Cinquanta giorni dopo.....

Mai e Saruwatari

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    Era una cupa giornata nuvolosa di settembre. Mai stava ammazzando la noia lanciando dei sassolini sul fiume e cercando di fargli fare più rimbalzi possibili, ma lo faceva pigramente, con sguardo perso nel vuoto. Stava aspettando l'arrivo di Saruwatari, che gli aveva dato appuntamento qualche giorno dopo la fine della guerra. Era rimasto un po' con lei a farle compagnia durante la convalescenza, non che avesse conoscenze mediche però lei aveva molto apprezzato. Per la prima volta da quando era diventata Kunoichi non si sentiva sola. Gli ci erano volute due settimane per rimettersi perfettamente, il veleno di quegli schifosi insetti era stato veramente bastardo, e ci avrebbe anche messo di meno a tornare in forma se non fosse stato per quella specie di atroce guerra sottopelle fra i suoi parassiti e quelli di Light che l'aveva sconquassata senza pietà. Ma finalmente era tornata alla normalità, anzi si sentiva più prestante in un certo senso.

    Ma dove sei Saruwatari.....

    Dopo ciò che era successo si era finalmente messa il cuore in pace, non glie ne importava più nulla del parassita, che era riuscito a sopravvivere nonostante un iniziale momento di pericolo. Aveva chiuso con quegli atteggiamenti da patetica vittima rancorosa nei confronti del mondo ed aveva imparato a considerare maggiormanete la parte mezza piena del bicchiere. Sapeva di poter vivere la propria vita in maniera assolutamente indipendente e questo gli aveva restituito un gusto nel vivere i suoi giorni che aveva dimenticato da tempo. Sospirò guardandosi nuovamente intorno alla ricerca di un'anima viva.

    Se non sbaglio il posto dovrebbe essere questo.

    Come luogo dell'appuntamento era stato preso proprio il posto in cui si erano conosciuti per la prima volta: ovvero l'ansa di un fiume a pochi kilometri di distanza da Kusa. Lo stesso posto in cui lui, in seguito ad un combattimento, lui l'aveva conciata per le feste. Chiaro segno della sua superiorità su di lei a giudicare da che tipo di mostri esplosivi fosse in grado di fare e da come si era controllato con Mai. Ad un certo punto le sovvenne in mente un interrogativo, che cosa gli avrebbe detto il ninja di Takumi?
     
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    36.1 ANCORA UNA VOLTA





    -Dove cazzo sono? Dovevo proprio perdermi anche oggi?-

    Ormai era un bel po' che vagavo in un folto bosco. Stavo cercando di raggiungere un fiume, l'unico punto di riferimento per il luogo dove dovevo recarmi. Avevo un appuntamento importante quel giorno, l'idea di arrivare in ritardo mi irritava terribilmente. Proprio per evitare questa evenienza ero partito la mattina prestissimo. Ma avevo fatto i conti senza l'oste. Il mio senso dell'orientamento non era male, però cambiava radicalmente nel momento in cui varcavo la frontiera del Paese dell'Erba. Ero stato una mezza dozzina di volte in quella nazione, ma ogni volta riuscivo comunque a perdermi, o all'andata o al ritorno. C'era qualcosa in quella terra che scombussolava i miei sensi, come se mi scombinasse il senso dello spazio.

    -Ma perché, tra tutti i posti di questo mondo, gli ho dato appuntamento a quel dannato fiume?!! In fondo quella volta c'ero arrivato per puro caso...-

    Per quasi tutta la mattinata avevo girato a vuoto come un pollo, senza trovare un indizio. Alla fine trovai ciò che cercavo. Un rumore acqueo aveva attratto la mia attenzione, portandomi al tanto agognato fiume. Venne quindi momento di decidere la direzione verso cui risalire il corso d'acqua. Ero più che sicuro che il luogo dell'appuntamento fosse alla mia destra, per questo motivo voltai a sinistra. Secondo i miei calcoli mi trovavo nelle vicinanze di Kusa, quindi scegliendo quella direzione avrei presto avvistato il villaggio, verificando così in poco tempo che la giusta strada era quella opposta. In realtà mi sbagliavo e in pochi minuti ritrovai la mia meta. E non solo, riuscii anche a vedere la persona che dovevo incontrare, Mai Yamanaka. Stava giocando con dei sassi sulla riva. C'era solo un piccolo problema, ero dal lato sbagliato del corso d'acqua.

    -Ma cosa?! Come cazzo ho fatto a finire qua? I fiumi non si spostano mica da soli... Anche in un giorno così importante devo farmi figure del genere...-

    Rimasi un paio di secondi immobile, cercando una soluzione al problema. Guadare il fiume non era molto plausibile. Però per fortuna avevo visto un piccolo ponte, un centinaio di metri addietro. Non restava altra opzione che affrettarmi per raggiungere la Yukese.

    -Muoviti cafone! Non si fa aspettare una signora...-

    Partii subito, sperando che lei non mi vedesse dall'altro lato rispetto a dove dovevo essere. Ci misi un paio di minuti a raggiungere il ponte e un altro paio per arrivare di fronte alla ragazza.

    -Ciao! Scusa il ritardo, è molto che aspetti?-

    Aspettai un paio di secondi per una risposta, poi avrei posto la domanda che mi premeva davvero. Cinquanta giorni addietro avevo lasciato la yukese in un lettino d'ospedale, quindi per tutto questo tempo ero stato preoccupato per lei, soprattutto vista la sua decisione di non operarsi.

    -Come stai?-
     
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    Prima ancora di avvertire la voce che avrebbe interrotto il pacifico silenzio di quel posto potè percepire, nettamente, l'aura del suo interlocutore. Si sentì sollevata nel sentire un vigore ed un'energia vitale tutt'altro che inalterata, anzi uscita fortificata dalla guerra contro l'Hachibi; e poi le trasmetteva un inspiegabile senso di calore e sicurezza il chakra di Saruwatari.

    Ciao! Scusa il ritardo, è molto che aspetti?

    Si girò verso il ninja di Takumi sfoggiando un sorriso talmente solare che neppure lei si ricordava di quando era stata tanto contenta, sembrava quasi che la guerra non l'avesse toccata. Fece un ampio gesto con le braccia come a voler dire "sembravo in punto di morte eppure eccomi qua in barba a chi mi dava per spacciata" e poi si avvicinò a Saruwatari per abbracciarlo e stringerlo con quanta forza aveva.

    Ciao Saruwatari, sono appena arrivata.

    Riprese la distanza dallo shinobi, arrossendo leggermente, forse si era lasciata un po' troppo andare. Fortunatamente lui spezzò il silenzio che si era venuto a creare con una semplice domanda.

    Come stai?

    Avrebbe voluto dirgli un sacco di cose, un fiume di parole gli si riversò violentemente dal cervello fin già alla punta della lingua, che si agitava nervosamente come in attesa di approvazione dalla volontà della ragazza a procedere. Avrebbe voluto confessare il timore di non poter diventare un valido shinobi, il desiderio di riuscire a dipendere meno dagli altri, l'immensa preoccupazione che aveva avuto vedendo lui rapito dalla luce bianca, il timore di venire posseduta dal parassita e tante altre cose. Ma si rese conto che la maggior parte non erano inerenti alla domanda, e più precisamente all'attuale contesto per cui si concentrò sui pensieri più positivi come sul fatto che era viva, che poteva vivere la sua vita autonomamente, che aveva la possibilità di continuare a migliorarsi e a combattere per un qualcosa di sensato che non fosse la pura ambizione di quello spregevole di Hirozumo o di pochi bastardi dall'immenso potere che disponevano delle sorti di migliaia di pedine con leggerezza.

    Beh, sono riuscita a sopravvivere alla più atroce e terribile battaglia degli ultimi cento anni senza menomazioni o altre robacce simili. Ho ancora a che fare col mio caro parassita ma francamente non me ne importa più niente, sono io che comando. Sarà strano da dire eppure non mi sono mai sentita così bene in vita mia. Te invece che mi racconti?
     
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    panchina-pietra



    -Ciao Saruwatari, sono appena arrivata.-

    Nonostante fossi in ritardo, l'accoglienza che trovai fu molto migliore del previsto. Dapprima un radioso sorriso, poi persino un improvviso abbraccio. Dopo un attimo di sorpresa, strinsi anch'io la ragazza. Fu un gesto breve, ma caloroso. Non potei che provare un discreto sollievo.

    -Vederla così di buon umore è una grandiosa notizia. Soprattutto visto come era ridotta l'ultima volta. E poi anche questo abbraccio è un notevole passo avanti. Vuol dire che ha superato almeno un po' il trauma del parassita. Ricordo la prima volta come era terrorizzata dal contatto fisico. Sicuramente è un bene, vuol dire che si sente più tranquilla. Almeno credo...-

    Non essendo sicuro di aver bene interpretato il suo linguaggio non verbale, decisi di chiederle come stesse. Alla mia domanda seguì un attimo di silenzio, poi le parole uscirono tutte d'un fiato, veloci e dirette.

