Allenamento Innata: Manipolazione Argilla

Saruwatari Kamizurui

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  1. .|Ye|.
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    CITAZIONE
    Apprendere Manipolazione dell'Argilla, per Saruwatari Kamizurui

    Schema dei post: L'allenamento andrà fatto da solo, descrivendo i vari giorni dell'allenamento; i giorni devono essere obbligatoriamente 4. Il post deve essere di almeno 50-60 righe circa.
    Clima:
    Primo giorno: Temperato, piovoso.
    Secondo Giorno: Fresco, piovoso.
    Terzo Giorno: Temperato, soleggiato.
    Quarto Giorno: Temperato, soleggiato.
    Luogo: Paese del Fiume

    Inizialmente partirai dal tuo Villaggio, Takumi, racconta la tua partenza e prosegui nel descrivere il paesaggio in cui ti troverai a doverti allenare. Prosegui descrivendo i tuoi metodi di allenamento per apprendere la Manipolazione dell'Argilla. Descrivi eventuali ostacoli e difficoltà. Buon apprendimento.

     
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    5.0 PROLOGO



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    Tutto iniziò una notte piovosa. Non era certo un giorno qualunque. Era il giorno dopo la mia promozione a genin. Era quindi una notte di festa. Mi trovavo a bere con calma in un piccolo locale alla periferia del mio villaggio. Portavo in bella mostra il mio coprifronte, orgoglioso della mia promozione. Avevo già bevuto un sacco e avevo anche offerto agli altri avventori. Avevo speso quasi tutti i miei soldi, ma ormai ciò non aveva importanza. Non era tempo di essere tirchi, ora che avevo un lavoro e la mia vita iniziava a girare per il verso giusto. Mi alzai e andai verso il bagno. Un uomo mi seguì, ma non ci diedi peso, sovraeccitato come ero. Aprii la porta delle toilette, e mi diressi verso un baqgno, ma una mano mi fermò. Mi girai barcollando, e vidi un grosso omaccione, col volto coperto da una sciarpa o qualcosa di simile. Aveva solo gli occhi scoperti. L'avevo già visto dentro il locale. Mi aveva colpito perchè non si era scoperto il capo nemmeno per bere. Gli avevo anche offerto da bere ed egli aveva ringraziato pacatamente, non scomponendosi minimamente di fronte alla mia ebbra esuberanza. Ora questo oscuro personaggio era di fronte a me e mi voleva parlare:

    -Piacere, ragazzo. Prima sbraitavi qualcosa sul fatto che volevi la forza per proteggere il tuo villaggio e la tua vita. Io posso dartela la forza. Lo vuoi il potere? Lo desideri?-

    I suoi grossi occhi vitrei mi fissavano. Si aspettava una risposta, ma in quel momento facevo fatica a capire il suo discorso. Non ne ero semplicemente in grado, visto il tasso alcolico nel mio sangue. Al momento mi sembravano parole senza senso. La mia faccia probabilmente gli sembrò dubbiosa, perchè egli continuò il suo discorso, ridacchiando un po'.

    -Hahaha, non fare quella faccia, bambino. Mi sei simpatico, mi ricordi me agli inizi. Prendi questo...-

    Tirò fuori dalla tasca una piccola siringa e me la porse. La osservai perplesso per un po'. Ero confuso, ma non mi sembrava certo una buona idea. Ripensandoci adesso,anche da sobrio avrei cercato di declinare gentilmente l'offerta. Ma dopo una lunga serata di bevute la mia gentilezza era sparita, così come le mie abilità oratorie. Diedi uno schiaffetto alla mano protesa dell'uomo, ma la siringa non gli sfuggì. Poi biascicai qualcosa, inveendo contro di lui.

    -Chi cazzo sei? Che vuoi da me? Vattene via!-

    Questo era quello che volevo dire, ma sono sicuro che le parole uscite dalla mia bocca furono storpiate. L'uomo scoppiò a ridere per un brevissimo momento. Quello è l'ultimo ricordo chiaro che ho della serata. Non so di preciso cosa sia successo dopo. So solo che in pochi secondi l'uomo mi atterrò, scoprendo il mio braccio.

    -Ricorda che lo faccio per te, amico. Un giorno mi ringrazierai...-

    Mi infilò l'ago nel braccio. Non sentii alcun dolore, ma vidi il contenuto della siringa svuotarsi pian piano. Finita la procedura, l'uomo mi prese sulle spalle.

    -È l'ora della nanna, piccolo mio...-

    Un leggero, ma ben assestato colpo alla testa, e persi i sensi.


    CITAZIONE
    OT Non so se questo post viola qualche regolamento o contiene grossolani errori, tipo l'utilizzo di un Png, ma era l'unico modo di spiegare come ho ottenuto le due bocche sulle mani. Se devo rifarlo vi pregherei di avvertirmi. Questo post non andrebbe contato tra i 4 giorni, quindi dal prossimo post inizierebbe il vero e proprio allenamento. Grazie mille :asd: . OT

     
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  3. baratta
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    SPOILER (click to view)
    No il post va bene come struttura.L'unica cosa sarebbe la lunghezza.Io ho contato 27 righe.So che hai scritto in piccolo quindi sarebbero all'incirca 40 righe,ma una cosa buona sarebbe fare post sulle 50 righe.Per questo post ok se non riesci ad aggiungere altro.I prossimi cerca di articolarli un po' di più.
     
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    5.1 IL POTERE



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    Era mattina. Il lento battere della pioggia sul mio tetto mi svegliò. Avevo mal di testa, tipico di un dopo-sbronza, ma questa volta c'era qualcosa di più. Provavo un tremendo dolore ai palmi della mano. Ancora assonnato mi alzai, sedendomi sul mio letto e guardai le mia mano. Aveva una fessura nel mezzo del palmo. Affianco ad esso scorreva un rivolo di sangue ormai secco.

    -Ma che cazz!!-

    Guardai subito anche la mano sinistra e vidi la stessa cosa. Non riuscivo a capire cosa succedeva. Cercai la memoria del giorno prima, ma tutto era offuscato e non trovavo il motivo della mia ferita. La testa mi stava scoppiando ed ero estremamente nervoso.

