo spaventato da questi improvvisi dubbi, prima che il buon senso ritornasse a farmi compagnia.

    -Ma vaffanculo, mi faccio sempre prendere troppo dal panico... Certo che è importante! Certo che è utile! Quella storia del dosaggio e anche la stabilità... Senza tutta 'sta stronzata non credo che ci sarei arrivato del tutto... Beh, vediamo di mettere in pratica tutte queste cose astruse...-

    Mi alzai, animato da una rinnovata vitalità. Richiamai di nuovo una piccola donnola e iniziai un allenamento molto simile a quello che avevo eseguito in precedenza. Dovevo trovare il dosaggio ideale per il chakra da far fluire nel nemico e perfezionare la forma dell'impulso. Mi ci volle mezzo pomeriggio per raggiungere quella che sembrava la forma ideale della mia tecnica, anche se relativamente ad un nemico di livello molto basso. Il chakra rimastomi era poco più di un terzo, ma decisi di non proseguire oltre e di fare una lunga pausa condita con un sonnellino. Dopo essermi alzato e aver cenato, decisi di passare a nemici più potenti ed evocai Kamatari. Dovetti fare solo pochi e piccoli aggiustamenti, e dopo tre tentativi, raggiunsi un livello quasi perfetto. Lasciai tornare i due animali nel loro mondo, non prima di averli ricompensati come pattuito. Mi sedetti per terra. Era ancora sera e la giornata di allenamenti sembrava essere giunta al proprio termine naturale. Ero riuscito a diventare un vero esperto dell'"illusione dei corvi" prima del tempo preventivato, cosa dannatamente insolita per i miei standard. Però ora sorgeva un problema non da poco: cosa avrei dovuto fare ora? In fondo avevo ancora un giorno libero e quindi avrei potuto mettere a frutto quel tempo. Del resto di tornare a casa a rilassarmi non se ne parlava neanche, visto che quella pausa mi era stata concessa dal kage in persona. Dovevo assolutamente cercare un modo per rendere utile quell'ultimo giorno. Quindi mi misi capo chino a pensare a qualcosa di sensato, ma ben presto assistetti ad un replay della sera prima. Questa volta a mandarmi KO fu il debito di ore di sonno che avevo contratto la notte precedente. In breve raggiunsi il mondo dei sogni e non lo abbandonai per un bel po'.


    Edited by GIIJlio - 22/8/2011, 01:46
     
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    22.4 INVENTIVA



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    Le prime luci dell'alba mi strapparono impietosamente dal mio riposo. Rimasi un attimo intontito a terra, prima di decidermi ad alzarmi. Non ero ancora in forma perfetta, ma stavo decisamente meglio rispetto al giorno prima. Dopo una piccola corsetta di riscaldamento mi risedetti a fare colazione. Non sapevo per niente come rendere proficua la giornata, quindi pensavo di approfittare di quel tempo per cercare qualcosa.

    -Ho trovato un metodo didattico che sembra funzionare alla perfezione, cos'altro potrebbe servirmi?! Mmm...-

    Cercai a lungo, anche ben oltre il termine del mio pasto, ma fu tutto vano. Mi serviva un parere esterno, ma a chi potevo chiedere? Non c'era nessuno lì e di certo le mie donnole non erano in grado di darmi consigli tecnici. Purtroppo questo era il problema degli allenamenti solitari, ovvero l'impossibilità di confrontarsi con qualcuno sul momento. Era quasi meglio allenarsi con un maestro. Si era molto meno liberi, ma almeno si potevano evitare quelle spiacevoli perdite di tempo. Però io non potevo contare su nessun sensei, al momento. Però non appena questo pensiero mi attraversò il cranio, mi resi conto che in fondo mi sbagliavo. Infatti disponevo ancora del rotolo con gli appunti di Kagetora-sensei, anche se fino ad ora non mi avevano fornito particolare aiuto. Rovistai un attimo nella mia sacca e trovai il documento ricercato, leggermente inumidito. Iniziai a leggerlo con attenzione, cercando un qualsiasi punto utile. Ci misi una buona ventina di minuti a finire di leggere tutto, ma non avevo trovato nulla.