    -Beh, sono riuscita a sopravvivere alla più atroce e terribile battaglia degli ultimi cento anni senza menomazioni o altre robacce simili. Ho ancora a che fare col mio caro parassita ma francamente non me ne importa più niente, sono io che comando. Sarà strano da dire eppure non mi sono mai sentita così bene in vita mia. Te invece che mi racconti?-

    Non erano solo le sue parole a confortarmi. C'era qualcosa di profondamente diverso nel suo sguardo. I suoi non erano più gli occhi, feriti e impauriti, di chi cerca di resistere con tutte le proprie forze ad un destino avverso. Erano gli occhi di una persona che, fortificata dai propri guai, si preparava a prendere la vita di petto, con sempre maggior vigore. Ero contento di vedere la sua rinnovata determinazione. Sorrisi sollevato.

    -Mah, la solita vita. Se non altro adesso ho le idee ben chiare. Però prima di parlare di quello, c'è una cosa che vorrei chiederti. Sediamoci, ti va?-

    Indicai una piccola panchina di pietra, un centinaio di metri dietro di noi. Era lì che mi trovavo la prima volta che ci eravamo incontrati. Durante l'eventuale viaggio avrei posto la mia domanda, che mi ronzava in testa da qualche giorno.

    -Ti hanno spiegato cosa mi è successo durante la guerra? Cosa vi hanno detto? Hai mai sentito nominare un tale Emeril?-

    Essendo stato escluso da ogni tipo di altra notizia, tutto ciò che sapevo era quello che avevo sentito mentre ero rapito in quella specie di deserto. Nel caso probabile che ella non avesse saputo darmi altre informazioni, avrei condiviso le mie, sperando che lei potesse essermi d'aiuto nel fare un po' di chiarezza su tutto quello. Non potevamo certo ignorare la questione, sarebbe potuta presto pioverci tra capo e collo.
     
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    -Mah, la solita vita. Se non altro adesso ho le idee ben chiare. Però prima di parlare di quello, c'è una cosa che vorrei chiederti. Sediamoci, ti va?-

    Lui fu un po' più parco di parole, ma ci furono alcune frasi che risvegliarono un qualcosa nella ragazza. Più precisamente dei ricordi strettamente legati alla figura del takumiano ed alle prime volte che era entrato nella sua vita. Alla domanda del ragazzo lei annuì con un cenno della testa per seguirlo poi verso la panchina di piera poco distante. Durante il breve tragitto lui gli fece alcune brevi domande.

    -Ti hanno spiegato cosa mi è successo durante la guerra? Cosa vi hanno detto? Hai mai sentito nominare un tale Emeril?-

    A quegli interrogativi Mai assunse un'aria abbastanza penseriosa, intenta a rievocare i nebulosi fatti tanto palesi quanto misteriosi allo stesso tempo. La situazione evidenziata dallo Shinobi era un ossimoro così paradossale che il solo pensarci le ingarbugliava ogni pensiero confondendola oltre ogni misura.

    Beh, diciamo che le risposte che ho ottenuto vanno dal "non è successo niente" al "fatti i cazzi tuoi" e poi ancora al "sono informazioni estremamente riservate". Insomma non ne so niente. Ancora adesso si sentono voci di corridoio in merito a questo misterioso "incidente" che ha visto sparire e riapparire pochi minuti dopo, senza lasciare la più minima traccia di come sia potuto succedere, degli shinobi di alto livello fra cui il Mizukage stesso! E' palese che è successo qualcosa, è palese che loro lo vogliono nascondere e secondo me è successo qualcosa di grave. Perché, nonostante la sconfitta di due supercattivi leggendari, ancora c'è un forte clima di tensione che non accenna a sciogliersi anche dopo la tregua con Oto? E sopratutto perché, improvvisamente, i villaggi della foglia, della nebbia e della sabbia hanno emanato e diffuso in ogni dove avvisi di cattura per questo Emeril che non conosco proprio?

    Rimase in piedi di fronte alla panchina, visibilmente tesa.

    Una delle tante voci che girano è che Madayoshi non sia morto, ma abbia usato quello strano Jutsu luminoso per uccidere tutti quelli rapiti, farne dei cloni ed incominciare una sorta di subdola conquista del mondo sostituendo le persone di potere con ubbidienti sgherri. Ma appena ho percepito il tuo chakra ho capito che sei te, senza ombra di dubbio alcuna. Eppure non riesco a darmi pace. Per favore illuminami.

    Detto ciò si sedette finalmente, ad attendere una spiegazione dal ragazzo. Non riusciva a spiegarselo, ma aveva un brutto presentimento.
     
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    36.3 UNA STORIA COME TANTE





    La ragazza accettò di andare a sedersi e durante il tragitto le posi le mie domande. Dovevo aver toccato un nervo scoperto, visto come ella reagì al mio discorso. Non era solo preoccupazione, era come se un'immensa nube avesse oscurato la solarità prima mostrata dalla yukese. Dopo un attimo di silenzio assorto, lei rispose accuratamente alle mie domande.

    -Beh, diciamo che le risposte che ho ottenuto vanno dal "non è successo niente" al "fatti i cazzi tuoi" e poi ancora al "sono informazioni estremamente riservate". Insomma non ne so niente. Ancora adesso si sentono voci di corridoio in merito a questo misterioso "incidente" che ha visto sparire e riapparire pochi minuti dopo, senza lasciare la più minima traccia di come sia potuto succedere, degli shinobi di alto livello fra cui il Mizukage stesso! E' palese che è successo qualcosa, è palese che loro lo vogliono nascondere e secondo me è successo qualcosa di grave. Perché, nonostante la sconfitta di due supercattivi leggendari, ancora c'è un forte clima di tensione che non accenna a sciogliersi anche dopo la tregua con Oto? E sopratutto perché, improvvisamente, i villaggi della foglia, della nebbia e della sabbia hanno emanato e diffuso in ogni dove avvisi di cattura per questo Emeril che non conosco proprio?-

    Ormai eravamo arrivati alla panchina, ma la ragazza non vi si sedette ancora.

    -Una delle tante voci che girano è che Madayoshi non sia morto, ma abbia usato quello strano Jutsu luminoso per uccidere tutti quelli rapiti, farne dei cloni ed incominciare una sorta di subdola conquista del mondo sostituendo le persone di potere con ubbidienti sgherri. Ma appena ho percepito il tuo chakra ho capito che sei te, senza ombra di dubbio alcuna. Eppure non riesco a darmi pace. Per favore illuminami.-

    Solo a questo punto Mai prese posto, però io non la seguii. Rimasi in piedi davanti a lei, riflettendo su ciò che avevo appena sentito. Purtroppo non c'era nulla di particolarmente utile. Se non altro trovai buffa la teoria di Madayoshi vivo e per un attimo sorrisi pure. A questo punto la cosa migliore da fare era raccontare tutto ciò che sapevo a Mai, sperando che lei mi aiutasse a comprendere di più le cose.