    -AAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!-

    Il mio urlo squarciò la quiete del mattino. Respiravo affannamente, mentre cercavo con immensa fatica di pensare al da farsi. Andare all'ospedale sembrava la scelta più logica, ed ero pronto. Ma nella mia stanza sentii un rumore improvviso, come di una sedia spostata. Guardai verso il tavolo e vidi l'uomo del giorno prima. Mi tornò in mente gran parte della serata precedente. Ricordavo di essere andato in bagno e che egli mi aveva aggredito. Della siringa in quel momento non rimembravo nulla, ma ero talmente nervoso che scoppai nuovamente:

    -Chi ca...-

    -Zitto! Vedo che ti sei svegliato con la luna storta, eh? Non ti ricordi di ieri sera? Sai, dovresti smetterla di bere se ti fa questo effetto... Beh, forse questo ti rischiarerà la mente...-

    Mi mostrò la siringa e gran parte della serata riemerse dall'oblio. Scoprii di scatto la mia spalla e vidi il segno lasciato dalla puntura.

    -E questo cosa dovrebbe essere?-

    -Il tuo destino!-

    Lo guardai con aria interrogativa, sempre a muso duro, data la mia incazzatura. Di qual destino parlava? Cosa voleva da me un personaggio del genere? Volevo una risposta chiara e la volevo subito.

    -Tra quattro giorni morirai...-

    Mi alzai di scatto. Quelle parole giungevano improvvise e inaspettate. Ero fuori di me dalla rabbia. Stavo per attaccarlo con tutte le mie forze, quando egli continuò la sua frase.

    -A meno che... A meno che tu non riesca a controllare questo potere che ti ho dato...-

    Lo guardai attentamente. Era calmo, dannatamente calmo. Non riuscivo a tranquillizzarmi.

    -Chi sei tu? Perchè lo hai fatto?-

    -Non puoi sapere chi sono. Invece il motivo te l'avevo già detto. Mi ricordi me stesso un paio di anni fa. Tutto qui...-

    Mi misi le mani in faccia e buttai la schiena sul letto. Perchè stava succedendo proprio a me? Perchè non potevo essere un normale ninja come tutti gli altri? Mi rialzai di scatto guardando l'uomo. Non avevo tempo da perdere.

    -Fanculo! Fanculo! Ehi tu! Dimmi cosa devo fare per controllare 'sto potere!-

    -Bene bene, questo è lo spirito, ragazzino. Dovrai fare un allenamento lontano da tutti. Qui in questo rotolo ci sono le spiegazioni degli esercizi che dovrai fare. Il primo giorno sarà tutto incentrato nel fare uscire il vero potere dalle mani. Questo è il risultato che dovrai ottenere...-

    Detto questo tolse le bende da una delle due mani e me la mostrò. Aveva una fessura nel palmo come quelle mie, ma da essa usciva una lingua, che si contorceva dotata di vita propria. Avevo già visto una cosa del genere da qualche parte, ma non sapevo dove.

    -Bene, adesso mi sa che è ora di andare... Prendi la pergamena e quel sacchetto lì sul tavolo e vai!-

    -E tu? pensi forse di restare qui?-

    -No, tranquillo. Ho una missione da compiere qui a Takumi. Ci vediamo tra quattro giorni qui. Vedi di non morire.-

    Senza darmi il tempo di replicare aprì la porta e uscì. Ero molto confuso sull'accaduto, ma ero certo che il tempo che avevo era troppo poco. In passato mi ero dimostrato molto lento nell'apprendimento, perciò non potevo sprecare neanche un secondo. Presi i materiali necessari e partii. Per prima cosa dovevo trovare un posto isolato da tutti. Cosa assai facile nel Paese del Fiume, pieno com'è di boschi rigogliosi e non ancora colonizzati dall'uomo. Camminai tranquillo fino alla porta del villaggio. Takumi dormiva ancora, cullata dal dolce rumore della pioggia leggera. E mentre tutti riposavano io dovevo faticare. In fondo era per loro, per la mia gente, che volevo la forza. Aumentai il passo ed uscii dal villaggio. Presi un piccolo sentiero e proseguii per qualche decina di kilometri. Appena sentii di essere abbastanza lontano, mi addentrai nella fitta boscaglia. L'unico rumore era quello delle goccie che si infrangevano sulle foglie e anche la fauna sembrava totalmente assente. Appoggiai il rotolo e il sacchetto sotto un albero e mi sedetti. Iniziai subito a leggere ciò che era scritto nella pergamena.

    CITAZIONE
    Il nome di questa arte è "Manipolazione dell'argilla". È estremamente potente se la si sa usare. Ma per prima cosa devi riuscire a capire il potere. Dovrai obbligatoriamente riuscire a liberarlo entro la fine della giornata. Il tuo compito è di concentrarti e far scorrere il flusso del chakra nelle tue mani, cosicchè esse possano mostrare il loro vero aspetto. Non sarà un processo facile e potrebbe richiedere molto tempo. Ti consiglio però di non continuare quest'allenamento per più di quattro o cinque ore di seguito, perchè ciò potrebbe avere effetti collaterali gravi. Dovrai fare pause di almeno un'ora tra un tentativo e l'altro. Durante queste pause potrai fare ciò che più preferisci, ma ti consiglio di non sforzare troppo il tuo corpo. Questo è tutto per il primo giorno, nelle pagine successive troverai il resto della spiegazione. Buona fortuna, ragazzino.