    -Cazzo, non ci credo che in tutto questo malloppazzo non ci sia nulla di interessante...-

    Decisi di non arrendermi e rileggere almeno un'altra volta il tutto. E la mia determinazione diede i suoi frutti. Fui attratto dalla seconda frase, che spiegava appunto quanto egli non fosse in grado di darmi consigli diretti su come procedere.

    CITAZIONE
    [...]
    Purtroppo non esiste un metodo didattico convenzionalmente accettato per migliorare la propria abilità nelle illusioni nè tantomeno esistono particolari regole precise per creare nuove tecniche illusorie. Proprio per questo motivo dovrai cercare tu stesso il tuo modo personale di allenamento.
    [...]

    In particolare ciò che mi colpì era la parte in cui citava la possibile invenzione di nuove tecniche. Non vi avevo mai pensato più di tanto, ma era ovviamente creare nuove personali illusioni, come qualsiasi altro tipo di jutsu. Purtroppo, vista la mancanza di un metodo convenzionale, non avevo la minima idea di come procedere, quindi prima di poter iniziare anche solo a pensare alle tecniche, dovetti cercare un metodo almeno vagamente plausibile. E per procedere usai la similitudine che avevo trovato il giorno prima, sperando di non trovare strani difetti in corso d'opera.

    -Il punto chiave è la forma dell'impulso, il seme. Prima devo trovare quello e poi credo che basti collegarlo ad una serie qualsiasi di sigilli e il gioco è fatto. Poi una volta che il seme è creato e piantato, si può iniziare a lavorare con la mente, per reggere l'illusione e migliorarla. Sembra persin troppo facile messo così, ma visto che è l'unica idea che mi viene in mente, se troverò difetti mi basterà migliorarli pian piano in corso d'opera...-

    Come sovente ero molto ottimista immotivatamente, facilone probabilmente. Però sono sempre stato tremendamente testardo, quindi una volta messomi in testa un'idea non c'è modo di deviarmi da essa. Per prima cosa cercai di trovare una illusione che potesse andare bene, finendo per trovarla dopo un quarto d'ora di idee insulse e ridicole. L'idea era molto basilare e fumosa: fare vedere una esplosione di un oggetto al nemico, per poi nascondergli la presenza del medesimo per un po'. Questa nuova idea mi esaltò notevolmente, visto che se fosse andata in porto, avrebbe significato aggiungere una utilissima freccia al mio arco. Combinando questa nuova tecnica con la mia innata avrei potuto fare faville.

    -Bene, rimbocchiamoci le maniche... Partendo dai punti degli impulsi che si occupano dei vari sensi e delle varie particolarità nell'"illusione dei corvi", potrei creare un impulso vagamente simile come scheletro base, cercando di modificare nei punti chiave in modo da poter creare quella cosa che avevo in mente...-

    Ripassai mentalmente la composizione dell'impulso del genjutsu dei corvi, che ormai conoscevo più che a memoria, visto che lo avevo ripetuto una miriade di volte. Puntai a modificare un punto alla volta tutte le parti principali, mantenendone l'ossatura. Però senza saperne i risultati quel lavoro era totalmente inutile, quindi ancora una volta ebbi bisongo di richiedere l'aiuto delle donnole. Una volta chiamato in campo un piccolo esemplare, attivai l'innata e creai due pettirossi d'argilla. Poi feci assistere alla donnola ad una esplosione, di modo che ella potesse avere un qualcosa a cui paragonare ciò che avrebbe visto all'interno dell'illusione. Fatto ciò dovevo trovare una serie di sigilli da usare per poter inviare il prototipo di impulso al nemico. Come primo tentativo usai i simboli usati per l'"illusione dei corvi", invertendo semplicemente gli ultimi due. Sentii che venne impastato solo metà del chakra che avevo preparato e questo voleva dire che la tecnica era fallita, fatto confermatomi anche dalla donnola. Era chiaro che avevo sottovalutato la questione dei sigilli, ma avevo poco da disperare, visto che la giornata era ancora lunga. Ripravai una seconda volta, poi una terza, cambiando ad ogni tentativo la serie, ma continuando ad anagrammare le solite posizioni. Al quinto tentativo la cosa migliorò, sintomo che stavo avvicinandomi ad una scelta soddisfacente. E infatti al tentativo successivo raggiunsi ciò che cercavo, riuscendo così a trasmettere l'impulso. Però questo non era per niente pronto. Ci vollero altri due tentativi prima di ottenere qualcosa vagamente simile ad un esplosione. Ero finalmente sulla via giusta, anche se questo mi era costato una buona parte del mio chakra.