    -Beh, non è proprio una storia breve... Quella strana luce che m'ha catturato era una tecnica di Madayoshi, che in qualche modo 'sto tizio Emeril è riuscito a modificare, o almeno così mi è parso di capire. Ha trascinato una dozzina di persone in un luogo allucinante, una specie di landa desolata tutta crepata e desertica. Insieme a me c'era il Mizukage, poi quelli che da poco hanno nominato "Sannin" di Kiri... Ce n'erano due sicuri, forse anche il terzo, ma non son sicuro. Poi c'era un sacco di altra gente sconosciuta, ma quello di cui son certo è che tra di loro io ero l'ultimo degli sfigati.
    Comunque... Con noi c'era anche l'Hachibi, che si era ormai trasformato del tutto e stava per dare di matto. Ti giuro, è stato uno spettacolo terrificante, anche se è persin poco rispetto a quello che ho visto dopo. In pratica Madayoshi ha attaccato il mostro, l'ha tipo spaccato in molti pezzi e poi l'ha fatto sparire. Poi è entrato in gioco quel fottuto peldicarota chiamato Emeril, con un sottoposto e due gagni inutili. Si è chiuso dietro un muro e ha iniziato a pestarsi con Madayoshi. I suoi tirapiedi hanno impedito agli altri presenti di intervenire, è iniziata una battaglia atroce, durante la quale sono rimasto in piedi a fare un cazzo, non sapendo come intervenire. Per farla breve 'sto Emeril è riuscito a fare il cazzo che voleva e alla fine se ne è uscito da dietro il muro con il cadavere dell'Uchiha. Non ricordo come, ma gli ha strappato un occhio e se l'è messo al posto del suo. Poi ha fatto partire una mega ondata di chakra o qualcosa di simile, che ci ha stretto tutti a terra. Da quel momento in poi ho usato tutte le mie forze per cercare di non svenire e di capire qualcosina di quello che succedeva.
    Nel mentre che noi tutti si agonizzava a terra, il pazzo dai capelli rossi si è messo a fare una menata assurda su un qualche Dio del mondo impuro o puttanate simili. Sembrava un imbonitore di qualche setta di truffatori da quattro soldi, però... Però poi si aperto il cielo. So che è difficile da credere, ma si è creata una enorme spaccatura nel cielo. Una cosa senza senso, davvero. E la cosa peggiore è che ad un certo punto si è pure aperta. Dentro era tutto nero, non si capiva niente. A quel punto uno dei nostri si è rimesso in piedi. Ha alzato le mani al cielo e ha iniziato ad urlare. Poi dal buco nel cielo è uscita una lancia che ha trafitto il tipo e lui a urlare più forte. Poi gli si avvicina un altro a soccorrerlo, un medico di Oto, ma anche lui poi si mette a strillare. Sembravano come posseduti. Ma il peggio arriva adesso. In pratica cade addosso a entrambi qualcosa. Due corpi di persona. E giù anche loro a gridare. Dopo un attimo la lancia nera si ritira in cielo, la spaccatura si chiude e quei tizi si calmano un po'. Quell'altro, Emeril, a questo punto cade in ginocchio, probabilmente aprire il cielo lo aveva affaticato un filo. Però invece che starsene buono, inizia a ciarlare come una comare di periferia. In sostanza da quello che ho capito i due tizi caduti dal cielo erano dei morti, risorti senza troppe motivazioni. Poi dopo averci dato un po' dentro coi deliri di onnipotenza e con le minacce alla "vedrete cosa farò poi", inizia a contarci per filo e per segno il suo enorme piano. In pratica 'sto qui ha detto a Orochimaru, quel famosissimo ninja leggendario, dove trovare i rotoli dove erano rinchiusi Madayoshi e il suo compare. Poi li ha fatti aprire da qualche altro tizio. Poi ha aspettato che i due vecchi compari dichiarassero guerra al mondo, ha fatto in modo che Madayoshi seccasse il suo amichetto a otto code, per rubargli infine il suo cazzo di occhio iper-poweruppato. Di quest'ultimo pezzo non ne son sicurissimo, ne ho letto qualcosa a riguardo su un libro qualche giorno fa, mentre cercavo di dare un senso a tutto questo. Comunque, dopo aver parlato per qualche altro decennio di roba inutile che non ho capito, quel cazzo di Emeril ci rispedisce indietro come se nulla fosse. "Mi servite ancora vivi". Questo è quello che ha detto appena prima di cacciarci. Paradossalmente questa è la cosa che mi preoccupa di più, ancora più del suo potere stracazzutissimo. Insomma, ha dato prova di saper fare dei piani malvagi di livello superiore, mi sa che è in grado di fotterci tutti senza che noi manco ce ne si accorga. Comunque dopo tutto questo, ci ritroviamo tutti in una mega buca, quella dove stava prima il portatore dell'Hachibi. Lì troviamo i due responsabili della guerra, morti. Stavano laggiù, mano nella mano, come due teneri maniaci assassini. Io mi son ricordato subito di voi, ho pensato di venire a darvi una mano. Però appena ho provato a fare qualcosa, subito sono svenuto sul posto per un po'. Quando mi sono ripreso m'hanno fatto una mini-visita e m'hanno spedito a cercare i sopravvissuti in mezzo ai cadaveri. Appena libero, mi son messo a cercarvi, ma ho trovato solo te. Insomma, una giornata niente male, considerato tutto quello che era successo anche prima...-


    Sull'ultima frase accennai un sorriso, per stemperare il clima opprimente dovuto al mio enorme discorso. Nella foga avevo usato un linguaggio rozzo e un po' sgrammaticato, in più ero sicuro di aver commesso qualche errore di esposizione qua e là. Ma poco importava, il punto chiave era che fossero più o meno chiari i passaggi più importanti.

    -Mmm, scusa se ti ho vomitato addosso tutte queste informazioni. Però avevo bisogno di sentire il parere di qualcuno di fidato. Non sapevo bene a chi dirlo. Non m'hanno dato nessuna notizia, non si sono degnati neanche di dirmi di stare zitto. Insomma, mi hanno ignorato e basta. Ho cercato di capirci qualcosa da solo, ma non ci son riuscito più di tanto. Ho bisogno del parere di qualcuno, del tuo di parere. Cosa mi dici?-

    Rimasi in piedi di fronte alla ragazza, sperando che potesse lei darmi una qualche illuminazione. Purtroppo, sapendo di averle appena raccontato una storia ai limiti dell'immaginabile, era già tanto che lei non mi prendesse per pazzo.
     
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    Saruwatari sorrise addirittura, magari le cose non erano così come gravi come pensava, o almeno così penso lei. Purtroppo la verità era un'altra. Lo shinobi incominciò un lungo discorso, riversando addosso alla ragazza un torrente in piena di informazioni che la travolse con la stessa forza di una valanga.

    -Beh, non è proprio una storia breve... Quella strana luce che m'ha catturato era una tecnica di Madayoshi, che in qualche modo 'sto tizio Emeril è riuscito a modificare, o almeno così mi è parso di capire. Ha trascinato una dozzina di persone in un luogo allucinante, una specie di landa desolata tutta crepata e desertica. Insieme a me c'era il Mizukage, poi quelli che da poco hanno nominato "Sannin" di Kiri... Ce n'erano due sicuri, forse anche il terzo, ma non son sicuro. Poi c'era un sacco di altra gente sconosciuta, ma quello di cui son certo è che tra di loro io ero l'ultimo degli sfigati.

    Lì per lì non ebbe nulla dire. Effettivamente era anche logico che da qualche parte dovevano pur essere apparsi se non si vedevano più nel campo di battaglia. Ma quella fu la cosa più "normale" ad essere successa.

    Comunque... Con noi c'era anche l'Hachibi, che si era ormai trasformato del tutto e stava per dare di matto. Ti giuro, è stato uno spettacolo terrificante, anche se è persin poco rispetto a quello che ho visto dopo. In pratica Madayoshi ha attaccato il mostro, l'ha tipo spaccato in molti pezzi e poi l'ha fatto sparire. Poi è entrato in gioco quel fottuto peldicarota chiamato Emeril, con un sottoposto e due gagni inutili. Si è chiuso dietro un muro e ha iniziato a pestarsi con Madayoshi. I suoi tirapiedi hanno impedito agli altri presenti di intervenire, è iniziata una battaglia atroce, durante la quale sono rimasto in piedi a fare un cazzo, non sapendo come intervenire. Per farla breve 'sto Emeril è riuscito a fare il cazzo che voleva e alla fine se ne è uscito da dietro il muro con il cadavere dell'Uchiha. Non ricordo come, ma gli ha strappato un occhio e se l'è messo al posto del suo. Poi ha fatto partire una mega ondata di chakra o qualcosa di simile, che ci ha stretto tutti a terra. Da quel momento in poi ho usato tutte le mie forze per cercare di non svenire e di capire qualcosina di quello che succedeva.

    La faccenda incominciò ad assumere una piega insolita. Cosa accidenti ci faceva l'Hachibi in piedi se lo avevano sconfitto? Forse era uscito dal corpo di Izanagi, poteva essere l'unica spiegazione plausibile. Ma dal punto in cui Madayoshi fa sparire nel nulla il mostro il racconto assunse dei toni incredibili.

    Come si fa a far sparire nel nulla un demone? E' un cazzo di demone, non un cane bassotto!! E poi questo Emeril ha strappato l'occhio all'Uchiha? Ma come diavolo ha fatto??

    Nel mentre che noi tutti si agonizzava a terra, il pazzo dai capelli rossi si è messo a fare una menata assurda su un qualche Dio del mondo impuro o puttanate simili. Sembrava un imbonitore di qualche setta di truffatori da quattro soldi, però... Però poi si aperto il cielo. So che è difficile da credere, ma si è creata una enorme spaccatura nel cielo. Una cosa senza senso, davvero. E la cosa peggiore è che ad un certo punto si è pure aperta. Dentro era tutto nero, non si capiva niente. A quel punto uno dei nostri si è rimesso in piedi. Ha alzato le mani al cielo e ha iniziato ad urlare. Poi dal buco nel cielo è uscita una lancia che ha trafitto il tipo e lui a urlare più forte. Poi gli si avvicina un altro a soccorrerlo, un medico di Oto, ma anche lui poi si mette a strillare. Sembravano come posseduti. Ma il peggio arriva adesso. In pratica cade addosso a entrambi qualcosa. Due corpi di persona. E giù anche loro a gridare. Dopo un attimo la lancia nera si ritira in cielo, la spaccatura si chiude e quei tizi si calmano un po'. Quell'altro, Emeril, a questo punto cade in ginocchio, probabilmente aprire il cielo lo aveva affaticato un filo. Però invece che starsene buono, inizia a ciarlare come una comare di periferia. In sostanza da quello che ho capito i due tizi caduti dal cielo erano dei morti, risorti senza troppe motivazioni. Poi dopo averci dato un po' dentro coi deliri di onnipotenza e con le minacce alla "vedrete cosa farò poi", inizia a contarci per filo e per segno il suo enorme piano. In pratica 'sto qui ha detto a Orochimaru, quel famosissimo ninja leggendario, dove trovare i rotoli dove erano rinchiusi Madayoshi e il suo compare. Poi li ha fatti aprire da qualche altro tizio. Poi ha aspettato che i due vecchi compari dichiarassero guerra al mondo, ha fatto in modo che Madayoshi seccasse il suo amichetto a otto code, per rubargli infine il suo cazzo di occhio iper-poweruppato. Di quest'ultimo pezzo non ne son sicurissimo, ne ho letto qualcosa a riguardo su un libro qualche giorno fa, mentre cercavo di dare un senso a tutto questo. Comunque, dopo aver parlato per qualche altro decennio di roba inutile che non ho capito, quel cazzo di Emeril ci rispedisce indietro come se nulla fosse. "Mi servite ancora vivi". Questo è quello che ha detto appena prima di cacciarci. Paradossalmente questa è la cosa che mi preoccupa di più, ancora più del suo potere stracazzutissimo. Insomma, ha dato prova di saper fare dei piani malvagi di livello superiore, mi sa che è in grado di fotterci tutti senza che noi manco ce ne si accorga. Comunque dopo tutto questo, ci ritroviamo tutti in una mega buca, quella dove stava prima il portatore dell'Hachibi. Lì troviamo i due responsabili della guerra, morti. Stavano laggiù, mano nella mano, come due teneri maniaci assassini. Io mi son ricordato subito di voi, ho pensato di venire a darvi una mano. Però appena ho provato a fare qualcosa, subito sono svenuto sul posto per un po'. Quando mi sono ripreso m'hanno fatto una mini-visita e m'hanno spedito a cercare i sopravvissuti in mezzo ai cadaveri. Appena libero, mi son messo a cercarvi, ma ho trovato solo te. Insomma, una giornata niente male, considerato tutto quello che era successo anche prima...-