    -Mi sembra tutto abbastanza chiaro... E nemmeno troppo difficile per adesso... Vediamo di iniziare subito, che così magari riesco a metterci persin meno di 4 giorni...-

    Richiusi il rotolo ed iniziai l'allenamento. Prendendo la massima concentrazione di cui ero capace, cercai di lasciare fluire il chakra all'interno del mio corpo, concentrandolo maggiormente sui palmi delle mani. Inizialmente non sentii nulla, ma dopo circa un'ora di pratica, l'apatia in cui ero caduto fece spazio ad una nuova sensazione, il dolore. Le mani mi bruciavano, le sentivo scoppiare, pulsare senza soluzione di continuità. Era difficilissimo mantenere un minimo di concentrazione, ma vi riuscii, grazie alla calma dell'ambiente che mi circondava. Ma non durò. Erano passate circa tre ore, quando il dolore era troppo e dovetti smettere. Non potevo continuare oltre. La testa mi stava per esplodere per il dolore agli arti. Il primo tentativo si era dimostrato un totale fallimento. Non solo non avevo fatto progressi, ma avevo persino tastato il limite delle mie possibilità, ben sotto le previsioni dell'uomo che aveva scritto la pergamena. Mi alzai in piedi. Avevo fame, probabilmente saranno state l'una o le due. Presi i miei oggetti e feci qualche passo, alla ricerca di un fiume. Lì avrei potuto bagnarmi la faccia e cercare di pescare. Ci misi una mezz'oretta per trovarlo, dopodichè sciacquai la mia faccia e cercai di prendere un pesce. Durante gli anni passati, nel mio girovagare, avevo sviluppato una discreta tecnica di pesca in piccoli torrenti, ma data la pioggia costante degli ultimi giorni, la corrente del fiume era un po' impetuosa. Non si vedeva nessun tipo di pesce. Osservai per una decina di minuti, poi lasciai perdere.

    -Per adesso niente pranzo... Un po' di digiuno non mi ha mai fatto male... Adesso mettiamoci di nuovo sotto... Non sarà passata un'ora precisa, ma almeno il dolore è passato...-

    Mi sedetti e ripresi l'allenamento. Con calma inizia a far scorre l'energia per il corpo. Il dolore arrivò presto, prefino più presto della prima volta, ma a differenza di prima questa volta io ero preparato e riuscii a mantenere la concentrazione. Riuscii a sopportare il dolore per circa 5 ore, quando mi sentii quasi svenire e dovetti abbandonare la prova. Durante il secondo tentativo qualcosa sembrava essersi mosso. Sentivo qualcosa di strano nei palmi delle mie mani. Sentivo una forza estranea agire in essi, che contrastava con me. Iniziai a intuire quale fosse il mio compito, ma l'interruzione improvvisa mi obbligò a posticipare la questione. Il pomeriggio sembrava finito, ma date le nubi che coprivano il sole, non ne potevo avere la certezza.La fame che prima era leggera, adesso non lo era più di tanto e quindi diventava un problema non del tutto trascurabile. Problema che però si risolse da solo. Una piccola lepre si stava dissetando al fume, a pochi metri da me. Probabilmente non aveva neanche notato la mia presenza, dato lo stato di assoluta immobilità in cui ero prima. Senza neanche alzarmi estrassi un kunai e lo lancia alla mia preda, che venne infilzata letalmente.

    -Mi dispiace... Ma è così che gira il mondo... Chi è debole non può far altro che soccombere a chi ha il potere...-

    Lavai il sangue dall'arma e mi preparai ad accendere il fuoco. Con immensa fatica riuscii ad ottenere una piccola brace su cui scaldare il piccolo roditore. Dopo il pasto molto frugale riniziai il mio allenamento. Fu esattamente come l'ultima volta, il dolore e la strana sensazione alle mani. La forza estranea stava di nuovo combattendo contro di me, in uno scontro di energia. Il mio chakra stava impazzendo, ma riuscii a mantenere la calma e a continuare. Questo confronto stava portado al limite il mio corpo, ma non potevo abbandonare ora. Resistetti. Resistetti a lungo, fino a quando non sentii le prime avvisaglie della vittoria. Quella forza, una volta estranea, ora stava fondendosi con me piano piano. Il processo fu lento e la resistenza per niente debole, ma alla fine riuscii a dominare il potere. Le ferite sulle mie mani stavano prendendo vita. Si trasformavano. Dalle fessure spuntarono delle lingue. Avevo delle bocche sulle mani, così come prevedeva il mio allenamento.

    -Ce l'ho fatta... Ho finito la prima parte in tempo... Sono riuscito a risvegliare il potere... Posso farcela a dominarlo...-

    Mi lasciai cadere all'indietro. Gli occhi mi si stavano chiudendo da soli. Ero esausto. Mi addormentai lì sul posto in poco tempo.


    SPOILER (click to view)
    @baratta: Il post 5.0 non contava nei 4 e volevo farlo persino più corto :asd: . Dovevano essere solo due righe di prologo, ma poi mi è uscita quella roba :asd: .


    Edited by GIIJlio - 13/9/2010, 10:03
     
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    5.2 TALENTO NATURALE



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    Mi svegliai intontito e ci misi un attimo a ritornare alla realtà. Mi era già capitato spesso di passare le notti in mezzo al nulla in passato, ma in quel caso era stato nel Paese del Fuoco, che presentava una differenza notevole: il clima. Infatti il caldo tepore che accompagnò quei tristi e deliranti mesi era notevolmente diverso dall'umido gelo che provavo al mio risveglio. Probabilmente aveva piovuto senza interruzioni tutta la notte e il riparo parziale dell'albero nonaveva fornito una copertura adeguata per il mio corpo, che adesso era letteralmente fradicio. Per fortuna gli unici due oggetti che mi ero portato dietro erano rimasti più o meno asciutti. Pensai subito di mettermi al lavoro, ma poi mi resi conto che ciò sarebbe stato impossibile date le mie condizioni fisiche. Perciò decisi di fare una piccola corsetta di riscaldamento, di modo da sgelare i miei muscoli intorpiditi. Mi tolsi giacchetta e maglietta e li appoggiai vicino all'albero. Iniziai con calma a corricchiare a petto nudo, seguendo il corso del fiumiciattolo. Le gocce che leggere si posavano sulla mia pelle, il dolce suono dell'acqua che cadeva e scorreva contemporaneamente, l'aria frizzantina del mattino che accarezzava il mio corpo e il calore del moto che rinfrancava le mie membra. Fu come rinascere. Passai una mezz'ora così, prima di decidere di tornare indietro per iniziare l'allenamento.

    -Decisamente magnifico! Lo voglio rifare assolutamente!! Però prima devo guadagnarmi la mia sopravvivenza...-

    In un altra mezz'ora tornai al mio accampamento. Era mattina inoltrata ormai. Presi il rotolo e lo aprii alla seconda sezione.