    -Beh, a 'sto punto penso mi convenga tirare ancora un po' la corda, visto che il mio tempo è limitato... In fondo cosa potrà mai succedermi?!-

    Feci ancora un paio di tentativi e migliorai, seppur di poco, la qualità della riproduzione della deflagrazione. Però la mia stanchezza si acuì oltre le mie aspettative. Non avrei mai pensato di pagare così caro per due soli tentativi. Ero ancora una volta allo stremo delle mie forze, riuscendo a malapena a trovare l'energia per stendermi senza crollare e per chiedere alla donnola di non andarsene. Mi risvegliai parecchio tempo dopo, scortato da una forte sensazione di nausea. Rimasi ancora sdraiato un paio di minuti prima di decidermi ad alzarmi, scelta che si rivelò poco positiva. Infatti non appena recuperai la posizione eretta vomitai copiosamente. La mia testa girava ad alta velocità e il mio cervello non riusciva a formulare pensieri compiuti. Dopo un po' di tempo riuscii a capire di avere bisogno di bagnarmi la faccia, quindi mi trascinai fino al fiumiciattolo lì vicino. Dopo una buona decina di minuti il mio malessere si era affievolito e decisi di tornare indietro. Una volta arrivato al grande faggio vidi la grande pozza di vomito, quindi presi le mie poche robe e spostai il mio campo base una decina di alberi più distante. Una volta arrivato presi dalla sacca il cibo per me e per la donnola, la quale aveva assistito stupita al mio malore. Dopo il pranzo decisi di fare ancora una pausa di trenta minuti e poi di tornare al lavoro.

    -Devo andarci piano... Non posso tornare al lavoro ridotto a straccio, soprattutto visto che sono ad un buon punto e non ho poi tutta 'sta fretta...-

    Finita la pausa, riniziai l'allenamento da dove lo avevo lasciato. Ero arrivato a riuscire a creare delle esplosioni mediamente credibili, anche se poi non ero in grado di nascondere più di tanto la presenza dell'oggetto in questione. Infatti le poche volte che il pettirosso veniva celato con successo, ai suoi primi movimenti la copertura veniva meno, rivelandone esattamente la posizione e rendendo quindi inutile tutta la tecnica. Quindi dovevo proprio migliorare questo punto, visto che era il punto chiave della mia idea. Per farlo quindi era necessario rendere più forte la parte dell'impulso che era legata a questo particolare. Questo poteva rendere un po' meno precario il nascondiglio dell'oggetto, però il resto dovevo farlo con la concentrazione e con il lavoro mentale. Una volta individuato il procedimento, tutto quello che dovevo fare era tentare e valutare i risultati. Dopo un po' di tentativi i miglioramenti furono notevoli e questo voleva dire che la via che avevo intrapreso era quella giusta. Continuai così ancora per un po', fino a quando il mio chakra non si trovò più o meno ad essere metà di quello iniziale.

    -Meglio stopparci qui e fare un paio di ore di pausa... Vorrei tornare a Takumi intero, se fosse possibile...-

    Mi sedetti e iniziai a parlottare con la donnola. Dopo aver discusso per un bel po' del più e del meno, il discorso cadde sulla tecnica. Chiesi alla donnola un suggerimento per il suo nome, così tanto per fare due chiacchiere, anche se non ritenevo minimamente importante la questione. L'animaletto propose qualcosa legato ai draghi, visto che la tecnica a suo dire mi permetteva di nascondermi, per poi incenerire il nemico col mio fiato infuocato. Trovai il paragone poco azzeccato, però l'idea di usare i draghi nel nome non era male.