    La terza ed ultima parte del discorso fu a dir poco terrificante. Così allucinante che Mai stette in silenzio, senza emettere un verso, a guardare Saruwatari con espressione allibita. Era così stordita dai fatti enunciati che non notò neanche il sorriso sul volto del giovane.

    -Mmm, scusa se ti ho vomitato addosso tutte queste informazioni. Però avevo bisogno di sentire il parere di qualcuno di fidato. Non sapevo bene a chi dirlo. Non m'hanno dato nessuna notizia, non si sono degnati neanche di dirmi di stare zitto. Insomma, mi hanno ignorato e basta. Ho cercato di capirci qualcosa da solo, ma non ci son riuscito più di tanto. Ho bisogno del parere di qualcuno, del tuo di parere. Cosa mi dici?-


    Mai rimase a guardarlo, senza proferire parola, per cinque minuti filati. Solo dopo essere riuscito a mettere insieme un pensiero razionale si espresse.

    A quindici anni ho provato, per puro caso, dei funghi allucinogeni......

    Si chinò in avanti, appoggiando il volto sulle mani.

    ..... e devo ammettere che, dopo quanto mi hai raccontato, non mi sbalordisco più di quella volta in cui mi sono svegliata nel cuore della notte perché, sotto le coperte, un grosso calamaro leopardato dagli occhi fosforescenti mi palpava.....

    Continuò a fissare il terreno con sguardo perso ed a parlare con voce quasi rassegnata.

    Gente risorta, strane divinità ed assurde macchinazioni internazionali..... francamente sono senza parole. Tutto ciò che mi viene da dire è questo: possiamo e dobbiamo migliorare, diventare più forti così da poter sopravvivere e poter fare la differenza la prossima volta che verremo messi alla prova, come nella recente guerra; tu che dici?

    Rialzò il capo per guardare negli occhi il suo interlocutore e rivolgergli uno sguardo già più deciso.

    Edited by doublejack - 12/9/2012, 20:40
     
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    36.4 THE SUICIDE PROJECT





    Il mio discorso alluvionale ebbe il prevedibile effetto di tramortire la mia interlocutrice. Mi guardava con sguardo vacuo, come persa tra mille pensieri. Mi pentii quasi subito, avrei dovuto evitare di essere così ricco di particolari.

    -Mi sa che ho fatto una cazzata. Ho messo troppa carne al fuoco e l'ho traumatizzata. Spero si riprenda presto. Tra l'altro c'era anche quell'"altra cosa" di cui dovevo parlarle. Devo pensare a qualcosa per uscire da questo stallo...-

    Rimasi in silenzio a pensare da solo, così come stava facendo lei. Per quanto ci provai, non riuscivo proprio a guidare il discorso verso altre conclusioni, almeno un filo più consolatorie. Dopo un interminabile silenzio, fu lei a prendere la parola.

    -A quindici anni ho provato, per puro caso, dei funghi allucinogeni......
    ..... e devo ammettere che, dopo quanto mi hai raccontato, non mi sbalordisco più di quella volta in cui mi sono svegliata nel cuore della notte perché, sotto le coperte, un grosso calamaro leopardato dagli occhi fosforescenti mi palpava..... -


    Rimasi perplesso alla frase della ragazza. Una cosa così, detta con aria così seria, aveva un potenziale di ilarità decisamente alto. Soffocai il divertimento, visto che sarebbe sembrato fuori luogo. Lei rimase con la faccia appoggiata alle mani per un attimo, priva di qualsivoglia tipo di forza.

    -Gente risorta, strane divinità ed assurde macchinazioni internazionali..... francamente sono senza parole. Tutto ciò che mi viene da dire è questo: possiamo e dobbiamo migliorare, diventare più forti così da poter sopravvivere e poter fare la differenza la prossima volta che verremo messi alla prova, come nella recente guerra; tu che dici?-

    In corrispondenza delle ultime frasi, Mai riprese vigore. La sua voce era ferma e, quando lei alzò il suo sguardo, vidi quanto i suoi occhi fossero colmi di determinazione. Mi guardava fissa, quasi per cercare conferma alla sua stessa sicurezza. Sorrisi, ripensando a quanto fosse simile alla risposta che mi ero dato anch'io qualche settimana addietro. Lo era nella partenza, in realtà, poi i miei pensieri mi avevano portato ad altre conclusioni, che mi sembrava giusto condividere anche con lei.

    -Ahahah, dico che su alcune cose ragioniamo in maniera sorprendentemente simile, noi due. Anch'io penso che sia necessario diventare forti, a questo mondo è l'unica cosa che conta. Però sono un tipo esigente, io. Non mi accontento del solito compitino, di fare la differenza nel mio piccolo. Io voglio rovesciare il mondo, punto e basta. Rivoltarlo come un calzino. Per farlo devo diventare forte, fortissimo. E non posso continuare a farlo a questo ritmo. Diventerei decrepito prima di avere voce in capitolo. Non potrei sopportare di osservare ancora le cose come un manichino inutile...-

    Feci una piccolissima pausa, per fare mente locale sul mio discorso. Dovevo cercare di andare un po' più dritto verso il punto, di non perdermi per strada.

    -Penso che anche tu sappia quanto difficile sia per un ninja regolare allenarsi con continuità. Tra missioni, guerre e imprevisti vari, tempo e forze arrivano sempre a difettare. Per ambire ad un certo tipo di livelli devo trovare un'alternativa. Io...-

    Feci un'altra breve pausa. Accompagnai la mia seguente frase con un sorriso malevolo, nel tentativo di ottenere un effetto scenico maggiore.

    -Io devo morire...-

    Rimasi un ulteriore secondo in silenzio, per dotare artificialmente la frase di una certa solennità. I miei occhi erano fissi sulla ragazza, cercando di cogliere le sue reazioni e i suoi pensieri.

    -Solo così potrei uscire senza problemi dal mio villaggio. Se riesco a fingere la morte in maniera più che credibile, allora poi sarò libero. Libero di nascondermi e di allenarmi in santa pace ventiquattr'ore su ventiquattro. Di diventare un eremita, in parole povere. So che può sembrare una follia, però ormai ho deciso. E credo di non potercela fare da solo. Avrò bisogno del tuo aiuto.-

    Rimasi con lo sguardo fisso sulla yukese, scrutandone le espressioni. Non mi sarebbero bastate le sue parole, dovevo cercare di interpretare i suoi pensieri. In sospeso non c'era solo quella questione, a breve avrei potuto dover decidere se palesare in toto il mio piano alla ragazza o meno.


    CITAZIONE
    Purtroppo non ho trovato immagini di calamari leopardati xD.

     
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    Ahahah, dico che su alcune cose ragioniamo in maniera sorprendentemente simile, noi due. Anch'io penso che sia necessario diventare forti, a questo mondo è l'unica cosa che conta. Però sono un tipo esigente, io. Non mi accontento del solito compitino, di fare la differenza nel mio piccolo. Io voglio rovesciare il mondo, punto e basta. Rivoltarlo come un calzino. Per farlo devo diventare forte, fortissimo. E non posso continuare a farlo a questo ritmo. Diventerei decrepito prima di avere voce in capitolo. Non potrei sopportare di osservare ancora le cose come un manichino inutile...-

    Lei incominciò a chiedersi dove lui voleva parare, intuiva che quella breve pausa serviva come punto in un discorso molto più grande.

    -Penso che anche tu sappia quanto difficile sia per un ninja regolare allenarsi con continuità. Tra missioni, guerre e imprevisti vari, tempo e forze arrivano sempre a difettare. Per ambire ad un certo tipo di livelli devo trovare un'alternativa. Io...-

    Tu.....?

    Si inclinò col busto, molto lentamente, verso il ragazzo, presa assorta com'era in quel discorso che stava confluendo in un climax carico di tensione.