    CITAZIONE
    Se stai leggendo questa parte vuol dire che sei riuscito a risvegliare il tuo potere, quindi ti devo fare i miei complimenti. Adesso inizieremo a sviluppare le vere potenzialità delle bocche che si sono sviluppate sulle tue mani. Il materiale che ti ho dato in quel sacchetto è argilla, come spero tu abbia intuito. E immagino non fosse neanche impossibile capire che saranno proprio queste due nuove bocche a "manipolarlo", attraverso l'uso anche del chakra. La particolarità diquesta arte che stai imparando è di poter fare esplodere ciò che tu creerai. Le tecniche che utilizzerai sono di elemento Doton, perciò se non possedevi già l'affinitàa questo elemento, lo avrai ottenuto grazie alla puntura. A definire l'abilità di un utilizzatore dell'argilla è la capacità di creare modellini sempre più grandi e di causare esplosioni di natura maggiore. Inoltre le tue creazioni avranno le caratteristiche naturali degli animali che raffigureranno, sempre che tu sia abbastanza abile. Questa è una spiegazione abbastanza completa del tuo nuovo potere. Adesso passiamo a quello che sarà il vero e proprio allenamento, da completare assolutamente entro oggi. Dovrai iniziare a prendere confidenza con le abilità delle bocche sui tuoi palmi e riuscire a comandarle correttamente. Dovrai inoltre riuscire a detonare le tue creazioni con l'uso del chakra. L'allenamento di oggi verrà diviso in due parti. Per prima cosa fai fluire il chakra nelle due bocche per attivare l'innata, poi infilagli dentro una parte di argilla e cerca di comandare la manipolazione del materiale. Nella prima parte dell'allenamento non servirà impastare l'argilla con il chakra, e i modellini che creerai potranno essere riusati. Per iniziare conviene cercare di manipolare figure facili come priamidi, cubi o coni. Inizialmente riscontrerai notevoli difficoltà, ma in breve dovresti riuscire ad ottenere un buon controllo su queste due nuove parti del tuo corpo. Non dovrai sforzare troppo le due bocche, poichè esse non hanno ancora grande resistenza. Così come è valso per ieri, anche oggi ogni 4 o 5 ore di allenamento dovrai fare almeno un'oretta di pausa. Buona fortuna per la prima metà del tuo odierno allenamento.

    -Quindi diventerò un fottuto dinamitardo... Non che lo abbia scelto però non mi sembra proprio pessima come abilità... Adesso mettiamoci sotto!-

    Presi il sacchetto e estrassi una parte della materia presente in esso. Feci fluire l'energia nei due palmi delle mani, riuscendo dopo qualche tentativo ad attivare l'innata. Non avevo ottentuo ancora un buon controllo sul risveglio dell'abilità, ma ero più che convinto che questa capacità sarebbe migliorata con l'esercizio. Lasciai che le lingue prendessero l'argilla, infilandola nelle cavità orali. Iniziarono a lavorare internamente quel materiale. Cercai di comandare l'operazione, ma questa sfuggiva al mio controllo. Cercavo di guidare le lingue nella produzione di piccoli cubetti di argilla, ma queste agivano di propria iniziativa e sentivo che la materia stava assumendo un'informe natura. Cercai di farle uscire dai miei palmi, riuscendoci solo dopo un paio di minuti. Quello che uscì fu un ammasso appallottolato di argilla, che buttai a pochi metri da me. Il primo tentativo era stato un disastro, però non potevo dargli troppa importanza. Presi un pezzo più piccolo di materiale e lo infilai nella sola bocca destra. Dovendo concentrarmi solo su una parte ero convinto di poter ottenere un maggior controllo. Sentii l'argilla venire trascinata all'interno della mia mano e la lingua che la attorniava avida. Essa sembrava avere una volontà ancora distaccata dalla mia e non sembrava assolutamente intenzionata a obbedirmi. Cercai di infondergli l'ordine di trasferire all'argilla una forma simile ad un cubo, ma senza alcun successo. Mi sentivo come un ubriaco che tenta di convincere le sue gambe a riportarlo a casa, finendo irrimediabilmente ogni volta a sbattere il muso contro il pavimento. Nella mia situazione neanch'io sarei riuscito a tornare a casa, se avessi fallito questo allenamento. Provai a fare un ultimo tentativo, ma la forza di volontà dei nuovi membri del mio organismo era ferrea. Non mi riconoscevano ancora come padrone. Buttai anche il frutto del secondo tentativo e partii di nuovo, questa volta utilizzando la mano sinistra. Il risultato fu uguale. Il prodotto finale non aveva nulla di cubico e la lingua agiva totalmente di sua iniziativa. Era passata già passata un'ora dall'inizio della prima sessione. Persistetti nei tentativi per circa altre quattro ore, senza perseguire alcun tipo di risultato. Prima di prendere l'immeritata pausa, contai i piccoli mucchietti di argilla. Erano una dozzina.

    -Beh, lui ha scritto che era molto difficile... Però anche che ci sarei riuscito "in breve"... Quindi mi sa che sono già in ritardo coi tempi...-