    -Mmm... Visto il discorso di ieri potrebbe essere "Fiore del Drago"... Mmm, perchè no? Mi suona abbastanza figo e anche se non c'entra nulla poco importa. In fondo è soltanto un nome...-

    Ringraziai la donnola per l'idea e poi decisi di mettere qualcosa sotto i denti, per poi fare un ultima tornata di allenamento. Dopo aver cenato insieme alla piccola donnola, mi alzai e ripresi le pratiche che avevo interrotto qualche ora prima. La via che avevo intrapreso portava ad un lento ma costante miglioramento, ma c'era ancora un grosso problema con quella tecnica. Infatti la stabilità era molto bassa e non riuscivo quasi mai a farla durare abbastanza tempo. Era semplicemente troppo debole per sopravvivere e se non trovavo un rimedio, questo avrebbe mostrato la sua definitiva inutilità. Mi ci volle un po' per trovare la soluzione, aiutandomi sempre con la similutidine floreale.

    -Mmm, se il fiore è troppo secco per sopravvivere, magari potrebbe bastare innaffiarlo di più... E questo vuol dire che forse aumentando il chakra che uso questo problema verrà meno...-

    Raddoppiai la dose di chakra che stavo usando e in effetti questa mossa fece la differenza. Nei due tentativi che seguirono riuscii ad eseguire delle illusioni molto credibili e forti. Naturalmente la tecnica era ancora da mettere a posto e molti dei dettagli di essa mi erano ancora ignoti. Però a grandi linee potevo dire che la tecnica era stata creata con successo. La messa a punto poteva aspettare, soprattutto ora che conoscevo un metodo abbastanza buono per compierla. Era decisamente ora di terminare lì il mio allenamento. Il mio chakra rimanente era circa due terzi dell'originale, quindi preferivo conservarlo tutto per il mio viaggio. Diedi l'ultima delle porzioni di polpettine alla donnola e poi la congedai. Dovevo davvero essere grato a quei bocconcini di carne, visto che era anche grazie a loro che ero riuscito a fare così tanti progressi.
    Presi la mia sacca e imboccai il sentiero che mi avrebbe riportato al mio villaggio in poco tempo.

    -Sarà quasi un trauma tornare alla confusione della città, dopo esser stato alla calma dei boschi per tutto questo tempo. Però d'altra parte necessito proprio un po' di contatto umano... Sono passati solo quattro giorni, ma sono sembrati un eternità. Anche per colpa di quella tortura a cui mi sono sottoposto. Mi manca il mio trantran quotidiano, anche se non pensavo che l'avrei mai detto.-

    Quando oltrepassai le mura di Takumi erano circa le dieci, quindi le strade non erano più di tanto affollate. Raggiunsi in fretta casa mia e mi buttai sul letto. Ero stanco e il giorno dopo avrei dovuto alzarmi presto per andare a fare rapporto dal kage e prendere una nuova missione. Ero tornato alla vita di tutti i giorni.


    CITAZIONE
    Tecnica utilizzata:

    Tatsu no Hana(Fiore del Drago)
    Tipo:Genjutsu
    Livello C
    Illusione che agisce direttamente sui cinque sensi dell'obbiettivo, il quale assisterà all'esplosione di un'oggetto o un piccolo essere vivente scelto dall'utilizzatore della tecnica. Ovviamente questo scoppio non sarà effettivo, ma la realisticità della scena sarà molto alta e coinvolgerà tutti i sensi dell'obbiettivo, modificando leggermente anche l'ambiente circostante sempre all'interno dell'illusione. In seguito il ninja colpito non sarà in grado di percepire in alcun modo ciò che è esploso, per un periodo di tempo massimo di tre turni, al termine dei quali l'illusione si scioglierà istantaneamente. Non appena la distanza fra il ninja colpito e l'oggetto selezionato si ridurrà a tre metri o meno l'illusione verrà sciolta automaticamente. La tecnica richiede abbastanza concentrazione, quindi durante il suo mantenimento l'utilizzatore vedrà i suoi parametri di Riflessi e Agilità ridotto del 20% e quello della Precisione ridotto del 75%. L'utilizzatore non potrà scegliere oggetti più grandi di cinque metri, nè esseri viventi più grandi di un metri.
    Costo:40
    Costo di mantenimento:10 a turno

     
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