    -Io devo morire...-

    Di fronte a quella frase Mai emise un verso soffocato di sorpresa, ribaltandosi all'indietro per lo sgomento improvviso.

    -Solo così potrei uscire senza problemi dal mio villaggio. Se riesco a fingere la morte in maniera più che credibile, allora poi sarò libero. Libero di nascondermi e di allenarmi in santa pace ventiquattr'ore su ventiquattro. Di diventare un eremita, in parole povere. So che può sembrare una follia, però ormai ho deciso. E credo di non potercela fare da solo. Avrò bisogno del tuo aiuto.-

    Dopo un iniziale attimo di attonimento lei riprese a ragionare più cosciententemente, sperò vivamente che lui non intendesse quella cosa. Ad un esterno sarebbe parso un discorso senza senso quello di morire e poi ricominciare a vivere, ma in quel contesto poteva anche avere un significato preciso.

    Magari sono solo io che mi sto facendo mille inutili fisime mentale.

    Prese lei la parola, dimostrando una discreta incertezza all'inizio.

    Perché non ti rivolgi semplicemente ad un medico chirurgo per cambiare i connotati anziché cercare di.... morire? Sarebbe molto più facile e meno traumatico.

    CITAZIONE
    Diamine :asd:

     
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    36.5 BUONA LA PRIMA?





    La prima parte del mio discorso a effetto fece il suo dovere, scombussolando e sorprendendo la mia interlocutrice nei momenti giusti. Puntavo a rendere tutto chiaro con la mia spiegazione finale, ma probabilmente non vi riuscii, visto che ella rimase molto perplessa. Dopo un attimo di incertezza, il suo viso divenne più cupo che mai, come se ella fosse arrivata a qualche conclusione paurosa. Non riuscendo a immaginare cosa potesse aver pensato lei, arrivai persino a credere che ella fosse spaventata anche all'idea che io fingessi la mia morte. Poi finalmente la ragazza spezzò il proprio silenzio assorto, palesando le proprie preoccupazioni.

    -Perché non ti rivolgi semplicemente ad un medico chirurgo per cambiare i connotati anziché cercare di.... morire? Sarebbe molto più facile e meno traumatico.-

    Sorrisi alla frase della yukese. A quanto pareva non avevo posto abbastanza l'accento sulla parola fingere. Per rendere un filo più drammatica la scena, avevo sacrificato la chiarezza della mia frase. Però sapevo già come rimediare.

    -Ahahah, non hai capito, non voglio mica morire davvero. Tra l'altro, se volessi cambiare i connotati non avrei certo bisogno di un chirurgo. Però cambio o no, se un villaggio ti vuole trovare, stai pur certa che ti trova. Ma se ha buoni motivi per non cercarti, allora... Vabbè, prima non mi sono spiegato bene, penso che la cosa migliore sia fare un esempio. Così capirai anche tu cosa voglio dire...-

    Mantenni fisso lo sguardo sulla ragazza, cercando di scrutare la sua reazione. Alzai la mano destra, agitando il dito destro con aria di biasimo.

    -Però mi devi promettere che non mi interromperai. Non dire o fare nulla, osserva e basta, ok?-

    Come sempre in questi casi, il movimento del mio dito non era casuale, ma bensì volto ad un altro obiettivo. E avrei continuato a restare in posizione fino a che lei non avesse abboccato.

    CITAZIONE
    *Illusione con un dito:
    Saru no Hana - Kanzen Suimin (Fiore della Scimmia - Ipnosi Totale)
    Tipo: Genjutsu
    Livello A
    L'attivazione della tecnica richiede un secondo di assestamento, dopo il quale l'utilizzatore sarà in grado di modellare la percezione della realtà di un nemico a suo piacimento. Oltre ad avere il dominio assoluto di tutti i cinque sensi dell'avversario, l'utilizzatore potrà determinare la percezione del calore, del dolore e di qualsiasi altra sensazione possa provare la vittima (ad eccezione di quelle di cui l'utilizzatore non è a conoscenza). Però se la vittima subirà una ferita di livello grave o maggiore, allora l'utilizzatore non sarà in grado di cancellare il dolore derivatone, permettendo quindi la liberazione dal genjutsu, se la differenza di livelli lo concede. Per quanto riguarda il suo corpo reale, la vittima è perfettamente in grado di muoversi, di parlare e di attivare tecniche. Anche all'interno dell'illusione, l'utilizzatore non sarà in grado di modificare le azioni del nemico, ma potrà modificare in maniera arbitraria le ripercussioni che queste avranno sul mondo circostante percepito da esso.
    La concentrazione richiesta dalla tecnica è parecchio alta, tanto che egli dovrà andare incontro a particolari malus. Per prima cosa, durante l'esecuzione della tecnica, l'utilizzatore non potrà correre, saltare o fare qualsiasi attività che impegni in maniera particolare il fisico. Proprio per questo motivo anche il consumo di chakra dovrà essere limitato, non potranno essere usate tecniche che consumino più di un terzo del chakra totale dell'utilizzatore. In sostanza egli potrà camminare, muovere senza fretta qualsiasi parte del proprio corpo e utilizzare quantità di chakra non eccessive. Se verrà trasgredita questa limitazione, la conseguenza sarà la fine immediata e inevitabile di questa tecnica. Inoltre tutti i parametri dell'utilizzatore saranno ridotti di 15 per tutta la durata della tecnica e per i dieci secondi seguenti ad un eventuale fine non programmata della tecnica. Infine non sarà possibile utilizzare nessun altra tecnica illusoria, fino a che questo jutsu è attivo e in più la vittima di questa tecnica sarà immune a tutti i genjutsu di livello pari o inferiore di qualsiasi altro ninja.
    Costo: 85
    Costo di mantenimento: 20
    Mondo di attuazione: Reale
    Bersaglio: Singolo
    Immobilità: Non necessaria

    Una volta attivata la tecnica sarebbe iniziata la parte difficile. Era la prima volta che provavo quel jutsu su un altro essere umano. Lo avevo messo a punto da poco, passando ogni momento libero delle ultime settimane a lavorarci. Tutto il mio tempo libero lo avevo passato a migliorare la tecnica e anche sul lavoro spesso mi ero ritrovato a pensare a eventuali modifiche. Era stato un lavoraccio, ma alla fine ero soddisfatto del mio risultato.
    Subito dopo che l'illusione fu stabilizzata, iniziai a sostituire gli impulsi che arrivavano al cervello della ragazza. Il primo e più importante fu la percezione del chakra. Cercai di lavorare su quel senso aggiuntivo, riproducendo il flusso naturale del chakra della yukese. Non doveva accorgersi di essere sotto genjutsu. Non avendo potuto fare esperimenti su altri sensitivi non potevo avere la certezza circa il mio metodo, però mi sentivo abbastanza sicuro di essere riuscito a trovare la giusta parte di illusione. Una volta assicuratomi questo importante dettaglio, iniziai il passo successivo. Mentre la mia proiezione illusoria rimase ferma, io mi avviai, camminando lentamente verso la panchina, dove avevo intenzione di sedermi. Nel mentre dovevo fare il necessario per mantenere plausibile la mia illusione, ovvero modificare la percezione dei quattro sensi coinvolti in quel momento, vista, udito, odorato e percezione del chakra. Il finto Saruwatari sarebbe rimasto ancora in piedi, non si sarebbe udito il rumore dei passi e anche il mio odore e soprattutto il chakra non si sarebbero avvicinati. Mentre ancora mi appropinquavo alla panca, il mio clone illusorio iniziò a parlare.

    -Ti spiego. Può capitare di venire assaliti da alcuni banditacci, non succede tutti i giorni, però può capitare, no? E guarda caso qui abbiamo compagnia. O mi sbaglio? Venite fuori, vi ho sentito ormai...-

    La mia immagine illusoria puntò ancora una volta il dito contro Mai, quasi a rinnovargli la sua richiesta di prima. Poi si girò di centottanta gradi e rimase a osservare il fiume. Dopo qualche secondo di attesa le cose si sarebbero mosse. Due figure sarebbero emerse dall'acqua, tutte fradicie. Due uomini, abbastanza grossi e con un coprifronte di Kusa rigato ben in evidenza. Ancora una volta dovetti fare bene attenzione a comprendere nella mia illusione ogni possibile dettaglio.

    -Ah, quindi siete dei mukenin, ancora meglio... Se Mai non vi ha notato vuol dire che stavate nascondendo il vostro chakra, ma adesso potete pure lasciare perdere... Quindi, cosa volete?-

    Al mio ordine, Mai avrebbe iniziato a percepire anche il chakra dei nuovi arrivati. Dal primo avrebbe sentito una quantità di chakra di poco inferiore alla mia, mentre dal secondo poco più del doppio della mia. Feci fare al mio corpo illusorio un paio di passi verso gli illusori nemici, facendo eseguire anche a essi questa azione.

    -C'è una taglia sulla tua testa al mercato nero. Siamo qui per questo. Alla ragazza non siamo interessati...-

    Feci rispondere il più forte dei due, in maniera forse fin troppo diretta. Sempre attento a non fare entrare in contraddizione la mia illusione, feci parlare ancora il finto me, rivolto a Mai.