    Mi sedetti con calma e fissai il cielo, da cui cadevano ancora gocce di una persistente pioggia. Era ormai pomeriggio inoltrato, lo si capiva dall'aria. Non potevo sprecare tempo, ma neanche continuare quell'infruttuoso allenamento. Pensai un paio di minuti a come rendere utile quella pausa di un'ora, ma non riuscii a trovare nulla di sensato, perciò rimasi semplicemente sdraiato a riposare, pensando in silenzio. Passò pressocchè il tempo stabilito e potei quindi riniziare ad allenarmi. Non ero riuscito a trovare un modus operandi che mi permettesse di ottenere più velocemente il mio obbiettivo. Quindi mi misi testardamente a ripetere l'esercizio provato in precedenza. Le prime tre volte mostrarono progressi quasi nulli. Ma dal quarto tentativo qualcosa cambiò. Infatti sentii decisamente che la lingua stava cedendo. La sua resistenza era molto minore. Riuscivo ad influire sulle sue azioni. Ma ciò fece venire a galla un altro problema. Infatti anche se ora riuscivo a fargli fare quello che volevo, era comunque difficile fare qualcosa di sensato. Non riuscivo a fare i movimenti giusti, a modellare l'argilla in maniera decente. Forse quel potere non faceva per me fin dall'inizio. Non ero mai stato abile con i lavori manuali, perchè avrei dovuto diventarlo adesso? A dirla tutta un motivo ce l'avevo, e anche il più importante: la sopravvivenza. Perciò continuai a testa bassa a lavorare. Il controllo si faceva sempre più facile e pian piano iniziavo pure ad avvicinarmi alla creazione di un cubo. Mi ci vollero altri tre tentativi per raggiungere una forma pienamente accettabile. Quindi passai a provare con piccole piramidi. Provai anche a lavorare con entrambe le mani. E funzionò. Avrei voluto continuare, però erano ormai scadute le cinque ore circa, che definivano la massima lunghezza della mia fatica. Infatti le mie bocche erano ormai più lente, sicuramente provate dal continuo esercizio. Era quasi sera e in teoria avrei dovuto avere fame, però non era così. Il mio stomaco si era di nuovo abituato al digiuno e non avevo minimamente voglia di mettermi a cercare il cibo. Perciò replicai ciò che avevo fatto prima e mi sedetti a riposare e pensare sotto l'albero. Era da un po' di tempo che ero sempre indaffarato, con l'accademia e l'esame e non avevo avuto più tempo per riflettere da solo. E neanche ora ne avevo molto, ma quella piccola toccata fuga rinfrancò la mia anima. Riniziai l'allenamento con tutt'altro piglio, deciso. Sapevo una volta di più che il tempo stringeva. Attorno a me infatti il buoi stava lentamente prendendo piede e io dovevo ASSOLUTAMENTE terminare il programma del secondo giorno. Quando non hai opzioni di solito riesci a tirare fuori il meglio di te, ma io avevo una certa naturale predisposizione al fallimento, che solo da poco sembrava superata. Ma a quanto pare non del tutto. Infatti le tre ore che seguirono portarono solo ad un consolidamento dell'abilità della manipolazione, che ormai padroneggiavo pienamente. Davanti a me si trovavano una ventina ormai di cubi, piramidi, coni, cilindri e altre forme geometriche di diverse misure, simbolo del mio trionfo.

    -E anche questa è fatta! Adesso passiamo velocemente alla seconda parte...-

    Mi sedetti ed aprii il rotolo alla seconda parte del secondo giorno. Ero stremato, ma non avevo altra scelta se non quella di continuare. Provai a leggere le prime due righe ma gli occhi mi si chiudevano. Ritentai, ma non c'era verso di stare sveglio.

    -Merda! Game over... Non mi resta che lasciare perdere adesso e farlo domani... Ma dovrò sbrigarmi, niente più cazzate...-

    Mi rimisi velocemente i vestiti che avevo abbandonato sotto l'albero quella mattina e poi mi stesi per terra. Pochi minuti e fui già nel regno di Orfeo.
     
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    5.3 KATSU!



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    Un'insolita luce del sole irradiò i miei occhi e mi svegliò. Era da un sacco di tempo che non vedevo i raggi di quella gialla stella. L'alba colorava di arancione tutta la foresta. Superata la sopresa per il meteo ritornai alla realtà, a quello che era successo prima della notte.

    -Merda, sono in ritardo! Per fortuna mi sono svegliato presto... Devo recuperare tutto il tempo perduto...-

    Mi alzai, mi rimisi a petto nudo e ripetei la corsetta mattutina. Ero ancora leggermente intontito e quindi dovetti svegliarmi attraverso il moto. Dopo una ventina di minuti ritornai al campo e iniziai a leggere quello che sarebbe stato il programma di oggi.

    CITAZIONE
    Bene, ora che hai completato la prima parte dell'allenamento di oggi, si passa direttamente alla seconda. Come avrai intuito dalla spiegazione precedente, stavolta dovrai impastare l'argilla con il chakra. Le tue nuove lingue hanno la capacità di trattenere il chakra e lasciarlo libero e dovrai usare questa loro particolarità. Quindi creerai modellini che avranno la capacità di esplodere. La maggiore difficoltà sarà riuscire a far fluire il chakra fino alle tue bocche. Servirà ogni volta una piccola quantità di chakra per ogni modellino. Capirai tu stesso quanto e in che modo agire. Dopo che avrai creato abbastanza modellini proverai a farli esplodere. La tecnica di esplosione richiede un singolo sigillo. Per testare la qualità dell'eplosione dovrai usare delle unità di misura. La migliore è l'uso di cloni elementari, come cloni d'acqua o di terra. Però nel caso non conoscessi tali tecniche potrai usare gli alberi, che a quanto ho visto non mancano in questo paese. Per far sparire un clone basta 1 cubetto di lato di circa 10 cm. Invece per abbattere un albero di media grandezza dovrai utilizzare massimo 4 cubetti della stessa grandezza. Come al solito è caldamente consigliato fare pause di tanto in tanto. Buona fortuna, ragazzo.

    Finita la lettura riflettei un attimo sul da farsi. In alcuni punti lo scritto non era molto chiaro, perciò rilessi una volta in più.

    -Bah, adesso dovrei aver capito tutto... Anche se quando dice che "capirò io stesso" non mi piace per niente... Non mi conosce per niente, quello... Sento di non potercela fare... Però non mi resta che provare...-