    -Rimani seduta lì, qui me ne occupo io. Loro sono perfetti per quella cosa che ti dicevo...-

    Fatto ciò, il mio clone si girò verso i nuovi arrivati, rivolgendosi a loro in maniera presuntuosa e sicura.

    -Bene, che ne dite di tagliarmi la testa. Siete qui per quello, no? Io non muoverò un dito.-

    La mia copia alzò le mani, proprio per mostrare la sua intenzione di non difendersi. I due malintenzionati rimasero visibilmente perplessi e stettero fermi sul posto per un paio di attimi. Poi si scambiarono uno sguardo e il più forte fece un cenno a quello più debole. Questi iniziò ad avvicinarsi con calma alla mia immagine immobile. Quando fu nei pressi del suo obiettivo, lo prese per i capelli, tirandolo verso il basso con molta attenzione.

    -Non so cosa tu abbia in mente, ma visto che volevi mostrare alla tua amica qualcosa, perché non ti giri?-

    Spingendo con la mano libera, il Mukenin fece girare la mia immagine illusoria. Il suo volto lasciava trasparire il dolore di essere tenuto con forza per i capelli, ma era comunque solcato da un sorriso malizioso. Poi il malvivente estrasse una katana dal fodero, puntandola alla gola del suo prigioniero. Dopo aver preso un po' di rincorsa, l'uomo mosse la spada, tranciando di netto il collo della preda. Da entrambi i lati della ferita colava una quantità spropositata di sangue, formando rispettivamente un lago e una cascatella. Mi sentii divertito da questo macabro gioco, ma era comunque tutto funzionale al mio intento.

    -Merda, non ha fuuuu....-

    La frase pronunciata dalla testa mozzata rimase troncata a metà. Non avevo bene idea di quanto potesse rimanere viva una testa separata dal suo corpo, ma sperai che neanche Mai fosse particolarmente esperta di questo particolare. Dopo il trapasso, la bocca del cadavere rimase spalancata, i suoi occhiali caddero al suolo, mostrando gli occhi del tutto vacui e spenti, mentre il segnale del suo chakra scompariva dal mondo di Mai. L'assassino mosse con un gesto secco la sua spada insanguinata, proprio per rimuovere il liquido rosso. Ma invece di farlo puntando al suolo, egli mosse la katana verso l'alto. Le gocce di sangue iniziarono una rapida parabola, che le portò nelle vicinanze della panchina. Due avrebbero colpito la giovane spettatrice, una sul volto, una sui vestiti. Da quel momento avrei incluso una parte fino ad allora lasciata immutata, il tatto.

    -Chissà cosa aveva in mente 'sto coglione. Che faccio, capo, prendo la testa o il corpo?-

    Il più forte dei due fece qualche passo in avanti, portando la mano al proprio fodero, senza però tirare fuori la relativa arma.

    -Tutte e due, idiota! Prendilo e portalo via subito. E tu, signorina, vedi di non fare sciocchezze. Non mi piace uccidere più persone del dovuto.-

    Mentre il suo sottoposto tirava su il mio finto cadavere, il capo rimase a fissare in maniera intimidatoria Mai, per un paio di secondi. Poi entrambi si sarebbero diretti verso sud ad una velocità molto bassa. Ovviamente tutta questa scena era quello che avevo progettato nel caso in cui Mai mi avesse dato retta, non intervenendo. Se ella avesse provato ad agire in qualche modo, avrei dovuto modificare l'illusione. Se lo avesse fatto prima della decapitazione, allora avrei accelerato questa pratica, per poi far fuggire in tutta fretta i due malviventi senza il mio cadavere. Se invece ella fosse intervenuta dopo la morte della mia proiezione illusoria, allora avrei fatto evitare con un agilità superiore ai suoi nemici i colpi con facilità, per poi farli di nuovo scappare. Non sarebbe stato difficile far fuggire delle figure che potevo muovere del tutto a mio piacimento. In qualsiasi scenario dei tre, avrei fatto terminare l'illusione nel momento in cui i due aggressori in fuga fossero stati ancora in vista. In questo modo Mai avrebbe visto semplicemente svanire la coppia. Secondo le mie previsioni, a questo punto la ragazza avrebbe riniziato a percepire il mio chakra, notando così la mia figura reale. L'avrebbe vista stravaccata sulla panca, con un sorriso malizioso sul volto.

    -Abbastanza credibile, non credi? Ovviamente dovrei organizzarmi meglio. Lasciare delle tracce per i soccorritori e altre cose del genere. Questa volta ho improvvisato, ma pianificando meglio la cosa può riuscire perfetta, non credi?-

    Sapevo bene di avere esagerato, sapevo bene che avrei rischiato di farle venire un infarto e sapevo altrettanto bene che ella avrebbe potuto pestarmi barbaramente perr reazione. Però mi era sembrata la maniera migliore per farmi capire. Visto che con le parole non ne ero stato in grado, cosa meglio dei fatti?


    CITAZIONE
    Chakra: 445/520
    -75: Saru no Hana

     
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    Ahahah, non hai capito, non voglio mica morire davvero. Tra l'altro, se volessi cambiare i connotati non avrei certo bisogno di un chirurgo. Però cambio o no, se un villaggio ti vuole trovare, stai pur certa che ti trova. Ma se ha buoni motivi per non cercarti, allora... Vabbè, prima non mi sono spiegato bene, penso che la cosa migliore sia fare un esempio. Così capirai anche tu cosa voglio dire...

    Lei divenne sinceramente perplessa.

    Però mi devi promettere che non mi interromperai. Non dire o fare nulla, osserva e basta, ok?-


    Rimase qualche secondo in silenzio a riflettere, e poi rispose.

    Va bene....

    Quello che successe in seguito fu a dir poco inspiegabile. Sentì Saruwatari impiegare una quantità di chakra e poi la sentì tutto normalizzarsi. Il ragazzo fece qualche passo ed iniziò un discorso circa la probabilità di fare spiacevoli incontri. E sorprendentemente avvenne tutto come previsto. A quel punto Mai non seppe più cosa credere, cosa diavolo stava succedendo? Ma la cosa più agghiacciante era la spensierata tranquillità con cui lui stava vivendo un momento potenzialmente letale. I fatti si susseguirono con un ritmo incalzante, andando a creare un climax di indescribile tensione che esplose col colpo di scena in cui il takumiano si ritrovo letteralmente decapitato. Mai sussultò sconvolta a quella scena, per poco non gli venne un infarto. Riuscì a trattenersi a malapena dall'avventarsi sui due bastardi. Osservò basita i due allontanarsi per poi percepire nuovamente il chakra dello shinobi vicino, molto vicino.

    Eh?

    Si girò, notando che c'era proprio lui comodamente seduto sulla panca. Eppure prima non c'era. Dopo qualche secondo di riflessione arrivò alla conclusione che doveva sicuramente trattarsi di una qualche sorta di realtà fittizia.

    Fottuti genjutsu....

    Abbastanza credibile, non credi? Ovviamente dovrei organizzarmi meglio. Lasciare delle tracce per i soccorritori e altre cose del genere. Questa volta ho improvvisato, ma pianificando meglio la cosa può riuscire perfetta, non credi?

    Lo fissò visibilmente contrariata, sebbene quella scena non fosse realmente accaduta lei si era presa concretamente un colpo ad assistere alla decapitazione, al corpo del takumiano squartato in un tripudio di sangue et similia.

    Sono certa che funzionerà, se non ti strangolo prima io, nella realtà.

    Assunse nuovamente un'espressione neutra per poi parlare con tono un po' più rilassato, tirando un sospiro.

    Comunque sappi che puoi contare su di me.

    Tornò a sedersi sulla panca rivolgendo uno sguardo carico di interrogativi al suo interlocutore.

    Hai già pensato a qualcosa?
     
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    36.6 THE SUICIDE PROJECT II



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    Il mio piano improvvisato ebbe successo e riuscii a ingannare Mai con la mia messinscena da quattro soldi. Molto migliore fu lo spettacolo a cui assistetti io. Lei passò dalla perplessità allo sgomento, poi alla paura e all'orrore. Il suo viso era un ricettacolo di espressioni particolari ed emozioni evidenti. Mi sentii allo stesso tempo divertito e colmo di sensi di colpa. Il messaggio più chiaro che potevo desumere da ciò che accadde era che la scena pareva già credibile. Il finale del dramma in particolare mi diede da pensare. Mai si trattenne a forza dall'attaccare i due malviventi illusori. Certo, mi sarebbe piaciuta l'idea che una donna mi difendesse a spada tratta. Ma vedere che lei sapeva mantenere la calma e che non fosse una che getta alle ortiche la propria sopravvivenza in preda agli impeti del momento, quella era di certo la cosa migliore. Già conoscevo questo suo lato del carattere, ma ora ne avevo la certezza assoluta. Averla dal mio lato della barricata sarebbe stato davvero utilissimo. Questo dipanava quei pochi dubbi che ancora avevo sul coinvolgere la ragazza nei miei loschi piani. Avrebbe deciso poi lei se accettare o meno.

    -Eh?-

    La fine dell'illusione lasciò la yukese un attimo in preda alla confusione. Ci mise ben poco a notare la mia presenza, quella cosa della percezione del chakra era di sicuro una grande abilità. Chiesi lumi sulla riuscita della mia tecnica, non essendo sicuro di avere reso bene proprio l'aspetto legato alle sue doti di sensitiva.

    -Sono certa che funzionerà, se non ti strangolo prima io, nella realtà.-

    Il suo sguardo era colmo di un comprensibile odio. Era comunque meglio di quanto mi aspettassi. Temevo che mi avrebbe usato per un po' come suo punching ball personale, il fatto che si limitasse alle minacce era positivo.

    -Scusa, scusa...-

    Pur capendo il suo stato d'animo, non riuscii a trattenermi dal ridacchiare. Una volta smaltita la rabbia, lo sguardo della ragazza tornò normale.

    -Comunque sappi che puoi contare su di me.-

    Questa frase ebbe un'importanza fondamentale per me. Almeno su questo punto la partecipazione della yukese sembrava garantita. Dopo aver pronunciato quelle parole, ella si sedette vicino a me, fissandomi con aria interrogativa.

    -Hai già pensato a qualcosa?-

    Sorrisi alla domanda della ragazza. L'idea di condividere il piano con lei mi piaceva. Era sempre buona cosa avere un secondo parere e su una cosa come questa non potevo chiedere che a persone estremamente fidate.

    -Certo, certo, ho già quasi tutto in mente. Mancano solo i dettagli. Ho bisogno solo di un testimone. Qualcuno che non abbia alcun legame con me. Deve essere convinto al cento percento che io sia morto. Ma non basta solo questo...-

    Feci una piccola pausa per radunare le idee e scegliere le parole migliori.

    -Deve essere un novellino, preferibilmente uno del mio villaggio, di Takumi. Deve fare rapporto dal kage e dare notizia certa della mia aggressione. Ogni particolare deve essere al posto giusto, dal suo punto di vista. La cosa principale da costruire è un nemico credibile e capire un motivo plausibile perché il testimone sopravviva. Delle idee di base su questi punti ce li ho, però devo ancora svilupparle...-

    Feci di nuovo una pausa di qualche secondo. A dispetto del tempo che avevo avuto, non mi ero preparato le parole giuste, quindi dovevo trovarle al volo. Senza far prendere al discorso pieghe sbagliate, come invece stava per accadere. Non era ancora ora di dettagli, c'erano ancora dei discorsi generali da trattare.

    -Ma comunque non è ancora ora. Ci sono cose che devo ancora fare, sotto la protezione del mio villaggio. Cose che si possono apprendere solo lì. E poi voglio farmi promuovere, diventerebbe funzionale al piano. Ma questo lo vediamo dopo, adesso mi serve capire un po' meglio le tue abilità. Parlo di quella cosa della sensitiva. Voglio sapere tutto. C'è qualche limitazione di qualsiasi tipo? Spazio, tempo o qualsiasi altra cosa? Sai, la cosa di cui più ho bisogno è che ci sia un unico testimone, quello che voglio io. Se qualcun'altro vede quello che realmente succede, tutto sarebbe rovinato senza appello. La tecnica può colpire una sola persona e ha parecchi malus. Solo sapendo il tipo di controllo che posso avere sui dintorni, solo così posso pianificare il tutto...-
     
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    Dopo un breve preambolo Saruwatari incominciò ad illustrare, a grandi linee. il suo piano; nonostante ancora fosse ad uno stato "grezzo" si poteva intuire benissimo che lui non scherzava affatto. Mai sarebbe stata pronta a scommetterci sulla buona riuscita del piano dello shinobi, persone tanto cerebrali ed attente ai dettagli non capitano spesso. Poi ad un certo punto lui passò ad un discorso che non avevano mai affrontato.

    Ma comunque non è ancora ora. Ci sono cose che devo ancora fare, sotto la protezione del mio villaggio. Cose che si possono apprendere solo lì. E poi voglio farmi promuovere, diventerebbe funzionale al piano. Ma questo lo vediamo dopo, adesso mi serve capire un po' meglio le tue abilità. Parlo di quella cosa della sensitiva. Voglio sapere tutto. C'è qualche limitazione di qualsiasi tipo? Spazio, tempo o qualsiasi altra cosa? Sai, la cosa di cui più ho bisogno è che ci sia un unico testimone, quello che voglio io. Se qualcun'altro vede quello che realmente succede, tutto sarebbe rovinato senza appello. La tecnica può colpire una sola persona e ha parecchi malus. Solo sapendo il tipo di controllo che posso avere sui dintorni, solo così posso pianificare il tutto...

    Alla fine di quel discorso lei si prese una decina di secondi per pensare ad un discorso che potesse essere il più breve ma esauriente possibile.

    L'unica limitazione è il grado di dimestichezza con tale senso. Inizialmente è possibile avvertire solo i flussi di chakra canalizzati ed utilizzati attraverso jutsu di qualsiasi tipo, per fare un esempio un principiante di questa abilità non riuscirebbe a "vedermi" in una coltre di fumo se non faccio nulla di particolare, ma se gli sparo un ninjutsu lui saprebbe subito localizzare la fonte di chakra. Andando poi avanti con l'esperienza si riesce a localizzare le aure vitali di esseri viventi sempre più lontano, anche se non stanno usando chakra, il che è un grande passo in avanti. Io, che riesco ad usare molto bene questa abilità, potrei localizzarti in un raggio di diverse decine di metri; in caso tu usassi jutsu il mio campo di percezione si raddoppia circa.

    Emise un sospiro.

    Ma non basta, i sensitivi con una discreta abilità possono rendersi "invisibili" alla percezione di altri loro simili. E' una cosa che costa energie e che quindi non può durare in eterno. Tornando alla percezione del chakra.....

    Compose una serie di sigilli.

    CITAZIONE
    Tecnica del Velo di Nebbia (Kirigakure no Jutsu)
    Tipo: Ninjutsu
    Sfruttando l'umidità nell'aria, si può utilizzare questa tecnica, che ricopre un area di circa 100 metri. Consiste in una nebbia più fitta del normale, dove la vista diventa quasi del tutto inutile.
    Passati 5 turni, la nebbia scompare (nn si può utilizzare la tecnica in posti privi di umidità)
    Consumo: 15

    L'ambiente circostante fu improvvisamente invaso da una fitta nebbia che occultò ogni tipo di visuale. Mai si allontanò, facendo attenzione a non far rumore, per spostarsi dall'altra parte della panchina. A quel punto si sarebbe avvicinata al ragazzo per bisbigliargli nel'orecchio.

    ..... è una cosa sempre attiva. E' come riattivare un settimo senso da tempo sopito, una volta che impari ricevi informazioni da esso con la stessa facilità con cui la tua pelle avverte ora l'umidità che è scesa qui.

    Riallontanò il volto per poter parlare normalmente.

    E questo è tutto. A parte la percezione del chakra, la telepatia e la capacità di paralizzare chiunque venga a contatto con i miei capelli non possiedo altre doti degne di nota..... anzi, a pensarci bene potrei mostrarti qualcosa di veramente particolare, scommetto che non l'hai mai visto, se ci tieni a vederlo ti chiedo di rimanere fermo al tuo posto. Non è una di quelle cose incredibilmente forti da spaccare il mondo come abbiamo visto durante la guerra, diciamo che siamo più su un genere che potrebbe piacere a te.....

    Concluse lasciando il discorso in sospeso, sperando di aver instillanto in lui la giusta dose di curiosità.
     
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    36.7 SEVENTH SENSE



    kirigakure



    Subito dopo la mia lunga domanda, la ragazza prese un po' di tempo per ragionare sulla mia richiesta. Aspettai con pazienza e fui ripagato a dovere. A partire dalla sua descrizione, immaginai che si trattasse di una specie di senso in più, che agiva parallelamente ai normali cinque. Però, di diverso da questi, aveva il profondo legame con la forza e la dimestichezza del sensitivo. Gli esseri umani hanno dei limiti ben specifici per le proprie capacità sensoriali e per quanto possano allenarsi è difficile allontanarsi troppo dalla norma. Diverso era il discorso sulla percezione del chakra. A quanto diceva Mai, il processo di crescita di quest'abilità era lungo e faticoso, pieno di fasi intermedie da superare.

    -Andando poi avanti con l'esperienza si riesce a localizzare le aure vitali di esseri viventi sempre più lontano, anche se non stanno usando chakra, il che è un grande passo in avanti. Io, che riesco ad usare molto bene questa abilità, potrei localizzarti in un raggio di diverse decine di metri; in caso tu usassi jutsu il mio campo di percezione si raddoppia circa.-

    Rimasi in silenzio a riflettere su questi nuovi dati. Era un po' poco rispetto a quello che mi aspettavo. Speravo che l'abilità della ragazza rientrasse nell'ordine di grandezza delle centinaia di metri di distanza. Purtroppo c'era poco da fare, avrei dovuto preparare quasi alla perfezione il mio piano, ragionando su moltissimi fattori. Ma questo l'avrei fatto in un secondo momento, non c'era ancora alcuna fretta. Tanto più che la ragazza sembrava aver altro da dire.