    Mi diedi due schiaffetti in faccia con entrambe le mani, per svegliarmi e per cacciare quei cattivi pensieri. Presi il sacchetto e iniziai il lavoro. Attivai l'innata senza difficoltà. Presa una piccola parte d'argilla iniziai a lavorarla con la lingua. La comandavo perfettamente, ma ora sarebbe venuto il difficile. Inondai il palmo della mano con una piccola dose di chakra, cercando di impastare il chakra con l'argilla. Non ci riuscii. Era diffile sia concentrarmi sulla creazione che sull'irrorazione di chakra. Inoltre non avevo ancora bene capito il processo attraverso il quale la lingua attraeva e rilasciava l'energia, perciò per tutti i primi tentativi mi mossi sostanzialmente a caso. Ne feci quasi una decina prima di intravedere una qualche logicità nella questione. Per fare in modo che la lingua si appropriasse del chakra bastava concentrarsi e, dopo aver fatto arrivare lì l'energia, bastava impedirle il flusso di ritorno. Ciò non era per niente difficile e lo capii in breve tempo. Più arduo fu intuire come far passare il chakra dalla lingua all'argilla. Appena arrivato nel palmo, il chakra doveva essere immagazzinato in piccole ghiandole, simili a quelle che nella bocca reale si occupano di produrre la saliva. Queste avrebbero poi irrorato la lingua di chakra, che poi sarebbe stato facilmente mischiato insieme all'argilla. Quindi, una volta capito più o meno il processo, feci un tentativo. Riuscii a permeare il pezzo di argilla con la mia energia, e lo feci uscire dalla mia mano. Era un passo indietro esteticamente rispetto alle prove precedenti. Lo sistemai a cinque metri circa da me. Poi feci un sigillo, pronto a vedere una deflagrazione davanti ai miei occhi.

    -Katsu!-

    Ero eccitato per la mia prima esplosione, ma quello che vidi distrusse il mio morale. Il cubetto non esplose, ma emise solo un po' di fumo. Pensai subito di aver sbagliato il dosaggio di chakra e infatti così era. Troppo ne avevo messo per un così piccolo pezzo di argilla. Ritentai subito, poi di nuovo e nuovamente ancora. La questione del dosaggio non era propriamente di facile soluzione. L'unica cosa da fare era ritentare finchè non avessi trovato la giusta quantità. Però erano ormai quasi sei ore che lavoravo ed ero stremato. Avevo assolutamente bisogno di riposo. Inoltre era da circa una cinquantina di ore che non mangiavo, e anche se non sentivo troppa fame, il mio corpo aveva bisogno di cibo più che mai. Mi avvicinai al fiume e mi ci sedetti vicino fissandone il letto. Forse l'uscita del sole avrebbe fatto comparire qualche pesce. Aspettai per una decina di minuti prima di riuscire a vedere qualcosa. Era un pesce, ed era pure bello grosso. Appena fu abbastanza vicino a me, infilai la mano nel gelido torrente. Con uno scatto felino riuscii ad afferrare la mia preda. Preparai una brace e lo cucinai. Quel pesce mi saziò, e dopo aver riposato altri venti minuti ricominciai ad allenarmi. Era il primo pomeriggio, avevo ancora tutta la giornata davanti a me. Ripresi da dove avevo interrotto, ovvero dalla ricerca del giusto dosaggio di chakra per creare esplosioni. Provai decine di volte, ma ogni volta il risultato era lo stesso. Finchè all'ennesimo tentativo riuscii a far detonare il cubetto. Lo scoppio non fu certo maestoso, ma era comunque un inizio. Fui sollevato. Finalmente le cose sembravano andare come dovevano. Provai un altro paio di volte per aggiustare la precisione e finalmente riuscii a capire quella che era la giusta quantità per creare un'esplosione decente.

    -Bene, anche questa è fatta! Adesso una ventina di minuti di pausa e poi ci mettiamo sotto per capire quanto sono buone le mie esplosioni...-

    Mi riposai un po' e poi riniziai. Dovevo dosare bene le forze, ora. Come consigliato dal mio pseudo-allenatore usai i cloni di terra.

    CITAZIONE
    Clone di terra
    Tipo: Ninjutsu
    Utilizzando la terra nei paraggi si crea un clone fatto di terra. Il clone ha una consistenza fisica e può quindi attaccare l'avversario, ma non avendo chakra non può eseguire nessuna tecnica. Quando riceve una ferita moderata la copia ritrorna ad essere terra (le ferite leggere le può subire senza morire). Per poter essere utilizzata questa tecnica necessita di terra nei paraggi.
    Consumo: 10

    Ne chiamai uno alla volta, e gli affiancai un blocchetto di argilla. Mi allontanai e poi ordiani la detonazione. Vidi me stesso perdere le gambe, accartocciarsi e poi ritornare ad essere terra. Esultai e riprovai la prova. Questa volta però l'esplosione fu molto più leggera e il clone sopravvisse. Rilasciai la tecnica e feci una terza prova, che ebbe successo.

    -Non ho ancora regolarità... Devo allenarmi ancora... Ancora qualche tentativo e poi provo ad abbattere qualche albero...-

    Provai ancora con quattro cloni, fallendo solo una volta. Era ora di provare qualcosa di più difficile. Essendo necessari 4 blocchi per completare la distruzione della pianta, era obbligatorio che tutti fossero ottimalmente eseguiti, o la tecnica avrebbe fallito. Un po' mi dispiace deturpare la natura, ma in quel momento avevo bisogno di quell'esercizio. Preparai con calma i 4 cubetti e poi li sistemai intorno ad un albero a qualche metro da me. Il risultato fu abbastanza positivo e l'albero cadde a terra. Ma sapevo di non poter esser davvero contento, dato che l'abbattimento non fu completo, ma piuttosto dettato da uno sfaldamento parziale del tronco. Però come punto di partenza non era male. La forza dell'esplosione fu regolare, anche se troppo debole. Fu così che capii quanto i miei cloni di terra non fossero un metro di giudizio ottimale, data la loro debolezza. Quindi dovetti continuare a provare sugli alberi. Perfezionai la tecnica in un tempo abbastanza lungo, dopo innumerevoli tentativi ed una decina di alberi abbattuti. Avevo rovinato una piccola parte di quella foresta ed ero esausto, ma ero molto soddisfatto di me. Mi lasciai cadere a terra. Restai un paio di minuti a riposare, prima di ricordarmi che il tempo scarseggiava. Tra la sera di quel giorno e il dì seguente avevo da completare il lavoro di due giorni interi. Quindi ritornai al mio accampamento e riniziai a leggere il rotolo.

    CITAZIONE
    Bene, a quanto pare sei riuscito a dominare anche questa parte. Adesso passeremo all'apprendimento delle tecniche specifiche. Già dopo il primo giorno avevi il 99% di sopravvivenza, ma adesso hai la certezza che sarai vivo. Sempre che tu abbia completato davvero questa parte.