    -Ma non basta, i sensitivi con una discreta abilità possono rendersi "invisibili" alla percezione di altri loro simili. E' una cosa che costa energie e che quindi non può durare in eterno. Tornando alla percezione del chakra.....-

    Conoscevo già quella nozione, ma non sapevo che fosse dispendioso. Rimasi sinceramente impressionato. Quell'abilità possedeva senza dubbio molte limitazione, così come erano molteplici le possibilità che essa offriva. Non mi sarebbe dispiaciuto imparare a dominarla io in prima persona. A questo punto la yukese si mise a fare una piccola serie di sigilli, al termine del quale i dintorni furono invasi da una fitta coltre di nebbia. Avevo già sentito parlare di quel jutsu, si chiamava Velo di Nebbia o qualcosa di simile. Era comunque la prima volta che assistevo di persona alla sua esecuzione, l'effetto superava di netto le mie aspettative. Non vedevo oltre il mio naso. Era di sicuro una tecnica che si abbinava alla perfezione alla abilità di cui stavamo discorrendo prima, visto che lei aveva appunto un'alternativa validissima alla vista. E infatti non avevo alcuna idea di dove ella si trovasse, però non mi mossi dalla mia posizione. Non avevo idea di cosa avesse in mente, però lei aveva la mia più totale fiducia. Sarei rimasto così tranquillo solo con poche altre persone, forse solo Keisuke e Walter oltre a lei. Avevo imparato che è meglio mostrare il fianco solo alle persone di cui ci si fida ciecamente, con gli altri un sottofondo anche lieve di diffidenza è più che giustificato. Riuscii a percepire la presenza della ragazza dal suono del suo respiro, solo mezzo secondo prima che lei iniziasse a bisbigliare nel mio orecchio.

    -..... è una cosa sempre attiva. E' come riattivare un settimo senso da tempo sopito, una volta che impari ricevi informazioni da esso con la stessa facilità con cui la tua pelle avverte ora l'umidità che è scesa qui.-

    La sua frase non solo confermava le mie supposizioni, ma mi dava anche un'informazione importante. Quest'abilità agiva in maniera quasi involontaria. Per smettere di vedere basta chiudere i propri occhi, ma come si faceva a smettere di percepire il chakra? E soprattutto, come si poteva ingannare un sensitivo, al di là del Fiore della Sciammia, soluzione estrema? Anche questa volta decisi di rimandare quei pensieri, focalizzandomi su quello che aveva da dire la mia interlocutrice. Costei si era leggermente scostata da me, ripartendo a parlare ad alta voce.

    -E questo è tutto. A parte la percezione del chakra, la telepatia e la capacità di paralizzare chiunque venga a contatto con i miei capelli non possiedo altre doti degne di nota..... anzi, a pensarci bene potrei mostrarti qualcosa di veramente particolare, scommetto che non l'hai mai visto, se ci tieni a vederlo ti chiedo di rimanere fermo al tuo posto. Non è una di quelle cose incredibilmente forti da spaccare il mondo come abbiamo visto durante la guerra, diciamo che siamo più su un genere che potrebbe piacere a te.....-

    Sorrisi, anche se lei non poteva vedermi. Il suo piccolo elenco di abilità sembrava quasi un auto-minimizzazione. Ma era anche per la sua duttilità di combattente che avevo deciso di farla partecipe dei miei piani. Avrei voluto dirle qualcosa a proposito, ma lasciai che lei finisse la sua frase. E una volta che lei terminò, nel mio cervello c'era spazio solo per la curiosità. Non solo per quella sconosciuta tecnica, ma anche per capire cosa lei intendesse per qualcosa che potrebbe piacermi. Decisi di rilanciare un minimo, chiedendo allo stesso tempo di essere reso partecipe di questo nuovo jutsu. Grazie alla sua voce, conoscevo la posizione fisica della ragazza. Di conseguenza potevo attivare la mia tecnica.

    CITAZIONE
    * Mente di Ferro
    Richiede: Livello 2 o superiore
    A patto che i due ninja siano distanti al massimo 10 metri l'uno dall'altro, l'utilizzatore potrà utilizzare tale tecnica per riuscire ad infiltrarsi nella mente avversaria. Non potrà leggere i suoi pensieri, ma potrà parlare liberamente tramite questo contatto telepatico a senso unico, sfruttando tale privilegio nel modo che preferisce; l'avversario avrà una riduzione del 5% a tutte le statistiche, l’effetto è cumulativo in relazione ai turni cui si mantiene. Mentre è attiva tale abilità il ninja potrà continuare a combattere, senza difficoltà. Potrà essere mantenuta al massimo per 3 turni round, dopo l’attivazione. In seguito si devono aspettare 3 turni per riattivarla. (Se un ninja la mantiene per 1 turno, dovrà aspettare 1 turno per riattivarla.. e così via). Se l'avversario si allontana oltre i 10 metri, la tecnica non avrà effetto. L’utilizzatore può anche decidere di non impartire il malus alle statistiche.
    Consumo: 20 a turno in caso di malus attivo, 5 senza

    *Non te l'avevo detto, ma anch'io ho imparato una specie di telepatia. Comunque non tenermi sulle spine, mostrami questo prodigio...*


    CITAZIONE
    Chakra: 440/520
    -75: Saru no Hana
    -5: Mente di Ferro (senza malus)

     
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    Un pianetino lontano lontano........

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    *Non te l'avevo detto, ma anch'io ho imparato una specie di telepatia. Comunque non tenermi sulle spine, mostrami questo prodigio...*

    Rimase leggermente basita a sentire la voce di lui nella propria testa.

    Questo non me l'aspettavo proprio.....

    Puntò le mani di fronte a sè mirando a Saruwatari con la tecnica che aveva in mente. Dovette trattenere l'eccitazione per concentrarsi a dovere sul gesto che si stava apprestando a fare.

    Ti assicurò che non te ne pentirai.....

    Senza perdere un solo istante si mise all'opera per eseguire il jutsu che aveva in mente.

    CITAZIONE
    Capovolgimento Spirituale (Primo Livello):
    -Se la tecnica fallisce, il proprio corpo resta immobile per 3 turni, poi se ne riottiene il controllo
    -La tecnica ha un raggio di 20 metri.
    -Può durare al massimo 2 turni.
    Consumo: 40 a turno

    Si sentì travolta da una violenta ondata di sensazioni tanto familiari quanto paradossali. Inizialmente si sentì risucchiata fuori dal proprio corpo, poi divenne tutto sfocato, il corpo di lui che si avvicinava sempre di più, tutto che diventava buio ed infine la sensazione di essere da un'altra parte. Riaprì gli occhi, nebbia; il ché voleva dire che era sveglia in un corpo e quindi non svenuta, primo segno che era andato a segno il tutto. Si tastò il petto constatando che gli mancava qualcosa. Infine la sensazione della fredda e dura pietra della panchina riconfermò il tutto.

    Lavoro eccellente.

    Si alzò in piedi tirando alcune brevi raffiche di calci e pugni nel vuoto davanti a sè, tanto per prendere un'iniziale confidenza con quel fisico così diverso dal suo. Non disse assolutamente niente mentre manovrava il corpo di Saruwatari, e neanche quando si avvicinò al suo di corpo per sollevarlo ed adagiarlo delicatamente sulla panca di pietra. Quel silenzio serviva apposta per creare il giusto climax da far gustare allo shinobi, che si sarebbe ritrovato ogni singola parte di corpo estranea alla sua volontà. Decise di rincarare la dose sfruttando la stessa voce del giovane.

    Mi dispiace Mai....

    Fece con voce quasi teatrale, palesando la natura tutt'altro che seria del discorso che stava per fare giusto per rendere esempio al takumiano intento ad osservare da spettatore quella scena, ma si bloccò un attimo, ogni volta che utilizzava quella tecnica gli faceva sempre uno strano effetto parlare e sentire la voce di un altro.

    ..... ma non ti posso sposare. Ti devo confessare una cosa...... sono omosessuale. E inoltre sono già impegnato in una relazione, di natura prettamente carnale, con Walter.

    Avrebbe voluto continuare con qualche altra sciochezza ma forse sarebbe stato esagerato, inoltre aveva incominciato a sghignazzare e non riusciva a smetterla più, per cui si sdraiò per terra ed abbandonò il corpo dello shinobi per tornare al suo. Il viaggio di ritorno le sembrò molto più breve di quello di andata. Dopo un iniziale momento di comprensibile confusione si alzò dalla panca rivolgendosi nuovamente al ragazzo, avvicinandoglisi.

    Suppongo tu abbia capito l'effetto della tecnica da tè. Purtroppo ha diversi svantaggi come il fatto che il mio corpo è indifeso sia mentre è attiva che quando fallisce, in quest'ultimo caso per un certo lasso di tempo. Inoltre non posso farlo in combattimento, ho bisogno che il bersaglio stia fermo per un po' di tempo per prendere bene la mira. In pratica riverso la mia energia spirituale dentro un altro essere umano. Ancora non sono molto esperta per cui funziona entro una ventina di metri al massimo e solo per poco tempo. Per il resto come ti è sembrata?
     
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