    -Sìììì!-

    Non appena lessi ciò saltai in aria urlando. L'adrenalina riempì tutto il mio corpo. Andai al fiume e buttai la mia testa dentro il fiume, immergendola per qualche secondo. Poi quando la tirai fuori urlai nuovamente. Ero incontenibile nella mia gioia.

    -Sono vivo...-

    Mi buttai a terra. Era ancora sera presto, le 8 circa, ma non ce la facevo più. Il costante e pressante lavoro, unito a quella forte esplosione di sensazioni e vitalità mi avevano distrutto. Non mi rivestii neanche e passai direttamente al mondo dei sogni.

    -Domani sarà un altro giorno... Vedremo quel che sarà...-

     
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    Demone incendiario

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    5.4 FINE



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    Il risveglio fu più dolce del miele. Era presto, appena l'alba, perciò mi rigirai e continuai per un po' a dormire. Fino a quel momento, il fiato sul collo della morte mi aveva tenuto sotto scacco, ma adesso era tutta un'altra storia. Ero finalmente tranquillo e potevo fare le cose senza alcuna fretta. Dopo che mi alzai, feci la ormai tradizionale corsetta di allenamento e poi ritornai al campo. Il sole brillava calmo in cielo. Ripresi la lettura della pergamena lì dove l'avevo interrotta.

    CITAZIONE
    Ho diviso le tecniche specifiche in due gruppi, a seconda della difficoltà. Le prime son a difficoltà genin, mentre le seconde è consigliabile provade ad apprenderle solo dopo il passaggio a chuunin. Di seguito ti ho fatto anche un'elenco di particolari tecniche che potrai cercare di imparare quando sarai almeno jonin. Per il primo giorno iniziamo con le tecniche più semplici, che sono solo 2. Al tuo livello attuale, non dovresti incontrare nessuna difficoltà, e potrsti metterci anche meno di un giorno. Domani proverai le seconde. Anche se credo che tu non sia un chuunin, non è impossibile imparare tecniche del genere. La prima tecnica di oggi è "il ragno d'argilla". Di seguito ti lascio una piccola descrizione della tecnica:

    La Tecnica consiste nel creare piccoli ragni d’argilla. Essi, una volta creati, eseguiranno gli ordini del proprio padrone. Questi ragni, anche se fatti di argilla, conservano le loro caratteristiche naturali, quindi essi hanno la capacità di arrampicarsi su muri o oggetti simili. La potenza dell’esplosione è in grado di causare danni medi.
    Un ragno è in grado di percorrere trenta metri in un turno, e può rimanere intatto per cinque turni dopo che è stato rilasciato, può continuare a mantenere la sua forma se viene nuovamente a contatto con il possessore dell’innata che dovrà spendere una quantità di chakra per riattivarlo.

    Ti lascio anche un'illustrazione di quella che è la forma migliore. Non è obbligatorio che sia uguale a questa come aspetto, ma bensì questo è solo un esempio. Buona fortuna, ragazzino.

    Mi alzai, lasciando il rotolo aperto, di modo da poter osservare l'immagine. Era proprio uguale ad un ragno normale. Non sembrava impossibile fare una cosa del genere perciò iniziai subito. Attivai l'innata ed infilai un po' di chakra nel mio palmo destro. Manipolai con estrema calma il materiale, concentrandomi nel tentativo di creare qualcosa di simile ad un ragno. Presto, capii quelle che erano le difficoltà della tecnica. Il rpimo tentativo aveva una zampa in meno delle otto canoniche, fatto dovuto alla fragilità che esse avevano. Riprovai ancora una mezza dozzina di volte, senza riuscire a creare delle zampette che fossero abbastanza resistenti o che non fossero sproporzionatamente grandi. Era tutta una questione di equilibrio, e come era successo per il giorno prima, anche adesso avrei trovato la quadra.Era questione di perseveranza, una delle poche mie qualità di cui posso essere sicuro al 100%. Più o meno al decimo tentativo riuscii a fare uscire un prodotto decente. Adesso era il momento di vedere come reagiva, a livello di movimento. Concentrando il chakra lo feci scendere da solo da me e poi cercai di farlo camminare. Avrà camminato per circa 9 mentri, prima di arrestarsi e non fare nessuna piega. Provai senza successo a farlo esplodere e poi mi avvicinai per riattivarlo. Funzionò solo per qualche secondo, poi la scena si ripetè uguale.

    -Bah... Pessimo... Adesso sotto e riproviamoci subito...-

    Prima di ottenere un ragno con una discreta mobilità ci volle l'intera mattinata e una ventina di fallimenti. Cominciavo a sentirmi leggermente stanco, ma continuai ancora per un po'.Almeno finchè non avessi ottenuto per una volta un risultato migliore. Ci misi mezz'ora e poi feci una pausa di un'oretta, con relativa pennichella. Mi risvegliai un po' intontito. Mi sciacquai la faccia al fiume e poi tornai all'allenamento. Continuai sulla strada di prima, provando la mobilità, importantissimo particolare. L'ultimo tentativo decisi di modificare un po' l'esercizio. Sfruttai al massimo la vitalità del ragno, per poi riattivarlo manualmente, con successo. Dopodichè lo feci esplodere. Ripetei una volta la procedura e poi passai a fare esplodere direttamete le creazioni. Inizialmente volevo solo accertarmi che le esplosioni fossero all'altezza, poi passai a esercizi più complicati. Tentai di migliorare il tempismo della detonazione, provando di fare esplodere il ragno esattamente davanti ad un albero, mentre esso ci passava davanti. Ci misi un po' a calibrare il tempo della tecnica e quindi a calcolare il giusto momento, ma dopo vari tentativi avevo assimilato tutti questi dati. Feci un ultimo tentativo, mettendo insieme tutti i vari esercizi, poi mi sedetti a leggere il rotolo. Ora toccava alla seconda e ultima tecnica.

    CITAZIONE
    Bene, adesso passiamo all'altra tecnica di oggi. Essa è chiamata "passeri d'argilla". Probabilmente è di più semplice realizazione della prima, quindi ci impiegherai meno tempo. Ecco di seguito una piccola descrizione.

    La Tecnica consiste nel creare piccoli passerotti d’argilla. Essi, una volta creati, eseguiranno gli ordini del proprio padrone. Questi uccelli anche se fatti di argilla conservano le loro caratteristiche naturali, quindi essi hanno la capacità di volare utilizzando le correnti d’aria proprio come fanno i veri passeri. La direzione di questi esseri però e quasi sempre legata al vento. La potenza dell’esplosione è in grado di causare un danno medio.
    Un Passero è in grado di percorrere sessanta metri in un turno e può rimanere intatto per cinque turni dopo che è stato rilasciato. Può continuare a mantenere la sua forma se viene nuovamente a contatto con il possessore dell’innata che dovrà spendere una quantità di chakra per riattivarlo.

    Questa tecnica è molto potente nel caso in cui tu possegga tecniche Fuuton o simili, in caso contrario è difficilmente usabile in battaglia. Ciò non toglie che può essere usato come diversivo o in mille altri modi. A te sta poi sapere usarla. Buon apprendimento.

    Come prima sul rotolo era presente un'illustrazione. Guardandola capii subito quale sarebbe stata la maggiore difficoltà nella creazione: le ali. Ma ormai avevo sviluppato una discreta abilità nella manipolazione dell'argilla, perciò in pochi tentativi raggiunsi una buona qualità di esecuzione. Anche il volo fu ottenuto senza troppe difficoltà, così come il tempismo nelle esplosioni. In breve padronneggiai abbastanza bene questa tecnica. Provai un paio di volte la forza delle esplosioni delle due tecniche imparate stamattina contro i cloni. Andavano più che bene, anche se non erano letali sui cloni, quindi lo sarebbero state ancor meno su eventuali ninja. E questo fatto in quel momento mi faceva felice. Non avevo ancora ucciso nessuno e non volevo iniziare a farlo, anche se sapevo che forse un giorno ne sarei stato costretto.

    -Meglio non pensarci a queste cose... Quando sarà ora vedrò il da farsi... Adesso è meglio che penso allallenamento...-

    Mi sedetti a leggere il rotolo. Volevo provare almeno una volta le tecniche difficili, ma ero distratto e soprattutto molto stanco. Non c'era scelta, dovevo tornare indietro. Presi il rotolo e il sacchetto e iniziai a tornare indietro. Mentre camminavo da solo mi venne un flash. Finalmente avevo capito il perchè di quella fastidiosa sensazione di deja vu. Adesso mi ricordavo, quella tecnica l'aveva già vista per davvero, e non in un posto qualsiasi. Ero a Iwa, la mia odiata terra natale. Molte persone lì avevano sviluppato questa tecnica. Possibile che l'uomo incontrato fosse un ninja di Iwa?

    -Beh, tutto questo non ha importanza... Non è qui per me, è stato tutto solo un caso...-

    Feci una pausa in un piccolo locale, dove ordinai qualcosa da mangiare. Ritornare a cibarmi di qualcosa di decente fu una sensazione magnifica. Pagai e poi mi rimisi in cammino. In poco tempo raggiunsi il mio villaggio. Le persone che incontrai per strada non mi chiesero nulla sulla mia assenza, come se sapessero già tutto. Arrivato davanti alla mia baracca trovai però una sorpresa maggiore.

    -Ti stavo aspettando...-

    L'uomo che aveva fatto partire tutta la storia era ancora lì, davanti all'uscio. Mi domandavo cosa volesse da me realmente. Non sapendo trovare la risposta, girai la domanda al diretto interessato.

    -Hei, straniero... Cosa cazzo ci fai ancora qui?! Non avevi una missione da fare?-

    -Sì, dovevo trovare una certa persona e l'ho fatto... Tu come è...-

    A sentire le prime parole mi si era gelato il sangue nelle vene. Allora era davvero qui per me. Prima che lui potesse continuare la frase mi gettai a capofitto su di lui, assalendolo ciecamente. Sapevo ormai che facendo così non mi provocavo nient'altro che guai, ma quando il sangue mi sale alla testa non ragiono più ed è l'unica cosa che riesco a fare. L'uomo mi atterrò e bloccò facilmente.

    -Che cazzo stai facendo, poppante?! Vuoi morire?!-

    -Non mi riporterai mai ad Iwa! Piuttosto la morte!!-

    Vedevo solo gli occhi dell'uomo, ma in essi riuscivo a leggere tutto lo stupore e il divertimento di chi ha a che fare con un pazzo e ci giocherella un po'. Si alzò in piedi e disse:

    -Non hai capito un cazzo, bamboccio. Non sono di Iwa e non sei tu quello che stavo cercando. Però se è così che ti difendi, nessuno avrebbe difficoltà a riportarti dove vuole. Devi controllare la tua ira, ragazzo mio. Comunque come stavo dicendo prima: Come è andato l'allenamento?-

    -Sono vivo, questo non dovrebbe farti capire che ho superato la prova?-

    -Ah... Quella era una balla, sennò non ti saresti convinto... Non ho molto tempo, dovevo convincerti a metterci solo 4 giorni, tutto qui...-

    Guardai con odio l'uomo, che rispose con una risata per nulla contenuta. Mise una mano in una tasca.

    -Per me è ora di andare... Spero che un giorno capirai quale immenso dono ti ho fatto. Forse un giorno ci incontreremo da avversari veri. Sempre che sopravviveremo... Fino ad allora, addio...-

    Fece uscire dal suo palmo una grossa aquila di argilla e poi ne salì in groppa. In pochi secondo fu lontano nel cielo. Il tramonto illuminava il villaggio ed isuoi fiumi. Entrai in casa e mi buttai sul letto.

    -Un giorno capirò il senso di tutto ciò che che è successo, ma per adesso è meglio godermi il ritorno alla calma. Adesso non sono solo genin, ma ho pure un'abilità innata. Da domani inizierà il mio vero lavoro.-

    Lasciai affogare i miei pensieri nella sonnolenza e abbandonai per il momento questo mondo.
     
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  8. Paolo-95
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    CITAZIONE
    Allenamento completato con successo ^^
    Puoi aggiungere l'innata in scheda :)

     
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7 replies since 4/9/2010, 12:29   173 views
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